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Lunedì, 13 luglio, 2009 - 00:47
Maet

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MARY BALOGH: SEMPLICEMENTE PERFETTA

MARY BALOGH: A SIMPLY PERFECT AUTHOR

 

Mary Balogh is one of the most famous and beloved romance writer, with seven millions copies of her books sold, and many of her titles (almost one hundred those published) in the New York bestselling list. Born and grown up in Wales she later went to Canada to work and there she met her fate: her husband Robert, a first career as a teacher and a second one as a writer.
If you wish to know her better please visit her website:

www.marybalogh.com , where you will find plenty of informations about her personal and professional life.

Mary Balogh è una delle più famose ed amate autrici di romance al mondo, ha pubblicato un centinaio fra romanzi, racconti brevi e novelle, che puntualmente figurano nella classifica dei libri più venduti del New York Times, con ben sette milioni di copie ed ha vinto innumerevoli riconoscimenti nel corso degli anni. Nata in Galles si è trasferita in Canada per lavoro e lì ha incontrato il suo destino: il futuro marito Robert Balogh, una prima carriera come insegnante e poi come scrittrice. Mary ha tre figli e quattro nipoti, ama la lettura, la musica, il canto, gli animali, l'uncinetto ed occuparsi attivamente degli altri attraverso la beneficenza. Queste e molte altre dettagliate informazioni potete trovarle su suo sito www.marybalogh.com , attraverso il quale potrete anche contattarla, essendo sicuri di ricevere una risposta.

Mary Balogh will answer to all of your questions and will give away an autographed copy of a title of her Huxtable series (the choice will be up to the lucky winner!) to a reader among all those who will partecipate and leave a comment. So don't forget to sign your comment with your name or a nickname.
Mary Balogh risponderà a tutte le vostre domande e estrarrà a sorte una copia autografata di un libro della serie Huxtable (sarà la fortunata vincitrice a scegliere quale!) tra tutte coloro che parteciperanno con un commento. Perciò non dimenticate di firmarvi con un nome o un nick.
 

INTERVIEW / INTERVISTA

Dear Mary, we are delighted and honored you have accepted to be interviewed on the occasion of the release of Simply Perfect in Italy. We hope getting in touch with Italian readers will be a pleasant experience for you, as we know you like to be in contact with your fans. In fact you have a very active yahoo group, of which you are a member also, and on your website it is possible to find plenty of informations on your personal life too, as if the reader could be somehow part of your family. Is it this your aim: to be very accesible to your admirer? Or is there sometimes the fear of being invaded in one's privacy?

It is always my aim to be accessible to readers. I like to know what readers enjoy, what they don't, how they like certain books and series, what they would like me to write in the future. I like to be able to tell them what is coming up, what I am working on. A web site and a reader e-mail group are perfect for this two-way communication. I don't think there is much danger to a writer of having an invasion of privacy. We are not easily recognizable on the street and so never get mobbed! And if we go to conferences or book signings, then we go to meet readers and so hope that we will be recognized.

Cara Mary, siamo felici e onorati che tu abbia accettato di essere intervistata in occasione dell’uscita dell’edizione italiana di Simply Perfect. Ci auguriamo che per te sia una piacevole esperienza entrare in contatto con le lettrici italiane, visto che sappiamo quanto tu ami esserlo coi tuoi fan. Infatti hai un gruppo yahoo molto attivo, di cui tu stessa sei membro, e sul tuo sito è possibile trovare moltissime informazioni che ti riguardano, anche a livello privato, come se il lettore fosse in qualche modo parte della tua famiglia. È questo lo scopo che ti prefiggi: essere molto accessibile per i tuoi ammiratori? Non temi che questo possa anche andare a scapito della tua privacy?

Essere accessibile ai lettori è sempre stato il mio scopo. Mi piace sapere cosa amano e cosa no, quali sono i libri e le serie preferite, cosa vorrebbero che scrivessi in futuro. Mi piace poter dire loro cosa sta per uscire e su cosa sto lavorando. Un sito web e un gruppo yahoo di lettori sono l’ideale per questa comunicazione bidirezionale. Non credo che uno scrittore corra davvero il rischio di mettere a repentaglio la propria privacy. Non siamo così famosi da essere riconosciuti e quindi molestati per strada! E se andiamo a conferenze o incontri con il pubblico, dove autografiamo le copie dei nostri libri, lo facciamo per incontrare la gente, proprio nella speranza che poi ci riconoscano.
 

Mary you represent a perfect example of a successful life: you are a famous author, a beloved wife and a happy mother (also a grandmother). Were you ever in the position of being obliged to give up something: your family serenity or you career?

I don't think I ever felt forced into giving anything up. I was in my thirties before I started to write even though it was something I had always wanted to do. The chances of making a living out of writing are slim, though, so I had to think of something else to do after I finished at university (with a degree in English language and literature). I taught for twenty years. And also I got married and had a family of three when I was in my twenties. So in that sense I had to put a dream on hold in order to earn a living. And then at the end of my teaching career I had to make the opposite choice. I wanted to write full time. My career as a writer was starting to look promising. But the teaching job was so secure! I finally took the plunge and gave it up.

Tu rappresenti l’esempio perfetto di una vita di successo: sei un’autrice famosa, una moglie amata e una madre felice (nonché nonna).Ti sei mai trovata nella posizione di dover rinunciare a qualcosa: alla tua serenità famigliare o alla tua carriera?

Non penso di essere mai stata obbligata a rinunciare a qualcosa. Avevo già passato i trenta quando iniziai a scrivere, benché fosse qualcosa che avevo sempre voluto fare. Le probabilità di mantenermi con la scrittura erano davvero esigue, quindi terminata l’università (con una laurea in lingua e letteratura inglese) dovetti pensare a qualcos’altro. Così ho insegnato per vent’anni. E nel frattempo mi sono anche sposata, mettendo al mondo tre figli prima di compiere trent’anni. In questo senso sì, per potermi mantenere sono stata costretta a mettere i miei sogni da parte. E alla fine della mia carriera di insegnante dovetti fare la scelta opposta. Volevo scrivere a tempo pieno perché la mia carriera di scrittrice iniziava a essere promettente, però il lavoro come insegnante era così sicuro! Ma alla fine mi sono buttata e l’ho lasciato.


Have you always been sure your destiny was to become a writer? If yes have you ever doubted of yourself? Had you not succeeded what would have you done?

Even as a young child I knew I wanted to write. When people asked me what I wanted to be when I grew up, I used to tell them I wanted to be an author. I used to write long, long stories. I did doubt myself when I grew up. Partly, as I mentioned above, it was because there were too many other things I had to do and almost no time left for writing. Also, though, I was aimless. I knew I wanted to write but did not know what. A few times I admitted to myself that I probably never would actually write. And then I discovered romance as a genre, and particularly the Regency romances of Georgette Heyer, and suddenly I knew what I would write.

Sei sempre stata sicura che il tuo destino fosse quello di divenire una scrittrice? Se non avessi avuto successo, cosa avresti fatto?

Già da bambina sapevo di voler scrivere. Quando la gente mi chiedeva cosa avrei fatto da grande, in genere rispondevo che desideravo diventare un’autrice. Ero solita scrivere storie lunghissime. Crescendo, in effetti, ho dubitato di me stessa. In parte è stato a causa di tutte le altre cose che dovevo fare, come ho accennato prima, per cui non mi rimaneva tempo per scrivere. Ma anche perché non avevo uno scopo. Volevo scrivere, però non sapevo cosa. Un paio di volte ammisi con me stessa che probabilmente non avrei mai scritto. Infine scoprii il genere romance, in particolare i regency di Georgette Heyer, e di colpo compresi cosa volevo fare.


What kind of satisfaction does writing provide to you? And is it there anything that can eventually replace it?

Writing is enormously satisfying. I love words and language in general. It is so much more satisfying to manipulate language myself than to see how other writers do it in the books I read. I love the creative process. I love the challenge of taking two characters and a situation and weaving a story and a love story out of them. I believe passionately in the power of love in all its many forms, and I love to be able to bring this passion through in my writing. I love playing God and creating order and happiness out of chaos. Will anything replace this satisfaction eventually? That remains to be seen. Have you noticed how few writers ever retire? Sometimes I think it would be something nice to do, but almost immediately I know that I couldn't stop writing altogether. If I ever do, I suppose I will read more. But to a writer reading seems a little too passive.

Che tipo di gratificazione ti procura la scrittura? Esiste qualcosa che possa eventualmente rimpiazzarla?

Scrivere mi dà una soddisfazione enorme. Amo le parole e il linguaggio nel loro complesso. Ed è molto più piacevole quando sono io a manipolare il linguaggio, che non vedere altri scrittori che lo fanno nei libri che leggo. Amo il processo creativo. Amo la sfida di prendere due personaggi e una situazione e tirarne fuori una trama e una storia d’amore. Credo appassionatamente al potere dell’amore nelle sue molte forme e mi piace essere in grado di portare questa passione nella mia scrittura. Amo giocare a essere Dio e creare ordine e felicità dal caos. Ci sarà qualcosa che eventualmente rimpiazzerà questa soddisfazione? È ancora tutto da vedere. Hai notato che solo pochissimi scrittori vanno in pensione? Ogni tanto penso che sarebbe carino farlo, ma quasi subito mi rendo conto che non potrei smettere di scrivere. Nel caso in cui proprio lo facessi, suppongo che leggerei di più. Ma la lettura, a uno scrittore, sembra un’attività un po’ troppo passiva.


After so many years, twenty-five to be precise, how much your way of writing has changed? From your point of view, which are the principal differences in term of style and contents between A masked deception, your first published novel, and Seducing an Angel, your last book?

It's hard to know how much my writing has changed over the years because I rarely go back and read the earlier books. When I do so for some reason, I am usually shocked. I tend to think that I have not changed much at all, but then I discover that those earlier books are very different from what I remember and very different from how I would write them now. But over the years, of course, we change as persons. And we change as writers too. I know that my newer books are less dark and sheerly painful than some of the earlier ones. I hope they are just as intense emotionally, though. I include more humor than I used to. I include more dialogue, less interior monologue. I focus more on the hero and heroine and less on minor characters and sub-plots.

Dopo tanti anni di questa carriera, venticinque per la precisione, quanto è cambiato il tuo modo di scrivere? Dal tuo punto di vista, quali sono le principali differenze, in termini di stile e contenuti, tra A Masked Deception, il tuo primo romanzo (inedito in Italia), e Seducing an Angel, il tuo ultimo libro (della nuova serie Huxtable)?

È difficile rendermi conto di quanto la mia scrittura sia cambiata durante gli anni, poiché raramente rileggo i miei primi lavori. Se per qualche ragione lo faccio, in genere rimango scioccata: tendo a pensare di non essere poi cambiata molto, invece scopro che quei primi libri sono molto differenti da come li ricordavo e da come li scriverei ora. Ma, ovviamente, durante gli anni si cambia come persone, e anche come scrittori. So che i miei nuovi libri sono meno cupi e meno puramente dolorosi rispetto ai miei primi romanzi. Mi auguro tuttavia che siano egualmente intensi a livello emotivo. Ora ci metto più humor di quanto facevo una volta, includo più dialoghi e meno monologhi interiori. Mi concentro più sull’eroe e sull’eroina e meno su personaggi e trame secondari.


You have always said that your books are totally character driven and not plot driven, would you share with us your creative process? How do your novels come to light?

I can never plan a book ahead of time. A story will just not emerge full-blown from the ether. The best I can do is imagine two people, usually very different from each other, and imagine a situation in which they find themselves, both individually and together. Then I usually dive in, put them in that situation and see what happens. As soon as the characters start reacting and talking and thinking, I get to know them far better. I have to keep digging deeper and deeper as the story progresses until I know them both soul-deep. I often think that I am satisfied I know them well enough when I know where it hurts—that deepest, darkest corner of their soul where all their secret pain, guilt, etc. lives. Then I can go back and adjust the story and continue it, and take them to a point at which they are personally healed and deeply involved in a lifelong love commitment.

Hai sempre affermato che i tuoi libri si sviluppano totalmente intorno ai personaggi e non alla trama: ci piacerebbe sapere qualcosa di più del tuo processo creativo. Come vengono alla luce le tue storie?

Non pianifico mai un libro in anticipo. So che una storia non mi si presenterà come nata dal nulla. Il meglio che posso fare è immaginare due persone, generalmente molto diverse l’una dall’altra, e imbastire una situazione nella quale si vengano a trovare, sia individualmente sia insieme. Dopodiché, generalmente, in quella situazione mi ci immergo a mia volta e osservo ciò che succede. Non appena i personaggi cominciano a reagire, a parlare e a pensare, inizio a conoscerli molto meglio. Mentre la storia progredisce, devo però continuare a scavare più in profondità, fino a che non li avrò conosciuti sin nel fondo dell’anima. Spesso penso di poter essere soddisfatta solo quando avrò scoperto dove nel loro intimo convivono le cose che più li fanno soffrire, i loro dolori segreti, le loro colpe... Allora posso tornare indietro, aggiustare la storia e continuare, fino a portarli a un punto nel quale saranno personalmente guariti e profondamente coinvolti in una relazione d’amore che duri tutta la vita.


Which one do you consider to be your best and worst book?

Asking an author to pick out her best and worst book is a little like asking her to pick favorites among her children. However, I do have a particular fondness for THE NOTORIOUS RAKE, LONGING, A SUMMER TO REMEMBER, SLIGHTLY DANGEROUS, SIMPLY LOVE, SIMPLY PERFECT. Some of my least favorites now that I am removed in time from them are THE TRYSTING PLACE, THE CONSTANT HEART, DEVIL'S WEB, SECRETS OF THE HEART.

Quali consideri, rispettivamente, il tuo miglior libro e il tuo peggiore?

Fare a un’autrice una domanda del genere è un po’ come chiederle di scegliere il preferito fra i suoi figli. Tuttavia sono particolarmente affezionata a The Notorious Rake [Il celebre libertino, “I Romanzi” n. 246, “I Romanzi Oro” n. 19], A Summer to Remember [Un’estate da ricordare, “I Romanzi” n. 571], Slightly Dangerous [Il duca di ghiaccio, “I Romanzi” n. 701], Simply Love [Semplicemente amore, “I Romanzi” n. 775] e Simply Perfect. Ora che è passato parecchio tempo posso dire che alcuni tra i meno preferiti sono The Trysting Place [Un posto per l’amore, “I Romanzi” n. 627], The Constant Heart [inedito in Italia], Devil’s Web [Le Trame del destino, “I Romanzi” n. 672], Secrets of the Heart [La magia dei sensi, “I Romanzi” nn. 186 e 460 Oro].


Since 2001 with More than a mistress you are published both in hardcover and in paperback, what did it represent for you to be finally considered an A-list writer and how do you judge that, still nowadays Romance is considered second class literature?

Being an A-list writer has huge advantages. The publishing house is fully committed to making one's books bestsellers. The covers are designed with great care, a great deal of advertising is done, good placement in bookstores is bought, and numerous other things. Romance will probably always be considered second-class literature, though I think the perception is slowly changing. Covers are much better than they used to be (at least in North America), with far fewer of the horrid clinch covers with half-naked characters looking as if they are either in agony or in sexual ecstasy. But many people judge romances anyway without ever reading any, and they assume that they are unrealistic semi-pornographic fluff. And of course it is primarily women for whom love and committed relationships are important, and women are still taken less seriously than men.

Dal 2001, con More than a Mistress [Signora del suo cuore, “I Romanzi” n. 496], vieni pubblicata tanto in edizione rilegata quanto in economica: cosa ha rappresentato per te essere finalmente considerata una scrittrice di serie A, e come giudichi il fatto che, ancora oggi, il romance sia ritenuto letteratura di seconda classe?

Essere riconosciuta scrittrice di serie A comporta enormi vantaggi. La casa editrice si impegna a fondo affinché il tuo libro diventi un bestseller: le copertine sono concepite con estrema cura, viene fatta una grande pubblicità, vengono comprati buoni spazi nelle librerie e molte altre cose. Il romance, probabilmente, sarà sempre ritenuto letteratura di seconda classe, anche se penso che questa percezione stia pian piano cambiando. Le copertine, almeno in Nordamerica, sono molto migliorate rispetto a una volta, ci sono decisamente meno di quegli orridi corpo a corpo di personaggi mezzi nudi che non si capisce se siano in agonia o in estasi. Ma molta gente giudica comunque i romance senza averli nemmeno letti, presumendo siano robaccia semipornografica. E naturalmente sono le donne quelle per cui l’amore e una relazione impegnativa sono importanti, e le donne sono tuttora considerate meno seriamente degli uomini.


There are some elements that are present in all of your novels: the beauty of nature, as a value in itself but also as a reflection of the characters inner soul, the search for a higher meaning in life, the faith in redemption. Could we affirm these are the core of Mary Balogh's work?

Oh, yes, these are very much the values that I bring out in my books. I am delighted that you are perceptive enough to see that. As I said above, I believe deeply in the power of love in all its manifestations, and I am an optimist—love will always be more powerful than hatred and will ultimately prevail. And love is everywhere, just waiting for us to notice.

Vi sono alcuni elementi che sono presenti in tutti i tuoi romanzi: la bellezza della natura – come valore in sé ma anche come riflesso dell’anima più vera dei personaggi –, la ricerca di un significato più alto dell’esistenza, la fede nella possibilità di redimersi. Possiamo affermare che questi elementi sono il nucleo dell’opera di Mary Balogh?

Oh, sì, sono proprio questi i valori che voglio mettere in evidenza nei miei libri. Sono contenta che tu sia così sensibile da essertene accorta. Come ho detto prima, credo profondamente nel potere dell’amore in tutte le sue manifestazioni e sono un’ottimista: l’amore sarà sempre più potente dell’odio e alla fine prevarrà. E l’amore è dovunque, in attesa che noi lo notiamo.


In many of your books the principal and collateral characters are far from perfection, they do bear handicaps like Emily Marlowe of Silent Melody, who cannot speak or hear, or physical damages caused by torture like Sydnam Butler in Simply Love. Nevertheless they are all seducing and vibrating and most of all totally true. Why did you choose to face issues that are more frequently avoided by your colleagues and how do you make those characters fully alive?

I have written about a hundred novels and novellas. That is a hundred heroes and a hundred heroines. And I don't have a formula. I don't use the same hero and heroine over and over again. I want them all to be different. It may sound difficult, but it isn't really. In real life there are no two people just alike even though there are a few billion of us running around here. I like to explore all human types and then make individuals out of the types. And I like to use wounded people. Usually the wounds are inner ones. Sometimes they are outer, as with Emily Marlowe and Sydnam Butler. I develop these characters through my imagination. I feel my way inside their body and mind and history and pain and soul and tell their story as if I were them.

In molti dei tuoi libri i personaggi principali o secondari sono ben lontani dalla perfezione, hanno handicap fisici come Emily Marlowe in Silent Melody [La melodia del cuore, “I Romanzi” n. 391, “I Romanzi Oro” n. 42] che non è in grado di parlare né di sentire, o gravissimi danni fisici dovuti a torture subite come Sydnam Butler in Simply Love [Semplicemente amore, “I Romanzi” n. 775]. Ciononostante risultano tutti seducenti, vibranti e soprattutto veri. Perché hai deciso di affrontare problematiche che sono quasi sempre evitate dalle tue colleghe, e come riesci a rendere questi personaggi così vivi?

Ho scritto circa un centinaio di storie tra romanzi e novelle. Il che significa un centinaio di eroi e un centinaio di eroine. E non ho una formula. Non continuo a usare sempre lo stesso eroe e la stessa eroina, voglio che siano tutti differenti. Può sembrare difficile, ma non lo è affatto. Nella vita reale non ci sono due persone uguali, benché su questa terra siamo diversi miliardi. Mi piace esplorare tutte le tipologie umane e poi trarre da esse degli individui. E mi piace usare persone ferite. Generalmente sono ferite di tipo interiore. Talvolta sono esteriori, come nel caso di Emily Marlowe e Sydnam Butler, e sviluppo questi personaggi attraverso la mia immaginazione. Entro nei loro corpi e nelle loro menti, nella loro storia, nel loro dolore e nella loro anima e racconto la loro storia come se io fossi loro.


Simply Perfect concludes the Simply series and surprisingly we find the strict and stubborn Claudia Martin teamed up with a most unsuitable partner for her standards of aristocracy hater: the Marquess of Attingsborough. How did you come up with such a couple? And why did you decide to conclude the quartet with their story ?

When I have a hero or heroine in mind, I usually try to come up with a heroine or hero for them who is totally different so that there will be a lot of conflict to deal with. Claudia has a strong aversion to the aristocracy, especially to dukes (the reader finds out why in her book). So, naturally, I wanted her hero to be a duke, or at least a future duke. I had one in mind—someone from her past. But try as I would, I couldn’t feel any real chemistry between them. On the other hand, there was the Marquess of Attingsborough, a handsome, charming man from previous books of mine that some readers had suggested for her. I resisted. I couldn't see any connection to be made between the two of them. But the more I ignored him as a possible hero, the more I could feel the chemistry between him and Claudia!

Simply Perfect conclude la serie Simply e inaspettatamente troviamo la severa e testarda Claudia Martin accoppiata con quello che, per una donna che apertamente detesta l’aristocrazia, parrebbe il meno adatto fra i possibili partner: il marchese di Attingsborough. Come mai hai pensato a una coppia del genere? E perché hai deciso di concludere la quadrilogia proprio con la loro storia?

Quando ho in mente un eroe o un’eroina, cerco di accoppiarlo con qualcuno che sia completamente differente, in modo che ci sia una bella dose di conflitto di cui occuparsi. Claudia ha una forte avversione nei confronti dell’aristocrazia, in particolare per i duchi (e i lettori ne avranno scoperto le ragioni nel libro). Quindi volevo che il suo eroe fosse un duca, o perlomeno un futuro duca. Ne avevo in mente uno, una persona del suo passato, ma per quanto ci provassi non riuscivo a sentire alcuna alchimia tra loro. Dall’altro lato c’era il marchese di Attingsborough, un uomo attraente e affascinante, già comparso in altri miei libri, che alcuni lettori mi avevano suggerito per lei. Ciononostante, opposi resistenza: non riuscivo proprio a vedere nessun contatto tra loro. Tuttavia, più lo ignoravo come possibile eroe e più percepivo l’alchimia tra lui e Claudia!


In the first installment Simply Unforgettable the heroine Frances Allard is an opera singer and her love for music is incredibly strong and intense. Can we suppose it is you own love that shines there, as you and your husband are member of a choir?

I grew up in Wales. The Welsh are known for their music. I grew up surrounded by it in school and church, at concerts, etc. And all my family was musical. Now I am a church cantor, and my husband and I belong to a church choir. So of course, music figures largely in a number of my books. Fortunately, music was important in Regency England, so it is easy to work it into my books.

Nel primo volume della serie Simply, cioè Simply Unforgettable [Risveglio di passioni, “I Romanzi” n. 739], la protagonista Frances Allard è una cantante d’opera e il suo amore per la musica è incredibilmente forte e intenso. Possiamo suppore che sia il tuo stesso amore a brillare qui, visto che sia tu che tuo marito siete membri di un coro?

Sono cresciuta in Galles. E i gallesi sono noti per la loro musica, che mi ha circondato fin da subito a scuola, in chiesa, ai concerti eccetera. Tutta la mia famiglia, poi, aveva in qualche modo a che fare con la musica. Ora sono un cantore e tanto io quanto mio marito apparteniamo al coro di una chiesa. Così, ovviamente, la musica si ritrova in larga misura in molti dei miei libri, tanto più che, per mia fortuna, era un’importante componente culturale nell’Inghilterra della Reggenza.


You have written several series now, which was the easiest to compose and which the most difficult ?

I think all the series I have written have been quite easy to write. The thing with a series is that once I have created a background and a setting and a cast of minor characters, those things serve all the books of that set. I don't have to start from scratch with each book. And of course the heroes and/or heroines of the second, third, fourth etc. book in the series is gradually taking form in the earlier books, and I grow very eager indeed to tell their stories. I always try to leave the most intriguing character until last so that readers too are eager for that last book—Wulfric, Duke of Bewcastle, for example, in the SLIGHTLY series.

Ormai hai al tuo attivo diverse serie: quale è stata la più facile da comporre e quale la più difficile?

Penso che tutte le serie che ho scritto siano state piuttosto facili da scrivere. Il fatto è che una volta creati lo sfondo, l’ambientazione e un gruppo di personaggi secondari, li utilizzo per ciascun libro. Non devo ricominciare ogni volta con un bozzetto. E naturalmente i protagonisti del secondo, terzo, quarto libro ecc. nella serie, prendono forma gradualmente nei volumi che li precedono, mentre io inizio a diventare impaziente di raccontare le loro storie. Cerco sempre di lasciare per ultimo il personaggio più interessante, così che anche i lettori siano impazienti per quell’ultimo libro: Wulfric, duca di Bewcastle nella serie Slightly, ne è un esempio.


Talking about series, Slightly Dangerous, last in the Slightly series, is one of your most popular novels and it is appreciated almost unconditionally by everyone, how do you explain it? What has it got more than others of your books?

I think SLIGHTLY DANGEROUS was so popular because readers had to wait for it—it was the final episode in a six-part series. And of course I had been building the character of the silver-eyed, enigmatic Wulfric, Duke of Bewcastle, throughout the series. I think readers found Christine a surprise. Most readers liked her, I think, and found her the unexpectedly perfect bride for Wulfric. I think readers like the book because I found a way to show Wulfric as very human indeed at the same time as he remained himself. Perhaps readers like the book so much because I loved writing it so much.

Parlando appunto di serie, Slightly Dangerous [Il duca di ghiaccio] è apprezzato e lodato praticamente da tutti in maniera incondizionata, come lo spieghi? Cosa possiede in più rispetto ad altri tuoi libri?

Ritengo che Slightly Dangerous sia divenuto così popolare perché i lettori hanno dovuto aspettarlo un bel po’, trattandosi dell’ultimo volume di una serie di sei. E a mia volta, nel corso della serie ho sviluppato lentamente il personaggio dell’enigmatico duca di Bewcastle, dagli occhi grigio argento. Penso che i lettori siano rimasti sorpresi da Christine, la protagonista: alla maggior parte di loro è piaciuta e l’hanno trovata la moglie ideale per Wulfric. Anche il fatto che io abbia trovato il modo di mostrare Wulfric come molto umano, rimanendo allo stesso tempo se stesso, ha contribuito positivamente. Ma forse il libro è stato amato così tanto perché a me è piaciuto scriverlo così tanto.


Wulfric Bedwin the hero of Slightly Dangerous is certainly an all time favourite, loved by the younger as much by the oldest of your fans with a constant passion. Did you imagine such an incredible success for this character? Do you believe there is a part of Mr. Darcy in him?

I think Bewcastle is one of those characters that everyone loves. And yes, there are similarities to Mr. Darcy. He is handsome, powerful, ruthless, cold, austere, remote, and completely unknowable. And yet there are hints all through the books preceding SLIGHTLY DANGEROUS that he does have a heart and human feelings. His sister sees him weeping for the brother he thinks dead. He is always rescuing his brothers and sisters from trouble. I did expect him to intrigue readers, though perhaps I didn't suspect quite how much. He certainly intrigued me! And when I came to writing his story, I didn't have a clue what it was going to be.

Fra i tuoi eroi, Wulfric Bedwin è certamente uno dei prediletti dal tuo pubblico, amato con costante passione tanto dalle tue ammiratrici più giovani quanto dalle più anziane. Avresti mai immaginato un simile successo per questo personaggio? E credi che in lui ci sia una parte di Mr. Darcy?

Credo che Bewcastle sia uno di quei personaggi che tutti amano. E sì, ci sono delle somiglianze con Mr Darcy. Lui è attraente, potente, spietato, freddo, austero, remoto e completamente inconoscibile. Tuttavia, in tutti i libri che precedono Slightly Dangerous viene suggerito che lui, in effetti, abbia un cuore e dei sentimenti. Sua sorella lo vede piangere per il fratello che pensano morto. È sempre in procinto di salvare i fatelli e le sorelle dai guai... Sì, mi aspettavo che intrigasse i lettori, però non avrei mai sospettato così tanto. Di certo, ero io intrigata da lui! E quando arrivò il momento di scrivere la sua storia, non avevo la più pallida idea di come sarebbe stata.


Talking about men, your protagonists, even when supposedly Alpha, are always multi-faced and pretty complex. How difficult it is, after so many books, not to surrender to clichees and create believable and fascinating heroes?

I use both alpha and beta heroes. But always, first and foremost, I try to create real, believable men. And all men—all people, in fact—are multi-faceted when one gets to know them. That's what I try to do in my books—get to know my characters. It is impossible to create a stereotype if you are intent upon being real and getting beneath all the layers of character that represent one individual.

A proposito di uomini, i tuoi protagonisti, anche quando presuntamente Alpha, risultano sempre piuttosto complessi e con personalità sfaccettate. Dopo tanti romanzi, è difficile non soccombere ai cliché e riuscire a creare eroi affascinanti e credibili?

Utilizzo eroi sia Alpha sia Beta. Ma prima, e soprattutto, cerco di creare uomini credibili e reali. E tutti gli uomini, tutte le persone in effetti, quando li si conosce presentano personalità sfaccettate. Questo è ciò che cerco di fare nei miei libri: conoscere i miei personaggi. È impossibile creare uno stereotipo quando il proprio intento è quello di essere realistici, così da cercare di penetrare al di sotto di tutti gli strati del personaggio che costituiscono un individuo.


Some people accuse you of using too much the narrative expedient of the so called “big misunderstanding”. What do you answer to these criticism?

I am surprised by the criticism—totally! I hate stories that rely on the big misunderstanding that could have been cleared up in a moment if the characters had just talked to each other. I hope I am not guilty of writing such stories myself. If there are misunderstandings in my books, I try to make them real and understandable not easily cleared up.

Alcuni ti accusano di usare troppo l’espediente narrativo del cosiddetto “grande equivoco”...

Sono assolutamente sorpresa da questa critica! Detesto le storie che si basano sul “grande equivoco” che avrebbe potuto essere chiarito in un istante, se solo i personaggi si fossero parlati. Spero di non essere colpevole io stessa di scrivere questo tipo di storie. Se ci sono fraintendimenti nei miei libri, cerco di renderli reali e comprensibili, non facilmente risolvibili.


Most of your works are extremely moving, with a subtle melancholy underneath the surface. Is this a conscious choice or not?

I like to dig deep into my characters, as I have already explained. I try to touch their pain so that it can be brought to the surface and dealt with and healed. And all this happens as a result of the meeting of hero and heroine and the gradual building of a love relationship between them. There is definitely a melancholy in that type of situation, because there is much anguish to go through before the lovers are free simply to love. But melancholy has to give place to joy at the end. That is what a love story is all about.

La maggior parte dei tuoi lavori è piuttosto commovente, con una sottile malinconia sempre presente sotto la superficie. Si tratta di una scelta conscia?

Come ho già spiegato, mi piace scavare a fondo nei miei personaggi: cerco di toccare il loro dolore, così che possa essere portato in superficie, affrontato e quindi guarito. E tutto questo accade come risultato dell’incontro tra l’eroe e l’eroina,e la graduale costruzione di una relazione d’amore tra loro. Vi è decisamente della melanconia in quel tipo di situazione, perché bisogna passare attraverso molta angoscia prima che i due amanti siano liberi di amarsi. Ma, alla fine, la malinconia deve cedere il posto alla goia. Questo è ciò di cui parla una storia d’amore.


In North America your new series, The Huxtable, has debut with great success, would you introduce it to the Italian reader who are avidly waiting for it and talk a little about your future projects?

My new five-part series is the story of the Huxtable family, three sisters and a brother and their male second cousin. At the start, in FIRST COMES MARRIAGE, the siblings are living in a smallish cottage in a rural village, on the verge of poverty. And then their lives are transformed by the arrival of the news that Stephen, at the age of 17, has inherited the title Earl of Merton and the property and fortune that go with it. They all have to adjust to the new life that is now theirs. The first book is Vanessa's—she is the middle sister and a widow at the start. The second book, THEN COMES SEDUCTION, is Katherine's—the youngest sister. The third book, AT LAST COMES LOVE, is Margaret's—the eldest sister. Stephen, now aged 25, has his story told in SEDUCING AN ANGEL. The second cousin, Constantine Huxtable, is the eldest son of a former Earl of Merton, but he could not inherit himself because he was born two days before his parents married and is therefore illegitimate. He appears in the first four books, but it is never clear if he loves or hates his newfound relatives. He also stands accused of stealing jewels worth a fortune from what should have been Stephen's inheritance—a charge he refuses either to admit or deny. Con's story, tentatively called TAMING THE DEVIL, will be last. North American readers are already clamoring for it.

In Nordamerica la tua nuova serie, The Huxtable [di prossima pubblicazione nella nostra collana “Emozioni”], ha debuttato con grandissimo successo: puoi farne una presentazione ai lettori italiani che la stanno avidamente aspettando, e ci parleresti un poco anche dei tuoi futuri progetti?

La mia nuova serie, in cinque parti, è la storia della famiglia Huxtable: tre sorelle, un fratello e il loro cugino di secondo grado. All’inizio, in First Comes Marriage, i fratelli vivono tutti in un piccolo cottage di un villaggio rurale, alle soglie della povertà. Poi le loro vite vengono sconvolte dall’arrivo della notizia che Stephen, diciasettenne, ha ereditato il titolo di conte di Merton con le proprietà e le fortune che ne conseguono. Tutti dovranno adeguarsi a una nuova vita che non è la loro. Il primo libro è incentrato su Vanessa, la sorella di mezzo, che è vedova. Il secondo, Then Comes Seduction, parla di Katherine, la sorella più giovane. Il terzo, At Last Comes Love, è su Margaret, la sorella maggiore. Stephen, che ora ha venticinque anni, è il protagonista di Seducing an Angel. Il cugino di secondo grado, Constantine Huxtable, è il figlio maggiore del defunto conte di Merton, ma non può ereditare perché, essendo nato due giorni prima del matrimonio dei propri genitori, è di fatto un illegittimo: nonostante appaia in ognuno dei primi quattro volumi, non è mai chiaro se ami oppure odi i suoi ritrovati parenti. Viene anche accusato di aver rubato gioielli, che valgono una fortuna, da quella che avrebbe dovuto essere l’eredità di Stephen, senza che questi lo neghi o lo confermi. La storia di Con, per il momento intitolata Taming the Devil, chiuderà quindi la serie, e i lettori nord-americani la stanno già chiedendo a gran voce.


Anything else you would like to add for your Italian fans?

I am always touched by how often I hear from Italian readers. And I am always surprised and very pleased to know that I am read in other countries and other languages. I am most grateful. I do hope you will all enjoy SIMPLY PERFECT—and that you will enjoy the Huxtable quintet when it gets to Italy.

C’è qualcos’altro che vorresti aggiungere per i tuoi ammiratori italiani?

Sono sempre colpita di quanto spesso io venga contattata dai lettori italiani. E sono sempre sorpresa e decisamente compiaciuta dal sapere di essere letta in altri paesi e in altre lingue. Vi sono profondamente grata. Spero che Simply Perfect sia stato di vostro gradimento, così come la serie Huxtable quando arriverà in Italia.

 

EXCERPT / ESTRATTO

da "Simply Perfect"

I Capitolo

La giornata di Claudia Martin era già stata piuttosto pesante.Per cominciare, poco prima di colazione mademoiselle Pierre, una delle insegnanti esterne, aveva inviato un messaggio per avvisare che era afflitta da una violenta emicrania e che quindi non si sarebbe presentata a scuola. Claudia, in quanto proprietaria e direttrice dell’istituto, era stata obbligata a tenere la maggior parte delle lezioni di francese e musica, oltre alle proprie. Il francese non era un problema, la musica sì. In più, non aveva fatto in tempo ad aggiornare i registri nelle ore libere come aveva progettato, e aveva tralasciato miriadi di piccoli, necessari compiti quotidiani.
Poi, proprio prima di pranzo, quando le lezioni della mattinata erano terminate e la disciplina si era un po’ allentata, Paula Hern aveva avuto da ridire sul modo in cui Molly Wiggins la guardava e l’aveva espresso davanti a tutte e in modo piuttosto colorito. Il padre di Paula era un uomo d’affari ricco quanto Creso, come testimoniavano anche le arie che si dava la figlia, mentre Molly, la più giovane e la più timida delle ragazze accolte a scuola per beneficenza, non sapeva neppure chi fosse suo padre. Così Agnes Ryde si era sentita in dovere di intervenire in sua difesa, assordando tutti con il suo pesante, e non più controllato, accento cockney. Claudia era dovuta intervenire, costringendo a scusarsi, più o meno sinceramente, tutte le ragazze coinvolte, infliggendo una punizione adatta a ognuna, con l’esclusione di Molly, che sembrava del tutto innocente.
Poi, un’ora più tardi, proprio quando la signorina Walton era pronta per uscire insieme alle allieve delle prime per una lezione sul campo di storia dell’arte nell’abbazia di Bath, le cateratte del cielo si erano spalancate costringendo le insegnanti, tra grandi strepiti e confusione, a trovare un’altra occupazione per le ragazzine deluse. Questo non spettava a Claudia, ma anche lei era stata disturbata dalle allieve che esprimevano, assai rumorosamente, la loro delusione. Così era uscita dall’aula dove stava tentando di insegnare i verbi irregolari francesi e aveva informato le ragazze che se avevano delle lamentale sull’intempestivo arrivo della pioggia, dovevano presentarle a Dio, in privato, durante la preghiera serale. Nel frattempo, avrebbero atteso in silenzio che la signorina Walton le riportasse in classe.
Poi, terminate anche le lezioni pomeridiane, quando le allieve erano salite al piano superiore per prepararsi per il tè, una delle maniglie dei dormitori si era bloccata richiedendo l’intervento del signor Keeble, l’anziano portiere della scuola, tra altri strepiti, confusione e risatine delle ragazze rimaste intrappolate. La signorina Thompson aveva affrontato la crisi tenendo loro un sermone sulla pazienza e il decoro. Purtroppo le circostanze l’avevano costretta a usare un tono di voce udibile in tutta la scuola, compreso l’ufficio di Claudia.
No, non era stata una delle giornate migliori, come aveva appena commentato davanti al tè con altre due insegnanti nel suo salottino privato, poco dopo che le prigioniere erano state liberate.
E ora c’era un’altra seccatura!
A coronamento di una giornata già da dimenticare, c’era un marchese che l’attendeva nel salotto a pianterreno.
Un “marchese”, tra tutte le persone possibili!
Così almeno c’era scritto sul biglietto da visita bordato in argento che teneva tra due dita: “Marchese di Attingsborough”. Il portiere gliel’aveva appena consegnato, con la solita espressione acida e ostile che inalberava ogni volta che un uomo invadeva il suo regno.
«Un marchese» disse lei ad alta voce, alzando lo sguardo perplessa. «Cosa può volere? L’ha detto, signor Keeble?»
«Sua grazia non l’ha detto e io non l’ho chiesto, signorina» ribatté l’uomo. «Ma se volete sapere il mio parere, non porta nulla di buono. Mi ha sorriso.»
«Ah! Un peccato mortale, davvero» commentò secca Claudia mentre Eleanor, una delle insegnanti, rideva.
«Forse, Claudia» intervenne Lila «ha una figlia che vuole iscrivere qui.»
«Un marchese?» e inarcò un sopracciglio, cosa che zittì immediatamente l’amica.
Sospirò, bevve un ultimo sorso di tè e si alzò in piedi con riluttanza.
«Credo sia meglio che vada a vedere che cosa vuole» annunciò Claudia. «Sarà più utile che starsene qui a cercare di indovinare. Strano che sia comparso proprio oggi! Un marchese.»
Eleanor rise di nuovo. «Pover’uomo, non lo invidio.»
Claudia si era sempre tenuta alla larga dall’aristocrazia, gente pigra, arrogante, fredda e antipatica, benché il matrimonio di due delle sue insegnanti e amiche con dei gentiluomini titolati l’avesse costretta ad ammettere che alcuni nobili potessero essere individui gradevoli e persino per bene. Tuttavia non la divertiva affatto che un esponente di quella specie, un estraneo, un intruso, si trovasse adesso nel suo salotto, la sera di una giornataccia.
Non credette neppure per un istante che quel marchese volesse iscrivere una figlia alla sua scuola.
Claudia precedette il portiere, troppo lento per i suoi gusti. Avrebbe dovuto fare un salto in camera da letto per accertarsi di essere in ordine, cosa improbabile dopo una dura giornata di lavoro. Di solito amava essere impeccabile quando incontrava degli ospiti, ma non era disposta a fare quello sforzo per un marchese, correndo il rischio di apparire servile ai propri stessi occhi.
Quando aprì la porta del salottino, fumava di un’indignazione piuttosto ingiustificata. Come aveva osato quel nobilastro disturbarla in casa sua, a quell’ora sconveniente qualunque fosse il motivo?
Guardò il biglietto da visita che teneva ancora in mano.
«Il marchese di Attingsborough?» domandò con un tono non dissimile da quello usato con Paula Hern, tono che affermava una totale impermeabilità al fascino di nobiltà e grandeur.
«Al vostro servizio, madame. La signorina Martin, immagino?» L’estraneo era in piedi al centro della stanza, vicino alla finestra. Le rivolse un elegante inchino.
L’indignazione di Claudia aumentò. Un solo sguardo non era sufficiente per giudicare ma, in tutta sincerità, se l’uomo aveva qualche imperfezione nei lineamenti, nel fisico, nell’abbigliamento o nell’aspetto, non era per nulla visibile. Era alto, le spalle larghe, il petto ampio, la vita e i fianchi sottili. Aveva le gambe lunghe e ben disegnate, i capelli scuri, folti e lucidi, il viso bello, gli occhi e la bocca sorridenti. Era vestito con eleganza, ma senza ostentazione. I suoi stivali militari, da soli, dovevano valere una fortuna. Erano così lucidi che Claudia era certa che, se si fosse avvicinata, avrebbero riflesso il suo viso e, probabilmente, i suoi capelli piatti e spettinati.
Intrecciò le mani per resistere alla tentazione di ravviarli.
«Cosa posso fare per voi, signore?» chiese, evitando di proposito di rivolgersi a lui con “milord”. Un’affettazione ridicola, a suo parere.
L’uomo le sorrise migliorando ancora, se possibile, la propria bellezza. Aveva anche denti perfetti. Claudia si fece forza per resistere al suo notevole fascino.
«Vengo come messaggero, madame» rispose lui. «Da parte di lady Whitleaf» ed estrasse una busta sigillata dalla tasca interna della giacca.
«Da Susanna?» Claudia avanzò di un passo.
Susanna Osbourne aveva insegnato nella sua scuola fino all’anno prima, quando aveva sposato il visconte Whitleaf. Claudia era sempre stata felice per la fortuna di Susanna, che non solo aveva fatto un buon matrimonio, ma aveva anche trovato l’amore. Eppure rimpiangeva ancora la perdita di una cara amica, di una collega e di una brava insegnante. Nel giro di quattro anni aveva perso tre amiche così, tutte perché si erano sposate. A volte era difficile non sentirsi depressa, e per motivi egoistici.
«Quando milady ha saputo che venivo a Bath per un paio di giorni per accompagnare mia madre e mio padre alle terme, mi ha chiesto di passare qui e di presentarvi i miei omaggi. E darvi questa lettera, forse per convincervi che non sono un impostore.»
Un sorriso gli illuminò di nuovo gli occhi mentre attraversava la stanza per consegnarle il plico. Naturalmente, non aveva occhi color fango, o di un’altra tinta insignificante: erano di un azzurro chiaro, simile a un cielo estivo, come Claudia poté ben vedere.
Susanna aveva chiesto a quell’uomo di passare a farle visita. Perché?
«Whitleaf è cugino di un mio cugino» spiegò il marchese. «Quasi un mio cugino, insomma. È una cosa complicata, come lo sono spesso le relazioni familiari. Lauren Butler, viscontessa Ravensberg, è mia cugina perché sua madre ha sposato il cognato di mia zia. Siamo molto legati fin dall’infanzia. E Whitleaf è cugino di primo grado di Lauren. Quindi, in un certo senso, lui e sua moglie possono vantare un forte legame familiare con me.»
Improvvisamente sospettosa, Claudia pensò che, se suo padre era ancora vivo, che titolo poteva avere? Comunque, quell’uomo era lì per incarico di Susanna, e questo richiedeva qualcosa di più di una cortese, ma fredda accoglienza.
«Grazie per essere venuto di persona a consegnare la lettera» cominciò. «Ve ne sono molto grata. Posso offrirvi una tazza di tè?» concluse desiderando che l’uomo rispondesse di no.
«Non voglio disturbarvi, madame» rispose lui, sorridendo di nuovo. «Mi è stato detto che tra due giorni partirete per Londra. È esatto?»
Doveva averlo informato Susanna. Il signor Hatchard, l’avvocato della scuola in città, aveva trovato un posto per due delle ragazze più grandi. Era stato però particolarmente evasivo sull’identità dei datori di lavoro, nonostante le sue richieste dirette. La maggior parte delle sue allieve aveva una famiglia che si occupava dei loro interessi. Claudia si era autonominata famiglia di quelle orfane che accettava a scuola per beneficenza: non le lasciava mai andare via senza un impiego adatto.
Accettando il suggerimento di un’altra insegnante, Claudia aveva così deciso di accompagnare a Londra Flora Bains e Edna Wood, per scoprire quali famiglie le avessero assunte come istitutrici e, nel caso, ritirare il suo consenso. Restavano ancora alcune settimane di scuola quell’anno, ma Eleanor le aveva assicurato di essere perfettamente in grado e più che disposta a occuparsi lei di ogni cosa durante la sua, peraltro breve, assenza. Claudia aveva così accettato di partire, anche perché c’era un’altra questione di cui desiderava parlare con il signor Hatchard.
«Esatto» rispose al marchese.
«Whitleaf voleva inviarvi una delle sue carrozze, ma io l’ho informato che era del tutto inutile.»
«Certo» intervenne Claudia. «Ho già noleggiato un mezzo.»
«Allora, se me lo permettete, provvederò a disdire. Tornerò in città lo stesso giorno ed è un piacere per me offrirvi la comodità della mia carrozza e la mia protezione durante il viaggio.»
“Oh, buon Dio. Il cielo non voglia!”
«Non è affatto necessario, signore» ribatté con fermezza. «Ho già preso tutti gli accordi necessari.»
«Le carrozze a noleggio sono note per la loro scomodità. Vi prego di ripensarci.»
«Forse non avete compreso, signore, che viaggerò con due delle mie allieve» insistette Claudia.
«Lo so» affermò il marchese. «Whitleaf mi ha informato. Chiacchierano tutto il tempo? O, peggio, ridacchiano? Le giovani signore hanno un’orribile tendenza a fare entrambe le cose.»
«Io insegno alle mie allieve a comportarsi in modo appropriato in pubblico, lord Attingsborough» ribatté lei, gelida. Troppo tardi scorse una scintilla divertita negli occhi dell’uomo.
«Non lo dubito, madame. Sento di potermi fidare della vostra parola. Permettetemi, allora, di scortare voi tre signore fino alla porta di lady Whitleaf. Milady sarà molto impressionata dalla mia galanteria e diffonderà la voce tra amici e familiari.»
Adesso lui stava dicendo delle sciocchezze, ma lei come poteva rifiutare senza essere offensiva? Claudia si lambiccò il cervello in cerca di una scusa plausibile ed efficace. Non le venne in mente nulla che non fosse scortese, o addirittura maleducato. Tuttavia, avrebbe preferito viaggiare per mille miglia in una carrozza senza molle piuttosto che raggiungere Londra in compagnia di quel bellimbusto!
“Perché?”
Era forse intimorita dal suo titolo e dalla sua bellezza? Ribollì di sdegno alla sola ipotesi.
Dalla sua… virilità, allora? Ne era sgradevolmente consapevole. Si sentiva soffocata dalla sua presenza.
Che cosa ridicola! Era solo un gentiluomo che offriva una cortesia a una zitella non più giovane, amica di una quasi cugina di una sua cugina. Buon Dio, era davvero un legame tenue. Tuttavia, lei aveva in mano la lettera di Susanna che, chiaramente, si fidava di lui.
“Una zitella non più giovane?” Non doveva esserci molta differenza d’età tra loro due. Anche se, naturalmente, lui era un uomo sui trentacinque, all’apice della forma, mentre lei… be’, lei era lei.
Si accorse che il marchese la stava guardando con un sopracciglio inarcato e un sorriso negli occhi.
«Oh, molto bene, allora» accettò in tono brusco. «Anche se forse vi pentirete della vostra offerta.»
Il sorriso sul volto dell’uomo si fece più ampio. Claudia, indignata, pensò che non sembrava esserci limite alla perfezione di quell’uomo. Trasudava fascino da ogni poro. Quindi, non c’era da fidarsi di lui. Avrebbe sorvegliato strettamente le ragazze durante il viaggio per Londra.
«Spero di no, madame» rispose lui. «Volete che partiamo presto?»
«È quello che avevo stabilito» ribatté lei. Poi aggiunse, un po’ forzatamente: «Grazie, lord Attingsborough. Siete molto gentile».
«È un piacere, signorina Martin.» Le rivolse un profondo inchino. «Posso chiedervi una piccola cortesia, in cambio? Potrei visitare la scuola? Devo confessarvi che l’idea di un’istituzione che fornisce un’istruzione alle giovinette mi affascina. Lady Whitleaf mi ha parlato con entusiasmo del vostro istituto. Mi è parso di capire che abbia anche insegnato qui, vero?»
Claudia inspirò, fremente. Che motivo poteva avere un uomo per chiedere di visitare un collegio femminile, a parte la vana curiosità, o peggio? Istintivamente, avrebbe preferito rifiutare con fermezza. Tuttavia, aveva appena accettato un favore da lui, un grosso favore, doveva ammetterlo. Non dubitava che la sua carrozza fosse molto più comoda di quella presa in affitto, o che sarebbero state trattate con particolare gentilezza a ogni stazione di cambio. Inoltre, era amico di Susanna.
Insomma, era meglio togliersi il fastidio!
Non avrebbe mai pensato che la giornata potesse peggiorare ancora. Si era sbagliata.
«Certo. Vi accompagnerò io stessa» rispose lei in tono brusco, voltandosi verso la porta. Stava per aprirla, ma lui le girò intorno, avvolgendola per un attimo in un’accattivante e senza dubbio costosissima colonia maschile, aprì l’uscio e, con un sorriso, le fece cenno di precederlo.
Se non altro, pensò Claudia, le lezioni erano finite e le ragazze erano al sicuro in refettorio, a prendere il tè.
Ovviamente si sbagliava, come ricordò non appena aprì la porta dell’aula di disegno. Il saggio di fine anno non era lontano e, ogni giorno da un paio di settimane, fervevano prove e preparativi.
Alcune studentesse stavano lavorando sotto la direzione dell’insegnante d’arte, il signor Upton, sui fondali del palcoscenico. Si girarono tutte per vedere chi fosse entrato e sbarrarono gli occhi davanti al maestoso visitatore. Claudia fu costretta a presentare i due uomini, che si strinsero la mano. Poi il marchese si avvicinò ai fondali e pose alcune domandi intelligenti. Lasciò la stanza insieme a Claudia seguito dallo sguardo ammirato del maestro e da quello adorante delle ragazze.
Poi, nella sala da musica, incapparono nel coro che provava un madrigale sotto la supervisione della signorina Wilding. Stonarono paurosamente non appena Claudia aprì la porta, poi ridacchiarono vergognose quando l’insegnante arrossì desolata.
Claudia inarcò un sopracciglio, presentò le maestre al marchese e spiegò che la titolare quel giorno era indisposta, arrabbiandosi con se stessa, mentre ancora pronunciava quelle parole, per avere ritenuto necessaria una spiegazione.
«Un madrigale» commentò lui, sorridendo alle ragazze. «Può essere molto frustrante o molto soddisfacente, vero? Se si manca una nota, ci si ritrova persi senza possibilità di salvezza. Devo confessare che non sono mai riuscito a impadronirmi di quest’arte, a scuola. Durante una delle prime lezioni qualcuno mi suggerì di provare con la squadra di cricket… della quale facevo già parte, a dire la verità.»
Le ragazze risero, già più rilassate.
«Scommetto che c’è qualcosa nel vostro repertorio che sapete cantare alla perfezione. Potrei avere l’onore di ascoltarlo?» Rivolse un grande sorriso alla signorina Wilding.
«Il Cuckoo, signorina» suggerì Sylvia Hetheridge, accompagnata da un mormorio di approvazione del gruppo.
Lo cantarono a cinque voci senza una sola incertezza o stecca, mentre un piacevole coro di cu-cu echeggiava per la stanza a ogni ritornello.
Quando finirono, si voltarono all’unisono verso il marchese, come se fosse un’altezza reale in visita. Lord Attingsborough applaudì e sorrise.
«Brave!» esclamò. «La vostra abilità mi intimorisce, per non parlare della delicatezza delle vostre voci. Sono sempre più convinto di essere stato saggio a dedicarmi al cricket!»
Le ragazze risero seguendolo con sguardi adoranti quando lui uscì con Claudia.
Il signor Huckerby era nella sala da ballo, intento a insegnare una coreografia particolarmente complicata a un gruppo di ragazzine. Il marchese strinse la mano al maestro e sorrise alle allieve. Ne ammirò la prova e le incantò con il suo fascino. Uscì seguito dalle immancabili occhiate adoranti.
Quando Claudia gli mostrò la biblioteca e alcune delle aule vuote, lui le fece delle domande intelligenti e profonde. Non mostrò alcuna fretta mentre curiosava in ogni stanza o leggeva i titoli sulle coste dei libri.
«Ho visto che c’era un pianoforte nella sala da musica» disse, mentre erano diretti nell’aula di cucito «e anche altri strumenti. In particolare, ho notato un violino e un flauto. Offrite anche lezioni individuali di musica nella vostra scuola, signorina Martin?»
«Certo» rispose lei. «Offriamo tutto ciò che è necessario per fare delle nostre allieve delle perfette signorine, oltre che persone dotate di una solida preparazione scolastica.»
Fece scorrere lo sguardo per l’aula di cucito dalla soglia, senza entrarvi.
«Insegnate altro qui oltre a cucito e ricamo? Maglia, forse? Rammendo? Uncinetto?»
«Tutti e tre» rispose lei mentre il marchese chiudeva la porta, lasciandosi condurre verso il salone. Era stato una sala da ballo quando l’edificio era ancora una casa privata.
«Una stanza elegante» commentò lui, fermo nel mezzo del pavimento di legno lucido. Girò su se stesso e poi alzò lo sguardo sull’alto soffitto affrescato. «Per la verità, mi piace molto la vostra scuola, signorina Martin. Vi sono finestre e luce ovunque, un’atmosfera piacevole. Vi ringrazio per questa visita.»
Le rivolse uno dei suoi sorrisi più affascinanti e Claudia, che teneva ancora in mano sia la lettera di Susanna sia il suo biglietto da visita, si afferrò il polso con la mano libera e gli rivolse un’occhiata deliberatamente severa.
«La vostra approvazione mi lusinga» gli disse.
All’uomo si paralizzò il sorriso sul volto per un attimo, poi ridacchiò.
«Vi chiedo perdono. Vi ho fatto perdere fin troppo tempo.»
Indicò il portone e Claudia lo accompagnò all’ingresso, sentendosi quasi maleducata e arrabbiata con se stessa: aveva pronunciato l’ultima frase con ironia e il marchese l’aveva capito benissimo.
Prima che potessero raggiungere l’anticamera, furono costretti a fermarsi per alcuni istanti mentre le allieve più giovani uscivano ordinatamente dal refettorio dirette in biblioteca per completare compiti o lezioni, leggere o scrivere qualche lettera, oppure ricamare.
Tutte si girarono per guardare il magnifico visitatore, e il marchese di Attingsborough rispose con un sorriso sincero, facendole ridacchiare e arrossire mentre correvano via.
Il che provava, pensò Claudia, che persino le ragazzine di soli undici e dodici anni erano sensibili al fascino maschile. Gran brutto segno per il destino della metà femminile dell’umanità.
Il signor Keeble, con un’espressione feroce, aveva già in mano il cappello e il bastone del marchese ed era in piedi davanti al portone d’ingresso, quasi a sfidare l’ospite a prolungare ancora la visita.
«Allora, ci rivedremo tra due mattine da oggi, signorina Martin?» chiese il marchese, prendendo bastone da passeggio e cappello e girandosi verso di lei mentre il portiere apriva il battente, pronto a richiuderglielo dietro le spalle alla prima opportunità.
«Ci troverete pronte» confermò lei, rivolgendogli un rapido cenno con il capo.
Finalmente era andato via. Claudia non si sentiva affatto ben disposta verso di lui. Che cos’era successo? Quanto avrebbe desiderato tornare indietro di mezz’ora e rifiutare la sua offerta!
Non era possibile, e questo chiudeva il discorso.
Entrò nel suo studio e si guardò nel piccolo specchio che teneva dietro la porta e che usava assai di rado.
Oh buon Dio! I suoi capelli erano davvero appiattiti e spenti. Diverse ciocche erano sfuggite dal severo chignon sulla nuca. Aveva una macchiolina d’inchiostro sul naso, nonostante avesse cercato di pulirsela con un fazzoletto. Il colletto era storto con una punta lievemente arricciata. Se lo sistemò con una mano sola, e troppo in ritardo.
Orrido uomo! Non c’era da meravigliarsi che avesse riso di lei per tutto il tempo!
Poi si ricordò della lettera di Susanna e ruppe il sigillo. Joseph Fawcitt, marchese di Attingsborough era il figlio ed erede del duca di Anburey, lesse nel primo paragrafo… e fece una smorfia di dolore. Avrebbe offerto un passaggio a Londra a lei e alle ragazze, e Claudia non doveva esitare ad accettarlo. Era un gentiluomo cortese e affascinante, perfettamente affidabile.
Claudia inarcò le sopracciglia e serrò le labbra.
Il motivo principale della lettera di Susanna le divenne chiaro dopo poche righe. Una coppia di cari amici, i conti di Edgecombe, erano tornati dal Continente. Susanna e Peter avevano intenzione di organizzare una serata a casa loro per festeggiarli. Claudia doveva fermarsi per partecipare, e doveva trattenersi ancora più a lungo per prendere parte a qualche altro evento della Stagione. Se Eleanor Thompson si era offerta di badare alla scuola per una settimana, di sicuro poteva farlo per un’altra, fino alla fine della scuola.
Quell’invito la tentava. Frances era stata la prima delle sue insegnanti e amiche a sposarsi, con il conte di Edgecombe. Con l’incoraggiamento del marito, un uomo illuminato, era diventata un’apprezzata cantante d’opera, ammirata e ricercata in tutta Europa. Lei e il conte viaggiavano ogni anno per diversi mesi da una capitale all’altra, passando di impegno in impegno. Era passato un anno dall’ultima volta che Claudia l’aveva vista. Sarebbe stato meraviglioso rivedere lei e Susanna insieme e passare un po’ di tempo con loro. Tuttavia…
Aveva lasciato la porta dello studio aperta. Eleanor vi infilò la testa dopo aver bussato lievemente.
«Starò io in biblioteca con le ragazze questa sera, Claudia. Hai avuto una giornata pesante. Quel nobile visitatore non ti ha mangiata viva, vero? Tutta la scuola parla di lui.»
«È stata Susanna a mandarlo» spiegò Claudia. Poi continuò con una smorfia: «Si è offerto di dare un passaggio a me, a Flora e a Edna nella sua carrozza quando tornerà a Londra, dopodomani».
«Oh, cielo!» esclamò Eleanor, entrando nella stanza. «E io non l’ho visto! Spero che fosse alto, bruno e bello.»
«Tutte e tre le cose» confermò Claudia. «Ed è anche il figlio di un duca.»
«Basta così!» Eleanor alzò le mani in segno di resa. «Dev’essere il peggiore dei marrani! Anche se spero di riuscire a convincerti, un giorno o l’altro, che mio cognato, il duca di Bewcastle, non lo è affatto.»
«Hmm» bofonchiò Claudia, poi cambiò discorso.
Una volta aveva lavorato per il duca di Bewcastle, quando era stata, per un breve periodo, l’istitutrice di sua sorella, lady Freyja Bedwyn. Non si erano lasciati in buoni termini, per usare un eufemismo, e da allora lei aveva provato una decisa antipatia per lui e tutti i nobili. Anche se, per dire la verità, la sua antipatia verso i duchi non era cominciata con Bewcastle…
Compativa con tutto il cuore la sorella minore di Eleanor, che aveva sposato quell’uomo. La sventurata duchessa era una donna amabile, che in passato era stata a sua volta insegnante.
«Frances è tornata in Inghilterra» spiegò a Eleanor. «Canterà a un concerto organizzato da Susanna e da suo marito. Susanna vuole che io mi fermi a Londra. È un peccato che la scuola non sia ancora finita. Ma allora lo sarebbe anche la Stagione. Naturalmente io non ho alcun desiderio di muovermi nei circoli dell’alta società. La sola idea mi fa venire i brividi. Tuttavia, sarebbe stato bello rivedere Susanna e Frances insieme e passare un po’ di tempo con loro… Pazienza, capiterà un’altra occasione, magari in campagna.»
Eleanor schioccò la lingua con impazienza.
«Ma tu devi restare a Londra per più di pochi giorni, Claudia!» esclamò. «Ti ha invitata lady Whitleaf e io non ho fatto altro che incoraggiarti. Sono perfettamente in grado di gestire la scuola per qualche settimana. Farò io il discorso alla festa di fine anno. Se vorrai fermarti più a lungo, non farti problemi. Lila e io trascorreremo qui l’estate per prenderci cura delle allieve indigenti. Christine mi ha proposto di nuovo di portarle a Lindsey Hall per un paio di settimane, quando lei accompagnerà Wulfric a visitare le sue altre proprietà. Così potrò passare un po’ di tempo con mia madre.»
Christine e Wulfric erano la duchessa e il duca di Bewcastle. Lindsay Hall era la residenza principale di sua grazia nell’Hampshire. Quell’invito aveva sconcertato Claudia. Si era domandata se la duchessa avesse consultato il consorte. Tuttavia, loro e le ragazze più povere si erano già fermate a Lindsey Hall un anno prima, in occasione del matrimonio di Susanna, e il duca si trovava là all’epoca!
«Devi assolutamente accettare» stava insistendo Eleanor. «Anzi, devi promettermi che ti fermerai almeno due settimane. Altrimenti, mi offendi. Vorrebbe dire che non ti fidi di me.»
«Certo che mi fido di te» ribatté Claudia, sentendosi ancora incerta, ma adesso come poteva non prolungare il suo soggiorno? «Sarebbe piacevole, devo ammetterlo…»
«Certo che lo sarebbe» l’interruppe con decisione Eleanor. «Lo sarà. Allora siamo d’accordo. Adesso devo correre in biblioteca. Per come vanno le cose quest’oggi, non mi meraviglierei di trovare alcuni banchi fatti a pezzi se ritardassi ancora!»
Quando Eleanor si fu allontanata, Claudia si sedette dietro la scrivania e ripiegò la lettera di Susanna. Che giornata strana! Sembrava lunga almeno quarantott’ore.
Di cosa avrebbero parlato durante il lungo viaggio per Londra? Come avrebbe impedito a Flora di chiacchierare e a Edna di ridacchiare? Desiderò con tutto il cuore che il marchese di Attingsborough avesse almeno sessant’anni e l’aspetto di un rospo. Forse allora non sarebbe riuscito a intimidirla così.
Il solo pensare a quella parola la fece fremere di rabbia.
Intimidirla?
Lei?
Un semplice uomo?
Un marchese erede di un ducato?
Indignata, decise che non gli avrebbe mai dato quella soddisfazione, quasi che sua grazia avesse apertamente espresso il desiderio di vederla umiliarsi ai propri piedi.




This post's content is copyrighted by Mary Balogh and Arnoldo Mondadori Editore, has been translated and published with their expressed authorization.
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Commenti

@ Cris Grazie cara, sono

@ Cris

Grazie cara, sono felicissima per te.

@weirde

Mi spiace davvero, tu sua arrivata in ritardo, però in effeti eri già stata baciata dalla fortuna con la Schone.

@Platinum V

Putroppo la TB è conclusa... ma riferirò il tuo assieme a tutti gli altri commenti arrivati in ritardo.

Cavolo, il primo romance che

Cavolo, il primo romance che ho mai letto in vita mia (e in realtà non è che sia passato tanto tempo :-P ) è stato proprio il suo "Ladro di Sogni"!!!

V

Wow! The first romance I've ever read in my entire life (well, it has not passed so much time, yet :-P ) it is her "Thief of Dreams"!!!

V

Complimenti chiaro

Complimenti chiaro mattino.

Non preoccuparti Maet, non importa, sono già stata fortunata con Robin Schone.

Oddio, sono emozionata

Oddio, sono emozionata ...

non ho parole per esprimervi la mia felicità. Io non vinco mai nulla e questo è un cambiamento storico ^_^

Grazie mille Maet, grazie di cuore a te e a Mary.

Un bacio

Cris

And the winner is: E la

And the winner is:

E la vincitrice è:

CRIS/CHIAROMATTINO

Congratulations!

Complimenti!

@ weirde Mi spiace,

@ weirde

Mi spiace, purtroppo la Tb è terminata e l'estrazione del vincitore già affettuata.

Ok, non so se sono fuori

Ok, non so se sono fuori tempo o no, e mi spiace di non essere passata prima, ma ora mi leggerò bene bene tutta l'intervista, pechè Mary Balogh è uno dei miei miti. Il suo stile è semplicemente perfetto, come dosi di una torta di alta pasticceria, ogni ingradiente è pesato nel modo giusto, e il risultato è sempre gustoso.

Tra i suoi romanzi i miei preferiti sono: A precious Jewel, the famous heroine (lo adoro ogni tanto lo rileggo e rido sempre), Courting Julia, A summer to remember , Simply perfect.

@ Tiziana Tranquilla, ti

@ Tiziana

Tranquilla, ti capisco, anch'io avrei avuto almeno un'altra dozzina di domande da porle...

Grazie a te maet, scusa per

Grazie a te maet, scusa per il disturbo, è solo che mi sono fatta prendre la mano dall'entusiasmo di avere la Balogh tra noi!

@ Tiziana e Paola Ragazze,

@ Tiziana e Paola

Ragazze, Mary Balogh ha ccettato di essere nostra ospite per due giorni, da oggi probabilmente non passerà più a controllare il blog. Quindi tradurrò le vostre domande e gliele inoltrerò in privato.

Mary Balogh e i suoi romanzi

Mary Balogh e i suoi romanzi ci hanno tenuto compagnia e accompagnato con eleganza e garbo in epoche meravigliose, dove, alla fine, ciò che contava davvero era il cuore e la strada che decideva di seguire malgrado le apparenze e le convenzioni....

Ho una domanda sui personaggi che Lei crea, in particolar modo le sue protagoniste.

Come gli uomini sono donne "credibili", reali, con difetti e pregi ugualmente importanti come nella vita di tutti i giorni... visto che i suoi libri non si sviluppano sulla trama ma sui personaggi, come lei ci ha illustrato nell'intervista, è capitato che qualcuna delle sue "creature" le sfuggisse di mano prendendo una piega a cui Lei non aveva pensato o non voleva assolutamente assumessero? Qualche personaggio memorabile è nato così?

Grazie per la disponibilità che ci ha dimostrato e soprattutto per i libri che ci regala.

Paola.

premettendo che sono

premettendo che sono d'accordo con Mary Balogh sulla sua visione di concepire la lettura( riguardo la frase "La lettura doveva essere un' esperienza piacevole. Già nel mondo e nei media è piano di oscurità"), volevo farle una'ltra domanda(sperando di non scocciarla troppo):riguardo i suoi romanzi che ha citato tra i meno preferiti, come mai li considera così rispetto ad altro?Pensa che magari manca qualcosa alla storia o ai personaggi, magari si è accorta dopo molto tempo che avrebbe potuto sviluppare tutto in maniera diversa?

Tiziana

@naan lo so che c'era la

@naan

lo so che c'era la traduzione dell'intervista, ma poichè avevate commentato che era un piacere ascoltare la sua dizione me la sono fatta tradurre proprio per fargli fare esercizio anche nell'ascolto!

Ma a proposito dell'antologia di cui si parlava allora "it happened one night", avevo letto sul blog monddori che l'avrebbero pubblicata, si conoscono i tempi?

Grazie sempre per le traduzioni che fate x noi!

baci Marianna

Da Mary Balogh A Cris(#43):

Da Mary Balogh

A Cris(#43): Ma che bel commento quello della tua amica che paragonava i miei libri ai raggi del solo. Ne farò tesoro e rimarrà inciso nella mia memoria.

Ad Andreina(#49): Qualche anno fa stavo leggendo un libro di una delle mie autrici preferite. Era un romance quindi sapevo ci sarebbe stato un lieto fine, ma era così triste e doloroso che dovetti smettere prima di finirlo. Allora decisi che ciò che volevo era che i miei lettori si sentissero bene quando leggevano i miei libri, anche se i personaggi soffrivano per un po'. La lettura doveva essere un' esperienza piacevole. Già nel mondo e nei media è piano di oscurità. Va bene fuggire con una storia d'amore. So che alcuni lettori amano i miei libri più vecchi e tormentati. Alcuni però dicono che sono troppo dolorosi da leggere. Presumo dipenda dai gusti.

A Stefania (#51): Ho creato Wulfric ed i Bedwin in UN'ESTATE DA RICORDARE come una famiglia spocchiosa e fredda che doveva creare problemi all'eroina. Ma non appena li creai sfuggirono dalla pagina e cercarono di prendere il controllo. Dovetti fare diverse riscritture per farli rimanere al loro posto. Alla fine decisi che dovevano avere i loro libri. E dal momento che Wulfric era il più affascinante, il suo romanzo sarebbe venuto per ultimo!

Così no, non l'ho creato come un futuro eroe, ma non appena lo creai mi resi conto che lo sarebbe diventato!

Mary Balogh

To Cris (#43): What a lovely

To Cris (#43): What a lovely comment from your friend about my books being like rays of light. I shall treasure the memory of that.

To Andreina (#49): I was reading a book by a favorite author of mine a number of years ago. It was a romance and I knew it would have a happy ending, but it was so terribly dark and painful that I had to stop reading before finishing it. I decided then that I wanted readers to feel good when reading my books even if my characters have to suffer for a while. I wanted reading to be an enjoyable experience. There is too much darkness in the world of the news media. It is good to escape into a love story. Some readers, I know, love my older, darker books. Some tell me they are too painful to read. It is a matter of taste, I suppose.

To Stefania (#51): I created Wulfric, Duke of Bewcastle, and the Bedwyns in A SUMMER TO REMEMBER entirely as a haughty, cold family to give the heroine a hard time. But as soon as I created them, they leapt off the page at me and tried to take over. I had to do a lot of rewriting in the course of that book to keep them in their place. Finally I decided that I must give them all books of their own. And since Wulfric was the most fascinating, he was going to have to go last! So no, I didn't create him as a future hero, but I knew as soon as he was created that he was going to be one!

Mary Balogh

@ Stefania A. "The ideal

@ Stefania A.

"The ideal wife" è del 1991 ed è inedito in Italia per quanto ne so.

Magari un giorno lo pubblicheranno, almeno speriamo.

Translation comment#51

Translation comment#51 Stefania

Dear Mrs. Balogh I am one of your admirer and a devourer of your books.

I would like to ask you if the famous Wulfric was born as a minor character in A SUMMER TO REMEMBER and then became a protagonist or you already decided he should be the hero of a series?

I love the intertwining you created in the various series, making him appear and disappear.

Greetings and congratulation for all the beautiful books you wrote.

Cara signora Balogh sono una

Cara signora Balogh sono una sua ammiratrice ed una divoratrice dei suoi libri..

Volevo chiederle se Wulfric il famoso "Duca di ghiaccio", è nato come personaggio secondario in un'estate da ricordare e poi si è imposto o se aveva gia deciso di renderlo protagonista di una saga?

Mi piace molto l'intreccio che ha creato nelle varie serie facendolo spesso riapparire. In una risposta ha citato il libro "la moglie ideale" che suo figlio ha usato come bomboniera ma qui in Italia, chiedo anche l'aiuto delle amiche del sito, è stato pubblicato?

La saluto e mi congratulo per i bei libri che ha scritto.

Stefania A.

Translation comment#49

Translation comment#49 Andreina

Dear Mary here I am again!!!

Now I am fully recovered from the excitement.

You have been asked almost everything, but I'd like to know why do you believe your older books were too dark? To be honest, I really like them exactly for that reason, I lived 100% all the feelings and sensations of your characters, me being very empathic with them.

I did suffered with Anne from THE FIRST SNOWDROP as I did for Madeline and James in THE DEVIL'S WEB, one of my DIK.

I confess I did not like very much A PROMISE OF SPRING, maybe because she's older than him, I am not sure.

Just know I would recognize you and your writing style evreywhere, I do not need to see your name on the cover of the book!

I will always remain a faithful reader of yours!

I eagerly wait your future novels, here in Italy Mary Balogh is always and in any case most welcome

Cara Mary rieccomi!!! Adesso

Cara Mary rieccomi!!!

Adesso mi sono ripresa dall'emozione e, posso darti anche del tu? non ti spiace?

Ti hanno oramai praticamente chiesto di tutto ma io vorrei sapere

come mai pensi che i tuoi libri precedenti fossero un pò diciamo " tormentati", a me sinceramente piacciono molto anche per quel motivo, nel senso che vivo al 100 %tutte le emozioni, le sensazioni

dei tuoi personaggi, in questi casi mi sento molto empatica!

Ad esempio nel libro La prima neve (The First Snowdrop) ho sofferto con Anne , mentre nelle serie Web, ho seguito con emozione e ansia l'amore tra Madeline e James, e come ho detto prima The devil's web è uno dei miei dik!!!

Mentre confesso che l'unico che non mi è piaciuto tanto è Promessa di primavera (A Promise of Spring ), forse perchè lei era molto più grande di lui, non so!

comunque cara Mary credo ti faccia piacere sapere che se dovessi leggere un libro senza sapere che lo hai scritto tu , riconoscerei il tuo stile!

la mia fedeltà è incondizionata!!

Aspetto con piacere i tuoi futuri libri perchè in Italia Mary Balogh è la benvenuta sempre e comunque!

cara signora Balogh sono una

cara signora Balogh sono una sua accanita lettrice e in particolare

Sorry the previous one is

Sorry the previous one is the translation of comment#43 by Cris

What an emotion and what a

What an emotion and what a surprise, thank you Maet ^_^.

Dear Mary, in each and everyone of your books I found something enchanting: a scene, a sentence, a person. I call them this way, persons, because rarely characters have been introduced to readers with such deep humanity. Never perfect, but great inside and able to live, to mistake, to survive and to became better for those they love.

And in your novels there are no concessions, often love is not enough...

This looking for themselves of the characters, that proceeds with the plot, is what fascinates me the most in your works. For me, dear Mary, you are a role model.

Once, while talking with a girfriend of mine who is also a fan of yours, I asked her which was her favoutite among you books and she answered me: Does it make sense to choose among the rays of light? That sentence strongly impressed me.

I thank you for giving me the occasion to reflect on life, for gladdened me, for touching me and being with me in sad and happy times of my exsistence. Having you with me has been as pleasant as having a friend you can count on. When a novel becomes a friend of yours, who wrote it must be a special person indeed.

Thanks again

Translation comment #40

Translation comment #40 (Hatshepsut81)

I disappear for few weeks and when I come back who do I discover as a guest? MARY BALOGH! I adore Mary Balogh's books. For me she is the best.

I am perhaps one of the few people who didn't like SLIGHTLY DANGEROUS. I loved Wulf but his novel did not really get me involved.

I adored instead INDESCREET.

I admit I haven't read all of her books and cannot wait for the release of SIMPLY PERFECT.

Many compliments for your career.

Thanks

Translation comment #35 (Veronica)

Great interview, congratulations Maet!

I have really appreciated Mrs Balogh's answers. And I also appreciated her great thoughtfulness towards all readers.

Such thoughtfulness is not something which can be taken for granted, there are so many authors who apparently don’t care about readers...

So, I’m feeling quite embarassed while saying that Mrs. Balogh's novels are not among my favorites. I sincerely hope that she will not be offended by that.

I must admit, though, that I have read only two of them: "A Summer to remember" and "One night for Love". So my point of view of her work is very limited.

However I found these two novels a little too sad, so I wasn't able to feel really involved by them.

Apologies for my poor English.

Best regards and thanks,

Veronica

Da Mary Balogh Grazie a

Da Mary Balogh

Grazie a tutte per i bei commenti che avete lasciato mentre dormivo(vivo nella parte centrale del Canada, indietro a voi di otto ore)

A Lucy(#28): Ho scritto SFIDA ALL'AMORE molto tempo fa. Non ricordo che cosa mi avesse ispirato. Ma ho sempre fortemente desiderato provare qualcosa di diverso, così decisi di provare con quei personaggi. Nonostante qualcuno lo apprezzi, so che non è tra i favoriti dei lettori e nemmeno tra i miei.

A Dany C.(#30): anche NELLA TELA DORATA è stato scritto parecchio tempo fa. Mi piace ancora la trilogia Web, ma quando li rileggo a 15 anni di distanza da quando li ho scritti, li trovo molto oscuri, soprattuto NELLA TELA DORATA. Mi piace ancora immergermi profondamente nei miei personaggi e portare alla luce il loro dolore per guarirlo, ma ora amo anche includere molta luce e molta gioia.

A mrstll (#32): Certo, quando scrivo i libri di una serie questo sono ovviamente pieni di personaggi minori. Tuttavia, in ciascun libro cerco di mantenere l'attenzione focalizzata sulla coppia protagonista e sulla loro storia d'amore. In passato ero solita includere sottotrame e storie d'amore secondarie alla trama principale, soffermandomici parecchio tra l'altro. Ora mi concentro di più sulla coppia principale. Per buona parte del libro uso il punto di vista dell'eroe e dell'eroina e vedo la storia attravero i loro occhi.

Perché le serie sono così popolari?

Penso che sia per i lettori che per gli scrittori spesso i personaggi diventano vere e proprie persone. Eì bello sapere che alla fine del romanzo non spariranno per sempre ma riappariranno in un altro libro.

A Lory (#34): Nei mei libri le donne sono più forti e coraggiose degli uomini? Forse, anche se non me ne ro accorta. So cha amo scrivere personaggi femminili forti. Allo stesso tempo però voglio che siano storicamente credibili, e nell'epoca della Reggenza le donne non avevano molto potere. E' una sfida che mi dà soddisfazione. E' molto più facile creare uomini forti e coraggiosi.

A Laura(#36): I miei personaggi sono pura finzione. Provengono dalla mia immaginazione. Tuttavia ho sempre osservato la gente durante tutta la mia vita. La mia comprensione di ciò che rende le persone quello che sono mi aiuta a creare i personaggi. Voglio che i miei personaggi assomiglino il più possibile a persone reali, così disegno su ciò che so sulle persone vere.

Dubito che creerò mai un personaggio Italiano o che ambienterò mai una storia in Italia.

Non ho sufficiente conoscenza del vostro Pase e della vostra gente per farlo. E qualche visita in più non servirebbe. Conosco perfettamente gli Inglesi perchè anch'io lo sono. Sono quindi in grado di creare personaggi Inglesi convincenti.

Mary Balogh

Un’emozione e una sorpresa,

Un’emozione e una sorpresa, grazie Maet ^_^

Cara Mary, in ogni suo romanzo ho trovato qualcosa di incantevole, una scena, una frase, una persona. Le chiamo così, persone, perché raramente i personaggi sono presentati al lettore con tanta umanità. Mai perfetti, ma grandi e capaci di vivere, sbagliare, sopravvivere e migliorare per coloro che amano.

E nei suoi romanzi non ci sono concessioni, speso l’amore non basta …

Questa ricerca di se stessi che procede con la storia, con la trama, è ciò che più mi affascina del suo lavoro. Per me, cara Mary, lei è un modello da tenere sempre presente.

Una volta un’amica con la quale condivido la passione per i suoi romanzi, cara Mary, rispondendo alla mia domanda che le chiedeva qual’era il romanzo di Mary Balogh che preferiva, mi rispose: Ha senso scegliere tra i raggi di sole? Quella frase mi è rimasta impressa. No, non ha senso.

La ringrazio per avermi dato modo di riflettere sulla vita, di avermi allietato, commosso e accompagnato in molti momenti della mia esistenza, lieti e cupi. Averla con me è stato bello, è stato come avere un’amica alla quale rivolgersi. Quando un libro diventa un’ amico, chi lo ha scritto è sicuramente una persona speciale.

Grazie ancora

Cris

Thank you everyone for your

Thank you everyone for your lovely comments while I slept (I live in the middle of Canada, eight hours behind you in Italy).

To Lucy (#28): I wrote A GIFT OF DAISIES a long time ago. I can no longer remember how I got the idea for it. But I have always been willing and eager to try something different, and those were characters I decided to try. I know it is not a reader favorite, though there are readers who like it. It is not a favorite of mine either.

To Dany (#30): DEVIL'S WEB was also written a long time ago. I still like the WEB books, but when I reread them 15 years after writing them, I found them very dark, especially DEVIL'S WEB. I still like to delve deep into characters and bring out all their pain before healing its cause, but I like to include a lot of light and joy as well.

To mrstll (#32): Yes, when I write books in a series, they are, of course, filled with minor characters. However, in any particular book I try to keep the main focus on the particular couple whose love story this is. I used to include sub-plots in my books, that is, secondary love stories, and I used to spend quite a bit of time on those. Now I stay with the main couple far more. For most of the book I stay within the point of view of the hero or the heroine--that is, I see the story through their eyes.

Why are series so popular? I think that for readers (and writers!) characters often become like real people. It is good to know that at the end of the book they are not gone forever but will reappear in another book.

To Lory (#34): Are women stronger and more courageous than men in my books? Perhaps though I have not noticed it myself. I know that I like to write strong female characters. At the same time, though, I want them to be historically accurate, and women did not have much power in the Regency era. It is a challenge that I enjoy. It is far easier to create strong, courageous men.

To Laura (#36): My characters are purely fictitious. They come from my imagination. However, I have been observing real people all my life. My understanding of what makes people who they are helps me create characters. My observations of how people speak and behave and look also help me. I want my characters to seem like real people, and so I draw on what I know of real people.

I don't think I will ever create a character who is Italian or set a book in Italy. I do not have enough knowledge of your country and people to do it well. And a few visits would not help. I know the British soul-deep because I am British. I can create convincing British characters.

Mary Balogh

Translation comment#

Translation comment# Hatshepsut81

I disappear for few weeks and when I come back who do I discover as a guest? MARY BALOGH! I adore Mary Balogh's books. Fo me she is the best.

I am perhaps one of the few people who didn't like SLIGHTLY DANGEROUS. I loved Wulf but his novel did not really get me involved.

I adored instead INDESCREET.

I admit I haven't read all of her books and cannot wait for the release of SIMPLY PERFECT.

Many compliments for your career.

Thanks

Scompaio per qualche

Scompaio per qualche settimana e chi trovo? MARY BALOGH. °_° Io adoro i libri di Mary Balogh. Per me rappresenta il massimo.

Sono forse una delle pochissime persone a cui non é piaciuto molto il romanzo Il duca di ghiaccio. Ho amato Wulf ma il romanzo a lui dedicato non mi ha coinvolto particolarmente. Invece uno dei libri che ho adorato é Indiscreto.

Confesso che non li ho letti tutti ma intanto non vedo l'ora che esca Semplicemente Perfetto.

Complimenti per la sua carriera.

Grazie ^_^

translation comment #33

translation comment #33 (Arianna)

Good morning mrs. Balogh, my compliments for your novels, and also for this wonderful interview which allows us to know you better. I have been eagerly waiting for the release of this last novel in a series I'm so deeply fond of. Reading it will be a bit like "coming back home" - this is the feeling I always have when I meet once again the characters from previous novels. I feel like I had always known Wulf, Ranulf and all their siblings, and I'm curious to see how the story of Claudia and the marquess will evolve. I'll be happy to read your new series, all your earlier ones are among my keepers, I have spent so many pleasant hours thanks to them, daydreaming while the characters' stories had me totally enthralled. All my heartfelt wishes of all the best for your career, and thanks a lot for your kindness. Arianna

Thanks to all of you girls for giving us the possibility to meet our favorite authors.

translation comment #36 (Laura)

WOW! my favorite author! Mary, I have read all your books but few of the earlier ones wich are nearly impossible to get. I loved them all, in all of them I have found real characters I could identify myself in, so that reading their stories has always been a deeply emotional experience for me.

My fav is "Il sogno di Belle" ( Christmas belle ), even if the one I re-read more often is "Il duca di ghiaccio" ( Slightly dangerous ), it's always cheering me up! And I'm also deeply fond of "Passione proibita" ( Longing ), since it allowed me to discover Wales and its traditions, the language, the music.This is a clear demonstration that romance novels too can lead you to new discoveries!

Also Devil's web, Secrets of the heart, Silent Melody, A summer to remember, Slightly married are among my DIKs.

Some of the questions I'd have asked you have already been asked by other readers, so I have just these ones left:

- are your characters and stories just a product of your creativity, or are they inspired to real people and facts?

- have you ever thought of using Italian charatcers or an Italian setting for any of your books?

Thanks for all the pleasant moments I have spent thanks to your stories, keep going!

Laura

Translation commet#32 mrstll

Translation commet#32 mrstll

First of all many compliments, of course, to Mary Balogh for her long career and her long list of novels always appreciated. I must say my favourite one is MORE THAN A MISTRESS, a DIK for me.

Reading you interview I see you say you now concentrate more on the heroand heroine and less on minor characters: don't you think this is a contradiction, considering that in the last decade most of the novels are part of pretty long series, where members of the fmily and friends appear several times? The choice of writing in series was yours or "pushed" bt the publishing house? And why do you think, this trend is lately becoming so important for the market?

Thank you so much for your kindness, I will certainly read your

new book coming out next month in Italy.

Translation comment#34 Lory

Wonderful, Mary Balogh!! What a fantastic surprise!

First of all compliment for your magnificient books, I often re-read them, for they are so beautiful" My all time favourite is DANCING WITH CLARA, so sweet and moving. Everyone prior me asked you many questions, I just wanted to ask to Mrs Balogh: I

have the impression in your books women are stronger and more coriaceous than men. What do you think about it?

Thanks and many compliments again.

translation comment #28

translation comment #28 (Lucy)

WOW!!! Mary Balogh!!! What can I say beside that she's my favorite author? I have read almost all Mary 's books which have been tranlsated in Italy so far, unfortunately my poor Englishdopes not allow me to read her novels in their original version... All of them are beautiful, some more than others, like "Il duca di ghiaccio" ( Slightly dangerous ), "Il celebre libertino" ( The notorious rake ), "Perfido intrigo" (Secrets of the heart) , "Indimenticabile" (One night for love), "Signora del suo cuore" ( More than a mistress )..."Sfida all'amore" ( A gift of daisies ) is the only one I didn't like at all. So here's the question I'd like to ask Mrs. Balogh: "How was this book born?" Perhaps this way my curiosity about the only average book in all Mary Balogh's stories will be satisfied...

E quello che voglio dirle, di cuore è: "Grazie, grazie per i piacevoli momenti che ci regala la lettura dei suoi libri, grazie di scriverli".

Lucy (Lucy-one)

translation comment #30 (Dany C.)

Hello, I'm so happy tor ead this interview about Mary Balogh which is my favorite of all romance authors ! I loved all her novels, some of them are among my DIKs ( Secrets of the heart - Devil's web - Silent Melody - More than a mistress - The golden rose in the Valentine's anthology ), but I have enjoyed all of them, even some of the less popular ones such as A gift of daisies... I'd like to ask Mrs Balogh a question about "Devil's web", she includes it in the list of the books she loves the least...how is that? Which flaws does she see in it? I have to admit this unsettles me a bit, since I adore this book, as much as I adore all the Web trilogy thanks to this thin thread which links the three books, that is the dramatic and touching lovestory between Madeline e James. How much I loved that book, I have been waiting eight months for its Italian release, I couldn't wait to read it ! Thanks you so much for this Mary, thanks for all the emotions you already gave me and for those you are going to give me in future with your stories. Eagerly waiting for the release of your new series in Italy, Dany C.

WOW!!!!!!!!!!!!!! La mia

WOW!!!!!!!!!!!!!! La mia scrittrice preferita!!!!!!

Ho letto quasi tutti i suoi libri (mi mancano solo quelli brevi pubblicati da Intimità e dal Club della donna, che sono praticamente introvabili) e mi sono piaciuti tutti, in tutti i libri ho trovato personaggi veri in cui riuscivo ad immedesimarmi e la lettura mi ha sempre coinvolto anche dal punto di vista emotivo.

Il mio libro preferito è Il sogno di Belle, anche se quello che rileggo più spesso è Il duca di ghiaccio, che mi mette di buonumore! E poi c'è un altro libro a cui sono molto affezionata, Passione proibita, perché mi ha fatto scoprire il Galles e le sue tradizioni, dalla lingua ai cori maschili. A dimostrazione del fatto che anche un romanzo rosa può portare a nuove scoperte!

Altri miei DIK sono Le trame del destino, Perfido intrigo, La melodia del cuore, Un'estate da ricordare, Sposa a metà.

Alcune delle domande che avrei voluto farle sono già state fatte, quindi mi restano queste:

- i personaggi e le vicende che crea sono solo frutto della fantasia o trae ispirazione da persone e fatti veri?

- ha mai pensato di inserire personaggi italiani o di ambientare un romanzo in Italia?

Grazie per tutti i bei momenti che mi ha fatto passare con i suoi libri, continui così!

Laura

Che bella intervista,

Che bella intervista, complimenti maet.

Mi piacciono molto le risposte della signora Balogh. E soprattutto mi piace il "valore" che da hai suoi lettori, mettendosi a disposizione nel suo blog. Può sembrare scontato ma non è così, ci sono autrici che non ci tengono e non fanno nulla per incoraggiare questo rapporto.

Detto questo mi dispiace ammettere (e qui direi di essere una delle poche!) che i romanzi della signora Balogh non rientrano tra i miei preferiti e mi auguro che questo non la offenda. Ammetto anche di averne letti solo due: "Un estate da ricordare" e "Indimenticabile" per cui il mio punto di vista è alquanto limitato.

Tuttavia trovo i suoi romanzi un po’ troppo malinconici e nessuno dei due è riuscito a coinvolgermi particolarmente.

Concludo scusandomi per il mio inglese imperfetto.

Cordiali saluti e grazie

Veronica

What a great interview, congratulations maet.

I like very much the Mrs Balogh answers. And I also like the care with readers inside his blog.

This care is not obvious, there are many authors who don’t care about keep this relationship.

So, I’m sorry to to say that the novels of Mrs. Balogh are not among my favourites, and I hope that she will not be offended.

I also admit to having read only two: " A Summer to remember" and " One night for Love". So my point of view is limited.

However I find his novels a little too melancholy, and neither keep me involved.

I am sorry for my imperfect English.

Best regards and thanks

Veronica

Che meraviglia, Mary Balogh

Che meraviglia, Mary Balogh !!! è davvero una bellissima sorpresa !

prima di tutto complimenti per i suoi libri stupendi, spesso li riprendo in mano e li rileggo tanto sono belli ! ma il mio preferito in assoluto è Ballando con Clara, è così dolce e troppo commovente !

Hanno già fatto tante domande, vorrei solo chiedere ancora una cosa alla signora Balogh, io ho l'impressione che nei suoi romanzi molto spesso le donne siano più forti e più coriacee degli uomini... lei cosa ne pensa?

grazie e ancora tanti complimenti!

Lory

Salve Signora

Salve Signora Balogh,complimenti per i suoi scritti,molto belli e intensi e bellisssima anche questa intervista,ci permette di conoscerla meglio.Aspettavo l'uscita di quest'ultimo romanzo che appartiene ad una serie a cui sono molto affezzionata,leggerlo sarà un pò come"tornare a casa",ritrovare i personaggi delle storie precedenti a me fa quest'effetto.Wulf,Ranulf e tutti i fratelli mi sembra di conoscerli da sempre,e sono curiosa di vedere come si evolve la storia tra Claudia e il marchese.Leggerò con piacere anche la nuova serie,le precedenti le ho tutte conservate,con loro ho trascorso momenti piacevoli,sognando e appassionandomi alle storie dei protagonisti.Le auguro che la sua carriera le possa regalare ancora tante tante soddisfazioni,grazie per la sua disponibilità.Arianna Un grazie anche per le ragazze che ci danno la possibilità con queste interviste di farci sentire vicine alle nostre autrici.Arianna

Innanzitutti complimenti

Innanzitutti complimenti (ovviamente) a Mary Balogh per la sua lunga carriera e lunga serie di romanzi sempre tra i più apprezzati. Devo dire che il mio preferito è Signora del suo cuore (More than a mistress), un mio DIK.

Leggendo l'intervista vedo che lei dice che nei romanzi recenti si concentra più sulle storie dei protagonisti e meno sui comprimari: non lo trova in contraddizione col fatto che nell'ultimo decennio i romanzi fanno sempre parte di serie piuttosto lunghe, in cui compaiono più volte membri della stessa famiglia o amici? e la scelta di scrivere romanzi che fanno parte di una serie è stata sua o "spinta" dall'editore? quale pensa sia il motivo che negli ultimi anni ha fatto moltiplicare questa tendenza?

Ringrazio per la disponibilità, e non mancherò di leggere questo nuovo romanzo che uscirà il mese prossimo in Italia

Thank you Mary for being with

Thank you Mary for being with us these days, it's a honor for us to guest such a famous and loved author.

I found the interview very interesting, and even if I can't say I read many of your books, I do have some of them among my keepers, slightly married, indiscreet, the secret pearl, the notorious rake, more than a mistress, a summer to remember, heartless.

I like the way you write, the way you succeed in making a touching moment just with few words... and some scenes, the atmosphere in them, are truly unforgettable; sometimes thought I don't like too much to find similar plots and situations used in different novels and sometimes I would prefer the heroine and the hero would talk to each other a little bit more.

I must say I haven't read yet any of your recent series, I guess I will find more dialogues in them, as you said in your interview.

You also said your newer books are less dark than the earlier ones, and I wondered why you chose to write so painful plots and what led you to change in lighter ones.

Thank you again, and many compliments for your beautiful career.

****

Grazie a Mary Balogh per essere con noi in questi giorni, per noi è un onore ospitare un'autrice così famosa e amata.

Ho trovato l'intervista molto interessante, e anche se non posso dire di aver letto molti dei suoi libri, tra i miei keepers ci sono effettivamente alcuni di essi, sposa a metà, indiscreto, perfido intrigo, il celebre libertino, signora del suo cuore, un'estate da ricordare, senza cuore.

Mi piace il modo in cui scrive, come riesce a creare un momento toccante con poche parole... alcune scene, la loro atmosfera, sono veramente indimenticabili; a volte tuttavia non mi piace molto trovare trame e situazioni troppo simili in libri diversi e qualche volta preferirei che l'eroe e l'eroina parlassero tra loro un poco di più.

Devo dire che non ho ancora letto nessuna delle sue serie più recenti, immagino che vi troverò molti più dialoghi, da quello che ha detto nell'intervista.

Ha detto anche che i suoi romanzi più recenti sono meno drammatici di quelli più vecchi, e mi chiedevo perchè avesse scelto di scrivere delle trame così dolorose all'inizio e cosa l'ha portata a cambiare.

Grazie ancora, e tanti complimenti per la sua bellissima carriera.

Buonasera!Sono felicissima di

Buonasera!Sono felicissima di trovare questa intervista a Mary Balogh che è la mia autrice preferita in assoluto!Posso dire che ho amato tutti i suoi libri,alcuni sono miei dik(perfido intrigo-le trame del destino-la melodia del cuore-signora del suo cuore-la rosa dorata-racconto dell'antologia di S.valentino),ma in generale posso dire di averli apprezzati tutti,anche quelli meno gettonati tipo sfida all'amore...ecco la domanda che vorrei farle è proprio a proposito di "devil's web"..la signora Balogh lo annovera tra quelli meno amati...come mai?Che difetti riscontra ora in questo libro?Devo dirle che questo un po' mi spiace perchè io lo adoro...come ho adorato tutta la trilogia web, proprio per questo filo sottile che ha unito i tre libri, dato dalla storia d'amore drammatica,ma molto profonda tra Madeline e James...quanto ho amato quel libro...ho aspettato 8 mesi che uscisse in Italia...non stavo più nella pelle dalla voglia di leggerlo...per questo la ringrazio...per avermi dato delle emozioni indimenticabili...e so che continuerà a farlo...aspetto ansiosamente l'uscita della sua nuova serie in Italia...Dany C.

Ops, mi scuso, ho dimenticato

Ops, mi scuso, ho dimenticato di firmare il commento n.28!

Lucy (Lucy-one)

WOW!!! Mary Balogh!!! Cosa

WOW!!! Mary Balogh!!! Cosa posso dire, se non che è la mia autrice preferita? Ho quasi tutti i suoi libri tradotti in italiano (mi mancano solo quelli, pochi credo, delle collana "Intimità" e "Club della donna), purtroppo il mio pessimo inglese non mi permette di leggere in originale...Sono tutti belli, qualcuno più degli altri, "Il duca di ghiaccio", "Il celebre libertino", "Perfido intrigo", "Indimenticabile", "Signora del suo cuore"...Uno solo è, per me, decisamente bruttino: "Sfida all'amore". Ecco, questo vorrei chiedere alla signora Balogh: "Come mai questo libro? Come è nato?" Chissà che la mia curisità sull'unico brutto libro della signora Balogh non venga finalmente soddisfatta...

E quello che voglio dirle, di cuore è: "Grazie, grazie per i piacevoli momenti che ci regala la lettura dei suoi libri, grazie di scriverli".

translation of comment # 25 (

translation of comment # 25 ( Cristina )

I have to admit, I'm feeling deeply touched.

Few writers can get me involved in their stories like Mary Balogh does. In all of her books she succeeds in making me falling a bit in love with all her characters, even the evil ones.

Since Slightly dangerous on I have read all the novels as soon as they have been released, and I keep on looking for her earlier works.

Even if her full length novels are great, my favorite among Mary's books is a Valentine collection of short stories. All of them are beautiful, imho only a superb author like Mary can create a believable, intense love story in just a handful of pages.

While waiting for the new series I cannot wait reading Simply perfect and I'm so happy with this new cover style.

Cristina

Da Mary Balogh A Susa e

Da Mary Balogh

A Susa e Roberta(#20 e 21): Mi è piaciuto scrivere qualche libro ambientato nell'età georgiana. Benchè sia temporalmente vicino alla Reggenza, in realtà come epoca è piuttosto differente. Potrei prima o poi pensare di scrivere un'altra storia lì ambientata. Ma non credo che deciderò mai di ambientarne una in nessuna altra epoca. Amo al Reggenza e la conosco approfonditamente. Di sicuro non scriverò nemmeno un contemporaneo. Non ho la "voce" adatta per farlo.

Mary Balogh

Confesso che sono emozionata.

Confesso che sono emozionata.

Poche altre scrittrici riescono coinvolgermi come Mary Balogh. In ogni suo libro riesce a farmi un poco innamorare dei suoi personaggi, persino dei cattivi.

Da Il duca di ghiaccio in poi ho letto tutti quelli pubblicati, e sono alla continua ricerca di quelli più datati.

Senza nulla togliere alle edizioni più grosse, però, il mio libro preferito è una raccolta di racconti (stampati per San Valentino). Sono tutti stupendi e, secondo me, solo una grande scrittrice riesce a narrare una storia d'amore credibile e intensa in una manciata di pagine.

In attesa della nuova serie non vedo l'ora di leggere Simply perfect e sono molto felice di questa nuova veste grafica.

Cristina

To Susa and Roberta (#20 and

To Susa and Roberta (#20 and 22): I loved writing a few books in the Georgian era. It is quite different from the Regency though it was quite close historically. I may at some time consider writing another story set there. I don't expect to set a book in any other era, though. I love the Regency, and I know a lot about it. I certainly won't be writing any contemporary stories. I don't have the "voice" for them.

Mary Balogh

Da Mary Balogh A Georgette

Da Mary Balogh

A Georgette (#12): Sono stata io a suggerire che i primi tre volumi della serie Huxtable uscissero uno dopo l'altro in formato economico. E' sempre una buona cosa suscitare l'interesse del lettore per una serie ed io ero pronta a lavorare duramente affinchè i libri fossero pronti in tempo. Mi sono un po' agitata però quando la Bantam/Dell ha deciso di pubblicare il quarto volume in edizione rilegata subito dopo i primi tre! Mi ci sono voluti due anni di duro lavoro per scrivere tutti e quattro i libri. Ho concepito la pentalogia come un'unicum nel senso che ho creato le tre sorelle, il fratello ed il secondo cugino come gli eroi e le eroine dei cinque libri e ciascuno compare in tutti e cinque i libri. Ma non avevo pianificato le storie individuali fin quando non le ho scritte.

Io sono Inglese. Ma ho vissuto in Canada per più di 40 anni ed il mio editore è Americano. Così io sono un po' un ibrido. Direi che le autrici inglesi ci tengono a che tanto le trame che i personaggi siano confacenti al periodo storico. Cerco di fare in modo che i miei personaggi non dicano o facciano nulla che la gente dell'epoca della Reggenza non facesse o dicesse. Alcune scrittirci americane sono più "rilassate" al riguardo e preferiscono che i loro protagonisti si comportino come fossero americani del 21 secolo. In questa maniera sono più vicini alla sensibilità del lettore moderno ma meno alla verità storica. Tuttavia questa è una generalizzazione, che non vale per tutte le autrici britanniche ed americane.

A Tiziana (#13): Chiedermi quale sia il mio personaggio preferito è come chiedermi chi sia il mio figlio preferito!

Comunque presumo che il mio preferito tra i Bedwin sia Wulfric, duca di Bewcastle. Mi sono innamorata di lui non appena lo creai in UN'ESTATE DA RICORDARE ed ho continuato a costruire il suo personaggio per tutti i primi cinque libri della serie Bedwin. Quando sono arrivata al suo, non vedevo l'ora di scoprire come fosse, tanto quanto i miei lettori!

Il mio preferito in assoluto? Oltre a Wulfric, amo molto Kit Butler di UN'ESTATE DA RICORDARE, Sydman Butler di SEMPLICEMENTE AMORE e Constantine Huxtable di A SECRET AFFAIR (prima intitolato provvisoriamente TAMING THE DEVIL ed ancora non pubblicato). Ma non sono obbiettiva, in fondo li ho creati tutti io.

A Lisa (#17): la RWA è una grande organizzazione di scrittori, prevalentemente americani. Ci sono premi annuali sia per lavori pubblicati che per inediti. Una volta ne ero membro. Un anno avevo ben tre titoli in finale, due in una categoria ed uno in un'altra. I finalisti debbono spedire più copie di ciascun libro entro una certa data. Le Poste spedirono i miei all'indirizzo sbagliato che quindi arrivarono poi a quello giusto con un giorno di ritardo. Ed i miei romanzi vennero squalificati! Ho abbandonato la RWA allora e non lo rimpiango. Per cpstruire una carriera ciò che veramente conta sono le vendita ed il piazzamento nella lista dei best seller. I premi sono piacevoli, ma il giuorno dopo la cerimonia nessuno ricorda chi ha vinto cosa se non i vincitori! Io lo so bene, ne ho vinti parecchi.

Mary Balogh

#Translation of my post nr.

#Translation of my post nr. 21

A sincere thanks to Mrs Balogh, for this interview. And I'd like to say you that since some years you are one of my favourite authors. I guess I've read about 30 of your books that have been translated in Italian, and recently I'm reading them in original, for not having to wait long translation times (for instance in these days I'm reading Huxtable series' book dedicated to Margaret - wow, now it's her time to make a life for herself!).

One of the reason I love your books is that your characters are always "real" people, they aren't stereotypes of the genre. Very often they are heroes and heroines with a lot of character, and sometimes they have had a difficult life, and they didn't always behave in the right way.

And so your stories, although fictionous, could seem very real, they don't appear like adult tales, but like plausible stories.

Even for this reason I don't think that the question of the interviewer, about the "big misunderstanding" narrative expedient applies to your romances (I never had this impression, in your case).

Well, I don't know what I may specifically ask you, a part from the request to keep on writing in this way.

Oh, yes, a little curiosity: do you think you will always set your romances mainly during Regency, with some excursion in Georgian era, or maybe in the future there is the possibility to try different times, or even contemporary?

Thank you for your kind availability, Mary, and a loving greeting.

Roberta

Un sincero grazie, Mrs.

Un sincero grazie, Mrs. Balogh, per questa intervista. E vorrei dirle che da diversi anni lei è una delle mie autrici preferite. Penso di aver letto almeno una trentina dei suoi libri che sono stati tradotti in italiano, e ultimamente li sto leggendo direttamente in inglese per non dover attendere i lunghi tempi della traduzione (ad esempio proprio in questi giorni sto leggendo il libro della serie Huxtable dedicato a Margaret - evviva, è arrivato il suo turno di farsi finalmente una vita!).

Una delle ragioni per cui adoro i suoi libri è che i suoi personaggi sono sempre delle persone "vere", non cadono quasi mai negli stereotipi del genere. Si tratta spesso di eroi e di eroine pieni di carattere, che a volte hanno dovuto subire le difficoltà della vita, e non hanno sempre fatto la cosa giusta.

E di conseguenza le storie narrate, seppur inventate, potrebbero benissimo apparire come reali, non appaiono come delle "favole per adulti", ma come delle storie plausibili.

Anche per questo non penso che la domanda fatta dall'intervistatrice, a proposito dell'espediente narrativo del "big misunderstanding", sia da applicare ai suoi romanzi (io non ho mai avuto questa impressione, nel suo caso).

Beh, non so cosa domandarle di specifico, se non di continuare a scrivere sempre in questo modo.

Ah sì, una domandina: pensa di continuare ad ambientare i suoi romanzi principalmente in epoca Regency, con qualche incursione nel Settecento, oppure in futuro c'è la possibilità che provi a cimentarsi anche con altre epoche, o addirittura con il contemporaneo?

Grazie per la sua disponibilità, Mary, e un affettuoso saluto.

Roberta

Translation comment#18

Translation comment#18 Susa

Thank you ladies for this wonderful gift, Mary Balogh is one of my favourite authors!

Mrs Balogh,

thank you for all the fantastic books you wrote. I particularly loved INDESCREET,HEARTLESS,UNFORGIVEN AND SILENT MELODY, soIi would like to know if you are going to set again one of your novels in the Georgian times.

Thanks

To Georgette (#12): It was my

To Georgette (#12): It was my suggestion that the first three books of the Huxtable series be brought out one after another in paperback. It is always a good way to arouse reader interest in a series, and I was prepared to put in the hard work of getting the books ready in time. It was a little hectic, though, when Bantam/Dell decided to bring out Book 4 in hardcover right after the other three! It took me two years of hard writing to get the four books written. I conceived the whole quintet as a whole in the sense that I created the three sisters, a brother, and a second cousin as the heroes and heroines of the five books and included them all in all the books. I didn't plan the individual stories, though, until I started to write them.

I am British. But I have lived in Canada for longer than 40 years. And my publisher is American. So I am a bit of a hybrid. On the whole, I would say, British writers like to keep their plots and characters as true to the historical time as possible. I try not let my characters say or do anything that real Regency people would not say or do. Some American writers are a little more relaxed on this and prefer to have their heroes and heroines behave more as 21st century Americans would behave. This makes them more sympathetic to modern readers but less true to history. This is only a generalization, however, and not true of all British or American writers.

To Tiziana (#13): Asking me who my favorite characters are is a little like asking me who my favorite children are! However, of the Bedwyns, I suppose I am most attached to Wulfric, Duke of Bewcastle. I fell in love with him as soon as I created him in A SUMMER TO REMEMBER and kept building his character through the first 5 Bedwyn books. By the time I got to writing his book, I was as eager as readers to discover just who he was and who his true love would be!

My favorite hero of all? I am particularly fond of Wulfric, Kit Butler (A SUMMER TO REMEMBER), Sydman Butler (SIMPLY LOVE) Constantine Huxtable (A SECRET AFFAIR, not yet published). But I am partial to all my heroes as I create them.

To Lisa (#17): RWA (Romance Writers of America) is a huge organization of writers, mostly in the U.S. There are annual awards for both published and unpublished writers. I used to belong. One year I had three books in the finals, two in one category and one in another. Finalists had to send more copies of the book by a certain date. The Post Offie sent my books off to the wrong place, and they arrived in the right place one day late. They were disqualified! I withdrew my membership. I really haven't missed it. It is sales and placement on bestseller lists that are important to building a career. Awards are pleasant, but by the day after the awards ceremony no one can remember who won except the winner herself! I know--I have won numerous awards.

Mary Balogh

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