siamo felicissime di poter regalare alle sguenti lettrici, le due copie di Amanti Pericolosi di Lisa Marie Rice, gentilmente messe a disposizione da Leggereditore che ringraziamo per la gentilissima collaborazione
CARLA
e
STEFY
Congratulazioni alle vincitrici!
Contattateci in privato alla e-mail: info@romancebooks.it, comunicandoci l'indirizzo per spedire il libro e il nick che avete usato. In assenza di comunicazione entro due settimane, procederemo ad una nuova estrazione.
siamo felicissime di poter regalare al/alla seguente lettrice/ore la copia de "La Meravigliosa Avventura di Elizabeth Reed" che Stefania Andrusiani ha messo gentilmente a disposizione e che ringraziamo vivamente per la collaborazione.
Congratulazioni alle vincitrice/ore!
Raccomandiamo al vincitore/ce di indicare nella mail il nome che vuole vedere sulla copia del libro per la dedica !
Contattateci in privato alla e-mail: info@romancebooks.it, comunicandoci l'indirizzo per spedire il libro e il nick che avete usato. In assenza di comunicazione entro due settimane, procederemo ad una nuova estrazione.
Tra poco più di una settimana sarà in tutte le edicole un’antologia eccezionale, firmata da sette bravissime autrici che tornano a collaborare insieme dopo il successo di Amori sull’ali dorate.
Se l’anno scorso si celebrava l’anniversario dell’Unità d’Italia, ora si festeggia il numero mille dei Romanzi Mondadori, con sette penne d’eccezione che hanno unito estro e ingegno per regalarci un libro unico nel suo genere.
Nessuno meglio di loro poteva raccontarci come è nato e si é sviluppato un progetto così particolare e impegantivo, una vera avventura che è durata molti mesi e il cui risultato sarà a breve tra le mani di noi lettrici.
La parola dunque alla protagoniste, che così gentilmente hanno accettato di condividere con noi la loro esperienza.
ORNELLA ALBANESE
Questo lavoro di equipe, “a quattordici mani” come diciamo scherzando, è stata la riprova di qualcosa che ho sempre saputo. Il termine “le autrici italiane” ci rende uguali solo perché siamo, per l’appunto, italiane, ma poi ognuna di noi è un mondo a parte. Una volta concordati gli elementi di collegamento tra le varie storie, ci siamo mosse con buona libertà all’interno del racconto, seguendo le nostre idee e attitudini: chi ha dato più spazio alla ricostruzione storica, chi ha privilegiato l’intreccio, chi i personaggi. Ognuna di noi ha portato nel romanzo il suo immaginario, il suo stile, il suo modo di approcciarsi alla narrazione, e anche il suo carattere. Il risultato è una saga attraverso i secoli dalle mille sfaccettature che ci rispecchiano.
Il mio racconto, Il principe delle tenebre, si svolge nel 1500. Prima di tutto ho cercato di calarmi in quel secolo assolutamente nuovo per me, perché finora nei miei Romance storici avevo trattato solo il Medioevo e l’Ottocento. Devo dire che questa novità mi è piaciuta. Ho letto, mi sono informata e mi sono innamorata di quel periodo. Nel 1500 Firenze ha una storia molto articolata, ma io ho preferito soffermarmi sull’aspetto artistico. L’arte in tutte le sue manifestazioni era una realtà di grande prestigio e richiamava artisti anche da terre lontane. I pittori più famosi avevano botteghe nelle quali riverberavano la propria genialità. Io ho scelto Andrea del Sarto e, tra la sua bottega e il palazzo dei Monfalco, ho dipanato una storia d’amore che mi ha coinvolto moltissimo. Lei si chiama Celeste ed è una giovane donna dominata dalla passione per la pittura, alla quale ha sacrificato tutto il resto. Ma, come dice il suo amico Rosso Fiorentino, nella vita ci sono altre passioni e l’incontro con un uomo disincantato, ma di grande fascino, fa presto vacillare tutte le sue certezze.
Il racconto lungo, secondo me, ha proporzioni perfette: permette lo svolgersi di una storia anche complessa e offre spazio per una buona ricostruzione storica e per un certo approfondimento dei personaggi. Mi è piaciuto davvero moltissimo scriverlo.
ROBERTA CIUFFI Un letto di gigli e di rose è il racconto conclusivo dell’antologia. E, allo stesso tempo, conclusivo dell’avventura dei Monfalco come famiglia della nobiltà fiorentina. Giuliano, ultimo erede della stirpe, pieno di debiti accumulati in secoli d’incurante magnificenza, fa una scelta classica tra i giovani aristocratici europei nelle stesse condizioni: sposa una ricca americana.
Minnie Porter, bella e intraprendente, compie anche lei una scelta tipica delle ereditiere d’oltreoceano sposando un bel conte fiorentino. Senza tante illusioni, le consiglia la cinica zia Dolly. Se sarà pronta a distogliere lo sguardo, quando necessario, e a tenere a bada i sogni romantici, il suo potrà essere un buon matrimonio. Questo però non è quello che vuole Minnie, ma non è altrettanto sicura dei desideri di Giuliano. Tra di loro c’è una grande distanza, amplificata dalla presenza dispotica della madre di lui, di un carico di debiti che forse neppure la sua dote riuscirà a ripagare, e soprattutto di quell’antico, ingombrante palazzo dissestato cui rischiano di dedicare la loro intera vita.
Questo è il conflitto presente nel racconto. Il passato contro il presente, ma soprattutto contro il futuro. Legami da recidere o stringere più forte. Scelte dolorose che conducono a svolte inaspettate. È il tema del ‘nuovo inizio’, della rinascita, a me tanto caro.
Sono davvero felice di aver partecipato a quest’avventura targata n. 1000. Confesso di essere stata una lettrice tardiva di romance. Ricordo il primo che ho letto: Amare a New Orleans. Era il 1982, e apparteneva alla collana ‘I Romanzi’. Diversamente dalle mie colleghe, anche la mia storia di scrittrice è stata tardiva e anche quella è cominciata con ‘I Romanzi’ Mondadori, nel 1997. Era il numero 349. Ne sono passati, vero? Non c’è da stupirsi quindi che provi tanto affetto per questa collana, che ha accompagnato i miei sogni -di lettrice prima e di scrittrice poi- dagli inizi fino a questo momento. Le auguro un buon anniversario, sperando che prosegua nel suo compito di portare emozione, passione e divertimento nelle nostre vite ancora molto a lungo!
MARIANGELA CAMOCARDI
Anche se apparentemente potrebbe sembrare semplice creare sette racconti connessi l'uno all'altro da una imbastitura comune, in realtà ha a che vedere con altrettante menti che elaborano e creano in modo assolutamente individuale. Sembrerà anche inverosimile che per questa antologia ci abbiamo impiegato un anno, tra l'assemblamento definitivo e i vari dettagli che facevano da collante per renderla emozionante e coinvolgente. Siamo partite con la scelta dell'epoca, ciascuna optando per la più congeniale alle proprie esigenze, poiché per tutte c'è un periodo storico preferito. Per quanto mi riguarda ho scorazzato da un secolo all'altro coi miei romanzi, dal 1400 con I pirati del lago, al romantico ottocento, lambendo persino il '900 con Luna di primavera, dove parlo dell'insurrezione popolare milanese per i rincari del pane del 1898. Mi piace far combaciare la Storia con le mie storie e i miei personaggi, raccontando un'Italia che a volte è sconosciuta ai più. Per restare a Il falco e la rosa, dopo aver assegnato il ruolo di protagonisti ai miei carismatici Olivia e Lapo, e di antagonisti a Lucrezia e Gherardo, bisognava inserirli nello scenario seicentesco scelto da me quale sfondo di Per amore di una strega.
In questo scenario era necessario che si immergesse la sua autrice. Conoscevo bene il seicento lombardo ma di quello fiorentino avevo solo un'infarinatura. Per settimane ho letto biografie di personaggi vissuti in quel periodo. Ho visto film in costume e, oltre a farmi un'idea della moda di quei tempi, mi sono seduta a tavola con loro per scoprirne i cibi e i gusti. L'amore è sempre l'amore e sulla passione che un uomo e una donna condividono credo di essere ormai un'esperta. Devo però calarmi completamente nell'atmosfera di allora per riuscire a trasmetterla a chi legge. Ho iniziato la stesura del racconto considerando le sinossi delle altre amiche autrici. Loro avevano fatto la stessa cosa, naturalmente. Marri, alias la nostra cara Maria Masella, che è geniale in questo tipo di cose, ha preparato uno schema in divenire dove ogni dettaglio suggerito dall'una o dall'altra veniva registrato, così da evitare incongruenze e svarioni. Personalmente ci volevo un fantasma, ed ecco materializzarsi Arabella, andata sposa, nel racconto di Paola Picasso, a Riccardo di Monfalco. Anche nell'abbellimento del palazzo in cui si snoda la saga dei Monfalco ognuna di noi ha contribuito, tratteggiando ambienti indimenticabili, come la galleria degli antenati in cui Celeste, la protagonista di Ornella Albanese si diletta nell'arte della pittura. Il crociato di Miriam Formenti, Lanfranco, porta un ricco bottino di guerra da Costantinopoli, e ogni conte Monfalco che gli succederà ne andrà in cerca. Nel mio racconto c'è una bambina che si chiama Adelaide di Monfalco che ritroviamo tra i personaggi di Theresa Melville, e così via con i racconti di Marri e Roberta Ciuffi.
Penso a questo punto che venga spontaneo immaginare i lunghi mesi di gestazione occorsi per dare vita a Il Falco e la rosa. Mesi che sono stati intensi e condivisi giorno per giorno in una armoniosa, o quasi, collaborazione di gruppo. Io credo che se ci venisse corrisposto un euro per ogni mail che ci siamo scambiate, a ognuna di noi spetterebbe un bel gruzzoletto. Mi auguro che i nostri sforzi per offrire alle lettrici una bella storia scritta a 14 mani incontreranno il loro apprezzamento. Sicuramente è stata una significativa esperienza che ci ha arricchite, e che oltre a farci superare con brillantezza alcune irrilevanti divergenze di vedute, ha cementato ancora di più l'amicizia che ci lega da anni.
MIRIAM FORMENTI
Non avrei mai immaginato che scrivere questa seconda antologia avrebbe richiesto tanto impegno.
Fra colleghe abbiamo scambiato decine di mail per accordarci sul periodo in cui ambientare le nostre storie e poi su tanti piccoli particolari come il palazzo, il medaglione, lo stemma… per rendere quest’antologia un vero romanzo, non solo una raccolta di racconti.
Non ho avuto alcun dubbio sulla scelta del Medioevo, così come ho deciso subito che il mio protagonista sarebbe stato un Crociato. Un po’ d’incertezza è nata quando ho dovuto scegliere quale crociata che, come ben sapete, sono state tante. Infine ho scelto la quarta, quella che in realtà non ha mai raggiunto la Terrasanta e che considero forse la più sanguinosa.
Affascinata ho letto di questa spedizione, delle sue crudeltà, ma anche del coraggio di tanti uomini. Voglio dire di un particolare circa la conquista di Costantinopoli, che io ho trovato molto creativo: i crociati hanno costruito delle piattaforme sugli alberi delle navi e hanno fatto inclinare le imbarcazioni verso le mura, in modo da poter saltare e prendere le torri di guardia. Si può immaginare un macello; tuttavia con la forza della loro spada e del loro coraggio sono riusciti a penetrare in città e a raggiungere le porte per permettere al resto dell’esercito di entrare. E il primo Monfalco, nella mia fantasia, è stato uno di questi. Il figlio di un mercante, che ottiene il titolo di cavaliere grazie al suo coraggio e un enorme bottino con le razzie.
L’identità di Rosa, la mia protagonista, è invece cambiata all’improvviso mentre mi apprestavo a tratteggiarla. Mi è piaciuta l’idea della pellegrina divenuta schiava e l’ho sviluppata.
La mia storia viene raccontata quasi come una leggenda circa duecento anni dopo, e narra di questo uomo forte e attraente che dopo quasi 10 anni torna in patria insieme a Rosa, la giovane schiava di fatica che si è lasciato convincere a comprare per pietà ma anche per bisogno, dal momento che ha una bambina che necessita di una donna che si occupi di lei durante il viaggio.
Rosa non è attraente quando lui la incontra. E’ una povera creatura abbruttita da anni di schiavitù, ma la forza del suo carattere ha salvato la sua mente e lasciato intatto il suo cuore.
Fra quest’uomo, tormentato da ricordi spiacevoli che riguardano il suo passato, e questa donna, che nonostante le sofferenze patite riesce ancora a sognare, nasce un amore grande e da loro la dinastia dei Monfalco.
Considero questo romanzo a quattordici mani un gran lavoro. Posso assicurare alle lettrici che, tutte e sette, per scriverlo ci abbiamo messo il cuore.
Un grazie affettuoso a tutte le amiche del blog per questa iniziativa e un abbraccio a tutte le lettrici.
MARIA MASELLA
Quando nasce una storia sento uno sfarfallio e, insieme, un colpo al cuore. E’ come quando inizia un amore: emozione, aspettativa e leggerezza.Ammetto di ricordare l’attimo “dell’innamoramento” per ognuno dei racconti e dei romanzi che ho scritto, romance contemporanei e storici, romanzi “divertenti” e noir, fantascienza e fantasy.
Non dimenticherò quando è nato Non soltanto una notte!
Firenze: “La vie en rose 2011” era finita ed eravamo al momento dei saluti, quando Marzio Biancolino ha proposto di realizzare una nuova antologia. Si stava parlando della storia di una famiglia fiorentina… E ho visto agire Bruno Morego che nel racconto dell’antologia precedente compariva soltanto alla conclusione.
Ognuna di noi ha scelto un’epoca; devo aver piantato per prima la mia bandierina, Firenze capitale 1865, tenendo le dita incrociate e con una gran paura che un’altra reclamasse quel periodo in cui volevo muovere il mio Bruno.
Perché certi personaggi, nati come secondari, restano talmente nel cuore che staccarsene è doloroso. Le mie compagne d’avventura parlavano di crociati, di conti, di pittori e mi rigiravo dentro il mio borghesissimo eroe repubblicano convinto di odiare una donna e di disprezzarla.
Quale donna? Cate di Monfalco, impulsiva ragazzina appassionata, poi per anni costretta all’autocontrollo… Di nobile famiglia e fiera del suo casato, forte quanto Bruno che è sicura di disprezzare e odiare.
Lui è proteso verso il futuro, lei è legata al passato.
E, scrivendo, Cate si è delineata e ha incarnato nella secolare vicenda dei Monfalco un tema particolare: la necessità di scegliere fra l’orgoglio e l’amore. Ognuno dei due protagonisti ha motivi d’orgoglio: per lei è l’appartenenza ad una nobile casata, per lui è la fedeltà, ad ogni costo, ai propri ideali.
Era una vicenda “giusta” per gli anni in cui si svolgeva, ne aveva l’aria.
Perché se scrivere una storia è emozionante come vivere un amore, è anche impegnativo come organizzare il delitto perfetto. Per prima cosa si deve scegliere dove accadrà! Tutto deve tornare nei minimi dettagli, si deve prevedere mosse e contromosse. Studiare tempi e luoghi.
Ricordavo di aver letto dei documenti relativi alla rete ferroviaria in Toscana, fra Granducato e Regno d’Italia: ho impiegato ore a ritrovare il nome originale della Stazione di Santa Maria Novella per una riga di racconto! E ricordavo che Le Monnier era un editore fiorentino all’epoca, perché avevo letto della causa con Manzoni, ma quanto tempo per controllare, anche qui per una riga! Non di più, perché non è un saggio!
Tutte sciocchezze, che la lettrice non nota, ma ti fanno star bene ed arricchiscono la storia.
Scrivere è vivere una storia d’amore, scrivere è organizzare il delitto perfetto, ma scrivere a quattordici mani è un corso di sopravvivenza molto particolare: o si arriva tutte sane e salve alla meta o si fallisce! Ognuna di noi doveva vivere la propria storia d’amore e organizzare il proprio delitto perfetto: spesso abbiamo rischiato di invadere il territorio altrui. Non avevo mai scritto neppure a quattro mani; come insegnante avevo esperienza di lavori di gruppo, ma questo era una novità.
Più volte abbiamo rischiato fratture decisive. Siamo però riuscite a sfruttare le nostre differenze e ad arrivare alla meta, scrivendo un unico romanzo articolato in sette racconti lunghi, tutti diversi ma tutti raccordati fra loro. Quante mail per i raccordi!
Che cosa ci ha sorretto nei momenti difficili? Scrivere è “qualcosa” che non riesci a spiegare a chi non la prova, ma ognuna di noi aveva di fronte persone che lo sapevano.
Scrivere richiede cuore, testa e nervi saldi: noi sette lo sappiamo tutte.
THERESA MELVILLE
Scrivere Guardami è stato particolarmente impegnativo. Ero così coinvolta dalla coppia di protagonisti, Federigo Malaspina e Gemma di Monfalco, che avrei voluto soffermarmi più a lungo sulla natura intima del loro rapporto, e sul ruolo dei personaggi coinvolti gioco forza nelle loro peripezie. Il legame tra i due giovani è complicato. E’ fondato su percezioni che, per quanto riguarda Federigo, sono e restano prive di un riscontro concreto. Mi rendo conto di essere criptica, e vi chiedo di scusarmi, ma preferisco che scopriate il significato di queste parole durante la lettura. Federigo “sente” Gemma come può. Ascolta il suo canto, ama la sua voce e la sua musica, ma in realtà non la conosce, non sa se può fidarsi. Si fida però del proprio intuito e in base a quello rischia. Per Gemma è diverso: l’attrazione per Federigo è potente e stuzzica tutti i cinque sensi. A coinvolgerla maggiormente è proprio quella peculiarità dell’uomo che lei mai potrà comprendere. Del resto accade anche nella vita: veniamo attratte dall’ignoto. In quest’attrazione sta il senso della mia scelta narrativa: per la prima volta ho descritto col solo ausilio della fantasia qualcosa di cui non ho e non avrò alcuna esperienza. È stata un’operazione affascinante. Quest’antologia si è rivelata qualcosa di unico per me, per due ragioni: l’azzardo della trama e la condivisione del lavoro. In merito a quest’ultimo aspetto, consiglio alle scrittrici esordienti di tentare un esperimento di scrittura collettiva; avrebbero modo di cimentarsi in una faticosa palestra di scrittura e di vita, e garantisco che gli sforzi sarebbero premiati da un’esperienza di cui fare tesoro. Ringrazio con affetto Maet e tutte le ragazze di Isn’t It Romantic per l’ospitalità e per il loro impegno. Alle lettrici mando un caro abbraccio.
PAOLA PICASSO
Care amiche, ormai ci conosciamo da tempoquindi è inutile che vi dica quando ho iniziato a scarabocchiare le mie prime parole su un foglio. Vi basti sapere che probabilmente ancora prima di nascere inventavo delle storie. Ciò che ricordo è che la sera a letto, ed ero piccolissima, guardando fuori dalla finestra vedevo un tetto con un grosso comignolo nero. Chissà perché quel comignolo mi affascinava e, a seconda dell’umore, fantasticavo che da lassù sarebbe apparsa una fata, o il famoso uomo nero. Che emozione e quanti brividi di paura! Erano i primi fremiti di quella fantasia che mi ha seguito fin qui e mi ha aiutato a superare tanti momenti difficili? A me piace crederlo. Da allora molta acqua è passata sotto i ponti ma la voglia d’inventare storie non mi è passata mai e quando ho cominciato a pubblicare dei racconti, la felicità era tale che non esigevo mai il pagamento. Per anni ho accettato di firmarmi con degli pseudonimi e se non fosse per quell’impennata d’orgoglio che determina la personalità di ogni individuo, sarei tentata di proporlo anche oggi a molti editori. Perché? Perché il nome straniero “tira”, fa vendere e quindi incassare anche a scatola chiusa, mentre quello italiano crea spesso dei sospetti. Non sto polemizzando, sto solo constatando, dopo una vita di lavoro, la realtà in cui ci troviamo. L’Italia è un paese piccolo, gl’italiani sono influenzabili ed esterofili, non ci si può fare niente. Ma io sono italiana, scrivo in italiano e non intendo cambiare bandiera. Oggi firmo con il mio nome, accetto le critiche, soprattutto quelle intelligenti a gioisco per le lodi. Sono sempre pronta a impugnare la penna se lo stimolo è allettante e quando Marzio Biancolino ha proposto a me e alle mie colleghe questa nuova antologia di racconti, mi sono entusiasmata e ho pensato subito alla Firenze dei Medici, quando la figura dominante del Magnifico era circondata da una fioritura di artisti quali non si è più vista. Ho chiesto quindi e ho ottenuto di ambientare la mia storia attorno al 1450.
I due protagonisti principali si sono inseriti nel racconto quasi per moto proprio. Lei, Costanza Monfalco, una madonna fiorentina dal destino crudele; lui Raniero Bonagiunti, prode paladino di Lorenzo de’ Medici durante la tragica congiura dei Pazzi. L’amore tra i due nasce improvviso e violento ma dovrà superare ostacoli quasi insormontabili per poter fiorire. Costanza infatti è stata condannata dal fratello a entrare in un convento di clausura e solo una forza invincibile come l’amore di Raniero, riuscirà a liberarla dopo vicende altamente drammatiche.
Devo dire che all’inizio non ho pensato alla sfida che avrebbe rappresentato raccordare le varie storie con altre sette fantastiche scrittrici, curare i dettagli, stare attenti alle date e ai nomi, ma le mille e-mails che ci siamo scambiate, le cancellazioni e i piccoli rifacimenti, tutto è valso la pena. Non solo la nostra amicizia si è cementata attraverso il confronto fatto di intese e di battibecchi, ma ha significato per tutte sentirsi insieme ad altre persone che condividono la stessa passione.
Scrivere è un lavoro solitario. Capita di rado di collaborare con delle colleghe, ma quando succede è davvero esaltante. Grazie dunque a Marzio Biancolino che ci ha offerto questa opportunità e grazie a tutte e ragazze di Isn’t It Romantic che ci permettono d’illustrare la nostra “fatica” sul loro bellissimo blog e a tutte le donne che vorranno leggerci.
n° 99- OGNI DONNA HA UN PIANO B ( Back up Plan ) di Sherryl Woods
Charleston: tre donne una città e l'amore.
Tornare a casa a volte non è esattamente come ci si era aspettati. Quando Dinah Davis decide che ne ha avuto abbastanza di reportage di guerra e si convince che è il momento di tornare dalla famiglia a Charleston, per capire se può riallacciare la relazione con l'ex fidanzato Bobby, si ritrova a fare i conti con situazioni e sentimenti imprevisti. Il suo piano viene infatti ostacolato dal fratello di Bobby, Cord, bello, arrogante, indolente, orgoglioso e ribelle. Un tipo da evitare: esattamente il tipo da cui non si riesce a stare lontane. E tutta quella ostilità reciproca, nata già ai tempi della scuola, non potrà che sfociare in un'attrazione irresistibile. Dietro la voglia di normalità di Dinah, però, si nasconde un profondo senso di colpa, che solo l'amore e il coraggio potranno guarire.(Sensualità warm)
Un romanzo profondo e divertente allo stesso tempo.
Nota di elnora: Primo libro della serie Charleston Trilogy così composta:
-Flirting With Disaster
-Waking Up In Charleston
Dinah Davis, corrispondente di guerra in Afghanistan, abbandona il suo lavoro dopo aver perso il suo compagno e cameraman in un attentato nel quale lei stessa ha rischiato di morire. RItorna così nel Sud Carolina senza rivelare a nessuno cosa sia successo. Ora che si è lasciata alle spalle un lavoro pericoloso, Dinah si ritiene pronta a mettere su famiglia e a tirare fuori dalla valigia dei ricordi anche Bobby Beaufort, con il quale aveva scambiato una mezza promessa di matrimonio prima di preferire la carriera alla famiglia. Solo che Dinah non ha fatto i conti con Cord, il fratello di Bobby e da sempre segretamente innamorato da lei. E mentre Dinah cerca di riprendersi dai traumi subiti rivolgendosi sempre a Cord e non a Bobby, Cord capisce che questa volta non si lascerà scappare Dinah e che prima di tutto la donna deve trovare pace con se stessa e con la sua terribile esperienza.
n° 100- LA SORELLA DELLA SPOSA ( My one and only ) di Kristan Higgins
Per l'avvocato divorzista Harper James non è facile essere romantica, così, quando incontra l'ex marito Nick al matrimonio della sorella, fa di tutto per tenere a bada l'attrazione che ancora li unisce. Peccato che il destino non l'aiuti, e a causa di un problema con il volo di ritorno, si ritrova ad accettare un passaggio in auto che la vedrà nello stesso abitacolo insieme a Nick per ben tredici ore. Sarà un lungo viaggio nei ricordi di un rapporto che, forse, è finito troppo in fretta e, forse, ha ancora molto da offrire. Chissà che ne penserà il suo quasi-fidanzato, a casa? .(Sensualità warm)
Nota di elnora: Un romanzo brillante, una seconda opportunità all'insegna della nostalgia e della passione.
Nota di elnora: se una coppia separata da dodici anni ancora fa scintille quando si ritrova, qualcosa vorrà pure dire, no?
Inutile evitare l'incontro quando tua sorella sposa il fratello del tuo ex marito e quindi Harper decide di fare buon viso a cattivo gioco. Peccato che il gioco si fa duro quando, per un problema informatico, tutti i voli vengono cancellati e ad Harper non resta altro che accettare il passaggio in macchina verso un altro aeroporto che le offre l'ex marito Nick.
Sarà l'occasione per guardare al loro passato, quando erano entrambi troppo giovani e inesperti per gestire una vita insieme, entrambi con dei passati scomodi alle spalle e genitori difficili. Chissà poi cosa penserà il fidanzato di Harper Dennis pompiere attraente quanto un po' stupido...
History
n° 423 -TRA LE BRACCIA DEL NEMICO ( Valiant Soldier, Beautiful Enemy ) di Diane Gaston
Belgio/Inghilterra, 1812 - 1817. Gabe è un capitano dell'esercito inglese, Emmaline una giovane donna francese. Questo non impedisce loro di amarsi appassionatamente all'alba della battaglia di Waterloo, ma i mondi cui appartengono sono troppo lontani e le loro strade sono destinate a dividersi. Così, Gabe, con il cuore infranto, decide di dedicarsi alla carriera militare per dimenticare le pene d'amore, mentre Emmaline vuole ricordare per sempre quel sogno sfumato, portando al collo l'anello donatole dall'uomo che non potrà mai avere. Poi, un giorno, il caso porta la giovane francese a Londra, con una proposta per l'affascinante capitano.(Sensualità warm)
Nota di andreina65: Diana Gaston vive a Washington, con il marito e tre gatti. Scrivere romanzi d'amore è sempre stato il sogno .Un giorno armata di coraggio ha deciso di perseguire questo suo sogno e da allora è andata avanti senza mai voltarsi indietro.
Le piace comunicare con le sue lettrici; La trovate nel suo sito ufficialeQUI
La donna del capitano è il terzo libro serie chiamata ”The Three Soldiers Series” che racconta la storia di tre soldati che hanno partecipato alla battaglia di Badajoz, evento che influenzerà il resto delle loro vite.
I libri sono collegati l’uno con l’altro, all’inizio la scrittrice dice di non aver pensato che i personaggi secondari sarebbero diventati gli eroi dei seguenti due libri.
Ogni libro inizia con lo stesso evento, visto dal punto di vista dei tre soldati
La serie è composta da:
1 - IL RITRATTO DI CLEOPATRA (Gallant Officer, Forbidden Lady) - protagonista Jack Vernon e Ariana Blane
2 - LA DONNA DEL CAPITANO (Chivalrous Captain, Rebel Mistress) - protagonisti Allan Landon e Marian Pallant
3-TRA LE BRACCIA DEL NEMICO (Valiant Soldier, Beautiful Enemy ) protagonisti Gabriel Deane e Emmaline Mableau
Gabriel Deane e Mableau si incontrano per la prima volta, nel primo libro della serie , IL RITRATTO DI CLEOPATRA (Gallant Officer, Forbidden Lady). Emmaline dopo la morte del marito, si ritrova sola con il figlio.
I due oramai innamorati si ritrovano di nuovo a Bruxelles, alla vigilia della battaglia di Waterlo, e quando Gabriel le chiede di sposarlo, Emmaline rifiuta la sua proposta di matrimonio.
Dopo alcuni anni Emmaline appare di nuovo, chiedendo il suo aiuto. Riuscirà Gabe a rischiare il suo cuore ancora una volta?
n° 424 -INCANTO SUL MARE ( Rake Beyond Redemption ) di Anne O' brien
Inghilterra, 1818. Mentre cavalca sulla spiaggia, Zan Ellerdine salva una donna che rischia di essere trascinata via dalla corrente. Stregato dal viso bellissimo e dallo spirito indomito della giovane, finisce per abbandonarsi alla passione e trascorre con lei una notte indimenticabile, pur sapendo che è una follia. Ma a causa della propria reputazione, tutt'altro che immacolata, non può offrire nulla a Madama Sirena. Marie Claude, però, non riesce a dimenticare gli occhi seducenti e i baci infuocati del suo salvatore, e non accetta di essere messa da parte. Decisa a scoprire la verità su di lui, non sa se credere ai pettegolezzi che lo vogliono impenitente libertino o al proprio cuore, che si ostina a vederlo come un uomo d'onore, senza macchia e senza paura..(Sensualità warm)
Note di andreina65: Come lettrice accanita Anne O'Brien ha sempre amato la fiction ad ambientazione storica, i romanzi regency di Georget Heyer, e i trattati storici sull'epoca medievale e Tudor di Jean Plaidy, e più recentemente anche i romanzi di Dorothy Dunnet e Philippa Gregory.
Vive con il marito in una casetta del diciottesimo secolo, che deve aver visto molta storia trovandosi al confine tra Inghilterra e Galles, nelle cosidette Welsh Marches
È un luogo selvatico, molto bello, con case bianche e nere, castelli in rovina e magnifiche chiese, impregnato di storia, con personaggi storici famosi e fatti sanguinari che, insieme ai fanstasmi e al folclore sono fonte di ispirazione per i suoi romanzi.
INCANTO SUL MARE fa parte di un duetto.
IL GIOCO DEL SOSPETTO (Compromised Miss)
INCANTO SUL MARE (Rake Beyond Redemptiona)
Grandi Romanzi Storici
n° 820 PRIGIONIERA DEL CAVALIERE ( Captured by the Warrior ) di Meriel Fuller
Inghilterra, 1453. Con il paese sull'orlo dell'anarchia, Bastien de la Roche, prode cavaliere al servizio del Duca di York, è pronto a qualsiasi sacrificio pur di riportare la pace nelle proprie terre. Così, quando cattura la giovane e intraprendente Alice Matravers e scopre che lei è una dama di corte, usa tutto il proprio fascino per convincerla a procurargli un'udienza con Re Enrico. In realtà, la graziosa fanciulla non è affatto docile come lui aveva immaginato, e si rivela anzi una vera sfida. Anche se, sotto l'apparente fierezza, nasconde anche un grande coraggio e un'infinita dolcezza. Ma queste sue qualità basteranno a ridare vita al cuore inaridito di Bastien? (Sensualità warm)
Nota di Endimione: Romanzo che non appartine ad alcuna serie, quindi autoconclusivo e a se stante, per coloro che prediligessero non essere legate alla continuazione di serie. Questo romanzo segue il canovaccio a cui siamo abituate quanfo leggiamo storie ambientate in questo periodo, dove troviamo troviamo l'eroe, combattendo per quello in cui crede s'imbatte per caso nell'eroina la quale si troverà nelle braccia di lui, ma averla non sarà così facile come lui pensa...
Libertà, indipendenza ed amore sono alla base del romanzo, se coincide con quello che vi aspettate da esso, non poteto farvelo mancare
n° 821- LA SFIDA DI SIR ASHLEY ( Sir Ashley's Mettlesome Match ) di Mary Nichols
Inghilterra, 1762. Sir Ashley Saunders, affascinante membro del Piccadilly Gentlemen's Club, sta indagando sui contrabbandieri che agiscono nella zona di Norfolk quando si imbatte nella fiera e indipendente Philippa Kingslake. Tra i due nasce subito una forte attrazione, ostacolata solo dal fatto che il cugino e il fratello della giovane sembrano coinvolti nei traffici illegali su cui Ashley sta investigando. Famigerato libertino con una scia di cuori infranti alle spalle, l'attraente investigatore è convinto che Philippa non gli creerà problemi e, pur chiedendosi da che parte stia, si ripromette di proteggerla. Proposito che si rivela tutt'altro che facile, soprattutto quando scopre che lei potrebbe diventare una preziosa alleata. (Sensualità warm)
Nota di Endimione: Anche questo romanzo non appartine a serie, quindi potete tranquillamente lasciarvi trascinare nell'avventuroso viaggio si Sir Ashaley, il nostro eroe nonchè ladro gentiluomo che è determinato a rovesciare un' operazione di contrabbando. Nell'operazione Sir Ashley Saunders però si scontra con lo spirito indomito di Pippa, che è altrettanto determinata a proteggere i propri interessi .... Con una serie di amanti esigenti nel suo passato, Ash pensa che di poter tenere Pippa a bada con facilità, ma Pippa è indipendente e sa tenere a bada i libertini... Tra nobili ladri, ma gentile e donne forti ed indipendenti non avrete un attimo di respiro...
n° 822- LA DAMA DEL VASCELLO ( Siren's Song ) di Trish Albright
Inghilterra/Spagna/Marocco, 1787. Tra i marinai della Sea Fire corre voce che il loro comandante, Alexandra Stafford, sia la discendente di una malvagia dea del mare. Alex è in effetti una ragazza straordinaria, che gestisce una compagnia di navigazione e sa cavarsela nelle situazioni più difficili. Ne è convinto anche Joshua, Duca di Worthington, benché per motivi del tutto diversi, non ultimo la sua incredibile bellezza. Tanto che, quando i seguaci di una misteriosa setta decidono di usare l'intrepida fanciulla per trovare l'antico tesoro sommerso di cui parlano le leggende, abbandona tutto per correre in suo aiuto. Ma per coronare il suo sogno d'amore dovrà affrontare ogni sorta di pericoli e persino una crudele profezia. (Sensualità warm)
Nota di Endimione: Andate tranquille anche con questa uscita ragazze, perchè siamo di fronte ad romanzo indipendente e autoconclusivo!
Siete pronte a partire a bordo di un vascello, a lascarvi trascinare dalle onde impetuose della passione, a trascorre del tempo prezioso tra le braccia forti un Duca pronto a tutto per salvarvi ed essere coinvolte alla ricerca di tesori preziosi in acque cristalline, mari calde e ambienti paradisiaci? Perchè è tutto quello che promette questo romanzo il cui titolo originale, molto più carino, accattivante, nonchè appropriato è " Il Canto delle Sirene", non è un titolo bellissimo?
Fateci sapere come avete trovato questo romanzo ok? Aspettiamo ansiose il vostro parere!!
n° 823- UN MATRIMONIO SCONVENIENTE ( A Marriage of Inconvenience ) di Susanna Fraser
Inghilterra, 1809. Rimasta senza famiglia, Lucy Jones è cresciuta in casa dello zio insieme ai cugini: Portia, Hal e Sebastian. Innamorata da sempre di quest'ultimo, luogotenente dell'esercito inglese, accetta con gioia di fidanzarsi in segreto con lui. Ma poi il destino rimescola le carte: Sebastian si invaghisce di una giovane donna molto bella e Lucy si lascia conquistare dall'affascinante James, Visconte Selsley, e lo sposa. Solo dopo le nozze con Lucy, James apprende del legame segreto tra la moglie e Sebastian. E allora tutto cambia di nuovo. (Sensualità warm)
Nota di Endimione: Romanzo che molte lettrici americane hanno trovato soprendente ed accativante (come non corcordare vista la trama?).
La storia infatti subisce numerose virate che non permettono alla lettrice/ore di rimanere tanquillo/a e imperturbato/a. La protagonista pare essere un tornato sentimentale vivente che non sa bene doveandare a colpire e da chi essere colpita.
I personaggi maschili paioni invece essere molto mascolini e assolutamente imperdibili.
Cosa dite, pensate di leggerlo? Fatecelo sapere!
I Grandi Storici Seduction
n° 3-SEDUZIONE D'AUTORE di Michelle Willingham, Elizabeth Rolls, Marguerite Kaye, Ashley Radcliff, Bronwyn Scott
Loveday, Auder, Isabella, Miku e Susannah sono cinque donne audaci e seducenti, che pur vivendo in epoche e luoghi diversi si ribellano a un destino già stabilito e alle rigide convenzioni della società. Spiriti liberi, vogliono scegliere il compagno della loro vita ascoltando ciò che l'istinto e i sensi suggeriscono. E così si aprono alla scoperta più eccitante, quella dei piaceri carnali, offrendo e rifiutando, invitando e respingendo, incantando e conquistando i loro uomini come in una danza sensuale. E in questo modo tessono quel sortilegio senza tempo in cui non esistono antagonismi né lotte per prevalere: il vero amore.(Sensualità hot)
Nota di Poppy77: Ecco il terzo appuntamento con la raccolta "Seduction". Racconti che spaziano in epoche ed atmosfere differenti ma che sono accomunati da un grado di sensualità decisamente accattivante.
SEDURRE UN VICHINGO ( Pleasured by the viking ) di Michelle Willingham Auder O'Reilly per proteggere il proprio clan dalle invasioni ha deciso di pagare il prezzo più alto: offrirsi in matrimonio ad un barone normanno. Ma quando il guerriero vichingo Gunnar Dalrata le mostra il vero significato della parola "desiderio" Auder deve scegliere fra la sicurezza della sua gente e l'uomo che ha cominciato ad amare.
UNA RELAZIONE SCANDALOSA ( A Scandalous Liaison) by Elizabeth Rolls Il Visconte St. Austell non ha mai dimenticato l'illecita passione di una notte condivisa con Loveday Trehearne. Il mistero più fitto sembra circondare questa donna ma ora il nostro eroe ha intenzione di riscoprire quelle curve meravigliose e non lasciarsela sfuggire
UN'AUDACE SCOMESSA ( The Wicked Lord Rasenby ) di Marguerite Kaye Il capitano Ewan Dalgleish propone alla bella Isabella Mansfield un accordo scandaloso: in cambio dei soldi di cui ha bisogno deve passare tre notti con lui. Ma sarà poi disposto a lasciarla andare?
IL TOCCO PROIBITO DEL SAMURAI ( The Samurai's forbidden touch ) di Ashley Radcliff L'unico amore e la sola avventura che Miku conosce risiedono nelle sue poesie ma quando si ritroverà sola in compagnia di Takeshi, un temibile samurai, nuovi e sensuali desideri verranno risvegliati nel suo cuore e nel suo corpo.
NOTTI ARABE ( Arabian nights with a rake ) di Bronwyn Scott Susannah Sutcliffe è tenuta prigioniera in un campo beduino. Per fuggire deve tentare di convincere l'affascinate diplomatico inglese Alex Grayfield a salvarla e l'unico modo per farlo è sedurlo.
n° 4- INCONFESSABILI DESIDERI ( Song of seduction ) di Carrie Lofty
Salisburgo, 1804. Durante una serata musicale, Mathilda Haidel conosce Arie De Voss, un pianista di eccezionale talento che è anche il suo idolo. Entrambi capiscono subito che tra loro scorre una sottile ma inesorabile attrazione e, complici le lezioni di musica, i loro incontri si fanno sempre più piccanti. Così, mentre meravigliose melodie tessono intorno ai loro corpi un incantesimo, Mathilda e Arie si abbandonano alla magia di una passione travolgente. Il maestro, tuttavia, nasconde un segreto inconfessabile che gli impedisce di abbandonarsi totalmente all'amore. E un giorno, tra attrazione e bugie, arriva il momento della resa dei conti. (Sensualità hot)
Nota di Poppy77: Il compositore e musicista Arie De Voss è affascinate e pieno di talento eppure un terribile e vergognoso segreto del suo passato lo divora impedendogli di essere felice. La melodia che lo ha reso famoso infatti, "Love and Freedom", non è in realtà opera sua. Anni prima ha sottratto la composizione ad un altro musicista e da allora vive con il rimorso e il senso di colpa attendendo da un momento all'altro che qualcuno scopra la verità. La sua vita solitaria viene però scossa dall'incontro con la bella Mathilda Hidel una giovane vedova con un singolare talento per la musica che però ha nascosto durante gli anni del suo matrimonio temendo che qualcuno potesse mal giudicare la sua passione. Con l'occasione di prendere lezioni di violino da Arie, i due verranno trascinati in una passione travolgente riscoprendo i reciproci talenti e trovando fiducia, forza e coraggio l'uno nell'altra. Ma il passato è sempre in agguato e la scelta tra verità e bugie, amore e menzogna è vicina.(Sensualità hot)
BlueNocturne
n° 61- SCHIAVO DEL PIACERE ( The Pleasure Slave ) di Gena Showalter
Bellissimo e terribilmente sexy, Tristan è stato imprigionato in uno scrigno da Zirra, potente maga e amante respinta, che lo ha trasformato in uno schiavo del piacere. Per secoli è passato da una padrona all'altra, costretto dalla maledizione a servirle con il suo splendido corpo. Tanto che il sesso è diventato per lui un dovere monotono e umiliante. Finché il portagioie non finisce nelle mani di Julia Anderson, antiquaria a caccia di tesori per il suo negozio... e tutto cambia. Perché ammettere i suoi veri sentimenti per lei spezzerebbe l'incantesimo, ma li separerebbe per sempre. E Tristan sarebbe disposto a fare qualunque cosa per rimanere con Julia. Anche a essere suo schiavo per l'eternità .
Nota di Endimione: Romanzo amatissimo dalle lettrici americane della Showalter agli inizi. Facente parte della miniserie Imperia, dopo " Il guerriero di pietra" con protagonisti Jorlan e Katie, qui troviamo più o meno lo schema del precedente romanzo, ma con due nuovi protagonisti, caratterizzati dalla solita imperdibile verve della Showalter che non deve assolutamente mancare per coloro che amano e che hanno amato questa soprendente autrice!
La "Imperia Series" è composta dai seguenti titoli:
1. IL GUERRIERO DI PIETRA (The Stone Prince)
2. SCHIAVO DEL PIACERE (The Pleasure Slave)
n° 62-AFTERTIME - IL RISVEGLIO ( Aftertime ) di Sophie Littlefield
Quando si risveglia in una terra desolata e sfregiata come il suo corpo, Cass Dollar ricorda vagamente di essere sopravvissuta a qualcosa di terribile. Non ha idea di quanto tempo sia passato, sa solo che la piccola Ruthie, sua figlia, è svanita. E con lei quasi ogni traccia di civiltà. Al posto delle auto e dei centri commerciali, ora sulle strade ci sono solo zombie affamati di carne umana. I pochi sopravvissuti non si fidano più di nessuno, men che meno di una donna che è stata contagiata dai morti viventi e che misteriosamente è guarita. L'unico che non le volta le spalle è l'enigmatico Smoke, sfuggente e pericoloso come il nome che porta. Lui è altruista, forte, coraggioso, e chissà perché l'ama. Ma Cass non ha il coraggio di perdersi nei suoi seducenti occhi blu...
Nota di Endimione. La Bluenocturne si evolve con i tempi e ci propone una nuova serie distopica (per chi non lo sapesse con questo termine si intende una storia sita in un' altra realtà, con una società indesiderabile sotto tutti i punti di vista.
Il termine è stato coniato come opposto di utopìa ed è soprattutto utilizzato in riferimento ad una società fittizia spesso ambientata in un futuro prossimo - dove le tendenze sociali sono portate ad estremismi apocalittici) che promette molto bene e che parte con i fuochi d'artificio!
In America è stata molto apprezzata in quanto è breve, solamente 3 volumi in totale ed anche perchè pare sia scritta piuttosto bene, mescolando con sagacia e bravura elementi conosciuti ed elementi nuovi, elementi romance ed elementi del genere distopico rendendo accattivante e interessante la trama e facendone un romanzo particolare ed unico.
Non siete cusiosi/e? Pensate che un romanzo di questo tipo nella collana della Bluenocturne possa interessarvi? Siete pronte/i a farvi sorprendere? Aspettiamo i vostri pareri al riguardo!
La "Aftertime" series è così composta:
1. AFTERTIME - IL RISVEGLIO (Aftertime)
2. Rebirth - ancora inedito.
3. Survivors - ancora inedito.
Stefania ha gentilmente messo a disposizione UNA COPIA DEL LIBRO con AUTOGRAFO E DEDICA. Tra tutte le utenti registrate che lasceranno un commento
ENTRO DOMENICA 25 MARZO
verrà sorteggiata la vincitrice del libro "La Meravigliosa Avventura di Elizabeth Reed". Quindi non dimenticate di registrarvi al sito e partecipate numerose!
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Il Romanzo
VINCITORE DEL PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE “EUROPA” XII EDIZIONE 2011.
TRAMA: Il romanzo narra la vita di Elizabeth Reed. Lei è una ragazza dal carattere deciso, convinta che al mondo non conti l’apparenza ma la sostanza. Disoccupata, mentre è in cerca di un’occupazione, conosce James, ricco, generoso e padre di Paul. Per lavoro James assume Elizabeth alle proprie dipendenze e la mette accanto al figlio in veste di segretaria. Nessuno deve scoprire che Elizabeth sta lavorando per James con il compito di controllare le mosse del figlio Paul e della sua collega e amante Jennifer. Paul, uomo apparentemente effimero e dissoluto, si rivela una persona profonda e completamente diversa. Elizabeth ha modo di stare a stretto contatto con Paul e lui, confidandosi e rivelando alla sua segretaria il suo vero carattere, quello dietro alla facciata, finisce per farla innamorare. Da quel momento Elizabeth avrà in serbo, per Paul e gli altri, sorprese a non finire; comincerà così la sua meravigliosa avventura.
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Questo libro narra la storia di una rinascita, un po’ come le farfalle, che hanno una doppia vita: una da bruco e una da farfalla vera e propria.
Anche qui la vita, come anche il libro, si può sostanzialmente dividere in due parti.
Nella prima parte del romanzo conosciamo una ragazza di nome di Elizabeth che è sostanzialmente un brutto anatroccolo piuttosto arruffato e confuso. Elizabeth vive a Londra, è orfana, non ha parenti di sorta; sebbene sia una ragazza molto forte, colta, preparata e sicura di se, l’aspetto non riflette l’ammirazione interiore che ha di se stessa, infatti ha l’apparecchio ai denti e gli occhiali, i capelli tagliati cortissimi e ossigenati, predilige un abbigliamento alquanto eccentrico, al limite del trasandato, e da ultimo è molto alta e molto grossa.
Londra è una città crudele, come tante altre, e vuoi per la sciattaggine, vuoi per l’aspetto fisico, non perdona a Elizabeth (o Beth) la sua trascuratezza, infatti non trova l’ombra di un lavoro ed i soldi stanno per finire. Le sorti cambiano quando ad un certo punto, nella sala d’attesa per un colloquio di lavoro Beth fa una sfuriata alla segretaria dello studio in cui si trova per il fatto che vengono preferite le ragazze belle a quelle brutte e riesce a ottenere l’attenzione di quello che sarà il suo futuro datore di lavoro, James.
Beth non sarà una semplice collaboratrice però, perché assunta da James, dovrà cambiare nome, ricoprire il ruolo di una segretaria-assistente-in-tutto-e-per-tutto del figlio di James, Paul, ma dovrà soprattutto spiare e riferire al primo ciò che combina, nell’ambito lavorativo e non, il secondo, che è infatuato e manipolato dalla bella e crudele Jennifer.
Tutta questa prima parte si svolge in ambito prettamente lavorativo, quindi in ufficio o nell’appartamento londinese di uno dei protagonisti, ed è incentrato sulle manovre di Jennifer di pilotare Paul in ogni cosa sia a lavoro che nelle sue amicizie; nel cercare di contrastare, da parte di Beth, il sentimento che nasce nei confronti di Paul, che la vede speciale, ma non vuole e non può individuare di più in lei e che intraprende con la stessa – con altra identità ancora - un rapporto telefonico che sarà alla base dei loro futuri rapporti; inoltre in questi primi capitoli della prim parte, vediamo nascere un sentimento profondo tra Beth e James, che sarà un rapporto speciale e solido per tutto il romanzo, nonostante, ed oltre, tutto e tutti.
La seconda parte, che scaturisce da una svolta drammatica del romanzo, è incentrato dapprima sulla figura di Paul, di cui conosciamo meglio la vita e che vediamo un po’ meno burattino e un po’ più uomo (anche se non ancora maturo); poi nuovamente sulla figura di Elizabeth, tornata cambiata profondamente nel corpo e nell’animo che devo confrontarsi con l’episodio traumatico che le è accaduto, a far pace con esso e andare avanti grazie soprattutto a James, ma anche a familiari ritrovati e affetti creduti perduti. Alla base di questa seconda parte del libro ci sono i segreti che ogni personaggio custodisce nel suo profondo, la tensione legata agli omicidi commessi e l’evolversi una trama sempre più avvincente e strutturata, che chiuderanno le premesse aperte all’inizio del romanzo.
Considerazioni. Devo dire che complessivamente la trama mi è piaciuta molto perché racchiude gli elementi tipici della favola moderna, c’è un inizio sfortunato per nascita che promette (e mantiene) un’evoluzione romantica e personale di riscatto in un arco narrativo interessante, che fa parteggiare in ogni momento per la protagonista e che racchiude tutto il complesso dei sentimenti che si possono provare. Inoltre mi è piaciuto molto il fatto che Elizabeth,nel profonso, si ama, si vuole bene, si apprezza, ma sebbene nella prima parte questo aspetto venga vissuto in sprezzo della società, come moto rivoluzionario e spocchioso della gioventù, in un secondo momento sia vissuto come momento di cambiamento, Beth capisce che è il momento di prendersi cura di se stessa anche esteriormente e fa della sua disgrazia, la sua forza riuscendo a ottenere quello che ha sempre voluto.
Meraviglioso è il concetto, la morale se volgiamo, che almeno io ho colto nel romanzo, e cioè che c’è un tempo e un momento per ogni cosa, che bisogna fare di debolezza virtù e che alla fine se si vuole veramente una cosa e si è disposti ad accertarne il bene e il male che è insito in essa, allora e solo allora, lo si avrà con gli sforzi e la volontà dovuta.
Anche i personaggi, da Elizabeth a James a Paul e Jennifer, nel bene e nel male sono caratterizzati molto bene, hanno personalità e attrattiva sia in positivo che in negativo e la loro introspettività è tale da odiarli, amarli, compatirli e a volte anche a schiaffeggiali!
E’ dunque un buon romanzo, una storia più che d'amore, sull'amore.
Un romanzo che ci racconta una storia d’amore per se stessi e per gli altri, di amicizia, ma anche della cattiveria e della malignità di cui a volte la gente è capace.
La scrittura e la scrittrice. La scrittura rispecchia profondamene il romanzo, è immediata, concisa e "mirata". Con quest'ultimo termine mi riferisco al fatto che l'autrice va ricercando la profondità dell'animo più che la raccolta di informazini sugli ambienti e le descrizoni. La Andrusiani ci lascia, se non per qualche pennellata qua e la, quasi immaginare il "contorno" delle ambientazioni e dei luoghi, e questa è una cosa che ho apprezzato moltissimo; preferisce sondare l'animo, i suoi turbamenti, i suoi languori, predilige descriverci i sentimenti e i cambiamenti che i personaggi subiscono mano a mano, perchè i cambiamenti esigono tempo e coraggio, preferisce sondare i moti dell'animo umano, le sfaccettature, le sfumature. Si vede e si nota l'anima artistica dell' Andrusiani, connaturata in lei e la si ama pagina dopo pagina.
E' uscito da qualche tempo un romanzo che mi ha appassionato sin da subito sia per trama che per copertina, e come una falena attirata dalla luce, non ho potuto non leggerlo. Trovadolo particolarmente interessante, di piacevole ed interessante lettura ho pensato di proporvelo; pensando anche di farvi conoscere la sua autrice, che ha debuttato nel panorama letterario italiano proprio con questo romanzo.
Infatti, non solo ho avuto la fortuna di leggere questa piacevolissima prima opera della Sig.ra Andrusiani, ma ho avuto anche il piacere di intervistarne l'autrice, che ha gentilmente acconsentito a farsi conoscere meglio ed a introdurci la sua opera, di cui potrete leggere la mia recensione (con sorpresa!) domani.
Innanzitutto congratulazioni per aver vinto il “Premio Letterario Internazionale “Europa” – XII edizione 2011”. Cosa si prova a vincere un premio internazionale con il libro d’esordio ed essere premiata in un contesto così internazionale?
Ringrazio per i complimenti e confesso di essere orgogliosa di aver vinto il premio. Desidero però mantenere un atteggiamento di umiltà, poiché vincere non è tutto e considero questo un punto di partenza, so di avere molto da imparare. Dentro di mé è ancora viva l’emozione provata al momento della proclamazione, ma ciò che soprattutto non si cancellerà è la soddisfazione provata alla lettura della motivazione al premio. Quelle parole hanno saputo ripagarmi delle fatiche. È stata una giornata importante, in un contesto da favola come sa essere la città di Lugano. Essere premiata alla presenza di personalità, riconosciute come di rilievo a livello internazionale, personalità premiate anch’esse, mi ha fatto sentire un po’ speciale.
Da quanto ho colto sfogliando tra le pagine del tuo sito si percepisce una profonda voglia, quasi necessità, da parte tua di scrivere questo romanzo. Com’è nata la tua passione per la scrittura e com’è sublimata nella storia di Elizabeth Reed?
La passione per la scrittura è nata all’epoca del liceo. Scrissi i “classici” diari del cuore, ma ho anche fantasticato sognando situazioni avventurose, affascinata soprattutto dalla cinematografia di tempi passati, in bianco e nero. La stesura iniziale del romanzo è nata quasi per gioco, appuntando un’ispirazione. All’idea di base ne sono seguite altre che hanno arricchito la trama e la timida spinta creativa iniziale si è trasformata in un fiume di idee, scritte di getto in qualunque momento della giornata e poi rielaborate nella tranquillità delle ore serali, talvolta notturne. Scrivere di Elizabeth è stato coinvolgente. Più scrivevo e più sentivo la necessità di scrivere per riuscire a concretizzare tutte le idee, fino al completamento dell’opera, che nella mia mente si era già conclusa.
“La meravigliosa avventura di Elizabeth Reed” è, sostanzialmente, una favola moderna che racchiude in sé elementi classici (come la demarcazione tra buoni e cattivi e la voglia della conquista del principe azzurro) ma inserita in un contesto odierno, con tutte le problematiche di oggi e con una protagonista molto forte. Secondo te –ad oggi – c’è ancora la voglia, anche per donne molto indipendenti e risolute come Elizabeth della “favola” intesa nel suo significato classico di riscatto?
Sono dell’idea che in molte donne oggi ci sia la voglia di riscatto. Determinate a raggiungere professionalmente un ruolo rilevante, molte donne in carriera ambiscono anche a realizzarsi sentimentalmente. Ho conosciuto donne dal carattere deciso e concreto alla continua ricerca del sentimento, che sognavano di “perdersi” in un amore “da favola”. Le favole, soprattutto se inserite in un contesto contemporaneo, piacciono ancora. Ne è conferma il successo che riscuotono certe serie televisive o films. Va considerato che il riscatto di Elizabeth è notevole, i cambiamenti che riesce a mettere in atto per raggiungere l’obiettivo e per riscattarsi sono singolari, molto complessi, dolorosi e credo che tali cambiamenti siano destinati a pochi. Il romanzo vuole essere uno spunto, un’occasione per ribadire che ciascuno di noi può davvero mettere comunque in atto trasformazioni incredibili per raggiungere un obiettivo apparentemente irraggiungibile.
Nel romanzo hai scelto di esporre un argomento poco affrontato ed anche abbastanza complesso: l’amore della protagonista dapprima per un uomo molto più maturo di lei e poi per il figlio di quest’ultimo, con tutti i conflitti e le complicazioni che ovviamente ne discendono. Come mai questa scelta?
L’idea di contrapporre padre e figlio è nata appena dopo aver immaginato il personaggio di Elizabeth. Un conflitto generazionale caratterizzato dall’interesse per la stessa donna mi è sembrato lo spunto per rendere maggiormente interessante la trama del romanzo, mi ha dato la possibilità di intrecciare al meglio e in maniera intrigante le vicende dei protagonisti. Premetto che non conosco personalmente casi del genere, anche se so che esistono davvero. Padre e figlio nel romanzo hanno pochi anni di differenza e spesso vedono la vita allo stesso modo. Tra i due non c’è il classico rapporto padre-figlio, anche se ci sono dei momenti dove il padre si comporta da padre e il figlio si ribella alle intromissioni del padre, proprio come accade frequentemente tra i giovani. Diverso è il conflitto tra i due uomini provando interesse verso la stessa donna. La difficoltà di Paul, nel rapportarsi sentimentalmente con Elizabeth, nasce dal fatto che in qualche modo prova un timore reverenziale nei confronti del padre, ma è pur vero che lo scontro tra i due è lo scontro di due uomini alla pari, per la conquista della stessa donna.
Il tipo di bellezza che emerge dalla storia, in Elizabeth, è soprattutto quella interiore; man mano, in seguito ad alcuni accadimenti, quest’ultima viene assorbita dalla concezione artistica per cui la bellezza interiore rispecchia, ed è anche, quella esteriore. Come mai hai scelto questa linea narrativa? L’Elizabeth del “prima” avrebbe mai potuto evolversi e maturare in egual modo?
Sono convinta che una persona debba essere considerata per le qualità e gli aspetti del carattere. Purtroppo la Società in cui viviamo dà grande importanza all’aspetto esteriore. Elizabeth è sempre Elizabeth, con la sua determinazione, correttezza, simpatia, il carattere delineato sin dall’inizio. Quando alla bellezza interiore comincia a corrispondere anche una bellezza esteriore, la considerazione delle persone con cui si rapporta cambia, aumenta. Il suo aspetto diventa per lei un ottimo biglietto da visita, vorrei però ribadire che la bellezza da sola non basta. Nel romanzo difatti è netto il divario tra una bellezza “vuota” come quella trattata nella figura di Jennifer e la bellezza di Elizabeth, personaggio dalle indiscusse qualità. Credo che Elizabeth avrebbe potuto raggiungere comunque posizioni di rilievo in ambito lavorativo, indipendentemente dall’aspetto fisico. Il fascino della trasformazione però è il perno del romanzo, attorno al quale si svolge la storia, ricca di colpi di scena.
A differenza di molte scrittrici che prediligono figure maschili forti e risolute hai scelto un personaggio maschile, mi riferisco a Paul, che sebbene sia interessantissimo, è molto complicato, fragile, manipolato, arrendevole, sicuramente ferito e arrabbiato. Perché hai scelto un personaggio così complesso come oggetto dell’amore di Elizabeth?
Ogni personaggio del romanzo a mio parere mostra complessità e debolezze, non solo Paul. Credo che in un romanzo risulti più interessante raccontare e intrecciare storie di personaggi con problematiche; proprio attraverso la complessità dei personaggi si arriva alla complessità della trama, a intriganti sviluppi e concatenazione delle vicende. Al contrario, penso che protagonisti dalle personalità poco sfaccettate diano origine a storie povere di risvolti. Credo inoltre che un lettore riesca a riconoscersi in personaggi con problematiche perché ciascuno di noi sa di possedere debolezze, conflitti o altro, anche inconfessati. Paul tra tutti i personaggi è il più vero, umano come noi, con le sue crisi, i malumori, le reazioni impetuose, la gelosia, ma è anche amorevole, generoso. Posso definire Paul il personaggio cardine, tutto ruota attorno a lui, anche se la protagonista è Elizabeth. Il personaggio Paul ha caratteristiche ben precise, originate dalla mia convinzione che spesso un uomo e una donna molto simili per carattere, non possano legare sentimentalmente. Da qui la scelta o la necessità di accostare due personaggi complementari tra loro. Elizabeth è troppo forte e decisa per avere a fianco un corrispettivo maschile. Elizabeth ha un carattere dominante e, per sentirsi appagata in una relazione sentimentale, desidera un uomo da gestire o da salvare. Ama conquistare, agire e così si sente in dovere di salvare Paul da se stesso, dalle sue debolezze autodistruttive, aiutandolo in un percorso che lo porterà ad una radicale trasformazione e a ritrovare se stesso.
In un’intervista hai detto che nel libro il fulcro è “Il tema della rinascita e del riscatto, la trasformazione profonda dei protagonisti. I cambiamenti spesso non sono immediati, hanno bisogno di tempo. L’importante è avere grandi progetti, grandi sogni”. Se posso chiedertelo, qual è il tuo più grande sogno e quali sono i tuoi prossimi progetti?
Come buona parte degli scrittori ho il desiderio che molte persone vengano a conoscenza del romanzo. È il frutto della mia creatività, ha richiesto tempo e impegno. La storia è nata per divertire. Quando ricevo complimenti, quando ho conferma che il lettore ha trascorso momenti piacevoli leggendo, allora so di aver raggiunto uno dei miei obiettivi. Scrivere e pubblicare è stato davvero il concretizzarsi di un sogno, un obiettivo ambizioso che mi ero prefissata di raggiungere. Il mio più grande sogno, il mio desiderio più grande, è quello di vedere una trasposizione cinematografica o televisiva del romanzo. Per quanto riguarda i progetti futuri, ho in mente una storia ricca di sentimento, adatta a tutte le età, con il valore della vita come tema principale, trattato comunque in modo allegro, ma anche profondo.
Ringrazio Stefania per la sua disponibilità e cortesia!
A Lisa Marie Rice piace definirsi come una donna che ha in eterno trent' anni e non invecchia mai; alta, slanciata e bellissima. Gli uomini cadono ai suoi piedi come pere cotte e ha ottenuto tutti riconoscimenti letterari più prestigiosi; è laureata in archeologia, fisica nucleare e letteratura tibetana. Naturalmente ha vinto anche il premio Nobel...
Ma questa donna virtuale prende vita quando lavora alla tastiera per scrivere i suoi romanzi e scompare quando il monitor si spegne.
E a Lisa piace attenersi a questa biografia, perchè spiega che è decisamente preferibile al raccontare
di essere una donna di mezza età, non proprio nel fior fiore della giovinezza, che siede al computer per scrivere libri in pigiama. L'autrice è ospite in questi giorni sul blog della Leggereditore, dove terrà un corso di scrittura per un mese a cadenza settimanale. La prima lezione è già cominciata, non perdetela e cliccate qui. Nei giorni scorsi abbiamo recensito Amanti Pericolosi per voi, se vi siete persi la recensione cliccate qui
Lisa sarà lieta di rispondere alle vostre domande, e tra tutte le utenti registrate che lasceranno un commento ENTRO DOMENICA 25 MARZO, verranno sorteggiate ben due copie del romanzo AMANTI PERICOLOSI gentilmente offerte da Leggereditore. Quindi non dimenticatevi di registrarvi al sito e partecipate numerose!
1-Benvenuta Lisa e grazie infinite per aver accettato il nostro invito E' un piacere averti nostra ospite in occasione della prima uscita in Italia di Dangerous Lover, che noi leggeremo con il titolo Amanti pericolosi. Hai voglia di cominciare raccontandoci qualcosa di te che ti faccia conoscere alle lettrici italiane?
Ciao Eleonora—con piacere! Ho cominciato a scrivere, come tanti, perché volevo leggere qualcosa di diverso, di nuovo. Il rosa è un genere così bello, così ricco e volevo scrivere romanzi belli, di avventura, dove il rapporto è descritto appieno. E volevo far sognare perché a me piace sognare. Scrivo di uomini duri e pericolosi. Coraggiosi, imbattibili-- con un solo punto debole—la loro donna.
2-Che sensazione provi ora che uno dei tuoi libri sta per uscire per la prima volta in Italia, paese nel quale vivi e che ami molto?
Mi sembra quasi surreale. Poche volte sono stata negli Stati Uniti nel momento dell’uscita di un libro perché, appunto, vivo in Italia, paese che amo. Sarà bellissimo vedermi apparire in libreria in lingua italiana. Sono tradotta in tedesco, francese, danese, giapponese, tailandese…e ora italiano. Bellissimo.
3-Hai scritto un libro- Port of Paradise- inedito in Italia e ambientato a Bari. Oltre a questo, quanto il Bel Paese ha influenzato i tuoi scritti?
Come ci si puo’ immaginare, l’Italia ha forgiato in me il gusto del bello, che nel mio caso si traduce (per così dire) in un amore della frase elegante, un’attenzione ai sensi. Se noti bene, nei miei romanzi si dà ampio spazio al gusto e all' olfatto. Vivere in Italia significa vivere la vita in maniera completa con tutti i sensi e spero che questo si rifletta nei miei romanzi.
4-Gli amanti pericolosi è il primo libro della serie Dangerous. Vorresti introdurre alle lettrici
italiane questa serie? Qual è il filo conduttore dei tre libri e cosa avresti piacere che sappiano le lettrici prima di cominciare la lettura?
A dire la verità, la serie ‘Dangerous’ non è una trilogia, sono libri solo legati dal titolo. La serie di romanzi che vengono dopo—INTO THE CROSSFIRE, HOTTER THAN WILDFIRE e NIGHTFIRE (uscito il 7 febbraio) è una vera trilogia—3 fratelli di sangue che aiutano donne in pericolo a scomparire.La serie Dangerous pero’ ha in comune il carattere degli uomini—tre uomini duri e appunto pericolosi che sono disposti a tutto pur di proteggere le loro donne. Nel romanzo Amanti pericolosi Jack Prescott torna al piccolo paese che ha abbandonato dodici anni prima quando era un orfano poverissimo. Vi fa ritorno dodici anni dopo per rivedere un’ultima volta Caroline, la ragazza che è sempre stata nel suo cuore, la ragazza che lo ha aiutato quando viveva in circostanze precarie, figlio di un alcolizzato violento. Jack è diventato un guerriero, una specie di NOCS ( gruppo speciale della Polizia di Stato ndr), ed è ricco, ma non si è mai dimenticato del primo amore.
5-Come sono nati i personaggi di Jack e Caroline? Dove hai trovato spunto per la loro storia?
Mi sono sempre piaciute le storie di amanti che si ritrovano dopo anni di separazione, mi sembra romanticissimo. E come scrittrice m’interessa storie di destini che cambiano. All’inizio del romanzo, Jack è vittima della sua situazione aiutato da Caroline, figlia di un uomo benestante e amatissima dalla sua famiglia. Poi le sorti si rovesciano—Jack diventa ricco e potente e Caroline perde tutto—la famiglia e il benessere. E’ interessante che entrambi mantengano sempre la loro dignità e orgoglio nonostante le traversie della vita.
7-Sei una scrittrice che nei suoi romanzi riserva particolare attenzione anche ai nemici. Cosa puoi raccontarci di colui che metterà in seria difficoltà Jack e Caroline, ossia Vince Deaver?
Non amo i cattivi pazzi e sfrenati, tipo serial killer. I miei cattivi sono realistici—uomini e donne senza empatia e rosi dall’avidità. Disposti a tutto pur di vincere. Uomini e donne senza lealtà o un senso dell’onore. Ce ne sono tanti, tantissimi, in giro. E amo mettere a confronto i cattivi senza senso morale con i miei eroi—uomini e donne che sono molto leali, spiritualmente saldi e con un forte senza di moralità. Naturalmente vincono i buoni ma non senza pagare un prezzo alto. Non importa – morirebbero prima di compromettere i loro ideali o tradire una persona amata. Mi piace pensare che i miei protagonisti siano sempre uomini e donne di grande spessore.
8- il protagonista del romanzo Amanti Pericolosi -Jack Prescott- è stato un Ranger e molti dei tuoi personaggi principali vantano l'appartenenza a corpi militari come Marines, Navy Seal e Ranger. Sappiamo che tu nutri una profonda ammirazione nei confronti dei militari, vuoi raccontarci dove nasce questa grande stima e come si inserisce nelle tue storie?
Prima di tutto devo confessare uno dei miei punti deboli. Sono una vigliacca fisica. Non morale (spero) ma dove c’è pericolo (o sangue) voglio solo nascondermi. I miei personaggi sono coraggiosissimi. Gli uomini sono quelli che corrono verso il pericolo per salvare altri.
E in piu’, credo che il nostro mondo liberale e tollerante così aperto e con tante libertà per noi tutti, specialmente per le donne, sia sotto attacco e vada difeso.Ci sono uomini e donne che si mettono in prima linea per difenderci e vanno ammirati.
9-Jack disprezza profondamente la violenza di qualsiasi tipo sulle donne- fisica e psicologica- e nel romanzo ribadisce con forza e spesso questa posizione. Da dove nasce questo intento così forte di valorizzare al massimo la dignità della donna?
Ce l’abbiamo tutti questo intento che la donna vada valorizzata, solo che non lo articoliamo. Le donne sono la civiltà, sono la colla, il tessuto connettivo della società. I miei uomini letteralmente non sopportano l’idea della violenza nei confronti dei piu’ deboli. Hanno dedicato la loro vita alla difesa dei piu’ deboli. E’ un segno di grandissima civiltà. In alcuni romanzi rosa vecchio stile il protagonista maschile (l’eroe) opprimeva e a volte fisicamente dominava la sua ‘amata’. Non è amore questo. Un mio eroe non ne sarebbe capace. Tutti i miei eroi hanno un grandissimo rispetto per le donne.
10-Perchè hai scelto di infondere nei tuoi romanzi la forte componente erotica che li caratterizza tutti? Che importanza assume l'erotismo nelle storie che scrivi e qual è secondo te il suo valore ?
Beh, sono storie d’amore, no? Il sesso tra persone che si amano è un forte elemento di unione, è l’istinto della natura che crea un legame forte tra un uomo e una donna. Va descritta, e va descritta bene, in un romanzo d’amore che si rispetti. Mi sembra proprio ovvio. Come un giallo senza un morto ammazzato. Che giallo sarebbe?
11- Secondo la tua esperienza, nello scrivere scene erotiche quali sono gli elementi che assolutamente non devono mancare? Da cosa invece ti tieni lontana?
L’elemento che non deve mancare è il sentimento. L’atto dev’essere nuovo e fresco per entrambi i partner, come se fosse la prima volta. Nuovo, fresco, eccitante. Non un gioco sensuale ma qualcosa di elementare, primale, una forza della natura.
Mi tengo lontana LONTANISSIMA dal sesso di chi ha bisogno di stimoli esterni per eccitarsi perché ormai l’atto è diventato una consuetudine. I miei personaggi non hanno bisogno di stimoli esterni, già stare con l’altra persona è talmente stimolante che si possono appena controllare. Niente giochi, niente piume o sex toys da Banghkok. Solo un uomo e una donna in un atto nuovo e elettrizzante perché si amano.
12-Nella descrizione di armi e attrezzatture tecnologiche risulti competente e preparata,qual è la tua fonte di informazioni in questo campo?
Lettura. Leggo moltissimo—leggo giornalismo inerente alle guerre dei giorni nostri, leggo moltissime autobiografie di militari (che oggigiorno sono colti e preparati) e sono iscritta a diversi gruppi yahoo di esperti in armi e spionaggio che aiutano gli scrittori. Un mondo affascinante.
13- Fra i tuoi libri troviamo diverse serie di libri ma anche romanzi autoconclusivi. Come nasce l'idea di una serie di libri? Quando inizi la stesura di un romanzo hai già in mente la struttura della serie, oppure è un'idea che si sviluppa in seguito?
Hmmm. Qui bisogna capire che sono una scrittrice professionista e che l’editoria è un business. Non mi posso permettere di scrivere un libro senza sapere esattamente che struttura avrà, sarebbe follia. Chi scrive rosa di solito scrive minimo 2, spesso 3 o 4 romanzi l’anno. Si vende sulla base di una sinossi completa. E’ un lavoro.Sarebbe come un regista che non sa quello che filmerà.
14-A cosa stai lavorando attualmente? Puoi svelarci qualcosa dei tuoi progetti futuri?
Sto lavorando su una trilogia di natura diversa molto eccitante, che mi piace moltissimo. Leggermente fantascientifica, leggermente paranormale, molto dark. Tre super soldati traditi che vivono in un sito nascosto molto high tech. Tre donne con poteri pericolosi. E un virus che potrebbe annientare l’umanità…
15 -C'e' qualcosa che vorresti aggiungere per le nostre lettrici?
Carissime lettrici—posso solo sperare che i miei libri vi piacciano. Li scrivo per voi. I libri sono sempre stati per me una gioia infinita che mi hanno sempre arricchito la vita e che sono stati di grande consolazione nei periodi difficili. Se un mio libro vi porta anche solo qualche ora di gioia ne sono felice.
TRAMA Poteva perdere tutto, ma non lei. Dopo anni passati a combattere con le sue truppe mercenarie, Eric Buatère ha finalmente ottenuto quello che voleva: un feudo, una baronia e un titolo da trasmettere agli eredi. Tutto sembra però precipitare quando il nipote Arno rapisce Bianca, la figlia del conte Ranieri. E se l’unico modo per evitare il disastro è che il giovane la sposi, come può Eric permetterlo se al solo guardarla sente l’anima lacerarsi per la tentazione? Forse, la risposta è nel cuore di Bianca…
Bellissima copertina, vero? E anche molto evocativa... Aspettavo con trepidazione questo nuovo romanzo di Roberta Ciuffi, sia perché questa autrice mi ha sempre regalato bellissime emozioni attraverso i suoi libri e sia perché (finalmente!) arrivava un medioevale tutto italiano. L'ho letto tutto d'un fiato, persino troppo in fretta, tanto questa storia mi ha catturata, e mi unisco al coro di chi chede a gran voce un seguito, particolarmente su Leo ma anche Arno e Gytta...
I protagonisti. Bianca mi ha conquistata sin dal primo capitolo dove la troviamo appena tredicenne alle prese con eventi più grandi di lei che inevitabilmente la travolgono segnandola per sempre. L’empatia è stata immediata perché, come sempre del resto, con pochi tratti l’autrice ha definito subito la forza e le debolezze di questa ragazzina che viene rinchiusa, persino dimenticata, in un convento e poi da esso fatta uscire quando ormai è un’adulta. Bianca è consapevole di essere solo una pedina, tuttavia è risoluta ad essere protagonista della della sua vita pur nei limti che le vengono imposti.
Eric è… difficile da definire, e penso anche che essendo il protagonista maschile, quello che di solito cattura anche più dell’eroina l’attenzione delle lettrici, ognuna voglia farse un’opinione e così dirò solo che è un eroe tutto medioevale, forgiato dalla vita dura che in quei tempi non perdonava debolezze e tuttavia è molto, molto umano e non lascia affatto indifferenti, anzi! Infatti Bianca se ne innamora, e un po' anche io!
I comprimari sono splendidi come sempre. E’ una peculiarità della Ciuffi quella di affiancare ai suoi protagonisti tutto un corollario di personaggi che gettano luci e ombre sugli eroi esaltandone sia pregi che difetti e così rendendoli veri. Potrei parlarvi di Gutbrand ed Eifrid, di Gytta, di Arno o di Leo… Ah! Dovrei parlarvi di Leo? No, no, se volete sapere di loro, dello straordinario sense of humor dei primi due, se Gytta è più fragile o più forte, se Arno è davvero pazzo e se Leo cederà o meno al lato oscuro che gli serpeggia nell’animo… vi consiglio di leggere il romanzo!
I luoghi, o meglio il luogo, La Pietraia, o Castro di Pietra come vuole ribattezzarla Eric perché gli sembra che suoni molto meglio(!), potrebbe essere uno qualunque dei vari borghi sparsi tra le colline laziali, quale di essi ha ispirato l’autrice? Castro dei Volsci per esempio? Ad ogni modo l’aspra bellezza della natura descritta nel romanzo non è che la riconferma di quanto l’autrice ami la sua terra, e di quanto la faccia amare anche ai suoi lettori.
La vicenda non è affatto scontata come già si intuisce dalla quarta di copertina piuttosto criptica. Il presupposto da cui parte è quantomeno curioso, sebbene assolutamente verosimile, inoltre i colpi di scena non mancano, e d’altra parte il romanzo è così ricco di personaggi che davvero non si sa mai chi di loro potrebbe combinare un guaio o… risolvere la situazione!
Perché il voto… 7,5. Avrei voluto più Bianca ed Eric. Non che non ci siano e non che non vi sia intensità tra loro, ce n’è molta però… avrei voluto più scene di loro due, più scambi da sola o solo. Probabilmente questo deriva anche e soprattutto dal fatto che mi piacciono le storie lunghe e articolate, che voglio restare immersa nella storia per tanto tempo e se un libro ha più di 300 pagine lo leggo più volentieri. Questo romanzo ne ha 295 e io ne avrei volute di più!
Consiglio questo romanzo ovviamente a chi piacciono le ambientazioni medioevali ma anche a chi piace, o ha voglia di non focalizzarsi solo sui due eroi ma è disposto a lasciarsi trasportare per mano qua e là per lasciarsi irretire dal fascino oscuro del fratellastro di Bianca, a farsi due risate con la moglie del vicedomino, a spazientirsi per le bragonate di Arno… insomma lo consiglio a chi vuole immergersi in una storia a tutto tondo!
Citazione. La fredda collera che la possedeva eliminò l’ultima traccia di timore dentro di lei. “Nulla me terrent” pensò. Il gufo era stato un segno. Nulla mi spaventa. Mentre il capo dei banditi spronava il suo cavallo, rovesciò la testa all’indietro e gridò più forte che potè.
- Buatère!
Non era una richiesta di aiuto: era il grido di battaglia della sua gente, quella a cui aveva scelto di appartenere.
- Buatère! – rispose un boato di voci maschili. Mentre un’orda scura irrompeva nella radura.
Potete trovare la video presentazione dell'autrice QUI
Care amiche ho deciso di partire per un’avventura senza tempo attraverso i luoghi più inusuali dei romance. Pertanto dimenticatevi Londra, Parigi e la Scozia e preparatevi a raggiungere destinazioni altrettanto magiche. La prima meta è vicina e mentre il motore della mia nuova Fiat 12 HP si scalda ne approfitto per sistemare nel bauletto alcuni libri, guide essenziali per il mio lungo viaggio. Conosceremo personaggi illustri e attraverseremo maestose città, immense vallate e le splendide calli veneziane. Sì, avete capito bene, ho detto “calli” perché questa volta viaggeremo in casa. Preparatevi dunque ad immergervi nella misteriosa e affascinante Italia medievale.
Prima meta – Il Ducato di Milano
Il Ducato, la cui capitale era la stessa città di Milano comprendeva la Lombardia più alcune terre tra Emilia, Liguria, Piemonte, Toscana e Veneto, spingendosi fino all'attuale Cantone Ticino. Le sorti di Milano si intrecciarono con la famiglia Visconti e in un secondo tempo con quella degli Sforza. Tuttavia uno dei personaggi più citati dalla letteratura è il figlio di Francesco Sforza, Ludovico il Moro sposato con la bella Beatrice D’Este, moglie amatissima ma anche molto tradita. Ricordata per i suoi vestiti, lo sfarzo, le feste e il lusso Beatrice era una grande amante delle arti e della musica. Piena di grazia e molto fiera, non tollerò mai le rivali in amore e fece allontanare dalla corte le innumerevoli amanti del marito.
Ma la città di Ludovico il Moro si presenta in tutta la sua bellezza. Circondata dalle sole mura delle quali sono indicate le porte ha al centro il Castello la cui torre del Filerete svetta in bellezza e potenza, su tutti gli altri edifici.
“Mi sforzo di fare qualcosa di giusto, di rendere prospera Milano per il bene del nostro popolo. Vivo in un mondo di uomini che non rispettano le opere belle quanto la capacità di ridurle in polvere.... E finché mio nipote sarà duca di Milano, saremo ostaggi degli intrighi di Napoli e della Francia, e alla mercé dei capricci della Signoria di Venezia. Tutta l'Europa denuncia il pericolo delle mie ambizioni. Ma chi denuncia il pericolo costituito per Milano da un giovane ubriacone e stolto, pedina nelle mani di una moglie disonesta, pronta a guidare fino alle porte di Milano le armate del padre, pur di realizzare le sue mire?" “La Duchessa di Milano” di Michael Ennis
Ce ne parla Michael Ennis nel suo romanzo “La Duchessa di Milano” dove, con grande capacità descrittiva offre uno splendido affresco dell’Italia rinascimentale ed anche un intensa storia costellata di ombre e schermaglie amorose.
Seconda meta – La repubblica di Venezia
Venezia era governata dal Doge e da poche famiglie dominanti. Il suo territorio era altrettanto vasto e, grazie alla quarta crociata, che ne aveva favorito i commerci e l' economia la città diventò un vero impero coloniale dove si concentravano gli interessi economici più importanti.
Venezia, ricca e potente, con le sue chiese, le calli e i sontuosi palazzi è all’apice del suo splendore ma come tutto ciò che splende ha anche un lato oscuro. Canali maleodoranti, leggi spietate, ghetti oscuri e una nobiltà crudele offrono l’ambientazione ideale per moltissimi romanzi e film. Come il “Mercante di Venezia”, tratto dall'omonima opera teatrale di William Shakespeare. Oppure il romance di Amanda McCabe intitolato “Misteri veneziani”.
“Dio mio, che puzza in questa città. Non ovunque - lungo le banchine a sud, dove attraccano le navi, si respirano inebrianti aromi dei rimasugli di spezie e sul Canal Grande il denaro garantisce fresche brezze insieme al lusso - ma dove stiamo noi, con le case cadenti che sorgono dall’acqua fetida, e dieci, dodici famiglie che vivono ammucchiate l’una sull’altra, come ortaggi marci, l’odore di putrefazione e di sudiciume aggredisce brutalmente le narici.” “La cortigiana” di Sarah Dunant
Così descrive Venezia Sarah Dunant nel suo romanzo “La cortigiana” dove troviamo un mix di passione, intrighi, e misteri sotto le luci sfarzose di una città alla ribalta.
Terza meta – Repubblica di Firenze
Anche Firenze, dopo una lunga guerra riesce ad aggiudicarsi i due terzi della Toscana. Città d’arte per eccellenza è gremita non solo da pittori, artisti e letterati ma anche da mercanti e banchieri facoltosi. La voglia di rinnovarsi e scoprire aiutò lo sviluppo delle botteghe di stampe. Si pubblicava di tutto, dalla Bibbia alle novelle, dalle poesie ai saggi. Ed è grazie a ciò che possiamo citare i nomi di personaggi illustri come Machiavelli, Michelangelo, Leonardo da Vinci, fino al famosissimo Cristoforo Colombo. Fra le figure di spicco della nobiltà c’è Lorenzo il magnifico che seppe imporre il suo potere senza rovesciare le istituzioni repubblicane. Poeta e cultore d'arte si compiaceva di sperimentarne ogni forma, per il sottile piacere intellettuale che ne traeva. Letterati ed artisti vedevano in lui un uomo di larghe vedute, carismatico e di grande intelligenza. Motivi per cui venne soprannominato “il magnifico”.
Tra i film vorrei citare “I Medici. Nascita di una dinastia. Lorenzo il Magnifico” Realizzato fra la Toscana e le Marche e con la partecipazione di ben 10.000 comparse racconta la storia di una delle dinastie più potenti e influenti d'Italia.
Quarta meta – Roma, Stato della Chiesa
Roma è per antonomasia la città eterna. Anche nel Medioevo era meta di pittori, letterati, musici, e scultori che, attratti dallo sfarzo della vita romana, andavano alla ricerca dell’agiatezza e del successo.
Una curiosa peculiarità è che a Roma vi erano più uomini che donne. Mistero presto svelato. C’è da considerare che a parte i numerosi cattolici, vi era anche una certa quantità di uomini stranieri che risiedevano nella città per intavolare trattative con la Curia. E la maggior parte di essi, ottenuto cariche presso la corte pontificia finivano per rimanere. Stesso discorso vale per gli intellettuali, gli artisti e i servitori che non avevano né voglia né denaro per portarsi dietro le loro famiglie. Ma l’esigenza del gentil sesso era ben nota tanto che, secondo un censimento del 1490 in città vi erano ben 7.000 prostitute! Tra i romance ambientati a Roma cito due autrici italiane. “Damigella” di Roberta Ciuffi e “Prigioniera del tempo” e “Ovunque sarai”di Laura Gay.
“In pieno giorno Roma parve a Elisa ancora più estranea di come la ricordasse.
All’epoca, la piazza era quasi rettangolare e con un dislivello di circa dieci metri tra il Borgo Nuovo e la scalinata che conduceva alla Basilica di San Pietro.
Le strade erano percorse da carri e cavalli invece che da automobili e moto e le persone su cui posava lo sguardo erano vestite come nei film in costume” “Prigioniera del tempo” di Laura Gay
Quinta e ultima meta – Ducato di Calabria
Intorno all’anno mille la situazione politica del Mezzogiorno era disastrosa. La Sicilia era in mano agli Arabi e il resto del meridione dominato dai Bizantini. Per questo Roma ne convenne che l’unico modo per riprendere il controllo della situazione fosse chiedere aiuto ai Normanni.
Fu così, che quasi un secolo dopo, Ruggero II, detto “il normanno” divenne Re di Sicilia, Puglia e Calabria.
“Perplesso si avvicinò alla finestra e guardò fuori nella vallata. Il suo sguardo accarezzò le colline ammantate dal velluto degli alberi. Si delineavano selvagge e battute dal vento contro lo smalto azzurro del cielo” “L’anello di ferro” di Ornella Albanese
Terra ricca di vegetazione e colture di ogni tipo il suo paesaggio alternava grandi vallate verdi a montagne a picco sul mare.
Anche Ornella Albanese ha ambientato il suo romance “L’anello di ferro” in questa terra piena di sole. Un libro in cui si parla anche di etnie diverse, come normanni e saraceni proprio perché la Calabria fu uno dei crocevia più importanti dell’Italia meridionale.
Basti pensare che nelle corti si aggiravano alcune tra le menti più brillanti d’Europa oltre a traduttori dall’arabo e dal greco, impegnati nella traduzione e conservazione delle opere di Platone e Aristotele.
“Un monaco e due novizi sedevano al tavolo stretto, le schiene ricurve sui fogli di pergamena, lunghe penne strette tra le dita sporche d’inchiostro. Davanti a loro, piccoli leggii sostenevano i codici che erano intenti a copiare” “L’anello di ferro” di Ornella Albanese
Il mio viaggio si conclude qui. Purtroppo non ho potuto attraversare tutte le Contee, Repubbliche e Ducati d’Italia ma la mia vettura è rimasta senza rifornimento ed io ho bisogno di recuperare le forze per il prossimo viaggio.
Come? Qual è la prossima destinazione? Oh, certo che ho già deciso ma… non ve lo dirò!
Nota: Sono leggibili singolarmente ma ovviamente è meglio leggerli in ordine per via della presenza ricorrente di personaggi già presenti nei romanzi precedenti e per meglio comprendere la ramificazione della famiglia Drake e gli intrecci che man mano si creano con le trame dei vari romanzi.
Trama: in questo breve romanzo/racconto della Feehan ritroviamo una delle sorelle che avevamo imparato a conoscere in "Magia del Vento e Oceani di Fuoco" , in questo caso Kate, che dopo essere stata lontana da casa per un bel pò, ha deciso di tornare finalmente a Sea Haven, bellissima e particolare cittadina balneare della costa occidentale degli Stati Uniti.Anche per lei, come per la prima sorella, è giunto il momento di fare il punto della situazione, infatti sebbene sia una scrittrice di successo e una grande viaggiatrice, sente il bisogno di fermarsi e fare ciò a cui le Drake prima o poi tendono ... tornare alle proprie radici, piantandole saldamente dove sono cresciute per trovare la pace a cui sono destinate (... alla fine e dopo varie traversie, ovviamente). A Sea Heaven non l'attende però solamente il ricongiungimento con la famiglia, ma anche una splendida e bellissima anima gemella: Matt Granite. Matt, che si offrirà gentilemente di aiutarla nei lavori di ristrutturazione di un vecchio mulino (che romantico!), non è solo dolcissimo, ma anche gentile, premuroso e follemente innamorato di lei da molto tempo! Kate e Matt, insieme, oltre a costruire le fondamenta del loro amore e del mulino, si troveranno ad affrontare un'entità malvagia ed oscura che vuole distruggere tutto quanto attiene nel bene e nel male al Natale, altro vero protagonista del romanzo.
Esiste un grande merito da attribuire alla Feehan: sa creare trame che catturano piano piano la lettrice/ore, avvolgendoli dolcemente nelle spire di una trama deliziosa, anelata e familiare e ricreare atmosfere magiche molto particolari e accattivanti che implicano sempre un ritorno nostalgico alle sue storie, al mondo da lei creato.
Se questo vale nel complesso per i suoi romanzi vale a maggior ragione per la serie delle Drake Sisters. Per coloro che si fossero perse il primo volume pubblicato dalla Leggereditore con il titolo “Magia del Vento e Oceano di fuoco” - contenente il primo ed il terzo romanzo della serie - questa saga ruota attorno alle vicende delle sorelle Drake, donne forti, molto legate tra di loro e alle loro radici, con poteri paranormali molto differenti tra di loro, caratterizzate da un animo (chi più chi meno) romantico e dolce, avvolte costantemente da un’aura di mistero. Sono sette giovani donne dotate di poteri magici che abitano in un’altrettanto magica e fittizia cittadina americana di Sea Haven - ispirata alla reale contea di Mendocino - affacciata sull’Oceano Pacifico, nella California del Nord.
In questo secondo breve romanzo la Feehan racconta una romanticissima storia ambientata nel periodo più dolce e suggestivo dell’anno: il Natale. In “Melodia al crepuscolo” la più sognatrice delle sorelle Kate, la cui vita è sempre stata priva di scossoni emotivi, ritornerà a casa, nonché nella cittadina di Sea Heaven, portando felicità e scompiglio nella vita sonnacchiosa di tutti i suoi placidi abitanti, ma in particolare in quella di Matt Granite, amico d'infanzia di tutte le sorelle Drake. Matt desidera ardentemente che Kate si accorga del desiderio che nutre per lei dall’infanzia e una fortuita opportunità li unirà nel progetto di ristrutturazione per il vecchio mulino, dando finalmente a Matt la possibilità di trascorrere un po' di tempo con Kate. Tuttavia dopo un forte e imprevisto terremoto Sea Heaven sarà inghiottita da una plumbea, oscura, misteriosa nebbia che porterà terrore e sofferenza in quanto intenzionata a distruggere quanto di più bello si celi nella celebrazione del Natale...
La trama è molto natalizia, con tutti gli elementi tipici del periodo: il bene, il male, il cattivo, le buone, gli addobbi, le decorazioni, i doni, e chi più ne ha più ne metta. Ho trovato carinissima l’idea che il “male” da sconfiggere questa volta fosse legato a un’entità che odiasse così tanto il Natale da volerlo far scomparire del tutto e che quindi la storia narrata s’incardinasse – anche se nei classici stereotipi assolutamente scontati e prevedibili, ma efficaci – sulla rivalutazione di questa festa e sulla volontà di ripristinare tutto quanto, per vivere il Natale come lo conosciamo e per come lo amiamo.
E’ una visione ed una lettura assolutamente “alla Feehan” quindi vi troviamo quel pizzico di stranezza e magia che caratterizzano le sue opere; ma è anche vero che troviamo qui la parte più luminosa, solare, sognatrice e dolce dell'autrice!
Preparatevi a una storia dalla lettura facile, dai toni soffusi, dall’arco narrativo non tanto incardinato sul mistero e sulla travagliata storia d’amore dei due protagonisti – anche se ovviamente ricorrono entrambi - ma piuttosto sulle relazioni familiari, sulla magia della festività natalizia, sui rapporti dei vari protagonisti e comprimari, sui poteri delle sorelle e soprattutto – come sempre in questa serie - sulla tradizione di generazioni, di sagge e potenti donne Drake sempre unite tra loro nonostante tutto e tutti.
Molti, quando pensano alla lettura, immaginano un’attività prettamente intellettuale, che non includa il corpo se non come mero mezzo. In realtà, anche se indirettamente, l’atto di leggere coinvolge tutti i sensi, perché non è solo la vista a venire messa in gioco ma anche l’udito, l’olfatto, il gusto e il tatto.
Quando siamo immerse nell’atmosfera di un romanzo non sentiamo forse i suoni, gli odori e i sapori di cui l’autore ci narra? Non ci sembra di poter toccare anche a noi con mano un tessuto, una superficie, la pelle di un personaggio? Di fatto noi viviamo non solo le emozioni dei protagonisti, sperimentiamo anche il loro vissuto fisico, se la scrittore è davvero bravo. Non per nulla il binomio cibo/letteratura è uno dei più antichi e longevi a partire dall’Odissea di Omero, passando per il Gargantua di Rabelais o per i capolavori del secolo scorso: Alla ricerca del tempo perduto di Proust, che proprio da un'improvvisa e travolgente regressione temporale, grazie all’odore e al sapore di una madeleine, si apre,e l’Ulisse di Joyce, in cui le libagioni sono meno raffinate ma non meno fondamentali.
I pasti e il nutrimento non sono solo alla base della sopravvivenza, ma anche delle relazioni sociali, da qui la sua importanza anche in ambito letterario. Il romance non fa eccezione e sono innumerevoli gli esempi di libri in cui il cibo ruba la scena da: Il velo della notte di Lydia Joyce, dove della frutta si fa un uso fantasioso ed erotico, a Brazen di Susan Johnson che ci mostra la “flessibilità” di quelli che parrebbero banali dolcetti di marzapane, o agli splendidi banchetti in Accadde in Autunno per terminare con la favolosa e complessa immaginazione culinaria di Verity Durand in Tentazioni deliziose.
Sono convinta che dietro ogni lettrice appassionata ci sia anche una buongustaia, i due aspetti vanno di pari passo, il piacere di mangiare e quello di un buon romanzo non sono così distanti, e presumo di non essere la sola ad essere stata ispirata in cucina dopo determinate letture. Alcuni esperimenti sono ottimamente riusciti, altri meno… Ho provato, per esempio, a seguire le indicazioni per la preparazione dei piatti tipici scozzesi che vi avevamo presentato qui sul blog l’anno scorso, tuttavia il risultato si è rivelato piuttosto pesante da digerire! Prima di presentarvi le mie ricette, o di conoscere le vostre allora, ho pensato però di chiedere il parere ad una professionista.
Abbiamo infatti il piacere di avere con noi la brava e bella Monica Bianchessi, uno dei volti più amati del canale Alice del bouquet di Sky, conduttrice di Pronto in tavola e autrice di I DOLCI FATTI IN CASA edizioni Sitcom. Con lei converseremo un poco di cibo, cucina e letteratura.
Benvenuta Monica. La prima domanda d’obbligo: quale è il suo rapporto con la lettura? E legge mai romanzi sentimentali o romance?
Adoro leggere e di tutto... ovviamente compro riviste e libri di cucina ma non essendo profondamente romantica prediligo libri che parlano di viaggi, civiltà lontane e città che desidererei visitare ma che con il lavoro che faccio non sempre riesco a realizzare. Mi piacciono poi le biografie, che dire ...quanto ti piace leggere, tutto è interessante.
Le capita mai, quando legge un libro, di pensare a quale piatto si abbinerebbe bene a un certo personaggio o quale menù a una certa situazione?
Si sopratutto quando ti capitano libri ambientati in luoghi lontani ...esotici. Il cibo, i profumi, i colori sono sempre presenti dal sud America all'Oriente e, l'ambientazione o il protagonista evoca un ingrediente o persino un piatto. Ma tutto diventa più coinvolgente quando anche i personaggi del libro sono appassionati di cucina e si soffermano su di una ricetta che spesso è legata ad un ricordo.
Secondo lei, come mai i libri di ricette spopolano in libreria ben più di qualsiasi romanzo? Perché la cucina è comunque cultura o perché rappresenta una forma di escapismo?
Esatto... la cucina è cultura perché parla delle tradizioni di un popolo ma è anche divertimento, svago ed è forse proprio questa la formula vincente della vendita dei libri di ricette. Lasciamo lo stress e la fatica ai cuochi professionisti...
Lei ha un rapporto quasi sensuale col cibo quando realizza le sue ricette, al contrario di altri colleghi che appaiono più meccanici nelle preparazioni. Ritiene che nel cucinare questo aspetto sia importate tanto all’atto della consumazione delle pietanze, quanto nella manipolazione degli ingredienti?
Il mio approccio con il cibo è gaudente, forse a causa del fatto che sono autodidatta. Ho cominciato a cucinare perché mi diverte ma sopratutto perché mi piace mangiare... anche davanti alle telecamere non riesco a non assaggiare quello che preparo...è del tutto spontaneo e credo che si veda anche da casa. La scelta del cibo è dettata da requisiti imprescindibili.
Il cibo deve essere buono... pulito cioè poco raffinato e naturale, giusto, cioè di provenienza biologica e autoctona. Circa la sensualità, non mi ritengo tale.
Da cosa prende ispirazione quando inventa una ricetta?
Personalmente non invento niente... lo ha già fatto la tradizione...le nostre donne dovevano ingegnarsi tutti i giorni in cucina e assemblare ciò che la natura proponeva loro stagionalmente, e trovo che siano state grandiose! Nel programma “Pronto in tavola” cucino solo ciò che mi piace e che cucino anche a casa. Ma forse l'ispirazione passa anche attraverso ai ricordi.
Le sue ricette sono semplici e gustose e possono essere realizzate anche da chi ha poco tempo. Molte delle nostre lettrici, tra lavoro e famiglia, non hanno la possibilità di restare molto ai fornelli. Quali possono essere piccoli consigli e accorgimenti per preparare piatti sfiziosi, economici e rapidi?
Durante i corsi di cucina che tengo tutte le settimane il cruccio delle signore e ragazze che incontro è sempre lo stesso... la mancanza di tempo e la poca fantasia. I consigli sono sempre gli stessi...una spesa ragionata.
Si parte dall'acquisto di prodotti di stagione poi assemblarli in un unico piatto. Quindi...si butta la pasta, dopo 3 minuti si aggiunge la verdura, si scola tutto assieme, si spadella a fuoco vivo, si grattugia del formaggio saporito e voilà... pronto! Non è difficile, poi la variante lo fanno altri ingredienti... briciole di pane, acciughe, capperi, olive...acquistate solo ciò che vi serve, non riempite le dispense, e impariamo ad utilizzare tutto, anche le bucce, evitando gli sprechi.
Lo scorso autunno ha pubblicato un libro di ricette di dolci. E’ una scelta obbligata viste che le donne, si sa, prediligono il dolce o è anche una sua passione personale?
Mi piace fare dolci...rientrano nel vasto panorama del confort food. Il profumo di una torta di mele mi riporta a casa, le crostate, che adoro, mi ricordano i pranzi della domenica e i biscotti che, mi divertono, le colazioni con i miei fratelli. Una torta fatta in casa ha il sapore della famiglia e mi auguro che diventi una pratica usuale per tutti.
Mia figlia Delia ha cominciato a cucinare le sue merende preparando dei meravigliosi muffin a 10 anni e non ha ancora smesso. La cucina aumenta l'autostima, sopratutto nei piccoli...
Per concludere, le andrebbe di regalare alle nostre lettrici un paio di sue ricette romantiche?
Non so se siano romantiche e chiedo scusa in anticipo, ma il mio romanticismo è latitante. Queste sono 3 ricette veloci che mi piacciono molto e mi auguro che siano gradite alle sue lettrici. Quindi, grazie per le gentili domande e buon lavoro!
Gnocchi di ricotta e prezzemolo Ingredienti per 4 persone:
600 g di ricotta di pecora asciutta o infornata, 2 cucchiai di prezzemolo tritato, 2 tuorli, 4 cucchiai di grana padano grattugiato, 150g di farina di riso, 4 cipolle bianche o dorate, 4 cucchiai di latte, 40 g di pinoli tostati
4 cucchiai di olio extravergine d’oliva, 4 cucchiai di ricotta stagionata
sale q.b.
Fate tostare i pinoli in una padella antiaderente senza condimento . Spegnete e tenete da parte. Lavate le foglie di prezzemolo, asciugatele e tritatele finemente. Riunite in una ciotola la ricotta con il prezzemolo, i tuorli, il grana e la farina di riso. Regolate di sale e amalgamate il tutto fino ad ottenere un composto omogeneo. Sbucciate la cipolla, tagliatela a velo e fatela stufare dolcemente in una padella antiaderente con l’olio. Unite il latte, un pizzico di sale e fate cuocere a recipiente coperto e a fiamma bassa per 10’. Togliete dal fuoco, frullate la salsa con un mixer ad immersione e tenete al caldo.
Tagliate il composto di ricotta in 4 parti e formate tanti cordoncini. Ricavate degli gnocchi dalla forma regolare e disponeteli man mano su di un canovaccio infarinato con farina di riso. Lessate gli gnocchi in abbondante acqua salata e quando saliranno in superficie scolate e condite con la crema di cipolle, i pinoli tostati e con altro grana grattugiato.
Timballo di melanzane con verdure e salsa di pomodoro Ingredienti per 4 persone:
2 melanzane piccole, 250g di formaggio a scelta, 1 zucchina, 1 pizzico di origano, grana padano grattugiato q b, olio extravergine di oliva q b
salsa di pomodoro q b, pesto al basilico qb, sale q b
Tagliate a fette sottili una melanzana ricavando 12 fette quindi fatele cuocere in una padella antiaderente con filo d'olio, regolate di sale e tenetele da parte. Il resto delle melanzane riducetele a dadini e cuocetele con poco olio e un pizzico di sale, poi aromatizzatele con un pizzico di origano. Tagliate la zucchina a fettine sottili e fatela saltare in una padella antiaderente con poco olio e sale. Formate delle torri alternando le fette di melanzana con i dadi di verdura, il formaggio sbriciolato, il grana e poca salsa di pomodoro. Fate cuocere i timballi in forno a 180° per 10’ circa e servite con la salsa di pomodoro e gocce di pesto.
Crostata di riso all'uvetta Ingredienti per la pasta frolla:
500 g di farina 00, 200 g di zucchero a velo, 300 g di burro freddo
4 tuorli, la scorza grattugiata di un limone, un pizzico di sale
Per il ripieno:
200 g di riso Vialone nano, un litro di latte fresco intero, 100 g di zucchero semolato, 2 uova, 50 g di burro freddo, 100 g di scorze candite di arancia o di uvetta, un bicchierino di Marsala, la scorza di un limone grattugiata un pizzico di sale
Amalgamare alla farina il burro freddo a pezzetti, fino a ottenere un composto sbriciolato. Impastare quindi velocemente con i tuorli, la scorza del limone grattugiata, lo zucchero a velo e il sale. Volendo si può anche impastare il tutto al mixer, in quanto la pasta non deve ricevere calore. Formare una palla, avvolgerla in pellicola per alimenti e farla riposare in frigorifero per almeno 30 minuti. Scaldare il latte con la scorza del limone grattugiata e un pizzico di sale. Appena accennerà il bollore versare il riso, mescolare e lasciar cuocere a fuoco dolce, in modo che assorba bene tutto il latte. Quando raggiungerà la consistenza di un risotto denso, togliere la casseruola dal fuoco e amalgamarvi il burro freddo, lo zucchero, il Marsala, le scorze di arancia tagliate a pezzettini o l’uvetta ammorbidita in acqua tiepida e strizzata. Lasciar intiepidire e incorporare anche le uova, uno alla volta. Stendere a 3-4 mm di spessore 2 terzi della pasta frolla su un foglio di carta da forno infarinato e foderarvi una tortiera da 33 cm di diametro. Oppure foderate uno stampo rettangolare 40cm per 30 cm. Riempire lo stampo con il ripieno di riso, stendere il resto della frolla su un foglio di carta da forno ben infarinato e, con una rotella dentellata, ricavare delle strisce. Se la pasta dovesse risultare troppo morbida, dopo averla stesa, rimetterla in frigorifero e attendere un'altra mezz’ora: sarà più facile staccare le strisce di pasta frolla senza romperle. Sistemarle sul ripieno, in modo che ne sia quasi totalmente ricoperto e infornare a 170°C per 30-40 minuti, fino a doratura. Servire la crostata tiepida o fredda
siamo felicissime di poter regalare alle seguenti lettrici i titoligentilmente offerti da Mondadori,Harlequin, Leggereditore e Mondolibri, che ringraziamo vivamente per la collaborazione.
ANNA che vince: Lisa KLEYPAS - Fino a mezzanotte e Robin T. POPP - Sete di desiderio
KOBATO che vince: Margaret MOORE - L'ereditiera scozzese e Nora ROBERTS - Un amore per sempre
FREECORA che vince: Jacquelyn FRANK - Le tentazioni di Damien e 1 titolo Mondolibri
MARINA59 che vince: Deanna RAYBOURN - Silenzi e complotti e Carrie LOFTY - Il monaco
NELA che vince: Jennifer ASHLEY - I peccati di lord Cameron e 1 titolo Mondolibri
RITAG23 che vince: Karen Marie MONING - Il mistero del talismano perduto e Nicola CORINICK - Peccati di una gentildonna
Congratulazioni alle vincitrici!
Contattateci in privato alla e-mail: info@romancebooks.it, comunicandoci l'indirizzo per spedire il libro e il nick che avete usato. In assenza di comunicazione entro due settimane, procederemo ad una nuova estrazione.
La serie si compone di romanzi che sono strettamente collegati tra di loro, tanto da sconsigliarne la lettura singolarmente; perdereste parti importanti.
Oggi vorrei focalizzare la vostra attenzione su una serie urban fantasy che ha saputo catturare positivamente la mia attenzione e tramutarla in vorace lettura.
“La fine verrà” richiama, come del resto anche gli altri titoli della serie, ad un evento apocalittico, che la nostra eroina puntualmente dovrà scongiurare. Ok, potrebbe non parvi entusiasmante la faccenda dell’apocalittico, ma vi prego, come del resto faccio sempre per i romanzi che vi propongo, di non fermarvi all’apparenza. Questo perché effettivamente il genere propone e richiama trame a volte ripetitive, ma proprio qui scatta la bravura nell’autrice nel rendere la trama non-originale in qualcosa di accattivante, unico e brillante per un lettore affamato di originalità e divertimento.
Devo dire che la Handeland riesce proprio bene in quest’ultimo scopo.
Lori sa scrivere, mixando molto bene le carte che ha a disposizione, utilizzando i protagonisti molto forti che la caratterizzano e proporre battute ironiche, graffianti, originali e trascinando il lettore in un’avventura piena di adrenalina e azione. Non dimentica, inoltre, il romanticismo ed il lato very hot e sexy facendoli diventare parte essenziale del romanzo dando così loro un senso e non proponendoceli come fini a se stessi (cosa che ho apprezzato). Riesce inoltre a far entrare il lettore in sintonia con un mondo in cui circolano demoni maligni di qualsiasi forma e con qualsiasi potere, portando originalità e interesse anche per queste creature.
Per coloro che si stessero avvicinando solo ora alla “Phoenix Chronicle” occorre fare un piccolo sunto della trama orizzontale, senza troppo spoilerare, ovviamente.
Innanzitutto avevamo avuto modo di conoscere il background della nostra protagonista, che di nome fa Elizabeth Phoenix, che da ex – poliziotta, dopo la morte della donna che l'ha cresciuta, si ritrova con il dono della veggenza, rientrando nella cerchia dei pochi eletti sulla Terra che hanno i poteri psichici soprannaturali per combattere le forze del male. Con la Veggenza, Liz riesce, tramite il contatto con le persone, ad avere delle visioni che li coinvolgono; non solo, scopriremo man mano che rientra tra le sue capacità acquisite anche l’empatia, facoltà che le permette di impossessarsi dei poteri di qualsiasi essere soprannaturale, ma solo facendo sesso con il proprietario di questi ultimi (grrr!).
I poteri di cui sopra saranno anche casualmente (?) la ragione che la faranno divenire Capo delle forze del Bene in vista dell'imminente Apocalisse. Si perché il fulcro del romanzo è sostanzialmente la storia dell’eterna lotta del bene contro il male, che Liz dovrà cercare di evitare ad ogni costo, sottoforma di creature ibride – denominate Gregoria o Nephilim, ecc… - sguinzagliatele dal male .
Non è sola tuttavia nel compiere la sua missione, in quanto le fanno compagnia due bei compagni di avventura, entrambi dotati di grande personalità e, dal punto di vista narrativo, pieni di potenzialità: il primo, è Jimmy Sanducci, mezzo vampiro, nonché ex fidanzato di Liz; il secondo è Sawyer, uno stregone Navajo, nonchè versipelle misterioso e sfuggente. Cos’è un versipelle? Nient’altro che un mutaforma, dotato - aimè - di un corpo (favoloso) ricoperto di numerosi tatuaggi che riproducono animali come il lupo, lo squalo, la tigre, il serpente e molti altri; toccando questi suoi tatuaggi, incisi con un fulmine, Sawyer riesce a trasformarsi in questi animali(!!).
Mentre nel primo romanzo l’avventura e l’azione sebbene presenti, erano smorzate in favore della comprensione dei meccanismi del mondo in cui per prima volta ci trovavamo essere in contatto, nonché nella conoscenza di Liz e della sua storia personale - con colpi di scena sempre più serrati verso la sua conclusione; nel secondo libro, immerso in atmosfere particolari, con affascinanti miti navajo, amuleti magici di importanza vitale e la donna “fumo” molto poco interessata alla salute di Liz, hanno predominato il romanzo l’azione e i rapporti sempre più complessi tra Jimmy-Liz-Sawyer. Liz che in questo secondo capitolo oltre ad occuparsi dell’entità misteriosa che ha fatto uscire i Grigori dal pozzo infuocato dell’Inferno in cui Dio li aveva gettati dando avvio all’Apocalisse, ha anche dovuto occuparsi della fedeltà collaborativa di uno dei “suoi” due uomini.
Detto ciò, chi sta seguendo la serie e chi vorrà iniziarla, con il terzo libro si troverà in presenza di importanti sconvolgimenti in questo romanzo, dove ne vedremo veramente delle belle! Per quanto concerne l'ambientazione sarà spostata in una Los Angeles particolare e cupa, data l'imminente catastrofe che sta incombendo; inoltre rispetto ai due romanzi precedenti, vista la piega che prenderanno gli eventi, questo terzo volume è circondato ed impregnato di un pathos particolare, sembra un libro più sentito e menditato. Liz sembra sempre più combattuta sulle decisioni chedeve prendere e su come deve agire, sia rispetto all'apocalisse che a livello sentimentale. Dal punto di vista “lavorativo" infatti la terranno occupata delle creature metà umane e metà drago, che bramano la distruzione del sole e della luna; dal punto di vista personale, prima che possa verificarsi l' eclisse, Liz dovrà scavare nelle profondità del suo cuore, ove si troverà a fronteggiare demoni ben più scomodi e temerari da battere: il suo ex amante - Jimmy Sanducci (personaggio che in un certo senso riuscirà a stupirci anche questa volta) che deve schiarirsi le idee (come anche Liz) circa le quesioni di cuore e il rapporto con il sensuale Sawyer. Per tutte coloro che hanno nel cuore quest'ultimo, sarà lui l'uomo chiave nella vita di Liz e in generale di questo capitolo della serie - che vi lascerà letteralmente con fiato sospeso, ve lo assicuro! Preparate i fazzoletti!!
Lo sguardo di Lord X si soffermò attentamente sulle due donne davanti a lui.
Perplesso, considerò quanto si diceva a proposito del sesso femminile: “debole” non era certo un termine adatto a descriverle, soprattutto quella specie di Budicca dai capelli di fuoco, che continuava a guardarlo con un fare sprezzante. E molto, molto irritato.
“Salvarla da quelli come me… cosa diamine intendete dire, signora?” – chiese infine, sottolineando ironicamente l’appellativo. “Ho visto qualcuno che cercava d’introdurre a forza questa fanciulla in una vettura e ho pensato d’intervenire, evitando un atto di violenza”.
“Ma certo! Come ho fatto a non riconoscervi, Sir Lancillotto? E, sicuramente, sareste stato così nobile da occuparvi di lei. Magari per tutta la serata, non è vero?” – Lo guardò con occhi che scintillavano al buio, come quelli di una gatta pronta a sfoderare gli artigli per difendere i suoi cuccioli.
Erano gli occhi più verdi e brillanti che Lord X avesse mai visto. Ed anche i più pericolosi.
Ma lui non si era mai sottratto ad una sfida e certo non intendeva farlo ora.
“Quali sono invece le vostre intenzioni, mia Lady Ginevra?” – rispose pertanto con un tono esageratamente gentile. Fu costretto ad ammettere con se stesso che, nonostante il risentimento iniziale, quella strana schermaglia verbale stava diventando molto, troppo divertente. Sentì il sangue scorrergli più veloce nelle sue vene, insieme al desiderio un po’ folle di prolungare quel bizzarro colloquio.
“Non sono la Lady di nessuno e tantomeno vostra, signore” – rispose lei sprezzante, mentre spingeva la sua protetta verso la carrozza, costringendola a salire. Con mossa agile, entrò a sua volta nel veicolo, chiudendo lo sportello con un colpo secco. Si affacciò al finestrino. “Questa fanciulla non è più affar vostro. Con noi sarà al sicuro e non avrà bisogno di ricorrere alla protezione di nobili debosciati e viziosi”. Gli lanciò un’occhiata sprezzante. “Vi auguro una buona notte, signore” gli disse infine, atteggiando la bella bocca ad un sorriso ironico. “Vi consiglio di cercare il riposo nel vostro letto. Da solo.” – Batté energicamente le nocche guantate sulla parete della vettura, che partì immediatamente.
Lord X vide le alte ruote scomparire rapide nella notte. Frastornato e incredulo, scosse la testa. Lo scambio d’insulti velati si era rivelato intrigante e, inspiegabilmente, l’aveva eccitato in modo piuttosto imbarazzante. Socchiuse gli occhi dorati stringendo le labbra sottili, mentre si rendeva conto di non avere scelta: doveva assolutamente ritrovare quella donna e scoprire su di lei … tutto. Possibilmente, anche quel corpo magnifico che si era scolpito nella sua memoria e nei suoi sensi.
C’era solo un posto dove, a quell’ora, avrebbe potuto recarsi per riflettere in santa pace. E dove, di sicuro, avrebbe trovato le informazioni che cercava.
Si diresse verso il proprio tilbury. Fece un cenno al cocchiere che attendeva ordini. “Al Club, Barkis”, disse semplicemente.
Dopo pochi minuti di tragitto lungo Pall Mall, lo splendido viale illuminato dai lampioni a gas già dal 1807, la carrozza si arrestò in St. James Street, al numero civico 60.
Era arrivato da Brooks’s.
Far parte di uno o più degli esclusivi clubs, era molto di più che un aspetto “accessorio” nella vita di un gentleman del diciannovesimo secolo. Oltre ad essere un piacevole privilegio, era ritenuto quasi un dovere sociale, alla stregua della partecipazione alle sedute del Parlamento.
Tutti i clubs garantivano un’atmosfera confortevole e rilassata, concedendo ad ogni socio la possibilità di godere quei piccoli piaceri che la propria residenza ufficiale, una specie di “vetrina di rappresentanza”, non era in grado di fornire. Nel santuario del proprio club, il gentleman poteva liberamente fumare, bere, leggere il giornale; giocare a scacchi o a carte, scommettere e parlare di donne, sesso, caccia e cavalli fra i suoi simili. Senza troppe regole di etichetta, senza doversi alzare in piedi ogni istante di fronte a una signora, e, soprattutto, senza temere che i suoi discorsi fossero ripetuti al di fuori di quella sede. La legge, non scritta ma ferrea, che governava il mondo dei clubs imponeva, infatti, un velo di omertà fra gli associati.
L’atmosfera informale permetteva dunque che, nell’ambito di un club, venissero presi accordi di governo, si formassero e sciogliessero alleanze politiche, si decidessero incarichi a tutti i livelli. Era, a tutti gli effetti, il luogo in cui si svolgeva la vita “dietro le quinte” di ogni nobile, uomo di cultura, politico o imprenditore, che avesse un qualche peso all’interno della società. Era così importante far parte di un club, che, come racconta Lord Horace Walpole, molti nobili mandavano un valletto a iscrivere i propri figli nel registro delle candidature, ancor prima di registrarne la nascita.
La struttura esterna e l’arredamento di questi “templi” dedicati all’Uomo-divinità della migliore società britannica erano piuttosto simili fra loro, poiché essi dovevano ricreare l’atmosfera di lusso e comfort di un’abitazione privata; grandi caminetti di marmo, tappeti soffici, tappezzeria lussuosa, poltrone comodissime e stoviglie di porcellana e argento. Il personale era la discrezione personificata e pian piano si passò a dare sempre maggiore importanza anche alla cucina, regno dello chef incaricato di predisporre un buffet sempre fornito, a qualunque ora del giorno e della notte.
Ecco alcune informazioni relative ai più famosi club di Londra.
Alfred Club
23 Albermarle Street, fondato nel 1808
Il "Club" per eccellenza, frequentato dagli uomini di lettere, soprattutto dopo la partecipazione di Lord Byron. Nel 1855 si fuse con il club “Oriental” che era stato fondato nel 1824 per coloro che avevano vissuto parte della loro esistenza in India.
Boodle's
28 St James's Street, fondato nel 1762.
Frequentato anche da nobiltà non cittadina e dagli appassionati di caccia alla volpe, era rinomato per il gioco d’azzardo.
Brooks's
60 St James's Street (Lato ovest), fondato nel 1778.
Il più politico dei clubs. I 27 soci fondatori erano “macaroni”, giovani stravaganti famosi per le loro parrucche. Il club, in opposizione a White’s, divenne il punto d’incontro favorito dai Whig, ovvero il partito politico “progressista” rispetto a quello conservatore dei Tory. Già nel 1799 c’era un limite di 450 membri e una sottoscrizione annuale di dieci ghinee, oltre al costo d’ingresso. Fu il club favorito dal principe reggente, finché non venne bocciata la candidatura del suo amico Payne. Il principe, allora, favorì il club rivale, White’s.
Four-Horse Club
Detto anche Four-in-Hand Club, Whip Club o Barouche Club, era dedicato agli sportivi amanti della guida spericolata dei veicoli da corsa. Era facile riconoscere questi virtuosi della frusta, dal colore giallo e blu imposto alle vetture e alle loro uniformi.
Watier's
81 Piccadilly - Angolo Bolton Street, fondato nel 1807.
Il Principe di Galles, stufo di mangiare “l’eterna bistecca, il fagiano bollito con salsa di ostriche e la torta di mele” da White’s o Brooks’s, suggerì di fondare un nuovo club la cui cucina fosse affidata al proprio chef, Jean-Baptiste Watier. Brummel fu eletto presidente perpetuo di questo club, dove fortune immense furono gettate sui tavoli del Macao, una varietà del 'vingt et un'.
White's
37-38 St James's St, fondato nel 1736.
Il più antico club di Londra, il più elegante ed esclusivo. In origine, alla fine del 1600, era una “coffee and chocolate house”, fondata dall’italiano Francesco Bianco, inglesizzato in Francis White. Divenuto un club nel 1736, ospitò fra i suoi membri molti Tory e gran parte della nobiltà. Nel 1811 fu costruito il famoso bovindo, la finestra a livello della strada, dalla quale Brummel e i suoi amici dettavano legge in fatto di eleganza ed apparenza. Da White’s e da Brooks’s era sempre aperto il libro delle scommesse, per annotare le più stravaganti puntate dei loro membri.
L’antico orologio a pendolo batté pochi rintocchi, indicando che ormai l’alba di un nuovo giorno era vicina.
La porta della sala da gioco si aprì improvvisamente, inquadrando la figura alta e slanciata di un uomo, circonfusa da un alone di fumo biancastro.
Un valletto si precipitò alle sue spalle, chiudendo nuovamente le doppie porte di quercia; ai pochi giocatori rimasti, che si accanivano sulle ultime puntate ai tavoli verdi, andava garantito il silenzio e la più assoluta concentrazione.
L’uomo rimase immobile per qualche istante, contemplando se stesso nel grande specchio che ornava una delle pareti: l’immagine che gli era restituita, per ciò che riguardava gli abiti da sera, era quella di un perfetto gentleman. Il volto, tuttavia, dava un’impressione completamente diversa. Il colorito olivastro conferiva al suo aspetto un’apparenza esotica, accresciuta dal naso aquilino e dagli occhi scurissimi; i capelli, neri e lucidi come il piumaggio di un corvo, toccavano ribelli le sue spalle, incuranti di quanto imponeva la moda. Si passò una mano sul viso, accarezzando la sottile cicatrice bianca che gli attraversava la mascella, mentre percorreva con lo sguardo la grande sala. La bocca mobilissima si contrasse in una smorfia divertita nel riconoscere il giovane che, ad un tavolo d’angolo, contemplava assorto una scacchiera sulla quale si svolgeva una partita solitaria. Lo raggiunse con pochi passi delle sue lunghissime gambe.
“Partita difficile, Yale?” sussurrò, apparendo silenziosamente alle spalle dell'amico.
Questi non sussultò, né si scompose minimamente, come se ne avesse avvertito in anticipo la presenza.
Fisicamente, i due non avrebbero essere più dissimili: eppure, nonostante la carnagione chiarissima e i capelli biondi, gli occhi grigi di Yale, visconte Seemings, apparivano freddi ed insondabili quanto quelli dell’altro. E ugualmente letali.
“Non più del solito, Zach. Dal momento che tu non eri disponibile, non potevo far altro che giocare con me stesso. Con tutti gli altri, francamente, non ne vale la pena.
Lord Zachary Blackstone, si lasciò cadere sulla sedia con un sospiro. “La verità” disse “è che ci stiamo annoiando. Da quando siamo tornati, tutto sembra immerso nel torpore. Dove sono le sfide cui eravamo abituati? Da quanto tempo I Tre Ultimi non hanno qualcosa di serio di cui occuparsi?”
“Due mesi. Due lunghi, dannatissimi mesi. Come se avessimo bisogno di tutto questo tempo, per riposarci. A me bastano quindici giorni per essere stufo marcio di questa vita insulsa.” Spinse via la scacchiera, facendo traballare pericolosamente i pezzi rimasti.
“Già. Dobbiamo inventarci qualcosa. A proposito, che ne è di Cliffords? È un po’ che non si vede in giro. Forse ha qualcosa per le mani. O forse, con la sua faccia da bravo ragazzo e i suoi modi cortesi, è caduto fra le grinfie di qualche donzella”.
Gli occhi di Seemings ebbero un lampo di divertimento, mentre la testa bionda accennava all’uomo che entrava proprio allora nella sala. “Quando si parla del diavolo…”
Blackstone si voltò, il volto improvvisamente illuminato da un lampo d’interesse. “Dov’eri finito, Cliff?” lo apostrofò.“Seemings ed io abbiamo bisogno di uno dei tuoi colpi di genio, per sopravvivere nell’attesa”.
Lord Xavier Cliffords si avvicinò, stringendo le mani dei suoi amici.
Non solo amici, in verità.
Erano compagni fedeli, fratelli di sangue; ognuno di loro aveva, più di una volta, rischiato la propria vita per salvare gli altri.
“Che ne direste” rispose, mentre un sorriso soddisfatto si allargava dalla bella bocca fino agli occhi dorati, orlati da lunghe ciglia scure “di un mistero intrigante per I Tre Ultimi? Una di quelle sfide per le quali eravamo famosi già ai tempi del College”.
Noia e stanchezza scomparvero dagli sguardi degli uomini, immediatamente sostituite da una scintilla d’interesse e vitalità. Xavier, Yale e Zachary. O, come amavano chiamarsi fra loro, giocando con le iniziali dei loro nomi, X,Y,Z.
I più intelligenti, pericolosi, misteriosi gentlemen che il regno di Sua Maestà avesse mai conosciuto.
E, sicuramente, i più affascinanti.
Promessa in sposa all’ammiraglio James Stafford, la giovane Katy Westmoreland decide di rinunciare al suo unico grande amore, il tenente di vascello Robert Chesterton, giovane senza titoli, né beni. Nonostante la decisione sia fonte di grande dolore, la ragazza non vuole ribellarsi al volere dell’anziano padre, ormai sul letto di morte. Tuttavia, frequentando James Stafford, Katy si accorge della sua grande nobiltà d’animo, e pur non amandolo impara a conoscerlo e ad apprezzarlo. In Europa, però, soffiano venti di guerra. James e Robert partono per la Crimea. Ora è la storia a mettersi fra Katy e il suo sogno di felicità. Spinta da un coraggio esemplare, la ragazza non si arrende alla dura realtà e parte a sua volta come infermiera.Fra mille ostacoli, difficoltà e peripezie, riuscirà a ritagliarsi un posto nel mondo e a riabbracciare l’unica persona che mai l’abbia compresa fino in fondo, conquistando ogni fibra del suo essere?
Quando ho visto la cover di Venti d’amore e di guerra, sono rimasta stupefatta! Accipicchia che bella! Ho spesso affermato che oltre a una bella copertina, è la trama a far sì che un libro susciti il mio interesse, ma è anche vero che l’impatto visivo è quello che colpisce prima di tutto. Almeno per quanto mi riguarda, questo è in parte determinante per la mia decisione definitiva, e questo è uno di quei casi in cui la cover gioca un’altissima percentuale; inoltre, poiché è accompagnata da una trama interessante, il gioco è fatto!
E’ la storia della giovane Katherine, una bella diciassettenne solare, cresciuta con dei sani principi morali, figlia unica adorata dai genitori che vogliono, come tutti i genitori del mondo, il meglio per la loro figlia. Sin da quando ricorda, ha sempre sognato il suo principe azzurro, lo sogna da così tanto tempo che gli ha dato un volto ben preciso. Un volto che finalmente incontra quando meno se lo aspetta. Ed è subito amore
Ma come tutti gli amori senza speranza anche questo ne ha poca, in quanto la ragazza è stata promessa sposa a un altro uomo scelto dal padre, decisione a cui lei non si oppone, anche se ha la morte nel cuore. Per questo motivo, confesso di essere entrata in conflitto con la protagonista, perché per non compromettere la salute cagionevole del padre, accetta senza remore un matrimonio senza amore. Sono consapevole che prima le cose andavano esattamente così, però mi ha disturbato la passività e la rassegnazione con cui accetta la decisione paterna. La lealtà della giovane verso i genitori non ha prezzo e quindi rinuncia all’amore del giovane ufficiale di Marina Robert Chesterton. Egli non ha né arte né parte, è figlio di un pastore che con grandi sacrifici ha comprato al figlio il grado di tenente. Ma venti impetuosi soffieranno sulle vite di tutti i protagonisti. Siamo nel 1853 e quando la Regina Vittoria dichiara guerra alla Russia, Robert per dimenticare Kate, risponderà al richiamo alle armi; partirà per il fronte a combattere i nemici della sua patria pensando di non avere più nulla da perdere. Non darà valore alla sua vita, ma sarà proprio la guerra alla fine che cambierà la vita dei protagonisti.
Il promesso sposo di Kate, l’ammiraglio James Stafford duca di Glemingstone, benché molto più grande della giovane, si rivelerà uomo di grande umiltà e generosità. È consapevole che la giovane ama il suo sottoposto (Robert è agli ordini di James) e, nonostante ami la fidanzata, alla fine le regalerà la felicità in un modo inaspettato!
Che dire dei genitori della giovane? Paola Picasso ha creato due personaggi alquanto interessanti; la madre è una donna timorosa, superstiziosa, sottomessa al marito e apparentemente fragile, in grado di prevedere spesso il futuro, dono di cui non si serve mai per paura dell’esito, mentre il marito, nonostante sia un brontolone e un prepotente è un personaggio simpaticissimo che pensa solo a mangiare e che si dispera quando lo costringono a mettersi a dieta! Alcuni suoi battibecchi con la moglie mi hanno strappato più di un sorriso! Per me è stato il personaggio più simpatico del libro!
Infine Isabella, la cara e intraprendente amica di Katy. Ci sarà una storia anche per lei?
Un plauso alla scrittrice per le descrizioni e gli accurati cenni storici; le sono grata specialmente per averci ricordato una delle figure più importanti della storia, che ha sacrificato se stessa in nome del prossimo: Florence Nightingale, la madre di tutte le infermiere, colei che con le sue accolite, ha dato vita a quella che tutt’oggi è una delle professioni più onorevoli. E’stata lei che, spostandosi nei vari campi di battaglia durante la guerra, ha prestato assistenza ai malati e feriti, senza fare nessuna distinzione su popolo, religione o quant’altro, dedicando la sua vita a curare i bisognosi.
Katy, dimostrando un carattere forte,con la sofferenza nel cuore e nel ricordo del suo amore che crede ormai perduto, con tanto coraggio, seguirà Florence nei campi di battaglia, assistendo senza risparmiarsi, i feriti che la guerra miete ogni giorno per giorno.
Venti d’amore e di guerra (mai titolo è stato più azzeccato), vuol dire immergersi in una lettura diversa a cui negli ultimi anni non eravamo più abituate, almeno per quanto mi riguarda. Considero questo libro a tutti gli effetti un romance come quelli di una volta, una bella storia delicata ma ricca di sentimento.
E’stato come fare un tuffo nel passato. Letteralmente parlando. Ovviamente voi penserete: certo, di romance storico si tratta! Ma non è così, perché di romanzi storici ne ho letti talmente tanti che ho perso praticamente il conto. Leggendo questo romanzo ho avuto la sensazione che ho provato mentre scoprivo il genere romance, dolcezza è romanticismo.
Sono grata a Paola Picasso di averlo scritto e che abbia trovato la possibilità di regalarci questa bella storia, e felice di poterla ammirare sugli scaffali delle librerie come è successo ad altre sue colleghe, dimostrando che anche il made in Italy nulla ha da inviare oltreoceano.
A chi la conosce, Paola Picasso ricorda sicuramente una donna di grande di spirito, con un ottimismo contagioso, e così simpatica che giuro: quando l’ho conosciuta per i trent’anni Harlequin, volevo portarla a casa con me! Purtroppo nella mia valigia non ci stava!!!!!!!! ^_^
Nella città degli amori veloci, come è la mia, il romanticismo è considerato demodé.
Non mi importa.
Io sono e resto un'inguaribile romantica, con la testa sempre persa tra le nuvole e il naso sempre immerso in qualche libro.
Una premessa: trovo sempre molto difficile parlare di me. In queste occasioni dimentico di essere una scrittrice e ridivento la bambina che si nascose sotto il banco per non dire il suo nome, in prima elementare :-)
Mi chiamo Nina Pennacchi e vivo e lavoro a Rimini, dove sono anche nata. La mia è la città degli amori veloci, e forse è per reazione che sono diventata un'inguaribile romantica. Da sempre adoro leggere, qualunque cosa, dalla scatola dei cereali ai classici, dai noir ai romance. La mia scrittrice preferita è Jane Austen; innamoratami del suo Mr. Darcy quindici anni fa, gli resto ancora fedele, tranne momentanei sbandamenti per il capitano Wentworth o per l'ispettore Pastor di Daniel Pennac.
Perché ho deciso di scrivere? Perché da sempre, prima di addormentarmi, nella mia mente scorrono immagini, minifilm, personaggi che si muovono, aprono bocca, litigano e interagiscono, e io mi limito a guardarli, ascoltarli, stupita dalle loro parole e personalità.
(Capita solo a me, questa cosa?)
In genere sono storie d'amore, e mi accompagnano tra la veglia e il sonno per la durata di due-tre settimane ognuna. Non ho mai pensato di scriverne, fino a che non sono arrivati Christopher e Anna, i protagonisti di “Lemonade”. Ed erano così... vivi! Ho voluto presentarli al mondo; anzi, no, ho “dovuto” presentarli al mondo.
Di solito si afferma che si scrive per se stessi. Nel mio caso non è così. Se immagino, immagino per me sola; se scrivo, lo faccio per voi lettrici. Forse la mia stupida penna non è in grado di mostrarvi tutto quello che vedo io, ogni piccolo particolare – il modo in cui gli occhi di Christopher brillano mentre scosta i capelli dalla fronte, il buffo cipiglio di Anna prima di fare una ripicca – ma ce l'ho messa tutta, credetemi, per farvi amare i miei personaggi quanto li amo io.
Potete contattarmi, per qualsiasi commento o informazione, scrivendo a: ninapennacchi@katamail.com
IL LIBRO
Lemonade
Editore: Neftasia Pagine: 404 Prezzo: € 19,00 Anno di edizione: 2011 ISBN: 9788860381521
TRAMA
Kent, 1826. Christopher Davenport prepara da anni la sua vendetta. E quando si trasferisce a Coxton, paesino della campagna inglese, sa esattamente cosa lo aspetta. Conosce i suoi nemici, e non li teme. Non teme il padre naturale, Leopold DeMercy. Non teme il fratellastro, Daniel. Non teme i fantasmi del suo passato.
E di sicuro non teme la limonata.
Dovrebbe, però.
Oh, milioni di persone vi diranno che è una bevanda innocua e salutare. Non credeteci. Perché basta poco, un attimo di distrazione, per rovesciarne un bicchiere.
E averne la vita sconvolta, come scopre anche la giovane Anna Champion.
Caratteri diversi come il giorno e la notte, Anna e Christopher. Tra loro volano schiaffi, baci rubati, dialoghi al vetriolo e mortificanti scuse. Eppure prima di addormentarsi Anna non può fare a meno di ripensare a quell'uomo arrogante, e Christopher non riesce a dimenticare quell'odiosa strega.
E quando a Coxton si comincia a vociferare di un fidanzamento tra Anna e Daniel, Christopher decide di strapparla al fratellastro con ogni mezzo... anche il più infame.
"La limonata è la bevanda più innocua e salutare di ogni sala da ballo..."
(The London Magazine, 3 luglio 1826)
Beh, forse potrà essere vero a Londra, ma nelle campagne del Kent la limonata nasconde inaspettati pericoli; e il bellissimo e arrogante Christopher Davenport, giunto a Coxton in cerca di vendetta, sta per scoprirlo a sue spese...
Innocua, la limonata? Se lo dite, per piacere, non fatevi sentire da Anna Champion. A causa dell'infida bevanda la sua vita è stata sconvolta, e ora ha un nemico, un nemico implacabile con occhi d'angelo e anima dannata. Tra picche e ripicche, schiaffi e baci rubati, l'attrazione tra i due cresce inconfessata e travolgente. E quando la sorprende in un prato isolato, Christopher non può fare a meno di...
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ESTRATTO (dal cap.6)
[Dove: una solitaria biblioteca, dove Anna si è rifugiata per sfuggire a Christopher. Antefatto: qualche sera prima, la nostra eroina ha reagito alla scortesia di lui con una piccola ripicca. Ma non è uomo da provocare, Christopher Davenport...]
«Finalmente ci parliamo da soli, Anna» mormorò Christopher, muovendosi verso di lei.
Anna indietreggiò di colpo, senza riflettere. E, inevitabilmente, sbatté la schiena contro lo scaffale della libreria. Un urto forte, doloroso. E mortificante. Christopher sogghignò, e lei sentì con orrore che alcune lacrime le riempivano gli occhi. Le ricacciò indietro, stringendo i denti e i pugni. «Non permettetevi di usare il mio nome proprio» disse gelida. La voce suonò forse un po’ debole. Ma uscì, e tutto sommato questo era l’importante.
Lui sorrise divertito. «Oh, davvero?» la canzonò, fermandosi di fronte al tavolo che li separava. «E dimmi, Anna, come pensi di impedirmelo?» Posò le mani sul legno, e cominciò a spostarsi di lato, come per aggirare l’ostacolo.
No, non doveva avvicinarsi a lei. Non si sarebbe limitato a parlarle, Anna ne ebbe l’improvvisa certezza. (E allora, cosa...?) Non lo sapeva, ma doveva uscire da lì, e di corsa. Guardò verso la porta, valutando la possibilità di raggiungerla. (Piuttosto remota, realizzò con lucido spavento, rapportata alla lunghezza delle gambe di lui.)
Christopher sembrò leggere i suoi pensieri, e si fermò. «Ho tutti i diritti di chiamarti come mi pare, Anna Champion.» La sua voce era offensiva, dura. «Tu invece non avresti nessun diritto di stare in questa casa, se non sotto forma di cameriera.»
Quella frase – la frase di un ridicolo snob – era talmente prevedibile che in un’altra occasione l’avrebbe considerata uno scadente tentativo di fare dell'ironia. «Non avrei nessun problema se facessi la cameriera, qui o altrove» replicò nauseata. Il cuore le batteva in gola, ma fortunatamente non interferiva con il lavoro delle sue corde vocali. Quasi per niente, almeno. «Rimarrei io in ogni caso. Ma cosa rimarrebbe di voi, senza i vostri abiti eleganti? Nulla, come l’uomo che siete.»
Per qualche istante Christopher la fissò in silenzio, stupito. «Uomo da nulla, capisco» mormorò infine. Abbassò la testa e si guardò le mani poggiate sul tavolo; poi rialzò gli occhi verso di lei, e Anna seppe che il suo istinto non si era sbagliato: quell’uomo era davvero pericoloso. Guerra, era la promessa che leggeva nei suoi occhi. Guerra, guerra deliberata, razionale, e per questo ancora più terrorizzante. La guerra di un soldato che ne ha già viste mille.
(Scappa, Anna.)
Con una velocità sbalorditiva per un fisico così imponente, Christopher fece pressione su una mano, sollevò le gambe, e scavalcò il tavolo. Anna se lo trovò accanto senza quasi capire come, e guidata solo dal panico fuggì; lui la rincorse lungo la scansia e la spinse mentre lei correva, mandandola a sbattere contro lo scaffale. Anna colpì il fianco sinistro rischiando di cadere; riuscì a mantenere l’equilibrio e si voltò verso di lui, alzando una mano davanti a sé. «Siete pazzo!» gridò sconvolta. Quasi non sentiva il dolore del colpo, tanto era il terrore. «State lontano da me!»
Erano vicinissimi: se lui avesse allungato la mano, l’avrebbe toccata, e se Anna avesse provato a fuggire, l’avrebbe raggiunta. La paura quasi le appannò la vista. Santo cielo, quell’uomo era un violento, era davvero un violento! «Statemi lontano, o chiamo aiuto!»
La calma che gli vide sul volto la atterrì, e si sostenne agli scaffali in cerca di un appoggio. Ma chi diavolo sei, Christopher Davenport?
«Non ti sentiranno, Anna» rispose lui. La sua voce era dolce, ragionevole. «Siamo un po’ lontani dal salone, ti pare? E la musica sembra essere così alta, là.»
Lei cercò di respirare, mentre l’angoscia le sbatteva nella testa confondendole i pensieri. Non devo svenire! Non qui, non tra le sue mani! Si morse forte le labbra, e il dolore l’aiutò a rientrare in sé. Con la voce spezzata da un accenno di pianto, tentò di nuovo: «Potrebbe entrare qualcuno da un momento all’altro!»
«Oh, non credo. Nessuno va in biblioteca durante una festa, non è vero? Tranne le ragazze molto, molto sciocche, ovviamente.» Sorrise. «Inoltre quella cara Louise – una persona splendida, non trovi anche tu? – presterà la massima attenzione affinché nessuno capiti da queste parti. E in ogni caso» le si avvicinò di un piccolo passo «il rischio mi piace. Moltissimo. E, a giudicare da come mi hai sfidato finora, credo piaccia anche a te. Non è così?» La distanza tra loro era minima, e la sua figura imponente le torreggiava addosso enorme e scura. Disperata, Anna volse il capo, in cerca di una via d’uscita.
«Non ci pensare neanche» la avvertì lui, piatto. «Potresti farti molto male.» Aveva sul viso un’espressione tranquilla, mondana, come se stessero tenendo una perfetta e piacevole conversazione. Indietreggiò leggermente, dandole un po’ di respiro.
Tentando di ignorare il dolore al fianco e il pulsare delle tempie, Anna gli chiese in un sussurro: «Cosa volete da me?»
La voce le tremava così violentemente che ne uscì solo un suono aspro e inintellegibile, ma in qualche modo lui comprese le sue parole. «È una strana domanda, questa» rispose con ostentato stupore. «Voglio solo terminare la nostra interessante chiacchierata, ovviamente. Del resto, non puoi davvero sperare che io voglia... altro... da te.» Fece una pausa, soppesandola con lo sguardo. «Mi dispiace aver ferito i tuoi sentimenti» aggiunse con espressione contrita «ma le ragazze brutte non mi interessano.»
Anna si sentì accecare dall’indignazione. Strana emozione, questa. Nasce anche nelle situazioni più spaventose, se qualcuno ti colpisce nel vivo. E ti fa ritrovare la voce anche quando il buonsenso ti suggerirebbe di non usarla. «Non vorrei mai piacere a un uomo come voi!» Piena, disgustata, urlata: la sua vera voce, per la prima volta da quando Christopher l’aveva sorpresa là dentro.
Lui non ne fu particolarmente impressionato, comunque. «Immagino» rispose beffardo.
Anna tremò di ira repressa, e grosse lacrime le si formarono negli occhi. Non tentò neppure di nasconderle. «Siete solo un piccolo, lurido vigliacco, Christopher Davenport! Picchiatemi pure se volete, ma io dirò a tutti... tutti sapranno...»
«Sapranno cosa, Anna?» Il tono di lui era sussurrato, carezzevole. «Mmmh? Vuoi dire alla tua amica che sua madre si stava per concedere a me... su questo tavolo?»
Lei si sentì cadere il cuore. Non poteva ferire Lucy, era vero. Semplicemente, non poteva. «Io... io...»
«Se tu raccontassi il piacevole episodio di poco prima, scoppierebbe uno scandalo, lo sai. E non potresti più fare la cagnolina» pronunciò questo termine con lentezza, come scandendolo «della signorina Edwards, non credi? Lei ti odierebbe. Prova a ragionare, Anna. Del resto, una come te dovrebbe saper far bene i suoi calcoli.»
Anna si asciugò le lacrime con il dorso della mano. Maledetto. Era un maledetto. «Racconterò di quel che avete fatto a “una come me”, dunque» rispose in un sussurro.
Queste parole parvero divertirlo. «Ma io non ti ho fatto niente, sciocchina» replicò con condiscendenza. «Vuoi raccontare di questo nostro piccolo scambio di opinioni? Io negherò. O magari dirò che mi hai atteso qui» le fissò il seno, di nuovo «e poi ti sei offerta a me.»
Anna rimase così scioccata che le lacrime smisero di scenderle sulle guance. «Nessuno... nessuno crederebbe...»
«Davvero?» Riportò lo sguardo al suo viso, con l’espressione compiaciuta di chi sta per banchettare a tue spese. «Io penso di sì, invece. Vedi, io non ho molto da perdere, a rimanere qui da solo con te. Ma per te è diverso, no? Sei una donna – oddio, più o meno – e basta così poco per rovinare la reputazione di una donna...» Sospirò enfaticamente. «Crudele, non trovi?»
Non mi importa! Oh, avrebbe voluto urlarlo, Anna. Avrebbe voluto dirgli che quello che pensava il mondo di lei era ininfluente, avrebbe voluto dirgli che le sue menzogne non le facevano paura. Ma alcune voci infantili le risuonarono nella mente, gioiose – i suoi fratellini; e suo padre, se avesse saputo... «Io.. io... ve la farò pagare...» poté dire soltanto. Con sforzo. Con parole bloccate nel gonfiore che l’impotenza le creava in gola.
«No, non credo» rispose Christopher. E improvvisamente il suo viso divenne serio. Dispiaciuto, quasi. «Credo anzi che diventerai molto gentile con me, adesso.»
Mosse un passo, e annullò la distanza fra loro. Anna gridò e lo respinse con le mani; lui le afferrò i polsi, e glieli sbatté contro la scansia alle sue spalle.
«Non mi toccate!»
Christopher le si fece addosso. Con un terrore mai provato, Anna sentì il corpo di lui appoggiarsi al proprio. La superava di almeno venticinque centimetri, e fu imprigionata totalmente dalla sua mole e dalla sua forza. E dal suo calore, che l’avvolse come una coperta d’inverno.
«No!» Anna tentò furiosamente di liberarsi, mentre il cuore le sbatteva più pazzo di una mosca che si lancia contro il vetro. «Lasciatemi!»
Non riuscì a smuoverlo di un solo millimetro. Christopher sembrò non notare neppure i suoi movimenti disperati. «Shhh» le bisbigliò. (E Anna sentì le sue gambe cedere. Se non cadde, fu solo perché era incatenata a lui.) «Non fare rumore, sciocchina. Non vorrai che qualcuno ci scopra in questa posizione.»
Mai aveva avuto un uomo così vicino, mai ne aveva sentito i muscoli al di sotto degli abiti, il respiro caldo, l’odore. Erba appena tagliata, menta, e qualcosa di simile alla cannella, questo era il lieve aroma di lui, e inaspettatamente delicato si mischiava con il proprio. Anna, indebolita, cominciò a singhiozzare senza ritegno, abbassando il capo, appoggiando la fronte alla sua giacca.
«Sai cosa succederebbe, se qualcuno entrasse adesso?» La domanda di Christopher fu un sussurro tiepido sulla sua testa. «Nessuno ti sposerebbe più, Anna... e dovresti... dovresti rinunciare...» Si interruppe, facendo un profondo respiro; poi riprese a parlare con voce non del tutto ferma: «Dovresti rinunciare a trovare un marito ricco... quello a cui tieni tanto, non è vero...?»
Lei riuscì a scuotere la testa.
«No?» chiese lui, dolcemente.
Il suo corpo, adagiato su quello di lei, spingeva con calore, prepotenza, e Anna lo sentiva contro il seno, contro il ventre, e più in basso, in mezzo alle gambe, dove le premeva indecente e deliberato. «Non sapete nulla di me» singhiozzò. «Lasciatemi andare!»
Christopher la schiacciò di più contro la libreria. «Questi uomini non ti sposeranno mai» le mormorò, e la sua voce suonò spaventosamente roca. «Loro... loro, da te, prenderanno tutto, tutto... e ti lasceranno...»
Il suo respiro le si irradiava addosso, e il contatto con il suo corpo era caldo e invadente. Le stringeva i polsi, le faceva male, ma era dove risultava carezzevole che terrorizzava Anna, e la paura che provocava non aveva niente a che fare con il dolore. Era una paura nuova, che le rimescolava il basso ventre e le rendeva le gambe morbide come purè di patate. Era la paura più indefinibile che avesse mai provato, un miscuglio di agonia e languore. «Lasciatemi andare» chiese, piangendo senza dignità. «Vi prego, vi prego, signor Davenport... lasciatemi andare...!» Le parole le uscirono a scatti, dolorosamente.
«Mi stai pregando, Anna?» Sottovoce, morbido... tenero, quasi. Poggiò le labbra sul suo capo, facendola sussultare. «Credevo che non ne fossi capace.» Affondò il viso nei suoi capelli, respirandone il profumo. Lei, chiuse gli occhi. Sconfiggerla, questo voleva quell’uomo. E allora non reagì. Non si mosse, non tentò di scacciarlo, e lui ristette in quella posizione per un tempo che le sembrò lunghissimo. Il silenzio della stanza era scandito dai loro respiri irregolari, e dai battiti agitati dei loro cuori.
(Lo senti, il suo cuore, Anna? Corre veloce quanto il tuo, non è vero?)
Correva, sì. Correva, e Christopher allentò la stretta sui suoi polsi. Poi, li lasciò andare. Le ricaddero a lato del corpo, ma lei non riprese a lottare. No; rimase immobile. Come lui voleva. E quando sentì che le posava una mano sul fianco, e l’altra sui capelli, glielo permise. In silenzio. Gli permise di muovere le dita tra i suoi riccioli, e accarezzarli piano. E mai, mai, ci fu tenerezza altrettanto crudele...
«Brava, piccola» le sussurrò infine Christopher, e rialzò la testa. «Vedo che hai capito.» Si scostò quel tanto che bastava per guardarle il viso chinato e in lacrime. «Ti lascerò andare, dunque. Per questa volta.» Indietreggiò di un passo, di scatto.
Anna, stordita, non seppe che fare. Poteva davvero andare? Tremando, non riuscì a sollevare la testa.
«Puoi andare» le ripeté lui.
Era finito? L’incubo era finito? Si riscosse, voltandosi velocemente. Via di lì, subito! Subito, prima che cambiasse idea, prima che...
La mano di lui le afferrò il polso sinistro, e Anna si fermò senza lottare, svuotata. Stava solo giocando con lei, comprese. Come il gatto con il topo. «Avevate detto che potevo andare!» protestò con voce rotta.
«È vero» confermò Christopher con un sorriso che sembrò quasi dolce. «Prima, però, devi porgermi le tue scuse.» Le lasciò andare il polso, e il braccio le ricadde pesantemente a fianco del corpo.
Per un lungo istante Anna non riuscì ad afferrare il senso di quelle parole. Poi, capì. Non gli è ancora bastato, realizzò con lucidità. E realizzò anche che, seppure in modo pazzo, c’era una logica – assurda logica – in quel che lui stava facendo. Vuole umiliarmi, completamente, totalmente. «Volete delle scuse» ripeté, atona. Scuse. Lei, a lui. Ovvero, il mondo rovesciato di Christopher Davenport.
Lui annuì, con la derisione negli occhi. «Oh, solo poche parole» le spiegò con gentilezza «e poi potrai uscire di qui.»
La porta era così vicina. La sua liberazione era così vicina. Solo poche parole. «E poi potrò uscire.» Le sembrò di non poter far altro che echeggiare le sue frasi; si sentiva incapace di ragionare.
«Hai la mia parola» le garantì Christopher. «Non sarà difficile, Anna, vedrai – neanche per una come te.»
Una come me.
«Solo poche parole» ripeté lui. «Non ti chiederò neppure di inginocchiarti. Dovrai soltanto guardarmi in faccia e dire: “Mi dispiace di avervi mancato di rispetto, signor Davenport.”»
Mi dispiace di avervi mancato di rispetto, signor Davenport. Quanto poteva essere difficile, in fondo?
L’indole combattiva che l’aveva sempre caratterizzata era sparita, spenta nella prima vera sconfitta della sua vita; nella debole luce della stanza – mentre le fiamme delle candele facevano strane danze, e le ombre dei libri si muovevano con loro – era solo una ragazza disfatta, con le guance bagnate, il naso che colava, il volto distrutto, umiliato.
Christopher si ergeva di fronte a lei, alto, arrogante; la sua forza era di troppo sovrastante; impossibile anche solo pensare di poter resistere. I suoi capelli scuri avevano riflessi blu alla luce delle candele; il suo viso era un ghigno beffardo.
«Vedi, Anna, forse potrei fare a meno delle tue scuse» ammise, dispiaciuto. «Ma purtroppo» aggiunse, con il tono paziente che avrebbe usato con una bambina molto piccola, e molto stupida «le persone come te devono essere rimesse al loro posto, ogni tanto.»
Il mio posto.
E all’improvviso, come uno squarcio di luce in un cielo notturno, Anna capì che aveva ragione lui. Pienamente ragione. Il suo posto non era quello, ah no – per fortuna no! – no, il suo posto era a casa da chi l’amava, da chi si illuminava solo guardandola, da chi la riteneva perfetta, da chi anche in quel momento la stava aspettando–
Cosa ci faceva lì? Cosa ci faceva in quella biblioteca in penombra, con quell’uomo folle?
Cosa ci faceva tra quei pazzi, assurdi, boriosi–
«Sto aspettando, Anna.»
Lei annuì, chiudendo gli occhi. Mancava così poco alla fine dell’incubo. Tra poco sarebbe stata fuori da quella stanza buia, alla luce, e poi via di corsa, a casa, dai suoi fratellini, da suo padre, dimenticando–
Mi dispiace di avervi mancato di rispetto, signor Davenport.
«Andate al diavolo, signor Davenport» disse, riaprendo gli occhi.
Jack Prescott non ha mai dimenticato il sorriso di Caroline, la gentilezza e il calore che la ragazza gli ha dimostrato quando lui non era che uno dei tanti giovani disperati nei rifugi per i senzatetto. A diciotto anni Jack decide finalmente di rifarsi una vita e di liberarsi del padre violento e alcolizzato, custodendo gelosamente il ricordo della dolcezza di Caroline.Perciò, prima di abbandonare il suo mondo grigio fatto solo di violenza e disperazione, Jack si riempie per l'ultima volta gli occhi di ciò che brama ma non può avere: Caroline e la sua bellezza, il calore, la ricchezza e l'affetto che la circondano, imprimendosi tutto nell'animo mentre se ne sta nascosto fuori dalla finestra di casa della ragazza,
Jack riuscirà a prendere una grossa rivincita sulla sua adolescenza miserabile. Si costruisce una solida carriera militare entrando a far parte dei Ranger, grazie anche all'aiuto del suo padre adottivo che in punto di morte gli consegnerà le redini della sua azienda e un incarico ancora più delicato. Ma adesso per Jack è venuto il momento di raccogliere i frutti del suo lavoro e aprire ancora una volta un nuovo capitolo della sua vita. Non prima però di aver rivisto Caroline fosse almeno per l'ultima volta, perchè gli anni non hanno minimamente intaccato la sua bramosia per lei; vederla, parlarle, anche solo per un istante.
E' pronto a tutto: a saperla sposata, ingrassata e circondata da una nidiata vociante di bambini. Ma la realtà è ben diversa dalla fantasia e mai come in questo momento Caroline ha bisogno di un uomo come Jack Prescott.
Non posso fare a meno di sorridere con affetto ripensando all'estate scorsa, quando ho avuto fra le mani per la prima volta un libro della Rice, complice come spesso è accaduto , una persona che conosce bene i miei gusti, ma che in quell'occasione mi avvertì che forse non avrei apprezzato la prorompente mascolinità dei protagonisti maschili. Eppure, contro ogni previsione, fu colpo di fulmine.
Forse la ricetta universale per scrivere un buon libro non esiste, oppure è segreta come quella della Coca Cola. La Rice ad esempio lavora con intrecci piuttosto lineari, miscelando un pizzico di avventura tanto basta per vivacizzare il ritmo narrativo, ma senza distogliere troppo l'attenzione dalla storia d'amore. I veri punti di forza di questa autrice a mio avviso risiedono nell'approfondimento di tutti i personaggi- cattivi inclusi-, nella resa quasi fotografica delle scene e nel carisma soverchiante dei protagonisti maschili.I personaggi della Rice raccontano di sofferenze, di miserie, di turbamenti e ossessioni, proprio come quella che Jack Prescott nutre nei confronti di Caroline.Nell'universo di degradazione, violenza e abbandono che circonda Jack, la gentilezza di Caroline è come una bomba atomica e Jack ne porterà i segni anche negli anni a seguire. Il pensiero di Caroline non lo abbandona mai e lo sostiene nei momenti più pericolosi e difficili; una vecchia foto sbiadita di lei lo accompagnerà sotto il tiro di fuoco nemico e nelle zone più impervie del mondo, alimentando il desiderio nei momenti di piacere solitario.
Pur essendo la sottoscritta una lettrice legatissima ai dark heroes, a protagonisti maschili quindi decisamente borderline e che poco rispondono ai canoni del principe azzurro, mi sono ritrovata innegabilmente attratta da da questi moderni cavalieri, paladini in soccorso della loro dama in pericolo, che sono indubbiamente senza paura, ma che non mancano di celare nell'animo le loro macchie frutto di tribolazioni e sofferenze.
Includendo ovviamente anche Jack Prescott, amo definire gli eroi della Rice" troppo belli per essere veri"; per via dell'incommensurabile premura e per le attenzioni che rivolgono alle donne che amano, per il senso di protezione che emettono, e per una possessività che non è denigrante e squilibrata, ma che nasce da un amore totale.
Non ho voglia di chiedermi come sarebbe nella vita reale, perchè farei scoppiare questa bolla sognante di emozioni. Voglio invece crogiolarmi nelle sensazioni che l'autrice riesce a evocare senza risparmiarsi: voglio respirare odori e i profumi,assaporare pietanze deliziose, godere della musica e del suono di una voce arrochita dal desiderio, voglio vibrare per la tensione sessuale sapientemente intessuta. In giro circolano libri che sono fatti per emozionare, per evadere ma anche per farci pensare. I libri della Rice sono nati a mio avviso per far sognare le donne, per dare voce alla loro femminilità, quella luce unica, speciale, che i tempi moderni in qualche modo hanno contribuito un po' ad oscurare.Poco o nulla ormai ci ferma,siamo sempre pronte a fronteggiare tutte le situazioni avverse e i problemi; navighiamo in acque turbolente e non attracchiamo mai, perchè alla fine siamo anche il porto dove rifugiarsi.
E allora gli eroi della Rice diventano il porto sicuro, dove una donna può finalmente lasciarsi andare ed esporre quell'aurea di fragilità e dolcezza senza venirne derisa o bistrattata. Non c'e' libro della Rice che manchi di osannare la preziosità e il valore della figura femminile, dei bambini e della famiglia. Lo ammetto, forse Jack Prescott è un po' troppo di tutto: sicuro di sè, forte, abile in tutto ciò che fa, quasi invincibile. Ma se deve essere un sogno fra le pagine di un libro, allora che sia perfetto. L'autrice accosta a questo concentrato di mascolinità una figura femminile che non ha bisogno di opporsi con irritante petulanza, nè di contrastare Jack alla luce di un'autonomia falsa e fatta solo di parole. Caroline sfodera una dolcezza tutta femminile, che ha un retrogusto di saggezza e fragilità e che crea un ottimo equilibrio di fronte all'uragano di forza virile rappresentato dall'eroe. Benvenute quindi in un nuovo universo dove la donna diventa regina assoluta da amare e custodire.
Valentina Misgur è nata ad Alessandria il 13 luglio 1970. Ha studiato Architettura a Genova, dove ha vissuto per dieci anni. Nel 2002 ha vinto il concorso “Il mito del viaggio”, organizzato dalla Fondazione Grinzane Cavour, da La Repubblica e dal quotidiano argentino El Clarin.
Nel 2007 è arrivata finalista al “Premio Calvino”.
Nel 2008 ha pubblicato “Trovami un giorno”, Edizioni EL, con cui ha vinto il premio “Il gigante delle Langhe” ed è stata finalista al “Premio Insula Romana” di Bastia Umbra.
Attualmente si occupa di narrativa, architettura e progetti culturali. Vive a Bologna con il suo gatto Elicottero. Sommando tutte le estati che ha passato nell’Egeo, ha vissuto in Grecia per quasi tre anni.
Il libro
E’ la storia di due ragazzi che hanno il primo approccio non protetto con la vita, senza la mediazione della famiglia o del gruppo di amici. Oltre ai due ragazzi c’è un terzo personaggio, Pietro, un vecchio pescatore, che i ragazzi trovano come trovano l’isola e la torre in cui abiteranno per un mese.
Ma Pietro non è l’isola e la torre, non è immutabile solo perché è vecchio; è un personaggio vivo, e a modo suo cresce durante tutto il mese di convivenza con i ragazzi, proprio come crescono Filippo ed Elisa. E la cosa interessante per me è stata questa: osservare che l’impulso ad essere liberi non sparisce, ma si manifesta in modo diverso a età diverse. Così come il cambiamento delle persone è continuo, ma prende diverse forme nei vari periodi della vita. Non è una storia d’amore, eppure è una storia d’amore.
Trama
Elisa e Filippo hanno diciassette anni e si incontrano sul traghetto che li sta portando verso un’isola, un’isola che ha un significato speciale e segreto per ognuno dei due.
Entrambi scappati di casa, iniziano la loro vita da fuggitivi trovando riparo in una torre abitata dal vecchio pescatore Pietro e dal suo cane Ulisse. Il vecchio si offre di ospitarli in cambio di un aiuto in casa e in barca. Come un maestro zen, non spiega nulla ma pretende molto. I ragazzi intuiscono che in Pietro c’è qualcosa di diverso. Anche lui nasconde qualcosa. Ogni notte i ragazzi, soli e incerti sul loro destino, si rifugiano sul tetto della torre, dove si scambiano racconti e segreti. Capiscono cosa li ha portati sull’isola. Sono quasi felici. Fino al giorno in cui tutto cambia all’improvviso.
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Estratto dal libro “Trovami un giorno”
Nel posto in cui vivo io, il mare c’è sempre stato.
Nel Paleozoico, c’era il mare. Nel Mesozoico, c’era il mare. Nel Cenozoico, c’era il mare.
Da quando sono nata, il mare continua a esserci, ma si è ritirato di circa cinque chilometri. Ha avuto paura.
L’ho sempre dominato. Quando avevo tre o quattro anni mio padre mi portava in spalla nell’uliveto di Cà du Dria. Lo chiamavamo “andare al mare”.
C’era un ulivo che era il mio. Si chiamava Elisa, era molto più vecchio di me. Prima della mia nascita non aveva nome. Quando l’ho saputo sono stata felice di dividere il mio con lui. Alla base dell’albero c’era una radice piatta e larga. Mi sdraiavo a pancia in giù. Il legno era caldo, e le sue curve corrispondevano alle mie. Se tenevo la testa bassa, con il mento appoggiato alle braccia incrociate, la terra spariva. Vedevo qualche roccia, e poi il blu. Avvistavo le barche. A volte erano città galleggianti, pezzi di costa che prendevano il largo. A volte erano triangoli bianchi. Conoscevo il suono dei venti. Distinguevo il levante dalla tramontana. Sentivo gli schizzi sulle braccia, bagnati e salati, il profumo dell’acqua. Tendevo le orecchie agli schiocchi delle sartie. Socchiudevo le palpebre e selezionavo l’orizzonte. Potevo stare lì ore. Ci stavo ore, fino a che mio padre mi scuoteva per un piede gridando “Giù dalla coffa, marinaio”, e mi sollevava di nuovo sulle sue spalle.
Il mare tornava lontano cinque chilometri. Io tornavo una bambina di quattro anni.
Ma lo sapevo: era solo un appuntamento rimandato.
C’è un ragazzo, qui sul ponte. Non sta dove stanno gli altri, attaccati al parapetto di prua con gli occhi conficcati nell’acqua, a cercare una terra che al momento non si vede. E' appoggiato di schiena alla cabina. Vicino a me. Io tengo un libro sulle gambe, ogni tanto fisso le righe, ma ho il cervello muto e non posso fare a meno di guardarlo. E’ alto e magro. Parla al telefono. A ogni folata di vento si piega in due, protegge il microfono con la mano lunga e sottile. Ha i pantaloni corti. Quando si muove il suo ginocchio sfiora il mio gomito. Ho detto che parla, ma grida al telefono, per vincere sul motore e sul vento. Io fingo di essere Elisa l’ulivo. Non ci si imbarazza, a parlare di fianco a un albero.
Dice:
Sono sull’autobus.
Sì, mamma. Era spento. Ho poca batteria. E poco campo.
Tra mezz’ora sono a casa. Quaranta minuti al massimo.
Sono già passato a ritirare le fotocopie.
Ho appena visto lo zio. L’ho lasciato al garage.
Siamo d’accordo.
Ci andiamo domani.
Sì, mamma. Per cena ci sono. La pasta va bene. Va bene anche il riso. E’ lo stesso. D’accordo. Ti prendo le uova.
Adesso fammi andare che devo scendere.
Chiude il cellulare, a scatto. Fa tre passi veloci verso il parapetto, piega il braccio destro all’altezza della spalla e lancia il telefono in un punto del mare senza onde dove mi sembra di sentirlo fare pluf anche se è impossibile.
Così ho conosciuto Filippo.
Non potevo che seguirlo.
Buongiorno ragazze, eccoci di ritorno con un “contest” tutto nuovo. E non poteva essere altrimenti data la nuova veste del blog !
Innanzitutto non sarà più un “cover contest” ma un “headercontest”. Questo perché le immagini per cui dovrete votare non saranno più le copertine dei libri ma bensì dipinti e film.
Ma c'è un'altra novità, il contest non sarà più mensile ma trimestrale e abbinato alle stagioni pertanto l’immagine vincitrice diverrà l’header della primavera 2012.
Il sondaggio dove potete votare lo trovate nella colonna di sinistra del sito e sarà accessibile per tutto il mese di Marzo perciò, mi raccomando… votateeeeeeeeeeeeee!
1 - Maria Antonietta
2 - Memorie di una geisha
3 - Gather Ye Rosebuds While Ye May di John Waterhouse
Anche questo mese novità molto calde in casa Mondadori. Iniziamo con l'esordio di ELENA GREENE, nella collana Classic, con un titolo premiato come "miglior romanzo regency", sul tema delle identità celate e delle seconde opportunità, molto caro alle autrici e alle lettrici di Regency. Seguita nella collana Dark Passion da ROBIN T. POPP, con il primo titolo della seguitissima serie dark Night Slayers, che apre nuove interpretazioni all'universo tanto amato dei Vampiri.
Nella collana Classic questo mese trovano conclusione la serie Girl-Bachelors di LAURA LEE GUHRKE, e Duchesse Disperate di ELOISA JAMES, mentre nella collana Passione ritorna l'amata LISA KLEYPAS, con il primo libro dell'attesissima serie degli Hathaway.
Last but not least, la nostra eclettica autrice ROBERTA CIUFFI torna a deliziarci con un nuovo, affascinante romanzo, questa volta ad ambientazione medievale!
Come il solito, non mancate di seguire la nostra per scoprire quali sono i nostri "imperdibili". Buona Lettura!
COLLANA CLASSIC
RM 995 - LA DONNA MASCHERATA (Lady Dearing’s Masquerade) di Elena Greene
Non sapeva che fosse lei la donna che cercava
Dopo aver baciato uno sconosciuto a un ballo mascherato, Livvy, lady Olivia Dearing, viene additata come la vedova più licenziosa del ton. Con la reputazione a pezzi, e il cuore tormentato dal ricordo di quel bacio, Livvy si ritira in campagna, dove si prende cura di alcuni orfanelli. Due anni dopo, Jeremy Fairhill, uno degli amministratori del brefotrofio, viene a sapere che alcuni bambini sono stati affidati a una vedova dalla dubbia moralità e si affretta a indagare. Vedovo da anni, in lui è ancora vivido il ricordo della donna misteriosa che, una sera lontana, aveva baciato a un ballo in maschera. E l’incontro con Livvy riaccende una passione che rischia di condurli allo scandalo…
Ambientazione: Inghilterra, Londra ,1812 (epoca regency)
Grado di sensualità: warm / caldo
***Premio Reviewer’s Choice Award di Romantic Times nel 2005 come Miglior Romanzo Regency (Best Regency Romance Novel)***
Nota di Poppy77: Lady Olivia Dearing è una giovane donna dal gran cuore e dalle mille risorse. Dopo aver perso irrimediabilmente la reputazione per essere stata vista mentre baciava con passione un uomo durante un ballo mascherato, non si è abbattuta e si è ritirata a vita privata. Decisa a cogliere sempre il lato migliore della cose, conduce una vita solitaria e tranquilla e devolve il proprio denaro e gran parte del suo tempo libero ad un ospedale, oltre ad accudire quattro piccoli orfani che ha preso con sé . La sua esistenza scorre serena e quieta ormai da due anni fino a quando, un bel giorno, alla sua porta si presenta il fascinoso Sir Jeremy Fairhill, uno dei membri del consiglio che gestisce l'ospedale, che dichiara di volere solo fare un ordinario controllo sui suoi incarichi presso la struttura. Grande è lo sgomento di Olivia quando si rende conto che l'uomo che ha di fronte è lo stesso che l'ha baciata durante quel fatidico ballo due anni prima. La paura che anche lui possa ricollegarla a quell'episodio e che possa portarle via i bambini la rende risoluta nel fare in modo che Jeremy non la riconosca in alcun modo. Ma l'attrazione è un nemico subdolo da combattere...
RM 996 - TRA LE TUE BRACCIA di Roberta CIUFFI
Poteva perdere tutto, ma non lei
Dopo anni passati a combattere con le sue truppe mercenarie, Eric Buatère ha finalmente ottenuto quello che voleva: un feudo, una baronia e un titolo da trasmettere agli eredi. Tutto sembra però precipitare quando il nipote Arno rapisce Bianca, la figlia del conte Ranieri. E se l’unico modo per evitare il disastro è che il giovane la sposi, come può Eric permetterlo se al solo guardarla sente l’anima lacerarsi per la tentazione? Forse, la risposta è nel cuore di Bianca...
Ambientazione: Italia, 1053
Grado di sensualità: warm / caldo
A questo LINK potrete vedere la videointervista di Roberta Ciuffi e scaricare gratuitamente il primo capitolo del romanzo.
Nota dell'Autrice: L’elaborazione delle mie storie parte spesso da un’immagine che mi appare alla mente, tipo trailer, e neppure questa volta sono rimasta delusa. Non appena ho cominciato a pensare a una storia medievale, dei fantasmi sono usciti dalla nebbia, creando una scena.
Dei briganti che fuggono lungo una strada di campagna, inseguiti da un gruppo di mercenari normanni. D’improvviso si trovano davanti dei bambini immersi in un gioco di guerra. Invece di deviare o rallentare, i cavalieri proseguono la corsa, travolgendoli. Una ragazzina in abiti maschili si avventa contro di loro, i lunghi capelli bruni sciolti sulle spalle, sorreggendo con difficoltà una grande spada. Un cavaliere normanno si curva dalla sella e gliela strappa di mano.
Ecco, avevo i miei protagonisti: dovevo solo scoprire chi fossero. Da questo inizio si è dipanato il resto della storia, con difficoltà, devo ammettere, che di solito non trovo nelle ambientazioni ottocentesche. Più del solito, sono stata costretta a fermarmi passo passo per verificare di non aver scritto sciocchezze menzionando oggetti o alimenti inesistenti all’epoca, o termini troppo moderni. Inoltre, a vederlo con gli occhi del ventunesimo secolo, il medioevo mi sembrava il regno della confusione. Pensate a quanti popoli diversi vivevano in Italia, quante lingue, consuetudini, leggi e sistemi di misurazione! Ne abbiamo subito un esempio con i nomi usati all’epoca: ne troviamo di chiara origine romana, germanica, o normanna. Ogni volta che trovavo un’informazione, rischiavo di vederla contraddetta da una successiva! Perciò, lo ammetto, per riempire i vuoti ho anche lasciato lavorare la fantasia, sperando che questo sia di stimolo per la vostra!
RM 997 - TANTO PUO' LA TENTAZIONE (With Seduction in Mind) di Laura Lee Guhrke
Per ritrovare l’ispirazione, poteva solo sedurla
È dura per una ragazza sola guadagnarsi da vivere lavorando. Lo sa bene Daisy Merrick, che ha di nuovo perso un impiego a causa della propria schiettezza. Ecco perché, per costruirsi il futuro a lungo sognato, decide di mettere a punto un piano, che purtroppo dipende dall’uomo più esasperante che lei abbia mai conosciuto: Sebastian Grant, conte di Avermore. Lui è uno scrittore famoso, che sembra aver perso la vena creativa. In più ha una terribile reputazione, e quando Daisy gli propone un progetto bizzarro, Sebastian non ha alcuna intenzione di collaborare. Almeno finché il cuore non prende il sopravvento...
Ambientazione: Inghilterra, Londra, 1896 ( epoca vittoriana )
Grado di sensualità: warm / caldo
Nota di Poppy77 : Il termine inglese “Girl-bachelors” significa letteralmente ragazze nubili. La stessa autrice nel suo sito spiega che in passato il termine indicava una donna che oltre a non essere spostata lavorava per mantenersi conducendo di fatto una vita fatta di sacrifici e mille pericoli per la sua reputazione essendo priva di una "protezione" maschile.
Sebbene i romanzi di questa serie siano abbastanza indipendenti tra di loro è consigliabile leggerli in sequenza perché le protagoniste sono un gruppo di amiche che all'inizio vivevano nella stessa pensione e nel corso dei vari romanzi assistiamo alla loro evoluzione.
Daisy Merrick ha un sogno: diventare una scrittrice ed essere pubblicata. Il problema è che in un mondo dominato dagli uomini lei è troppo esuberante, diretta e caparbia per poter essere accettata pertanto non fa che essere licenziata da un posto all'altro. Grazie alla sua amica Emma (protagonista del primo libro della serie) che ha sposato il visconte di Marlowe, un editore di successo, Daisy riesce a trovare un lavoro temporaneo preso la Social Gazette: deve recensire un'opera del celebre Sebastian Grant, Duca di Avermore. La sua critica è però impietosa e il lavoro del duca si rivela un flop clamoroso. Sebastian è nero di rabbia, la sua ultima fatica doveva rilanciare la sua figura di artista: da tempo infatti ha perso la sua vena creativa e con essa denaro e prestigio infilandosi in una spirale pericolosa alimentata dal terribile uso di droga. Ma il destino beffardo è sempre in agguato e visto che il duca per contratto deve scrivere da tempo un libro proprio per la casa editrice di Lord Marlowe, quest'ultimo pensa bene di mettere insieme i due affinché si aiutino a vicenda. Ovviamente sono scintille. Sebastian è offeso e irritato dalla feroce critica della ragazza e Daisy disprezza la sua arroganza e i suoi modi. Ben presto però le fragilità di entrambi verranno a galla e i due impareranno a riconoscere e colmare le reciproche debolezze. Ma cosa accadrà quando il fascinoso duca capirà che l'unica droga di cui non riesce a fare a meno è proprio Daisy?
E’ il quarto e ultimo romanzo della serie "Girl-bachelors”, così composta:
1. E INFINE LA BACIÒ (And Then He Kissed Her) – protagonisti Emmaline (Emma) Dove e Harrison (Harry), Visconte Marlowe - le nostre note QUI
2. LE MALIZIE DI UN DUCA (The Wicked Ways of a Duke) - protagonisti Prudence Bosworth e Rhys de Winter, Duca di St. Cyres - le nostre note QUI
3. IL SEGRETO DI UN GENTILUOMO (Secret Desires of a Gentleman) - protagonisti Maria Martingale e Phillip Hawthorne, Marchese di Kayne - le nostre note QUI
4. TANTO PUO' LA SEDUZIONE (With Seduction in Mind) - protagonisti Daisy Merrick e Sebastian Grant, Conte di Avermore
RM 998 - UN DUCA TUTTO MIO (A Duke of Her Own) di Eloisa James
Un duca deve scegliere bene...
ma con il cuore!
Leopold Dautry, duca di Villiers, deve sposarsi bene e in fretta, ma purtroppo le possibilità sono molto limitate. La figlia del duca di Montague, Eleanor, è bellissima e intelligente, e Leopold senza pensarci troppo si fidanza con lei. Tanto più che l’altra candidata, Lisette, figlia del duca di Gilner, non bada al decoro e non le importa niente dei titoli nobiliari. In più, sono in molti a pensare che sia matta e lui è incline a credervi. Ancora combattuto fra logica e passione, Leopold si ritrova coinvolto in uno scandalo e trascinato in un duello all’ultimo sangue. Solo a un passo dalla morte, comprenderà davvero quale delle due sia la donna destinata a essere sua per sempre.
Ambientazione: Inghilterra, 1784 circa (periodo georgiano)
Grado di sensualità: warm/ caldo
Nota di Poppy77: Si tratta del sesto e ultimo romanzo della serie “Duchesse Disperate” (Desperate Duchesses). Il titolo della serie prende spunto proprio dalla celebre fiction televisiva Casalinghe Disperate - Desperate Housewife a cui la James si è ispirata per ricostruire le storie di sei donne vissute alla fine del '700 che uniscono ironia, dramma e sensualità. I libri sono tutto sommato leggibili separatamente ma poiché le vicende di molti personaggi evolvono in un certo qual modo anche nei romanzi successivi è consigliabile leggerli in sequenza. A riprova di quanto appena detto il protagonista di questo ultimo romanzo, Leopold Dautry, Duca di Villiers, è presente fin dal primo libro della serie e risulta essere il più amato dalle lettrici d'oltreoceano che nel corso di essa hanno imparato a conoscere il suo fascino impudente. In questo ultimo libro oltre ad approfondire il suo passato veniamo a sapere che il bel duca si trova a dover risolvere un grosso problema: deve assolutamente trovare una moglie titolata. Il ton infatti non potrebbe mai accettare in società, una volta cresciuti, i suoi sei figli illegittimi senza che il padre abbia, diciamo, messo la testa a posto. A tal proposito gli servirebbe quanto meno una duchessa, solo un titolo così prestigioso infatti potrebbe coprire l'onta di un passato...vivace. La sua accurata selezione lo porta a restringere il campo a due papabili candidate: la sensibile ed intelligente Eleanor e la vivace e splendida Lisette. A questo punto però il bel Lepold si troverà a dover risolvere un dilemma ancora più grande: chi scegliere? Deve seguire il suo istinto o il suo cuore? Deve assecondare la passione o scegliere solo la perfetta madre dei suoi figli? Uno dei pochi romance insomma dove per conoscere la scelta finale dell'eroe dovremmo leggere il libro fino alla fine...
La serie è così composta:
1 - DUCHESSE DISPERATE (Desperate Duchesses) - protagonisti Roberta St. Giles e Damon Reeve, conte di Gryffyn
2 - PRIMA DI NATALE (An Affair before Christmas) - protagonisti Perdita (Poppy) Selby e “Fletch”, Duca di Fletcher
3 - LA NOTTE DELLA DUCHESSA (Duchess By Night) - protagonisti Harriet, Duchessa di Berrow, e Lord Justinian "Jem" Strange
4 - IL RITORNO DEL DUCA (When the Duke Returns) - protagonisti Isidore, Duchessa di Cosway, e Simeon Jermyn, Duca di Cosway
5 - DUCHESSA DEL MIO CUORE (This Duchess of Mine) - protagonisti Jemma, Duchessa di Beaumont, e Elijah, Duca di Beaumont
6 - UN DUCA TUTTO MIO (A Duke of Her Own) - protagonista Leopold Dautry, Duca di Villiers
COLLANA PASSIONE
RMP 63 - IL MONACO (Scoundrel’s Kiss) di Carrie Lofty
La passione infrange tutte le regole
Per redimersi da un passato di violenza e sangue, Gavriel de Marqueda è entrato in un ordine monastico in Spagna e ha fatto voto di castità. Prima di diventare monaco, tuttavia, deve superare la prova più ardua: aiutare una donna che ha perduto la retta via. Ada di Keyworth è la sua missione, ma si rivela anche la tentazione più grande. Fuggita dall’Inghilterra e consumata dalla dipendenza da oppio, Ada è rimasta sola e non ha altra scelta che accettare l’aiuto di Gavriel. Ben presto, però, si accorge che sotto il saio c’è un uomo virile, tormentato dai demoni, nel cui sguardo brucia un desiderio pari al suo...
Ambientazione: Spagna 1201
Grado di sensualità: Hot/bollente
Nota di Telenad: Definito di ambientazione esotica (Spagna) è considerato un romanzo abbastanza atipico per i temi che l’autrice ha deciso di trattare (è il protagonista a voler prendere i voti ed è l’eroina a impedirglielo!) ed è stato tradotto in quattro lingue compreso l’italiano. Pare che l’autrice abbia dedicato molta cura sia nello documentarsi storicamente che nella definizione dei protagonisti, come dimostrano le scene eliminate (che potete trovare QUI )nonché la discreta bibliografia riportata sul suo sito ufficiale.
Questo romanzo è il sequel del libro d’esordio della Lofty già pubblicato nel 2010 sempre nella collana passione con il n. 43.
La miniserie delle sorelle Keyworth è così composta:
1) IN FUGA CON TE (What a scoundrel wants) – Storia di Will Scarlett e Meg di Keyworth
2) IL MONACO (The Scoundrel’s kiss) – Storia di Gavriel e Ada di Keyworth
RMP 64 - FINO A MEZZANOTTE (Mine till Midnight) di Lisa Kleypas
L’amore è il più pericoloso dei giochi
Quando un’inaspettata eredità eleva la sua famiglia ai ranghi dell’aristocrazia, Amelia Hathaway scopre che occuparsi delle sorelle minori e dell’imprevedibile fratello è molto più difficile in una tenuta fatiscente dello Hampshire. A rendere la sua vita ancora più complicata, subentra poi l’attrazione per Cam Rohan. Mezzo rom e ricchissimo, Cam è insofferente verso le restrizioni imposte dall’alta società ed è deciso ad abbandonare tutto per tornare a vivere sotto le stelle. Ma quando Amelia entra nella sua vita, le sue certezze si scontrano con il desiderio che li consuma. Potrà un uomo come lui convincere Amelia che la libertà di cui ha bisogno è in realtà una vita accanto a lei?
Ambientazione: Inghilterra, 1840 circa (epoca vittoriana)
Grado di Sensualità: hot/bollente
***Premio Reviewer’s Choice Award di Romantic Times nel 2007 come Romanzo Storico dell’Anno (Historical Romance of the Year)***
Nota di Telenad: inzia con questo romanzo la serie dedicata alla eccentrica famiglia Hathaway ed è un inizio davvero promettente se si considera che non solo questo titolo è stato nella classifica del New York Times Best-seller e ha ricevuto una nomination al prestigioso RITA Award ma il protagonista maschile è nientemeno che Cam Rohan il fascinoso mezzo zingaro già apparso nel romanzo PECCATI D’INVERNO (The devil in winter), capitolo n.3 della serie Wallflower! Dunque le fans della Kleypas non potranno che essere felici mentre chi ancora non la conosce non deve farsela scappare!
La serie degli Hathaways è così composta:
1) FINO A MEZZANOTTE (Mine Till Midnight) – Storia di Cam Rohan e Amelia Hathaway
2) Seduce Me at Sunrise – Storia di Win Hathaway e Merripen
Short Free Story A Hathaway Wedding – Descrizione del matrimonio di Win e Merripen
3) Tempt Me at Twilight – Storia di Harry Rutledge e Poppy Hathaway
4) Married by Morning – Storia di Leo Hathaway (Lord Ramsay) e
5) Love in the Afternoon – Storia di Christopher Phelan e Beatrix Hathaway
Pare che venga inviato gratuitamente il link per scaricare il racconto dedicato al matrimonio di Win e Merripen seguendo le istruzioni presenti sul sito ufficiale dell’autrice.
COLLANA DARK PASSION
RMDP 25 - LE TENTAZIONI DI DAMIEN (Damien) di Jacquelyn Frank
Damien è il Principe dei vampiri e nella sua lunga vita ha sperimentato ogni genere di piacere, abbandonandosi ad avventure sensuali con re e regine. Ora, però, è giunto per lui il momento di impiegare le energie per proteggere il suo popolo. La guerra tra le Creature della Notte e i negromanti sta imperversando, e quando questi osano rapire Syreena, la Regina dei licantropi, Damien non esita a lanciarsi in suo aiuto e a liberarla. Salvo ritrovarsi ostaggio della propria passione. Saprà resistere, il Principe, al richiamo erotico di Syreena sapendo che l’unione tra un vampiro e una licantropa può mettere in pericolo i loro popoli?
Ambientazione: America, Stati Uniti, oggi
Grado di sensualità: hot/bollente
Nota di Endimione: I Nightwalkers, sono esseri misteriosi che vivono nell'oscurità, e Damien, il Principe Vampiro, è tra i più potenti di tutti. Ma c'è una donna che lo tenterà con un desiderio diverso da tutto ciò che ha conosciuto, e insieme dovranno affrontare un nemico terribile e implacabile ...
Eccoci arrivate al quarto capitolo di questa meravigliosa serie dall'impronta prettamente urban fantasy- per via delle numerose tipologie di creature della notte presenti nei vari romanzi - e arriviamo a conoscere meglio la figura e la storia di Damien.
In particolare potremo vedere come evolvono, oltre le trame orizzontali che collegano i vari romanzi (che sono in tutto 6) le vicende dopo lo scontro (quasi) mortale, al termine del terzo libro, tra Syreena e Damien. Molte delle lettrici americane della Frank hanno ritenuto che questo romanzo fosse il più bello della serie, con una bel mix tra azione, passione e tensione. Pare inoltre che ci sia un "rimescolamento delle carte" imperdibile nell'evoluzione degli eventi che porterà a svolte prima impensabili. Non ci resta che leggere...
Si consiglia di leggere i libri precedenti preferibilmente in ordine, in quanto i romanzi, pur trattando ognuna un distinto personaggio, ha una trama orizzontale che potrebbe non cogliersi appieno se non letta secondo l'ordine scritto dalla Frank.
La serie delle Creature della notte ( The Nightwalkers ) è cosi composta:
1 - JACOB (Jacob)
2 - GIDEON (Gideon)
3 - UN'OCCASIONE PER ELIJAH (Elijah)
4 - LE TENTAZIONI DI DAMIEN (Damien)
5 - Noah (inedito in Italia)
6 - Adam (inedito in Italia)
RMDP 26 - SETE DI DESIDERIO (Out of the Night) d Robin T. Popp
Lanie Weber deve recarsi in Amazzonia per riconoscere il cadavere del padre, biochimico deceduto nel corso di una ricerca scientifica. Ad accompagnarla è il pilota di aerei privati Mac Knight, ex membro dei Seal. Ma giunti nel laboratorio segreto, tra i ricercatori morti dissanguati non trovano il corpo del padre di Lanie e si imbattono in una creatura che credevano esistesse solo nelle leggende. Eppure è reale, tanto che Mac viene attaccato e morso, e niente è più come prima. Invischiati in un incubo di intrighi e vampiri, Lanie e Mac dovranno affrontare un’insidia mortale, mentre la “sete” accende il desiderio e infiamma la passione...
Ambientazione: Brasile, oggi
Grado di sensualità: warm/caldo
Nota di Endimione: la serie, scritta dalla Popp tra il 2005 ed il 2007, tratta - si - di vampiri, ma la scrittrice ha elaborato una sua visione di insieme di questi:
dalla loro creazione, al modo in cui vivono e com'è la loro personalità e percezione in generale, che è stata molto ben accolta dai lettori americani.
La Popp infatti, senza spoilerarvi troppo, ha creato ambientazioni particolari e suggestive, storie che includono alta tensione (non solo sessuale) e una tipologia di vampiri
con una nuova leggenda, che è stata molto apprezzata perchè particolarmente umana e connotata da una storia "credibile".
La serie Night Slayer è così composta: 1. SETE DI DESIDERIO (Out of the Night)
2. Seduced by the Night (inedito in Italia)
3. Tempted in the Night (inedito in Italia)
4. Lord of the Night (inedito in Italia)
Le uscite del prossimo mese:
ROMANZI CLASSIC
999 - Jo BEVERLEY - Il duca segreto (The Secret Duke)
1000 - Albanese, Camocardi, Ciuffi, Formenti, Masella, Melville, Picasso - Il falco e la rosa
1001 - Amanda SCOTT - Il signore del pericolo (Prince of Danger)
1002 - Mary Jo PUTNEY - Matrimonio magico (The Marriage Spell)
ROMANZI ORO
113 - Mary BALOGH - Incidente d’amore (Slightly Wicked)
114 - Stephanie LAURENS - La donna dello scandalo (Scandal’s Bride)
ROMANZI EXTRA PASSION
15 - Robin SCHONE - Il risveglio dei sensi (Awaken, My Love)
16 - Toni BLAKE - Una notte per sempre… (Tempt Me Tonight)
ROMANZI EMOZIONI
1 - Anne STUART - Una rosa a mezzanotte (A Rose at Midnight)
2 - Jill SHALVIS - Semplicemente irresistibile (Simply Irresistible)
Partecipate al giveaway di Mariangela Camocardi, avete tempo per lasciare un commento fino al 9 novembre, quindi registratevi al sito se ancora non lo avete fatto e buona fortuna!