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Giovedì, 29 ottobre, 2009 - 00:18
Maet

Untitled

                                           VERGINI O VERE DONNE

 

Se il Libertino è diventato purtroppo il protagonista incontrastato del romance storico, il suo contraltare è la figura della Vergine. Ovviamente la verosimiglianza storica è a favore delle eroine vergini, poiché nel passato soprattutto nelle classi alte, l’illibatezza era un requisito fondamentale per una donna, la cui perdita veniva appunto chiamata “disonore” e se scoperta portava all’ostracismo della buona società ed alla quasi impossibilità di sposarsi. Questo perché la donna, essere inferiore, era semplicemente un bene ed una merce di scambio, il cui unico valore era quello di essere per l’appunto veramente o presuntamente intatta ed una volta deflorata diveniva rispettivamente avariata, se nubile, e comune se sposata.

Le donne nel passato, con l’eccezione di pochi periodi storici e delle classi più basse, la cui condizione di povertà portava ad una promiscuità coatta, venivano cresciute nella più completa ignoranza della propria anatomia così come di quella maschile, né avevano la più pallida idea di cosa fosse la sessualità, se non mera riproduzione dei cui meccanismi non venivano mai comunque adeguatamente informate. Normalmente i rapporti intimi  dei coniugi avvenivano vestiti ed al buio, nel giro di un paio di minuti si esaurivano e difficilmente  si svolgevano in una posizione diversa da quella del missionario. Anche dopo quaranta anni di matrimonio, era alquanto improbabile che una moglie conoscesse il corpo o il sesso del marito e viceversa.

Lo scenario del romance capovolge totalmente la realtà e ci propone quello che è il modello che qui ci interessa, questa specie di strano ibrido che è la Vergine letteraria. Proprio questo mese abbiamo due perfetti esempi, a vario titolo, di questa curiosa trasformazione che ha colonizzato così tanti libri da poterli citare per giorni, ovvero le protagoniste di Oceano di passione di Johanna Lindsey e La Spia dello scandalo di Celeste Bradley. Speculari nei loro comportamenti, Gerorgina e Willa sono entrambe giovani, linguacciute, piuttosto immature e superficiali, all’inizio del libro assolutamente inconsapevoli del loro corpo ed inesperte. Salvo trasformarsi in un baleno, non appena conoscono l’eroe, in maliziose ed esperte seduttrici, che non solo non temono il membro maschile, che in teoria dovrebbe essere a loro totalmente sconosciuto, specialmente quando eccitato, ma non hanno remore di nessun tipo, già dalla prima volta hanno orgasmi multipli e folgoranti, la seconda volta conoscono il kamasutra a memoria ed alla terza fanno dichiarare al protagonista libertino (che quindi ha giaciuto con almeno un centinaio di donne per tenerci bassi) che mai hanno provato un piacere simile o conosciuto amante migliore.

Più che da sorridere verrebbe da ridere, per la falsità di questa ricostruzione e per l’evidente ingenuità che questo ritratto femminile sottintende, ovvero quello dell’aderenza ai valori tradizionali e patriarcali, da cui si cerca una modesta quanto illusoria rivincita attraverso la conquista del Libertino. Come già scritto in precedenza, così si sancisce l’assoluta impotenza di queste figure e soprattutto delle donne che vi si identificano. Eppure questa figura risulta tuttora molto amata delle lettrici, lettrici che all’eroe libertino perdonano praticamente ogni perversione ed ogni accoppiamento squallido e mercenario, ma che pretendono dalla protagonista la castità assoluta. Come mai, nel 2009, senza cadere negli eccessi, non si riesce ad accettare una donna che scopra gradualmente e col tempo il proprio corpo e quello del partner, che impari, magari non in cinque minuti, ad apprezzare l’intimità con un uomo, e che arrivi con un passato anch’ella, sentimentale e sessuale all’incontro col protagonista? Perché non può essere lei che insegna ad un partner con meno esperienza, o che quand’anche egli l’abbia, lo dirozza in campo erotico? O ancora, che male c’è in una donna, che esattamente come un uomo, cerca la propria soddisfazione e tiene alla propria indipendenza? Cosa c’è di così spaventoso in una donna che possiede sicurezza e integrità, ma allo stesso tempo oltre all’amore pretende anche il piacere? Siamo sicure che certe sciocche e finte vergini ci rappresentino?

 Ditemi allora, voi che ne pensate?

 

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Commenti

Al di là del contesto

Al di là del contesto ottocentesco che "giustifica" ampiamente la verginità di una fanciulla di classe sociale non bassa, secondo me state tralasciando la liberazione psichica che storie ancien regime innescano nelle lettrici. Alla fine gli scrittori un po' psicanalizzano sé stessi, scrivendo; un po' invece sono sapienti lettori dell'animo dei destinatari delle loro opere, quindi fanno ritrovare elementi e nozioni di fondo che i lettori (non sanno che) vorrebbero spasmodicamente ritrovare. La questione è meno semplice di quel che sembra a mio avviso.
In fondo ogni archetipo: la Vergine, il Libertino, il Tizio tutto d'un pezzo sono fatti spesso "con lo stampino" perché DEVONO essere maschere che il lettore si può mettere, oppure fantocci in cui il lettore può introdursi.

Vi lascio la mia recensione di "Un'estate da ricordare" della Balogh per farvi capire ciò che sto cercando di dirvi.

http://www.anobii.com/jackieale/books?searchType=1&itemIdFade=01d8e24b60...

Comunque mi complimento con questa sezione più "saggistica" del sito, e con le autrici dei vari pezzi, perché denotano un approfondimento e una criticità di fondo ammirevoli.

Ho 39 anni. Leggo romanzi

Ho 39 anni. Leggo romanzi "rosa" da quando ne avevo 16. In quel periodo andavano tanto i romanzi standard con l'uomo che per un malinteso, pensava che la ragazza fosse facile. Quindi si intestardiva a volerla anche lui. Salvo scoprire che per lei era la prima volta, quindi proponeva il matrimonio riparatore. A parte qualche rara eccezione tipo "Non scherzare baciami" di Penny Jordan, erano tutti abbastanza uguali e noiosi. Per fortuna ho scoperto LaVyrle Spencer dove il protagonista ha avuto in genere poche storie di sesso e l'eroina è una vergine credibile o vedova senza avere mai amato il marito veramente, o ha avuto anche lei pochi uomini, oppure sono entrambi vergini. Nel suo romanzo "La sposa di Boston" lui è vergine e lei invece ha avuto un solo rapporto precedente. E' un romanzo molto bello e intenso, perchè scoprono insieme cosa vuol dire amare ed essere amati. Invece in "Hummingbird" (il mio libro preferito in assoluto) sempre di LaVyrle Spencer, ambientato a fine '800 nel west, lei è trentenne, vergine, un po' repressa, come richiedevano le convezioni sociali dell'epoca, lui è affascinante, scanzonato e disinibito. La descrizione del loro primo rapporto è assolutamente veritiera. Lei è una vera vergine. Non ci sono acrobazie mirabolanti e orgasmi multipli. E anche dopo, visto che lei è parecchio ignorante, lui deve spiegarle delle cose sui rapporti tra uomo e donna, sul perchè ci si comporta in un certo modo. Purtroppo non è mai stato pubblicato in libro in Italia, ma solo su una rivista, a puntate, più di 20 anni fa. Per fortuna l'avevo letto all'epoca e da poco ho acquistato il libro in inglese. Malgrado sia un romanzo pubblicato nel'83, ho visto che in rete, dall'America, all'Australia, è ancora molto amato.

@ layale Putroppo a

@ layale
Putroppo a tutt'oggi le donne non hanno la stessa considerazione degli uomini, speriamo in futuro ci conquisteremo maggior rispetto perchè dipende anche da noi, non solo dagli uomini. Noi donne per prime dobbiano sostenerci l'un l'altra.

@ 0Redscorpion
Non è necessario avere alle spalle una vasta cultura o master universitari per rendersi conto che queste finte vergini sono ridicole ed improponibili. Qualunque ragazza, anche quella che avesse superato appena l'esame di quinta elementare, basandosi sulla sua esperienza la troverebbe assurda e poco credibile, visto che per tutte c'è stata una prima volta, sideralmente lontana da quella dei romance. Rispettare un poco la verosimiglianza non mi pare una richiesta esagerata.
Poi voglio credere che l'Italia sia un Paese alfabetizzato, non popolato da donne che a malapena hanno terminato la terza media (per inciso anche loro possono amare e conoscere diverse letture) e che non hanno alcun interesse per la letteratura oltre il romance. Se così fosse avrebbero ragione le case editrici: le Italiane che leggono rosa sono stupide, non conoscono nulla e le si può trattare come gente di serie z, propinandogli quello che vogliono loro, epurato e manipolato e solo in edicola.
Io non lo penso, proprio no, dimostriamo di che pasta siamo fatte e non beviamoci ogni sciocchezza!

Mi trovo d'accordo con

Mi trovo d'accordo con Layale...
di mio posso aggiungere che effettivamente è molto poco realistico,oppure raro,che una vergine che veniva informata dalla madre sui "fatti della vita" solo poco prima della notte di nozze,diventasse nel giro di un paio di giorni un'amante esperta e insaziabile..però a volte travolta dalla trama avvincente o dalla particolarità dei protagonisti e personaggi,ci passo un pò sopra sorridendo tra me e me...
sul fatto delle inesattezze storiche,la cosa è relativa perchè non tutte le lettrici..,vedi casalinga,oppure operaia che non ha proseguito gli studi..o cmq chiunque non sia appassionato di storia in generale.. possiedono la conoscenza storica per notarle,a meno che non siano proprio eclatanti...e  penso che alla fine sono appunto romanzi,non devono per forza essere perfetti storicamente,basta che siano plausibili con l'epoca...

sempre a proposito di eroi

sempre a proposito di eroi inesperti, ho appena finito di leggere un medievale che vi consiglio:
 
Marsha Canham, "My forever love"

Il protagonosta Ciaran è un cavaliere templare ( quindi un prete a tutti gli effetti ), scomunicato per non aver voluto partecipare a un massacro in Terra Santa. Drammatico e molto crudo, ma interessante.

A me i romanzi con le

A me i romanzi con le protagoniste vergini mi piacciono, sinceramente non avevo mai pensato a quello che ha scritto maet1 ovvero che dopo una volta diventano delle amanti da sogno.
E questa cosa mi ha fatto un attimo riflettere, secondo me le autrici mettono questo genere di protagoniste per dare un po' di brio erotico alla storia, pero' non sarebbe malvagio trovare una totale inesperta; poi siamo sincere gli uomini dell'epoca erano tutti dei "libertini" o avevano avuto già delle esperienze. Per l'uomo è stato sempre ed è sempre tutto diverso, anche oggi è lo stesso nel senso che una ragazza che ha avuto tante storie o tanti uomini di una notte viene considerata una poco di buono invece per l'uomo è un vanto.
E' vero che oggi i tempi sono cambiati, ma i pregiudizi ci sono sempre, pochi oggi sono di mente aperta perchè il sesso viene visto ancora come un argomento tabù.
A me questa domanda fatta dall'autrice del post mi ha colpito "Cosa c’è di così spaventoso in una donna che possiede sicurezza e integrità, ma allo stesso tempo oltre all’amore pretende anche il piacere?" di spaventoso non c'è nulla anzi per una donna è lecito amare e provare piacere ma sono quali uomini  apprezzano una donna così, per mia esperienza( una,,sono giovane :P) vieni vista male, vieni derisa e questo è brutto.
La società non capisce che noi donne amiamo e proviamo piacere come un uomo.

layale

@ Cris D'accordissimo su

@ Cris
D'accordissimo su tutto cara!

@ Hatshepsut81
Debbo ripetermi, vedi mia risposta a Lidiag,un uomo meno esperto può essere mooolto stimolante.

@ mrstll

MarchRose mi ha preceduta, se mi vengono  in mente altri titoli li aggiungo alla tua lista!

@ Lener

Cara Lener, anche io sono sempre curiosa di leggere i tuoi interessantissimi ed acuti commenti!
Convengo che alla base del romance vi sia la convinzione che l'amore nella vita sia solo uno, ma questo non giustifica questo abuso della figura della falsa vergine che è davvero irritante: il fatto che fosse più diffusa negli anna ottanta, non significa purtroppo che sia meno usata anche oggi! Con pessimi risultati per quanto riguarda credibilità e profondità psicologica.

Oh quanto aspettavo una nuova

Oh quanto aspettavo una nuova e bella scheda di Maet! Bene bene, grazie!
Secondo me, la verginità della protagonista femminile nei romance è così diffusa perché si collega ad un principio cardine di questo genere letterrario: che il vero amore nella vita possa essere soltanto uno. Nei fatti io non mi limiterei a parlare di "verginità fisica", ma piuttosto di "verginità sentimentale" (e trovo contraddistingua anche l'eroe maschile, che scopre l'amore solo con l'eroina e le sue esperienze precedenti sono alla stregua di meri atti fisici senz'anima). Se l'eroina ha un passato, come ci viene rappresentato di solito? O pieno di indifferenza ed abusi oppure, nel migliore dei casi, il lui di turno (di solito un defunto primo marito) è un anonimo signor nessuno che il protagonista maschile sotterra cento a zero. Sì, a volte si presenta anche una terza via, dove l'eroina interpretava in un romanzo precedente il ruolo di fidanzata scaricata del protagonista (ma i casi in cui i due siano anche stati amanti sono delle autentiche eccezioni... per dire, a me non ne viene in mente nessuno). Personalmente, ad esperienze così disastrose allora preferisco l'eroina vergine che, come già osservato da maet, è anche in linea con la moralità delle epoche passate (dove l'assenza di promiscuità portava anche all'assenza di occasioni ed il sesso era un tabù davvero roccioso). Quella che proprio non mi piace è, però, la finta vergine che trovo faccia pure a pugni col suo contesto storico. Ad esempio non ho mai digerito che la Lindsey ambienti in epoca vittoriana (cioé l'epoca sessuofobica e puritana per eccellenza) due suoi romanzi molto piacevoli (L'uomo del mio desiderio ed Amore per sempre) e poi faccia perdere ad entrambe le protagoniste la verginità prima del matrimonio. Tuttavia è una mia impressione o la vergine spregiudicata appartiene più ai romance stile anni settanta-ottanta?
Un caro saluto a tutte!

@ Mrstll be', forse

@ Mrstll

be', forse l'esempio più famoso di eroe vergine è quello di "the shadow and the star"di Laura Kinsale, trovi il nostro spoiler qui

http://romancebooks.splinder.com/post/18360012

poi aggiungerei, tra i libri che ho letto io:

"Forbidden" di Jo Beverley
"No sweeter heaven" di Katerine Kingsley
"Wild at heart" di Patricia Gaffney
"His secondhand wife" di Cheryl St. John
"The marriage bed" di Claudia Dain
"Stolen Magic" di Mary Jo Putney
"Lady Lyte's little secret" di Deborah Hale

Sono partita anch'io leggendo

Sono partita anch'io leggendo i classici romanzi con la prot vergine,  ma  ammetto che dopo averne letti tantissimi per anni e anni, il genere mi ha abbastanza annoiato, e quindi leggo più volentieri quelli in cui lei non è vergine, per i più svariati motivi. Non mi crea alcun problema che lei abbia avuto già esperienza, e nemmeno che sia una cortigiana, se il contesto ha un senso.

Trovo che sia abbastanza difficile ricercare la credibilità in questo tipo di storie, dove credo che ci si mmedesimi nella protagonista per evadere e sognare, quindi chi non vorrebbe essere "abile" dopo solo qualche tentativo???? ;-) Però effettivamente il tutto risulta molto improbabile. Difficile trovare la formula giusta, comunque mi sembra che la tipologia dei romance anni '80 non vada poi così tanto... ci sarà un perchè se la Lindsey non vende più, o no?

Per quel che riguarda il protagonista vergine, ne ricordo un altro della Balogh, sempre interessante da questo punto di vista: si tratta di Amore senza legge (Deceived), dove il lui in questione era nella stessa situazione della prot, ma si "informava" in via preventiva... molto carina la parte d'amore, a me non è piaciuto per i problemi della perdita di memoria - scusate ma io questo tipo di storie proprio non le riesco a digerire...!

Se avete altri titoli della serie "lui vergine", mi piacerebbe conoscerli, tanto per variare le mie letture. Ciao

Ottima analisi Maet! Lascia

Ottima analisi Maet!
Lascia perplessa anche me l'idea che una vergine diventi un'amante esperta nel giro di poco tempo (poco credibile a mio avviso). Credo che certi aspetti del sesso (anche oggi) si sperimentino solo quando la coppia raggiunge un certo grado di affiatamento. In fondo a quei tempi due persone anche se sposate rimanevano dei perfetti estranei.
Confesso che non disdegno le storie con protagoniste donne più "esperte" purché non lo siano più del protagonista maschile (sono un tipo vecchio stampo). Un protagonista maschile poco esperto mi ricorderebbe un cucciolo bisognoso di una guida.
Sono d'accordo sul fatto che la donna debba cercare la propria soddisfazione e tenga alla propria indipendenza. Ed é giusto pretendere oltre all'amore anche il piacere.    

 Ciao  post splendido che

 Ciao 
post splendido che pone dei punti di riflessione degni di nota e che mi convince sempre di più che il romance è forse il genere più fantasioso e lontano dalla realtà che esista. Ciò che m'interessa trovare in un buon libro è la credibilità del personaggio, maschile o femminile che sia. Desidero vedere come si evolvono i suoi sentimenti, la scelta compiuta dalla scrittrice che sa giocare con le parole ed è capace di presentare un lavoro nel quale l'amore si evinca dalle sensazioni dei protagonisti. Un ultima cosa, la soddisfazione della carne passa attraverso il cuore e la mente. Una donna illibata è semplicemente una donna priva di una particolare conoscenza. Se poi colma questa lacuna con l'uomo che ama,diventa una donna fortunata. E così un uomo. Non è il suo bagaglio di esperienze a garantire la soddisfazione né la grandezza dei suoi attributi, che invece sembra essere una garanzia in molti, troppi romanzi.
Ciao
Cris 

Sono felice che abbiate

Sono felice che abbiate abordato questo argomento, da qualche tempo, infatti, mi ritrovo a non riusciere più facilmente a immedesimarmi con le protagoniste femminili dei romanzi sentimentali. Le trovo tutte molto simili, come tante adolescenti abigliate con gli stessi vestiti. Non si riconoscono, non si differenziano e purtroppo, non si ricordano.
Amo, invece, quei romanzi dove la protagonista ha già vissuto delle esperienze, ha amato, odiato, ha sofferto.
E' vero che nei contesti storici in cui sono spesso ambientati, questi romanzi "devono", come avete sottolineato anche parecchie di voi, tenere conto delle limitazioni di libertà che le donne subivano e di tutto quello che consegue. Ma allora perché far fare alle nostre eroine delle performances fuori del comune anche per i nostri tempi? Mi ricordo, a esempio, i travestimenti da uomo, l'essere diventate delle biganti, ecc. A volte mi sembra tutto un po' anacronistico.
Per finire mi chiedo, perché ripetere all'infinito sempre lo stesso modello?
Mi firmo LuckyB

@Maet : In effetti .....

@Maet : In effetti ..... potrebbe rivelarsi davvero interessante hihihihihihihi  Almeno alla fine delle lezioni forse potremmo dire : Ho creato un mostro
hahahahahahahah
Ciao, Lidiag.

@ Lidiag In effetti, come

@ Lidiag

In effetti, come diceva Troisi, per una donna di uomini ce ne vogliono tre ehehehehe. Però immagina che soddisfazione insegnare ad uno tutto ciò che piace a te, non male eh?

@maet:Bè.... perchè per

@maet:Bè.... perchè per soddisfare degnamente le donne  ci riescono a malapena gli uomini esperti...figuriamoci cosa riuscirebbe a fare un uomo che invece non sa proprio da dove cominciare
Per questo nei romance gli uomini devono essere SUPER in tutto....  
Sul libro della Balogh ho scritto anche una recensione hihihihi e mi sono divertita a scriverla. Apprezzo comunque tantissimo la Balogh ma UN VERO DANDY..... proprio ...no!
Ciao, Lidiag.

Prima di tutto volevo dare il

Prima di tutto volevo dare il benvenuto a Barbarina nel nostro "salottino", spero ti troverai bene.
Poi è vero che nel leggere romance, sospendiamo almeno parzialmente il giudizio, ma non completamente come ha già fatto notare MarchRose e ci sono autrici di livello ed altre che scrivono molto più sommariamente. Ciò non significa che anche queste ultime non abbiano un loro pubblico, visto che i gusti sono i più vari. E' però vero che sta alle lettrici in primis premiare o meno la qualità ed in questo modo indirizzare anche il mercato. Scrittrici come Balogh, Putney, Beverly, Kleypas, per esempio, non hanno bisogno di conferme e sono sinonimo di grande qualità letteraria, ricerca della verosimiglianza e capacità di far sognare.
Ma il punto del mio post non era tanto questo, quanto quello di capire perchè certe lettrici amassero così tanto uno stereotipo che non ha nessuna attinenza nè con la realtà odierna nè con quella storica e perchè invece non accettassero diverse figure femminile che pure esistevano all'epoca, ma vengono continuamente ignorate. Che le autrici propongano certe protagoniste per moda, per comodità e anche convenienza commerciale è comprensibile, io  però volevo capire come mai le lettrci accettassero passivamente o addirittura amassero questo tipo di eroina.

Piccola nota per la cara Lidiag, è un peccato che tu non abbia apprezzato Un vero Dandy della Balogh, ovviamente i gusti son gusti, ma uomini illibati ce n'erano e ce ne sono tuttora, molti più di quanti si immagini, ma  perchè condannarli poverini?

Devo dare ragione a MarchRose

Devo dare ragione a MarchRose quando nomina la Balogh come esempio di attendibilità storica pur nell'ambito di un romance regency, anche se per motivi miei non sempre l'apprezzo, anzi spesso mi viene voglia di eiettarla dalla finestra, su questo punto però non posso eccepire.
Cosi come posso dire che per chi vuole provare a leggere in inglese il suo è veramente un bell'inglese britannico.

Come esempio di credibilità storica del personaggio femminile, ho trovato alcune eroine della Cheryl Holt, che pur scrivendo romance ad alta gradazione, tra burning ed erotico, segue comunque un certo percorso.

@ Barbarina il problema

@ Barbarina

il problema non è la casa editrice italiana che traduce male i libri, è che i libri nascono già così negli USA!  non è una questione di "prima" o "seconda" scelta, purtroppo.
Quel che ti posso dire è che, nello storico, a mio avviso si possono per lo meno distinguere 2 livelli di autrici e quindi di romanzi:

- le autrici che cercano di curare dettagli, ambientazioni  e linguaggio in modo da renderli coerenti con l'epoca; magari alcuni dei dettagli delle trame possono essere improbabili, ma non sono mai impossibili o storicamente assurdi ( es. il matrimonio di convenienza: era molto + raro di quanto si potrebbe dedurre dalla frequenza con cui appare nei romanzi, ma cmq esisteva )

- le autrici che creano storie e personaggi in qualche modo affini a noi, che viviamo nel 21mo secolo, e usano la cornice storica solo per dare una "vernice" suggestiva alle loro storie, senza fare troppo caso ai dettagli. Negli USA hanno perfino trovato un termine per definire questi libri: li chiamano "wallpaper historicals", cioè gli "storici - carta da parati ". Insomma in questi libri la storia fa da tappezzeria, e niente più.

Tra le prime, a titolo d'esempio, includerei senz'altro Mary Balogh, Mary Jo Putney e Jo Beverley.

Tra le seconde, e non me ne vogliano le loro fans, Johanna Lindsey ( che usa un inglese contemporaneo e molto americano anche se a parlare sono dei Vichinghi ) e Julie Garwood ( a parte la statura impossibile dei suoi guerrieri, di quest'autrice prima o poi devo ripescare il brano col tizio che salta a cavallo il vallo d'Adriano... peccato il Vallo sia alto 4 metri e passa ). Ma l'elenco è molto, molto più lungo...

@ Marchrose: Appunto....ecco

@ Marchrose: Appunto....ecco dove volevo arrivare.... leggiamo ROMANCE che è PURA FANTASIA
pura fantasia in cui ognuno può o no apprezzare alcuni dettagli...ma rimane un ROMANCE che si discosta molto dalla realtà che era quella dell'800  
Ciao carissima, Lidiag.

Quello che dite  è tutto vero

Quello che dite  è tutto vero allora siamo cosi' stupide che ci tappiamo naso occhi e bocca  e arriviamo fino in fondo al libro , ci  accontendiamo di leggere romanzi di seconda scelta perchè il mercato non offre di meglio ?

Ecco se penso ad alcuni libri pubblicati dalla serie modadori la mia risposta è si . Ma non è cosi' per tutti .

Partiamo da pressuposto che il mercato offra di meglio. Si nel contemporaneo ma no nello storico sapete  segnalarmi altri libri che non sia della mondadori o IGTS.

Barbarina
 

@ Barbarina grazie cara,

@ Barbarina

grazie cara, sei molto gentile. Facciamo tutto il possibile per mantenere questa atmosfera da "salotto", rilassata e piacevole.
Circa il fatto che i temi da noi discussi possano offrire lo spunto a qualche futuro romanzo, be', chissà? mai dire mai!

@ Lidiag non so abbastanza

@ Lidiag

non so abbastanza della storia del periodo regency per poter giudicare quanto, nell'aristocrazia, il culto della verginità fosse "virtuale" e quanto fosse "reale". Cioè non so immaginare quante tra le debuttanti biancovestite di Almack's arrivassero davvero illibate all'altare, e quante invece fingessero soltanto di arrivarci.

Però, penso che se si è disposte ad accettare una serie di dettagli poco plausibili su altre parti della trama, lo si può fare anche su questi particolari.
Oppure voi sul serio credete che nell'800 le ragazze potessero imbarcarsi così facilmente come mozzi sulle navi, come in "Oceano di passioni" della Lindsey?
o che i matrimoni di convenienza fossero davvero tanto diffusi, in un periodo in cui era prioritario assicurarsi la discendenza per mantenere i patrimoni immobiliari in famiglia?
o che le navi dei pirati avessero le tendine agii oblò, come nell'ultimo romanzo di Kinley MacGregor?
o che gli eroi medievali della Garwood potessero essere davvero alti 1,90 metri ? andate al castello valdostano di Issogne, e vedrete quando sono grandi le armature medievali... se i cavalieri più aitanti dell'epoca arrivavano a 1,60 era già tanto.

Il punto è, secondo me: quanto si vuole la "vera" ambientazione regency ( medievale, o quel che è ), e quanto invece si preferisce sognare di un'epoca regency immaginaria, molto lontana da quella realmente esistita ma che ci piace di più perchè ci fa sognare?

La Beverley nell'intervista che ci aveva rilasciato aveva usato un termine molto appropriato, cioè "Regencyland": un periodo regency fiabesco, in buona parte immaginario, adattato da chi scrive alle aspettative e alle fantasie romantiche delle lettrici.

Se sognare è tutto ciò che si vuole, ebbene, allora si può sognare qualsiasi cosa. Perfino che un'acrobata da circo diventi duchessa ( appena letto in un libro della Britton, "Tempted" ), oppure che un mezzo zingaro possa ereditare il titolo di conte ( Rexanne Becnel, "Amore zingaro" - Dangerous to love ).

.....Quindi secondo voi solo

.....Quindi secondo voi solo la donna che non è vergine rispecchia l'800 e vi sembra credibile.... come può esserlo? Nell'800 tutte erano vergini almeno le nobili. Se poi vogliamo parlare di contadinelle e  cortigiane ... allora è un altro discorso. Il fatto che sia poco credibile che lei diventa subito curiosa per quanto riguarda il sesso bè.... è puro ROMANCE secondo me! Che poi ...in ogni romanzo che ho letto ci si arriva piano piano..magri dopo tanti baci, tante carezze e quindi lei vuole lui e ha già capito cosa si nasconde sotto i vestiti di lui

Il libro della Balogh.... mamma mia ancora lo ricordo... mi sono fatta tante risate...lui che a quasi 30 anni veniva considerato un libertino e invece in realtà non aveva mai avuto una donna e lei una cortigiana...la più desiderata .... che dice a lui dove mettere le mani e il resto  l'ho buttato direttamente dalla finestra..in realtà l'avrei dovuto strappare in due almeno mi levavo una soddisfazione
Ciao, Lidiag.

Carissime,  sto leggendo

Carissime,
 sto leggendo giorno per giorno i commenti lasciati e sembra di essere per d'avvero in un salottino con delle amiche.

Mi ripresento perchè nello scrivere il mio primo commento è uscito doppio(cosa ho fatto!) e neppure completo visto che mi ero firmata e manca anche la parte conclusiva.

Io sono barbarina per l'osservatrice.

Perchè  non raccogliete le osservazioni di questa discussione e non le inviate a una delle ns. autrici preferite?  forse qualcuna puo' prenderne spunto e farci leggere un libro dove sull'intestazione nella parte dove si dice si ringrazia....... compare anche questo blog!

Barbarina

Mi è piaciuto molto questo

Mi è piaciuto molto questo post perché hai messo in evidenza alcuni degli interrogativi che mi pongo io quando leggo romance di questo tipo. Alla fine prendo la storia per quello che è: pura finzione. Però non mi dispiacerebbe un po' più di realismo, anche nelle storie d'amore. Questo, per esempio, non succede nei romanzi storici dove si rispetta molto più fedelmente la situazione del tempo che si descrive. Magari i rapporti amorosi appaiono più squallidi agli occhi di una donna del nostro tempo, però sono senz'altro più realistici. Io, personalmente, amo quei personaggi femminili che si discostano dal cliché della vergine che cresce nella più totale ingoranza sul sesso e poi all'improvviso diventa un'esperta dell'arte amatoria. Penso che, se si vuole essere più coerenti, si potrebbe puntare su una donna che esce dagli schemi. Non è che nel passato non ne siano esistite. Magari venivano mal giudicate dalla società, però esistevano anche figure femminili che invece di farsi mettere i piedi in testa si ribellavano alle regole. Ci sono state donne che indossavano vestiti maschili ed intraprendevano la carriera militare, altre che preferivano cercare il proprio piacere piuttosto che essere soggiogate da un marito dispotico. Però mi sono resa conto che la maggior parte delle lettrici di romance non amano uscire dagli schemi e questo penso sia il motivo principale per cui le autrici di questo genere creano protagoniste femminili che si somigliano così tanto, almeno da questo punto di vista. Siccome hai citato "Un oceano di passione" che io tra l'altro ho trovato divertentissimo, una delle cose che mi ha allibita di questo romanzo è che nella famiglia dei Malory tutte le donne avevano le stesse caratteristiche (la vergine ribelle) e gli uomini idem (il libertino impenitente che finisce per innamorarsi follemente anche se ha giurato di non sposarsi mai). Ora, possibile che fossero fatti tutti con lo stampino? :-)

Qui non parliamo di eroine

Qui non parliamo di eroine contemporanee, ma di una figura che abbia un minimo di plausibilità storica e psicologica e la finta vergine che va di moda da più di vent'anni nei romance storici, non è tra queste a mio avviso. Donne simili non esistevano di certo allora e chi apprezza particolarmente questo cliché, allora dovrebbe magari anche apprezzare il pudore e l'apprendimento per gradi, piuttosto della subitanea trasformazione in una specie di Ilona Staller.
Come ricorda MarchRose in Un vero dandy della Balogh il protagonista è vergine e la protagonista, che invece ha un passato da cortigiana è come se tornasse  ad esserlo anche lei quando fanno l'amore la prima volta. Una scena molto delicata, struggente e credibile. O anche quando la protagonista di All'improvviso tu della Kleypas arrivata ormai a trent'anni zitella, decide di comprarsi un uomo per perdere la verginità e proprio così incontra invece l'amore della sua vita. Storie bellissime e di grande atmosfera, che ci fanno sognare pur non diventando ridicole.
Ovviamente se non si ama il genere storico la finta vergine risulta ancora più irritante e comunque le vedove o le separate sono sempre esistite, anche loro sono interessanti, soprattutto perchè penso che la lettrice media di romance non sia un'adolescente, ma una donna adulta che vorrebbe ritrovarsi almeno un poco in ciò che legge. 

Concordo in pieno con questo

Concordo in pieno con questo post, infatti credo ci sia una bella diffenreza tra le false vergini(ridicole)e le vergini vere.Nemmeno io disprezo una vergine a priori, ma deve essere credibile.queste vergini che non hanno nessunissimo timore quano si ritrovano di fronte un maschio nudo ed eccitato, e che dopo due volte conoscono il kamasutra mi lasciano più che perplessa, oserei dire incredul o altro!Certo la naturae curiosità che comunuqe penso ci fosse nei confronti del sesso può giocare un ruolo importate, ma tutto ha un limite...

per quello che mi riguarda

per quello che mi riguarda l'eroina, vergine o esperta che sia , deve essere quanto meno credibile. Non disdegno né le une né le altre, e non ho neppure preferenze, però concordo con Maet nel dire che le "false vergini" sono veramente ridicole e ad un certo punto stufano.
Posso voler sognare quanto voglio, ma di certo non è trasformando una vergine in un'esperta del sesso nel giro di una notte che l'autrice riesce a coinvolgermi. Mi piacciono le protagoniste che hanno un minimo di credibilità psicologica, che mostrano reazioni ed emozioni reali anche se in un contesto romanzesco.

Tra l'altro, io ho letto il libro della Balogh citato da MarchRose, lei aveva un passato di famosa prostituta e lui era vergine, una situazione insolita per un romance, ma molto credibile, in ogni loro sfumatura, e lei era di certo meno volgare di qualche falsa-vergine in cui mi sono imbattuta.

@ Gio tra i romanzi che

@ Gio

tra i romanzi che presentano protagonisti maschili vergini che si confrontano con eroine "navigate", c'è anche "No man's mistress" ( tradotto come "Un vero dandy" in RM ) di Mary Balogh.

Mah! L'argomento di questo

Mah! L'argomento di questo post è una delle tante ragioni per le quali preferisco i romanzi contemporanei...ce ne sono di molto carini, stile dramma o stile commedia... Le autrici, quando sono brave, sono libere di tratteggiare le donne con tutte le contraddizioni del nostro tempo...e le lettrici possono rispecchiarsi in un sogno più "vicino" e spesso meno angosciante.
Naturalmente non voglio togliere nulla ai tanti romance di qualità...Anzi chiedo scusa a chi ama il genere in maniera incondizionata...
ciao da sally

mi trovo invece d'accordo al

mi trovo invece d'accordo al 100 con lidiag.
alla fin fine mi importa poco della verdicità storica dei rapporti tra coniugi, se non fosse così perchè leggere romance la cui ambientazione è nel periodo regency? voglio dire se amo il genere e anche il periodo è perchè c'è forse questa questo porre il rapporto in modo che il libertino si redima e la nostre eroina si trasformi da ragazza inesperta in donna consapevole e vinca l'amore per entrambi.
verosimilmente la donna in questione (che assolutamente nei mie gusti non deve essere 16/18enne) deve essere illibata proprio perchè il periodo richiedeva tale requisito e francamente a me piace così!
se desidero leggere di un'eroina esperta o comunque "moderna" di mentalità e di apertura, beh ragazze prendo un bel romanzo contemporaneo e trovo una tale protagonista.
anche in questo caso mi piace che il vero piacere si provi con l'eroe di turno, sarà che vivendo una vita reale, mi piace sognare cose diverse!
concordo che il cambiamento repetino di atteggiamento dalla totale ingoranza all'essere la maliarda richiede un percorso, in tanti romanzi va così ma in altri c'è anche una specie di "scuola" prima di arrivare a certi livelli :-)
forse mi ripeto da certi periodi storici del romance - a mio avviso - ci sono dei clichè che vanno in qualche modo rispettati per essere apprezzati. 
lety

Ragazze sono contenta se il

Ragazze sono contenta se il mio post vi ha offerto occasione per riflettere sui vostri gusti.

Ovviamente, come dicono Lucy-one e Silvietta, le prime volte si è tutte/i un po' imbranati e sarebbe  molto carino se questo dato di realtà fosse riportato almeno in parte nei romances, permetterebbe a mio avviso di identificarsi molto di più in questo tipo di eroina. Così come stanno le cose, in effetti, sembra di leggere un libro di fantascienza, come dice Drakon e allora meglio passare direttamente al fantasy o similari. Inoltre è molto triste  ed umiliante che ancora oggi in molti Paesi e culture, la donna abbia un minimo di valore solo per una piccola membrana e non per la persona che è, dovremmo essere felici e grate dei passi avanti che abbiamo fatto, perlomeno nella società occidentale.
E' vero che la scoperta dell'amore, anche fisico, è molto bella da leggere, come dice Veronica, ma questo non è legato direttamente alla verginità od alla giovinezza, si possono scoprire amore e sesso anche a quaranta anni e dopo aver avuto altre storie, magari mai soddisfacenti od appaganti, oppure come scrive Lalletta, si sono avute delle storie anche belle, ma poi quando si incontra l'eroe si capisce che è quello giusto. La meraviglia della scoperta del proprio corpo e del piacere che si può dare e ricevere non solo rimangono, ma a mio avviso sono ben maggiori e profondi di quanto potrà mai provare una ragazzina di diciotto anni che non ha mai vissuto nulla a nessun livello. Per questo mi sembra interessantissimo quando è l'uomo ad essere illibato ed anch'io come Gio ho molto amato quella scena de La Straniera in cui è Jamie a perdere la verginità, se ne dovrebbero scrivere di più di scene simili, oltre ad essere più realistiche sono differenti dalla norma di tutti i romances e quindi stimolanti.
L'amica anonima che mi ha chiamata osservatrice, cita giustamente l'esempio dei coniugi Golon con la loro saga di Angelica che generazioni di donne hanno letto e seguito, esempio pertinentissimo di grande talento narrativo coniugato ad un'accuratissima e solida ricerca storica. Leggere Angelica è come leggere un manuale di storia, tutto quello che viene raccontato è accaduto, ma non per questo quei romanzi sono noiosi o poco romantici, come teme Lidiag. anzi, sono assolitamente appssionanti e molto coinvolgenti. Vorrei ricordare che il buon Jofré , amante sopraffino e grande seduttore, impiega più di un anno a conquistare la bella Angelica e diverso tempo ad "insegnarle" come divenire a sua volta una brava amante, ed entrambi comunque concorderanno che il sesso tra loro, a vent'anni di distanza, è molto più bello ed intenso con la maturità e l'esperienza.
Questo non significa che l'eroina debba essere stata a letto con mezzo mondo o essere una sgualdrina, così come non mi pare un punto di merito per un uomo aver dormito con qualsiasi cosa respirasse, la giusta misura, tanto per l'uomo che per la donna, sarebbe auspicabile.

@ anonimi per favore, chi

@ anonimi

per favore, chi scrive come anonimo può firmarsi almeno con un nick ?  Lo so che a volte ci si dimentica di farlo, ma va bene anche se lo si aggiunge con un altro commento. E' molto più bello quando si risponde rivolgersi a un "nome" che non a un "anonimo".
Grazie

Io leggo i romanzi rosa per

Io leggo i romanzi rosa per sognare.... per vivere l'800 non come era in realtà, ossia come il periodo storico più schifoso sotto vari aspetti , ma come un periodo bellissimo in cui mi piacerebbe essere. E quando leggo mi piace trovare un uomo bellissimo, libertino, che sappia come rendere felice la sua donna, che sia un libertino che non ha mai amato, cha h avuto moltissime donne ma senza amare mai. Di contro mi piace l'eroina che è vergine, che non abbia mai avuto rapporti con altri uomini, al massimo vedova.... ma senza aver mai conosciuto l'amore quello vero e il rapporto fisico soddisfacente. Mi piace sognare quando leggo.... mi piace da morire! Per cui leggere di una donna che ha molti uomini, che magari per vivere , fa la cortigiana, mi fa passare la voglia di leggere! Mi piace moltissimo leggere ad esempio, del primo ballo , di tutti quei vestiti che indossano .... ahhhh che bello! Mi piace leggere della donna che balla con il suo libertino, magari con i genitori che si arrabbiano.... inosmma SONO UNA ROMANTICA
Per questo leggo solo gli storici, gli unici contemporanei che leggo sono i libri della Ward e sugar daddy della Kleypas.
Che poi...mentre leggo rivivo le scene dei due innamorati...e non mi ci vedrei in una donna che ha avuto chissà quanti uomini e che fa, ad esempio, la cortigiana per vivere. E sarei attratta dal libertino non da un uomo a cui magari dovrei insegnare come amare una donna . Mi importa davvero poco se nell'800 le donne in realtà avevano rapporti al buio e che non conoscevano davvero il loro marito e il più delle volte neppure lo amavano.... mi  importa poco xchè altrimenti leggerei dei tomi che parlano di storia dell'800 non romanzi rosa.
Ciao, Lidiag.

Devo dire che ho letto con

Devo dire che ho letto con grande piacere questa analisi sul rapporto libertino / vergine perché mi trovo perfettamente in accordo con tutto quello scritto dalla ns. osservatrice e la ricostruzione storica e non solo, ma anche sociale è corretta; tant’ è,  io che  ho 40 anni , mi ricordo ancora come fosse ieri che mia nonna durante una conversazione tra donne , mi confermava di non aver mai visto il nonno nudo e di non essere mai sta vista nuda a sua volta .
 
La domanda che poni è la stessa che mi pongo anch’io, eppur riconoscendo la verità di quel dici mi ritrovo a confermarti che Oceano di passioni pur riconoscendo i suoi limiti  è uno dei miei  libri preferiti come tutti quelli della Kleypas.
 
Rispondere alla tua domanda vuol dire dare una risposta prima di tutto a se stessi , perché ognuna di noi che legge un romance lo fa per motivi diverse la figura della ragazza vergine comunque piace .
 
L’aspetto sessuale è si o no determinate all’approvazione di un romanzo   si passa sopra alla coerenza dell’azione, se i dialoghi sono pieni di brio e  di spirito se i personaggi riescono ad assumere un carattere  definito ed in qualche modo catturare il ns. subconscio……( e a questo punto va mantenuto un velo di mistero ) .
 
Certo se si riuscisse a leggere un romanzo ,  e nello scrivere mi viene in mente … Loretta Chase
“ lord della seduzione” dove il personaggio femminile  è  anticonformista,  ha già superato l’età cosi’ definita appetibile per il matrimonio “ tra i 16 e i 18 anni”  tanto da renderla consapevole e sicura nell’approccio sessuale,   …se si riuscisse  a mantenere una certa coerenza tra lo sviluppo sessuale della storia il carattere dei personaggi e la realtà storica …la qualità del romanzo migliorerebbe e sicuramente  sarebbe apprezzato ancora di più.
 
Devo fare un  osservazione su quanto letto nella storia sono sempre esistite e sempre esisteranno donne estremamente seduttive anche in quei periodi storici come quello vittoriano/puritano  dove si nascondevano le gambe dei tavoli, basti pensare alla duchessa d’Alba e se vogliamo fare dei paragoni in casa nostra alla contessa Castiglioni.
 
Queste donne saranno pur state tutte vergini al loro primo incontro e non è detto che questo sia stato con il marito ufficiale incaricato alla  lorodeflorazione e certamente se non avranno provato il piacere nel talamo nuziale e facile pensare che lo abbiamo scoperto fuori e se lo hanno scoperto tanto puritane non dovevano esserlo, forse le donne seduttive non erano altro che donne che si guardavano con onestà ed intelligenza riconoscendo per se stesse e per gli altri il diritto al  piacere  sessuale .
 
Ecco forse il ns. romanticismo sta nel credere che una donna giovane dei primi dell’800, grazie alla sua diversità intellettuale riuscisse a scoprire questo proprio con il suo compagno predestinato e che a differenza della realtà, riuscisse  poi a mantenere una fedeltà assoluta giustificata  dalla completezza del suo rapporto …. Ecco chi ci dice che ciò non sia accaduto mai in passato….certamente sarebbe bello poter porre questa domanda a Maria Antonietta   o agli autori di Angelica de Peyrac, Anne  Golon e Serge Golon, potete immaginare che coppia dovevano essere compagni nella vita e contemporaneamente autori di un vero capolavoro !
Ecco forse capolavoro è una parola un po’ grossa, ma cosa mi hanno  fatto sognare quei libri a 16 anni !!!  
 
 
Barbarina
Devo dire che ho letto con grande piacere questa analisi sul rapporto libertino / vergine perché mi trovo perfettamente in accordo con tutto quello scritto dalla ns. osservatrice e la ricostruzione storica e non solo, ma anche sociale è corretta; tant’ è,  io che  ho 40 anni , mi ricordo ancora come fosse ieri che mia nonna durante una conversazione tra donne , mi confermava di non aver mai visto il nonno nudo e di non essere mai sta vista nuda a sua volta .

 

La domanda che poni è la stessa che mi pongo anch’io, eppur riconoscendo la verità di quel dici mi ritrovo a confermarti che Oceano di passioni pur riconoscendo i suoi limiti  è uno dei miei  libri preferiti come tutti quelli della Kleypas.
 
Rispondere alla tua domanda vuol dire dare una risposta prima di tutto a se stessi , perché ognuna di noi che legge un romance lo fa per motivi diverse la figura della ragazza vergine comunque piace .
 
L’aspetto sessuale è si o no determinate all’approvazione di un romanzo   si passa sopra alla coerenza dell’azione, se i dialoghi sono pieni di brio e  di spirito se i personaggi riescono ad assumere un carattere  definito ed in qualche modo catturare il ns. subconscio……( e a questo punto va mantenuto un velo di mistero ) .
 
Certo se si riuscisse a leggere un romanzo ,  e nello scrivere mi viene in mente … Loretta Chase
“ lord della seduzione” dove il personaggio femminile  è  anticonformista,  ha già superato l’età cosi’ definita appetibile per il matrimonio “ tra i 16 e i 18 anni”  tanto da renderla consapevole e sicura nell’approccio sessuale,   …se si riuscisse  a mantenere una certa coerenza tra lo sviluppo sessuale della storia il carattere dei personaggi e la realtà storica …la qualità del romanzo migliorerebbe e sicuramente  sarebbe apprezzato ancora di più.
 
Devo fare un  osservazione su quanto letto nella storia sono sempre esistite e sempre esisteranno donne estremamente seduttive anche in quei periodi storici come quello vittoriano/puritano  dove si nascondevano le gambe dei tavoli, basti pensare alla duchessa d’Alba e se vogliamo fare dei paragoni in casa nostra alla contessa Castiglioni.
 
Queste donne saranno pur state tutte vergini al loro primo incontro e non è detto che questo sia stato con il marito ufficiale incaricato alla  lorodeflorazione e certamente se non avranno provato il piacere nel talamo nuziale e facile pensare che lo abbiamo scoperto fuori e se lo hanno scoperto tanto puritane non dovevano esserlo, forse le donne seduttive non erano altro che donne che si guardavano con onestà ed intelligenza riconoscendo per se stesse e per gli altri il diritto al  piacere  sessuale .
 
Ecco forse il ns. romanticismo sta nel credere che una donna giovane dei primi dell’800, grazie alla sua diversità intellettuale riuscisse a scoprire questo proprio con il suo compagno predestinato e che a differenza della realtà, riuscisse  poi a mantenere una fedeltà assoluta giustificata  dalla completezza del suo rapporto …. Ecco chi ci dice che ciò non sia accaduto mai in passato….certamente sarebbe bello poter porre questa domanda a Maria Antonietta   o agli autori di Angelica de Peyrac, Anne  Golon e Serge Golon, potete immaginare che coppia dovevano essere compagni nella vita e contemporaneamente autori di un vero capolavoro !
Ecco forse capolavoro è una parola un po’ grossa, ma cosa mi hanno  fatto sognare quei libri a 16 anni !!!  
 
 
Barbarina
Devo dire che ho letto con grande piacere questa analisi sul rapporto libertino / vergine perché mi trovo perfettamente in accordo con tutto quello scritto dalla ns. osservatrice e la ricostruzione storica e non solo, ma anche sociale è corretta; tant’ è,  io che  ho 40 anni , mi ricordo ancora come fosse ieri che mia nonna durante una conversazione tra donne , mi confermava di non aver mai visto il nonno nudo e di non essere mai sta vista nuda a sua volta .
 
La domanda che poni è la stessa che mi pongo anch’io, eppur riconoscendo la verità di quel dici mi ritrovo a confermarti che Oceano di passioni pur riconoscendo i suoi limiti  è uno dei miei  libri preferiti come tutti quelli della Kleypas.
 
Rispondere alla tua domanda vuol dire dare una risposta prima di tutto a se stessi , perché ognuna di noi che legge un romance lo fa per motivi diverse la figura della ragazza vergine comunque piace .
 
L’aspetto sessuale è si o no determinate all’approvazione di un romanzo   si passa sopra alla coerenza dell’azione, se i dialoghi sono pieni di brio e  di spirito se i personaggi riescono ad assumere un carattere  definito ed in qualche modo catturare il ns. subconscio……( e a questo punto va mantenuto un velo di mistero ) .
 
Certo se si riuscisse a leggere un romanzo ,  e nello scrivere mi viene in mente … Loretta Chase
“ lord della seduzione” dove il personaggio femminile  è  anticonformista,  ha già superato l’età cosi’ definita appetibile per il matrimonio “ tra i 16 e i 18 anni”  tanto da renderla consapevole e sicura nell’approccio sessuale,   …se si riuscisse  a mantenere una certa coerenza tra lo sviluppo sessuale della storia il carattere dei personaggi e la realtà storica …la ...

Concordo assolutamente con il

Concordo assolutamente con il post, non ho letto i romanzi in questione, ma praticamente situazioni simili ci vengono riproposte in continuazione... e continuamente anche io mi chiedo... ma questa tipa dove mai ha imparato tutte ste cose se fino a pochi minuti fa non sapeva neanche lontanamente cosa significasse intimità tra due persone.
Per quanto mi riguarda sono libri che non mi metto più neanche a cercare di difendere, è totalmente fuori da ogni commento, però la nota negativa io la faccio ugualmente.... mi chiedo, ma solo io ero imbranata la prima volta?
Sul fatto che poi questi romanzi ci piacciano o meno lascia un pò il tempo che trova. Diciamo che la maggior parte hanno questo difetto... alla fine ci fai il callo e speri sempre in qualcuno che ti dia uan spiegazione diversa della cosa e gridi al miracolo.
Nel mio caso ho apprezzato tantissimo Eloisa James e il suo Nel nome del piacere dove la protagonista era veramente ignara delle sue potenzialità e soprattutto parecchio goffa, tnato che era il lui, libertino di turno, addirittura a suggerirle come muoversi e come ammiccare per essere attraente. L'ho trovato molto molto reale e la contrappposizione invece con una coppia di contorno formata da una lei vedova (se non ricordo male)  che si innamora di un lui più giovane ma piuttosto esperto ha messo ancora più in risalto questa differenza. Insomma, lì si che mi son detta.... è valsa la pena leggere questo libro, molto più sensato di tanti altri.
Quindi, per concludere, non è che non ci poniamo la domanda, ma semplicemente andiamo oltre... tantissime autrici fanno lo stesso medesimo errore, pazienza vuole dire che attenderemo la prossima che riuscirà ad essere più originale.
Silvietta

Gran bel post Maet e ogni

Gran bel post Maet e ogni volta ci fai riflettere
Di base a me piacciono le protagoniste vergini ..
Però devo fare una distinzione.

Negli storici predilisco la lei vergine e il lui esperto e giocoso. Son carini quando si divertono a far arrossire la donna inesperta.

Nei contemporanei, dove sicuramente mi immedesimo maggiormente, non mi dà fastidio che la lei di turno abbia già delle esperienze precedenti. Però spesso mi infastidisce una cosa. Ora mi sovvengono una Eve del Codice cinque o Beth di Lover eternal ... donne che hanno avuto già rapporti ma sempre insoddisfacenti. Non capisco perchè le autrici tendono sempre e comunque prediligere il lui di turno. Sembra quasi che debbano "aiutarli" poveri ... che son "bravi" anche grazie al fatto che chi li ha preceduti non hanno dimostrato delle gran performance.  Insomma, ogni storia è a sé quindi ...

Solo una cosa digerisco male: il lui vergine e la lei no. Devo dire, ad es. la prima volta di Jamie Claire in La straniera mi ha un stonata ... anche se poi ti fà decisamente ricredere

Lalletta

Gran bel post  maet! Vi

Gran bel post  maet!
Vi confesso che se si tratta di romanzi io adoro le vergini!
Mi piace quando la protagonista è inesperta, talvolta timida e disarmata di fronte all'amore. Questo mi permette di crescere con lei, di vedere i suoi cambiamenti e comprendere i suoi stati d'animo. Ma tutto ciò deve essere un processo lento dove la fragilità iniziale non si perde mai totalmente. E se ciò avviene con cura alla tua ultima domanda maet (Siamo sicure che certe sciocche e finte vergini ci rappresentino?) potrei anche risponderti: "in parte sì."
Citi il romanzo della Lindsey e quello che accade alla protagonista non mi piace affatto. Ho appena concluso di leggere "Dimmi che mi ami " e ho riscontrato la stessa caratteristica. Kelsey, da ragazza semplice e inesperta diventa audace e seduttrice nel giro di 100 pagine e questo è assurdo! Quando le autrici mi trasformano completamente la protagonista il romanzo perde subito il mio interesse.
Non è credibile perchè si parla di ragazze vergini che si ritrovavano dinnanzi ad una realtà cruda, che era quella dii sposare uno sconosciuto. Certo, le ragazze del tempo, sapevano che sarebbero dovute assoggettarsi ad un matrimonio combinato ma dubito che fossero davvero pronte al momento giusto, anche se lo sposo in questione fosse un bel maschione!

  Hai ragione Maet! No, non

 

Hai ragione Maet! No, non ci rappresentano per niente! Trovo una vera scena di fantascienza , la scena d'amore, con lei vergine, che all'improviso scopre che il suo lolly-pop preferito in realtà sta lì, davanti, eretto (fino alle stelle naturalmente) e comincia subito con i preliminari degni di una professionista. No, sinceramente, l'idea di Time Travel o dei vampiri a confronto sembra meno assurda.

La crude realtà , però, è che esistano ancora oggi i paesi dove la verginità è un capitale da portare dentro il matrimonio. Qui, dove vivo al momento (Armenia), uno dei bussiness più lucrativi è proprio la ricostruzione dell'imene. Che dire?

 Io credo che

 Io credo che nell'immaginario collettivo femminile  sia sempre di sicuro effetto il binomio "cappuccetto rosso e il lupo"....lei dolce e ingenua e lui pronto a divorarla...ricordate la canzone di Madonna "Like a Virgin"..il testo giocava proprio su questo...e se piace dirlo  alla signora Ciccone che proprio un'educanda non é....possiamo crederle!!!!!!Nella realtà le cose sono assai diverse, oggi molte donne hanno acquisito "virilità" e tante illusioni ci vengono portate via assai presto...ma forse molte di noi non vogliono smettere mai di sentirsi un po' fanciulline quando sono con il loro uomo (e quanto piace questo ai maschietti!!!!)pur acquistando con il tempo e l'esperienza sicurezza e capacità seduttive...
Quindi forse sta qui il successo di tanti romance....
Un'interessante punto di vista particolarmente tenero e diverso l'ho trovato nel libro della Gaffney "Allevato dai lupi"...qui è lui ad essere vergine ed è lei che con pazienza e dolcezza lo inizia all'amore fisico...certo lui diciamo che è un ottimo allievo...ma il tutto è abbastanza credibile!

ciao

vale77

Come spesso mi capita ho

Come spesso mi capita ho dimenticato di firmare...
Lucy-one

Bel post maet,

Bel post maet, complimenti!
Il tuo esame della figura della romance-Vergine è molto interessante!
La Vergine che dopo due notti diventa l'amante perfetta e disinibita mi ha sempre lasciata perplessa... forse perché mi baso su me stessa, che pure ero sicuramente meno ingenua e ignorante delle nostre eroine, eppure c'è voluto del tempo...
Capisco che in un romance moderno, in cui le scene hot sono necessarie, un'eroina imbranata non sia il massimo, ma spesso la velocità con cui le vergini si trasformano è spesso quasi comica...
Forse per questo io amo molto i romance sulle "seconde occasioni", almeno la protagonista ha scoperto il sesso prima che la conoscessi, e come l'ha fatto non è cosa che mi riguardi...anche se ci sarebbe qulcosa da dire pure qui!  Non so perché ma normalmente le vedove nel romance hanno avutto un primo marito o scarso o indifferente o crudele...Per fortuna il secondo si rivelerà essere un vero macho...ma sto andando in OT...

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