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02/03/2012
da Andreina

IL BACIO ETERNO DELL’OSCURITA’ ( Eternal Kiss of Darkness ) di Jeaniene Frost (Fanucci)

Scampata all’aggressione di alcuni ghoul in un magazzino nella periferia di Chicago, l’investigatrice privata Kira Graceling è costretta a restare una settimana prigioniera del vampiro Mencheres, che vorrebbe cancellarne i ricordi.
Nelle sue visioni Mencheres vede solo una distesa di oscurità e pensa che sia meglio morire, anche per eliminare il problema di una vecchia faida con il suo più acerrimo nemico: Radjedef, suo zio e Guardiano della Legge, che vorrebbe ottenere il potere che Tenoch, suo signore, ha lasciato in eredità al nipote. La presenza di Kira nella vita del vampiro ha però un effetto inaspettato, e ben presto Mencheres si innamora di lei e si lascia convincere a liberarla. Presi da un’implacabile attrazione, Kira e Mencheres non riescono a stare lontani... Guai seri sono in vista per Kira, che dovrà vedersela, tra gli altri, con Aken, il traghettatore dell’oltretomba.
Grazie all’aiuto di Vlad, Cat, Bones e Veritas, Mencheres cercherà in tutti i modi di mettere in salvo Kira, liberarsi di Radjedef e consegnarlo ad Aken; e sarà proprio il sovrano del Duat a svelargli importanti rivelazioni sulle visioni che lo ossessionano... e che potrebbero rivelarsi molto più sorprendenti di quanto lui si aspetti.

Nota di andreina65: Secondo volume della  Night Huntress World , spin-off della serie The Night Huntress Series, meglio conosciuta dalle lettrici come la serie Cat and Bones.

L'ordine di lettura dei volumi  è la seguente: prima del quinto libro  (This Side of the Grave)  della Night Huntress Series,  vanno letti gli spin- off, CREPUSCOLO CREMISI (First drop of Crimson) e IL BACIO ETERNO DELL’OSCURITA’ ( Eternal Kiss of Darkness ). Gli spin-off benchè legati alla serie principale, sono libri autoconclusivi

The Night Huntress Series:

1. LA CACCIATRICE DELLA NOTTE (Halfway to the Grave) 2010
2. LA REGINA DELLA NOTTE (One Foot in the Grave) 2011
3. L’URLO DELLA NOTTE (At Grave's End) 2011
4. L'ODORE DELLA NOTTE (Destined for an Early Grave) 2011
spin-off- CREPUSCOLO CREMISI (First drop of Crimson)2011
spin-off -IL BACIO ETERNO DELL’OSCURITA’ (Eternal Kiss of Darkness )
5. This Side of the Grave-inedito in Italia
6. One Grave at a Time-inedito in Italia
+ altri 4 a seguire

Night Huntress World :

1-CREPUSCOLO CREMISI (First drop of Crimson)2011-(Spade and Denise)
2-IL BACIO ETERNO DELL’OSCURITA’ ( Eternal Kiss of Darkness ) 2012  (Mencheres and Kira)
3-Devil to Pay
4-Happily Never After

 

“Intenso ed emozionante. Decisamente fantastico!”
Lara Adrian

“Un capolavoro dal quale non si possono staccare gli occhi,
tanto sexy e bollente quanto adrenalinico a ogni pagina.
Sono ufficialmente dipendente da questa serie.”
Gena Showalter

“Il quinto volume della serie Night Huntress: una miscela incredibile
di passione e urban fantasy rende la Frost un vero fenomeno.”
 Romantic Times

“Sexy ed emozionante fino alla fine.”
Melissa Marr

“Se siete fan della serie Night Huntress di Jeaniene Frost, amerete questo romanzo.”
Literary Escapism

Jeaniene Frost  vive in Florida con suo marito e il loro cane. Di sé le piace dire che, nonostante non sia un vampiro, ha la pelle molto chiara, adora vestirsi di nero e dormire di giorno. Fanucci Editore ha già pubblicato La cacciatrice della notte nel 2010, La regina della notte, L’urlo della notte e L’odore della notte nel 2011. Le ombre delle notte è il quinto volume della serie Night-Huntress. I romanzi di Jeaniene Frost sono stabilmente ai vertici della classifica del New York Times. Sito dell'autrice

 

 

 

 

LE OMBRE DEL DEMONE  ( Demon’s Hunger )  di Eve Silver (Leggereditore)

L’antropologa forense Vivien Cairn teme di aver perso la testa per sempre. La sua libido è fuori controllo e il desiderio la rende cieca, tanto da provocarle una sorta di amnesia temporanea. Sarà l’intervento di un estraneo terribilmente sexy a farle realizzare che in gioco c’è molto di più della sua sanità mentale. E mentre un killer spietato miete una vittima dopo l’altra, e Dain Hawkins si fa strada tra piste indecifrabili e coincidenze troppo evidenti per essere ignorate, i due capiranno che forse i crimini che imperversano sono collegati agli strani comportamenti della donna. Ma questo non scoraggia Dain, che vorrebbe spingersi oltre con Vivien, e così lei dovrà confrontarsi con il peggiore dei suoi incubi, ma anche con una passione sconosciuta e senza limiti che riscriverà per sempre il suo destino. Cos’è più insidioso, l’oscurità di un demone o il terrore di perdersi fra le braccia dell’amore privo di freni?

<<Si sentiva soverchiata, esausta, nonostante la notte di sonno, e spaventata. Tutto quello che aveva nella sua vita era andato, le sue convinzioni sul mondo, la sensazione di sicurezza e di successo, la sua casa, forse persino la sua sanità mentale.
In qualche modo, fra la sua casa rasa al suolo dalle fiamme e la sconvolgente notizia che una parte del mondo era popolata di demoni e stregoni, le era stata somministrata una doppia dose della cosa che le sfuggiva da mesi.

Il suo problemino non era scomparso, anzi, peggiorava. La terribile verità era che, due notti prima, si era estraniata per dodici ore e le era successo di nuovo il giorno precedente, mentre Dain era fuori. Le ore antecedenti la mezzanotte erano per lei il buio completo. Quando si era ripresa si era ritrovata nel foyer dell’attico di Dain, con il portone spalancato e un graffio lungo e profondo sul braccio. Aveva i piedi nudi e gelati come se avesse camminato sulla neve senza scarpe.>>

Nota di andreina65: Secondo  libro di una miniserie chiamata "The Compact Sorcerers series" (patto dei Maghi)  composta da due libri:
 
1- IL BACIO DEL DEMONE (Demon’s Kiss)
2- L’OMBRA DEL DEMOMNE (Demon’s Hunger)
 
Trovate la Treasure Box che abbiamo dedicato all'autrice QUI 

 “Un’autrice imprescindibile per le amanti del genere!”
Romantic Times

“Non perdetevi questa serie paranormal da brivido!”
Kelley Armstrong

Eve Silver ha letto il suo primo romanzo rosa quando era appena adolescente. Da allora è rimasta affascinata dalle storie d’amore piene di passione, forza, perseveranza e onore, storie che l’hanno accompagnata durante tutto il suo percorso. Ora insegna microbiologia e anatomia umana in un istituto superiore. Quando esce da scuola torna ai romanzi rosa, e alla vita familiare, coronata anch’essa da un lieto fine, come tutte le più belle storie romantiche. Nel 2011 Leggereditore ha pubblicato con grande successo Il bacio del demone, primo romanzo della serie Demon. Sito ufficiale

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02/03/2012
da Andreina

BANG.BANG.TUTTA COLPA DI UN GATTO ROSSO  di  Viviana Giorgi - edizione Emma book love-   (QUI)

Sì, è stata tutta colpa di un gatto rosso. Il mio. La bestia scappa dalla finestra a mezzanotte, e io mi butto in strada per recuperarlo, sexy come un sacco di patate, e incontro… l’ uomo dei miei sogni, una specie di Marlboro Man che smonta non da cavallo, ma da una fiammante BMW.
In altre parole, il mio nuovo vicino di casa. Lui mi fissa perplesso e incuriosito e il colpo mi arriva subito, preciso, bang bang, dritto al cuore, come nella vecchia canzone dell’Equipe ‘84. Nick, si chiama Nick.
Io Nora. Non può essere un caso, mi dico, e mi butto in questa storia, a testa bassa, senza sospettare in che pasticci mi ficcherò. Perché è ovvio che nella nostra storia si infilino altre persone, e tutte con qualcosa da dire o fare. Viola, un’adorabile bimba di otto mesi; Tommaso, il prof, egocentrico, bastardo seduttore cui l’ho giurata; un’orda di adorabili femmine folli che altro non sono che le mie amiche del cuore; Camilla, la disinibita, e un piccolo esercito di suocere, madri, padri, tate e… una nonna diabolica. E, come se non bastasse, c’è un romanzo rosa che aspetta di essere tradotto, uno strano borgo in piena Milano dove la gente sembra diversa e un po’ pazza e, ahimé, c’è anche lei, Gabrielle, la stronza. Senza contare il gatto rosso.

Note dell'autrice:Mi presento, innanzitutto. Mi chiamo Viviana Giorgi e sono un’autrice semi-esordiente. Semi perché ho pubblicato due racconti storici con lo pseudonimo di Georgette Grig su RomanceMagazine e Writers’Magazine e perché altri racconti e un mio regency  (sempre a firma GG)  sono circolati on line.
Bang Bang è una storia a parte. Intanto perché è un contemporaneo, e poi perché è nato da solo. Sì, proprio da solo. Mi spiego.
Andando a zonzo con il mio adorato cane (già, non un gatto), mi capitava spesso di passare davanti ad una strada privata di Milano, in zona Lambrate, fatta di villette degli anni ’20, tutte uguali, colorate, con fiori e piante alle finestre e alle porte d’ ingresso. Non case di lusso, al contrario, ma case con una loro personalità, graziose, serene. Ho cominciato a chiamare questa strada il borgo e ogni giorno, passando lì vicino, mi chiedevo come fosse la vita della gente che vi abitava.
Così, camminando col mio bassotto scontroso (che ora non c’è più), sera dopo sera ho incominciato a riempire il borgo di personaggi e storie, e a metterli sulla carta. Senza sapere dove sarei andata a parare.
Ho pubblicato una versione breve e tutto sommato diversa del romanzo (circa ¼ della lunghezza attuale) su La Mia Biblioteca Romantica, di cui sono coblogger. Poi, incoraggiata dalle lettrici e da alcune autrici che lo seguivano (e che almeno all’inizio non sapevano che fossi io l’autrice perché pubblicavo sotto pseudonimo) mi sono decisa a farne un romanzo. Emma Books – che devo ringraziare con tutto il mio cuore per avermi regalato quest’ emozione - ci ha messo un paio di giorni per dirmi che lo pubblicavano. Altri non mi hanno neppure risposto.
E così è andata.
Se vi chiedete di che genere sia, posso solo dirvi che è un contemporaneo e che non è un chick lit. I miei protagonisti non sono fashion-aholic. La Milano che presento è una Milano normale, un po' di periferia, per nulla modaiola, anche se a un certo punto un salto nella Milano bene la mia protagonista ce lo fa.  Mi piace definire Bang Bang come una commedia romantica, di quelle che la protagonista, Nora, e le sue amiche femmine folli amano tanto guardare in tv. Rimpinzandosi di patatine e pizza.
In Bang Bang ho descritto situazioni che tutte noi possiamo condividere, ma le ho buttate sul divertente (anche se c’è del serio dietro le quinte),  spruzzandole di rosa sino all’inverosimile. Ho puntato sull’amore, e sull’orgoglio e sul perdono,  e su come la vita può cambiare da un giorno all’altro per colpa di un gatto rosso. Di un gattaccio rosso.
Lo ammetto. Mi sono divertita.
In quanto all’edizione digitale, so che molte delle lettrici arricceranno il naso, ma vorrei ricordare che un ebook  si legge benissimo non solo so un ereader, ma anche sul computer di casa, o sullo smart phone o sul tablet. Potete trovare tutte le informazioni utili per scaricare un ebook su uno qualsiasi di questi dispositivi visitando i due link QUI QUI

Infine, ringrazio moltissimo Andreina e tutte le amiche di Isn’t it per avere ospitato me e il mio  Gatto Rosso nel loro cozy parlor. E ringrazio le lettrici per aver pazientemente letto questa presentazione.
Dimenticavo: se avete ancora tre minuti da dedicarmi vorrei mostrarvi il booktrailer che ho realizzato io stessa, senza molte pretese. Ma divertendomi un sacco.  

                                                
   

 

      

 

IL TESORO DEI PIRATI di Fabiola D'amico -  edizione  Satzweiss.com -Chichili  Agency ( QUI )

A volte occorre veramente poco perché la vita a un tratto prenda un corso inaspettato. A Isabella basta una lettera dalla Sicilia, che la informa in toni molto succinti che la vita del padre è appesa a un filo e che quel filo è in mano a misteriosi uomini…
Ancora più stupefacente è la richiesta del genitore morente: andare in Sicilia, recuperare un tesoro e farlo con la protezione del capitano Juan Velasquez, un tempo pirata, suo acerrimo nemico.
Isabella non ha molte scelte: deve convincere, con l’inganno, l’uomo ad aiutarla, non può svelare la sua vera identità. Non può certo sapere che appena lo vedrà, desidererà perdersi in quei magnifici occhi blu; subito scoppia la scintilla dell’attrazione ma Isabella lotta contro questo sentimento a lei così sconosciuto.
Un’inaspettata e terribile tempesta, che li porterà alla deriva, li avvicinerà inesorabilmente uno tra le braccia dell’altro.
Vecchi amici, pirati, incroceranno le loro strade, nuove promesse vincoleranno il futuro, ma ancora l’epilogo di questa avventura è lontano.
Dopo tante traversie, giungono a Palermo, dove il capitano gestisce affari con i nobili del luogo. Pur fremendo d’impazienza per conoscere le sorti del genitore e recuperare il tesoro, Isabella e Juan sono costretti a sostare nella città felicissima, poiché sta per svolgersi un auto da fè, un atto di fede, e nessuno può lasciare la città.
Improvvisamente i due protagonisti si ritrovano circondati da insidie e nemici inaspettati, in una Palermo del 1645, i due innamorati verranno separati, si ritroveranno a lottare contro la morte, contro la sofferenza.
Riuscirà l’amore a trionfare?

Note dell'autrice: Sono una donna impegnata in un lavoro serio, fatto di numeri e responsabilità, con un esame di abilitazione da fare entro poco tempo, due figlie e un marito, uno è più che sufficiente…
Amo leggere i romance da quando ero piccina, e sognare, sognare sognare… IL TESORO DEL PIRATA è il mio romanzo di esordio, di racconti c’è tanti. Alcuni da leggere in rete gratis, uno in e-book dal titolo La spia Ribelle. Il tesoro del pirata è un’intensa storia d’amore, tra due protagonisti molto differenti tra di loro, con passati diversi. Leggendo le prime 4 puntate, molti hanno pensato che si tratti di un romanzo di avventure, con pirati, cacce al tesoro, e tanta tanta passione, ma il tesoro del pirata è molto di più, poiché nelle successive 4 puntate la storia diventa più drammatica, più realistica, spostandosi nella mia amata Palermo nell’anno 1645. I due protagonisti, separati da un ingenuo dolore e dall’orgoglio, affronteranno nemici insospettati, uomini che con le sembianze di Angelo seminano la morte in nome della vanagloria, tutti i luoghi ritraggono fedelmente la città di allora e la descrizione del carcere del Sant’Uffizio è veritiera… il romanzo sta riscuotendo un discreto successo, la storia piace e intriga, anche agli uomini, così dicono, poiché il lettore è colui che decreta il successo di un libro… Il tesoro del pirata sarà venduto nella modalità serie, cioè a puntate, la scelta della casa editrice, tedesca, la Chichili Agency, con una sezione italiana di nuovissima formazione, si propone la vendita di e-book brevi e dal prezzo contenuto, appena 0,99 €. Puntano sulla fidelizzazione del cliente, che se intrigato scegliere di acquistare le altre puntate.
Il Tesoro del pirata è il primo di 5 libri, tutti ambientati in primis nella mia isola, la Sicilia che è così ricca di storia da scriverci centinaia di romanzi. Che altro dire, mi auguro che il mio libro vi regali almeno un sorriso, una lacrima, ma anche tanta speranza nell’amore… ciao
Per chi avesse voglia di seguirmi ho creato un gruppo su face book, in cui parlo delle curiosità e dei luoghi del romanzo, siete i benvenuti
. http://www.facebook.com/groups/63466520717/

 

 

 

LEGAMI di Anna Castelli -  Formato Kindle

Flavio e Giulia, due fratelli inseparabili, vivono un'estate particolare a causa della malattia della ragazza. Da Venezia a Milano per stare accanto alla sorella, Flavio ritroverà Elena, suo antico amore. Quando il dolore entra prepotente nella vita di tutti i giorni, può l'amore tornare per lenire la sofferenza?

Note dell'autrice: Questo romanzo riprende la tradizione inaugurata da Dickens del "romanzo a puntate", poiché è stato pubblicato a cadenza su Facebook parecchio tempo fa.
Ho deciso quindi di riunirlo in un unico volume e lasciare la storia aperta: proseguirà solamente in caso l'ebook raggiunga un discreto successo di vendite.
"LEGAMI" è una storia di passione: per la vita, per la famiglia, per l'amore. Mi sono cimentata nella cosa che penso mi riesca meglio: descrivere le sensazione dei miei personaggi; spero che le loro storie riescano a coinvolgere lettrici e lettori, e facciano loro desiderare di leggerne il seguito.
Una curiosità: ho lasciato apposta il dubbio sull'accento del titolo, perché graficamente vuole rappresentare sia l'affinità sentimentale tra i personaggi, sia i "nodi imperativi" che sono secondo me l'amore tra i due fratelli, Flavio e Giulia, e l'amore carnale tra Flavio ed Elena.
 

 

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01/03/2012
da Endimione


TRAMA: Quando, nella Londra di fine ottocento, la diciassettenne Phoebe Turner aveva accettato la proposta dell’eccentrico Nathaniel Samuels e, dalla capitale inglese, si era trasferita a Dinwood Court, pensava che tutto si sarebbe risolto in una nuova esperienza: lavorare come dama di compagnia per Lydia, la moglie del signor Samuels, una donna fragile e malata di nervi. Ma c’è un passato tenebroso che non vuole essere dimenticato: un’ombra che segue la giovane Phoebe in quell’isolata residenza di campagna per svelarle la vicenda di un’amante dal cuore spezzato, di una giovane attrice costretta ad abbandonare il palcoscenico, di un maggiordomo in preda a desideri inconfessabili e di una povera ragazza, Esther, la figlia di Nathaniel e di Lydia, ritrovata morta assiderata, tanto tempo prima, nei campi che circondano la casa di Dinwood Court. Al centro di questo labirinto di inganni e tradimenti, Phoebe scoprirà di non essere la persona che aveva sempre creduto. E che la sua venuta a Dinwood Court non era certo stata frutto del caso. Una storia di incubi, passioni e inganni che ha infiammto l’Inghilterra meritando la candidatura al prestigioso People Book Prize.

 

                                                          
INTRODUZIONE.

Essie Fox ha scritto un piccolo gioiello. Veramente.

In questo libro è riuscita a creare con credibilità, sicurezza e bravura la storia di un'evoluzione difficile, umana ed affascinante, la storia di una presa di coscienza sulla propria identità, di una crescita, senza dimenticare i dettagli, senza trascurare l’epoca in cui il romanzo si svolge. Non crediate di essere davanti a un romanzo adolescenziale, perchè non lo è. Parla anche dell'adolescenza, ma non è davvero solo questo. Parola dopo parola, infatti, frase dopo frase la Fox ci immerge nella Londra dell’ottocento vista dalla morigerata, timida, soffocata e diciassettenne Phoebe.  Una Londra cupa e fredda, misteriosa, piena di insidie e pericoli per una giovane adolescente come lei, inchiodata alle regole ed i moralismi del tempo impostole dalla società e dalla rigida educazione. Potrebbe sembrare una ragazza come tante, ma non lo è. Dopo la morte del padre (avvenuta quando lei era molto piccola) è in balia di Maude, la madre bigotta e dispotica, che la obbliga a partecipare a tutte le iniziative della chiesa a cui ha aderito e dalla quale è pesantemente influenzata. Phoebe veleggia verso la libertà (ma legata alla colpa) solo quando la zia Cissy, cantante lirica di grande successo al suo nuovo debutto dopo anni di assenza dalle scene, la porta a teatro. Le fa scoprire la vita dello spettacolo, con i suoi pro e con i suoi contro, le fa conoscere le persone che vi lavorano. Phoebe, sebbene timidissima, è affascinata dal palco, dalle quinte, dagli attori, dai truccatori, dalle luci, dai tendaggi, dall’aria che si respira, dagli ingranaggi e le strutture del palcoscenico…
Proprio una sera a teatro e le sue conseguenze cambieranno per sempre la sua esistenza, la porteranno lontano dalla madre, in campagna, come donna di compagnia di una lady malata, stanca e segnata dal dolore; la porteranno a conoscere se stessa, in un luogo che non credeva di potere amare, i boschi; la porteranno a sbrogliare una rete fitta di misteri di cui lei stessa costituisce il bandolo; la porteranno a conoscere l’amore  in tutte le sue sfaccettature compreso quello che non credeva di poter più provare, quello assoluto, per la vita.
                                                        

ATTO PRIMO: L'AMBIENTAZIONE.

Come potete vedere dalla copertina due sono gli ambienti che fanno da sfondo al romanzo: il teatro ed i boschi. Il romanzo inizia infatti da una svolta, che ha inizio con l’ambiente teatrale; la storia inizia a svelarsi ed evolve poi in campagna ed in mezzo ai boschi, dove la Phoebe che si conosce nella prima parte cresce improvvisamente, grazie a felici, ma anche infausti eventi, matura, ma sempre da sola, sempre impaurita e sempre più triste e malinconica; il romanzo termina poi in una terza parte dove il teatro e la campagna con i suoi boschi si intersecano vorticosamente, sempre più vicini, toccanti e legati fino a  sciogliere i segreti e dissolversi con il finale.                                                       

ATTO SECONDO: I PERSONAGGI.

Phoebe Turner: Il romanzo narra la storia di  Phoebe che sebbene possa apparire molto ingenua e poco perspicace in alcune situazioni, credo sia resa molto bene. Non è facile infatti riportare sulla carta un personaggio contemporaneamente così forte, così ingenuo, toccante e profondo. Phoebe assorbe gli avvenimenti come una spugna e li affronta come una roccia. Il passo dall’adolescenza all’età adulta è un brusco risveglio per lei; brucia come sale sulle ferite. Da bambina accudita a cui non spettano scelte si trova a dover lavorare lontano da casa, senza nessuno  di caro vicino a lei, circondata da persone che per la maggior parte (eccetto una cameriera moooolto carina e davvero tenera con lei) non la vogliono e la vedono privilegiata e viziata. Deve confrontarsi con vecchi ricordi, somiglianze indesiderate, fantasmi che la perseguitano (intesi come apparizioni flash e sogni non siamo a ghoul o simili) e una misteriosa morte che ancora perseguita con la colpa i vivi.

Nathaniel Samuels: Oltre a Phoebe seguiamo a tratti anche la storia dal suo punto di vista. Personaggio misterioso, ma di cui capirete il ruolo quasi subito; è un uomo che si è fatto strada con il sudore e anche il pugno di ferro, non rinnega quello che ha fatto e non dimentica da dove proviene, non cerca riscatto né redenzione, ma l’avrà comunque…in un certo senso… 

Cissy: personaggio che incontriamo brevemente all’inizio del libro ma che permane con la sua  presenza per tutta la storia. Uno dei personaggio più toccanti che abbia letto negli ultimi tempi.

Eddie Collins, Old Riley: Lavorano nel teatro con Cissy, le erano amici e l’amavano moltissimo, saranno gli unici veri amici di Phoebe anche a distanza di kilometri e di tempo.

Maud Turner: Madre di Phoebe penso che la odierete unanimemente. Una vera cattiva, anche se con le sue motivazioni…

Quin MacKenna: ah no questo personaggio non lo recensisco … non posso … come si fa!  E’ stupendo, adorabile, bello … dovete leggerlo!!

The Somnambulist: No. Non è un personaggio vero e proprio, ma è tutti personaggi che compaiono nel romanzo. E’ Cissy che vive due vite, è Phoebe che brancola nel buio con la sua vita pur non avendone coscienza, è Samuels con le sue famiglie, è Maude.

ATTO TERZO: LA SCRITTRICE.

Si sente, tra le righe del romanzo che Essie Fox ama il suo paese, l’Inghilterra, lo descrive vividamente, ma ne coglie anche gli aspetti negativi dell’epoca che fu, prospettando la vita del tempo senza edulcorarli, con molta eleganza e sentimento, che permane in ogni pagina. Per la Fox ognuno ha fatto errori, peccato, mentito e occultato, ma c’è sempre redenzione per chi la vuole e chi la merita. E’ un romanzo in cui si trovano tutti gli aspetti dell’amara esistenza, ma controbilanciato dalla possibilità dell’amore, dell’amicizia, della felicità. La scrittura di Essie Fox è veloce, scorrevole, poetica ed evocativa. Si vede che si trova a suo agio nell’introspezione dei suoi personaggi e nel  descrivere gli ambienti, tanto la Londra vittoriana caotica e fumosa, quanto la provincia ed i boschi inglesi, con le sue brughiere, la bruma mattutina, le colline, ma anche anfratti oscuri e i cimiteri cupi.

ULTIMO ATTO: CONSIDERAZIONI.

E’ un romanzo al termine del quale non si rimane apatici o dimentichi. Credetemi. E’ scritto veramente bene - non avrei mai e poi mai detto, che fosse un'opera prima - con una bella storia ben strutturata, coivolgente, tenera, appassionata e appassionante, che si dipana con maestria e  che si legge facilmente e con interesse fino al suo culmine e che sa tenere incollato il lettore esigente, che vuole per 400 pagine (circa) essere coinvolto e piacevolmente rapito da una storia che fa provare al lettore tutti i colori delle sensazioni: giallo, mistery, amore e amicizia nella Londra vittoriana!! Perchè non ho dato 10/10 allora? Perchè alcuni risvolti della trama sono piuttosto deducibili e non mantengono poi la suspence dovuta, ma è davvero poca cosa, non essendo promessa.

 

 

 
Introduction:

Essie Fox has written a little jewel. Really.

In this book she has managed with credibility, safety and skill development a history about difficult evolution, with  human and fascinating, a story of a consciousness about identity, about growth, without forgetting the details, not forgetting the time where the novel takes place. Do not think of being in front of a teen novel, because it is not. He also talks about adolescence, but it is really just that. Word by word, sentence after sentence, Fox takes us to London in the nineteenth century view from the sober, modest, seventeen year old and suffocated Phoebe.

A dark and cold, mysterious London, full of pitfalls and dangers for a young teen like her, nailed to the rules and morals of the time imposed by society and by strict upbringing. It may seem like a girl like any other, but it is not. After his father's death (which occurred when she was very young) is at the mercy of Maude, bigoted and domineering mother, who forces her to participate in all steps of the church to which he adhered and from which is heavily affected. Phoebe sailing to freedom (but linked to the fault) when Aunt Cissy, opera singer of great success at his new debut after years of absence from the scene, bring her  to the theater. Reveals her the life of the show, with its pros and cons with, makes them know the people who work there. Phoebe, though timid, is fascinated by the stage from the wings, actors, make-up artists, from the lights, the curtains, the air breathe, the gears and the structures of the stage ...
Just one evening at the theater and its consequences will forever change her life, will take her away from the mother, in the country, as a Lady-in-waiting of a lady sick, tired and marked by pain, and the will to know itself, in a place who did not believe the power of love, the woods, the will to unravel the mysteries of a dense network of which she is the clue, and the will to know the love in all its facets including the one who did not believe they can try and more than absolute, for life.

Act one: the setting.

As you can see from the cover are two settings that are the backdrop to the novel: the theater and the woods. The novel begins in fact a turning point that begins with the theater, the story begins to unfold, and then evolves in the country, in the woods, where Phoebe is known in the first half suddenly rises, with ominous and happy events mature, but always alone, always fearful and increasingly sad and melancholy, then the novel ends in a third party where the theater and the countryside with its forests intersect wildly, getting closer and tied up to dissolve the secrets and dissolve with the ending.

Act two: the characters.

Phoebe Turner: The novel tells the story of Phoebe that although it may seem very naive and not very insightful in some situations, I think it's very well made. It is not easy on paper bring a character at once so strong and so naive. Phoebe's like a sponge, she  absorbs the events and deals with them as a rock. The passage from adolescence to adulthood is a rude awakening for her burns like salt in the wounds. Cared for a child who does not belong choices has to work away from home, without any of her dear neighbor, surrounded by people who for the most part (except a waitress soooo cute and very tender with her) don’t want her and see her as privileged and spoiled. Must deal with old memories, similarities unwanted ghosts that haunt her (mean as appearances flash and dreams we are not in front of “ghoul”or similar) and a mysterious death that still haunts the living with the guilt.

Nathaniel Samuels: In addition to Phoebe at times also follow the story from his point of view. Mysterious character, which you will understand the role almost immediately, is a man who worked his way through the sweat and even an iron fist, does not deny what he did and do not forget where it came from, does not seek a ransom or redemption, but will still have the ... in a sense ...

Cissy: a character we meet briefly at the beginning of the book but which still exists with its presence throughout the story. One of the most touching character I've read in recent times.

Eddie Collins, Old Riley: They work in the theater with Cissy, they are her friends and they loved her very much, will be the only true friends of Phoebe from a distance of miles and time.

Maud Turner: I think you’ll hate unanimously the mother of Phoebe. A real bad, even if has her motives ...

Quin MacKenna: oh no not reviewed this character ... I cannot ... like you do! It 's amazing, adorable, beautiful ... must read!

The Somnambulist: no. It's not a real person, but all characters that appear in the novel. It’s Cissy who lives two lives, is Phoebe who is groping in the dark with her life but has no conscience of it, is Samuels with his family, is Maude

Act III: the writer.

Feels, between the lines of the novel that Essie Fox loves his country, England, describes it vividly, but it, she also captures the negative aspects of the time that was looked forward to the life of the time without sweetened, with much elegance and feeling that endures through every page. Fox remember us that everyone makes error, sin, lied and covered up, but there is always redemption for those who want and who deserves it. It 'a novel in which they are all aspects of the bitter existence, but offset by the possibility of love, friendship, happiness. Essie Fox's writing is fast, smooth, poetic and evocative. It is comfortable to introspection in describing her characters and settings, both the chaotic and smoky Victorian London, as the British province and the woods, with open moorland, the morning mist, the hills, but also dark recesses cemeteries and gloomy.

 Last Act: considerations.

It 'a novel to the end of which no one is apathetic or oblivious. It 's really good with a nice story that unfolds with mastery and reads easily and with interest up to the summit and who can keep the reader glued demanding that it take to 400 pages (approximately) to be involved and nicely captured by a story that makes the reader feel sensations of all colors: yellow, mystery, love and friendship in Victorian London! Why don't I give 10/10 in the end? Because some aspects of the plot are rather deductible and then don't maintain the suspense due, but it's really a small thing, because they were not  promised.

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29/02/2012
da Endimione

 

 

Scrittrice inglese al suo debutto letterario con "La Sonnambula"  - uscito in Italia quest'anno, poco prima di Natale, grazie alla Castelvecchi Editore - di cui potrete leggere la recensione domani su questo stesso sito, Essie Fox ha un passato di editor  ed illustratrice. Da qualche anno è riuscita a concretizzare il suo sogno nel cassetto, nonchè passione : scrivere. Oltre a ciò ha un blog molto interessante e famoso  che tratta di tutto ciò che attiene l'epoca vittoriana di cui è un' appassionata cultrice, il cui nome è Virtual Victorian !

Se avete piacere di conoscere qualcosa in più su di lei e sulla sua prima, ma promettentissima opera vi lascio all'intervista che ci ha rilasciato!

Buona Lettura !

 

 

-  Gent.ma Sig.ra Fox, grazie per essere per la prima volta sul nostro blog.  Le andrebbe di presentarsi alle nostre lettrici e dirci com'è nata la sua passione per la scrittura?

Ciao - e grazie per avermi accolto nel vostro blog.
Io vivo a Londra e Windsor, e ho iniziato a scrivere solo da poco, dopo aver lavorato come illustratrice per 20 anni. Prima ancora ho lavorato per riviste e case editrici, è un mondo che ho sempre amato e al quale volevo tornare – e a cui torno solo ora come autore piuttosto che sul versante editoriale.

Dearest Mrs. Fox, thank you to be here for the first time, on our blog. Can you introduce yourself to our readers and tell us about your passion for writing?

Hello – and thank you for welcoming me to your blog. I live in London and Windsor, and I only started to write recently after working as an illustrator for 20 years. But, before that, I worked for magazine and book publishers, and that is a world I have always loved and to which I wanted to return – only now as an author rather than on the editorial side.

 

- Com’è nata l’idea con la storia narrata ne “La Sonnambula”?

La Sonnambula è stata ispirata da un quadro preraffaellita di Millais che si chiama Una Sonnambula, e da cui ho preso il nome per il mio romanzo. Si tratta di un dipinto che si dice essere basato su 'La donna in bianco’ di Wilkie Collins, ha una sensazione di mistero vittoriano che ha tutti gli elementi gotici che ho cercato di includere nel mio libro, insieme a un drammatico evento centrale, che include una giovane donna sonnambula nel cuore della notte. Il suo triste destino è ciò che è costruito intorno nel resto del romanzo.

How did you get the idea for "The Somnambulist"?

 The Somnambulist was inspired by a Pre-Raphaelite painting by Millais which is called A Somnambulist, and from which I have taken my novel’s name. It is a painting that is said to be based on Wilkie Collins’ The Woman in White, a Victorian sensation mystery that has all the gothic elements that I’ve now tried to include in my own book, along with a central dramatic event that includes a young woman sleepwalking in the dead of night. Her sad fate is what the rest of the novel is built around.

 

- Le andrebbe di parlarci della protagonista del libro, Phoebe. A chi si è ispirata per crearla? C’è qualcosa di Lei in Phoebe?

La Phoebe delle prime righe del romanzo mi è venuta in mente completamente formata. Onestamente non so da dove la sua 'voce' sia venuta, ma non appena l’ho 'sentita', sapevo tutto di lei - come appariva, la sua età e dove viveva. La sua voce è quasi un sussurro entusiasta all'inizio, ma poi è molto giovane e ingenua e mentre cresce - più saggia - lo fa diventare (il respiro) più serio.

Would you like to tell us something about the book's heroine, Phoebe. Who did you get the inspiration for this character? Is there something of you in Phoebe?

Phoebe’s opening lines in the novel came into my mind fully formed. I honestly don’t know where her ‘voice’ came from, but as soon as I ‘heard’ it, I knew all about her – how she looked, her age, and where she lived. Her voice is quite breathless and enthusiastic at first, but then she is very young and naïve and as she grows older – and wiser – it does become more serious.

 

- Oltre alla protagonista (Phoebe) ed all’arte (con il quadro di Millais, La Sonnambula) - nel libro esiste un terzo essenziale protagonista, il Teatro. Esso è infatti fondamentale sia come ambientazione e sfondo del romanzo,  sia per il ruolo che ricopre nella vita della protagonista e dei personaggi secondari del romanzo. Come ha scelto proprio il teatro come fulcro del romanzo?

Il Wilton Music Hall è un teatro vittoriano attualmente esistente che oggi è ancora aperto al pubblico. Sono andata a visitarlo di persona una notte per uno spettacolo con un’ operetta di Handel, ‘Aci e Galatea’ - e quando mi sono seduta tra il pubblico ho potuto quasi assaporare la storia che filtra attraverso le pareti fatiscenti e dalle scintillanti colonnine esterne di ottone che giravano intorno. Fu subito la mattina dopo che svegliandomi incominciai a 'sentire' la voce di Phoebe - e da lì tutta la storia ha cominciato a crescere. Anche Phoebe visita il Music Hall, ma nel suo periodo di massimo splendore vittoriano. Volevo che lei avesse familiari molto vicini a lei e amici che fossero coinvolti nel mondo del teatro - un mondo da cui lei è fortemente attirata, piena di glamour e colore e rumore e bang.Volevo che hanno legami familiari e amici che sono stati coinvolti nel mondo del teatro - un mondo da cui è fortemente attirati, piena di glamour e colore e rumore ed esplosione.

In addition to the main character (Phoebe) and the art (with the Millais’s panting, The Somnambulist)  in the book there’s a third protagonist, the Theatre. It is important both as setting and background of the novel, both for the role it plays in Phoebe’s as well as the secondary characters' lives. How did you choose the theater as the fulcrum of the novel?

Wilton’s Music Hall is an actual Victorian theatre that is still open up to the public today. I went to visit myself one night for a performance of Handel’s operetta, Acis and Galatea – and when sitting in the audience I could almost taste the history seeping out through the crumbling walls, and glinting off the lovely brass pillars around. It was the very next morning that I woke up to ‘hear’ Phoebe’s voice – and from there the whole story began to grow. Phoebe also visits that music hall, but in its Victorian heyday. I wanted her to have close family connections and friends who were involved in the theatre world – a world to which she is strongly drawn, full of glamour and colour and clatter and bang.

 

- Cosa l’ha colpita così profondamente dell’opera “Aci e Galatea” tanto da inserirla nel libro quasi come un’ossessione per alcuni personaggi?

Tema centrale dell'opera è una sorta di triangolo amoroso - una storia di passione e amore non corrisposto che finisce in tragedia e una vendetta per gelosia. Sembrava la scelta perfetta - considerando ciò che accade ad alcuni personaggi del ‘La Sonnambula’ – per fare da eco alla storia dell'opera. Ho anche guidato il lettore con molti capitoli estratti dal libretto - quasi come se fosse ancora in grado di sentire la voce del cantante, o come se fosse un fantasma che lo perseguita, proprio come perseguita Phoebe. Infine è lì per piantare i semi nella mente del lettore come a suggerirgli ciò che potrebbe venire dopo.

What struck you so deeply in the opera "Acis and Galatea" to put it in the book, almost like an obsession for some characters?

The opera’s central theme is something of a love triangle – a story of passion and unrequited love that ends in tragedy and jealous revenge. It seemed the perfect choice – considering what happens to some characters in The Somnambulist – to echo the opera’s story. I have also headed up many chapters with excerpts from the libretto – almost as if the reader is still able to hear the singer’s voice, or as if it is a ghost that is haunting us, just as it is haunting Phoebe. And finally, it is there to plant seeds in the reader’s mind as to what might well be coming next.

 

-  Come mai ha scelto un’ambientazione “gotica” ?

Ho sempre amato leggere i libri gotici - e dicono che si dovrebbe scrivere di ciò che si ama. Ho anche un ossessione per l'epoca vittoriana, e fondere questi due amori insieme sembrava la cosa più naturale.                                       
 

Why did you choose a "Gothic" setting? 

I’ve always loved reading gothic books – and they say you should write what you love. I also have an obsession with the Victorian era, and to blend those two loves together seemed the most natural thing.

 

- Quali sono i suoi prossimi progetti?

Al momento sto scrivendo un altro mistery gotico-vittoriano che sarà pubblicato in Inghilterra verso la fine del 2012. E’ la storia di un artista che è ossessionato dal dipingere  la sua musa come una sirena ... ma non posso dire molto di più per ora!

What are your next projects?

I’m writing another Victorian gothic mystery at the moment which will be published in England towards the end of 2012. It is the story of an artist who is obsessed with painting his muse as a mermaid...but I can’t say much more for now!
 

Grazie mille per la disponibilità e la cortesia a Essie Fox
Thanks so much for the kindness and courtesy to Essie Fox

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26/02/2012
da Chiaromattino

Avvincente, divertente, emozionante. La letteratura sentimentale ha origine in un passato illustre, che ha generato opere di grande prestigio, preferendo rivolgersi a un vasto pubblico, anche popolare. È dunque questo il suo limite?

 

Nonostante il termine romanzo sia stato coniato nel medioevo, il concetto in sé affonda le sue radici in un passato lontano, a quando ancora le storie potevano essere solo raccontate. È dunque nella notte dei tempi che si perdono le origini di quella letteratura popolare, e per certi versi sentimentale, che pone le basi per uno dei generi di maggior interesse ed enorme seguito. Solo qualche secolo più tardi, con l’avvento dell’Ellenismo, questo genere letterario assume dei contorni più chiari, divenendo il progenitore di ciò che oggi chiamiamo comunemente romanzo.
Che in origine fosse il prodotto della tradizione orale e che poi abbia acquisito la dignità di nomi come mythos, drama, historìa, non ha importanza poiché il significato ultimo era, ed è, quello di un’opera di divulgazione che per la prima volta tiene in conto i desideri del suo lettore, combinandoli con quello dell’autore.
É così che nasce il romanzo popolare o di evasione.
Probabilmente è questo patto tra lo scrittore e il lettore ad aver alimentato una sorta di condiscendente dileggio verso il romanzo d’intrattenimento, che per sua natura trova giustificazione nel piacere stesso del narrare. Infatti tutto ciò che viene consumato, ed è fruibile dalla maggior parte del pubblico sembra perdere la sua prestigiosa caratteristica di letteratura elitaria.
Questo d'altronde è ciò che è accaduto a opere di straordinario pregio artistico letterario e di grande successo popolare, che al loro esordio furono considerate non solo minori, ma di discutibile moralità.

E stessa sorte subirono i romanzi pubblicati a puntate nei giornali, comunemente conosciuti come romanzi d’appendice o feuilleton. Per farvi un esempio di quanto oggi la questione sia stata rivalutata, posso solo dirvi che in questa modalità estremamente fruibile e divulgativa furono pubblicati romanzi come Madame Bovary di Flaubert, La freccia Nera di Stevenson e molti altri che oggi, al contrario, vengono definiti assoluti capolavori.

Eppure negli ultimi anni, la condiscendenza iniziale per il romanzo d’evasione e di genere, si è trasformata in una sorta di derisorio disprezzo.  
Potremo provare ad attribuire la responsabilità di questo fatto ai temi, che sono divenuti profondamente romantici, e palesemente sessuali, ma io ho il sospetto che la questione sia più complicata e trovi la sua spiegazione in un ambito molto meno obiettivo e più sociale. Il fatto che si tratti di romanzi dedicati a un pubblico femminile ma scritti, a differenza dei secoli scorsi, prevalentemente da donne, li definisce quasi automaticamente.

Dimmi cosa leggi, e ti dirò chi sei! Esistono davvero motivi di biasimo verso il tema amoroso? Si tratta forse del vecchio pregiudizio che vuole la logica contrapposta al sentimento? O ci sono altri aspetti più oggettivi che lo giustificano?

 

Romanzi di serie b. Ne vogliamo parlare?

Il romance, insieme alla letteratura sentimentale, in Italia viene considerato un sottogenere, e questo per voler usare un eufemismo. Raramente si trova in libreria, ma quasi sempre è reperibile in edicola. Già questo fatto, che è una caratteristica tutta italiana, dovrebbe far riflettere. Questa collocazione è certamente indicativa del valore che già all’origine, viene attribuita al prodotto. A questa tristezza si aggiunge un altro aspetto veramente poco apprezzabile, ossia il suo aspetto.
Generalmente il romanzo sentimentale è confezionato con una veste grafica discutibile, che informa malamente il lettore e che ne esalta alcune caratteristiche tipiche, oscurandone volutamente altre e dando un’idea illusoria ed estremamente riduttiva di ciò che racchiude in sé un’opera di questo tipo.
Per capirci è come se a un thriller mettessero in copertina i resti umani di una vittima.

Non si tratta dunque solo di temi, di poca attinenza con la realtà, di anacronismo storico, tutte accuse infondate rivolte al genere sentimentale. Ciò che fa davvero storcere il naso a chi il romance proprio non lo conosce è l’immagine che anche l’editoria ha contribuito a creare, e che delega ad una coppia in abiti succinti e in atteggiamento inequivocabile, il compito di rappresentare una profonda, o tormentata, oppure anche divertente storia d’amore, nata e sviluppata in un contesto storico o contemporaneo.

C’è inoltre un ulteriore aspetto di cui tenere conto, che di certo non gioca a favore della qualità del romance. Si tratta dell’apporto di tipo manageriale ed economico che gli amministratori di grosse aziende hanno deciso di adottare  come linee guida, e che hanno come unico obiettivo cavalcare i numeri. Questi teorici e tecnici hanno standardizzato al massimo ogni aspetto della questione sentimentale, ricavandone schemi e imponendoli alle autrici, che per poter pubblicare sono costrette a piegarsi a norme ed esigenze editoriali specifiche. 

Non entro nel merito della questione, ma sono abbastanza sicura che un atteggiamento di questo tipo non potrà che danneggiare il genere, già ampiamente stereotipato.  
Tutta questa serie di considerazioni potrebbe spiegare perché uno dei generi letterari che comunque sostentano il mercato dell’editoria mondiale, sia universalmente così denigrato.
I numeri, infatti, parlano chiaro. Cifre come un miliardo e mezzo di romanzi venduti in America nel solo ultimo anno, non possono essere né travisate, né tantomeno discusse. E anche se l’obiettivo dei ben pensanti sia negare l’evidenza, il fenomeno è talmente palese da far cadere nel ridicolo chiunque tenti di relegare questo genere destinandolo all’ipotetica soddisfazione dei bisogni insoddisfatti di una certa categoria di povere donne. Sesso compreso.
Le sue origini inoltre, come ho già accennato, sono le medesime di tutta la letteratura, anzi a voler essere più precisi è proprio il sentimento uno dei pilastri che sostiene le varie vicende epiche e storiche che fanno parte della tradizione, ed è sempre l’amore il protagonista di secoli di produzione letteraria. Tuttavia è anche vero che non sempre in queste opere si giunge all’atteso e sospirato lieto fine, che invece è caratteristica del romanzo d’evasione.

A disturbare una certa cerchia d’intellettuali e benpensanti è dunque la soddisfazione di quegli elementi fondamentalmente romantici che fanno sognare e sospirare gli ammiratori di questo genere, che sono in gran parte donne.
Il fatto che il romance e il romanzo sentimentale siano letti e scritti dalle donne, che rappresentano anche la categoria più importante di lettori, è un’ulteriore prova a sostegno di quelle tesi che relegano il romanzo sentimentale a genere letterario di serie B.
Sarebbe doveroso un approfondimento in questo senso, che dopo un’analisi lucida e accurata possa rispondere a questo tipo di accuse infondate, e scaturite da una profonda misoginia della società non solo maschile, ma anche di ciò che resta di quella corrente di pensiero che vuole le donne finalmente libere dal giogo della famiglia e della maternità.
Molti non comprendono che è nella condivisione dell’amore, nell’esaltazione della femminilità, nell’accettazione dei propri bisogni che in definitiva la donna cerca e poi trova la soddisfazione del suo immaginario, e non di certo nella sottomissione.
Ma sorvoliamo la spinosa questione, vi risparmierò le infinite teorie contro il romance che vanno dal danno psicologico che provocherebbe nelle giovani menti, all’istigazione al vittimismo. Come se i violenti, i prevaricatori, gli stalker fossero il prodotto collaterale di un certo tipo di lettura.

Leggo ciò che mi pare, e non ho motivo di vergognarmi. Questo è il concetto che riassume una serie di iniziative nate per divulgare e sostenere la letteratura sentimentale. Siamo forse a una svolta?

 

Possibili soluzioni e alternative

Negli altri paesi il genere romantico gode di riconoscimenti, ha riviste dedicate, spazi nei quotidiani più seguiti, siti on-line, premi prestigiosi quali il RITA che viene deciso durante il congresso annuale dell’associazione degli scrittori americani di romance ( RWA).
Che non si premi un'unica opera, ma che ci siano diverse categorie che vanno dal miglior esordio, al paranormale, all’Inspirational romance, fino a toccare tutti i generi possibili, dà un’idea abbastanza precisa di quanto il genere abbia la sua giusta considerazione. Ma le associazioni di autori offrono anche un altro importante servizio, infatti molti di loro si sono riuniti in blog e siti che si occupano di trasmettere le loro conoscenze scaturite da anni di lavoro, competenza  e da successi conclamati.
Divulgazione dunque è la parola chiave per trascinare fuori dalla ghettizzazione questo genere letterario che merita considerazione e rispetto, e che va preso per ciò che è, un mezzo per trascorrere ore liete, avvincenti, romantiche, commoventi e anche di riflessione.

Visto che noi donne non solo rappresentiamo la categoria più numerosa dei lettori, ma siamo per natura fornite di notevole buon senso, abbiamo sentito il bisogno di cambiare le cose. È dunque nata sotto la spinta di questa esigenza la prima Mailing List di discussione sui romanzi rosa, fondata da Sonia aka Ainos, e che a tutt’oggi conta centinaia di iscritti. In seguito il primo blog Isn’t It Romantic? ha allargato il discorso inglobando realtà europee e poi mondiali dedicate al romance in tutti i suoi aspetti, dall’arte alla musica, e dando visibilità alle autrici non solo straniere ma anche italiane.

Ben presto altre donne intraprendenti e dinamiche hanno voluto interpretare questo genere letterario, così sono nati altri blog, Forum e gruppi di discussione e lettura che giornalmente si occupano di diffondere la passione per la lettura sentimentale.

E siamo solo all’inizio…

 

Pubblicato su Romance Magazine n° 0

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24/02/2012
da Andreina

 

Passion


n° 54-PIACERI E SEGRETI ( Pride and Passion )  di Charlotte Featherstone

Lucy Ashton, figlia del marchese di Stonebrook, ha occhi di smeraldo e capelli fulvi, la cui tinta accesa richiama il suo ardente temperamento. Lucy si diletta di occultismo e chiromanzia nella disperata ricerca dell'amante scomparso, perché il suo unico obiettivo è rivivere la passione provata tra le sue braccia, sfuggendo al severo genitore, che vuole darla in moglie al duca di Sussex.
Ma il gelido duca nasconde in sé un vulcano di desideri trasgressivi e un segreto che affonda le radici in un dramma familiare. Mentre il misterioso Orfeo tesse le sue trame contro Sussex e i suoi amici, l'ombroso lord Black e il libertino Alynwick, intorno al suo quartier generale si agita un mondo di trasgressioni, piaceri perversi, oscuri tradimenti e intrighi. Accerchiata da un'atmosfera di torbide passioni, forse Lucy capirà finalmente cosa significa amare davvero e donarsi completamente, e colui che le farà scoprire il piacere è proprio il più insospettato, l'uomo del suo futuro e anche del suo passato. (sensualità hot)

Nota di elnora: secondo libro della serie  the Brethren Guardians ad oggi così composta:

PASSIONI E MISTERI- Seduction and Scandal
PIACERI E SEGRETI  - Pride and Passion
Temptation and Twilight - in pubblicazione a luglio 2012 negli USA

E' preferibile  ma non indispensabile,  aver letto anche il precedente libro per poter apprezzare appieno il personaggio di Lucy   e i vari riferimenti presenti in questo libro.
Continuano da parte dei Brethren Guardians le ricerce per stanare Orpheus, che intende appropriarsi dei reperti che i tre guardiani ciascuno protagonista di un libro
della serie- custodiscono gelosamente. Questo secondo capitolo della serie vede protagonista Adrian, il duca di Sussex che oltre ai reperti venuti dai lontani Templari, preserva anche un incredibile segreto riguardante il suo passato  e nutre una passione divorante per Lucy. La donna dal canto suo però troppo impegnata a correre dietro al suo ex-amante, mentre  Orpheus  architetta i suoi piani diabolici all'ombra di un circolo che vuole fare il verso all'ormai famigerato Hellfire Club londinese degli inizi del 1700. L'autrice prepara anche il terreno per il terzo libro che vedrà protagonisti  Elizabeth,la sorella cieca di Adrian e il marchese di Alynwick, grazie a succose rivelazioni ad opera di Lizzy in persona.
Se vi piacciono i romance storici molto hot con un pizzico di mistero e di avventura, allora questo libro fa decisamente per voi.

 

n° 55 UN'ESPLOSIONE DI DESIDERIO ( Explosive ) di Beth  Kery

Sophie Gable è un medico irreprensibile. Conosce l'affascinante Thomas Nicasio solo di sfuggita, ma tra loro c'è stato un crescendo di sguardi, ammiccamenti, battute allusive.
Quando la vita di Thomas è improvvisamente travolta da una tragedia familiare, tutto cambia, anche il suo atteggiamento  nei confronti di Sophie. Il raffinato uomo d'affari di successo si trasforma in un predatore torvo e taciturno, affamato di sesso,  dalle apparizioni inspiegabili e dalle assenze altrettanto incomprensibili. Sophie è trascinata in un vortice d'intensa attrazione  erotica, d'incontri ad alto tasso di seduzione, ma sente che Thomas nasconde qualcosa...
Perché l'FBI gli sta dando la caccia? Perché si trova sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato?
Forse le persone di cui più si fida sono proprio coloro che gli hanno rovinato la vita...(Sensualità hot)

Nota di Endimione: "Explosive" è il titolo originale di questo romanzo che, uscito in patria nel 2010, per buona pace di coloro che non amano essere legate a lungo termine da più romanzi, non appartiene ad alcuna serie. La Kery, che si è imposta sul panorama americano prima come scrittrice paranormal/erotico  (ma mai abbandonando questo filone) si è createa un filone parallelo contemporaneo/erotico, a cui appartiene per l'appunto questa storia.
Nel romanzo in questione ritroviamo elementi come avventura, thriller, mistero, un pizzico di umorismo e taaaanto sesso (selvaggio)!

 

 

History

 

n° 421-SENTIERI D'AMORE ( Reprobate Lord, Runaway Lady ) di Isabelle Goddard

Inghilterra, 1817 - Sono le prime luci dell'alba, a Londra, quando Gareth, Conte di Denville, vede una fanciulla che si sta calando dalla finestra di una casa signorile con una corda fatta di lenzuola. Esterrefatto ma anche divertito, non può esimersi dal fermarsi e prestarle l'aiuto che le serve per terminare la discesa. Dalle prime parole che si scambiano, Gareth riconosce in quella giovane ribelle e indipendente uno spirito affine al proprio, e d'impulso le propone di fuggire insieme. Ma i segreti che entrambi nascondono sono tanti e potrebbero minacciare il sentimento che è sbocciato tra loro.(Sensualità warm)

Nota di andreina65: Figlia di militari , Isabelle Goddard ha passato la sua infanzia  spostandosi da un posto all' altro.  Anche se dopo il matrimonio e la nascita dei figli ha optato per una vita più stabile le piace sempre viaggiare. Per molti anni ha insegnato letteratura all'università.
Il XIX secolo è il periodo che preferisce poichè le piace ambientare i propri romanzi in epoca regency, complici anche i libri di Georgette Heyer!
Reprobate Lord, Runaway Lady suo  libro di esordio, è stato nominato dal Romantic Times per il premio di miglior Serie Romance Esordiente del 2011.

 

n° 422-AGLI ORDINI DEL VISCONTE ( Miss in a Man's World ) di Anne  Ashley

Inghilterra, 1802 - Decisa a far luce sulla scomparsa dell'uomo che l'ha allevata come un padre, Georgiana si traveste da ragazzo e parte per Londra. Lungo la strada si imbatte nel Visconte Fincham, che la assume come paggio. Si tratta di un'occupazione che le permette di svolgere approfondite indagini, ma la costringe anche a una stretta e continua intimità con un uomo di cui finisce per innamorarsi perdutamente. Così, per stroncare sul nascere quell'amore impossibile, Georgiana torna a casa e cerca di dimenticare per sempre quella parentesi romantica. Durante la Stagione mondana, però, si ritrova davanti l'affascinante visconte. Chissà se lui la riconoscerà in abiti femminili....(Sensualità warm)

Nota di andreina65: Anna Ashley vive in Inghilterra con la sua famiglia composta oltre che dal marito e da due figli, da due gatti. Nel tempo libero si dedica alla cura del suo giardino. Ha scritto finora 18 romanzi storici, tutti ambientati nel priodo storico Regency. In Italia sono usciti, tra gli altri sempre per Harlequin nella collanza History, i seguenti romanzi: RITRATTO DI GENTILUOMO (Betrayed and Betrothed) - Settembre 2006.  - LO STRANO CASO DI LORD DEVERELL (A Lady of rare quality) - Luglio 2007.- IL MISTERO DEL BOSCO (Lady Gwendolen Investigates) - Marzo 2009, mentre nella collana i grandi romanzi storici ricordiamo GLI SCHERZI DEL CUORE (The Transformation of Miss Ashworth)- Settembre 2010 e I SEGRETI DEL MANIERO (The Viscount's Scandalous Return) -Maggio 2011

 

 

Grandi romanzi storici

 

 n° 816-UN CONTE DA SEDURRE  ( Lady Folbroke's Delicious Deception ) di Christine  Merrill

Londra, 1815 - Quando il marito la lascia, Lady Emily si reca a Londra pretendendo una spiegazione e scopre sconvolta che Adrian è diventato cieco. Decide quindi di sedurlo fingendo di essere una sconosciuta, nella speranza che il conte conceda a un'amante la confidenza e l'intimità che ha negato a lei. Lo stratagemma le permette di stabilire con il marito un rapporto di complicità che prima non aveva, di aiutarlo a ritrovare interesse per la vita e di accendere tra di loro la passione. Ma dopo un'infuocata notte d'amore, improvvisamente Adrian capisce di voler tornare da Emily, sua moglie. Come reagirà quando scoprirà che l'amante e la sua sposa sono la stessa persona?(Sensualità warm)

Nota di elnora: primo libro della serie Ladies in disgrace così composta:

-UN CONTE DA SEDURRE -Lady Folbroke's Delicious Deception
-Lady Drusilla's Road to Ruin
-Lady Priscilla's Shameful Secret

La Merril, che scrive anche romanzi contemporanei, è riuscita a realizzare un sogno coltivato sin dalla tenera età: quello di fare la scrittice,  magari sulle orme di Barbara Cartland con un bel cagnolino da accarezzare, diademi e gioielli. All'inizio non fu facile come immaginava, ma poi la vincita di un concorso per manoscritti inediti, fece approdare un suo romanzo direttamente sulla scrivania di uno dei redattori della Mills & Boon.
Da allora Christine vive la vita dei suoi sogni pubblicando i libri che scrive, nonostante i suoi diademi siano di plastica e si accendano premendo un pulsante, mentre  il suo cagnolino si può ancora far passare per cucciolo e sta bene sulle sue ginocchia.

 

 n° 817-IL CUORE E LA RAGIONE ( The Duke's Governess Bride ) di  Miranda Jarrett

Venezia, 1775 - Per una volta nella vita, Jane non ha voglia di comportarsi come una persona perbene e di fare il proprio dovere. Complice la magia di Venezia, carica di tentazioni alle quali lei non riesce a resistere, decide di seguire l'istinto e non la ragione. E una notte, sulla laguna, si lascia tentare dall'amore per l'affascinante e bellissimo Duca di Aston. Ma una sinistra minaccia aleggia sulla sua felicità e, per non perdere tutto, Jane deve tornare con i piedi per terra e lottare contro un nemico invisibile. (Sensualità warm)

Nota di Elnora: terzo libro della serie Love on the Grand tour ad oggi così composta:
- RITRATTO DI DAMA -The adventurous bride
- The seduction of an English Beauty
- IL CUORE E LA TENTAZIONE -The Duke's Governess Bride

Dopo che nei precedenti libri le giovani donne  che Jane accompagnava nel loro viaggio in Europa si sono sposate, alla donna è rimasto l'arduo compito di comunicare al padre  Richard Farron duca di Aston che le sue figlie si sono sistemate e accasate con uomini che forse non incontrano i suoi ideali. L'uomo infatti  non è per niente lieto di scoprire che le figlie che anelava di rivedere non sono presenti all'incontro.Complice infatti anche l'atmosfera della laguna veneziana che proprio non si addice all'animo turbolento dell'uomo, Richard comincia ad andare su tutte le furie.Solo le lettere che le sue bambine gli hanno scritto, a testimonianzadell'amore felice che stanno vivendo riescono ad ammorbidirlo, così tanto da vedere Jane sotto una luce completamente diversa: più seducente.
E proprio per lui l'irritante Venezia farà da cornice ad un timido amore  nascente, che dovrà superare la memoria di una moglie defunta e un individuo arrogante ed egoista per sbocciare fieramente.
Miranda Jarrett è lo pseudonimo di Susan Holloway Scott  con il quale l'autrice ha
pubblicato più di trenta romances di genere storico per Harlequin e Pocket Books, tradotti in undici lingue e pubblicati in sedici paesi nel mondo. Miranda Jarrett e Susan Holloway Scott rappresentano anche due mondi diversi: il mondo della Jarrett racconta di storie romantiche fittizie mentre come Holloway l'autrice offre trame più sostanziose dal punto di vista storico dei personaggi e degli intrecci.

 

 n° 818-TRA LE BRACCIA DI UN BARBARO ( Bound to the barbarian ) di Carol Townend

Turchia, 1081 - Per Katerina è giunto il momento di restituire il favore che la Principessa Theodora le ha fatto anni prima liberandola dalla schiavitù. Così accetta di vestire i panni della sua signora e di imbarcarsi alla volta di Costantinopoli con Ashfirth il Sassone, l'uomo più fidato dell'imperatore. Terminata la missione, tuttavia, si rende conto che con i suoi occhi di cerbiatta ha fatto breccia nella mente e nel cuore del coraggioso guerriero barbaro. E allora, divisa tra la fedeltà verso la principessa e il bisogno di essere sincera con l'uomo che ha imparato ad amare, deve prendere la decisione più difficile di tutta la sua vita. A chi dei due donerà la propria lealtà. (Sensualità warm)

Nota di elnora: primo libro della serie Palace Bride, ambientata nell'undicesimo secolo durante l'impero bizantino.

Il protagonista di questa storia è il comandante della Guardia Variaga, un gruppo di guerrieri stranieri inizialmente di origine scandinava ma poi quasi esclusivamenti inglesi che costituivano la guardia personale dell'imperatore bizantino e che vide la nascita nel 989. L'autrice si è documentata a fondo per la scrittura di questo romanzo, come testimoniano le foto raccolte durante il suo viaggio a Istanbul complete di alcune piantine  pubblicate sul suo blog QUI

 

 n° 819- UNA PROPOSTA INATTESA ( The Viscount and the Virgin ) di Annie Burrows

Inghilterra, 1815 - Imogen Hebden sa di non essere il diamante del ton, ma piuttosto una goffa e maldestra zitella, e che quella Stagione, la sua ultima possibilità di trovare marito, sarà sicuramente un disastro. Quale corteggiatore può infatti essere attratto da lei, che ha ventiquattro anni ed è senza dote? Poi, inaspettatamente, il Visconte di Mildenhall chiede la sua mano. Ma anche una fanciulla inesperta come lei si rende conto che il più affascinante, ricercato e arrogante libertino di Londra ha troppa fretta di convolare a nozze. Così, per scoprire che cosa le nasconde, Imogen decide di assecondarlo e stare a vedere... (Sensualità warm)

Nota di elnora: Imogen Hebden ha un passato piuttosto travagliato: dopo che il padre è stato impiccato, la madre si è risposata con un anziano signore di classe sociale inferiore. Imogen ha trascorso la sua gioventù fra pesca, equitazione e correre dietro ai tre fratellastri.
Con la morte della mamma e del patrigno, Imogen è rimasta sola al mondo e senza alcuna dote, ospite degli zii materni a Londra che gli hanno promesso di finanziare una Stagione nella speranza che la fanciulla trovi un marito. L'incontro con il Visconte Mildenhall Monty fresco di eredità non avviene sotto una buona stella: Imogen rovescia accidentalmente lo champagne addosso al Visconte, il quale è convinto che il gesto sia stato premeditato per avvicinarlo e cercare di spuntare un matrimonio vantaggioso. Ma il destino pare avere in serbo per entrambi sorprese inaspettate e ci metterà lo zampino.
Riusciranno Imogen e Monty a mettere la parte le insicurezze per conoscersi e amarsi ?

 


Grandi romanzi storici special

 

n° 154-PECCATI DI UNA GENTILDONNA ( One Wicked sin )  di Nicola Cornick

Londra, 1813 - Bandita dalla società e ripudiata dalla famiglia, dopo il divorzio Charlotte Cummings si è adattata a fare la cortigiana a Covent Garden, ma anche quella discutibile possibilità di sopravvivenza sta per naufragare. Proprio quando tutto sembra perduto, riceve una proposta che, per quanto scandalosa, potrebbe risolvere tutti i suoi problemi. Ethan Ryder, un nobile irlandese che ha sposato la causa napoleonica e che per questo è finito in prigione, ha bisogno di un'amante che distragga l'attenzione delle autorità mentre organizza un'audace beffa ai danni dei suoi carcerieri. La bellissima e chiacchierata Lottie fa proprio al caso suo, e per lei sarebbe l'occasione di sfuggire a una vita che odia con tutte le proprie forze. Solo che quell'accordo innesca tra loro una passione folgorante, con cui nessuno dei due ha fatto i conti...(Sensualità hot)

Nota di Poppy77: "Peccati di una gentildonna" è il secondo libro di una serie che conta 6 romanzi dal titolo "The Scandalous Women of the Ton". Come confessa la stessa autrice sul suo sito, lei stessa è sempre stata attratta dall'idea di personaggi femminili forti che reagiscono alle avversità arrivando a compiere scelte estreme e scandalose per quell'epoca. Così come accadeva nel primo libro della serie pubblicato da Harmony solo qualche mese fa, anche in questo incontriamo un'eroina coraggiosa e determinata, Charlotte Cummings, che dopo essere stata ripudiata da un marito insensibile e bugiardo e dalla sua stessa famiglia compie la più estrema delle decisioni per sopravvivere: diventare una cortigiana.
I libri della saga sono leggibili separatamente anche se rincontriamo i vari personaggi anche nei libri successivi. La serie è così composta:

- SCANDALI A LONDRA (Whisper of Scandal)- protagonisti lady Joanna Ware e Lord Alexander Grant
- PECCATI DI UNA GENTILDONNA (One Wicked Sin)- protagonisti Charlotte (Lottie) Pallister e Ethan Ryder
- Mistress by Midnight- inedito in Italia - protagonisti Lady Merryn Fenner e Garrick Duca di Farne
- Notorius- inedito in Italia- protagonisti Susanna Burney e James Devlin
- Desired- inedito in Italia - protagonisti Tess Darent e Owen Purchase, Visconte di Rothbury
- Forbidden- in pubblicazione- protagonisti Margery Mallon e Lord Henry Wardeaux

LEGGI IL PRIMO CAPITOLO
 

 
 

n° 155-SILENZI E COMPLOTTI ( The Dark Enquiry ) di Deanna  Raybourn

Londra, 1889 - Un bottone dorato è l'unico indizio concreto che Julia e Nicholas Brisbane hanno in mano per scovare l'assassino di Madame Séraphine, sedicente medium morta per avvelenamento proprio sotto i loro occhi. Chi aveva interesse a ucciderla? Un cliente deluso dalle sue mistificazioni? Oppure la mite, scialba Agathe, stanca di vivere nell'ombra della bella e spregiudicata sorella? O addirittura Bellmont, il fratello maggiore di Julia, politico bacchettone che con Séraphine si era concesso una compromettente scappatella? Tra le complicazioni create dalla bizzarra famiglia March, dagli altrettanto bizzarri domestici e dai parenti gitani di Nicholas, qualcuno attenta alla vita di Julia e, per risolvere lo spinoso caso, Brisbane dovrà affidarsi non solo alla scienza e al suo acume investigativo, ma anche alla curiosità e all'intuito femminile della sua incontenibile moglie.
Una storia drammatica e appassionante, pervasa da una sottile vena di humour.(Sensualità warm)

Nota di Poppy77: SILENZI E COMPLOTTI è il quinto romanzo dei Casi di Lady Julia Grey (Lady Julia Grey Mysteries).Come ben sa chi ama e apprezza questa serie, qui non siamo di fronte al classico romance, ma si tratta di un vero e proprio giallo, nei quale la componente dell'intrigo e del mistero ha un ruolo preponderante rispetto a quella romantica e passionale, non mancano però dialoghi frizzanti e un delicato gusto delle descrizioni e delle atmosfere. In questo nuovo romanzo della saga la nostra coppia di sposi/investigatori si troverà invischiata in un mistero con un tocco di paranormale. Appena tornata a Londra dalla sua movimentata Luna di Miele, Julia viene subito catturata da un nuovo caso da investigare mentre si sta occupando di aiutare il marito nel suo lavoro. Sedute spiritiche, un ricatto, enigmatici gitani, pericolose spie e un assassinio sono come il canto di una sirena per la nostra determinata protagonista. Questa volta fenomeni apparentemente sovrannaturali cattureranno l'attenzione di Nicholas e Julia che per risolvere l'intricata matassa avranno bisogno di tutto il loro acume e la loro prontezza di spirito.
La serie ad oggi è così composta:

1 - SILENZI E VELENI (Silent in the Grave)
2 - SILENZI E SEGRETI (Silent in the Sanctuary)
3 - SILENZI E MISTERI (Silent on the Moor)
4 - SILENZI E SUSSURRI (Dark Road to Darjeeling)
5- SILENZI E COMPLOTTI (The Dark Enquiry)

LEGGI IL PRIMO CAPITOLO 

 
 

                  

 

Bluenocturne

 

n° 59-L'ULTIMO GRAFFIO (Alpha) di Rachel Vincent

Il giorno della resa dei conti è arrivato.

Accusati di rapimento, omicidio e alto tradimento, Faythe, Jace e Marc devono accantonare le questioni di cuore e unire le  forze per combattere. Ma per Faythe, diventata Alpha del clan Centromeridionale, vendicare i suoi morti e combattere gli  spietati nemici della sua gente non è l'unica sfida. Perché il giorno della resa dei conti è arrivato, e lei dovrà scegliere tra i  due uomini che più ama. Sapendo che qualunque sia la decisione, nulla sarà più lo stesso.(Sensualità warm)

Nota di Endimione: finalmente eccoci  giunti all'ultimo capitolo di questa serie composta in tutto da 6 libri.
Per coloro che non conoscessero ancora la serie dovete sapere che la "Shifters series" va letta necessariamente in ordine e sin dall'inizio, in quanto sebbene ogni singolo volume affronti avventure differenti, ed eventualmente leggibili separatamente, la storia e l'evoluzione personale della protagonista, l'aspetto romantico ed anche i filoni narrativi dei personaggi secondari risulterebberodavvero poco comprensibili. Per coloro che invece hanno seguito la serie finalmente leggeranno l'atteso finale, sia sul versante riguardante il clan in un crescendo di potere, vendetta e giustizia; sia sul versante sentimentale, con il  tiangolo
Marc/Faythe/Jace (grrrrr!). Da non perdere!

La serie di Rachel Vincent è così composta:

1. IL GRAFFIO DELLA PANTERA 2007 (Stray).
2. IL GRAFFIO DELLA NOTTE 2008 (Rogue).
3. GRAFFIO SULLA PELLE  2009 (Pride).
4. GRAFFIO ASSASSINO  2009 (Prey).
5. GRAFFIO SULL'ANIMA 2010 (Shift).
6. L'ULTIMO GRAFFIO  2010 (Alpha).

 

n° 60-TENEBRE NEL CUORE (Edge Of Hunger) di Rhyannon  Byrd

Ian ha sempre saputo di avere un lato oscuro, ma è deciso a condurre una vita normale, ignorando gli  inquietanti sogni erotici che tormentano le sue notti. Fino a quando Molly, una strana ragazza che sostiene di  comunicare con gli spiriti dei defunti, non gli confida di aver condiviso quegli incubi.
E i segni del suo morso sul collo ne sono la prova. Inoltre ha un messaggio da parte di sua madre, morta da pochi mesi: il nemico è vicino, ed è tempo che la creatura che dimora dentro di lui si risvegli per combatterlo.
Ma per farlo Ian dovrà bere il sangue di Molly. Una tentazione che potrebbe essere pericolosa per entrambi...(Sensualità hot)

Nota di Endimione: debutta in Italia nella collana Bluenocturne con la sua serie più famosa ed apprezzata, Ryannon Byrd.
La Byrd che ha iniziato questa serie nel 2009, con un semplice racconto/prequel, l'ha appena terminata  a leggere i commenti delle lettrici  più che positivamente, nel 2011. Tenetevi forte  ragazze perchè da quanto ho potuto leggere in giro sul web, si prospetta una serie mooolto hot (la Byrd è un'autrice dall' "impronta" erotica) piena di sorprese e dall'evoluzione molto molto interessante per ben 2 ragioni: sebbene la serie si componga di 8 romanzi le lettrici americane (tante) hanno attribuito commenti positivissimi  ad ogni romanzo, senza mai lamentare un calo di gradimento nella trama orizzantale e in quelle singole, nella suspence o da punto divista romance;  inoltre la Byrd ci propone una nuova chiave di lettura della mitologia vampirica e/o pseudo tale che pare essere una ventata d'aria nuova!

La serie  "PRIMAL INSTINCTS" è composta da:

00. Edge of Craving (racconto prequel) 2009 - Inedito
01. TENEBRE NEL CUORE (Edge Of Hunger 2009)
02. Edge Of Danger 2009
03. Edge of Desire 2009
04. Touch of Seduction 2010
05. Touch of Surrender 2010
06. Touch of Temptation 2010
07. Rush of Darkness 2010
08. Rush of Pleasure 2011

 

 

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24/02/2012
da Andreina

AND THE WINNER IS...

Con i complimenti del blog

siamo felicissime di poter regalare alla seguente lettrice una copia di Venti d'amore e di guerra  gentilmente offerta dalla Leggereditore, che ringraziamo vivamente per la collaborazione:
 

 

Silvietta, commento #17

Congratulazioni alle vincitrice!

Contattaci in privato alla e-mail: info@romancebooks.it, comunicandoci l'indirizzo per spedire il libro. In assenza di comunicazione entro due settimane, procederemo ad una nuova estrazione

 

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23/02/2012
da VeronicaBennet

L’amore e la passione secondo Silia
di Telenad


"L'amore e la passione secondo Silia" si collocherebbe all'interno del romanzo e nasce dalla voglia di esternare quanto questo personaggio sia complesso, affascinante e assolutamente non incompatibile con l'epoca storica... in fondo, se c'è stato un progresso nella condizione femminile, è anche grazie a certe donne straordinarie e agli uomini che le hanno amate in quanto tali.

Erano stati dei passi a destarla. Passi che si erano fermati davanti alla porta chiusa da Malius con tanto fragore la sera prima. Silia aveva l’impressione che tutta la stanza pulsasse al ritmo furioso del suo cuore.  La porta si aprì e dopo qualche istante si richiuse, quasi senza rumore.
La ragazza non si mosse. Restò immobile lottando contro se stessa per mantenere il respiro regolare e il corpo morbidamente rilassato come nel sonno mentre tutto il suo essere fremeva di aspettativa. Ben presto però non ne potè più così balzò a sedere sul letto, il lenzuolo stretto contro il seno e gli occhi ansiosi a frugare la stanza… vuota. Manlius l’aveva creduta addormentata e non era entrato.
Un altro inganno perpetrato ai danni di Manlius e lui non lo meritava.
Come non meritava che la sua casa fosse infestata da infide vipere. Una fidanzata dalla doppia natura, una serva intrigante dalla menzogna facile e fin troppo credibile e qualcuno nell’ombra che tramava insospettato ai danni dei Tarsia, ma anche dei Rosetum. Per quello era lì, per scoprire gli inganni, prevedere i tranelli, non per altro.
Balzò in piedi, scostò le coltri e scrutò il letto. Eccole lì, due minuscole macchioline, uno sguardo poco attento non le avrebbe viste. Si toccò, raggiunse il bacile dell’acqua e con uno straccio si pulì. C’era appena un’ombra rossastra, nessun dolore, nessun disagio, a parte il fremito nel petto al ricordo, e la vergogna, il rimpianto, di averne fatto una questione di orgoglio, di aver voluto trasformare un atto d’amore in una sfida. Si sentì mancare, il groppo alla gola le tolse il respiro ma poi colse la propria immagine riflessa nel grande specchio d’argento.
Era un oggetto lussuoso e stupendo, la superficie della lastra però non era perfetta e rimandava un’immagine appena un poco deformata ma, innegabilmente, era un’immagine di donna. Lo straccio cadde dimentico a terra e le mani di Silia percorsero lievi il contorno dei seni e dei fianchi vedendoli con gli occhi di un uomo, gli occhi di Manlius, e si fermarono lì a incorniciare il simbolo della sua femminilità. E capì. Capì appieno il potere della seduzione che fino a quel momento aveva esercitato inconsapevole, comprese come e perché, in quel mondo dominato da uomini temerari e forti, quella fosse l’unica arma per una donna. Era però anche il dono più grande che una donna potesse fare al suo uomo. E Manlius era il suo uomo, doveva solo fargli comprendere che lei era la sua donna.
Nessuno prima e nessun altro dopo. Fu con questa disposizione d’animo che Silia infine si risolse a cercare i propri abiti per indossarli.
C’erano anche altri doni che poteva fare a Manlius, oltre al suo corpo. Avrebbe messo tutta se stessa al suo servizio, tutto il suo intuito e tutta la sua determinazione. Voleva salvare Aureliano, certo, smascherare chi cospirava contro la pace, d’accordo, ma voleva anche riabilitare il nome dei Rosetum agli occhi di tutte le genti di Tarsia. Voleva che tutti la considerassero degna del loro signore, degna di diventarne la sposa… se lui avesse voluto. Non che dubitasse di esserlo, ma sapeva che la tempra di Manlius non gli avrebbe consentito di prescindere dai suoi doveri sposando una donna non all’altezza delle aspettative delle sue genti, ne lei l’avrebbe voluto.
Lo amava perché era quello che era.
Come fosse accaduto e perché, non aveva importanza. Gli avrebbe dato tutta se stessa, si sarebbe fatta amare… balenò all’improvviso il ricordo della parole dure di lui.
Sono altre le donne che parlano ai miei sensi.
Di nuovo si sentì mancare ma Silia si rifiutò di farsi sommergere dal pessimismo, usò tutta la sua forza di volontà per scacciare la grigia sensazione di impotenza che minacciava di travolgerla. D’accordo, non sarebbe stato facile farsi amare per come era ma ci avrebbe provato. Non avrebbe lasciato nulla di intentato c’erano troppe cose in gioco, troppe vite. Era abituata a lottare, quelli in cui viveva non erano tempi facili per una donna, dubitava ce ne fossero stati in passato e probabilmente non ce ne sarebbero stati mai in futuro. Silia era fortunata, e lo sapeva, perché la sua famiglia non era una di quelle bigotte che si conformava alle consuetudini, qualunque esse fossero, subendole passivamente, i Rosetum mettevano in discussione tutto, ragionavano su tutto e alle volte agivano anche d’impulso seguendo il cuore e basta.
Non tradire te stessa, tutto il resto s’aggiusta.
Le parole di sua madre, il motto stesso della famiglia, le diedero una forza improvvisa e così portentosa da farla quasi ridere. Sì, Aureliano aveva agito d’impulso seducendo la promessa sposa di Manlius, lei stessa aveva agito d’impulso abbandonandosi alla passione con un uomo che nelle parole se non nei gesti la disprezzava, adesso era ora di mettere le cose a posto.
Era pronta. Si guardò nel grande specchio apprezzandosi. Aveva notizie decisive per scagionare Aureliano, ma non poteva comunicarle a Manlius direttamente, temeva non fosse obiettivo. Il fratello di lui pareva esserlo ancora meno, inutile tentare con il vecchio conte, e anche con il nubiano… rimaneva Yusuf. Fece un respiro profondo e si avviò alla porta, esitò appena prima di aprirla con un gesto deciso.

 

Ritorno a Tarsia
di Veronica Bennet

"Ritorno a Tarsia" è un omaggio al piccolo Livio, un personaggio che ha suscitato in me una forte curiosità e un infinito interesse. Il mio Livio però è un uomo adulto, un mercenario al servizio del Re e il suo ritorno è soltanto una breve apparizione, necessaria per comunicare una cattiva notizia. Ma il destino talvolta è beffardo e un incontro molto particolare farà vacillare le sue certezze.

 

Anno 1152
Il cavaliere tirò leggermente le briglie e il cavallo sollevò la testa sbuffando irrequieto. Il suo volto, segnato da una lunga cicatrice e incorniciato da una folta barba scura, tradì un sorriso.
Il castello di Tarsia dominava l’intera vallata. Sotto l’ultimo scorcio di sole la sua ombra si allungava fino alla foresta.
L’uomo si guardò intorno accarezzando con lo sguardo le colline selvagge e i declivi circostanti. Erano passati molti anni e non sapeva se i signori di Tarsia lo avrebbero accolto con gioia, ma non era venuto per restare.
Il suo compito era portare al conte Manlius la notizia della morte di Yusuf Hanifa, dopodiché sarebbe ripartito alla volta della Germania, pronto a combattere per il suo nuovo re: Federico I di Svevia.
L’uomo sorrise di nuovo. 
Yusuf era stato buono con lui.
Lo aveva strappato alla carovana di nomadi alla quale si era aggregato allevandolo come quel padre che non aveva mai avuto. Se ora era un soldato, esperto nella lotta e valoroso in battaglia il merito era solo di quell’ostinato saraceno. Con infinita pazienza gli aveva insegnato a coltivare l’anima e ad amare il prossimo con giustizia e lealtà, dimostrandogli che anche un cuore nero come il suo era in grado di cambiare.
Ma quell’uomo pieno di virtù e capace di curare ogni tipo di ferita non era stato capace di vincere la sua sfida più importante. Un male sconosciuto lo aveva prosciugato delle sue forze, rendendolo sempre più debole fino a condurlo alla morte.
Nella sua mente frammenti di ricordi si fecero spazio con irruenza, riportandolo all’ultimo giorno trascorso a Tarsia.
Gli sembrava ancora di vederla.
Silia, dagli occhi leali e dalla voce gentile. Bellissima nell’abito rosso e i capelli sciolti sulle spalle. Una regina che aveva lottato contro tutto e tutti pur di sposare l’uomo che amava.
Il cavaliere si toccò istintivamente una coscia con la grande mano callosa.
Un giorno Silia gli aveva detto che andare a cavallo avrebbe irrobustito la sua gamba e così era stato. Il costante cavalcare insieme agli intensi allenamenti di Yusuf si erano rivelati un'ottima cura. Ora le sue gambe erano forti e quella più corta non gli impediva di essere veloce e scattante come qualsiasi altro soldato.
“Livio il tenace” come lo chiamava spesso Yusuf, non era più un bimbetto fragile attaccato alle gonne della sorella, ma un vero uomo.
Il volto di Amelina, ormai sbiadito dal tempo, si affacciò nella memoria per poi sparire subito. Non aveva mai pianto la sua morte, così come non gli si era mai affezionato quando era in vita. Un rumore lo strappò alle sue riflessioni.
Livio si voltò appena. Con la mano afferrò l’impugnatura della spada assicurata al suo corpo. I muscoli tesi, i sensi all’erta, pronti all’attacco se fosse stato necessario.
Gli alberi della foresta si strinsero tra loro fino a creare una fitta rete di chiaroscuri. Accarezzata dalle luci del tramonto, una piccola figura cavalcava con leggiadria un palafreno dal manto marrone.
Quando si accorse della sua presenza, l’amazzone rallentò la sua corsa fino a fermarsi a poca distanza da lui.
Livio si ritrovò a fissare due grandi occhi grigi che si facevano spazio in un viso dalla pelle candida e contornato da una setosa chioma di capelli corvini. Era giovane e incredibilmente bella.
Domandarsi chi fosse non fu necessario.
Yusuf aveva ricevuto la notizia della nascita di Costanza di Tarsia così come quella dei due gemelli, Pietro e Grimaldo, nati poco dopo.
«Voi dovete essere Costanza» disse allontanando la mano dalla spada.
Lo sguardo di lei si accese di stupore e perplessità. «Chi siete? E come potete dirlo, dal momento che non mi conoscete?»
«Sono un soldato al servizio del re. Il mio nome è Livio e voi siete il ritratto di vostra madre.»
Quelle poche parole bastarono a suscitare il suo interesse. La giovane spronò il cavallo e si avvicinò scrutandolo attraverso i suoi occhi d’argento.
«Avete ragione, lo affermano in molti» ammise sorridendo. «Perché siete qui? Che cosa vi porta a Tarsia?»
Livio esitò un istante. Non era certo di poter parlare liberamente. La morte di un uomo non era un buon argomento di conversazione.
«Devo parlare al conte, vostro padre.»
Costanza sembrò soppesare il significato delle sue parole. Un’ombra di preoccupazione velò il suo bel viso.
«Mio padre non ha più l’età per combattere. Se siete venuto per richiamarlo alle armi potete anche andarvene.»
Livio sorrise.
Manlius di Tarsia era un uomo fortunato ad avere una figlia così bella e devota, tuttavia la primogenita non conosceva la reale forza del padre. Un guerriero come lui sarebbe stato in grado di combattere anche sul letto di morte.
«Non temete, non si tratta di questo. Il messaggio che gli porto riguarda un suo vecchio amico.»
Lo sguardo di Costanza si addolcì un poco.
«In questo caso vi porgo le mie scuse e vi invito a seguirmi al castello. Mio padre è a caccia con i miei fratelli ma ormai saranno sulla via del ritorno. Nell’attesa potrete far riposare il vostro destriero e godere della compagnia di mia madre di fronte ad un lauto pasto.»
Livio inclinò la testa in segno di ringraziamento e affiancò il cavallo al suo.
Gli unici rumori lungo il sentiero che attraversava la radura erano il rimbombare degli zoccoli sulla ghiaia e il cupo tintinnare della sua spada.
La stanchezza del viaggio sembrava svanita di colpo. I suoi pensieri, così come i suoi occhi, erano rivolti unicamente alla nobile Costanza.
La giovane cavalcava a pelo con la stessa abilità di un uomo, eppure il suo portamento era elegante e femminile. La schiena eretta, le spalle dritte e le mani delicatamente appoggiate sulle briglie, come se stessero trattenendo una ghirlanda di fiori. Livio scosse la testa. Non era nuovo ai rapporti con le donne, ne aveva avute molte, ma nessuna vantava una simile bellezza. All’improvviso Costanza si voltò verso di lui accennando un sorriso.
Il suo cuore prese a galoppare velocemente e per la prima volta nella sua vita Livio si sentì in imbarazzo. Rimproverandosi per quella debolezza riportò lo sguardo sul sentiero decidendo che si sarebbe trattenuto soltanto il tempo necessario per compiere il suo dovere. Non aveva mai considerato Tarsia come la sua casa eppure quel piccolo sorriso, tenero e struggente, era bastato ad azzerare le sue difese. In quel breve istante la sua mente si era spinta verso un futuro che non poteva permettersi di sognare.
Le sue umili origini avevano il potere di riportarlo alla realtà. Era il fratello di una serva e nessuna donna di nobile lignaggio lo avrebbe visto con altri occhi.
«Artemio si prenderà cura del vostro cavallo.»
La voce di Costanza lo risvegliò.
Avevano appena attraversato il ponte levatoio e uno scudiero attendeva le sue briglie con la mano alzata.
Con un balzo Livio si lasciò scivolare a terra. Sotto il suo peso la gamba cedette leggermente ma non gli impedì di rimanere in piedi.
Quando sollevò il viso, il suo sguardo incontrò quello di Costanza. L’espressione intelligente di chi sapeva leggere il silenzio.
Con gentilezza lo invitò a seguirla nella sala d’arme.
Il castello non era cambiato. Erbe odorose ricoprivano il pavimento mentre arazzi raffiguranti scene di caccia erano appesi lungo le pareti. I candelabri già accesi gettavano luce in ogni angolo del corridoio.
La grande porta di legno del salone era aperta e nell’udire la voce di Silia Livio si fermò. Le braccia rigide lungo i fianchi.
Era più teso di quanto immaginava.
Costanza lo raggiunse e gli afferrò una mano stringendola tra le sue. I suoi occhi brillavano di una luce rara, viva come il metallo da cui viene forgiata una spada.
«Soltanto quando siete sceso da cavallo ho capito chi siete. Mia madre mi ha parlato spesso di voi, con grande ammirazione.»
Livio deglutì a fatica, sorpreso da quel gesto così intimo.
Ogni incontro della sua vita non era mai avvenuto per caso, guidandolo sempre nella giusta direzione. Forse anche quella giovane donna era un segno del destino.
La sua ferma convinzione di lasciare Tarsia cominciò a vacillare.
Tra i pensieri confusi si fecero strada le parole che Yusuf gli ripeteva sempre nei momenti d’incertezza.
“Il futuro trova ragione solo in qualcosa che è vivo nel presente”.

 

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22/02/2012
da Maet

 

AND THE WINNER IS...

Con i complimenti del blog

siamo felicissime di poter regalare alla seguente lettrice una copia autografata di Chi voglio sei tu, gentilmente offerta da Mariangela Camocardi, che ringraziamo vivamente per la collaborazione:

 

                                    


NIKI, COMMENTO #27

Congratulazioni alle vincitrice!

Contattaci in privato alla e-mail: info@romancebooks.it, comunicandoci l'indirizzo per spedire il libro. In assenza di comunicazione entro due settimane, procederemo ad una nuova estrazione

 

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22/02/2012
da Andreina

 

 

Qualche tempo fa, una cara lettrice mi scrisse per sapere la prossima uscita del libro della famosissima serie La Confraternita del Pugnale Nero di J.R. Ward. Scambiandoci delle email, mi chiese se conoscevo il gioco dedicato alla serie che stava dilagando  nel mondo del web, precisamente nel social network più famoso e usato al mondo: Facebook.
In verità, sapevo che un gioco dedicato alla serie stava mietendo vittime  ,  ma non credevo che avrebbe spopolato così tanto e che molti neofiti del genere avrebbero aderito.
Essendo però ignorante in materia -  del gioco non della Ward, of course! - ho chiesto alla lettrice, giocatrice doc, di spiegarmi esattamente in cosa consistesse il gioco in questione.  Lei gentilmente ha girato la domanda al gruppo: quindi, lettrici e lettori (lo so che ci leggono anche i maschietti!)... se amate tutto della famosa saga, se non vi basta leggere i libri e se vi piace il gioco duro ...scoprite il mondo della BDBITA!


 
Ecco come hanno risposto gli amministratori della  BDBITA mania!

BDBITA.
Che dire, questo gruppo nasce su facebook esattamente 18 mesi fa dalla passione di persone per la lettura della famosa saga nata dalla penna di J. R. Ward, ovvero "Black Dagger Brotherhood". Queste stesse persone, specifichiamo però esclusivamente maggiorenni, hanno dato vita ai personaggi del libro attraverso storie inventate, ma sempre inerenti alla saga stessa, con foto, e racconti brevi, muovendoli con solerzia rispettando il più possibile le caratteristiche dei protagonisti.
Il nostro gruppo, il cui Amministratore è Vishous, nasce per puro divertimento e passione,ed e' seguito assiduamente da molte persone, stranieri e non. Solitamente le ruolate si svolgono di sera e notte. Col passare del tempo abbiamo notato la partecipazione goliardica dei fan alle storie che vengono inventate, abbiamo così deciso di introdurre una novità: gli amarcord. Con questa definizione intendiamo far rivivere con le ruolate pezzi tratti direttamente dei libri e votati dai fans stessi.E la pagina dello Story line, in cui sono inserite tutte le ruolate delle trame da noi realizzate. E altre novità e idee sono in corso d'opera!
Pagina del gruppo QUI  dove si trovano tutte le informazioni del  gioco, con i link delle pagine a noi correlate e dei gruppi entro i quali si sviluppano le ruolate

Tutti i diritti appartengono alla Confraternita del Pugnale Nero by J.R.Ward solo per i maggiori di 18 anni presenza d'immagini sessuali e linguaggio violento. Verified Official RolePlayer© Profile Original & Official

- Lo studio del Re Wratth Bdbita QUI 

 - Il tempio della Vergine Scriba Bdbita QUI

 - Il Fan Page di Vishous e Jane Bdbita QUI 

- Il fan Page di Butch e Marissa O'neil Bdbita QUI

 

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21/02/2012
da Andreina

 

 

«Luna affascinante stanotte! Qualcuno ci rimetterà la pelle per essersi lasciato sedurre!».

L’amore è un sentimento vigliacco. Non si basta mai. Non puoi fermarti a un solo essere umano, se hai cominciato ad amare. Devi allargare il cerchio e comprendere gli altri perché il tuo amore vuol crescere e prosperare. Ma se una parte della cosa sola che siete tu e il tuo amato crede di non meritare tanto? Se l’amore è cresciuto più velocemente di quanto non siano cresciuti gli amanti? Perché il nostro amore è esploso, ma noi siamo rimasti due piccoli diciottenni impauriti e ci siamo accorti d’un tratto che ogni strada percorribile ci avrebbe condotti lontani anni luce dalla felicità.
 

La nebbia e il freddo rendono Redlie nervosa e triste… e il giaguaro sta cambiando pelle. Gli amici vorrebbero stringere entrambi nel loro abbraccio pieno di calore, ma tutto è confuso, sbagliato. I ricordi per Sean e Redlie sono terribili… e poi c'è un diario, e i parenti in Italia, e un misterioso quadro, e ci si mette anche un gruppo di energumeni a complicare le cose.

Se si è diversi non si può essere amati.
Dunque, chi è il vero mostro?
La rivoluzione è solo agli albori. Serve energia straordinaria. Servono tuoni e fulmini!

È inenarrabile ciò che si prova nel vedersi splendida agli occhi di colui che è splendido ai propri. È da impazzire, è da gridare di gioia, è da morire!


L’incipit dei Red Hot Chili Peppers:

I love all of you
Hurt by the cold
So hard and lonely too
When you don't know yourself
(My friends, One Hot Minute).

Note di andreina65: Torna Anna Giraldo con Thunder + Lightning,  sequel di 436” il suo  primo romanzo urban-fantasy  tutto italiano  pubblicato recentemente  sempre dalla Casini editore(per info QUI). Possiamo finalmente seguire  le vicende di  Redlie e Sean, e del loro amore tormentato. Cosa succederà ai nostri amati protagonisti ? riusciranno con il loro amore a superare gli ostacoli che il destino farà loro incontare? Non ci resta che scoprirlo leggendo questo atteso secondo libro appartenente alla serie del giaguaro. 

Anna Giraldo, vive in un paese della provincia di Mantova. Ha conseguito la Laurea in Economia e Commercio presso l’Università di Parma e il Master in Informatica gestionale presso il Consorzio Universitario Mantovano. Si occupa di consulenza informatica, dopo una breve esperienza nel settore commerciale.
Ama talmente tanto i gatti , che ne ha cinque, tutti raccolti per strada: Irina, Cristina, Edvige, Rosso e Cocò.
Le  piace leggere, non preferisce un genere in particolare, però  si affeziona molto agli autori. Per questo motivo si definisce una lettrice seriale, se trova un autore  interessante  non lo abbandona finché non ha terminato tutta la sua bibliografia.
Non appena ha la possibilitòà le piace fare un viaggio, è  attratta dai climi nordici e dal mare freddo
I suoi lavori sono quasi tutti di genere fantastico, spazia dall’horror al  fantasy, ma nel  suo stile  c'è una mescolanza di di generi.Quasi tutti i racconti brevi e i due romanzi sono legati tra loro, hanno in comune personaggi e trame, sono un’unica lunghissima storia, che l'autrice spera  possano essere godibili anche separatamente.

 

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20/02/2012
da Telenad

Ormai lo sapete, no?, siamo sempre in fermento, sempre in cerca di effetti romance per le nostre affezionate (ma anche per noi bloggers)... ed ecco che da una domanda un pochino impertinente (domandare è lecito) e la conseguente cortese risposta è scaturita una splendida opportunità per Isn't it Romantic?... carissime lettrici, abbiamo il piacere, e l’onore, di ospitare nelle nostre pagine l’uomo che negli ultimi anni ha, più di ogni altro, contribuito a rendere le collane de I Romanzi Mondadori sempre più articolate e sempre più qualitative… MARZIO BIANCOLINO!

Era il 19/04/2010 quando sul Blog de “I Romanzi Mondadori” lei si è presentato come nuovo editor responsabile. All’epoca la prima collana Emozioni era appena stata soppressa, i primi Dark Passion erano stati criticati, si parlava di una nuova collana Passione mentre gli Extra Passion non erano neppure nei progetti. Signor Biancolino, ci faccia contente: lasci da parte la modestia e si vanti un pochino delle collane che gestisce…
Effettivamente si trattava di un momento abbastanza delicato, se a quanto sopra vogliamo aggiungere anche il tumultuoso argomento copertine. Ricordo che in qualche blog veniva addirittura minacciato uno sciopero dell’acquisto nei nostri confronti… Poi, per fortuna, quella clamorosa protesta è rientrata e certe situazioni si sono raddrizzate. Però, nel bene e nel male, responsabilità e meriti vanno condivisi a più livelli senza soffermarsi esclusivamente a quello redazionale, ognuno secondo le proprie competenze.
Un altro aspetto che sentivo critico era quello della comunicazione con le nostre lettrici: come un continuo sfilacciamento che rischiava di diventare un’inopportuna distanza a scapito degli uni e degli altri. E se proprio devo arrogarmi un merito esclusivo, è quello di aver istituito sul nostro blog il “Pomeriggio con l’editor”, che credo abbia costituito un utile strumento per una significativa inversione di quella tendenza.
Ma non posso neppure tacere la definitiva riapertura, il prossimo aprile, delle “Emozioni” da edicola, grazie alla caparbietà con cui ho sempre sostenuto questo progetto, a suo tempo troppo condizionato in negativo da molti fattori.

Accanto alla storica collana Classic, si può affermare che i Passione sono ormai ben consolidati, ma cosa può dirci delle collane Dark Passion ed Extra Passion? Può raccontarci la genesi di questi progetti, le difficoltà incontrate e come sono state accolte dal pubblico?
I Dark Passion hanno raccolto l’eredità dei nostri vecchi Mystère ma con contenuti più forti che non fossero druidi, chiaroveggenze o un paranormale decisamente soft e quasi fiabesco. Venendo a trovarci poi in un ambito dalle potenzialità narrative sconfinate, per non disorientare le lettrici con proposte troppo ondivaghe abbiamo scelto, quantomeno all’inizio, di avere tendenzialmente vampiri e mutaforma come fulcro delle nostre storie. Concedendoci, peraltro, già qualche scappatella in altre direzioni con i due romanzi di Emma Holly, Il demone della passione e Il principe di ghiaccio. Tuttavia, riscontro che in edicola il dark romance non è un genere che riesce a raccogliere tutto quel successo recentemente avuto in libreria.
Con gli Extra Passion, invece, abbiamo davvero anticipato i tempi. Tanto è vero che proprio in questi giorni l’autorevolissimo All About Romance sta decidendo di rivedere verso il basso i parametri del suo “Sensuality Rating”, ovvero il tasso di sensualità con cui cataloga i romanzi recensiti. Come per l’effetto serra, la temperatura media si è alzata anche nei nostri romance, e i nostri Extra Passion hanno rappresentato una risposta tempestiva e di grande soddisfazione editoriale a una domanda che già stava covando.

Sempre relativamente a Dark Passion ed Extra Passion, arrivano manoscritti di autrici italiane che vogliono cimentarsi in questi generi? E se sì, come vengono accolti?
Per nostra precisa scelta abbiamo deciso di non pubblicare in queste due collane romanzi di autrici italiane. Questo non va peraltro inteso come un pregiudizio. Trattandosi di due collane ancora giovani, e avendo a disposizione una sola uscita al mese, sentiamo la necessità che venga consolidata la loro fisionomia prima di procedere a significativi innesti.

Un tema sollevato spesso dalle lettrici è quello della disponibilità degli arretrati. Visto anche il successo delle iniziative give-away legate alle recensioni, che spesso non sonocontestuali all’uscita dei romanzi, avete preso in considerazione l’idea di rendere gli arretrati disponibili alla vendita on-line?
L’opzione della vendita on-line presenta complessità inimmaginabili, per il nostro lettore medio, dal punto di vista giuridico, commerciale e amministrativo. Non per questo insormontabili. Posso comunque anticipare che fra le nostre priorità di quest’anno c’è un ripensamento del nostro sito, anche in funzione dell’avvento degli e-book, che potrebbe precludere a nuove modalità di vendita.
In ogni caso, fin da ora e come precisato sul nostro blog (cliccare QUI per accedere al link) è possibile fare richiesta di numeri arretrati (fino a 18 mesi) presso il proprio edicolante, con un risparmio sulle spese di spedizione e senza sovrapprezzo.

Abbiamo notato, soprattutto nell’ultimo anno, un crescente interesse per gli e-book, sappiamo che Mondadori ha reso disponibile un migliaio di libri in questo formato, tuttavia i romance delle collane “I Romanzi” sono pochissimi: prevede un cambiamento di rotta in questo senso?
Anche nel nostro piccolo orticello dell’edicola, considerato il colosso Mondadori, l’argomento e-book è all’ordine del giorno. Finora, in particolare intorno all’estate scorsa, ci sono state timide uscite di nostri libri, quasi a carattere sperimentale. Il nostro obiettivo, adesso, è di partire fra circa sei mesi con una regolarità di offerta digitale pressoché in sintonia con quella cartacea. Nel frattempo ci saranno nuove uscite, seppur limitate, che però rappresenteranno una proposta organica nel nostro settore. Ovvero tutta la collana Extra Passion fin qui pubblicata, gli Emozioni che riprenderanno ad aprile, più quei romanzi di autrici italiane non ancora in versione digitale fra quelli editi dal 2009 a oggi, antologie comprese. Tutto ciò, soprattutto per i testi stranieri, al netto di complicazioni contrattuali che purtroppo possono ancora incombere.

Gli audiolibri sono pochi e poco pubblicizzati... qual è la sua opinione? Crede che vi potranno essere sviluppi in questo senso per il romance?
Trovandoci ancora in relativo ritardo con gli e-book, mi sembra decisamente prematuro affrontare questo argomento. Tuttavia si tratta di una modalità di fruizione del testo narrativo che, dopo un discreto successo oltreoceano e un timido esordio da noi, sta ora facendo intravedere insospettate potenzialità.

Sebbene il formato de “I Romanzi” sia molto pratico, proprio le dimensioni possono creare difficoltà nella lettura a causa dei caratteri a volte molto piccoli. Avete mai raccolto, da parte delle lettrici, esigenze di un formato più grande e più leggibile?
Mi rendo conto che questo aspetto può presentare una certa problematicità per talune lettrici, e talvolta ci viene segnalato. Va peraltro tenuto conto che, a parità di formato, incrementando le dimensioni del carattere aumenta la foliazione del libro, e questa incide sui costi di produzione. Attualmente i nostri prezzi, se comparati con prodotti analoghi della concorrenza, sono decisamente competitivi nonostante il recente lieve ritocco, e sarebbe un peccato perdere questa piccola posizione di vantaggio. Tuttavia mi impegno a valutare quali margini di miglioramento possono esserci.

Un tema molto caro alle nostre lettrici è quello delle serie o saghe. Lo sforzo che soprattutto la sua direzione sta facendo per completare quelle rimaste a metà è palese e sotto gli occhi di tutti. Tuttavia, come certo sa, molte serie famose si completano con racconti presenti solo in alcune antologie… Possiamo pensare che il felice esperimento di “Accadde una notte” possa fare da apripista ad altre pubblicazioni di questo tipo? Magari extra collana?
Ancora più dell’esempio citato, una piccola antologia che ha svolto questa funzione di raccordo è stata Dov’è il mio eroe?, con racconti della Kleypas, Quinn e MacGregor. Non ho preclusioni sulla sporadica pubblicazione di antologie in cui compaiano affermate autrici, e questo è dimostrato da alcune raccolte di recente e prossima pubblicazione. Ritengo però che quello che più sta a cuore alle lettrici sia il recupero, come nel caso dei Navy Seal di Lora Leigh appena iniziata nei nostri Extra Passion, appunto di brevi racconti integrativi di una serie. Anche qui vedremo quello che si può fare, perché c’è sempre l’incognita della disponibilità degli agenti rispetto alla possibilità di stralciare un singolo racconto da un’antologia già pubblicata.

A proposito delle uscite extra collana. Da amante delle autrici italiane, apprezzavo tantissimo lo Speciale Millecuori di San Valentino, e visto che le autrici italiane stanno vivendo una nuova e felice esplosione di creatività non è che state pensando di re-introdurla?
Il concetto dello Speciale Millecuori di San Valentino è stato di recente ripreso e sviluppato (anche in seguito all’apertura alle autrici italiane nelle ristampe dei Romanzi Oro) negli attuali Oro Super. Oltre all’appuntamento di San Valentino, grazie all’incoraggiante riscontro di vendite di questi supplementi ci siamo ora attestati su tre proposte annuali, aggiungendo un’uscita estiva e una a Natale. A questo proposito, colgo l’occasione per anticiparvi che i prossimi due appuntamenti saranno, nell’ordine, la Bride Trilogy di Jane Feather e il primo terzetto della riproposizione dell’intera saga dei Bridgerton di Julia Quinn.

Non potevamo resistere a farle una domanda sulla prima edizione del Premio Romance! Non vogliamo chiedere anticipazioni, che sappiamo non ci può dare, però ci piacerebbe sapere come e quando è nata l’idea, e magari qualche piccolo retroscena della sua realizzazione che, pensiamo, non deve essere stata precisamente semplice…
Per non attribuirmi indebitamente alcun merito, va detto che l’idea originaria è stata di Franco Forte, direttore della rivista Romance Magazine. Ovvio che poi io vi abbia aderito con entusiasmo, contribuendo a svilupparne i contenuti e le modalità per una gestione congiunta. Sicuramente, alla genesi di questa iniziativa hanno concorso il grande successo della sua rivista e un certo clima di attenzione e di stimolo scaturiti non solo dalla prima antologia delle nostre sette autrici italiane di punta (Albanese, Camocardi, Ciuffi, Formenti, Masella, Melville, Picasso), ma anche dalla seconda che avevamo in cantiere. E se la prima era costituita da sette racconti a tema (l’unità d’Italia allora in celebrazione), questa seconda, dal titolo Il falco e la rosa, si struttura con sette episodi di un romanzone a quattordici mani che, narrando la saga di una famiglia fiorentina, abbraccia un arco temporale di quasi un millennio di storia italiana. Penso si tratti di un caso letterario straordinario in tutti i sensi, e di nuovo colgo l’occasione per ringraziare le sette autrici che, con tanto entusiasmo, l’hanno reso possibile. Non erano infatti poche né semplici le difficoltà che incombevano, ma tutte sono state superate con grande professionalità e non meno disponibilità.
E se mi è concessa una parentesi, vorrei qui citare anche l’ottava firma della nostra scuderia: Angela White. Pur avendo debuttato, ottimamente, nel febbraio dello scorso anno nelle nostre collane, Angela non ha preso parte a questa seconda avventura per un mio eccesso di cautela, in attesa di riconferma. Cosa che si sta puntualmente verificando con il suo Di ghiaccio e d’oro attualmente in edicola. (QUI per la nostra recensione)

Infine, per ultima, lasciamo la domanda più scomoda alla quale la invitiamo a rispondere sinceramente e senza timori… No, non vogliamo sapere delle cover, e nemmeno delle traduzioni, piuttosto ci interessa chiederle: ma lei li legge i romance?
Tenuto conto che alle mansioni di editor devo affiancare anche quelle di coordinamento redazionale, oltre a seguire personalmente alcune collane, in tutta onestà devo dire che le occasioni sono sporadiche. Per la scelta dei titoli mi appoggio a una fidata schiera di lettori, cui integro recensioni e segnalazioni che trovo in rete, cosicché il mio lavoro finisce con l’assumere un carattere quasi manageriale. E quando mi avanza del tempo per la lettura, va da sé che un occhio di riguardo va alle mie autrici italiane.
Ciò detto, vi ringrazio profondamente per lo spazio che mi avete concesso, non mancando di rinnovarvi gli auguri per il rilancio del vostro blog dopo le recenti traversie.

 

E noi accettiamo di cuore gli auguri, le rinnoviamo il nostro apprezzamento per la disponibilità dimostrata e soprattutto… la ringraziamo per le straordinarie anticipazioni!

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19/02/2012
da Andreina

LE PAROLE SEGRETE DEI TUOI OCCHI  ( Your Sad Eyes and Unforgettable Mouth ) di Edeet Ravel (collana Anagramma)

L'amicizia tra due donne può sfidare il destino

Maya e Rosie vivono a Montréal, e sono entrambe figlie di sopravvissuti all’Olocausto. Sono diversissime – una è profonda e spiritosa, l’altra seducente e un po’ superficiale – eppure tra loro nasce subito e quasi per caso, in un lontano giorno d’estate degli anni Sessanta, un legame indissolubile. Una di quelle amicizie che sembrano durare per sempre, ma che la vita, con le sue improvvise svolte, metterà in crisi, forse irrimediabilmente…
Maya e Rosie, però, devono confrontarsi con un doloroso passato. La prima cerca in ogni modo di fuggire da una madre ossessionata dai ricordi del campo di concentramento, mentre Rosie può rifugiarsi in una famiglia che preferisce vivere nel presente, dando un’immagine di perfezione e apparente serenità.
Sarà proprio Maya, ormai adulta, a raccontare, attraverso i suoi diari dell’epoca, il loro universo fatto di piccole e grandi trasgressioni, segreti inconfessabili, amori infelici, ma anche di innocenti rivoluzioni ed esperienze indimenticabili che cambieranno per sempre il loro destino.

Con uno stile ironico e brillante, Edeet Ravel sa illuminare alla perfezione quella stagione della vita, spensierata e intensa, che segna il passaggio dall’adolescenza all’età adulta.

Due donne unite da un profondo legame e da un passato impossibile da dimenticare

«Tenero, commovente, interessante, ironico. Straziante ma anche divertente. Un libro da leggere per capire che il ricordo dell’orrore e del dolore è persistente, eppure il perdono, la voglia di resistere, la speranza e la bellezza sono altrettanto innati e forti nell’uomo.»
The Globe and Mail

«Un libro che ha tutti gli elementi del grande romanzo: passione, dramma, segreti che si tramandano per generazioni, e allo stesso tempo è un’intensa riflessione sulla tragica eredità dell’Olocausto.»
The Montréal Gazette

«Un’autrice accorta e affascinante.»
Sunday Herald

Edeet Ravel è nata in un kibbutz israeliano. All’età di sette anni si è trasferita con tutta la famiglia a Montréal e a diciotto ha scelto di proseguire i suoi studi a Gerusalemme. Dopo cinque anni è ritornata in Canada, dove ha insegnato a lungo letteratura ebraica e inglese. È autrice di una trilogia sul conflitto israelo-palestinese, composta da Ten Thousand Lovers (finalista al Governor General’s Literary Award), Look For Me (vincitore dello Hugh MacLennan Prize) e A Wall of Light (finalista al Regional Commonwealth Writers’ Prize e vincitore del Canadian Jewish Book Award). Le parole segrete dei tuoi occhi è il suo primo libro tradotto in italiano. Sito ufficiale QUI :

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PARADISO AMARO  ( The Descendant ) di Kaui Hart Hemmings  (collana Anagramma)

«Il sorriso e il pianto si fondono in una narrazione incredibilmente densa di emozioni»

Matt King, discendente di una ricca principessa, era considerato uno degli uomini più ricchi e fortunati delle Hawaii ma ora la sua buona stella sembra avergli voltato le spalle… Sua moglie, la modella Joanie, ha un brutto incidente ed entra in coma. Le sue figlie, Alex e Scottie, si dibattono tra i conflitti dell’adolescenza e un disperato bisogno di attenzione. A peggiorare le cose, una scoperta inaspettata: Joanie aveva un amante. Sembra l’inizio della fine. Invece è una rinascita. Perché Matt, finalmente, si rende conto di aver amato davvero Joanie ed è costretto ad affrontare il suo fallimento di uomo, di marito e di padre: un percorso doloroso ma salvifico. Una storia di passioni forti e contrastanti che fanno di Paradiso amaro un romanzo straordinario, capace di illuminare la realtà dei rapporti familiari con la luce della sincerità.

«Nel 2007 è stato un piccolo caso editoriale negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, ora rischia di diventare un vero best seller globale…»
Egle Santolini, La Stampa

«Questo romanzo è sorprendentemente una commedia amara, grottesca, alla volte tragicomica, ma che si sforza di guardare alla vita con lo stupore di chi, anche attraverso il dolore, riesce alla fine a trovare la speranza, perché spesso la speranza sta proprio alla fine.»
Filmaker’s Magazine

«Hemmings modella la voce dei suoi eroi con virtuosismo e profondità.»
The New Yorker

«Il sorriso e il pianto si fondono in una narrazione incredibilmente densa di emozioni.»
The New York Times

Kaui Hart Hemmings è nata e cresciuta alle Hawaii. Dopo aver pubblicato su riviste come «Zoetrope» e «Best American New Voices», ha esordito nella narrativa con House of Thieves, una raccolta di racconti acclamati dal pubblico e dalla critica. Attualmente vive a San Francisco con il marito e la figlia. Sito ufficiale QUI .  Da Paradiso amaro è stato tratto il film rivelazione 2012, prodotto da Fox Searchlight Pictures con uno strepitoso George Clooney nel ruolo del protagonista.

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LA STRADA IN FONDO AL MARE ( The Captain’s Daughter ) di Leah Fleming  (collana Anagramma)

I segreti del cuore di una donna sono più profondi di un oceano

Due continenti, tre generazioni e tre famiglie in una storia che attraversa mezzo secolo.
È il 10 aprile 1912 quando May Smith si imbarca in terza classe sul Titanic, insieme con il marito Joe e la figlia Ellen, decisa a inseguire il sogno americano. In prima classe viaggia Celeste Parkes, che sta tornando negli Stati Uniti dopo una visita alla sua famiglia.
Ma la notte del 15 aprile il transatlantico entra in collisione con un iceberg e il destino di tutti i viaggiatori si infrange contro una montagna di ghiaccio. In un attimo si diffonde il panico: i passeggeri della prima classe vengono tratti in salvo sulle poche scialuppe, quelli della terza non possono far altro che tuffarsi nelle gelide acque dell'Atlantico e sperare in un miracolo. May, ormai allo stremo delle forze, viene accolta a bordo di una delle imbarcazioni. La donna è disperata: crede di aver perso la figlia e il marito. Ma proprio in quei concitati minuti il capitano del Titanic, Edward Smith, le affida una neonata avvolta in una coperta. Alle prime luci dell'alba, però, May fa una terribile scoperta…

«Una scrittrice nata.»
Kate Atkinson, autrice di Un colpo di fortuna

«Una storia che esplora i meandri del rapporto tra madri e figlie. Vi scalderà il cuore.»
Closer

«Una lettura indispensabile che coglie alla perfezione lo spirito del suo tempo.»
Lancashire Evening Post

Leah Fleming è nata nella regione del Lancashire, nel nord-ovest dell 'Inghilterra. Dopo aver concluso gli studi all'Università di Leeds, negli anni Sessanta, ha lavorato come maestra elementare. Oggi si dedica a tempo pieno alla scrittura e ha all' attivo sei romanzi. Sito ufficiale QUI  I diritti di traduzione di La strada in fondo al mare sono stati acquistati in Francia, Germania, Spagna e Serbia.

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LA CASA DEI RACCONTI SEGRETI  ( The Year We Left Hom ) di Jean Thompson  (collana Anagramma)

1973. A Grenada, piccola città dell’Iowa, la famiglia Erickson è riunita per festeggiare il matrimonio della bellissima figlia maggiore, Anita, con un ragazzo del posto. Ma proprio in un momento di grande gioia sembrano emergere inquietudini, desideri e conflitti che segneranno le vite dei protagonisti. Educata dai genitori secondo i valori dell’America del dopoguerra, l’amore per la terra e per il prossimo, Anita è sul punto di coronare il suo sogno più grande: creare una nuova famiglia alla quale trasmettere il legame che sente per le proprie radici. Gli altri fratelli, invece, hanno intenzioni diverse. Ryan, il secondogenito, ribelle e tormentato, è deciso a fuggire dalla città in cui è cresciuto e che disprezza. Torrie, la più giovane, sognatrice e anticonformista, desidera un futuro tra le sfavillanti luci di una metropoli. Trent’anni dopo, in un’America diversa, che ha conosciuto disfatte e rinascite, tutti quanti devono però fare i conti con più di un fallimento. Anita non è riuscita a costruire la famiglia che sognava e il suo matrimonio è crollato; la libertà che Ryan inseguiva si è rivelata ingannevole, e i sogni di Torrie si sono infranti quando una terribile tragedia si è abbattuta sulla sua vita, segnando per sempre le sorti dei suoi cari. Un ritratto lucido e disincantato dell’America di ieri e di oggi, attraverso le vicissitudini di una famiglia la cui storia può diventare universale.

L’indimenticabile epopea di una famiglia nei decenni che hanno cambiato per sempre la storia del mondo intero

«Un romanzo di straordinaria umanità, che scalda il cuore e dona leggerezza anche a vicende che la maggior parte degli autori avrebbe paura di affrontare.»
The New York Times Book Review

«Come in Libertà di Jonathan Franzen, questo romanzo smantella le certezze di un’intera famiglia con consapevolezza e attenzione: il risultato è devastante e perfetto.»
Bust Magazine

«Il vigoroso umorismo della Thompson e l’attenzione ai dettagli non sono mai stati più brillanti, mentre le follie e le lotte dei suoi personaggi rivelano cicatrici profonde di uomini e donne, desideri di fuga e potenza delle radici.»
Booklist

Jean Thompson è un’apprezzata autrice di racconti e romanzi. Ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti, tra cui il Guggenheim Fellowship e il National Endowment for the Arts, e ha insegnato scrittura creativa in molti college e università. Suoi lavori sono apparsi su diversi giornali e riviste, tra i cui il «New Yorker», e sono stati inclusi nell’antologia The Best American Short Stories e in quella del Pushcart Prize. La sua raccolta di racconti Who Do You Love è stata finalista al National Book Award nel 1999. Sito ufficiale QUI

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7.IL NUMERO MALEDETTO ( 7 Souls ) di Barnabas Miller - Jordan Orlando (collana Vertigo)

Rivivere la propria morte è terribile. Scoprire chi è il nostro assassino, insopportabile.

Mary Shayne desiderava che il suo diciassettesimo compleanno fosse speciale, un evento da ricordare, ma di certo non immaginava che si sarebbe svegliata nuda, nel letto di un negozio di mobili, con i postumi di una terribile e inspiegabile sbronza. E la giornata prosegue nel peggiore dei modi: a scuola nessuno le fa gli auguri, né le sue migliori amiche, Amy e Joon, né il suo ragazzo, Trick, che anzi la lascia. Con il trascorrere delle ore, Mary si convince sempre di più che qualcuno sta tramando contro di lei, e i fatti le danno ragione: prima della fine della giornata viene uccisa a sangue freddo.
Ma la morte non è che l’inizio di una nuova odissea. Mary si ritrova intrappolata in uno strano limbo, costretta a rivivere il giorno della propria morte attraverso gli occhi delle sette persone che le erano più vicine, ognuna delle quali – scoprirà con sgomento – aveva più di una ragione per odiarla. Ma chi di loro l’ha uccisa? E perché? Per scoprirlo e cercare di cambiare il corso degli eventi, Mary dovrà fare i conti con i dolorosi misteri e gli inconfessabili segreti che si nascondono sotto la patina dorata del suo mondo perfetto.

7 persone, 7 sospetti, 7 segreti, 7 buoni motivi per uccidere...

Finalista al Premio Edgar Allan Poe come miglior romanzo.

«Un thriller intelligente, carico di suspence, che combina omicidio, vendetta e una terribile maledizione egiziana… e tiene con il fiato sospeso fino alla fine.»
Booklist

Barnabas Miller è autore di numerosi libri per ragazzi e compone musiche per il cinema e la televisione. Jordan Orlando ha iniziato a pubblicare romanzi prima di compiere ventuno anni. Oltre a scrivere, crea siti web e lavora nel grafic design e nel cinema digitale. Sito ufficiale QUI

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TI AMO TI ODIO MI MANCHI ( Rules for a Perfect Lif ) di Niamh Greene   (collana Anagramma)

Conosci le regole per una vita perfetta?

Vivere una vita felice non è complicato. Basta seguire delle regole ben precise. Non mollare mai, per un colpo di testa, un uomo che tutti pensano sia perfetto per te. Evita di trasferirti in un rudere di campagna per “ritrovare te stessa”, con il rischio di diventare lo zimbello del villaggio e di coprirti di ridicolo. E soprattutto, non dire “ti amo” a un uomo che ha due figlie che ti odiano, una moglie defunta che gli manca e che sarà sempre migliore di te. E per giunta una madre convinta che tu sia alle sue dipendenze. Maggie vorrebbe tanto una vita in cui tutto funzioni, ma se continua a infrangere le regole sarà destinata a passare da una disavventura all’altra… Infatti, dopo aver perso il lavoro a Dublino, è costretta a rinunciare alle sue Jimmy Choo per calzare orribili stivali da lavoro, a rifugiarsi nella sonnolenta cittadina di Glacken e a fare ciò che non avrebbe mai immaginato, nemmeno nei suoi incubi peggiori: pulire stalle e prendersi cura degli animali. Ma Maggie è testarda, non si arrende ed è anzi pronta a tutto pur di conquistare la gioia e la serenità che merita. E forse, al di là di ogni regola, una vita perfetta e un amore da sogno sono lì ad aspettarla...

Una commedia romantica e graffiante, che vi farà ridere fino alle lacrime e piangere per la commozione

«Un’altra deliziosa storia dell’acclamata autrice del bestseller Uomini: l’importante è farli soffrire.»
Irish Times

«Se siete fan della Kinsella, non perdetevi questo romanzo vivace e coinvolgente. Un antidoto perfetto contro la tristezza e il malumore… Appassionante, malinconico e divertente, con un senso dell’umorismo così autentico che vi ritroverete a ridere da soli.»
Irish Independent

«La Greene disegna i suoi personaggi con elegante ironia.»
Sunday Independent

Niamh Greene irlandese, è autrice di numerosi bestseller. La Newton Compton ha pubblicato i suoi romanzi Diario segreto di una casalinga disperata, Uomini: l’importante è farli soffrire e Ti amo ti odio mi manchi. Per scoprire tutto di lei, visitate i siti QUI  e QUI

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BLACKMOON-DESIDERIO DI SANGUE (  The Darkest Kiss ) di Keri Arthur (collana Vertigo)

Il desiderio può uccidere ma è impossibile resistergli…

Riley Jenson, giovane guardiano del Dipartimento Razze Diverse di Melbourne, è sempre alle prese con gli assassini più spietati. Ancora una volta una scia di sangue sta sconvolgendo la città: diverse donne sono morte, vittime di un rituale inspiegabile e misterioso, e la stessa sorte è toccata ad altrettanti vampiri, uccisi in maniera cruenta ed efferata. Due serie di crimini che non sembrano in relazione fra loro, ma che forse sono opera della stessa mano omicida… La coraggiosa  Riley procede con le indagini, aggiungendo un tassello alla volta al complicato mosaico, ma nel frattempo la luna piena comincia ad avvolgere la città con la sua luce magica e sensuale, impedendole di tenere a freno i suoi istinti. Soprattutto se un uomo sexy e pericoloso, il cacciatore di taglie Kye Murphy, riappare improvvisamente nella vita di Riley…

il pericolo non finisce mai per Riley Jenson, l’unica eroina affascinante come un vampiro e indomita come un lupo mannaro.

Nota di andreina65: Settimo libro della  saga Black Moon chiamata "Riley Jenson Guardian", composta sino a oggi da nove volumi, cui ne seguiranno altri.

1. BLACK MOON.L'ALBA DEL VAMPIRO (Full Moon Rising)
2. BLACK MOON. I PECCATI DEL VAMPIRO (Kissing Sin)
3. BLACK MOON. LA TENTAZIONE DEL VAMPIRO (Tempting Evil)
4. BLACK MOON. IL GIOCO DEL VAMPIRO (Dangerous Games)
5. BLACK MOON. L'ABBRACCIO DELLA NOTTE (Embraced by Darkness)
6. BLACK MOON - UN BACIO PRIMA DI MORIRE (The Darkest Kiss)
7.  BLACK MOON-DESIDERIO DI SANGUE (Deadly Desires)
8. Bound to Shadows (inedito in Italia)
9. Moon Sworn (inedito in Italia)

«L’immaginazione e l’energia di Keri Arthur danno un aroma inconfondibile a tutto ciò che scrive.»
Charlaine Harris, autrice di Finché non cala il buio

«Riley, tutta istinto e luna piena: la lupa mannara nata sul web.»
Repubblica.it

«Arrivano mostri nuovi: duri, puri e cattivissimi. In barba al politically correct.»
Panorama

«L’azione e il sesso sono mozzafiato, il ritmo frenetico… Un intero universo delineato alla perfezione, personaggi vividi
e creature soprannaturali descritte ognuna con i propri tratti distintivi: una trama incredibilmente ricca.»
Publishers Weekly

Keri Arthur vive in Australia. I suoi libri e racconti, che spaziano dal paranormale all’urban fantasy, hanno ricevuto diversi riconoscimenti di critica e di pubblico. La Newton Compton ha già pubblicato gli altri capitoli della saga Black Moon: L’alba del vampiro, I peccati del vampiro, La tentazione del vampiro, Il gioco del vampiro, L’abbraccio della notte, Un bacio prima di morire e Desiderio di sangue

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18/02/2012
da Endimione

TramaDa segretaria appena licenziata a Regina dei Non-Morti… È stata una settimana infernale per Betsy Taylor. Per prima cosa, perde il lavoro. Poi, come colpo di grazia, viene uccisa in un incidente d’auto. Ma quello che scoccia davvero (a parte svegliarsi in obitorio vestita con un tailleur rosa e scarpe da quattro soldi, gentile omaggio della sua matrigna), è che a quanto pare non riesce a restar morta. Ogni notte si alza con un terribile desiderio di sangue. Peggio ancora, i suoi nuovi amici hanno la ridicola convinzione che Betsy sia la regina dei vampiri di cui parlano le profezie, e la vogliono aiutare a spodestare il vampiro più odioso ed assetato di potere degli ultimi cinque secoli. Francamente, a Betsy non potrebbe importargliene di meno della politica vampiresca, ma loro hanno una potente arma di persuasione: scarpe griffate. Come fa una ragazza che si rispetti a dire di no? Una collezione di Ferragamo, però, non è l’unica tentazione di Betsy. Comunque, è assai meno rischiosa dell’appetitoso Sinclair – un seducente succhiasangue il cui sguardo sexy sembra altrettanto pericoloso di un paletto nel cuore…

a circa un anno la Delos Books ha scelto di dedicare un’intera collana, denominata “Vampiri e paletti” (mai nome fu più appropriato!) ad un genere che finalmente sta attecchendo anche nel Bel Paese. Non che il genere letterario, definito con il temine odioso di  chick – lit,  non fosse già conosciuto anche qui da noi, ma non era associato all’altro fenomeno di gran moda: i vampiri.
Questa collana infatti ha come dictact:
           1.     i  protagonisti:  devono essere i vampiri,
           2.    si gioca con la parte più seriosa della mitologia vampirica:  da nemici mortali della   razza umana vengono trasformati in cattivoni strafighi da domare e amare (sospiro).
Ora, nella selva di libri che potreste incontrare di questo genere, la serie di cui mi accingo a parlarvi è probabilmente una delle più famose che l’America abbia letto. Perché? Perché la trama è molto ma molto divertente, la protagonista è veramente uno spasso ambulante e poi il micione cattivo di turno è figo, le battute non sono così scontate e si passano ore piacevoli con avventure strampalate e se ne si esce con l’animo sollevato di almeno un paio di kilometri!
Ma vediamo con calma a cosa vi troverete di fronte quando leggerete questo romanzo.

Una sfigata. Questo almeno in parole povere, ma se volete che sia più precisa … Betsy – la protagonista del ciclo Undead (letteralmente non - morto) – è una ragazza in cui ci possiamo prontamente ritrovare, ha le sue giornate positive – poche – e le sue giornate negative – la maggior parte;  Betsy ha però molti lati positivi: è allegra, autoironica, divertente, brillante, ama i bei vestiti, le calzature – al limite del feticismo ad essere oneste - firmate (Ferragamo preferibilmente); ma è anche una ragazza molto sfortunata e in fondo, insoddisfatta della propria vita, sente che manca qualcosa che né il lavoro né la limitata vita privata riescono a colmare. Una svolta inattesa e definitiva pone fine a tutti i suoi problemi mortali e segna l’inizio di quelli immortali.
Nel giorno del suo 30 ° compleanno, infatti, la nostra povera ed infelice eroina non inizia nel migliore dei modi la sua nuova esistenza: Elizabeth "Betsy" Taylor dapprima perde il lavoro come segretaria e poi  tornando a casa viene uccisa in un incidente d'auto. Pochi giorni dopo la poveraccia si sveglia dentro una bara e rimane scioccata nel constatare che si è unita alla schiera dei "non morti". Un frustrata Betsy scopre inoltre che non solo non può morire di nuovo (fa qualche tentativo in tal senso se ve lo stavate domandando!), ma che ora ha anche delle capacità sovrumane e sete di sangue umano!
Concorderete con me che come prima settimana non c’è niente male! Se non fosse che Betsy deve affrontare altri colpi (bassi?) del destino. Elizabeth scopre infatti che sebbene ora sia un vampiro, lo è in un modo molto particolare e speciale rispetto agli altri, in quanto nessuno dei miti popolari sui vampiri - come pronunciare il nome di Dio o di essere toccata da acqua santa o la luce del sole -  hanno un effetto letale su di lei. Ben presto inoltre Betsy dovrà partecipare ad una sorta di “convention” vampirica in un cimitero, ed è lì che si renderà terribilmente ed esattamente conto di quanto la sua “unicità” sarà sinonimo di guai in un generale schema più grande di lei. Non preoccupatevi, la Davidson ha pensato anche al lato romantico. Romanticamente, infatti, il suo cuore e la sua mente saranno combattuti in una battaglia dolceamara, tra faziosi dubbi ed intrighi seducenti. Betsy, come vedrete, fatica a trovare il suo posticino, ma lo troverà, anche per il suo cuore tanto sfortunato!
Probabilmente visto il periodo e i molti romanzi che escono ultimamente troverete la trama simile ad altri romanzi, ma io mi sento con tutto il cuore di consigliarvi di dare una possibilità a questa serie, almeno leggendo questo primo romanzo che è davvero un gioiellino di umorismo, vivacità e freschezza. La trama è solo un punto a favore della storia nel suo complesso perché è arricchito da battute spumeggianti e divertenti combinate con dettagli piccanti, pericolosi, non mancano inoltre battaglie, zuffe e tanta malizia che servono a rendere “Undead e Unwed” un cocktail micidiale di puro, genuino divertimento.
Molti blog e molti giornali americani lo hanno definito come “la parodia di vampiri migliore e più azzeccata degli ultimi tempi” e lo coglierete subito quando lo leggerete, infatti MaryJanice Davidson ha preso quasi ogni mito esistente sui  vampiri, ridimensionandolo diversamente ed arricchendo la tradizione dei “succhiasangue”.

Avrete letto sicuramente romanzi sui vampiri, ma mai prima d'ora siete stati di fronte ad una protagonista come Betsy, la super-vampira la cui passione per le scarpe firmate sostituisce anche la sua pulsione nel bere sangue. Eric Sinclair, il bel vampiro di cui vi innamorerete, è un enigma che mantiene sia i lettori che Betsy in sospeso per quanto riguarda le sue vere qualità ed intenzioni ; inoltre i diversi personaggi di supporto/contorno, sia vivi e non morti, aggiungono un qualcosa in più ed in meglio alla storia in generale, e la vicenda non manca mai di fornire ilarità anche nel più emotivo e passionale scenario pieno di azione.
In breve, questa commedia divertente è da non perdere.
 

Questo post ha 8 commenti

15/02/2012
da Andreina

Tra tutte le utenti iscritte al sito che commenteranno questo post  entro il 22  Febbraio, verrà sorteggiata una fortunata vincitrice del romanzo Venti d'amore e di guerra,  gentilmente offerto dalla Leggereditore.
SE NON SIETE ANCORA ISCRITTE NON PERDETE TEMPO ;-) !

Ho conosciuto personalmente la scrittrice Paola Picasso, ed è  stata una piacevole sorpresa  scoprire una persona splendida, briosa, autoironica con una simpatia che non ha eguali. Dove c’è lei non ci si annoia mai… credetemi, sa veramente tenere banco a tutte! Starei ore a sentirla, è una persona  disarmante , con la   battuta pronta! Sono stata tentata più volte di prendere Paola  e portarmela a casa, sicuramente le mie giornate sarebbero  molto spumeggianti  e sarei sicuramente sempre di ottimo umore, perché dove passa Paola la strada si tinge di … rosa.
Confesso di essere molto curiosa: mi piacerebbe sapere in che modo Paola ha conosciuto suo marito, un  pilota d'aereo.  La prossima volta che la incontro state sicuri che le carpisco tutta la storia  ^_^
Per il momento gustiamoci questa interessante intervista rilasciata da Paola Picasso in occasione dell'uscita recente del suo libro Venti d'amore e di guerra!

Cara Paola benvenuta nel nostro salottino virtuale! Vorremo  cominciare questa intervista chiedendoti di parlarci un po' di te e della tua splendida carriera ,  in particolare quando è nata la tua passione per la scrittura? Quali sono state le  tue prime pubblicazioni?  Con quale casa editrice hai debuttato,e  com’è avvenuto questo incontro? A suo tempo hai avuto difficoltà a trovare un editore?

Eccomi qui, care amiche, comodamente seduta nel nostro salottino e pronta a raccontarmi dopo essere stata, ahimé, per lunghi anni in silenzio perché al mio esordio come scrittrice e anche dopo, i blog non esistevano e solo le lettrici decretavano il successo di un romanzo. Dunque la passione per scrivere credo onestamente che sia nata insieme a me.  Purtroppo mio padre morì quando avevo tre mesi di vita, mia madre dovette mettersi a lavorare e di conseguenza  io restavo spesso sola (anche se affidata a qualche camerieretta volante). Appena sono stata in grado di farlo, ho cominciato a scrivere delle favole sui libri maestri di mio padre. Raramente le concludevo, perché il finale mi sfuggiva, però inventavo con entusiasmo. I primi racconti me li pubblicò la rivista Novella. Altri, un editore francese che poi si dimenticò di pagarmi.  In seguito, nati i figli, mi sono dedicata a loro, pur continuando a scrivere  fiabe e racconti.  Quando mia figlia Carlotta aveva sette anni, scrissi delle favole e la casa Editrice La Scuola, di Brescia, di cui ebbi fortuitamente l’indirizzo, me le pubblicò tutte in diversi volumetti.  Ho scritto anche una commedia per ragazzi che è stata messa in scena in molte scuole e in un teatro, il Teatro di San Giuseppe di Rovello- Como dalla compagnia teatrale La Ruota , ottenendo un buon successo. Con l’avvento del “rosa” ho cominciato a pubblicare  nella collana “Polvere di Stelle” con numerosi pseudonimi.  Da quella sono passata a Bluemoon, poi ad Harlequin e infine a Mondadori, lavorando sempre sia come autrice che come traduttrice. Ho all’attivo un numero impressionante di romanzi e spero di poterne scrivere altri  che le mie lettrici apprezzino.

Sei una autrice completa, scrivi romanzi a puntate e racconti per delle riviste,collabori con loro da anni, ma il tuo lavoro spazia inoltre dalla letteratura per bambini  al romanzo rosa; come riesci a dividere i due generi? Hai o hai avuto delle difficoltà?

No, nessuna difficoltà a spaziare da un campo all’altro.  Se la fantasia è ricca e vivace, un vero dono di Dio di cui non ho alcun merito, non conosce confini. A me personalmente basta l’imput. Se voglio scrivere un racconto, o un romanzo a puntate per una rivista, ci penso un momento, inquadro i personaggi e la storia fluisce per conto suo. Lo stesso succede per i romanzi storici, o per le favole. Con i miei nipotini ho impostato un gioco che chiamo “Il quadro”. Io dipingo a parole una cornice, per esempio un giardino pieno di neve e un bambino infagottato. Loro devono riempire il quadro, inventando una storia. In fondo è quello che faccio con me stessa e che stimola la creatività di chiunque.

Quando finisci un libro o racconto,  ti prendi una pausa o hai voglia di  ricominciare con una nuova storia ?

Quando finisco un romanzo, in genere mi riposo con una traduzione, ma se ho già un’altra trama in mente, comincio a scriverla contemporaneamente alla traduzione. Se non avessi più delle idee da sviluppare, mi sentirei spenta e vuota. Lavorare è per me entusiasmante. Quando nasce un libro è un po’ come veder nascere un figlio.

Cosa  ama scrivere più di tutto Paola Picasso ?

Come ho detto spesso, quelle che amo maggiormente scrivere sono le favole perché, e mi ripeto, nelle favole l’impossibile non esiste. Tutto può accadere e più l’evento è straordinario, più è affascinante. Purtroppo l’editoria per bambini  è un mondo chiuso e di difficile accesso. Gli editori pubblicano poco perché vendono poco.  Vorrei dire a tutti i genitori del mondo di raccontare delle favole ai figli e di insegnare loro a leggere perché i libri sono dei compagni di cammino preziosi.

Questa è una domanda che facciamo spesso, perchè alle lettrici fa piacere sapere i gusti delle sue scrittrici: - Quali sono le letture che prediligi? Hai un libro del cuore, quello che non daresti mai via? Perché? Certamente  ricordi con tenerezza il primo libro letto…

Sono sempre stata una lettrice avida e insaziabile e da ragazza, avendo a disposizione una libreria ricca, ho spaziato dai classici ai moderni, probabilmente creandomi nella testa una bella confusione. Ho amato anche La Delly, WillY Diaz, Liala e più tardi Brunella Gasparini perché facevo coesistere con grande disinvoltura un romanzo rosa con “Delitto e castigo” o Proust. Oggi forse prediligo i libri storici, ma  non disdegno nessun tipo di letteratura. A differenza di quando ero giovane, adesso se un romanzo non mi cattura subito, lo lascio e ne leggo un altro. Il tempo, care amiche, è prezioso se uno vuole leggere di tutto e di più. Il libro che forse ho amato più di tutti da piccola è stato Pinocchio. Tra quelli che ho scritto: “Il bambino senza voce”, un romanzo che ha davvero un posto speciale nel mio cuore.

Attualmente sul tuo comodino in attesa di essere letto c’è…

Scusate la pausa, ma sono andata a guardare quali libri ho sul comodino.

In testa c’è “IL resto di niente” di Enzo Striano. Poi “La canzone dell’eterno rimpianto”¸Bermuda, ll Triangolo maledetto;  “Orgoglio e pregiudizio” di Jane Austin che voglio rileggere.  Un bel pourpourri. Ma dato che il mio comodino ha un ripiano sottostante, la lista non è finita. C’è un Dominique La Pierre e alcuni romanzi delle mie colleghe: Mariangela Camocardi, Ornella Albanese, Miriam Formenti, Roberta Ciuffi. Maria Masella a Teresa Melville. La sera quando vado a letto, comincio a leggerne uno, poi passo a un altro e a un altro a seconda del mio stato d’animo e anche  per non lasciarne troppi indietro.

Nel 2008 hai iniziato il sodalizio con Mondadori debuttando con il romanzo storico  “Il pirata misterioso”, vuoi raccontarci come sono nati Violet e Hildago?

Spiacente, ma devo correggervi. Il primo romanzo pubblicato da Mondadori una decina di anni fa o più, è stato “Gli occhi di Madeleine”. A quello è seguito “Luci d’inverno”. Poi dopo una lunga pausa dovuta ad alcune incomprensioni, è arrivato Il Pirata Misterioso e altri. L’ultimo è uscito a ottobre con il titolo “Il destino ci attende” e un altro sarà pubblicato in autunno. Come sono nati Hidalgo e Violet? Ebbene, si parla spesso di pirati, giusto? Io volevo un pirata gentiluomo, un po’ Robin Hood, un po’ Passator Cortese ed è nato Hidalgo. La sua corrispondente femminile non poteva che essere una giovane donna audace, coraggiosa e romantica come il suo nome.

Quando scrivi ascolti musica?  Oppure preferisci l’assoluto silenzio? Inoltre ci intriga sapere se nelle tue opere c’è qualcosa di autobiografico o se  hai tratto ispirazione dalle  persone che fanno parte della tua vita .

Lavoro in un silenzio interrotto spesso da telefonate, o da arrivi imprevisti. Anni fa erano i miei famigliari a intromettersi in continuazione, eppure all’epoca scrivevo un romanzo al mese con la macchina da scrivere. Il che significa doverlo ribattere una, o anche due volte.  Penso che tutti quelli che scrivono, inseriscono nelle loro storie delle note autobiografiche. Per quanto si tenti di spersonalizzarsi, l’inconscio non si può imbavagliare ed è lui che di tanto in tanto si mette a battere sui tasti del computer. Per quello che riguarda le persone che hanno fatto parte della mia vita, il discorso è diverso. Sento come un pudore e raccontare le loro storie, o a descrivere la loro personalità. Da anni ogni tanto mi viene voglia di scrivere un romanzo su mia madre che è stata una donna bellissima, di grande successo e che ha sepolto ben tre mariti, che Dio la benedica, ma qualcosa mi trattiene sempre.  E’ come un veto dell’anima, o della mente.

Negli ultimi anni il gusto letterario dei lettori  in parte è  cambiato, le librerie abbondano di romanzi sui vampiri, licantropi, zombie, insomma il paranormale è diventato un genere dominante , cosa ne pensi di questa evoluzione letterale? Hai mai pensato di cimentarti in un opera di questo genere o preferisci il romance classico?

Confesso una mia deficienza, detesto i romanzi di fantascienza. Il paranormale mi attira, ma ho troppo rispetto per quella sfera misteriosa per scrivere delle inesattezze. Senza dubbio preferisco i romanzi classici.

Hai debuttato recentemente per la Leggereditore,con il romanzo storico  "Venti d'amore e di guerra” Puoi raccontarci qualcosa di questo nuovo libro?

“Venti d’amore e di guerra”  ha avuto origine dalla lettura di alcuni articoli sulla guerra di Crimea di cui sapevo poco. Di conseguenza i protagonisti maschili non potevano che essere dei baldi ufficiali di marina e quelli femminili…. delle seguaci di Florence Nightingale, la coraggiosa donna che creò un corpo di infermiere e andò in Crimea a curare i soldati feriti. L’ambientazione così particolare mi ha ispirata e davvero quella storia è fluita senza pause in brevissimo tempo.

Siamo  felici di leggere che sei stata anche ospite nel salotto del Maurizio Costanzo show e che hai lavorato con Nino Castelnuovo, vuoi raccontarci qualcosa di quelle esperienze?

Costanzo è stato gentilissimo con me. All’inizio lo temevo per le sue battute pungenti e perché  la letteratura rosa offre il fianco a facili critiche, invece mi ha trattato con garbo estremo e il giorno dopo c’era un suo articolo su di me sulla prima pagina del Messaggero che diceva: La Sig Picasso, un romanzo al mese. Con Nino Castelnuovo, persona cordiale e semplice, ho lavorato in una trasmissione che si chiamava “Lo specchio della vita.”  E’ stata per me  un’esperienza diversa, intrapresa per pura curiosità.

Un tuo racconto per bambini è stato in teatro lo scorso novembre, vuoi parlarci di questa esperienza?

 Ne parlo con grande piacere. La commedia, nata come favola e poi sceneggiata da me, si chiama “L’albero delle piume”. Una mia collega, Anna Maria Ferretti, scrittrice per ragazzi, la lesse e trovandola piacevole, la mandò  a un gruppo editoriale milanese che accettò subito di pubblicarla. Qualche anno fa ho saputo che è stata messa in scena da una scuola milanese e ha vinto il primo premio. L’anno scorso invece è stata una compagnia teatrale a recitarla. Dovevo andare alla prima, ma in contemporanea c’era la Vie en rose a Firenze.  Comunque  gli organizzatori mi hanno mandato un dischetto con alcune scene e mi hanno detto che a grande richiesta la ripeteranno anche quest’anno. Spero di poter assistere a una recita, sono sicura che mi emozionerò molto.

In questo momento stai lavorando ad un nuovo progetto? Di cosa si tratta, ti va di parlarne?

 In questo momento, oltre ad aver appena finito una traduzione e aver impostato due racconti, devo riprendere le fila di un romance interrotto.  La storia è ambientata nella Francia del 1400, all’epoca di Giovanna D’Arco che infatti vi compare. Non svelo altro e non so a chi darò questo ultimo nato.  Gli editori con cui lavoro hanno già in giacenza due lavori miei perciò…Editori, fatevi avanti! Nel cassetto, anche quella interrotta a tre quarti, ho la storia di una bambina di oggi che cresce in mezzo alle difficoltà che tutti conosciamo. Infine, ma non so se posso già parlarne, una collega coraggiosa sta aprendo una piccola casa editrice e ha già preparato la copertina di un mio romanzo attuale: “Una farfalla con un’ala sola”. Dovremo tutte comprare i libri che pubblicherà perché chi ha fegato, va aiutato.

Isn’t it romantic?  ti ringrazia per essere stata un’affabile ospite, c'e' qualcosa che vorresti dire alle lettrici?

Per prima cosa, grazie a voi, amiche del blog per l’ospitalità.  Spero di aver appagato la curiosità delle lettrici se non del tutto, almeno in parte. E mi auguro di sentire il vostro e il loro giudizio sul mio lavoro. A tutte auguri di serenità e amore.  Paola Picasso

 

Venti d'amore e di guerra

Promessa in sposa all’ammiraglio James Stafford, la giovane Katy Westmoreland decide di rinunciare al suo unico grande amore, il tenente di vascello Robert Chesterton, giovane senza titoli, né beni. Nonostante la decisione sia fonte di grande dolore, la ragazza non vuole ribellarsi al volere dell’anziano padre, ormai sul letto di morte. Tuttavia, frequentando James Stafford, Katy si accorge della sua grande nobiltà d’animo, e pur non amandolo impara a conoscerlo e ad apprezzarlo. In Europa, però, soffiano venti di guerra. James e Robert partono per la Crimea. Ora è la storia a mettersi fra Katy e il suo sogno di felicità. Spinta da un coraggio esemplare, la ragazza non si arrende alla dura realtà e parte a sua volta come infermiera.Fra mille ostacoli, difficoltà e peripezie, riuscirà a ritagliarsi un posto nel mondo e a riabbracciare l’unica persona che mai l’abbia compresa fino in fondo, conquistando ogni fibra del suo essere?Un romanzo che si legge a ritmo incessante, come una danza vertiginosa che ci trascina fra battaglie, colpi di scena e una storia d’amore che si iscriverà nel firmamento del rosa.
 

ESTRATTO di Venti d'amore e di guerra

Londra, Inghilterra, 1853

Westmoreland House, un imponente edificio in stile vittoriano all’angolo tra Richmond Street e Oxford Street, quel giorno di aprile del 1853 aveva un aspetto insolitamente cupo. Le finestre erano chiuse e il pesante portone a borchie sbarrato. L’unico segno che la magione fosse abitata era il fumo che saliva nel cielo pallido dai numerosi comignoli che punteggiavano il tetto.
Il conte Oscar Bennet Westmoreland, ex commodoro della Royal Navy, non si sentiva bene, aveva passato una notte d’inferno e il suo malessere gravava su tutta la casa come un’ombra cupa e opprimente.
La servitù attendeva ai suoi compiti muovendosi in punta di piedi e Mr Cunnigham, il maggiordomo, da anni al servizio della casa, aspettava vicino alla porta l’arrivo del medico che un valletto era andato a chiamare quel mattino e intimava agli sguatteri e ai lacchè il massimo silenzio.
La contessa Emily, devota e tremebonda moglie dell’ammalato,si aggirava nel corridoio del primo piano, torcendosi le mani e invocando la benedizione celeste, incerta se fare capolino nella camera del marito, rischiando un ruggito da perforarle i timpani, o restare lì in attesa degli eventi.

Si sentiva inutile come una vecchia carta da parati, ormai invisibile a chi è avvezzo ad averla sotto gli occhi, spaventata dalle visioni drammatiche che la perseguitavano, immagini paurose che nessuno a parte lei riusciva a vedere, e umiliata dal contegno sdegnoso del marito.
Sapeva d’averlo deluso come donna e si rendeva conto di irritarlo. Oscar, uomo forte e dal temperamento sanguigno, non tollerava le persone paurose, credulone e inclini a cedere a fantasie morbose. «Concretezza, mia cara!» tuonava quando gli raccontava un sogno, o lo rendeva partecipe di un timore a suo dire infondato. «Resta con i piedi per terra e credi solo a ciò che tocchi!»
Ebbene, era impossibile toccare i pericoli in arrivo, eppure lei li sentiva come fossero delle presenze inquietanti ma era costretta a tenerli per sé, piccole serpi velenose che le si annidavano nelle viscere e le rodevano il fegato.
Non le era consentito neppure dare a Oscar qualche consiglio basato sul buonsenso, perché lui, ormai sospettoso di tutto,immaginava che lei, la sua ineffabile moglie sensitiva, come amava chiamarla, vedesse passare il suo feretro in un carro funebre, tirato da una quadriglia di cavalli neri, bardati a lutto.
E poiché quella visione funerea non lo rallegrava, s’imbestialiva ancora di più.
«Oh, povera me, povera me» gemette, lasciandosi sfuggire un singhiozzo.
Quel lamento penetrò attraverso le spesse mura del corridoio e giunse a Katherine, la figlia diciassettenne che dormiva ancora nel suo letto a baldacchino, risuonandole nell’orecchio come un lontano campanello di allarme.
Il sogno che stava facendo e che cominciava a ripetersi spesso minacciò di svanire, ma lei vi si aggrappò, stringendo forte la mano del giovane misterioso che, come le volte precedenti, l’aveva raggiunta nel magico mondo onirico. I tratti del suo viso erano indistinti, tuttavia dalla sua figura, dal suo atteggiamento sicuro trasparivano una grande forza morale, unita a dolcezza e a comprensione.
Katy non conosceva il suo nome, non sapeva chi fosse, ma sentiva, così come sentiva il calore del sole, o la carezza del vento sulla pelle, che lui avrebbe fatto parte del suo destino.
Attendeva d’incontrarlo con ansia sempre maggiore e quando lo vedeva apparire dalla nebbia che sostava sul limitare del sogno, una pace meravigliosa le scendeva nel cuore.
Fu un gemito più prolungato a strapparla dall’incantesimo.
Katy balzò a sedere sul letto, poi senza più esitare, s’infilò una vestaglia e corse alla porta.
«Maman!» Uscendo impetuosamente dalla sua stanza, per poco non investì lady Emily, sua madre.
«Che cosa fai qui in piedi? Sei pallida come un fantasma.
Che cosa succede? Il papà sta male?»
Unico raggio di sole in quella giornata triste, Katy benché preoccupata per il padre, aveva il solito aspetto radioso dovuto in parte alla folta chioma dorata, agli scintillanti occhi turchesi, ma soprattutto all’alone di luce che la circondava e che sembrava emanare dalla sua pelle come se un diamante purissimo fosse racchiuso nel suo petto.
La nobildonna si passò furtivamente un fazzolettino di pizzo sugli occhi. «Sta male, figlia mia, ma non lo ammette, m’impedisce di curarlo e perfino di domandargli quali disturbi avverte. Io mi sento così incapace di prevenire il peggio!» concluse la nobildonna, tamponandosi gli occhi.
«Sei troppo pessimista, maman. Cerca di vedere la situazione in modo più sereno. Spesso ti angusti per niente e ne va anche della tua salute.»
La madre sospirò. «Non posso farci niente, tesoro. Mia madre, Guendoline Donnelly, era come me. La chiamavano Cassandra e la deridevano tutti. Morì di crepacuore, povera donna.»
Katherine si rallegrò di non aver ereditato quella sorta di maledizione. Che utilità aveva prevedere un evento e non poterlo impedire? Meglio restare nella beata ignoranza.
«Qui nessuno ti deride, maman. Il papà brontola, ma ti vuole bene, lo sai. Perché continui a camminare per il corridoio? Ti si gonfieranno le vene delle gambe e dopo dovrai stare seduta con i piedi sollevati per almeno una settimana.»
«Aspetto, bambina mia. Io... non so che cosa altro fare. Tuo padre, quando non si sente bene, diventa intrattabile e non tollera nessuno. Sono andata a vederlo due volte. La prima non ha proferito parola. Ha finto di dormire. La seconda, ha ringhiato come un mastino. ‘Non vegliarmi come se fossi già defunto, Emily... cara’ mi ha gridato, scacciandomi. Sono sicura che quel ‘cara’è stata una pietosa aggiunta per mitigare le sue parole crudeli. Non gli sono affatto cara, specie in momenti come questo.»
«Oh, maman!» Katy le prese le mani e gliele strinse, cercando di confortarla. Benché avesse solo diciassette anni, a volte le sembrava d’essere più matura di sua madre, una donnina minuta e trepidante, un passerotto timido, vissuto sempre all’ombra del potente marito. «Sai bene com’è fatto il papà. Non sopporta di stare male. Lui, una roccia, costretto a languire a letto. Lo giudica un insulto, se non una vera indecenza.»
La contessa sospirò. «Anche le rocce si sgretolano con il passare del tempo» mormorò. «E Dio sa quale esistenza travagliata e pericolosa abbia condotto il mio Oliver, sempre in alto mare a lottare con il nemico e con le tempeste.»
«Non sempre, maman. Il papà non ha combattuto senza sosta da quando è entrato in marina fino al momento della pensione, e capita spesso che il mare sia tranquillo. Ormai poi, è a riposo da tre anni e ha sicuramente smaltito le fatiche di un tempo. Dimmi, piuttosto, hai mandato a chiamare il dottor Carmichael?»
«Certo, figliola! Come puoi dubitarne?» rispose la madre con legittima indignazione. «È stata la prima cosa che ho fatto, apprendendo da Walter, il suo valletto, che Oliver aveva rifiutato di fare colazione, lui che di norma divora sei uova al prosciutto, pudding, formaggi e mezzo chilo di biscotti spalmati di marmellata appena apre gli occhi.»
«Non ti sembra una quantità eccessiva di cibo per una persona che ha il sangue troppo ricco?»
La madre le lanciò uno sguardo colmo di desolazione.
«Pensi davvero che io abbia il potere di costringerlo a contenersi?
Sarebbe come ordinare al sole di coricarsi anzitempo. Tuo padre è un uomo ammirevole sotto molti aspetti, ma è straordinariamente cocciuto quando si tratta di mortificare la gola.
Mi domandavo se... se tu non volessi tentare di entrare nella sua camera per augurargli il buongiorno. Sai che stravede per te. Forse gli farà piacere vederti.»
«Certo, maman. Se questo può tranquillizzarti, vado subito da lui.» Katy si chinò e posò un bacio sulla fronte della madre che ormai da due anni sovrastava in altezza tutta la testa. «A me le sue grida non fanno paura. Can che abbaia non morde.»
Sorridendo, bussò leggermente alla porta e l’aprì senza aspettare di essere invitata. Il padre giaceva nel suo letto sovrastato da un voluminoso baldacchino, la schiena posata contro una pila di cuscini, occhi e fronte nascosti da una benda imbevuta d’acqua fredda.
«Ancora tu, Emily?» Benché pacato, il tono conteneva una vibrazione metallica.
«Sono io, padre, Katherine. Vi disturbo?» mormorò la figlia, avanzando a passi silenziosi. Se alla madre le veniva naturale dare del tu, con suo padre le sembrava di rigore il voi.
La benda venne sollevata fino all’attaccatura dei capelli grigi e due occhi azzurro cupo penetranti come la punta di un fioretto la scrutarono un attimo, prima di illuminarsi.
«Katy, mia diletta!» Benché gioiosa, la voce era meno tonante del solito e il sorriso più stentato. «Vieni a salutare il tuo malandato genitore e aiutami ad aggiustare questi maledetti cuscini che mi si ammucchiano dietro la schiena.»
La figlia si affrettò a ubbidire e una volta sistemati i cuscini, baciò il padre sulla fronte.
«Ah, che delizia!» sospirò lui. «Le tue labbra sono più fresche di una rosa appena colta. Il mal di testa sta già diminuendo.
Ho passato una nottataccia, figliola. Non ho chiuso occhio.
Mi sembrava che la mia testa stesse per scoppiare.»
«Umori cattivi nel sangue, o pensieri cattivi per la mente?» domandò la figlia, sedendosi al suo capezzale.
«Entrambe le cose, temo. La situazione politica diventa sempre più grave. Gli Stati europei sono in grande agitazione. Sai che le truppe dello zar Nicola hanno invaso la Moldavia e la Valacchia? Quel pazzo visionario vuole assicurarsi uno sbocco sul Mar Nero e pensa che gli altri stiano a guardare.»
«L’ho letto sul giornale che ci portano tutte le mattine. Ma agitarsi è del tutto improduttivo, padre mio.»
«Hai ragione, naturalmente» riconobbe il conte, sospirando.
«È solo che la mia anima di soldato non può restare indifferente, o estranea agli eventi. Fremo all’idea di non poter indossare la mia divisa e salire sul ponte di comando. Meglio non pensarci.
Dimmi, piccola mia, quella santa donna di tua madre non avrà chiamato il medico, spero. Si precipita a convocarlo ogni volta che starnutisco. Mi vede già cadavere. Pensi che le sue previsioni siano azzeccate?»
Katy aggiustò la piega del lenzuolo. «Penso che la sua sia solo ansia ingiustificata, padre. Sapete com’è fatta la mamma.
Si angoscia per un nonnulla. È molto legata a voi e un vostro malessere, anche minimo, la getta nella costernazione. E... sì, avete immaginato bene. Ha mandato a chiamare il dottor Carmichael, ma... Non alteratevi, vi prego» lo esortò, vedendo che arrossiva di rabbia. «Altrimenti la pressione salirà. Tra l’altro sapete bene che seguirete solo i consigli che vi garbano, perciò sottoponetevi di buon grado alla visita e non maltrattate troppo il povero dottor Carmichael. È un uomo ligio al suo dovere e fa quello che può... Ma sento dei passi. Dev’essere arrivato proprio adesso.»
Infatti in quell’istante qualcuno bussò alla porta e Walter, il valletto del padre, annunciò il medico. Katy gli corse incontro, lo accolse con grazia e lo condusse al capezzale del malato che si era girato ostinatamente verso la finestra.
«Ebbene, come sta oggi il mio paziente preferito?» domandò il medico, posando sul letto una grossa borsa nera contenente tutti i suoi strumenti e rivolgendo al conte uno sguardo colmo di riprovazione.
Oscar Westmoreland si voltò di scatto con aria truce. «Male, per farvi contento e... non chiamatemi il vostro paziente preferito, caro dottore. So benissimo che mi detestate.»
Il medico non si scompose. Gli tastò il polso, consultando l’orologio da taschino. «E voi non chiamatemi caro, visto che mi vedete come il fumo negli occhi.»
«Ottimo inizio. Un terreno di parità favorisce una battaglia equa, egregio dottor Carmichael. E adesso che ci siamo scambiati le prime bordate, andiamo al sodo: morirò?»
«Ne dubitate?» rispose il medico, abbassandogli le palpebre inferiori. «Sarebbe insolito il contrario, milord. Siamo destinati tutti a morire, chi prima, chi dopo, dipende da come trattiamo la carcassa che ci portiamo addosso.»
Presagendo l’arrivo di una disputa feroce, Katy sgusciò fuori dalla stanza, scuotendo la testa. Ogni volta che suo padre stava male, si verificava una scena come quella, una sorta di teatrino in cui gli attori si muovevano recitando il proprio ruolo, ben sapendo che la fine sarebbe rimasta invariata.
La visita durò poco meno di mezz’ora e quando, uscendo dalla stanza, il buon medico si vide circondare da madre e figlia, scosse la testa. «Paziente difficile, il commodoro» sospirò.
«Come del resto tutti i militari. Per loro ogni malanno è un nemico da sgominare a cannonate. Vostro marito, milady, è avvezzo a comandare i suoi uomini e vorrebbe imporsi agli acciacchi, semplicemente impartendo un ordine. Non segue le mie indicazioni. Mangia e beve troppo e il suo sangue si scalda.
Gli ho applicato delle sanguisughe che lo aiuteranno a smaltire l’eccesso di liquidi e di umori, ma dovrebbe stare a dieta. Per adesso tè e brodo leggero, mi raccomando.»
«Lo so bene, lo so bene, caro dottore, che mio marito dovrebbe moderarsi, ma quando ha fame, sottrargli anche solo un tozzo di pane rappresenta un’impresa rischiosa» mormorò la contessa, disperandosi. «Credete che si riprenderà?»
Il medico si diresse verso la scala. «La crisi sarà superata, ma ne seguiranno altre, se non cambierà registro e alla fine una potrebbe rivelarsi fatale. Il corpo umano necessita di cibo come le piante d’acqua. Annaffiatele troppo e marciranno, Ingozzateli troppo e... scoppieranno.»
«Scoppieranno...?» La contessa Emily impallidì e i suoi occhi si colmarono d’orrore davanti alla visione del grande corpo di suo marito che esplodeva in milioni di pezzi sanguinolenti. «Se succedesse una catastrofe simile, non ci resterebbe niente da seppellire» mormorò, desolata, con un filo di voce.
Il dottor Carmichael, un ometto basso e rotondo, ma robusto come un toro, scambiò uno sguardo con Katherine, poi alzò gli occhi al soffitto. «Non dovete prendermi alla lettera, milady.
Il mio era solo un modo di dire. Temo però d’aver usato un’espressione infelice. Nessuno dei miei pazienti è mai esploso, ve lo assicuro. Intendevo dire che il troppo stroppia, ecco tutto.
Chi esagera finisce per pagarla a caro prezzo. Insomma, per farla breve, tira le cuoia.»
«Tira le cuoia?» ripeté la contessa, frastornata e ormai fuori di sé. Nessuno in famiglia, che lei sapesse, era stato un conciatore di pellami.
«Maman, significa passare a miglior vita» intervenne Katherine con dolcezza.

«Capisco.» La madre si fece un rapido segno della croce, poi fingendo di appoggiarsi alla maniglia della porta, toccò ferro.
Il medico ne ebbe abbastanza. Ogni volta che veniva chiamato in quella casa si sentiva coprire di sudori freddi. Il capofamiglia era intrattabile, sua moglie a dir poco svanita come una bottiglia di vino lasciata aperta. L’unica che mostrasse d’avere un po’di buonsenso era la figlia, una bellezza davvero rara, dato l’incrocio poco promettente da cui era stata generata.
Misteri della vita. «Bene» concluse, scendendo la scala. «Tenetemi informato, milady e... chiamatemi se proprio lo riterrete necessario.»
Due giorni dopo le sanguisughe avevano compiuto la loro opera di drenaggio e il conte Westmoreland era di nuovo in piedi, battagliero come sempre.
«Oggi verrà a trovarmi un caro amico, l’ammiraglio James Stafford, duca di Glemingstone» annunciò a pranzo, guardando con disgusto una tazza di brodo in cui galleggiavano alcuni pezzetti di pollo anemico. «Lo riceverò nel mio studio.
Abbiamo delle questioni importanti e urgentissime da discutere.»
«Urgentissime, mio caro?» domandò la moglie sbirciandolo di sottecchi.
«L’urgenza è strettamente correlata alle tue divinazioni, moglie mia. Prevedi qualche catastrofe imminente?»
La contessa impallidì e di nascosto strofinò un piccolo ciondolo a forma di ferro di cavallo che portava al polso. «Dio ce ne liberi, Oliver. Ti prego, non chiamiamo le disgrazie. Sanno arrivare benissimo anche senza invito.»
Katherine che sedeva a metà del lungo tavolo, tra i genitori che occupavano i lati più corti distanti sei metri tra loro, abbassò la testa per non tradirsi. Sapeva che la madre era molto superstiziosa e il fatto che suo padre la prendesse in giro in parte la divertiva, in parte le sembrava un tantino crudele.
La sua povera mamma tremava di terrore se rovesciava il sale, l’olio o, Dio non volesse, rompesse uno specchio. Ubbie, certo, che tuttavia influenzavano il suo umore e che in lei confluivano serenamente in una fede incrollabile nel Padreterno.
Come si potesse credere che un bottone allacciato storto avrebbe causato un incidente, le riusciva impossibile da capire.
Tuttavia, accorgendosi che il suo corpetto era abbottonato male, Katy si sentì prendere da una vaga inquietudine.
Alle tre in punto di quel pomeriggio, un’elegante carrozza scura guidata da un cocchiere in livrea color amaranto si fermò davanti a Westmoreland House. Il maggiordomo, Mr Cunnigham corse ad aprire il portone e Katy, appostata dietro una finestra del pianterreno, aspettò di veder apparire quell’importante personaggio che suo padre ammirava incondizionatamentemnte e stimava come amico.
Sapeva che l’ufficiale di marina era tenuto in alta considerazione dalla Corona e che in passato si era distinto per il suo valore. Fu quindi con curiosità che vide spalancarsi uno sportello e balzare a terra un giovane ufficiale in divisa che si affrettò a porgere il braccio a un uomo alto e magro, con una chioma color ferro e un volto che sembrava inciso nella pietra.
Katy lo osservò un istante, poi tornò a spostare lo sguardo sul tenente di vascello e il respiro le mancò.
Elegante, alto e snello nella sua divisa blu scuro, capelli nerissimi tagliati corti e occhi di un colore indefinibile sotto l’arco perfetto delle sopracciglia corvine, era il giovane che incontrava nei suoi sogni, il più bello che avesse mai visto.
Il suo cuore prese a battere all’impazzata mentre dilagava in lei un senso d’irrealtà che la costrinse a sbattere le palpebre per mettere bene a fuoco lo sguardo. No, non si era ingannata.
Quel giovane ufficiale era reale quanto il severo Mr Cunnigham che stava aprendo la porta, come l’erba che cresceva nelprato. Non era una proiezione della sua fantasia. Era la concretizzazione del suo sogno. Un uomo vero, in carne e ossa, di stupefacente bellezza.
Era il giovane che aveva vagheggiato nelle sue fantasie dibambina e di adolescente, colui che aveva immaginato sussurrarle parole d’amore, accarezzarle la mano e... baciarla.
Quante volte si era domandata come sarebbe stato il suo primo bacio. Esitante, tenero, riluttante o... appassionato? Nei libri che di nascosto aveva sottratto dagli scaffali della libreria del padre aveva letto di passioni travolgenti, di attrazioni irresistibili, di grandi amori. Amori che davano un senso compiuto alla vita, che spiegavano quel senso di palpitante attesa che provava da tempo.
Aveva letto d’incontri che segnavano il destino di giovani donne. Di attimi fugaci che tuttavia determinavano il cammino di una vita... o aprivano la strada verso la morte. Ma anche la morte diventava sublime tra le braccia dell’amato. Non l’avevano scritto i grandi poeti parlando di Giulietta e Romeo, di Paolo e Francesca, di Tristano e Isotta, di Lancillotto e Ginevra?
Sarebbe toccata anche a lei un’esperienza così esaltante, lo sentiva.
Doveva solo aspettare, si era detta e adesso... Lui, il suo principe azzurro, il cavaliere che al posto di un’armatura indossava una divisa, era venuto a risvegliarla dal torpore, a dirle che la sua vera vita stava per cominciare.
Katy si riscosse. Che cosa andava fantasticando? Non era più una bambina assetata di favole e non era mai stata un’esaltata, o una mitomane. Fin da piccola era stata dotata di quel senso pratico che difettava a sua madre e adesso che era quasi una donna, sapeva... sapeva che i sogni è raro che si avverino, che la vita non è un percorso facile, una lunga corsa in un prato fiorito.
Forse quel giovane affascinante aveva una voce stridula, l’alito cattivo e dei modi sgradevoli. Forse era un uomo prosaico, avido di piaceri terreni, un ambizioso, teso solo a fare carriera anche a costo di calpestare chiunque. Forse dentro quel suo torace ampio e muscoloso c’era un cuore piccolo e meschino...
Mentre lo guardava avanzare, arretrato di due passi rispetto all’ammiraglio, i loro sguardi s’incrociarono e prima che Katy potesse nascondersi dietro la tenda, notò che gli occhi del giovane avevano il colore del muschio che cresce nei boschi ombrosi e avevano una luce intensa come se la sua anima splendente, affacciandosi all’esterno, gli conferisse una luminosità particolare.
Il respiro le mancò, il cuore le salì in gola e un pensiero esaltante le passò nella mente. Oh, no, quel giovane non poteva essere meschino. Ne era certa. In lui c’era... c’era l’immensità.
C’era generosità, onestà, gioia, follia, passione, tormento ed estasi.
Oh, poter conoscere quell’ufficiale così attraente! Frugare nel suo animo e scoprire i tesori che sicuramente racchiudeva, i soli che desiderasse avere. Ma il galateo le imponeva di tenersi in disparte e di non intralciare l’arrivo dell’ospite tanto atteso.
Tuttavia, mentre i due uomini salivano la breve scalinata e Mr Cunnigham chinava il busto in posa deferente, ubbidendo a un impulso irresistibile, Katy uscì rapida dal salotto e attraversò l’atrio diretta verso le cucine, dosando il passo in modo da incrociare una volta ancora il bell’ufficiale di marina.
Ci fu solo un breve scambio di sguardi, poi il giovane si defilò dietro il suo comandante, mentre l’ammiraglio, colpito dalla visione della fanciulla che si era affrettata a scomparire, si fermò un istante. Le sue labbra dal taglio severo abbozzarono un vago sorriso, poi l’alto ufficiale riprese il cammino, seguendo Mr Cunnigham che apriva la strada verso l’ufficio del padrone di casa.
Arrivata dietro la porta che immetteva nelle cucine, Katy si appostò di nuovo. Attese qualche istante, poi fece capolino. Il giovane ufficiale, rigido sull’attenti, era a guardia della porta dietro la quale il suo comandante era scomparso.

Un semplice accompagnatore, quindi, una sorta di attendente, pensò Katy, ma, Dio, com’era bello! Tornò a guardarlo e questa volta lui si voltò e la vide.
Se non fosse stata colta da una paralisi, Katy si sarebbe ritirata come un topo davanti a una trappola invitante ma pericolosa, ma non riuscì a muoversi se non quando si accorse che il giovane inclinava appena la testa e le sorrideva.
Il suo era appena l’accenno di un sorriso, una specie d’invito segreto a credere nei miracoli, a non opporsi al fato, bensì a gioire del dono inatteso che faceva a entrambi.
Katy ebbe l’impressione che lui le avesse lanciato una liana invisibile, avvolgendola in modo tale da imprigionarla per sempre.
Tremò come per un presagio e a quel punto, confusa ed emozionata, si rifugiò dentro la dispensa e si prese il viso tra le mani. Era sconvolta, rossa di vergogna, arrabbiata con quella parte di sé stessa che si era sempre nutrita di romanticismo e ansiosa di riprendere contatto con la realtà, dopo aver sognato a occhi aperti per un istante che era durato un’eternità.
 

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14/02/2012
da Antonella

C’era una volta un Principe
Il destino di tutte le lettrici, “innamorate croniche” del protagonista del romance in bella vista sul comodino, inizia proprio da qui, dai ricordi dell’infanzia.
Diciamoci la verità: siamo cresciute a pane, Nutella e principe azzurro, un mix esplosivo, incrementato dai cartoni animati sempre più accattivanti. È vero, però, che per le ultime generazioni  molto è cambiato, e ad una velocità impressionante. Mentre le nostre nonne, tranne alcune eccezioni, sono rimaste legate per tutta la vita alla figura maschile dell’eroe-sul-cavallo-bianco, le donne di oggi, fin da bambine,  hanno imparato a confrontarsi con personaggi molto diversi. Per prima cosa, le protagoniste femminili,  nelle favole come nei film, hanno rivendicato un ruolo di primo piano, al punto che, spesso e volentieri , dei loro compagni non ricordiamo neppure il nome. E, come se non bastasse, il principe azzurro i è trasformato in un orco verde: simpatico per carità, ma certo non proprio bellissimo.
Crescendo e diventando consapevoli dei propri desideri, le lettrici di tutto il mondo hanno  dimostrato di volere un Eroe diverso, uomo di muscoli e sangue più che di carta e sospiri, determinando così l’evoluzione della “specie”.   Soprattutto, hanno smesso di essere “belle addormentate”: tenendo gli occhi aperti, anzi spalancati sui particolari anatomici più interessanti  dei loro partners, si sono prese una bella rivincita sul principino dalla piuma bianca, elegante ma un po’ asessuato. Tirandolo giù da cavallo, hanno toccato con mano che il suo aspetto era frutto più di apparenza che di sostanza, e che i suoi muscoli erano, in realtà, poco tonici.
Le autrici di letteratura romantica, attente a interpretare richieste e pulsioni del loro pubblico, hanno iniziato perciò a costruire figure maschili sempre più affascinanti e carismatiche, descrivendo  il loro aspetto fisico con abilità e verismo tali, da riscaldare il sangue anche alle lettrici del profondo Nord, persino in pieno inverno e con la neve alta. Le case editrici hanno, ovviamente, cavalcato la tigre, con un’offerta sempre maggiore di titoli, classificati in base alla “temperatura” desiderata: dal tepore appena accennato del bacio (subtle), fino agli amplessi più roventi (burning) e all’estrema declinazione dell’erotico.

Si è adeguato persino il settore del romance storico e del Regency in particolare, che pure costituisce un caso  a sé, dato che qui ancora prosperano i nobili più nobili del Regno, e la coroncina ducale di foglie di fragola mantiene intatto il suo fascino. Fra un testo di Georgette Hayer e uno di Lisa Kleypas, inutile dirlo, la differenza è più che notevole. Alla Kleypas, tra l’altro, va riconosciuto il merito della creazione di protagonisti indimenticabili, che pure di nobile non hanno nulla, e anzi vivono ai limiti della società con una dubbia reputazione di biscazzieri, attori, o zingari.
Nel romance contemporaneo, i cambiamenti subiti dall’eroe sono ancora più evidenti, essendo una derivazione diretta dei nuovi desideri del pubblico femminile, espressi sempre più chiaramente grazie al potente tam-tam offerto dal web.
Quanto sono davvero cambiati i nostri eroi? O, piuttosto, quanto sono cambiati i nostri gusti?
Se vi capita di andare per mercatini, e scovare vecchissime edizioni  fra le quali quelle pubblicate negli anni ’80 da  Harlequin-Mondadori,   vi sorprenderà ad esempio, una lunga sequenza di titoli  ambientati  nelle isole del Mediterraneo, in Spagna e in Grecia.
In questi ambienti esotici la protagonista, di origine britannica o statunitense, era invariabilmente un ragazza di carnagione chiarissima e (quasi sempre) dai lunghi capelli biondi; rivestiva la figura di dama di compagnia, istitutrice, segretaria, assistente, un ruolo considerato secondario, ma grazie al quale veniva a contatto con Lui,  il Progenitore di tanti Maschi Alfa. Sempre ricco, potente, arrogante; alto, snello, bruno di carnagione e capelli, l’eroe latino aveva il compito di scongelare, con il suo sangue bollente, quello algido della miss di turno. Il che, naturalmente, non si rivelava troppo facile, anche a causa delle rivali femminili, in genere ex fidanzate o aspiranti tali, dalle unghie affilatissime.
Per chi desiderava un contrasto ancora più marcato fra i due protagonisti , ecco le affascinanti, anche se improbabili, relazioni con meticci, nativi americani o sceicchi del deserto…
Con una costante, però: ognuno di questi personaggi aveva, per educazione o retaggio familiare, un forte legame con il mondo occidentale, finendo così per essere un Giano bifronte. Insomma, barbaro e selvaggio quanto bastava a far battere forte il cuore, rivestito da bianchi caffettani o da aderenti pantaloni di camoscio, ma all’occorrenza capace di trasformarsi nell’impeccabile uomo d’affari in doppiopetto grigio. Autrici come Violet Winspear hanno creato, in questo senso, prototipi “da sogno”.
A distanza di oltre trent’anni, l’affermazione sociale della donna, le nuove sfide e opportunità rosa nel mondo del lavoro, hanno mutato molti di questi scenari; le protagoniste della più recente letteratura femminile hanno spesso un ruolo non meno importante o accattivante di quello del loro compagno, al quale di conseguenza, si chiede qualcosa di più che non il semplice fascino da macho.
L’evoluzione dell’eroe ha pertanto condotto ad una nuova svolta; una serie di “principi della notte”, con una carnagione così pallida da non sopportare la luce del sole oppure rivestiti da folte pellicce o, ancora, dotati di una dentatura un po’ particolare. Non che abbiano bisogno di una cura vitaminica, di una ceretta depilatoria o delle cure del dentista. Niente affatto. Questi personaggi fantastici, semi e super umani, sono ricchi di mistero e hanno un’aria così pericolosa da conquistare anche la più agguerrita delle donne in carriera. E se proprio queste non amano i morsi sul collo, c’è sempre una folta schiera di spie, agenti segreti, killers e bad boys. Tutti astuti, senza scrupoli e spregiudicati. Terribilmente e odiosamente affascinanti.
Dovremmo temere quindi l’estinzione della vecchia “specie protetta” dalla carnagione scura e dai neri occhi assassini? Sono davvero scomparsi armatori greci, magnati spagnoli e sceicchi?


Non proprio.
Perché la fantasia e il desiderio di evasione di noi donne non conosce limiti né confini.
Ci piace cambiare, questo sì, e nessuno sa apprezzare più di noi l’effetto di una nuova moda. Ma ciò non toglie che spesso amiamo anche il capo vintage, ripescato dall’armadio della mamma.
E autrici ed editori ci assecondano, per fortuna, dandoci una scelta davvero molto ampia. Via libera quindi, a eroi per tutti i gusti, se negli Harmony 2011 sono stati pubblicati titoli come “Favola greca” di Lynne Graham e “Il milionario spagnolo” di Kim Lawrence.
E nei GRS di questo mese abbiamo il rientro di un “Principe del deserto”, con l’omonimo romanzo di Marguerite Kaye. Si tratta, comunque di uno storico, dove la fantasia non deve fare conti strettissimi con la realtà quotidiana e il rapporto uomo/donna può accettare ancora qualche compromesso.
Forse,  il fascino ammaliatore di Rodolfo Valentino, che nel 1921 prestò il suo  volto allo “Sceicco” di Edit M. Hull, non è ancora definitivamente morto. Forse, per la teoria dei orsi e ricorsi storici, l’uomo latino e quello del deserto mietono ancora le loro vittime.

E se, invece, si aprissero nuovi scenari?
Cosa accadrebbe se, di qui a qualche tempo, vi fosse una nuova, strabiliante mutazione genetica del dark hero? E' mai possibile che il suo mantello nero torni ad essere, prima o poi, azzurro?
Alle lettrici l’ultima parola in proposito, augurando a tutte, per San Valentino, una notte fantastica con il proprio Eroe preferito...
 
 

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13/02/2012
da Maet

Si può essere bionde, belle, formose e intelligenti? Per il mondo, evidentemente, no. Se bellezza e capacità mentale sono considerate una contraddizione in termini, le chiome chiare, naturali o decolorate, abbinate ad un seno prosperoso e fianchi generosi, sembrano essere garanzia di stupidità e assenza di pensiero logico. La portatrice di tali qualità deve limitarsi a sorridere e gioire del suo destino di puro oggetto sessuale. Accontentarsi di apparire anziché essere, farsi usare e poi ritirarsi silenziosa in un angolino, senza dare troppo fastidio, senza intervenire quando si prendono le decisioni serie. Così Phoebe Somerville fa, o tenta di fare, fin quando il ricco e prepotente padre, che l’ha ripudiata appena diciottenne, non muore, lasciandole in eredità, tra l’altro, la squadra di football dei Chicago Stars di cui è proprietario. Non è un attestato di stima nei confronti di Phoebe, bensì l’ultimo schiaffo metaforico a quella figlia giudicata sciocca e incapace che vuol tentare di controllare ed umiliare anche dalla tomba. Phoebe, che si occupa di arte, vorrebbe fuggire, ritirarsi nel suo piccolo mondo rassicurante composto da galleristi, collezionisti e artisti o aspiranti tali a vario titolo, popolato da gay e quasi nessun eterosessuale. Solo lì Phoebe si sente abbastanza sicura da poter camminare a testa alta. Ma un voce, una voce flebile e da lungo tempo inascoltata, la sollecita a rimanere a Chicago, per affrontare due sfide che sembrano perse in partenza: rimettere in sesto la squadra e farla arrivare al Super Bowl, imponendosi in un ambiente tutto maschile e maschilista che la disprezza, e farsi avvicinare dal coach della squadra, un uomo deciso, attraente e virile da cui in genere fuggirebbe a gambe levate. Dan Calebow, invece,  la spaventa e la attrae in egual misura, se i suoi modi troppo sicuri la irritano, se razionalmente lo ritiene un pallone gonfiato che meriterebbe dei veri calci nel sedere con tacco dodici,  il suo desiderio però non la disgusta, perché quando lui  la guarda non si vede solo femmina, ma anche persona. E una sensazione di calore intenso la avvolge ogni volta che sono vicini, così forte e bruciante da arrivare a lambire il cuore, quell’organo che lei pensa di aver messo in una cassaforte polverosa ormai da anni.
 

Contro ogni aspettativa, ho amato molto questo libro. Sulla carta l’avrei dovuto detestare: non sopporto le mangia- uomini e gli sportivi  pieni di testosterone e di superbia, però la Phillips, o meglio SEP, come la chiamano i suoi fan, è talmente brava che me li ha fatti sentire vicini ed apprezzare al punto di affezionarmi. Phoebe è un donna che si nasconde dietro a infinite maschere, un’attrice che recita a soggetto, reinventandosi ogni volta: da ingenua a vissuta, da maliarda a svampita, da eccentrica a semplice. E’ in continua fuga: dal padre crudele e anaffettivo, dalle sua vecchie vite di volta in volta, solitarie, vuote, finte, superficiali. Più di tutto è in fuga da se stessa, da quella ragazzina impotente e inerme che ha solo subito senza potersi ribellare. Così finge una spavalderia, una sicumera e una sensualità che non possiede, tanto per proteggersi quanto per tenere gli altri a distanza, gli uomini soprattutto. La morte improvvisa del padre e la relativa eredità mettono in discussione tutto questo sistema, che scricchiola e cede fino a sgretolarsi nell’incontro-scontro con Dan, maschio al 100%, nel bene e nel male, in qualche modo il suo riflesso opposto, visto che lui è sexy veramente, senza infingimenti. Dan non ha le fragilità di Phoebe, però il suo bisogno di affetto e affermazione non è minore, per lui il fallimento non è un' opzione, la sconfitta è insostenibile e mina in profondità le fondamenta del suo essere. Finalmente un maschio alfa che non si trasforma improvvisamente in una specie di donna con la barba, lui pensa, agisce e parla come un uomo nella sua posizione e con la sua mentalità: vero, duro e sincero!
L'accoppiata Dan e Phoebe fa faville, si odiano, si detestano, si azzuffano, si baciano, litigano, fanno pace, si annusano, si confrontano, si perdono l’uno nell’altra, si denudano, si svelano, si amano. Il loro avvicinamento sarà lento e pieno di diffidenza, malintesi e pregiudizi, ma comunque invitabile perché i loro corpi han già compreso che le loro anime sono affini e cercano la stessa cosa: una famiglia. Non un retorico trionfo di valori tradizionali, come si può trovare in tanti romanzi americani, ma la vera necessità di creare un nucleo caldo e sicuro, di avere un rifugio, di materializzare l’amore reciproco in delle nuove vite da rendere felici e serene, per riscattare la propria infanzia, per dimostrare la diversità dai propri genitori e di essere in grado di donare. Cresceranno insieme e insieme si salveranno reciprocamente. Tutto ciò immerso in uno sfondo sportivo che seppur piacevole e interessante – si impara qualcosina sul football, ma non troppo,  non diventa mai invadente o preponderante, dunque può essere tranquillamente letto da tutte.
 

Una commedia deliziosa, che gioca continuamente e con grande scioltezza tra i vari registri dal drammatico al comico, senza farne prevalere nessuno e mantenendo un grande equilibrio, che non sacrifica la profondità. SEP sa delineare situazioni e personaggi con pochi sapienti tocchi, senza mai scadere nel patetico o nel ridicolo e ci regala dei dialoghi eccezionali, degni delle più grandi pellicole classiche americane (a me sembrava di rivedere i favolosi e insuperati Kathrine Hepburn e Spencer Tracy). Una scrittrice che vi consiglio di provare e un libro che si chiude a malincuore ma con una sensazione di benessere.

 

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12/02/2012
da Chiaromattino

  La Vie en Rose

 

Quarta Edizione

Firenze, 24 marzo 2012

nella Sala delle Feste dell'Astoria Boscolo Hotel

un luogo magico, e sugestivo che anche quest'anno presterà le sue meravigliose sale all'evento più romantico dell'anno.

 

Care amiche anche quest'anno si terrà la VIE EN ROSE  evento imperdibile per tutte le appassionate di romance, che in una giornata completamente dedicata alla letteratura romantica, vedrà una serie di iniziative e appuntamenti che divertiranno, emozioneranno, e renderanno indimenticabile questo appuntamento.
Ricordiamo alle lettrici che anche quest’anno parteciperanno all’evento molte autrici italiane tra le quali : Paola Picasso, Mariangela Camocardi, Miriam Formenti, Ornella Albanese, Roberta Ciuffi, Maria Masella, Theresa Melville, Silvia Z. Summers, Angela White e Kathleen Mcgregor.

Vi segnaliamo la mail cui far pervenire le adesioni: la.vie.en.rose.evento@gmail.com
ricordandovi che i posti disponibili sono numerati, ed è consigliabile prenotare per tempo

 

 Sito Ufficiale dell'Evento

 

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11/02/2012
da Andreina

UN AMORE PER SEMPRE ( Happy Ever After ) di Nora Roberts

Con l’ultimo capitolo della serie che ha fatto sospirare migliaia di lettrici, Nora Roberts ci conduce nel luogo dove i sogni divengono realtà.

Da bambine hanno condiviso tutto: giochi, segreti, speranze. Con gli anni sono diventate donne brillanti, sexy e indipendenti. E hanno fondato un’agenzia di wedding planning dove ognuna di loro dà il meglio di sé per garantire ai clienti un giorno indimenticabile e perfetto. E loro, per quanto ancora rimarranno single?
Parker è la figura di riferimento dell’agenzia, quella che traduce in realtà i sogni delle future spose. Tuttavia, in quanto a relazioni sentimentali è un totale disastro. Il lavoro sembra essere la sua unica ragione di vita. Ma fino a che punto si può comandare al cuore?
Forse Malcomb è ciò di cui ha bisogno, sempre che entrambi siano disposti a trasformare un semplice flirt in un legame speciale, e a dare nuovo senso ai loro giorni mettendo in gioco il loro futuro e il concetto stesso dell’amore.

 “Quello, lo sapeva bene, rimaneva la base di tutti i suoi sogni, i suoi obiettivi, le sue ambizioni. Amare, essere amata, condividere, costruire a partire da quell’amore e complicità qualcosa di forte e duraturo. Poteva avere successo senza questo. Poteva essere felice senza questo. Ma si conosceva abbastanza bene per sapere che non si sarebbe mai sentita completa, pienamente felice, senza quell’amore e complicità. Credeva, assolutamente, nel potere e nella forza dell’amore, nelle promesse fatte, nella durata dell’impegno.  Ed era giunta a comprendere, era sulla buona strada per accettare, che Malcolm fosse il partner che voleva per quelle promesse, per tutta la vita. Tuttavia, rifletté, stare insieme richiedeva quella condivisione, una profonda fiducia, un sapere. C’erano ancora così tanti luoghi e frammenti di lui che Malcolm teneva in ombra, o che addirittura le precludeva. Come potevano quelle basi restare solide, per entrambi, se una parte di lui restava chiusa?”

Nota di andreina65: Per la  gioia delle estimatrici della mitica Nora Roberts , ecco il quarto romanzo che chiude la serie The Bride Quartet, ossia il quartetto della sposa, composta da:

1 – LA SPOSA IN BIANCO (Vision in White)
2 – LETTO DI ROSE (Bed of Roses)
3 – IL SAPORE DELLA FELICITA’ (Savour the Moment)
4 – UN AMORE PER SEMPRE (Happy Ever After)

Ancora una volta  i nostri complimenti  alla Leggereditore per la scelta delle cover originali che sono una  meraviglia!

Nora Roberts è l’autrice più amata d’America.”
The New Yorker

 “Nora Roberts sa come prendere le sue lettrici per la gola.”
Usa Today

Nora Roberts è considerata universalmente ‘la regina del rosa’. Ha al suo attivo oltre trecento romanzi ed è da sempre presente ai vertici delle classifiche di tutto il mondo. La sua carriera è disseminata di numerosi premi letterari e riconoscimenti ufficiali. Della stessa autrice, Leggereditore ha pubblicato L’amore ritrovato, Un’ombra dal passato e i primi tre titoli della serie Il quartetto della sposa: La sposa in bianco, Letto di rose, Il sapore della felicità.
Recentemente ha detto di sé: “Non scrivo storie di Cenerentole che sperano che il principe azzurro venga a salvarle mentre se ne stanno sedute in poltrona. Sono donne indipendenti, che ce la fanno anche da sole. Il ‘principe’ è qualcosa in più, un semplice complemento, ma mai l’unica risposta ai loro problemi.”

 

 

IL MISTERO DEL TALISMANO PERDUTO ( Bloodfever ) di Karen Marie Moning (disponibile dal 23 febbraio)

Il seguito di una serie che ha incendiato gli animi di centinaia di migliaia di lettrici e che si prepara a diventare un fenomeno mondiale, grazie all'attesissima trasposizione cinematografica.

La porta sta per aprirsi, e non sarà la luce a venirti incontro ma la magia di un talismano dai poteri sconosciuti. Ombre oscure si avvicinano all'orizzonte, e una sola donna è in grado di dissiparle.

Sei pronto a percorrere una strada disseminata di pericolo, sensualità e mistero?

Da quando Mac ha scoperto di essere una veggente sidhe, la sua vita ha preso una piega del tutto inaspettata.  E ora che la resa dei conti è inesorabile, di chi potrà fidarsi? Forse di un amuleto prezioso e antichissimo, che sembra proteggerla da sempre, oppure dello sfuggente Jerico? Tra piste false, esseri feroci, e la doppiezza di una realtà che non conosce pace, la giovane Mac dovrà tirare fuori tutto il suo coraggio, perché la sua caccia è appena iniziata e  nulla potrà fermarla.

‘Dipende tutto dal libro’ aveva detto. ‘Non possiamo permettere che cada nelle loro mani! Dobbiamo prenderlo noi per primi!’

Conoscevo a memoria quel messaggio. L’avevo sentito e risentito di continuo nella mia testa. Dovevamo prenderlo per primi, così avremmo potuto usarlo. Come, nello specifico, non ne avevo idea, ma di sicuro il mio compito non sarebbe terminato nel momento in cui l’avremmo finalmente trovato.

Domanda: quanto ti rende responsabile il fatto di essere una delle poche persone capaci di risolvere un problema? Risposta: è proprio dalla risposta a questa domanda che una persona si definisce. Ero ritornata in forze. Non mi ero mai sentita più viva, più carica, più parte del mondo.

 Nota di andreina65: Secondo  libro della serie Fever, così composta:

1. IL SEGRETO DEL LIBRO PROIBITO (Darkfever,)
2. IL MISTERO DEL TALISMANO PERDUTO (Bloodfever)
3. Faefever
4. Dreamfever
5. Shadowfever
+ altri 3 romanzi spin-off ambientati nell’universo della serie, a seguire

“Una serie meravigliosa: fatevi un favore e leggete qualcosa fuori dagli schemi.”
Charlaine Harris

“Il secondo volume della serie Fever è un concentrato di tinte dark, sensualità e azione all'ennesima potenza.”
Publishers Weekly

Karen Marie Moning è nata in Ohio. I suoi romanzi hanno scalato le classifiche più prestigiose, New York Times, Usa Today, Publishers Weekly, e sono stati tradotti in oltre 20 Paesi. In Italia l’autrice ha riscosso il favore del pubblico con i due primi romanzi della serie Highlander, Amori nel tempo e Torna da me, e il primo della serie Fever, Il segreto del libro proibito. Sito ufficiale

 

 

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11/02/2012
da Andreina

UNA STAGIONE DI FELICITA' INATTESA ( This Is Not The Story You Think It Is: A Season of Unlikely Happiness ) di Laura Munson (Dalai editore)

Quello che ho imparato dall’amore… nel momento in cui l’ho quasi perso.

«Non sono più sicuro di amarti.» Laura vacilla. Suo marito le ha appena inferto un colpo mortale. La prima reazione sarebbe quella di scagliarsi contro di lui o di crollare. Eppure, Laura ci stupisce, e stupisce se stessa, rispondendogli: «Non ci credo». Inizia così il lungo viaggio di Laura attraverso i ricordi, le gioie e gli scogli del suo matrimonio, viaggio a cui è costretta, in un certo senso, dalla crisi profonda in cui precipita l’uomo che le sta accanto da vent’anni – l’altra metà «della coppia d’oro, baciata dal sole» - conosciuto durante la festa di una confraternita universitaria tanto tempo prima. Il compito di Laura sembra impossibile: resistere al desiderio di abbandonarsi alla paura e allo sconforto, tentare di capire le difficoltà che sta attraversando suo marito, guardando la realtà con logica spietata. Laura ne è certa, non è il loro matrimonio a essere in discussione. La crisi è profonda, ma riguarda solo lui. Lei, il loro rapporto, non appartengono all’equazione. Calma, determinazione a «porre fine alla sofferenza», la serenità dei figli sono i mantra di Laura, che per un anno dovrà confrontarsi con i fantasmi del passato e le sofferenze del presente. Ciò che affascina di questa narrazione, ciò che sorprende, è la reazione inaspettata di questa donna – moglie e madre – che con insolita lucidità si rifiuta di cedere alle lusinghe della disperazione, combattendo per salvare la propria storia d’amore senza lasciare il proprio uomo, ma concedendogli lo spazio necessario per trovare, da solo, la via d’uscita a una crisi che potrebbe spazzare via tutto. Un’esplorazione del matrimonio, dei suoi compromessi, di quanto si è pronti alla sopportazione quando un rapporto, «nella buona e nella cattiva sorte», prende una brutta china. Il pubblico americano ha risposto in modo straordinario a questo romanzo autobiografico. Una storia, e un finale, che non ti aspetti.

«Non ti amo più. Non sono sicuro di averlo mai fatto.» Le sue parole mi colpirono come un pugno improvviso, eppure in quell’istante riuscii a incassare senza cadere. Non appena mi ripresi, dissi: «Non ci credo». Perché era la verità. Lui fece un passo indietro, stupito. Forse si aspettava che scoppiassi a piangere, che m’infuriassi, che lo minacciassi con una battaglia per la custodia dei bambini. O che lo implorassi di cambiare idea… Io volevo davvero litigare. Infuriarmi. Piangere. Ma non lo feci. Al contrario, calmissima, ripetei: «Non ci credo». Avevo appena raggiunto un accordo non negoziabile con me stessa. Mi ero impegnata nel «porre fine alla sofferenza». Avevo deciso di essere responsabile della mia felicità. E parlavo sul serio.

Cosa fareste se una mattina a colazione vostro marito vi dicesse che non vi ama più e che vuole andarsene? E’ quello che successo a Laura Munson e che racconta in un libro sorprendente: Una stagione di felicità inattesa. Già bestseller negli Stati Uniti, il romanzo è la storia di una crisi matrimoniale, vissuta però senza disperazione e piatti rotti, ma con l’estrema lucidità da una donna che decide di riappropriarsi della propria felicità e soprattutto di un matrimonio che dura da vent’anni. Nel 2008 l’autrice americana si ritrova a fare i conti con un uomo sperduto, per l’appunto suo marito, che di punto in bianco rivela di non amarla più. La reazione della Munson però non è quella che ci si aspetta in questi casi. Lei infatti si oppone, dicendo un “non ti credo” che spiazza persino il suo compagno. Con due figli di otto e dodici anni la donna decide che non può lasciare andare così la sua vita e gli chiede di rimanere e di lasciargli i propri spazi in modo da potersi in un certo senso riappropriare della sua identità. Non è una scelta facile la sua, ma sicuramente vincente, che permette all’uomo di non sentirsi in gabbia e di risolvere la propria crisi individuale che secondo Laura non dipende dal matrimonio, ma da problemi lavorativi più profondi. Il periodo che la aspetta è dei più difficili con ore interminabili passate accanto al telefono ad aspettare uno squillo, un segno di vita o qualche notizia. La Munson scrive così Una felicità apparente, diventando un vero e proprio caso editoriale e un esempio per molte donne, riuscendo così a non far naufragare il proprio matrimonio, grazie a un attaccamento particolare alla felicità e a un atteggiamento insolito nei confronti di quella che è una crisi. Il romanzo racconta però non solo l’esperienza personale della scrittrice, ma è anche specchio di quello che è un matrimonio e di cosa esso implichi e soprattutto di quanto valore debba avere sempre la libertà dell’altro.

Note di andreina65: Una stagione di felicità inattesa è il libro d'esordio di Laura Munson, che approda  in Italia con questo romanzo interamente autobiografico, la storia di una donna  che lotta con  tenacia per difendere il suo amore nonostante il marito ritiene che tra loro sia tutto finito.

«Amare è dare all’altro lo spazio per ritrovare se stesso anche se talvolta ci fa paura, riuscire a essere felici e infelici insieme.»
Elle magazine

Laura Munson vive con la sua famiglia nel Montana dove scrive romanzi, racconti e saggi. www.lauramunsonauthor.com

in occasione della festa degli innamorati, la Dalai ha aperto un Blog Candy sul loro sito con in palio tre copie di “Una stagione di felicità inattesa”, il romanzo di Laura Munson.

Troverete  tutte le informazioni necessarie QUI

 

 

 

ODORE DI FERRO E CACAO  di Alessandra Dragone  (Dalai editore- La Tartaruga edizioni)

Una storia di amore e anarchia

Maggio 1919. Le quattro figlie del tranquillo notaio Musino, improvvisamente deceduto, partono per Cento, vicino a Ferrara, allo scopo di prendere possesso di «Villa Libera», di cui ignoravano l’esistenza. La troveranno abitata da Errico Guastoni, un giovane anarchico, che dieci anni prima ha ricevuto dal notaio, rimasto nell’anonimato, il privilegio di viverci gratuitamente. All’origine del suo generoso gesto, sembra apparentemente esservi stata la grande ammirazione per gli ideali politici di Errico e il rimpianto per aver scelto una vita borghese. Motivi, questi, che a suo tempo erano sembrati sufficienti a Errico – che accanto a slanci idealistici mostra anche debolezze e abi­tudini inconfessabili – per accettare il dono senza porsi troppe domande, ma che adesso lo sono molto meno agli occhi delle quattro sorelle. Tutti gli interrogativi sorti potranno essere risolti solo riscoprendo gradualmente e, con l’aiuto di un vecchio amico di famiglia, il passato sconosciuto del padre delle ragazze. Durante la famosa rivolta del Matese nel 1877 era accaduta una sequenza di fatti drammatici – compreso un omicidio – che aveva cambiato per sempre il destino della fami­glia di Errico e la vita dell’allora giovane Musino. Questa rivelazione progressiva si intreccia con le piccole vicende del paese, con le grandi vicende della storia di quel periodo (le lotte socialiste e anarchiche e il sordo avanzare del fascismo) e con i tormenti sentimentali dei vari protagonisti. Errico sarà trascinato da Vera – un personaggio dannunziano-futurista – in un rapporto controverso che sintetizza lo scontro fra opposte culture e concezioni del mondo che caratterizzava quegli anni difficili, mentre in Violetta, l’unica figlia del notaio che ne seguirà l’eredità morale, troverà l’amore. Che non gli impedirà di dare una svolta drammatica alla sua esistenza di uomo e di militante.

Alessandra Dragone vive e lavora a Roma. Oltre a numerosi saggi e racconti, ha pubblicato Bambine cattive e Se cade il mondo mi sposto. www.alessandradragone.com

 

GREEN ( Smaragdgrün ) di Kerstin Gier (Corbaccio editore)

«Sono davvero contento di aver chiarito le cose. In ogni caso resteremo sempre buoni amici, giusto?» Quando un ragazzo dice così a una ragazza non è che la renda pazzamente felice. Se poi il ragazzo in questione è Gideon de Villiers, occhi verdi e capelli corvini, Gwendolyn Shepherd, la destinataria del messaggio, si sente precipitare decisamente negli abissi dell’infelicità. E sì, perché, nelle due settimane che le hanno sconvolto la vita, facendole quasi dimenticare di essere una normale studentessa di sedici anni di una normale scuola londinese, Gideon le era sembrato la sua unica ancora di salvezza. Solo da due settimane, infatti, Gwen ha scoperto di essere predestinata a viaggiare nel tempo per portare a termine una missione pericolosissima da cui dipende il destino dell’umanità intera.
Una faccenda che, in realtà, non le interessa affatto, diversamente dalla cugina Charlotte, che era convinta di essere lei la predestinata e che era stata educata ad affrontare situazioni e persone di ogni tempo e ogni luogo. Solo per Gideon, il suo compagno di viaggi nel passato, Gwen ha trovato sopportabile l’essere sballottata da un secolo all’altro alla ricerca di un cronografo perduto, ma ora perché dovrebbe continuare a lasciarsi tiranneggiare dall’implacabile setta dei Guardiani? D’altra parte, è vero che a poco a poco sta scoprendo segreti insospettabili sulla propria famiglia che la riguardano molto da vicino. E poi, finché è sostenuta da amiche come Leslie e da piccoli gargoyle impiccioni e simpatici come Xemerius, la sua vita, oltre a essere piena di pericoli, può essere anche molto eccitante...

"Per mia natura non ero incline all’autocommiserazione, era la prima volta nella mia vita che soffrivo per pene d’amore. Pene d’amore di quelle serie, intendo. Quelle che fanno proprio male. Al loro confronto tutto il resto diventa insignificante. Persino la sopravvivenza è secondaria.
Sul serio: il pensiero della morte in quel momento non era tanto spiacevole. In fondo non sarei stata la prima a morire di crepacuore, mi trovavo anzi in ottima compagnia: la Sirenetta, Pocahontas, Giulietta, la Signora delle Camelie, Madame Butterfly, e adesso io, Gwendolyn Shepherd.»

Nota di andreina65: Terzo romanzo che conclude la trilogia  chiamata “Edelstein Trilogie” ossia "La trilogia delle gemme", con protagonista Gwendolyn, una ragazza dotata del gene che le permette di viaggiare nel  tempo. Questo libro ha avuto uno straordinario successo in Germania, patria della scrittrice; i giovani lettori hanno apprezzato partcolarmente Green definendolo il migliore della trilogia, quindi lettrici italiane scatenatevi... non  ci rimane altro che verificarlo !

La saga è composta da:
1- RED (Rubinrot )
2-BLUE ( Saphirblau)
3-GREEN (Smaragdgrün)

Kerstin Gier è nata nel 1966 e vive con marito e figlio vicino a Bergisch Gladbach, in Westfalia. Alla sua attività di insegnante ha affiancato dal 1995 quella di scrittrice. I suoi romanzi, come Männer und andere Katastrophen, da cui è stato tratto un film, Für jede Lösung ein Problem e Die Mütter-Mafia sono rimasti per mesi in vetta alle classifiche tedesche dei libri più venduti, ma è con la trilogia di Red che Kerstin Gier ha raggiunto il successo mondiale. Un successo da 3 milioni di copie vendute in 22 Paesi. Sito uffIciale QUI  

FALLEN IN LOVE di Lauren Kate

Quattro storie d’amore s’intrecciano nella notte più romantica dell’anno.

Viaggiando nel tempo e nello spazio, com’è abitudine degli angeli, Shelby e Miles si ritrovano in una cittadina medioevale inglese alla vigilia della Fiera di San Valentino: una rustica festa cortese che con danze e doni onora le ragioni del cuore. Ma come tutti sanno non sempre amore e felicità si danno la mano: l’umile cavaliere Roland si strugge d’amore per la nobile Rosaline; Arriane non sa darsi pace da quando la sua Tess è tornata per sempre tra le tenebre di Lucifero. E per Luce e Daniel, destinati a inseguirsi nei secoli, la sorpresa più bella sarebbe potersi liberare almeno per un giorno della maledizione che li perseguita.

Fonte

PROLOGO
L’OUTSIDER
LOUISVILLE, KENTUCKY
27 NOVEMBRE 2009

Risuonò uno sparo. Il grande cancello si spalancò. Lo scalpitio degli zoccoli dei cavalli riecheggiò sulla pista come un rombo di tuono.
«Partiti!»
Sophia Bliss si sistemò l’ampia falda del cappello piumato di un tenue color malva,ornato da un impalpabile velo di chiffon. Aveva un diametro di settanta centimetri: largo abbastanza da darle l’aria di un’appassionata di concorsi ippici, ma
non così appariscente da attirare l’attenzione.
Tre cappelli erano stati appositamente ordinati dalla stessa modista di Hilton Head per la competizione di quel giorno. La cuffietta giallo pastello copriva la candida testa di Lyrica Crisp che, seduta alla sinistra di Miss Sophia, addentava un sandwich al manzo salato. Il cappello di paglia verde mare con un largo nastro di satin a pois coronava la chioma corvina di Vivina Sole, seduta alla destra di Miss Sophia in un atteggiamento di falsa modestia, le mani guantate di bianco posate in
grembo.
«Giornata splendida per una corsa» disse Lyrica. Con i suoi centotrentasei anni era la più giovane degli Anziani di Zhsmaelim. Si asciugò una goccia di senape dall’angolo della bocca. «È la mia prima volta alle corse, sapete?»
«Ssst» sibilò Sophia. Lyrica era così stupida. L’evento del giorno non erano le corse dei cavalli ma l’incontro clandestino di menti eccelse. Poco importava se le altre menti eccelse non si erano ancora fatte vedere. Sarebbero arrivate. In quel luogo
perfetto e neutrale indicato sull’invito stampato a caratteri dorati che Sophia aveva ricevuto da un ignoto mittente. Sarebbero arrivati, si sarebbero fatti riconoscere e avrebbero escogitato un piano d’attacco collettivo. Da un momento all’altro, ormai.
O almeno così sperava.
«Splendida giornata per uno splendido sport» fu il commento distaccato di Vivina.
«Peccato che il nostro cavallo in questa gara non sia docile come quelle puledre laggiù. Non è vero, Sophia? Difficile scommettere su come finirà quella purosangue di Lucinda.»
«Ho detto ssst» mormorò Sophia. «Tieni a freno quella tua linguaccia. Ci sono spie
dappertutto.»
«Sei fissata» disse Vivina, suscitando una risatina da parte di Lyrica.
«Sono tutto ciò che rimane» ribatté Sophia.
Un tempo erano così tanti: ben ventiquattro Anziani al massimo dello splendoredegli Zhsmaelim. Un gruppo di mortali, di immortali e qualche transeterno come

Note di andreina65: Nell'attesa di poter leggere Raptur il quarto e ultimo libro sugli Angeli caduti della serie chiamata  Fallen, la Rizzoli pubblica questo romanzo che non è un seguito della saga ma un intermezzo che raccoglie  quattro brevi storie sui i personaggi della serie ossia: Luce e Daniel,   Shelby e Miles, Roland e di Arriane,

La serie Fallen è composta da:
1- FALLEN
2- TORMENT
3- PASSION

- Fallen in love -A Fallen Novel in Stories :Love Where You Least Expect It: The Valentine of Shelby and Miles; Love Lessons: The Valentine of Roland; Burning Love: The Valentine of Arriane;  Endless Love: The Valentine of Daniel and Lucinda.

4-Raptur,  previsto in America prossimamente e quest' estate  in Italia

Lauren Kate è cresciuta a Dallas, è andata a scuola ad Atlanta, ha cominciato a scrivere a New York e vive a Los Angeles con il marito. La saga di Fallen, venduta in trentacinque Paesi, include Torment, Passion e il capitolo finale, Rapture, fra qualche mese in libreria. Fallen diventerà un film Disney. Per conoscere meglio l’autrice e i suoi libri visita i siti: www.fallensaga.it

Il sito web dell’autrice: laurenkatebooks.net   

 La pagina Facebook ufficiale QUI

 

 

OVERBITE di Meg Cabot (Rizzoi editore-collana Bur narrativa)

Uscita da una storia con il cuore a pezzi, Meena sogna di continuo Lucien, il suo ex. Fin qui niente di strano, se lei non fosse una sensitiva assunta dalla Guardia Palatina (l’esercito anti-paranormale del Papa) e lui non fosse il figlio di Dracula, principe di tutto ciò che c’è di oscuro sulla terra. Come se non bastasse, da quando si sono lasciati Lucien ha preso l’irritante abitudine di pedinarla e Alaric Wulf, il più letale (e biondo) ammazza-vampiri in circolazione, sembra convinto che a lei non dispiaccia affatto. Nel frattempo a New York i turisti spariscono senza lasciar traccia, mentre i palatini sono completamente assorbiti da un grandioso evento organizzato al MET dallo sconcertante padre Henrique, un prete giovane e affascinante appena arrivato dal Sud America. La mostra esporrà per la prima volta alcuni inestimabili tesori del Vaticano tra cui, guarda caso, anche un pezzo molto caro al principe delle tenebre. Mentre crescono i sospetti di un possibile collegamento fra l’esposizione e le misteriose sparizioni, Alaric si decide a entrare in azione per scongiurare il peggio… e tentare di strappare una volta per tutte Meena all’oscura malìa del suo ex fidanzato.

Nota di andreina65: Secondo volume della  serie urban fantasy (non young adult, perchè dedicata ai più grandicelli) chiamata Insatiable,  dedicata a Meena Harper, una sceneggiatrice TV di New York  che dopo la love story col figlio di Dracula, il Principe delle Tenebre Lucien Antonescu,  si ritrova a dover soffrire le pene d'amore come tutte le persone normali .
Nonostante sia diventata  una  cacciatrice di vampiri, Meena vuole  dimostrare che non tutti i vampiri sono cattivi.
La serie al momento è composta da INSATIABLE e da OVERBITE , forse non ci saranno altri volumi, perchè Meg Cabot ha dichiarato che ancora non sa se la serie avrà dei sequel.

Meg Cabot è autrice di oltre venticinque romanzi che hanno venduto cinque milioni di copie in tutto il mondo. Rizzoli ha pubblicato, tra gli altri, The Princess Diaries (che ha ispirato il film Pretty Princess con Anne Hathaway). Per Fazi è uscito il suo racconto La figlia dell’ammazzavampiri. Sito ufficiale QUI

 

 

 

COSI' IN TERRA di Davide Enia (Dalai editore)

In una Palermo sporca e violenta, un bambino di nove anni sale per la prima volta sul ring. La sua è una famiglia di pugili. Da lui ci si aspetta che un giorno vinca il titolo nazionale, sfuggito prima allo zio poi al padre.

Il romanzo di Davide Enia intreccia boxe, memoria e guerra, percorrendo la storia italiana dal secondo conflitto mondiale fino al tragico ’92 palermitano, quando dopo cinquant'anni le bombe tornarono a Palermo, portando con sé le stimmate di una battaglia. Enia usa, con una maestria da togliere il fiato, tutti i registri narrativi, dal tragico all'onirico al comico al sentimentale. Interpreta le aspettative, i fallimenti, i pugni presi e dati di tre generazioni partecipi del crollo impietoso del sogno dell'Italia post-bellica, restituendo il ritratto di un mondo ricolmo di ironia e violenza, con una scrittura carnale, epica, dolce e feroce.
 

 

 

 

“e sono qui

 al massimo della mia bellezza

ancora in piedi

le mani sporche di sangue

davanti il grano scuro della sua bocca di gelso

lei che mi prende le dita insanguinate

le porta alle labbra

le bacia

una per una

si chiama Nina

è il mio amore

ha nove anni”

Il romanzo d’esordio di Davide Enia è già stato venduto in:

Usa,  Francia, Germania, Spagna, Brasile, Svezia, Danimarca, Olanda, Israele, Grecia, Polonia, Turchia, Ungheria, Finlandia, Australia.

Davide Enia nasce a Palermo il 2 aprile 1974. Passa l'infanzia a giocare a calcio in mezzo alla strada. Possiede, di allora, ricordi nitidi e a volte davvero felici. Si diploma al classico a Palermo e si laurea, incidentalmente, in lettere moderne alla Cattolica di Milano nel 1997. È autore ed interprete di Italia-Brasile 3 a 2 (2002) e Maggio '43 (2004). Con "SCANNA" consegue, con la giuria che lo vota all’unanimità, il premio Tondelli per la drammaturgia al Premio Riccione per il Teatro nel 2003. Lo spettacolo poi debutta con la sua regia nell’ottobre 2004 alla Biennale di Venezia. 

 

 

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