febbraio 2012
Passione e Mistero nella Londra Gotico - Vittoriana di Essie Fox
Scrittrice inglese al suo debutto letterario con "La Sonnambula" - uscito in Italia quest'anno, poco prima di Natale, grazie alla Castelvecchi Editore - di cui potrete leggere la recensione domani su questo stesso sito, Essie Fox ha un passato di editor ed illustratrice. Da qualche anno è riuscita a concretizzare il suo sogno nel cassetto, nonchè passione : scrivere. Oltre a ciò ha un blog molto interessante e famoso che tratta di tutto ciò che attiene l'epoca vittoriana di cui è un' appassionata cultrice, il cui nome è Virtual Victorian !
Se avete piacere di conoscere qualcosa in più su di lei e sulla sua prima, ma promettentissima opera vi lascio all'intervista che ci ha rilasciato!
Buona Lettura !
- Gent.ma Sig.ra Fox, grazie per essere per la prima volta sul nostro blog. Le andrebbe di presentarsi alle nostre lettrici e dirci com'è nata la sua passione per la scrittura?
Ciao - e grazie per avermi accolto nel vostro blog.
Io vivo a Londra e Windsor, e ho iniziato a scrivere solo da poco, dopo aver lavorato come illustratrice per 20 anni. Prima ancora ho lavorato per riviste e case editrici, è un mondo che ho sempre amato e al quale volevo tornare – e a cui torno solo ora come autore piuttosto che sul versante editoriale.
Dearest Mrs. Fox, thank you to be here for the first time, on our blog. Can you introduce yourself to our readers and tell us about your passion for writing?
Hello – and thank you for welcoming me to your blog. I live in London and Windsor, and I only started to write recently after working as an illustrator for 20 years. But, before that, I worked for magazine and book publishers, and that is a world I have always loved and to which I wanted to return – only now as an author rather than on the editorial side.
- Com’è nata l’idea con la storia narrata ne “La Sonnambula”?
La Sonnambula è stata ispirata da un quadro preraffaellita di Millais che si chiama Una Sonnambula, e da cui ho preso il nome per il mio romanzo. Si tratta di un dipinto che si dice essere basato su 'La donna in bianco’ di Wilkie Collins, ha una sensazione di mistero vittoriano che ha tutti gli elementi gotici che ho cercato di includere nel mio libro, insieme a un drammatico evento centrale, che include una giovane donna sonnambula nel cuore della notte. Il suo triste destino è ciò che è costruito intorno nel resto del romanzo.
How did you get the idea for "The Somnambulist"?
The Somnambulist was inspired by a Pre-Raphaelite painting by Millais which is called A Somnambulist, and from which I have taken my novel’s name. It is a painting that is said to be based on Wilkie Collins’ The Woman in White, a Victorian sensation mystery that has all the gothic elements that I’ve now tried to include in my own book, along with a central dramatic event that includes a young woman sleepwalking in the dead of night. Her sad fate is what the rest of the novel is built around.
- Le andrebbe di parlarci della protagonista del libro, Phoebe. A chi si è ispirata per crearla? C’è qualcosa di Lei in Phoebe?
La Phoebe delle prime righe del romanzo mi è venuta in mente completamente formata. Onestamente non so da dove la sua 'voce' sia venuta, ma non appena l’ho 'sentita', sapevo tutto di lei - come appariva, la sua età e dove viveva. La sua voce è quasi un sussurro entusiasta all'inizio, ma poi è molto giovane e ingenua e mentre cresce - più saggia - lo fa diventare (il respiro) più serio.
Would you like to tell us something about the book's heroine, Phoebe. Who did you get the inspiration for this character? Is there something of you in Phoebe?
Phoebe’s opening lines in the novel came into my mind fully formed. I honestly don’t know where her ‘voice’ came from, but as soon as I ‘heard’ it, I knew all about her – how she looked, her age, and where she lived. Her voice is quite breathless and enthusiastic at first, but then she is very young and naïve and as she grows older – and wiser – it does become more serious.
- Oltre alla protagonista (Phoebe) ed all’arte (con il quadro di Millais, La Sonnambula) - nel libro esiste un terzo essenziale protagonista, il Teatro. Esso è infatti fondamentale sia come ambientazione e sfondo del romanzo, sia per il ruolo che ricopre nella vita della protagonista e dei personaggi secondari del romanzo. Come ha scelto proprio il teatro come fulcro del romanzo?
Il Wilton Music Hall è un teatro vittoriano attualmente esistente che oggi è ancora aperto al pubblico. Sono andata a visitarlo di persona una notte per uno spettacolo con un’ operetta di Handel, ‘Aci e Galatea’ - e quando mi sono seduta tra il pubblico ho potuto quasi assaporare la storia che filtra attraverso le pareti fatiscenti e dalle scintillanti colonnine esterne di ottone che giravano intorno. Fu subito la mattina dopo che svegliandomi incominciai a 'sentire' la voce di Phoebe - e da lì tutta la storia ha cominciato a crescere. Anche Phoebe visita il Music Hall, ma nel suo periodo di massimo splendore vittoriano. Volevo che lei avesse familiari molto vicini a lei e amici che fossero coinvolti nel mondo del teatro - un mondo da cui lei è fortemente attirata, piena di glamour e colore e rumore e bang.Volevo che hanno legami familiari e amici che sono stati coinvolti nel mondo del teatro - un mondo da cui è fortemente attirati, piena di glamour e colore e rumore ed esplosione.
In addition to the main character (Phoebe) and the art (with the Millais’s panting, The Somnambulist) in the book there’s a third protagonist, the Theatre. It is important both as setting and background of the novel, both for the role it plays in Phoebe’s as well as the secondary characters' lives. How did you choose the theater as the fulcrum of the novel?
Wilton’s Music Hall is an actual Victorian theatre that is still open up to the public today. I went to visit myself one night for a performance of Handel’s operetta, Acis and Galatea – and when sitting in the audience I could almost taste the history seeping out through the crumbling walls, and glinting off the lovely brass pillars around. It was the very next morning that I woke up to ‘hear’ Phoebe’s voice – and from there the whole story began to grow. Phoebe also visits that music hall, but in its Victorian heyday. I wanted her to have close family connections and friends who were involved in the theatre world – a world to which she is strongly drawn, full of glamour and colour and clatter and bang.
- Cosa l’ha colpita così profondamente dell’opera “Aci e Galatea” tanto da inserirla nel libro quasi come un’ossessione per alcuni personaggi?
Tema centrale dell'opera è una sorta di triangolo amoroso - una storia di passione e amore non corrisposto che finisce in tragedia e una vendetta per gelosia. Sembrava la scelta perfetta - considerando ciò che accade ad alcuni personaggi del ‘La Sonnambula’ – per fare da eco alla storia dell'opera. Ho anche guidato il lettore con molti capitoli estratti dal libretto - quasi come se fosse ancora in grado di sentire la voce del cantante, o come se fosse un fantasma che lo perseguita, proprio come perseguita Phoebe. Infine è lì per piantare i semi nella mente del lettore come a suggerirgli ciò che potrebbe venire dopo.
What struck you so deeply in the opera "Acis and Galatea" to put it in the book, almost like an obsession for some characters?
The opera’s central theme is something of a love triangle – a story of passion and unrequited love that ends in tragedy and jealous revenge. It seemed the perfect choice – considering what happens to some characters in The Somnambulist – to echo the opera’s story. I have also headed up many chapters with excerpts from the libretto – almost as if the reader is still able to hear the singer’s voice, or as if it is a ghost that is haunting us, just as it is haunting Phoebe. And finally, it is there to plant seeds in the reader’s mind as to what might well be coming next.
- Come mai ha scelto un’ambientazione “gotica” ?
Ho sempre amato leggere i libri gotici - e dicono che si dovrebbe scrivere di ciò che si ama. Ho anche un ossessione per l'epoca vittoriana, e fondere questi due amori insieme sembrava la cosa più naturale.
Why did you choose a "Gothic" setting?
I’ve always loved reading gothic books – and they say you should write what you love. I also have an obsession with the Victorian era, and to blend those two loves together seemed the most natural thing.
- Quali sono i suoi prossimi progetti?
Al momento sto scrivendo un altro mistery gotico-vittoriano che sarà pubblicato in Inghilterra verso la fine del 2012. E’ la storia di un artista che è ossessionato dal dipingere la sua musa come una sirena ... ma non posso dire molto di più per ora!
What are your next projects?
I’m writing another Victorian gothic mystery at the moment which will be published in England towards the end of 2012. It is the story of an artist who is obsessed with painting his muse as a mermaid...but I can’t say much more for now!
Grazie mille per la disponibilità e la cortesia a Essie Fox
Thanks so much for the kindness and courtesy to Essie Fox
Romance? Sì, grazie.
Avvincente, divertente, emozionante. La letteratura sentimentale ha origine in un passato illustre, che ha generato opere di grande prestigio, preferendo rivolgersi a un vasto pubblico, anche popolare. È dunque questo il suo limite?
Nonostante il termine romanzo sia stato coniato nel medioevo, il concetto in sé affonda le sue radici in un passato lontano, a quando ancora le storie potevano essere solo raccontate. È dunque nella notte dei tempi che si perdono le origini di quella letteratura popolare, e per certi versi sentimentale, che pone le basi per uno dei generi di maggior interesse ed enorme seguito. Solo qualche secolo più tardi, con l’avvento dell’Ellenismo, questo genere letterario assume dei contorni più chiari, divenendo il progenitore di ciò che oggi chiamiamo comunemente romanzo.
Che in origine fosse il prodotto della tradizione orale e che poi abbia acquisito la dignità di nomi come mythos, drama, historìa, non ha importanza poiché il significato ultimo era, ed è, quello di un’opera di divulgazione che per la prima volta tiene in conto i desideri del suo lettore, combinandoli con quello dell’autore.
É così che nasce il romanzo popolare o di evasione.
Probabilmente è questo patto tra lo scrittore e il lettore ad aver alimentato una sorta di condiscendente dileggio verso il romanzo d’intrattenimento, che per sua natura trova giustificazione nel piacere stesso del narrare. Infatti tutto ciò che viene consumato, ed è fruibile dalla maggior parte del pubblico sembra perdere la sua prestigiosa caratteristica di letteratura elitaria.
Questo d'altronde è ciò che è accaduto a opere di straordinario pregio artistico letterario e di grande successo popolare, che al loro esordio furono considerate non solo minori, ma di discutibile moralità.
E stessa sorte subirono i romanzi pubblicati a puntate nei giornali, comunemente conosciuti come romanzi d’appendice o feuilleton. Per farvi un esempio di quanto oggi la questione sia stata rivalutata, posso solo dirvi che in questa modalità estremamente fruibile e divulgativa furono pubblicati romanzi come Madame Bovary di Flaubert, La freccia Nera di Stevenson e molti altri che oggi, al contrario, vengono definiti assoluti capolavori.
Eppure negli ultimi anni, la condiscendenza iniziale per il romanzo d’evasione e di genere, si è trasformata in una sorta di derisorio disprezzo.
Potremo provare ad attribuire la responsabilità di questo fatto ai temi, che sono divenuti profondamente romantici, e palesemente sessuali, ma io ho il sospetto che la questione sia più complicata e trovi la sua spiegazione in un ambito molto meno obiettivo e più sociale. Il fatto che si tratti di romanzi dedicati a un pubblico femminile ma scritti, a differenza dei secoli scorsi, prevalentemente da donne, li definisce quasi automaticamente.
Dimmi cosa leggi, e ti dirò chi sei! Esistono davvero motivi di biasimo verso il tema amoroso? Si tratta forse del vecchio pregiudizio che vuole la logica contrapposta al sentimento? O ci sono altri aspetti più oggettivi che lo giustificano?
Romanzi di serie b. Ne vogliamo parlare?
Il romance, insieme alla letteratura sentimentale, in Italia viene considerato un sottogenere, e questo per voler usare un eufemismo. Raramente si trova in libreria, ma quasi sempre è reperibile in edicola. Già questo fatto, che è una caratteristica tutta italiana, dovrebbe far riflettere. Questa collocazione è certamente indicativa del valore che già all’origine, viene attribuita al prodotto. A questa tristezza si aggiunge un altro aspetto veramente poco apprezzabile, ossia il suo aspetto.
Generalmente il romanzo sentimentale è confezionato con una veste grafica discutibile, che informa malamente il lettore e che ne esalta alcune caratteristiche tipiche, oscurandone volutamente altre e dando un’idea illusoria ed estremamente riduttiva di ciò che racchiude in sé un’opera di questo tipo.
Per capirci è come se a un thriller mettessero in copertina i resti umani di una vittima.
Non si tratta dunque solo di temi, di poca attinenza con la realtà, di anacronismo storico, tutte accuse infondate rivolte al genere sentimentale. Ciò che fa davvero storcere il naso a chi il romance proprio non lo conosce è l’immagine che anche l’editoria ha contribuito a creare, e che delega ad una coppia in abiti succinti e in atteggiamento inequivocabile, il compito di rappresentare una profonda, o tormentata, oppure anche divertente storia d’amore, nata e sviluppata in un contesto storico o contemporaneo.
C’è inoltre un ulteriore aspetto di cui tenere conto, che di certo non gioca a favore della qualità del romance. Si tratta dell’apporto di tipo manageriale ed economico che gli amministratori di grosse aziende hanno deciso di adottare come linee guida, e che hanno come unico obiettivo cavalcare i numeri. Questi teorici e tecnici hanno standardizzato al massimo ogni aspetto della questione sentimentale, ricavandone schemi e imponendoli alle autrici, che per poter pubblicare sono costrette a piegarsi a norme ed esigenze editoriali specifiche.
Non entro nel merito della questione, ma sono abbastanza sicura che un atteggiamento di questo tipo non potrà che danneggiare il genere, già ampiamente stereotipato.
Tutta questa serie di considerazioni potrebbe spiegare perché uno dei generi letterari che comunque sostentano il mercato dell’editoria mondiale, sia universalmente così denigrato.
I numeri, infatti, parlano chiaro. Cifre come un miliardo e mezzo di romanzi venduti in America nel solo ultimo anno, non possono essere né travisate, né tantomeno discusse. E anche se l’obiettivo dei ben pensanti sia negare l’evidenza, il fenomeno è talmente palese da far cadere nel ridicolo chiunque tenti di relegare questo genere destinandolo all’ipotetica soddisfazione dei bisogni insoddisfatti di una certa categoria di povere donne. Sesso compreso.
Le sue origini inoltre, come ho già accennato, sono le medesime di tutta la letteratura, anzi a voler essere più precisi è proprio il sentimento uno dei pilastri che sostiene le varie vicende epiche e storiche che fanno parte della tradizione, ed è sempre l’amore il protagonista di secoli di produzione letteraria. Tuttavia è anche vero che non sempre in queste opere si giunge all’atteso e sospirato lieto fine, che invece è caratteristica del romanzo d’evasione.
A disturbare una certa cerchia d’intellettuali e benpensanti è dunque la soddisfazione di quegli elementi fondamentalmente romantici che fanno sognare e sospirare gli ammiratori di questo genere, che sono in gran parte donne.
Il fatto che il romance e il romanzo sentimentale siano letti e scritti dalle donne, che rappresentano anche la categoria più importante di lettori, è un’ulteriore prova a sostegno di quelle tesi che relegano il romanzo sentimentale a genere letterario di serie B.
Sarebbe doveroso un approfondimento in questo senso, che dopo un’analisi lucida e accurata possa rispondere a questo tipo di accuse infondate, e scaturite da una profonda misoginia della società non solo maschile, ma anche di ciò che resta di quella corrente di pensiero che vuole le donne finalmente libere dal giogo della famiglia e della maternità.
Molti non comprendono che è nella condivisione dell’amore, nell’esaltazione della femminilità, nell’accettazione dei propri bisogni che in definitiva la donna cerca e poi trova la soddisfazione del suo immaginario, e non di certo nella sottomissione.
Ma sorvoliamo la spinosa questione, vi risparmierò le infinite teorie contro il romance che vanno dal danno psicologico che provocherebbe nelle giovani menti, all’istigazione al vittimismo. Come se i violenti, i prevaricatori, gli stalker fossero il prodotto collaterale di un certo tipo di lettura.
Leggo ciò che mi pare, e non ho motivo di vergognarmi. Questo è il concetto che riassume una serie di iniziative nate per divulgare e sostenere la letteratura sentimentale. Siamo forse a una svolta?
Possibili soluzioni e alternative
Negli altri paesi il genere romantico gode di riconoscimenti, ha riviste dedicate, spazi nei quotidiani più seguiti, siti on-line, premi prestigiosi quali il RITA che viene deciso durante il congresso annuale dell’associazione degli scrittori americani di romance ( RWA).
Che non si premi un'unica opera, ma che ci siano diverse categorie che vanno dal miglior esordio, al paranormale, all’Inspirational romance, fino a toccare tutti i generi possibili, dà un’idea abbastanza precisa di quanto il genere abbia la sua giusta considerazione. Ma le associazioni di autori offrono anche un altro importante servizio, infatti molti di loro si sono riuniti in blog e siti che si occupano di trasmettere le loro conoscenze scaturite da anni di lavoro, competenza e da successi conclamati.
Divulgazione dunque è la parola chiave per trascinare fuori dalla ghettizzazione questo genere letterario che merita considerazione e rispetto, e che va preso per ciò che è, un mezzo per trascorrere ore liete, avvincenti, romantiche, commoventi e anche di riflessione.
Visto che noi donne non solo rappresentiamo la categoria più numerosa dei lettori, ma siamo per natura fornite di notevole buon senso, abbiamo sentito il bisogno di cambiare le cose. È dunque nata sotto la spinta di questa esigenza la prima Mailing List di discussione sui romanzi rosa, fondata da Sonia aka Ainos, e che a tutt’oggi conta centinaia di iscritti. In seguito il primo blog Isn’t It Romantic? ha allargato il discorso inglobando realtà europee e poi mondiali dedicate al romance in tutti i suoi aspetti, dall’arte alla musica, e dando visibilità alle autrici non solo straniere ma anche italiane.
Ben presto altre donne intraprendenti e dinamiche hanno voluto interpretare questo genere letterario, così sono nati altri blog, Forum e gruppi di discussione e lettura che giornalmente si occupano di diffondere la passione per la lettura sentimentale.
E siamo solo all’inizio…
Pubblicato su Romance Magazine n° 0
Principali uscite Harlequin Marzo 2012
Passion
n° 54-PIACERI E SEGRETI ( Pride and Passion ) di Charlotte Featherstone
Lucy Ashton, figlia del marchese di Stonebrook, ha occhi di smeraldo e capelli fulvi, la cui tinta accesa richiama il suo ardente temperamento. Lucy si diletta di occultismo e chiromanzia nella disperata ricerca dell'amante scomparso, perché il suo unico obiettivo è rivivere la passione provata tra le sue braccia, sfuggendo al severo genitore, che vuole darla in moglie al duca di Sussex.
Ma il gelido duca nasconde in sé un vulcano di desideri trasgressivi e un segreto che affonda le radici in un dramma familiare. Mentre il misterioso Orfeo tesse le sue trame contro Sussex e i suoi amici, l'ombroso lord Black e il libertino Alynwick, intorno al suo quartier generale si agita un mondo di trasgressioni, piaceri perversi, oscuri tradimenti e intrighi. Accerchiata da un'atmosfera di torbide passioni, forse Lucy capirà finalmente cosa significa amare davvero e donarsi completamente, e colui che le farà scoprire il piacere è proprio il più insospettato, l'uomo del suo futuro e anche del suo passato. (sensualità hot)
Nota di elnora: secondo libro della serie the Brethren Guardians ad oggi così composta:
PASSIONI E MISTERI- Seduction and Scandal
PIACERI E SEGRETI - Pride and Passion
Temptation and Twilight - in pubblicazione a luglio 2012 negli USA
E' preferibile ma non indispensabile, aver letto anche il precedente libro per poter apprezzare appieno il personaggio di Lucy e i vari riferimenti presenti in questo libro.
Continuano da parte dei Brethren Guardians le ricerce per stanare Orpheus, che intende appropriarsi dei reperti che i tre guardiani ciascuno protagonista di un libro
della serie- custodiscono gelosamente. Questo secondo capitolo della serie vede protagonista Adrian, il duca di Sussex che oltre ai reperti venuti dai lontani Templari, preserva anche un incredibile segreto riguardante il suo passato e nutre una passione divorante per Lucy. La donna dal canto suo però troppo impegnata a correre dietro al suo ex-amante, mentre Orpheus architetta i suoi piani diabolici all'ombra di un circolo che vuole fare il verso all'ormai famigerato Hellfire Club londinese degli inizi del 1700. L'autrice prepara anche il terreno per il terzo libro che vedrà protagonisti Elizabeth,la sorella cieca di Adrian e il marchese di Alynwick, grazie a succose rivelazioni ad opera di Lizzy in persona.
Se vi piacciono i romance storici molto hot con un pizzico di mistero e di avventura, allora questo libro fa decisamente per voi.
n° 55 UN'ESPLOSIONE DI DESIDERIO ( Explosive ) di Beth Kery
Sophie Gable è un medico irreprensibile. Conosce l'affascinante Thomas Nicasio solo di sfuggita, ma tra loro c'è stato un crescendo di sguardi, ammiccamenti, battute allusive.
Quando la vita di Thomas è improvvisamente travolta da una tragedia familiare, tutto cambia, anche il suo atteggiamento nei confronti di Sophie. Il raffinato uomo d'affari di successo si trasforma in un predatore torvo e taciturno, affamato di sesso, dalle apparizioni inspiegabili e dalle assenze altrettanto incomprensibili. Sophie è trascinata in un vortice d'intensa attrazione erotica, d'incontri ad alto tasso di seduzione, ma sente che Thomas nasconde qualcosa...
Perché l'FBI gli sta dando la caccia? Perché si trova sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato?
Forse le persone di cui più si fida sono proprio coloro che gli hanno rovinato la vita...(Sensualità hot)
Nota di Endimione: "Explosive" è il titolo originale di questo romanzo che, uscito in patria nel 2010, per buona pace di coloro che non amano essere legate a lungo termine da più romanzi, non appartiene ad alcuna serie. La Kery, che si è imposta sul panorama americano prima come scrittrice paranormal/erotico (ma mai abbandonando questo filone) si è createa un filone parallelo contemporaneo/erotico, a cui appartiene per l'appunto questa storia.
Nel romanzo in questione ritroviamo elementi come avventura, thriller, mistero, un pizzico di umorismo e taaaanto sesso (selvaggio)!
History
n° 421-SENTIERI D'AMORE ( Reprobate Lord, Runaway Lady ) di Isabelle Goddard
Inghilterra, 1817 - Sono le prime luci dell'alba, a Londra, quando Gareth, Conte di Denville, vede una fanciulla che si sta calando dalla finestra di una casa signorile con una corda fatta di lenzuola. Esterrefatto ma anche divertito, non può esimersi dal fermarsi e prestarle l'aiuto che le serve per terminare la discesa. Dalle prime parole che si scambiano, Gareth riconosce in quella giovane ribelle e indipendente uno spirito affine al proprio, e d'impulso le propone di fuggire insieme. Ma i segreti che entrambi nascondono sono tanti e potrebbero minacciare il sentimento che è sbocciato tra loro.(Sensualità warm)
Nota di andreina65: Figlia di militari , Isabelle Goddard ha passato la sua infanzia spostandosi da un posto all' altro. Anche se dopo il matrimonio e la nascita dei figli ha optato per una vita più stabile le piace sempre viaggiare. Per molti anni ha insegnato letteratura all'università.
Il XIX secolo è il periodo che preferisce poichè le piace ambientare i propri romanzi in epoca regency, complici anche i libri di Georgette Heyer!
Reprobate Lord, Runaway Lady suo libro di esordio, è stato nominato dal Romantic Times per il premio di miglior Serie Romance Esordiente del 2011.
n° 422-AGLI ORDINI DEL VISCONTE ( Miss in a Man's World ) di Anne Ashley
Inghilterra, 1802 - Decisa a far luce sulla scomparsa dell'uomo che l'ha allevata come un padre, Georgiana si traveste da ragazzo e parte per Londra. Lungo la strada si imbatte nel Visconte Fincham, che la assume come paggio. Si tratta di un'occupazione che le permette di svolgere approfondite indagini, ma la costringe anche a una stretta e continua intimità con un uomo di cui finisce per innamorarsi perdutamente. Così, per stroncare sul nascere quell'amore impossibile, Georgiana torna a casa e cerca di dimenticare per sempre quella parentesi romantica. Durante la Stagione mondana, però, si ritrova davanti l'affascinante visconte. Chissà se lui la riconoscerà in abiti femminili....(Sensualità warm)
Nota di andreina65: Anna Ashley vive in Inghilterra con la sua famiglia composta oltre che dal marito e da due figli, da due gatti. Nel tempo libero si dedica alla cura del suo giardino. Ha scritto finora 18 romanzi storici, tutti ambientati nel priodo storico Regency. In Italia sono usciti, tra gli altri sempre per Harlequin nella collanza History, i seguenti romanzi: RITRATTO DI GENTILUOMO (Betrayed and Betrothed) - Settembre 2006. - LO STRANO CASO DI LORD DEVERELL (A Lady of rare quality) - Luglio 2007.- IL MISTERO DEL BOSCO (Lady Gwendolen Investigates) - Marzo 2009, mentre nella collana i grandi romanzi storici ricordiamo GLI SCHERZI DEL CUORE (The Transformation of Miss Ashworth)- Settembre 2010 e I SEGRETI DEL MANIERO (The Viscount's Scandalous Return) -Maggio 2011
Grandi romanzi storici
n° 816-UN CONTE DA SEDURRE ( Lady Folbroke's Delicious Deception ) di Christine Merrill
Londra, 1815 - Quando il marito la lascia, Lady Emily si reca a Londra pretendendo una spiegazione e scopre sconvolta che Adrian è diventato cieco. Decide quindi di sedurlo fingendo di essere una sconosciuta, nella speranza che il conte conceda a un'amante la confidenza e l'intimità che ha negato a lei. Lo stratagemma le permette di stabilire con il marito un rapporto di complicità che prima non aveva, di aiutarlo a ritrovare interesse per la vita e di accendere tra di loro la passione. Ma dopo un'infuocata notte d'amore, improvvisamente Adrian capisce di voler tornare da Emily, sua moglie. Come reagirà quando scoprirà che l'amante e la sua sposa sono la stessa persona?(Sensualità warm)
Nota di elnora: primo libro della serie Ladies in disgrace così composta:
-UN CONTE DA SEDURRE -Lady Folbroke's Delicious Deception
-Lady Drusilla's Road to Ruin
-Lady Priscilla's Shameful Secret
La Merril, che scrive anche romanzi contemporanei, è riuscita a realizzare un sogno coltivato sin dalla tenera età: quello di fare la scrittice, magari sulle orme di Barbara Cartland con un bel cagnolino da accarezzare, diademi e gioielli. All'inizio non fu facile come immaginava, ma poi la vincita di un concorso per manoscritti inediti, fece approdare un suo romanzo direttamente sulla scrivania di uno dei redattori della Mills & Boon.
Da allora Christine vive la vita dei suoi sogni pubblicando i libri che scrive, nonostante i suoi diademi siano di plastica e si accendano premendo un pulsante, mentre il suo cagnolino si può ancora far passare per cucciolo e sta bene sulle sue ginocchia.
n° 817-IL CUORE E LA RAGIONE ( The Duke's Governess Bride ) di Miranda Jarrett
Venezia, 1775 - Per una volta nella vita, Jane non ha voglia di comportarsi come una persona perbene e di fare il proprio dovere. Complice la magia di Venezia, carica di tentazioni alle quali lei non riesce a resistere, decide di seguire l'istinto e non la ragione. E una notte, sulla laguna, si lascia tentare dall'amore per l'affascinante e bellissimo Duca di Aston. Ma una sinistra minaccia aleggia sulla sua felicità e, per non perdere tutto, Jane deve tornare con i piedi per terra e lottare contro un nemico invisibile. (Sensualità warm)
Nota di Elnora: terzo libro della serie Love on the Grand tour ad oggi così composta:
- RITRATTO DI DAMA -The adventurous bride
- The seduction of an English Beauty
- IL CUORE E LA TENTAZIONE -The Duke's Governess Bride
Dopo che nei precedenti libri le giovani donne che Jane accompagnava nel loro viaggio in Europa si sono sposate, alla donna è rimasto l'arduo compito di comunicare al padre Richard Farron duca di Aston che le sue figlie si sono sistemate e accasate con uomini che forse non incontrano i suoi ideali. L'uomo infatti non è per niente lieto di scoprire che le figlie che anelava di rivedere non sono presenti all'incontro.Complice infatti anche l'atmosfera della laguna veneziana che proprio non si addice all'animo turbolento dell'uomo, Richard comincia ad andare su tutte le furie.Solo le lettere che le sue bambine gli hanno scritto, a testimonianzadell'amore felice che stanno vivendo riescono ad ammorbidirlo, così tanto da vedere Jane sotto una luce completamente diversa: più seducente.
E proprio per lui l'irritante Venezia farà da cornice ad un timido amore nascente, che dovrà superare la memoria di una moglie defunta e un individuo arrogante ed egoista per sbocciare fieramente.
Miranda Jarrett è lo pseudonimo di Susan Holloway Scott con il quale l'autrice ha
pubblicato più di trenta romances di genere storico per Harlequin e Pocket Books, tradotti in undici lingue e pubblicati in sedici paesi nel mondo. Miranda Jarrett e Susan Holloway Scott rappresentano anche due mondi diversi: il mondo della Jarrett racconta di storie romantiche fittizie mentre come Holloway l'autrice offre trame più sostanziose dal punto di vista storico dei personaggi e degli intrecci.
n° 818-TRA LE BRACCIA DI UN BARBARO ( Bound to the barbarian ) di Carol Townend
Turchia, 1081 - Per Katerina è giunto il momento di restituire il favore che la Principessa Theodora le ha fatto anni prima liberandola dalla schiavitù. Così accetta di vestire i panni della sua signora e di imbarcarsi alla volta di Costantinopoli con Ashfirth il Sassone, l'uomo più fidato dell'imperatore. Terminata la missione, tuttavia, si rende conto che con i suoi occhi di cerbiatta ha fatto breccia nella mente e nel cuore del coraggioso guerriero barbaro. E allora, divisa tra la fedeltà verso la principessa e il bisogno di essere sincera con l'uomo che ha imparato ad amare, deve prendere la decisione più difficile di tutta la sua vita. A chi dei due donerà la propria lealtà. (Sensualità warm)
Nota di elnora: primo libro della serie Palace Bride, ambientata nell'undicesimo secolo durante l'impero bizantino.
Il protagonista di questa storia è il comandante della Guardia Variaga, un gruppo di guerrieri stranieri inizialmente di origine scandinava ma poi quasi esclusivamenti inglesi che costituivano la guardia personale dell'imperatore bizantino e che vide la nascita nel 989. L'autrice si è documentata a fondo per la scrittura di questo romanzo, come testimoniano le foto raccolte durante il suo viaggio a Istanbul complete di alcune piantine pubblicate sul suo blog QUI
n° 819- UNA PROPOSTA INATTESA ( The Viscount and the Virgin ) di Annie Burrows
Inghilterra, 1815 - Imogen Hebden sa di non essere il diamante del ton, ma piuttosto una goffa e maldestra zitella, e che quella Stagione, la sua ultima possibilità di trovare marito, sarà sicuramente un disastro. Quale corteggiatore può infatti essere attratto da lei, che ha ventiquattro anni ed è senza dote? Poi, inaspettatamente, il Visconte di Mildenhall chiede la sua mano. Ma anche una fanciulla inesperta come lei si rende conto che il più affascinante, ricercato e arrogante libertino di Londra ha troppa fretta di convolare a nozze. Così, per scoprire che cosa le nasconde, Imogen decide di assecondarlo e stare a vedere... (Sensualità warm)
Nota di elnora: Imogen Hebden ha un passato piuttosto travagliato: dopo che il padre è stato impiccato, la madre si è risposata con un anziano signore di classe sociale inferiore. Imogen ha trascorso la sua gioventù fra pesca, equitazione e correre dietro ai tre fratellastri.
Con la morte della mamma e del patrigno, Imogen è rimasta sola al mondo e senza alcuna dote, ospite degli zii materni a Londra che gli hanno promesso di finanziare una Stagione nella speranza che la fanciulla trovi un marito. L'incontro con il Visconte Mildenhall Monty fresco di eredità non avviene sotto una buona stella: Imogen rovescia accidentalmente lo champagne addosso al Visconte, il quale è convinto che il gesto sia stato premeditato per avvicinarlo e cercare di spuntare un matrimonio vantaggioso. Ma il destino pare avere in serbo per entrambi sorprese inaspettate e ci metterà lo zampino.
Riusciranno Imogen e Monty a mettere la parte le insicurezze per conoscersi e amarsi ?
Grandi romanzi storici special
n° 154-PECCATI DI UNA GENTILDONNA ( One Wicked sin ) di Nicola Cornick
Londra, 1813 - Bandita dalla società e ripudiata dalla famiglia, dopo il divorzio Charlotte Cummings si è adattata a fare la cortigiana a Covent Garden, ma anche quella discutibile possibilità di sopravvivenza sta per naufragare. Proprio quando tutto sembra perduto, riceve una proposta che, per quanto scandalosa, potrebbe risolvere tutti i suoi problemi. Ethan Ryder, un nobile irlandese che ha sposato la causa napoleonica e che per questo è finito in prigione, ha bisogno di un'amante che distragga l'attenzione delle autorità mentre organizza un'audace beffa ai danni dei suoi carcerieri. La bellissima e chiacchierata Lottie fa proprio al caso suo, e per lei sarebbe l'occasione di sfuggire a una vita che odia con tutte le proprie forze. Solo che quell'accordo innesca tra loro una passione folgorante, con cui nessuno dei due ha fatto i conti...(Sensualità hot)
Nota di Poppy77: "Peccati di una gentildonna" è il secondo libro di una serie che conta 6 romanzi dal titolo "The Scandalous Women of the Ton". Come confessa la stessa autrice sul suo sito, lei stessa è sempre stata attratta dall'idea di personaggi femminili forti che reagiscono alle avversità arrivando a compiere scelte estreme e scandalose per quell'epoca. Così come accadeva nel primo libro della serie pubblicato da Harmony solo qualche mese fa, anche in questo incontriamo un'eroina coraggiosa e determinata, Charlotte Cummings, che dopo essere stata ripudiata da un marito insensibile e bugiardo e dalla sua stessa famiglia compie la più estrema delle decisioni per sopravvivere: diventare una cortigiana.
I libri della saga sono leggibili separatamente anche se rincontriamo i vari personaggi anche nei libri successivi. La serie è così composta:
- SCANDALI A LONDRA (Whisper of Scandal)- protagonisti lady Joanna Ware e Lord Alexander Grant
- PECCATI DI UNA GENTILDONNA (One Wicked Sin)- protagonisti Charlotte (Lottie) Pallister e Ethan Ryder
- Mistress by Midnight- inedito in Italia - protagonisti Lady Merryn Fenner e Garrick Duca di Farne
- Notorius- inedito in Italia- protagonisti Susanna Burney e James Devlin
- Desired- inedito in Italia - protagonisti Tess Darent e Owen Purchase, Visconte di Rothbury
- Forbidden- in pubblicazione- protagonisti Margery Mallon e Lord Henry Wardeaux
LEGGI IL PRIMO CAPITOLO
n° 155-SILENZI E COMPLOTTI ( The Dark Enquiry ) di Deanna Raybourn
Londra, 1889 - Un bottone dorato è l'unico indizio concreto che Julia e Nicholas Brisbane hanno in mano per scovare l'assassino di Madame Séraphine, sedicente medium morta per avvelenamento proprio sotto i loro occhi. Chi aveva interesse a ucciderla? Un cliente deluso dalle sue mistificazioni? Oppure la mite, scialba Agathe, stanca di vivere nell'ombra della bella e spregiudicata sorella? O addirittura Bellmont, il fratello maggiore di Julia, politico bacchettone che con Séraphine si era concesso una compromettente scappatella? Tra le complicazioni create dalla bizzarra famiglia March, dagli altrettanto bizzarri domestici e dai parenti gitani di Nicholas, qualcuno attenta alla vita di Julia e, per risolvere lo spinoso caso, Brisbane dovrà affidarsi non solo alla scienza e al suo acume investigativo, ma anche alla curiosità e all'intuito femminile della sua incontenibile moglie.
Una storia drammatica e appassionante, pervasa da una sottile vena di humour.(Sensualità warm)
Nota di Poppy77: SILENZI E COMPLOTTI è il quinto romanzo dei Casi di Lady Julia Grey (Lady Julia Grey Mysteries).Come ben sa chi ama e apprezza questa serie, qui non siamo di fronte al classico romance, ma si tratta di un vero e proprio giallo, nei quale la componente dell'intrigo e del mistero ha un ruolo preponderante rispetto a quella romantica e passionale, non mancano però dialoghi frizzanti e un delicato gusto delle descrizioni e delle atmosfere. In questo nuovo romanzo della saga la nostra coppia di sposi/investigatori si troverà invischiata in un mistero con un tocco di paranormale. Appena tornata a Londra dalla sua movimentata Luna di Miele, Julia viene subito catturata da un nuovo caso da investigare mentre si sta occupando di aiutare il marito nel suo lavoro. Sedute spiritiche, un ricatto, enigmatici gitani, pericolose spie e un assassinio sono come il canto di una sirena per la nostra determinata protagonista. Questa volta fenomeni apparentemente sovrannaturali cattureranno l'attenzione di Nicholas e Julia che per risolvere l'intricata matassa avranno bisogno di tutto il loro acume e la loro prontezza di spirito.
La serie ad oggi è così composta:
1 - SILENZI E VELENI (Silent in the Grave)
2 - SILENZI E SEGRETI (Silent in the Sanctuary)
3 - SILENZI E MISTERI (Silent on the Moor)
4 - SILENZI E SUSSURRI (Dark Road to Darjeeling)
5- SILENZI E COMPLOTTI (The Dark Enquiry)
LEGGI IL PRIMO CAPITOLO
Bluenocturne
n° 59-L'ULTIMO GRAFFIO (Alpha) di Rachel Vincent
Il giorno della resa dei conti è arrivato.
Accusati di rapimento, omicidio e alto tradimento, Faythe, Jace e Marc devono accantonare le questioni di cuore e unire le forze per combattere. Ma per Faythe, diventata Alpha del clan Centromeridionale, vendicare i suoi morti e combattere gli spietati nemici della sua gente non è l'unica sfida. Perché il giorno della resa dei conti è arrivato, e lei dovrà scegliere tra i due uomini che più ama. Sapendo che qualunque sia la decisione, nulla sarà più lo stesso.(Sensualità warm)
Nota di Endimione: finalmente eccoci giunti all'ultimo capitolo di questa serie composta in tutto da 6 libri.
Per coloro che non conoscessero ancora la serie dovete sapere che la "Shifters series" va letta necessariamente in ordine e sin dall'inizio, in quanto sebbene ogni singolo volume affronti avventure differenti, ed eventualmente leggibili separatamente, la storia e l'evoluzione personale della protagonista, l'aspetto romantico ed anche i filoni narrativi dei personaggi secondari risulterebberodavvero poco comprensibili. Per coloro che invece hanno seguito la serie finalmente leggeranno l'atteso finale, sia sul versante riguardante il clan in un crescendo di potere, vendetta e giustizia; sia sul versante sentimentale, con il tiangolo
Marc/Faythe/Jace (grrrrr!). Da non perdere!
La serie di Rachel Vincent è così composta:
1. IL GRAFFIO DELLA PANTERA 2007 (Stray).
2. IL GRAFFIO DELLA NOTTE 2008 (Rogue).
3. GRAFFIO SULLA PELLE 2009 (Pride).
4. GRAFFIO ASSASSINO 2009 (Prey).
5. GRAFFIO SULL'ANIMA 2010 (Shift).
6. L'ULTIMO GRAFFIO 2010 (Alpha).
n° 60-TENEBRE NEL CUORE (Edge Of Hunger) di Rhyannon Byrd
Ian ha sempre saputo di avere un lato oscuro, ma è deciso a condurre una vita normale, ignorando gli inquietanti sogni erotici che tormentano le sue notti. Fino a quando Molly, una strana ragazza che sostiene di comunicare con gli spiriti dei defunti, non gli confida di aver condiviso quegli incubi.
E i segni del suo morso sul collo ne sono la prova. Inoltre ha un messaggio da parte di sua madre, morta da pochi mesi: il nemico è vicino, ed è tempo che la creatura che dimora dentro di lui si risvegli per combatterlo.
Ma per farlo Ian dovrà bere il sangue di Molly. Una tentazione che potrebbe essere pericolosa per entrambi...(Sensualità hot)
Nota di Endimione: debutta in Italia nella collana Bluenocturne con la sua serie più famosa ed apprezzata, Ryannon Byrd.
La Byrd che ha iniziato questa serie nel 2009, con un semplice racconto/prequel, l'ha appena terminata a leggere i commenti delle lettrici più che positivamente, nel 2011. Tenetevi forte ragazze perchè da quanto ho potuto leggere in giro sul web, si prospetta una serie mooolto hot (la Byrd è un'autrice dall' "impronta" erotica) piena di sorprese e dall'evoluzione molto molto interessante per ben 2 ragioni: sebbene la serie si componga di 8 romanzi le lettrici americane (tante) hanno attribuito commenti positivissimi ad ogni romanzo, senza mai lamentare un calo di gradimento nella trama orizzantale e in quelle singole, nella suspence o da punto divista romance; inoltre la Byrd ci propone una nuova chiave di lettura della mitologia vampirica e/o pseudo tale che pare essere una ventata d'aria nuova!
La serie "PRIMAL INSTINCTS" è composta da:
00. Edge of Craving (racconto prequel) 2009 - Inedito
01. TENEBRE NEL CUORE (Edge Of Hunger 2009)
02. Edge Of Danger 2009
03. Edge of Desire 2009
04. Touch of Seduction 2010
05. Touch of Surrender 2010
06. Touch of Temptation 2010
07. Rush of Darkness 2010
08. Rush of Pleasure 2011
Vincitrice giveaway Venti d'amore e di guerra
AND THE WINNER IS...
Con i complimenti del blog
siamo felicissime di poter regalare alla seguente lettrice una copia di Venti d'amore e di guerra gentilmente offerta dalla Leggereditore, che ringraziamo vivamente per la collaborazione:
Silvietta, commento #17
Congratulazioni alle vincitrice!
Contattaci in privato alla e-mail: info@romancebooks.it, comunicandoci l'indirizzo per spedire il libro. In assenza di comunicazione entro due settimane, procederemo ad una nuova estrazione
L'angolo della fanfiction
L’amore e la passione secondo Silia
di Telenad
"L'amore e la passione secondo Silia" si collocherebbe all'interno del romanzo e nasce dalla voglia di esternare quanto questo personaggio sia complesso, affascinante e assolutamente non incompatibile con l'epoca storica... in fondo, se c'è stato un progresso nella condizione femminile, è anche grazie a certe donne straordinarie e agli uomini che le hanno amate in quanto tali.
Erano stati dei passi a destarla. Passi che si erano fermati davanti alla porta chiusa da Malius con tanto fragore la sera prima. Silia aveva l’impressione che tutta la stanza pulsasse al ritmo furioso del suo cuore. La porta si aprì e dopo qualche istante si richiuse, quasi senza rumore.
La ragazza non si mosse. Restò immobile lottando contro se stessa per mantenere il respiro regolare e il corpo morbidamente rilassato come nel sonno mentre tutto il suo essere fremeva di aspettativa. Ben presto però non ne potè più così balzò a sedere sul letto, il lenzuolo stretto contro il seno e gli occhi ansiosi a frugare la stanza… vuota. Manlius l’aveva creduta addormentata e non era entrato.
Un altro inganno perpetrato ai danni di Manlius e lui non lo meritava.
Come non meritava che la sua casa fosse infestata da infide vipere. Una fidanzata dalla doppia natura, una serva intrigante dalla menzogna facile e fin troppo credibile e qualcuno nell’ombra che tramava insospettato ai danni dei Tarsia, ma anche dei Rosetum. Per quello era lì, per scoprire gli inganni, prevedere i tranelli, non per altro.
Balzò in piedi, scostò le coltri e scrutò il letto. Eccole lì, due minuscole macchioline, uno sguardo poco attento non le avrebbe viste. Si toccò, raggiunse il bacile dell’acqua e con uno straccio si pulì. C’era appena un’ombra rossastra, nessun dolore, nessun disagio, a parte il fremito nel petto al ricordo, e la vergogna, il rimpianto, di averne fatto una questione di orgoglio, di aver voluto trasformare un atto d’amore in una sfida. Si sentì mancare, il groppo alla gola le tolse il respiro ma poi colse la propria immagine riflessa nel grande specchio d’argento.
Era un oggetto lussuoso e stupendo, la superficie della lastra però non era perfetta e rimandava un’immagine appena un poco deformata ma, innegabilmente, era un’immagine di donna. Lo straccio cadde dimentico a terra e le mani di Silia percorsero lievi il contorno dei seni e dei fianchi vedendoli con gli occhi di un uomo, gli occhi di Manlius, e si fermarono lì a incorniciare il simbolo della sua femminilità. E capì. Capì appieno il potere della seduzione che fino a quel momento aveva esercitato inconsapevole, comprese come e perché, in quel mondo dominato da uomini temerari e forti, quella fosse l’unica arma per una donna. Era però anche il dono più grande che una donna potesse fare al suo uomo. E Manlius era il suo uomo, doveva solo fargli comprendere che lei era la sua donna.
Nessuno prima e nessun altro dopo. Fu con questa disposizione d’animo che Silia infine si risolse a cercare i propri abiti per indossarli.
C’erano anche altri doni che poteva fare a Manlius, oltre al suo corpo. Avrebbe messo tutta se stessa al suo servizio, tutto il suo intuito e tutta la sua determinazione. Voleva salvare Aureliano, certo, smascherare chi cospirava contro la pace, d’accordo, ma voleva anche riabilitare il nome dei Rosetum agli occhi di tutte le genti di Tarsia. Voleva che tutti la considerassero degna del loro signore, degna di diventarne la sposa… se lui avesse voluto. Non che dubitasse di esserlo, ma sapeva che la tempra di Manlius non gli avrebbe consentito di prescindere dai suoi doveri sposando una donna non all’altezza delle aspettative delle sue genti, ne lei l’avrebbe voluto.
Lo amava perché era quello che era.
Come fosse accaduto e perché, non aveva importanza. Gli avrebbe dato tutta se stessa, si sarebbe fatta amare… balenò all’improvviso il ricordo della parole dure di lui.
Sono altre le donne che parlano ai miei sensi.
Di nuovo si sentì mancare ma Silia si rifiutò di farsi sommergere dal pessimismo, usò tutta la sua forza di volontà per scacciare la grigia sensazione di impotenza che minacciava di travolgerla. D’accordo, non sarebbe stato facile farsi amare per come era ma ci avrebbe provato. Non avrebbe lasciato nulla di intentato c’erano troppe cose in gioco, troppe vite. Era abituata a lottare, quelli in cui viveva non erano tempi facili per una donna, dubitava ce ne fossero stati in passato e probabilmente non ce ne sarebbero stati mai in futuro. Silia era fortunata, e lo sapeva, perché la sua famiglia non era una di quelle bigotte che si conformava alle consuetudini, qualunque esse fossero, subendole passivamente, i Rosetum mettevano in discussione tutto, ragionavano su tutto e alle volte agivano anche d’impulso seguendo il cuore e basta.
Non tradire te stessa, tutto il resto s’aggiusta.
Le parole di sua madre, il motto stesso della famiglia, le diedero una forza improvvisa e così portentosa da farla quasi ridere. Sì, Aureliano aveva agito d’impulso seducendo la promessa sposa di Manlius, lei stessa aveva agito d’impulso abbandonandosi alla passione con un uomo che nelle parole se non nei gesti la disprezzava, adesso era ora di mettere le cose a posto.
Era pronta. Si guardò nel grande specchio apprezzandosi. Aveva notizie decisive per scagionare Aureliano, ma non poteva comunicarle a Manlius direttamente, temeva non fosse obiettivo. Il fratello di lui pareva esserlo ancora meno, inutile tentare con il vecchio conte, e anche con il nubiano… rimaneva Yusuf. Fece un respiro profondo e si avviò alla porta, esitò appena prima di aprirla con un gesto deciso.
Ritorno a Tarsia
di Veronica Bennet
"Ritorno a Tarsia" è un omaggio al piccolo Livio, un personaggio che ha suscitato in me una forte curiosità e un infinito interesse. Il mio Livio però è un uomo adulto, un mercenario al servizio del Re e il suo ritorno è soltanto una breve apparizione, necessaria per comunicare una cattiva notizia. Ma il destino talvolta è beffardo e un incontro molto particolare farà vacillare le sue certezze.
Anno 1152
Il cavaliere tirò leggermente le briglie e il cavallo sollevò la testa sbuffando irrequieto. Il suo volto, segnato da una lunga cicatrice e incorniciato da una folta barba scura, tradì un sorriso.
Il castello di Tarsia dominava l’intera vallata. Sotto l’ultimo scorcio di sole la sua ombra si allungava fino alla foresta.
L’uomo si guardò intorno accarezzando con lo sguardo le colline selvagge e i declivi circostanti. Erano passati molti anni e non sapeva se i signori di Tarsia lo avrebbero accolto con gioia, ma non era venuto per restare.
Il suo compito era portare al conte Manlius la notizia della morte di Yusuf Hanifa, dopodiché sarebbe ripartito alla volta della Germania, pronto a combattere per il suo nuovo re: Federico I di Svevia.
L’uomo sorrise di nuovo.
Yusuf era stato buono con lui.
Lo aveva strappato alla carovana di nomadi alla quale si era aggregato allevandolo come quel padre che non aveva mai avuto. Se ora era un soldato, esperto nella lotta e valoroso in battaglia il merito era solo di quell’ostinato saraceno. Con infinita pazienza gli aveva insegnato a coltivare l’anima e ad amare il prossimo con giustizia e lealtà, dimostrandogli che anche un cuore nero come il suo era in grado di cambiare.
Ma quell’uomo pieno di virtù e capace di curare ogni tipo di ferita non era stato capace di vincere la sua sfida più importante. Un male sconosciuto lo aveva prosciugato delle sue forze, rendendolo sempre più debole fino a condurlo alla morte.
Nella sua mente frammenti di ricordi si fecero spazio con irruenza, riportandolo all’ultimo giorno trascorso a Tarsia.
Gli sembrava ancora di vederla.
Silia, dagli occhi leali e dalla voce gentile. Bellissima nell’abito rosso e i capelli sciolti sulle spalle. Una regina che aveva lottato contro tutto e tutti pur di sposare l’uomo che amava.
Il cavaliere si toccò istintivamente una coscia con la grande mano callosa.
Un giorno Silia gli aveva detto che andare a cavallo avrebbe irrobustito la sua gamba e così era stato. Il costante cavalcare insieme agli intensi allenamenti di Yusuf si erano rivelati un'ottima cura. Ora le sue gambe erano forti e quella più corta non gli impediva di essere veloce e scattante come qualsiasi altro soldato.
“Livio il tenace” come lo chiamava spesso Yusuf, non era più un bimbetto fragile attaccato alle gonne della sorella, ma un vero uomo.
Il volto di Amelina, ormai sbiadito dal tempo, si affacciò nella memoria per poi sparire subito. Non aveva mai pianto la sua morte, così come non gli si era mai affezionato quando era in vita. Un rumore lo strappò alle sue riflessioni.
Livio si voltò appena. Con la mano afferrò l’impugnatura della spada assicurata al suo corpo. I muscoli tesi, i sensi all’erta, pronti all’attacco se fosse stato necessario.
Gli alberi della foresta si strinsero tra loro fino a creare una fitta rete di chiaroscuri. Accarezzata dalle luci del tramonto, una piccola figura cavalcava con leggiadria un palafreno dal manto marrone.
Quando si accorse della sua presenza, l’amazzone rallentò la sua corsa fino a fermarsi a poca distanza da lui.
Livio si ritrovò a fissare due grandi occhi grigi che si facevano spazio in un viso dalla pelle candida e contornato da una setosa chioma di capelli corvini. Era giovane e incredibilmente bella.
Domandarsi chi fosse non fu necessario.
Yusuf aveva ricevuto la notizia della nascita di Costanza di Tarsia così come quella dei due gemelli, Pietro e Grimaldo, nati poco dopo.
«Voi dovete essere Costanza» disse allontanando la mano dalla spada.
Lo sguardo di lei si accese di stupore e perplessità. «Chi siete? E come potete dirlo, dal momento che non mi conoscete?»
«Sono un soldato al servizio del re. Il mio nome è Livio e voi siete il ritratto di vostra madre.»
Quelle poche parole bastarono a suscitare il suo interesse. La giovane spronò il cavallo e si avvicinò scrutandolo attraverso i suoi occhi d’argento.
«Avete ragione, lo affermano in molti» ammise sorridendo. «Perché siete qui? Che cosa vi porta a Tarsia?»
Livio esitò un istante. Non era certo di poter parlare liberamente. La morte di un uomo non era un buon argomento di conversazione.
«Devo parlare al conte, vostro padre.»
Costanza sembrò soppesare il significato delle sue parole. Un’ombra di preoccupazione velò il suo bel viso.
«Mio padre non ha più l’età per combattere. Se siete venuto per richiamarlo alle armi potete anche andarvene.»
Livio sorrise.
Manlius di Tarsia era un uomo fortunato ad avere una figlia così bella e devota, tuttavia la primogenita non conosceva la reale forza del padre. Un guerriero come lui sarebbe stato in grado di combattere anche sul letto di morte.
«Non temete, non si tratta di questo. Il messaggio che gli porto riguarda un suo vecchio amico.»
Lo sguardo di Costanza si addolcì un poco.
«In questo caso vi porgo le mie scuse e vi invito a seguirmi al castello. Mio padre è a caccia con i miei fratelli ma ormai saranno sulla via del ritorno. Nell’attesa potrete far riposare il vostro destriero e godere della compagnia di mia madre di fronte ad un lauto pasto.»
Livio inclinò la testa in segno di ringraziamento e affiancò il cavallo al suo.
Gli unici rumori lungo il sentiero che attraversava la radura erano il rimbombare degli zoccoli sulla ghiaia e il cupo tintinnare della sua spada.
La stanchezza del viaggio sembrava svanita di colpo. I suoi pensieri, così come i suoi occhi, erano rivolti unicamente alla nobile Costanza.
La giovane cavalcava a pelo con la stessa abilità di un uomo, eppure il suo portamento era elegante e femminile. La schiena eretta, le spalle dritte e le mani delicatamente appoggiate sulle briglie, come se stessero trattenendo una ghirlanda di fiori. Livio scosse la testa. Non era nuovo ai rapporti con le donne, ne aveva avute molte, ma nessuna vantava una simile bellezza. All’improvviso Costanza si voltò verso di lui accennando un sorriso.
Il suo cuore prese a galoppare velocemente e per la prima volta nella sua vita Livio si sentì in imbarazzo. Rimproverandosi per quella debolezza riportò lo sguardo sul sentiero decidendo che si sarebbe trattenuto soltanto il tempo necessario per compiere il suo dovere. Non aveva mai considerato Tarsia come la sua casa eppure quel piccolo sorriso, tenero e struggente, era bastato ad azzerare le sue difese. In quel breve istante la sua mente si era spinta verso un futuro che non poteva permettersi di sognare.
Le sue umili origini avevano il potere di riportarlo alla realtà. Era il fratello di una serva e nessuna donna di nobile lignaggio lo avrebbe visto con altri occhi.
«Artemio si prenderà cura del vostro cavallo.»
La voce di Costanza lo risvegliò.
Avevano appena attraversato il ponte levatoio e uno scudiero attendeva le sue briglie con la mano alzata.
Con un balzo Livio si lasciò scivolare a terra. Sotto il suo peso la gamba cedette leggermente ma non gli impedì di rimanere in piedi.
Quando sollevò il viso, il suo sguardo incontrò quello di Costanza. L’espressione intelligente di chi sapeva leggere il silenzio.
Con gentilezza lo invitò a seguirla nella sala d’arme.
Il castello non era cambiato. Erbe odorose ricoprivano il pavimento mentre arazzi raffiguranti scene di caccia erano appesi lungo le pareti. I candelabri già accesi gettavano luce in ogni angolo del corridoio.
La grande porta di legno del salone era aperta e nell’udire la voce di Silia Livio si fermò. Le braccia rigide lungo i fianchi.
Era più teso di quanto immaginava.
Costanza lo raggiunse e gli afferrò una mano stringendola tra le sue. I suoi occhi brillavano di una luce rara, viva come il metallo da cui viene forgiata una spada.
«Soltanto quando siete sceso da cavallo ho capito chi siete. Mia madre mi ha parlato spesso di voi, con grande ammirazione.»
Livio deglutì a fatica, sorpreso da quel gesto così intimo.
Ogni incontro della sua vita non era mai avvenuto per caso, guidandolo sempre nella giusta direzione. Forse anche quella giovane donna era un segno del destino.
La sua ferma convinzione di lasciare Tarsia cominciò a vacillare.
Tra i pensieri confusi si fecero strada le parole che Yusuf gli ripeteva sempre nei momenti d’incertezza.
“Il futuro trova ragione solo in qualcosa che è vivo nel presente”.
Vincitrice giveaway Chi voglio sei tu
AND THE WINNER IS...
Con i complimenti del blog
siamo felicissime di poter regalare alla seguente lettrice una copia autografata di Chi voglio sei tu, gentilmente offerta da Mariangela Camocardi, che ringraziamo vivamente per la collaborazione:
NIKI, COMMENTO #27
Congratulazioni alle vincitrice!
Contattaci in privato alla e-mail: info@romancebooks.it, comunicandoci l'indirizzo per spedire il libro. In assenza di comunicazione entro due settimane, procederemo ad una nuova estrazione
The Black Dagger Brotherhood mania
Qualche tempo fa, una cara lettrice mi scrisse per sapere la prossima uscita del libro della famosissima serie La Confraternita del Pugnale Nero di J.R. Ward. Scambiandoci delle email, mi chiese se conoscevo il gioco dedicato alla serie che stava dilagando nel mondo del web, precisamente nel social network più famoso e usato al mondo: Facebook.
In verità, sapevo che un gioco dedicato alla serie stava mietendo vittime , ma non credevo che avrebbe spopolato così tanto e che molti neofiti del genere avrebbero aderito.
Essendo però ignorante in materia - del gioco non della Ward, of course! - ho chiesto alla lettrice, giocatrice doc, di spiegarmi esattamente in cosa consistesse il gioco in questione. Lei gentilmente ha girato la domanda al gruppo: quindi, lettrici e lettori (lo so che ci leggono anche i maschietti!)... se amate tutto della famosa saga, se non vi basta leggere i libri e se vi piace il gioco duro ...scoprite il mondo della BDBITA!
Ecco come hanno risposto gli amministratori della BDBITA mania!
BDBITA.
Che dire, questo gruppo nasce su facebook esattamente 18 mesi fa dalla passione di persone per la lettura della famosa saga nata dalla penna di J. R. Ward, ovvero "Black Dagger Brotherhood". Queste stesse persone, specifichiamo però esclusivamente maggiorenni, hanno dato vita ai personaggi del libro attraverso storie inventate, ma sempre inerenti alla saga stessa, con foto, e racconti brevi, muovendoli con solerzia rispettando il più possibile le caratteristiche dei protagonisti.
Il nostro gruppo, il cui Amministratore è Vishous, nasce per puro divertimento e passione,ed e' seguito assiduamente da molte persone, stranieri e non. Solitamente le ruolate si svolgono di sera e notte. Col passare del tempo abbiamo notato la partecipazione goliardica dei fan alle storie che vengono inventate, abbiamo così deciso di introdurre una novità: gli amarcord. Con questa definizione intendiamo far rivivere con le ruolate pezzi tratti direttamente dei libri e votati dai fans stessi.E la pagina dello Story line, in cui sono inserite tutte le ruolate delle trame da noi realizzate. E altre novità e idee sono in corso d'opera!
Pagina del gruppo QUI dove si trovano tutte le informazioni del gioco, con i link delle pagine a noi correlate e dei gruppi entro i quali si sviluppano le ruolate
Tutti i diritti appartengono alla Confraternita del Pugnale Nero by J.R.Ward solo per i maggiori di 18 anni presenza d'immagini sessuali e linguaggio violento. Verified Official RolePlayer© Profile Original & Official
- Lo studio del Re Wratth Bdbita QUI
- Il tempio della Vergine Scriba Bdbita QUI
- Il Fan Page di Vishous e Jane Bdbita QUI
- Il fan Page di Butch e Marissa O'neil Bdbita QUI
Esce in libreria Thunder + Lightning di Anna Giraldo - Casini editore
«Luna affascinante stanotte! Qualcuno ci rimetterà la pelle per essersi lasciato sedurre!».
L’amore è un sentimento vigliacco. Non si basta mai. Non puoi fermarti a un solo essere umano, se hai cominciato ad amare. Devi allargare il cerchio e comprendere gli altri perché il tuo amore vuol crescere e prosperare. Ma se una parte della cosa sola che siete tu e il tuo amato crede di non meritare tanto? Se l’amore è cresciuto più velocemente di quanto non siano cresciuti gli amanti? Perché il nostro amore è esploso, ma noi siamo rimasti due piccoli diciottenni impauriti e ci siamo accorti d’un tratto che ogni strada percorribile ci avrebbe condotti lontani anni luce dalla felicità.
La nebbia e il freddo rendono Redlie nervosa e triste… e il giaguaro sta cambiando pelle. Gli amici vorrebbero stringere entrambi nel loro abbraccio pieno di calore, ma tutto è confuso, sbagliato. I ricordi per Sean e Redlie sono terribili… e poi c'è un diario, e i parenti in Italia, e un misterioso quadro, e ci si mette anche un gruppo di energumeni a complicare le cose.
Se si è diversi non si può essere amati.
Dunque, chi è il vero mostro?
La rivoluzione è solo agli albori. Serve energia straordinaria. Servono tuoni e fulmini!
È inenarrabile ciò che si prova nel vedersi splendida agli occhi di colui che è splendido ai propri. È da impazzire, è da gridare di gioia, è da morire!
L’incipit dei Red Hot Chili Peppers:
I love all of you
Hurt by the cold
So hard and lonely too
When you don't know yourself
(My friends, One Hot Minute).
Note di andreina65: Torna Anna Giraldo con Thunder + Lightning, sequel di 436” il suo primo romanzo urban-fantasy tutto italiano pubblicato recentemente sempre dalla Casini editore(per info QUI). Possiamo finalmente seguire le vicende di Redlie e Sean, e del loro amore tormentato. Cosa succederà ai nostri amati protagonisti ? riusciranno con il loro amore a superare gli ostacoli che il destino farà loro incontare? Non ci resta che scoprirlo leggendo questo atteso secondo libro appartenente alla serie del giaguaro.
Anna Giraldo, vive in un paese della provincia di Mantova. Ha conseguito la Laurea in Economia e Commercio presso l’Università di Parma e il Master in Informatica gestionale presso il Consorzio Universitario Mantovano. Si occupa di consulenza informatica, dopo una breve esperienza nel settore commerciale.
Ama talmente tanto i gatti , che ne ha cinque, tutti raccolti per strada: Irina, Cristina, Edvige, Rosso e Cocò.
Le piace leggere, non preferisce un genere in particolare, però si affeziona molto agli autori. Per questo motivo si definisce una lettrice seriale, se trova un autore interessante non lo abbandona finché non ha terminato tutta la sua bibliografia.
Non appena ha la possibilitòà le piace fare un viaggio, è attratta dai climi nordici e dal mare freddo
I suoi lavori sono quasi tutti di genere fantastico, spazia dall’horror al fantasy, ma nel suo stile c'è una mescolanza di di generi.Quasi tutti i racconti brevi e i due romanzi sono legati tra loro, hanno in comune personaggi e trame, sono un’unica lunghissima storia, che l'autrice spera possano essere godibili anche separatamente.
LEGGI UN ESTRATTO
Intervista a Marzio Biancolino
Ormai lo sapete, no?, siamo sempre in fermento, sempre in cerca di effetti romance per le nostre affezionate (ma anche per noi bloggers)... ed ecco che da una domanda un pochino impertinente (domandare è lecito) e la conseguente cortese risposta è scaturita una splendida opportunità per Isn't it Romantic?... carissime lettrici, abbiamo il piacere, e l’onore, di ospitare nelle nostre pagine l’uomo che negli ultimi anni ha, più di ogni altro, contribuito a rendere le collane de I Romanzi Mondadori sempre più articolate e sempre più qualitative… MARZIO BIANCOLINO!
Era il 19/04/2010 quando sul Blog de “I Romanzi Mondadori” lei si è presentato come nuovo editor responsabile. All’epoca la prima collana Emozioni era appena stata soppressa, i primi Dark Passion erano stati criticati, si parlava di una nuova collana Passione mentre gli Extra Passion non erano neppure nei progetti. Signor Biancolino, ci faccia contente: lasci da parte la modestia e si vanti un pochino delle collane che gestisce…
Effettivamente si trattava di un momento abbastanza delicato, se a quanto sopra vogliamo aggiungere anche il tumultuoso argomento copertine. Ricordo che in qualche blog veniva addirittura minacciato uno sciopero dell’acquisto nei nostri confronti… Poi, per fortuna, quella clamorosa protesta è rientrata e certe situazioni si sono raddrizzate. Però, nel bene e nel male, responsabilità e meriti vanno condivisi a più livelli senza soffermarsi esclusivamente a quello redazionale, ognuno secondo le proprie competenze.
Un altro aspetto che sentivo critico era quello della comunicazione con le nostre lettrici: come un continuo sfilacciamento che rischiava di diventare un’inopportuna distanza a scapito degli uni e degli altri. E se proprio devo arrogarmi un merito esclusivo, è quello di aver istituito sul nostro blog il “Pomeriggio con l’editor”, che credo abbia costituito un utile strumento per una significativa inversione di quella tendenza.
Ma non posso neppure tacere la definitiva riapertura, il prossimo aprile, delle “Emozioni” da edicola, grazie alla caparbietà con cui ho sempre sostenuto questo progetto, a suo tempo troppo condizionato in negativo da molti fattori.
Accanto alla storica collana Classic, si può affermare che i Passione sono ormai ben consolidati, ma cosa può dirci delle collane Dark Passion ed Extra Passion? Può raccontarci la genesi di questi progetti, le difficoltà incontrate e come sono state accolte dal pubblico?
I Dark Passion hanno raccolto l’eredità dei nostri vecchi Mystère ma con contenuti più forti che non fossero druidi, chiaroveggenze o un paranormale decisamente soft e quasi fiabesco. Venendo a trovarci poi in un ambito dalle potenzialità narrative sconfinate, per non disorientare le lettrici con proposte troppo ondivaghe abbiamo scelto, quantomeno all’inizio, di avere tendenzialmente vampiri e mutaforma come fulcro delle nostre storie. Concedendoci, peraltro, già qualche scappatella in altre direzioni con i due romanzi di Emma Holly, Il demone della passione e Il principe di ghiaccio. Tuttavia, riscontro che in edicola il dark romance non è un genere che riesce a raccogliere tutto quel successo recentemente avuto in libreria.
Con gli Extra Passion, invece, abbiamo davvero anticipato i tempi. Tanto è vero che proprio in questi giorni l’autorevolissimo All About Romance sta decidendo di rivedere verso il basso i parametri del suo “Sensuality Rating”, ovvero il tasso di sensualità con cui cataloga i romanzi recensiti. Come per l’effetto serra, la temperatura media si è alzata anche nei nostri romance, e i nostri Extra Passion hanno rappresentato una risposta tempestiva e di grande soddisfazione editoriale a una domanda che già stava covando.
Sempre relativamente a Dark Passion ed Extra Passion, arrivano manoscritti di autrici italiane che vogliono cimentarsi in questi generi? E se sì, come vengono accolti?
Per nostra precisa scelta abbiamo deciso di non pubblicare in queste due collane romanzi di autrici italiane. Questo non va peraltro inteso come un pregiudizio. Trattandosi di due collane ancora giovani, e avendo a disposizione una sola uscita al mese, sentiamo la necessità che venga consolidata la loro fisionomia prima di procedere a significativi innesti.
Un tema sollevato spesso dalle lettrici è quello della disponibilità degli arretrati. Visto anche il successo delle iniziative give-away legate alle recensioni, che spesso non sonocontestuali all’uscita dei romanzi, avete preso in considerazione l’idea di rendere gli arretrati disponibili alla vendita on-line?
L’opzione della vendita on-line presenta complessità inimmaginabili, per il nostro lettore medio, dal punto di vista giuridico, commerciale e amministrativo. Non per questo insormontabili. Posso comunque anticipare che fra le nostre priorità di quest’anno c’è un ripensamento del nostro sito, anche in funzione dell’avvento degli e-book, che potrebbe precludere a nuove modalità di vendita.
In ogni caso, fin da ora e come precisato sul nostro blog (cliccare QUI per accedere al link) è possibile fare richiesta di numeri arretrati (fino a 18 mesi) presso il proprio edicolante, con un risparmio sulle spese di spedizione e senza sovrapprezzo.
Abbiamo notato, soprattutto nell’ultimo anno, un crescente interesse per gli e-book, sappiamo che Mondadori ha reso disponibile un migliaio di libri in questo formato, tuttavia i romance delle collane “I Romanzi” sono pochissimi: prevede un cambiamento di rotta in questo senso?
Anche nel nostro piccolo orticello dell’edicola, considerato il colosso Mondadori, l’argomento e-book è all’ordine del giorno. Finora, in particolare intorno all’estate scorsa, ci sono state timide uscite di nostri libri, quasi a carattere sperimentale. Il nostro obiettivo, adesso, è di partire fra circa sei mesi con una regolarità di offerta digitale pressoché in sintonia con quella cartacea. Nel frattempo ci saranno nuove uscite, seppur limitate, che però rappresenteranno una proposta organica nel nostro settore. Ovvero tutta la collana Extra Passion fin qui pubblicata, gli Emozioni che riprenderanno ad aprile, più quei romanzi di autrici italiane non ancora in versione digitale fra quelli editi dal 2009 a oggi, antologie comprese. Tutto ciò, soprattutto per i testi stranieri, al netto di complicazioni contrattuali che purtroppo possono ancora incombere.
Gli audiolibri sono pochi e poco pubblicizzati... qual è la sua opinione? Crede che vi potranno essere sviluppi in questo senso per il romance?
Trovandoci ancora in relativo ritardo con gli e-book, mi sembra decisamente prematuro affrontare questo argomento. Tuttavia si tratta di una modalità di fruizione del testo narrativo che, dopo un discreto successo oltreoceano e un timido esordio da noi, sta ora facendo intravedere insospettate potenzialità.
Sebbene il formato de “I Romanzi” sia molto pratico, proprio le dimensioni possono creare difficoltà nella lettura a causa dei caratteri a volte molto piccoli. Avete mai raccolto, da parte delle lettrici, esigenze di un formato più grande e più leggibile?
Mi rendo conto che questo aspetto può presentare una certa problematicità per talune lettrici, e talvolta ci viene segnalato. Va peraltro tenuto conto che, a parità di formato, incrementando le dimensioni del carattere aumenta la foliazione del libro, e questa incide sui costi di produzione. Attualmente i nostri prezzi, se comparati con prodotti analoghi della concorrenza, sono decisamente competitivi nonostante il recente lieve ritocco, e sarebbe un peccato perdere questa piccola posizione di vantaggio. Tuttavia mi impegno a valutare quali margini di miglioramento possono esserci.
Un tema molto caro alle nostre lettrici è quello delle serie o saghe. Lo sforzo che soprattutto la sua direzione sta facendo per completare quelle rimaste a metà è palese e sotto gli occhi di tutti. Tuttavia, come certo sa, molte serie famose si completano con racconti presenti solo in alcune antologie… Possiamo pensare che il felice esperimento di “Accadde una notte” possa fare da apripista ad altre pubblicazioni di questo tipo? Magari extra collana?
Ancora più dell’esempio citato, una piccola antologia che ha svolto questa funzione di raccordo è stata Dov’è il mio eroe?, con racconti della Kleypas, Quinn e MacGregor. Non ho preclusioni sulla sporadica pubblicazione di antologie in cui compaiano affermate autrici, e questo è dimostrato da alcune raccolte di recente e prossima pubblicazione. Ritengo però che quello che più sta a cuore alle lettrici sia il recupero, come nel caso dei Navy Seal di Lora Leigh appena iniziata nei nostri Extra Passion, appunto di brevi racconti integrativi di una serie. Anche qui vedremo quello che si può fare, perché c’è sempre l’incognita della disponibilità degli agenti rispetto alla possibilità di stralciare un singolo racconto da un’antologia già pubblicata.
A proposito delle uscite extra collana. Da amante delle autrici italiane, apprezzavo tantissimo lo Speciale Millecuori di San Valentino, e visto che le autrici italiane stanno vivendo una nuova e felice esplosione di creatività non è che state pensando di re-introdurla?
Il concetto dello Speciale Millecuori di San Valentino è stato di recente ripreso e sviluppato (anche in seguito all’apertura alle autrici italiane nelle ristampe dei Romanzi Oro) negli attuali Oro Super. Oltre all’appuntamento di San Valentino, grazie all’incoraggiante riscontro di vendite di questi supplementi ci siamo ora attestati su tre proposte annuali, aggiungendo un’uscita estiva e una a Natale. A questo proposito, colgo l’occasione per anticiparvi che i prossimi due appuntamenti saranno, nell’ordine, la Bride Trilogy di Jane Feather e il primo terzetto della riproposizione dell’intera saga dei Bridgerton di Julia Quinn.
Non potevamo resistere a farle una domanda sulla prima edizione del Premio Romance! Non vogliamo chiedere anticipazioni, che sappiamo non ci può dare, però ci piacerebbe sapere come e quando è nata l’idea, e magari qualche piccolo retroscena della sua realizzazione che, pensiamo, non deve essere stata precisamente semplice…
Per non attribuirmi indebitamente alcun merito, va detto che l’idea originaria è stata di Franco Forte, direttore della rivista Romance Magazine. Ovvio che poi io vi abbia aderito con entusiasmo, contribuendo a svilupparne i contenuti e le modalità per una gestione congiunta. Sicuramente, alla genesi di questa iniziativa hanno concorso il grande successo della sua rivista e un certo clima di attenzione e di stimolo scaturiti non solo dalla prima antologia delle nostre sette autrici italiane di punta (Albanese, Camocardi, Ciuffi, Formenti, Masella, Melville, Picasso), ma anche dalla seconda che avevamo in cantiere. E se la prima era costituita da sette racconti a tema (l’unità d’Italia allora in celebrazione), questa seconda, dal titolo Il falco e la rosa, si struttura con sette episodi di un romanzone a quattordici mani che, narrando la saga di una famiglia fiorentina, abbraccia un arco temporale di quasi un millennio di storia italiana. Penso si tratti di un caso letterario straordinario in tutti i sensi, e di nuovo colgo l’occasione per ringraziare le sette autrici che, con tanto entusiasmo, l’hanno reso possibile. Non erano infatti poche né semplici le difficoltà che incombevano, ma tutte sono state superate con grande professionalità e non meno disponibilità.
E se mi è concessa una parentesi, vorrei qui citare anche l’ottava firma della nostra scuderia: Angela White. Pur avendo debuttato, ottimamente, nel febbraio dello scorso anno nelle nostre collane, Angela non ha preso parte a questa seconda avventura per un mio eccesso di cautela, in attesa di riconferma. Cosa che si sta puntualmente verificando con il suo Di ghiaccio e d’oro attualmente in edicola. (QUI per la nostra recensione)
Infine, per ultima, lasciamo la domanda più scomoda alla quale la invitiamo a rispondere sinceramente e senza timori… No, non vogliamo sapere delle cover, e nemmeno delle traduzioni, piuttosto ci interessa chiederle: ma lei li legge i romance?
Tenuto conto che alle mansioni di editor devo affiancare anche quelle di coordinamento redazionale, oltre a seguire personalmente alcune collane, in tutta onestà devo dire che le occasioni sono sporadiche. Per la scelta dei titoli mi appoggio a una fidata schiera di lettori, cui integro recensioni e segnalazioni che trovo in rete, cosicché il mio lavoro finisce con l’assumere un carattere quasi manageriale. E quando mi avanza del tempo per la lettura, va da sé che un occhio di riguardo va alle mie autrici italiane.
Ciò detto, vi ringrazio profondamente per lo spazio che mi avete concesso, non mancando di rinnovarvi gli auguri per il rilancio del vostro blog dopo le recenti traversie.
E noi accettiamo di cuore gli auguri, le rinnoviamo il nostro apprezzamento per la disponibilità dimostrata e soprattutto… la ringraziamo per le straordinarie anticipazioni!
Uscite Febbraio 2012 - Edizione Newton Compton
LE PAROLE SEGRETE DEI TUOI OCCHI ( Your Sad Eyes and Unforgettable Mouth ) di Edeet Ravel (collana Anagramma)
L'amicizia tra due donne può sfidare il destino
Maya e Rosie vivono a Montréal, e sono entrambe figlie di sopravvissuti all’Olocausto. Sono diversissime – una è profonda e spiritosa, l’altra seducente e un po’ superficiale – eppure tra loro nasce subito e quasi per caso, in un lontano giorno d’estate degli anni Sessanta, un legame indissolubile. Una di quelle amicizie che sembrano durare per sempre, ma che la vita, con le sue improvvise svolte, metterà in crisi, forse irrimediabilmente…
Maya e Rosie, però, devono confrontarsi con un doloroso passato. La prima cerca in ogni modo di fuggire da una madre ossessionata dai ricordi del campo di concentramento, mentre Rosie può rifugiarsi in una famiglia che preferisce vivere nel presente, dando un’immagine di perfezione e apparente serenità.
Sarà proprio Maya, ormai adulta, a raccontare, attraverso i suoi diari dell’epoca, il loro universo fatto di piccole e grandi trasgressioni, segreti inconfessabili, amori infelici, ma anche di innocenti rivoluzioni ed esperienze indimenticabili che cambieranno per sempre il loro destino.
Con uno stile ironico e brillante, Edeet Ravel sa illuminare alla perfezione quella stagione della vita, spensierata e intensa, che segna il passaggio dall’adolescenza all’età adulta.
Due donne unite da un profondo legame e da un passato impossibile da dimenticare
«Tenero, commovente, interessante, ironico. Straziante ma anche divertente. Un libro da leggere per capire che il ricordo dell’orrore e del dolore è persistente, eppure il perdono, la voglia di resistere, la speranza e la bellezza sono altrettanto innati e forti nell’uomo.»
The Globe and Mail
«Un libro che ha tutti gli elementi del grande romanzo: passione, dramma, segreti che si tramandano per generazioni, e allo stesso tempo è un’intensa riflessione sulla tragica eredità dell’Olocausto.»
The Montréal Gazette
«Un’autrice accorta e affascinante.»
Sunday Herald
Edeet Ravel è nata in un kibbutz israeliano. All’età di sette anni si è trasferita con tutta la famiglia a Montréal e a diciotto ha scelto di proseguire i suoi studi a Gerusalemme. Dopo cinque anni è ritornata in Canada, dove ha insegnato a lungo letteratura ebraica e inglese. È autrice di una trilogia sul conflitto israelo-palestinese, composta da Ten Thousand Lovers (finalista al Governor General’s Literary Award), Look For Me (vincitore dello Hugh MacLennan Prize) e A Wall of Light (finalista al Regional Commonwealth Writers’ Prize e vincitore del Canadian Jewish Book Award). Le parole segrete dei tuoi occhi è il suo primo libro tradotto in italiano. Sito ufficiale QUI :
PARADISO AMARO ( The Descendant ) di Kaui Hart Hemmings (collana Anagramma)
«Il sorriso e il pianto si fondono in una narrazione incredibilmente densa di emozioni»
Matt King, discendente di una ricca principessa, era considerato uno degli uomini più ricchi e fortunati delle Hawaii ma ora la sua buona stella sembra avergli voltato le spalle… Sua moglie, la modella Joanie, ha un brutto incidente ed entra in coma. Le sue figlie, Alex e Scottie, si dibattono tra i conflitti dell’adolescenza e un disperato bisogno di attenzione. A peggiorare le cose, una scoperta inaspettata: Joanie aveva un amante. Sembra l’inizio della fine. Invece è una rinascita. Perché Matt, finalmente, si rende conto di aver amato davvero Joanie ed è costretto ad affrontare il suo fallimento di uomo, di marito e di padre: un percorso doloroso ma salvifico. Una storia di passioni forti e contrastanti che fanno di Paradiso amaro un romanzo straordinario, capace di illuminare la realtà dei rapporti familiari con la luce della sincerità.
«Nel 2007 è stato un piccolo caso editoriale negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, ora rischia di diventare un vero best seller globale…»
Egle Santolini, La Stampa
«Questo romanzo è sorprendentemente una commedia amara, grottesca, alla volte tragicomica, ma che si sforza di guardare alla vita con lo stupore di chi, anche attraverso il dolore, riesce alla fine a trovare la speranza, perché spesso la speranza sta proprio alla fine.»
Filmaker’s Magazine
«Hemmings modella la voce dei suoi eroi con virtuosismo e profondità.»
The New Yorker
«Il sorriso e il pianto si fondono in una narrazione incredibilmente densa di emozioni.»
The New York Times
Kaui Hart Hemmings è nata e cresciuta alle Hawaii. Dopo aver pubblicato su riviste come «Zoetrope» e «Best American New Voices», ha esordito nella narrativa con House of Thieves, una raccolta di racconti acclamati dal pubblico e dalla critica. Attualmente vive a San Francisco con il marito e la figlia. Sito ufficiale QUI . Da Paradiso amaro è stato tratto il film rivelazione 2012, prodotto da Fox Searchlight Pictures con uno strepitoso George Clooney nel ruolo del protagonista.
LA STRADA IN FONDO AL MARE ( The Captain’s Daughter ) di Leah Fleming (collana Anagramma)
I segreti del cuore di una donna sono più profondi di un oceano
Due continenti, tre generazioni e tre famiglie in una storia che attraversa mezzo secolo.
È il 10 aprile 1912 quando May Smith si imbarca in terza classe sul Titanic, insieme con il marito Joe e la figlia Ellen, decisa a inseguire il sogno americano. In prima classe viaggia Celeste Parkes, che sta tornando negli Stati Uniti dopo una visita alla sua famiglia.
Ma la notte del 15 aprile il transatlantico entra in collisione con un iceberg e il destino di tutti i viaggiatori si infrange contro una montagna di ghiaccio. In un attimo si diffonde il panico: i passeggeri della prima classe vengono tratti in salvo sulle poche scialuppe, quelli della terza non possono far altro che tuffarsi nelle gelide acque dell'Atlantico e sperare in un miracolo. May, ormai allo stremo delle forze, viene accolta a bordo di una delle imbarcazioni. La donna è disperata: crede di aver perso la figlia e il marito. Ma proprio in quei concitati minuti il capitano del Titanic, Edward Smith, le affida una neonata avvolta in una coperta. Alle prime luci dell'alba, però, May fa una terribile scoperta…
«Una scrittrice nata.»
Kate Atkinson, autrice di Un colpo di fortuna
«Una storia che esplora i meandri del rapporto tra madri e figlie. Vi scalderà il cuore.»
Closer
«Una lettura indispensabile che coglie alla perfezione lo spirito del suo tempo.»
Lancashire Evening Post
Leah Fleming è nata nella regione del Lancashire, nel nord-ovest dell 'Inghilterra. Dopo aver concluso gli studi all'Università di Leeds, negli anni Sessanta, ha lavorato come maestra elementare. Oggi si dedica a tempo pieno alla scrittura e ha all' attivo sei romanzi. Sito ufficiale QUI I diritti di traduzione di La strada in fondo al mare sono stati acquistati in Francia, Germania, Spagna e Serbia.
LA CASA DEI RACCONTI SEGRETI ( The Year We Left Hom ) di Jean Thompson (collana Anagramma)
1973. A Grenada, piccola città dell’Iowa, la famiglia Erickson è riunita per festeggiare il matrimonio della bellissima figlia maggiore, Anita, con un ragazzo del posto. Ma proprio in un momento di grande gioia sembrano emergere inquietudini, desideri e conflitti che segneranno le vite dei protagonisti. Educata dai genitori secondo i valori dell’America del dopoguerra, l’amore per la terra e per il prossimo, Anita è sul punto di coronare il suo sogno più grande: creare una nuova famiglia alla quale trasmettere il legame che sente per le proprie radici. Gli altri fratelli, invece, hanno intenzioni diverse. Ryan, il secondogenito, ribelle e tormentato, è deciso a fuggire dalla città in cui è cresciuto e che disprezza. Torrie, la più giovane, sognatrice e anticonformista, desidera un futuro tra le sfavillanti luci di una metropoli. Trent’anni dopo, in un’America diversa, che ha conosciuto disfatte e rinascite, tutti quanti devono però fare i conti con più di un fallimento. Anita non è riuscita a costruire la famiglia che sognava e il suo matrimonio è crollato; la libertà che Ryan inseguiva si è rivelata ingannevole, e i sogni di Torrie si sono infranti quando una terribile tragedia si è abbattuta sulla sua vita, segnando per sempre le sorti dei suoi cari. Un ritratto lucido e disincantato dell’America di ieri e di oggi, attraverso le vicissitudini di una famiglia la cui storia può diventare universale.
L’indimenticabile epopea di una famiglia nei decenni che hanno cambiato per sempre la storia del mondo intero
«Un romanzo di straordinaria umanità, che scalda il cuore e dona leggerezza anche a vicende che la maggior parte degli autori avrebbe paura di affrontare.»
The New York Times Book Review
«Come in Libertà di Jonathan Franzen, questo romanzo smantella le certezze di un’intera famiglia con consapevolezza e attenzione: il risultato è devastante e perfetto.»
Bust Magazine
«Il vigoroso umorismo della Thompson e l’attenzione ai dettagli non sono mai stati più brillanti, mentre le follie e le lotte dei suoi personaggi rivelano cicatrici profonde di uomini e donne, desideri di fuga e potenza delle radici.»
Booklist
Jean Thompson è un’apprezzata autrice di racconti e romanzi. Ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti, tra cui il Guggenheim Fellowship e il National Endowment for the Arts, e ha insegnato scrittura creativa in molti college e università. Suoi lavori sono apparsi su diversi giornali e riviste, tra i cui il «New Yorker», e sono stati inclusi nell’antologia The Best American Short Stories e in quella del Pushcart Prize. La sua raccolta di racconti Who Do You Love è stata finalista al National Book Award nel 1999. Sito ufficiale QUI
7.IL NUMERO MALEDETTO ( 7 Souls ) di Barnabas Miller - Jordan Orlando (collana Vertigo)
Rivivere la propria morte è terribile. Scoprire chi è il nostro assassino, insopportabile.
Mary Shayne desiderava che il suo diciassettesimo compleanno fosse speciale, un evento da ricordare, ma di certo non immaginava che si sarebbe svegliata nuda, nel letto di un negozio di mobili, con i postumi di una terribile e inspiegabile sbronza. E la giornata prosegue nel peggiore dei modi: a scuola nessuno le fa gli auguri, né le sue migliori amiche, Amy e Joon, né il suo ragazzo, Trick, che anzi la lascia. Con il trascorrere delle ore, Mary si convince sempre di più che qualcuno sta tramando contro di lei, e i fatti le danno ragione: prima della fine della giornata viene uccisa a sangue freddo.
Ma la morte non è che l’inizio di una nuova odissea. Mary si ritrova intrappolata in uno strano limbo, costretta a rivivere il giorno della propria morte attraverso gli occhi delle sette persone che le erano più vicine, ognuna delle quali – scoprirà con sgomento – aveva più di una ragione per odiarla. Ma chi di loro l’ha uccisa? E perché? Per scoprirlo e cercare di cambiare il corso degli eventi, Mary dovrà fare i conti con i dolorosi misteri e gli inconfessabili segreti che si nascondono sotto la patina dorata del suo mondo perfetto.
7 persone, 7 sospetti, 7 segreti, 7 buoni motivi per uccidere...
Finalista al Premio Edgar Allan Poe come miglior romanzo.
«Un thriller intelligente, carico di suspence, che combina omicidio, vendetta e una terribile maledizione egiziana… e tiene con il fiato sospeso fino alla fine.»
Booklist
Barnabas Miller è autore di numerosi libri per ragazzi e compone musiche per il cinema e la televisione. Jordan Orlando ha iniziato a pubblicare romanzi prima di compiere ventuno anni. Oltre a scrivere, crea siti web e lavora nel grafic design e nel cinema digitale. Sito ufficiale QUI
TI AMO TI ODIO MI MANCHI ( Rules for a Perfect Lif ) di Niamh Greene (collana Anagramma)
Conosci le regole per una vita perfetta?
Vivere una vita felice non è complicato. Basta seguire delle regole ben precise. Non mollare mai, per un colpo di testa, un uomo che tutti pensano sia perfetto per te. Evita di trasferirti in un rudere di campagna per “ritrovare te stessa”, con il rischio di diventare lo zimbello del villaggio e di coprirti di ridicolo. E soprattutto, non dire “ti amo” a un uomo che ha due figlie che ti odiano, una moglie defunta che gli manca e che sarà sempre migliore di te. E per giunta una madre convinta che tu sia alle sue dipendenze. Maggie vorrebbe tanto una vita in cui tutto funzioni, ma se continua a infrangere le regole sarà destinata a passare da una disavventura all’altra… Infatti, dopo aver perso il lavoro a Dublino, è costretta a rinunciare alle sue Jimmy Choo per calzare orribili stivali da lavoro, a rifugiarsi nella sonnolenta cittadina di Glacken e a fare ciò che non avrebbe mai immaginato, nemmeno nei suoi incubi peggiori: pulire stalle e prendersi cura degli animali. Ma Maggie è testarda, non si arrende ed è anzi pronta a tutto pur di conquistare la gioia e la serenità che merita. E forse, al di là di ogni regola, una vita perfetta e un amore da sogno sono lì ad aspettarla...
Una commedia romantica e graffiante, che vi farà ridere fino alle lacrime e piangere per la commozione
«Un’altra deliziosa storia dell’acclamata autrice del bestseller Uomini: l’importante è farli soffrire.»
Irish Times
«Se siete fan della Kinsella, non perdetevi questo romanzo vivace e coinvolgente. Un antidoto perfetto contro la tristezza e il malumore… Appassionante, malinconico e divertente, con un senso dell’umorismo così autentico che vi ritroverete a ridere da soli.»
Irish Independent
«La Greene disegna i suoi personaggi con elegante ironia.»
Sunday Independent
Niamh Greene irlandese, è autrice di numerosi bestseller. La Newton Compton ha pubblicato i suoi romanzi Diario segreto di una casalinga disperata, Uomini: l’importante è farli soffrire e Ti amo ti odio mi manchi. Per scoprire tutto di lei, visitate i siti QUI e QUI
BLACKMOON-DESIDERIO DI SANGUE ( The Darkest Kiss ) di Keri Arthur (collana Vertigo)
Il desiderio può uccidere ma è impossibile resistergli…
Riley Jenson, giovane guardiano del Dipartimento Razze Diverse di Melbourne, è sempre alle prese con gli assassini più spietati. Ancora una volta una scia di sangue sta sconvolgendo la città: diverse donne sono morte, vittime di un rituale inspiegabile e misterioso, e la stessa sorte è toccata ad altrettanti vampiri, uccisi in maniera cruenta ed efferata. Due serie di crimini che non sembrano in relazione fra loro, ma che forse sono opera della stessa mano omicida… La coraggiosa Riley procede con le indagini, aggiungendo un tassello alla volta al complicato mosaico, ma nel frattempo la luna piena comincia ad avvolgere la città con la sua luce magica e sensuale, impedendole di tenere a freno i suoi istinti. Soprattutto se un uomo sexy e pericoloso, il cacciatore di taglie Kye Murphy, riappare improvvisamente nella vita di Riley…
il pericolo non finisce mai per Riley Jenson, l’unica eroina affascinante come un vampiro e indomita come un lupo mannaro.
Nota di andreina65: Settimo libro della saga Black Moon chiamata "Riley Jenson Guardian", composta sino a oggi da nove volumi, cui ne seguiranno altri.
1. BLACK MOON.L'ALBA DEL VAMPIRO (Full Moon Rising)
2. BLACK MOON. I PECCATI DEL VAMPIRO (Kissing Sin)
3. BLACK MOON. LA TENTAZIONE DEL VAMPIRO (Tempting Evil)
4. BLACK MOON. IL GIOCO DEL VAMPIRO (Dangerous Games)
5. BLACK MOON. L'ABBRACCIO DELLA NOTTE (Embraced by Darkness)
6. BLACK MOON - UN BACIO PRIMA DI MORIRE (The Darkest Kiss)
7. BLACK MOON-DESIDERIO DI SANGUE (Deadly Desires)
8. Bound to Shadows (inedito in Italia)
9. Moon Sworn (inedito in Italia)
«L’immaginazione e l’energia di Keri Arthur danno un aroma inconfondibile a tutto ciò che scrive.»
Charlaine Harris, autrice di Finché non cala il buio
«Riley, tutta istinto e luna piena: la lupa mannara nata sul web.»
Repubblica.it
«Arrivano mostri nuovi: duri, puri e cattivissimi. In barba al politically correct.»
Panorama
«L’azione e il sesso sono mozzafiato, il ritmo frenetico… Un intero universo delineato alla perfezione, personaggi vividi
e creature soprannaturali descritte ognuna con i propri tratti distintivi: una trama incredibilmente ricca.»
Publishers Weekly
Keri Arthur vive in Australia. I suoi libri e racconti, che spaziano dal paranormale all’urban fantasy, hanno ricevuto diversi riconoscimenti di critica e di pubblico. La Newton Compton ha già pubblicato gli altri capitoli della saga Black Moon: L’alba del vampiro, I peccati del vampiro, La tentazione del vampiro, Il gioco del vampiro, L’abbraccio della notte, Un bacio prima di morire e Desiderio di sangue
Quattro chiaccchiere con Paola Picasso, autrice made in Italy!
Tra tutte le utenti iscritte al sito che commenteranno questo post entro il 22 Febbraio, verrà sorteggiata una fortunata vincitrice del romanzo Venti d'amore e di guerra, gentilmente offerto dalla Leggereditore.
SE NON SIETE ANCORA ISCRITTE NON PERDETE TEMPO ;-) !
Ho conosciuto personalmente la scrittrice Paola Picasso, ed è stata una piacevole sorpresa scoprire una persona splendida, briosa, autoironica con una simpatia che non ha eguali. Dove c’è lei non ci si annoia mai… credetemi, sa veramente tenere banco a tutte! Starei ore a sentirla, è una persona disarmante , con la battuta pronta! Sono stata tentata più volte di prendere Paola e portarmela a casa, sicuramente le mie giornate sarebbero molto spumeggianti e sarei sicuramente sempre di ottimo umore, perché dove passa Paola la strada si tinge di … rosa.
Confesso di essere molto curiosa: mi piacerebbe sapere in che modo Paola ha conosciuto suo marito, un pilota d'aereo. La prossima volta che la incontro state sicuri che le carpisco tutta la storia ^_^
Per il momento gustiamoci questa interessante intervista rilasciata da Paola Picasso in occasione dell'uscita recente del suo libro Venti d'amore e di guerra!
Cara Paola benvenuta nel nostro salottino virtuale! Vorremo cominciare questa intervista chiedendoti di parlarci un po' di te e della tua splendida carriera , in particolare quando è nata la tua passione per la scrittura? Quali sono state le tue prime pubblicazioni? Con quale casa editrice hai debuttato,e com’è avvenuto questo incontro? A suo tempo hai avuto difficoltà a trovare un editore?
Eccomi qui, care amiche, comodamente seduta nel nostro salottino e pronta a raccontarmi dopo essere stata, ahimé, per lunghi anni in silenzio perché al mio esordio come scrittrice e anche dopo, i blog non esistevano e solo le lettrici decretavano il successo di un romanzo. Dunque la passione per scrivere credo onestamente che sia nata insieme a me. Purtroppo mio padre morì quando avevo tre mesi di vita, mia madre dovette mettersi a lavorare e di conseguenza io restavo spesso sola (anche se affidata a qualche camerieretta volante). Appena sono stata in grado di farlo, ho cominciato a scrivere delle favole sui libri maestri di mio padre. Raramente le concludevo, perché il finale mi sfuggiva, però inventavo con entusiasmo. I primi racconti me li pubblicò la rivista Novella. Altri, un editore francese che poi si dimenticò di pagarmi. In seguito, nati i figli, mi sono dedicata a loro, pur continuando a scrivere fiabe e racconti. Quando mia figlia Carlotta aveva sette anni, scrissi delle favole e la casa Editrice La Scuola, di Brescia, di cui ebbi fortuitamente l’indirizzo, me le pubblicò tutte in diversi volumetti. Ho scritto anche una commedia per ragazzi che è stata messa in scena in molte scuole e in un teatro, il Teatro di San Giuseppe di Rovello- Como dalla compagnia teatrale La Ruota , ottenendo un buon successo. Con l’avvento del “rosa” ho cominciato a pubblicare nella collana “Polvere di Stelle” con numerosi pseudonimi. Da quella sono passata a Bluemoon, poi ad Harlequin e infine a Mondadori, lavorando sempre sia come autrice che come traduttrice. Ho all’attivo un numero impressionante di romanzi e spero di poterne scrivere altri che le mie lettrici apprezzino.
Sei una autrice completa, scrivi romanzi a puntate e racconti per delle riviste,collabori con loro da anni, ma il tuo lavoro spazia inoltre dalla letteratura per bambini al romanzo rosa; come riesci a dividere i due generi? Hai o hai avuto delle difficoltà?
No, nessuna difficoltà a spaziare da un campo all’altro. Se la fantasia è ricca e vivace, un vero dono di Dio di cui non ho alcun merito, non conosce confini. A me personalmente basta l’imput. Se voglio scrivere un racconto, o un romanzo a puntate per una rivista, ci penso un momento, inquadro i personaggi e la storia fluisce per conto suo. Lo stesso succede per i romanzi storici, o per le favole. Con i miei nipotini ho impostato un gioco che chiamo “Il quadro”. Io dipingo a parole una cornice, per esempio un giardino pieno di neve e un bambino infagottato. Loro devono riempire il quadro, inventando una storia. In fondo è quello che faccio con me stessa e che stimola la creatività di chiunque.
Quando finisci un libro o racconto, ti prendi una pausa o hai voglia di ricominciare con una nuova storia ?
Quando finisco un romanzo, in genere mi riposo con una traduzione, ma se ho già un’altra trama in mente, comincio a scriverla contemporaneamente alla traduzione. Se non avessi più delle idee da sviluppare, mi sentirei spenta e vuota. Lavorare è per me entusiasmante. Quando nasce un libro è un po’ come veder nascere un figlio.
Cosa ama scrivere più di tutto Paola Picasso ?
Come ho detto spesso, quelle che amo maggiormente scrivere sono le favole perché, e mi ripeto, nelle favole l’impossibile non esiste. Tutto può accadere e più l’evento è straordinario, più è affascinante. Purtroppo l’editoria per bambini è un mondo chiuso e di difficile accesso. Gli editori pubblicano poco perché vendono poco. Vorrei dire a tutti i genitori del mondo di raccontare delle favole ai figli e di insegnare loro a leggere perché i libri sono dei compagni di cammino preziosi.
Questa è una domanda che facciamo spesso, perchè alle lettrici fa piacere sapere i gusti delle sue scrittrici: - Quali sono le letture che prediligi? Hai un libro del cuore, quello che non daresti mai via? Perché? Certamente ricordi con tenerezza il primo libro letto…
Sono sempre stata una lettrice avida e insaziabile e da ragazza, avendo a disposizione una libreria ricca, ho spaziato dai classici ai moderni, probabilmente creandomi nella testa una bella confusione. Ho amato anche La Delly, WillY Diaz, Liala e più tardi Brunella Gasparini perché facevo coesistere con grande disinvoltura un romanzo rosa con “Delitto e castigo” o Proust. Oggi forse prediligo i libri storici, ma non disdegno nessun tipo di letteratura. A differenza di quando ero giovane, adesso se un romanzo non mi cattura subito, lo lascio e ne leggo un altro. Il tempo, care amiche, è prezioso se uno vuole leggere di tutto e di più. Il libro che forse ho amato più di tutti da piccola è stato Pinocchio. Tra quelli che ho scritto: “Il bambino senza voce”, un romanzo che ha davvero un posto speciale nel mio cuore.
Attualmente sul tuo comodino in attesa di essere letto c’è…
Scusate la pausa, ma sono andata a guardare quali libri ho sul comodino.
In testa c’è “IL resto di niente” di Enzo Striano. Poi “La canzone dell’eterno rimpianto”¸Bermuda, ll Triangolo maledetto; “Orgoglio e pregiudizio” di Jane Austin che voglio rileggere. Un bel pourpourri. Ma dato che il mio comodino ha un ripiano sottostante, la lista non è finita. C’è un Dominique La Pierre e alcuni romanzi delle mie colleghe: Mariangela Camocardi, Ornella Albanese, Miriam Formenti, Roberta Ciuffi. Maria Masella a Teresa Melville. La sera quando vado a letto, comincio a leggerne uno, poi passo a un altro e a un altro a seconda del mio stato d’animo e anche per non lasciarne troppi indietro.
Nel 2008 hai iniziato il sodalizio con Mondadori debuttando con il romanzo storico “Il pirata misterioso”, vuoi raccontarci come sono nati Violet e Hildago?
Spiacente, ma devo correggervi. Il primo romanzo pubblicato da Mondadori una decina di anni fa o più, è stato “Gli occhi di Madeleine”. A quello è seguito “Luci d’inverno”. Poi dopo una lunga pausa dovuta ad alcune incomprensioni, è arrivato Il Pirata Misterioso e altri. L’ultimo è uscito a ottobre con il titolo “Il destino ci attende” e un altro sarà pubblicato in autunno. Come sono nati Hidalgo e Violet? Ebbene, si parla spesso di pirati, giusto? Io volevo un pirata gentiluomo, un po’ Robin Hood, un po’ Passator Cortese ed è nato Hidalgo. La sua corrispondente femminile non poteva che essere una giovane donna audace, coraggiosa e romantica come il suo nome.
Quando scrivi ascolti musica? Oppure preferisci l’assoluto silenzio? Inoltre ci intriga sapere se nelle tue opere c’è qualcosa di autobiografico o se hai tratto ispirazione dalle persone che fanno parte della tua vita .
Lavoro in un silenzio interrotto spesso da telefonate, o da arrivi imprevisti. Anni fa erano i miei famigliari a intromettersi in continuazione, eppure all’epoca scrivevo un romanzo al mese con la macchina da scrivere. Il che significa doverlo ribattere una, o anche due volte. Penso che tutti quelli che scrivono, inseriscono nelle loro storie delle note autobiografiche. Per quanto si tenti di spersonalizzarsi, l’inconscio non si può imbavagliare ed è lui che di tanto in tanto si mette a battere sui tasti del computer. Per quello che riguarda le persone che hanno fatto parte della mia vita, il discorso è diverso. Sento come un pudore e raccontare le loro storie, o a descrivere la loro personalità. Da anni ogni tanto mi viene voglia di scrivere un romanzo su mia madre che è stata una donna bellissima, di grande successo e che ha sepolto ben tre mariti, che Dio la benedica, ma qualcosa mi trattiene sempre. E’ come un veto dell’anima, o della mente.
Negli ultimi anni il gusto letterario dei lettori in parte è cambiato, le librerie abbondano di romanzi sui vampiri, licantropi, zombie, insomma il paranormale è diventato un genere dominante , cosa ne pensi di questa evoluzione letterale? Hai mai pensato di cimentarti in un opera di questo genere o preferisci il romance classico?
Confesso una mia deficienza, detesto i romanzi di fantascienza. Il paranormale mi attira, ma ho troppo rispetto per quella sfera misteriosa per scrivere delle inesattezze. Senza dubbio preferisco i romanzi classici.
Hai debuttato recentemente per la Leggereditore,con il romanzo storico "Venti d'amore e di guerra” Puoi raccontarci qualcosa di questo nuovo libro?
“Venti d’amore e di guerra” ha avuto origine dalla lettura di alcuni articoli sulla guerra di Crimea di cui sapevo poco. Di conseguenza i protagonisti maschili non potevano che essere dei baldi ufficiali di marina e quelli femminili…. delle seguaci di Florence Nightingale, la coraggiosa donna che creò un corpo di infermiere e andò in Crimea a curare i soldati feriti. L’ambientazione così particolare mi ha ispirata e davvero quella storia è fluita senza pause in brevissimo tempo.
Siamo felici di leggere che sei stata anche ospite nel salotto del Maurizio Costanzo show e che hai lavorato con Nino Castelnuovo, vuoi raccontarci qualcosa di quelle esperienze?
Costanzo è stato gentilissimo con me. All’inizio lo temevo per le sue battute pungenti e perché la letteratura rosa offre il fianco a facili critiche, invece mi ha trattato con garbo estremo e il giorno dopo c’era un suo articolo su di me sulla prima pagina del Messaggero che diceva: La Sig Picasso, un romanzo al mese. Con Nino Castelnuovo, persona cordiale e semplice, ho lavorato in una trasmissione che si chiamava “Lo specchio della vita.” E’ stata per me un’esperienza diversa, intrapresa per pura curiosità.
Un tuo racconto per bambini è stato in teatro lo scorso novembre, vuoi parlarci di questa esperienza?
Ne parlo con grande piacere. La commedia, nata come favola e poi sceneggiata da me, si chiama “L’albero delle piume”. Una mia collega, Anna Maria Ferretti, scrittrice per ragazzi, la lesse e trovandola piacevole, la mandò a un gruppo editoriale milanese che accettò subito di pubblicarla. Qualche anno fa ho saputo che è stata messa in scena da una scuola milanese e ha vinto il primo premio. L’anno scorso invece è stata una compagnia teatrale a recitarla. Dovevo andare alla prima, ma in contemporanea c’era la Vie en rose a Firenze. Comunque gli organizzatori mi hanno mandato un dischetto con alcune scene e mi hanno detto che a grande richiesta la ripeteranno anche quest’anno. Spero di poter assistere a una recita, sono sicura che mi emozionerò molto.
In questo momento stai lavorando ad un nuovo progetto? Di cosa si tratta, ti va di parlarne?
In questo momento, oltre ad aver appena finito una traduzione e aver impostato due racconti, devo riprendere le fila di un romance interrotto. La storia è ambientata nella Francia del 1400, all’epoca di Giovanna D’Arco che infatti vi compare. Non svelo altro e non so a chi darò questo ultimo nato. Gli editori con cui lavoro hanno già in giacenza due lavori miei perciò…Editori, fatevi avanti! Nel cassetto, anche quella interrotta a tre quarti, ho la storia di una bambina di oggi che cresce in mezzo alle difficoltà che tutti conosciamo. Infine, ma non so se posso già parlarne, una collega coraggiosa sta aprendo una piccola casa editrice e ha già preparato la copertina di un mio romanzo attuale: “Una farfalla con un’ala sola”. Dovremo tutte comprare i libri che pubblicherà perché chi ha fegato, va aiutato.
Isn’t it romantic? ti ringrazia per essere stata un’affabile ospite, c'e' qualcosa che vorresti dire alle lettrici?
Per prima cosa, grazie a voi, amiche del blog per l’ospitalità. Spero di aver appagato la curiosità delle lettrici se non del tutto, almeno in parte. E mi auguro di sentire il vostro e il loro giudizio sul mio lavoro. A tutte auguri di serenità e amore. Paola Picasso
Venti d'amore e di guerra
Promessa in sposa all’ammiraglio James Stafford, la giovane Katy Westmoreland decide di rinunciare al suo unico grande amore, il tenente di vascello Robert Chesterton, giovane senza titoli, né beni. Nonostante la decisione sia fonte di grande dolore, la ragazza non vuole ribellarsi al volere dell’anziano padre, ormai sul letto di morte. Tuttavia, frequentando James Stafford, Katy si accorge della sua grande nobiltà d’animo, e pur non amandolo impara a conoscerlo e ad apprezzarlo. In Europa, però, soffiano venti di guerra. James e Robert partono per la Crimea. Ora è la storia a mettersi fra Katy e il suo sogno di felicità. Spinta da un coraggio esemplare, la ragazza non si arrende alla dura realtà e parte a sua volta come infermiera.Fra mille ostacoli, difficoltà e peripezie, riuscirà a ritagliarsi un posto nel mondo e a riabbracciare l’unica persona che mai l’abbia compresa fino in fondo, conquistando ogni fibra del suo essere?Un romanzo che si legge a ritmo incessante, come una danza vertiginosa che ci trascina fra battaglie, colpi di scena e una storia d’amore che si iscriverà nel firmamento del rosa.
ESTRATTO di Venti d'amore e di guerra
Londra, Inghilterra, 1853
Westmoreland House, un imponente edificio in stile vittoriano all’angolo tra Richmond Street e Oxford Street, quel giorno di aprile del 1853 aveva un aspetto insolitamente cupo. Le finestre erano chiuse e il pesante portone a borchie sbarrato. L’unico segno che la magione fosse abitata era il fumo che saliva nel cielo pallido dai numerosi comignoli che punteggiavano il tetto.
Il conte Oscar Bennet Westmoreland, ex commodoro della Royal Navy, non si sentiva bene, aveva passato una notte d’inferno e il suo malessere gravava su tutta la casa come un’ombra cupa e opprimente.
La servitù attendeva ai suoi compiti muovendosi in punta di piedi e Mr Cunnigham, il maggiordomo, da anni al servizio della casa, aspettava vicino alla porta l’arrivo del medico che un valletto era andato a chiamare quel mattino e intimava agli sguatteri e ai lacchè il massimo silenzio.
La contessa Emily, devota e tremebonda moglie dell’ammalato,si aggirava nel corridoio del primo piano, torcendosi le mani e invocando la benedizione celeste, incerta se fare capolino nella camera del marito, rischiando un ruggito da perforarle i timpani, o restare lì in attesa degli eventi.
Si sentiva inutile come una vecchia carta da parati, ormai invisibile a chi è avvezzo ad averla sotto gli occhi, spaventata dalle visioni drammatiche che la perseguitavano, immagini paurose che nessuno a parte lei riusciva a vedere, e umiliata dal contegno sdegnoso del marito.
Sapeva d’averlo deluso come donna e si rendeva conto di irritarlo. Oscar, uomo forte e dal temperamento sanguigno, non tollerava le persone paurose, credulone e inclini a cedere a fantasie morbose. «Concretezza, mia cara!» tuonava quando gli raccontava un sogno, o lo rendeva partecipe di un timore a suo dire infondato. «Resta con i piedi per terra e credi solo a ciò che tocchi!»
Ebbene, era impossibile toccare i pericoli in arrivo, eppure lei li sentiva come fossero delle presenze inquietanti ma era costretta a tenerli per sé, piccole serpi velenose che le si annidavano nelle viscere e le rodevano il fegato.
Non le era consentito neppure dare a Oscar qualche consiglio basato sul buonsenso, perché lui, ormai sospettoso di tutto,immaginava che lei, la sua ineffabile moglie sensitiva, come amava chiamarla, vedesse passare il suo feretro in un carro funebre, tirato da una quadriglia di cavalli neri, bardati a lutto.
E poiché quella visione funerea non lo rallegrava, s’imbestialiva ancora di più.
«Oh, povera me, povera me» gemette, lasciandosi sfuggire un singhiozzo.
Quel lamento penetrò attraverso le spesse mura del corridoio e giunse a Katherine, la figlia diciassettenne che dormiva ancora nel suo letto a baldacchino, risuonandole nell’orecchio come un lontano campanello di allarme.
Il sogno che stava facendo e che cominciava a ripetersi spesso minacciò di svanire, ma lei vi si aggrappò, stringendo forte la mano del giovane misterioso che, come le volte precedenti, l’aveva raggiunta nel magico mondo onirico. I tratti del suo viso erano indistinti, tuttavia dalla sua figura, dal suo atteggiamento sicuro trasparivano una grande forza morale, unita a dolcezza e a comprensione.
Katy non conosceva il suo nome, non sapeva chi fosse, ma sentiva, così come sentiva il calore del sole, o la carezza del vento sulla pelle, che lui avrebbe fatto parte del suo destino.
Attendeva d’incontrarlo con ansia sempre maggiore e quando lo vedeva apparire dalla nebbia che sostava sul limitare del sogno, una pace meravigliosa le scendeva nel cuore.
Fu un gemito più prolungato a strapparla dall’incantesimo.
Katy balzò a sedere sul letto, poi senza più esitare, s’infilò una vestaglia e corse alla porta.
«Maman!» Uscendo impetuosamente dalla sua stanza, per poco non investì lady Emily, sua madre.
«Che cosa fai qui in piedi? Sei pallida come un fantasma.
Che cosa succede? Il papà sta male?»
Unico raggio di sole in quella giornata triste, Katy benché preoccupata per il padre, aveva il solito aspetto radioso dovuto in parte alla folta chioma dorata, agli scintillanti occhi turchesi, ma soprattutto all’alone di luce che la circondava e che sembrava emanare dalla sua pelle come se un diamante purissimo fosse racchiuso nel suo petto.
La nobildonna si passò furtivamente un fazzolettino di pizzo sugli occhi. «Sta male, figlia mia, ma non lo ammette, m’impedisce di curarlo e perfino di domandargli quali disturbi avverte. Io mi sento così incapace di prevenire il peggio!» concluse la nobildonna, tamponandosi gli occhi.
«Sei troppo pessimista, maman. Cerca di vedere la situazione in modo più sereno. Spesso ti angusti per niente e ne va anche della tua salute.»
La madre sospirò. «Non posso farci niente, tesoro. Mia madre, Guendoline Donnelly, era come me. La chiamavano Cassandra e la deridevano tutti. Morì di crepacuore, povera donna.»
Katherine si rallegrò di non aver ereditato quella sorta di maledizione. Che utilità aveva prevedere un evento e non poterlo impedire? Meglio restare nella beata ignoranza.
«Qui nessuno ti deride, maman. Il papà brontola, ma ti vuole bene, lo sai. Perché continui a camminare per il corridoio? Ti si gonfieranno le vene delle gambe e dopo dovrai stare seduta con i piedi sollevati per almeno una settimana.»
«Aspetto, bambina mia. Io... non so che cosa altro fare. Tuo padre, quando non si sente bene, diventa intrattabile e non tollera nessuno. Sono andata a vederlo due volte. La prima non ha proferito parola. Ha finto di dormire. La seconda, ha ringhiato come un mastino. ‘Non vegliarmi come se fossi già defunto, Emily... cara’ mi ha gridato, scacciandomi. Sono sicura che quel ‘cara’è stata una pietosa aggiunta per mitigare le sue parole crudeli. Non gli sono affatto cara, specie in momenti come questo.»
«Oh, maman!» Katy le prese le mani e gliele strinse, cercando di confortarla. Benché avesse solo diciassette anni, a volte le sembrava d’essere più matura di sua madre, una donnina minuta e trepidante, un passerotto timido, vissuto sempre all’ombra del potente marito. «Sai bene com’è fatto il papà. Non sopporta di stare male. Lui, una roccia, costretto a languire a letto. Lo giudica un insulto, se non una vera indecenza.»
La contessa sospirò. «Anche le rocce si sgretolano con il passare del tempo» mormorò. «E Dio sa quale esistenza travagliata e pericolosa abbia condotto il mio Oliver, sempre in alto mare a lottare con il nemico e con le tempeste.»
«Non sempre, maman. Il papà non ha combattuto senza sosta da quando è entrato in marina fino al momento della pensione, e capita spesso che il mare sia tranquillo. Ormai poi, è a riposo da tre anni e ha sicuramente smaltito le fatiche di un tempo. Dimmi, piuttosto, hai mandato a chiamare il dottor Carmichael?»
«Certo, figliola! Come puoi dubitarne?» rispose la madre con legittima indignazione. «È stata la prima cosa che ho fatto, apprendendo da Walter, il suo valletto, che Oliver aveva rifiutato di fare colazione, lui che di norma divora sei uova al prosciutto, pudding, formaggi e mezzo chilo di biscotti spalmati di marmellata appena apre gli occhi.»
«Non ti sembra una quantità eccessiva di cibo per una persona che ha il sangue troppo ricco?»
La madre le lanciò uno sguardo colmo di desolazione.
«Pensi davvero che io abbia il potere di costringerlo a contenersi?
Sarebbe come ordinare al sole di coricarsi anzitempo. Tuo padre è un uomo ammirevole sotto molti aspetti, ma è straordinariamente cocciuto quando si tratta di mortificare la gola.
Mi domandavo se... se tu non volessi tentare di entrare nella sua camera per augurargli il buongiorno. Sai che stravede per te. Forse gli farà piacere vederti.»
«Certo, maman. Se questo può tranquillizzarti, vado subito da lui.» Katy si chinò e posò un bacio sulla fronte della madre che ormai da due anni sovrastava in altezza tutta la testa. «A me le sue grida non fanno paura. Can che abbaia non morde.»
Sorridendo, bussò leggermente alla porta e l’aprì senza aspettare di essere invitata. Il padre giaceva nel suo letto sovrastato da un voluminoso baldacchino, la schiena posata contro una pila di cuscini, occhi e fronte nascosti da una benda imbevuta d’acqua fredda.
«Ancora tu, Emily?» Benché pacato, il tono conteneva una vibrazione metallica.
«Sono io, padre, Katherine. Vi disturbo?» mormorò la figlia, avanzando a passi silenziosi. Se alla madre le veniva naturale dare del tu, con suo padre le sembrava di rigore il voi.
La benda venne sollevata fino all’attaccatura dei capelli grigi e due occhi azzurro cupo penetranti come la punta di un fioretto la scrutarono un attimo, prima di illuminarsi.
«Katy, mia diletta!» Benché gioiosa, la voce era meno tonante del solito e il sorriso più stentato. «Vieni a salutare il tuo malandato genitore e aiutami ad aggiustare questi maledetti cuscini che mi si ammucchiano dietro la schiena.»
La figlia si affrettò a ubbidire e una volta sistemati i cuscini, baciò il padre sulla fronte.
«Ah, che delizia!» sospirò lui. «Le tue labbra sono più fresche di una rosa appena colta. Il mal di testa sta già diminuendo.
Ho passato una nottataccia, figliola. Non ho chiuso occhio.
Mi sembrava che la mia testa stesse per scoppiare.»
«Umori cattivi nel sangue, o pensieri cattivi per la mente?» domandò la figlia, sedendosi al suo capezzale.
«Entrambe le cose, temo. La situazione politica diventa sempre più grave. Gli Stati europei sono in grande agitazione. Sai che le truppe dello zar Nicola hanno invaso la Moldavia e la Valacchia? Quel pazzo visionario vuole assicurarsi uno sbocco sul Mar Nero e pensa che gli altri stiano a guardare.»
«L’ho letto sul giornale che ci portano tutte le mattine. Ma agitarsi è del tutto improduttivo, padre mio.»
«Hai ragione, naturalmente» riconobbe il conte, sospirando.
«È solo che la mia anima di soldato non può restare indifferente, o estranea agli eventi. Fremo all’idea di non poter indossare la mia divisa e salire sul ponte di comando. Meglio non pensarci.
Dimmi, piccola mia, quella santa donna di tua madre non avrà chiamato il medico, spero. Si precipita a convocarlo ogni volta che starnutisco. Mi vede già cadavere. Pensi che le sue previsioni siano azzeccate?»
Katy aggiustò la piega del lenzuolo. «Penso che la sua sia solo ansia ingiustificata, padre. Sapete com’è fatta la mamma.
Si angoscia per un nonnulla. È molto legata a voi e un vostro malessere, anche minimo, la getta nella costernazione. E... sì, avete immaginato bene. Ha mandato a chiamare il dottor Carmichael, ma... Non alteratevi, vi prego» lo esortò, vedendo che arrossiva di rabbia. «Altrimenti la pressione salirà. Tra l’altro sapete bene che seguirete solo i consigli che vi garbano, perciò sottoponetevi di buon grado alla visita e non maltrattate troppo il povero dottor Carmichael. È un uomo ligio al suo dovere e fa quello che può... Ma sento dei passi. Dev’essere arrivato proprio adesso.»
Infatti in quell’istante qualcuno bussò alla porta e Walter, il valletto del padre, annunciò il medico. Katy gli corse incontro, lo accolse con grazia e lo condusse al capezzale del malato che si era girato ostinatamente verso la finestra.
«Ebbene, come sta oggi il mio paziente preferito?» domandò il medico, posando sul letto una grossa borsa nera contenente tutti i suoi strumenti e rivolgendo al conte uno sguardo colmo di riprovazione.
Oscar Westmoreland si voltò di scatto con aria truce. «Male, per farvi contento e... non chiamatemi il vostro paziente preferito, caro dottore. So benissimo che mi detestate.»
Il medico non si scompose. Gli tastò il polso, consultando l’orologio da taschino. «E voi non chiamatemi caro, visto che mi vedete come il fumo negli occhi.»
«Ottimo inizio. Un terreno di parità favorisce una battaglia equa, egregio dottor Carmichael. E adesso che ci siamo scambiati le prime bordate, andiamo al sodo: morirò?»
«Ne dubitate?» rispose il medico, abbassandogli le palpebre inferiori. «Sarebbe insolito il contrario, milord. Siamo destinati tutti a morire, chi prima, chi dopo, dipende da come trattiamo la carcassa che ci portiamo addosso.»
Presagendo l’arrivo di una disputa feroce, Katy sgusciò fuori dalla stanza, scuotendo la testa. Ogni volta che suo padre stava male, si verificava una scena come quella, una sorta di teatrino in cui gli attori si muovevano recitando il proprio ruolo, ben sapendo che la fine sarebbe rimasta invariata.
La visita durò poco meno di mezz’ora e quando, uscendo dalla stanza, il buon medico si vide circondare da madre e figlia, scosse la testa. «Paziente difficile, il commodoro» sospirò.
«Come del resto tutti i militari. Per loro ogni malanno è un nemico da sgominare a cannonate. Vostro marito, milady, è avvezzo a comandare i suoi uomini e vorrebbe imporsi agli acciacchi, semplicemente impartendo un ordine. Non segue le mie indicazioni. Mangia e beve troppo e il suo sangue si scalda.
Gli ho applicato delle sanguisughe che lo aiuteranno a smaltire l’eccesso di liquidi e di umori, ma dovrebbe stare a dieta. Per adesso tè e brodo leggero, mi raccomando.»
«Lo so bene, lo so bene, caro dottore, che mio marito dovrebbe moderarsi, ma quando ha fame, sottrargli anche solo un tozzo di pane rappresenta un’impresa rischiosa» mormorò la contessa, disperandosi. «Credete che si riprenderà?»
Il medico si diresse verso la scala. «La crisi sarà superata, ma ne seguiranno altre, se non cambierà registro e alla fine una potrebbe rivelarsi fatale. Il corpo umano necessita di cibo come le piante d’acqua. Annaffiatele troppo e marciranno, Ingozzateli troppo e... scoppieranno.»
«Scoppieranno...?» La contessa Emily impallidì e i suoi occhi si colmarono d’orrore davanti alla visione del grande corpo di suo marito che esplodeva in milioni di pezzi sanguinolenti. «Se succedesse una catastrofe simile, non ci resterebbe niente da seppellire» mormorò, desolata, con un filo di voce.
Il dottor Carmichael, un ometto basso e rotondo, ma robusto come un toro, scambiò uno sguardo con Katherine, poi alzò gli occhi al soffitto. «Non dovete prendermi alla lettera, milady.
Il mio era solo un modo di dire. Temo però d’aver usato un’espressione infelice. Nessuno dei miei pazienti è mai esploso, ve lo assicuro. Intendevo dire che il troppo stroppia, ecco tutto.
Chi esagera finisce per pagarla a caro prezzo. Insomma, per farla breve, tira le cuoia.»
«Tira le cuoia?» ripeté la contessa, frastornata e ormai fuori di sé. Nessuno in famiglia, che lei sapesse, era stato un conciatore di pellami.
«Maman, significa passare a miglior vita» intervenne Katherine con dolcezza.
«Capisco.» La madre si fece un rapido segno della croce, poi fingendo di appoggiarsi alla maniglia della porta, toccò ferro.
Il medico ne ebbe abbastanza. Ogni volta che veniva chiamato in quella casa si sentiva coprire di sudori freddi. Il capofamiglia era intrattabile, sua moglie a dir poco svanita come una bottiglia di vino lasciata aperta. L’unica che mostrasse d’avere un po’di buonsenso era la figlia, una bellezza davvero rara, dato l’incrocio poco promettente da cui era stata generata.
Misteri della vita. «Bene» concluse, scendendo la scala. «Tenetemi informato, milady e... chiamatemi se proprio lo riterrete necessario.»
Due giorni dopo le sanguisughe avevano compiuto la loro opera di drenaggio e il conte Westmoreland era di nuovo in piedi, battagliero come sempre.
«Oggi verrà a trovarmi un caro amico, l’ammiraglio James Stafford, duca di Glemingstone» annunciò a pranzo, guardando con disgusto una tazza di brodo in cui galleggiavano alcuni pezzetti di pollo anemico. «Lo riceverò nel mio studio.
Abbiamo delle questioni importanti e urgentissime da discutere.»
«Urgentissime, mio caro?» domandò la moglie sbirciandolo di sottecchi.
«L’urgenza è strettamente correlata alle tue divinazioni, moglie mia. Prevedi qualche catastrofe imminente?»
La contessa impallidì e di nascosto strofinò un piccolo ciondolo a forma di ferro di cavallo che portava al polso. «Dio ce ne liberi, Oliver. Ti prego, non chiamiamo le disgrazie. Sanno arrivare benissimo anche senza invito.»
Katherine che sedeva a metà del lungo tavolo, tra i genitori che occupavano i lati più corti distanti sei metri tra loro, abbassò la testa per non tradirsi. Sapeva che la madre era molto superstiziosa e il fatto che suo padre la prendesse in giro in parte la divertiva, in parte le sembrava un tantino crudele.
La sua povera mamma tremava di terrore se rovesciava il sale, l’olio o, Dio non volesse, rompesse uno specchio. Ubbie, certo, che tuttavia influenzavano il suo umore e che in lei confluivano serenamente in una fede incrollabile nel Padreterno.
Come si potesse credere che un bottone allacciato storto avrebbe causato un incidente, le riusciva impossibile da capire.
Tuttavia, accorgendosi che il suo corpetto era abbottonato male, Katy si sentì prendere da una vaga inquietudine.
Alle tre in punto di quel pomeriggio, un’elegante carrozza scura guidata da un cocchiere in livrea color amaranto si fermò davanti a Westmoreland House. Il maggiordomo, Mr Cunnigham corse ad aprire il portone e Katy, appostata dietro una finestra del pianterreno, aspettò di veder apparire quell’importante personaggio che suo padre ammirava incondizionatamentemnte e stimava come amico.
Sapeva che l’ufficiale di marina era tenuto in alta considerazione dalla Corona e che in passato si era distinto per il suo valore. Fu quindi con curiosità che vide spalancarsi uno sportello e balzare a terra un giovane ufficiale in divisa che si affrettò a porgere il braccio a un uomo alto e magro, con una chioma color ferro e un volto che sembrava inciso nella pietra.
Katy lo osservò un istante, poi tornò a spostare lo sguardo sul tenente di vascello e il respiro le mancò.
Elegante, alto e snello nella sua divisa blu scuro, capelli nerissimi tagliati corti e occhi di un colore indefinibile sotto l’arco perfetto delle sopracciglia corvine, era il giovane che incontrava nei suoi sogni, il più bello che avesse mai visto.
Il suo cuore prese a battere all’impazzata mentre dilagava in lei un senso d’irrealtà che la costrinse a sbattere le palpebre per mettere bene a fuoco lo sguardo. No, non si era ingannata.
Quel giovane ufficiale era reale quanto il severo Mr Cunnigham che stava aprendo la porta, come l’erba che cresceva nelprato. Non era una proiezione della sua fantasia. Era la concretizzazione del suo sogno. Un uomo vero, in carne e ossa, di stupefacente bellezza.
Era il giovane che aveva vagheggiato nelle sue fantasie dibambina e di adolescente, colui che aveva immaginato sussurrarle parole d’amore, accarezzarle la mano e... baciarla.
Quante volte si era domandata come sarebbe stato il suo primo bacio. Esitante, tenero, riluttante o... appassionato? Nei libri che di nascosto aveva sottratto dagli scaffali della libreria del padre aveva letto di passioni travolgenti, di attrazioni irresistibili, di grandi amori. Amori che davano un senso compiuto alla vita, che spiegavano quel senso di palpitante attesa che provava da tempo.
Aveva letto d’incontri che segnavano il destino di giovani donne. Di attimi fugaci che tuttavia determinavano il cammino di una vita... o aprivano la strada verso la morte. Ma anche la morte diventava sublime tra le braccia dell’amato. Non l’avevano scritto i grandi poeti parlando di Giulietta e Romeo, di Paolo e Francesca, di Tristano e Isotta, di Lancillotto e Ginevra?
Sarebbe toccata anche a lei un’esperienza così esaltante, lo sentiva.
Doveva solo aspettare, si era detta e adesso... Lui, il suo principe azzurro, il cavaliere che al posto di un’armatura indossava una divisa, era venuto a risvegliarla dal torpore, a dirle che la sua vera vita stava per cominciare.
Katy si riscosse. Che cosa andava fantasticando? Non era più una bambina assetata di favole e non era mai stata un’esaltata, o una mitomane. Fin da piccola era stata dotata di quel senso pratico che difettava a sua madre e adesso che era quasi una donna, sapeva... sapeva che i sogni è raro che si avverino, che la vita non è un percorso facile, una lunga corsa in un prato fiorito.
Forse quel giovane affascinante aveva una voce stridula, l’alito cattivo e dei modi sgradevoli. Forse era un uomo prosaico, avido di piaceri terreni, un ambizioso, teso solo a fare carriera anche a costo di calpestare chiunque. Forse dentro quel suo torace ampio e muscoloso c’era un cuore piccolo e meschino...
Mentre lo guardava avanzare, arretrato di due passi rispetto all’ammiraglio, i loro sguardi s’incrociarono e prima che Katy potesse nascondersi dietro la tenda, notò che gli occhi del giovane avevano il colore del muschio che cresce nei boschi ombrosi e avevano una luce intensa come se la sua anima splendente, affacciandosi all’esterno, gli conferisse una luminosità particolare.
Il respiro le mancò, il cuore le salì in gola e un pensiero esaltante le passò nella mente. Oh, no, quel giovane non poteva essere meschino. Ne era certa. In lui c’era... c’era l’immensità.
C’era generosità, onestà, gioia, follia, passione, tormento ed estasi.
Oh, poter conoscere quell’ufficiale così attraente! Frugare nel suo animo e scoprire i tesori che sicuramente racchiudeva, i soli che desiderasse avere. Ma il galateo le imponeva di tenersi in disparte e di non intralciare l’arrivo dell’ospite tanto atteso.
Tuttavia, mentre i due uomini salivano la breve scalinata e Mr Cunnigham chinava il busto in posa deferente, ubbidendo a un impulso irresistibile, Katy uscì rapida dal salotto e attraversò l’atrio diretta verso le cucine, dosando il passo in modo da incrociare una volta ancora il bell’ufficiale di marina.
Ci fu solo un breve scambio di sguardi, poi il giovane si defilò dietro il suo comandante, mentre l’ammiraglio, colpito dalla visione della fanciulla che si era affrettata a scomparire, si fermò un istante. Le sue labbra dal taglio severo abbozzarono un vago sorriso, poi l’alto ufficiale riprese il cammino, seguendo Mr Cunnigham che apriva la strada verso l’ufficio del padrone di casa.
Arrivata dietro la porta che immetteva nelle cucine, Katy si appostò di nuovo. Attese qualche istante, poi fece capolino. Il giovane ufficiale, rigido sull’attenti, era a guardia della porta dietro la quale il suo comandante era scomparso.
Un semplice accompagnatore, quindi, una sorta di attendente, pensò Katy, ma, Dio, com’era bello! Tornò a guardarlo e questa volta lui si voltò e la vide.
Se non fosse stata colta da una paralisi, Katy si sarebbe ritirata come un topo davanti a una trappola invitante ma pericolosa, ma non riuscì a muoversi se non quando si accorse che il giovane inclinava appena la testa e le sorrideva.
Il suo era appena l’accenno di un sorriso, una specie d’invito segreto a credere nei miracoli, a non opporsi al fato, bensì a gioire del dono inatteso che faceva a entrambi.
Katy ebbe l’impressione che lui le avesse lanciato una liana invisibile, avvolgendola in modo tale da imprigionarla per sempre.
Tremò come per un presagio e a quel punto, confusa ed emozionata, si rifugiò dentro la dispensa e si prese il viso tra le mani. Era sconvolta, rossa di vergogna, arrabbiata con quella parte di sé stessa che si era sempre nutrita di romanticismo e ansiosa di riprendere contatto con la realtà, dopo aver sognato a occhi aperti per un istante che era durato un’eternità.
L'Evoluzione dell'Eroe Romantico: da Principe Azzurro a Vampiro...Senza Passare per il Rospo
C’era una volta un Principe…
Il destino di tutte le lettrici, “innamorate croniche” del protagonista del romance in bella vista sul comodino, inizia proprio da qui, dai ricordi dell’infanzia.
Diciamoci la verità: siamo cresciute a pane, Nutella e principe azzurro, un mix esplosivo, incrementato dai cartoni animati sempre più accattivanti. È vero, però, che per le ultime generazioni molto è cambiato, e ad una velocità impressionante. Mentre le nostre nonne, tranne alcune eccezioni, sono rimaste legate per tutta la vita alla figura maschile dell’eroe-sul-cavallo-bianco, le donne di oggi, fin da bambine, hanno imparato a confrontarsi con personaggi molto diversi. Per prima cosa, le protagoniste femminili, nelle favole come nei film, hanno rivendicato un ruolo di primo piano, al punto che, spesso e volentieri , dei loro compagni non ricordiamo neppure il nome. E, come se non bastasse, il principe azzurro i è trasformato in un orco verde: simpatico per carità, ma certo non proprio bellissimo.
Crescendo e diventando consapevoli dei propri desideri, le lettrici di tutto il mondo hanno dimostrato di volere un Eroe diverso, uomo di muscoli e sangue più che di carta e sospiri, determinando così l’evoluzione della “specie”. Soprattutto, hanno smesso di essere “belle addormentate”: tenendo gli occhi aperti, anzi spalancati sui particolari anatomici più interessanti dei loro partners, si sono prese una bella rivincita sul principino dalla piuma bianca, elegante ma un po’ asessuato. Tirandolo giù da cavallo, hanno toccato con mano che il suo aspetto era frutto più di apparenza che di sostanza, e che i suoi muscoli erano, in realtà, poco tonici.
Le autrici di letteratura romantica, attente a interpretare richieste e pulsioni del loro pubblico, hanno iniziato perciò a costruire figure maschili sempre più affascinanti e carismatiche, descrivendo il loro aspetto fisico con abilità e verismo tali, da riscaldare il sangue anche alle lettrici del profondo Nord, persino in pieno inverno e con la neve alta. Le case editrici hanno, ovviamente, cavalcato la tigre, con un’offerta sempre maggiore di titoli, classificati in base alla “temperatura” desiderata: dal tepore appena accennato del bacio (subtle), fino agli amplessi più roventi (burning) e all’estrema declinazione dell’erotico.
Si è adeguato persino il settore del romance storico e del Regency in particolare, che pure costituisce un caso a sé, dato che qui ancora prosperano i nobili più nobili del Regno, e la coroncina ducale di foglie di fragola mantiene intatto il suo fascino. Fra un testo di Georgette Hayer e uno di Lisa Kleypas, inutile dirlo, la differenza è più che notevole. Alla Kleypas, tra l’altro, va riconosciuto il merito della creazione di protagonisti indimenticabili, che pure di nobile non hanno nulla, e anzi vivono ai limiti della società con una dubbia reputazione di biscazzieri, attori, o zingari.
Nel romance contemporaneo, i cambiamenti subiti dall’eroe sono ancora più evidenti, essendo una derivazione diretta dei nuovi desideri del pubblico femminile, espressi sempre più chiaramente grazie al potente tam-tam offerto dal web.
Quanto sono davvero cambiati i nostri eroi? O, piuttosto, quanto sono cambiati i nostri gusti?
Se vi capita di andare per mercatini, e scovare vecchissime edizioni fra le quali quelle pubblicate negli anni ’80 da Harlequin-Mondadori, vi sorprenderà ad esempio, una lunga sequenza di titoli ambientati nelle isole del Mediterraneo, in Spagna e in Grecia.
In questi ambienti esotici la protagonista, di origine britannica o statunitense, era invariabilmente un ragazza di carnagione chiarissima e (quasi sempre) dai lunghi capelli biondi; rivestiva la figura di dama di compagnia, istitutrice, segretaria, assistente, un ruolo considerato secondario, ma grazie al quale veniva a contatto con Lui, il Progenitore di tanti Maschi Alfa. Sempre ricco, potente, arrogante; alto, snello, bruno di carnagione e capelli, l’eroe latino aveva il compito di scongelare, con il suo sangue bollente, quello algido della miss di turno. Il che, naturalmente, non si rivelava troppo facile, anche a causa delle rivali femminili, in genere ex fidanzate o aspiranti tali, dalle unghie affilatissime.
Per chi desiderava un contrasto ancora più marcato fra i due protagonisti , ecco le affascinanti, anche se improbabili, relazioni con meticci, nativi americani o sceicchi del deserto…
Con una costante, però: ognuno di questi personaggi aveva, per educazione o retaggio familiare, un forte legame con il mondo occidentale, finendo così per essere un Giano bifronte. Insomma, barbaro e selvaggio quanto bastava a far battere forte il cuore, rivestito da bianchi caffettani o da aderenti pantaloni di camoscio, ma all’occorrenza capace di trasformarsi nell’impeccabile uomo d’affari in doppiopetto grigio. Autrici come Violet Winspear hanno creato, in questo senso, prototipi “da sogno”.
A distanza di oltre trent’anni, l’affermazione sociale della donna, le nuove sfide e opportunità rosa nel mondo del lavoro, hanno mutato molti di questi scenari; le protagoniste della più recente letteratura femminile hanno spesso un ruolo non meno importante o accattivante di quello del loro compagno, al quale di conseguenza, si chiede qualcosa di più che non il semplice fascino da macho.
L’evoluzione dell’eroe ha pertanto condotto ad una nuova svolta; una serie di “principi della notte”, con una carnagione così pallida da non sopportare la luce del sole oppure rivestiti da folte pellicce o, ancora, dotati di una dentatura un po’ particolare. Non che abbiano bisogno di una cura vitaminica, di una ceretta depilatoria o delle cure del dentista. Niente affatto. Questi personaggi fantastici, semi e super umani, sono ricchi di mistero e hanno un’aria così pericolosa da conquistare anche la più agguerrita delle donne in carriera. E se proprio queste non amano i morsi sul collo, c’è sempre una folta schiera di spie, agenti segreti, killers e bad boys. Tutti astuti, senza scrupoli e spregiudicati. Terribilmente e odiosamente affascinanti.
Dovremmo temere quindi l’estinzione della vecchia “specie protetta” dalla carnagione scura e dai neri occhi assassini? Sono davvero scomparsi armatori greci, magnati spagnoli e sceicchi?
Non proprio.
Perché la fantasia e il desiderio di evasione di noi donne non conosce limiti né confini.
Ci piace cambiare, questo sì, e nessuno sa apprezzare più di noi l’effetto di una nuova moda. Ma ciò non toglie che spesso amiamo anche il capo vintage, ripescato dall’armadio della mamma.
E autrici ed editori ci assecondano, per fortuna, dandoci una scelta davvero molto ampia. Via libera quindi, a eroi per tutti i gusti, se negli Harmony 2011 sono stati pubblicati titoli come “Favola greca” di Lynne Graham e “Il milionario spagnolo” di Kim Lawrence.
E nei GRS di questo mese abbiamo il rientro di un “Principe del deserto”, con l’omonimo romanzo di Marguerite Kaye. Si tratta, comunque di uno storico, dove la fantasia non deve fare conti strettissimi con la realtà quotidiana e il rapporto uomo/donna può accettare ancora qualche compromesso.
Forse, il fascino ammaliatore di Rodolfo Valentino, che nel 1921 prestò il suo volto allo “Sceicco” di Edit M. Hull, non è ancora definitivamente morto. Forse, per la teoria dei orsi e ricorsi storici, l’uomo latino e quello del deserto mietono ancora le loro vittime.
E se, invece, si aprissero nuovi scenari?
Cosa accadrebbe se, di qui a qualche tempo, vi fosse una nuova, strabiliante mutazione genetica del dark hero? E' mai possibile che il suo mantello nero torni ad essere, prima o poi, azzurro?
Alle lettrici l’ultima parola in proposito, augurando a tutte, per San Valentino, una notte fantastica con il proprio Eroe preferito...
La Vie En Rose IV edizione - Firenze 24 Marzo 2012
La Vie en Rose
Quarta Edizione
Firenze, 24 marzo 2012
nella Sala delle Feste dell'Astoria Boscolo Hotel
un luogo magico, e sugestivo che anche quest'anno presterà le sue meravigliose sale all'evento più romantico dell'anno.
Care amiche anche quest'anno si terrà la VIE EN ROSE evento imperdibile per tutte le appassionate di romance, che in una giornata completamente dedicata alla letteratura romantica, vedrà una serie di iniziative e appuntamenti che divertiranno, emozioneranno, e renderanno indimenticabile questo appuntamento.
Ricordiamo alle lettrici che anche quest’anno parteciperanno all’evento molte autrici italiane tra le quali : Paola Picasso, Mariangela Camocardi, Miriam Formenti, Ornella Albanese, Roberta Ciuffi, Maria Masella, Theresa Melville, Silvia Z. Summers, Angela White e Kathleen Mcgregor.
Vi segnaliamo la mail cui far pervenire le adesioni: la.vie.en.rose.evento@gmail.com
ricordandovi che i posti disponibili sono numerati, ed è consigliabile prenotare per tempo
In libreria da febbraio-edizione Leggereditore
UN AMORE PER SEMPRE ( Happy Ever After ) di Nora Roberts
Con l’ultimo capitolo della serie che ha fatto sospirare migliaia di lettrici, Nora Roberts ci conduce nel luogo dove i sogni divengono realtà.
Da bambine hanno condiviso tutto: giochi, segreti, speranze. Con gli anni sono diventate donne brillanti, sexy e indipendenti. E hanno fondato un’agenzia di wedding planning dove ognuna di loro dà il meglio di sé per garantire ai clienti un giorno indimenticabile e perfetto. E loro, per quanto ancora rimarranno single?
Parker è la figura di riferimento dell’agenzia, quella che traduce in realtà i sogni delle future spose. Tuttavia, in quanto a relazioni sentimentali è un totale disastro. Il lavoro sembra essere la sua unica ragione di vita. Ma fino a che punto si può comandare al cuore?
Forse Malcomb è ciò di cui ha bisogno, sempre che entrambi siano disposti a trasformare un semplice flirt in un legame speciale, e a dare nuovo senso ai loro giorni mettendo in gioco il loro futuro e il concetto stesso dell’amore.
“Quello, lo sapeva bene, rimaneva la base di tutti i suoi sogni, i suoi obiettivi, le sue ambizioni. Amare, essere amata, condividere, costruire a partire da quell’amore e complicità qualcosa di forte e duraturo. Poteva avere successo senza questo. Poteva essere felice senza questo. Ma si conosceva abbastanza bene per sapere che non si sarebbe mai sentita completa, pienamente felice, senza quell’amore e complicità. Credeva, assolutamente, nel potere e nella forza dell’amore, nelle promesse fatte, nella durata dell’impegno. Ed era giunta a comprendere, era sulla buona strada per accettare, che Malcolm fosse il partner che voleva per quelle promesse, per tutta la vita. Tuttavia, rifletté, stare insieme richiedeva quella condivisione, una profonda fiducia, un sapere. C’erano ancora così tanti luoghi e frammenti di lui che Malcolm teneva in ombra, o che addirittura le precludeva. Come potevano quelle basi restare solide, per entrambi, se una parte di lui restava chiusa?”
Nota di andreina65: Per la gioia delle estimatrici della mitica Nora Roberts , ecco il quarto romanzo che chiude la serie The Bride Quartet, ossia il quartetto della sposa, composta da:
1 – LA SPOSA IN BIANCO (Vision in White)
2 – LETTO DI ROSE (Bed of Roses)
3 – IL SAPORE DELLA FELICITA’ (Savour the Moment)
4 – UN AMORE PER SEMPRE (Happy Ever After)
Ancora una volta i nostri complimenti alla Leggereditore per la scelta delle cover originali che sono una meraviglia!
Nora Roberts è l’autrice più amata d’America.”
The New Yorker
“Nora Roberts sa come prendere le sue lettrici per la gola.”
Usa Today
Nora Roberts è considerata universalmente ‘la regina del rosa’. Ha al suo attivo oltre trecento romanzi ed è da sempre presente ai vertici delle classifiche di tutto il mondo. La sua carriera è disseminata di numerosi premi letterari e riconoscimenti ufficiali. Della stessa autrice, Leggereditore ha pubblicato L’amore ritrovato, Un’ombra dal passato e i primi tre titoli della serie Il quartetto della sposa: La sposa in bianco, Letto di rose, Il sapore della felicità.
Recentemente ha detto di sé: “Non scrivo storie di Cenerentole che sperano che il principe azzurro venga a salvarle mentre se ne stanno sedute in poltrona. Sono donne indipendenti, che ce la fanno anche da sole. Il ‘principe’ è qualcosa in più, un semplice complemento, ma mai l’unica risposta ai loro problemi.”
IL MISTERO DEL TALISMANO PERDUTO ( Bloodfever ) di Karen Marie Moning (disponibile dal 23 febbraio)
Il seguito di una serie che ha incendiato gli animi di centinaia di migliaia di lettrici e che si prepara a diventare un fenomeno mondiale, grazie all'attesissima trasposizione cinematografica.
La porta sta per aprirsi, e non sarà la luce a venirti incontro ma la magia di un talismano dai poteri sconosciuti. Ombre oscure si avvicinano all'orizzonte, e una sola donna è in grado di dissiparle.
Sei pronto a percorrere una strada disseminata di pericolo, sensualità e mistero?
Da quando Mac ha scoperto di essere una veggente sidhe, la sua vita ha preso una piega del tutto inaspettata. E ora che la resa dei conti è inesorabile, di chi potrà fidarsi? Forse di un amuleto prezioso e antichissimo, che sembra proteggerla da sempre, oppure dello sfuggente Jerico? Tra piste false, esseri feroci, e la doppiezza di una realtà che non conosce pace, la giovane Mac dovrà tirare fuori tutto il suo coraggio, perché la sua caccia è appena iniziata e nulla potrà fermarla.
‘Dipende tutto dal libro’ aveva detto. ‘Non possiamo permettere che cada nelle loro mani! Dobbiamo prenderlo noi per primi!’
Conoscevo a memoria quel messaggio. L’avevo sentito e risentito di continuo nella mia testa. Dovevamo prenderlo per primi, così avremmo potuto usarlo. Come, nello specifico, non ne avevo idea, ma di sicuro il mio compito non sarebbe terminato nel momento in cui l’avremmo finalmente trovato.
Domanda: quanto ti rende responsabile il fatto di essere una delle poche persone capaci di risolvere un problema? Risposta: è proprio dalla risposta a questa domanda che una persona si definisce. Ero ritornata in forze. Non mi ero mai sentita più viva, più carica, più parte del mondo.
Nota di andreina65: Secondo libro della serie Fever, così composta:
1. IL SEGRETO DEL LIBRO PROIBITO (Darkfever,)
2. IL MISTERO DEL TALISMANO PERDUTO (Bloodfever)
3. Faefever
4. Dreamfever
5. Shadowfever
+ altri 3 romanzi spin-off ambientati nell’universo della serie, a seguire
“Una serie meravigliosa: fatevi un favore e leggete qualcosa fuori dagli schemi.”
Charlaine Harris
“Il secondo volume della serie Fever è un concentrato di tinte dark, sensualità e azione all'ennesima potenza.”
Publishers Weekly
Karen Marie Moning è nata in Ohio. I suoi romanzi hanno scalato le classifiche più prestigiose, New York Times, Usa Today, Publishers Weekly, e sono stati tradotti in oltre 20 Paesi. In Italia l’autrice ha riscosso il favore del pubblico con i due primi romanzi della serie Highlander, Amori nel tempo e Torna da me, e il primo della serie Fever, Il segreto del libro proibito. Sito ufficiale
In libreria da febbraio - editori vari
UNA STAGIONE DI FELICITA' INATTESA ( This Is Not The Story You Think It Is: A Season of Unlikely Happiness ) di Laura Munson (Dalai editore)
Quello che ho imparato dall’amore… nel momento in cui l’ho quasi perso.
«Non sono più sicuro di amarti.» Laura vacilla. Suo marito le ha appena inferto un colpo mortale. La prima reazione sarebbe quella di scagliarsi contro di lui o di crollare. Eppure, Laura ci stupisce, e stupisce se stessa, rispondendogli: «Non ci credo». Inizia così il lungo viaggio di Laura attraverso i ricordi, le gioie e gli scogli del suo matrimonio, viaggio a cui è costretta, in un certo senso, dalla crisi profonda in cui precipita l’uomo che le sta accanto da vent’anni – l’altra metà «della coppia d’oro, baciata dal sole» - conosciuto durante la festa di una confraternita universitaria tanto tempo prima. Il compito di Laura sembra impossibile: resistere al desiderio di abbandonarsi alla paura e allo sconforto, tentare di capire le difficoltà che sta attraversando suo marito, guardando la realtà con logica spietata. Laura ne è certa, non è il loro matrimonio a essere in discussione. La crisi è profonda, ma riguarda solo lui. Lei, il loro rapporto, non appartengono all’equazione. Calma, determinazione a «porre fine alla sofferenza», la serenità dei figli sono i mantra di Laura, che per un anno dovrà confrontarsi con i fantasmi del passato e le sofferenze del presente. Ciò che affascina di questa narrazione, ciò che sorprende, è la reazione inaspettata di questa donna – moglie e madre – che con insolita lucidità si rifiuta di cedere alle lusinghe della disperazione, combattendo per salvare la propria storia d’amore senza lasciare il proprio uomo, ma concedendogli lo spazio necessario per trovare, da solo, la via d’uscita a una crisi che potrebbe spazzare via tutto. Un’esplorazione del matrimonio, dei suoi compromessi, di quanto si è pronti alla sopportazione quando un rapporto, «nella buona e nella cattiva sorte», prende una brutta china. Il pubblico americano ha risposto in modo straordinario a questo romanzo autobiografico. Una storia, e un finale, che non ti aspetti.
«Non ti amo più. Non sono sicuro di averlo mai fatto.» Le sue parole mi colpirono come un pugno improvviso, eppure in quell’istante riuscii a incassare senza cadere. Non appena mi ripresi, dissi: «Non ci credo». Perché era la verità. Lui fece un passo indietro, stupito. Forse si aspettava che scoppiassi a piangere, che m’infuriassi, che lo minacciassi con una battaglia per la custodia dei bambini. O che lo implorassi di cambiare idea… Io volevo davvero litigare. Infuriarmi. Piangere. Ma non lo feci. Al contrario, calmissima, ripetei: «Non ci credo». Avevo appena raggiunto un accordo non negoziabile con me stessa. Mi ero impegnata nel «porre fine alla sofferenza». Avevo deciso di essere responsabile della mia felicità. E parlavo sul serio.
Cosa fareste se una mattina a colazione vostro marito vi dicesse che non vi ama più e che vuole andarsene? E’ quello che successo a Laura Munson e che racconta in un libro sorprendente: Una stagione di felicità inattesa. Già bestseller negli Stati Uniti, il romanzo è la storia di una crisi matrimoniale, vissuta però senza disperazione e piatti rotti, ma con l’estrema lucidità da una donna che decide di riappropriarsi della propria felicità e soprattutto di un matrimonio che dura da vent’anni. Nel 2008 l’autrice americana si ritrova a fare i conti con un uomo sperduto, per l’appunto suo marito, che di punto in bianco rivela di non amarla più. La reazione della Munson però non è quella che ci si aspetta in questi casi. Lei infatti si oppone, dicendo un “non ti credo” che spiazza persino il suo compagno. Con due figli di otto e dodici anni la donna decide che non può lasciare andare così la sua vita e gli chiede di rimanere e di lasciargli i propri spazi in modo da potersi in un certo senso riappropriare della sua identità. Non è una scelta facile la sua, ma sicuramente vincente, che permette all’uomo di non sentirsi in gabbia e di risolvere la propria crisi individuale che secondo Laura non dipende dal matrimonio, ma da problemi lavorativi più profondi. Il periodo che la aspetta è dei più difficili con ore interminabili passate accanto al telefono ad aspettare uno squillo, un segno di vita o qualche notizia. La Munson scrive così Una felicità apparente, diventando un vero e proprio caso editoriale e un esempio per molte donne, riuscendo così a non far naufragare il proprio matrimonio, grazie a un attaccamento particolare alla felicità e a un atteggiamento insolito nei confronti di quella che è una crisi. Il romanzo racconta però non solo l’esperienza personale della scrittrice, ma è anche specchio di quello che è un matrimonio e di cosa esso implichi e soprattutto di quanto valore debba avere sempre la libertà dell’altro.
Note di andreina65: Una stagione di felicità inattesa è il libro d'esordio di Laura Munson, che approda in Italia con questo romanzo interamente autobiografico, la storia di una donna che lotta con tenacia per difendere il suo amore nonostante il marito ritiene che tra loro sia tutto finito.
«Amare è dare all’altro lo spazio per ritrovare se stesso anche se talvolta ci fa paura, riuscire a essere felici e infelici insieme.»
Elle magazine
Laura Munson vive con la sua famiglia nel Montana dove scrive romanzi, racconti e saggi. www.lauramunsonauthor.com
in occasione della festa degli innamorati, la Dalai ha aperto un Blog Candy sul loro sito con in palio tre copie di “Una stagione di felicità inattesa”, il romanzo di Laura Munson.
Troverete tutte le informazioni necessarie QUI
ODORE DI FERRO E CACAO di Alessandra Dragone (Dalai editore- La Tartaruga edizioni)
Una storia di amore e anarchia
Maggio 1919. Le quattro figlie del tranquillo notaio Musino, improvvisamente deceduto, partono per Cento, vicino a Ferrara, allo scopo di prendere possesso di «Villa Libera», di cui ignoravano l’esistenza. La troveranno abitata da Errico Guastoni, un giovane anarchico, che dieci anni prima ha ricevuto dal notaio, rimasto nell’anonimato, il privilegio di viverci gratuitamente. All’origine del suo generoso gesto, sembra apparentemente esservi stata la grande ammirazione per gli ideali politici di Errico e il rimpianto per aver scelto una vita borghese. Motivi, questi, che a suo tempo erano sembrati sufficienti a Errico – che accanto a slanci idealistici mostra anche debolezze e abitudini inconfessabili – per accettare il dono senza porsi troppe domande, ma che adesso lo sono molto meno agli occhi delle quattro sorelle. Tutti gli interrogativi sorti potranno essere risolti solo riscoprendo gradualmente e, con l’aiuto di un vecchio amico di famiglia, il passato sconosciuto del padre delle ragazze. Durante la famosa rivolta del Matese nel 1877 era accaduta una sequenza di fatti drammatici – compreso un omicidio – che aveva cambiato per sempre il destino della famiglia di Errico e la vita dell’allora giovane Musino. Questa rivelazione progressiva si intreccia con le piccole vicende del paese, con le grandi vicende della storia di quel periodo (le lotte socialiste e anarchiche e il sordo avanzare del fascismo) e con i tormenti sentimentali dei vari protagonisti. Errico sarà trascinato da Vera – un personaggio dannunziano-futurista – in un rapporto controverso che sintetizza lo scontro fra opposte culture e concezioni del mondo che caratterizzava quegli anni difficili, mentre in Violetta, l’unica figlia del notaio che ne seguirà l’eredità morale, troverà l’amore. Che non gli impedirà di dare una svolta drammatica alla sua esistenza di uomo e di militante.
Alessandra Dragone vive e lavora a Roma. Oltre a numerosi saggi e racconti, ha pubblicato Bambine cattive e Se cade il mondo mi sposto. www.alessandradragone.com
GREEN ( Smaragdgrün ) di Kerstin Gier (Corbaccio editore)
«Sono davvero contento di aver chiarito le cose. In ogni caso resteremo sempre buoni amici, giusto?» Quando un ragazzo dice così a una ragazza non è che la renda pazzamente felice. Se poi il ragazzo in questione è Gideon de Villiers, occhi verdi e capelli corvini, Gwendolyn Shepherd, la destinataria del messaggio, si sente precipitare decisamente negli abissi dell’infelicità. E sì, perché, nelle due settimane che le hanno sconvolto la vita, facendole quasi dimenticare di essere una normale studentessa di sedici anni di una normale scuola londinese, Gideon le era sembrato la sua unica ancora di salvezza. Solo da due settimane, infatti, Gwen ha scoperto di essere predestinata a viaggiare nel tempo per portare a termine una missione pericolosissima da cui dipende il destino dell’umanità intera.
Una faccenda che, in realtà, non le interessa affatto, diversamente dalla cugina Charlotte, che era convinta di essere lei la predestinata e che era stata educata ad affrontare situazioni e persone di ogni tempo e ogni luogo. Solo per Gideon, il suo compagno di viaggi nel passato, Gwen ha trovato sopportabile l’essere sballottata da un secolo all’altro alla ricerca di un cronografo perduto, ma ora perché dovrebbe continuare a lasciarsi tiranneggiare dall’implacabile setta dei Guardiani? D’altra parte, è vero che a poco a poco sta scoprendo segreti insospettabili sulla propria famiglia che la riguardano molto da vicino. E poi, finché è sostenuta da amiche come Leslie e da piccoli gargoyle impiccioni e simpatici come Xemerius, la sua vita, oltre a essere piena di pericoli, può essere anche molto eccitante...
"Per mia natura non ero incline all’autocommiserazione, era la prima volta nella mia vita che soffrivo per pene d’amore. Pene d’amore di quelle serie, intendo. Quelle che fanno proprio male. Al loro confronto tutto il resto diventa insignificante. Persino la sopravvivenza è secondaria.
Sul serio: il pensiero della morte in quel momento non era tanto spiacevole. In fondo non sarei stata la prima a morire di crepacuore, mi trovavo anzi in ottima compagnia: la Sirenetta, Pocahontas, Giulietta, la Signora delle Camelie, Madame Butterfly, e adesso io, Gwendolyn Shepherd.»
Nota di andreina65: Terzo romanzo che conclude la trilogia chiamata “Edelstein Trilogie” ossia "La trilogia delle gemme", con protagonista Gwendolyn, una ragazza dotata del gene che le permette di viaggiare nel tempo. Questo libro ha avuto uno straordinario successo in Germania, patria della scrittrice; i giovani lettori hanno apprezzato partcolarmente Green definendolo il migliore della trilogia, quindi lettrici italiane scatenatevi... non ci rimane altro che verificarlo !
La saga è composta da:
1- RED (Rubinrot )
2-BLUE ( Saphirblau)
3-GREEN (Smaragdgrün)
Kerstin Gier è nata nel 1966 e vive con marito e figlio vicino a Bergisch Gladbach, in Westfalia. Alla sua attività di insegnante ha affiancato dal 1995 quella di scrittrice. I suoi romanzi, come Männer und andere Katastrophen, da cui è stato tratto un film, Für jede Lösung ein Problem e Die Mütter-Mafia sono rimasti per mesi in vetta alle classifiche tedesche dei libri più venduti, ma è con la trilogia di Red che Kerstin Gier ha raggiunto il successo mondiale. Un successo da 3 milioni di copie vendute in 22 Paesi. Sito uffIciale QUI
FALLEN IN LOVE di Lauren Kate
Quattro storie d’amore s’intrecciano nella notte più romantica dell’anno.
Viaggiando nel tempo e nello spazio, com’è abitudine degli angeli, Shelby e Miles si ritrovano in una cittadina medioevale inglese alla vigilia della Fiera di San Valentino: una rustica festa cortese che con danze e doni onora le ragioni del cuore. Ma come tutti sanno non sempre amore e felicità si danno la mano: l’umile cavaliere Roland si strugge d’amore per la nobile Rosaline; Arriane non sa darsi pace da quando la sua Tess è tornata per sempre tra le tenebre di Lucifero. E per Luce e Daniel, destinati a inseguirsi nei secoli, la sorpresa più bella sarebbe potersi liberare almeno per un giorno della maledizione che li perseguita.
PROLOGO
L’OUTSIDER
LOUISVILLE, KENTUCKY
27 NOVEMBRE 2009
Risuonò uno sparo. Il grande cancello si spalancò. Lo scalpitio degli zoccoli dei cavalli riecheggiò sulla pista come un rombo di tuono.
«Partiti!»
Sophia Bliss si sistemò l’ampia falda del cappello piumato di un tenue color malva,ornato da un impalpabile velo di chiffon. Aveva un diametro di settanta centimetri: largo abbastanza da darle l’aria di un’appassionata di concorsi ippici, ma
non così appariscente da attirare l’attenzione.
Tre cappelli erano stati appositamente ordinati dalla stessa modista di Hilton Head per la competizione di quel giorno. La cuffietta giallo pastello copriva la candida testa di Lyrica Crisp che, seduta alla sinistra di Miss Sophia, addentava un sandwich al manzo salato. Il cappello di paglia verde mare con un largo nastro di satin a pois coronava la chioma corvina di Vivina Sole, seduta alla destra di Miss Sophia in un atteggiamento di falsa modestia, le mani guantate di bianco posate in
grembo.
«Giornata splendida per una corsa» disse Lyrica. Con i suoi centotrentasei anni era la più giovane degli Anziani di Zhsmaelim. Si asciugò una goccia di senape dall’angolo della bocca. «È la mia prima volta alle corse, sapete?»
«Ssst» sibilò Sophia. Lyrica era così stupida. L’evento del giorno non erano le corse dei cavalli ma l’incontro clandestino di menti eccelse. Poco importava se le altre menti eccelse non si erano ancora fatte vedere. Sarebbero arrivate. In quel luogo
perfetto e neutrale indicato sull’invito stampato a caratteri dorati che Sophia aveva ricevuto da un ignoto mittente. Sarebbero arrivati, si sarebbero fatti riconoscere e avrebbero escogitato un piano d’attacco collettivo. Da un momento all’altro, ormai.
O almeno così sperava.
«Splendida giornata per uno splendido sport» fu il commento distaccato di Vivina.
«Peccato che il nostro cavallo in questa gara non sia docile come quelle puledre laggiù. Non è vero, Sophia? Difficile scommettere su come finirà quella purosangue di Lucinda.»
«Ho detto ssst» mormorò Sophia. «Tieni a freno quella tua linguaccia. Ci sono spie
dappertutto.»
«Sei fissata» disse Vivina, suscitando una risatina da parte di Lyrica.
«Sono tutto ciò che rimane» ribatté Sophia.
Un tempo erano così tanti: ben ventiquattro Anziani al massimo dello splendoredegli Zhsmaelim. Un gruppo di mortali, di immortali e qualche transeterno come
Note di andreina65: Nell'attesa di poter leggere Raptur il quarto e ultimo libro sugli Angeli caduti della serie chiamata Fallen, la Rizzoli pubblica questo romanzo che non è un seguito della saga ma un intermezzo che raccoglie quattro brevi storie sui i personaggi della serie ossia: Luce e Daniel, Shelby e Miles, Roland e di Arriane,
La serie Fallen è composta da:
1- FALLEN
2- TORMENT
3- PASSION
- Fallen in love -A Fallen Novel in Stories :Love Where You Least Expect It: The Valentine of Shelby and Miles; Love Lessons: The Valentine of Roland; Burning Love: The Valentine of Arriane; Endless Love: The Valentine of Daniel and Lucinda.
4-Raptur, previsto in America prossimamente e quest' estate in Italia
Lauren Kate è cresciuta a Dallas, è andata a scuola ad Atlanta, ha cominciato a scrivere a New York e vive a Los Angeles con il marito. La saga di Fallen, venduta in trentacinque Paesi, include Torment, Passion e il capitolo finale, Rapture, fra qualche mese in libreria. Fallen diventerà un film Disney. Per conoscere meglio l’autrice e i suoi libri visita i siti: www.fallensaga.it
Il sito web dell’autrice: laurenkatebooks.net
La pagina Facebook ufficiale QUI
OVERBITE di Meg Cabot (Rizzoi editore-collana Bur narrativa)
Uscita da una storia con il cuore a pezzi, Meena sogna di continuo Lucien, il suo ex. Fin qui niente di strano, se lei non fosse una sensitiva assunta dalla Guardia Palatina (l’esercito anti-paranormale del Papa) e lui non fosse il figlio di Dracula, principe di tutto ciò che c’è di oscuro sulla terra. Come se non bastasse, da quando si sono lasciati Lucien ha preso l’irritante abitudine di pedinarla e Alaric Wulf, il più letale (e biondo) ammazza-vampiri in circolazione, sembra convinto che a lei non dispiaccia affatto. Nel frattempo a New York i turisti spariscono senza lasciar traccia, mentre i palatini sono completamente assorbiti da un grandioso evento organizzato al MET dallo sconcertante padre Henrique, un prete giovane e affascinante appena arrivato dal Sud America. La mostra esporrà per la prima volta alcuni inestimabili tesori del Vaticano tra cui, guarda caso, anche un pezzo molto caro al principe delle tenebre. Mentre crescono i sospetti di un possibile collegamento fra l’esposizione e le misteriose sparizioni, Alaric si decide a entrare in azione per scongiurare il peggio… e tentare di strappare una volta per tutte Meena all’oscura malìa del suo ex fidanzato.
Nota di andreina65: Secondo volume della serie urban fantasy (non young adult, perchè dedicata ai più grandicelli) chiamata Insatiable, dedicata a Meena Harper, una sceneggiatrice TV di New York che dopo la love story col figlio di Dracula, il Principe delle Tenebre Lucien Antonescu, si ritrova a dover soffrire le pene d'amore come tutte le persone normali .
Nonostante sia diventata una cacciatrice di vampiri, Meena vuole dimostrare che non tutti i vampiri sono cattivi.
La serie al momento è composta da INSATIABLE e da OVERBITE , forse non ci saranno altri volumi, perchè Meg Cabot ha dichiarato che ancora non sa se la serie avrà dei sequel.
Meg Cabot è autrice di oltre venticinque romanzi che hanno venduto cinque milioni di copie in tutto il mondo. Rizzoli ha pubblicato, tra gli altri, The Princess Diaries (che ha ispirato il film Pretty Princess con Anne Hathaway). Per Fazi è uscito il suo racconto La figlia dell’ammazzavampiri. Sito ufficiale QUI
COSI' IN TERRA di Davide Enia (Dalai editore)
In una Palermo sporca e violenta, un bambino di nove anni sale per la prima volta sul ring. La sua è una famiglia di pugili. Da lui ci si aspetta che un giorno vinca il titolo nazionale, sfuggito prima allo zio poi al padre.
Il romanzo di Davide Enia intreccia boxe, memoria e guerra, percorrendo la storia italiana dal secondo conflitto mondiale fino al tragico ’92 palermitano, quando dopo cinquant'anni le bombe tornarono a Palermo, portando con sé le stimmate di una battaglia. Enia usa, con una maestria da togliere il fiato, tutti i registri narrativi, dal tragico all'onirico al comico al sentimentale. Interpreta le aspettative, i fallimenti, i pugni presi e dati di tre generazioni partecipi del crollo impietoso del sogno dell'Italia post-bellica, restituendo il ritratto di un mondo ricolmo di ironia e violenza, con una scrittura carnale, epica, dolce e feroce.
“e sono qui
al massimo della mia bellezza
ancora in piedi
le mani sporche di sangue
davanti il grano scuro della sua bocca di gelso
lei che mi prende le dita insanguinate
le porta alle labbra
le bacia
una per una
si chiama Nina
è il mio amore
ha nove anni”
Il romanzo d’esordio di Davide Enia è già stato venduto in:
Usa, Francia, Germania, Spagna, Brasile, Svezia, Danimarca, Olanda, Israele, Grecia, Polonia, Turchia, Ungheria, Finlandia, Australia.
Davide Enia nasce a Palermo il 2 aprile 1974. Passa l'infanzia a giocare a calcio in mezzo alla strada. Possiede, di allora, ricordi nitidi e a volte davvero felici. Si diploma al classico a Palermo e si laurea, incidentalmente, in lettere moderne alla Cattolica di Milano nel 1997. È autore ed interprete di Italia-Brasile 3 a 2 (2002) e Maggio '43 (2004). Con "SCANNA" consegue, con la giuria che lo vota all’unanimità, il premio Tondelli per la drammaturgia al Premio Riccione per il Teatro nel 2003. Lo spettacolo poi debutta con la sua regia nell’ottobre 2004 alla Biennale di Venezia.
Belle Epoque ovvero Malya, Jo-Jo, Zarina e... le altre!
Completamente affascinata dall’ambientazione di CHI VOGLIO SEI TU, mi sono divertita a ripercorrere il romanzo estraendone i punti salienti che lo riconducono all’intramontabile fascino della Belle Epoque.
Tra tutte le utenti iscritte al sito che commenteranno questo post o la recensione di "Chi Voglio sei tu" entro Sabato 18 Febbraio, verrà sorteggiata una fortunata vincitrice del romanzo autografato gentilmente offerto da Mariangela Camocardi!
SE NON SIETE ANCORA ISCRITTE NON PERDETE TEMPO ;-) !
I cafè-chantant
I primi cafè-concert, cioè locali dove si potevano consumare bibite e generi alimentari nel corso dello spettacolo, nascono durante la rivoluzione francese a Parigi, a seguito della liberalizzazione degli spettacoli prima solo appannaggio dei teatri. Tuttavia ben presto i privilegi teatrali vengono ristabiliti e la diffusione di questi locali avverrà solo dopo il 1864 a seguito di ulteriori liberalizzazioni. Durante la Belle Epoque da Parigi si diffonderanno in tutta Europa prendendo le più varie connotazioni. C’erano locali di lusso come Il salone Margherita di Napoli, inaugurato nel 1890, ma anche locali di più modeste aspirazioni aperti a tutti dove nell’euforia degli spettacoli e in nome del divertimento venivano abbattute tutte le barriere sociali.
Le Chanteuse o Sciantose
Il termine italiano lo si deve alla storpiatura che il colorito dialetto napoletano ha fatto del termine francese.
Le sciantose sono le regine dei cafè chantant e solitamente sono ragazze di umili origini, bellissime ma spesso più dotate di presenza scenica che di vere e proprie doti canore… come Jolanda o Zara per esempio! Si inventano nomi d'arte esotici o spiritosi ma alcune di loro hanno avuto truci esperienze di miseria o sopraffazione. Sono però anche donne forti e di carattere che hanno saputo reagire alle brutture dell'infanzia e a volte, grazie allo straordinario successo riscosso, otterranno fama e ricchezza.
La Bella Otero ne è il tipico esempio. Spagnola, brutalizzata a 11 anni, fugge dalla madre prostituta ma poco dopo viene presa e messa in una specie di collegio da dove scappò a 14 anni per seguire il suo primo amore iniziando così a guadagnarsi il pane danzando e cantando nei più squallidi cafè chantant portoghesi. Data l’intensità con cui danza a 15 anni ha già ottenuto discreti successi, a 17 la prima delusione d’amore la porterà a Barcellona ed è da lì che spiccherà il volo fino a Parigi. Dopo due anni è già la regina delle Folies Bergère e si esibirà nel posti e nei locali più prestigiosi dell’epoca compresi quelli americani. Capricciosa e volubile, Carolina Carasson, non esita a costruirsi un passato misterioso e a usare il suo corpo per far cadere in ginocchio gli uomini più potenti d’Europa, e non solo. Le cronache dell’epoca le hanno attribuito ben sette suicidi e innumerevoli furono i duelli disputati dai suoi amanti. Calcherà le scene fino all’età di 45 anni e si ritirerà ancora all’apice del successo avendo accumulato un patrimonio in gioielli e altri beni mobili tra i più favolosi dell’epoca. Nei successivi 51 anni dilapiderà tutto e morrà in solitudine all’età di 96 anni, ma il suo mito resterà eterno per sempre.
Clèo de Merode e Liane de Pougy rivaleggiavano con lei in bellezza e fama mentre l’italiana Lina Cavalieri nel 1900 lasciò i cafè-chantant per la lirica.
La pittura
Come in tutte le arti, anche nella pittura si scorgono le varie anime inquiete di quest’epoca. Tra i tanti artisti, conosciuti anche dai profani come la sottoscritta, quali Degas, con le sue raffigurazioni opulente ma statiche, o gli Impressionisti (Renoir, Cezanne ecc..) vi sono nomi meno noti ma padri di opere e tecniche fortemente innovative come Henri de Toulose-Loutrec, inventore delle locandine artistiche pubblicitarie, ma soprattutto il bravissimo e italianissimo Giovanni Boldini al quale si devono alcuni dei ritratti più stupendi di quest’epoca (parere personalissimo ovviamente). Il suo stile è movimento puro e le sue ‘sciabolate’ di colore incarnano l’iperattività della Belle Epoque. Di tutte le sue opere una delle più calzanti al bel romanzo della Camocardi è ‘Dopo il ballo’: facile immaginarvici Abigail sfinita dall’ultima esibizione che non vede l’ora di andare a casa oppure Jo-Jo che si lascia svestire dalla cameriera e pensa solo di ritornare dalla sua bambina!
Gli occhi bruciavano per via del trucco e avvertiva l’esigenza di detergersi viso e corpo dentro una tinozza ricolma di profumata acqua calda, e infine di allungarsi sul letto. (...)
Serrando le palpebre si sforzò di rilassare i muscoli, così indolenziti da avvertire un formicolio all’estremità
Fotografia
Le prime tecniche fotografiche risalgono circa a metà ‘800 quando l'invenzione del dagherrotipo ormai messa a punto e perfezionata permette la realizzazione delle prime vere fotografie. Tuttavia i tempi di posa erano lunghissimi e per aiutare i soggetti a stare in posa venivano costruite vere e proprie impalcature. Nel 1871 però viene studiata e messa in pratica una tecnica di produzione delle lastre che rivoluzionerà la fotografia rendendola molto meno difficoltosa e aprendo veramente la strada ad una vera a propria arte fotografica di cui Gaspard-Félix Tournachon detto Nadar sarà il maggiore esponente. Egli fu il primo a disfarsi delle impalcature e a teorizzare una vera e propria arte della fotografia, e questo già nel 1857 quando comparve davanti al tribunale di Parigi per perorare con grande passione il suo diritto, al pari di un pittore, a ottenere il riconoscimento di autore per i suoi scatti, per i quali sarà anche ribattezzato ‘Tiziano della fotografia’.
Nadar ha eseguito la prima foto aerea della storia, e l’ha fatto dal pallone aerostatico che ispirò i racconti di Jules Verne (suo grande amico). Il suo studio, nel 1874, ospitò la prima mostra indipendente dei pittori Impressionisti e i personaggi più famosi del bel mondo di quel tempo sono passati davanti al suo sagace obbiettivo. Tra i tanti Baudelaire, Victor Hugo l’attrice Sarah Bernhart e la divina Cléo De Merode (nella foto a fianco)… che ne dite, possiamo perdonargli le beghe che ci ha inflitto parlando per primo di quello che oggi è il copyright?
- Caspita, eccoci immortalati in un ritratto che farà sorridere i nostri posteri nel prossimo secolo! - esclamò, osservando l'immagine con un'espressione che a lei parve ironica. - Siete così compunta, Abigail! E io sono così impettito che sembro un pinguino in ghingheri.
Le automobili
Il carro a vapore di Cugnot risale al 1769, da allora in varie parti di Europa la ricerca in questo settore non si ferma mai e già nei primi anni dell’ottocento vi sono esperimenti apprezzabili su veicoli mossi a vapore tanto che nel 1828 Londra e Bath erano collegate da un servizio regolare di autobus a vapore. L’invenzione del motore endotermico fu decisiva e sul finire dell’ottocento vi erano parecchi modelli disponibili sopratutto francesi e tedeschi. Nel 1894 l’italiano Enrico Bernardi realizza un suo veicolo con motore a benzina e per produrlo, nello stesso anno, fonda la Miari & Giusti che sarà prima fabbrica italiana di automobili.
Vi è grande fermento attorno a questi veicoli e già sul finire dell'800 si organizzano gare automobilistiche a scopo pubblicitario indette dalle stesse industrie produttrici.
Mi piace pensare a Falco ed Abigail che partecipano ad alcune di queste gare, e mi piace immaginarli a bisticciare su chi deve essere il pilota!
Lui si riscosse a fatica dal proprio ammutolito sbigottimento, non cedendo quasi a ciò che le sue stesse orecchie avevano ascoltato.
- Ho detto qualcosa che non va, Falco…?
- Ma sul serio vi siete messa in testa di guidare la macchina, Abigail?
- Dubitate forse che non ne sia capace? – lei lo guardò attraverso le lenti con un cipiglio che lo indusse a misurare le parole.
- Non intendevo insinuare nulla del genere…
Tutte le citazioni sono tratte da CHI VOGLIO SEI TU di Mariangela Camocardi
Ma un bel pezzo di f...usto no?
Oggi volevo parlarvi della critica della ragion pura di Kant o farvi l’esegesi delle lettere di Sant’Agostino, ma visto che la filosofia è un poco pesante di primo mattino e indigesta per pranzo, ho deciso che ripiegherò su un tema più prosaico ma non meno importante, ovvero le copertine. Come, direte voi, non eri tu una di quelle che non calcola le cover? Assolutamente sì, lo confermo: di un libro non è la copertina ad attrarmi, bensì il titolo, la trama o il nome dell’autore. Ciò non toglie che, potendo scegliere, la mia preferenza vada ad immagini sobrie ed eleganti e che, nel caso specifico dei romance, è sempre un piacere e purtroppo una sorpresa quando ne trovo uno con una copertina adeguata.
Ora, non mi sto riferendo alle immagini di coppie variamente avvinte, no, no, io mi riferisco ai soggetti singoli. Dunque mi domando: perché un genere letterario scritto da donne e indirizzato principalmente a loro, deve avere in copertina riproduzioni femminili di ogni grado e variazione, spesso discinte e praticamente mai un bell’uomo? Ma ogni tanto, un bel pezzo di manzo, no? Non chiediamo l’esclusiva per carità, però occasionalmente, una bella immagine virile, anche con esposizione parziale o totale di pettorali non guasterebbe, e di certo farebbe felici molte, molte lettrici. Non è un invito a riesumare gli imbarazzanti modelli pompati di steroidi degli anni ottanta-novanta, per carità, ma ci sono molti modelli attraenti e tonici senza eccessi, che figurano felicemente nella cover estere che anche noi potremmo se non importare quantomeno imitare. Sempre nei limiti del buongusto, le opzioni esistono e sono diverse, e non si capisce come mai in Italia, salvo rare eccezioni, gli uomini non vengano praticamente presi in considerazione per figurare su un romance. E’ un fiorire di signore e signorine che spesso espongono mercanzia, o labbroni a canotto, che una donna mediamente eterosessuale non trova così interessanti, in fondo ha la stessa dotazione e può eventualmente osservare la propria, se davvero ci tiene. Il viso di un aitante e tenebroso figliolo, son certa, la attirerebbe di più!
Non si discute ovviamente la bellezza del corpo femminile, vestito o nudo, che pure fino all’Umanesimo e al Rinascimento non era affatto il protagonista della rappresentazione artistica, però vorrei ricordare che per gli antichi greci la perfezione assoluta era la nudità maschile e per secoli la pittura e la scultura ne hanno continuato a immortalare la forza e la tensione. Non si pretendono novelle statue del Bernini o del Canova – per quanto se quelle fossero in copertina mi spingerebbero di certo all’acquisto compulsivo - ma più modesti succedanei in carne e Photoshop.
Non entro nel merito del maschilismo strisciante e della profonda paura degli uomini rispetto a una omosessualità sempre più presente e poco dichiarata, preferisco concentrarmi sulle nostre preferenze. Credo che a nessuna dispiacerebbe una delle copertine qui di fianco e penso che anche noi donne abbiamo diritto a riempirci gli occhi. E che nell’affrontare la vita quotidiana, di questi tempi sempre più pesante per tutti, uno zuccherino non guasta e aiuta a sorridere. Aiuta pure a farsi risate e simpatiche sghignazzate con le amiche e a sentirsi complici tra ragazze, casomai qualcuno ancora lo ignorasse non siamo fatte di solo spirito... O semplicemente a sognare un pochino con un ideale mascolino molto lontano dalla realtà, cionondimeno molto evocativo. Sarà mica permesso solo agli uomini fantasticare o lasciare pigiami di saliva su oggetti del desiderio, giusto? Per cui, cari signori, dateci anche qualche fusto, fa bene all’ormone e fa bene all’umore!
Be My Valentine: un'iniziativa Leggereditore
UN INCREDIBILE SAN VALENTINO
FIRMATO LEGGEREDITORE
Finalmente arriva in Italia Il gioco della seduzione di Susan Elizabeth Phillips.
Un'autrice da 5 milioni di copie vendute in tutto il mondo!
Una storia d'amore che scioglierà anche i cuori più restii a lasciarsi andare.
Perché in fondo siamo tutte delle inguaribili romantiche...
In occasione di questa uscita la Leggereditore darà la possibilità ad una fortunata vincitrice di trascorrere un romantico weekend per due persone in una città italiana a propria scelta!
Ma non è finita! tra tutte coloro che commenteranno il post dedicato all'iniziativa BE MY VALENTINE, verranno sorteggiate 10 fortunate che riceveranno a casa una copia del libro!
Per partecipare cliccate sul banner!
SUSAN ELIZABETH PHILLIPS
Il gioco della seduzione
Per la prima volta in Italia, una delle voci più esilaranti, fresche e sensuali del panorama internazionale. Prova Susan Elizabeth Phillips, non potrai più farne a meno.
Quando gli opposti, non solo si attraggono, ma divengono inseparabili...
Cosa ci fa una donna che stravede per le scarpe, le borse di alta moda e le acconciature all'ultimo grido, al vertice di una delle aziende più prestigiose della città?
Chicago non è pronta per l’affascinante e capricciosa Phoebe Somerville, tuttavia quando il padre le consegna le redini della squadra di rugby della famiglia, tutti, lei compresa, dovranno farsene una ragione. Lei è un vero tornado, ma è possibile che una semplice donna riesca a creare un tale scompiglio in città?
Nessuno pensa che Phoebe riuscirà a risollevare le sorti della squadra, né tantomeno a far capitolare Dan Calebow, il fascinoso allenatore. Ma si sa che spesso la prima impressione è quella meno affidabile...
Lavorando fianco a fianco, i due comprenderanno che il gioco della seduzione è l'unico per cui vale la pena rischiare tutto, anche a costo di imbattersi in guai molto più seri di quanto abbiano previsto. E che forse è giunto il momento di far cadere quel velo di imperturbabile perfezione dietro il quale entrambi si nascondono.
“Semplicemente sensazionale. Ogni suo romanzo è un successo.”
The New York Times
“Un’autrice che spicca nel genere femminile.”
Publishers Weekly
La serie Chicago Stars è così composta:
1-IL GIOCO DELLA SEDUZIONE (It Had to Be You)
2-Heaven Texas
3-Nobody’s Baby But Mine
4-Dream a Little Dream
5-This Heart of Mine
6-Match Me If You Can
7-Natural Born Charmer
LEGGI UN ESTRATTO
1
Phoebe Somerville scandalizzò tutti presentandosi con un barboncino francese e il suo amante ungherese al funerale del padre. Sedeva davanti al luogo della sepoltura come una famosa attrice degli anni Cinquanta, con il barboncino bianco appollaiato in grembo e un paio di occhiali da sole ricoperti di strass a proteggere gli occhi. I presenti stentavano a stabilire chi fosse più fuori luogo: se il barboncino perfettamente tosato che sfoggiava un paio di fiocchi di raso color pesca su ciascun orecchio, quell’ungherese straordinariamente bello con la sua lunga coda di capelli ornata di perline, oppure la stessa Phoebe.
Lei aveva i capelli biondo cenere con splendide mèches platino, acconciati in modo che le ricadessero su un occhio proprio come Marilyn Monroe in Quando la moglie è in vacanza.
Le labbra, piene e umide, tinte di un delizioso rosa peonia, erano leggermente socchiuse mentre fissava la lucida bara nera dentro cui c’era ciò che restava di Bert Somerville.
Phoebe indossava un completo avorio con una giacchettina di seta, ma quello scandaloso bustino dorato e lucido sotto la giacca era più adatto a un concerto rock che a un funerale. E la gonna stretta, con alla vita una catena di anelli dorati, uno dei quali ostentava una foglia di fico pendente, aveva uno spacco laterale che arrivava a metà di quella sua coscia ben modellata.
Era la prima volta che Phoebe tornava a Chicago da quando era scappata a diciotto anni, quindi solo pochi tra i presenti avevano conosciuto la prodiga figlia di Bert Somerville.
In ogni caso, dopo le storie che avevano sentito, nessuno di loro era rimasto sorpreso del fatto che Bert l’avesse diseredata.
Quale padre avrebbe voluto lasciare la sua proprietà a una figlia che era stata l’amante di un uomo quarant’anni più grande di lei, sebbene si trattasse del celebre pittore spagnolo, Arturo Flores? E poi c’era l’imbarazzo per quei dipinti.
Per uno come Bert Somerville non erano altro che disegni osceni, e il fatto che dozzine dei nudi astratti di Phoebe dipinti da Flores decorassero le pareti dei musei in tutto il mondo non gli aveva fatto cambiare idea.
Phoebe aveva la vita sottile, le gambe snelle e ben modellate, ma i suoi seni e i suoi fianchi erano abbondanti e femminili, un ritorno a un’epoca quasi dimenticata in cui le donne dovevano apparire tali. Aveva un corpo da cattiva ragazza, il genere di fisico che, anche a trentatré anni, avrebbe tranquillamente potuto fare bella mostra di sé appeso a un chiodo sulla parete di un museo. Era un corpo da bambola in cui era racchiuso anche un cervello intelligentissimo, ma ciò non aveva importanza poiché Phoebe era il genere di donna che
solitamente veniva giudicata solo dalle apparenze.
Anche il suo viso non era affatto convenzionale. I suoi lineamenti avevano qualcosa di strano, sebbene fosse difficile individuarlo con esattezza, dal momento che il suo naso era dritto, la bocca carnosa e la mascella forte. Forse era quel piccolo neo scuro scandalosamente sexy sopra lo zigomo. O forse i suoi occhi. Chi era riuscito a vederli prima che Phoebe indossasse gli occhiali da sole aveva notato quanto gli angoli fossero
inclinati verso l’alto, forse troppo esotici rispetto al resto del viso. Arturo Flores aveva spesso esagerato la forma di quegli occhi color ambra, a volte raffigurandoli più larghi dei suoi fianchi, altre sovrapponendoli ai suoi splendidi seni.
Durante il funerale, Phoebe era apparsa fredda e composta, nonostante quell’aria di luglio fosse molto umida. Neppure le rapide acque del vicino fiume DuPage, che scorreva attraverso diversi sobborghi a ovest di Chicago, riuscivano a dare sollievo da quel caldo. Un gazebo verde scuro copriva sia la fossa sia le file di sedie allestite per le persone più importanti in un semicerchio intorno alla bara di ebano, ma non era abbastanza grande per accogliere tutti i presenti.
Quindi gran parte di quella folla ben vestita era in piedi sotto il sole e iniziava a sentirsi spossata, non solo a causa dell’umidità ma anche per il travolgente profumo di quasi un centinaio di addobbi floreali. Fortunatamente la cerimonia era stata breve e, poiché dopo non ci sarebbe stato nessun rinfresco, presto sarebbero potuti andare al loro bar preferito per riposarsi e gioire segretamente del fatto che questa volta era toccato a Bert Somerville e non a loro.
La lucida bara nera era posata per terra su un tappeto verde, proprio davanti al posto in cui sedeva Phoebe, tra la sua sorellastra di quindici anni, Molly, e suo cugino Reed Chandler. Sul coperchio immacolato c’era una ghirlanda di rose bianche a forma di stella ornata di nastri celesti e oro, i colori dei Chicago Stars, la squadra della National Football League che Bert aveva comprato dieci anni prima.
Conclusa la cerimonia, Phoebe strinse tra le braccia il barboncino bianco e si alzò in piedi, finendo proprio sotto un raggio di luce che fece scintillare i dorati fili metallici del bustino e infiammò la montatura piena di strass dei suoi luccicanti occhiali da sole. L’effetto fu inutilmente teatrale per una donna che già lo era abbastanza.
Reed Chandler, il nipote trentacinquenne di Bert, si alzò dalla sedia accanto a lei e avanzò per posare un fiore sulla bara. La sorellastra di Phoebe, Molly, fece lo stesso subito dopo, un po’ impacciata. Reed dava tutta l’impressione di essere straziato dal dolore, sebbene tutti sapessero che avrebbe ereditato la squadra di football di suo zio. Phoebe posò diligentemente il suo fiore sulla bara del padre e impedì a quella vecchia amarezza di riemergere. Ache cosa serviva? Non era stata in grado di conquistarsi l’amore di suo padre quando era in vita e adesso finalmente poteva smettere di provarci. Allungò le mani per confortare la sua giovane sorellastra, che per lei era completamente un’estranea, ma Molly si scansò, come faceva sempre
quando Phoebe cercava di avvicinarsi a lei.
Reed tornò al suo fianco e Phoebe istintivamente si ritrasse.
Nonostante tutte le organizzazioni di beneficenza di cui faceva parte, lei non riusciva a dimenticare quanto suo cugine fosse stato prepotente da bambino. Distolse rapidamente lo sguardo da lui e, con voce bassa e leggermente roca, fin troppo perfetta per il suo corpo da sballo, si rivolse alle persone intorno a lei.
«Siete stati molto carini a venire. Specialmente con questo caldo terribile. Viktor, tesoro, potresti prendere Pooh?»
Quindi porse il piccolo barboncino bianco a Viktor Szabo, il quale stava facendo impazzire le donne non solo grazie a quel suo aspetto esotico, ma anche perché quel bel pezzo d’ungherese aveva un che di familiare. Qualcuna di loro riuscì giustamente a identificarlo con il modello che, con i capelli sciolti, i muscoli tesi e unti e la cerniera aperta, aveva posato per una campagna pubblicitaria nazionale per dei jeans
da uomo.
Viktor prese la cagnetta. «Certo, tesoro» rispose con un accento che, sebbene fosse riconoscibile, era meno pronunciato di quello di ciascuna delle sorelle Gabor, che avevano vissuto negli Stati Uniti diverse decine d’anni più di lui.
«Il mio cucciolotto» sussurrò Phoebe, non rivolta a Pooh, ma a Viktor.
Tra sé e sé, lui pensò che Phoebe stesse esagerando un po’ troppo, ma era ungherese e incline al pessimismo, quindi soffiò un bacio nella sua direzione e le rivolse uno sguardo appassionato mentre si sistemava la cagnetta tra le braccia e trovava la posa migliore per mettere in mostra quel suo corpo perfettamente scolpito. Di tanto in tanto muoveva la testa, in modo che la luce riflettesse il luccichio delle perline argentate discretamente intessute nella teatrale coda di capelli che gli arrivava quasi fino in fondo alla schiena.
Phoebe allungò una mano, le dita sottili e delle piccole mezzelune bianche sulla punta delle unghie rosa peonia, verso il corpulento senatore americano che si era avvicinato a lei.
Poi lo guardò come se fosse un gran bell’uomo particolarmente appetibile. «Senatore, grazie tante di essere venuto. So quanto lei deve essere occupato, è stato davvero un tesoro.»
La moglie del senatore, grassoccia e con i capelli grigi, rivolse a Phoebe un’occhiata sospetta, ma quando lei si voltò per salutarla, la donna rimase sorpresa da quanto caldo e amichevole fosse il suo sorriso. In seguito, avrebbe notato che Phoebe Somerville sembrava più a suo agio con le donne che con gli uomini. Era strano, considerando che era una simile bomba sexy. Ma d’altro canto quella era una strana famiglia.
Bert Somerville aveva l’abitudine di sposare le showgirl di Las Vegas. La prima di loro, la madre di Phoebe, era morta anni prima mentre cercava di dare alla luce il figlio maschio che Bert desiderava tanto. La sua terza moglie, la madre di Molly, aveva perso la vita in un incidente aereo tredici anni prima mentre era diretta ad Aspen, doveva aveva intenzione di festeggiare il suo divorzio. Solo la seconda moglie di
Bert era ancora in vita e non si sarebbe presa la briga di attraversare la strada per partecipare al suo funerale, figuriamoci prendere un volo da Reno.
Tully Archer, venerabile coordinatore della difesa dei Chicago Stars, si allontanò da Reed per avvicinarsi a Phoebe.
Con i suoi capelli bianchi, le sopracciglia brizzolate e il nasovenato di rosso, sembrava un Babbo Natale senza barba.
«Una cosa terribile, Miss Somerville. Davvero terribile.» Si schiarì la gola con un ritmico huc-huc. «Credo che lei e io non ci siamo mai conosciuti. È strano non aver mai incontrato la figlia di Bert, visto che suo padre e io eravamo vecchi amici.
Mi mancherà. Non che andassimo sempre d’accordo su tutto.
Bert poteva essere maledettamente ostinato. Ma, in ogni caso, lo conoscevo da una vita.»
Continuò a stringerle la mano e a farneticare, senza mai guardarla negli occhi. Chiunque non seguisse il football poteva chiedersi come fosse possibile che uno che sembrava sull’orlo della vecchiaia allenasse una squadra professionista, ma quelli che l’avevano visto lavorare non commettevano mai l’errore di sottovalutare le sue capacità di allenatore.
Ad ogni modo, amava parlare e quando non sembrò affatto intenzionato a smettere fu Phoebe a interromperlo. «E lei è tanto caro a dire così, Mr Archer. Davvero uno zuccherino.»
Tully Archer era stato definito in molti modi nel corso della sua vita, ma mai uno zuccherino, e ciò lo lasciò momentaneamente senza parole, il che poteva essere proprio lo scopo di Phoebe visto che subito si voltò per ritrovarsi davanti un reggimento di energumeni allineati per porgerle le proprie condoglianze.
Con le scarpe grandi come delle navi cargo, spostavano nervosamente il peso da un piede all’altro. Migliaia di chili di carne su quegli zoccoli, cosce grosse come arieti, colli larghi e mostruosi ancorati a spalle massicce. Avevano le mani chiuse a mo’di rampini davanti a loro, come se si aspettassero che l’inno nazionale potesse iniziare da un momento all’altro, i loro spaventosi corpi enormi infilati nei maglioncini celesti della squadra e in calzoni grigi. Perle di sudore causato dal caldo di mezzogiorno luccicavano sulla loro pelle, che andava da uno scintillante blu-nero a un bianco abbronzato. Come gli schiavi delle piantagioni, i Chicago Stars della National Football League erano andati a rendere omaggio all’uomo
che li possedeva.
Un uomo senza collo e con gli occhi a fessura, che sembrava il genere di persona in grado di guidare una sommossa in un carcere di massima sicurezza, si alzò in piedi. I suoi occhi erano inchiodati sul viso di Phoebe, tanto che era palese il fatto che si stesse sforzando di non far scivolare lo sguardo su quei seni spettacolari. «Sono Elvis Crenshaw, nose guard.
Sono molto dispiaciuto per Mr Somerville.»
Phoebe accettò le sue condoglianze. Il nose guard si allontanò, lanciando un’occhiata incuriosita a Viktor Szabo mentre andava via.
Viktor, che era appena a qualche metro da Phoebe, aveva assunto la sua posa da Rambo, impresa non facile considerando che aveva tra le braccia un piccolo barboncino bianco invece di un Uzi. In ogni caso, era certo che quella posa funzionasse perché quasi ogni donna tra la folla lo stava guardando.
Adesso, se solo fosse riuscito ad attirare l’attenzione di quella creatura sensuale con quelle splendide natiche, la sua giornata sarebbe stata perfetta.
Sfortunatamente, la creatura sexy con un meraviglioso didietro si era fermata davanti a Phoebe e aveva occhi solo per lei.
«Miss Somerville, sono Dan Calebow, il coach degli Stars.»
«Be’, sal... ve, Mr Calebow» cantilenò Phoebe con una voce che a Viktor sembrò uno strano incrocio tra Bette Midler e Bette Davis, ma in fondo lui era ungherese quindi che cosa poteva saperne?
Phoebe era la migliore amica che Viktor avesse al mondo e lui avrebbe fatto qualsiasi cosa per lei, devozione che le stava dimostrando proprio in quel momento avendo acconsentito a fingersi il suo amante in quella macabra farsa. In quel momento, in ogni caso, non voleva far altro che allontanarla da qualsiasi cosa potesse ferirla. Sembrava che Phoebe non si rendesse conto che stava scherzando con il fuoco giocherellando con quell’uomo impulsivo. O forse sì. Quando Phoebe si sentiva con le spalle al muro, era in grado di tirar fuori un intero esercito di armi di difesa, e di rado qualcuna di esse veniva scelta saggiamente.
Dan Calebow non aveva rivolto a Viktor neppure un’occhiata, quindi non fu difficile per l’ungherese classificarlo come uno di quegli esasperanti uomini di vedute chiusissime riguardo a un modo di vivere diverso. Era un peccato, ma Viktor accettò quell’atteggiamento con il suo caratteristico buon carattere.
Forse Phoebe non aveva riconosciuto Dan Calebow, ma Viktor seguiva il football americano e sapeva che era stato uno dei quarterback più volubili e controversi della National Football League, finché non si era ritirato cinque anni prima e aveva iniziato ad allenare. L’autunno scorso, a metà stagione, Bert aveva licenziato l’allenatore degli Stars e al suo posto aveva ingaggiato Dan, che stava lavorando per la squadra
rivale, i Chicago Bears.
Calebow era una celebrità grande e bionda, con l’atteggiamento autorevole di chi non ha alcuna tolleranza per la mancanza di fiducia in sé stessi. Un po’più alto del metro e ottanta di Viktor, era più muscoloso della maggior parte dei quarterback professionisti. Aveva una fronte alta e larga, e un naso imponente con un piccolo bozzo sul setto nasale. Il suo labbro inferiore era leggermente più pieno di quello superiore e aveva
una sottile cicatrice bianca tra bocca e mento. Ma la sua caratteristica più affascinante non era né quella bocca interessante né i suoi folti capelli fulvi o la cicatrice tanto maschile sul mento. Piuttosto erano un paio di rapaci occhi verde mare che, in quel momento, stavano scrutando la povera Phoebe con una tale intensità che Viktor quasi si aspettava che la sua pelle incominciasse a fumare.
«Sono molto dispiaciuto per Bert» disse Calebow, la sua infanzia in Alabama che ancora trapelava dal suo accento.
«Ci mancherà.»
«È molto gentile a dire così, Mr Calebow.»
Una cadenza leggermente esotica era stata aggiunta ai toni bassi e rochi della parlata di Phoebe, e Viktor si rese conto che aveva aggiunto Kathleen Turner al suo repertorio di sensuali voci femminili. In genere non cambiava parlata così di frequente, quindi capì che era scossa. Di certo Phoebe non avrebbe lasciato che qualcuno lo notasse. Aveva una reputazione di bomba sexy da difendere.
L’attenzione di Viktor tornò di nuovo sull’allenatore degli Stars.
Si ricordò di aver letto che Dan Calebow era stato soprannominato Ice ai tempi in cui giocava, a causa della gelida mancanza di compassione per il proprio avversario. Non poteva biasimare il fatto che Phoebe fosse agitata in sua presenza.
Quell’uomo era davvero temibile.
«Bert amava davvero questo gioco,» proseguì Calebow «ed era un brav’uomo per cui lavorare.»
«Sono certa che fosse così.» Ogni lunga sillaba che lei pronunciava era una promessa senza fiato di dissolutezza sessuale, una promessa che, come Viktor sapeva benissimo, Phoebe non aveva alcuna intenzione di mantenere.
Si rese conto di quanto fosse nervosa quando Phoebe si voltò e allungò le braccia verso di lui. Immaginando correttamente che volesse Pooh come diversivo, Viktor fece un passo in avanti, ma proprio mentre lei stava prendendo quell’animale un camioncino della manutenzione emise un forte rumore che allarmò la barboncina.
Pooh fece un guaito e balzò dalle sue braccia. La cagnetta era rimasta in braccio troppo a lungo e iniziò una corsa sfrenata in mezzo alla folla, abbaiando insistentemente, con la coda che ondeggiava così selvaggiamente che il pompon sembrava potesse volar via in qualsiasi momento e sibilare in aria come il cappello di Oddjob.
«Pooh» gridò Phoebe, correndole dietro mentre la cagnetta bianca urtava le sottili gambe di metallo che sostenevano una torreggiante decorazione di gladioli.
Phoebe non era una creatura particolarmente atletica neppure nelle migliori circostanze. Intralciata da quella gonna stretta, non riuscì a raggiungere il cane in tempo per prevenire il disastro. I fiori traballarono e si rovesciarono all’indietro, urtando la ghirlanda infilata accanto a loro che, a sua volta, mandò all’aria un enorme mazzo di dalie. Gli addobbi erano così ammassati uno sull’altro che ciascuno di essi cadendo
ne faceva rovesciare un altro, e fiori e acqua iniziarono a volare in aria. I partecipanti al funerale che erano lì vicino balzarono via nel tentativo di proteggere i propri vestiti e inciamparono in altri addobbi. Come un domino, ogni cesta urtò contro un’altra, finché il pavimento non assunse l’aspetto del peggior incubo di Merlin Olsen.
Phoebe si tolse gli occhiali da sole, rivelando quei suoi occhi color ambra esoticamente inclinati all’insù. «Ferma, Pooh! Ferma, dannazione! Viktor!»
Viktor era già corso dall’altra parte della bara nel tentativo di fermare quella scatenata barboncina, ma nella fretta era inciampato in diverse sedie che, a loro volta, erano volate su un altro gruppo di decorazioni floreali, innestando un’altra reazione a catena.
Una signora mondana di Gold Coast, che si credeva un’esperta di cani di piccola taglia poiché possedeva uno shiatsu, fece un salto verso quella cagnetta frenetica e indietreggiò subito dopo quando Pooh abbassò la coda, scoprì i denti e cercò di morderla come fosse un Terminator canino. Sebbene Pooh fosse solitamente il più mansueto dei cani, la signora aveva la sfortuna di indossare Eternity di Calvin Klein, una fragranza che Pooh detestava da quando una delle amiche di Phoebe, che ne era impregnata, l’aveva definita un
bastardino e le aveva dato un calcio sotto il tavolo.
Phoebe, la cui gonna con lo spacco laterale lasciava vedere decisamente troppa coscia, si lanciò tra due difensori che la osservavano palesemente divertiti mentre gesticolava rivolta al barboncino. «Pooh! Qui, Pooh!»
Molly Somerville, mortificata dallo spettacolo che la sorellastra stava dando, cercò di nascondersi tra la folla.
Mentre Phoebe schivava una sedia, la pesante foglia di fico dorata che pendeva dagli anelli della sua cintura rimbalzò contro quella parte del corpo che le foglie di fico avrebbero dovuto celare. Cercò di afferrarla prima che la ferisse irreparabilmente, con l’unico risultato che la suola scivolosa dei suoi décolleté colpì un mazzo di gigli freschi. I piedi scivolarono sotto il suo peso e, con il fruscio di un sospiro, cadde.
Quando vide che la padrona scivolava per terra sul sedere, Pooh si dimenticò della minacciosa donna profumata. Interpretando per errore i gesti di Phoebe come un invito a giocare, la cagnetta si mise ad abbaiare forte per l’entusiasmo.
Phoebe cercò senza successo di tirarsi in piedi, concedendo sia al sindaco di Chicago sia a diversi membri della squadra rivale, i Bears, una generosa visuale delle sue cosce. Pooh schizzò tra le gambe di un borioso cronista sportivo e corse sotto le sedie proprio mentre Viktor le andava incontro dall’altra parte. La cagnetta amava giocare con Viktor e abbaiò con maggiore fervore.
Pooh fece una finta veloce ma si fermò, ritrovandosi intrappolata tra dei vasi di fiori rovesciati e il prato fradicio, una barriera davvero efficace per un animale che odiava bagnarsi le zampe. Con le spalle al muro, saltò su una delle sedie pieghevoli.
Quando quella iniziò a barcollare, fece un guaito infastidito e saltò su un’altra sedia e da lì su una superfice liscia e dura.
La folla trasalì nel vedere le rose bianche e i fiocchi celesti e oro volare via. Tutti rimasero in silenzio.
Phoebe, che era appena riuscita a rialzarsi, rimase pietrificata.
Viktor imprecò piano in ungherese.
Pooh, sempre molto sensibile nei confronti degli umani ai quali voleva bene, inclinò la testa di lato come se stesse cercando di capire perché la stavano guardando tutti. Intuendo di aver fatto qualcosa di molto sbagliato, iniziò a tremare.
Phoebe trattenne il respiro. Era meglio che Pooh non si innervosisse. Ripensò all’ultima volta che era successo e fece un rapido passo avanti. «No, Pooh!»
Ma il suo avvertimento arrivò troppo tardi. La cagnolina tremante si stava già accovacciando. Con un’espressione contrita sul suo piccolo muso peloso, si mise a fare pipì sul coperchio della bara di Bert Somerville.
La villa di Bert Somerville era stata costruita negli anni Cinquanta su quattro ettari di terreno a Hinsdale, un ricco sobborgo di Chicago situato nel cuore della Contea di DuPage.
Agli inizi del XX secolo quella era una zona rurale, ma col passare dei decenni era cresciuta fino a diventare un’enorme area residenziale per i dirigenti che ogni giorno salivano a bordo dei treni per raggiungere il centro e per gli ingegneri che lavoravano nelle industrie ad alta tecnologia lungo la superstrada East West Tollway. Gradualmente, il muro di mattoni che delimitava la proprietà era stato circondato da ombreggiate strade residenziali.
Da bambina Phoebe aveva trascorso poco tempo in quella sontuosa villa Tudor che sorgeva tra querce, aceri e noci dei sobborghi occidentali. Bert le faceva frequentare un collegio privato nel Connecticut fino all’estate, quando la spediva in un esclusivo campo per ragazze. Durante i suoi rari soggiorni a casa, Phoebe aveva trovato quella villa buia e opprimente e, quando due ore dopo il funerale salì la curva di scale che conduceva al secondo piano, stabilì che non era accaduto nulla che potesse farle cambiare idea.
Lo sguardo di condanna di un elefante catturato illegalmente durante uno dei safari in Africa di Bert la fissava dalla ruvida carta da parati bordeaux in cima alle scale. Incurvò le spalle scoraggiata. Il suo completo avorio era macchiato d’erba e il nylon velato che le avvolgeva le gambe era sporco e smagliato. I suoi capelli biondi erano arruffati, il rossetto rosa peonia sbavato.
Inevitabilmente le tornò in mente la faccia dell’allenatore degli Stars. Era stato lui a togliere Pooh dalla bara prendendola per la collottola. Quegli occhi verdi erano freddi e pieni di rimprovero quando le aveva riconsegnato il cane. Phoebe sospirò. Quel pasticcio al funerale di suo padre era un altro disastro in una vita che già ne era piena. Voleva che tutti sapessero che a lei non importava del fatto che il padre l’avesse diseredata, ma come al solito aveva esagerato e tutto le si era ritorto contro.
Si fermò per un attimo in cima alle scale e si chiese se la sua vita avrebbe potuto essere diversa se sua madre non fosse morta. Non pensava più molto a quella mamma showgirl di cui non poteva ricordarsi, ma nella solitudine dei suoi giorni da bambina aveva tessuto elaborate fantasie su di lei, cercando di immaginare una donna tenera e bellissima che le avrebbe dato tutto l’amore che il padre le aveva negato.
Si chiese se Bert avesse mai amato qualcuno. Sopportava poco le donne in generale, e tantomeno una ragazzina grassa e goffa che, tanto per cominciare, non aveva molta stima di sé stessa. Aquanto ricordava, le aveva sempre detto che lei era inutile, e adesso Phoebe sospettava che avesse ragione.
Atrentatré anni, non aveva un lavoro ed era rimasta quasi al verde. Arturo era morto sette anni prima. Phoebe aveva trascorso i primi due anni dopo la sua morte amministrando le mostre itineranti dei suoi dipinti ma, quando la collezione era entrata a far parte dell’esposizione permanente del Musée d’Orsay a Parigi, lei si era trasferita a Manhattan. I soldi che Arturo le aveva lasciato si erano gradualmente esauriti per aiutare a pagare le cure mediche dei suoi tanti amici morti di AIDS. Phoebe non ne rimpiangeva nemmeno un centesimo.
Per anni aveva lavorato in una piccola ma esclusiva galleria nel West Side specializzata in avanguardie. Proprio la settimana prima, l’anziana proprietaria aveva chiuso le porte per l’ultima volta, lasciandola senza un lavoro a cercare una nuova direzione per la sua vita.
Per un attimo pensò di essere ormai stanca di dare scandalo, ma si sentiva troppo fragile per affrontare una simile introspezione, quindi andò alla camera da letto di sua sorella e bussò alla porta. «Molly, sono Phoebe. Posso entrare?»
Non ci fu risposta.
«Molly, posso entrare?»
Trascorsero degli altri secondi prima che Phoebe sentisse un flebile e imbronciato: «Immagino di sì.»
Si fece coraggio mentre ruotava il pomello ed entrò in quella camera che da bambina era stata sua. Durante le poche settimane che ogni anno aveva trascorso lì, quella stanza era stata piena di libri, avanzi di cibo e cassette della sua musica preferita. Adesso era immacolata come la ragazza che la occupava.
Molly Somerville, la sorellastra quindicenne che Phoebe conosceva appena, era seduta su una sedia accanto alla finestra e indossava ancora l’informe vestito marrone che aveva al funerale. Diversamente da Phoebe, che da bambina era in sovrappeso, Molly era secca come un chiodo e i folti capelli marroni che le arrivavano alla mascella avevano proprio bisogno di una bella spuntata. Inoltre era bruttina, con una pelle pallida e spenta che sembrava non aver mai visto il sole, i lineamenti minuti e insignificanti.
«Come va, Molly?»
«Bene» disse, senza neppure alzare gli occhi dal libro aperto che aveva in grembo.
Phoebe sospirò. Non era un segreto che Molly la detestasse, ma avevano avuto così pochi contatti nel corso degli anni che Phoebe non sapeva dire con certezza il perché. Quando era tornata negli Stati Uniti dopo la morte di Arturo, era andata diverse volte nel Connecticut a trovare Molly a scuola, ma quella ragazzina era stata così poco comunicativa che lei alla fine aveva rinunciato. In ogni caso aveva continuato a spedirle dei regali per il compleanno e per Natale, e di tanto in tanto alcune lettere alle quali non aveva mai ricevuto
risposta. Era ironico il fatto che Bert l’avesse diseredata di tutto tranne che di ciò che avrebbe dovuto essere la sua responsabilità più importante.
«Hai bisogno di niente? Magari qualcosa da mangiare?»
Molly scosse la testa e tra loro calò il silenzio.
«So che è stata dura. Mi dispiace davvero molto.»
La ragazzina scrollò le spalle.
«Molly, dobbiamo parlare, e sarebbe più facile per entrambe se tu mi guardassi.»
Sua sorella sollevò la testa dal libro e guardò Phoebe con occhi vacui e pazienti, dandole la strana sensazione che fosse lei la bambina e Molly l’adulta. Avrebbe voluto non aver smesso di fumare, perché aveva il disperato bisogno di una sigaretta.
«Sai che adesso sono il tuo tutore legale.»
«Mr Hibbard me l’ha spiegato.»
«Credo che dovremmo parlare del tuo futuro.»
«Non c’è niente di cui parlare.»
Phoebe spinse un biondo riccio ribelle dietro all’orecchio.
«Molly, non devi tornare al campo estivo se non ne hai voglia. Sarei felice se venissi con me a New York domani e restassi fino alla fine dell’estate. Ho subaffittato un appartamento da un amico che adesso è in Europa. È in una posizione perfetta.»
«Voglio tornare al campo.»
Dal pallore di Molly, Phoebe non credeva che amasse quel posto più di quanto non avesse fatto lei. «Puoi farlo se davvero lo desideri, ma conosco bene la sensazione di non avere una casa. Ricordati che Bert ha mandato anche me a scuola a Crayton e che mi spediva al campo per le vacanze. Lo detestavo.
New York è divertente d’estate. Potremmo spassarcela e avere un po’di tempo per conoscerci meglio.»
«Voglio andare al campo» ripeté ostinatamente Molly.
«Ne sei assolutamente sicura?»
«Ne sono sicura. Non hai alcun diritto di impedirmi di andarci.»
Nonostante l’ostilità della ragazzina e il mal di testa che iniziava ad avvertire all’altezza delle tempie, Phoebe era riluttante a lasciar cadere la questione tanto facilmente.
Decise di tentare una nuova tattica e fece un cenno al libro sul grembo di Molly. «Che cosa stai leggendo?»
«Dostoevskij. In autunno farò uno studio indipendente su di lui.»
«Davvero notevole. Aquindici anni, è una lettura piuttosto pesante.»
«Non per me. Sono molto intelligente.»
Phoebe avrebbe voluto sorridere, ma Molly aveva detto quella frase in modo così prosaico che non poté farlo. «Giusto.
Vai bene a scuola, non è così?»
«Ho un quoziente d’intelligenza eccezionalmente alto.»
«Essere più intelligenti degli altri può essere una maledizione quanto un vantaggio.» Phoebe si ricordava il trauma di quando andava a scuola ed era più intelligente di molti suoi compagni. Era un’altra delle cose che l’avevano fatta sentire diversa.
Molly non mutò mai espressione. «Sono decisamente grata della mia intelligenza. La maggior parte delle mie compagne di classe sono stupide.»
Nonostante Molly si stesse comportando come una piccola presuntuosa detestabile, Phoebe cercò di non giudicarla.
Sapeva bene che le figlie di Bert Somerville dovevano trovare il proprio modo per affrontare la vita. Da adolescente, Phoebe aveva celato le proprie insicurezze dietro il grasso. In seguito, era diventata stravagante. Molly si stava nascondendo dietro il suo cervello.
«Se puoi scusarmi, Phoebe, sono arrivata a un punto particolarmente interessante e vorrei ricominciare a leggere.»
Ignorò il modo palese in cui quella ragazzina la stava liquidando e fece un altro tentativo per convincerla ad andare a Manhattan. Ma Molly rifiutò di cambiare idea e lei alla fine ammise la propria sconfitta.
Mentre stava per lasciare la stanza, si fermò sulla porta.
«Chiamami se hai bisogno di qualcosa, d’accordo?»
Molly annuì, ma Phoebe non le credette. Quella ragazzina avrebbe inghiottito veleno per topi prima di andare a chiedere aiuto alla sua riprovevole sorella maggiore.
Phoebe cercò di scrollarsi di dosso la propria depressione mentre andava al piano di sotto. Sentì che Viktor era al telefono con il suo agente in salotto. Aveva bisogno di stare un attimo da sola per ricomporsi, quindi andò nello studio di suo padre, dove Pooh dormiva su una delle poltrone davanti a un mobiletto per le pistole. La bianca testolina pelosa della barboncina si sollevò. Poi la cagnetta saltò giù dalla sedia facendo oscillare il pompon della coda e attraversò di corsa il tappeto verso la padrona.
Phoebe si mise in ginocchio e la strinse a sé. «Ehi, guastafeste, l’hai fatta grossa oggi. Non è vero?»
Pooh le diede una leccatina per scusarsi. Phoebe cercò di stringere i fiocchetti che si erano allentati intorno alle orecchie della cagnetta, ma le tremavano le dita e lasciò perdere. Pooh avrebbe trovato comunque il modo per allentarli di nuovo.
Quella cagnetta era una vergogna per la dignità della sua razza. Odiava i fiocchi e i collari di strass, si rifiutava di dormire sul suo lettino per cani e non era affatto schizzinosa nei confronti del cibo. Detestava essere tosata, spazzolata e lavata, e non voleva indossare il maglioncino con il monogramma che Viktor le aveva regalato. Non era neppure un buon cane da guardia. Quando l’anno prima Phoebe era stata aggredita in
pieno giorno nell’Upper West Side, Pooh si era strofinata per tutto il tempo contro le gambe del rapinatore implorando una carezza.
Phoebe affondò i capelli su quel morbido chignon bianco.
«Sotto quel bel pedigree, non sei altro che un bastardino.
Non è vero, Pooh?»
D’un tratto, Phoebe perse quella lotta che aveva combattuto per tutto il giorno e fece un singhiozzo soffocato. Un bastardino. Ecco che cos’era. Tutta in tiro come un barboncino francese.
Viktor la trovò in biblioteca. Con più tatto di quanto ne dimostrasse di solito, ignorò il fatto che avesse pianto.
«Phoebe, cucciolotta,» disse gentilmente «l’avvocato di tuo padre è qui per vederti.»
«Non voglio vedere nessuno» disse lei, tirando su con il naso mentre cercava invano un fazzoletto.
Viktor ne tirò fuori uno color prugna dalla tasca della giacca di seta grigia, e glielo porse. «Dovrai parlarci, prima o poi.»
«L’ho già fatto. Mi ha chiamato per discutere dell’affidamento di Molly il giorno dopo che Bert è morto.»
«Forse questa volta riguarda la proprietà di tuo padre.»
«Quello non mi riguarda.» Si soffiò rumorosamente il naso nel fazzoletto. Aveva sempre finto che non le importasse affatto di essere stata diseredata, ma una prova così chiara e pubblica del disprezzo di suo padre la feriva.
«È piuttosto insistente.» Viktor prese la borsetta che Phoebe aveva lasciato sulla poltrona e l’aprì. Era una pochette di Judith Lieber quasi perfetta, l’aveva trovata lui in un negozio dell’usato nell’East Village. Viktor le rivolse un’occhiata di disapprovazione quando notò una barretta di cioccolato nascosta sul fondo. La spostò di lato, poi estrasse il pettine e le sistemò i capelli. Fatto quello, tirò fuori fard e rossetto.
Mentre Phoebe si sistemava il trucco, lui si fermò un istante ad ammirarla.
Viktor trovava quegli strani lineamenti che avevano ispirato alcune delle migliori opere di Arturo Flores molto più attraenti dei visi dalle labbra turgide delle modelle anoressiche con cui lui posava. Era così anche per altri, come la fotografa Asha Belchoir che recentemente aveva fatto con lei una sessione fotografica.
«Togliti quei collant laceri. Sembri una del coro di Les Misérables.»
Mentre Phoebe allungava le mani sotto la gonna per togliersi le calze, Viktor ripose i trucchi nella borsetta. Poi le raddrizzò la cintura con la foglia di fico e l’accompagnò alla porta.
«Viktor, non voglio incontrare nessuno.»
«Non ti arrenderai proprio adesso.»
I suoi occhi color ambra furono presi dal panico. «Non posso fingere ancora a lungo.»
«Allora perché non smetti di provarci?» Le sfiorò la guancia con il pollice. «Forse le persone non sono così malignamente felici come credi.»
«Non riesco a sopportare l’idea che qualcuno possa essere dispiaciuto per me.»
«Preferiresti che tutti ti disprezzassero?»
Lei si sforzò di sorridere presuntuosamente mentre allungava la mano verso il pomello. «Non ho niente contro il disprezzo. Ciò che non sopporto è la pietà.»
Viktor guardò quegli abiti tanto inadatti a quelle circostanze e scosse la testa. «Povera Phoebe. Quando la smetterai di reinventarti?»
«Quando troverò quella giusta» disse lei piano.
Cuore Nero di Amabile Giusti, un Paranormal Tutto Italiano
L’amore, a diciassette anni, era un maledetto tormento.
Prendeva il petto e lo spezzava come pane,
trafiggendolo con sottilissimi aghi.
Prendeva gambe e braccia e le trasformava in creta,
riducendo il cuore a un rottame di plastica.
L’amore per un vampiro era un tormento ancora peggiore.
Queste famose righe sono diventate il simbolo di Cuore Nero, lo splendido romanzo di Amabile Giusti, autrice italianissima che si è imposta sul mercato con una storia appassionante, autentica, e che pur essendo nata come autoconclusiva ha lasciato tutti con il fiato sospeso. Me compresa.
Speriamo dunque che Amabile scriva il sequel di Cuore Nero. Nel frattempo facciamo due chiacchiere con lei, dal momento che finalmente abbiamo il piacere di averla con noi.
1. Ciao Amabile, siamo molto felici di averti con noi, vuoi raccontarci qualcosa di te?
Ciao Cristina, sono felicissima di essere qui con voi, grazie per l’invito nella vostra casa piena di sogni. Non mi è facile raccontarmi, sono piena di contrasti… Sono un’adulta molto saggia e pratica ma anche una ragazzina che coltiva astrazioni e fa il tifo per i colpi di testa. Scrivere è la mia altra dimensione rispetto alla vita reale, che mi è comunque indispensabile per non perdere il filo di ciò che c’è oltre le righe che creo. Amo la solitudine e il silenzio, ma solo dopo intervalli di rumore e compagnia, altrimenti mi sento soffocare. Sono ansiosa e pessimista, inquieta e tragica, ma mi diverto a cogliere il lato buffo o ironico delle cose. Sono lunatica e solare, timida e logorroica, dipende da come mi sento, dalle situazioni e dalle persone che incontro.
2. Come nasce Cuore Nero?
Nasce dentro di me prima di tutto, con la voglia di scrivere una storia misteriosa e romantica. Si concretizza magicamente imbattendomi in quella che nel libro ho chiamato Villa dell’Agave, che esiste davvero a Palmi. L’ho scoperta durante una sera di nebbia, e mi ha attratta come tutto ciò che è spaventoso, perché era proprio come la descrivo, cadente, selvaggia, sinistra, con la pianta di Agave lì accanto, erculea e spinosa sentinella. Mancava solo Victor, e ce l’ho messo io, lì sui gradini. Tutto il resto è venuto da sé, come in un domino di idee.
3. Perché la scelta di scrivere uno young adult?
Raccontare di giovani e per i giovani mi si confà, mi piace, mi intriga. Sarà che Peter Pan non vuole saperne di volare via dalla finestra della mia vita, sarà che ho avuto un’adolescenza poco libera che rivivo pienamente attraverso l’invenzione, sarà che crescere è una fase così delicata della vita, così interessante, sarà che non ho avuto figli e non ho vissuto il naturale passaggio da figlia a madre, fatto sta che il mondo degli adulti mi sta stretto e non riesco a raccontarlo con la stessa intensità. Anche l’altro libro che ho pubblicato, Non c’è niente che fa male così, sebbene non sia un urban-fantasy, racconta la storia di una ragazza di sedici anni alle prese con l’amore.
4. Max e Giulia, i due protagonisti, sono straordinarie figure che hanno conquistato il cuore delle lettrici, perché secondo te hanno avuto tanto successo?
Perché sono semplici e verosimili, non sono eroi inaccessibili, Giulia non è bellissima né particolarmente brava a scuola, è una ragazza decisamente ordinaria nella quale tutte possono immedesimarsi, una che commette errori, che dice e fa la cosa sbagliata al momento sbagliato. Ha una famiglia piena di problemi e deve imparare a cavarsela nel circo della vita. Max stesso non è perfetto, non è un guerriero che vince sempre, e anche lui si destreggia con fatica e sbagliando molto. Ma sono entrambi pieni di passione, di volontà, di coraggio, il coraggio di chi ha paura ma affronta comunque ciò che c’è da affrontare, anche l’ignoto.
5. Cuore Nero è un romanzo particolare, da una parte c’è Giulia la protagonista, che è un’adolescente come tante, e vive una vita alle prese con i problemi di ogni giorno, dall’altra abbiamo Max, un vampiro. Come si coniugano queste due figure così lontane tra di loro?
Apparentemente sono incompatibili, come due persone che appartengono a culture troppo diverse, a territori troppo lontani. Inizialmente si guardano con diffidenza, con fastidio. I sentimenti travolgeranno questa logica dell’intolleranza, della diversità, avvicinando i due mondi e facendo vincere la comprensione sul sospetto.
6. Hai incontrato difficoltà a pubblicare?
Non è stato facile, ho fatto anch’io la gavetta e la trafila delle spedizioni di speranzose copie di questa o quella storia a vari editori. Finché finalmente ho trovato un’agenzia che mi rappresentasse: allora la strada è diventata in discesa, gli editori hanno cominciato a leggermi davvero e sono arrivate le prime proposte di contratto.
7. Sappiamo che hai scritto altri romanzi, vuoi parlarci un po’ di loro?
Come già accennato, ho scritto un altro romanzo con un’adolescente protagonista. Anche Caterina di “Non c’è niente che fa male così” affronta un amore inusuale, tenero e torbido allo stesso tempo. Anche lei è una ragazza comune alle prese con una storia troppo grande che rischia di sfuggirle di mano. Inoltre, ho molti altri libri nel cassetto, in special modo fantasy, e uno di essi sarà pubblicato a breve, spero entro l’anno, per la stessa casa editrice. Ma non posso dire di più.
8. Cosa leggi quando non scrivi?
Classici come Jane Eyre e Orgoglio e Pregiudizio, gialli inglesi e americani degli anni 30 e 40, Camilleri e Calvino, e manga giapponesi.
9. Infine, ma non meno importante, abbiamo saputo che devolverai i diritti d’autore di Cuore Nero, vuoi raccontarci qualcosa?
Certamente. I miei diritti d’autore andranno interamente al Rifugio I Fratelli Minori della Lida di Olbia, che ospita cani e gatti abbandonati. Per questo, invito chi ancora non ha letto il libro ad acquistarlo non soltanto per il piacere di una lettura spero non troppo cattiva, ma anche perché facendolo si è d’aiuto a una realtà piena di problemi, un piccolo mondo di creature in difficoltà che nulla hanno mai fatto di male, che solo a leggerne le storie e a guardarne le immagini il cuore si spezza. L’amore per me ha molte declinazioni, e non può prescindere dal rispetto e dalla dedizione ai nostri fratelli animali e alla natura tutta, e mi auguro che questo piccolo gesto, questa goccia, possa sensibilizzare altre persone, inducendole a fare qualcosa, nel loro piccolo, per chi viaggia insieme a noi nel carrozzone del mondo.
Cara Amabile, ti ringraziamo per essere stata con noi, e ti confidiamo che non vediamo l’ora di sapere qualcosa di più sul futuro di Max e Giulia.
Continuate a seguirci, Amabile e Max hanno in serbo una sorpresa per voi...
Cuore Nero
A diciassette anni ci si può imbattere nel vero amore? È ciò che si chiede Giulia quando quel sentimento irrompe nella sua vita. Prima di allora era una ragazza indipendente, segnata dal burrascoso divorzio dei genitori, con una visione tutt’altro che romantica dei rapporti sentimentali.
Finché non si prende una cotta tremenda per Max, un compagno di scuola, e la sua razionalità inizia a vacillare. Lei, di solito brillante e decisa, si sente stupida e confusa. Eppure lui è fin troppo pieno di sé, non il suo tipo, anche se è terribilmente attraente, e Giulia fa di tutto per reprimere le proprie emozioni e dimenticare la loro breve, insignificante storia.
Una sera, mentre porta a passeggio il cane, incontra Victor, un ragazzo dall’accento francese che, sbucato dal nulla, le dice di essersi trasferito a Palmi da poco con la madre e la sorella. Biondi e pallidissimi, i tre sembrano avvolti da un mistero: escono solo di notte e abitano nella Villa dell’Agave, una vecchia casa dalla fama sinistra.
Da quel momento, inaspettatamente, Max ricomincia a corteggiarla, e non solo: fa di tutto per metterla in guardia da Victor, come se sapesse qualcosa sul suo conto che non può rivelarle. Come mai i due si conoscono? Perché si detestano? Cosa nascondono entrambi?
Trascinata da una passione irrefrenabile, Giulia piomberà in un mondo che credeva relegato alla leggenda e alla fantasia, un mondo abitato da esseri misteriosi assetati di sangue, che attraversano i secoli lottando per sopravvivere. E scoprirà che amare un vampiro è una dannazione, un desiderio proibito, ma sceglierà di correre il rischio a qualunque costo. Anche se sa di essere una preda. Perché se vivere con lui è difficile, vivere senza di lui è impossibile.
I diritti dell'autore saranno devoluti interamente al Rifugio «I Fratelli Minor» della L.I.D.A. sezione di Olbia.
www.lidaolbia.it
Amabile Giusti è nata in Calabria ed è lì che vive ancor oggi: proprio sulla punta dello stivale, fra il mare e la montagna, vicino a una distesa di verde che, vista dall’alto, sembra la sagoma di un cavalluccio marino.
Ha frequentato il liceo classico e si è laureata in Giurisprudenza. Fa l’avvocato ma non si sente avvocato. Scrivere è la sua vita vera, al di fuori degli schemi imposti dal linguaggio secco e avaro del diritto. Si addormenta la sera sognando di scrivere, si sveglia la mattina con lo stesso chiodo fisso in testa, non è escluso che perfino davanti a un giudice, mentre perora una causa, la sua mente divaghi pensando a come plasmare una storia o finire un capitolo.
Dunque non sceglietela come avvocato, scriverebbe una citazione pensando alle favole!
È un tipo che ascolta molto e parla poco ma quando scrive non si ferma più...
Se volete farla contenta regalatele un saggio su Jane Austen, un ninnolo di ceramica (preferibilmente blu), un manga giapponese, o una piantina grassa (più spine ci sono meglio è). Preferibilmente tutti insieme.
Spera di invecchiare lentamente (perché questo pare sia l’unico modo per vivere a lungo...) ma mai invecchiare dentro! Dentro avrà sempre un’età con poco passato e molto futuro e scarsa saggezza.
Audiolibri...Una Piccola, Grande Scoperta.
Qualcuno una volta ha detto che la vera ricchezza dei tempi moderni è solo una: il Tempo. E noi lettrici appassionate di romanzi sappiamo quanto sia vero. Oggi leggere un libro in santa pace è diventato un lusso, uno spazietto ritagliato qui e lì in una giornata caotica fatta di mille impegni; tanto che la sera quando sveniamo a letto e finalmente possiamo concederci qualche minuto, abbiamo appena la forza di voltare le pagine. Per chi poi vive come me nelle grandi città anche spostarsi da una parte all'altra diventa un'odissea che aggiunge stress ad una giornata già strapiena di cose da fare. Qualche tempo fa ero appunto imbottigliata nel traffico romano e tentavo di tenere in equilibrio un libro sul volante per leggere ...dopo aver rischiato il tamponamento un paio di volte ho cominciato a pensare quanto sarebbe bello avere qualcuno che mentre guido, stiro, cucino, insomma quando ho le mani occupate, leggesse per me un bel romanzo. E' così che, mentre stavo per modellare il paraurti di quello davanti a me, mi sono venuti in mente gli audiolibri! In realtà la lettura-recitata di romanzi celebri è cosa antica, mia nonna potrebbe obbiettare infatti che lei è una vita che ascolta alla radio sceneggiati o romanzi famosi interpretati magari anche da voci autorevoli. C'è da dire però che oggi con l'arrivo di sofisticati strumenti multimediali come i cd e i lettori mp3 le cose hanno assunto un aspetto ancora più pratico. All'estero molti best-sellers escono ormai in tre formati: cartaceo, ebook e audiolibro, come dargli torto? Immaginate di stare a casa..una montagna di panni da stirare (no..non è un incubo tranquille)...infilate nel lettore cd il vostro romanzo preferito e una voce calda e appassionata lo legge per voi....credetemi....il tempo vola e neanche vi sarete accorte della fatica (oddio..forse sì..ma il tempo sarà volato). Spulciando nel web mi sono però accorta che nonostante gli italiani siano un popolo assai indaffarato stranamente non hanno ancora scoperto questo straordinario strumento pertanto i siti che li vendono e la scelta dei titoli nella nostra lingua sono ancora pochi...eppure qualche gioiello lo si può già trovare....
Il mio primo acquisto da fan del romance non poteva che essere Orgoglio e Pregiudizio. Ho trovato una recente edizione letta da Paola Cortellesi che si è rivelata un capolavoro! La sua capacità di interpretazione è straordinaria, riesce a caraterizzare così bene i personaggi che si riesce a distinguerli senza fatica come si stesse vedendo un film. Così Elizabeth ha un'intonazione ironica e calda, la signora Bennet querula e acuta, Darcy profonda e seria...non vi dico poi il cugino Collins....una vera chicca...il libro andrebbe comprato solo per questa magistrale interpretazione. Dopo che questo acquisto mi ha fatto percepire due ore bloccata nel traffico romano come se fossero una benedizione invece che un supplizio (la gente gurdava dal finestrino la mia faccia sorridente e probabilmente avrà pensato che fossi matta) i miei acquisti di audiolibri si sono moltiplicati in modo esponenziale. Sono andata a spulciare fra la scelta di romanzi selezionati proposti da siti come Librivivi, che può annoverare tra i suoi interpreti anche voci di doppiatori famosi, o come Emonsaudiolibri, il Narratore, lo stessoITunes-store e perfino Amazon. E' possibile acquistarli nel pratico formato mp3 o come cd-audio a seconda delle esigenze personali. Io ormai non riesco a farne a meno tanto che vista l'enorme scelta del mercato anglosassone mi sono lanciata anche nell'acquisto di audiolibri in inglese dei miei romance preferiti: non vi dico l'emozione di sentire recitate le battutte dei super sexy eroi della Stuart. L'unico lato negativo è che ormai il mio portafoglio è sempre vuoto ma se consideriamo quanto mi sarebbe venuto a costare riparare i danni di un temponamento forse mi è convenuto!
Uscite Romanzi Mondadori Febbraio 2012
Eccoci di ritorno con l'appuntamento mensile dedicato alle uscite delle collane Mondadori.
Questo mese esordia finalmente nella collana Extra Passion il tanto atteso primo romanzo appartenente alla serie Tempting Seals, di LORA LEIGH. Ma non è l'unica chicca di questo mese. Per la gioia di tutte coloro che hanno amato il suo romanzo d'esordio, torna ANGELA WHITE con un nuovo romanzo medievale, e ritroviamo anche la brava SYLVIA DAY, questa volta con il primo romanzo di una quadrilogia densa di azione, di mistero e di pericolo, ambientata tra Francia e Inghilterra del periodo Georgiano, e AMANDA QUICK, con una nuova imperdibile avventura della serie Vanza. Infine, per chi ama il periodo Regency, non potevano mancare EDITH LAYTON, MARY BLAYNEY e, naturalmente, MARY BALOGH, con un volume eccezionale.
Un Febbraio decisamente ricco! dove non mancano quelli che noi consideriamo "gli imperdibili", ovvero quei romanzi che secondo il nostro parere non dovete assolutamente perdere! Quali sono? seguite la ! E Buona Lettura!
COLLANA CLASSIC
RM 991 - BACIATI DALLA LUNA (Lie by Moonlight) di Amanda Quick
Era preparato a tutto, tranne che a lei
Ambrose Wells sta indagando su una morte sospetta quando si ritrova al castello di Aldwick nel mezzo di un terribile caos. Il castello è in fiamme e una bellissima donna, Concordia Glade, sta scappando a cavallo insieme a quattro giovani ragazze. Investigatore solitario e dai non pochi segreti, l’uomo si offre di aiutare le fuggiasche e di proteggerle dalle mire di un pericoloso signore del crimine. E mentre Ambrose e Concordia rischiano la vita per incastrare il perfido persecutore, devono anche combattere una battaglia contro un altro pericolo: l’ardente passione che li ha travolti e che minaccia le loro preziose indipendenze…
Ambientazione: Inghilterra 1850 circa (Periodo Vittoriano)
Grado di Sensualità: caldo/warm
Nota di Telenad: ed ecco finalmente l’ultimo romanzo della serie Vanza. Le storie dei romanzi facenti parte della serie non sono collegate tra loro, l’unico elemento comune è la filosofia ‘Vanza’ a cui aderiscono gli eroi, che è un misto di arti marziali, logica e occulto molto affascinante. Su alcuni siti a questa serie si riconduce anche GLI ANELLI PROIBITI (With this ring), mentre sul sito ufficiale di Amanda Quick (alias Jayne Ann Krentz) questo romanzo viene indicato come un libro indipendente. La serie è composta come segue:
1) IO TI SPOSO (I Thee Wed) Storia di Edison Stokes e Emma Grayson
2) IL GIARDINO DELL’AMORE (Wicked Widow) Storia di Artemas Hunt e Madeline Deveridge
3) BACIATI DALLA LUNA (Lie by Moonlight) Storia di Ambrose Wells e Concordia Glade
Se siete fans di Amanda Quick, e se amate i dialoghi brillanti, le eroine che mandano fuori di testa l'eroe di turno, nonostante il suo ferreo autocontrollo, e se vi piacciono le trame con un mistero da risolvere, non fatevi sfuggire questo romanzo!
Amanda Quick è lo pseudonimo con cui Jayne Ann Krentz pubblica i suoi romanzi storici, nel mondo ha venduto oltre 30 milioni di copie, tra romanzi storici, contemporanei e futuristici, tuttavia in Italia solo pochi titoli, soprattutto gli storici, sono stati tradotti.
RM 992 - INSEGUENDO L'AMORE (To Love a Wicked Lord) di Edith Layton
“Una delle autrici di romance più dotate.”
Publishers Weekly
Sono passati sette lunghi mesi da quando il suo fidanzato è scomparso, e ora Phillipa Carstairs non sa se continuare a sperare per il suo ritorno. Sfibrata dall’attesa, decide di darsi da fare e insieme alla nonna cerca l’aiuto di Maxwell Sutton, marchese di Montrose, agente della Corona introdotto in parecchi ambienti. Insieme seguono una traccia che dall’Inghilterra li porta in Francia, e se inizialmente Phillipa giudica Max vanesio e superficiale, ben presto scopre che in realtà è un uomo scaltro quanto affascinante. Capace di accendere in lei un desiderio mai provato per nessun altro…
Ambientazione: Inghilterra e Francia, 1803 (Periodo Regency)
Grado di Sensualità: caldo/warm
Nota di Endimione: Ultimo romanzo della celebre scrittrice di romanzi regency, poi scomparsa nel 2009.
Dopo molto tempo torna in edicola la Layton, anche se purtroppo con un romanzo d'addio, in quanto l'ultimo da lei scritto. In quest'ultimo romanzo l'autrice affronta il tema della scomparsa e della frustrazione, e ci regala una protagonista, Pippa, dalla volontà di ferro, un dandy irresistibilmente bello come eroe, e una nonna molto speciale. La Layton sa conquistare con la sua capacità introspettiva che rende i suoi personaggi, anche i più banali, profondamente vivi. Questo romanzo è autoconclusivo.
RM 993 - UN BACIO CHE NON SI DIMENTICA ( Lover’s Kiss ) di Mary Blayney
Non aveva nulla da offrirle, ma voleva solo il suo cuore
Soldato e abile spia in congedo, Michael Garrett è da poco tornato in Inghilterra e si sta dirigendo a Pennsford, quando si imbatte in una giovane donna in fuga. È seminuda e quasi morta di freddo. Nel soccorrerla per proteggerla dai rapitori che la stanno braccando, Michael scopre che si tratta di Olivia, la sorella del duca di Meryon che sta per incontrare. Per nulla insensibile all’irresistibile bellezza della ragazza, Michael fa però di tutto per comportarsi come un gentiluomo, mentre lei è convinta che si tratti di un impostore in combutta con i malfattori…
Ambientazione: Inghilterra, 1816 (Periodo Regency)
Grado di sensualità: subtle/sottile
Nota di Endimione: continuano le avventure in stile "spionistico" della famiglia Pennistan e con questo romanzo (al momento sono 4, l'ultimo è uscito nel 2010) conosciamo un altro componente della famiglia, ma di sesso femminile.
Nel libro precedente avevamo avuto modo di conoscere Charlotte Parnell, mandata in Francia dal duca di Meryon per far evadere dalla prigione di Le Havre Gabriel Pennistan, fratello del nobile. In questo romanzo conosciamo invece la sorella del Duca, Olivia, che si imbatterà in Michael Garrett - soldato e abile spia in congedo, da poco tornato in Inghilterra e diretto a Pennsford - proprio mentre cerca di fuggire a dei loschi individui che l'hanno rapita.
Ritroverete una struttura simile ed avvincente a quella del romanzo precedente, almeno nella trama - le due storie infatti sono molto simili, ma con protagonisti ed elementi di rottura rispetto al precedente che ve lo faranno apprezzare maggiormente.
I romanzi della serie sono leggibilissimi separatamente. La serie è composta dai seguenti romanzi:
1. IL BACIO DEL TRADITORE ( Traitor’s Kiss )
2. UN BACIO CHE NON SI DIMENTICA ( Lover’s Kiss )
3. “A Stranger’s Kiss”
4. “Courtesan’s Kiss"
RM 994 - DI GHIACCIO E D'ORO di Angela White
“Una giovane e brava autrice che merita un grande successo.”
Miriam Formenti
Rimasta orfana, Arabelle viene mandata al castello di sua zia, lady Megan. Qui conosce Bryan, figlio illegittimo del lord, di poco più grande di lei. L’incontro suscita in entrambi i giovani un profondo turbamento, ma la fanciulla viene destinata al monastero. Cinque anni dopo, Arabelle è ormai pronta a prendere i voti: prima di entrare per sempre in convento le rimane solo un’estate, durante la quale incontra di nuovo Bryan. Ma il ragazzo di un tempo è divenuto un uomo d’arme duro e sprezzante, che però non l’ha mai dimenticata. Ed è ora disposto a tutto pur di averla…
Ambientazione: Inghilterra 1152
Grado di Sensualità: warm/caldo
Nota di Poppy77: Ambientato nell'Inghilterra medievale di Enrico il Plantageneto, "Di ghiaccio e d'oro" è il nuovo romanzo di Angela White, italianissima firma del nostro romance. I protagonisti sono una ragazza destinata al monastero e un giovane cavaliere di nascita illegittima. Un'attrazione scoccata nell'adolescenza, una passione sotto la cenere destinata a infiammarsi anni dopo...
"Di ghiaccio e d'oro" è il secondo romanzo della serie medievale "Le profezie della strega scalza". In questo nuovo romanzo, le lettrici de "Il castello dei sogni" incontreranno nuovamente alcuni personaggi già conosciuti e gli eventi narrati in "Di ghiaccio e d'oro" saranno importanti per il terzo romanzo della serie, "La rosa del drago", con protagonista Benjamin di Kingsden (di prossima pubblicazione).
La serie medievale "Le profezie della strega scalza", al momento è così composta:
"IL CASTELLO DEI SOGNI", protagonista Hayden di Lionfield.
"DI GHIACCIO E D'ORO", protagonista Bryan
"LA ROSA DEL DRAGO", protagonista Benjamin di Kingsden (di prossima pubblicazione).
Per vedere la videointervista dell'autrice potete cliccare QUI
COLLANA EXTRA PASSION
RMEP 13 - CHIEDIMI DI AMARTI (Ask for It) di Sylvia Day
Voleva essere al suo servizio in ogni senso...
Marcus Ashford, conte di Westfield, è un agente della Corona, e sono passati anni da quando Elizabeth l’ha respinto per sposare lord Hawthorne. Rimasta vedova, ora Elizabeth si ritrova al centro di un pericoloso intrigo: è in possesso di un diario segreto per il quale suo marito è stato ucciso, e Marcus, che ha il compito di proteggerla, è deciso a sedurla di nuovo. Come fidarsi dell’uomo dalla cui travolgente passione è già fuggita una volta? Forse, la cosa più sensata non sarebbe resistere alla tentazione, bensì arrendersi…
Ambientazione: Inghilterra 1770 (Periodo Georgiano)
Grado di Sensualità: hot / bollente
Nota di Endimione: Dopo l'ottimo esordio nella collana Extra Passion con MARITO AMANTE (The Stranger I Married), ecco che la Mondadori ci proprone la serie, probabilmente più celebre di questa scrittrice, che si snoda per 4 romanzi. La serie Georgiana, che prende il nome dal periodo storico in cui si svolge, è stata scritta dalla Day tra il 2006 ed il 2008 ed ha riscosso un buon successo in America, in quanto ogni romanzo è contraddistinto da una trama intricata piena di azione e di pericolo, sorretta da elementi molto piccanti e personaggi con forti personalità.
I libri sono collegati tra loro attraverso la presenza dei personaggi, agenti inglesi e francesi, che passano da secondari, con ruoli importanti, a protagonisti da un libro all’altro. E sebbene le storie siano autoconclusive, esiste in realtà un filo conduttore tra di esse, per questo, per apprezzarle appieno, è preferibile leggerle in ordine.
La serie Georgiana è composta dai seguenti titoli:
1. CHIEDIMI DI AMARTI ( Ask for It )
2. ” Passion for the Game”
3. “A Passion For Him”
4. “Don’t Tempt Me”
RMEP 14 - GIOCHI PERICOLOSI (Dangerous games) di Lora Leigh
Con la passione in gioco, il pericolo è seduzione
Il soldato Clint “Iceman” McIntyre si sta godendo una pausa tra una missione e l’altra dei Navy Seal. Si trova nell’esclusivo club erotico di cui è socio, quando si imbatte in Morganna Chavez, sorella del suo migliore amico, impegnata in un’operazione della Dea di cui fa segretamente parte. E subito Clint si trova in mezzo ai guai: Morganna è l’unica donna che può metterlo in ginocchio, e dalla quale si è sempre tenuto alla larga. Ma ora che è diventata un bersaglio dei narcotrafficanti su cui sta indagando, Clint è deciso a tutto pur di proteggerla. Nonostante la passione tra loro rischi non solo di esplodere ma anche di consumarli…
Ambientazione: Stati Uniti, contemporaneo
Grado di Sensualità: burning / estremo
Nota di Telenad: Finalmente l'attesissimo primo romanzo della serie Tempting Seals, così chiamata perché tutti i protagonisti maschili appartengono a una squadra speciale di Navy Seals. Di Lora Leigh abbiamo già avuto un assaggio con Menage Proibito e Il Fuoco della Tentazione, appartenenti rispettivamente alle serie Bounded Hearts e Breeds. In questi romanzi troviamo una trama d'azione, personaggi forti e una forte dose di erotismo, che però non sfocia nella volgarità né nella banalità.
Di Giochi Pericolosi abbiamo recentemente pubblicato la recensione in anteprima, per leggerla potete cliccare QUI
La serie è così composta (compresi i racconti):
1) Reno's Chance ( Honk If You Love Real Men Anthology) Storia di Reno e Raven McIntire
2) GIOCHI PERICOLOSI (Dangerous Games) Storia di Clint “Iceman” McIntire e Morganna Chavez
3) For Maggie's Sake (Real Men Do It Better Anthology) Storia di Joe Merino e Maggie
4) Hidden Agendas Storia di Kell Kreiger e Emily Stanton
5) Killer Secrets Storia di Ian Richards e Kira Porter
6) Atlanta Heat (Rescue Me Anthology) Storia di Mason ‘Macey’ e Emerson Delaney
COLLANA ORO
RMO 111 - TRAPPOLA DI NOZZE (The Marriage Trap) di Elizabeth Thornton
Una maschera lo ha stregato, un cuore puro lo conquisterà
Negli anni del dopo Waterloo, Ellie Brans-Hill si reca a Parigi come dama di compagnia. Qui, a un ballo, ritrova Jack Rigg: sono quindici anni che non si vedono e il giovane solare dei suoi ricordi è ora il cinico, affascinante conte di Raleigh. Ma anche lei è cambiata, tanto che Jack non la riconosce. Non può però fare a meno di notare una certa lady Aurora, misteriosa virtuosa delle carte. Ellie, che ha un incredibile talento matematico, è infatti costretta a vincere al gioco ciò che le serve per togliere dai guai il suo scapestrato fratello. E quando verrà accusata di essere una ladra, avrà un solo alibi: Jack, e sarà costretta a rivelarsi a lui. Non prima di aver fatto i conti con un nuovo sentimento…
Ambientazione: Inghilterra, 1810 circa ( periodo regency )
Grado di Sensualità: warm / caldo
Nota di Poppy77. Trappola di nozze, pubblicato per la prima volta in Italia nel 2006, è il primo divertente romanzo di una trilogia della Thornton che coniuga mistero e romance, umorismo e suspense. Jack Rigg ha condotto un'esistenza libera e felice fino a quando, dopo la morte del fratello maggiore, non raccoglie la pesante eredità di un ducato. Diventato improvvisamente mira di fanciulle a caccia di dote, il nostro eroe fugge a Parigi deciso a trovar un po' di pace... e dove invece incontra la dimessa Ellie. Jack non solo non riconosce nella composta dama di compagnia la sua vecchia amica d'infanzia, ma qualche ora dopo il fatidico incontro riesce a stento a credere che la misteriosa e super affascinate dama che ha salvato durante un tafferuglio sia la stessa fanciulla acqua e sapone incontrata poche ore prima. Che cosa sta succedendo? Ellie, alias Madame Aurora, dolce figlia di un umile vicario, è stata costretta a ficcarsi in un guaio più grande di lei per salvare il suo adorato e scapestrato fratello dai debiti di gioco. Per uscire da una situazione sempre più pericolosa e complicata sarà costretta a chiedere aiuto niente meno che al tenebroso Jack....ma sarà proprio qui che le cose si complicheranno per entrambi. Un romanzo molto amato dalle lettrici per la sua capacità di unire umorismo e sentimento.
La trilogia è così composta:
1 TRAPPOLA DI NOZZE (The Marriage Trap)riedizione del 2006- protagonisti Ellie Hill e Jack Rigg
2 The Bachelor Trap - inedito- protagonisti Lady Marion Dane e Brand Hamilton
3 The Pleasure Trap- inedito - protagonisti Eve Dearing e Ash Denison
RMO 112 - L'AMORE DI VANE (A Rake’s Vow) di Stephanie Laurens
Aveva giurato che nessuna donna l’avrebbe mai domato
C’è troppa aria di matrimonio attorno a Vane Cynster, e lui decide di allontanarsi temporaneamente da Londra per mettersi al sicuro. Sorpreso da un temporale, trova rifugio in casa della madrina, dove incontra Patience Debbington, la donna dei suoi sogni. Sennonché, lei non ha alcuna intenzione di cadergli tra le braccia, anzi, nessuno può esserle più antipatico di quel dongiovanni da strapazzo. Per farle cambiare idea, Vane decide di trattenersi dalla madrina e di indagare su alcuni strani furti e su un misterioso spettro che si aggira nella proprietà. Basterà per far breccia nel cuore di Patience?
Ambientazione: Inghilterra, 1819 (Periodo Regency)
Grado di Sensualità: hot / bollente
Nota di Poppy77: Questo è il secondo romanzo della lunghissima, pluripremiata e pluriconosciuta saga Cynster. Protagonista questa volta è il cugino di Devil, apprezzato eroe del primo libro della saga. Vane Cynster si trova in casa della sua madrina quando conosce la nipote di quest'ultima, Patience Debbington, e ne rimane profondamente colpito. Deciso a conquistare il cuore della ragazza trova però una certa resistenza perché Patience, sebbene provi per lui un'immediata attrazione, ha paura dei gentiluomini belli e sfacciati come Vane ed è decisa rifiutarlo. Nel frattempo una serie di fatti misteriosi cominciano ad accadere in casa...alcuni oggetti spariscono e niente meno che uno spettro sembra aggirarsi per la magione. La madrina di Vane gli chiede di restare ed indagare...quale migliore scusa per concedersi del tempo e conquistare anche il cuore della ragazza? Un romanzo amato dalle fan della saga, nonostante ricordi in certi punti la trama del libro precedente.
La Saga Cynster è una delle più longeve della storia del romance, per questo vi forniamo l'ordine cronologico in cui andrebbero letti i libri, qualora voleste cimentarvi in questa impresa. In più sul sito dell'autrice potete trovare l'albero genealogico della famiglia e tutti i legami tra i vari personaggi. (http://www.stephanielaurens.com/Cynsters/Cynsters_FamilyTree.html)
Dicembre 1776 – novembre 1783: LA PROMESSA DI UN BACIO (The Promise in a Kiss) – un prequel alla saga Cynster
agosto 1818: LA SPOSA DEL DIAVOLO (Devil's Bride)
ottobre 1819: L'AMORE DI VANE (A Rake's Vow)
dicembre 1819: LA DONNA DELLO SCANDALO (Scandal's Bride)
marzo1820: LA PROPOSTA DI FELICITY (A Rogue's Proposal)
aprile 1820: UN VELO SUL CUORE (A Secret Love)
giugno 1820: MAESTRO DI PASSIONE (All About Love)
agosto 1820: INNAMORARSI ALL'ALTARE (All About Passion)
aprile 1825: IL CONTE MISTERIOSO (On A Wild Night)
maggio 1825: INCONTRO ALL'ALBA (On A Wicked Dawn)
giugno 1825: LA VOCE DEL DESIDERIO (The Ideal Bride)
ottobre 1825: QUANDO SI CEDE ALLA TENTAZIONE (Temptation and Surrender)
giugno 1831: LA VERITÀ SULL'AMORE (The Truth About Love)
agosto 1831: UN AMORE TROPPO PREZIOSO (What Price Love?)
febbraio 1833: IL SAPORE DELL'INNOCENZA (The Taste of Innocence)
luglio 1835: L'AMANTE PERFETTO (The Perfect Lover)
Esiste poi una trilogia dedicata alle tre figlie di Lord Martin e lady Clelia Cynster, cioè Heather, Eliza e Angelica, che conosciamo per essere già apparse nel primo romanzo della saga.
La trilogia è così composta:
1 Viscount Breckenbridge to Rescue - inedito in Italia - protagonisti Heather Cynster e il Visconte di Breckenbridge
2 In Pursuit of Eliza Cynster - inedito in Italia - protagonisti Eliza Cynster e Jeremy Carling
3 The Capture of The Earle of Glencrae- inedito in Italia - protagonisti Angelica Cynster e il Duca di Glencrae
COLLANA ORO SUPER
OS 4 - LE SORPRESE DELL'AMORE (Un posto per l'amore, Fidanzati per finta, Il celebre libertino) di Mary Balogh
UN POSTO PER L'AMORE
Felicity Wren ha già avuto un matrimonio senza amore. Ora che è rimasta vedova è determinata a dare una svolta alla sua vita trovando qualcuno di eccezionale: un marito titolato che le faccia finalmente assaporare la vita. Per raggiungere lo scopo chiede aiuto all’amico Tom Russell. Ma se fosse invece lui, l’uomo che ha sempre sognato?
FIDANZATI PER FINTA
Il conte e la contessa di Clifton sono separati ormai da molti anni, ma ora che la figlia si è fidanzata con quello che secondo loro non è l’uomo giusto per lei, sono costretti a unire le forze per salvare la fanciulla da una vita infelice. L’ultima cosa che però potrebbero immaginare è che il fidanzamento organizzato da Sophia con lord Francis Sutton sia falso…
IL CELEBRE LIBERTINO
Lord Edmond Waite è un libertino e un mascalzone, pronto a perdersi dietro la prima donna disponibile. Mary, lady Mornington, è un’intellettuale rispettata da tutti. In comune non hanno nulla, eccetto una notte di passione durante un temporale, che ha sconvolto anche i loro cuori. Incapace di dimenticare Mary, riuscirà Edmond a cambiare per lei?
Ambientazione: Inghilterra, 1810 circa ( periodo regency )
Grado di Sensualità: warm / caldo
Nota di Poppy77: Per la collana Romanzi Oro super la Mondadori questo mese ci propone la riedizione di tre romanzi appartenenti alla trilogia Waite, così chiamata dal nome di un personaggio che ritroviamo in tutti e tre i titoli, nei primi due come secondario, poi protagonista nel terzo: Lord Edmond Waite.
UN POSTO PER L'AMORE (The Trysting Place): Felicity si è sposata ad appena diciotto anni con un uomo molto più anziano di lei che non è mai riuscita ad amare per salvare la famiglia da una brutta situazione economica rinunciando così ai suoi sogni di ragazza ed in particolare al tenero giovane amore che provava per il suo amico Tom Russel. Ora appena ventiseienne è vedova, decisa però a riprendere in mano la sua vita e trovare un uomo giovane, affascinante, ricco e titolato per avere il matrimonio e la vita che ha sempre desiderato. Il destino le fa conoscere Lord Edmond Waite che possiede proprio tutte le caratteristiche che lei cerca ma che sfortunatamente, nonostante sia attratto da lei, non ha alcuna intenzione di sposarsi. Quale idea migliore se non quella di farlo ingelosire? Perché non chiedere aiuto proprio a Tom da poco giunto anche lui in città?Il rischio però è grande: stando così vicino all'uomo che un tempo ha tanto amato la possibilità di riaccendere il sentimento che c'era tra loro è davvero concreta...
FIDANZATI PER FINTA (Counterfeit Betrothal): La bella Lady Sophia Bryant ha tutta l'intenzione di godersi a pieno la sua prima stagione sebbene non abbia nessuna fretta di trovarsi un marito. D'altronde il divorzio dei suoi stessi genitori quando aveva appena sei anni le serve da monito per non incappare lei stessa in questa dolorosa esperienza. Desiderosa però di veder riavvicinarsi i suoi che non si vedono da allora Sophia escogita un piano macchinoso che coinvolge Lord Francis Sutton figlio più giovane del miglior amico di suo padre. I due ragazzi si conoscono dall'infanzia e da allora non fanno che litigare apertamente ma riescono a trovare un accordo per fingersi fidanzati in modo che i genitori di Sophia siano costretti ad accorrere dalla figlia...E qui entra in scena la seconda storia d'amore di questo libro che più che una vicenda secondaria appare parallela a quella di Francis e Sophia. Se infatti questi ultimi a furia di bisticciare scoprono che a muovere le loro liti è ben altro sentimento anche Olivia e Marcus, sebbene genitori di una debuttante, sono ancora giovani e desiderosi di amarsi ancora se solo riuscissero a superare gli equivoci che li hanno tenuti separati per tanti anni....
IL CELEBRE LIBERTINO (The notorius Rake): Lord Edmond Waite ha fatto il "cattivo ragazzo" per gran parte della sua vita...da una vita custodisce infatti nel suo cuore il dolore e il rimorso di un orribile tragedia sepolta nel passato della sua prima giovinezza e l'unico modo per andare avanti è proprio quello di comportarsi nel modo superficiale e insensibile che il mondo e la sua famiglia crede gli appartenga. Tutto questo fino a quando non incontra un'adorabile, appassionata vedova perbene che sconvolgerà tutte le sue priorità. Forse quel sogno di felicità a cui non ma mai osato pensare è finalmente a portata di mano...bisogna ora convincere la donna, che lo crede un'inguaribile libertino, a dividerlo con lui.
Le uscite del prossimo mese:
ROMANZI CLASSIC
995 - Elena GREENE - La donna mascherata (Lady Dearing’s Masquerade)
996 - Roberta CIUFFI - Fra le tue braccia
997 - Laura Lee GUHRKE - Tanto può la seduzione (With Seduction in Mind)
998 - Eloisa JAMES - Un duca tutto mio (A Duke of Her Own)
ROMANZI PASSIONE
63 - Carrie LOFTY - Il monaco (Scoundrel’s Kiss)
64 - Lisa KLEYPAS - Fino a mezzanotte (Mine till Midnight)
ROMANZI DARK PASSION
25 - Jacquelyn FRANK - Le tentazioni di Damien (Damien)
26 - Robin T. POPP - Sete di desiderio (Out of the Night)
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