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MARY BALOGH: SEMPLICEMENTE PERFETTA
MARY BALOGH: A SIMPLY PERFECT AUTHOR
Mary Balogh is one of the most famous and beloved romance writer, with seven millions copies of her books sold, and many of her titles (almost one hundred those published) in the New York bestselling list. Born and grown up in Wales she later went to Canada to work and there she met her fate: her husband Robert, a first career as a teacher and a second one as a writer.
If you wish to know her better please visit her website:
www.marybalogh.com , where you will find plenty of informations about her personal and professional life.
Mary Balogh è una delle più famose ed amate autrici di romance al mondo, ha pubblicato un centinaio fra romanzi, racconti brevi e novelle, che puntualmente figurano nella classifica dei libri più venduti del New York Times, con ben sette milioni di copie ed ha vinto innumerevoli riconoscimenti nel corso degli anni. Nata in Galles si è trasferita in Canada per lavoro e lì ha incontrato il suo destino: il futuro marito Robert Balogh, una prima carriera come insegnante e poi come scrittrice. Mary ha tre figli e quattro nipoti, ama la lettura, la musica, il canto, gli animali, l'uncinetto ed occuparsi attivamente degli altri attraverso la beneficenza. Queste e molte altre dettagliate informazioni potete trovarle su suo sito www.marybalogh.com , attraverso il quale potrete anche contattarla, essendo sicuri di ricevere una risposta.
Mary Balogh will answer to all of your questions and will give away an autographed copy of a title of her Huxtable series (the choice will be up to the lucky winner!) to a reader among all those who will partecipate and leave a comment. So don't forget to sign your comment with your name or a nickname.
Mary Balogh risponderà a tutte le vostre domande e estrarrà a sorte una copia autografata di un libro della serie Huxtable (sarà la fortunata vincitrice a scegliere quale!) tra tutte coloro che parteciperanno con un commento. Perciò non dimenticate di firmarvi con un nome o un nick.
INTERVIEW / INTERVISTA
Dear Mary, we are delighted and honored you have accepted to be interviewed on the occasion of the release of Simply Perfect in Italy. We hope getting in touch with Italian readers will be a pleasant experience for you, as we know you like to be in contact with your fans. In fact you have a very active yahoo group, of which you are a member also, and on your website it is possible to find plenty of informations on your personal life too, as if the reader could be somehow part of your family. Is it this your aim: to be very accesible to your admirer? Or is there sometimes the fear of being invaded in one's privacy?
It is always my aim to be accessible to readers. I like to know what readers enjoy, what they don't, how they like certain books and series, what they would like me to write in the future. I like to be able to tell them what is coming up, what I am working on. A web site and a reader e-mail group are perfect for this two-way communication. I don't think there is much danger to a writer of having an invasion of privacy. We are not easily recognizable on the street and so never get mobbed! And if we go to conferences or book signings, then we go to meet readers and so hope that we will be recognized.
Cara Mary, siamo felici e onorati che tu abbia accettato di essere intervistata in occasione dell’uscita dell’edizione italiana di Simply Perfect. Ci auguriamo che per te sia una piacevole esperienza entrare in contatto con le lettrici italiane, visto che sappiamo quanto tu ami esserlo coi tuoi fan. Infatti hai un gruppo yahoo molto attivo, di cui tu stessa sei membro, e sul tuo sito è possibile trovare moltissime informazioni che ti riguardano, anche a livello privato, come se il lettore fosse in qualche modo parte della tua famiglia. È questo lo scopo che ti prefiggi: essere molto accessibile per i tuoi ammiratori? Non temi che questo possa anche andare a scapito della tua privacy?
Essere accessibile ai lettori è sempre stato il mio scopo. Mi piace sapere cosa amano e cosa no, quali sono i libri e le serie preferite, cosa vorrebbero che scrivessi in futuro. Mi piace poter dire loro cosa sta per uscire e su cosa sto lavorando. Un sito web e un gruppo yahoo di lettori sono l’ideale per questa comunicazione bidirezionale. Non credo che uno scrittore corra davvero il rischio di mettere a repentaglio la propria privacy. Non siamo così famosi da essere riconosciuti e quindi molestati per strada! E se andiamo a conferenze o incontri con il pubblico, dove autografiamo le copie dei nostri libri, lo facciamo per incontrare la gente, proprio nella speranza che poi ci riconoscano.
Mary you represent a perfect example of a successful life: you are a famous author, a beloved wife and a happy mother (also a grandmother). Were you ever in the position of being obliged to give up something: your family serenity or you career?
I don't think I ever felt forced into giving anything up. I was in my thirties before I started to write even though it was something I had always wanted to do. The chances of making a living out of writing are slim, though, so I had to think of something else to do after I finished at university (with a degree in English language and literature). I taught for twenty years. And also I got married and had a family of three when I was in my twenties. So in that sense I had to put a dream on hold in order to earn a living. And then at the end of my teaching career I had to make the opposite choice. I wanted to write full time. My career as a writer was starting to look promising. But the teaching job was so secure! I finally took the plunge and gave it up.
Tu rappresenti l’esempio perfetto di una vita di successo: sei un’autrice famosa, una moglie amata e una madre felice (nonché nonna).Ti sei mai trovata nella posizione di dover rinunciare a qualcosa: alla tua serenità famigliare o alla tua carriera?
Non penso di essere mai stata obbligata a rinunciare a qualcosa. Avevo già passato i trenta quando iniziai a scrivere, benché fosse qualcosa che avevo sempre voluto fare. Le probabilità di mantenermi con la scrittura erano davvero esigue, quindi terminata l’università (con una laurea in lingua e letteratura inglese) dovetti pensare a qualcos’altro. Così ho insegnato per vent’anni. E nel frattempo mi sono anche sposata, mettendo al mondo tre figli prima di compiere trent’anni. In questo senso sì, per potermi mantenere sono stata costretta a mettere i miei sogni da parte. E alla fine della mia carriera di insegnante dovetti fare la scelta opposta. Volevo scrivere a tempo pieno perché la mia carriera di scrittrice iniziava a essere promettente, però il lavoro come insegnante era così sicuro! Ma alla fine mi sono buttata e l’ho lasciato.
Have you always been sure your destiny was to become a writer? If yes have you ever doubted of yourself? Had you not succeeded what would have you done?
Even as a young child I knew I wanted to write. When people asked me what I wanted to be when I grew up, I used to tell them I wanted to be an author. I used to write long, long stories. I did doubt myself when I grew up. Partly, as I mentioned above, it was because there were too many other things I had to do and almost no time left for writing. Also, though, I was aimless. I knew I wanted to write but did not know what. A few times I admitted to myself that I probably never would actually write. And then I discovered romance as a genre, and particularly the Regency romances of Georgette Heyer, and suddenly I knew what I would write.
Sei sempre stata sicura che il tuo destino fosse quello di divenire una scrittrice? Se non avessi avuto successo, cosa avresti fatto?
Già da bambina sapevo di voler scrivere. Quando la gente mi chiedeva cosa avrei fatto da grande, in genere rispondevo che desideravo diventare un’autrice. Ero solita scrivere storie lunghissime. Crescendo, in effetti, ho dubitato di me stessa. In parte è stato a causa di tutte le altre cose che dovevo fare, come ho accennato prima, per cui non mi rimaneva tempo per scrivere. Ma anche perché non avevo uno scopo. Volevo scrivere, però non sapevo cosa. Un paio di volte ammisi con me stessa che probabilmente non avrei mai scritto. Infine scoprii il genere romance, in particolare i regency di Georgette Heyer, e di colpo compresi cosa volevo fare.
What kind of satisfaction does writing provide to you? And is it there anything that can eventually replace it?
Writing is enormously satisfying. I love words and language in general. It is so much more satisfying to manipulate language myself than to see how other writers do it in the books I read. I love the creative process. I love the challenge of taking two characters and a situation and weaving a story and a love story out of them. I believe passionately in the power of love in all its many forms, and I love to be able to bring this passion through in my writing. I love playing God and creating order and happiness out of chaos. Will anything replace this satisfaction eventually? That remains to be seen. Have you noticed how few writers ever retire? Sometimes I think it would be something nice to do, but almost immediately I know that I couldn't stop writing altogether. If I ever do, I suppose I will read more. But to a writer reading seems a little too passive.
Che tipo di gratificazione ti procura la scrittura? Esiste qualcosa che possa eventualmente rimpiazzarla?
Scrivere mi dà una soddisfazione enorme. Amo le parole e il linguaggio nel loro complesso. Ed è molto più piacevole quando sono io a manipolare il linguaggio, che non vedere altri scrittori che lo fanno nei libri che leggo. Amo il processo creativo. Amo la sfida di prendere due personaggi e una situazione e tirarne fuori una trama e una storia d’amore. Credo appassionatamente al potere dell’amore nelle sue molte forme e mi piace essere in grado di portare questa passione nella mia scrittura. Amo giocare a essere Dio e creare ordine e felicità dal caos. Ci sarà qualcosa che eventualmente rimpiazzerà questa soddisfazione? È ancora tutto da vedere. Hai notato che solo pochissimi scrittori vanno in pensione? Ogni tanto penso che sarebbe carino farlo, ma quasi subito mi rendo conto che non potrei smettere di scrivere. Nel caso in cui proprio lo facessi, suppongo che leggerei di più. Ma la lettura, a uno scrittore, sembra un’attività un po’ troppo passiva.
After so many years, twenty-five to be precise, how much your way of writing has changed? From your point of view, which are the principal differences in term of style and contents between A masked deception, your first published novel, and Seducing an Angel, your last book?
It's hard to know how much my writing has changed over the years because I rarely go back and read the earlier books. When I do so for some reason, I am usually shocked. I tend to think that I have not changed much at all, but then I discover that those earlier books are very different from what I remember and very different from how I would write them now. But over the years, of course, we change as persons. And we change as writers too. I know that my newer books are less dark and sheerly painful than some of the earlier ones. I hope they are just as intense emotionally, though. I include more humor than I used to. I include more dialogue, less interior monologue. I focus more on the hero and heroine and less on minor characters and sub-plots.
Dopo tanti anni di questa carriera, venticinque per la precisione, quanto è cambiato il tuo modo di scrivere? Dal tuo punto di vista, quali sono le principali differenze, in termini di stile e contenuti, tra A Masked Deception, il tuo primo romanzo (inedito in Italia), e Seducing an Angel, il tuo ultimo libro (della nuova serie Huxtable)?
È difficile rendermi conto di quanto la mia scrittura sia cambiata durante gli anni, poiché raramente rileggo i miei primi lavori. Se per qualche ragione lo faccio, in genere rimango scioccata: tendo a pensare di non essere poi cambiata molto, invece scopro che quei primi libri sono molto differenti da come li ricordavo e da come li scriverei ora. Ma, ovviamente, durante gli anni si cambia come persone, e anche come scrittori. So che i miei nuovi libri sono meno cupi e meno puramente dolorosi rispetto ai miei primi romanzi. Mi auguro tuttavia che siano egualmente intensi a livello emotivo. Ora ci metto più humor di quanto facevo una volta, includo più dialoghi e meno monologhi interiori. Mi concentro più sull’eroe e sull’eroina e meno su personaggi e trame secondari.
You have always said that your books are totally character driven and not plot driven, would you share with us your creative process? How do your novels come to light?
I can never plan a book ahead of time. A story will just not emerge full-blown from the ether. The best I can do is imagine two people, usually very different from each other, and imagine a situation in which they find themselves, both individually and together. Then I usually dive in, put them in that situation and see what happens. As soon as the characters start reacting and talking and thinking, I get to know them far better. I have to keep digging deeper and deeper as the story progresses until I know them both soul-deep. I often think that I am satisfied I know them well enough when I know where it hurts—that deepest, darkest corner of their soul where all their secret pain, guilt, etc. lives. Then I can go back and adjust the story and continue it, and take them to a point at which they are personally healed and deeply involved in a lifelong love commitment.
Hai sempre affermato che i tuoi libri si sviluppano totalmente intorno ai personaggi e non alla trama: ci piacerebbe sapere qualcosa di più del tuo processo creativo. Come vengono alla luce le tue storie?
Non pianifico mai un libro in anticipo. So che una storia non mi si presenterà come nata dal nulla. Il meglio che posso fare è immaginare due persone, generalmente molto diverse l’una dall’altra, e imbastire una situazione nella quale si vengano a trovare, sia individualmente sia insieme. Dopodiché, generalmente, in quella situazione mi ci immergo a mia volta e osservo ciò che succede. Non appena i personaggi cominciano a reagire, a parlare e a pensare, inizio a conoscerli molto meglio. Mentre la storia progredisce, devo però continuare a scavare più in profondità, fino a che non li avrò conosciuti sin nel fondo dell’anima. Spesso penso di poter essere soddisfatta solo quando avrò scoperto dove nel loro intimo convivono le cose che più li fanno soffrire, i loro dolori segreti, le loro colpe... Allora posso tornare indietro, aggiustare la storia e continuare, fino a portarli a un punto nel quale saranno personalmente guariti e profondamente coinvolti in una relazione d’amore che duri tutta la vita.
Which one do you consider to be your best and worst book?
Asking an author to pick out her best and worst book is a little like asking her to pick favorites among her children. However, I do have a particular fondness for THE NOTORIOUS RAKE, LONGING, A SUMMER TO REMEMBER, SLIGHTLY DANGEROUS, SIMPLY LOVE, SIMPLY PERFECT. Some of my least favorites now that I am removed in time from them are THE TRYSTING PLACE, THE CONSTANT HEART, DEVIL'S WEB, SECRETS OF THE HEART.
Quali consideri, rispettivamente, il tuo miglior libro e il tuo peggiore?
Fare a un’autrice una domanda del genere è un po’ come chiederle di scegliere il preferito fra i suoi figli. Tuttavia sono particolarmente affezionata a The Notorious Rake [Il celebre libertino, “I Romanzi” n. 246, “I Romanzi Oro” n. 19], A Summer to Remember [Un’estate da ricordare, “I Romanzi” n. 571], Slightly Dangerous [Il duca di ghiaccio, “I Romanzi” n. 701], Simply Love [Semplicemente amore, “I Romanzi” n. 775] e Simply Perfect. Ora che è passato parecchio tempo posso dire che alcuni tra i meno preferiti sono The Trysting Place [Un posto per l’amore, “I Romanzi” n. 627], The Constant Heart [inedito in Italia], Devil’s Web [Le Trame del destino, “I Romanzi” n. 672], Secrets of the Heart [La magia dei sensi, “I Romanzi” nn. 186 e 460 Oro].
Since 2001 with More than a mistress you are published both in hardcover and in paperback, what did it represent for you to be finally considered an A-list writer and how do you judge that, still nowadays Romance is considered second class literature?
Being an A-list writer has huge advantages. The publishing house is fully committed to making one's books bestsellers. The covers are designed with great care, a great deal of advertising is done, good placement in bookstores is bought, and numerous other things. Romance will probably always be considered second-class literature, though I think the perception is slowly changing. Covers are much better than they used to be (at least in North America), with far fewer of the horrid clinch covers with half-naked characters looking as if they are either in agony or in sexual ecstasy. But many people judge romances anyway without ever reading any, and they assume that they are unrealistic semi-pornographic fluff. And of course it is primarily women for whom love and committed relationships are important, and women are still taken less seriously than men.
Dal 2001, con More than a Mistress [Signora del suo cuore, “I Romanzi” n. 496], vieni pubblicata tanto in edizione rilegata quanto in economica: cosa ha rappresentato per te essere finalmente considerata una scrittrice di serie A, e come giudichi il fatto che, ancora oggi, il romance sia ritenuto letteratura di seconda classe?
Essere riconosciuta scrittrice di serie A comporta enormi vantaggi. La casa editrice si impegna a fondo affinché il tuo libro diventi un bestseller: le copertine sono concepite con estrema cura, viene fatta una grande pubblicità, vengono comprati buoni spazi nelle librerie e molte altre cose. Il romance, probabilmente, sarà sempre ritenuto letteratura di seconda classe, anche se penso che questa percezione stia pian piano cambiando. Le copertine, almeno in Nordamerica, sono molto migliorate rispetto a una volta, ci sono decisamente meno di quegli orridi corpo a corpo di personaggi mezzi nudi che non si capisce se siano in agonia o in estasi. Ma molta gente giudica comunque i romance senza averli nemmeno letti, presumendo siano robaccia semipornografica. E naturalmente sono le donne quelle per cui l’amore e una relazione impegnativa sono importanti, e le donne sono tuttora considerate meno seriamente degli uomini.
There are some elements that are present in all of your novels: the beauty of nature, as a value in itself but also as a reflection of the characters inner soul, the search for a higher meaning in life, the faith in redemption. Could we affirm these are the core of Mary Balogh's work?
Oh, yes, these are very much the values that I bring out in my books. I am delighted that you are perceptive enough to see that. As I said above, I believe deeply in the power of love in all its manifestations, and I am an optimist—love will always be more powerful than hatred and will ultimately prevail. And love is everywhere, just waiting for us to notice.
Vi sono alcuni elementi che sono presenti in tutti i tuoi romanzi: la bellezza della natura – come valore in sé ma anche come riflesso dell’anima più vera dei personaggi –, la ricerca di un significato più alto dell’esistenza, la fede nella possibilità di redimersi. Possiamo affermare che questi elementi sono il nucleo dell’opera di Mary Balogh?
Oh, sì, sono proprio questi i valori che voglio mettere in evidenza nei miei libri. Sono contenta che tu sia così sensibile da essertene accorta. Come ho detto prima, credo profondamente nel potere dell’amore in tutte le sue manifestazioni e sono un’ottimista: l’amore sarà sempre più potente dell’odio e alla fine prevarrà. E l’amore è dovunque, in attesa che noi lo notiamo.
In many of your books the principal and collateral characters are far from perfection, they do bear handicaps like Emily Marlowe of Silent Melody, who cannot speak or hear, or physical damages caused by torture like Sydnam Butler in Simply Love. Nevertheless they are all seducing and vibrating and most of all totally true. Why did you choose to face issues that are more frequently avoided by your colleagues and how do you make those characters fully alive?
I have written about a hundred novels and novellas. That is a hundred heroes and a hundred heroines. And I don't have a formula. I don't use the same hero and heroine over and over again. I want them all to be different. It may sound difficult, but it isn't really. In real life there are no two people just alike even though there are a few billion of us running around here. I like to explore all human types and then make individuals out of the types. And I like to use wounded people. Usually the wounds are inner ones. Sometimes they are outer, as with Emily Marlowe and Sydnam Butler. I develop these characters through my imagination. I feel my way inside their body and mind and history and pain and soul and tell their story as if I were them.
In molti dei tuoi libri i personaggi principali o secondari sono ben lontani dalla perfezione, hanno handicap fisici come Emily Marlowe in Silent Melody [La melodia del cuore, “I Romanzi” n. 391, “I Romanzi Oro” n. 42] che non è in grado di parlare né di sentire, o gravissimi danni fisici dovuti a torture subite come Sydnam Butler in Simply Love [Semplicemente amore, “I Romanzi” n. 775]. Ciononostante risultano tutti seducenti, vibranti e soprattutto veri. Perché hai deciso di affrontare problematiche che sono quasi sempre evitate dalle tue colleghe, e come riesci a rendere questi personaggi così vivi?
Ho scritto circa un centinaio di storie tra romanzi e novelle. Il che significa un centinaio di eroi e un centinaio di eroine. E non ho una formula. Non continuo a usare sempre lo stesso eroe e la stessa eroina, voglio che siano tutti differenti. Può sembrare difficile, ma non lo è affatto. Nella vita reale non ci sono due persone uguali, benché su questa terra siamo diversi miliardi. Mi piace esplorare tutte le tipologie umane e poi trarre da esse degli individui. E mi piace usare persone ferite. Generalmente sono ferite di tipo interiore. Talvolta sono esteriori, come nel caso di Emily Marlowe e Sydnam Butler, e sviluppo questi personaggi attraverso la mia immaginazione. Entro nei loro corpi e nelle loro menti, nella loro storia, nel loro dolore e nella loro anima e racconto la loro storia come se io fossi loro.
Simply Perfect concludes the Simply series and surprisingly we find the strict and stubborn Claudia Martin teamed up with a most unsuitable partner for her standards of aristocracy hater: the Marquess of Attingsborough. How did you come up with such a couple? And why did you decide to conclude the quartet with their story ?
When I have a hero or heroine in mind, I usually try to come up with a heroine or hero for them who is totally different so that there will be a lot of conflict to deal with. Claudia has a strong aversion to the aristocracy, especially to dukes (the reader finds out why in her book). So, naturally, I wanted her hero to be a duke, or at least a future duke. I had one in mind—someone from her past. But try as I would, I couldn’t feel any real chemistry between them. On the other hand, there was the Marquess of Attingsborough, a handsome, charming man from previous books of mine that some readers had suggested for her. I resisted. I couldn't see any connection to be made between the two of them. But the more I ignored him as a possible hero, the more I could feel the chemistry between him and Claudia!
Simply Perfect conclude la serie Simply e inaspettatamente troviamo la severa e testarda Claudia Martin accoppiata con quello che, per una donna che apertamente detesta l’aristocrazia, parrebbe il meno adatto fra i possibili partner: il marchese di Attingsborough. Come mai hai pensato a una coppia del genere? E perché hai deciso di concludere la quadrilogia proprio con la loro storia?
Quando ho in mente un eroe o un’eroina, cerco di accoppiarlo con qualcuno che sia completamente differente, in modo che ci sia una bella dose di conflitto di cui occuparsi. Claudia ha una forte avversione nei confronti dell’aristocrazia, in particolare per i duchi (e i lettori ne avranno scoperto le ragioni nel libro). Quindi volevo che il suo eroe fosse un duca, o perlomeno un futuro duca. Ne avevo in mente uno, una persona del suo passato, ma per quanto ci provassi non riuscivo a sentire alcuna alchimia tra loro. Dall’altro lato c’era il marchese di Attingsborough, un uomo attraente e affascinante, già comparso in altri miei libri, che alcuni lettori mi avevano suggerito per lei. Ciononostante, opposi resistenza: non riuscivo proprio a vedere nessun contatto tra loro. Tuttavia, più lo ignoravo come possibile eroe e più percepivo l’alchimia tra lui e Claudia!
In the first installment Simply Unforgettable the heroine Frances Allard is an opera singer and her love for music is incredibly strong and intense. Can we suppose it is you own love that shines there, as you and your husband are member of a choir?
I grew up in Wales. The Welsh are known for their music. I grew up surrounded by it in school and church, at concerts, etc. And all my family was musical. Now I am a church cantor, and my husband and I belong to a church choir. So of course, music figures largely in a number of my books. Fortunately, music was important in Regency England, so it is easy to work it into my books.
Nel primo volume della serie Simply, cioè Simply Unforgettable [Risveglio di passioni, “I Romanzi” n. 739], la protagonista Frances Allard è una cantante d’opera e il suo amore per la musica è incredibilmente forte e intenso. Possiamo suppore che sia il tuo stesso amore a brillare qui, visto che sia tu che tuo marito siete membri di un coro?
Sono cresciuta in Galles. E i gallesi sono noti per la loro musica, che mi ha circondato fin da subito a scuola, in chiesa, ai concerti eccetera. Tutta la mia famiglia, poi, aveva in qualche modo a che fare con la musica. Ora sono un cantore e tanto io quanto mio marito apparteniamo al coro di una chiesa. Così, ovviamente, la musica si ritrova in larga misura in molti dei miei libri, tanto più che, per mia fortuna, era un’importante componente culturale nell’Inghilterra della Reggenza.
You have written several series now, which was the easiest to compose and which the most difficult ?
I think all the series I have written have been quite easy to write. The thing with a series is that once I have created a background and a setting and a cast of minor characters, those things serve all the books of that set. I don't have to start from scratch with each book. And of course the heroes and/or heroines of the second, third, fourth etc. book in the series is gradually taking form in the earlier books, and I grow very eager indeed to tell their stories. I always try to leave the most intriguing character until last so that readers too are eager for that last book—Wulfric, Duke of Bewcastle, for example, in the SLIGHTLY series.
Ormai hai al tuo attivo diverse serie: quale è stata la più facile da comporre e quale la più difficile?
Penso che tutte le serie che ho scritto siano state piuttosto facili da scrivere. Il fatto è che una volta creati lo sfondo, l’ambientazione e un gruppo di personaggi secondari, li utilizzo per ciascun libro. Non devo ricominciare ogni volta con un bozzetto. E naturalmente i protagonisti del secondo, terzo, quarto libro ecc. nella serie, prendono forma gradualmente nei volumi che li precedono, mentre io inizio a diventare impaziente di raccontare le loro storie. Cerco sempre di lasciare per ultimo il personaggio più interessante, così che anche i lettori siano impazienti per quell’ultimo libro: Wulfric, duca di Bewcastle nella serie Slightly, ne è un esempio.
Talking about series, Slightly Dangerous, last in the Slightly series, is one of your most popular novels and it is appreciated almost unconditionally by everyone, how do you explain it? What has it got more than others of your books?
I think SLIGHTLY DANGEROUS was so popular because readers had to wait for it—it was the final episode in a six-part series. And of course I had been building the character of the silver-eyed, enigmatic Wulfric, Duke of Bewcastle, throughout the series. I think readers found Christine a surprise. Most readers liked her, I think, and found her the unexpectedly perfect bride for Wulfric. I think readers like the book because I found a way to show Wulfric as very human indeed at the same time as he remained himself. Perhaps readers like the book so much because I loved writing it so much.
Parlando appunto di serie, Slightly Dangerous [Il duca di ghiaccio] è apprezzato e lodato praticamente da tutti in maniera incondizionata, come lo spieghi? Cosa possiede in più rispetto ad altri tuoi libri?
Ritengo che Slightly Dangerous sia divenuto così popolare perché i lettori hanno dovuto aspettarlo un bel po’, trattandosi dell’ultimo volume di una serie di sei. E a mia volta, nel corso della serie ho sviluppato lentamente il personaggio dell’enigmatico duca di Bewcastle, dagli occhi grigio argento. Penso che i lettori siano rimasti sorpresi da Christine, la protagonista: alla maggior parte di loro è piaciuta e l’hanno trovata la moglie ideale per Wulfric. Anche il fatto che io abbia trovato il modo di mostrare Wulfric come molto umano, rimanendo allo stesso tempo se stesso, ha contribuito positivamente. Ma forse il libro è stato amato così tanto perché a me è piaciuto scriverlo così tanto.
Wulfric Bedwin the hero of Slightly Dangerous is certainly an all time favourite, loved by the younger as much by the oldest of your fans with a constant passion. Did you imagine such an incredible success for this character? Do you believe there is a part of Mr. Darcy in him?
I think Bewcastle is one of those characters that everyone loves. And yes, there are similarities to Mr. Darcy. He is handsome, powerful, ruthless, cold, austere, remote, and completely unknowable. And yet there are hints all through the books preceding SLIGHTLY DANGEROUS that he does have a heart and human feelings. His sister sees him weeping for the brother he thinks dead. He is always rescuing his brothers and sisters from trouble. I did expect him to intrigue readers, though perhaps I didn't suspect quite how much. He certainly intrigued me! And when I came to writing his story, I didn't have a clue what it was going to be.
Fra i tuoi eroi, Wulfric Bedwin è certamente uno dei prediletti dal tuo pubblico, amato con costante passione tanto dalle tue ammiratrici più giovani quanto dalle più anziane. Avresti mai immaginato un simile successo per questo personaggio? E credi che in lui ci sia una parte di Mr. Darcy?
Credo che Bewcastle sia uno di quei personaggi che tutti amano. E sì, ci sono delle somiglianze con Mr Darcy. Lui è attraente, potente, spietato, freddo, austero, remoto e completamente inconoscibile. Tuttavia, in tutti i libri che precedono Slightly Dangerous viene suggerito che lui, in effetti, abbia un cuore e dei sentimenti. Sua sorella lo vede piangere per il fratello che pensano morto. È sempre in procinto di salvare i fatelli e le sorelle dai guai... Sì, mi aspettavo che intrigasse i lettori, però non avrei mai sospettato così tanto. Di certo, ero io intrigata da lui! E quando arrivò il momento di scrivere la sua storia, non avevo la più pallida idea di come sarebbe stata.
Talking about men, your protagonists, even when supposedly Alpha, are always multi-faced and pretty complex. How difficult it is, after so many books, not to surrender to clichees and create believable and fascinating heroes?
I use both alpha and beta heroes. But always, first and foremost, I try to create real, believable men. And all men—all people, in fact—are multi-faceted when one gets to know them. That's what I try to do in my books—get to know my characters. It is impossible to create a stereotype if you are intent upon being real and getting beneath all the layers of character that represent one individual.
A proposito di uomini, i tuoi protagonisti, anche quando presuntamente Alpha, risultano sempre piuttosto complessi e con personalità sfaccettate. Dopo tanti romanzi, è difficile non soccombere ai cliché e riuscire a creare eroi affascinanti e credibili?
Utilizzo eroi sia Alpha sia Beta. Ma prima, e soprattutto, cerco di creare uomini credibili e reali. E tutti gli uomini, tutte le persone in effetti, quando li si conosce presentano personalità sfaccettate. Questo è ciò che cerco di fare nei miei libri: conoscere i miei personaggi. È impossibile creare uno stereotipo quando il proprio intento è quello di essere realistici, così da cercare di penetrare al di sotto di tutti gli strati del personaggio che costituiscono un individuo.
Some people accuse you of using too much the narrative expedient of the so called “big misunderstanding”. What do you answer to these criticism?
I am surprised by the criticism—totally! I hate stories that rely on the big misunderstanding that could have been cleared up in a moment if the characters had just talked to each other. I hope I am not guilty of writing such stories myself. If there are misunderstandings in my books, I try to make them real and understandable not easily cleared up.
Alcuni ti accusano di usare troppo l’espediente narrativo del cosiddetto “grande equivoco”...
Sono assolutamente sorpresa da questa critica! Detesto le storie che si basano sul “grande equivoco” che avrebbe potuto essere chiarito in un istante, se solo i personaggi si fossero parlati. Spero di non essere colpevole io stessa di scrivere questo tipo di storie. Se ci sono fraintendimenti nei miei libri, cerco di renderli reali e comprensibili, non facilmente risolvibili.
Most of your works are extremely moving, with a subtle melancholy underneath the surface. Is this a conscious choice or not?
I like to dig deep into my characters, as I have already explained. I try to touch their pain so that it can be brought to the surface and dealt with and healed. And all this happens as a result of the meeting of hero and heroine and the gradual building of a love relationship between them. There is definitely a melancholy in that type of situation, because there is much anguish to go through before the lovers are free simply to love. But melancholy has to give place to joy at the end. That is what a love story is all about.
La maggior parte dei tuoi lavori è piuttosto commovente, con una sottile malinconia sempre presente sotto la superficie. Si tratta di una scelta conscia?
Come ho già spiegato, mi piace scavare a fondo nei miei personaggi: cerco di toccare il loro dolore, così che possa essere portato in superficie, affrontato e quindi guarito. E tutto questo accade come risultato dell’incontro tra l’eroe e l’eroina,e la graduale costruzione di una relazione d’amore tra loro. Vi è decisamente della melanconia in quel tipo di situazione, perché bisogna passare attraverso molta angoscia prima che i due amanti siano liberi di amarsi. Ma, alla fine, la malinconia deve cedere il posto alla goia. Questo è ciò di cui parla una storia d’amore.
In North America your new series, The Huxtable, has debut with great success, would you introduce it to the Italian reader who are avidly waiting for it and talk a little about your future projects?
My new five-part series is the story of the Huxtable family, three sisters and a brother and their male second cousin. At the start, in FIRST COMES MARRIAGE, the siblings are living in a smallish cottage in a rural village, on the verge of poverty. And then their lives are transformed by the arrival of the news that Stephen, at the age of 17, has inherited the title Earl of Merton and the property and fortune that go with it. They all have to adjust to the new life that is now theirs. The first book is Vanessa's—she is the middle sister and a widow at the start. The second book, THEN COMES SEDUCTION, is Katherine's—the youngest sister. The third book, AT LAST COMES LOVE, is Margaret's—the eldest sister. Stephen, now aged 25, has his story told in SEDUCING AN ANGEL. The second cousin, Constantine Huxtable, is the eldest son of a former Earl of Merton, but he could not inherit himself because he was born two days before his parents married and is therefore illegitimate. He appears in the first four books, but it is never clear if he loves or hates his newfound relatives. He also stands accused of stealing jewels worth a fortune from what should have been Stephen's inheritance—a charge he refuses either to admit or deny. Con's story, tentatively called TAMING THE DEVIL, will be last. North American readers are already clamoring for it.
In Nordamerica la tua nuova serie, The Huxtable [di prossima pubblicazione nella nostra collana “Emozioni”], ha debuttato con grandissimo successo: puoi farne una presentazione ai lettori italiani che la stanno avidamente aspettando, e ci parleresti un poco anche dei tuoi futuri progetti?
La mia nuova serie, in cinque parti, è la storia della famiglia Huxtable: tre sorelle, un fratello e il loro cugino di secondo grado. All’inizio, in First Comes Marriage, i fratelli vivono tutti in un piccolo cottage di un villaggio rurale, alle soglie della povertà. Poi le loro vite vengono sconvolte dall’arrivo della notizia che Stephen, diciasettenne, ha ereditato il titolo di conte di Merton con le proprietà e le fortune che ne conseguono. Tutti dovranno adeguarsi a una nuova vita che non è la loro. Il primo libro è incentrato su Vanessa, la sorella di mezzo, che è vedova. Il secondo, Then Comes Seduction, parla di Katherine, la sorella più giovane. Il terzo, At Last Comes Love, è su Margaret, la sorella maggiore. Stephen, che ora ha venticinque anni, è il protagonista di Seducing an Angel. Il cugino di secondo grado, Constantine Huxtable, è il figlio maggiore del defunto conte di Merton, ma non può ereditare perché, essendo nato due giorni prima del matrimonio dei propri genitori, è di fatto un illegittimo: nonostante appaia in ognuno dei primi quattro volumi, non è mai chiaro se ami oppure odi i suoi ritrovati parenti. Viene anche accusato di aver rubato gioielli, che valgono una fortuna, da quella che avrebbe dovuto essere l’eredità di Stephen, senza che questi lo neghi o lo confermi. La storia di Con, per il momento intitolata Taming the Devil, chiuderà quindi la serie, e i lettori nord-americani la stanno già chiedendo a gran voce.
Anything else you would like to add for your Italian fans?
I am always touched by how often I hear from Italian readers. And I am always surprised and very pleased to know that I am read in other countries and other languages. I am most grateful. I do hope you will all enjoy SIMPLY PERFECT—and that you will enjoy the Huxtable quintet when it gets to Italy.
C’è qualcos’altro che vorresti aggiungere per i tuoi ammiratori italiani?
Sono sempre colpita di quanto spesso io venga contattata dai lettori italiani. E sono sempre sorpresa e decisamente compiaciuta dal sapere di essere letta in altri paesi e in altre lingue. Vi sono profondamente grata. Spero che Simply Perfect sia stato di vostro gradimento, così come la serie Huxtable quando arriverà in Italia.
EXCERPT / ESTRATTO
da "Simply Perfect"
I Capitolo
La giornata di Claudia Martin era già stata piuttosto pesante.Per cominciare, poco prima di colazione mademoiselle Pierre, una delle insegnanti esterne, aveva inviato un messaggio per avvisare che era afflitta da una violenta emicrania e che quindi non si sarebbe presentata a scuola. Claudia, in quanto proprietaria e direttrice dell’istituto, era stata obbligata a tenere la maggior parte delle lezioni di francese e musica, oltre alle proprie. Il francese non era un problema, la musica sì. In più, non aveva fatto in tempo ad aggiornare i registri nelle ore libere come aveva progettato, e aveva tralasciato miriadi di piccoli, necessari compiti quotidiani.
Poi, proprio prima di pranzo, quando le lezioni della mattinata erano terminate e la disciplina si era un po’ allentata, Paula Hern aveva avuto da ridire sul modo in cui Molly Wiggins la guardava e l’aveva espresso davanti a tutte e in modo piuttosto colorito. Il padre di Paula era un uomo d’affari ricco quanto Creso, come testimoniavano anche le arie che si dava la figlia, mentre Molly, la più giovane e la più timida delle ragazze accolte a scuola per beneficenza, non sapeva neppure chi fosse suo padre. Così Agnes Ryde si era sentita in dovere di intervenire in sua difesa, assordando tutti con il suo pesante, e non più controllato, accento cockney. Claudia era dovuta intervenire, costringendo a scusarsi, più o meno sinceramente, tutte le ragazze coinvolte, infliggendo una punizione adatta a ognuna, con l’esclusione di Molly, che sembrava del tutto innocente.
Poi, un’ora più tardi, proprio quando la signorina Walton era pronta per uscire insieme alle allieve delle prime per una lezione sul campo di storia dell’arte nell’abbazia di Bath, le cateratte del cielo si erano spalancate costringendo le insegnanti, tra grandi strepiti e confusione, a trovare un’altra occupazione per le ragazzine deluse. Questo non spettava a Claudia, ma anche lei era stata disturbata dalle allieve che esprimevano, assai rumorosamente, la loro delusione. Così era uscita dall’aula dove stava tentando di insegnare i verbi irregolari francesi e aveva informato le ragazze che se avevano delle lamentale sull’intempestivo arrivo della pioggia, dovevano presentarle a Dio, in privato, durante la preghiera serale. Nel frattempo, avrebbero atteso in silenzio che la signorina Walton le riportasse in classe.
Poi, terminate anche le lezioni pomeridiane, quando le allieve erano salite al piano superiore per prepararsi per il tè, una delle maniglie dei dormitori si era bloccata richiedendo l’intervento del signor Keeble, l’anziano portiere della scuola, tra altri strepiti, confusione e risatine delle ragazze rimaste intrappolate. La signorina Thompson aveva affrontato la crisi tenendo loro un sermone sulla pazienza e il decoro. Purtroppo le circostanze l’avevano costretta a usare un tono di voce udibile in tutta la scuola, compreso l’ufficio di Claudia.
No, non era stata una delle giornate migliori, come aveva appena commentato davanti al tè con altre due insegnanti nel suo salottino privato, poco dopo che le prigioniere erano state liberate.
E ora c’era un’altra seccatura!
A coronamento di una giornata già da dimenticare, c’era un marchese che l’attendeva nel salotto a pianterreno.
Un “marchese”, tra tutte le persone possibili!
Così almeno c’era scritto sul biglietto da visita bordato in argento che teneva tra due dita: “Marchese di Attingsborough”. Il portiere gliel’aveva appena consegnato, con la solita espressione acida e ostile che inalberava ogni volta che un uomo invadeva il suo regno.
«Un marchese» disse lei ad alta voce, alzando lo sguardo perplessa. «Cosa può volere? L’ha detto, signor Keeble?»
«Sua grazia non l’ha detto e io non l’ho chiesto, signorina» ribatté l’uomo. «Ma se volete sapere il mio parere, non porta nulla di buono. Mi ha sorriso.»
«Ah! Un peccato mortale, davvero» commentò secca Claudia mentre Eleanor, una delle insegnanti, rideva.
«Forse, Claudia» intervenne Lila «ha una figlia che vuole iscrivere qui.»
«Un marchese?» e inarcò un sopracciglio, cosa che zittì immediatamente l’amica.
Sospirò, bevve un ultimo sorso di tè e si alzò in piedi con riluttanza.
«Credo sia meglio che vada a vedere che cosa vuole» annunciò Claudia. «Sarà più utile che starsene qui a cercare di indovinare. Strano che sia comparso proprio oggi! Un marchese.»
Eleanor rise di nuovo. «Pover’uomo, non lo invidio.»
Claudia si era sempre tenuta alla larga dall’aristocrazia, gente pigra, arrogante, fredda e antipatica, benché il matrimonio di due delle sue insegnanti e amiche con dei gentiluomini titolati l’avesse costretta ad ammettere che alcuni nobili potessero essere individui gradevoli e persino per bene. Tuttavia non la divertiva affatto che un esponente di quella specie, un estraneo, un intruso, si trovasse adesso nel suo salotto, la sera di una giornataccia.
Non credette neppure per un istante che quel marchese volesse iscrivere una figlia alla sua scuola.
Claudia precedette il portiere, troppo lento per i suoi gusti. Avrebbe dovuto fare un salto in camera da letto per accertarsi di essere in ordine, cosa improbabile dopo una dura giornata di lavoro. Di solito amava essere impeccabile quando incontrava degli ospiti, ma non era disposta a fare quello sforzo per un marchese, correndo il rischio di apparire servile ai propri stessi occhi.
Quando aprì la porta del salottino, fumava di un’indignazione piuttosto ingiustificata. Come aveva osato quel nobilastro disturbarla in casa sua, a quell’ora sconveniente qualunque fosse il motivo?
Guardò il biglietto da visita che teneva ancora in mano.
«Il marchese di Attingsborough?» domandò con un tono non dissimile da quello usato con Paula Hern, tono che affermava una totale impermeabilità al fascino di nobiltà e grandeur.
«Al vostro servizio, madame. La signorina Martin, immagino?» L’estraneo era in piedi al centro della stanza, vicino alla finestra. Le rivolse un elegante inchino.
L’indignazione di Claudia aumentò. Un solo sguardo non era sufficiente per giudicare ma, in tutta sincerità, se l’uomo aveva qualche imperfezione nei lineamenti, nel fisico, nell’abbigliamento o nell’aspetto, non era per nulla visibile. Era alto, le spalle larghe, il petto ampio, la vita e i fianchi sottili. Aveva le gambe lunghe e ben disegnate, i capelli scuri, folti e lucidi, il viso bello, gli occhi e la bocca sorridenti. Era vestito con eleganza, ma senza ostentazione. I suoi stivali militari, da soli, dovevano valere una fortuna. Erano così lucidi che Claudia era certa che, se si fosse avvicinata, avrebbero riflesso il suo viso e, probabilmente, i suoi capelli piatti e spettinati.
Intrecciò le mani per resistere alla tentazione di ravviarli.
«Cosa posso fare per voi, signore?» chiese, evitando di proposito di rivolgersi a lui con “milord”. Un’affettazione ridicola, a suo parere.
L’uomo le sorrise migliorando ancora, se possibile, la propria bellezza. Aveva anche denti perfetti. Claudia si fece forza per resistere al suo notevole fascino.
«Vengo come messaggero, madame» rispose lui. «Da parte di lady Whitleaf» ed estrasse una busta sigillata dalla tasca interna della giacca.
«Da Susanna?» Claudia avanzò di un passo.
Susanna Osbourne aveva insegnato nella sua scuola fino all’anno prima, quando aveva sposato il visconte Whitleaf. Claudia era sempre stata felice per la fortuna di Susanna, che non solo aveva fatto un buon matrimonio, ma aveva anche trovato l’amore. Eppure rimpiangeva ancora la perdita di una cara amica, di una collega e di una brava insegnante. Nel giro di quattro anni aveva perso tre amiche così, tutte perché si erano sposate. A volte era difficile non sentirsi depressa, e per motivi egoistici.
«Quando milady ha saputo che venivo a Bath per un paio di giorni per accompagnare mia madre e mio padre alle terme, mi ha chiesto di passare qui e di presentarvi i miei omaggi. E darvi questa lettera, forse per convincervi che non sono un impostore.»
Un sorriso gli illuminò di nuovo gli occhi mentre attraversava la stanza per consegnarle il plico. Naturalmente, non aveva occhi color fango, o di un’altra tinta insignificante: erano di un azzurro chiaro, simile a un cielo estivo, come Claudia poté ben vedere.
Susanna aveva chiesto a quell’uomo di passare a farle visita. Perché?
«Whitleaf è cugino di un mio cugino» spiegò il marchese. «Quasi un mio cugino, insomma. È una cosa complicata, come lo sono spesso le relazioni familiari. Lauren Butler, viscontessa Ravensberg, è mia cugina perché sua madre ha sposato il cognato di mia zia. Siamo molto legati fin dall’infanzia. E Whitleaf è cugino di primo grado di Lauren. Quindi, in un certo senso, lui e sua moglie possono vantare un forte legame familiare con me.»
Improvvisamente sospettosa, Claudia pensò che, se suo padre era ancora vivo, che titolo poteva avere? Comunque, quell’uomo era lì per incarico di Susanna, e questo richiedeva qualcosa di più di una cortese, ma fredda accoglienza.
«Grazie per essere venuto di persona a consegnare la lettera» cominciò. «Ve ne sono molto grata. Posso offrirvi una tazza di tè?» concluse desiderando che l’uomo rispondesse di no.
«Non voglio disturbarvi, madame» rispose lui, sorridendo di nuovo. «Mi è stato detto che tra due giorni partirete per Londra. È esatto?»
Doveva averlo informato Susanna. Il signor Hatchard, l’avvocato della scuola in città, aveva trovato un posto per due delle ragazze più grandi. Era stato però particolarmente evasivo sull’identità dei datori di lavoro, nonostante le sue richieste dirette. La maggior parte delle sue allieve aveva una famiglia che si occupava dei loro interessi. Claudia si era autonominata famiglia di quelle orfane che accettava a scuola per beneficenza: non le lasciava mai andare via senza un impiego adatto.
Accettando il suggerimento di un’altra insegnante, Claudia aveva così deciso di accompagnare a Londra Flora Bains e Edna Wood, per scoprire quali famiglie le avessero assunte come istitutrici e, nel caso, ritirare il suo consenso. Restavano ancora alcune settimane di scuola quell’anno, ma Eleanor le aveva assicurato di essere perfettamente in grado e più che disposta a occuparsi lei di ogni cosa durante la sua, peraltro breve, assenza. Claudia aveva così accettato di partire, anche perché c’era un’altra questione di cui desiderava parlare con il signor Hatchard.
«Esatto» rispose al marchese.
«Whitleaf voleva inviarvi una delle sue carrozze, ma io l’ho informato che era del tutto inutile.»
«Certo» intervenne Claudia. «Ho già noleggiato un mezzo.»
«Allora, se me lo permettete, provvederò a disdire. Tornerò in città lo stesso giorno ed è un piacere per me offrirvi la comodità della mia carrozza e la mia protezione durante il viaggio.»
“Oh, buon Dio. Il cielo non voglia!”
«Non è affatto necessario, signore» ribatté con fermezza. «Ho già preso tutti gli accordi necessari.»
«Le carrozze a noleggio sono note per la loro scomodità. Vi prego di ripensarci.»
«Forse non avete compreso, signore, che viaggerò con due delle mie allieve» insistette Claudia.
«Lo so» affermò il marchese. «Whitleaf mi ha informato. Chiacchierano tutto il tempo? O, peggio, ridacchiano? Le giovani signore hanno un’orribile tendenza a fare entrambe le cose.»
«Io insegno alle mie allieve a comportarsi in modo appropriato in pubblico, lord Attingsborough» ribatté lei, gelida. Troppo tardi scorse una scintilla divertita negli occhi dell’uomo.
«Non lo dubito, madame. Sento di potermi fidare della vostra parola. Permettetemi, allora, di scortare voi tre signore fino alla porta di lady Whitleaf. Milady sarà molto impressionata dalla mia galanteria e diffonderà la voce tra amici e familiari.»
Adesso lui stava dicendo delle sciocchezze, ma lei come poteva rifiutare senza essere offensiva? Claudia si lambiccò il cervello in cerca di una scusa plausibile ed efficace. Non le venne in mente nulla che non fosse scortese, o addirittura maleducato. Tuttavia, avrebbe preferito viaggiare per mille miglia in una carrozza senza molle piuttosto che raggiungere Londra in compagnia di quel bellimbusto!
“Perché?”
Era forse intimorita dal suo titolo e dalla sua bellezza? Ribollì di sdegno alla sola ipotesi.
Dalla sua… virilità, allora? Ne era sgradevolmente consapevole. Si sentiva soffocata dalla sua presenza.
Che cosa ridicola! Era solo un gentiluomo che offriva una cortesia a una zitella non più giovane, amica di una quasi cugina di una sua cugina. Buon Dio, era davvero un legame tenue. Tuttavia, lei aveva in mano la lettera di Susanna che, chiaramente, si fidava di lui.
“Una zitella non più giovane?” Non doveva esserci molta differenza d’età tra loro due. Anche se, naturalmente, lui era un uomo sui trentacinque, all’apice della forma, mentre lei… be’, lei era lei.
Si accorse che il marchese la stava guardando con un sopracciglio inarcato e un sorriso negli occhi.
«Oh, molto bene, allora» accettò in tono brusco. «Anche se forse vi pentirete della vostra offerta.»
Il sorriso sul volto dell’uomo si fece più ampio. Claudia, indignata, pensò che non sembrava esserci limite alla perfezione di quell’uomo. Trasudava fascino da ogni poro. Quindi, non c’era da fidarsi di lui. Avrebbe sorvegliato strettamente le ragazze durante il viaggio per Londra.
«Spero di no, madame» rispose lui. «Volete che partiamo presto?»
«È quello che avevo stabilito» ribatté lei. Poi aggiunse, un po’ forzatamente: «Grazie, lord Attingsborough. Siete molto gentile».
«È un piacere, signorina Martin.» Le rivolse un profondo inchino. «Posso chiedervi una piccola cortesia, in cambio? Potrei visitare la scuola? Devo confessarvi che l’idea di un’istituzione che fornisce un’istruzione alle giovinette mi affascina. Lady Whitleaf mi ha parlato con entusiasmo del vostro istituto. Mi è parso di capire che abbia anche insegnato qui, vero?»
Claudia inspirò, fremente. Che motivo poteva avere un uomo per chiedere di visitare un collegio femminile, a parte la vana curiosità, o peggio? Istintivamente, avrebbe preferito rifiutare con fermezza. Tuttavia, aveva appena accettato un favore da lui, un grosso favore, doveva ammetterlo. Non dubitava che la sua carrozza fosse molto più comoda di quella presa in affitto, o che sarebbero state trattate con particolare gentilezza a ogni stazione di cambio. Inoltre, era amico di Susanna.
Insomma, era meglio togliersi il fastidio!
Non avrebbe mai pensato che la giornata potesse peggiorare ancora. Si era sbagliata.
«Certo. Vi accompagnerò io stessa» rispose lei in tono brusco, voltandosi verso la porta. Stava per aprirla, ma lui le girò intorno, avvolgendola per un attimo in un’accattivante e senza dubbio costosissima colonia maschile, aprì l’uscio e, con un sorriso, le fece cenno di precederlo.
Se non altro, pensò Claudia, le lezioni erano finite e le ragazze erano al sicuro in refettorio, a prendere il tè.
Ovviamente si sbagliava, come ricordò non appena aprì la porta dell’aula di disegno. Il saggio di fine anno non era lontano e, ogni giorno da un paio di settimane, fervevano prove e preparativi.
Alcune studentesse stavano lavorando sotto la direzione dell’insegnante d’arte, il signor Upton, sui fondali del palcoscenico. Si girarono tutte per vedere chi fosse entrato e sbarrarono gli occhi davanti al maestoso visitatore. Claudia fu costretta a presentare i due uomini, che si strinsero la mano. Poi il marchese si avvicinò ai fondali e pose alcune domandi intelligenti. Lasciò la stanza insieme a Claudia seguito dallo sguardo ammirato del maestro e da quello adorante delle ragazze.
Poi, nella sala da musica, incapparono nel coro che provava un madrigale sotto la supervisione della signorina Wilding. Stonarono paurosamente non appena Claudia aprì la porta, poi ridacchiarono vergognose quando l’insegnante arrossì desolata.
Claudia inarcò un sopracciglio, presentò le maestre al marchese e spiegò che la titolare quel giorno era indisposta, arrabbiandosi con se stessa, mentre ancora pronunciava quelle parole, per avere ritenuto necessaria una spiegazione.
«Un madrigale» commentò lui, sorridendo alle ragazze. «Può essere molto frustrante o molto soddisfacente, vero? Se si manca una nota, ci si ritrova persi senza possibilità di salvezza. Devo confessare che non sono mai riuscito a impadronirmi di quest’arte, a scuola. Durante una delle prime lezioni qualcuno mi suggerì di provare con la squadra di cricket… della quale facevo già parte, a dire la verità.»
Le ragazze risero, già più rilassate.
«Scommetto che c’è qualcosa nel vostro repertorio che sapete cantare alla perfezione. Potrei avere l’onore di ascoltarlo?» Rivolse un grande sorriso alla signorina Wilding.
«Il Cuckoo, signorina» suggerì Sylvia Hetheridge, accompagnata da un mormorio di approvazione del gruppo.
Lo cantarono a cinque voci senza una sola incertezza o stecca, mentre un piacevole coro di cu-cu echeggiava per la stanza a ogni ritornello.
Quando finirono, si voltarono all’unisono verso il marchese, come se fosse un’altezza reale in visita. Lord Attingsborough applaudì e sorrise.
«Brave!» esclamò. «La vostra abilità mi intimorisce, per non parlare della delicatezza delle vostre voci. Sono sempre più convinto di essere stato saggio a dedicarmi al cricket!»
Le ragazze risero seguendolo con sguardi adoranti quando lui uscì con Claudia.
Il signor Huckerby era nella sala da ballo, intento a insegnare una coreografia particolarmente complicata a un gruppo di ragazzine. Il marchese strinse la mano al maestro e sorrise alle allieve. Ne ammirò la prova e le incantò con il suo fascino. Uscì seguito dalle immancabili occhiate adoranti.
Quando Claudia gli mostrò la biblioteca e alcune delle aule vuote, lui le fece delle domande intelligenti e profonde. Non mostrò alcuna fretta mentre curiosava in ogni stanza o leggeva i titoli sulle coste dei libri.
«Ho visto che c’era un pianoforte nella sala da musica» disse, mentre erano diretti nell’aula di cucito «e anche altri strumenti. In particolare, ho notato un violino e un flauto. Offrite anche lezioni individuali di musica nella vostra scuola, signorina Martin?»
«Certo» rispose lei. «Offriamo tutto ciò che è necessario per fare delle nostre allieve delle perfette signorine, oltre che persone dotate di una solida preparazione scolastica.»
Fece scorrere lo sguardo per l’aula di cucito dalla soglia, senza entrarvi.
«Insegnate altro qui oltre a cucito e ricamo? Maglia, forse? Rammendo? Uncinetto?»
«Tutti e tre» rispose lei mentre il marchese chiudeva la porta, lasciandosi condurre verso il salone. Era stato una sala da ballo quando l’edificio era ancora una casa privata.
«Una stanza elegante» commentò lui, fermo nel mezzo del pavimento di legno lucido. Girò su se stesso e poi alzò lo sguardo sull’alto soffitto affrescato. «Per la verità, mi piace molto la vostra scuola, signorina Martin. Vi sono finestre e luce ovunque, un’atmosfera piacevole. Vi ringrazio per questa visita.»
Le rivolse uno dei suoi sorrisi più affascinanti e Claudia, che teneva ancora in mano sia la lettera di Susanna sia il suo biglietto da visita, si afferrò il polso con la mano libera e gli rivolse un’occhiata deliberatamente severa.
«La vostra approvazione mi lusinga» gli disse.
All’uomo si paralizzò il sorriso sul volto per un attimo, poi ridacchiò.
«Vi chiedo perdono. Vi ho fatto perdere fin troppo tempo.»
Indicò il portone e Claudia lo accompagnò all’ingresso, sentendosi quasi maleducata e arrabbiata con se stessa: aveva pronunciato l’ultima frase con ironia e il marchese l’aveva capito benissimo.
Prima che potessero raggiungere l’anticamera, furono costretti a fermarsi per alcuni istanti mentre le allieve più giovani uscivano ordinatamente dal refettorio dirette in biblioteca per completare compiti o lezioni, leggere o scrivere qualche lettera, oppure ricamare.
Tutte si girarono per guardare il magnifico visitatore, e il marchese di Attingsborough rispose con un sorriso sincero, facendole ridacchiare e arrossire mentre correvano via.
Il che provava, pensò Claudia, che persino le ragazzine di soli undici e dodici anni erano sensibili al fascino maschile. Gran brutto segno per il destino della metà femminile dell’umanità.
Il signor Keeble, con un’espressione feroce, aveva già in mano il cappello e il bastone del marchese ed era in piedi davanti al portone d’ingresso, quasi a sfidare l’ospite a prolungare ancora la visita.
«Allora, ci rivedremo tra due mattine da oggi, signorina Martin?» chiese il marchese, prendendo bastone da passeggio e cappello e girandosi verso di lei mentre il portiere apriva il battente, pronto a richiuderglielo dietro le spalle alla prima opportunità.
«Ci troverete pronte» confermò lei, rivolgendogli un rapido cenno con il capo.
Finalmente era andato via. Claudia non si sentiva affatto ben disposta verso di lui. Che cos’era successo? Quanto avrebbe desiderato tornare indietro di mezz’ora e rifiutare la sua offerta!
Non era possibile, e questo chiudeva il discorso.
Entrò nel suo studio e si guardò nel piccolo specchio che teneva dietro la porta e che usava assai di rado.
Oh buon Dio! I suoi capelli erano davvero appiattiti e spenti. Diverse ciocche erano sfuggite dal severo chignon sulla nuca. Aveva una macchiolina d’inchiostro sul naso, nonostante avesse cercato di pulirsela con un fazzoletto. Il colletto era storto con una punta lievemente arricciata. Se lo sistemò con una mano sola, e troppo in ritardo.
Orrido uomo! Non c’era da meravigliarsi che avesse riso di lei per tutto il tempo!
Poi si ricordò della lettera di Susanna e ruppe il sigillo. Joseph Fawcitt, marchese di Attingsborough era il figlio ed erede del duca di Anburey, lesse nel primo paragrafo… e fece una smorfia di dolore. Avrebbe offerto un passaggio a Londra a lei e alle ragazze, e Claudia non doveva esitare ad accettarlo. Era un gentiluomo cortese e affascinante, perfettamente affidabile.
Claudia inarcò le sopracciglia e serrò le labbra.
Il motivo principale della lettera di Susanna le divenne chiaro dopo poche righe. Una coppia di cari amici, i conti di Edgecombe, erano tornati dal Continente. Susanna e Peter avevano intenzione di organizzare una serata a casa loro per festeggiarli. Claudia doveva fermarsi per partecipare, e doveva trattenersi ancora più a lungo per prendere parte a qualche altro evento della Stagione. Se Eleanor Thompson si era offerta di badare alla scuola per una settimana, di sicuro poteva farlo per un’altra, fino alla fine della scuola.
Quell’invito la tentava. Frances era stata la prima delle sue insegnanti e amiche a sposarsi, con il conte di Edgecombe. Con l’incoraggiamento del marito, un uomo illuminato, era diventata un’apprezzata cantante d’opera, ammirata e ricercata in tutta Europa. Lei e il conte viaggiavano ogni anno per diversi mesi da una capitale all’altra, passando di impegno in impegno. Era passato un anno dall’ultima volta che Claudia l’aveva vista. Sarebbe stato meraviglioso rivedere lei e Susanna insieme e passare un po’ di tempo con loro. Tuttavia…
Aveva lasciato la porta dello studio aperta. Eleanor vi infilò la testa dopo aver bussato lievemente.
«Starò io in biblioteca con le ragazze questa sera, Claudia. Hai avuto una giornata pesante. Quel nobile visitatore non ti ha mangiata viva, vero? Tutta la scuola parla di lui.»
«È stata Susanna a mandarlo» spiegò Claudia. Poi continuò con una smorfia: «Si è offerto di dare un passaggio a me, a Flora e a Edna nella sua carrozza quando tornerà a Londra, dopodomani».
«Oh, cielo!» esclamò Eleanor, entrando nella stanza. «E io non l’ho visto! Spero che fosse alto, bruno e bello.»
«Tutte e tre le cose» confermò Claudia. «Ed è anche il figlio di un duca.»
«Basta così!» Eleanor alzò le mani in segno di resa. «Dev’essere il peggiore dei marrani! Anche se spero di riuscire a convincerti, un giorno o l’altro, che mio cognato, il duca di Bewcastle, non lo è affatto.»
«Hmm» bofonchiò Claudia, poi cambiò discorso.
Una volta aveva lavorato per il duca di Bewcastle, quando era stata, per un breve periodo, l’istitutrice di sua sorella, lady Freyja Bedwyn. Non si erano lasciati in buoni termini, per usare un eufemismo, e da allora lei aveva provato una decisa antipatia per lui e tutti i nobili. Anche se, per dire la verità, la sua antipatia verso i duchi non era cominciata con Bewcastle…
Compativa con tutto il cuore la sorella minore di Eleanor, che aveva sposato quell’uomo. La sventurata duchessa era una donna amabile, che in passato era stata a sua volta insegnante.
«Frances è tornata in Inghilterra» spiegò a Eleanor. «Canterà a un concerto organizzato da Susanna e da suo marito. Susanna vuole che io mi fermi a Londra. È un peccato che la scuola non sia ancora finita. Ma allora lo sarebbe anche la Stagione. Naturalmente io non ho alcun desiderio di muovermi nei circoli dell’alta società. La sola idea mi fa venire i brividi. Tuttavia, sarebbe stato bello rivedere Susanna e Frances insieme e passare un po’ di tempo con loro… Pazienza, capiterà un’altra occasione, magari in campagna.»
Eleanor schioccò la lingua con impazienza.
«Ma tu devi restare a Londra per più di pochi giorni, Claudia!» esclamò. «Ti ha invitata lady Whitleaf e io non ho fatto altro che incoraggiarti. Sono perfettamente in grado di gestire la scuola per qualche settimana. Farò io il discorso alla festa di fine anno. Se vorrai fermarti più a lungo, non farti problemi. Lila e io trascorreremo qui l’estate per prenderci cura delle allieve indigenti. Christine mi ha proposto di nuovo di portarle a Lindsey Hall per un paio di settimane, quando lei accompagnerà Wulfric a visitare le sue altre proprietà. Così potrò passare un po’ di tempo con mia madre.»
Christine e Wulfric erano la duchessa e il duca di Bewcastle. Lindsay Hall era la residenza principale di sua grazia nell’Hampshire. Quell’invito aveva sconcertato Claudia. Si era domandata se la duchessa avesse consultato il consorte. Tuttavia, loro e le ragazze più povere si erano già fermate a Lindsey Hall un anno prima, in occasione del matrimonio di Susanna, e il duca si trovava là all’epoca!
«Devi assolutamente accettare» stava insistendo Eleanor. «Anzi, devi promettermi che ti fermerai almeno due settimane. Altrimenti, mi offendi. Vorrebbe dire che non ti fidi di me.»
«Certo che mi fido di te» ribatté Claudia, sentendosi ancora incerta, ma adesso come poteva non prolungare il suo soggiorno? «Sarebbe piacevole, devo ammetterlo…»
«Certo che lo sarebbe» l’interruppe con decisione Eleanor. «Lo sarà. Allora siamo d’accordo. Adesso devo correre in biblioteca. Per come vanno le cose quest’oggi, non mi meraviglierei di trovare alcuni banchi fatti a pezzi se ritardassi ancora!»
Quando Eleanor si fu allontanata, Claudia si sedette dietro la scrivania e ripiegò la lettera di Susanna. Che giornata strana! Sembrava lunga almeno quarantott’ore.
Di cosa avrebbero parlato durante il lungo viaggio per Londra? Come avrebbe impedito a Flora di chiacchierare e a Edna di ridacchiare? Desiderò con tutto il cuore che il marchese di Attingsborough avesse almeno sessant’anni e l’aspetto di un rospo. Forse allora non sarebbe riuscito a intimidirla così.
Il solo pensare a quella parola la fece fremere di rabbia.
Intimidirla?
Lei?
Un semplice uomo?
Un marchese erede di un ducato?
Indignata, decise che non gli avrebbe mai dato quella soddisfazione, quasi che sua grazia avesse apertamente espresso il desiderio di vederla umiliarsi ai propri piedi.
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Grazie ragazze per questo
Grazie ragazze per questo splendido regalo, Mary Balogh è una delle mie autrici preferite!
Signora Balogh,
la ringrazio per tutti gli splendidi libri che ha scritto. Ho adorato in modo particolare Indiscreto, Non ti ho mai dimenticato, Senza cuore e La melodia del cuore, e le chiedo se ambienterà qualcuno dei suoi prossimi romanzi nel periodo Georgiano.
Grazie!
Susa
Hello Mrs Balogh, I am a
Hello Mrs Balogh,
I am a great fan of yours and I am really honored to have the chance to talk to you.
I read almost all of your books and loved most of them, so I was wondering why such a talented writer as you are did not receive at least 4 Rita Award! Does it depend from you not being a a member of RWA? If yes why this choice?
Thank you very much for taking time in aswering me.
Lisa
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Buongiorno signora Balogh,
sono una sua grande fan e sono onorata di avere la possibilità di parlarle. Ho letto quasi tutti i suoi libri e ne ho amato la maggior parte, quindi mi sorprende che un'autrice brava come lei non abbia vinto almeno cinque Rita! Come mai? Dipende dal fatto che lei non è membro dell'RWA? E se si quali le ragioni di questa scelta?
Grazie per il tempo che mi dedicherà rispondendomi.
Lisa
Translation comment# 13
Translation comment# 13 Tiziana
I have another question for you, Mrs Balogh, maybe a difficult one: who is your favourite Bedwin? And who is your favourite among all of your characters?
@ georgettegrig Si cara sei
@ georgettegrig
Si cara sei ancora in tempo, Mary Balogh sarà nostra ospite anche per tutta la giornata di domani.
Da Mary Balogh Prima di
Da Mary Balogh
Prima di tutto, grazie a tutte coloro che hanno commentato finora e per tutte le cose carine che mi avevate detto. Mi sorprende sempre sapere che ho così tante fedeli lettrici in Italia.
A Marianna (#3): Scegliere i nomi per i personaggi non è facile, specialmente visto che ho scritto quasi cento tra racconti e romanzi. E nell'Inghiltera della Reggenza si usavano sempre gli stessi nomi. Gli uomini si chiamavano tutti George, William, Charles e pochi altri nomi. E Le donne quasi tutte Charlotte, Louisa e Mary. Io utilizzo differenti nomi, fermo restando che siano perlomeno credibili ed in uso all'epoca. Ho giustificato la particolarità dei nomi dei Bedwin col fatto che la loro madre era un'appassionata di antica letteratura Inglese e Norvegese. Freyia, per esempio, era una dea Norvegese. Altri nomi li prendo dalle pietre tombali In Inghilterra e dagli indici dei libri che uso per le mie ricerche quando scrivo. Inoltre quando sono in Inghilterra, prendo sempre nota dei nomi di luoghi e di strade che colpiscono la mia immaginazione.
A Tiziana (#5): Hai ragione. Il fatto che l'eroina de LA PRIMA NEVE prima sia sovrappeso e poi dimagrisca, di questi tempi è un argomento delicato. Tuttavia nel suo caso il dimagrimento è dovuto all'infelicità causata dall'abbandono del marito e forse è semplicemente una nostra fantasia che questo la faccia divenire bella. Tutte noi sogniamo di essere più magre di quello che siamo!
A Silvietta (#6): I miei figli sono tutti adulti ed hanno i loro personali successi. Mia figlia maggiore è un'infermiera in Canada, mio figlio fa il produttore musicale e l'organizzatore di concerti a New York e mia figlia minore fa l'assistente di produzione in molti tour musicali. Sono fieri di me come io lo sono di loro. L'anno scorso, quando mio figlio stava per sposarsi, mi ha chiesto se volessi donare alcuni dei miei libri come bomboniere per quegli ospiti che si trovavavo in albergo. Sono riuscita a dare copie della nuova ristampa de UNA MOGLIE IDEALE a tutti. La nuova copertina in effetti sembra proprio quella di un regalo con tanto di fiocco. Decisamente appropriato all'occasione.
Per quanto riguarda il venire in Italia, un giorno forse torneremo. Qualche anno fa venimmo a Roma per una settimana,(ci era stata offerta la vacanza come regalo di Natale) faceva MOLTO caldo, ma ci è piaciuto passeggiare per le strade e vedere tutti i luoghi famosi. Facemmo anche una gita di un solo giorno a Firenze, che per noi è stata speciale.
A MarchRose (#7): Amo vedere i miei vecchi libri ristampati, perchè so che c'è grande richiesta da parte dei lettori. Fin dall'inzio decisi che non avrei riscritto quei libri. Detesto quando uno scrittore ripubblica un vecchio libro ma con grandi cambiamenti. I libri dovrebbero rimanere come sono stati scritti. Il che non significa che non mi piacerebbe fare delle correzioni in alcuni di essi! Per esempio ora mi rendo conto che la trilogia Web è piena di personaggi minori e pensieri dei protagonisti che rallentano il ritmo della narrazione. Ma questo è quello che sono, così come li ho scritti. Ora posso scrivere i miei nuovi romanzi come più amo in questo momento- con più dialoghi, più attenzione all'eroe ed all'eroina, e più humour.
Mary Balogh
anche io avrei una domanda da
anche io avrei una domanda da fare alla signora Balogh,ma la avverto è una domanda un po' cattivella:tra i Bedwyn c'è qualcuno che preferisce più degli altri?E, generalizzando, tra tutti i suoi personaggi?
Am I still in time? Dear
Am I still in time?
Dear Mrs Ballogh, I really love your writing and your characters. From your new series I only read First comes marriage , but the other three novels are on my bookshelf, yet. I enjoyed the reading of "First" very much, even though I was a little annoyed (pardon me for being that sincere) by the continous concern of Vanessa about her lacking in beauty.
I also considered the release of four new novels in four months a peculiar marketing strategy. May I ask you why your publisher took such a decision?
How long did it take to you the writing of the four books? Did you conceive them and work on them as a whole? That must have been a real effort!
IYO, better having a heroine or a hero as the first leading role? (I'm thinking of Constantine).
This makes me think of another question: why so often heroes in romance are more enjoyable and full, charming characters than heroines are? I loved more Kit than Lauren, in A summer to remember, one of my Dik romances. (I admit it: I like rakes much more than good guys....in novels, at least).
Another question. I think of you as a british author. What's in your opinion the difference between british and american authors today? I think the american writing style dares a little more, do you agree? Is there any rivalry between the two writing schools?
I love reading romance, Regency particularly. And I appreciate it also when the story sounds familiar. I'd daresay we always read (or write) the same, old reassuring story (bless it!). In which direction could historical novels farther evolve (and I'm not talking about more and more explicit sex descriptions)? No marriage at the end? Or what?
Thank you so much Mrs Ballogh for your kindness. And thank you for your novels, I'd never do without.
Regards
Georgette Grig
Ps. ANd thanks so much to Isn't it romantic for making all this possible
Gentile signora Ballogh. Mi piaccciono la sua scrittura e i suoi personaggi. Ho già letto First comes marriage, e ho già gli altri titoli dell'ultima serie nella mia libreria. First mi è piaciuto molto, anche se mi ha dato un po' fastidio la continua preoccupazione della protagonista per il suo aspetto fisico. Ho trovato anche l'uscita di 4 romanzi in quattro mesi una singolare strategia di marketing. Perchè il suo editore ha preso questa decisione? Quanto tempo ha impiegato a scrivere i quattro romanzi, li ha concepiti e scritti come fossero una sola storia?
E' meglio per lei avere come protagonista principale un eroe o un'eroina (penso a Constantine H. che sarà protagonista del quinto romanzo della serie).
A questo proposito: perchè molto spesso nei romance gli eroi sono personaggi più divertenti e meglio riusciti delle eroine? Sto pensando a Kit e a Lauren di A summer to remember, uno dei mie DIK...
Penso a lei come ad un'autrice britannica. QUale, secondo lei, è la differenza tra le autrici americane e le britanniche, oggi? Personalmente credo che lo stile di scrittura delle americane osi un po' di più. C'è rivalità fra le due scuole di scrittura?
Mi piace leggere romance, e Regency in particolare. E mi piace anche quando le storie sembrano familiari. Oserei dire che sempre leggiamo (o scriviamo) la stessa, rassicurante storia. In quale direzione potrebbero ulteriormente evolvere gli storici (e non sto parlando di sesso più esplicito) ? In un finale senza nozze?
Grazie Mrs Ballogh per la sua cortesia, e per i suoi romanzi dei quali non potrò mai fare a meno.
GG
ps E grazie a Isn't it romantic per aver reso ciò possibile.
First of all, thank you to
First of all, thank you to everyone who has commented so far and for the lovely things you have all said. It always amazes me to know that I have so many loyal readers in Italy.
To Marianna (#3): Choosing names for characters is not easy, especially when I have written close to 100 novels and novellas. And in Regency England there really were not many names in use. Men were George, William, Charles and a few others. Women were Charlotte, Louisa, Mary, and a few others. If I use different names, I have to make sure that they were in use in the Regency era or that at least they are believable. I justify the strange names of the Bedwyn siblings by explaining that their mother loved to read Old English and Norse literature. Freyja, for example, was a Norse goddess. Other names I take from old tombstones in England and from the indices of research books I use. I also write down place names and street names that take my fancy when I am in Britain.
To Tiziana (#5): You are right. The heroine in THE FIRST SNOWDROP going from fat to thin is a delicate issue today. However, her loss of weight was due to unhappiness after her husband abandoned her, and perhaps her resulting good looks are all our fantasy. Most of us dream of being slimmer than we are!
To Silvietta (#6): My children are all adult and have successful lives of their own. My elder daughter is a nurse in Canada, my son is a production and stage manager in New York, and my younger daughter is a production assistant on numerous musical tours. They are proud of me as I am of them. Last year, when my son was getting married, he asked if I would donate some of my books to goody-bags that were being made up for the guests staying at hotels. I was able to give copies of the newly republished THE IDEAL WIFE to everyone. The new cover looks a bit like a wedding gift wrapped up in ribbon. It was very appropriate.
As for going to Italy--well, perhaps one day again. We were in Rome for a week a few years ago (it had been given to us as a Christmas present). It was VERY hot there, but we loved walking around the streets, and seeing all the famous places too. Our one-day visit to Florence was a special highlight.
To MarchRose (#7): I like to see my old books come out again because I know there is a great demand for them among readers. I made the decision at the start that I would make no changes to those old books. I hate it when writers bring out their old books again but make extensive revisions to them first. An old book should stand as it is. This does not mean that I would not like to make a few changes in some of them! The WEB trilogy, for example, I feel now is too full of minor characters and inner thoughts and other things that slow down the pace. However, those are the books as they first appeared. I can write my new books in the way I like to write now--with more dialogue, more focus just on the hero and heroine, a little more humor.
Mary Balogh
Translation comment#5
Translation comment#5 Tiziana
What a great surprise! Mary Balogh is one of my favourite romance author. What I appreciate the most in your novels, beside the
imperfection of your characters (but I must underline that in THE FIRST SNOWDROP the heroine initially overweight, looses pounds when she founds love and a happy life, is it a casual choice or a way to oblige to social conventions that want all of us to be thin?) is the fact that you write stories not banal, believable, not too sweet-voiced but with protagonists who must face real and felt problems. I generally cannot stand series of more than three books, but in your case I adore the Slightly series, that has six of them, and also the Simply spin-off series. My favourite among all of your books is SLIGHTLY MARRIED one of the most beautiful srories I have ever read. Thank you so much for writing it!
Translation comment#6 Silvietta
Oh my, I am so thrilled, I consider Mrs Balogh to be the best in romance, someone incomparable, so for me this interview and this "virtual" meeting is extremely welcome.
I must thank Balogh for having introduced me to romance with SLIGHTLY DANGEROUS. You will say: how lucky, among so many authors you couldn't choose any better. It was real luck to be honest, I was looking for book in a UBS and found it, it was so praised that I bought it and then the whole series, it was well worth it.
I agree, THE TRYSTING PLACE is one of your worst books, please forgive me Mrs Balogh but it was disappointing.
It is wonderful to know how every author begins their stories. It must be so tiring for you to take each time two characters and reach them right at the centre of their pain, intriguing but really heavy to bear for you.
I am looking forward to read the Huxtable series, I am already conquered by Con! ;):D
Congratulation for you new covers, they are really elegant, so much better than the old cheap ones used for romance books, that way romance will never be considered real literature.
All right, too much talking but I am so excited!
What about your children? I am sure they are very proud of you and of your success, but is there an anedocte about them praising you in public that you would share with us?
Then I dare to suggets: instead of thinking of retirememt why don't you come over to our beautiful cowntry for a vacation and see how many of us fans you have here?!
Thank you so much for the time you dedicated to us.
@ marianna Guarda che sotto
@ marianna
Guarda che sotto la video intervista a Mary Balogh abbiamo postato sia il testo in inglese, che la sua traduzione in italiano:
http://romancebooks.splinder.com/post/18557340#comment
translation of comment #2
translation of comment #2 (andreina65)
Oh my Mary Balogh! I'm so honored you're our guest today ! I have read almost all your novels, I love reading series and sagas all in a row to capture all their emotion and magic, I have read all the series you've written including the Bedwyn series - what an incredible character Wulfric is! I had been waiting his book so eagerly, and I have not been disappointed !
I have loved all your books, Mary, many of them are among my DIKs such as "Le trame del destino" ( The devil's web ), "Il duca di ghiaccio" ( Slightly Dangerous ) and "La prima neve" ( The First Snowdrop ). I really adore your heroes, I love alpha men in romance novels! Your books have never disappointed me, and as soon as I can put my hands on "Simply Perfect", I'll start the Simply series!
I'd have so many things to ask you but I'm so excited, I need some time to recover, in the meanwhile just know how much I adore you!
This excerpt is simply wonderful!
thanks a lot once again for gifting us a bit of your time and to make your Italian readers so happy today!
andreina65
translation comment #3 ( marianna3 )
Wow, I'm left without words! Hope all other authors don't feel offended by what I'm going to say but imho Mary Balogh rules! I only need to find three of her books and I'll have all the complete collection of her novels which have been translated in Italy so far ! Great interview, Maet !
Dear mrs. Balogh, imagine that, also my 17 years old son knows you since he is studying foreign languages, so he kindly translated your video-interview for me and he told me that listening to you is pure delight!
I agree with you about your least favorite books ( besides "Nella tela dorata" i. e. "The gilded web" , but I'd add "Sfida all'amore" i. e. "A gift of daisies") but all the others imho are beautiful, it's useless to list them! I'd only like to mention two of them: I have adored "Semplicemente magico" ( Simply magic ), while I was reading it I felt as I was drifting on a pink cloud .... Also "Il duca di ghiaccio" ( Slightly dangerous ) is one of my DIK, not thanks to the fact that it was the final instalment in the series since on the contrary it was the first book I have read in the Bedwyn series, but since "he" is the book! Wulfric is the embodiment of all one can desire in a man: ho is strong and sweet, honest, he knows when to be merciless but he can feel and love too, and he know what generosity is vs. his siblings as well as vs. his beloved.
If I can, I'd like to ask you, where do you find such particular names and family names such Attingsborough ( impossibile to pronuinciate for me! ). Alleyne, Wulfric, Ranulf etc.? or it's just my own difficulty, since my English is so poor? It's a silly question, I know, but the most important things have already been told in the interview... I'm very happy about this new series, this cousing which is unclear whose side is on looks very intriguing ... and there's a bit of faerie tale too, which is always nice .... if I have understood correctly there are some "Cinderella-men" whose lifes suddenly change - how nice!
Please go on writing your stories, and never think about retiring .... you are "simply perfect"!
Hugs,
Marianna
Hello Mary, it's a great
Hello Mary,
it's a great pleasure and a honor to have you as our guest today! I feel really thrilled, since if it hadn't been for your books I wouldn't have even started reading romance novels: my very first romance book was yours "Unforgiven", and I can still remember my great surprise and pleasure in discovering that romance books could be true literature, in every sense!
I have a question about the reprinting of your earlier books which is ongoing in the US, after so many years during which they have been unavailable. How do you feel about that? have you re-read them, and if yes would you change anything in them?
thanks a lot in advance for your reply,
MarchRose
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Ciao Mary,
è un grandissimo piacere ed un onore averti come nostra ospite oggi! mi sento molto emozionata, perchè se non fosse stato per i tuoi libri io non avrei mai nemmeno iniziato a leggere romance: il primissimo romanzo del genere rosa che ho letto è stato "Non ti hio mai dimenticato" (Unforgiven), e ricordo ancora la mia grandissima sopresa ed il piacere che ho rpovato nello scoprire che anche i romanzi rosa potevano essere vera letteratura, in tutti i sensi!
Avrei una domanda circa le ristampe dei tuoi primi libri che attualmente vengono fatte negli USA, dopo parecchi anni durante i quali sono stati fuori stampa. Cosa provi, al riguardo? li hai riletti, e, se l'hai fatto, cambieresti qualcosa?
Grazie anticipate per la tua risposta,
MarchRose
Mamma mia che emozione,
Mamma mia che emozione, considero la Signora Balogh come il top del nostro genere preferito, come qualcuno di inarrivabile, quindi per me questa intervista e questo incontro virtuale è stato graditissimo.
Devo alla Balogh il piacere di aver conosciuto il romance... io ho iniziato con "Il duca di ghiaccio" appunto. Direte, la solita fortunata, tra tanti hai scelto proprio il meglio. In effetti è stato un puro colpo di fortuna, ero in giro per mercatini dell'usato e il titolo mi ha attratto così tanto e soprattutto ne avevo sentito parlare così bene dalle altre che ho deciso di partire addirittura dall'ultimo della saga per poi recuperare gli altri. La ricerca è stata dura, ma alla fine ne è valsa la pena.
Volevo anche io confermare che forse tra i peggiori inserirei "un posto per l'amore", veramente deludente... mi perdoni signora Balogh, ma si vedeva che non era tanto ispirata.
E' bellissimo conoscere come ogni autrice inizia una propria storia. Deve essere stancante ogni volta immergersi in due personaggi contrapposti e lasciarli arrivare al centro del loro dolore. Un processo davvero intrigante, ma al tempo stesso credo sia davvero pesante.
Attendo con ansia la sua nuova serie, Huxtable, da quanto ci ha detto ha già scatenato la mia curiosità. Per non parlare del cugino illegittimo... già sento di essere dalla sua parte ! ;) :D
Complimenti per le copertine originali degli ultimi suoi lavori, le trovo assolutamente adatte ed eleganti, finalmente basta, come dice anche lei, ad eroi ed eroine seminudi in una falsa estasi. Se vogliamo uscire dal tunnel di letteratura di serie b, dobbiamo anche fare in modo che chi ci guarda dall'esterno non veda solo ciò che pensa che siamo.
Tutte queste parole e ancora non ho pensato ad una domanda, ma che strano... di solito non mi accade. Sarà l'emozione?!O__O
Visto che abbiamo parlato poco della sua famiglia, cosa pensano di lei i suoi figli, son sicura che saranno fieri di avere una mamma autrice di successo, ma mi chiedo, esiste un aneddoto in cui l'hanno difesa o elogiata in pubblico?
Poi vorrei suggerirle, invece di pensare di andare in pensione, perchè non si prende una bella vacanza e ci raggiunge nel nostro bel Paese?... sicuramente il suo volto non passerà inosservato, almeno per noi accanite lettrice dei suoi libri!! ;)
Grazie infinite per il tempo che ci ha dedicato.
Silvietta (Silvia Basile)
che bella sorpresa!Mary
che bella sorpresa!Mary Balogh è uan delle mie autrici romance preferite,e la cosa che apprezzo di più nei suoi romanzi,oltre alla non perfezione dei suoi personaggi(ance se devo notare che in LA PRIMA NEVE, la protagonista, inizialemente sorappeso, viene fatta dimagrire proprio in concomitanza del suo ritrovato amore e della sua vita felice...una scelta casuale o un ripiego sulle convezioni, che non ci volgiono felici se non per froza magri?), e il fatto di narrare storie non banali,verosimili,non troppo sdolcinate ma con protagonisti che devono affrontare problemi reali e sofferti.E la riprova di questo sta nel fatto che io, che non amo le serie lunghe più di tre romanzi, adoro la serie Bedwyn che ne ha 5, più gli spin off della serie SIMPLY.
Il mio preferito tra tutti i suoi romanzi è SPOSA A META', una delle storie più belel e "sentite che abbia mai letto.Grazie pe averlo scritto!
Tiziana
Translation comment#1
Translation comment#1 Luna70
I really appreciated this interview because I realized I have a lot in common with the author: for me also it is very important to be in contact with the readers, that is why I have a blog where I post my novellas so that readers can give me useful advices. I also agree with Mrs Balogh when she says characters should be believable and not perfect. Who in real life is really pefect? Non just physically, but most of all inwardly. In order to avoid boring the readers, it is very important to create different characters in every novel. Finally I love music too. For years I sang in a choir as a soprano and that experience is still on my heart. I only regret I never read anything by you (I just recently became a romance reader) but I am going to really soon.
Wuahooo! sono senza parole:
Wuahooo! sono senza parole: in pochi giorni prima la possibilità di parlare con la signora Goodman e poi addirittura con MARY BALOGH!!!!
Non me ne vogliano le altre autrici ma la MB è x me la n. 1! Fra i libri tradotti in italia nella mia biblioteca ne mancano solo 3 che ancora ricerco! Bella intervista Maet !
Cara sig.ra Balogh pensi
che anche mio figlio 17nne la conosce perchè, studiando lingue, e poichè in un precedente post c'era una video intervista, gentilmente me l'ha tradotta e mi ha detto che è un piacere ascoltarla parlare in inglese!
Concordo sui libri che ama di meno (tranne nella tela dorata ma ci aggiungerei sfida all'amore) ma gli altri sono tutti belli è inutile elencarli! Ne cito solo 2: ho adorato "semplicemente magico" mentre lo leggevo mi sembrava di essere su una nuvoletta rosa.... Anche "il duca di ghiaccio" è uno dei miei DIK e non perchè aspettavo come fine serie perchè, anzi, è stato il primo della serie che ho letto, ma perchè "lui" è il libro! Cioè Wulfric rappresenta tutto ciò che si può desiderare in un uomo: è forte e dolce , onesto, sa quando essere spietato ma è anche capace di commuoversi ma comunque sa amare ed è generoso, dall'amore fraterno a quello per l'amata.
Se posso vorrei chiederle dove trova i nomi ed i cognomi così particolari tipo Attingsborough (x me impronunziabile!) Alleyne, Wulfric, Ranulf etc. forse lo sono solo per me che non conosco bene l'inglese?E' una domanda un po' stupidina ma le cose più importanti sono state già dette nell'intervista... Sono molto contenta di questa nuova serie che già sembra molto intrigante con questo "cugino" che non si capisce da che parte stia... e quel po' di favola cha non guasta mai.... se ho capito bene sono come dei "cenerentoli" che improvvisamente si trovano a cambiare la loro vita.... bello!
Continui a scrivere e non pensi alla pensione.... lei è veramente "semplicemente perfetta!"
Mi scuso se mi sono dilungata tropppo x che deve tradurre.... ma 2 parole non bastavano!
La saluto e la bacio affettuosamente
Marianna
Santo cielo!!!!!!!! MARY
Santo cielo!!!!!!!!
MARY BALOGH!!! sono incredibilmente onorata di averla nostra ospite credo sia superfluo dire che ho letto quasi tutti i suoi libri, sono una lettrice che legge in ordine, credo di assorbire al 100%tutte le emozione e la magia di una o più storie e quindi prima di leggere una saga devo avere tutti i libri.
Ho letto oltre le altre sue saghe, tutta insieme la saga Bedwin, fantastica e quel tipetto di Wulfric ^_^ personaggio incredibile!
Ho aspettato il suo libro con ansia, e non mi ha deluso!
Devo dire che tutti i suoi libri mi sono piaciuti, alcuni li ho tra i miei dik come Le trame del destino (the devil'sweb), Il duca di ghiaccio (Slightly Dangerous). Mi è piaciuto moltissimo anche La prima neve (The First Snowdrop) mi piacciono molto i suoi personaggi maschili , io adoro gli uomini Alpha nei libri!!!Ma devo dire che in ogni caso lei non mi delude mai, appena ho tra le mani Simply Perfect, inizio a leggere la serie Simply!
Avrei mille e più cose da chiederle ma sono emozionata , mi prendo un pò di tempo per calmarmi, ma cara Mary sappia che io l'adoro!!!!
Il suo estratto è semplicemente splendido!
La ringrazio ancora per averci regalato parte del suo tempo e di regalare un pò di felicità alle lettrici italiane!
Ho apprezzato molto questa
Ho apprezzato molto questa intervista perché mi sono resa conto di avere parecchi punti in comune con l'autrice: anch'io considero molto importante il rapporto diretto fra chi scrive e chi legge, per questo tengo un blog dove mi diletto a postare i miei racconti; il giudizio e le opinioni dei lettori mi sono molto utili per migliorarmi. Un altro punto su cui sono totalmente d'accordo con Mrs Balogh è che i personaggi per essere credibili e attinenti alla realtà non possono essere "perfetti". Chi, nella vita, lo è realmente? E non parlo solo da un punto di vista fisico, ma soprattutto interiore. E' importante anche riuscire a creare personaggi diversi, ogni volta che ci si accinge a iniziare un romanzo, altrimenti si rischia di incorrere nella noia dei lettori. Infine con Mrs Balogh condivido l'amore per la musica. Per anni ho cantato in un coro come soprano ed è un'esperienza che rimarrà per sempre nel mio cuore.
Mi rammarico solo di non aver mai letto nulla di questa autrice (anche perché mi sono accostata al genere romance di recente) ma conto di rimendiare a questa mancanza.