marzo 2011
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CONCORSO "IL LIBRO DEL MESE"
Eccoci al nostro appuntamento mensile con il risultato del sondaggio dedicato ai romanzi pubblicati in Italia. A fine anno, tra i “libri del mese” bandiremo un ulteriore sondaggio, con cui potrete scegliere il “libro dell’anno”.
Il titolo vincitore del concorso "Il Libro del Mese" di Marzo è
IL SEGRETO DI UN GENTILUOMO
(Secret Desires of a Gentleman)
by Laura Lee Guhrke
Coronando il sogno di una vita, Maria Martingale torna dalla Francia per aprire in Mayfair una pasticceria. Tutto sembra filare liscio, ma l’altezzoso Phillip Hawthorne, marchese di Kayne, cerca di metterle i bastoni fra le ruote. Così come aveva fatto dodici anni prima, impedendo che il proprio fratello minore avesse una storia d’amore con lei, figlia di un umile cuoco. Ora teme che Maria sia tornata per mandare a monte il matrimonio del fratello con una ricca ereditiera americana. Però le cose non stanno affatto come sembrano, e Maria non è più disposta a subire le interferenze di quell’uomo. Al quale, peraltro, sente di non essere affatto indifferente.
Laura Lee Guhrke ha vinto il concorso di questo mese con 31 voti, seguita da "Menage Proibito" (Forbidden Pleasure) di Lora Leigh con 24 voti e "Il castello dei sogni" di Angela White con 23 voti.
Adesso a voi la parola! Fateci conoscere le vostre opinioni e i vostri giudizi, e soprattutto perchè l'avete votato (o perchè non l'avete votato).
Per vedere i risultati del sondaggio di tutti i libri, con le rispettive percentuali cliccate sul link qui sotto:
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Publisher / Editore: Orbit / Fantasy/Horror series
Publication date / data dell'edizione originale USA: ottobre 2009
Genre and setting / Genere e ambientazione: alternate reality / gaslight, Inghilterra, 1880 circa
Format: Paperback
Sensuality Rating / Livello di Sensualità: warm / calda
Rating/Voto: 9/10
Edizione Italiana: Baldini Castoldi Dalai, marzo 2011
Collegamenti con altri libri / Connection to other books : è il primo libro della serie “The Parasol Protectorate” così composta:
1 - SOULLESS - UN’AVVENTURA DI ALEXIA TARABOTTI (Soulless)
2 - Changeless
3 - Blameless
4 - Heartless (in uscita negli USA a luglio 2011)
TRA TUTTE COLORO CHE LASCERANNO UN COMMENTO A QUESTA RECENSIONE ENTRO DOMENICA 10 APRILE, SARA' ESTRATTA UNA FORTUNATA LETTRICE CHE VINCERA' UNA COPIA OMAGGIO DI SOULLESS GENTILMENTE OFFERTA DALLA CASA EDITRICE BALDINI CASTOLDI DALAI, CHE RINGRAZIAMO PER LA COLLABORAZIONE.
Siamo nell’Inghilterra di fine ‘800, nella grande città di Londra – be’ all’incirca. La regina Vittoria governa con pugno di ferro lo sconfinato impero britannico, il ton londinese è come sempre attentissimo all’etichetta ed adora i pettegolezzi e gli scandali, le signore si sforzano di esibire le acconciature e gli abiti più alla moda in occasione dei balli e dei ricevimenti, in modo da essere notate dai gentiluomini (e possibilmente citate da qualche giornale scandalistico), e le signorine non maritate passeggiano nei parchi rigorosamente accompagnate dai loro chaperon. Fin qua, tutto normale.
Ma a questa Londra che vive alla luce del sole, se ne affianca una ben diversa, e cioè quella fatta dagli esseri soprannaturali che circolano solo durante la notte: vampiri, spettri e mutaforma, che convivono con gli esseri umani fin da quando secoli fa, all’inizio dell’Età della Ragione (all’incirca, il Rinascimento), hanno deciso di palesare la loro esistenza. Nell’illuminata Inghilterra, che è all’avanguardia sia nelle scienze umane che nei progressi tecnologici, la convivenza tra esseri umani e soprannaturali è tutto sommato pacifica e senza particolari scosse, al punto che la regina Vittoria stessa si avvale come consiglieri permanenti di un licantropo e di un vampiro. Ma questo fragile equilibrio precipita d’un tratto quando iniziano a circolare in città vampiri che la regina della congrega dei vampiri londinesi nega di aver creato, e viceversa i licantropi ad uno ad uno cominciano a sparire misteriosamente… La situazione è potenzialmente esplosiva: una guerra tra le varie razze soprannaturali sarebbe una catastrofe per l’intera Inghilterra! E’ quindi la regina in persona ad inviare Lord Conall Maccon, quarto conte di Woolsey, alfa del branco dei licantropi di Londra e capo del BUR (Bureau of Unnatural Registry), la divisione investigativa del governo che si occupa del sovrannaturale, ad indagare su quanto sta succedendo. Ed è così che il conte una sera fa la conoscenza di Alexia Tarabotti, un’impertinente miss non particolarmente graziosa, ma dotata di una lingua molto affilata e un’intelligenza acutissima, che, assalita durante un ricevimento da uno di questi vampiri improvvisamente sbucati fuori da chissà dove, si è difesa con grande prontezza di riflessi infilzandolo a morte - ahimè - con la punta del proprio parasole…
Esiste una fase che tutte le lettrici di romance sono destinate a provare almeno una volta nella vita: quella della Grande Noia. E’ quel momento in cui, dopo aver iniziato un libro nuovo, ci si rende conto allarmate che è la cinquecentesima variazione del tema “affascinante libertino incontra dolce fanciulla che lo redime col suo amore, e lo converte di colpo in marito & padre modello”, e che pertanto è inutile proseguire oltre pagina 50, perché ormai abbiamo già capito da un pezzo dove andrà a parare l’autrice. A quel punto scatta il rifiuto: si esclama esasperate “Adesso basta!”, e si passa a leggere altro. Per un po’. Spesso, per un BEL po’. Horror, gialli, enigmistica varia, maglia e cucito, collezioni di minerali… una cosa qualunque insomma, purché sia diversa dalle solite trame trite e ritrite.
Ora, l’esperienza di un gran numero di lettrici ha ampiamente dimostrato che, quando la Grande Noia si manifesta, esistono solo due possibili cure che possono persuaderci a ritornare al romance:
- Trovare un romanzo scritto con tale e tanta bravura da strappare gli applausi, e farci passare in assoluto second’ordine il fatto che, magari, la trama in sé non sia nuovissima. Anzi, a dirla tutta, non ci accorgiamo nemmeno che la trama non è poi così innovativa, perché la bravura dell’autrice ci ha stregato. (Qualcuna sta per caso pensando a “Il Lord della seduzione” di Loretta Chase, o a “Il duca di ghiaccio” di Mary Balogh?)
- Trovare qualcosa di così originale e nuovo, di così “fresco”, che riesca a sorprenderci ad ogni pagina, e a desiderare di poter leggere più in fretta, perché non riusciamo davvero immaginare cosa stia per succedere – e, soprattutto, non vediamo l’ora di scoprirlo!
SOULLESS appartiene sicuramente a quest’ultima categoria di romanzi. E’ un libro così difficile da inquadrare, così sui generis che per cercare di descriverlo reviewers e bloggers stanno usando le definizioni più varie ed i paragoni più azzardati, spesso anche a sproposito. La stessa domanda, cioè quella sul come classificarlo, se la sono posta con discutibili risultati anche le case editrici americane, visto che originariamente il libro è uscito nella collana Fantasy / Horror di Tor, una casa editrice che pubblica principalmente fantascienza e fantasy. Allo stesso tempo, forse anche in parte grazie a questa sua difficile classificabilità, SOULLESS è uno dei libri in assoluto più innovativi, originali, stimolanti ed avvincenti che ho letto nel corso degli ultimi anni, un romanzo che mi ha fatto fare le ore piccole pur di terminarlo e che, al di là delle classificazioni, merita un’attenzione speciale (ne sanno qualcosa alcune delle mie colleghe bloggers, che qualche mese fa, non appena ho terminato di leggerlo, ho tempestato di telefonate entusiastiche…) . Forse non è un romanzo per tutti, proprio per la sua diversità che potrebbe lasciare un po’ perplesse le lettrici che prediligono atmosfere più “classiche”. Ma se volete sperimentare qualcosa di davvero particolare, diverso da tutto quanto uscito in Italia finora – e dico proprio “tutto” – SOULLESS è certamente da provare.
Come avrete già capito dalla trama, SOULLESS è un romanzo di “alternate reality”, perché descrive un mondo alternativo al nostro, un mondo in cui la storia ad un tratto, per una qualche ragione, ha preso un corso diverso da quello che conosciamo. In questo caso, il punto di svolta consiste nel fatto che, alla fine dei Secoli Bui del Medioevo, gli esseri soprannaturali hanno deciso di palesare la loro presenza all’umanità, ed hanno ottenuto un riconoscimento ufficiale dal governo inglese ed uno status sociale ben definito. Visto che la storia si svolge in epoca vittoriana, SOULLESS si può quindi definire un romanzo “gaslight” (che è la definizione usata per gli alternate reality ambientati in quest’epoca), oppure “steampunk”. Quest’ultima definizione in realtà è un po’ meno appropriata: gli steampunk di solito parlano di realtà alternative in cui la tecnologia è più avanzata del dovuto (vi ricordate la Londra di “Il demone della passione” di Emma Holly, dove sfrecciano le auto e c’è la luce elettrica grazie all’arrivo degli alieni, che hanno trasferito agli esseri umani alcune delle loro superiori conoscenze?). In SOULLESS quest’aspetto tecnologico è molto più sfumato rispetto allo standard dei romanzi steampunk, e - a parte qualche Zeppelin che vola nel cielo, ed un automa qua e là - la Londra vittoriana descritta è molto simile a quella di cui abbiamo letto in dozzine di romance. Vampiri e lupi mannari a parte, cioè.
Anche se c’è una storia d’amore in SOULLESS, non lo si può definire esattamente un romance. L’attenzione della Carriger non è concentrata sul rapporto tra Lord Maccon e Alexia, anche se è una delle parti più intriganti della storia. I fuochi dei riflettori sono tutti su Alexia Tarabotti, un’eroina che rientra nella categoria delle “diverse”, cioè di quelle protagoniste femminili che, per una ragione o per l’altra, non sono in sintonia con l’ambiente in cui vivono, non vi si riconoscono, e quindi finiscono per esserne impietosamente messe in disparte. Di ragioni di “diversità”, Alexia ne ha senza dubbio da vendere. Prima di tutto, è per metà italiana, quindi ha capelli scuri, carnagione olivastra e curve formose, ed un naso “importante”. Niente a che vedere, quindi, con i canoni di bellezza tipici dell’epoca e con le sue bionde e graziose sorellastre. Come se non bastasse, Alexia è anche un’intellettuale: ama molto leggere, frequenta conferenze e si appassiona a discutere degli ultimi progressi scientifici, si veste e pettina in modo casuale e distratto, senza prestare molta attenzione all’ultima moda, e soprattutto è franca, diretta, intelligente, coraggiosa e testarda. Tutti questi… difetti messi insieme hanno da tempo portato sua madre alla conclusione che Alexia non riuscirà mai a trovare marito: quindi, benché abbia solo ventisei anni, ormai da parecchio la ragazza è stata relegata al ruolo di chaperon delle sue sorellastre più giovani.
Alexia però non si scompone più che tanto: essere ritenuta da tutti una zitella la porta ad avere una libertà molto maggiore di quella delle altre sue coetanee, e lei ne approfitta allegramente, uscendo quando le pare e frequentando compagnie discutibili quali quella di Lord Akeldama, che oltre ad essere un vampiro gay (!), si ostina a vestirsi con abiti dai colori assurdi e pieni di fronzoli, secondo il gusto della sua epoca, il Settecento, ed è il più grande pettegolo di tutta Londra, sempre aggiornatissimo su tutti i segreti più piccanti del ton. (a qualcuna sta venendo in mente Signorini…?)
Ma il difetto che Alexia nasconde alla sua famiglia è ben peggiore di quelli che sono sotto gli occhi di tutti. Alexia, infatti, è una preternaturale: cioè, lei non ha anima. Oh, certamente vive e prova emozioni e ha sentimenti come tutti gli esseri umani, ma le manca quel certo “non so che”, potremmo forse chiamarla “fantasia”? Oppure “immaginazione”? O, magari, “irrazionalità”? Nell’Inghilterra immaginaria che la Carriger ci descrive, la scoperta che l’anima è un’entità scientificamente misurabile è presentata come uno dei grandi progressi dell’epoca. Il dispositivo per quantificarla con precisione resta da mettere a punto, ma è ormai cosa risaputa che gli esseri soprannaturali hanno “tanta” anima, gli esseri umani una dose intermedia, diversa da persona a persona (quelli più dotati sono anche quelli che meglio si prestano a venir trasformati in esseri soprannaturali), ed i preternaturali come Alexia nessun'anima o quasi. Ed è forse per questa ragione che, in questo universo supremamente irrazionale e un po’ folle della Carriger, popolato da vampiri che si ostinano a osservare ossequiosamente la complessa etichetta della loro antica casta, di licantropi costretti a farsi rinchiudere in cantina quando la luna è piena, e dei vacui membri del ton londinese persi tra mille frivolezze, Alexia grazie alla sua mancanza di anima ci sembra in fondo la persona più pratica, concreta, di buon senso – insomma, la più “normale” e la meno strampalata. Ovviamente, Alexia si spaventa come tutti se un vampiro o un ghoul l’aggrediscono nottetempo: ma sa reagire con prontezza agli imprevisti, è piena di risorse (non a caso il suo chignon è tenuto fermo da uno spillone di legno ed uno d’argento!), e affronta con coraggio e senza pregiudizi le nuove sfide. Anche se queste dovessero essere rappresentate da un esasperante conte-licantropo scozzese.
Se pensate che Lord Maccon faccia parte di quella categoria di eroi sexy, dark e tormentati così diffusa in tanti romance paranormali, vi sbagliate di grosso. Connal è muscoloso, alto e virile, ed a suo modo anche molto attraente: ma è rozzo, i suoi modi lasciano parecchio a desiderare, ha spesso la cravatta a sghimbescio ed i capelli spettinati (dopotutto, quando per ragioni di servizio ci si deve trasformare da bestia a uomo e da uomo a bestia più volte nel giro di poche ore, non si può certo pretendere di rimanere impeccabili!) - e solo il cielo sa se la sua rozzezza va attribuita alle sue origini scozzesi oppure al fatto che è un licantropo.
I battibecchi tra Alexia e Connal sono una delle cose più spassose del libro. Eccovi un esempio (cap. 3, pag. 58-59 dell’edizione originale Tor - mia traduzione dall’inglese):
“Bollocks,” said Lord Maccon upon seeing who stood before him. “Miss Tarabotti. What did I do to merit a visit from you first thing in the morning? I have not even had my second cup of tea yet.” He loomed at the entrance of his office.
Alexia ignored this unfortunate choice of greeting and swept past him into the room. The act of sweeping, and the fact that the doorway was quite narrow while Alexia’s bosoms (even corseted) were not, brought her into intimate contact with the earl. Alexia was embarrassed to note that she tingled a little bit, clearly a reaction to the repulsive state of the man’s office.
[…] Lord Maccon scrubbed his face with his hand, reached desperately for a nearby teapot, and drained it through the spout.
Miss Tarabotti looked away from the horrible sight. Who was it that had said, ‘Only just civilized?’ She closed her eyes and considered, realizing it must have been she. She fluttered one hand to her throat. “Please, Lord Maccon, use one of the cups. My delicate sensibilities.”
The earl actually snorted. “My dear Miss Tarabotti, if you possessed any such things, you certainly have never shown them to me.” But he did put down the teapot.
“Cacchio,” disse Lord Maccon vedendo chi gli stava davanti. “Miss Tarabotti. Che cos’ho fatto per meritarmi una vostra visita di prima mattina? Non ho nemmeno ancora preso la mia seconda tazza di tè.” Il conte torreggiava all’ingresso del suo ufficio.
Alexia ignorò l'infelice scelta del saluto, e gli scivolò accanto, entrando nella stanza. L’atto di scivolargli accanto, ed il fatto che la porta era piuttosto piccola mentre i seni di Alexia (benché compressi nel corsetto) non lo erano, la portò in intimo contatto con il conte. Alexia, imbarazzata, si accorse di provare una leggera sensazione di solletico, chiaramente una reazione alle disgustose condizioni dell’ufficio del conte.
[…] Lord Maccon si fregò il viso con la mano, afferrò disperatamente una teiera lì accanto, e la svuotò bevendo direttamente dal beccuccio.
Miss Tarabotti distolse lo sguardo dall’orribile vista. Chi era che aveva detto, ‘I licantropi a stento sono civilizzati?’ Chiuse gli occhi e rifletté, accorgendosi che doveva essere stata proprio lei. Si portò una mano alla gola. “Vi prego, Lord Maccon, usate una tazza. La mia delicata sensibilità, sapete com’è.”
Il conte sbuffò. “Mia cara Miss Tarabotti, se voi possedete qualcosa del genere, certamente non me ne avete mai dato prova.” Però posò la teiera.
E’ proprio questo, a mio avviso, il lato più originale ed innovativo, quello davvero vincente di SOULLESS: l’ironia, l’arguzia birichina con cui l’autrice sorride - e riesce a far sorridere anche noi - del bizzarro universo che ha saputo creare e dei variopinti personaggi che lo popolano. Un’ironia che però non è mai eccessiva o acida, e che non priva la storia di momenti intensi, romantici e anche commoventi: indimenticabile ad esempio, la scena in cui Alexia regala un tramonto a Lord Akeldama.
Leggere SOULLESS per me è stato come fare un giro sull’ottovolante: un’esperienza trascinante, imprevedibile, esilarante e piena di svolte inaspettate. Provate anche voi a fare un giro, se ne avete il coraggio – non ve ne pentirete!
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ESCE IN LIBRERIA 436 di Anna Giraldo - CASINI EDITORE
È inequivocabile, gli appartengo. So che dovrei temerlo, so che dovrei scappare, e invece sono sua. Anima e corpo, perdutamente sua.
Cosa ci fa un giaguaro in carne e ossa nel cuore di Londra? Cosa sono tutte quelle reminiscenze di un passato remoto? E le visioni sanguinose che perseguitano Redlie, diciassettenne venuta dall'Italia, ospite a Londra della sua squinternata zia Daisy? Da quando è arrivata tutti continuano a dirle che la sua luce è abbagliante, ma lei non sa cosa significhi. Né sa perché l'ossuto e grigio David la perseguiti in maniera così spietata e violenta. Né sa che lo splendido e tenebroso giovane dalle abitudini e dai comportamenti misteriosi sarà il grande amore della sua vita, ma anche la sua maledizione. Una battaglia all'ultimo sangue attende Redlie. È la battaglia per il suo amore, per i suoi amici, per la sua vita.
Ho un sogno ricorrente. La notte è splendida. Scintillante. Tutt'intorno edifici lussuosi, insegne multicolori, gente elegante. Respiro l’aria frizzante, un effluvio indescrivibile mi avvolge. Nel sogno, so esattamente dove mi trovo. Il mio vestito di seta rossa scivola sul mio corpo. Qualcuno mi cinge il fianco. La sua stretta è ardente, è ciò che ho sempre desiderato per me. La sua mano accarezza il mio vestito, provocando una sensazione languida sulla mia pelle.
Nel sogno, so esattamente di chi si tratta. Il nostro passo è veloce e deciso, siamo giovani e siamo bellissimi. E io sono felice. Poi mi sveglio e non c’è più nulla. Né un nome, né un viso, né un luogo familiare. Solo beatitudine.
Note di andreina65: una firma tutta italiana nel panorama della narrattiva fantastica!
Dopo tante scrittrici e scrittori d'oltreoceano, non può che farci piacere leggere una bella storia scritta da una nostra connazionale, specialmente in un genere che sta spopolando e che confesso non mi stanca mai! Quindi ragazze occhio...non lasciatevelo scappare!
La scrittrice si presenta:
Mi chiamo Anna Giraldo e sono nata nel 1972. Da sempre vivo in un paese della provincia di Mantova. Ho conseguito la Laurea in Economia e Commercio presso l’Università di Parma e il Master in Informatica gestionale presso il Consorzio Universitario Mantovano. Attualmente mi occupo di consulenza informatica, dopo una breve esperienza nel settore commerciale.
Sono cresciuta con i gatti e li ho sempre amati molto, ne ho cinque, tutti raccolti per strada: Irina, Cristina, Edvige, Rosso e Cocò.
Mi piace leggere, ma sono incostante e non preferisco un genere in particolare, piuttosto mi affeziono molto agli autori. Per questo motivo mi definisco una lettrice seriale, se trovo un autore che mi interessa non lo abbandono finché non ho terminato tutta la sua bibliografia.
Non appena mi è possibile, ne approfitto per fare un viaggio. Sono attratta dai climi nordici e dal mare freddo.
Nel maggio del 2008 sono stata letteralmente travolta dalla passione per la scrittura. Ho scritto due romanzi: “436” e il suo sequel, “Thunder + Lightning”, prevalentemente di notte, visto che di giorno continuavo il mio lavoro di consulente informatica. Dalla fine del 2009, ho cominciato a scrivere anche racconti brevi. Alcuni di essi hanno ottenuto buoni risultati in concorsi locali e nazionali. La mia ultima fatica, terminata da un paio di mesi, è invece un romanzo breve, genere nel quale mi cimento per la prima volta, dal titolo “Ogd, ovvero il lato B di ogni cosa”.
I miei lavori sono quasi tutti di genere fantastico. Mi piace spaziare nell’horror e nel fantasy, ma ritengo che il mio stile prevalente sia una commistione di generi: c’è molta verosimiglianza in ciò che scrivo, benché una porta virtuale sia sempre aperta sulla fantasia, a volte con un approccio ironico, altre volte, invece, con la drammaticità tipica dell’horror o il romanticismo dell’urban fantasy e del paranormal romance. Inoltre, quasi tutti i miei racconti brevi e i miei due romanzi sono legati tra loro, hanno in comune personaggi e trame, sono un’unica lunghissima storia, ma spero possano essere godibili anche separatamente.
Il 23 marzo 2011 “436”, il mio primo romanzo, è stato pubblicato da Casini Editore.
I miei racconti “vincenti”:
“Zoélie” è stato incluso nell’antologia Bassa Marea vol. II (Historica edizioni – febbraio 2010).
“Il cerchio” si è classificato tra i primi 10 finalisti al concorso nazionale Fantastique 2010 indetto dal Fantasy Horror Award di Orvieto, è uscito sul secondo numero della rivista digitale “Altrisogni” e, a breve, sarà pubblicato in cartaceo sul libro del Fantasy Horror Award.
“La porta di Daisy” è tra i primi 10 al concorso “L’Arca” su www.scrittorisommersi.com ed è edito sul sito stesso in un ebook gratuito dal titolo “La porta”.
“Mr. J. Walker Jr.” ha ottenuto il terzo posto nella prima edizione del concorso “Una penna per Poe” in pubblicazione in un ebook gratuito sui siti www.latelanera.com e www.edgarallanpoe.it
“Dea gattara” è quinto al concorso nazionale “Le quattro porte” di Pieve di Cento e quarto al concorso per la seconda antologia di Braviautori, edita a dicembre 2010.
“Il turista anomalo” si è classificato terzo nel concorso “Crea una leggenda mantovana 2010” indetto dal Comune di Roverbella (MN).
“Il guardiano” è secondo nel concorso “Le fotofiabe” 2010.
“Non avrai mai Will” è stato incluso nell’antologia onirica curata da Matteo Mancini che raccoglie 25 lavori di scrittori italiani esordienti e non.
Le mie prodezze “giornalistiche”:
Nel 2009 ho curato per alcuni mesi la rubrica cinematografica del sito internet www.videogirl.it .
A settembre 2009 ho pubblicato su Colibrì una breve recensione del libro “Skellig” di David Almond.
Nel tempo libero:
Faccio parte di un gruppo di lettrici ad alta voce di Ostiglia (MN).
Prossimamente:
Sto curando il progetto “Quistello in cerca … d’autore” con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura e della Biblioteca di Quistello, per la creazione di un’antologia digitale di scrittori e appassionati di scrittura mantovani.
A fine maggio 2011 sarò ospite del Festival Letterario “Immaginaria” di Sanremo.
Il 5 giugno 2011 parteciperò al San Giorgio di Mantova Fantasy, una manifestazione letteraria che ospiterà scrittori di genere fantastico provenienti da tutta Italia.
Leggi un estratto
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ESCE IN LIBRERIA GIORNI DI ZUCCHERO FRAGOLE E NEVE (THE SUGAR QUEEN ), di Sarah Addison Allen, EDIZIONE SONZOGNO.
Josey ha tre certezze: l'inverno è la sua stagione preferita; lei non è il classico esempio di bellezza del Sud; i dolci è meglio mangiarli di nascosto. Vive a Bald Slope, il paesino di montagna dov'è nata, rinchiusa nell'antica casa di famiglia ad accudire la vecchia madre. Ma di notte Josey ha una vita segreta. Si rifugia in camera a divorare scorte di dolcetti e pile di romanzi rosa. Finché un bel giorno, misteriosamente, nello stanzino nascosto dal guardaroba, dove l'aria profuma di zucchero, spunta un'esuberante signora che dice di essere venuta per aiutarla. Chi è quella donna? Perché il suo corpo odora di fumo di sigaretta e acqua stagnante? Perché sembra scappare da qualcosa o da qualcuno? Josey non farà in tempo a chiederselo, che il suo piccolo mondo sarà messo sottosopra. Scoprirà che in amore e in amicizia le certezze non esistono e che le persone, anche le più care, possono nascondere qualcosa di inconfessabile. Accettare questa sfida è la grande prova che Josey dovrà superare. E per lei sarà l'inizio di una nuova vita: la sua.
Nota di Paige79: La casa editrice Sonzogno presenta così il libro:
“Sarah Addison Allen torna in libreria con una favola moderna, intrisa d'amore e di magia, che ha conquistato centinaia di migliaia di lettrici in tutto del mondo”.
Dicono di questo romanzo:
"Come succede con i migliori dolcetti, quando cominci a leggere questo incantevole libro non riesci più a smettere" (BOOKLIST)
"Un romanzo delizioso... vi stregherà" (PUBLISHERS WEEKLY)
"La magia si sprigiona dalla vita di tutti i giorni in questa toccante storia d'amore e di amicizia" (USA TODAY)
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ESCONO IN EDICOLA "I ROMANZI" DI ARNOLDO MONDADORI EDITORE DI APRILE 2011
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951. Miriam Formenti - ISABELLA PER SEMPRE
Una grande passione, minacciata da un inganno
Andrea Castigli è un potente nobile vicino ai Gonzaga, signori di Mantova. Uomo affascinante e dal carattere molto forte, niente lo può fermare se vuole qualcosa. Nemmeno quando i suoi occhi bramosi si posano su di lei, una piccola aristocratica decaduta, dai capelli fulvi e dagli occhi come gemme di acqua marina. Abbandonata senza mezzi in una locanda di infimo ordine, quella donna accetterebbe l’offerta del bel barone che vuole scortarla fino a Mantova, perché direbbe di sì a tutto ciò che lui le volesse proporre. Se solo potesse…
Ambientazione: Italia, 1493 (Rinascimento)
Grado di sensualità : calda (warm)
Siamo liete di poter offrire alle nostre lettrici il “Dietro le quinte” di ISABELLA PER SEMPRE, dove Miriam Formenti ci spiega com’è nata l’idea di questo romanzo!
Ecco cosa ci racconta Miriam:
“Una volta deciso che dovevo riprendere a scrivere romance, sono stata incerta fra un medioevale e un regency; e anche se il medioevale restava comunque il mio preferito, mi solleticava una storia inglese e la raffinatezza di quel periodo.
Avevo persino iniziato a scrivere qualche pagina e cominciato a fare delle ricerche, quando un pomeriggio, tornando in auto da una visita a mia madre, mi è balenata l’idea per l’ultima parte del romanzo e, diciamolo, non era per niente adatta un regency.
Anzi, era perfetta per un medioevale o un rinascimentale.
Una volta a casa, quindi, ho messo da parte il regency e ho cominciato a scrivere la scaletta di un medioevale. Partendo dall’alto, ovviamente, dal momento che il resto è nato dopo, in funzione del finale.
Sono partita come un treno, per scoprire, dopo alcune ricerche, che i mezzi di comunicazione erano un po’ scarsi nel 1350 e che le prime locande di posta, con una discreta organizzazione dei corrieri, erano comparse intorno ai primi anni del rinascimento. E io avevo assolutamente bisogno di un corriere.
Quindi, visto che l’incipit mi piaceva e che il finale sarebbe stato comunque perfetto anche per il periodo rinascimentale, ho fatto prendere la macchina del tempo ai miei personaggi e in un pomeriggio li ho catapultati nel 1493, circa 150 anni dopo.
E infine è stato… Rinascimento.
Con la scusa delle ricerche, mi sono fatta un magnifico fine settimana a Mantova, e sempre ricercando qua e là per sapere cosa mangiavano, come si curavano dalle malattie e com’era la vita sociale dei personaggi di quel tempo, ho scoperto, per esempio, che l’aglio non serviva solo a cucinare e a scacciare i vampiri (per nulla considerati, allora), ma anche per proteggersi dal potere nefando delle streghe. Tuttavia chiarisco che non accenno a streghe nel romanzo.
In quanto ai personaggi secondari, mi sono divertita molto a descrivere il locandiere. Non so se sono riuscita a farlo così bene come lo immaginavo, ma tuttavia mi è parsa una nota di colore.”
Sul blog dei Romanzi Mondadori potrete trovare la videointervista dove Miriam parla di ISABELLA PER SEMPRE e scaricare il prologo del romanzo, eccovi il link:
http://blog.librimondadori.it/blogs/iromanzi/2011/03/15/il-nuovo-romanzo-di-miriam-formenti-isabella-per-sempre/
952. Mary Balogh - COME UN ANGELO (Seducing an Angel)
“Uno dei più incantevoli romance di Mary Balogh.”
A Romance Review
Senza un penny e vittima dei pettegolezzi che la vogliono coinvolta nella morte dell’ex marito, Cassandra Belmont è disperata. Chi potrebbe mai volerla ancora in moglie? Perciò decide di trovarsi un amante, che naturalmente dovrà essere molto ricco. Per fortuna l’affascinante Stephen Huxtable, conte di Merton, è tra i pochi a non credere alle voci che circolano, e per Cassandra si rivela fin troppo facile farlo innamorare. Quello che non aveva considerato è che Stephen potesse sorprenderla chiedendole ben di più
Ambientazione: Inghilterra, 1810 circa (periodo regency)
Grado di sensualità : calda (warm)
Nota di MarchRose: Si tratta del quarto romanzo della serie Huxtable, detta anche “Quintetto Huxtable” (Huxtable Quintet). La composizione della serie è la seguente:
1 - PRIMA, LE NOZZE (First Comes Marriage) - protagonisti Vanessa Huxtable , vedova Dew, e Elliott Wallace, visconte di Lyngate – potete trovare le nostre note sul romanzo qui
http://romancebooks.splinder.com/post/21914802
2 - POI, LA SEDUZIONE (Then Comes Seduction) - protagonisti Katherine Huxtable e Jasper Finley, barone di Montford – potete trovare le nostre note sul romanzo qui http://romancebooks.splinder.com/post/22768366
3 - INFINE, L'AMORE (At Last Comes Love) - protagonisti Margaret Huxtable e Duncan Pennethorne, conte di Sheringford - potete trovare le nostre note sul romanzo qui http://romancebooks.splinder.com/post/23670003
4 - COME UN ANGELO (Seducing an Angel) - protagonisti Cassandra Belmont, Lady Paget, e Stephen Huxtable, conte di Merton
5 - A Secret Affair - Hannah Reid, duchessa di Dunbarton, e Constantine Huxtable
Come abbiamo spiegato nelle note al primo romanzo, questa serie è centrata sulla famiglia Huxtable: tre sorelle (Margaret, la maggiore; Vanessa, la sorella di mezzo; Katherine, la più giovane), un fratello (Stephen) ed il loro secondo cugino (Constantine), che inaspettatamente entrano in possesso di una grossa eredità, di un titolo nobiliare, e lasciano così la campagna per recarsi a Londra ed entrare a far parte del “ton”. I romanzi di questa serie si leggono abbastanza bene anche ciascuno per conto suo, anche se sarebbe preferibile leggerli in sequenza, vista l’attenzione che l’autrice dà ai legami tra i vari membri della famiglia.
All’inizio della saga degli Huxtable, Stephen Huxtable ha solo 17 anni. Come ha affermato la Balogh stessa in un’intervista, “... ho raccontato le storie delle sue tre sorelle maggiori, Vanessa, Kate and Meg, come prima cosa, in modo da dargli il tempo di crescere”. Secondo gli stereotipi in voga nel romance storico, questo ragazzo che l’autrice definisce “bello, allegro e carismatico” dovrebbe in teoria darsi a follie di tutti i generi prima di ereditare il titolo di conte e mettere finalmente la testa a posto… e invece no, la Balogh disegna per lui una storia ben diversa e molto meno convenzionale.
Stephen - che adesso ha 25 anni - è un gran bravo ragazzo: fa vita tranquilla, è affezionato alla sua famiglia, non beve, non gioca d’azzardo, si occupa diligentemente delle sue proprietà, e sebbene non sia del tutto privo di esperienza con le donne di sicuro non è un libertino. E’ proprio lui l’”angelo” del titolo del romanzo – insomma, è un tesoro. Quale donna, ci si chiede, potrà mai essere alla sua altezza?
Di certo, la reputazione di Cassandra Belmont, Lady Paget, è molto meno irreprensibile di quella di Stephen. Non solo è figlia di un noto scapestrato, ma alla morte del marito, un uomo violento e dedito all’alcool, è rimasta senza un soldo e senza casa: come se non bastasse, si mormora che sia stata proprio lei ad uccidere il marito. A questo punto che altra scelta le resta, per sopravvivere, se non ingoiare il disgusto che prova per tutto il genere maschile, e trovarsi un ricco protettore che la prenda come propria amante? L’affascinante Stephen Huxtable, giovane, ricco, di buona famiglia, ed apparentemente di buon carattere, è il candidato ideale per il suo obiettivo: Cassandra inizia quindi a circuirlo, decisa a sedurlo. Ma cosa farà quando, a sorpresa, Stephen deciderà che da lei vuole qualcosa di più di una semplice relazione…?
Per sapere qualcosa di più sulla serie Huxtable e su Mary Balogh, non dimenticatevi di leggere l’intervista che le abbiamo fatto qualche mese fa, la trovate a questo link: http://romancebooks.splinder.com/post/20946824
953. Joanna Bourne - UNA SPIA NEL CUORE (My Lord and Spymaster)
Quando sospetto fa rima con affetto
Jess Whitby vuole dimostrare l’innocenza di suo padre, sbattuto in carcere con l’infamia di essere una temibile spia dei francesi. Ad accusarlo è il capitano Sebastian Kennett, figlio illegittimo di un nobiluomo inglese, a sua volta sospettato da Jess di essere la vera spia. Ed è infatti da lui che l’intrepida donna vuole recuperare le prove che scagionano il padre. Tuttavia Jess non può restare insensibile al fascino di quell’uomo, e mentre ognuno resta fermo nelle proprie convinzioni, nasce un’attrazione che li porterà a far luce anche su ciò che si cela nei loro cuori.
Ambientazione: Inghilterra, 1811 (periodo regency)
Grado di sensualità : caldo (warm)
*** Premio RITA nel 2009 come Miglior Romanzo Regency ( Best Regency Romance ) ***
Nota di MarchRose: Si tratta del terzo romanzo, in ordine di pubblicazione, della serie “Spymasters”, che è così costituita:
- IL CASTELLO DI VINTON (Her Ladyship's Companion) – protagonisti Melissa Rivenwood e Giles Tarsin (1815-1818)
- UN AMORE DA SPIE (The Spymaster's Lady) – protagonisti Robert Grey e Annique Villiers (1802) – potete trovare le nostre sul romanzo note qui http://romancebooks.splinder.com/post/23062737 e la nostra doppia recensione qui http://romancebooks.splinder.com/post/23142605
- UNA SPIA NEL CUORE (My Lord and Spymaster) – protagonisti Jess Whitby e il capitano Sebastian Kennett (1811)
- The Forbidden Rose – protagonisti Marguerite de Fleurignac e William Doyle (1794)
Come abbiamo spiegato in dettaglio in occasione dell’uscita di UN AMORE DA SPIE, in realtà l’ordine cronologico degli avvenimenti è un po’ diverso da quello di pubblicazione dei romanzi: ecco perché abbiamo indicato tra parentesi, accanto al titolo di ciascun libro, l’anno in cui è ambientato. Come dice la Bourne stessa sul suo blog, per seguire l’evoluzione delle storie e dei personaggi così come si sono sviluppati nella sua immaginazione, sarebbe preferibile di leggere i libri nell’ordine di pubblicazione (e non in quello cronologico); sottolinea anche che ognuno dei quattro è da considerarsi uno stand-alone, cioè un romanzo che si può benissimo leggere per conto suo.
L’infanzia di Jess Whitby non è stata tra le più semplici: rimasta orfana di madre, è riuscita a sopravvivere nelle strade dei bassifondi di Londra soltanto grazie alla sua bravura come ladruncola e tagliaborse, finché, per sua fortuna, dei parenti non l’hanno accolta a vivere con loro salvandola dalla miseria e dalla fame. Gli anni sono passati, e ora Jess è una giovane donna ricca, colta e socialmente ben inserita, ma inaspettatamente deve ancora una volta fare affidamento sul proprio… vecchio talento. Suo padre è stato ingiustamente accusato di aver venduto dei segreti militari ai francesi, e a meno che non si trovi il vero colpevole sarà condannato a morire impiccato. E quale miglior modo ha Jess per recuperare i documenti che lo incriminano falsamente, se non “alleggerire” le tasche del capitano Sebastian Kennett, l’uomo che Jess sospetta sia la vera spia, e che - guarda caso - è anche il principale accusatore di suo padre? Ma il piano di Jess va clamorosamente a monte: non soltanto viene aggredita e perde i sensi prima di poter recuperare le prove, ma Sebastian la salva all’aggressione, e la porta via con sé, sulla propria nave – anzi, per essere più precisi, nel proprio letto…
954. Margo Maguire - IN CERCA DI UNA SPOSA (The Bride Hunt)
Nelle mani di un uomo che non ha il coraggio di amare
Lady Isabel Lauvet ha nobili natali, nonché intelligenza e bellezza. Doti importanti per aspirare a un buon matrimonio, eppure inutili quando viene rapita dal castello di famiglia da un manipolo di scozzesi decisi a venderla come schiava a uno dei loro capoclan. Isabel però non immagina che ci sia qualcuno disposto a rischiare la vita pur di salvarla: sir Anvrai d’Arques, un cavaliere coraggioso ma povero al servizio della famiglia Lauvet. Sfigurato in battaglia, Anvrai ha un cuore puro, è fedele al proprio paese e al proprio re, tutte qualità a cui Isabel non è affatto indifferente…
Ambientazione: Inghilterra + Scozia, 1072
Grado di sensualità: caldo (warm)
Nota di MarchRose: Margo Maguire è un’autrice già nota alle lettrici italiane grazie a diversi romanzi medievali editi da Harlequin, tra cui IL LUPO E LA ROSA (The Bride of Windermeere), L'ISOLA DELLA SPERANZA (Bride of the Isle) e SCANDALO A CORTE (Saxon Lady). Per un veloce “ripassino” delle opere di quest’autrice, cliccate qui: http://romancebooks.splinder.com/tag/margo_maguire
L’ultimo romanzo che abbiamo citato, cioè SCANDALO A CORTE, fa appunto parte della stessa serie di IN CERCA DI UNA SPOSA. La serie, che viene chiamata serie “Conqueror” (cioè “Conquistatore”, presumibilmente perché ambientata negli anni successivi alla conquista dell’Inghilterra da parte di Guglielmo il Conquistatore) è così composta:
1 - SCANDALO A CORTE (Saxon Lady) - protagonisti Mathieu Fitz Autier e Aelia di Ingewald – potete trovare la trama e le nostre note qui http://romancebooks.splinder.com/post/12470546
2 - IN CERCA DI UNA SPOSA (The Bride Hunt) - protagonisti Anvrai d'Arques e Isabel de St. Marie, Lady Louvet
3 - The Perfect Seduction - protagonisti Edric of Braxton Fell e Kathryn de St. Marie
I legami tra i romanzi che compongono questa serie sono abbastanza limitati (in pratica, sono costituiti dal fatto che le eroine di IN CERCA DI UNA SPOSA e “The Perfect Seduction” sono sorelle), per cui non preoccupatevi se avete perso il primo volume della serie, non dovreste avere particolari problemi a leggere i romanzi anche singolarmente.
Gli anni che seguono la battaglia di Hastings sono durissimi per l’Inghilterra: Guglielmo il Conquistatore rinforza le sue difese lungo i confini con la Scozia, nel Northumberland, preparandosi a dare battaglia a re Malcolm, mentre orde di scozzesi razziano di continuo quelle medesime terre, distruggendo e devastando tutto ciò che trovano sul loro cammino, e facendone schiavi gli abitanti. In uno di questi gruppi di disgraziati prigionieri finisce Isabel, una bellissima fanciulla di nobili origini, che con suo orrore viene presto venduta dai razziatori ad un capo villaggio scozzese. Isabel è dolce e ha modi gentili - è stata allevata in un convento - ma di fronte alla crudeltà del suo padrone, che è deciso ad approfittare di lei, tira fuori le unghie: con la forza della disperazione si ribella, lo uccide e fugge via, decisa a tornare in Inghilterra. A lei si uniscono altri due prigionieri che si sono nel frattempo liberati: Anvrai d’Arques, un cavaliere rozzo e brutale, sfregiato in viso, che per molti anni ha militato agli ordini di re Guglielmo, e Sir Roger de Neuville, l’elegante aristocratico che le faceva la corte prima del disastro. Se non fosse successo nulla, probabilmente Isabel avrebbe finito per sposare Sir Roger – ma man mano che il viaggio dei tre prosegue, sono il coraggio e la determinazione di Anvrai ad attrarla sempre di più…
Un romanzo dal ritmo veloce, ricco di viaggi e d’avventura, ma allo stesso tempo romantico, che farà felici le appassionate di storie medievali.
NE "I ROMANZI ORO" ESCONO:
97. Katherine Sutcliffe - TERRA LONTANA (Dream Fever)
L’ultima cosa che voleva era una moglie…
L’aristocratico inglese Nick Sabre, fuggito in Nuova Zelanda dopo aver ucciso un amico in duello, si trova costretto a sposare Summer O’Neile, a sua volta reduce da una tragica disavventura. La vita fra le montagne, però, si rivela ben presto un inferno, costretti anche a sopportare ogni sorta di angheria da parte dei coloni. Summer tenta invano di salvare la situazione finché, disperata, decide di tornarsene in Inghilterra. Ma Nick non ci sta e mette in gioco l’unica cosa che Summer non si aspettava: tutto il suo amore…
Ambientazione: Nuova Zelanda, 1860 circa
Grado di sensualità : bollente (hot)
*** All About Romance DIK ( Desert Isle Keeper ) ***
Nota di MarchRose: Ecco un’interessante autrice di cui in Italia si è tradotto veramente poco – solo questo romanzo! La Sutcliffe è diventata famosa soprattutto perché autrice delle sceneggiature di alcune soap-opera americane (As The World Turns, Another World), ed è probabilmente per questa ragione che nei suoi romanzi ci sono spesso scene di grande intensità emotiva e drammatica, che si scolpiscono nella memoria perché sono molto “visive”, o se vogliamo “d’effetto” (chi vi scrive, ad esempio, si ricorda ancora benissimo dell’elegante camicia di Nick, l’eroe di TERRA LONTANA, anche dopo parecchio tempo dalla lettura del romanzo…), tanto che non si fatica affatto ad immaginarsele in un film o in uno sceneggiato.
La storia di TERRA LONTANA è davvero particolare, a cominciare dall’ambientazione. Siamo infatti in Nuova Zelanda, dove vive in esilio Nick Sabre, un giovane aristocratico inglese caduto in disgrazia per colpa di un crimine commesso in difesa dell’onore di una donna. Nick è amareggiato e solitario, disprezza la terra in cui vive ed i suoi rozzi abitanti, poveri contadini e pastori, e spesso si ubriaca per dimenticare. Ma una sera, più ubriaco del solito, Nick la fa davvero grossa: senza rendersene conto firma nientedimeno un contratto di matrimonio per procura. E dopo qualche mese ecco che si presenta alla sua porta Summer, una incantevole e vivace ragazza irlandese, che è ben decisa a iniziare una nuova vita al suo fianco – che Nick lo voglia, oppure no!
Un romanzo intenso, drammatico e commovente, che piacerà a chi ama le storie di spessore.
98. Christina Dodd - UNA SERATA SCANDALOSA (That Scandalous Evening)
Può la passione vincere l’orgoglio?
Jane è un’artista di grande talento, ma la sua ingenuità le è costata cara. Anni prima aveva confidato a un’amica non solo la sua aspirazione a viaggiare e vivere della sua arte, ma anche l’orgoglio per la sua prima scultura in argilla quando era ancora studente: un nudo maschile, quello dell’uomo di cui era innamorata. Ed era stato subito scandalo perché non si trattava di un modello qualsiasi, bensì di Ransom Quincy, marchese di Blackburn. Ora Jane è di nuovo a Londra, dove tuttora risiede Ransom…
Ambientazione: Inghilterra, 1810 circa (periodo regency)
Grado di sensualità : bollente (hot)
*** All About Romance DIK ( Desert Isle Keeper ) ***
*** Premio Reviewer's Choice Award di Romantic Times nel 1998 come Miglior Romanzo Storico Innovativo ( Best Innovative Historical Romance ) ***
Nota di MarchRose: UNA SERATA SCANDALOSA è un romanzo assolutamente stand - alone, anche se sotto certi aspetti può essere considerato il prequel della serie delle "Governanti" (Governess Brides), di cui in Italia sono stati finora pubblicati i primi 4 romanzi, cioè GLI UOMINI NON SANNO AMARE (Rules of Surrender), FUOCO DI PASSIONE (Rules of Engagement), REGOLE D’AMORE (Rules of Attraction), e NEI SOGNI PIÙ AUDACI (In My Wildest Dreams). Infatti Aurora, l’eroina di UNA SERATA SCANDALOSA, diventerà in seguito la proprietaria dell’agenzia di collocamento a cui fanno riferimento tutte le governanti.
Christina Dodd è un’autrice dalle mille sfaccettature. Chi tra voi l’ha conosciuta solo di recente, e quindi ha imparato a conoscerne i libri più avventurosi e movimentati quali la serie dei Prescelti dalle Tenebre pubblicata di recente nei Dark Passion, oppure il drammatico e sensualissimo DIARIO DI LADY V., da poco ristampato negli Oro, rimarrà probabilmente spiazzata scoprendo che questo romanzo malizioso, spensierato e birichino è anch’esso opera sua! Però vi garantiamo: se lo provate, non ve ne pentirete ;-)
Jane Higgenbothem è una ragazza tranquilla, a modo e per bene, con solo una piccola debolezza: ha una vera passione per l’arte, e per la scultura in particolare. E quale miglior modello per le sue opere di Ransom Quincy, l’affascinante marchese di Blackburn, lo scapolo più ambito d’Inghilterra, di cui lei è segretamente innamorata? Jane decide così di immortalare le sue perfette sembianze in una statua in stile greco classico – un nudo, chiaramente. Una statua di cui Lord Blackburn non sa l’esistenza, finché una sera non viene esposta in pubblico, di fronte a mezza Londra, mettendolo in un terribile imbarazzo e facendo di lui lo zimbello del ton. Lo scandalo è tale che Jane è costretta a riparare in campagna da una zia, in disgrazia, e sicuramente destinata allo zitellaggio – finché, anni dopo, lei e il marchese inaspettatamente si incontrano di nuovo…
PS: se pensate che la ragione dell’imbarazzo del marchese sia il fatto che è stato rappresentato nudo, vi sbagliate. C’è un altro “piccolo” problema, ben peggiore, che però non vi anticipiamo per non sciuparvi il divertimento – vi diremo solo che ha a che fare con una foglia di fico…
NE "I ROMANZI EXTRA PASSION" ESCONO :
3. Jess Michaels - PIU' DI UN DESIDERIO (Everything Forbidden)
Miranda Albright ha solo diciotto anni quando assiste, casualmente e inosservata, a un ardente incontro amoroso. Lui è l’impenitente libertino Ethan Hamon, conte di Rothschild, e nel suo giardino si sta dando da fare con una delle sue amanti. Miranda li osserva incantata: anche lei vorrebbe provare una passione così intensa. Due anni dopo, quando i debiti minacciano di mandare sul lastrico la sua famiglia, la ragazza si rivolge proprio a lord Rothschild nel tentativo di assicurare un futuro alle sorelle. La richiesta è di patrocinare il loro debutto in società e Miranda in cuor suo confida che lui pretenda in cambio qualcosa… di molto passionale
Ambientazione: 1817 (periodo regency)
Grado di sensualità: estremo (burning)
Nota di MarchRose: Come sa chi ci segue da un po’ di tempo, abbiamo già parlato diffusamente di Jess Michaels (che, lo ricordiamo, è lo pseudonimo sotto cui Jenna Petersen scrive romanzi erotici), tant’è vero che potete già trovare la recensione di PIÙ DI UN DESIDERIO sul nostro blog, visto che l’abbiamo letto in lingua originale. Anzi, potete già trovare le recensioni di tutti quanti i libri che compongono la serie!
PIÙ DI UN DESIDERIO INFATTI è il primo romanzo della serie dedicata alle sorelle Albright, composta come segue:
1- PIÙ DI UN DESIDERIO (Everything Forbidden) – protagonisti la sorella maggiore, Miranda Albright, e Ethan Hamon, conte di Rothschild – potete trovare la ns. recensione del romanzo qui: http://romancebooks.splinder.com/post/22683946
2- Something Reckless – protagonisti Lady Penelope Norman e Jeremy Vaughn, duca di Kilgrath - potete trovare la ns. recensione del romanzo qui: http://romancebooks.splinder.com/post/22998660
3- Nothing Denied – protagonisti Beatrice Albright e Gareth Berenger, marchese di Highcroft – potete trovare la ns. recensione del romanzo qui: http://romancebooks.splinder.com/post/23116881
più un romanzo di spinoff:
- Taboo – protagonisti Cassandra Willows e Nathan Manning, conte di Blackhearth - potete trovare la ns. recensione del romanzo qui: http://romancebooks.splinder.com/post/23296779
Per chi temesse di sciuparsi troppo la sorpresa leggendo già ora la recensione del libro, anticipiamo solo che si tratta di un romanzo decisamente erotico, che tratta in modo inusuale il tema “classico” del libertino cinico ed incallito che si trova spiazzato di fronte ad una fanciulla innocente, coraggiosa ed appassionata. Infatti, contro ogni aspettativa, Miranda accetta lo scandaloso patto che Ethan le propone per salvare la sua famiglia dai debiti: e cioè diventare per tre mesi la sua amante, sempre pronta e disponibile a fare tutto quel che lui vorrà. Ma come spesso succede in questi casi, il loro accordo “d’affari” prenderà presto una piega ben diversa…
4. Robin Schone - LEZIONI DI PIACERE (The Lady's Tutor)
Sposata molto giovane a un uomo scelto dal padre, Elizabeth Petre incarna l’ideale della gentildonna inglese: madre premurosa e moglie devota. Peccato che si ritrovi anche intrappolata in un matrimonio senza amore e senza passione. Decisa a sentirsi desiderata pur restando fedele al marito, che invece la tradisce, Elizabeth progetta di sedurlo. E c’è solo un uomo che può insegnarle tutti i segreti dell’amore: Ramiel Safyre, figlio di una contessa e di uno sceicco, educato alla cultura occidentale e ai piaceri orientali. Ma quando le sue lezioni diventano un’irresistibile tentazione, Elizabeth dovrà scegliere tra i propri doveri e un audace quanto sconosciuto desiderio…
Ambientazione: Inghilterra, 1886 circa (epoca vittoriana)
Grado di sensualità: estremo (burning)
*** All About Romance DIK ( Desert Isle Keeper ) ***
*** nominato Romanzo dell’anno (Favorite Romance of the Year) e Storia d’amore più sensuale (Most Luscious Love Story) nel sondaggio di All About Romance del 1999 ***
LEZIONI DI PIACERE è il secondo romanzo pubblicato da Robin Schone, dopo “Awaken, My Love”, ed è anche quello che l’ha davvero lanciata come scrittrice, conquistando sia pubblico che critica.
LEZIONI DI PIACERE è un libro stand-alone, a cui è debolmente collegato il racconto "A Man And A Woman", che fa parte dell’antologia “Fascinated”, a cui oltre alla Schone hanno partecipato Thea Devine, Susan Johnson e Bertrice Small. Più che un sequel, si potrebbe definire un racconto di spin-off, in quanto racconta la storia di uno dei personaggi minori di LEZIONI DI PIACERE, cioè Connor/Muhamed.
Per chi temesse di sciuparsi troppo la sorpresa leggendo già ora la recensione del libro che abbiamo pubblicato qualche tempo fa (eccovi il link: http://romancebooks.splinder.com/post/19001262 ), anticiperemo che si tratta di una storia che incarna una delle fantasie segrete di parecchie di noi. Chi, infatti, non si è mai incantata a sognare dell’Oriente misterioso ed esotico, e dei suoi affascinanti, appassionati sceicchi arabi?
In realtà Ramiel Devington, Lord Safyre, è un arabo solo a metà, essendo nato da una relazione tra una cortigiana inglese ed uno sceicco: ma è cresciuto in Arabia, quand’era appena adolescente ha ricevuto in dono dal padre un harem tutto suo, e ha imparato molto presto come dare piacere ad una donna. Elizabeth Petre, da parte sua, è una lady inglese che sa che suo marito da tempo ha una relazione, e se ne attribuisce tutta la colpa, visto che, dopo due gravidanze, pensa di essere ormai poco attraente ed incapace di attrarlo sessualmente. E chi, se non Ramiel, vista la sua esperienza, può darle i consigli giusti per recuperare la situazione?
Quando avrete letto il romanzo, se volete divertirvi potete testare la vostra conoscenza della storia di Elizabeth e Ramiel con il quiz che trovate sul sito dell’autrice, qui http://www.robinschone.com/page/tlt_quiz.htm
Per conoscere meglio Robin Schone, potete leggere l’intervista che l’autrice ci ha rilasciato qualche tempo fa, a questo link:
http://romancebooks.splinder.com/post/9999264
Uscite del prossimo mese - Maggio 2011:
ROMANZI
955 - Victoria ALEXANDER - Un amore a cui credere (Believe)
956 - Eloisa JAMES - Il ritorno del duca (When the Duke Returnes)
957 - Caroline LINDEN - Non solo un bacio (A View to a Kiss)
958 - Lisa KLEYPAS - Cuore a cuore (Midnight Angel)
ROMANZI PASSIONE
51 - Pam ROSENTHAL - Sulla bocca di tutti (The Edge of Impropriety)
52 - Elizabeth HOYT - Inattese seduzioni (To Seduce a Sinner)
ROMANZI DARK PASSION
15 - Donna Lea SIMPSON - Dentro la notte (Awaiting the Night)
16 - Susan SQUIRES - Sarò la tua cura (One with the Night)
Untitled
RECENSIONE: RAZIEL, di Kristina Douglas
Publisher/editore: Pockets book
Publication date/data di pubblicazione: 2011
Genre and setting / Genere e ambientazione: paranormale-urban fantasy
Format/formato: paperback
Sensuality rating/livello di sensualità: caldo (warm)
Edizione italiana: inedito in Italia.
Rating/voto: 7,5/10
Collegamenti con altri libri/connections with other books:
primo libro della serie FALLEN , ad oggi così composta:
- Raziel
- Damon ( in uscita per maggio 2011 )
"Sei morta" non è proprio quello che Allie Watson vuole sentirsi dire. Purtroppo invece spiega perfettamente la situazione in cui si trova, ed è il motivo per cui quel bellissimo, oscuro e angelico uomo la conduce in una terra strana e nascosta. L'ultima cosa che Allie ricorda è il passo compiuto fuori dal marciapiede di fronte all'incrocio degli autobus mentre ora si ritrova circondata da angeli meravigliosi con l'inquietante gusto per il sangue che non la vogliono affatto intorno a curiosare nel loro mondo. Sicuramente non era questa l'idea del Paradiso che Allie aveva in mente. Raziel non è sicuro del motivo che l'ha spinto a salvare Allie dalle fiamme dell'inferno, contravvenendo agli ordini di Uriel. Ma quella donna gli ha instillato una brama che non provava da secoli. Adesso i Caduti devono fronteggiare la rabbia divina causata dalla sua disubbidienza e incolpano Allie dell'avanzare terribile dei Nephilim alle porte del loro regno fino ad allora protetto. Affrontando sfide impossibili, i due devono cooperare per sopravvivere. Raziel farà tutto ciò che è necessario per difendere il suo amore contro le forze dell'oscurità, perchè Allie potrebbe essere l'unica ancora di salvezza dei Caduti.
"What's your job?" He looked blank. "I've forgotten..."
..."I'm a writer. A novelist."
"Maybe that explains why you were going to hell," Raziel said in a wry voice.
" Che lavoro fai?" Appariva assente. " Me ne sono dimenticato"
"...Sono una scrittrice. Di romanzi"
" Forse questo spiega perchè stavi per andare all'inferno" disse Raziel in tono beffardo.
Lo ha rivelato lei stessa quando l'abbiamo ospitata nel nostro blog, inutile quindi tenerlo ancora nascosto. Kristina Douglas è lo pseudonimo di Anne Stuart, l'autrice che occupa nel mio cuore e nella mia libreria un posto davvero speciale e che sperimenta con questo romanzo nuovi lidi, popolati da angeli bevitori di sangue che rifiutano di definirsi vampiri. Questo primo libro della serie chiamata Fallen si presenta di riscaldamento, di rodaggio non solo per la posa in opera della struttura narrativa (in questo caso piuttosto complessa, in quanto la Douglas attinge alla letteratura biblica con rivisitazione personalissima delle relative icone) ma anche perché ho avuto come la sensazione che fosse l’autrice stessa ancora intenta a prendere le misure ad un genere nuovo per lei. Narrazione in prima persona con punto di vista multiplo e tanta ironia caratterizzano tutto il libro. A brillare maggiormente è la protagonista femminile, Allie, credibile e pervasa da un’ironia deliziosa, prepotentemente carismatica, tanto da arrivare persino ad oscurare il protagonista maschile, Raziel, un po’ troppo granitico e statico. Le prime duecento pagine soffrono di un ritmo lento, impregnate dell’aspettativa per gli eventi che seguiranno e la Douglas sembra essersi divertita molto a giocare con la personalità di Allie adagiandosi (forse un po’ troppo) sull’eroina femminile. La svolta arriva però a metà libro: il ritmo si vivacizza, l’eros si accende potente e le atmosfere si venano di striature horror-splatter con qualche piccolo colpo di scena ed un tocco di drammaticità. Se conoscete Anne Stuart dimenticate tutto quello che avete letto fino ad oggi (lo consiglio caldamente): l’autrice ama giocare con la sua doppia identità e lo dimostra in questo libro in cui troverete poco o nulla della Stuart come siete state abituate fino ad oggi.
Se da una parte mai e poi mai vorrei leggere una sua dark story in prima persona, perché trovo che le impedirebbe di muoversi all'interno di quegli psicologici labirinti di specchi che è bravissima a creare, dall’altra ho trovato la tecnica perfetta invece per dare smalto al carisma molto forte di Allie. Con Raziel purtroppo non ha sortito lo stesso effetto, ma confido molto nel fatto che il protagonista maschile sia un prototipo da affinare, e mai come con questo personaggio dovete fare tabula rasa di tutti i dark heroes di cui avete sentito parlare o che avete letto, perché alcuni cardini stuartiani sono stati decisamente divelti.
Ecco quindi servito un paranormale che forse in fondo non rappresenta nulla di nuovo nel panorama relativo, ma che mi piace pensare abbia davvero del potenziale, fantasticando soprattutto sul protagonista della storia in arrivo a maggio e che già in questo libro di apertura si è presentato duro e tormentato (il lupo perde il pelo ma non il vizio), sicuramente è una serie da tenere sott'occhio.
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LE WALLFLOWERS DI LISA KLEYPAS DIVENTANO UN FUMETTO
Che i giapponesi fossero un passo avanti in molte cose è cosa nota, come si sa che i manga (fumetti) e gli anime (cartoni animati) vengono tenuti in altissima considerazione dal popolo nipponico e non sono relegati a mero prodotto per l'infanzia, come invece avviene dalle nostre parti. Per chi non lo sapesse infatti da anni lì vengono pubblicate le trasposizioni a disegni di moltissimi prodotti romance della Harmony chiamati manga romance josei ovvero fumetti per donne adulte con contenuti romantici e passionali. A ulteriore testimonianza dell'importanza che il Paese del Sol Levante dà al nostro genere preferito, c'è la notizia della recente pubblicazione di una serie di volumetti che ripropongono le avventure di Anabelle, Lilian, Evie e Dasy ovvero le quattro zitelle rese celebri da Lisa Kleypas. Lei stessa lo ha annunciato orgogliosa sulla sua pagina Facebook augurandosi, come noi ovviamente, che il fumetto arrivi presto anche dalle nostre parti. Per ora però ci dobbiamo accontentare della copertina perché ancora nessuna casa editrice americana si è fatta avanti per comprare i diritti della serie. Essendo d'altrocanto un prodotto assai recente bisogna dare tempo al tempo e mantenere forte la speranza...pertanto incrociamo le dita! Nel frattempo in Giappone pare che se la serie dovesse avere il successo sperato sia pronto anche un cartone animato o addirittura un Live-action, ovvero un vero e proprio telefilm con attori in carne e ossa...non c'è che dire: sono proprio forti questi giapponesi...in questo senso dovremmo decisamente prendere esempio.
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ESCE IN LIBRERIA SOULLESS- UN’AVVENTURA DI ALEXIA TARABOTTI ( Soulless ), di Gail Carriger, EDIZIONE BALDINI CASTOLDI DALAI.
Nella Londra di fine Ottocento, uomini, vampiri e lupi mannari hanno imparato a convivere, ma questo non vuol dire che l’esistenza della giovane Alexia Tarabotti non sia piena di problemi. Innanzitutto non ha un’anima, un bello svantaggio se si vuole trovare marito. Suo padre è morto e, per aggiungere sfortuna alla sfortuna, era pure di origine italiana! Quando un vampiro l’aggredisce uno sgarbo imperdonabile all’etichetta e lei lo uccide con il suo inseparabile ombrellino parasole, le cose sembrano davvero precipitare: la regina Vittoria in persona manda l’inquietante Lord Maccon (un lupo mannaro volgare e trasandato) a svolgere le indagini. Ma non è finita: la popolazione di vampiri di Londra inizia a essere misteriosamente decimata, e tutti sembrano ritenere Alexia colpevole. Chi vuole incastrarla? Riuscirà la ragazza a sfruttare a proprio vantaggio l’impermeabilità ai poteri soprannaturali di cui gode essendo senza anima? O i suoi guai non sono ancora finiti? Senz’anima incrocia paranormal romance e romanzo vittoriano, steampunk e storie di vampiri. Londra non è mai stata così divertente.
Nota di Paige79: Nell’edizione originale il romanzo viene presentato come "una commedia di classe ambientata nella Londra Vittoriana, piena di Licantropi, Vampiri, dirigibili e sale da tè“. E il New York Times lo commenta così: «Soulless ha tutto il delicato charme di un parasole vittoriano e tutta la forza pungente di un parasole segretamente rinforzato con ottone ed abilmente maneggiato. Estasiante.»
Certamente quindi un romanzo originale e che susciterà grande interesse e curiosità nelle lettrici, molte delle quali lo attendono da tempo; tra l'altro è il primo di una serie (The Parasol Protectorate Books) così composta:
1 - SOULLESS
2 - Changeless
3 - Blameless
4 - Heartless (in uscita negli USA a luglio 2011)
5 - Timeless (in uscita negli USA nel 2012)
Gail Carriger ha esordito con SOULLESS, primo romanzo con protagonista Alexia Tarabotti, inserito da «Publisher’s Weekly» nella lista dei migliori libri del 2009. Un successo consolidato dal secondo e dal terzo volume della serie, Changeless e Blameless, di prossima pubblicazione per BCD. E’ una donna davvero unica, con una smodata passione per l’epoca vittoriana e i parasoli, in una parola: adorabile!
Il suo sito è: http://gailcarriger.com/ .
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ESCE IN LIBRERIA INFINITY, di Sherrilyn Kenyon, EDIZIONE FANUCCI - COLLANA TEENS INTERNATIONAL.
A 14 anni Nick Gautier, un ragazzo come tanti, vive nel quartiere francese di New Orleans: ama frequentare le cattive compagnie, è attratto dall'illegalità e quello che ha imparato nella vita è frutto degli insegnamenti della strada. Una notte decide di comportarsi onestamente e si rifiuta di rapinare un turista innocente: una scelta che avrà un prezzo molto alto. Nick pensa di essere ormai spacciato e che la sua vecchia squadra non ci metterà molto a mettersi sulle sue tracce... e invece, inspiegabilmente, quella che sembra la fine di tutto si rivela l'inizio di una nuova vita. Kyrian di Tracia non è solo un comandante macedone a caccia di spietati demoni, è un Dark Hunter, e grazie a lui Nick si mette in salvo e conosce un mondo di cui non ha mai immaginato l'esistenza. I nuovi nemici fanno sembrare quelli vecchi dei veri incapaci: si tratta di uccidere o essere uccisi, e Nick, nato dalla parte sbagliata, trova dentro di sé una forza inaspettata e inizia a lavorare per i non-morti che popolano il suo quartiere. Il tempo stringe, e a lui non resta che trovare qualcuno disposto ad aiutarlo nella difficile battaglia contro i demoni che non risiedono dentro di lui. Nick stava proprio per tornare al club quando sentì uno strano rumore provenire dal vicolo. Sembrava un cane... No, era lo stesso suono che aveva sentito fuori dalla casa di Kyrian, prima. Il suono degli zombi che gli davano la caccia...
Nota di Paige79: E’ il primo romanzo della serie “Chronicles of Nick”, una trilogia YA spin-off della serie “Dark Hunters” (il protagonista Nick appare infatti anche in questa serie)
Questa nuova trilogia si compone di:
1) Infinity (Infinity)
2) Invincible (previsto in America per marzo 2011)
3) Inevitable
L’autrice ha presentato così il suo romanzo: “Le cronache di Nick raccontano il passato di Nick. Nel romanzo scoprirete diverse sorprese che non voglio anticipare, ma andando avanti vedrete che ogni dettaglio, anche quello più insignificante, troverà un senso. Capirete anche la vera natura di Nick e il motivo per cui continua a odiare Acheron. Ma dovrete portare pazienza..”
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ESCE IN LIBRERIA L’ADULTERA ( The Adultress ), di Noëlle Harrison, EDIZIONE MONDADORI - COLLANA OMNIBUS STRANIERI.
Tre voci narranti si alternano raccontando le loro rispettive storie che si svolgono in epoche diverse, ma tutte accomunate dal tema dell'adulterio. Nicholas fugge dal suo matrimonio e soprattutto da una moglie infedele e si rifugia in un vecchio cottage nella selvaggia natura irlandese. Deluso dalla vita, si dedica al restauro di questa casa che sembra parlargli, è come se lui sentisse delle voci e di tanto in tanto avvertisse la presenza eterea di una donna del passato che sembra intrappolata nel rimpianto. Lo stesso cottage è stato abitato all'inizio degli anni Quaranta da June Fanning, una donna inglese rimasta sola dopo che il marito è partito per la guerra. La sua lontana vicenda si mescola a quella di Nicholas. E tra loro prende forma il racconto di una terza misteriosa persona, un'adultera. Chi è questa donna? I tre destini si intrecciano finché grazie a una serie di indizi, viene svelata la sua identità e Nicholas comprende finalmente cosa non ha funzionato nel rapporto con la moglie amata e cosa deve fare per riprendere in mano la propria vita.
Nota di Paige79: Noëlle Harrison è nata a Londra negli anni '60 da una madre irlandese.
Ha passato la giovinezza nel Surrey, nel Berkshire, e Buckinghamshire, dove la madre lavorava come casalinga.
Noëlle ha cominciato a scrivere sceneggiature nei primi anni '90. Si è trasferita a Dublino nel 1991 e poco dopo ha creato la compagnia Aurora, lavorando con attori, artisti e registi.
Tra i suoi romanzi, UNA PICCOLA PARTE DI ME e ORA RICORDO.
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QUAL E’ IL VOSTRO LIMITE?
by Maet
Qualche mese fa ha debuttato in libreria Lora Leigh e con lei il romance erotico, e quasi in contemporanea in edicola la nuova collana burning Extra Passion della Mondadori. Pur senza sensazionalismi, entrambi rappresentano un passo importante in quello che sembrava oramai un campo quasi immobile nell’ambito della narrativa sentimentale italiana. Non che non siano mai stati pubblicati romanzi erotici ovviamente, ma il romance erotico è altro, e rappresenta un’evoluzione e insieme un nuovo filone del classico rosa. Se nei paese anglosassoni questa è una tendenza già presente dagli anni novanta, direttamente o indirettamente, da noi si è affermata solo ultimamente con un conseguente cambio nei gusti delle lettrici. Quello che dieci o anche cinque anni fa sembrava impossibile od eccessivo, ora viene accettato ed in molti casi anche preteso, quasi che il confine del lecito o dell’illecito si fosse spostato molto più avanti.
Siamo passati da casti baci od abbracci appassionati, ma abbastanza pudici, a congiungimenti forsennati, al limite del ginnico, spesso molto fantasiosi, in luoghi pubblici, in circostanze particolare, con cadenza almeno giornalieri di tre o quattro rapporti. L’eroine ingenue o svenevoli, hanno lasciato il posto a protagoniste forti e sicure di sé anche riguardo al proprio corpo ed ai propri desideri sessuali. Donne che vogliono: prendere e dare. Donne che non sono passive, che sono aperte alla sperimentazione e al piacere. Donne che esigono uomini alla loro altezza anche e soprattutto come amanti.
Sì perché ogni pretesa di nobili ed elevati sentimenti si infrange su questo scoglio: se l’eroe non è un bravo compagno di letto― resistente, audace, esperto e generoso― non ci fa sognare. Non c’è atto romantico che tenga, non c’è gesto eclatante che regga, il protagonista deve farci venire le ginocchia molli, sudare i palmi delle mani, battere forsennatamente il cuore, provocarci quel languore particolare nello stomaco. In breve, farci sentire veramente femmine.
Le scrittrici si stanno sbizzarrendo sempre più per alzare il tasso di sensualità e rendere questi uomini sempre più maschi, ma allo stesso tempo teneri e un poco fragili. Allora vi chiedo: voi cosa siete disposte ad accettare per sentire il fuoco sulla pelle? Certo, l’emozione viene prima di tutto, ma spesso passa anche attraverso sensazioni forti che giungono anche inattese e che possono derivare da una descrizione o da una situazione particolarmente intriganti.
Che ne pensate dei menage? Due uomini ed una donna, anche solo a livello fantasmatico, lo accettereste? E due donne ed un uomo? Il voyerismo? Un lieve bondage? Assistere a del sesso di gruppo? La sottomissione, sia essa psicologica o fisica? L’autoerotismo?
Ad alta voce, forse, nessuna confesserebbe le proprie fantasie segrete, eppure queste esistono, potenti e multiformi, soprattutto nelle donne che se ne nutrono in misura maggiore rispetto agli uomini. E che vengono spesso appagate attraverso la lettura, di frequente come fosse un godimento illecito.
Dunque qual è il vostro limite, se lo avete? Dove volete che un romanzo si fermi? O fin dove vi piacerebbe che arrivasse e ancora non lo ha fatto?
Le timide o le riservate, che vorrebbero rispondere ma magari si sentono un poco imbarazzate, possono commentare anonimamente…
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RECENSIONE: LADRO DI SOGNI (Thief of dreams), di Mary Balogh
Anno: 1998
Pubblicato in Italia da: Arnoldo Mondadori, prima edizione nella serie I ROMANZI, 1999; seconda edizione nella serie I ROMANZI ORO, luglio 2009
Formato: paperback
Livello di sensualità: warm (caldo)
Genere: storico
Ambientazione: Inghilterra, fine '700 (periodo georgiano)
Voto: 6/10
Il giorno del suo ventunesimo compleanno Lady Cassandra Havelock non sta più nella pelle dalla gioia: essendo maggiorenne e avendo ereditato dal padre la proprietà di famiglia, ora è una donna libera e indipendente, che non ha certo bisogno della guida di un uomo visto che è determinata a dirigere tutto da sola. Potrà quindi decidere liberamente della propria vita, nonostante i suoi apprensivi parenti siano di tutt’altro avviso: vorrebbero infatti che essa si sposasse al più presto e mettesse tutto nelle mani di un marito, cosa che Cassandra non ha la minima intenzione di fare.
Almeno fino a quando non si presenta ai festeggiamenti per il suo compleanno l’affascinante Nigel Wetherby, il quale le racconta di essere stato molto amico di suo padre e che, a furia di sentire parlare della figlia, non ha resistito al desiderio di recarsi di persona a conoscerla.
Per farla breve, in pochi giorni Cassandra capitola davanti alla corte serrata di Nigel e lo sposa, credendo ad un grande amore. Ma poco dopo le nozze si troverà invece a scoprire una dolorosa realtà…
Dalla trama si sarà certamente capito che il romanzo in questione non mi è piaciuto molto, nonostante la Balogh sia una delle mie autrici preferite.
Nonostante due protagonisti affascinanti, credibili e ben costruiti come sempre, non sono riuscita a capacitarmi della volubilità (perché, parliamoci chiaro e schiettamente, questo mi è sembrato in fin dei conti) con cui la protagonista cambia idea da un giorno con l’altro, letteralmente. Dunque:
- Il giorno del suo compleanno è felice e decisissima a diventare una donna libera e indipendente, che non si sposerà mai per non essere sottomessa al volere di un uomo;
- Nello stesso giorno si presenta Nigel, affascinante finchè vogliamo, ma pur sempre un emerito sconosciuto; e nel giro di pochissimi giorni, con un corteggiamento da fidanzatini delle medie, lei capitola innamorata cotta, arrivando al punto di sposarlo in tutta fretta, senza nemmeno farsi delle ovvie domandine (tipo come mai tutta questa fretta se una settimana prima nemmeno ci conoscevamo? Come mai non vuole invitare la sua famiglia? Come mai non ha nemmeno degli amici?);
- Il giorno dopo il matrimonio Nigel le rivela l’inganno ordito ai suoi danni, e ovviamente lei comincia a odiarlo a morte;
- Ma in seguito, dopo varie volte in cui hanno comunque adempiuto con soddisfazione reciproca ai doveri coniugali, capisce di amarlo e quindi decide di ritornare sui suoi passi.
Nel corso della storia cambia idea altre due volte; insomma, troppa volubilità, è vero che in questi romanzi spesso ci sono circostanze che nella vita reale sarebbero impossibili, ma quando si esagera…
Per fortuna, nonostante la sua volubilità, i sentimenti di Cassandra, soprattutto quelli di odio, sono descritti in maniera credibile, in modo da non far precipitare la credibilità del personaggio, ma anzi salvandola.
Nigel, il protagonista maschile, è certamente più credibile e motivato nel suo atteggiamento che presenta un misto di rivalsa, disprezzo per l’uomo che ha causato la sua sfortuna (il padre di Cassandra), e nonostante tutto voglia di amare e proteggere la moglie. La storia del suo passato comunque a me non è apparsa del tutto chiara, e forse qualcosa è stato volutamente lasciato in sospeso dall’autrice (questa almeno è stata la mia impressione personale).
Certamente più toccante la storia e la figura secondaria di Will Stubbs, l’amico di Nigel dall’aspetto bruttissimo ma dal cuore d’oro.
Insomma, spero non me ne vorrete stavolta per aver un po’ bacchettato una delle nostre autrici preferite... ma sarà la deformazione professionale: sono una maestra molto imparziale!
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THE VAMPIRE DIARIES, 2009
Regia di Marcos Siega (4 ep.), John Dahl (1 ep.), Guy Ferland (1 ep.), Kevin Bray (1 ep.), Ernest R. Dickerson (1 ep.) - con Nina Dobrev (Elena Gilbert / Katherine Pierce), Paul Welsley (Stefan Salvatore), Ian Somerhalder (Damon Salvatore), Steven R. McQueen (Jeremy Gilbert), Sara Canning (Jenna Sommers), Zach Roering (Matt Donovan), Candice Accola (Caroline Forbes), Michael Trevino (Tyler Lockwood).
Elena e Jeremy Gilbert, due fratelli adolescenti che vivono nella cittadina di Mystic Falls, perdono i genitori in un tragico incidente d’auto e vengono affidati alla zia Jenna.
In concomitanza con questo avvenimento, a Mystic Falls compare un nuovo arrivato, l’affascinante Stefan Salvatore, che attratto da Elena inizia a frequentarla.
Stefan è dolce e sensibile, e tra i due nasce l’amore, ma Elena non tarda a scoprire il segreto che l’amato nasconde: Stefan infatti è un vampiro, tornato dopo secoli nella città natale da cui mancava dal 1864, l’anno in cui venne vampirizzato insieme al fratello Damon da Katherine, una giovane donna di cui entrambi erano innamorati.
A complicare le cose non solo l’arrivo di Damon - che al contrario del fratello è cinico, indifferente e a tratti crudele - ma pure la graduale scoperta che i due fratelli Salvatore non sono gli unici esseri soprannaturali a Mystic…
E’ andata in onda anche in Italia la prima stagione di questa popolarissima serie tratta dai romanzi di Lisa Jane Smith, che - l’avrete capito - segue il filone della moda inaugurata da Stephenie Meyer col suo TWILIGHT.
Un tipo di prodotto non nuovo quindi, ma a mio avviso molto più intrigante degli altri: io, che non amo particolarmente questo filone (e credo ormai tutti sappiate cosa penso di Edward, Bella & Co…) ho invece seguito con interesse questo telefilm appassionandomi alla vicende dei protagonisti, seppur qualche volta per il risvolto a mio avviso comico tipico di queste storie (ovvero: possibile che tutti i sovrumani si siano concentrati nella stessa piccola cittadina?! Deve essere inquietante scoprire di vivere circondati da vampiri, licantropi, streghe ecc.!).
Devo ammettere che gran parte del fascino della storia sta nel personaggio di Damon, il classico cattivo solo apparentemente perfido, ma che man mano si scoprirà avere un cuore; il bello e maledetto che, dietro a un’apparenza di cinismo e strafottenza, cela un animo debole e sofferente e un amore fedele per il quale combattere.
Al di là del (certo non spiacente) aspetto fisico…. chi non amerebbe un vampiro che attraversa i secoli solo per ritrovare la donna amata (e che, come vedremo, non merita tanta dedizione)?!
Oltretutto è capace pure di una grande ironia, seppure disincantata (e in una puntata motteggia sui colleghi letterari della Meyer…).
Non è un tipo che si apre facilmente ai sentimenti, soprattutto dopo la delusione avuta, man mano però che la storia prosegue si percepisce che è più un tipo d’azione, nel senso che dimostra i suoi sentimenti agendo in favore del fratello e di Elena (qualche volta inconsciamente), pur essendo consapevole del fatto che spesso sarà frainteso.
Ovvio che Stefan, il vampiro fratello e il primo dei due a comparire nella storia, sia presentato come il suo esatto contrario: pur avendo passato le stesse sofferenze de fratello, ha saputo temprare il suo carattere nella lealtà e nella correttezza, mantenendo la sua sensibilità umana al punto da scegliere di non cibarsi di sangue umano ma solo animale; è tranquillo, sensibile, il tipico bravo ragazzo che ogni genitore vorrebbe come fidanzato della propria figlia (tranne per quel piccolo particolare di essere un vampiro). lo scontro tra due caratteri così palesemente opposti è inevitabile e certamente è uno degli elementi più interessanti della storia, in quanto i due giovani interpreti hanno saputo rendere bene non solo i singoli caratteri dei rispettivi personaggi ma anche il modo di interagire fra loro dei due fratelli, nel quale al di là della rivalità si intravede il profondo affetto che li lega.
Forse il triangolo amoroso è un po’ meno interessante, in quanto anche più scontato da un certo punto di vista, ma l’elemento che lo diversifica un po’ è il fatto che l’inconsapevole Elena è la discendente di Katherine, la vampira contesa mezzo secolo prima da Stefan e Damon e che causò la loro trasformazione. Questo fattore per ora è stato significativo solo da questo punto di vista, ma a quanto ho capito nella seconda serie verrà messo in maggior risalto per via dell’influenza che avrà su Elena, personaggio che francamente ho trovato un po’ scipito e statico, poco affascinante, forse anche perché per ora è più vista come pedina o catalizzatore tra i due fratelli.
Soprattutto il fatto che tutto sembra scivolarle addosso con naturalezza, tranne la morte dei genitori: un fratello con problemi di droga, un fidanzato vampiro con relativo fratello vampiro pure lui, la scoperta che molti tra i suoi compaesani sono esseri soprannaturali, comprese le sue due migliori amiche... tolto un po’ di doveroso stupore iniziale, sembra se ne faccia una ragione troppo in fretta. Eh già, del resto sono cose che capitano tutti i giorni, no?
Ben delineati anche i personaggi di contorno, anche se forse ce ne sono troppi e alcuni sembrano pure inutili (a meno che non vengano sviluppati meglio nella seconda stagione).
Atmosfera prevalentemente cupa e dove dominano i colori scuri (nonostante questi vampiri possano vivere anche di giorno, la maggior parte delle vicende si svolge di sera o di notte).
Ora aspetto che venga trasmessa anche in Italia la seconda stagione, che per ovvi motivi (e chi avesse visto l’ultima puntata sa a cosa alludo) promette di essere ancora più interessante.
Speriamo di vederla presto!
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ESCE IN LIBRERIA IL FASCINO DEL VAMPIRO ( Moonshine ), di Alaya Johnson - EDIZIONI NEWTON COMPTON
New York, 1920: i vampiri non sono nati ieri
Zephyr Hollis è un’attivista sensibile ai problemi sociali dei Trasformati e degli Altri e insegna in una scuola serale per disagiati del Lower East Side. Ma girare per le strade di New York a quell’ora può essere pericoloso, e Zephyr, che è figlia di un famoso cacciatore di vampiri, lo sa bene: sotto il cappotto nasconde un coltello a serramanico dalla lama d’argento benedetto per proteggersi dalle creature della notte… Quando uno studente, il misterioso e bellissimo Amir, le chiede di aiutarlo a far fuori un vampiro, un noto boss della mafia del sangue e della droga che infesta la città, lei accetta, pronta a battersi per una nobile causa. Ma presto le cose precipiteranno in una rocambolesca avventura: Zephyr si ritroverà alle prese con un bambino dalla voce angelica che è anche un criminale, e con una banda di vampiri che diffonde e usa una nuova, potente droga al gusto di sangue. E come se non bastasse, deve cercare di resistere al fascino di Amir. Un fascino tenebroso che di umano non ha proprio nulla…
Tra Gangs of New York e True Blood, una seducente storia d'amore, di vampiri e... altri nella New York degli anni Venti
Nelle strade buie di New York la passione è in agguato...
Nota di andreina65: Finalmente (pare!) un libro autoconclusivo. Dopo le saghe interminabili che spopolano il mondo del paranormale urban fantasy e non solo, leggere una storia che ha un inizio e una fine è pura gioia...almeno per me !
«Divertentissimo. Un approccio diverso e del tutto originale alla letteratura sui vampiri.»
Antonio Di Pierro, Il Venerdì di Repubblica
«Zephyr è una splendida protagonista, e la sua spassosa storia con Amir vi farà battere il cuore.»
Library Journal
Alaya Johnson è nata e cresciuta a New York. Laureata in Lingue orientali alla Columbia University, dopo aver scritto una serie di romanzi d’avventura per ragazzi, ha esordito con IL FASCINO DEL VAMPIRO nel tenebroso mondo dell’urban fantasy.
Il suo sito ufficiale è: http://www.alayadawnjohnson.com/
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ESCE IN LIBRERIA I PILASTRI DI CAMELOT ( The Bones of Avalon ), di Phil Rickman - EDIZIONI NEWTON COMPTON
Segreti sepolti da secoli, assassini feroci, amori passionali e il più grande complotto mai ordito contro la grande regina Elisabetta
Il Londra, 1560. Elisabetta Tudor è sul trono da un anno.
John Dee è il giovane matematico e astrologo di corte ed è anche il consigliere più fidato della regina. Molti però sostengono che pratichi le arti occulte e tramano per spodestarlo e allontanarlo da lei. Elisabetta, spaventata dal clima di intrighi e sospetti che minano la stabilità del suo regno e terrorizzata da alcune strane profezie, decide che c’è solo un modo per consolidare il suo potere: riaffermare la nobile discendenza dei Tudor, cioè ritrovare i resti di Re Artù, che la leggenda vorrebbe sepolti nell’abbazia di Glastonbury, la mitica Avalon. Così incarica John Dee di recarsi sul posto e cominciare le ricerche. Ma al suo arrivo nella tetra cittadina di campagna, l’uomo scoprirà che l’abate è stato assassinato e che un terribile segreto si nasconde tra le mura dell’antica abbazia…
A lungo frainteso, condannato come uno stregone, John Dee è un eroe dimenticato dell’Inghilterra elisabettiana. Un uomo troppo grande per la sua epoca.
Nota di andreina65: Elisabetta I Tudor era figlia di Enrico VIII e di Anna Bolena. Chiamata anche la Regina Vergine, perchè non si volle sposare mai, è stata una sovrana indimenticabile, la più amata e la più odiata; ha cambiato il corso della storia d'Inghilterra, che ha governato con pugno di ferro sino alla sua morte dopo quarantacinque anni di regno.
Il suo fascino non conosce fine...
Stregoneria, intrighi di corte e antiche leggende. Tutto il fascino dell’inghilterra elisabettiana in un thriller mozzafiato
«Una storia avvincente, un assassinio feroce, negromanzia, stregoneria… Tutto questo e molto altro in un solo grande libro.»
The Guardian
«Uno straordinario viaggio nel XVI secolo.»
Spectator
«Rickman è uno scrittore geniale, insuperabile creatore di atmosfere.»
The Times
«Non celebriamo a sufficienza i nostri scrittori, è tempo di celebrare Phil Rickman.»
Daily Mail
Phil Rickman è nato nel Lancashire ma vive a Hay-on-Wye, cittadina al confine con il Galles, dove scrive e presenta il programma Phil the Shelf su BBC Radio Wales. È stato più volte premiato come reporter per radio e TV ed è autore di diversi romanzi, tra cui la celebre serie che ha come protagonista la detective Merrily Watkins. Il suo sito è www.philrickman.co.uk
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ESCE IN LIBRERIA IL DIARIO DEL VAMPIRO - SETE DI SANGUE ( Stefan’s Diaries: Bloodlust ), di Lisa Jane Smith (Kevin Williamson e Julia Plec) - EDIZIONI NEWTON COMPTON
La saga che ha ispirato la serie TV The Vampire Diaries, creata da Kevin Williamson e Julie Plec
Elena continua a leggere il diario di Stefan, il suo amore…
Mystic Falls, Virginia, fine Ottocento. La misteriosa Katherine, il primo grande amore di Stefan, lo ha tradito e lo ha trasformato in un vampiro. Ora per Stefan tutto è perduto: la sua vita è distrutta, e la sua anima dannata per sempre. Un tempo, prima che il destino si abbattesse su di loro, lui e suo fratello Damon vivevano spensierati e felici nella lussuosa dimora di famiglia. Ora invece i cacciatori di vampiri attendono in agguato, assetati di vendetta. Non resta che lasciare tutto e fuggire. Un treno li porterà a New Orleans, e lì per i due fratelli inizierà una nuova vita…
Un giorno, tanto tempo fa, molti anni prima di conoscere Elena, la vita dei fratelli vampiri Stefan e Damon cambiò per sempre…
Note di andreina65: Questo libro, che appartiene alla trilogia Stefan’s Diaries, non ha nulla a che vedere con la famosa serie di Lisa Jane Smith, "Il diario del vampiro”, nonostante i protagonisti siano gli stessi, ossia i fratelli Stefan e Damon, ma è il suo prequel basato sulla serie tv omonima, ed è opera degli autori della serie televisiva Kevin Williamson e Julia Plec.
La trilogia è composta da:
- IL DIARIO DEL VAMPIRO - LA GENESI (Stefan’s Diaries: Origins)
- IL DIARIO DEL VAMPIRO - SETE DI SANGUE (Stefan’s Diaries: Bloodlust)
- Stefan’s Diaries: The Craving
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ESCE IN LIBRERIA IL MORSO ( The Bitten ), di L. A. Banks - EDIZIONI DELOS, COLLANA ODISSEA VAMPIRI
La posta in gioco non è mai stata tanto elevata. Eccitazione e tensione sono palpabili in questo quarto romanzo della complessa e sensuale serie di Damali, la cacciatrice di vampiri.
In questo nuovo, stupefacente romanzo della serie Cacciatrice di Vampiri di L.A. Banks, un'indimenticabile scena di seduzione scatena una violenta corsa intorno al mondo e nel regno che si estende sotto di noi.
Damali, che un tempo era solo una pedina, ha ricevuto un nuovo e pulsante potere esclusivo nel venire morsa dal suo amante e straordinario vampiro Carlos Rivera. Ma entrambi sanno che la posta in gioco contro il potente signore dell'oscurita` si e` fatta piu` elevata e un piccolo errore di valutazione potrebbe rappresentare la fine.
L. A. Banks con IL MORSO porta la serie della Cacciatrice di Vampiri a un nuovo e superiore livello. Con l'abilita` di una veterana, L. A. Banks imbocca questa linea narrativae la sviluppa in una classica storia d'amore senza che il suo mondo di oscurita` perda di potenza o di intrigo.
Nota di andreina65: Quarto volume della serie "Vampire Huntress Legend", incentrata sulla cacciatrici di vampiri Damali, che è composta sino a oggi da 13 libri:
- I SEGUACI (Minion)
- IL RISVEGLIO(The Awakening)
- BRACCATO (The Hunted)
- IL MORSO (The Bitten)
- The Forbidden
- The Damned
- The Forsaken
- The Wicked
- The Cursed
- The Darkness
- The Shadows
- The Thirteenth
- Dawn and Darkness
Leslie Esdaile Banks si e` laureata presso l'Universita` della Pennsylvania e ha conseguito anche un Master di Belle Arti presso la facolta` di Arte nei Media e nella Filmografia della Temple University, a Philadelphia. I suoi romanzi del ciclo di Damali Richard, la Cacciatrice di Vampiri, l'hanno consacrata autrice di bestsellers.Vive a Philadelphia, con la famiglia, e sta attualmente lavorando al suo prossimo romanzo. Potete farle visita sul sito www.vampirehuntress.com
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ESCE IN LIBRERIA L'ANGELO DELLA NOTTE. IL TEMPO DELLE TENEBRE ( Shadow’s Edge ), di Brent Weeks - EDIZIONI NEWTON COMPTON
Quando scende la notte, nulla può fermare Kylar Stern
Kylar Stern ha deciso di abbandonare la sua vita da sicario. Durzo Blint, il leggendario maestro al quale deve tutto, e Logan, il suo migliore amico, sono morti, sconfitti dal potente Re Divino. Ora Kylar vuole lasciarsi alle spalle la via delle tenebre e ricominciare da capo: una nuova città, una nuova professione e una nuova famiglia, con la sua amata Elene, che spera di convincerlo a vendere la sua spada magica compagna di tante avventure. Ma più il tempo passa più Kylar si accorge che gli manca qualcosa, spesso di notte non resiste alla tentazione di tornare a volare sui tetti della città… E presto il passato bussa alla sua porta. Quando scopre che Logan potrebbe essere vivo e che forse si sta nascondendo, Kylar si trova di fronte a una scelta dolorosa: rinunciare per sempre al mondo delle tenebre per vivere in pace con la sua nuova famiglia o rimettere in gioco tutto e accettare l’ultima, sanguinosa sfida?
Note di andreina65: Secondo volume della serie chiamata “the Night Angel Trilogy” così composta:
- L’ANGELO DELLA NOTTE - LE VIE DELLE TENEBRE (The Way of Shadows)
- L'ANGELO DELLA NOTTE.IL TEMPO DELLE TENEBRE (Shadow’s Edge)
- Beyond the Shadows
Il secondo episodio di un’appassionante serie fantasy tradotta in tutto il mondo
«Kylar è un personaggio grandioso!»
Fantasy Book News and Reviews
«Uno dei più bei libri fantasy che abbia mai letto, pieno di splendidi personaggi, continue rivelazioni e con un finale del tutto inaspettato.»
Dragons, Heroes and Wizards
«Questa serie porta nuova linfa al genere fantasy.»
The Beezer Review
«Nei libri di Brent Weeks può succedere di tutto, e tutto quello che succede vi sorprenderà.»
Graeme’s Fantasy Book Review
Brent Weeks è nato e cresciuto in Montana. Dopo aver conseguito la laurea all’Hillsdale College, si è dedicato per qualche tempo all’insegnamento ma ha ben presto scoperto la sua vera vocazione. Oggi è scrittore a tempo pieno e vive in Oregon. IL TEMPO DELLE TENEBRE è il secondo capitolo di una trilogia di grande successo, iniziata con LA VIA DELLE TENEBRE, a lungo nella lista dei bestseller del «New York Times» e finalista ai premi David Gemmell Legend for Fantasy e al Compton Crook Memorial. Potete leggere di lui sul sito www.brentweeks.com .
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DIRETTAMENTE DALLA VOSTRA INFILTRATA IN LIBRERIA (IN PILLOLE)
Maggio è notoriamente un bel mese: non fa eccessivamente caldo, le giornate sono assolate e iniziano ad allungarsi, cominciano le prime gite fuoriporta.... e questo Maggio insieme agli uccellini e alle api ronzeranno in libreria un sacco di novità: tra queste una in particolare che merita assolutamente di essere segnalata:
ARDE LA NOTTE, J.R. WARD, Rizzoli HD
Caldwell, NY: Jim Heron, già militare in Iraq, è tornato sulla Terra come angelo caduto, arruolato nella lotta millenaria in corso tra angeli e demoni in cui la posta in palio è la salvezza dell’umanità. Jim ha il compito di salvare sette anime da ciascuno dei sette vizi capitali. In questo secondo romanzo della serie, il suo vecchio commilitone Isaac Rothe è diventato un pugile clandestino, ed è arrestato per tentato omicidio. Mentre Isaac si innamora della splendida Grier Childe, avvocato d’ufficio, e si nasconde dal suo antico superiore, Mathias, che vuole eliminarlo, in un crescendo di mistero, thriller e romance Jim dovrà ancora sfidare la demone Devina: per la salvezza di quale anima?
Dopo i vampiri tornano gli angeli della nostra beneamata Ward con il secondo volume della saga "Angeli Caduti" appunto, che in Italia ha già visto la pubblicazione da parte di Mondolibri e fella stessa Rizzoli cheha preso in mano le redini, diciamo così, di questa nuova serie e ne continuerà la pubblicazione in esclusiva.
La serie, ambientata sempre a Caldwell (NY), racconta le storie di persone "comuni" aiutate da angeli caduti che devono riscattare le proprie ali insieme alle anime di donne e uomini perduti e provati dalla vita.
Se avete letto il primo saprete di certo che lo stile è lontanissimo dalla piu' celebre serie de "La confraternita del pugnale nero" e se non lo avete letto potete trovare un approfondimento sul primo volume qui: http://romancebooks.splinder.com/post/21390098
La serie, ancora in lavorazione dall'autrice che non ci fornisce un ipotesi su quanti volumi scriverà, è per ora così composta:
- Le strade del desiderio (Covet), ripubblicato poi da Rizzoli con il titolo "Io Voglio"
- Arde la notte (Crave)
Personalmente mi auguro decidano di cambiare titolo nella traduzione italiana, ma questa è solo una mia speranza. Il libro costerà 19€, un prezzo non proprio abbordabile che è leggermente aumentato rispetto al primo volume.
Molte altre novità sono attese per Maggio e meritano un approfondimento, perciò vi aspetto nella prossima infiltrata insieme alla Kenyon, alla Frost e con una piccola sorpresa...
Paola.
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ARTE E ROMANCE: I Balli di Renoir
Durante i secoli molte sono state le rivoluzioni nel mondo della’arte che hanno cambiato i canoni fino ad allora apprezzati dal pubblico, sicuramente però quella più conosciuta al mondo è stata quella operata dai pittori impressionisti. L’impressionismo fu un movimento pittorico nato in Francia nella seconda metà dell’Ottocento che si basava sullo studio della realtà, le sue sensazione visive, emozionali e fisiche. Il pittore non doveva dipingere più nella sterilità del suo studio ma doveva ritrarre i suoi soggetti dal vivo, en plain air, per cogliere tutte le impressioni possibili, gli effetti della luce sui soggetti, la realtà nella sua pienezza. Tra i tanti nomi che hanno arricchito il meraviglioso bagaglio di questa inimitabile corrente artistica sicuramente Renoir è uno dei più illustri: il suo amore per le donne, la vita, la sua città e la natura ne fanno uno degli interpreti più sensibili, non solo dell’Impressionismo, ma anche della sua stessa epoca. Nella serie dei Balli (1883- Museo D'Orsay)Renoir ci ha lasciato uno splendido ricordo della vita mondana del suo tempo e della sua Parigi ma non solo. Le tele, dipinte più o meno a grandezza naturale per dare la sensazione allo spettatore di trovarsi nel quadro, propongono due momenti: il primo un Ballo in città e il secondo un Ballo in campagna. Quello in città evoca tutta la compostezza di una coppia ad una serata mondana, la postura dei protagonisti elegante e composta, i loro abiti, l'ambientazione di lusso apprezzabile nel pavimento luminoso e nelle maestose colonne sullo sfondo. Anche i modelli che posarono per esso facevano parte delle movimentate serate parigine, lui è Paul Auguste Lothe, un caro amico di Renoir, lei è la bellissima Suzanne Valadon, modella di numerosi artisti e lei stessa pittrice. In quest'opera la donna era incinta di alcuni mesi di quello che un giorno sarà il pittore Maurice Utrillo ma di questa particolare condizione lo spettatore non coglie nulla tale è la compostezza dell'immagine. Il secondo quadro invece è ben diverso, ritrae un Ballo in campagna e si contrappone alla prima tela in numerosi dettagli: i colori vivaci e non freddi, le pose dei due protagonisti più sciolte, i vestiti meno formali e lo sfondo bucolico e caldo, ma sopratutto cambia lei, il personaggio femminile del quadro. Se infatti a fare da modello per il ballerino sarà sempre Lothe la donna qui altri non è che la voluttuosa Aline Charigot, a lungo modella di Renoir, che diventerà poi sua moglie. Sarà una storia intensa e lunga la loro, coronata anche dalla nascita di tre figli. L'amore e la passione che si legge sul volto della donna non sono infatti per il suo compagno nella danza ma per il pittore che la ritrae e che ricambiando quel sentimento la immortala evidenziando il suo sguardo languido, le sue forme prosperose che tanto amava, la gioia di vivere di questa donna che gli restò accanto per tutta la vita. Quello che mi ha sempre colpito degli impressionisti è la loro capacità di trasmettere la realtà con le sue sfumature di luce, i toni pastosi che crea quando si riflette sugli oggetti, qui invece c'è di più, c'è il sentimento, l'amore e la passione di due persone che corrono dall'uno all'altro e che si rifrangono, fissati per l'eternità, nei colori caldi e intensi di un dipinto immortale.
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ESCE IN LIBRERIA SPELLS , di Aprilynne Pike, EDIZIONE SPERLING & KUPFER.
È iniziata l'estate, ma la vita di Laurel non è più la stessa. Ora che sa di essere una fata, non può certo ignorare le sue responsabilità nei confronti del regno di Avalon. Ecco perché, quando viene convocata dall'Accademia delle fate per un corso intensivo di magia, decide subito di partire. Ad Avalon, Laurel potrà finalmente essere se stessa. Imparerà gli incantesimi che le permetteranno di difendere le porte segrete del regno dal temibile Jeremiah Barnes, realizzando cosi il suo destino. Ma tornare ad Avalon significa molto di più. Significa rimettere in discussione tutto e ferire la persona che più ama al mondo, il suo dolcissimo fidanzato umano, David. Perché lì rivedrà Tamani. Sono passati molti mesi dal loro ultimo incontro, e Laurel crede di averlo dimenticato. Però, quando lui la stringe di nuovo tra le braccia, professandole amore eterno, dentro di lei si risvegliano emozioni inebrianti, emozioni molto diverse da quelle che prova con David. Ancora una volta contesa tra due mondi, e tra due ragazzi tanto differenti quanto irresistibili, Laurel dovrà compiere una scelta dolorosissima, che forse le spezzerà il cuore per sempre. Ma la salvezza di Avalon è appesa a un filo e per Laurel è giunto il momento di decidere: qual è davvero il suo posto, tra gli umani o tra le fate? E con chi sarà il suo futuro, con il tenero David o con l'affascinante Tamani?
Nota di Paige79: E’ il secondo romanzo della serie WINGS, composta da:
- Wings, 2009
- Spells, 2010
- Illusions (previsto, in America, per maggio 2011)
- Romanzo finale (ancora senza titolo).
Rispetto al primo romanzo, la trama amorosa si arricchisce del cosiddetto “terzo incomodo”, presentandoci quindi un triangolo amoroso, con tutto ciò che ne consegue… per il resto, come per il precedente libro
Intanto, la Disney ha già acquistato i diritti cinematografici e sta progettando la realizzazione di un film tratto dal romanzo, che dovrebbe avere come protagonista Miley Cyrus.
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ESCE IN LIBRERIA RADIANT SHADOWS - SUBLIME OSCURITA’ ( Radiant Shadows ), di Melissa Marr, EDIZIONE FAZI.
Le più grandi passioni amorose sono da sempre condannate ad affrontare ostacoli insormontabili e quindi destinate a difficoltà di ogni genere prima di poter trovare compimento. Eppure conoscere i conflitti che impediscono l'amore tra Ani e Devlin significa addentrarsi in un mondo ancora più misterioso e oscuro. Qui l'universo del piccolo popolo, così lontano dagli idilliaci folletti cui ci hanno abituato le fiabe, è governato da regine bellissime e spietate per le quali sedurre o uccidere sono strumenti per uno stesso scopo: dominare. Ecco un intreccio di segreti che serpeggia tra la nostra realtà e una dimensione fantastica in cui l'alternanza tra il giorno e la notte è il frutto dei desideri di un'unica persona, ecco come il capriccio delle fate fa sì che piante solitamente prive di spine possano d'un tratto diventare rovi e graffiare. Ed è qui che la passione amorosa tra Ani e Devlin, tra una ragazza incantevole e ribelle, per metà mortale e per metà essere fatato, e il sicario dell'Alta Corte, sboccerà. Perché i due sono indissolubilmente legati da un destino che li rende allo stesso tempo minaccia e protezione l'uno per l'altra. Ani e Devlin, il cui primo bacio segnerà l'inizio di una catena di avvenimenti di inimmaginabile portata...
Nota di Paige79: è il quarto - e penultimo - romanzo della serie WICKED LOVELY; una storia a tinte forti più violenta, sensuale e oscura rispetto alle precedenti.
I diritti della serie sono stati acquistati dalla Universal Pictures, che sta preparando il film tratto dal primo romanzo della serie (ancora non si sa nulla sul regista o gli interpreti). Ai fan farà piacere sapere che Melissa Marr il 28 marzo sarà a Bologna per incontrare i suoi lettori presso la libreria Feltrinelli. L’incontro è previsto per le ore 18… per chi volesse partecipare!
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ESCE IN LIBRERIA TUTTA LA VITA, di Romana Petri, EDIZIONE LONGANESI.
"Spaltero mi sta aspettando in Argentina, tra poco mi arriva un suo richiamo, e stavolta non me lo lascio scappare pure se all'idea di tanto cambiamento mi pare di morire. Stavolta so che a non cambiare ne va di tutta la mia vita. O trovo il coraggio, o se ne va in malora." Alcina è una donna coraggiosa e fiera che ha paura di una sola cosa: i sentimenti. Tanto che per non esserne sopraffatta si è dovuta costruire una corazza di orgogliosa solitudine. Nel '48 ha trentatré anni e una guerra partigiana alle spalle, e sembra che il suo destino sia ormai quello di vivere per sempre con lo sguardo rivolto al passato, in un continuo parlare coi propri morti e con un cane selvatico. Ma un giorno Alcina riceve una lettera che sull'onda travolgente del ricordo di un unico, lunghissimo bacio le dà la forza di lasciare il suo casolare in Umbria e di partire per l'Argentina. Ad aspettarla c'è Spaltero, un uomo più giovane di lei ma con un carattere forte e sicuro e sempre proiettato verso il futuro. Ma è sufficiente la fragile promessa contenuta nel ricordo di un bacio a spingere a cambiare vita? Basterà la forza dell'amore per resistere al violento irrompere della Storia?
Nota di Paige79: In un'epoca di sentimenti sfilacciati, esili e precari, Romana Petri ha scelto di raccontare in questo romanzo la storia di un amore eterno e indissolubile, al quale il passare del tempo solo aggiunge senza mai sottrarre. I due protagonisti, Spaltero e Alcina, sono già comparsi nel romanzo “Alle case venie”, col quale l'autrice fu finalista al Premio Strega nel 1998.
Il quotidiano “Il Messaggero”, in un suo articolo, definisce il romanzo “la storia di un amore felice, evento raro nella letteratura”.
Cats & Authors - Gatti & Scrittrici
by naan & antonella
Lasciatemelo dire: non siamo di gusti così facili come i nostri presunti “rivali” e non ci teniamo affatto al titolo di “miglior amico dell’uomo”. Senza offesa, ma a volte gli uomini sono piuttosto limitati…
Il nostro ideale è una persona sensibile, intelligente, ricca di fantasia: a dire il vero, conosco solo un genere di bipedi con tutte queste caratteristiche e anche se a volte è un po’ troppo concentrato sul suo lavoro, resta sempre “il miglior amico del gatto”.
Per dimostrarvelo, ecco alcuni esempi, presi per “par condicio”, da entrambi i punti di vista…
AUTORI FAMOSI E... I LORO GATTI
Alexandre Dumas: l’autore de Il Conte di Montecristo aveva un gatto chiamato Mysouff. Mysouff aveva un talento raro per riconoscere l’ora: ogni giorno incontrava il suo padrone in un punto preciso e lo accompagnava a casa…
Mark Twain: il famoso romanziere adorava i felini; celebre il suo aforisma “Se si incrociasse un uomo con un gatto si migliorerebbe l’uomo ma si peggiorerebbe il gatto”. Ecco i nomi dei suoi mici: Apollinaris, Beelzebub, Blather Skite, Buffalo Bill, Satan, Sin, Sour Mash, Tammary e Zoraster.
Ernest Hemingway: molti hanno amato i suoi libri, ma non come Ernest amava i suoi gatti! Ne aveva più di trenta, molti con una particolarità. Infatti i discendenti del suo Snowball, regalatogli da un capitano di marina negli anni ’30, hanno tutti 6 dita come il loro genitore. Oggi, dopo aver vinto una battaglia legale, vivono tutti nella casa museo dello scrittore a Kay West, dove costituiscono un’attrazione turistica. E sono noti come “I gatti di Hemingway”.
Harriet Beecher-Stowe: ricordate l’autrice della Capanna dello Zio Tom? Aveva un micio maltese che si chiamava Calvin, proprio come suo marito! E mentre Harriet scriveva il suo best seller anti schiavismo, Calvin (il gatto) stava sulla sua spalla…
Charlotte, Emily, Anne Brontë: avevano un gattino di nome Tiger. Un compagno ed amico della loro infanzia difficile.
Charles Dickens: quando la gatta Wilamena partorì nel suo studio una nidiata di micetti, Dickens non aveva proprio intenzione di tenerli. Ma la più piccolina lo conquistò e da allora venne chiamata Master’s Cat. Quando voleva attirare l’attenzione del padrone immerso nella lettura, la gattina aveva imparato a spegnergli la candela!
T.S. Eliot: amava i gatti in modo incredibile. Scrisse un intero libro di poesie su di loro. Il suo Old Possum's Book of Practical Cats (Il libro dei gatti tuttofare) è stato messo in musica da Andrew Lloyd Weber ed è diventato il famosissimo Cats.
Insomma, sarebbero troppi da citare… E se non bastasse, giusto per informarvi, ecco altri nomi di personaggi celebri che ci hanno tanto amato:
Maria Antonietta di Francia e Vittoria d’Inghilterra, George Byron e Winston Churchill, Albert Einstein e Victor Hugo, Nostradamus e Papa Benedetto XVI.
Una curiosità: sapete chi invece, non ci sopportava proprio?
Genghis Kahn, Alessandro Magno, Giulio Cesare, Napoleone, Mussolini e Hitler; il nostro spirito indipendente non poteva certo essere apprezzato da simili personaggi…
GATTI FAMOSI E... LORO AUTORI
Zorba: l’indimenticabile protagonista de La gabbianella e il gatto di Sepùlveda. Insieme, ovviamente, a Colonnello, Segretario e Diderot.
Gatto: si chiamava solo così, il micio della bella storia d’amore di Truman Capote. Ve lo ricordate tutto bagnato fra le braccia di Audrey Hepburn e George Peppard in Colazione da Tiffany?
Dewey: il gattino protagonista della deliziosa storia vera, raccontata da Vicki Myron nel libro Io e Dewey, diverrà presto un film.
Gatti molto speciali: i protagonisti dell’omonimo, bellissimo libro di Doris Lessing, premio Nobel per la letteratura 2007. L’autrice descrive il carattere, il temperamento, i gusti dei suoi (molti) gatti e analizza con la consueta lucidità il mondo felino, rivelando un’empatia con i piccoli amici così profonda, da consentirle di comprenderne il linguaggio.
I gatti di Tosca: il libro di Gina Lagorio (Tosca dei gatti) che ha vinto il Premio Viareggio nel 1984 per una bella storia italiana.
E PARLANDO DI ROMANCE...
PURRFECT LOVE: Debbie Macomber, Linda Lael Miller e Patricia Simpson ci regalano delle storie incantevoli. Il “lui” perfetto è difficile da trovare. Ti ama incondizionatamente. Ti scalda il letto e non ti ruba le coperte. Ti saluta sulla porta quando torni a casa. Ti fa parlare dei tuoi sogni, delle tue amibzioni, dei tuoi desideri e non ti interrompe. Vuole solo che lo ami e lo nutri. L’unico problema è che … è un gatto.
L’antologia comprende il racconto Family Affair di Debbie Macomber, che ha per protagonisti un gatto chiamato Cane e Cleo. Una storia d’amore fra i due mici e, soprattutto, fra i loro padroni. Una seconda occasione per Lacey Lancaster e il suo vicino Jack Walker, un racconto romantico e allegro da un’autrice americana fra le più amate e conosciute.
CHRISTMAS CAT: un’antologia di Julie Beard, Jo Beverley, Barbara Bretton e Lynn Kurland. Quattro storie di Natale delle famose autrici americane. Nel primo, "My True Love Gave to Me", una donna che alla Vigilia cerca il proprio gatto nero, troverà – al posto del micio - un cavaliere altrettanto scuro; “A gift of light” è la storia di un doppio corteggiamento, felino ed umano; “Home for the holidays”, il terzo racconto, ovvero come la saggezza di un gatto riesce a far riconciliare i giovani innamorati; “The gift of Christmas Past”, infine, è la storia di un “angelo guardiano” felino, che riporta la sua padrona indietro nel tempo per farle incontrare il vero amore.
CUPID CATS: una raccolta di tre racconti romantici di Katie MacAlister, Vicki Lewis Thompson e Connie Brockway che ruotano intorno a un posto chiamato Cupid Cats, dove chi è in cerca di un amico a quattro zampe trova anche l’amore. Storie un po’ magiche, un po’ paranormali e sicuramente divertenti.
WITCH: un “gothic and supernatural thriller” della famosa autrice americana Barbara Michaels (aka Barbara Mertz, aka Elizabeth Peters). Ellen March ha acquistato la casa dei suoi sogni, isolata e circondata da un bosco di pini; dopo poco, però strane visioni cominciano ad apparire intorno a lei, soprattutto quella di un gatto bianco molto particolare…
Sempre di questa scrittrice, ma firmate con il nome di Elizabeth Peters, le incredibili storie di Amelia Peabody, contornata da parecchie generazioni di gatti egiziani.
Mi fermo qui per non sembrare troppo presuntuoso; avrete capito, spero, che il rapporto che noi abbiamo con i nostri amici scrittori è veramente particolare. In fondo, come disse il romanziere e drammaturgo canadese Robertson Davies:
“Agli autori piacciono i gatti perché sono creature tranquille, amabili e sagge, e ai gatti piacciono gli autori per le stesse ragioni”.
Vostro Micio
I GATTI DI...
Abbiamo chiesto ad alcune delle autrici più amate di romance che cosa pensano del particolare rapporto che c'è tra gatti e scrittori, e di parlarci dei loro amici felini.
SYLVIA Z. SUMMERS
Non saprei, credo che in realtà sia un caso, semplicemente dovuto al fatto che sono molte le persone che amano i gatti e in questa percentuale rientrano tante autrici di romance (ma anche non). Il fatto che una scrittrice possieda dei gatti (o degli animali in genere) mi fa pensare che sia una persona sensibile, disposta a occuparsi degli altri e piena d'amore da dare.
Le mie gatte sono due orfanelle... Diciamo che me le sono cercate e trovate in casa allo stesso tempo. Erano le gatte di una signora che, per vari motivi, non l e ha più volute (è successo a distanza di anni l'una dall'altra, ma provengono d alla stessa prima padrona). Drusilla, la prima micia ad arrivare in casa mia, un persiano cincillà, è difficile vedendola pensare che qualcuno abbia voluto disfarsene... ma dieci anni di convivenza hanno messo a dura prova anche la mia di tenacia. Drusilla infatti è un gatto problematico... con la tendenza a sporcare ( sul divano soprattutto) quando è in vena di fare dispetti. Solo ora che vivo da sola sembra essersi calmata (forse odia gli uomini... o il mio ex in particolare , non so). L'altra micia si chiama Musetta, è anche lei un persiano, ma diversamente da Drusilla, ha il pelo grigio (anche se la descrizione esatta da libro di testo sarebbe "blu"). Le due sono come il giorno e la notte: Musetta infatti è i l gatto più buono del mondo, è una vera coccolona (e non ha mai fatto un solo danno in casa). Che tipo di rapporto hanno con me? Ma io sono la loro mamma! Sono il punto di riferimento, altro che la casa! Musetta mi segue come un'ombra, alle volte mi sembra di avere quattro gatti uguali, uno per ogni stanza.
Con il mio lavoro hanno un rapporto di contrasto, ovviamente, poiché non capisco no perché me ne debba stare seduta al computer per così tanto tempo senza coccolarle. Ogni tanto Musetta prende l'iniziativa e si piazza sulla tastiera (ma la s ua postazione di "lavoro" preferita è sulla spalliera della mia sedia, così mi può ronfare nelle orecchie).
Gli aneddoti sarebbero tanti... Musetta alle volte mi fa prendere dei colpi pazzeschi. Il giorno seguente al suo arrivo, non la trovavo più, sono impazzita nel cercarla per tutta la casa e ho addirittura pensato che fosse scappata dalla finestra. Poi l'ho scoperta a dormire... nel forno! Non chiedetemi come ha fatto! I gatti ne sanno davvero una più del diavolo...
Comunque io sono non sono solo una gattofila... da ragazzina ho sempre avuto can i (cocker) e sono ancora nel mio cuore come un tatuaggio indelebile: Max, Menelik e Romeo, i miei tre dolci cagnoloni che sono stati per me amici, fratelli, compagni di giochi.
CATHERINE COULTER
Do I think it odd? To tell you the truth, I have as many writer friends who have dogs, so who knows? Me, give me a bundle of kitters any day.
Cleo, Eli and Peyton all came from our local Cat Connection -- they were born in an alley in San Francisco (so I was told), went to a box in the backyard of a house in Tiburon, and then came to me (they claim it's Nirvana, bless their hearts). Everyone in the house dotes on them, takes them for "walkabouts" -- harness walks all over the property.
Naturally, Eli and Peyton (pronounced Pey-Tone) are named after the Manning brothers. It's as if they know they should love football -- on Sundays, they're right there with us watching the games.
Se penso che è una strana associazione? Per dire la verità, ho molti amici scrittori che hanno dei cani , perciò, chi può dirlo? Per me, vorrei una nidiata di gattini al giorno!
Cleo, Eli e Peyton sono tutti e tre del posto. Sono nati in un vicolo in S. Francisco (così mi hanno detto), sono finiti in una scatola nel cortile di una casa a Tiburon e infine sono arrivati da me (loro dicono che è il Nirvana, siano benedetti!) Tutti in casa stravedono per loro e li portano a passeggio per la proprietà!
Naturalmente, Eli e Peyton (pronuncia Pey-Tone) hanno preso i nomi dai fratelli Manning. E’ come se sapessero che devono amare il football. La Domenica sono lì con noi a guardare le partite!
BERTRICE SMALL
I don't think it odd at all for an author to have cats. Cats and authors go together perfectly. Cat are generally - except when hungry -
quiet, and an author needs quiet in order to work. Cats are great companions. When you are sick they curl up next to you to make
you feel better. They help you get to sleep by sleeping with you and purring in your ear. It's very relaxing.
Our current two felines are Finnegan and Sylvester. Finnegan was adopted at the age of 6 weeks from our veternarian. He weighed a pound and a half then and had a little tail that stuck straight up like a pine tree. He was a lover right from the beginning. He was the baby. He will be 12 years old in October 2011. He now weighs 25 pounds, has a thick long black coat, a gorgeous wavy tail, and still thinks he's the baby. In the summer we give him a Lion cut because he doesn't like the heat. He actually likes it, and struts about waving his tail which has been shaves but for the lion puff at its end. He's not the smartest cat, but he is sly. And he desparately wants to be the Alpha cat in the household.
Sylvester was adopted 5 years ago from our local animal shelter. He was between 2 and 3 then. He's a tuxedo - black and white cat - with gorgeous white whiskers, and a great sense of humor. He had been badly treated prior to be rescued and brought to the shelter so while delighted to have a good home he was wary. Not any more. He's gained confidence, and has decided he is the official bed cat, and he loves sitting on top of my desk. If I don't pay attention to him after what he deems a reasonable amount of time he begins scratching at the papers on my desk which gets my immediate attention. LOL! He is a very, very smart fellow, a born Alpha cat. He and Finnegan tolerate each other better on some days than on others.
Non penso sia strano che un autore abbia dei gatti. Gatti e autori vanno perfettamente d’accordo. I gatti sono generalmente tranquilli – tranne quando sono affamati – e un autore ha bisogno di quiete per lavorare. Sono dei grandi compagni. Quando stai male ti si acciambellano vicino per farti star meglio. Ti aiutano a dormire dormendo con te e facendo le fusa nel tuo orecchio. E’ molto rilassante.
I nostri due gatti si chiamano Finnegan e Sylvester. Finnegan è stato adottato all’età di 6 settimane (era del veterinario). Pesava una libbra e mezza e aveva una codina dritta come un pino. E’ stato un amore fin dal principio. Era il piccolino. Avrà 12 anni a Ottobre 2011. Ora pesa 25 libbre, ha un pelo folto e nero, una splendida codona e ancora crede di essere un piccolino . In estate lo tosiamo perché non gli piace il caldo. È contento e si pavoneggia agitando la coda rasata tranne il ciuffo finale come per i leoni. Non è intelligentissimo ma furbo. E vuole essere il gatto Alfa della casa.
Sylvester è stato adottato 5 anni fa ( proviene dall’”asilo per animali” locale). Aveva 2/3 anni. E’ un tuxedo (in smoking) - bianco e nero – con meravigliosi baffi bianchi e un gran senso dello humor. Era stato trattato male prima di essere salvato e portato all’asilo, così, pur felice di avere una famiglia buona era piuttosto diffidente. Ora non più. Ha preso confidenza e ha deciso di essere il gatto ufficiale da letto. Ama sedersi sulla mia scrivania. Se non gli presto attenzione dopo quello che lui ritiene essere un tempo ragionevole, comincia a graffiare i fogli sulla scrivania così ottiene la mia attenzione. E’ un tipo molto, molto intelligente, un gatto Alfa nato. Lui e Finnegan si tollerano reciprocamente ma alcuni giorni più di altri.
MIRIAM FORMENTI
La prima domanda me la sono fatta spessissimo anch’io e francamente non ho una risposta.. Per quanto mi riguarda, infatti , io ho sempre posseduto gatti , tranne che per qualche anno, e caso vuole che sia anche una scrittrice. Obiettivamente dovrei dire che loro hanno posseduto me, dal momento che i nostri cari amici non hanno padroni.
Non posso ricordarlo, ma immagino di aver aperto gli occhi, appena nata, e di aver visto un gatto.
Il fatto è che io sono cresciuta in una vecchia casa in un quartiere del centro, che era spesso visitata dai topolini. Il gatto, quindi, era un utilissimo elemento in famiglia. Non che i miei genitori non li amassero, solo che negli anni cinquanta i felini non erano riveriti e vergognosamente vezzeggiati come adesso.
Il mio primo gatto, e intendo assolutamente mio dal momento che ero stata io a sceglierlo, lo avevo chiamato Gigetto. Era appena stato svezzato dalla sua mamma, una soriana sempre incinta di proprietà della lattaia sotto casa; ed era degno figlio di mamma in quanto a colori e pelliccia morbidissima. Era un gatto incredibilmente buono e coccolone. Gli ho fatto di tutto, poverino, mai cattiverie, per carità, ma non credo fosse bello per il povero animale essere messo nella carrozzina della bambola con la cuffietta in testa, tenuto fermo dalle salde manine ostinate di una bambina di 5 anni incurante dei graffi.
Con noi è stato solo cinque anni. Se n’è andato una notte per tetti come faceva sempre e purtroppo non è mai più tornato. L’ ho immaginato morto in una lite per una femmina. Non certo per il cibo, poiché da noi ne aveva in abbondanza.
Mi mancava così tanto che mio padre mi aveva portato a casa un altro gatto Gigetto II. In pratica stavo creando una dinastia .
Anche questo identico al primo, sempre figlio della stessa gatta, ma con un carattere molto diverso.
Gigetto II era un ladro patentato. Se mia madre stava preparando delle cotolette e si distraeva un attimo, questo saltava sul tavolo, arraffava una bistecca e scappava via. Ricordo ancora la volta in cui ho visto questo gatto smilzo e furbissimo correre qua e là con la bistecca in bocca che ballava a destra e sinistra, con mia madre che gli correva dietro incazzata nera. Lui era meno coccolone del suo predecessore, ma era comunque un buon gatto e gli piaceva salire sul tavolo quando facevo i compiti.
Anche lui, purtroppo, dopo qualche anno era sparito nei suoi vagabondaggi.
Avevo circa 15 anni e avevo detto che non desideravo più un animaletto. Non volevo più vederlo andarsene a vagabondare pensando che forse non sarebbe tornato più.
Ma lui era tornato. Con grande meraviglia di tutti, un giorno, dopo qualche mese, avevo sentito grattare alla porta e Gigetto II era lì, che mi guardava speranzoso con un solo misero tenero occhietto, poiché l’altro lo aveva perso.
Non vi dico la felicità di quel momento!
In quel periodo la mia famiglia stava traslocando in un palazzo nuovo nella periferia della città. Quelle non erano più case dove un gatto potesse girovagare per tetti, e quindi era diventato tutto casa e famiglia, tranne qualche scappatella ogni tanto nel giardino condominiale. Questo per altri dieci anni.
In seguito, i primi tempi del mio matrimonio non abbiamo avuto amici pelosi a farci compagnia. Avevo il lavoro, le bimbe piccole e scrivevo nei ritagli di tempo.
Poi le mie figlie avevano trovato Miki, il gatto bianco della foto. Non era ancora svezzato e dopo averlo fatto visitare dal veterinario lo avevamo nutrito col biberon. Era famelico. Fame che non aveva mai perso e infatti era diventato 13 chili. Tanti quanti i suoi anni quando è mancato. Era così buono e coccolone! Le sue fotografie sono ovunque e non posso guardarle senza una punta di rimpianto.
Dopo la sua morte ero entrata nella stessa crisi dei miei 15 anni. Non volevo più animali da amare e da perdere. Fra l’altro, mi pareva che nessuno avrebbe mai potuto sostituire il mio Miki, che era una specie di peluche.
Invece mia figlia Elisa mi ha portato Lothar, anche lui un trovatello, un piccolo mostro con il pelo nero e irto, che miagolava anche mentre mangiava. Ricordo che in quel caso il veterinario ci disse che doveva essere curato immediatamente, perché forse non sarebbe arrivato a vedere il giorno seguente.
Ora è ancora qui, dopo cinque anni, a farsi adorare come un sultano, anche se forse non lo meriterebbe, visto che non è troppo malleabile. Io dico che non mi ama, visto che non vuole mai farsi toccare, tuttavia se sto fuori casa tutto il giorno lui non mangia fino al mio rientro, nonostante la sua ciotola sia sempre piena. Dorme hai miei piedi e al mattino, quando mi sveglio, viene a salutarmi. Non a disturbarmi, perché stranamente rispetta i miei tempi quasi fosse un essere umano.
A proposito, né Miki né Lothar sono mai saliti sulla mia scrivania, quindi non ho avuto e non ho fastidi mentre scrivo.
Un grazie per avermi ospitata e un caro saluto alle lettrici che avranno la pazienza di leggere questa mia breve storia di vita con gli adorabili pelosi.
THERESA MELVILLE
Vi presento Porzia e Matilda, la pantera e la tigre. Sono due sorelle inseparabili, soriane doc. Le trovai in fondo a una scarpata nel gennaio di cinque anni fa, serata gelida e piovosa; erano due cosine scheletriche e tremanti di nemmeno un mese, potete immaginare le loro condizioni. Oggi sono due magnifiche gattone che stazzano intorno ai dieci chili ciascuna.
La mia casa è sempre stato il regno incontrastato dei piccoli felini, invariabilmente femmine e in coppia, perché non volevo una “figlia unica” che soffrisse di solitudine.
Il nostro rapporto è molto stretto, fatto di rispetto e fiducia. Quando le vedo camminare piano piano sulla mia scrivania e schivare con grazia la tastiera del pc, i miei appunti o i libri lasciati aperti, sembra che sappiano quanto siano preziosi per me quegli oggetti. E in effetti lo sanno. Stanno a guardarmi mentre lavoro accoccolate nel vano sotto la scrivania o sugli scaffali, attente e discrete. Qualche volta si litigano il posto d’onore – un ceppo basso di fianco alla scrivania - ma non si azzuffano mai nel mio studio mentre scrivo. Che ci crediate o no, vanno a strapazzarsi in corridoio e tornano da me in punta di zampette. Le gatte che le hanno precedute mostravano per il mio lavoro lo stesso rispetto. Sì, credo ci sia un feeling speciale tra gatti e scrittrici, me lo confermano molte colleghe. Sembra che ai gatti piaccia il nostro modo di raccoglierci, che intuiscano quel pensiero fluttuante nella stanza nel quale si addensano le nostre storie... Forse eccedo in fantasia, tuttavia mi piace pensarlo. Certo è che i gatti sono animali straordinari e quanto a comunicativa e manifestazioni di affetto non sono da meno dei cani. Mio marito assicura che, in mia assenza, Porzia e Matilda vanno a cercarmi miagolando nello studio; sembra inoltre che quando sentono dall’ingresso l’ascensore che si ferma al piano, corrano alla porta in attesa di vedermi entrare. Fatto sta che sono sempre le prime a darmi il bentornato a casa. A chi non avesse esperienza della compagnia di un gatto, suggerisco di tentare, magari salvando dalla strada un micino vagabondo: il suo amore e la sua riconoscenza vi lasceranno incredule. Un forte abbraccio alle fans di Isn’t it Romantic?, doppio alle gattofile ed aspiranti tali. Alla mia speciale amica Cris, grazie con l’affetto di sempre.
ROBERTA CIUFFI
Io i gatti li ho sempre amati, ben prima di cominciare a pensare di scrivere romance. Non so cosa mi attragga in loro, forse l’ambivalenza del carattere.
L’amore per noi li rende simili a neonati, perennemente bisognosi di rassicurazione e coccole, e tuttavia non sono mai del tutto addomesticati. In un istante, il miagolante fagotto che freme per essere preso in braccio fa scattare una zampetta per ingiungerci di stare al nostro posto, di non prenderci troppe confidenze. Lui è pur sempre un felino, anche se in formato ridotto! E la creatura più sfuggente e timorosa, l’allungherà invece per toccarci una mano, e rassicurarci che lui è qui con noi: anche se sembra che dorma, non ci ha dimenticato!
Con un gatto non ci si annoia mai. Anche in vecchiaia riuscirà sempre a combinare qualcosa di cui solo la sua mente tortuosa riesce a individuare la logica. Non è possibile prevedere cosa farà. Quando ci sembra di conoscerli a menadito, d’improvviso cambiano, come se si fossero stancati del loro precedente modo d’agire.
Un gatto pone sempre delle domande su cui la mente di uno scrittore è abituata a meditare: cosa succederà dopo? Quali matasse di sogni stanno dipanando quegli occhi color oro? E dove mi condurranno? Sono le domande su cui si fondano le nostre storie.
La mia gatta bianconera, Carry, anche detta Istericat, l’ho ereditata da una vicina. Aveva solo quattro mesi, ma quella se ne era già stancata. Le seccava che, per nascondersi dalle sue figlie urlanti, s’infilasse dietro i mobili e ci facesse anche i suoi bisogni. Carry è rimasta ipereccitabile, nervosa e terrorizzata di ogni cosa. Si fida solo di me, mi mostra la pancia e se la fa carezzare, ed io capisco quanto le costi questa prova di fiducia. Vive gran parte della sua vita nascosta sotto le coperte, o in cima a un armadio. Quando deve salire, mi chiama. Io mi chino, lei salta sulla mia spalla, che poi userà come base per saltare più in alto. Stessa cosa quando vuole scendere. Mi ha addomesticata proprio per bene.
Biff, classico gatto rosso, è arrivato per secondo, e non lo cercavo. Come dico sempre: la prima l’ho voluta, il secondo è capitato. Mi è venuto incontro da sotto una macchina parcheggiata, con la coda vibrante e la vocina quasi inesistente a causa della rinotracheite. L’ho preso in mano e ho capito che era fatta: mi aveva scelta, per cui ero ormai una sua proprietà. Biff è al tempo stesso coccolone, pomicione, aggressivo e prepotente. È un maschio, che ci volete fare? Sembra morire per me, per una carezza, ma a volte, quando gliela do, mi assesta una zampata. –Ma lasciami in pace!- sembra dire. Lo ripeto: è un maschio.
ANNE STUART
I have three cats -- Pooska, Cello and Phantom. Pooska and Phantom just showed up at our house one day (about ten years apart). We live in the country, and cats have a habit of just arriving. We inherited Cello (short for Marcello, named after Marcello Mastroianni) from my former brother-in-law. He's a big orange kitty, very lazy, very quirky. Pooska is fluffy and demanding -- we call her the Princess Peska Pooksa, and Phantom is very loving. He comes into our bedroom in the middle of the night and curls up on my stomach to sleep. I've finally gotten used to it.
The first picture is Phantom, curled up on my lap and taken from my computer camera. The second is Pooksa, who lies on my chest while I try to type. I also took that one with the built-in camera on my lap top
We gave Phantom his name because he was just a gray ghost of a kitty for weeks -- he wouldn't come to us. We finally lured him inside with cheese, and it turns out he has an asymmetrical white patch on his face like the mask worn by the Phantom of the Opera. So his name has stayed Phantom.
Ho tre gatti - Pooska, Cello e Phantom. Pooska e Phantom si sono presentati un giorno a casa nostra (ormai dieci anni fa). Viviamo in campagna e quindi i gatti hanno l’abitudine semplicemente di comparire. Abbiamo ereditato Cello (diminutivo di Marcello, con riferimento a Marcello Mastroianni) dal mio precedente cognato.
E’ un grosso gatto color arancio molto pigro e molto eccentrico. Pooska ha un pelo morbido ed è esigente - la chiamiamo la Principessa Peska Pooksa - e Phantom è adorabile. Viene nella nostra camera da letto nel bel mezzo della notte e si rannicchia sulla mia pancia per dormire. Ormai ci ho fatto l’abitudine.
La prima immagine è Phantom raggomitolato sul mio computer e ripreso dalla video camera del pc. La seconda immagine è Pooksa che sta sul mio petto mentre cerco di digitare al computer. Anche questa immagine l’ho ripresa con la video camera del mio laptop.
Gli abbiamo dato il nome Phantom perché è stato solo il grigio fantasma di un gattino per settimane, non sarebbe mai venuto da noi. L’abbiamo tentato alla fine con del formaggio ed è venuto fuori che aveva una macchia asimmetrica sul musetto proprio come la maschera che indossa il Fantasma dell’Opera. Così il nome Phantom è rimasto.
ORNELLA ALBANESE
I gatti sono strane creature. Sono misteriosi, inquietanti, inafferrabili, altezzosi. Ma anche docili, affettuosi, morbidamente disponibili. E' questo contrasto tra il concedersi e il negarsi che li rende così affascinanti. Quando leggete in un romanzo: “lo sguardo pigro e sonnolento di un gatto”, “Si stiracchiò mollemente”, “dalle movenze feline”, siate sicure che l'autrice ha un bel gatto accanto al computer a cui ispirarsi.
Continuavo a dire di no alla richiesta di prendere in casa un gattino. Siamo sempre in auto, diretti da qualche parte, dicevo, un gatto non è compatibile con la nostra vita. Poi, cinque anni fa, in un momento di debolezza, ho acconsentito. Ed è arrivata questa micetta con gli occhi di topazio, un musetto delizioso e il pelo più soffice di quello di un peluche. Si chiama Muci, Mucimù nell'intimità, e quando non faceva che vomitare in auto, durante i nostri viaggi, Vomitilla.
E' tenera, affettuosa e niente affatto solitaria come la maggior parte dei gatti. Ci sta sempre intorno. Forse ci sta troppo intorno.
E ha una curiosa doppia personalità: elegante, schizzinosa, aristogatta nell'appartamento di Bologna, feroce predatrice quando la portiamo in campagna. La prima volta non era così, non riusciva neppure ad arrampicarsi sugli alberi. Rimaneva aggrappata a metà tronco, le unghie penosamente conficcate nella corteccia. Adesso arriva sui rami più alti con la velocità del fulmine e da lì scende solo per ingaggiare lotte furibonde con gatti e cani a difesa del suo territorio.
In città assapora solo i bocconcini più prelibati, in campagna arriva con topolini mezzo morti e lucertole mezzo vive tra i denti. Che lascia vicino alla mia postazione di lavoro come un regalo prezioso.
Per finire, Muci è un'insostituibile compagnia. Appena accendo il computer, lei lascia a metà quello che sta facendo e arriva. Si sistema lì vicino, poggia una zampetta sul bordo della tastiera e mi osserva lavorare. Quando sollevo lo sguardo dallo schermo incontro i suoi occhi tranquilli e consapevoli.
A volte capita che debba allontanarmi un secondo... Se, quando torno, trovo una parola scritta cosììììììììììììììììììììììììììììììììììì, capisco subito che Muci si è fatta una passeggiatina sui tasti!
MARY JO PUTNEY
Cats are good, and usually undemanding companions during those long hours at the computer. I've got three cats in the room right now. One washing, one sleeping on the back of the sofa, and one just jumped off my desk to go over and say hello to the one who is watching. <G>
The current cat population is four, all of them rescues of one sort. My wonderful old Pandora cat died just before Christmas 1999. Animal shelters won't allow adoptions over the holidays, so come January 3rd, we were at the SPCA bright and early. I figured it would take two felines to replace Pandora, plus they could keep each other company, so I adopted Grady and Lacey, two adorable kittens about two and three months old. They're both still here. Grady the Gray Guy is a the love bug. Lacey, the honey tabby, is shy and almost feral even though I've had her practically her whole life. But she's lovely to have around. The Fairy Cat.
Reggie the Rascal is technically the Mayhem Consultant's cat. His old cat, Cleocatra, had died, so we went to the adoption agency inside a pet store and he picked Reggie right out. I bought Reg as a Valentine's Day present for the MC. He's the smallest of the cats, but the fiercest, and he bullies the seniors. He can be awfully charming, though! We figure his motto is "Cute will get you a long way."
I took on the Fluffster when the Mayhem Consultant's sister moved to California and couldn't take the cat. She was already the third or fourth owner. I could stand to see the kitty go to a no kill shelter in the hopes she might be adopted, so I said I'd see how she fit in. She's very sweet, a fluffy black and white cat who is probably pretty old, but who knows? She likes to stand in front of my monitor and get brushed, which doesn't make it easy to work!
Like most cat lovers, I could go on about them all day!
I gatti sono compagni bravi e senza pretese durante le lunghe ore passate al computer. Proprio ora ho tre gatti nella stanza: uno si sta lavando, uno dorme sul sofa e uno sta saltando giù dalla scrivania per andare a salutare chi ci sta guardando.
Al momento abbiamo quattro gatti, tutti salvati nello stesso modo. La mia meravigliosa, vecchia Pandora morì poco prima del Natale 1999. Gli asili per animali non consentono adozioni durante le feste, così ci recammo lì subito il 3 di Gennaio. Pensai che ci volevano due gattini per rimpiazzare Pandora e, oltretutto, avrebbero potuto tenersi compagnia, così adottai Grady e Lacey, due adorabili micini di due e tre mesi. Sono ancora qui con me. Grady, il “ragazzo grigio” è un amore di pazzerello. Lacey, soriana color miele è timida e quasi selvatica, nonostante stia con me praticamente da tutta la sua vita. Ma è bello averla intorno, è una gatta fatata.
Reggie il Furfante, tecnicamente è il gatto di Mayhem Consultant. La sua vecchia gatta Cleopatra, era morta, così andammo all’agenzia di adozione all’interno di un negozio di animali e lui prese Reggie. Lo comprai come regalo di S. Valentino per lui. E’ il più piccolo dei gatti ma il più combattivo e fa il prepotente con i più anziani, però può essere incredibilmente affascinante! Noi pensiamo che il suo motto sia: “La furbizia ti porta lontano”.
Ho preso Fluffster quando la sorella di MC si è trasferita in California e non avrebbe potuto portare la gattina con sé. Aveva già avuto tre o quattro padroni e potevo mandarla ad un asilo di quellli che non li sopprimono, con la speranza che fosse adottata, così pensai di vedere prima come si trovava da noi. È molto dolce, un batuffolo bianco e nero e probabilmente è piuttosto vecchia, ma chi lo sa? Le piace stare davanti al mio monitor e strofinarsi, il che non rende affatto semplice lavorare!
Come tutti gli amanti dei gatti potei andare avanti a parlarne tutto il giorno!
JOANNA BOURNE
I do not know what it is about writers and cats. They just seem to go together.
Is it because cats are graceful and restful? Because they are quiet and do not disturb the writer while she is working? Or is it that they seem to expect so much from us? I don't dare stop working early when I'm under my cat's eye.
We've always had cats in my family. They just seem as natural in the house as carpets and sofas.
The cat I have right now is called 'Singe'. She was named by my daughter when we adopted her from the animal shelter. My daughter said the fur looked toasted dark on the corners -- 'singed'. I particularly like the name because the word 'singh' in Hindi means lion.
Singe is very definitely mistress of the household, keeping us all in line. When I ignore her she comes up and bats at my hand till I take it off the keyboard and stroke her.
She always takes an intelligent interest in my work, offering advice. If there's a particularly good line in one of the books, I imagine Singe will take credit for it
Non so cosa c’è fra gatti e scrittori. Sembra semplicemente che stiano bene insieme. E’ perché i gatti sono aggraziati e riposanti? Perché sono tranquilli e non disturbano lo scrittore mentre lavora? O perché sembrano aspettarsi così tanto da noi? Io non oso smettere di lavorare quando sono tenuta d’occhio dal mio gatto.
Abbiamo sempre avuto gatti in famiglia. Sembrano essere naturali in casa, così come i tappeti o i divani. La gatta che ho ora si chiama “Singe”. Il nome le è stato dato da mia figlia quando l’abbiamo adottata dall’asilo degli animali. Mia figlia disse che la pelliccia sembrava “bruciacchiata” (”singed”) negli angoli. Mi è piaciuto particolarmente questo nome perché il termine “Singh” in Indi significa “leone”. Singe è senza dubbio la padrone di casa e ci tiene tutti in riga. Quando la ignoro, salta su e mi batte sulla mano, finché non la tolgo dalla tastiera e la accarezzo. Mostra sempre un interesse intelligente per il mio lavoro, offrendo consigli. Se c’è una frase particolarmente buona in uno dei miei libri, io penso che Singe se ne attribuisce il merito.
TERESA MEDEIROS
I just can't imagine the office where I write without my cats in it! Cats and romance writers seem to be the perfect match. No matter how difficult the challenges of writing or how grueling the deadlines, there's not a day that goes by when they don't make me smile with their antics and affection.
Buffy the Mouse Slayer came into my life just when I needed her the most. I was on a very tough deadline when I stopped by a local pet shop called UNUSUAL PETS on a whim. (Think of the place in the movie GREMLINS!) Buffy had been abandoned on the owner's front porch when she was only four weeks old. I immediately fell in love with the ornery little ball of fluff and was
able to take her home a week later. When I sent her pic to a fellow romance writer, the writer said, "Oh, she's adorable! But what's wrong with her eyes?" Even as an adorable kitten, she had "serial killer" eyes! She's like a bad girlfriend--always absolutely remorseless in her evil, yet so gorgeous you'd forgive her anything! I ended up immortalizing her forever in ONE NIGHT OF SCANDAL as the mischievous kitten Mirabella.
Buffy was supposed to be MY cat but from the first moment my husband picked her up, Buffy decided that HE was her mommy. (The traitor!) So one day I stopped by the local animal shelter only to behold another gorgeous long-haired gray cat. The minute I put my hand up to the bars of her cage, she rubbed against it, purring madly and gazing at me in sheer adoration. So I called my husband and said, "What do you think about getting another cat who looks just like Buffy...only she's NICE?" Willow Tum-Tum then joined our household as Buffy's little "sis" and has filled every hole in my heart with her undying love for me. She's so good-natured she even purrs while you're trimming her claws! (As opposed to Buffy who growls and threatens your life.)
Since then, they've both become wildly popular on Facebook and even made cameo appearances in my new book GOODNIGHT TWEETHEART. I thank God every day for the joy they bring to my days!
Non riesco proprio a immaginare l'ufficio dove scrivo senza i miei gatti dentro! gatti e scrittrici di romance sembrano un connubio perfetto. Non importa quante siano difficili le sfide dello scrivere o quanto siano sfibranti le scadenze, non passa giorno senza che mi facciano sorridere con le loro buffonate e il loro affetto.
Buffy "the Mouse Slayer" (l'Ammazzatopi) è entrata nella mia vita proprio quando avevo più bisogno di lei. Avevo una scadenza molto pressante quando d'impulso mi sono fermata presso un negozio di animali della mia citta chiamato UNUSUAL PETS (Animali insoliti). (pensate al posto che c'è nel film GREMLINS!) Buffy era stata abbandonata davanti al portico d'ingresso della casa del proprietario quando aveva appena quattro settimane. Mi innamorai immediatamente di quella piccola, irascibile palla di pelo, ed una settimana dopo riuscii a portarmela a casa. Quando mandai la sua foto a una mia amica scrittrice di romance, mi disse, "Oh, è adorabile! ma cos'ha agli occhi?" Anche quando era un'adorabile gattina, aveva gli occhi da "serial killer"! E' come un'amante cattiva--è sempre assolutamente priva di rimorsi nella sua malvagità, ma è così bella che le perdoneresti qualsiasi cosa! Ho finito per immortalarla in ONE NIGHT OF SCANDAL (tradotto come UNA NOTTE DI SCANDALO), sotto le mentite spoglie di quella birbante della micetta Mirabella.
Buffy in teoria doveva essere la MIA gatta ma, fin dal primo momento che mio marito l'ha presa in braccio, Buffy ha deciso che la sua mamma era LUI. (Traditrice!) Così un giorno mi sono fermata presso il rifugio per animali della città e ho visto un'altra meravigliosa gatta grigia a pelo lungo. Il minuto in cui ho appoggiato la mano sulle sbarre della sua gabbia, lei ci si è strofinata contro, facendo delle fusa pazzesche, e guardandomi con assoluta adorazione. Così ho chiamato mio marito e gli ho detto, "Che cosa ne pensi di prendere un'altra gatta che assomiglia tantissimo a Buffy... ma che sia BUONA?" Così Willow Tum-Tum si è unita alla nostra famiglia in qualità di "sorellina" di Buffy e con il suo amore sconfinato nei miei confronti ha colmato ogni spazio vuoto del mio cuore. Ha un carattere così dolce che fa le fusa perfino quando le tagli le unghie! (al contrario di Buffy che ringhia e minaccia di ucciderti.)
Da allora in poi, tutt'e due sono diventate incredibilmente popolari su Facebook e hanno anche fatto delle apparizioni-cameo nel mio ultimo libro GOODNIGHT TWEETHEART. Ogni giorno ringrazio Dio per la gioia che portano alle mie giornate!
KATHLEEN MCGREGOR
I gatti sono filosofi, dei gran saltimbanchi, e dei curiosi intraprendenti, come non esserne affascinati? e come non riconoscerne le affinità con gli scrittori, anch'essi filosofi, cantastorie, avventurieri. ;)
Silvestro è un trovatello, con la particolarità che è stato lui a trovare noi, visto che è apparso dal nulla, abbandonato e piangente in giardino. Era uno scricciolo, con il pelo arruffato e sporco, e gli occhi fuori della testa per la fame e la paura.
Ora è un gattone, ma ha sempre i suoi grandi occhi spalancati, e quando ti fissa, anche un leggero, buffissimo strabismo.
Di notte dorme con la testa sulla mia spalla, e quando mi alzo la mattina lui mi aspetta fuori del bagno, sempre in posizione sopraelevata, per darmi il bacetto del buongiorno.
In questo momento si sta facendo prepotentemente largo tra i libri sparsi sulla mia scrivania, scosta a colpi di zampa le penne che decollano per lidi ignoti, si adagia con "grazia" non proprio felina e allunga le zampe scaraventando a terra decine di fogli di appunti. Hurricane sarebbe stato probabilmente un nome più adeguato, dove passa lui, tutto il resto vola.
Non faccio in tempo a raccogliere tutto e a riposizionare ogni foglio, libro o penna che già si è rialzato, trotterella allegramente sulla tastiera riempiendomi la pagina di laiiiiiiiiiiiiiiiiiiiengtjmmmmmmmmmmmm e salta via, alla rincorsa di chissà quale preda immaginaria.
Un paio di corse (sembra un cavallo) per il corridoio, poi un salto banzaii sull'altissimo grattatoio e arrampicata aerodinamica fino quasi al soffitto, dove si ferma su due zampe a contemplare il lampadario... e io prego (ridendo) che non gli venga il coraggio di saltare per acchiapparlo, perché con la sua dolce mole il risultato sarebbe un disastro.
Quando è particolarmente gasato emette una specie di miagolio. Non è un chiacchierone, poche parole e molta azione, proprio tipico del bulletto che è, se non fosse che è anche un gran fifone, e basta un rumore un po' strano per farlo scappare a gambe levate.
Untitled
RECENSIONE: JEMIMA JONES - UN AMORE NELLA RETE ( Jemima J.: A novel about ugly ducklings and swans ), di Jane Green
Anno: 1998
Edizione originale: Penguin
Pubblicato in Italia da: Sperling & Kupfer, prima edizione nel 1999 con il titolo JEMIMA JONES, CHE SARA’ MAGRA NEL 2000; seconda edizione nel 2008, con il titolo di cui sopra.
Formato: paperback
Livello di sensualità: warm (caldo)
Genere: chick lit
Ambientazione: Inghilterra, seconda metà degli anni ’90
Voto: 9/10
Jemima Jones è una simpatica 27enne inglese che lavora come giornalista in un piccolo giornale locale.
Jemima pesa anche 90 kg. Ed è questo il centro attorno a cui gira la sua vita, perché ovviamente Jemima odia il suo peso e il suo corpo, che le impediscono di essere la donna che ha sempre sognato di essere, e le ha sempre impedito di condurre una vita come tuitti gli altri: non ha mai avuto un fidanzato, non ha amici (a parte Geraldine, una collega della redazione) e passa le sue serate davanti alla tv sgranocchiando biscotti oppure ritagliando foto di modelle dai giornali.
Finchè un giorno Jemima decide di prendere finalmente in mano la sua vita: si iscrive a una palestra e, grazie a un durissimo programma, perde tutti i kg di troppo!
Finalmente comincia per lei una nuova vita: rifattasi il look, parte per Los Angeles per conoscere Brad, il bellissimo californiano che aveva conosciuto in chat nei mesi della dieta e a cui aveva mandato ovviamente una foto falsa: incredibilmente tra loro scocca immediatamente la scintilla dell’attrazione e Jemima comincia prendere in seria considerazione l’idea di trasferirsi lì e godersi finalmente la vita. Ma… non sta succedendo tutto troppo in fretta?
Chi non conosce Bridget Jones? Ecco, la mitica Bridget è stata la capostipite di tutta una serie di personaggi che negli anni ’90 ha aperto la strada del genere chick lit, sdoganando la single moderna e tutti i relativi problemi… compreso, fatto a mio avviso non di poco conto, il problema del peso.
Che,motivato o meno,è uno dei grossi crucci per la maggior parte delle donne, a volte diventando anche un vero e proprio dramma; ma - diciamoci la verità - i nostri romanzi preferiti di questo trattano poco o nulla, anzi: solitamente siamo abituate a vederci presentate eroine fisicamente bellissime, affascinanti e soprattutto, precisazione sempre presente (ci avete mai badato? Io sì), snelle… insomma, chick lit o meno, è davvero raro trovare una protagonista in carne. Al limite, c’è un personaggio secondario; ma una protagonista, quasi mai.
Anche la stessa Bridget Jones non è davvero grassa, ma solo con qualche kg in più; Jemima (Jones anche lei), l’eroina di questo romanzo, invece… è proprio la cosiddetta cicciona. Di più:è proprio obesa.
Un fisico così, come purtroppo penso molte persone sappiano, può costituire per vari aspetti un vero e proprio handicap alla propria vita: provocando una mancanza di autostima, la vita sociale e sentimentale si riduce allo zero, e di conseguenza tutto diventa più difficile; inutile essere ipocriti, un bel fisico molte volte aiuta e avvantaggia.
Ed è questo che succede alla nostra protagonista: nonostante il suo carattere simpatico e brillante, nonostante i suoi sforzi per curare comunque il suo ingombrante fisico, Jemima non è felice: è innamorata del collega fighissimo che però la vede solo come una cara amica, evitata il più possibile dalle antipatiche (e fighissime) coinquiline. Si sente sola, si è sempre sentita così, tant’è vero che a 27 anni non ha mai avuto nemmeno un fidanzato… e quindi, colma la sua fame d’affetto col cibo.
Ho trovato Jemima un personaggio bellissimo, divertente ma anche malinconico, un personaggio che durante la storia compie un percorso psicologico ben delineato e credibile, anche se alcune scelte narrative appaiono un poco deboli o discutibili: è vero che dopo la dieta Jemima, cambiando corpo, riacquista più autostima e fiducia in sé stessa, con relativa voglia di prendersi una rivincita sul mondo intero: ma sinceramente appare piuttosto azzardata la trovata di mandarla addirittura a incontrare un’americano che ha conosciuto in chat - e mai visto nemmeno una volta! - facendola addirittura andare ad abitare a casa sua come nulla fosse!
Ma passiamo sopra a questa cosa, così come passiamo sopra a quella punta di evidente stereotipino razzista che dipinge gli inglesi come belli, simpatici e intelligenti, e gli americani come superficiali, ignoranti e bugiardi; tutto il resto del romanzo è una storia davvero godibile e soprattutto (difetti di cui sopra a parte) credibile nella sua protagonista, nei suoi sentimenti, pensieri e azioni; anche i personaggi di contorno sono molto ben costruiti, in modo che ognuno di loro (anche fra quelli che appaiono di meno) si ritagli una parte nella mente del lettore in modo da non poter essere dimenticato.
Oltre a ciò ho molto apprezzato il fatto che l’autrice si soffermi spesso su una situazione o su una scena raccontandola a più voci, ovvero dando la parola a ogni personaggio e a come esso ha vissuto, reagito e pensato in quella situazione. In alcune pagine, sarebbe bastato che i protagonisti si aprissero di più l’uno con l’altro per evitare incomprensioni, dubbi e angosce varie, cosa che del resto sarebbe consigliabile succedesse anche nella realtà.E spesso, non lesina osservazioni da "fuori campo" che inducono il lettore alla riflessione, non solo sulla storia in atto ma anche su comportamenti e sentimenti in generale.
L’autrice usa uno stile che in molti aspetti ricorda la spensieratezza di Sophie Kinsella, con in più un tocco di drammaticità e di profondità che non guasta di certo, ma semmai rendono più attenta e coinvolgente la lettura.
Consigliato agli anatroccoli di tutte le età che sognano ancora di diventare cigni!
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