Mercoledì, 30 marzo, 2011 - 07:30
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RECENSIONE / REVIEW: SOULLESS - UN’AVVENTURA DI ALEXIA TARABOTTI (Soulless), di Gail Carriger
Publisher / Editore: Orbit / Fantasy/Horror series
Publication date / data dell'edizione originale USA: ottobre 2009
Genre and setting / Genere e ambientazione: alternate reality / gaslight, Inghilterra, 1880 circa
Format: Paperback
Sensuality Rating / Livello di Sensualità: warm / calda
Rating/Voto: 9/10
Edizione Italiana: Baldini Castoldi Dalai, marzo 2011
Collegamenti con altri libri / Connection to other books : è il primo libro della serie “The Parasol Protectorate” così composta:
1 - SOULLESS - UN’AVVENTURA DI ALEXIA TARABOTTI (Soulless)
2 - Changeless
3 - Blameless
4 - Heartless (in uscita negli USA a luglio 2011)
TRA TUTTE COLORO CHE LASCERANNO UN COMMENTO A QUESTA RECENSIONE ENTRO DOMENICA 10 APRILE, SARA' ESTRATTA UNA FORTUNATA LETTRICE CHE VINCERA' UNA COPIA OMAGGIO DI SOULLESS GENTILMENTE OFFERTA DALLA CASA EDITRICE BALDINI CASTOLDI DALAI, CHE RINGRAZIAMO PER LA COLLABORAZIONE.
Siamo nell’Inghilterra di fine ‘800, nella grande città di Londra – be’ all’incirca. La regina Vittoria governa con pugno di ferro lo sconfinato impero britannico, il ton londinese è come sempre attentissimo all’etichetta ed adora i pettegolezzi e gli scandali, le signore si sforzano di esibire le acconciature e gli abiti più alla moda in occasione dei balli e dei ricevimenti, in modo da essere notate dai gentiluomini (e possibilmente citate da qualche giornale scandalistico), e le signorine non maritate passeggiano nei parchi rigorosamente accompagnate dai loro chaperon. Fin qua, tutto normale.
Ma a questa Londra che vive alla luce del sole, se ne affianca una ben diversa, e cioè quella fatta dagli esseri soprannaturali che circolano solo durante la notte: vampiri, spettri e mutaforma, che convivono con gli esseri umani fin da quando secoli fa, all’inizio dell’Età della Ragione (all’incirca, il Rinascimento), hanno deciso di palesare la loro esistenza. Nell’illuminata Inghilterra, che è all’avanguardia sia nelle scienze umane che nei progressi tecnologici, la convivenza tra esseri umani e soprannaturali è tutto sommato pacifica e senza particolari scosse, al punto che la regina Vittoria stessa si avvale come consiglieri permanenti di un licantropo e di un vampiro. Ma questo fragile equilibrio precipita d’un tratto quando iniziano a circolare in città vampiri che la regina della congrega dei vampiri londinesi nega di aver creato, e viceversa i licantropi ad uno ad uno cominciano a sparire misteriosamente… La situazione è potenzialmente esplosiva: una guerra tra le varie razze soprannaturali sarebbe una catastrofe per l’intera Inghilterra! E’ quindi la regina in persona ad inviare Lord Conall Maccon, quarto conte di Woolsey, alfa del branco dei licantropi di Londra e capo del BUR (Bureau of Unnatural Registry), la divisione investigativa del governo che si occupa del sovrannaturale, ad indagare su quanto sta succedendo. Ed è così che il conte una sera fa la conoscenza di Alexia Tarabotti, un’impertinente miss non particolarmente graziosa, ma dotata di una lingua molto affilata e un’intelligenza acutissima, che, assalita durante un ricevimento da uno di questi vampiri improvvisamente sbucati fuori da chissà dove, si è difesa con grande prontezza di riflessi infilzandolo a morte - ahimè - con la punta del proprio parasole…
Esiste una fase che tutte le lettrici di romance sono destinate a provare almeno una volta nella vita: quella della Grande Noia. E’ quel momento in cui, dopo aver iniziato un libro nuovo, ci si rende conto allarmate che è la cinquecentesima variazione del tema “affascinante libertino incontra dolce fanciulla che lo redime col suo amore, e lo converte di colpo in marito & padre modello”, e che pertanto è inutile proseguire oltre pagina 50, perché ormai abbiamo già capito da un pezzo dove andrà a parare l’autrice. A quel punto scatta il rifiuto: si esclama esasperate “Adesso basta!”, e si passa a leggere altro. Per un po’. Spesso, per un BEL po’. Horror, gialli, enigmistica varia, maglia e cucito, collezioni di minerali… una cosa qualunque insomma, purché sia diversa dalle solite trame trite e ritrite.
Ora, l’esperienza di un gran numero di lettrici ha ampiamente dimostrato che, quando la Grande Noia si manifesta, esistono solo due possibili cure che possono persuaderci a ritornare al romance:
- Trovare un romanzo scritto con tale e tanta bravura da strappare gli applausi, e farci passare in assoluto second’ordine il fatto che, magari, la trama in sé non sia nuovissima. Anzi, a dirla tutta, non ci accorgiamo nemmeno che la trama non è poi così innovativa, perché la bravura dell’autrice ci ha stregato. (Qualcuna sta per caso pensando a “Il Lord della seduzione” di Loretta Chase, o a “Il duca di ghiaccio” di Mary Balogh?)
- Trovare qualcosa di così originale e nuovo, di così “fresco”, che riesca a sorprenderci ad ogni pagina, e a desiderare di poter leggere più in fretta, perché non riusciamo davvero immaginare cosa stia per succedere – e, soprattutto, non vediamo l’ora di scoprirlo!
SOULLESS appartiene sicuramente a quest’ultima categoria di romanzi. E’ un libro così difficile da inquadrare, così sui generis che per cercare di descriverlo reviewers e bloggers stanno usando le definizioni più varie ed i paragoni più azzardati, spesso anche a sproposito. La stessa domanda, cioè quella sul come classificarlo, se la sono posta con discutibili risultati anche le case editrici americane, visto che originariamente il libro è uscito nella collana Fantasy / Horror di Tor, una casa editrice che pubblica principalmente fantascienza e fantasy. Allo stesso tempo, forse anche in parte grazie a questa sua difficile classificabilità, SOULLESS è uno dei libri in assoluto più innovativi, originali, stimolanti ed avvincenti che ho letto nel corso degli ultimi anni, un romanzo che mi ha fatto fare le ore piccole pur di terminarlo e che, al di là delle classificazioni, merita un’attenzione speciale (ne sanno qualcosa alcune delle mie colleghe bloggers, che qualche mese fa, non appena ho terminato di leggerlo, ho tempestato di telefonate entusiastiche…) . Forse non è un romanzo per tutti, proprio per la sua diversità che potrebbe lasciare un po’ perplesse le lettrici che prediligono atmosfere più “classiche”. Ma se volete sperimentare qualcosa di davvero particolare, diverso da tutto quanto uscito in Italia finora – e dico proprio “tutto” – SOULLESS è certamente da provare.
Come avrete già capito dalla trama, SOULLESS è un romanzo di “alternate reality”, perché descrive un mondo alternativo al nostro, un mondo in cui la storia ad un tratto, per una qualche ragione, ha preso un corso diverso da quello che conosciamo. In questo caso, il punto di svolta consiste nel fatto che, alla fine dei Secoli Bui del Medioevo, gli esseri soprannaturali hanno deciso di palesare la loro presenza all’umanità, ed hanno ottenuto un riconoscimento ufficiale dal governo inglese ed uno status sociale ben definito. Visto che la storia si svolge in epoca vittoriana, SOULLESS si può quindi definire un romanzo “gaslight” (che è la definizione usata per gli alternate reality ambientati in quest’epoca), oppure “steampunk”. Quest’ultima definizione in realtà è un po’ meno appropriata: gli steampunk di solito parlano di realtà alternative in cui la tecnologia è più avanzata del dovuto (vi ricordate la Londra di “Il demone della passione” di Emma Holly, dove sfrecciano le auto e c’è la luce elettrica grazie all’arrivo degli alieni, che hanno trasferito agli esseri umani alcune delle loro superiori conoscenze?). In SOULLESS quest’aspetto tecnologico è molto più sfumato rispetto allo standard dei romanzi steampunk, e - a parte qualche Zeppelin che vola nel cielo, ed un automa qua e là - la Londra vittoriana descritta è molto simile a quella di cui abbiamo letto in dozzine di romance. Vampiri e lupi mannari a parte, cioè.
Anche se c’è una storia d’amore in SOULLESS, non lo si può definire esattamente un romance. L’attenzione della Carriger non è concentrata sul rapporto tra Lord Maccon e Alexia, anche se è una delle parti più intriganti della storia. I fuochi dei riflettori sono tutti su Alexia Tarabotti, un’eroina che rientra nella categoria delle “diverse”, cioè di quelle protagoniste femminili che, per una ragione o per l’altra, non sono in sintonia con l’ambiente in cui vivono, non vi si riconoscono, e quindi finiscono per esserne impietosamente messe in disparte. Di ragioni di “diversità”, Alexia ne ha senza dubbio da vendere. Prima di tutto, è per metà italiana, quindi ha capelli scuri, carnagione olivastra e curve formose, ed un naso “importante”. Niente a che vedere, quindi, con i canoni di bellezza tipici dell’epoca e con le sue bionde e graziose sorellastre. Come se non bastasse, Alexia è anche un’intellettuale: ama molto leggere, frequenta conferenze e si appassiona a discutere degli ultimi progressi scientifici, si veste e pettina in modo casuale e distratto, senza prestare molta attenzione all’ultima moda, e soprattutto è franca, diretta, intelligente, coraggiosa e testarda. Tutti questi… difetti messi insieme hanno da tempo portato sua madre alla conclusione che Alexia non riuscirà mai a trovare marito: quindi, benché abbia solo ventisei anni, ormai da parecchio la ragazza è stata relegata al ruolo di chaperon delle sue sorellastre più giovani.
Alexia però non si scompone più che tanto: essere ritenuta da tutti una zitella la porta ad avere una libertà molto maggiore di quella delle altre sue coetanee, e lei ne approfitta allegramente, uscendo quando le pare e frequentando compagnie discutibili quali quella di Lord Akeldama, che oltre ad essere un vampiro gay (!), si ostina a vestirsi con abiti dai colori assurdi e pieni di fronzoli, secondo il gusto della sua epoca, il Settecento, ed è il più grande pettegolo di tutta Londra, sempre aggiornatissimo su tutti i segreti più piccanti del ton. (a qualcuna sta venendo in mente Signorini…?)
Ma il difetto che Alexia nasconde alla sua famiglia è ben peggiore di quelli che sono sotto gli occhi di tutti. Alexia, infatti, è una preternaturale: cioè, lei non ha anima. Oh, certamente vive e prova emozioni e ha sentimenti come tutti gli esseri umani, ma le manca quel certo “non so che”, potremmo forse chiamarla “fantasia”? Oppure “immaginazione”? O, magari, “irrazionalità”? Nell’Inghilterra immaginaria che la Carriger ci descrive, la scoperta che l’anima è un’entità scientificamente misurabile è presentata come uno dei grandi progressi dell’epoca. Il dispositivo per quantificarla con precisione resta da mettere a punto, ma è ormai cosa risaputa che gli esseri soprannaturali hanno “tanta” anima, gli esseri umani una dose intermedia, diversa da persona a persona (quelli più dotati sono anche quelli che meglio si prestano a venir trasformati in esseri soprannaturali), ed i preternaturali come Alexia nessun'anima o quasi. Ed è forse per questa ragione che, in questo universo supremamente irrazionale e un po’ folle della Carriger, popolato da vampiri che si ostinano a osservare ossequiosamente la complessa etichetta della loro antica casta, di licantropi costretti a farsi rinchiudere in cantina quando la luna è piena, e dei vacui membri del ton londinese persi tra mille frivolezze, Alexia grazie alla sua mancanza di anima ci sembra in fondo la persona più pratica, concreta, di buon senso – insomma, la più “normale” e la meno strampalata. Ovviamente, Alexia si spaventa come tutti se un vampiro o un ghoul l’aggrediscono nottetempo: ma sa reagire con prontezza agli imprevisti, è piena di risorse (non a caso il suo chignon è tenuto fermo da uno spillone di legno ed uno d’argento!), e affronta con coraggio e senza pregiudizi le nuove sfide. Anche se queste dovessero essere rappresentate da un esasperante conte-licantropo scozzese.
Se pensate che Lord Maccon faccia parte di quella categoria di eroi sexy, dark e tormentati così diffusa in tanti romance paranormali, vi sbagliate di grosso. Connal è muscoloso, alto e virile, ed a suo modo anche molto attraente: ma è rozzo, i suoi modi lasciano parecchio a desiderare, ha spesso la cravatta a sghimbescio ed i capelli spettinati (dopotutto, quando per ragioni di servizio ci si deve trasformare da bestia a uomo e da uomo a bestia più volte nel giro di poche ore, non si può certo pretendere di rimanere impeccabili!) - e solo il cielo sa se la sua rozzezza va attribuita alle sue origini scozzesi oppure al fatto che è un licantropo.
I battibecchi tra Alexia e Connal sono una delle cose più spassose del libro. Eccovi un esempio (cap. 3, pag. 58-59 dell’edizione originale Tor - mia traduzione dall’inglese):
“Bollocks,” said Lord Maccon upon seeing who stood before him. “Miss Tarabotti. What did I do to merit a visit from you first thing in the morning? I have not even had my second cup of tea yet.” He loomed at the entrance of his office.
Alexia ignored this unfortunate choice of greeting and swept past him into the room. The act of sweeping, and the fact that the doorway was quite narrow while Alexia’s bosoms (even corseted) were not, brought her into intimate contact with the earl. Alexia was embarrassed to note that she tingled a little bit, clearly a reaction to the repulsive state of the man’s office.
[…] Lord Maccon scrubbed his face with his hand, reached desperately for a nearby teapot, and drained it through the spout.
Miss Tarabotti looked away from the horrible sight. Who was it that had said, ‘Only just civilized?’ She closed her eyes and considered, realizing it must have been she. She fluttered one hand to her throat. “Please, Lord Maccon, use one of the cups. My delicate sensibilities.”
The earl actually snorted. “My dear Miss Tarabotti, if you possessed any such things, you certainly have never shown them to me.” But he did put down the teapot.
“Cacchio,” disse Lord Maccon vedendo chi gli stava davanti. “Miss Tarabotti. Che cos’ho fatto per meritarmi una vostra visita di prima mattina? Non ho nemmeno ancora preso la mia seconda tazza di tè.” Il conte torreggiava all’ingresso del suo ufficio.
Alexia ignorò l'infelice scelta del saluto, e gli scivolò accanto, entrando nella stanza. L’atto di scivolargli accanto, ed il fatto che la porta era piuttosto piccola mentre i seni di Alexia (benché compressi nel corsetto) non lo erano, la portò in intimo contatto con il conte. Alexia, imbarazzata, si accorse di provare una leggera sensazione di solletico, chiaramente una reazione alle disgustose condizioni dell’ufficio del conte.
[…] Lord Maccon si fregò il viso con la mano, afferrò disperatamente una teiera lì accanto, e la svuotò bevendo direttamente dal beccuccio.
Miss Tarabotti distolse lo sguardo dall’orribile vista. Chi era che aveva detto, ‘I licantropi a stento sono civilizzati?’ Chiuse gli occhi e rifletté, accorgendosi che doveva essere stata proprio lei. Si portò una mano alla gola. “Vi prego, Lord Maccon, usate una tazza. La mia delicata sensibilità, sapete com’è.”
Il conte sbuffò. “Mia cara Miss Tarabotti, se voi possedete qualcosa del genere, certamente non me ne avete mai dato prova.” Però posò la teiera.
E’ proprio questo, a mio avviso, il lato più originale ed innovativo, quello davvero vincente di SOULLESS: l’ironia, l’arguzia birichina con cui l’autrice sorride - e riesce a far sorridere anche noi - del bizzarro universo che ha saputo creare e dei variopinti personaggi che lo popolano. Un’ironia che però non è mai eccessiva o acida, e che non priva la storia di momenti intensi, romantici e anche commoventi: indimenticabile ad esempio, la scena in cui Alexia regala un tramonto a Lord Akeldama.
Leggere SOULLESS per me è stato come fare un giro sull’ottovolante: un’esperienza trascinante, imprevedibile, esilarante e piena di svolte inaspettate. Provate anche voi a fare un giro, se ne avete il coraggio – non ve ne pentirete!
Publisher / Editore: Orbit / Fantasy/Horror series
Publication date / data dell'edizione originale USA: ottobre 2009
Genre and setting / Genere e ambientazione: alternate reality / gaslight, Inghilterra, 1880 circa
Format: Paperback
Sensuality Rating / Livello di Sensualità: warm / calda
Rating/Voto: 9/10
Edizione Italiana: Baldini Castoldi Dalai, marzo 2011
Collegamenti con altri libri / Connection to other books : è il primo libro della serie “The Parasol Protectorate” così composta:
1 - SOULLESS - UN’AVVENTURA DI ALEXIA TARABOTTI (Soulless)
2 - Changeless
3 - Blameless
4 - Heartless (in uscita negli USA a luglio 2011)
TRA TUTTE COLORO CHE LASCERANNO UN COMMENTO A QUESTA RECENSIONE ENTRO DOMENICA 10 APRILE, SARA' ESTRATTA UNA FORTUNATA LETTRICE CHE VINCERA' UNA COPIA OMAGGIO DI SOULLESS GENTILMENTE OFFERTA DALLA CASA EDITRICE BALDINI CASTOLDI DALAI, CHE RINGRAZIAMO PER LA COLLABORAZIONE.
Siamo nell’Inghilterra di fine ‘800, nella grande città di Londra – be’ all’incirca. La regina Vittoria governa con pugno di ferro lo sconfinato impero britannico, il ton londinese è come sempre attentissimo all’etichetta ed adora i pettegolezzi e gli scandali, le signore si sforzano di esibire le acconciature e gli abiti più alla moda in occasione dei balli e dei ricevimenti, in modo da essere notate dai gentiluomini (e possibilmente citate da qualche giornale scandalistico), e le signorine non maritate passeggiano nei parchi rigorosamente accompagnate dai loro chaperon. Fin qua, tutto normale.
Ma a questa Londra che vive alla luce del sole, se ne affianca una ben diversa, e cioè quella fatta dagli esseri soprannaturali che circolano solo durante la notte: vampiri, spettri e mutaforma, che convivono con gli esseri umani fin da quando secoli fa, all’inizio dell’Età della Ragione (all’incirca, il Rinascimento), hanno deciso di palesare la loro esistenza. Nell’illuminata Inghilterra, che è all’avanguardia sia nelle scienze umane che nei progressi tecnologici, la convivenza tra esseri umani e soprannaturali è tutto sommato pacifica e senza particolari scosse, al punto che la regina Vittoria stessa si avvale come consiglieri permanenti di un licantropo e di un vampiro. Ma questo fragile equilibrio precipita d’un tratto quando iniziano a circolare in città vampiri che la regina della congrega dei vampiri londinesi nega di aver creato, e viceversa i licantropi ad uno ad uno cominciano a sparire misteriosamente… La situazione è potenzialmente esplosiva: una guerra tra le varie razze soprannaturali sarebbe una catastrofe per l’intera Inghilterra! E’ quindi la regina in persona ad inviare Lord Conall Maccon, quarto conte di Woolsey, alfa del branco dei licantropi di Londra e capo del BUR (Bureau of Unnatural Registry), la divisione investigativa del governo che si occupa del sovrannaturale, ad indagare su quanto sta succedendo. Ed è così che il conte una sera fa la conoscenza di Alexia Tarabotti, un’impertinente miss non particolarmente graziosa, ma dotata di una lingua molto affilata e un’intelligenza acutissima, che, assalita durante un ricevimento da uno di questi vampiri improvvisamente sbucati fuori da chissà dove, si è difesa con grande prontezza di riflessi infilzandolo a morte - ahimè - con la punta del proprio parasole…
Esiste una fase che tutte le lettrici di romance sono destinate a provare almeno una volta nella vita: quella della Grande Noia. E’ quel momento in cui, dopo aver iniziato un libro nuovo, ci si rende conto allarmate che è la cinquecentesima variazione del tema “affascinante libertino incontra dolce fanciulla che lo redime col suo amore, e lo converte di colpo in marito & padre modello”, e che pertanto è inutile proseguire oltre pagina 50, perché ormai abbiamo già capito da un pezzo dove andrà a parare l’autrice. A quel punto scatta il rifiuto: si esclama esasperate “Adesso basta!”, e si passa a leggere altro. Per un po’. Spesso, per un BEL po’. Horror, gialli, enigmistica varia, maglia e cucito, collezioni di minerali… una cosa qualunque insomma, purché sia diversa dalle solite trame trite e ritrite.
Ora, l’esperienza di un gran numero di lettrici ha ampiamente dimostrato che, quando la Grande Noia si manifesta, esistono solo due possibili cure che possono persuaderci a ritornare al romance:
- Trovare un romanzo scritto con tale e tanta bravura da strappare gli applausi, e farci passare in assoluto second’ordine il fatto che, magari, la trama in sé non sia nuovissima. Anzi, a dirla tutta, non ci accorgiamo nemmeno che la trama non è poi così innovativa, perché la bravura dell’autrice ci ha stregato. (Qualcuna sta per caso pensando a “Il Lord della seduzione” di Loretta Chase, o a “Il duca di ghiaccio” di Mary Balogh?)
- Trovare qualcosa di così originale e nuovo, di così “fresco”, che riesca a sorprenderci ad ogni pagina, e a desiderare di poter leggere più in fretta, perché non riusciamo davvero immaginare cosa stia per succedere – e, soprattutto, non vediamo l’ora di scoprirlo!
SOULLESS appartiene sicuramente a quest’ultima categoria di romanzi. E’ un libro così difficile da inquadrare, così sui generis che per cercare di descriverlo reviewers e bloggers stanno usando le definizioni più varie ed i paragoni più azzardati, spesso anche a sproposito. La stessa domanda, cioè quella sul come classificarlo, se la sono posta con discutibili risultati anche le case editrici americane, visto che originariamente il libro è uscito nella collana Fantasy / Horror di Tor, una casa editrice che pubblica principalmente fantascienza e fantasy. Allo stesso tempo, forse anche in parte grazie a questa sua difficile classificabilità, SOULLESS è uno dei libri in assoluto più innovativi, originali, stimolanti ed avvincenti che ho letto nel corso degli ultimi anni, un romanzo che mi ha fatto fare le ore piccole pur di terminarlo e che, al di là delle classificazioni, merita un’attenzione speciale (ne sanno qualcosa alcune delle mie colleghe bloggers, che qualche mese fa, non appena ho terminato di leggerlo, ho tempestato di telefonate entusiastiche…) . Forse non è un romanzo per tutti, proprio per la sua diversità che potrebbe lasciare un po’ perplesse le lettrici che prediligono atmosfere più “classiche”. Ma se volete sperimentare qualcosa di davvero particolare, diverso da tutto quanto uscito in Italia finora – e dico proprio “tutto” – SOULLESS è certamente da provare.
Come avrete già capito dalla trama, SOULLESS è un romanzo di “alternate reality”, perché descrive un mondo alternativo al nostro, un mondo in cui la storia ad un tratto, per una qualche ragione, ha preso un corso diverso da quello che conosciamo. In questo caso, il punto di svolta consiste nel fatto che, alla fine dei Secoli Bui del Medioevo, gli esseri soprannaturali hanno deciso di palesare la loro presenza all’umanità, ed hanno ottenuto un riconoscimento ufficiale dal governo inglese ed uno status sociale ben definito. Visto che la storia si svolge in epoca vittoriana, SOULLESS si può quindi definire un romanzo “gaslight” (che è la definizione usata per gli alternate reality ambientati in quest’epoca), oppure “steampunk”. Quest’ultima definizione in realtà è un po’ meno appropriata: gli steampunk di solito parlano di realtà alternative in cui la tecnologia è più avanzata del dovuto (vi ricordate la Londra di “Il demone della passione” di Emma Holly, dove sfrecciano le auto e c’è la luce elettrica grazie all’arrivo degli alieni, che hanno trasferito agli esseri umani alcune delle loro superiori conoscenze?). In SOULLESS quest’aspetto tecnologico è molto più sfumato rispetto allo standard dei romanzi steampunk, e - a parte qualche Zeppelin che vola nel cielo, ed un automa qua e là - la Londra vittoriana descritta è molto simile a quella di cui abbiamo letto in dozzine di romance. Vampiri e lupi mannari a parte, cioè.
Anche se c’è una storia d’amore in SOULLESS, non lo si può definire esattamente un romance. L’attenzione della Carriger non è concentrata sul rapporto tra Lord Maccon e Alexia, anche se è una delle parti più intriganti della storia. I fuochi dei riflettori sono tutti su Alexia Tarabotti, un’eroina che rientra nella categoria delle “diverse”, cioè di quelle protagoniste femminili che, per una ragione o per l’altra, non sono in sintonia con l’ambiente in cui vivono, non vi si riconoscono, e quindi finiscono per esserne impietosamente messe in disparte. Di ragioni di “diversità”, Alexia ne ha senza dubbio da vendere. Prima di tutto, è per metà italiana, quindi ha capelli scuri, carnagione olivastra e curve formose, ed un naso “importante”. Niente a che vedere, quindi, con i canoni di bellezza tipici dell’epoca e con le sue bionde e graziose sorellastre. Come se non bastasse, Alexia è anche un’intellettuale: ama molto leggere, frequenta conferenze e si appassiona a discutere degli ultimi progressi scientifici, si veste e pettina in modo casuale e distratto, senza prestare molta attenzione all’ultima moda, e soprattutto è franca, diretta, intelligente, coraggiosa e testarda. Tutti questi… difetti messi insieme hanno da tempo portato sua madre alla conclusione che Alexia non riuscirà mai a trovare marito: quindi, benché abbia solo ventisei anni, ormai da parecchio la ragazza è stata relegata al ruolo di chaperon delle sue sorellastre più giovani.
Alexia però non si scompone più che tanto: essere ritenuta da tutti una zitella la porta ad avere una libertà molto maggiore di quella delle altre sue coetanee, e lei ne approfitta allegramente, uscendo quando le pare e frequentando compagnie discutibili quali quella di Lord Akeldama, che oltre ad essere un vampiro gay (!), si ostina a vestirsi con abiti dai colori assurdi e pieni di fronzoli, secondo il gusto della sua epoca, il Settecento, ed è il più grande pettegolo di tutta Londra, sempre aggiornatissimo su tutti i segreti più piccanti del ton. (a qualcuna sta venendo in mente Signorini…?)
Ma il difetto che Alexia nasconde alla sua famiglia è ben peggiore di quelli che sono sotto gli occhi di tutti. Alexia, infatti, è una preternaturale: cioè, lei non ha anima. Oh, certamente vive e prova emozioni e ha sentimenti come tutti gli esseri umani, ma le manca quel certo “non so che”, potremmo forse chiamarla “fantasia”? Oppure “immaginazione”? O, magari, “irrazionalità”? Nell’Inghilterra immaginaria che la Carriger ci descrive, la scoperta che l’anima è un’entità scientificamente misurabile è presentata come uno dei grandi progressi dell’epoca. Il dispositivo per quantificarla con precisione resta da mettere a punto, ma è ormai cosa risaputa che gli esseri soprannaturali hanno “tanta” anima, gli esseri umani una dose intermedia, diversa da persona a persona (quelli più dotati sono anche quelli che meglio si prestano a venir trasformati in esseri soprannaturali), ed i preternaturali come Alexia nessun'anima o quasi. Ed è forse per questa ragione che, in questo universo supremamente irrazionale e un po’ folle della Carriger, popolato da vampiri che si ostinano a osservare ossequiosamente la complessa etichetta della loro antica casta, di licantropi costretti a farsi rinchiudere in cantina quando la luna è piena, e dei vacui membri del ton londinese persi tra mille frivolezze, Alexia grazie alla sua mancanza di anima ci sembra in fondo la persona più pratica, concreta, di buon senso – insomma, la più “normale” e la meno strampalata. Ovviamente, Alexia si spaventa come tutti se un vampiro o un ghoul l’aggrediscono nottetempo: ma sa reagire con prontezza agli imprevisti, è piena di risorse (non a caso il suo chignon è tenuto fermo da uno spillone di legno ed uno d’argento!), e affronta con coraggio e senza pregiudizi le nuove sfide. Anche se queste dovessero essere rappresentate da un esasperante conte-licantropo scozzese.
Se pensate che Lord Maccon faccia parte di quella categoria di eroi sexy, dark e tormentati così diffusa in tanti romance paranormali, vi sbagliate di grosso. Connal è muscoloso, alto e virile, ed a suo modo anche molto attraente: ma è rozzo, i suoi modi lasciano parecchio a desiderare, ha spesso la cravatta a sghimbescio ed i capelli spettinati (dopotutto, quando per ragioni di servizio ci si deve trasformare da bestia a uomo e da uomo a bestia più volte nel giro di poche ore, non si può certo pretendere di rimanere impeccabili!) - e solo il cielo sa se la sua rozzezza va attribuita alle sue origini scozzesi oppure al fatto che è un licantropo.
I battibecchi tra Alexia e Connal sono una delle cose più spassose del libro. Eccovi un esempio (cap. 3, pag. 58-59 dell’edizione originale Tor - mia traduzione dall’inglese):
“Bollocks,” said Lord Maccon upon seeing who stood before him. “Miss Tarabotti. What did I do to merit a visit from you first thing in the morning? I have not even had my second cup of tea yet.” He loomed at the entrance of his office.
Alexia ignored this unfortunate choice of greeting and swept past him into the room. The act of sweeping, and the fact that the doorway was quite narrow while Alexia’s bosoms (even corseted) were not, brought her into intimate contact with the earl. Alexia was embarrassed to note that she tingled a little bit, clearly a reaction to the repulsive state of the man’s office.
[…] Lord Maccon scrubbed his face with his hand, reached desperately for a nearby teapot, and drained it through the spout.
Miss Tarabotti looked away from the horrible sight. Who was it that had said, ‘Only just civilized?’ She closed her eyes and considered, realizing it must have been she. She fluttered one hand to her throat. “Please, Lord Maccon, use one of the cups. My delicate sensibilities.”
The earl actually snorted. “My dear Miss Tarabotti, if you possessed any such things, you certainly have never shown them to me.” But he did put down the teapot.
“Cacchio,” disse Lord Maccon vedendo chi gli stava davanti. “Miss Tarabotti. Che cos’ho fatto per meritarmi una vostra visita di prima mattina? Non ho nemmeno ancora preso la mia seconda tazza di tè.” Il conte torreggiava all’ingresso del suo ufficio.
Alexia ignorò l'infelice scelta del saluto, e gli scivolò accanto, entrando nella stanza. L’atto di scivolargli accanto, ed il fatto che la porta era piuttosto piccola mentre i seni di Alexia (benché compressi nel corsetto) non lo erano, la portò in intimo contatto con il conte. Alexia, imbarazzata, si accorse di provare una leggera sensazione di solletico, chiaramente una reazione alle disgustose condizioni dell’ufficio del conte.
[…] Lord Maccon si fregò il viso con la mano, afferrò disperatamente una teiera lì accanto, e la svuotò bevendo direttamente dal beccuccio.
Miss Tarabotti distolse lo sguardo dall’orribile vista. Chi era che aveva detto, ‘I licantropi a stento sono civilizzati?’ Chiuse gli occhi e rifletté, accorgendosi che doveva essere stata proprio lei. Si portò una mano alla gola. “Vi prego, Lord Maccon, usate una tazza. La mia delicata sensibilità, sapete com’è.”
Il conte sbuffò. “Mia cara Miss Tarabotti, se voi possedete qualcosa del genere, certamente non me ne avete mai dato prova.” Però posò la teiera.
E’ proprio questo, a mio avviso, il lato più originale ed innovativo, quello davvero vincente di SOULLESS: l’ironia, l’arguzia birichina con cui l’autrice sorride - e riesce a far sorridere anche noi - del bizzarro universo che ha saputo creare e dei variopinti personaggi che lo popolano. Un’ironia che però non è mai eccessiva o acida, e che non priva la storia di momenti intensi, romantici e anche commoventi: indimenticabile ad esempio, la scena in cui Alexia regala un tramonto a Lord Akeldama.
Leggere SOULLESS per me è stato come fare un giro sull’ottovolante: un’esperienza trascinante, imprevedibile, esilarante e piena di svolte inaspettate. Provate anche voi a fare un giro, se ne avete il coraggio – non ve ne pentirete!
Oddio, è vero che in italia
Oddio, è vero che in italia abbiamo fatto un sacco i lotte per vedere stampati tanti bei libri, ma forse all'epoca di queste lotte non sapevamo quanto sarebbe stato duro per i nostri portafogli.
Cmq la storia sembra molto affascinante e creod che alla fine cederò e acquisterò anche questo.
lucrezia5050
Mannaggia la miserina! Più
Mannaggia la miserina! Più non voglio comprare libri e più ne escono di interessanti. Io ho letto la saga della Gardella e mi è piaciuta molto, e adesso, dopo la tua recensione, sono molto attirata da questo libro.
Speriamo di vincerlo!
Lucia
proprio un romanzo davvero
proprio un romanzo davvero particolare, mi piacerebbe leggerlo.
bella recensione!
La recensione mi aveva molto
La recensione mi aveva molto colpito e incuriosito ma avevo dimenticato di lasciare un commento. Oggi riaprendo il sito ho letto l'intervista all'editore e improvvisamente si è acceso il flash!!!!
Sono ancora in tempo per provare a vincere il libro?
Grazie per l'interessantissimo lavoro che fate sul sito,
saluti
Loredana.
desidero questo libro con
desidero questo libro con tutte le mie forze XD
spero di essere fortunata
debby
Mi piacerebbe molto vincere
Mi piacerebbe molto vincere questo romanzo, sembra proprio nelle mie corde!
congratulazioni Sonia! poi
congratulazioni Sonia! poi facci sapere cosa te n'è parso, allora!
Prego ingnorare nel sorteggio
Prego ingnorare nel sorteggio il mio commento #47: ho appena vinto questo romanzo con il blog candy dell'editore!
Grazie ugualmente per l'opportunità, è anche grazie alla vs. recensione se non vedo l'ora di leggerlo!
Sonia aka Ainos
Dalla bella recensione
Dalla bella recensione scritta da Marchrose sono arrivata alla decisione che VOGLIO assolutamente leggere questo libro, io amo i personaggi femminili "alternativi" , mi sono stancata delle solite eroine tutte bellissime e prive di difetti !
W Alexia !
Ciao a tutte
MissGabrielle
@ Antonella2 sono contenta
@ Antonella2
sono contenta che il libro ti sia piaciuto e ti abbia divertito! in effetti il paragone con Frankestein Jr. in certe scene ci sta tutto
peccato per i refusi, però.
@ Lialelaluna
comprare o no un libro sulla base della cover secondo me è un po' arrischiato... l'esperienza insegna che ci sono libri splendidi con cover mediocri, e viceversa libri mediocri con cover splendide. Il guaio è che poi bisogna leggere i libri, e non solo le cover
cmq la Baldini ha conservato la stessa cover dell'originale americano, la puoi vedere qui:
http://www.fantasticfiction.co.uk/c/gail-carriger/soulless.htm
ciao, io sono una di quelle
ciao,
io sono una di quelle che dopo aver letto 1 - 2 romanzi d'amore devo cambiare genere, alrimenti mi ritrovo a passare più tempo a leggere che a fare altro, e a non assaporare le storie. purtroppo anche se ogni volta mi faccio coinvolgere le trame sono sempre + o - le stese, quindi mi affido alle mie autrici preferite, che solitamente non mi deludono.
mi piacciono motlo i romanzi con vampiri , licantropi e sono felice che in questi ultimi anni siano usciti molti libri sul genere. ed ora sapere da voi che finalmente c'è un'autrice che ha scritto ancora qualcosa di diverso , tarttando soggetti che comunque mi piacciono, non puo' che farmi piacere....
non vedo l'ora di immergermi in questo nuovo mondo con un'eroina che finalmente sa un po' di casa nostra e non la mistica bellezza che tutti non possono far altro che adorare...
grazie ancora una volta per il suggerimento.
valentina
Allora sarò sincera, quando
Allora sarò sincera, quando acquisto un libromi lascio condizionare moltissimo dalla copertina e per questo libro sono stata parecchio titubante perchè appunto la copertina proprio non mi piaceva. Poi leggo le recensioni e mi faccio prendere dallo scrupolo che a non acquistarlo sto facendo un errore. Quindi mi lascerò tentare.
liaelaluna
Cara MarchRose, mi
Cara MarchRose,
mi ricollego al tuo commento n. 50 nel quale chiedevi le opinioni di chi nel frattempo avesse letto questo libro. Eccomi qui, fresca di lettura, per darti le mie (personali) impressioni:
- Ho trovato Soulless una lettura gradevole, originale e divertente, così come l’avevi descritta nella tua recensione;
- Sono d’accordo con te per quanto riguarda il paragone con la Quick: i dialoghi frizzanti in generale e alcune scene in particolare, mi hanno ricordato questa autrice che è una delle mie preferite, soprattutto quando ho voglia di rilassarmi piacevolmente. Per il resto, la Carriger ha una vis comica tutta sua che mi ha ricordato un film cult nel suo genere, ovvero Frankenstein Junior;
- Se qualche lettore ha acquistato il libro pensando di avere a che fare con qualcosa che richiami Jane Austen, temo rimarrà fortemente deluso. Il libro è valido per sé ma non vi ho trovato nulla che riporti in qualche modo a questa grandissima autrice: né trama, né ambientazione, né stile, né ironia…
- Ultima osservazione: purtroppo il libro non ha avuto una revisione finale appropriata; i refusi non si contano, l’italiano è molto approssimativo, i tempi non sono concordati, la punteggiatura errata (es.: punti interrogativi al posto di esclamativi e così via…). È un vero peccato. Una storia così carina (e anche un prezzo non proprio economico) meritavano un po’ più di attenzione.
Baci
Antonella
Complimenti per la
Complimenti per la recensione! Questo libri mi incuriosisce proprio proprio per la sua diversità e originalità!
Ne ho gia' sentito parlare e
Ne ho gia' sentito parlare e la vostra recensione mi ha convinta del tutto!!
Sicuramente lo leggero'
Lara
avevo intenzione di
avevo intenzione di comprarlo, ma se lo vincessi sarebbe sicuramente più piacevole leggerlo!!!
bellisima recensione, come sempre!
Miki
@ Mrstll ok, aggiudicato!
@ Mrstll
ok, aggiudicato! però ti avviso, non sempre mi oriento verso libri"tradizionali"... come avrai intuito da questa recensione...
@nuvolina74
mi fa piacere che anche tu l'abbia apprezzato e l'abbia trovato originale e divertente! è davvero difficile leggere qualcosa di innovativo, ultimamente.
@ S. M.
Ho scelto questa traduzione perchè, secondo me, "bollocks" in inglese esprime irritazione e nervosismo, ma non noia, che invece è la sensazione che dà "che palle", che sarebbe la traduzione letterale dell'esclamazione.
Ma anche la traduzione, in fondo, è in buona misura una questione di gusto personale e di "orecchio" per la lingua.
Sappici dire poi se il romanzo ti è piaciuto!
UHMM interessante recensione
UHMM interessante recensione mi avete fatto venir voglia di leggerlo
veronica palmieri
Sembradavvero originale,
Sembradavvero originale, anche questo avevo deciso che non lo avrei comprato ma...l'occasione di vincerlo non me la perdo XD
Nella versione "ufficiale"
Nella versione "ufficiale" hanno tradotto "Che palle!" mi piace di più il tuo "Cacchio", da l'idea di uno svalvolato per l'attrazione-repulsione irresistibile, invece il "Che palle" dà l'idea di uno scocciato e basta, invece Lord Macon è mooooolto attratto da Alexia, Che carini tutti e due! l'ho appena iniziato , lo trovo divertentissimo !!!! ( escludetemi dal sorteggio, come s'è capito non ho resistito e alla prima occasione l'ho preso!) S.M.
Sicuramente lo aggiungerò
Sicuramente lo aggiungerò alla mia lista dei libri da leggere.
Daniela
Ametto di non amare molto il
Ametto di non amare molto il genere paranormale che giustamente di solito è troppo cupo e oscuro..visto che questo non si sa bene come classificare il genere ed è storico che io leggo e amo in assoluto.. come sempre descritto da MarchRose benissimo mi viene voglia di esaudire la mia curiosità e di acquistarlo e leggerlo..mi sembra molto intrigante e divertente con l'immancabile lieto fine e naturalmente con l'ingrediente principale l'amore..grazie ancora per aiutarmi così tanto nell'informazione delle uscite sia in edicola che nelle librerie siete tutte bravissime e i vostri consigli al di là poi dei propri gusti personali davvero preziosi..continuate così..ciao!!! Nicoletta
Questo libro mi intriga un
Questo libro mi intriga un sacco...lascio un commento nella speranza di essere fortunata :)
Ciao a tutte
Danila
All'inizio questo libro non
All'inizio questo libro non mi ispirava per niente ed ero molto indecisa se prenderlo oppure no e invece mi sarei persa un gran bel libro. E' proprio vero che certe volte la prima impressione è totalmente sbagliata.
L'ho trovato molto divertente dopo tanto finalmente sono riuscita a trovare un libro che non mi ha annoiato mai. Sicuramente prenderò gli altri della serie, adesso sono curiosa più che mai di sapere come prosegue.
Davvero troppo intrigante
Davvero troppo intrigante questo libro... DEVO AVERLO!!!
Poi, dopo una recensione così è impossibile resistere...
purple sand
Peggotty: @
Peggotty:
@ Marchrose
OT
No, no, la saga della Cole non mi è sfuggita, solo... be', non amo il modo in cui scrive, e le sue storie sono improntate sul dramma e sulla non accettazione dell'attrazione/amore dei personaggi principali.
Insomma, non che mi aspetti scintille e "amore" tra i due sin dal primo incontro, ma se sono loro stessi a crearsi delle barriere, fatte di patemi mentali sulla razza, la fama e quant'altro, allora il discorso è un altro.
Insomma, semplicemente, Kresley Cole non è un'autrice per le mie corde;)
Grazie comunque per l'avviso, sei stata molto gentile
@MarchRose in riferimento al
@MarchRose
in riferimento al commento 66: ti prendiamo in parola e aspettiamo quest'altra recensione. C'è sempre bisogno di consigli per leggere romanzi interessanti
@ Antonella ( commento 64
@ Antonella ( commento 64 )
... non so se dirlo .... e se invece prima o poi faccio anche di questo la recensione?
@ Marina59
no no, nessun fraintendimento cara, tranquilla, ci mancherebbe! Intendevo solo dire che ad oggi in Italia non è stato ancora pubblicato niente del genere in campo paranormale / fantasy etc. , per cui non c'è un vero riferimento su cui basarsi. E comunque ognuno ha il diritto di avere i propri gusti personali.
Grazie Rose cercherò
Grazie Rose
cercherò nella libreria nuova che hanno aperto oppure proverò in centro storico perchè ho grandi difficoltà a trovarli.
Dicendo " del genere" non volevo assolutamente denigrare il tipo di lettura ...mi dispiace che possa essere stato capito così, anzi sono aperta veramente a leggere nuove storie e trame. Solo che molto probabilmente non ho ancora letto quel libro che mi faccia scattare la molla per acquistarne ancora. Ma la recensione mi attira molto stavolta...
marina
@MarchRose Grazie per il
@MarchRose
Grazie per il consiglio!
Però adesso sono curiosa..qual'è l'altro libro al quale hai assegnato 9?
Così corro a leggerlo!!!
Antonella
Devo assolutamente vincere!!
Devo assolutamente vincere!! La trama mi piace, l'ambientazione è fantastica e con una protagonista così forte e sicura di sé ci sarà sicuramente da ridere!!! XD
Veronica26
@ Marina59 secondo me, è
@ Marina59
secondo me, è un libro talmente diverso da quello che puoi aver letto finora, che il fatto che alcune recenti letture "del genere" - immagino tu voglia dire paranormale? - non ti abbiano soddisfatto non è necessariamente indicativo del tuo futuro giudizio su questo libro. Cioè, se ad es non ti è piaciuta la Feehan, non è assolutamente detto che la Carriger non ti piacerà. ( ad es. a me la Feehan non piace - ecco, l'ho detto! ).
Circa la tua altra domanda, i libri della Leggereeditore si trovano tranquillamente in libreria, così come della sua "casa madre", la Fanucci. Se non ci sono, li chiedi e te li fanno arrivare.
Stessa cosa per la Baldini Castoldi, che è la casa editrice che ha pubblicato SOULLESS.
Poi, ovviamente, li puoi anche comprare on line se preferisci.
@ Antonella (commento 56)
no, quello della Castle / Quick / Krentz non è un inglese difficile, secondo me puoi provare. Nella serie Ghost Hunters al massimo c'è qualche termine un po' esotico ( se li è inventati lei! ) per descrivere i poteri psi degli abitanti di Harmony ed i poteri dei cristalli, ma a parte questo l'inglese scorre bene.
Semmai, per farti un po' l'orecchio potresti prima partire con gli ultimi Krentz paranormali dell'Arcane Society, che sono comunque collegati alle storie del pianeta Harmony. Sul ns blog se cerchi nell'indice sotto Jayne Castle / Jayne Ann Krentz / Amanda Quick trovi parecchio materiale, prova a dare un'occhiata per capire se ti possono interessare.
@ Eden76
ebbene sì gli ho dato 9, e ti garantisco che non ne dò molti, perchè non sono affatto di manica larga, soprattutto ultimamente visto che di certe trame logore e scontate sono onestamente un po' stufa.
Ho controllato il mio segretissimo database delle letture, dal 2005 ad oggi ho assegnato un punteggio 9 o 9.5 ( 10 non lo dò mai perchè la perfezione non esiste! ) in tutto 7 o 8 volte, su un totale di circa 650 libri romance letti, e negli ultimi 3 anni è la seconda volta.
I vampiri moderni non sono
I vampiri moderni non sono il mio genere, infatti, purtroppo ahimè, la Ward non la adoro..Ma quando si tratta di libri ambientati nella Londra ottocentesca o licantropi, mi mischio nella folla ...
Deve essere un libro molto bello: avete dato 9/10...Un misto di romanticismo, horror e giallo, mi fa gongolare ...Ci dovrei fare un pensierino...
eden76
molto bella la recensione,
molto bella la recensione, e davvero azzeccata la Grande Noia, sopratutto per le lettrici che leggono da una vita e con ritmi vertiginosi, non è facile trovare libri che riescano ancora a stupire e quando ciò accade è davvero una festa!
Ciao, la recensione è
Ciao,
la recensione è invitante e in giro per la rete ho trovato altri commenti positivi, quindi mi auguro di poter leggere al più presto questo "ibrido" letterario.
Gio
Bellissima
Bellissima recensione...ma, forse a causa di alcune letture del genere non proprio al massimo, mi frena l'idea di acquistarlo. O meglio non tanto di acquistarlo ma di leggerlo. Dovrei tentare ancora per voi?
Posso chiedere una cosa per cortesia?
Io sono di Padova...i libri delle edizione Leggere devo per forza comperarli on line ? O solo io non li trovo qui?
grazie
marina
Spero di vincerlo XD è
Spero di vincerlo XD
è davvero un libro che mi ispira parecchio!
da Chrys
chrystal91@hotmail.it
@MarchRose La Quick è anche
@MarchRose
La Quick è anche una delle mie autrici preferite. Ho letto tutto ciò che è stato pubblicato in italiano sia come Krentz con i vecchi Harmony che come Quick. Mi piacerebbe anche poter leggere la serie futuristica che ha scritto come Jane Castle ma mi sa che per ora non ci sono speranze che qualcuno la pubblichi. Scrive in un inglese molto difficile? Potrei forse cimentarmi nella lettura in lingua originale...
Grazie
Antonella
@ Mrstll embè, quando lord
@ Mrstll
embè, quando lord Maccon è nervoso, in qualche modo deve sfogarsi... sai com'è
@ autrice commento 53
ricordati di firmarti con un nome oppure un nick, cara, se non non partecipi all'estrazione del libro!
è inutile..non so resistere
è inutile..non so resistere alle vostre recensioni... sono talmente belle che il mio portafoglio piange contento....questo libro mi ispira parecchio...l'ironia in un libro è sempre ben apprezzata, se poi ci aggiungete suspance, fantasy, e romance diventa irrinunciabile
SIETE TREMENDE.. FATE VENIR
SIETE TREMENDE.. FATE VENIR VOGLIA ANCHE A CHI NON è APPASSIONATA DEL GENERE... COMPLIMENTI....
Un lord che si pappa 3 polli
Un lord che si pappa 3 polli in 10 minuti??? ma daiiiiii
@ Peggotty ( OT ) davvero
@ Peggotty ( OT )
davvero aspettavi da una vita un licantropo scozzese...?
... forse allora ti è sfuggito Dark love di Kresley Cole, questo è il link al mio spoiler:
http://romancebooks.splinder.com/post/22257298
e qui vedi tutti gli articoli sulla Cole che abbiamo pubblicato, compresi quelli sui romanzi della serie Immortals after dark di cui fa parte Dark love:
http://romancebooks.splinder.com/tag/kresley_cole
Atmosfere e stile molto diversi rispetto a quelle della Carriger, ovviamente, più passionali, dark e drammatiche.
Insomma altro licantropo scozzese, altra storia!
@ Antonella ( commento 48
@ Antonella ( commento 48 )
confermo, il paragone più prossimo che mi sento di fare è quello con Amanda Quick, sia come stile narrativo ( = scanzonato, con molti dialoghi e vivaci scambi di botta/risposta ) e tipo di umorismo, che come genere di trama ( = l'intreccio di suspense / avventura / romance ), ed approccio ironico ed irriverente ai personaggi.
La Quick è un'autrice tra le mie predilette, in tutte le sue varie declinazioni Castle/Krentz/Quick - ho letto quasi tutto quello che ha scritto, compresi gli inediti in Italia, dai futuristici agli storici ai contemporanei - romantic suspense, perchè quando vedo che esce un suo nuovo libro proprio non riesco a trattenermi!!
Come dicevo in uno dei commenti precedenti, personalmente non trovo invece assolutamente niente in comune tra la Carriger e la Austen. Di quest'ultima autrice, ci tengo a precisare, ho letto tutti i libri in edizione inglese e qualcuno in edizione italiana, quindi mi sento di poter dire di conoscerla bene. Non mi sembra, tanto per fare un esempio, che il fatto che Alexia abbia una famiglia della classe media che la ignora, con una madre petulante e sorelle vanesie, basti ad avvicinare la Carriger alla Austen - anche perchè questa situazione si ritrova in almeno un altro milione di libri, a partire da Cenerentola.
Questa è una mia opinione personale, naturalmente, basata come dicevo sulla lettura del libro della Carriger in edizione originale, visto che io non sono tra le fortunelle che hanno ricevuto una copia in anteprima dalla Baldini. Poi, ognuno ovviamente è libero di avere la propria opinione.
Magari, chissà, nella traduzione italiana si è cercato di avvicinarsi allo stile degli ultimi traduttori della Austen?
Sarei curiosa di sapere le prime impressioni di chi sta leggendo il libro... qualcuna l'ha già iniziato? Almeno confrontiamo i nostri punti di vista.
Ancora una volta un libro che
Ancora una volta un libro che mi attirava, grazie ad una vostra splendida presentzione, è balzato in testa alla lista dei prossimi acquisti
Grazie!
Elena
Questo libro era già nella
Questo libro era già nella mia lista degli acquisti, ma dopo questa bellissima recensione ed il paragone con Amanda Quick non vedo l'ora di leggerlo!
Antonella
Ero già tentata di prenderlo,
Ero già tentata di prenderlo, poi ne ho sentito parlare su Radio 105 ed adesso leggo questa bella recensione e i commenti ancora più succulenti e non posso più fare a meno di esclamare: MIO! ^_^
Sonia aka AinoS
Dopo questa bellissima
Dopo questa bellissima recenzione e dato che sono vittima della Grande Noia mi sà che dovrò aggiungere questo libro nella mia lista degli acquisti a meno che non lo vinca!!
Katia
Fantastico Blog appena
Fantastico Blog appena scoperto e subito messo tra i preferiti ^_^ Questo libro mi intrigava già parecchio, ora lo voglio avere tra le mie avide manine assolutamente!
La trama è interessante. Il
La trama è interessante. Il libro lo comprerò ugualmente anche se non vinco, perchè è un genere che mi piace. Io sono una accanita fan della Ward e dei suoi vampiri della Confraternita del Pugnale Nero. Lo so che le storie non sono paragonabili e i periodi in cui sono ambientate sono diversi. Però, ripeto la trama della Carriger è così interessante...
Rosa Maria.