luglio 2009
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CONCORSO "IL LIBRO DEL MESE"
Eccoci al nostro appuntamento mensile con il risultato del sondaggio dedicato ai romanzi pubblicati in Italia. A fine anno, tra i “libri del mese” bandiremo un ulteriore sondaggio, con cui potrete scegliere il “libro dell’anno”.
Il titolo vincitore del concorso "Il Libro del Mese" di Luglio è
DEMON'S KISS
(The Darkest Kiss)
by Gena Showalter
In una remota fortezza di Budapest, sei seducenti guerrieri immortali sono legati da un'antica maledizione che nessuno è mai riuscito a infrangere...
Un guerriero possente e signore della Morte... Una temibile dea, portatrice di caos e disordine...
Ma nessuno dei due è padrone del proprio destino...
Anya, dea dell'anarchia, decide di mettere in campo tutte le proprie arti per sedurre Lucien, il guerriero che accompagna le anime dei defunti nell'oltretomba, e benché lui cerchi disperatamente di resisterle alla fine lo conquista. I due non sospettano nemmeno lontanamente di essere solo delle pedine nelle mani di Crono, che cerca con ogni mezzo di metterli l'uno contro l'altra. Riusciranno a sconfiggere le forze invincibili che li controllano e a liberarsi dalle rispettive condanne evitando il crudele sacrificio d'amore che il perfido titano vorrebbe imporre loro?
Gena Showalter ha vinto il concorso di questo mese con 85 voti, seguita da "Segreti di una notte d'Estate" (Secrets of a Summer Night) di Lisa Kleypas con 46 voti e "Irresistibile Ribelle" (Tender Rebel) di Johanna Lindsey con 13 voti.
Adesso a voi la parola! Fateci conoscere le vostre opinioni e i vostri giudizi, e soprattutto perchè l'avete votato (o perchè non l'avete votato).
Per vedere i risultati del sondaggio di tutti i libri, con le rispettive percentuali cliccate sul link qui sotto:
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LA CITAZIONE DEL MESE - QUOTE OF THE MONTH
Torniamo con il nuovo concorso a scadenza mensile "La Citazione del Mese". Si tratta di un sondaggio che premia la migliore citazione proposta durante il corso del mese, ma la votazione avverrà al contrario, ovvero sarete VOI a proporre la vostra citazione preferita, e NOI bloggers a votare quella che verrà inserita il mese successivo nell'intestazione del Blog.
La "Citazione" può essere uno scambio di battute, un piccolo brano, una frase, non più di 4 - 5 righe al massimo, che vi ha colpito particolarmente, o che vi è rimasta nel cuore. Per mandarcela potete postarla direttamente come commento a questo posto, o utilizzando la casella email che troverete sia nel menù di sinistra (sotto Scrivici), sia nel menù di destra (sotto Citazione del Mese). Ricordatevi di indicare il titolo e l'autrice del romance da cui è tratta (oltre a cap. e pagina per permetterci di risalire al testo originale), e se vi va diteci perchè l'avete scelta :-)
Ecco la citazione vincitrice per il mese di Agosto:
Dal romanzo TO LOVE A DARK LORD di Anne Stuart proposta da MarchRose.
“Vuoi veramente che me ne vada?" gli chiese lei.
"Sarei un marito orribile. Non vorrei mai andarmene di qui, tu impazziresti per l'isolamento, dovrei passare la maggior parte del mio tempo con i cavalli, e tu ti stuferesti di partorire figli..."
"Vuoi che me ne vada?"
Lui la guardò.
"Mai" disse. E la trasse di nuovo tra le braccia.
Here we are with our new monthly contest "Quote of the Month".
It's a contest about the best quote that will be proposed during the month, but it will be a reversed contest, that is YOU will propose your favourite quote, and WE bloggers will vote the one which will show in the Blog's header the following month.
The "Quote" can be a sentence or a dialogue 4 - 5 lines long, you particularly enjoyed or you have been expecially impressed by. To let us have your proposal, you can add it as a comment to this post, or send it by e-mail (click on the mail box icon you can find both in the left and right menu).
Don't forget to include the book's title and author, and if you like tell us the reason for your choice :-)
Here is August Winner Quote:
from the novel TO LOVE A DARK LORD by Anne Stuart proposed by MarchRose:
“Do you really want me to leave you?" she asked.
"I'd make the devil's own husband. I'd never want to leave here, you'd go mad with the isolation, I'd have to spend most of my time with the horses, you'd grow weary of bearing children.. ."
"Do you want me to leave you?"
He stared down at her.
"Never," he said. And he pulled her back into his arms.
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LA MIGLIORE COPERTINA DEL MESE - COVER CONTEST
ECCO LA COPERTINA VINCITRICE DI QUESTO MESE!
HERE IS THIS MONTH WINNING COVER!
SCARLET LADY
by Marlene Suson
(artist Max Ginsburg)
diventerà l'immagine dell'intestazione del blog per il mese di Agosto!
will be the header image for the month of August!
risultati totali / results
SCARLET LADY by Marlene Suson 113 voti
ONE LITTLE SIN by Liz Carlyle 36 voti
INTRIGUED by Bertrice Small 8 voti
RULES OF MARRIAGES by Wilma Counts 34 voti
view poll's results / vedi i risultati del sondaggio
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ROMANCE PARK
Benvenute a Romance Park, il luogo dove ogni scrittrice ha la possibilità di presentare i propri lavori al pubblico!
L'estratto di questa settimana si intitola "IL CUORE DI UN UFFICIALE", e il nick della sua autrice è CLAIRE ANDRYANE. ATTENZIONE, si tratta di nomi di fantasia, che usiamo solo per distinguere i vari estratti tra di loro: il nome dell'autrice non è questo, ed il titolo finale del libro sarà diverso.
Vi ricordiamo le REGOLE DI ROMANCE PARK ( potrete trovare maggiori dettagli qui: http://romancebooks.splinder.com/post/20213710 ) :
-- sia le lettrici che le bloggers potranno votare l'estratto con un punteggio da 1 a 10, e naturalmente commentarlo;
-- se la scrittrice lo desidera (non è obbligatorio), può rispondere ai commenti e alle domande – ma lo farà sempre usando il nick;
-- tra una settimana esatta, chiuderemo il sondaggio, e la scrittrice scoprirà che voto le è stato dato dal pubblico.
-- IMPORTANTE: la scrittrice non rivelerà la propria identità a nessuno, né prima, né durante, né dopo il sondaggio. Le bloggers che hanno collaborato con lei alla preparazione del post (cioè Naan e MarchRose) faranno altrettanto, sia nei confronti delle altre bloggers che delle lettrici, e per correttezza si asterranno dal commentare.
IL CUORE DI UN UFFICIALE
di Claire Andryane
Tutti i diritti letterari di quest’opera sono di esclusiva proprietà dell’autore.
Farida è una ragazza libanese che si è da poco laureata all’università di Beirut e che spera di trovare lavoro come interprete presso un’organizzazione umanitaria. Alain Xavier è un giovane ufficiale che appartiene alle forze speciali della marina francese, impegnate di solito in azioni rapide e pericolose nelle zone di guerra. Le loro strade si incrociano a Beirut nell’agosto del 1991: entrambi vengono, infatti, feriti, dallo scoppio di una mina durante l’evacuazione dall’ambasciata francese del discusso generale Michel Aoun. Accanto a loro agiscono in questa storia un reporter di guerra che scrive per il quotidiano “Libération” e che aiuterà Xavier a far ricoverare Farida in un ospedale parigino e Clémentine, l’ex fidanzata di Xavier che è anche lei un’ufficiale della marina e che cercherà di riconquistare quello che considera il suo uomo.
Xavier, Alain Xavier come era scritto nei suoi documenti, era, all’epoca della fine della guerra in Libano, un giovane ufficiale della marina francese.
In Libano, infatti, la guerra durava ormai da quindici anni, una guerra contrassegnata da cambiamenti di fronte e di alleanze, ma anche da stragi di civili.
Nel 1990 il generale Michel Aoun che aveva nell’ultimo anno combattuto contro i siriani, comprendendo, dopo settimane di bombardamenti serrati sul suo quartier generale, che ormai non aveva nessuna possibilità di vincere, si era rifugiato nella sede dell’ambasciata francese a Beirut, contando sull’appoggio dell’ambasciatore René Ala ed era stato, quindi, necessario garantire a lui e ai suoi più stretti collaboratori di lasciare la capitale libanese e di rifugiarsi in Francia, ma, anche se alcune navi della marina francese incrociavano già da diversi mesi nelle acque antistanti le coste del Libano, per garantire, nel caso di un peggioramento della situazione, l’evacuazione dei cittadini francesi, presenti ancora nel paese, non sarebbe stata comunque un’impresa facile portare fuori da Beirut una persona che diverse fazioni volevano vedere morta.
Nel 1991, quando, dopo un permesso del governo libanese, il generale Aoun era stato evacuato, Xavier aveva pensato che per un militare non era possibile pensare che la guerra fosse del tutto inutile, per quanto avevano iniziato dall’inizio degli anni ’80 a diffondersi le cosiddette “missioni di pace”, autorizzate dall’Onu o da altri organismi internazionali e nel 1982 una missione internazionale, a cui aveva partecipato anche la Francia, era intervenuta proprio in Libano, eppure, anche in una missione di pace, poteva capitare, in caso di attacco da parte di qualche forza armata locale, che potessero esserci morti e feriti.
Xavier sapeva che la sua non era più l’epoca della seconda guerra mondiale, dove aveva combattuto suo padre e dove si sapeva chi era dalla parte giusta e chi era da quella sbagliata o forse (aveva pensato spesso Xavier) soltanto a metà della guerra le cose si erano delineate con più chiarezza, visto che, in fondo, in un paese democratico e civile come la Francia, c’era stato il “regime collaborazionista” di Vichy e non tutti, soprattutto nelle classi sociali elevate, avevano subito aderito alla resistenza. Anche suo padre, in fondo, aveva avuto dubbi e ripensamenti, di cui non parlava volentieri, prima di maturare questa scelta.
Beirut, agosto 1991
Qualche mese dopo la fine della guerra civile, Beirut era una città apparentemente pacificata, ma sembrava che l’accordo di pace, raggiunto due anni prima a Taef fosse ancora piuttosto fragile, anche se l’autorizzazione all’evacuazione del generale Aoun, che viveva da diversi mesi nell’ambasciata francese, dove si era rifugiato l’anno precedente, era un segnale chiaro di chiusura con il passato.
L’esilio in cambio della libertà era un compromesso più che accettabile per chi in quindici di guerra aveva commesso, come tutti gli altri protagonisti della recente storia libanese, diversi errori e violenze.
Quindici anni di guerra avevano, nel frattempo, disseminato il territorio libanese di mine e così quel giorno dell’agosto 1991 una mina era scoppiata al momento sbagliato e nel posto sbagliato, proprio durante l’evacuazione del generale Aoun dall’ambasciata francese, ferendo lievemente Xavier ed un altro ufficiale che erano stati raggiunti dalle schegge dell’ordigno, ma ferendo gravemente una ragazza libanese.
Xavier l’aveva saputo, però, soltanto alcune settimane dopo, quando un giornalista aveva rintracciato la ragazza ferita che aveva raccontato in un articolo pubblicato su un quotidiano francese la sua storia e così Xavier aveva deciso di rintracciare il giornalista, a cui aveva chiesto di informarsi se era possibile, attraverso qualche organizzazione umanitaria, far uscire la giovane dal Libano per farla ricoverare in un ospedale francese.
L’unica cosa che aveva chiesto al giornalista era di mantenere, almeno inizialmente, il segreto sulla sua identità.
“L’evacuazione del generale Aoun era un operazione delicata, affidata alle forze speciali della marina francese, in cui non erano permessi né imprevisti né fallimenti, ma, anche se apparentemente è andato tutto bene, in realtà lo scoppio di quella mina ha rovinato la vita ad una persona.”
“E adesso voi volete rimediare?”
“Sì, forse sono in ritardo per rimediare, ma quel giorno non era possibile fermarsi o tornare indietro per capire cosa era accaduto… quello scoppio poteva anche essere voluto e non casuale. Il generale Aoun ha in Libano parecchi nemici che avrebbero potuto avere la tentazione di eliminarlo proprio durante il trasporto dall’ambasciata francese ad una nave della marina militare. Per questo da mesi il generale non metteva il naso fuori dall’ambasciata francese a Beirut proprio per paura che gli potessero far la festa.”
Parigi, settembre 1991
La giovane era giunta in Francia un mese dopo ed era stata ricoverata in un ospedale parigino, dove le avrebbero applicato una protesi che avrebbe sostituito la gamba persa a causa dello scoppio della mina.
Xavier, nonostante fosse di solito una persona prudente, non aveva resistito al desiderio di vedere come stava e così si era recato in ospedale.
“In fondo dell’operazione di evacuazione da Beirut del generale Aoun ormai hanno parlato anche i giornali e non ci sono più rischi, se vado a farle visita.” Si era detto, anche se temeva le domande di una sconosciuta che si sarebbe comunque chiesta, perché si stava interessando alla sua sorte.
Ed, infatti, la giovane gli aveva chiesto: “Chi siete? E perché siete venuto a trovarmi?”
“Ho letto della vostra storia su un giornale e volevo vedere come stavate.”
“E perché vi interessa tanto la mia sorte?”
“Anche i militari hanno dei sentimenti, per quanto, a volte, debbono nasconderli per affrontare alcune situazioni.”
“Allora eravate a Beirut ad agosto e c’entrate qualcosa con quello che mi è accaduto?”
“No, non c’entro nulla, le mine sono ordigni piuttosto rudimentali e poco selettivi, magari servono per colpire i nemici e, poi, invece, restano inesplose e feriscono a scoppio ritardato qualche civile.”
“Questo lo so, non serve che me lo spieghiate voi… in quindici anni di guerra è una cosa che imparano pure i bambini.”
“D’accordo, ma voi ora potreste non essere qui in un ospedale moderno ed efficiente, dove vi stanno curando in modo adeguato.”
“Allora ditemelo chiaramente che io ho un debito con voi e che siete venuto a trovarmi per riscuoterlo.”
“No, no, non avete nessun debito… io sono venuto solo per assicurarmi che stavate meglio, ma me ne vado, visto che la mia presenza vi infastidisce.”
“Non è che mi infastidisce, è che vorrei capire perché con tante persone che in un paese in guerra come il Libano restano ferite a causa dello scoppio di una mina, vi siete interessato proprio a me…”
“Per me gli altri sono delle vittime anonime, voi, invece, grazie all’articolo del giornalista di “Libération” che ha raccontato la vostra storia, avete un nome… e poi meglio aiutare una persona soltanto, perché si è rimasti colpiti dalla sua storia che non aiutarne nessuna…”
Xavier sapeva che quella era solo una parte della verità, ma non aveva alcun desiderio di spiegare davvero a Farida perché si fosse preso tanto a cuore la sua vicenda.
Farida si era istintivamente messa sulla difensiva, perché quindici anni di guerra le avevano insegnato a non fidarsi dei militari che spesso si lasciavano andare a gesti di violenza o che, anche quando erano gentili, potevano nascondere un secondo fine e Farida era consapevole di essere una ragazza giovane, non bellissima, ma comunque graziosa, sola in un paese straniero.
Pensava, perciò, che, se avesse incoraggiato Xavier con le sue parole e i suoi atteggiamenti, sarebbe stato facile per lui vedere in quel comportamento un’autorizzazione a prendersi delle libertà nei suoi confronti, ma, nonostante tutta la sua strategia di difesa, non poteva negare di essere attratta da lui: “Sono una sciocca! Viene un ufficiale francese, giovane e pure carino a trovarmi ed io l’ho tratto a pesci in faccia… ma no, ho fatto bene, io, appena terminata la riabilitazione, tornerò in Libano e non ci vedremo più, perciò, è meglio che non lo guardo neppure… però, in un paese in guerra, le mine scoppiano ogni giorno ed un militare lo sa, allora, come mai si interessa tanto alla mia sorte?! E se, invece, non tornassi più in Libano e restassi in Francia… in fondo, ho finito da poco l’università ed un lavoro, forse, potrei trovarlo anche qui… ma no, la mia famiglia non mi farebbe mai restare da sola in una grande città come Parigi… e poi, se sapessero che ho una relazione con un militare francese, mi farebbero tornare subito a casa… però, però, non è niente male e un bacio come ringraziamento, per avermi fatta arrivare sin qui, potrei anche concederglielo…”
Xavier da parte sua si sentiva libero di pensare a Farida e di fantasticare su di lei, perché erano diversi mesi che aveva lasciato la sua ex fidanzata, ma nello stesso tempo era abbastanza realista da sapere che la loro storia non poteva avere un futuro: “Ho sbagliato ad andarla a trovare… cosa mi aspettavo? Che mi gettasse le braccia al collo per la gratitudine?! La guerra rende le persone più schiette, ma anche più dure e in fondo io non le ho neppure spiegato chi sono e perché mi importa di lei. Però, carina è carina e non si nota neppure troppo che ha una gamba finita… ma no, cosa mi metto a pensare… io faccio un lavoro rischioso e non posso permettermi pure di imbarcarmi in una relazione, complicata dalla distanza geografica e dalla nostra differente formazione culturale… e poi i suoi genitori pretenderanno certamente che torni a casa, appena si sarà rimessa… ed, infine, io ripartirò a breve per qualche missione all’estero e presto questa vicenda sarà solo un lontano ricordo.”
RATING FINALE : 5,9 /10
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RECENSIONE: PER SEMPRE (Everlasting), di Kathleen E. Woodiwiss
Anno: 2007
Edizione originale: William Morrow
Pubblicato in Italia da: Sonzogno
Formato:
Livello di sensualità:hot (bollente)
Genere: medievale
Ambientazione: Inghilterra, XII secolo
Voto: 6/10
I sogni di Abrielle di Harrington di trovare un marito che l’ami e quelli della sua famiglia di risollevarsi dal disastro economico si infrangono quando re Enrico, alla festa alla quale ha invitato i fedeli sudditi che hanno combattuto per lui, non include il nome del suo patrigno Vachel de Gerard tra i cavalieri cui ha deciso di corrispondere una ricompensa per i servigi resi durante le crociate.
L’ unica speranza purtroppo è quella di sposare il viscido(ma ricchissimo) Desmond de Marlè, e Abrielle nonostante le suppliche della madre e del patrigno, decide di sacrificare tutti i suoi sogni di felicità per salvare la famiglia.
Tra gli invitati all’infausta unione c’è anche Raven Seabern, emissario del re di Scozia e figlio di un capoclan scozzese che Abrielle aveva già incrociato in più di un’occasione alla festa data da Enrico, e per il quale da subito ha provato contrastanti sentimenti di attrazione e diffidenza; questo nonostante Raven abbia dimostrato più volte il silenzioso amore che prova per lei standole vicino e salvandola da pericoli e aggressioni…
Recensire l’ultimo romanzo di una scrittrice amatissima come la Woodiwiss, per di più pubblicato dopo la sua morte prematura, non è stata cosa semplice. Ogni parola che non sia di lode può suonare alle orecchie dei fans come un’ingiuria, ma purtroppo non posso esimermi dalle critiche nei confronti di questo romanzo, pur annoverandomi tra i fans sopracitati.
La storia è scritta nel tipico stile che la Woodiwiss ci ha insegnato ad amare, e quindi eroe ed eroina bellissimi, bravissimi, coraggiosi e appassionati, personaggi secondari divisi nettamente tra buoni/buoni e cattivi/perfidi (il che non sempre è necessariamente negativo, quando non si esagera), e una storia d’amore basta su incontri-scontri di vario tipo tra i due protagonisti, senza disdegnare la parte fisica che ha un ruolo oserei dire fondamentale. Certo questo tipo di schema letterario alla lunga presenta varie pecche, non per questo però è criticabile a priori o privo di fascino, anche perché altrimenti la Woodiwiss non avrebbe catturato la nostra attenzione e la nostra fedeltà per anni, e meritatamente.
Ma alla lunga il troppo stroppia. La protagonista di questo romanzo, Abrielle, è una tipica eroina cara all’autrice: bellissima, intrepida e caratterialmente forte….doti che però sbandierate a ogni piè sospinto inducono più a sbuffi infastiditi (della serie: “siiiiii, ho capito!”) che ad ammirazione, anche perché poi a tante lodi non corrispondono altrettanti fatti in cui le virtù caratteriali di Abrielle si manifestano; anzi, alla fin fine l’ho trovata molto spesso sciocchina ed irritante. Come da trama, Abrielle decide di sposare un uomo che non ama, addirittura la ripugna, per salvare la famiglia dal disastro finanziario (e fin qui nulla di nuovo, erano cose molto frequenti all’epoca); questo nonostante sia attratta da Raven, gentiluomo scozzese bello, coraggioso, nobile d’animo. E soprattutto innamorato di lei fin dall’inizio, tant’è vero che invece di tornarsene in Scozia dove poteva vivere tranquillo nei suoi possedimenti ha preferito rimanere in Inghilterra nella fortezza di re Enrico prima, e in quella dell’amata (complice un invito al matrimonio) poi, standole vicino, salvandola in varie occasione da stupri e agguati e cercando perfino di pensare a una soluzione alternativa all’orrendo matrimonio che le si prospetta. E quando, dopo varie peripezie e accadimenti propizi ad Abrielle(che diventa una ricca e indipendente vedova in un batter d’occhio), i due giovani si vedono costretti al matrimonio, cosa fa la nostra eroina? E’ contenta, felice dia vere un marito che ha apertamente dimostrato di rispettarla e di avere per lei amore e considerazione? Ma nemmeno per sogno! E tutto questo perché? Perché Raven non l’ha mai apertamente corteggiata in modo classico. Esatto, solo perché Raven non è andato dal patrigno chiedendo formalmente il permesso di parlare con lei e di corteggiarla, e dopo non ha fatto tutte quelle carinerie che per la nostra sono fondamentali (tipo, suppongo, dedicarle un sonetto al liuto o mandarle fiori o cose del genere...non sono esperta di corteggiamenti medievali). Così Abrielle decide di fargliela pagare restando ostile nei confronti dello sposo, nonostante i pazienti tentativi di lui di comprenderla e stabilire un dialogo (a volte leggendo viene da pensare: “Santo subito!”). Naturalmente tutto questo orgoglio viene meno nelle varie aggressioni e pericoli che le tocca ancora di subire, e durante i quali il suo pensiero verso Raven cambia radicalmente: in queste occasioni lui infatti diventa l’eroe dei suoi sogni, la sua speranza di salvezza..insomma il principe azzurro che, letteralmente, la salva dalla e cattiverie del mondo. Una volta salva, ad Abrielle torna improvvisamente in mente il gravissimo motivo di offesa nei suoi confronti…e tutto ricomincia come prima, fino a pochi capitoli dalla fine.
Raven è l’eroe che tutte noi amiamo:bello, intrepido, fedele, innamorato e paziente..anche troppo mi viene da dire.
Più interessante il rapporto tra Elspeth, madre di Abrielle, e il secondo marito Vachel, che per fortuna non è il solito patrigno perfido che si trova in molte storie, ma che è per Abrielle un vero padre.
Passando ai cattivi, ecco la mia perplessità: perché qui i cattivi sono tutti (a parte il giovane Thurstan) grassi? Il brutto è che qui alla descrizione di grasso, viene pure associata la precisa idea di viscido, sporco, malvagio, brutale. Ovviamente i buoni sono sempre snelle (le donne) e muscolosi (gli uomini), bellissimi e altrettanto ovviamente a queste descrizione è associata appunto l’idea di buono, nobile e coraggioso. E non è una cosa nuova nei romanzi di quest’autrice, solo qui mi è parsa molto più accentuata. Un messaggio davvero brutto e fastidioso.
Sorvoliamo poi sulla comicità involontaria data dalla storia secondaria tra Cordelia, amica ventenne (o anche di meno, visto che nel medioevo si sposavano giovanissime) e Cedric, il padre di Raven, descritto dalla stessa autrice come un uomo vicino alla sessantina. Ovviamente esistono unioni di questo tipo, ma la felicità e l’attrazione che la giovane dimostra per l’anziano sposo alla fine mi sono sembrate davvero forzate e improbabili.
Per fortuna il romanzo è scritto nello stile tipico della Woodiwiss, che ci affascina e cattura facendoci sorvolare anche sulle pecche del romanzo, non facendoci venire la voglia di lasciarlo a metà. Da qui il mio voto, 6/10…nonostante obiettivamente sia un romanzo abbastanza deludente.
Ma per fortuna possiamo consolarci rileggendo ROSA D’INVERNO, COME CENERE NEL VENTO, IL FIORE E LA FIAMMA…
Tiziana
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ESCONO IN EDICOLA "I ROMANZI" DI ARNOLDO MONDADORI EDITORE DI AGOSTO
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871. Lydia Joyce - IL VELO DELLA NOTTE (The Veil of Night)
Alcuni desideri sorgono solo nel buio
Lady Victoria Wakefield è decisa a preservare il buon nome e la reputazione della famiglia. Battaglia persa contro lo scapestrato fratello Jack, il quale ha contratto debiti enormi con lord Byron Stratford, misterioso duca di Raeburn. Un’unica possibilità per Victoria: andare di persona da lord Byron e convincerlo a concedere una proroga dei pagamenti. Ma da un’accoglienza fredda scaturisce una controproposta tanto oltraggiosa quanto irresistibile: che Victoria passi un’intera settimana insieme a lui.
Ambientazione: Inghilterra, 1864 (epoca vittoriana)
Grado di sensualità : bollente (hot)
Nota di MarchRose : Si tratta del primo romanzo della serie “Night” (così chiamata perché i titoli dei romanzi che la compongono sono accomunati da questa parola) o anche “serie Vittoriana” (dall’epoca in cui sono ambientati). La serie è così composta:
1. IL VELO DELLA NOTTE (The Veil of Night) – protagonisti Byron Stratford, Duca di Raeburn, e Victoria Wakefield
2. The Music of the Night – protagonisti Sebastian Grimsthorpe e Sarah Connolly
3. Whispers of the Night – protagonisti Dumitru Constantinescu, conte di Severinor, e Alcyone Carter
4. Voices of the Night – protagonisti Charles Crossham, Lord Edgington, e Maggie di King Street
5. Shadows of the Night – protagonisti Colin Radcliffe e Fern Ashcroft.
La serie “Night” non è una vera e propria serie in senso classico, tant’è vero che sul suo sito l’autrice non la definisce nemmeno come tale. Il collegamento tra i libri è costituito dal fatto che alcuni personaggi appaiono in più di un romanzo, e che le storie avvengono tutte in epoca vittoriana (anche se “Whispers of the Night” si svolge nel 1838, cioè circa 30 anni prima degli altri). Per cui, i romanzi di questa serie si possono leggere ognuno per conto proprio senza difficoltà.
Lady Victoria Wakefield non sa nemmeno lei perché ha deciso di accettare l’imperiosa e, diciamocelo, piuttosto maleducata convocazione di Lord Raeburn nella sua diroccata dimora di Raeburn Court. Victoria ha 32 anni, e guarda la vita con estremo disincanto, se non con amarezza: ha abbandonato da un pezzo qualsiasi speranza di sposarsi, e la sua unica ambizione è continuare ad occuparsi della proprietà di famiglia, rimediando meglio che può ai misfatti di suo fratello Jack, un vero specialista quando si tratta di mettersi nei guai. Ma stavolta il guaio è grosso davvero, apprende sgomenta la donna dall’arrogante Lord Raeburn: Jack ha contratto con lui un debito enorme, e visto che non c’è speranza che lo possa ripagare prima di venire in possesso della propria eredità, cioè tra un bel pezzo, l’oltraggiosa controproposta di Raeburn è che, per… compensarlo dell’attesa, Victoria passi un’intera settimana con lui, a Raeburn Court, acconsentendo ad ogni sua richiesta e capriccio. Dopo il primo sgomento, Victoria a conti fatti si rende conto di non aver molta scelta, e nemmeno niente da perdere; quindi, da donna pragmatica qual è, accetta.
Raeburn – il quale non si aspettava affatto una risposta simile – è incuriosito e suo malgrado intrigato. Perché non Victoria si è sposata? Perché non sembra avere alcuna stima di se stessa, né cura per il proprio aspetto? E la sua curiosità aumenta ancor più dopo la loro prima, folgorante notte insieme … E perché Raeburn evita la luce del giorno, si domanda da parte sua Vittoria, sempre più affascinata dal mistero che di cui l’enigmatico duca si circonda?
Un cupo maniero, una donna inesperta ma coraggiosa, un eroe pericoloso e che si nasconde nell’oscurità, misteri, segreti ed incontri appassionati nel buio – un romanzo che piacerà alle amanti del genere gotico, e a chi adora le storie del tipo “la Bella e la Bestia”.
872. Jo Beverley - SALVARE UN FURFANTE (To Rescue a Rogue)
Fuggire dall’innocenza, cedere al desiderio
Annoiata dalla vita tranquilla imposta dalla sorella da cui è ospite, la troppo giovane Mara St Bride accetta il corteggiamento del maggiore Berkstead, individuo che si rivela assai poco raccomandabile. Così Mara, sola, scalza, una coperta sulle spalle, fugge dalla sua casa per ritrovarsi a notte fonda tra le insidie di Londra. A salvarla è lord Dare Debenham, al quale bastano pochi attimi per scoprire che è lui ad avere bisogno di Mara. E del suo amore.
Ambientazione: Inghilterra, Londra, 1817 ( periodo regency )
Grado di sensualità: calda ( warm )
Nota di MarchRose : IL RITORNO DI SIMON fa parte della famosissima serie della “Compagnia dei Furfanti” (Company of Rogues), che è senza dubbio la più celebre della Beverley insieme alla saga Malloren. Come abbiamo già avuto modo di spiegare qualche tempo fa, la struttura di questa serie è abbastanza complessa, e si divide in romanzi della serie principale e romanzi di spin-off, cioè collegati alla serie ma solo parzialmente.
La serie “principale” racconta le storie di un gruppo di amici, che si sono conosciuti ai tempi della scuola, alla Harrow School, e che si sono scelti il nome, appunto, di “rogues”, cioè furfanti.
Il capo dei Furfanti è Nicholas Delaney, che ha raccolto intorno a sè un gruppo di matricole, scegliendole tra i ragazzi che per origine, o rango, o carattere potevano avere più bisogno si aiuto, così che si potessero proteggere tra di loro. I Furfanti quindi, includendo il loro capo, sono 12: ma due di loro (Lord Roger Merrihew e Allan Ingram) sono morti in guerra prima dell’inzio della serie. Inoltre la storia del Maggiore Hal Beaumont non ha un libro tutto per sé: la storia tra lui e Blanche Hardcastle è intrecciata alle vicende degli altri libri, e si conclude in “To Rescue A Rogue”.
Quindi, secondo quanto riportato dal sito dell’autrice (http://members.shaw.ca/jobev/rogues.html ) i libri della serie principale sono 9, a cui si aggiungono degli spin-off:
1 - An Arranged Marriage - protagonisti Nicholas Delaney, fratello gemello del conte di Stainsbridge, e Eleanor Chivenham
2 - An Unwilling Bride - protagonisti Lucien de Vaux, marchese di Arden, erede del ducato di Belcraven, e Beth Armitage
3 - Christmas Angel - protagonisti Leander Knollis, Conte di Charrington e Judith Rossiter
4 - Forbidden - protagonisti Francis Haile, Lord Middlethorpe, e Serena Rivington
5 - NOZZE PERICOLOSE (Dangerous Joy) - protagonisti Miles Cavanagh, erede del conte di Kilgoran, e Felicity Monahan
6a – L’AMORE A DRAGON’S COVE (The Dragon's Bride) - protagonisti George Connaught (“Con”) Somerford, visconte Amleigh e successivamente conte di Wyvern, e Susan Kerslake;
a questo romanzo sono anche collegati i successivi due, i cui protagonisti non sono però dei membri del Gruppo dei Furfanti:
6b - il racconto The Demon's Mistress - protagonisti George Vandeimen e Maria Celestin
6c – L’EREDE DEL DIAVOLO (The Devil's Heiress) - protagonisti il maggiore George Hawkinville ("Hawk") e Clarissa Greystone
( questi ultimi 3 libri presi insieme formano la cosiddetta “trilogia dei tre Georges”, ovvero "three guys called George", perché tutti e tre i protagonisti si chiamano appunto George, http://members.shaw.ca/jobev/george.html )
7 - LADY SKYLARK (Skylark) - protagonisti Sir Stephen Ball e Laura Gardeyne – potete leggere le nostre note sul romanzo qui http://romancebooks.splinder.com/post/19389932
8 - IL RITORNO DI SIMON (The Rogue's Return) - protagonisti Simon St. Bride e Jane (Jancy) Otterburn – potete leggere le nostre note sul romanzo qui http://romancebooks.splinder.com/post/20412316
9 - SALVARE UN FURFANTE (To Rescue A Rogue) - protagonisti Lord Darius Debenham, detto“ Dare”, il figlio più giovane del Duca diYeovil, e Lady Mara St. Bride
SALVARE UN FURFANTE doveva nell’intenzione originale della Beverley chiudere la serie: ma, come spiegato dalla Beverley nell’intervista, ormai il mondo dei Furfanti è diventato il “suo” mondo regency: quindi la serie continuerà con romanzi di spin-off, ambientati nello stesso periodo, e in cui potranno eventualmente apparire, come personaggi secondari, alcuni dei Furfanti. Il primo di questo romanzi di spin-off è già uscito negli USA nel 2007, ed è:
10 - LADY BEWARE - protagonisti Horatio Cave, Visconte Darien, e Lady Thea Debenham, la sorella di Dare
Non preoccupatevi, quindi, se non state leggendo i romanzi seguendo l’ordine originale di pubblicazione: in generale i collegamenti tra le vicende narrate sono limitati, e riuscirete a seguire senza problemi le avventure dei Furfanti. Se volete sapere qualcosa di più su questa serie e su Jo Beverley, potete dare un’occhiata all’intervista che ci ha rilasciato qualche tempo fa – eccovi il link: http://romancebooks.splinder.com/post/19347144
Tenete però presente che, proprio perché SALVARE UN FURFANTE inizialmente doveva “chiudere” la serie, vi appaiono tutti quanti i Furfanti, cioè i Rogues, riunitisi per aiutare Dare, l’ultimo scapolo della Compagnia – vi sarà quindi piuttosto difficile godervi pienamente il libro se non conoscete già almeno alcuni di questi personaggi.
Nei primi romanzi della Compagnia dei Furfanti (in “An unwilling bride”, per esempio) correva voce che Darius “Dare” Debenham fosse rimasto ucciso nella battaglia di Waterloo. Dare però non è morto, è rimasto ferito in modo gravissimo, ed è stato curato da una sua nemica sotto mentite spoglie, la spia francese Thérèse Bellaire, che con il pretesto di alleviare le sue sofferenze gli ha somministrato delle forti dosi di oppio per tenerlo sotto il proprio controllo. Una volta liberatosi dalle grinfie della perfida Thérèse, nei mesi successivi Dare ha lottato con tutte le sue forze contro la dipendenza dall’oppio, e ha diminuito progressivamente le dosi, ma non riesce ancora a fare completamente a meno della droga. Torna a Londra, nella speranza che riprendere le sue vecchie abitudini e ritrovare gli amici di sempre lo aiuti a fare l’ultimo passo verso la normalità, ma come può riprendere a fare vita sociale se non si fida a sufficienza di se stesso? Con che coraggio può apparire di nuovo in pubblico, lui che una volta era il più brillante, solare e spiritoso della Compagnia, ora che è ridotto all’ombra di se stesso?
Ma un’occasione insperata gli arriva sotto forma di Mara St. Bride (la sorella di Simon, protagonista di IL RITORNO DI SIMON), che una notte, per colpa di una decisione particolarmente avventata, si ritrova a girovagare per Londra a piedi scalzi e con addosso soltanto la camicia. La casa di Dare per fortuna è nei paraggi – e chi meglio di un vecchio amico di famiglia può trarla d’impaccio? L’imprevisto incontro notturno segnerà un punto di svolta nelle vite di entrambi. Mara non ha un’idea precisa di quali lotte spaventose Dare stia combattendo con se stesso e la propria dipendenza, ma è innamorata di lui da sempre, ed è decisa a non permettergli di arrendersi, di lasciarsi risucchiare dalle tenebre. E chissà, forse l‘innocenza e la determinazione di Mara potrebbero essere proprio quella boccata di aria fresca che serve a Dare per ritornare a vivere…
873. Karen Hawkins - UN'AVVENTURA DA RICORDARE (An Affair to remember)
Dai doveri della famiglia alle passioni del talamo
All’improvvisa dipartita del fratello, Anthony Elliot, conte di Greyley, eredita i cinque nipoti monelli. L’unico modo per venirne a capo è assumere Anna Thraxton, la miglior governante d’Inghilterra. Appartenente a una famiglia decaduta, Anna deve pensare a mantenere se stessa e l’anziano nonno. Tuttavia, nell’attimo in cui incontra Anthony è lui a diventare il suo unico desiderio. Con un unico problema, affatto trascurabile: Anthony è fidanzato con un’altra...
Ambientazione: Inghilterra, 1816 ( periodo regency )
Grado di sensualità : calda (warm)
*** All About Romance DIK ( Desert Isle Keeper ) ***
*** Romance Reader Five Hearts ***
Nota di MarchRose : E’ il primo romanzo della saga dell’anello talismano (Talisman Ring), così composta:
1. UN'AVVENTURA DA RICORDARE (An Affair to Remember) – protagonisti Anthony Elliot, conte di Greyley, e Anna Thraxton
2. Confessions of a Scoundrel - protagonisti Brandon St. John e Verena Westforth
3. INTRIGHI D’AMORE (How to Treat a Lady) - protagonisti Chase St. John e Harriet Ward
4. And the Bride Wore Plaid - protagonisti Devon St. John e Katherine Macdonald
5. Lady In Red - protagonisti Marcus St. John, marchese di Treymount, e Honoria Baker-Sneed
I protagonisti della serie sono i cinque fratelli St. John (che sono poi i 5 fratelli di Sara, l’eroina di un altro romanzo della Hawkins ancora inedito in Italia, cioè “The seduction of Sara”, dove sono già comparsi sia Anthony che Anna), che si ritrovano ad ereditare l’anello della loro madre: un anello che si dice sa incantato, perché condurrà inevitabilmente chi lo possiede al vero amore. E’ una favola a cui nessuno dei fratelli crede, ovviamente – però, tanto per star tranquilli e per evitare che le campane nuziali suonino un po’ troppo in fretta (in fondo, a loro piace la loro vita da scapoli e impenitenti dongiovanni così com’è! ), e visto che l’anello non si può certo vendere o gettar via, i cinque mascalzoni fanno di tutto per rifilarselo a tradimento a vicenda. Quindi ogni libro di questa serie termina con uno dei fratelli che fa in modo di passare l’anello ad un altro, che è l’eroe del libro successivo: vi consigliamo pertanto, di leggere le storie rispettando la sequenza.
Anthony Elliot, il conte di Greyley, ha passato tutta la sua vita a cercare di rimediare alle mancanze e ai pasticci lasciati in sospeso dai vari membri della sua irresponsabile famiglia, ma non avrebbe mai pensato di “ereditare” dal proprio defunto cugino addirittura cinque bambini, tra i 4 e gli 11 anni. Definirli “bambini”, poi, è voler minimizzare il problema: sono veri e propri terremoti, piccoli delinquenti, e il loro pessimo comportamento peggiora sempre più visto che la loro nonna, Lady Putney, non fa altro che incoraggiarli.
Anthony, che non sopporta di vedere la propria vita tranquilla e ordinata mandata di colpo a gambe all’aria, decide prendere il toro per le corna: l’unico modo per tenere sotto controllo le cinque pesti è trovare “la miglior governante di tutta l’Inghilterra”, ed affidarli alle loro cure. Ecco che entra quindi in scena Anna Thraxton, che viene da un’ottima famiglia che una volta faceva parte del ton londinese, ma che a seguito di una serie di cattivi investimenti finanziari fatti da suo nonno è ora in miseria ed è costretta a lavorare come governante. La sua intelligenza e praticità e la sua forza di carattere hanno fatto ben presto di Anna nientemeno che la più ricercata delle governanti di Londra, ed una vera autorità nel trattare bambini difficili, al punto che i membri del ton fanno a gara per disputarsi i suoi costosissimi servigi. Ma nessun prezzo è troppo alto per Anthony, quando si tratta di riportare la pace in casa: così, anche se dichiara apertamente che Anna gli è cordialmente antipatica, per non dire insopportabile, fa buon viso a cattivo gioco e l’assume. Tanto, pensa Anthony, una volta alle sue dipendenze Anna sarà obbligata a eseguire i suoi ordini senza fiatare, per cui non ci saranno problemi.
Ma una non diventa un’autorità in fatto di bambini difficili se si limita ad accettare passivamente tutto quello che le viene detto… ed ecco infatti che iniziano le discussioni ed i battibecchi tra Anthony e Anna, che non sono d’accordo praticamente su niente, e ovviamente nemmeno su come i bambini vadano educati. Anna è impertinente, testarda, ha le proprie opinioni su tutto, gli manca di rispetto e lo fa innervosire… ma allora perché sembra proprio che Anthony non riesca a stare lontano da lei?
874. Hannah Howell - L'AMANTE DELLE HIGHLANDS (Highland Lover)
Mura segrete, amore senza limiti
Decisa a ritrovare la sorella gemella, Alana Murray si avventura lontano dalla sicurezza del proprio castello. Ma solo per cadere nelle mani di briganti senza scrupoli. Eppure, nell’oscurità di una fredda cella, trova un alleato inaspettato e... l’uomo dei suoi sogni: Gregor MacFingal Cameron. Anch’egli prigioniero, era alla cinica ricerca di una donna ricca da sposare, ma nel momento in cui si trova rinchiuso con Alana, comincia a pensare che il destino gli abbia riservato qualcosa di molto diverso...
Ambientazione: Scozia, 1475
Livello di sensualità: caldo (warm)
Nota di MarchRose : E’ il terzo romanzo della trilogia Cameron, così composta:
- GUERRIERO DELLE HIGHLANDS (Highland Conqueror) – protagonisti Lady Jolene Gerard + Sigimor Cameron; potete trovare le nostre note sul romanzo qui http://romancebooks.splinder.com/post/18508983
- IL CAMPIONE DELLE HIGHLANDS (Highland Champion) – protagonisti Keira Murray MacKail + Liam Cameron; potete trovare le nostre note sul romanzo qui http://romancebooks.splinder.com/post/20139456
- L'AMANTE DELLE HIGHLANDS (Highland Lover) – protagonisti Alana Murray ( sorella gemella di Keira ) + Gregor MacFingal Cameron
I romanzi della trilogia Cameron, che a sua volta fa parte della lunghissima serie cosiddetta “Highlands” o “Murray”, dal nome del clan a cui appartengono i protagonisti della maggior parte dei romanzi ( se volete sapere di più sul suo complicato albero genealogico, date un’occhiata qui: http://www.hannahhowell.com/Family_Tree.htm ), hanno pochi collegamenti tra di loro, per cui dovreste riuscire a leggerli anche separatamente senza troppe difficoltà. Tenete però presente che la storia di L'AMANTE DELLE HIGHLANDS si svolge in parallelo a quella narrata in IL CAMPIONE DELLE HIGHLANDS, ed è in un certo senso la sua complementare, visto che le due eroine Keira e Alana sono sorelle, per cui se avete letto il romanzo precedente apprezzerete quest’ultimo senz’altro di più.
Gregor MacFingal Cameron non vede l’ora di svincolarsi dalla propria famiglia, ma per questo gli serve una moglie ricca – peccato che, mentre va alla ricerca, finisce rapito ed imprigionato in una gelida cella. Presto però nella sua stessa cella viene anche gettata un’altra prigioniera, una giovane donna spaventata: è Alana, a sua volta catturata mentre era alla ricerca della sorella Keira. Di fronte alla passione e all’energia di Alana, tutt’a un tratto il suo piano iniziale di “caccia all’ereditiera” inizia a sembrare a Gregor vacuo, puerile e senza scopo… che il destino, dandogli questa inaspettata compagna prima di cella e poi di fuga, stia cercando di dirgli qualcosa?
Una storia scozzese molto classica e tipicamente Howell, con i due protagonisti che arrivano a conoscersi ed a legarsi l’uno all’altra durante un viaggio pericoloso, mentre affrontano insieme perfidi avversari e disavventure di ogni tipo.
NE "I ROMANZI EMOZIONE" ESCE:
7- Mary Balogh - SEMPLICEMENTE PERFETTO (Simply Perfect)
Tutto sembra tramare contro il loro amore.
Ma lui la vuole. A ogni costo.
Claudia Martin, colta e dai modi semplici, dirige con impegno e intelligenza una scuola per giovani signore poco abbienti. Genuino è il suo disprezzo per l’aristocrazia e per la superficialità dei rituali che la caratterizzano. Trovarsi quindi in viaggio da Bath a Londra in una splendida carrozza con Joseph Fawcitt, marchese di Attingsborough, è per lei un tormento. Che diventa autentico supplizio nel momento in cui scopre di essere attratta da lui. Per contro, Joseph si accorge al primo sguardo di quanto Claudia sia appassionata e gentile, insomma proprio una donna da sposare. Esisterà, tra questi due opposti, il fatidico punto d’incontro?
Ambientazione: Inghilterra, 1815 circa ( periodo regency )
Grado di sensualità : calda (warm)
Nota di MarchRose: si tratta del quarto, ed ultimo romanzo del cosiddetto “quartetto Simply” (Simply Quartet), ovvero della serie dedicata alle insegnanti della Scuola per Signorine di Miss Martin a Bath. La serie è così composta:
1. RISVEGLIO DI PASSIONI (Simply Unforgettable) – protagonisti Frances Allard e Lucius Marshall, visconte Sinclair - potete leggerne la recensione qui
http://romancebooks.splinder.com/post/15862271
2. SEMPLICEMENTE AMORE (Simply Love) - protagonisti Anne Jewell e Sydnam Butler- potete leggerne la recensione qui http://romancebooks.splinder.com/post/13734848
3. SEMPLICEMENTE MAGICO (Simply Magic) - protagonisti Susanna Osbourne e Peter Edgeworth, Visconte di Whitleaf – potete leggere le nostre note sul romanzo qui http://romancebooks.splinder.com/post/17802298 e la nostra recensione qui http://romancebooks.splinder.com/post/19753937
4. SEMPLICEMENTE PERFETTO (Simply Perfect) - protagonisti Claudia Martin e Joseph Fawcitt, marchese di Attingsborough
Nella serie “Simply” compaiono molti personaggi già apparsi nella serie Bedwyn, ed in particolare la famiglia Bedwyn stessa vi fa diverse apparizioni. Il marchese di Attingsborough, in particolare, è già apparso in INDIMENTICABILE (One Night for Love) ed in vari altri libri, e abbiamo già incontrato Claudia in UNA LADY SCANDALOSA (Slightly Scandalous). In SEMPLICEMENTE PERFETTO riappare anche un personaggio di RISVEGLIO DI PASSIONI, cioè Portia Hunt, la fidanzata respinta di Lucius Marshall, l’eroe del romanzo. Inoltre, essendo il romanzo conclusivo della serie Simply, in SEMPLICEMENTE PERFETTO ricompaiono praticamente tutti i personaggi delle due serie Bedwyn e Simply, inclusi Neville e Lily di INDIMENTICABILE e Lauren e il Visconte Ravensberg di UN’ESTATE DA RICORDARE. Sarebbe preferibile, quindi, averle lette entrambe le serie Bedwyn e Simply, prequel inclusi, prima di iniziare SEMPLICEMENTE PERFETTO, anche se non è strettamente necessario per seguirne la trama.
Claudia Martin, la direttrice della Scuola per Giovani Signore di Bath, ha ormai passata la trentina e si è da tempo rassegnata a una vita senza amore, completamente dedita al lavoro. Almeno, finché non arriva Joseph, il marchese di Attingsborough… Il loro incontro è casuale: Claudia deve accompagnare a Londra due delle sue alunne per aiutarle a sistemarsi nei loro nuovi posti di lavoro, e grazie all’intervento di amici trova un passaggio nella lussuosa carrozza del marchese. Non è certo un colpo di fulmine, tra Claudia e Joseph: Claudia disprezza tutti gli aristocratici in generale, gli affascinanti dongiovanni dai modi suadenti in particolare, e gli incontri successivi con Joseph durante il suo soggiorno a Londra non fanno che rinforzare la sua prima impressione. Peccato per lei, però, che Joseph non si rassegni tanto facilmente al suo gelido disprezzo…
Per leggere un’anteprima di questo romanzo, eccovi il link all’intervista che Mary Balogh ci ha recentemente rilasciato: http://romancebooks.splinder.com/post/20946824
8- Jane Feather - I SEGRETI DI UN GENTILUOMO (A Wicked Gentleman)
È davvero Cornelia che lui desidera
o c'è qualcosa d'altro nascosto nella casa di Cavendish Square?
Vedova da diversi anni, lady Cornelia Dagenham è ormai decisamente insoddisfatta della vita in campagna nella residenza di famiglia. Le sue giornate sono scandite dall’educazione dei due figli e dalla complicità con la cognata Aurelia e l’amica Livia, ma Cornelia non può più sopportare di vivere sotto lo stretto controllo del suocero. L’occasione per sottrarsi all’anziano duca le si presenta quando Livia eredita una casa a Londra, in Cavendish Square. Un mese in città è proprio ciò di cui tutte hanno bisogno, seppur in una casa fatiscente e con tre vecchi domestici a dire poco eccentrici. In più c’è Harry Bonham, crittografo della Corona, prestante quanto arrogante, che non ci pensa due volte a ingraziarsi le nuove occupanti pur di riuscire a entrare in quella casa. Per lasciarci però il cuore.
Ambientazione: Inghilterra, 1810 circa ( periodo regency )
Grado di sensualità : calda (warm)
Nota di MarchRose : E’ il primo romanzo della trilogia di Cavendish Square (Cavendish Square Trilogy), così composta:
1. I SEGRETI DI UN GENTILUOMO (A Wicked Gentleman) – protagonisti il visconte Harry Bonham e Cornelia (Nell) Dagenham
2. To Wed a Wicked Prince – protagonisti il principe Alex Prokov e Livia Lacey
3. A Husband's Wicked Ways – protagonisti il colonnello Greville Falconer e Aurelia Farnham, cognata di Cornelia
La trilogia prende il nome da una casa, situata a Londra, per l’appunto a Cavendish Square, in una delle zone più “in” della città. E’ la casa che Livia Lacey ha appena ereditato improvvisamente, e per celebrare l’avvenimento invita le sue due più care amiche, cioè Cornelia Dagenham e Aurelia Farnham, a trascorrervi un mese insieme a lei.
Quando Cornelia riceve l’invito di Livia, le sembra che stia piovendo una vera manna dal cielo. Dalla morte del marito, Cornelia ha infatti vissuto in campagna con i suoi due bambini, senza nessuna possibilità di evasione, visto che le sue finanze sono sotto il controllo dal suocero. Ma i pochi fondi di cui può disporre sono comunque sufficienti a pagare il viaggio a Londra per lei e i figli, visto che il soggiorno in città è offerto dall’amica: e nemmeno il suocero, a questo punto, può far nulla per fermarla. Detto, fatto: le tre amiche partono allegramente per la grande città, e nemmeno il fatto che la casa sia in pessimo stato, e per giunta equipaggiata di tre anziani servitori con idee tutte loro su come mandarla avanti, può smorzare il loro entusiasmo.
Ma la nuova casa di Livia ha attirato l’attenzione anche di Harry, il visconte Bonham, che lavora per i Servizi Segreti inglesi come spia ed esperto di codici crittografici. C’è qualcosa, nascosto nella casa, che Harry deve assolutamente recuperare per ragioni di stato, e visto che i suoi tentativi di acquistarla sono stati respinti, non gli resta che provare a ingraziarsi le tre signore che vi abitano, per ottenere l’accesso alla casa e perquisirla di nascosto, un po’ per volta. Ma quella che è partita per Harry come una missione tra le più semplici, diventa ben presto complicata oltre ogni previsione, quando scoprirà che Nell inizia a piacergli sul serio!
Uscite del prossimo mese - Settembre 2009:
ROMANZI
875. Mary Jo Putney - Un bacio del destino (A Kiss of Fate)
876. Loretta Chase - Non proprio una lady (Not Quite a Lady)
877. Madeline Hunter - Lezioni di desiderio (Lessons of Desire)
878. Jeane Westin - Un brigante per lady Anne (Lady Anne's Dangerous Man)
ROMANZI ORO
79. Theresa Melville - Charlene
80. Patricia Gaffney - Per amore, per orgoglio (Forever & Ever)
ROMANZI PASSIONE
27. Elizabeth Hoyt - Il principe e il tormento (The Serpent Prince)
28. Pamela Britton - Sedotta (Seduced)
ROMANZI EMOZIONI
9. Anne Stuart - La danza degli inganni (Shadow Dance)
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PROSSIMAMENTE, MA NON TROPPO, SUI VOSTRI SCHERMI
Settimana dal 27 Luglio al 1° Agosto
Eccoci qui di nuovo per segnalarvi Film, Telefilm e Telenovelas che valgano la pena di essere registrati questa settimana e per qualche succulenta anticipazione sulla tv che sarà (speriamo presto), nelle prossime stagioni televisive.
Iniziamo con il segnalarvi gli appuntamenti quotidiani:
COSA: WIND AT MY BACK
QUANDO: Dal Lunedì al Venerdì alle 20.15
DOVE : Raitre (Free Tv)
Wind at my back è una serie canadese ambientata nella piccola provincia mineraria di New Bedford, in Ontario, durante il periodo della Grande Depressione degli anni '30. Protagonista è la famiglia Bailey che fatica ad affrontare un periodo così duro e dal futuro incerto.
In un momento di grande crisi economica Jack e Honey Bailey perdono il loro negozio e decidono di tornare a New Bedford, la città natale di Jack dove la sua famiglia possiede una miniera di argento. Poco dopo il loro rientro, però, Jack perde la vita in un incidente e Honey resta sola, povera e senza casa. Non trova conforto nella famiglia del marito perché la suocera, May, la incolpa della morte del figlio e la allontana. Honey è costretta a cercarsi un lavoro e quindi a separarsi dai suoi figli: lascia i due maschi, Hub e Fat, a nonna May, mentre affida la figlia più piccola, Violet, alle cure di altri parenti.
May Bailey è un'anziana dispotica, pur avendo accettato di prendere in affidamento i nipoti non è una nonna amorevole e rende la loro vita un inferno. Hub e Fat, però, trovano nella zia Grace una preziosa alleata e, determinati a riunirsi con la madre, riescono a convincere la nonna a mettere da parte la sua rabbia ed il suo orgoglio e a offrire a Honey un posto di lavoro nella miniera di famiglia.
Tra gli altri protagonisti della serie: Grace Bailey , cognata non sposata di Honey e sua “alleata”, che vive in casa con la madre May; Max Sutton , insegnante di ginnastica di Hub che in seguito si innamorerà di Honey; Robert “Bob” Bailey , figlio maggiore di May, la moglie Toppy e la figlia Doris, futura moglie di Hub.
Da non perdere se: amate le grandi saghe familiari di intrighi, gelosie e passioni. La serie televisiva è infatti composta da cinque stagioni, tutte regolarmente trasmesse da Hallmark l’anno scorso e riproposte da Raitre. Eccovi la sigla originale che rende perfettamente l'idea delle atmosfere del telefilm:
Da segnalare che su Fox Life da Lunedì a Venerdì alle 15.50 circa prosegue la “Maratona Rosamunde Pilcher”. Questa settimana la pay tv ci propone: Verità Nascoste (Lunedì 27), I giorni dell’Estate (Martedì 28), Gli occhi dell’amore (Mercoledì 29), Sotto il segno dei gemelli (Giovedì 30) e Liberi di Volare (Venerdì 30)
Da non perdere assolutamente questa settimana invece ci sono alcune chicche cinematografiche giustamente proposte per il perodo estivo:
In prima tv LUNEDI 27 LUGLIO alle 21.10 su CANALE 5 arriva finalmente:
THE ILLUSIONIST: tratto da un racconto di Steven Millhauser pubblicato da Fanucci nel 2007 in concomitanza con l’uscita del film.
Il racconto narra la storia di due giovani Eisenheim (Edward Norton) e Sophie (Jessica Biel) che nella Vienna dei primi del ‘900 si innamorano nonostante la disapprovazione della famiglia di lei, potente e benestante. Lui decide allora di partire per l’Oriente e diventa un mago di grande fama. Quindici anni dopo, durante uno spettacolo, i due si ritrovano e scoprono che il loro amore non si è affatto spento.
-INGA LINDSTROM: SONATA ROMANTICA in onda Martedì 28 su Canale 5 (Free Tv) alle 14.45 con Denise Zich, regina tedesca dei film d’amore e Simon Verhoven
TRAMA: Christina è prossima alla laurea in giurisprudenza. Il futuro sembra roseo: la aspetta un lavoro nello studio legale del padre e un fidanzato a sua volta brillante avvocato. Durante un breve soggiorno al mare, però, Christina incontra Patrick, un affascinante pianista, con cui nasce un romantico e inatteso legame.
Liberamente tratto da SonataRomantica di Rosamunde Pilcher.
LA VERA EREDITA’ in onda Mercoledì 29 Luglio su Canale 5 (Free Tv) alle 14.45 con Jason Gedrick e Logan Arens. Un adattamento di una piece teatrale degli anni 40 in versione cinematografica, gradevole e profonda.
TRAMA: Anni ’30. In piena Grande Depressione, Eliza Wyatt, vedova californiana con due figli piccoli, Luke e Betty, si ritrova da sola a lottare per salvare la sua fattoria dai debiti contratti dal padre. Unica speranza è portare a termine e riuscire a vendere in tempi brevi il raccolto delle arance, ma l'aiuto dei suoi due bambini e il sostegno morale della vecchia zia Batty rischiano di non essere sufficienti. E' a questo punto che sbuca dal nulla Gabe Harper, veterano di guerra senza fissa dimora, che si offre di dar loro una mano e che con i suoi modi gentili e distinti conquista la fiducia di Eli: ma il passato del vagabondo nasconde un segreto...
Infine da segnalare un interessante appuntamento settimanale: tutti i Mercoledì alle 21.10 va in onda su Raitre: “AMORE CRIMINALE” condotto da Camila Raznovich, che ci racconta le storie di donne (e uomini) vittime dell’amore vissuto e concepito in modo sbagliato e morboso.
Ogni settimana due docustorie con ricostruzioni e interviste dei parenti delle vittime di stalking, persecuzioni e in molti casi omicidio da parte della persona che diceva di amarle.
Ed eccoci giunti all'angoletto tanto atteso, le nostre: VOCI DI CORRIDOIO,
che questa volta sono piu’ “da anticamera” visto che la notizia è stata resa ufficiale lo scorso 13 Giugno dall'emittente che ha acquisito i diritti per il film.
E’ in produzione “BEASTLY” film tratto dall’omonimo romanzo dell’autrice americana Alex Flynn. Prodotto dalla CBS (Moonlight, Numbers, Blood Ties alcune delle chicche dell’emittente americana), è una rilettura in chiave moderna della favola de “La bella e la bestia”.
Protagonista della storia ambientata a New York ai giorni nostri è Kyle Kingson (Alex Pettyfer, di Alex Ryder: Stormbreaker), che ha tutto, bellezza, soldi, fama, ragazze. Ma la vita che ha condotto lo ha reso superficiale, prepotente, in molti casi addirittura crudele, fino a quando non sbaglia a scegliere la vittima del suo ultimo scherzo: Kendra è infatti è una strega e lo maledice trasformandolo in tutto ciò che lui odia, povero e orrendamente sfigurato, l’unica cosa che potrà salvarlo sarà l’amore sincero di una ragazza che veda oltre il suo aspetto.
Ripudiato dal padre, viene affidato ad un maggiordomo cieco che sarà il suo tutore e unico amico e viene mandato a vivere a Brooklyn dove una notte salva la vita ad uno spacciatore che stà per essere ucciso da un drogato. In cambio chiede all’uomo di mandare a vivere sua figlia Lily (Vanessa Hudgens, High School Musical) nel suo appartamento.
Il film per la tv uscirà in America nel Luglio 2010.
Data presunta per l’Italia, l’anno seguente (Diritti acquisiti da Sky Cinema).
E come sempre aspetto le vostre segnalazioni su eventuali novità o sviluppi!
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ESCE IN LIBRERIA LA RIVOLTA DEI VAMPIRI (The Bleeding Dusk) di Colleen Gleason -EDIZIONI NEWTON COMPTON
Tra i vicoli di Roma le forze del Male stanno preparando un nuovo attacco: solo una donna forte e coraggiosa potrà sconfiggerle.
Il Carnevale si avvicina e tutta la città è in fermento. Nelle sue stanze Lady Victoria Gardella, cacciatrice di vampiri, piange la morte del marito, ma il pericolo è di nuovo in agguato. Tra i vicoli di Roma gira voce che le forze del Male stiano preparando un nuovo attacco: il temibile Akvan ha stretto un’alleanza con altre creature mostruose e sanguinarie e sta per varcare la Porta degli Alchimisti. La città è già in preda al terrore, ma Lady Victoria è pronta alla nuova sfida. Intanto Maximilian Pesaro, cacciatore di vampiri, è tornato: stavolta è deciso a spezzare le catene della sua schiavitù. E Sebastian Vioget, enigmatico seduttore, rivela di conoscere un segreto che potrebbe essere determinante per la sconfitta di Akvan. Lady Victoria sa bene che gli alleati vanno scelti con cura e sente che di Sebastian non può fidarsi. Eppure non sa resistere al suo fascino magnetico…
Colleen Gleason scrive per passione sin da quando era una bambina: il suo primo tentativo di romanzo risale agli anni del college. È sposata e ha tre figli. Dall’idea di ambientare nell’Inghilterra di inizio Ottocento le storie di un’eroina ammazzavampiri come Buffy (la protagonista della serie TV preferita di Colleen) è nata la saga dei Gardella.
Il sito internet dell'autrice è www.colleengleason.com.
Note di andreina65: la serie chiamata "Gardella Vampire Chronicles" di cui la Newton Compton ha pubblicato in poco tempo i primi due libri della saga I CACCIATORI DI VAMPIRI e LA CONDANNA DEL VAMPIRO, rispettando l’ordine di lettura è composta da:
1. I CACCIATORI DI VAMPIRI (The Rest Falls Away)
2. LA CONDANNA DEL VAMPIRO (Rises the Night)
3. LA RIVOLTA DEI VAMPIRI (The Bleeding Dusk)
4. When Twilight Burns
5. As Shadows Fade
Leggi i primi capitoli in anteprima!
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ESCE L'ULTIMO LIBRO DI Marjorie Liu, THE FIRE KING , EDIZIONI DORCHESTER LEISURE
Marjorie Liu's LATEST BOOK, THE FIRE KING, BY DORCHESTER LEISURE
Long ago, shape-shifters were plentiful, soaring through the sky as crows, racing across African veldts as cheetahs, raging furious as dragons atop the Himalayas. Like gods, they reigned supreme. But even gods have laws, and those laws, when broken, destroy.
Zoufalství. Epätoivo. Asa. Three words in three very different languages, and yet Soria understands. Like all members of Dirk & Steele, she has a gift, and hers is communication. When she is chosen to learn the dead language of a shape-shifter resurrected after thousands of years of icy sleep, she discovers a warrior consumed with fury.
Strong as a lion, quick as a serpent—Karr is his name, and in his day he was king. But he is a son of strife, a creature of tragedy. As fire consumed all he loved, so death was to be his atonement. Now, against his will, he has awoken. Zoufalství. Epätoivo. Asa. In English, the word is despair. But Soria knows the words for love.
Molto tempo fa, i mutaforma erano numerosissimi, e li si poteva vedere mentre volavano in alto nei cieli come i corvi, o mentre correvano lungo le pianure africane come i ghepardi, o mentre sfogavano la loro furia come dei draghi sulle cime delle Himalaya. La loro era una supremazia eguale a quella degli Dei. Ma anche gli dei hanno le loro leggi, che, se vengono infrante, distruggono.
Zoufalství. Epätoivo. Asa. Tre parole in tre lingue completamente diverse, eppure, Soria le comprende. Come tutti i membri di Dirk & Steele, anche lei ha un dono, ed il suo è quello della comunicazione. Scelta per imparare la lingua estinta di un mutaforma, risvegliato da un sonno profondo dopo migliaia di anni, scopre così un guerriero consumato dalla rabbia.
Forte come un leone, veloce come un serpente – Karr è il suo nome, e ai suoi tempi era Re. Ma lui è anche il figlio della Discordia, è una creatura che porta con sè la tragedia. Il fuoco aveva distrutto tutto ciò che gli era caro, e la morte, perciò, poteva essere la sua unica espiazione. Ora, contro la sua volontà, è stato risvegliato. Zoufalství. Epätoivo. Asa. In inglese significherebbe disperazione. Ma Soria conosce anche le parole che significano amore.
Nota di drakon75
“THE FIRE KING” è l'ultimo libro della serie Dirk & Steele, composta dai seguenti libri:
Book 1 - Tiger Eye
Book 2 - Shadow Touch
Book 3 - The Red Heart of Jade
Book 4 - Dark Dreamers
Book 5 - Eye of Heaven
Book 6 - Soul Song
Book 7 - The Last Twilight
Book 8 - The Wild Road
Book 9 - The Fire King
THE FIRE KING is the latest book in the Dirk & Steele series. The books of this series are the following:
Book 1 - Tiger Eye
Book 2 - Shadow Touch
Book 3 - The Red Heart of Jade
Book 4 - Dark Dreamers
Book 5 - Eye of Heaven
Book 6 - Soul Song
Book 7 - The Last Twilight
Book 8 - The Wild Road
Book 9 - The Fire King
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PRINCIPALI USCITE HARLEQUIN DI AGOSTO 2009
Harmony Romance
EMOZIONI SENZA PAURA (Fearless) di Diana Palmer
Glory Barnes non ha ancora compiuto trent'anni, e ha già un passato ingombrante alle spalle. Un passato che l'ha vista vittima innocente di chi avrebbe dovuto amarla. Benché questo non abbia ostacolato la sua brillante carriera come assistente del procuratore distrettuale, ha però influenzato negativamente la sua vita sentimentale, al punto che lei adesso teme persino di averne una. Testimone chiave contro un pericoloso narcotrafficante, la donna è costretta a nascondersi in un'azienda agricola, dove un uomo enigmatico risveglia in lei sensazioni sconosciute e meravigliose. Ma i segreti che rendono Rodrigo Ramirez tanto affascinante sono anche la ragione dei dubbi e delle paure che tornano a tormentarla. In bilico tra passato e futuro, tra diffidenza e speranza, Glory saprà riconciliarsi con le proprie emozioni più profonde?
Nota di MarchRose: Ecco un nuovo romantic suspense della famosissima Palmer, la celebrata autrice di oltre 100 romanzi. Rodrigo Ramirez è un agente sotto copertura, che si spaccia come lavoratore itinerante, e si fa assumere nella fattoria del fratello di Gloryanne Barnes, in Texas, per investigare su un gruppo di narcotrafficanti. Ma anche Gloryanne ha parecchie cose che tiene nascoste…
Questo romanzo ha destato parecchie perplessità oltreoceano, anzitutto perché ritenuto troppo ripetitivo rispetto ai vecchi lavori precedenti, poi per la trama poco plausibile e non priva di incongruenze. Alcune lettrici americane si sono poi scagliate contro il comportamento da vera… carogna dell’eroe, che in più occasioni dimostra di non avere rispetto della propria partner pur desiderandola sessualmente. Ma, si sa questo è un punto su cui le americane sono molto sensibili. Vedremo che ne penseranno le lettrici italiane?
CHIARO DI STELLE (Touching stars) di Emilie Richards
Proprietaria di un avviato bed&breakfast, Gayle Fortman vive con i tre figli adolescenti nei pressi del fiume Shenandoah, in Virginia: la vallata è chiamata bella figlia delle stelle. E l'ex marito di Gayle, l'inviato di guerra Eric Fortman, ha bisogno di un luogo del genere per riprendersi dopo un servizio molto rischioso. La brutta avventura l'ha colpito nel fisico e nello spirito, facendogli perdere le certezze e la fiducia in se stesso. Separatisi senza tensioni a Gayle sembra una buona idea offrirgli ospitalita' per l'estate, sapendo che per lui potrebbe essere l'unica occasione di instaurare un rapporto coi figli. Tra i due ex l'attrazione e' ancora forte, ma quando una famiglia e' ancora una famiglia?
Nota di MarchRose: è il quarto, imponente romanzo - oltre 500 pagine nell’edizione originale - della serie “L’album di Shenandoah” (SHENANDOAH ALBUM), così chiamata perché ambientata a Toms Brook, Virginia, un paesino di campagna situato appunto nella Shenandoah Valley.
La serie è così composta:
1 - AMORI APPESI A UN FILO (Wedding Ring)
2 - LEGAME SENZA FINE (Endless Chain): potete trovare le nostre note su questo romanzo qui
http://romancebooks.splinder.com/post/17323546
3 - LA MAPPA DEL CUORE (Lover's Knot): potete trovare le nostre note sul romanzo qui http://romancebooks.splinder.com/post/19686850
4 - CHIARO DI STELLE (Touching Stars)
5 - Sister's Choice
I collegamenti tra i romanzi di questa serie sono molto limitati (solo alcune apparizioni dei personaggi del libri precedenti), per cui dovrebbe essere possibile leggerli ognuno per conto suo senza troppi problemi.
Gayle è la ex-moglie del giornalista televisivo Eric Fortman, e dopo il divorzio ha iniziato ad occuparsi del bed - and - breakfast “Daughter of the Stars” ( cioè “Figlia delle stelle” ), ottenendo un buon successo. Ha anche degli ottimi rapporti con i vicini, specialmente con Travis Allen, che è il suo miglior amico e spesso fa quasi da padre per i suoi tre figli. Ma ecco che, proprio alla vigilia del diploma di Jared, il maggiore dei ragazzi, arriva improvvisamente al B&B Eric, proprio l’ex marito di Gayle, di ritorno dall’ Afghanistan. E’ fisicamente e psicologicamente a pezzi: ha rischiato di restare ucciso, e ha bisogno di tempo per riprendersi e recuperare le energie. Gayle gli offre di passare l’estate con lei ed i figli, perché si rende conto che questa è forse l’ultima possibilità che resta ai ragazzi di instaurare un vero rapporto con il padre – e a lei, per tentare di recuperare il loro amore perduto…
Una curiosità: Il nome che l’autrice ha scelto per il B&B viene dalla parola SHENANDOAH che significa appunto "Figlia delle Stelle" nel linguaggio degli Indiani Americani , e che veniva da loro usato per indicare sia il fiume che la bellissima vallata in cui scorre.
SEGRETI DELLE MAGNOLIE (Feels like family) di Sherryl Woods
C'è una cittadina nel South Carolina dove tre amiche cercano di mantenere o trovare la felicità. La città ha un nome speciale, Serenity. Speciale come il legame che unisce Maddie, Helen e Dana Sue. Loro condividono tutto: i problemi e le speranze, le gioie e i dolori, le risate e le lacrime, e anche l'entusiasmante progetto di un centro benessere, un'attività stimolante che le vede socie.
Helen è un'avvocatessa di successo. Ha tutto quello che una donna moderna può desiderare. O quasi. Alla sua vita dorata manca infatti qualcosa: l'abbraccio dolce e tenero di un figlio. Ma che cosa si può fare se non si nutre alcuna fiducia nell'universo maschile? È sensato avere un bambino senza un marito? È giusto rinunciare all'idea solo perché non si è trovata la persona giusta?
Forse anche per Helen è arrivato il momento di smettere i panni della sicura, ma un po' arida, donna in carriera e affidare il cuore a qualcuno. Alle amiche di sempre, Maddie e Dana Sue. Ma soprattutto a un uomo che sappia come farlo fiorire
Nota di MarchRose: Si tratta del terzo romanzo della serie “Dolci Magnolie” (“Sweet Magnolias”), così composta:
1 - PROFUMO DI MAGNOLIA (Stealing Home) – potete trovare le nostre note sul romanzo qui:
http://romancebooks.splinder.com/post/20186555
2 - DOLCE MAGNOLIA (A Slice Of Heaven) – potete trovare le nostre note sul romanzo qui: http://romancebooks.splinder.com/post/20637384
3 - SEGRETI DELLE MAGNOLIE (Feels Like Family)
4 - Welcome to Serenity (quest’ultimo romanzo è considerato un add-on, cioè un’aggiunta successiva alla serie originaria, che era previsto si chiudesse con terzo libro)
Le storie che compongono questa serie si svolgono nella piccola cittadina di Serenity, nella Carolina del Sud, e hanno come protagoniste tre amiche, cioè Maddie, Helen and Dana Sue, a cui più tardi si aggiungerà Jeanette, che è appunto la protagonista del quarto romanzo. Vi consigliamo quindi, se possibile, di leggere la serie per intero e in sequenza.
SEGRETI DELLE MAGNOLIE racconta la storia di Helen Decatur, che a soli 42 anni è uno degli avvocati matrimonialisti più stimati del South Carolina. Dopo una vita intera trascorsa ad inseguire il successo professionale, Helen sente che è giunto il momento di dedicarsi finalmente a quel lato della sua vita che ha finora trascurato: avere un bambino. Sfortunatamente, l’età non le facilita le cose, per non parlare del fatto che è single… chissà se Eric Whitney, lo chef del ristorante di Dana Sue, che è molto scapolo, e molto, molto sexy, potrebbe darle un aiutino a formarsi la famiglia che lei tanto desidera? ;-)
RICETTA D'AMORE (Sweet spot) di Susan Mallery
Troppo impegnata a occuparsi della pasticceria di famiglia, Nicole Keyes non ha avuto il tempo di cercare l'anima gemella. Al contrario della sorella Claire da poco felicemente convolata a nozze, e persino di Jesse, la sorella minore, che ha una vita sentimentale più intensa della sua. Quando meno se l'aspetta entra nel negozio l'ex campione di football Eric Hawkins. E anche se non sono state le sue rinomate ciambelle ad attirarlo, Nicole non si lascia sfuggire l'occasione di conoscere l'uomo che è l'incarnazione di tutti i suoi sogni. Atletico, gentile e rassicurante è proprio il compagno di cui avrebbe avuto bisogno per non farsi assorbire dal lavoro. Ma, come scoprirà, neppure la vita di Eric è perfetta e ha conosciuto momenti difficili e aspri. Del resto, senza qualche scorza di limone nessun dolce viene a regola d'arte, come ogni buon pasticciere sa. E senza qualche ostacolo nessuna storia d'amore è davvero perfetta.
Nota di MarchRose: E’ il secondo romanzo della trilogia dedicata alle sorelle Keyes ovvero delle “Bakery Sisters”, cioè le “sorelle della pasticceria”, detta anche trilogia “Sweet” dalla parola con cui cominciano i titoli dei tre libri. La trilogia è così composta:
1. L'ACCORDO PERFETTO (Sweet Talk) – potete trovare le nostre note sul romanzo qui http://romancebooks.splinder.com/post/20637384
2. RICETTA D'AMORE (Sweet Spot)
3. Sweet Trouble
Delle tre sorelle Keyes, Nicole è la più responsabile: è sempre stata una moglie esemplare, ed ha sacrificato tutta la propria vita per mandare avanti la pasticceria di famiglia ed allevare la sorella più piccola. Ma adesso che la piccolina di casa è cresciuta (decisamente cresciuta: difatti, Nicole l’ha sorpresa a letto con suo marito), e la sua gemella si è felicemente sposata, Nicole ha deciso che è giunto il momento di dire basta. Dopo il divorzio dal marito, Nicole si sente pronta per cambiare vita e iniziare a pensare un po’ a se stessa, finalmente… ed ecco che, quasi in risposta alle sue preghiere, arriva Eric “Hawk” Hawkins, un ex giocatore di football molto sexy che ora fa l’allenatore di una squadra giovanile. Hawk sembra proprio l’uomo giusto per dare a Nicole lo… svago senza impegni di cui ha bisogno, ma chissà se questo alla lunga sarà sufficiente per entrambi?
Grandi Romanzi Storici
LO SCHIAVO IRLANDESE (Her Warrior Slave) di Michelle Willingham
Irlanda, 1102
Grata per la generosità e l'affetto che Davin, il capoclan del suo villaggio, le ha sempre dimostrato, Iseult MacFergus ha accettato di sposarlo pur non essendo innamorata di lui. Ma quella che in un primo tempo le appariva come una scelta dettata dal buonsenso, all'improvviso si rivela un tragico errore, perché Kieran Ó Brannon, umile schiavo con la dignità di un re e il coraggio di un vero guerriero, imprevedibilmente risveglia in lei un'irresistibile attrazione. Iseult, però, si è già macchiata in passato di un grave peccato, e non può permettersi il lusso di cedere alla passione.
Nota di maet: Come molte figlie di militari, Michelle Willingham ha viaggiato per tutta l'infanzia e l'adolescenza in varie parti del mondo, sentendosi però specialmente attratta dall'Irlanda, dove si è sentita immediatamente a casa e dove ha deciso di ambientare i suoi romanzi, non appena si è avvicinata alla scrittura, dopo aver insegnato per anni. Il Medioevo irlandese è lo sfondo delle sue storie popolate da fieri e splendidi guerrieri a da caparbie e indomite eroine come in questo libro, in cui l'atmosfera sensuale ed il triangolo amoroso che si viene a creare, ammantano di una sottile tensione l'intera trama.
PROGETTI DI MATRIMONIO (The Wedding Challenge) di Candace Camp
Inghilterra, 1817
Benché la bellissima Lady Calandra appartenga a una delle famiglie più ricche e in vista dell'aristocrazia inglese, nessun pretendente si è fatto avanti per chiedere la sua mano. Il che non è certo sorprendente, se si pensa che l'avvenente fanciulla è la sorella minore dell'austero Duca di Rochford: con il suo atteggiamento protettivo, il temibile gentiluomo è riuscito a scoraggiare ogni suo corteggiatore a eccezione del misterioso Conte di Bromwell. Così, per non perdere l'ultima e forse unica occasione di accasarsi che le si presenta, l'esuberante Callie decide di fare di testa propria e accetta di rivedere il temerario ammiratore all'insaputa del fratello. Forse, però, Rochford aveva un valido motivo per metterla in guardia contro l'affascinante conte!
Nota di maet: Ecco il terzo volume della fortunata serie Matchmaker della Camp, che per la gioia delle lettrici, la Harlequin sta pubblicando uno di seguito all’altro. Anche qui ritroviamo gli ingredienti già collaudati nei precedenti romanzi: bugie, sospetti, fraintendimenti, misteri, romanticismo moderato dallo humour, personaggi ben tratteggiati e frizzanti schermaglie verbali. Ed una coppia di protagonisti che farà faville: una bellezza apparentemente ingenua e molto audace, ed un conte misterioso e seducente.
La serie Matchmaker è così composta:
- MATRIMONIO ALL'INGLESE (The Marriage Wager)
- L'EREDE PERDUTO (The Bridal Quest )
- PROGETTI DI MATRIMONIO (The Wedding Challenge )
- The Courtship Dance (inedito)
AMORE E ALTRI SOSPETTI di Sylvia Z. Summers
Inghilterra, 1805
La cittadina di St. Jules, sulle scogliere del Devon, è nel più totale scompiglio. Al porto, il sindaco ha appena accolto un misterioso gentiluomo dall'aria tormentata, che non pare affatto felice di trovarsi al centro dell'attenzione generale. Chi è? Perché è venuto proprio a St. Jules? E come mai due tenenti della Marina lo seguono passo passo? Queste e molte altre sono le domande a cui la vivace Pheabe Swan, autrice degli articoli più pungenti del giornale locale, vorrebbe trovare risposta. Tanto più che altri strani eventi turbano la serenità della placida cittadina. Nonostante i numerosi avvertimenti e le minacce ricevute, Pheabe non può smettere di indagare sul nuovo arrivato, anche perché quell'uomo dagli occhi blu, profondi come l'oceano, è il più affascinante che lei abbia mai visto.
Nota di maet: Secondo romanzo per Sylvia Z. Summers, che è appena stata nostra ospite, per saperne di più di questo suo nuovo libro ecco il link dell’intervista:
http://romancebooks.splinder.com/post/21002856
L'UOMO DI STONE CREEK (The Man from Stone Creek) di Linda Lael Miller
Stati Uniti, 1903
Quando Sam O'Ballivan si presenta a Haven come nuovo maestro di scuola, nessuno sospetta che in realtà sia lì per arrestare i fuorilegge che da qualche tempo seminano il terrore lungo la frontiera tra l'Arizona e il Messico. Eppure, malgrado l'annosa esperienza nell'affrontare banditi di ogni sorta, Sam incontra parecchie difficoltà con i suoi indisciplinati scolari e decide quindi di chiedere aiuto a Maddie Chancelor, la proprietaria dell'emporio cittadino. E inaspettatamente trova in quella donna determinata e severa ma dallo sguardo ardente pieno di promesse l'anima gemella. Maddie nasconde, però, un segreto che minaccia di rovinare la loro felicità.
Nota di maet: Torna la regina del western con uno dei suoi libri più belli ed amati. Questo romanzo infatti, ha raccolto unanimi consensi di critica e pubblico, vincendo anche il premio dei lettori di Romantic Times del 2007. Un maestro decisamente fuori dai canoni, ma molto sexy, ed una donna indipendente e fiera, ci trasporteranno nel lontano west e ci coinvolgeranno in una storia piena di avventura e sentimento per farci sognare, ridere e anche un po’ commuovere
La serie Stone Creek è così composta:
- L’UOMO DI STONE CREEK (The Man from Stone Creek )
- A Wanted Man (inedito)
- The Rustler (inedito)
- A Stone Creek Christmas (inedito)
- The Bridegroom (inedito)
- At Home in Stone Creek (inedito)
Harmony History
L'ECCENTRICA MISS BOYCE (The Rake's Unconventional Mistress) di Juliet Landon
Inghilterra, 1814
Da tutti considerata un'eccentrica destinata a rimanere zitella, Letitia Boyce nasconde dietro l'apparente freddezza un animo pieno di passione. Infatti, è proprio lei l'anonima autrice dello scandaloso L'infedele, audace romanzo d'amore e d'avventura che ha venduto migliaia di copie nella sola Londra. Lettie tuttavia si sente inadeguata: come può scrivere di emozioni che non ha mai sperimentato di persona? Dell'amore tra un uomo e una donna? Essendo tanto inesperta, non è strano che l'affascinante Lord Seton Rayne, così arrogante e sicuro di sé, sconvolga il suo mondo. Ma forse è proprio ciò che ci vuole perché lei stessa e i personaggi che popolano i suoi libri prendano vita.
DUCHESSA PER SBAGLIO (Miss Winthorpe's Elopement) di Christine Merrill
Scozia - Inghilterra, 1812
Per ottenere il controllo della propria eredità e la libertà di dedicarsi agli amati studi classici, a Penelope non resta che trovare un marito accomodante. Così, lo sprovveduto che per poco non finisce sotto le ruote della sua carrozza le pare il candidato ideale. Solo dopo aver celebrato un frettoloso matrimonio clandestino, lei scopre di aver sposato un influente nonché terribilmente affascinante membro della Camera dei Lord! Il Duca di Bellston, da parte sua, vede in quella stravagante, ricchissima intellettuale solo un modo per salvarsi dalla rovina economica, ma presto l'intelligenza e la sensibilità di Penelope faranno breccia nel suo cuore, insegnandogli come il vero amore sappia sempre andare al di là delle apparenze.
I Romanzi Storici
L'ARCO DI DIANA (A warrior's bride) di Margaret Moore
Inghilterra, XIII secolo
Dopo la morte del conte suo padre, Sir George de Gramercie decide di prendere in moglie Lady Aileas Dugall, figlia di un nobile suo vicino. Ma George è un uomo cortese e raffinato, abituato ai lussi di corte, mentre Aileas è una giovane donna intrepida e ribelle, che preferisce la compagnia dei soldati a quella delle damigelle del suo rango, il piacere della caccia a quello delle feste da ballo, la potenza del suo indomito stallone nero al potere che le deriva dal suo ruolo di castellana. Eppure, malgrado tali differenze, tra i due sposi nasce un grande amore, passionale e romantico. Ma il tradimento è in agguato e ben presto Aileas e George si ritrovano coinvolti in un intrigo che minaccia di travolgere la loro giovane e ancor fragile unione.
RAGIONE E SENTIMENTO (Lord Sin) di Catherine Archer
Inghilterra, XIX secolo
Rimasta orfana Mary, la giovane e bella figlia del vicario di Carlisle, deve lasciare la casa in cui è cresciuta per cercarsi un posto di lavoro come domestica e si trova a vivere i giorni più bui della sua vita. Ma l'incontro con Ian Sinclair, affascinante libertino, sembra realizzare tutti i suoi sogni: alto, bello e attraente, il giovane gentiluomo la turba, l'attrae, la conquista. Lei però è la semplice figlia di un vicario di campagna: sarà in grado di conquistare l'amore di uno degli scapoli più corteggiati della buona società?
LA DONNA DEL CAPITANO (Sparhawk's Lady) di Miranda Jarrett
Portsmouth - Napoli - Tripoli, 1787
Caroline Moncrief è alla ricerca di un uomo che osi sfidare l'impossibile per liberare suo marito Frederick dalle mani dei pirati turchi. E quando incontra Jeremiah Sparhawk, l'eroe che ha già affrontato quell'inferno e ne è uscito vivo, capisce che è l'unico in grado di aiutarla. Lui, da parte sua, ha capito subito che Caroline è la donna della sua vita e che farebbe qualunque cosa per lei, anche sfidare gli incubi che lo perseguitano e affrontare il suo peggior nemico per restituirla alle braccia di un altro uomo. Ma il destino ha in serbo per loro non poche sorprese.
DOVE NASCONO I SOGNI (Tapestry of Dreams) di Nina Beaumont
Italia - Crimea, 1854
Principessa russa in esilio e infermiera provetta, Julie Muromsky si ritrova a prestare le proprie cure a Theo von Berg, il fratello dell'uomo che ama senza speranza. Pur desiderandola, Theo nutre nei suoi confronti un profondo risentimento: la bella, energica e dolce Julie appartiene infatti al popolo che ha fatto di lui un invalido per quasi cinque anni, che gli ha portato via la donna amata e del quale è fermamente deciso a vendicarsi colpendo il crudele Boris Muromsky, zio di lei. Così, quando le circostanze li portano a compiere insieme un lungo viaggio, Theo coglie al volo l'opportunità di mettere in atto la propria vendetta. La situazione però tutto a un tratto precipita, mettendo in moto una serie di eventi dalle conseguenze a dir poco imprevedibili!
Harmony Special Saga
LA DONNA DAI DUE VOLTI (The Missing Heir) di Gail Ranstrom
Londra, 1820
Scampato per miracolo al massacro della tribù indiana presso cui ha trascorso gli ultimi quattro anni, Adam Hawthorne torna a Londra deciso a smascherare il mandante della strage e a vendicarsi. Trova alloggio presso la vedova di uno zio recentemente scomparso, Grace Forbush, che lo conquista immediatamente con la sua bellezza eterea e con l'aria di mistero che la circonda. Adam si ritrova così coinvolto in una guerra mortale e senza esclusione di colpi, che metterà in pericolo la sua vita e quella di Grace, ma che lo condurrà anche verso l'amore.
MISTERO NELLA CATTEDRALE (The Champion) di Suzanne Barclay
Inghilterra, 1222
All'ombra della cattedrale di Durleigh si consuma un orrendo crimine: il potente vescovo Thurstan è stato assassinato e Linnet, una giovane erborista, viene accusata del delitto. Simon di Blackstone, coraggioso cavaliere da poco tornato dalle Crociate, è convinto che la fanciulla sia innocente e decide di scoprire il vero colpevole. Ignora che la dolce e incantevole erborista, segretamente innamorata di lui, è la donna che da anni gli appare in sogno, incarnazione di un sentimento nobile e purissimo. Sa solo che vuole salvarla a ogni costo. Ma qualcuno spinto dall'invidia e da un antico rancore è determinato a distruggere la loro fragile felicità...
Untitled
SYLVIA Z SUMMERS:
DI TENEBRA, D’AMORE E ALTRI SOSPETTI ALL’ITALIANA
Esattamente un anno fa, in un afoso pomeriggio di Agosto, me ne stavo in giardino completamente rapita dal romanzo “DI TENEBRA E D’AMORE” di Sylvia Z. Summers. Lo ricordo talmente bene che mi sembra ieri: scorrevo le pagine avidamente tanto da non rendermi conto che alla fine erano passate cinque ore!
Era tanto che non venivo coinvolta così intensamente da un romanzo e rimasi delusa di non trovare alcuna notizia su di lei, se non una piccola intervista sul sito della Harlequin. La Summers sembrava inesistente e nessun motore di ricerca forniva informazioni su di lei!
Oggi invece abbiamo scoperto qualcosina in più su questa nuova autrice esordiente, come ad esempio che è italiana (cosa che mi fa immensamente piacere). Sappiamo anche che vive e lavora a Milano, che ama gli animali, il sushi e le buone letture. E’ laureata in letteratura inglese e diplomata in regia cinematografica, ma soprattutto le piace inventare e raccontare storie sin da quando era bambina.
Il suo romanzo d’esordio “Di tenebra e d’amore” (uscito nell’Agosto del 2008 edito Harlequin) è stato molto apprezzato dal pubblico e ad Agosto 2009 uscirà “Amore e altri sospetti” la sua seconda prova nel campo della narrativa storico-sentimentale.
Nonostante questo intorno a Sylvia Z. Summers aleggia sempre un certo anonimato. L’unico luogo infatti dove la potete trovare è Facebook, nella pagina dedicata ai suoi libri (Sylvia Z. Summers), che tiene costantemente aggiornata e tramite la quale ha un contatto diretto coi lettori.
Detto ciò, comprenderete la mia emozione e il mio immenso piacere nel presentarvi oggi, a 11 giorni dall’uscita del suo nuovo romanzo “AMORE E ALTRI SOSPETTI”, Sylvia Z Summers in persona. Con le nostre domande ci auguriamo quindi di soddisfare la curiosità delle lettrici, compresa la mia.
Sylvia Z Summers risponderà a tutte le vostre domande, perciò non perdete l'occasione di chiacchierare con lei, e ricordatevi di firmare il vostro commento con un nome o con un nick. Tra tutte coloro che parteciperanno Sylvia metterà in palio una copia autografata con tanto di dedica del suo nuovo romanzo”AMORE E ALTRI SOSPETTI”.
INTERVISTA
Ciao Sylvia e benvenuta nel nostro blog. Ti anticipo che è mia intenzione svolgere questa intervista nel modo più semplice possibile. Per rendere più piacevole e meno “formale” questa chiacchierata mi piacerebbe darti del tu.
Ciao Veronica, innanzitutto grazie per avermi invitato sul vostro blog. E’ un vero piacere per me essere vostra ospite. Del “tu”? E me lo domandi? Davo già per scontato che sarebbe stato così.
Benissimo, allora iniziamo!
Quando è nata la tua passione per la scrittura?
A dire il vero non ricordo con precisione quando è iniziata, probabilmente giocando. Poi, scoprendo la lettura, credo, scoprì anche che quelle storie che avevo nella testa potevo metterle per iscritto, così ho iniziato diversi racconti, storie a puntate che leggevo alle amiche, e un vero e proprio romanzo che non ho mai del tutto finito. Siccome mi piaceva anche disegnare, ho fatto anche diversi fumetti che pubblicavo sui giornalini scolastici.
Perchè hai scelto proprio questo genere, ovvero il romance che peraltro è anche piuttosto bistrattato, per il tuo debutto?
Oddio, non è che abbia proprio scelto di “debuttare”... non è che l’abbia pianificato, intendo. Volevo (ed è tutt’ora il mio imperativo) scrivere una storia che mi piacesse, che contenesse tutti quegli elementi che considero essenziali per un romanzo (beninteso: essenziali per me, per un romanzo che piacesse alla sottoscritta). L’amore è tra questi, assolutamente.
Sinceramente non credo di essere un’autrice “rosa” tra le più classiche, perché non mi ritrovo in quelli che sono i “canoni del genere” – e alcune lettrici me l’hanno fatto notare, come pregio ma anche come difetto, -questo sta ai gusti di ognuno. Il romance è bistrattato, è vero, e di questo mi dispiace perché credo che ci siano autrici davvero valide (suonerà retorico ma lo voglio dire: molte autrici italiane sono bravissime, più brave di molte colleghe d’oltreoceano!) che sanno davvero parlare di sentimenti, che mettono il cuore e l’anima in quello che fanno, che studiano fino allo sfinimento per ricreare ambienti e dare veridicità storica; ma è bistrattato perché in quel grande calderone che è il bacino d’utenza non tutto quello che viene pubblicato è allo stesso livello. E si sa che i difetti si vedono assai meglio dei pregi, che è più facile deprecare piuttosto che elogiare. Siate voi le prime a esigere buone letture! A cercare belle storie scritte bene senza accontentarvi dei soliti cliché. Voi sareste più contente e noi ci sentiremo spronate a fare un buon lavoro.
Hai avuto difficoltà, come la maggior parte delle esordienti, a trovare un editore?
No, devo dire che Di tenebra e d’amore è piaciuto al primo colpo. Lo passai ad Alessandra Roccato di Harlequin, che mi mandò un’e-mail entusiasta pochi giorni dopo.
Un vero esordio dunque! Quali sensazioni hai provato nel vedere pubblicato il primo libro?
Ovviamente “pazzesche”! Tenerne in mano una copia, sfogliarla... mi sembrava un po’ di cullare un bambino.
Dopo il primo libro, quant'è difficile scrivere il secondo?
Un delirio! Sì, davvero, non ridere, è stato un delirio. In alcuni momenti anche un incubo. Sei la prima a cui lo dico... ma Amore e altri sospetti in realtà doveva essere il mio terzo romanzo, non il secondo, nel senso che l’idea mi era già venuta in mente ma stavo scrivendo un’altra cosa una storia di ambientazione italiana che di base mi piaceva molto ma che finii con l’abbandonare perché proprio non voleva saperne di venire fuori. Così, dopo pianti e isterismi vari la mollai e ripresi tutto daccapo con Amore e altri sospetti, ma anche qui fu dura perché Di tenebra era uscito da pochi mesi e continuavo a ricevere tanti complimenti che mi mettevano una fifa nera addosso: se non fosse piaciuto? se non fosse stato all’altezza? Se quel personaggio fosse stato troppo simile a quell’altro? Agonia... Un parto podalico! Alla fine sono molto contenta del risultato, è una storia complessa con personaggi molto sfaccettati e risvolti sociali che secondo me non devono mancare in un libro.
Prima di arrivare a questa vincente collaborazione con la Harlequin hai mai partecipato a concorsi letterari? Credi che possano aiutare uno scrittore ad emergere?
Non ho mai partecipato a concorsi letterari ma non l’ho fatto per un qualche preconcetto, è solo che non mi sono mai trovata nelle richieste o nei tempi dei concorsi, mi risulta difficile scrivere “su commissione” con tempi magari limitati. Però immagino che possano essere utili per farsi notare. Comunque, al di là del concorso, in cui c’è un solo vincitore (o comunque pochi vincitori) tanto vale provare la casa editrice se si crede davvero in ciò che si ha tra le mani.
Cosa consiglieresti a chi vuole intraprendere questo lavoro?
Mm... di rimboccarsi le maniche! I romanzi non si scrivono da soli, la storia d’amore non è l’unica storia importante nel romanzo, ci sono dei meccanismi di narrazione che bisogna conoscere, perciò chi scrive deve... studiare! Tanto e tutto. Leggere di qualsiasi genere, anche se poi se ne sceglie uno, ma le idee possono arrivare dappertutto e si può scoprire e apprezzare lo stile di diversi autori, mai chiudersi a quelle che potrebbero rivelarsi delle belle esperienze. E non sottovalutare la forma: non c’è solo “la storia” ma anche il modo in cui viene narrata, perciò è importante valutare cose come il punto di vista, il tempo della narrazione, e il modo di stendere le frasi, le parole che si scelgono e il tipo di sintassi.
Ma parliamo del tuo stile e di come sviluppi i tuoi romanzi. So che sei anche un’assidua lettrice quindi ne deduco che ciò avrà avuto una certa influenza sulla nascita delle tue storie. In più sono curiosa… autrici e libri preferiti.
Perché dici “autrici”? Ci sono anche autori maschi... io non ho alcun preconcetto nella lettura, se mi intriga una storia (spesso dal retro di copertina) compro poi chi vivrà – leggerà - e vedrà... Se devo dire un’autrice di cui ho letto praticamente tutto è Aghata Christie (che col rosa centra un po’ poco, me ne rendo conto), ma mi rifaccio con Jane Austen (caposaldo, nel bene e nel male di questo genere letterario) ed Edith Warthon, che ha uno stile incredibile a mio avviso. Libri preferiti: I pilastri della terra, Dieci piccoli indiani, L’ombra del vento, La moglie dell’uomo che viaggiava nel tempo, L’età dell’innocenza, Persuasione, Harry Potter (tutti!), Twilight (ma non l’ultimo della saga, per me, una vera... BIP!) e tanti altri che rischierei di annoiarvi tutte.
Come nascono le tue storie?
Da idee e sensazioni. Non parto da una figura in particolare, un lei o una lui, ma da qualcosa di cui voglio parlare, che voglio esprimere, e poi trovo colei o colui che meglio la incarna. Ovviamente non è tutto qui. L’idea iniziale si traduce in poche righe, poi l’approfondisco, trovo altre storie che si possono intrecciare a quella principale, collegamenti e via dicendo... E’ un po’ come fare un maglione, un cruciverba o, ancora meglio, una coperta patchwork dove tutto ha a che fare con tutto, tutti i pezzi alla fine combaciano. Suona complicato... e lo è!
Come effettui le tue ricerche storiche?
Mi piace un sacco fare le ricerche. Anche qui vado un po’ per gradi. C’è una prima fase “generale” in cui mi documento sul periodo, su quelli che sono gli argomenti principali del racconto, e una seconda fase più specifica dove per ogni scena faccio scelte storiche d’ambientazione ben precise. Ho acquistato molti libri via internet (fortunatamente in Inghilterra la saggistica è veramente dettagliatissima) e, sempre via internet cerco riscontri o approfondimenti e notizie su quello che mi serve. Per il mio terzo libro (quello che sto scrivendo ora) mi è anche capitato di chiedere spiegazioni in giro, a esperti del settore, di seguire dei corsi e di andare a documentarmi all’estero.
I tuoi personaggi sono diversi dai classici eroi perfetti che solitamente troviamo nei romance. Oserei dire che per ogni pregio vi è abbinato un difetto. Come nascono quindi questi personaggi?
Be’, nascono da me... e io sono piena di difetti! Perché loro dovrebbero essere perfetti? Come li gestirei? No, no, come ce li ho io, devono averceli anche loro!
A parte gli scherzi, non mi piacciono i personaggi perfetti, non li trovo interessanti e non saprei come descriverli. Mi piace che nei miei libri i miei personaggi compiano una specie di percorso che li fa cambiare e crescere, che li rende consapevoli e migliori. Questo non potrebbe succedere se incarnassero la perfezione sin dall’inizio.
Cosa non deve assolutamente mancare in un romanzo?
Una bella storia, soprattutto. Dei bei personaggi, un bel modo di narrare. Le combinazioni possono essere tante, non so quale sia la formula giusta perché in realtà mi è capitato di apprezzare diversi generi e di essere soddisfatta anche alla fine di romanzi che non contenessero una storia d’amore, per esempio, o in cui questa finisse male. Credo che la cosa più importante sia la capacità dell’autore di trasmettere delle emozioni.
Parliamo ora di AMORE E ALTRI SOSPETTI. Non ti nego che leggerlo in anteprima (ragazze non odiatemi, ho dovuto farlo ai fini dell’intervista^-^) è stato emozionante, ma ancora di più è stato scoprire che non ha nulla a che fare con DI TENEBRA E D’AMORE. In linea di massima ogni autrice ha un proprio “stile” che riscontriamo in ogni suo libro, ma stavolta non è così.
Pur essendo ambientata in un epoca così conosciuta come gli inizi del 1800 St.Jules è diverso dai classici luoghi che solitamente ritroviamo in questo periodo. Da dove nasce la scelta di ambientare l’intera storia dentro un piccolo paesino?
Ma da Jane, ovviamente! Mi sono divertita a creare St. Jules come uno di quei paesini di provincia in cui Jane Austen ambientava le sue storie, per questo alcuni dei caratteri che lo popolano hanno delle similitudini con altri creati da quest’autrice meravigliosa. L’idea da cui è nato il libro era quella di una comunità piccolissima e isolata (all’inizio infatti doveva trattarsi di un’isola) in cui gli equilibri venivano rotti dall’arrivo di un elemento estraneo e molto misterioso.
Pheabe Swan e Julian Emerson. Due protagonisti due opposti! Pheabe è impulsiva, odia le prevaricazioni, sogna la libertà e fa di tutto per combattere i suoi ideali. Julian è un uomo provato dal dolore, tormentato e solitario che non ha più voglia di combattere. Parlaci di loro.
Pheabe e Julian sono ai due capi di una stessa linea. In realtà, le idee e le passioni che li muovono sono le stesse, sono le esperienze della vita a renderli diversi. All’inizio del romanzo, Pheabe ha un grosso trauma che deve ancora gestire e risolvere, che è il punto di partenza per la sua crescita, lotta contro le ingiustizie perché lei stessa, in fondo al suo cuore, si sente una vittima. Julian ha molti punti in comune con lei, ma l’esperienza gli dice di non lottare più. La reciproca frequentazione li porterà l’uno verso l’altro, finché s’incontreranno su quella fatidica linea di cui parlavo.
Ormai sei famosa per i tuoi secondari personaggi “singolari” perciò non mi sono stupita di ritrovarli anche qui. In Amore e altri sospetti ce n'é davvero per tutti i gusti: dall’ipocondriaca signorina Sandyton, alla frivola Charlotte, al generoso Sindaco Weightwind, la misteriosa Martha e molti molti altri. Si potrebbe pensare che non erano necessari eppure ognuno di loro è necessario alla trama del libro. Ognuno di loro è indispensabile per completare il complicato intreccio degli avvenimenti. Sinceramente sono piuttosto sorpresa perché immagino che non deve essere stato facile collegare così tanti personaggi…
Non lo è, infatti, ma a me piacciono i romanzi che sono anche un po’ “corali”. In fondo, la vita è molto complessa, non ci siamo solo noi e il nostro partner ma anche tutti gli altri con cui, nel bene e nel male, interagiamo. I personaggi secondari arricchiscono e danno molti input alla storia, non sono da trascurare. Charlotte e la signorina Sandyton sono adorabili e buffissime, un po’ come Mary Jane Montgomery e suo padre in Di tenebra e d’amore. Personaggi come questi servono anche un po’ a sdrammatizzare e ad alleggerire i toni cupi del romanzo.
C’è un punto del romanzo che mi ha colpito moltissimo oltre che incuriosito, ed è quando tratti delle miniere. Non è un argomento comune e sarei curiosa di sapere da dove è uscita quest’idea.
Ah, be’... la miniera è colpa di North & South! Sta’ attenta che cadi dalla sedia e poi ti fai male! Dico sul serio, proprio N&S della BBC (tratto dall’omonimo romanzo di E.Gaskell). Volevo inserire nel romanzo una parte di impegno e denuncia sociale, mostrare quanto potesse anche essere brutta e difficile la vita nell’ottocento (spesso leggendo romanzi d’amore ci si dimentica che oltre a duchi, visconti e baroni c’era tutta una schiera, ben più folta, di persone che sgobbavano da mane a sera fino a sfinirsi, che c’era un’altissima mortalità tra i bambini, che erano costretti a lavorare fino a 16 ore al giorno...). Senza contare che per una protagonista come Pheabe, così attenta alle ingiustizie, era importante confrontarsi con qualcosa di così complesso e potenzialmente pericoloso. Non è stato facile ricrearla, non ci sono moltissimi documenti sulle miniere di rame, ma ho letto diversi racconti nei quali, per fortuna, venivano descritti alcuni ambienti e macchinari utilizzati, oltre che la vita quotidiana dei minatori.
North & South????? No Sylvia non ci siamo! Lasciamo perdere quello sceneggiato prima che comincio a fantasticare all’infinito.
Torniamo a noi e, dato che non voglio togliere la curiosità alle lettrici e dato che sei molto impegnata, concludo questa intervista con due domande.
Sylvia Z Summers e progetti per il futuro…
Cambierai genere? Proverai qualcosa di nuovo?
Sì, vorrei provare qualcosa di nuovo, anche se credo che l’amore sarà ancora il fulcro delle mie storie. Ancora non so quanto riuscirò a rinunciare all’ambientazione storica, ma mi piacerebbe scrivere qualcosa di surreale, qualcosa che “sforzi” la realtà, magari un racconto meta-letterario in cui i personaggi di un libro prendano vita, si mescolino alle persone reali, o cambino libro, magari, saltando avanti e indietro nelle storie, creando scompiglio da pag.22 a 156! Non ho ancora bene idea di come si potrebbe fare, di cosa potrebbe essere questo pasticcio, ma chissà...
Prima di lasciarci… c’è qualcosa di cui vorresti parlare e che mai nessuno ti ha chiesto?
Non saprei... Forse se c’è qualcosa di me in quello che scrivo. Sì, credo che un po’ tutti i personaggi che descrivo mi riflettano in qualche modo, ognuno incarna, più o meno vagamente, un lato del mio carattere. E spesso faccio qualche riferimento, con date e quant’altro, a qualche cosa della mia vita. Per esempio, io sono nata il 12 ottobre e questa data compare anche in Amore e altri sospetti, così come il 6 agosto, che è il compleanno di una cara amica (e ora anche del suo stupendo bambino). Con alcuni nomi ho anche giocato trasponendo quelli di qualche conoscente che mi chiedeva: “Mi metterai nel tuo prossimo libro, vero?” Traducendo nome e cognome nel corrispettivo inglese... sono stati accontentati!
Bene, sperando che alla prossima intervista mi concedano una sedia con tanto di braccioli, ti saluto calorosamente, ringraziandoti per la disponibilità. Mi auguro che in futuro avremo ancora il piacere di ospitarti.
Grazie a te Veronica e grazie a tutte voi, è stato un piacere partecipare a questa intervista. Mi auguro anche io di essere nuovamente vostra ospite, magari in occasione dell’uscita del mio prossimo romanzo.
ESTRATTO INEDITO DA "AMORE E ALTRI SOSPETTI"
La cameriera, che Julian aveva seguito fino in cucina, lo fissò stralunata.
«Signore?»
«Un'uscita. Per non passare dal salotto.» La ragazza annuì con un cenno del capo.
«C'è quella porta lì, che dà sul giardinetto.»
«Andrà benissimo. Grazie.» Il cielo iniziava a tingersi di una sfumatura dorata, il che significava che presto sarebbe arrivata l'ora dei saluti.
Non avrebbe dovuto nascondersi ancora per molto. Dal momento che non c'era modo di allontanarsi dalla casa senza passare davanti alle finestre – con il rischio di essere individuato dal nemico – Julian si guardò attorno alla ricerca di un rifugio temporaneo e notò una specie di capanno a due piani. Incuriosito, si avvicinò e scoprì che conteneva degli attrezzi per il giardino e una scala a pioli che conduceva a un sottotetto. Da quell'altezza forse sarebbe riuscito a vedere il mare, si disse, salendo. Gli pareva una prospettiva gradevole per passare il tempo.
Si ritrovò in una specie di soffitta bassa e buia, con un'unica piccola finestrella. Davanti alla quale c'era una persona che gli dava le spalle e probabilmente non si era accorta di
lui. Julian si irrigidì, pensando a come avrebbe fatto a giustificare la propria presenza lì a quella donna, e stava per tornare indietro quando le assi di legno del pavimento scricchiolarono sotto i suoi piedi.
«Oh… Mr. Emerson!»
Julian sobbalzò, picchiando la testa contro il soffitto. «Ahi! Miss Swan...» Visto che era troppo tardi per scappare, si avvicinò a lei, notando che aveva gli occhi arrossati.
Indispettita da quell'intrusione, Pheabe cercò di ricacciare indietro le lacrime. Cosa voleva ancora da lei quell'uomo?
Perché era venuto a cercarla invece di restare con tutta la sua corte nel salotto di Mrs. Stonebridge?
«A quanto pare» commentò Julian «i miei tentativi di nascondermi sono privi di originalità. Avete le mie stesse idee.»
Pheabe si impettì. «Io non mi stavo affatto...» Ma era inutile negarlo, e in quel momento proprio non aveva voglia di litigare. Aveva sentito quello che la moglie del vicario gli aveva detto, dopo averlo allontanato da lei, e ne era rimasta offesa.
Ancora una volta, aveva dovuto rendersi conto del disprezzo con cui i cittadini di St. Jules consideravano il suo lavoro, e il fatto che quel commento fosse stato rivolto a lui l'aveva ferita ancora di più. «Voi da cosa state scappando?»
Per tutta risposta, l'uomo si appoggiò allo stipite opposto della finestrella, tanto vicino a lei che non avrebbe dovuto fare neppure un passo in avanti per ritrovarsi tra le sue braccia...
Ma cosa le veniva in mente? Lo vide stringersi nelle spalle e spostare lo sguardo verso l'orizzonte. «Ditemi, Miss Swan, non ci sono molti scapoli qui a St. Jules, vero?»
Per un istante lei lo fissò stranita, ma poi scoppiò a ridere e cambiò argomento. «Non è bellissimo?» gli chiese indicandogli le colline verdi del Devonshire, punteggiate qua e là di pecore bianche e, più oltre, la distesa blu dell'oceano.
«Lo è...» sospirò lui senza aggiungere altro, troppo intento ad ammirare il mare.
Guardando il suo profilo, Pheabe ebbe modo di notare che non aveva il naso del tutto dritto. E pensò che quell'imperfezione, seppur di poco conto, era un sollievo, perché già così era l'uomo più affascinante che avesse mai visto. Sguardo intenso e zigomi alti; senza parlare di quel vezzoso codino che portava sulla nuca, infischiandosene della moda che prediligeva i capelli corti. Ed era figlio di un lord... Probabilmente aveva una rendita di almeno tremila sterline l'anno... Oddio, stava ragionando come sua madre! Ma non poteva dar torto alle sue coetanee se provavano a dargli la caccia. Tanto più che lui aveva quell'aria misteriosa che lo faceva sembrare un eroe da romanzo... Sì, decise, per quanto arrogante, Mr. Emerson sarebbe stato un buon soggetto per un articolo del St. Jules. «Mr. Emerson?»
«Sì, Miss Swan?»
«Perché avete rinunciato alla Marina?»
Se quello sguardo le era parso pieno di tenerezza di fronte al panorama, ora era a dir poco di ghiaccio. Ma Pheabe non si lasciò scoraggiare. «Siete ancora giovane e, come figlio cadetto, una carriera nella Royal Navy sarebbe stata vantaggiosa.
Senza contare che avete uno sguardo malinconico quando fissate la costa.» Gli occhi grigi della giovane lo scrutarono per qualche secondo. «Siete stato ferito in battaglia, Mr. Emerson?Nel qual caso, di sicuro dovete avere un grado, e magari dovrei chiamarvi Capitano Emerson.»
Se aveva studiato quel ragionamento allo scopo di metterlo con le spalle al muro, fu lei a rimanere spiazzata. «E interessa saperlo più a voi o a Desmond Malvern?» replicò infatti
Julian con un sorriso sardonico. All'improvviso, Pheabe sentì le gambe diventare molli. «St. Jules non ha bisogno di sapere tutte queste cose di me, ve l'assicuro. E, forse, dovreste imparare anche voi a tenere meglio i segreti» aggiunse lui.
Subito dopo si voltò verso la finestra, sentendo delle voci provenire dal giardino. In pochi istanti, l'aia si riempì di persone che correvano di qua e di là come in una caccia al tesoro.
«Julian!» In mezzo alla folla c'era Fanshop, all'apparenza molto preoccupato. «Mr. Emerson...! Julian!» Pheabe si voltò verso di lui, perplessa. «Pare si siano accorti della vostra assenza.»
«Già... Sarà meglio che scenda, prima che Fanshop abbia una crisi isterica.» Si sporse dalla finestrella. «Sono quassù.
Arrivo.» Pheabe si nascose d'istinto dietro la parete. «Colti in flagrante!» esclamò lui, divertito, ammiccando di nuovo.
«Restate nascosta: non vogliamo che questa gente si metta in capo strane idee, vero?» Prendersi gioco di lei sembrava metterlo di buon umore, considerò Pheabe. In salotto, inmezzo agli altri, le era parso così rigido. «Quanto al resto...» continuò Mr. Emerson raggiungendo le scale, «devo proprio dirvi che in questi giorni non ho mai riso tanto come leggendo gli articoli del vostro Desmond Malvern.»
Aveva... riso?
Certo che aveva riso!, si disse subito dopo Pheabe, sentendo una gran rabbia montarle dentro. Probabilmente aveva sempre saputo che era stata lei a scriverli, e li aveva ritenuti la sciocca, inutile e petulante espressione di una ragazzina!
Lanciò un'occhiata fuori della finestra, e lo vide ridere insieme a Charlotte e a un rincuorato Tenente Fanshop. Pheabe strinse i pugni, trattenendosi a stento dal gridare di rabbia. Si sarebbe accorto ben presto di aver fatto male a prendersi gioco di Desmond Malvern, perché aveva intenzione di scoprire tutto su di lui e di far sapere all'intero paese la sua storia.
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2 - The Night Drifter – protagonisti Rosalind Carlyon e Lancelot (Lance) St. Leger
3 - Midnight Bride – protagonisti Kate Fitzleger e Valentine (Val) St. Leger
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RECENSIONE: IL CRISTALLO VERDE ( Mystique ), di Amanda Quick
Anno: 1995
Edizione originale: Bantam Books 1996
Pubblicato in Italia da: Arnoldo Mondadori, serie I ROMANZI, novembre 1996; seconda edizione I ROMANZI ORO, n.32, ottobre 2005.
Formato: paperback
Livello di sensualità: warm (caldo)
Genere: medievale
Voto: 8/10
Lady Alice non è certo una comune donna del Medioevo: appassionata intenditrice di erbe e medicamenti, non ha alcuna intenzione di sposarsi e vorrebbe entrare in convento per potersi dedicare in tutta tranquillità alle sue attività erboristiche. Già vedendo per la prima volta quella dama coi capelli rossi e gli occhi verdi, Hugh di Scarcliffe, detto “L’implacabile”, sospetta che avere a che fare con lei non sarà una passeggiata, ma Alice è l’unica persona che può aiutarlo a trovare la famosa pietra verde di cui ha bisogno per ristabilire il controllo sulle sue proprietà (i popolani sono convinti che sia una pietra magica e che solo chi ne è in possesso sia davvero il loro signore). Così i due stringono un particolare accordo: fingersi fidanzati, in modo che Alice possa seguire Hugh e aiutarlo nella ricerca, in cambio lui le fornirà una dote per entrare in convento e assicurerà un futuro da studioso per Benedict, il fratello invalido di Alice.
Così, in qualità di promessa sposa, Alice lascia la casa dell’inetto zio che l’ospitava e parte con Hugh alla volta di Scarcliff. Quello che l’uomo ignora è che Alice non ha nessuna intenzione di cedergli la pietra (che le era stata donata da un cugino e successivamente rubata da un trovatore ambulante), e che intende compiacerlo solo come mezzo per ritrovare il gioiello…
Devo dire che questo è uno dei pochi medievali che mi sia piaciuto. Non solo perché leggendo il romanzo mi sono divertita molto, ma anche perché la movimentata vicenda di cui Hugh e Alice sono protagonisti mi ha permesso di conoscere dei personaggi, anche secondari, che ho trovato interessanti.
Alice, pur essendo una donna certamente originale per la sua epoca, non è l’eroina tipicamente “moderna” che tante volte si trovano nei romanzi ambientati in questa epoca e che stonano con il loro contesto storico: è una studiosa di botanica e filosofia, con carattere indipendente e fiero, che a ventitre anni è zitella ma per scelta propria, perché non crede nell’amore ed è totalmente assorbita dai suoi studi. E’ soddisfatta così e non ha nessuna intenzione di cambiare, se non per prendere i voti ed entrare in convento, dove la tranquillità del posto le garantirà di potersi comodamente dedicare ai suoi studi e interessi.
E’ vero che spesso dà prova di avere una lingua ben biforcuta, di saper prendere in mano l’iniziativa e soprattutto di considerare sé stessa obiettivamente per quello che è (cioè molto più intelligente degli uomini di sua conoscenza), ma è altrettanto consapevole di vivere in un mondo per lei limitato e di dover ricorrere a sotterfugi per ottenere anche solo quello che le spetta di diritto.
Ed è così che Alice ha intenzione di contrattare con Hugh, ignorando apertamente la sua fama di guerriero astuto e crudele, come si evince dal temibile soprannome “L’implacabile”. Già dal loro primo incontro nel salone del castello dello zio (la scena più bella e godibile del romanzo secondo me) vediamo che Alice è l’unica a tenere testa all’uomo davanti a cui tutti chinano il capo, contrattando come nulla fosse le condizioni per il ritrovamento della pietra verde, e tirando abilmente acqua al proprio mulino. Quando vede che le cose non potranno essere totalmente come da lei desiderato non si fa certo spaventare o prendere dallo sconforto, ma accetta l’accordo con Hugh del finto fidanzamento con disinvoltura e come “piano B” (diciamo così) del suo progetto.
Certo è che Alice ha anche una spiccata tendenza a mettersi nei guai senza volerlo, come se li andasse proprio a cercare, guai da cui la slava immancabilmente l’angosciato fidanzato, che pur essendo abituato a spietati campi di battaglia, pare spesso in seria difficoltà di fronte all’intraprendenza della promessa sposa…da qui tutta una serie di divertenti equivoci e guai che uniscono i due protagonisti cementando la nascita del loro amore.
Hugh è il classico eroe della Quick: illegittimo e rimasto orfano da bambino, è stato cresciuto come macchina da guerra, attività in cui si è fatto onore e guadagnato la fama che l’accompagna; anche nella vita “da civile” affronta e risolve i problemi come in guerra, è abituato a essere temuto e rispettato, e quindi rimane di sasso quando si trova ad aver a che fare con l’esuberante e scaltra Alice, donna sicura di sé e che non esita addirittura a proporgli un contratto e a ribellarsi a imposizioni e regole. Ovvio che per lui il fascino della donna stia proprio in questo, e se da subito capiamo che i due sono perfettamente compatibili, l’abilità della scrittrice sta proprio nel dipanare la storia piano, con garbo e soprattutto divertimento, rendendoci in un certo senso partecipi di quel che accade ai nostri due protagonisti sentimentalmente parlando.
Anche la parte del mistero legato alla pietra verde e a Scarcfliffe si dipana in modo interessante e per nulla scontato, cosa tipica dei romanzi della Quick.
Tra i personaggi secondari vale la pena di citare Sir Erasmus di Thornwood (il signore che ha allevato Hugh), la badessa del convento, Suor Katherine (figura dimessa che in realtà ha un ruolo fondamentale nella storia) e Benedict, il fratello zoppo di Alice, che Hugh aiuta ad acquistare fiducia in sé stesso.
Tiziana
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ESCE L'ULTIMO LIBRO DI Melanie Jackson, THE NIGHT SIDE, EDIZIONI DORCHESTER LOVESPELL
Melanie Jackson's LATEST NOVEL, THE NIGHT SIDE, BY DORCHESTER LOVESPELL
Colin Mortloch was a spy for Henry VIII and had seen many strange and violent things, especially since he had 'the sight' the ghosts of murdered men were happy to betray their killers. But Noltlund Castle held a mystery like no other, a Scottish hellhound called The Bokey, and a strange and lovely mistress who was every bit as adept as Colin when it came to matters of political intrigue.
Colin Mortloch era la spia di Re Enrico Ottavo. Durante la sua vita è stato testimone di molte cose insolite e di eventi violenti, specialmente perché possedeva la capacità di “vedere” gli spiriti delle persone uccise, che erano più che felici di fare i nomi dei loro aguzzini. Ma, il Castello di Noltlund nascondeva un mistero inimmaginabile - un mastino infernale scozzese di nome Lo Svitato, e una misteriosa e bella signora, esperta tanto quanto Colin, quando si trattava delle questioni sugli intrighi politici.
"This excellent romance includes a nicely rendered gothic ambience" - RT BOOKreviews
“E' un eccellente romanzo con una piacevole atmosfera gotica” - RT BOOKReviews
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ESCE IN VERSIONE MANGA IL PRIMO VOLUME DELLA SAGA DARK HUNTERS DI Sherrilyn Kenyon, EDIZIONI ST. MARTIN'S GRIFFIN
Sherrilyn Kenyon's FIRST VOLUME OF THE DARK HUNTER'S SAGA IN MANGA VERSION, BY ST. MARTIN'S GRIFFIN
In the war against vampires, mankind has only one hope: The Dark-Hunters. Ancient warriors who died of brutal betrayal, the Dark-Hunters have sworn themselves into the service of the goddess Artemis to protect us.
It’s a pact with pretty good perks. Immortality, power, psychic abilities, wealth and a cool wardrobe. But it comes with a few drawbacks: fatal sun poisoning and a new, irreparable dental problem. But aside from the fangs and nocturnal lifestyle, it’s not so bad.
Until Kyrian meets the most frightening thing imaginable. An accountant who’s being hunted by one of the most lethal vampires out there. If Amanda Devereaux goes down, so does he and no offense, he doesn’t want to die (hence the whole immortality thing). And he doesn’t want humanity dead either which is a good thing for us since he and Amanda are all that stands between us and oblivion. Let’s hope they win.
Nella guerra contro i vampiri, l'ultima speranza per l'umanità sono i Dark Hunters. Antichi guerrieri, morti a causa di un brutale tradimento, i Dark Hunters hanno giurato di servire la dea Artemis proteggendo così la razza umana.
E' un patto con grandi privilegi. Immortalità, potere, abilità psichiche, ricchezza e vestiti alla moda. Ma, insieme ai privilegi, viene anche qualche inconveniente : l'avvelenamento solare è per loro fatale e, in più, c'è anche un nuovo, irreparabile problema ai denti. Ma, a parte le zanne e lo stile di vita notturno, non è poi così male..
Finché Kyrian non si imbatte nella cosa più terribile che si possa immaginare. Una contabile, perseguitata da uno dei più letali vampiri in circolazione. Se Amanda Deveraux muore, muore anche lui, e, abbiate pazienza, questo proprio non gli va bene (da ciò, tutta la faccenda della immortalità). E non vuole neanche che l'umanità venga sterminata, il che per noi è una cosa positiva visto che sono solamente Amanda e Kyrian ciò che ci separa dall'oblio. Speriamo che vincano.
From the wild imagination of Sherrilyn Kenyon comes the humorous and suspenseful manga debut of the #1 internationally bestselling Dark-Hunter series. The world of manga will never be the same again.
"Kenyon's writing is brisk, ironic, sexy, and relentlessly imaginative." --The Boston Globe
"A delicious balance of suspense and sensuality."--Publishers Weekly
"As the mastermind behind an internationally popular, massively detailed fictional universe and overarching saga filling a dozen novels, Kenyon has written another fresh tale full to the brim with surprises." --BookList
Dall'inarrestabile fantasia di Sherrilyn Kenyon arriva, divertente e pieno di suspence, il debutto in versione manga della serie bestseller internazionale Dark-Hunters. Il mondo manga non sarà mai più lo stesso.
“Lo stile della Kenyon è frizzante, ironico, sexy e inesorabilmente fantasioso.”
- The Boston Globe
“Uno squisito equilibrio fra suspence e sensualità.”
Publishers Weekly
“La Kenyon, l'ideatrice di un universo immaginario dettagliato in modo sopraffino, famoso a livello internazionale, e di maestose saghe composte da dozzine di romanzi, ci regala qui un'altra storia originale e piena di sorprese.”
- BookList
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RITA 2009: LE VINCITRICI
Qualche ora fa, in quel di Washington, sono state proclamate le vincitrici dei premi Rita, e proprio come per gli Oscar di quest'anno, si è cercato di premiare forse le buone intenzioni (della giuria) più che la vera qualità. Per cui ecco ennesimi e scontatissimi premi a Nora Roberts (che peccato per Candice Proctor/C.S. Harris) e Stephanie Laurens, così come alla Gwen Cready di Seducing Mr Darcy, libro pensato principalmente per il pubblico americano, che difficilmente raccoglierà consensi al di fuori dei confini statunitensi. Come previsto, premiata Joanna Bourne più per l'insieme della carriera che non per il singolo titolo e giustamente diremmo, così come finalmente la veterana e molto brava Pam Rosenthal nella categoria degli storici, unica vera sorpresa di questa edizione alquanto spenta, che verrà principalmente ricordata per le polemica sull'esclusione delle autrici e dei libri più "hard" che l'hanno preceduta.
Noi aspettiamo l'anno prossimo con maggiori speranze sui titoli che concoreranno, con l'auspicio che la giuria sarà più coraggiosa ed aperta.
Queste erano state le nostre previsoni:
http://romancebooks.splinder.com/post/20929867
2009 RITA Winner for Best Contemporary Series Romance( Miglior serie romantica contemporanea)
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A Mother's Wish
by Karen Templeton Harlequin Enterprises, Silhouette Special Edition Gail Chasan, editor |
2009 RITA Winner for Best Contemporary Series Romance: Suspense/Adventure( Miglior serie contemporanea di avventura)
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Danger Signals
by Kathleen Creighton Harlequin Enterprises, Silhouette Romantic Suspense Gail Chasan, editor |
2009 RITA Winner for Best Young Adult Romance (Miglior romanzo sentimentale per adolescenti)
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Hell Week
by Rosemary Clement-Moore Random House Group, Delacorte Press Krista Marino, editor |
2009 RITA Winner for Best Historical Romance (Miglior romanzo storico)
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The Edge of Impropriety
by Pam Rosenthal Penguin Group USA, Signet Eclipse Laura Cifelli, editor |
2009 RITA Winner for Best Regency Historical Romance (Miglior romanzo regency)
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My Lord and Spymaster
by Joanna Bourne Penguin Group USA, Berkley Sensation Wendy McCurdy, editor |
2009 RITA Winner for Best Inspirational Romance (Miglior romance a tema religioso)
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Finding Stefanie
by Susan May Warren Tyndale House Publishers Karen Watson, editor |
2009 RITA Winner for Best Romance Novella ( Miglior racconto romance)
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"The Fall of Rogue Gerard"
by Stephanie Laurens in It Happened One Night HarperCollins Publishers, Avon Books Lucia Macro, editor |
2009 RITA Winner for Best Paranormal Romance (Miglior romance paranormale)
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Seducing Mr. Darcy
by Gwyn Cready Simon & Schuster, Pocket Books Megan McKeever, editor |
2009 RITA Winner for Best Novel with Strong Romantic Elements
(Miglior romanzo con forti elementi romantici) |
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Tribute
by Nora Roberts Penguin Group USA, Putnam Leslie Gelbman, editor |
2009 RITA Winner for Best Romantic Suspense ( Miglior giallo romantico)
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Take No Prisoners
by Cindy Gerard Simon & Schuster, Pocket Books Maggie Crawford, editor |
2009 RITA Winner for Best First Book (Miglior esordio)
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Oh. My. Gods.
by Tera Lynn Childs Penguin Group USA, Dutton Sarah Shumway, editor |
2009 RITA Winner for Best Contemporary Single Title Romance
(Miglior contemporaneo singolo)
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Not Another Bad Date
by Rachel Gibson HarperCollins, Avon Books Lucia Macro, editor |
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PROSSIMAMENTE SUI VOSTRI SCHERMI
Care amiche nasce oggi una nuova rubrica per le appassionate (e non) di cinema e tv!
Ogni settimana vi segnaleremo i passaggi televisivi e le anticipazioni su film, telefilm, telenovelas, miniserie e chi piu’ ne ha piu’ ne metta, che verranno trasmesse dalle nostre tv in chiaro (free tv) o a pagamento (pay tv), orari, canali e notizie per essere pronte con il ditino sul tasto del rec del vostro registratore! E in piu’ aggiornamenti direttamente da oltreoceano su nuove serie tv e nuovi film in programmazione tratti da libri, saghe fantasy, urban fantasy o solo che valgano la pena di essere guardati!
Iniziamo con il segnalare gli appuntamenti giornalieri:
DOVE: Steel, digitale terrestre
COME: Pay Tv
QUANDO: Tutti i giorni alle 20.15 e in replica il giorno dopo alle 16.45
COSA: MOONLIGHT
Vanno in onda da adesso fino a Ottobre le repliche della prima e seconda stagione di questo telefilm che ha per protagonista Mick St. John (Alex O’Loughilin) investigatore privato per professione e vampiro per natura (suo malgrado), che lo vede ogni volta alle prese con un caso diverso da risolvere. Ad aiutarlo la bella giornalista Beth Turner (Sophia Myles, la Lucy del Dracula della BBC con Mark Warren), tra i due inevitabilmente nasce un incontro/scontro con un sacco di colpi di scena. Per saperne di piu’ sulla serie http://it.wikipedia.org/wiki/Moonlight
DOVE: Fox Life
COME: Pay Tv
QUANDO: Da lunedì a venerdì intorno alle 15.50
COSA: Maratona ROSAMUNDE PILCHER
Tutti i giorni la Fox Life, per questa e per la prossima settimana, manderà in onda gran parte dei film tratti dai libri di Rosamunde Pilcher.
Si inzia lunedì 20 con: “I giorni della tempesta” per proseguire poi in quest’ordine: Martedì 21 “ La casa dei ricordi”; Mercoledì 22 “Un compleanno da ricordare”; Giovedì 23 “La cugina Dorothy” Venerdì 24 “I migliori anni della nostra vita” tutti tratti dagli omonimi romanzi dell’autrice editi dalla Mondadori nella collana Oscar Emozioni.
Da non perdere LUNEDI’ 20 invece tre film tratti da altrettanti libri:
-LA CERTOSA DI PARMA “AMANTI SENZA SPERANZA” in onda su IRIS; DIGITALE TERRESTRE (FREE TV) alle 17.05
Una bella trasposizione d’epoca (il film è del 1948) per il libro di Sthendal.
TRAMA :15 maggio 1796 il generale Bonaparte fece la sua entrata a Milano alla testa del giovane esercito che aveva appena passato il ponte di Lodi e reso noto al mondo che, dopo tanti secoli, Cesare e Alessandro avevano un successore. I miracoli di audacia e genialità di cui l'Italia fu testimone in pochi mesi risvegliarono un popolo addormentato appena otto giorni prima dell'arrivo dei francesi, i milanesi li consideravano solo un branco di briganti ...
-SE SOLO FOSSE VERO in onda su CANALE 5 (FREE TV) alle 21.10 con Reese Witherspoon e Mark Ruffalo tratto dall’omonimo libro di Mark Levy (Tea Edizioni)
TRAMA: David ha appena preso in affitto un nuovo appartamento a San Francisco quando all'improvviso arriva Elizabeth sostenendo di essere la legittima inquilina. David suppone si tratti di un gigantesco equivoco. Di lì a poco Elizabeth scompare e, nonostante il cambio della serratura, la ragazza continua ad andare e venire a suo piacimento, rimproverando David per le sue cattive abitudini di vita. David crede che Elizabeth sia un fantasma e vorrebbe aiutarla ad andare nell'aldilà mentre Elizabeth è convinta di essere ancora viva. E tra i due nasce l'amore.
- MARIE ANTONIETTE in onda su CANALE 5 (FREE TV) alle 23.15 con Kirsten Dust nei panni dell’inquieta Maria. Il film, diretto da Sofia Coppola, è tratto da “LA VITA SEGRETA DI MARIA ANTONIETTA” scritto da Madame Campan nl 1774 è edito da Newton & Compton.
Da segnalare MARTEDI 21 la ripresa degli episodi di SUPERNATURAL:
su RAIDUE (Free Tv) tutti i martedì alle 23.35 andrà in onda, in prima assoluta, la terza stagione che vede per protagonisti i fratelli Winchester, Sam (Jared Padalecki) e Dean (Jensen Ackles), non piu’ alla disperata ricerca del padre scomparso, ma in fuga dalla sentenza di morte demoniaca che insegue il fratello maggiore Dean.
Telefilm “paranormale” (i due fratelli sono infatti cacciatori di fantasmi, demoni e simili), unisce la comicità dei due fratelli alla componente thriller/suspence delle sue trame.
Per saperne di piu’ ecco il sito ufficiale italiano:
http://www.theotherlife.net/Supernatural/home.htm
Infine da non perdere tutti i MARTEDI vanno in onda le repliche su HALLMARK TV (Pay Tv) della bellissima SAGA DEI McGREGOR – SNOWY RIVER alle 9.00 del mattino.
La storia è basata sul romanzo di Banjo Paterson dal titolo Man from Snowy River e racconta la vita della famiglia McGregor. La serie tv è di stampo western ed è ambientata alla fine dell’ottocento, periodo dei pionieri e descrive storie di amori, passioni, coraggio e amicizia.
I personaggi principali sono cinque, il capofamiglia Matt (Andrew Clarke), che rimane vedovo con tre figli (la moglie Kathleen O’Neil McGregor alias Wendy Hughes muore alla terza stagione), il figlio più grande Colin (Brett Climo) l’uomo di chiesa, Rob (Guy Pearce) e Danielle (interpretata prima da Joelene Crnogorac, poi da Kristie Raymond). E’ Importante, tra l’altro, la figura di Duncan Jones (Hugh Jackman), in questo serial ancora agli inizi di carriera,
composta da 4 stagioni e 46 episodi siamo quasi in dirittura di arrivo, finirà infatti a metà Agosto.
E infine una succulenta anticipazione: sembrerebbe, ma purtroppo siamo ancora in forse, che la primavera prossima, Iris voglia dedicare una sera a settimana agli sceneggiati e alle miniserie in costume!
Tra i titoli proposti si parla del “Il Rosso e il Nero” con Kim Rossi Stuart, “Il conte di Montecristo” con Gerard Depardieu, “Jane Eyre” con Ruth Wilson, “Emma” con Jennifer Garner e, udite udite, per la prima volta in Italia, doppiato in italiano, “North and South”, tratto dall’omonimo libro di Elizabeth Gaskell mai pubblicato qui da noi!
A giudicare da questa scelta sembrerebbe proprio che la nostra voce inizia a farsi sentire.
Se avete segnalazioni da fare non esitate a lasciarle.
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ESCE IN LIBRERIA FANTASY LOVER di Sherrilyn Kenyon – FANUCCI EDITORE
Grace Alexander, 29 anni, è single da quattro anni dopo una terribile esperienza con un uomo egoista e insensibile. Ma la sua amica Selena sa esattamente cosa ci vuole per lei: ha per le mani un antico volume nel quale è custodito uno splendido esemplare di uomo, su cui è stata lanciata una maledizione che lo costringe a restare relegato tra quelle pagine per l’eternità, a meno che, con un incantesimo, non venga evocato al fine di diventare per un mese lo schiavo d’amore di colei che lo richiama. Julian il Macedone, metà uomo, metà dio, è così incredibilmente bello che ogni donna cade ai suoi piedi e ogni uomo finisce per odiarlo. Quando Grace lo evoca, Julian è già rassegnato e pronto a soddisfare ogni sua fantasia sessuale. Lei però ha in mente tutt’altro.
Note di andreina65:
Finalmente arriva in Italia la famosissima serie dei Dark Hunters di Sherrylin Kenyon!
Per chi fosse interessato a conoscere meglio questa mitica serie, a cui abbiamo dedicato numerosi post, eccovi il link della "Maratona di lettura" che abbiamo dedicato ai Dark Hunters:
http://romancebooks.splinder.com/tag/maratona+dark+hunters
Questi sono i links alle due prime "puntate" della Maratona, dedicate ai due primi romanzi della serie:
http://romancebooks.splinder.com/post/20199613 # 1 Fantasy Lover
http://romancebooks.splinder.com/post/19671859 # 2 Night Pleasures
Questo, infine, è l'ordine di lettura della serie, con i riassunti dei vari romanzi:
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ESCE IN LIBRERIA UNO STRANO SCHERZO DEL DESTINO (Poppyland) di Raffaella Barker - EDIZIONI NEWTON COMPTON, COLLANA ANAGRAMMA
Quando il destino si mette in gioco, il ricordo di un solo sguardo può cambiarci per sempre
Una notte d’inverno, una città magica. Un uomo e una donna incrociano i loro sguardi. Pochi istanti, solo il tempo per scambiarsi qualche parola. Poi un addio fugace, che lascia senza fiato. Cinque anni dopo, l’uomo e la donna stanno ancora pensando a quella notte. Se si incontrassero di nuovo, non si perderebbero mai più. Può il ricordo di un nome e di un volto cambiare il corso di un’intera esistenza? Può la vita concedere un’altra possibilità? Un romanzo poetico e intenso, che ci concede il gusto di pensare che niente nella vita è impossibile, anche quando ogni speranza sembra perduta per sempre.
«Emozionante, profondo, intenso.»
The Guardian
«A Raffaella Barker è sufficiente fotografare un piccolo istante per costruire un grande romanzo.»
Daily Express
«I personaggi di Raffaella Barker colpiscono direttamente al cuore, vi sembrerà di conoscerli dopo appena una pagina.»
The Guardian
«Pura magia, i libri della Barker aspettano solo di essere letti.»
The Times
«Una lettura appassionante, romantica… commovente.»
Heat
«Semplice, immediata e spontanea, la Barker combina magistralmente emozioni profonde e vita vissuta.»
Independent
«Uno strano scherzo del destino è un libro romantico, intimo, malinconico. Una fiaba contemporanea.»
Marie Claire
«In ogni incontro tra un uomo e una donna si cela una straordinaria magia. Le pagine di Raffaella Barker ne sono la prova».
Mirror
Raffaella Barker è nata a Londra nel 1964, ha lavorato come indossatrice e collaborato a diverse produzioni cinematografiche prima di iniziare una nuova carriera come giornalista freelance. Per ben dieci anni ha curato una rubrica per «Country Life». Ha debuttato come scrittrice nel 1994. Subito apprezzata dalla critica, ha al suo attivo numerosi romanzi e un libro per bambini. Vive a Norfolk con i figli.
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ESCE IN LIBRERIA OLIVE KITTERIDGE, DI Elizabeth Strout - EDIZIONI FAZI.
In un angolo del continente nordamericano c'è Crosby, nel Maine: un luogo senza importanza che tuttavia, grazie alla sottile lama dello sguardo della Strout, diviene lo specchio di un mondo più ampio. Perché in questo piccolo villaggio affacciato sull'Oceano Atlantico c'è una donna che regge i fili delle storie, e delle vite, di tutti i suoi concittadini. È Olive Kitteridge, un'insegnante in pensione che, con implacabile intelligenza critica, osserva i segni del tempo moltipllcarsi intorno a lei, tanto che poco o nulla le sfugge dell'animo di chi le sta accanto: un vecchio studente che ha smarrito il desiderio di vivere; Christopher, il figlio, tirannizzato dalla sua sensibilità spietata; un marito, Henry, che nella sua stessa fedeltà al matrimonio scopre una benedizione, e una croce. E ancora, le due sorelle Julie e Winnie: la prima, abbandonata sull'altare ma non rassegnata a una vita di rinuncia, sul punto di fuggire ricorderà le parole illuminanti della sua ex insegnante: "Non abbiate paura della vostra fame. Se ne avrete paura, sarete soltanto degli sciocchi qualsiasi". Con dolore, e con disarmante onestà, in "Olive Kitteridge" si accampano i vari accenti e declinazioni della condizione umana - e i conflitti necessari per fronteggiarli entrambi.
Nota di Paige79: L’autrice di AMY E ISABELLE con questo romanzo patchwork nel quale la protagonista, Olive, e' testimone di ciò che accade intorno a lei nella cittadina in cui vive- che diventa lo specchio di un mondo di piu' ampio respiro- ha vinto il premio Pulitzer 2009.
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ESCE IN LIBRERIA AMY E ISABELLE (Amy and Isabelle), DI Elizabeth Strout - EDIZIONI FAZI.
Una cittadina anonima della provincia americana. Un'estate straordinariamente torrida. Un microcosmo di donne, impiegate presso gli uffici di una fabbrica locale. Tra queste Isabelle, ancora giovane, che tenta di celare il proprio misterioso passato dietro una facciata di decoro e perbenismo; e la figlia Amy, timida adolescente con un segreto che invece non riesce a tenere nascosto. Il rapporto tra le due è teso, intessuto di cose non dette, di una reciproca incomprensione che si trasforma in aperta ostilità quando la madre scopre nella figlia l'esuberanza e la voglia di vivere che un tempo erano state le sue.
Nota di Paige79: Elizabeth Strout insegna alla Queens University di Charlotte, nel North Carolina, e vive con la figlia e il marito a New York. Con questo romanzo e' stata finalista al Pen/Faulkner Prize e all'Orange Prize e ha vinto il Los Angeles Times Art Seidenbaum Award per l'opera prima e il Chicago Tribune Heartland Prize.
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1 - IL CORSARO DELLA SEDUZIONE (Master of Seduction) - protagonisti Lorelei Dupree e Black Jack Rhys
2 - IL PIRATA E LA PRIGIONIERA (A Pirate of Her Own) - protagonisti Serenity James e Morgan Drake “Sea Wolf”
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RECENSIONE: A SIR PHILLIP, CON AMORE ( To Sir Phillip, with love ), di Julia Quinn
Anno: 2003
Edizione originale: Avon
Pubblicato in Italia da: Arnoldo Mondadori, serie I ROMANZI, n. 768, 2007.
Formato: paperback
Livello di sensualità: warm (caldo)
Genere: regency
Ambientazione: Inghilterra,1800
Voto: 7/10
E' il quinto romanzo della serie BRIDGERTON, così composta:
- 1: IL DUCA E IO (The Duke and I) - protagonista Daphne
- 2: IL VISCONTE CHE MI AMAVA (The Viscount Who Loved Me) - protagonista Anthony
- 3: LA PROPOSTA DI UN GENTIUOMO (An Offer from a Gentleman ) - protagonista Benedict
- 4: UN UOMO DA CONQUISTARE (Romancing Mr. Bridgerton) - protagonista Colin
- 5: A SIR PHILIP, CON AMORE (To Sir Phillip, With Love) - protagonista Eloise
- 6: AMARE UN LIBERTINO (When He Was Wicked) - protagonista Francesca
- 7: TUTTO IN UN BACIO (It's in His Kiss) - protagonista Hyacinth
- 8: IL VERO AMORE ESISTE (On the Way to the Wedding) - protagonista Gregory
A 28 anni Eloise Bridgerton,come la sua amica Penelope, è ancora senza marito. E quando anche Penelope si accasa felicemente con Colin, fratello di Eloise, la giovane sente che è tempo di agire e decide così di incontrare Sir Phillip, un botanico col quale da un anno intrattiene una corrispondenza segreta, per valutare se è davvero il marito che lei desidera. Ma quando arriva ( non attesa ) a casa dell’uomo, trova una situazione alquanto difficile: da poco vedovo, Phillip è un uomo silenzioso e chiuso in sé stesso a causa di un matrimonio doloroso e devastante; i suoi unici interessi sono le piante e i due figli, Oliver e Amanda, che ama ma non sa gestire. Presa coscienza che la situazione è ben lontana dalla sua aspettative, Eloise decide comunque di rimanere per vedere se può fare qualcosa…
Il quinto libro della serie Bridgerton è, a mio avviso, il primo che prende un po’ le distanze dalle atmosfere da commedia cui finora ci aveva abituato l’autrice, introducendo elementi seri e anche drammatici. Il personaggio di Sir Phillip infatti è, a mio avviso, il più drammatico di quelli che finora la Quinn ci ha fatto conoscere; è vero, anche Anthony Bridgerton, Penelope Featherington e Sophie Beckett avevano traumi o situazioni difficili che li condizionavano, ma avevano anche alle spalle, bene o male, famiglie amorevoli o amici su cui contare. Phillip Crane invece è un uomo completamente solo. La moglie Marina, da sempre malata di depressione, si è suicidata un anno prima, e anche durante il matrimonio ha trascorso la maggior parte del tempo nella sua stanza, ignorando sia il marito che i due figli. Nulla ha potuto scuoterla dalla sua malattia, i pazienti tentativi del marito di trovare con lei dei punti di contatto, l’affetto dei bambini… praticamente un automa. Con questo personaggio fantasma la Quinn tratta il difficile tema della depressione di come questa malattia influenzi anche le vite di chi vive col malato. Difatti Phillip è un uomo silenzioso e chiuso in sé stesso, e lo è diventato proprio come reazione a questo matrimonio impossibile ( Marina viene descritta così pure da bambina ), cui peraltro lui ha dedicato tutte le sue energie nel tentativo, inutile, di farlo funzionare o di portare un pur minimo aiuto alla malattia della moglie; tutto ciò,aggiunto al suicidio di Marina, ha pian piano prosciugato in lui qualsiasi sentimento di gioia o anche solo di contentezza. Una vita di tetraggine insomma, non molto dissimile a quella delle defunta…
Tutto l’opposto della vivace Eloise, personaggio che mi è piaciuto anche se è la prima Bridgerton che non mi convince molto: per meglio dire, non mi ha convinto la sua motivazione al matrimonio. Eloise per anni ha rifiutato proposte di matrimonio in attesa del vero amore, in simbiosi con l’amica Penelope, poi però improvvisamente, quando anche Penelope ( che, a questo punto, pure lei che la apprezza evidentemente ritiene essere senza alcuna speranza… bell’amica! ) si accasa felicemente, si accenda la lampadina ( o forse era l’orologio biologico? ) e decide di prendere il primo marito che le viene in mente ( e a quanto pare, dopo i suoi numerosi rifiuti, l’unico che potrebbe essere disponibile… ). Sembra più che altro angoscia di rimanere zitella, più che interesse vero e proprio…ma tant’è, la decisione che prende si rivela poi essere quella giusta.
Eloise infatti è, passatemi il termine, la parte “attiva” della coppia; lei si fa conoscere per prima inaugurando la corrispondenza ( con una lettera di condoglianze alla morte di Marina, sua lontana parente ), lei prende la decisione di partire alla volta della conquista di Sir Phillip, lei decide di rimanere prendendo in mano le redini della casa e della sua vita… lui è talmente abituato a lasciar fare agli altri per paura di sbagliare che sembra rimanere inerte per gran parte del romanzo, e se la scrittrice tramite vari flashback non ci svelasse poco a poco piccoli particolari importanti della sua vita e del suo essere che hanno contribuito a farlo diventare così penseremmo a un inetto… cosa che in realtà non è, anzi è proprio la sua estrema sensibilità nei confronti degli altri, e in particolare dei figli, a impedirgli di agire temendo di fare cose che potrebbero far star male qualcuno.
Ovviamente, siccome gli opposti si attraggono, alla fine e dopo non pochi equivoci dovuti alla personalità schietta di Eloise ( che preferisce chiarire le cose parlando ) e a quella ombrosa di Phillip( che invece preferisce delegare tutto agli altri ), i nostri eroi troveranno amore e serenità e costruiranno una vera famiglia…con corollario, ovviamente, di tutti gli altri Bridgerton, in particolare dei soliti fratelli, che appena apprendono della sparizione della sorella si precipitano in massa a salvarla a casa dell’ignaro quasi-pretendente, regalandoci un momento di divertimento in questo romanzo serio.
Tiziana
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MARY BALOGH: SEMPLICEMENTE PERFETTA
MARY BALOGH: A SIMPLY PERFECT AUTHOR
Mary Balogh is one of the most famous and beloved romance writer, with seven millions copies of her books sold, and many of her titles (almost one hundred those published) in the New York bestselling list. Born and grown up in Wales she later went to Canada to work and there she met her fate: her husband Robert, a first career as a teacher and a second one as a writer.
If you wish to know her better please visit her website:
www.marybalogh.com , where you will find plenty of informations about her personal and professional life.
Mary Balogh è una delle più famose ed amate autrici di romance al mondo, ha pubblicato un centinaio fra romanzi, racconti brevi e novelle, che puntualmente figurano nella classifica dei libri più venduti del New York Times, con ben sette milioni di copie ed ha vinto innumerevoli riconoscimenti nel corso degli anni. Nata in Galles si è trasferita in Canada per lavoro e lì ha incontrato il suo destino: il futuro marito Robert Balogh, una prima carriera come insegnante e poi come scrittrice. Mary ha tre figli e quattro nipoti, ama la lettura, la musica, il canto, gli animali, l'uncinetto ed occuparsi attivamente degli altri attraverso la beneficenza. Queste e molte altre dettagliate informazioni potete trovarle su suo sito www.marybalogh.com , attraverso il quale potrete anche contattarla, essendo sicuri di ricevere una risposta.
Mary Balogh will answer to all of your questions and will give away an autographed copy of a title of her Huxtable series (the choice will be up to the lucky winner!) to a reader among all those who will partecipate and leave a comment. So don't forget to sign your comment with your name or a nickname.
Mary Balogh risponderà a tutte le vostre domande e estrarrà a sorte una copia autografata di un libro della serie Huxtable (sarà la fortunata vincitrice a scegliere quale!) tra tutte coloro che parteciperanno con un commento. Perciò non dimenticate di firmarvi con un nome o un nick.
INTERVIEW / INTERVISTA
Dear Mary, we are delighted and honored you have accepted to be interviewed on the occasion of the release of Simply Perfect in Italy. We hope getting in touch with Italian readers will be a pleasant experience for you, as we know you like to be in contact with your fans. In fact you have a very active yahoo group, of which you are a member also, and on your website it is possible to find plenty of informations on your personal life too, as if the reader could be somehow part of your family. Is it this your aim: to be very accesible to your admirer? Or is there sometimes the fear of being invaded in one's privacy?
It is always my aim to be accessible to readers. I like to know what readers enjoy, what they don't, how they like certain books and series, what they would like me to write in the future. I like to be able to tell them what is coming up, what I am working on. A web site and a reader e-mail group are perfect for this two-way communication. I don't think there is much danger to a writer of having an invasion of privacy. We are not easily recognizable on the street and so never get mobbed! And if we go to conferences or book signings, then we go to meet readers and so hope that we will be recognized.
Cara Mary, siamo felici e onorati che tu abbia accettato di essere intervistata in occasione dell’uscita dell’edizione italiana di Simply Perfect. Ci auguriamo che per te sia una piacevole esperienza entrare in contatto con le lettrici italiane, visto che sappiamo quanto tu ami esserlo coi tuoi fan. Infatti hai un gruppo yahoo molto attivo, di cui tu stessa sei membro, e sul tuo sito è possibile trovare moltissime informazioni che ti riguardano, anche a livello privato, come se il lettore fosse in qualche modo parte della tua famiglia. È questo lo scopo che ti prefiggi: essere molto accessibile per i tuoi ammiratori? Non temi che questo possa anche andare a scapito della tua privacy?
Essere accessibile ai lettori è sempre stato il mio scopo. Mi piace sapere cosa amano e cosa no, quali sono i libri e le serie preferite, cosa vorrebbero che scrivessi in futuro. Mi piace poter dire loro cosa sta per uscire e su cosa sto lavorando. Un sito web e un gruppo yahoo di lettori sono l’ideale per questa comunicazione bidirezionale. Non credo che uno scrittore corra davvero il rischio di mettere a repentaglio la propria privacy. Non siamo così famosi da essere riconosciuti e quindi molestati per strada! E se andiamo a conferenze o incontri con il pubblico, dove autografiamo le copie dei nostri libri, lo facciamo per incontrare la gente, proprio nella speranza che poi ci riconoscano.
Mary you represent a perfect example of a successful life: you are a famous author, a beloved wife and a happy mother (also a grandmother). Were you ever in the position of being obliged to give up something: your family serenity or you career?
I don't think I ever felt forced into giving anything up. I was in my thirties before I started to write even though it was something I had always wanted to do. The chances of making a living out of writing are slim, though, so I had to think of something else to do after I finished at university (with a degree in English language and literature). I taught for twenty years. And also I got married and had a family of three when I was in my twenties. So in that sense I had to put a dream on hold in order to earn a living. And then at the end of my teaching career I had to make the opposite choice. I wanted to write full time. My career as a writer was starting to look promising. But the teaching job was so secure! I finally took the plunge and gave it up.
Tu rappresenti l’esempio perfetto di una vita di successo: sei un’autrice famosa, una moglie amata e una madre felice (nonché nonna).Ti sei mai trovata nella posizione di dover rinunciare a qualcosa: alla tua serenità famigliare o alla tua carriera?
Non penso di essere mai stata obbligata a rinunciare a qualcosa. Avevo già passato i trenta quando iniziai a scrivere, benché fosse qualcosa che avevo sempre voluto fare. Le probabilità di mantenermi con la scrittura erano davvero esigue, quindi terminata l’università (con una laurea in lingua e letteratura inglese) dovetti pensare a qualcos’altro. Così ho insegnato per vent’anni. E nel frattempo mi sono anche sposata, mettendo al mondo tre figli prima di compiere trent’anni. In questo senso sì, per potermi mantenere sono stata costretta a mettere i miei sogni da parte. E alla fine della mia carriera di insegnante dovetti fare la scelta opposta. Volevo scrivere a tempo pieno perché la mia carriera di scrittrice iniziava a essere promettente, però il lavoro come insegnante era così sicuro! Ma alla fine mi sono buttata e l’ho lasciato.
Have you always been sure your destiny was to become a writer? If yes have you ever doubted of yourself? Had you not succeeded what would have you done?
Even as a young child I knew I wanted to write. When people asked me what I wanted to be when I grew up, I used to tell them I wanted to be an author. I used to write long, long stories. I did doubt myself when I grew up. Partly, as I mentioned above, it was because there were too many other things I had to do and almost no time left for writing. Also, though, I was aimless. I knew I wanted to write but did not know what. A few times I admitted to myself that I probably never would actually write. And then I discovered romance as a genre, and particularly the Regency romances of Georgette Heyer, and suddenly I knew what I would write.
Sei sempre stata sicura che il tuo destino fosse quello di divenire una scrittrice? Se non avessi avuto successo, cosa avresti fatto?
Già da bambina sapevo di voler scrivere. Quando la gente mi chiedeva cosa avrei fatto da grande, in genere rispondevo che desideravo diventare un’autrice. Ero solita scrivere storie lunghissime. Crescendo, in effetti, ho dubitato di me stessa. In parte è stato a causa di tutte le altre cose che dovevo fare, come ho accennato prima, per cui non mi rimaneva tempo per scrivere. Ma anche perché non avevo uno scopo. Volevo scrivere, però non sapevo cosa. Un paio di volte ammisi con me stessa che probabilmente non avrei mai scritto. Infine scoprii il genere romance, in particolare i regency di Georgette Heyer, e di colpo compresi cosa volevo fare.
What kind of satisfaction does writing provide to you? And is it there anything that can eventually replace it?
Writing is enormously satisfying. I love words and language in general. It is so much more satisfying to manipulate language myself than to see how other writers do it in the books I read. I love the creative process. I love the challenge of taking two characters and a situation and weaving a story and a love story out of them. I believe passionately in the power of love in all its many forms, and I love to be able to bring this passion through in my writing. I love playing God and creating order and happiness out of chaos. Will anything replace this satisfaction eventually? That remains to be seen. Have you noticed how few writers ever retire? Sometimes I think it would be something nice to do, but almost immediately I know that I couldn't stop writing altogether. If I ever do, I suppose I will read more. But to a writer reading seems a little too passive.
Che tipo di gratificazione ti procura la scrittura? Esiste qualcosa che possa eventualmente rimpiazzarla?
Scrivere mi dà una soddisfazione enorme. Amo le parole e il linguaggio nel loro complesso. Ed è molto più piacevole quando sono io a manipolare il linguaggio, che non vedere altri scrittori che lo fanno nei libri che leggo. Amo il processo creativo. Amo la sfida di prendere due personaggi e una situazione e tirarne fuori una trama e una storia d’amore. Credo appassionatamente al potere dell’amore nelle sue molte forme e mi piace essere in grado di portare questa passione nella mia scrittura. Amo giocare a essere Dio e creare ordine e felicità dal caos. Ci sarà qualcosa che eventualmente rimpiazzerà questa soddisfazione? È ancora tutto da vedere. Hai notato che solo pochissimi scrittori vanno in pensione? Ogni tanto penso che sarebbe carino farlo, ma quasi subito mi rendo conto che non potrei smettere di scrivere. Nel caso in cui proprio lo facessi, suppongo che leggerei di più. Ma la lettura, a uno scrittore, sembra un’attività un po’ troppo passiva.
After so many years, twenty-five to be precise, how much your way of writing has changed? From your point of view, which are the principal differences in term of style and contents between A masked deception, your first published novel, and Seducing an Angel, your last book?
It's hard to know how much my writing has changed over the years because I rarely go back and read the earlier books. When I do so for some reason, I am usually shocked. I tend to think that I have not changed much at all, but then I discover that those earlier books are very different from what I remember and very different from how I would write them now. But over the years, of course, we change as persons. And we change as writers too. I know that my newer books are less dark and sheerly painful than some of the earlier ones. I hope they are just as intense emotionally, though. I include more humor than I used to. I include more dialogue, less interior monologue. I focus more on the hero and heroine and less on minor characters and sub-plots.
Dopo tanti anni di questa carriera, venticinque per la precisione, quanto è cambiato il tuo modo di scrivere? Dal tuo punto di vista, quali sono le principali differenze, in termini di stile e contenuti, tra A Masked Deception, il tuo primo romanzo (inedito in Italia), e Seducing an Angel, il tuo ultimo libro (della nuova serie Huxtable)?
È difficile rendermi conto di quanto la mia scrittura sia cambiata durante gli anni, poiché raramente rileggo i miei primi lavori. Se per qualche ragione lo faccio, in genere rimango scioccata: tendo a pensare di non essere poi cambiata molto, invece scopro che quei primi libri sono molto differenti da come li ricordavo e da come li scriverei ora. Ma, ovviamente, durante gli anni si cambia come persone, e anche come scrittori. So che i miei nuovi libri sono meno cupi e meno puramente dolorosi rispetto ai miei primi romanzi. Mi auguro tuttavia che siano egualmente intensi a livello emotivo. Ora ci metto più humor di quanto facevo una volta, includo più dialoghi e meno monologhi interiori. Mi concentro più sull’eroe e sull’eroina e meno su personaggi e trame secondari.
You have always said that your books are totally character driven and not plot driven, would you share with us your creative process? How do your novels come to light?
I can never plan a book ahead of time. A story will just not emerge full-blown from the ether. The best I can do is imagine two people, usually very different from each other, and imagine a situation in which they find themselves, both individually and together. Then I usually dive in, put them in that situation and see what happens. As soon as the characters start reacting and talking and thinking, I get to know them far better. I have to keep digging deeper and deeper as the story progresses until I know them both soul-deep. I often think that I am satisfied I know them well enough when I know where it hurts—that deepest, darkest corner of their soul where all their secret pain, guilt, etc. lives. Then I can go back and adjust the story and continue it, and take them to a point at which they are personally healed and deeply involved in a lifelong love commitment.
Hai sempre affermato che i tuoi libri si sviluppano totalmente intorno ai personaggi e non alla trama: ci piacerebbe sapere qualcosa di più del tuo processo creativo. Come vengono alla luce le tue storie?
Non pianifico mai un libro in anticipo. So che una storia non mi si presenterà come nata dal nulla. Il meglio che posso fare è immaginare due persone, generalmente molto diverse l’una dall’altra, e imbastire una situazione nella quale si vengano a trovare, sia individualmente sia insieme. Dopodiché, generalmente, in quella situazione mi ci immergo a mia volta e osservo ciò che succede. Non appena i personaggi cominciano a reagire, a parlare e a pensare, inizio a conoscerli molto meglio. Mentre la storia progredisce, devo però continuare a scavare più in profondità, fino a che non li avrò conosciuti sin nel fondo dell’anima. Spesso penso di poter essere soddisfatta solo quando avrò scoperto dove nel loro intimo convivono le cose che più li fanno soffrire, i loro dolori segreti, le loro colpe... Allora posso tornare indietro, aggiustare la storia e continuare, fino a portarli a un punto nel quale saranno personalmente guariti e profondamente coinvolti in una relazione d’amore che duri tutta la vita.
Which one do you consider to be your best and worst book?
Asking an author to pick out her best and worst book is a little like asking her to pick favorites among her children. However, I do have a particular fondness for THE NOTORIOUS RAKE, LONGING, A SUMMER TO REMEMBER, SLIGHTLY DANGEROUS, SIMPLY LOVE, SIMPLY PERFECT. Some of my least favorites now that I am removed in time from them are THE TRYSTING PLACE, THE CONSTANT HEART, DEVIL'S WEB, SECRETS OF THE HEART.
Quali consideri, rispettivamente, il tuo miglior libro e il tuo peggiore?
Fare a un’autrice una domanda del genere è un po’ come chiederle di scegliere il preferito fra i suoi figli. Tuttavia sono particolarmente affezionata a The Notorious Rake [Il celebre libertino, “I Romanzi” n. 246, “I Romanzi Oro” n. 19], A Summer to Remember [Un’estate da ricordare, “I Romanzi” n. 571], Slightly Dangerous [Il duca di ghiaccio, “I Romanzi” n. 701], Simply Love [Semplicemente amore, “I Romanzi” n. 775] e Simply Perfect. Ora che è passato parecchio tempo posso dire che alcuni tra i meno preferiti sono The Trysting Place [Un posto per l’amore, “I Romanzi” n. 627], The Constant Heart [inedito in Italia], Devil’s Web [Le Trame del destino, “I Romanzi” n. 672], Secrets of the Heart [La magia dei sensi, “I Romanzi” nn. 186 e 460 Oro].
Since 2001 with More than a mistress you are published both in hardcover and in paperback, what did it represent for you to be finally considered an A-list writer and how do you judge that, still nowadays Romance is considered second class literature?
Being an A-list writer has huge advantages. The publishing house is fully committed to making one's books bestsellers. The covers are designed with great care, a great deal of advertising is done, good placement in bookstores is bought, and numerous other things. Romance will probably always be considered second-class literature, though I think the perception is slowly changing. Covers are much better than they used to be (at least in North America), with far fewer of the horrid clinch covers with half-naked characters looking as if they are either in agony or in sexual ecstasy. But many people judge romances anyway without ever reading any, and they assume that they are unrealistic semi-pornographic fluff. And of course it is primarily women for whom love and committed relationships are important, and women are still taken less seriously than men.
Dal 2001, con More than a Mistress [Signora del suo cuore, “I Romanzi” n. 496], vieni pubblicata tanto in edizione rilegata quanto in economica: cosa ha rappresentato per te essere finalmente considerata una scrittrice di serie A, e come giudichi il fatto che, ancora oggi, il romance sia ritenuto letteratura di seconda classe?
Essere riconosciuta scrittrice di serie A comporta enormi vantaggi. La casa editrice si impegna a fondo affinché il tuo libro diventi un bestseller: le copertine sono concepite con estrema cura, viene fatta una grande pubblicità, vengono comprati buoni spazi nelle librerie e molte altre cose. Il romance, probabilmente, sarà sempre ritenuto letteratura di seconda classe, anche se penso che questa percezione stia pian piano cambiando. Le copertine, almeno in Nordamerica, sono molto migliorate rispetto a una volta, ci sono decisamente meno di quegli orridi corpo a corpo di personaggi mezzi nudi che non si capisce se siano in agonia o in estasi. Ma molta gente giudica comunque i romance senza averli nemmeno letti, presumendo siano robaccia semipornografica. E naturalmente sono le donne quelle per cui l’amore e una relazione impegnativa sono importanti, e le donne sono tuttora considerate meno seriamente degli uomini.
There are some elements that are present in all of your novels: the beauty of nature, as a value in itself but also as a reflection of the characters inner soul, the search for a higher meaning in life, the faith in redemption. Could we affirm these are the core of Mary Balogh's work?
Oh, yes, these are very much the values that I bring out in my books. I am delighted that you are perceptive enough to see that. As I said above, I believe deeply in the power of love in all its manifestations, and I am an optimist—love will always be more powerful than hatred and will ultimately prevail. And love is everywhere, just waiting for us to notice.
Vi sono alcuni elementi che sono presenti in tutti i tuoi romanzi: la bellezza della natura – come valore in sé ma anche come riflesso dell’anima più vera dei personaggi –, la ricerca di un significato più alto dell’esistenza, la fede nella possibilità di redimersi. Possiamo affermare che questi elementi sono il nucleo dell’opera di Mary Balogh?
Oh, sì, sono proprio questi i valori che voglio mettere in evidenza nei miei libri. Sono contenta che tu sia così sensibile da essertene accorta. Come ho detto prima, credo profondamente nel potere dell’amore in tutte le sue manifestazioni e sono un’ottimista: l’amore sarà sempre più potente dell’odio e alla fine prevarrà. E l’amore è dovunque, in attesa che noi lo notiamo.
In many of your books the principal and collateral characters are far from perfection, they do bear handicaps like Emily Marlowe of Silent Melody, who cannot speak or hear, or physical damages caused by torture like Sydnam Butler in Simply Love. Nevertheless they are all seducing and vibrating and most of all totally true. Why did you choose to face issues that are more frequently avoided by your colleagues and how do you make those characters fully alive?
I have written about a hundred novels and novellas. That is a hundred heroes and a hundred heroines. And I don't have a formula. I don't use the same hero and heroine over and over again. I want them all to be different. It may sound difficult, but it isn't really. In real life there are no two people just alike even though there are a few billion of us running around here. I like to explore all human types and then make individuals out of the types. And I like to use wounded people. Usually the wounds are inner ones. Sometimes they are outer, as with Emily Marlowe and Sydnam Butler. I develop these characters through my imagination. I feel my way inside their body and mind and history and pain and soul and tell their story as if I were them.
In molti dei tuoi libri i personaggi principali o secondari sono ben lontani dalla perfezione, hanno handicap fisici come Emily Marlowe in Silent Melody [La melodia del cuore, “I Romanzi” n. 391, “I Romanzi Oro” n. 42] che non è in grado di parlare né di sentire, o gravissimi danni fisici dovuti a torture subite come Sydnam Butler in Simply Love [Semplicemente amore, “I Romanzi” n. 775]. Ciononostante risultano tutti seducenti, vibranti e soprattutto veri. Perché hai deciso di affrontare problematiche che sono quasi sempre evitate dalle tue colleghe, e come riesci a rendere questi personaggi così vivi?
Ho scritto circa un centinaio di storie tra romanzi e novelle. Il che significa un centinaio di eroi e un centinaio di eroine. E non ho una formula. Non continuo a usare sempre lo stesso eroe e la stessa eroina, voglio che siano tutti differenti. Può sembrare difficile, ma non lo è affatto. Nella vita reale non ci sono due persone uguali, benché su questa terra siamo diversi miliardi. Mi piace esplorare tutte le tipologie umane e poi trarre da esse degli individui. E mi piace usare persone ferite. Generalmente sono ferite di tipo interiore. Talvolta sono esteriori, come nel caso di Emily Marlowe e Sydnam Butler, e sviluppo questi personaggi attraverso la mia immaginazione. Entro nei loro corpi e nelle loro menti, nella loro storia, nel loro dolore e nella loro anima e racconto la loro storia come se io fossi loro.
Simply Perfect concludes the Simply series and surprisingly we find the strict and stubborn Claudia Martin teamed up with a most unsuitable partner for her standards of aristocracy hater: the Marquess of Attingsborough. How did you come up with such a couple? And why did you decide to conclude the quartet with their story ?
When I have a hero or heroine in mind, I usually try to come up with a heroine or hero for them who is totally different so that there will be a lot of conflict to deal with. Claudia has a strong aversion to the aristocracy, especially to dukes (the reader finds out why in her book). So, naturally, I wanted her hero to be a duke, or at least a future duke. I had one in mind—someone from her past. But try as I would, I couldn’t feel any real chemistry between them. On the other hand, there was the Marquess of Attingsborough, a handsome, charming man from previous books of mine that some readers had suggested for her. I resisted. I couldn't see any connection to be made between the two of them. But the more I ignored him as a possible hero, the more I could feel the chemistry between him and Claudia!
Simply Perfect conclude la serie Simply e inaspettatamente troviamo la severa e testarda Claudia Martin accoppiata con quello che, per una donna che apertamente detesta l’aristocrazia, parrebbe il meno adatto fra i possibili partner: il marchese di Attingsborough. Come mai hai pensato a una coppia del genere? E perché hai deciso di concludere la quadrilogia proprio con la loro storia?
Quando ho in mente un eroe o un’eroina, cerco di accoppiarlo con qualcuno che sia completamente differente, in modo che ci sia una bella dose di conflitto di cui occuparsi. Claudia ha una forte avversione nei confronti dell’aristocrazia, in particolare per i duchi (e i lettori ne avranno scoperto le ragioni nel libro). Quindi volevo che il suo eroe fosse un duca, o perlomeno un futuro duca. Ne avevo in mente uno, una persona del suo passato, ma per quanto ci provassi non riuscivo a sentire alcuna alchimia tra loro. Dall’altro lato c’era il marchese di Attingsborough, un uomo attraente e affascinante, già comparso in altri miei libri, che alcuni lettori mi avevano suggerito per lei. Ciononostante, opposi resistenza: non riuscivo proprio a vedere nessun contatto tra loro. Tuttavia, più lo ignoravo come possibile eroe e più percepivo l’alchimia tra lui e Claudia!
In the first installment Simply Unforgettable the heroine Frances Allard is an opera singer and her love for music is incredibly strong and intense. Can we suppose it is you own love that shines there, as you and your husband are member of a choir?
I grew up in Wales. The Welsh are known for their music. I grew up surrounded by it in school and church, at concerts, etc. And all my family was musical. Now I am a church cantor, and my husband and I belong to a church choir. So of course, music figures largely in a number of my books. Fortunately, music was important in Regency England, so it is easy to work it into my books.
Nel primo volume della serie Simply, cioè Simply Unforgettable [Risveglio di passioni, “I Romanzi” n. 739], la protagonista Frances Allard è una cantante d’opera e il suo amore per la musica è incredibilmente forte e intenso. Possiamo suppore che sia il tuo stesso amore a brillare qui, visto che sia tu che tuo marito siete membri di un coro?
Sono cresciuta in Galles. E i gallesi sono noti per la loro musica, che mi ha circondato fin da subito a scuola, in chiesa, ai concerti eccetera. Tutta la mia famiglia, poi, aveva in qualche modo a che fare con la musica. Ora sono un cantore e tanto io quanto mio marito apparteniamo al coro di una chiesa. Così, ovviamente, la musica si ritrova in larga misura in molti dei miei libri, tanto più che, per mia fortuna, era un’importante componente culturale nell’Inghilterra della Reggenza.
You have written several series now, which was the easiest to compose and which the most difficult ?
I think all the series I have written have been quite easy to write. The thing with a series is that once I have created a background and a setting and a cast of minor characters, those things serve all the books of that set. I don't have to start from scratch with each book. And of course the heroes and/or heroines of the second, third, fourth etc. book in the series is gradually taking form in the earlier books, and I grow very eager indeed to tell their stories. I always try to leave the most intriguing character until last so that readers too are eager for that last book—Wulfric, Duke of Bewcastle, for example, in the SLIGHTLY series.
Ormai hai al tuo attivo diverse serie: quale è stata la più facile da comporre e quale la più difficile?
Penso che tutte le serie che ho scritto siano state piuttosto facili da scrivere. Il fatto è che una volta creati lo sfondo, l’ambientazione e un gruppo di personaggi secondari, li utilizzo per ciascun libro. Non devo ricominciare ogni volta con un bozzetto. E naturalmente i protagonisti del secondo, terzo, quarto libro ecc. nella serie, prendono forma gradualmente nei volumi che li precedono, mentre io inizio a diventare impaziente di raccontare le loro storie. Cerco sempre di lasciare per ultimo il personaggio più interessante, così che anche i lettori siano impazienti per quell’ultimo libro: Wulfric, duca di Bewcastle nella serie Slightly, ne è un esempio.
Talking about series, Slightly Dangerous, last in the Slightly series, is one of your most popular novels and it is appreciated almost unconditionally by everyone, how do you explain it? What has it got more than others of your books?
I think SLIGHTLY DANGEROUS was so popular because readers had to wait for it—it was the final episode in a six-part series. And of course I had been building the character of the silver-eyed, enigmatic Wulfric, Duke of Bewcastle, throughout the series. I think readers found Christine a surprise. Most readers liked her, I think, and found her the unexpectedly perfect bride for Wulfric. I think readers like the book because I found a way to show Wulfric as very human indeed at the same time as he remained himself. Perhaps readers like the book so much because I loved writing it so much.
Parlando appunto di serie, Slightly Dangerous [Il duca di ghiaccio] è apprezzato e lodato praticamente da tutti in maniera incondizionata, come lo spieghi? Cosa possiede in più rispetto ad altri tuoi libri?
Ritengo che Slightly Dangerous sia divenuto così popolare perché i lettori hanno dovuto aspettarlo un bel po’, trattandosi dell’ultimo volume di una serie di sei. E a mia volta, nel corso della serie ho sviluppato lentamente il personaggio dell’enigmatico duca di Bewcastle, dagli occhi grigio argento. Penso che i lettori siano rimasti sorpresi da Christine, la protagonista: alla maggior parte di loro è piaciuta e l’hanno trovata la moglie ideale per Wulfric. Anche il fatto che io abbia trovato il modo di mostrare Wulfric come molto umano, rimanendo allo stesso tempo se stesso, ha contribuito positivamente. Ma forse il libro è stato amato così tanto perché a me è piaciuto scriverlo così tanto.
Wulfric Bedwin the hero of Slightly Dangerous is certainly an all time favourite, loved by the younger as much by the oldest of your fans with a constant passion. Did you imagine such an incredible success for this character? Do you believe there is a part of Mr. Darcy in him?
I think Bewcastle is one of those characters that everyone loves. And yes, there are similarities to Mr. Darcy. He is handsome, powerful, ruthless, cold, austere, remote, and completely unknowable. And yet there are hints all through the books preceding SLIGHTLY DANGEROUS that he does have a heart and human feelings. His sister sees him weeping for the brother he thinks dead. He is always rescuing his brothers and sisters from trouble. I did expect him to intrigue readers, though perhaps I didn't suspect quite how much. He certainly intrigued me! And when I came to writing his story, I didn't have a clue what it was going to be.
Fra i tuoi eroi, Wulfric Bedwin è certamente uno dei prediletti dal tuo pubblico, amato con costante passione tanto dalle tue ammiratrici più giovani quanto dalle più anziane. Avresti mai immaginato un simile successo per questo personaggio? E credi che in lui ci sia una parte di Mr. Darcy?
Credo che Bewcastle sia uno di quei personaggi che tutti amano. E sì, ci sono delle somiglianze con Mr Darcy. Lui è attraente, potente, spietato, freddo, austero, remoto e completamente inconoscibile. Tuttavia, in tutti i libri che precedono Slightly Dangerous viene suggerito che lui, in effetti, abbia un cuore e dei sentimenti. Sua sorella lo vede piangere per il fratello che pensano morto. È sempre in procinto di salvare i fatelli e le sorelle dai guai... Sì, mi aspettavo che intrigasse i lettori, però non avrei mai sospettato così tanto. Di certo, ero io intrigata da lui! E quando arrivò il momento di scrivere la sua storia, non avevo la più pallida idea di come sarebbe stata.
Talking about men, your protagonists, even when supposedly Alpha, are always multi-faced and pretty complex. How difficult it is, after so many books, not to surrender to clichees and create believable and fascinating heroes?
I use both alpha and beta heroes. But always, first and foremost, I try to create real, believable men. And all men—all people, in fact—are multi-faceted when one gets to know them. That's what I try to do in my books—get to know my characters. It is impossible to create a stereotype if you are intent upon being real and getting beneath all the layers of character that represent one individual.
A proposito di uomini, i tuoi protagonisti, anche quando presuntamente Alpha, risultano sempre piuttosto complessi e con personalità sfaccettate. Dopo tanti romanzi, è difficile non soccombere ai cliché e riuscire a creare eroi affascinanti e credibili?
Utilizzo eroi sia Alpha sia Beta. Ma prima, e soprattutto, cerco di creare uomini credibili e reali. E tutti gli uomini, tutte le persone in effetti, quando li si conosce presentano personalità sfaccettate. Questo è ciò che cerco di fare nei miei libri: conoscere i miei personaggi. È impossibile creare uno stereotipo quando il proprio intento è quello di essere realistici, così da cercare di penetrare al di sotto di tutti gli strati del personaggio che costituiscono un individuo.
Some people accuse you of using too much the narrative expedient of the so called “big misunderstanding”. What do you answer to these criticism?
I am surprised by the criticism—totally! I hate stories that rely on the big misunderstanding that could have been cleared up in a moment if the characters had just talked to each other. I hope I am not guilty of writing such stories myself. If there are misunderstandings in my books, I try to make them real and understandable not easily cleared up.
Alcuni ti accusano di usare troppo l’espediente narrativo del cosiddetto “grande equivoco”...
Sono assolutamente sorpresa da questa critica! Detesto le storie che si basano sul “grande equivoco” che avrebbe potuto essere chiarito in un istante, se solo i personaggi si fossero parlati. Spero di non essere colpevole io stessa di scrivere questo tipo di storie. Se ci sono fraintendimenti nei miei libri, cerco di renderli reali e comprensibili, non facilmente risolvibili.
Most of your works are extremely moving, with a subtle melancholy underneath the surface. Is this a conscious choice or not?
I like to dig deep into my characters, as I have already explained. I try to touch their pain so that it can be brought to the surface and dealt with and healed. And all this happens as a result of the meeting of hero and heroine and the gradual building of a love relationship between them. There is definitely a melancholy in that type of situation, because there is much anguish to go through before the lovers are free simply to love. But melancholy has to give place to joy at the end. That is what a love story is all about.
La maggior parte dei tuoi lavori è piuttosto commovente, con una sottile malinconia sempre presente sotto la superficie. Si tratta di una scelta conscia?
Come ho già spiegato, mi piace scavare a fondo nei miei personaggi: cerco di toccare il loro dolore, così che possa essere portato in superficie, affrontato e quindi guarito. E tutto questo accade come risultato dell’incontro tra l’eroe e l’eroina,e la graduale costruzione di una relazione d’amore tra loro. Vi è decisamente della melanconia in quel tipo di situazione, perché bisogna passare attraverso molta angoscia prima che i due amanti siano liberi di amarsi. Ma, alla fine, la malinconia deve cedere il posto alla goia. Questo è ciò di cui parla una storia d’amore.
In North America your new series, The Huxtable, has debut with great success, would you introduce it to the Italian reader who are avidly waiting for it and talk a little about your future projects?
My new five-part series is the story of the Huxtable family, three sisters and a brother and their male second cousin. At the start, in FIRST COMES MARRIAGE, the siblings are living in a smallish cottage in a rural village, on the verge of poverty. And then their lives are transformed by the arrival of the news that Stephen, at the age of 17, has inherited the title Earl of Merton and the property and fortune that go with it. They all have to adjust to the new life that is now theirs. The first book is Vanessa's—she is the middle sister and a widow at the start. The second book, THEN COMES SEDUCTION, is Katherine's—the youngest sister. The third book, AT LAST COMES LOVE, is Margaret's—the eldest sister. Stephen, now aged 25, has his story told in SEDUCING AN ANGEL. The second cousin, Constantine Huxtable, is the eldest son of a former Earl of Merton, but he could not inherit himself because he was born two days before his parents married and is therefore illegitimate. He appears in the first four books, but it is never clear if he loves or hates his newfound relatives. He also stands accused of stealing jewels worth a fortune from what should have been Stephen's inheritance—a charge he refuses either to admit or deny. Con's story, tentatively called TAMING THE DEVIL, will be last. North American readers are already clamoring for it.
In Nordamerica la tua nuova serie, The Huxtable [di prossima pubblicazione nella nostra collana “Emozioni”], ha debuttato con grandissimo successo: puoi farne una presentazione ai lettori italiani che la stanno avidamente aspettando, e ci parleresti un poco anche dei tuoi futuri progetti?
La mia nuova serie, in cinque parti, è la storia della famiglia Huxtable: tre sorelle, un fratello e il loro cugino di secondo grado. All’inizio, in First Comes Marriage, i fratelli vivono tutti in un piccolo cottage di un villaggio rurale, alle soglie della povertà. Poi le loro vite vengono sconvolte dall’arrivo della notizia che Stephen, diciasettenne, ha ereditato il titolo di conte di Merton con le proprietà e le fortune che ne conseguono. Tutti dovranno adeguarsi a una nuova vita che non è la loro. Il primo libro è incentrato su Vanessa, la sorella di mezzo, che è vedova. Il secondo, Then Comes Seduction, parla di Katherine, la sorella più giovane. Il terzo, At Last Comes Love, è su Margaret, la sorella maggiore. Stephen, che ora ha venticinque anni, è il protagonista di Seducing an Angel. Il cugino di secondo grado, Constantine Huxtable, è il figlio maggiore del defunto conte di Merton, ma non può ereditare perché, essendo nato due giorni prima del matrimonio dei propri genitori, è di fatto un illegittimo: nonostante appaia in ognuno dei primi quattro volumi, non è mai chiaro se ami oppure odi i suoi ritrovati parenti. Viene anche accusato di aver rubato gioielli, che valgono una fortuna, da quella che avrebbe dovuto essere l’eredità di Stephen, senza che questi lo neghi o lo confermi. La storia di Con, per il momento intitolata Taming the Devil, chiuderà quindi la serie, e i lettori nord-americani la stanno già chiedendo a gran voce.
Anything else you would like to add for your Italian fans?
I am always touched by how often I hear from Italian readers. And I am always surprised and very pleased to know that I am read in other countries and other languages. I am most grateful. I do hope you will all enjoy SIMPLY PERFECT—and that you will enjoy the Huxtable quintet when it gets to Italy.
C’è qualcos’altro che vorresti aggiungere per i tuoi ammiratori italiani?
Sono sempre colpita di quanto spesso io venga contattata dai lettori italiani. E sono sempre sorpresa e decisamente compiaciuta dal sapere di essere letta in altri paesi e in altre lingue. Vi sono profondamente grata. Spero che Simply Perfect sia stato di vostro gradimento, così come la serie Huxtable quando arriverà in Italia.
EXCERPT / ESTRATTO
da "Simply Perfect"
I Capitolo
La giornata di Claudia Martin era già stata piuttosto pesante.Per cominciare, poco prima di colazione mademoiselle Pierre, una delle insegnanti esterne, aveva inviato un messaggio per avvisare che era afflitta da una violenta emicrania e che quindi non si sarebbe presentata a scuola. Claudia, in quanto proprietaria e direttrice dell’istituto, era stata obbligata a tenere la maggior parte delle lezioni di francese e musica, oltre alle proprie. Il francese non era un problema, la musica sì. In più, non aveva fatto in tempo ad aggiornare i registri nelle ore libere come aveva progettato, e aveva tralasciato miriadi di piccoli, necessari compiti quotidiani.
Poi, proprio prima di pranzo, quando le lezioni della mattinata erano terminate e la disciplina si era un po’ allentata, Paula Hern aveva avuto da ridire sul modo in cui Molly Wiggins la guardava e l’aveva espresso davanti a tutte e in modo piuttosto colorito. Il padre di Paula era un uomo d’affari ricco quanto Creso, come testimoniavano anche le arie che si dava la figlia, mentre Molly, la più giovane e la più timida delle ragazze accolte a scuola per beneficenza, non sapeva neppure chi fosse suo padre. Così Agnes Ryde si era sentita in dovere di intervenire in sua difesa, assordando tutti con il suo pesante, e non più controllato, accento cockney. Claudia era dovuta intervenire, costringendo a scusarsi, più o meno sinceramente, tutte le ragazze coinvolte, infliggendo una punizione adatta a ognuna, con l’esclusione di Molly, che sembrava del tutto innocente.
Poi, un’ora più tardi, proprio quando la signorina Walton era pronta per uscire insieme alle allieve delle prime per una lezione sul campo di storia dell’arte nell’abbazia di Bath, le cateratte del cielo si erano spalancate costringendo le insegnanti, tra grandi strepiti e confusione, a trovare un’altra occupazione per le ragazzine deluse. Questo non spettava a Claudia, ma anche lei era stata disturbata dalle allieve che esprimevano, assai rumorosamente, la loro delusione. Così era uscita dall’aula dove stava tentando di insegnare i verbi irregolari francesi e aveva informato le ragazze che se avevano delle lamentale sull’intempestivo arrivo della pioggia, dovevano presentarle a Dio, in privato, durante la preghiera serale. Nel frattempo, avrebbero atteso in silenzio che la signorina Walton le riportasse in classe.
Poi, terminate anche le lezioni pomeridiane, quando le allieve erano salite al piano superiore per prepararsi per il tè, una delle maniglie dei dormitori si era bloccata richiedendo l’intervento del signor Keeble, l’anziano portiere della scuola, tra altri strepiti, confusione e risatine delle ragazze rimaste intrappolate. La signorina Thompson aveva affrontato la crisi tenendo loro un sermone sulla pazienza e il decoro. Purtroppo le circostanze l’avevano costretta a usare un tono di voce udibile in tutta la scuola, compreso l’ufficio di Claudia.
No, non era stata una delle giornate migliori, come aveva appena commentato davanti al tè con altre due insegnanti nel suo salottino privato, poco dopo che le prigioniere erano state liberate.
E ora c’era un’altra seccatura!
A coronamento di una giornata già da dimenticare, c’era un marchese che l’attendeva nel salotto a pianterreno.
Un “marchese”, tra tutte le persone possibili!
Così almeno c’era scritto sul biglietto da visita bordato in argento che teneva tra due dita: “Marchese di Attingsborough”. Il portiere gliel’aveva appena consegnato, con la solita espressione acida e ostile che inalberava ogni volta che un uomo invadeva il suo regno.
«Un marchese» disse lei ad alta voce, alzando lo sguardo perplessa. «Cosa può volere? L’ha detto, signor Keeble?»
«Sua grazia non l’ha detto e io non l’ho chiesto, signorina» ribatté l’uomo. «Ma se volete sapere il mio parere, non porta nulla di buono. Mi ha sorriso.»
«Ah! Un peccato mortale, davvero» commentò secca Claudia mentre Eleanor, una delle insegnanti, rideva.
«Forse, Claudia» intervenne Lila «ha una figlia che vuole iscrivere qui.»
«Un marchese?» e inarcò un sopracciglio, cosa che zittì immediatamente l’amica.
Sospirò, bevve un ultimo sorso di tè e si alzò in piedi con riluttanza.
«Credo sia meglio che vada a vedere che cosa vuole» annunciò Claudia. «Sarà più utile che starsene qui a cercare di indovinare. Strano che sia comparso proprio oggi! Un marchese.»
Eleanor rise di nuovo. «Pover’uomo, non lo invidio.»
Claudia si era sempre tenuta alla larga dall’aristocrazia, gente pigra, arrogante, fredda e antipatica, benché il matrimonio di due delle sue insegnanti e amiche con dei gentiluomini titolati l’avesse costretta ad ammettere che alcuni nobili potessero essere individui gradevoli e persino per bene. Tuttavia non la divertiva affatto che un esponente di quella specie, un estraneo, un intruso, si trovasse adesso nel suo salotto, la sera di una giornataccia.
Non credette neppure per un istante che quel marchese volesse iscrivere una figlia alla sua scuola.
Claudia precedette il portiere, troppo lento per i suoi gusti. Avrebbe dovuto fare un salto in camera da letto per accertarsi di essere in ordine, cosa improbabile dopo una dura giornata di lavoro. Di solito amava essere impeccabile quando incontrava degli ospiti, ma non era disposta a fare quello sforzo per un marchese, correndo il rischio di apparire servile ai propri stessi occhi.
Quando aprì la porta del salottino, fumava di un’indignazione piuttosto ingiustificata. Come aveva osato quel nobilastro disturbarla in casa sua, a quell’ora sconveniente qualunque fosse il motivo?
Guardò il biglietto da visita che teneva ancora in mano.
«Il marchese di Attingsborough?» domandò con un tono non dissimile da quello usato con Paula Hern, tono che affermava una totale impermeabilità al fascino di nobiltà e grandeur.
«Al vostro servizio, madame. La signorina Martin, immagino?» L’estraneo era in piedi al centro della stanza, vicino alla finestra. Le rivolse un elegante inchino.
L’indignazione di Claudia aumentò. Un solo sguardo non era sufficiente per giudicare ma, in tutta sincerità, se l’uomo aveva qualche imperfezione nei lineamenti, nel fisico, nell’abbigliamento o nell’aspetto, non era per nulla visibile. Era alto, le spalle larghe, il petto ampio, la vita e i fianchi sottili. Aveva le gambe lunghe e ben disegnate, i capelli scuri, folti e lucidi, il viso bello, gli occhi e la bocca sorridenti. Era vestito con eleganza, ma senza ostentazione. I suoi stivali militari, da soli, dovevano valere una fortuna. Erano così lucidi che Claudia era certa che, se si fosse avvicinata, avrebbero riflesso il suo viso e, probabilmente, i suoi capelli piatti e spettinati.
Intrecciò le mani per resistere alla tentazione di ravviarli.
«Cosa posso fare per voi, signore?» chiese, evitando di proposito di rivolgersi a lui con “milord”. Un’affettazione ridicola, a suo parere.
L’uomo le sorrise migliorando ancora, se possibile, la propria bellezza. Aveva anche denti perfetti. Claudia si fece forza per resistere al suo notevole fascino.
«Vengo come messaggero, madame» rispose lui. «Da parte di lady Whitleaf» ed estrasse una busta sigillata dalla tasca interna della giacca.
«Da Susanna?» Claudia avanzò di un passo.
Susanna Osbourne aveva insegnato nella sua scuola fino all’anno prima, quando aveva sposato il visconte Whitleaf. Claudia era sempre stata felice per la fortuna di Susanna, che non solo aveva fatto un buon matrimonio, ma aveva anche trovato l’amore. Eppure rimpiangeva ancora la perdita di una cara amica, di una collega e di una brava insegnante. Nel giro di quattro anni aveva perso tre amiche così, tutte perché si erano sposate. A volte era difficile non sentirsi depressa, e per motivi egoistici.
«Quando milady ha saputo che venivo a Bath per un paio di giorni per accompagnare mia madre e mio padre alle terme, mi ha chiesto di passare qui e di presentarvi i miei omaggi. E darvi questa lettera, forse per convincervi che non sono un impostore.»
Un sorriso gli illuminò di nuovo gli occhi mentre attraversava la stanza per consegnarle il plico. Naturalmente, non aveva occhi color fango, o di un’altra tinta insignificante: erano di un azzurro chiaro, simile a un cielo estivo, come Claudia poté ben vedere.
Susanna aveva chiesto a quell’uomo di passare a farle visita. Perché?
«Whitleaf è cugino di un mio cugino» spiegò il marchese. «Quasi un mio cugino, insomma. È una cosa complicata, come lo sono spesso le relazioni familiari. Lauren Butler, viscontessa Ravensberg, è mia cugina perché sua madre ha sposato il cognato di mia zia. Siamo molto legati fin dall’infanzia. E Whitleaf è cugino di primo grado di Lauren. Quindi, in un certo senso, lui e sua moglie possono vantare un forte legame familiare con me.»
Improvvisamente sospettosa, Claudia pensò che, se suo padre era ancora vivo, che titolo poteva avere? Comunque, quell’uomo era lì per incarico di Susanna, e questo richiedeva qualcosa di più di una cortese, ma fredda accoglienza.
«Grazie per essere venuto di persona a consegnare la lettera» cominciò. «Ve ne sono molto grata. Posso offrirvi una tazza di tè?» concluse desiderando che l’uomo rispondesse di no.
«Non voglio disturbarvi, madame» rispose lui, sorridendo di nuovo. «Mi è stato detto che tra due giorni partirete per Londra. È esatto?»
Doveva averlo informato Susanna. Il signor Hatchard, l’avvocato della scuola in città, aveva trovato un posto per due delle ragazze più grandi. Era stato però particolarmente evasivo sull’identità dei datori di lavoro, nonostante le sue richieste dirette. La maggior parte delle sue allieve aveva una famiglia che si occupava dei loro interessi. Claudia si era autonominata famiglia di quelle orfane che accettava a scuola per beneficenza: non le lasciava mai andare via senza un impiego adatto.
Accettando il suggerimento di un’altra insegnante, Claudia aveva così deciso di accompagnare a Londra Flora Bains e Edna Wood, per scoprire quali famiglie le avessero assunte come istitutrici e, nel caso, ritirare il suo consenso. Restavano ancora alcune settimane di scuola quell’anno, ma Eleanor le aveva assicurato di essere perfettamente in grado e più che disposta a occuparsi lei di ogni cosa durante la sua, peraltro breve, assenza. Claudia aveva così accettato di partire, anche perché c’era un’altra questione di cui desiderava parlare con il signor Hatchard.
«Esatto» rispose al marchese.
«Whitleaf voleva inviarvi una delle sue carrozze, ma io l’ho informato che era del tutto inutile.»
«Certo» intervenne Claudia. «Ho già noleggiato un mezzo.»
«Allora, se me lo permettete, provvederò a disdire. Tornerò in città lo stesso giorno ed è un piacere per me offrirvi la comodità della mia carrozza e la mia protezione durante il viaggio.»
“Oh, buon Dio. Il cielo non voglia!”
«Non è affatto necessario, signore» ribatté con fermezza. «Ho già preso tutti gli accordi necessari.»
«Le carrozze a noleggio sono note per la loro scomodità. Vi prego di ripensarci.»
«Forse non avete compreso, signore, che viaggerò con due delle mie allieve» insistette Claudia.
«Lo so» affermò il marchese. «Whitleaf mi ha informato. Chiacchierano tutto il tempo? O, peggio, ridacchiano? Le giovani signore hanno un’orribile tendenza a fare entrambe le cose.»
«Io insegno alle mie allieve a comportarsi in modo appropriato in pubblico, lord Attingsborough» ribatté lei, gelida. Troppo tardi scorse una scintilla divertita negli occhi dell’uomo.
«Non lo dubito, madame. Sento di potermi fidare della vostra parola. Permettetemi, allora, di scortare voi tre signore fino alla porta di lady Whitleaf. Milady sarà molto impressionata dalla mia galanteria e diffonderà la voce tra amici e familiari.»
Adesso lui stava dicendo delle sciocchezze, ma lei come poteva rifiutare senza essere offensiva? Claudia si lambiccò il cervello in cerca di una scusa plausibile ed efficace. Non le venne in mente nulla che non fosse scortese, o addirittura maleducato. Tuttavia, avrebbe preferito viaggiare per mille miglia in una carrozza senza molle piuttosto che raggiungere Londra in compagnia di quel bellimbusto!
“Perché?”
Era forse intimorita dal suo titolo e dalla sua bellezza? Ribollì di sdegno alla sola ipotesi.
Dalla sua… virilità, allora? Ne era sgradevolmente consapevole. Si sentiva soffocata dalla sua presenza.
Che cosa ridicola! Era solo un gentiluomo che offriva una cortesia a una zitella non più giovane, amica di una quasi cugina di una sua cugina. Buon Dio, era davvero un legame tenue. Tuttavia, lei aveva in mano la lettera di Susanna che, chiaramente, si fidava di lui.
“Una zitella non più giovane?” Non doveva esserci molta differenza d’età tra loro due. Anche se, naturalmente, lui era un uomo sui trentacinque, all’apice della forma, mentre lei… be’, lei era lei.
Si accorse che il marchese la stava guardando con un sopracciglio inarcato e un sorriso negli occhi.
«Oh, molto bene, allora» accettò in tono brusco. «Anche se forse vi pentirete della vostra offerta.»
Il sorriso sul volto dell’uomo si fece più ampio. Claudia, indignata, pensò che non sembrava esserci limite alla perfezione di quell’uomo. Trasudava fascino da ogni poro. Quindi, non c’era da fidarsi di lui. Avrebbe sorvegliato strettamente le ragazze durante il viaggio per Londra.
«Spero di no, madame» rispose lui. «Volete che partiamo presto?»
«È quello che avevo stabilito» ribatté lei. Poi aggiunse, un po’ forzatamente: «Grazie, lord Attingsborough. Siete molto gentile».
«È un piacere, signorina Martin.» Le rivolse un profondo inchino. «Posso chiedervi una piccola cortesia, in cambio? Potrei visitare la scuola? Devo confessarvi che l’idea di un’istituzione che fornisce un’istruzione alle giovinette mi affascina. Lady Whitleaf mi ha parlato con entusiasmo del vostro istituto. Mi è parso di capire che abbia anche insegnato qui, vero?»
Claudia inspirò, fremente. Che motivo poteva avere un uomo per chiedere di visitare un collegio femminile, a parte la vana curiosità, o peggio? Istintivamente, avrebbe preferito rifiutare con fermezza. Tuttavia, aveva appena accettato un favore da lui, un grosso favore, doveva ammetterlo. Non dubitava che la sua carrozza fosse molto più comoda di quella presa in affitto, o che sarebbero state trattate con particolare gentilezza a ogni stazione di cambio. Inoltre, era amico di Susanna.
Insomma, era meglio togliersi il fastidio!
Non avrebbe mai pensato che la giornata potesse peggiorare ancora. Si era sbagliata.
«Certo. Vi accompagnerò io stessa» rispose lei in tono brusco, voltandosi verso la porta. Stava per aprirla, ma lui le girò intorno, avvolgendola per un attimo in un’accattivante e senza dubbio costosissima colonia maschile, aprì l’uscio e, con un sorriso, le fece cenno di precederlo.
Se non altro, pensò Claudia, le lezioni erano finite e le ragazze erano al sicuro in refettorio, a prendere il tè.
Ovviamente si sbagliava, come ricordò non appena aprì la porta dell’aula di disegno. Il saggio di fine anno non era lontano e, ogni giorno da un paio di settimane, fervevano prove e preparativi.
Alcune studentesse stavano lavorando sotto la direzione dell’insegnante d’arte, il signor Upton, sui fondali del palcoscenico. Si girarono tutte per vedere chi fosse entrato e sbarrarono gli occhi davanti al maestoso visitatore. Claudia fu costretta a presentare i due uomini, che si strinsero la mano. Poi il marchese si avvicinò ai fondali e pose alcune domandi intelligenti. Lasciò la stanza insieme a Claudia seguito dallo sguardo ammirato del maestro e da quello adorante delle ragazze.
Poi, nella sala da musica, incapparono nel coro che provava un madrigale sotto la supervisione della signorina Wilding. Stonarono paurosamente non appena Claudia aprì la porta, poi ridacchiarono vergognose quando l’insegnante arrossì desolata.
Claudia inarcò un sopracciglio, presentò le maestre al marchese e spiegò che la titolare quel giorno era indisposta, arrabbiandosi con se stessa, mentre ancora pronunciava quelle parole, per avere ritenuto necessaria una spiegazione.
«Un madrigale» commentò lui, sorridendo alle ragazze. «Può essere molto frustrante o molto soddisfacente, vero? Se si manca una nota, ci si ritrova persi senza possibilità di salvezza. Devo confessare che non sono mai riuscito a impadronirmi di quest’arte, a scuola. Durante una delle prime lezioni qualcuno mi suggerì di provare con la squadra di cricket… della quale facevo già parte, a dire la verità.»
Le ragazze risero, già più rilassate.
«Scommetto che c’è qualcosa nel vostro repertorio che sapete cantare alla perfezione. Potrei avere l’onore di ascoltarlo?» Rivolse un grande sorriso alla signorina Wilding.
«Il Cuckoo, signorina» suggerì Sylvia Hetheridge, accompagnata da un mormorio di approvazione del gruppo.
Lo cantarono a cinque voci senza una sola incertezza o stecca, mentre un piacevole coro di cu-cu echeggiava per la stanza a ogni ritornello.
Quando finirono, si voltarono all’unisono verso il marchese, come se fosse un’altezza reale in visita. Lord Attingsborough applaudì e sorrise.
«Brave!» esclamò. «La vostra abilità mi intimorisce, per non parlare della delicatezza delle vostre voci. Sono sempre più convinto di essere stato saggio a dedicarmi al cricket!»
Le ragazze risero seguendolo con sguardi adoranti quando lui uscì con Claudia.
Il signor Huckerby era nella sala da ballo, intento a insegnare una coreografia particolarmente complicata a un gruppo di ragazzine. Il marchese strinse la mano al maestro e sorrise alle allieve. Ne ammirò la prova e le incantò con il suo fascino. Uscì seguito dalle immancabili occhiate adoranti.
Quando Claudia gli mostrò la biblioteca e alcune delle aule vuote, lui le fece delle domande intelligenti e profonde. Non mostrò alcuna fretta mentre curiosava in ogni stanza o leggeva i titoli sulle coste dei libri.
«Ho visto che c’era un pianoforte nella sala da musica» disse, mentre erano diretti nell’aula di cucito «e anche altri strumenti. In particolare, ho notato un violino e un flauto. Offrite anche lezioni individuali di musica nella vostra scuola, signorina Martin?»
«Certo» rispose lei. «Offriamo tutto ciò che è necessario per fare delle nostre allieve delle perfette signorine, oltre che persone dotate di una solida preparazione scolastica.»
Fece scorrere lo sguardo per l’aula di cucito dalla soglia, senza entrarvi.
«Insegnate altro qui oltre a cucito e ricamo? Maglia, forse? Rammendo? Uncinetto?»
«Tutti e tre» rispose lei mentre il marchese chiudeva la porta, lasciandosi condurre verso il salone. Era stato una sala da ballo quando l’edificio era ancora una casa privata.
«Una stanza elegante» commentò lui, fermo nel mezzo del pavimento di legno lucido. Girò su se stesso e poi alzò lo sguardo sull’alto soffitto affrescato. «Per la verità, mi piace molto la vostra scuola, signorina Martin. Vi sono finestre e luce ovunque, un’atmosfera piacevole. Vi ringrazio per questa visita.»
Le rivolse uno dei suoi sorrisi più affascinanti e Claudia, che teneva ancora in mano sia la lettera di Susanna sia il suo biglietto da visita, si afferrò il polso con la mano libera e gli rivolse un’occhiata deliberatamente severa.
«La vostra approvazione mi lusinga» gli disse.
All’uomo si paralizzò il sorriso sul volto per un attimo, poi ridacchiò.
«Vi chiedo perdono. Vi ho fatto perdere fin troppo tempo.»
Indicò il portone e Claudia lo accompagnò all’ingresso, sentendosi quasi maleducata e arrabbiata con se stessa: aveva pronunciato l’ultima frase con ironia e il marchese l’aveva capito benissimo.
Prima che potessero raggiungere l’anticamera, furono costretti a fermarsi per alcuni istanti mentre le allieve più giovani uscivano ordinatamente dal refettorio dirette in biblioteca per completare compiti o lezioni, leggere o scrivere qualche lettera, oppure ricamare.
Tutte si girarono per guardare il magnifico visitatore, e il marchese di Attingsborough rispose con un sorriso sincero, facendole ridacchiare e arrossire mentre correvano via.
Il che provava, pensò Claudia, che persino le ragazzine di soli undici e dodici anni erano sensibili al fascino maschile. Gran brutto segno per il destino della metà femminile dell’umanità.
Il signor Keeble, con un’espressione feroce, aveva già in mano il cappello e il bastone del marchese ed era in piedi davanti al portone d’ingresso, quasi a sfidare l’ospite a prolungare ancora la visita.
«Allora, ci rivedremo tra due mattine da oggi, signorina Martin?» chiese il marchese, prendendo bastone da passeggio e cappello e girandosi verso di lei mentre il portiere apriva il battente, pronto a richiuderglielo dietro le spalle alla prima opportunità.
«Ci troverete pronte» confermò lei, rivolgendogli un rapido cenno con il capo.
Finalmente era andato via. Claudia non si sentiva affatto ben disposta verso di lui. Che cos’era successo? Quanto avrebbe desiderato tornare indietro di mezz’ora e rifiutare la sua offerta!
Non era possibile, e questo chiudeva il discorso.
Entrò nel suo studio e si guardò nel piccolo specchio che teneva dietro la porta e che usava assai di rado.
Oh buon Dio! I suoi capelli erano davvero appiattiti e spenti. Diverse ciocche erano sfuggite dal severo chignon sulla nuca. Aveva una macchiolina d’inchiostro sul naso, nonostante avesse cercato di pulirsela con un fazzoletto. Il colletto era storto con una punta lievemente arricciata. Se lo sistemò con una mano sola, e troppo in ritardo.
Orrido uomo! Non c’era da meravigliarsi che avesse riso di lei per tutto il tempo!
Poi si ricordò della lettera di Susanna e ruppe il sigillo. Joseph Fawcitt, marchese di Attingsborough era il figlio ed erede del duca di Anburey, lesse nel primo paragrafo… e fece una smorfia di dolore. Avrebbe offerto un passaggio a Londra a lei e alle ragazze, e Claudia non doveva esitare ad accettarlo. Era un gentiluomo cortese e affascinante, perfettamente affidabile.
Claudia inarcò le sopracciglia e serrò le labbra.
Il motivo principale della lettera di Susanna le divenne chiaro dopo poche righe. Una coppia di cari amici, i conti di Edgecombe, erano tornati dal Continente. Susanna e Peter avevano intenzione di organizzare una serata a casa loro per festeggiarli. Claudia doveva fermarsi per partecipare, e doveva trattenersi ancora più a lungo per prendere parte a qualche altro evento della Stagione. Se Eleanor Thompson si era offerta di badare alla scuola per una settimana, di sicuro poteva farlo per un’altra, fino alla fine della scuola.
Quell’invito la tentava. Frances era stata la prima delle sue insegnanti e amiche a sposarsi, con il conte di Edgecombe. Con l’incoraggiamento del marito, un uomo illuminato, era diventata un’apprezzata cantante d’opera, ammirata e ricercata in tutta Europa. Lei e il conte viaggiavano ogni anno per diversi mesi da una capitale all’altra, passando di impegno in impegno. Era passato un anno dall’ultima volta che Claudia l’aveva vista. Sarebbe stato meraviglioso rivedere lei e Susanna insieme e passare un po’ di tempo con loro. Tuttavia…
Aveva lasciato la porta dello studio aperta. Eleanor vi infilò la testa dopo aver bussato lievemente.
«Starò io in biblioteca con le ragazze questa sera, Claudia. Hai avuto una giornata pesante. Quel nobile visitatore non ti ha mangiata viva, vero? Tutta la scuola parla di lui.»
«È stata Susanna a mandarlo» spiegò Claudia. Poi continuò con una smorfia: «Si è offerto di dare un passaggio a me, a Flora e a Edna nella sua carrozza quando tornerà a Londra, dopodomani».
«Oh, cielo!» esclamò Eleanor, entrando nella stanza. «E io non l’ho visto! Spero che fosse alto, bruno e bello.»
«Tutte e tre le cose» confermò Claudia. «Ed è anche il figlio di un duca.»
«Basta così!» Eleanor alzò le mani in segno di resa. «Dev’essere il peggiore dei marrani! Anche se spero di riuscire a convincerti, un giorno o l’altro, che mio cognato, il duca di Bewcastle, non lo è affatto.»
«Hmm» bofonchiò Claudia, poi cambiò discorso.
Una volta aveva lavorato per il duca di Bewcastle, quando era stata, per un breve periodo, l’istitutrice di sua sorella, lady Freyja Bedwyn. Non si erano lasciati in buoni termini, per usare un eufemismo, e da allora lei aveva provato una decisa antipatia per lui e tutti i nobili. Anche se, per dire la verità, la sua antipatia verso i duchi non era cominciata con Bewcastle…
Compativa con tutto il cuore la sorella minore di Eleanor, che aveva sposato quell’uomo. La sventurata duchessa era una donna amabile, che in passato era stata a sua volta insegnante.
«Frances è tornata in Inghilterra» spiegò a Eleanor. «Canterà a un concerto organizzato da Susanna e da suo marito. Susanna vuole che io mi fermi a Londra. È un peccato che la scuola non sia ancora finita. Ma allora lo sarebbe anche la Stagione. Naturalmente io non ho alcun desiderio di muovermi nei circoli dell’alta società. La sola idea mi fa venire i brividi. Tuttavia, sarebbe stato bello rivedere Susanna e Frances insieme e passare un po’ di tempo con loro… Pazienza, capiterà un’altra occasione, magari in campagna.»
Eleanor schioccò la lingua con impazienza.
«Ma tu devi restare a Londra per più di pochi giorni, Claudia!» esclamò. «Ti ha invitata lady Whitleaf e io non ho fatto altro che incoraggiarti. Sono perfettamente in grado di gestire la scuola per qualche settimana. Farò io il discorso alla festa di fine anno. Se vorrai fermarti più a lungo, non farti problemi. Lila e io trascorreremo qui l’estate per prenderci cura delle allieve indigenti. Christine mi ha proposto di nuovo di portarle a Lindsey Hall per un paio di settimane, quando lei accompagnerà Wulfric a visitare le sue altre proprietà. Così potrò passare un po’ di tempo con mia madre.»
Christine e Wulfric erano la duchessa e il duca di Bewcastle. Lindsay Hall era la residenza principale di sua grazia nell’Hampshire. Quell’invito aveva sconcertato Claudia. Si era domandata se la duchessa avesse consultato il consorte. Tuttavia, loro e le ragazze più povere si erano già fermate a Lindsey Hall un anno prima, in occasione del matrimonio di Susanna, e il duca si trovava là all’epoca!
«Devi assolutamente accettare» stava insistendo Eleanor. «Anzi, devi promettermi che ti fermerai almeno due settimane. Altrimenti, mi offendi. Vorrebbe dire che non ti fidi di me.»
«Certo che mi fido di te» ribatté Claudia, sentendosi ancora incerta, ma adesso come poteva non prolungare il suo soggiorno? «Sarebbe piacevole, devo ammetterlo…»
«Certo che lo sarebbe» l’interruppe con decisione Eleanor. «Lo sarà. Allora siamo d’accordo. Adesso devo correre in biblioteca. Per come vanno le cose quest’oggi, non mi meraviglierei di trovare alcuni banchi fatti a pezzi se ritardassi ancora!»
Quando Eleanor si fu allontanata, Claudia si sedette dietro la scrivania e ripiegò la lettera di Susanna. Che giornata strana! Sembrava lunga almeno quarantott’ore.
Di cosa avrebbero parlato durante il lungo viaggio per Londra? Come avrebbe impedito a Flora di chiacchierare e a Edna di ridacchiare? Desiderò con tutto il cuore che il marchese di Attingsborough avesse almeno sessant’anni e l’aspetto di un rospo. Forse allora non sarebbe riuscito a intimidirla così.
Il solo pensare a quella parola la fece fremere di rabbia.
Intimidirla?
Lei?
Un semplice uomo?
Un marchese erede di un ducato?
Indignata, decise che non gli avrebbe mai dato quella soddisfazione, quasi che sua grazia avesse apertamente espresso il desiderio di vederla umiliarsi ai propri piedi.
This post's content is copyrighted by Mary Balogh and Arnoldo Mondadori Editore, has been translated and published with their expressed authorization.
Il contenuto di questo post è protetto da copyright ed è stato tradotto e pubblicato con l'espressa autorizzazione di Mary Balogh e di Arnoldo Mondadori Editore.
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ESCE IN LIBRERIA AMORI INFERNALI (Love is Hell), di Melissa Marr, Scott Westerfeld, Justine Larbalestier, Gabrielle Zevin, Laurie Faria Stolarz - EDIZIONI FAZI
Una raccolta di racconti scritti da alcuni tra i più celebri e amati narratori per ragazzi: Melissa Marr, Scott Westerfeld, Justine Larbalestier, Gabrielle Zevin e Laurie Faria Stolarz. Storie inquietanti e bizzarre, che ruotano sempre intorno a un elemento soprannaturale. Due studenti lasciano che il potere dell'attrazione capovolga il loro mondo; una liceale s'identifica completamente nel libro che sta leggendo; una fanciulla s'innamora del fantasma del ragazzo che abitava in casa sua; e ancora fate, elfi, creature fantastiche del folklore e dell'immaginario celtico reinterpretate con originalità e inventiva, e un pizzico d'ironia. Un mondo strabiliante e misterioso in cui ogni incontro, ogni personaggio, ogni evento può condurre verso territori sconosciuti, e nel quale l'unica bussola cui affidarsi per non perdersi è l'amore.
Note di andreina65:
L'antologia AMORI INFERNALI comprende:
1) A letto con il fantasma (Sleeping with the Spirit) di Laurie Faria Stolarz
2) Stupido mondo perfetto (Stupid Perfect World) di Scott Westerfeld
3) Più sottile dell’acqua (Thinner than Water) di Justine Larbalestier
4) Fantasia d’amore (Fan Fictions) di Gabrielle Zevin
5) Dardi d’amore (Love Struck) di Melissa Marr
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