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Mercoledì, 15 luglio, 2009 - 00:30
Paige79

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RECENSIONE: A SIR PHILLIP, CON AMORE ( To Sir Phillip, with love ), di Julia Quinn

Anno: 2003

 Edizione originale: Avon

Pubblicato in Italia da: Arnoldo Mondadori, serie I ROMANZI, n. 768, 2007.

Formato: paperback

Livello di sensualità: warm (caldo)

Genere: regency

Ambientazione: Inghilterra,1800

Voto: 7/10

E' il quinto romanzo della serie BRIDGERTON, così composta:

- 1: IL DUCA E IO (The Duke and I) - protagonista Daphne

- 2: IL VISCONTE CHE MI AMAVA (The Viscount Who Loved Me) - protagonista Anthony

- 3: LA PROPOSTA DI UN GENTIUOMO (An Offer from a Gentleman ) - protagonista Benedict

- 4: UN UOMO DA CONQUISTARE (Romancing Mr. Bridgerton) - protagonista Colin

- 5: A SIR PHILIP, CON AMORE (To Sir Phillip, With Love) - protagonista Eloise

- 6: AMARE UN LIBERTINO (When He Was Wicked) - protagonista Francesca

- 7: TUTTO IN UN BACIO (It's in His Kiss) - protagonista Hyacinth

- 8: IL VERO AMORE ESISTE (On the Way to the Wedding) - protagonista Gregory
 

A 28 anni Eloise Bridgerton,come la sua amica Penelope, è ancora senza marito. E quando anche Penelope si accasa felicemente con Colin, fratello di Eloise, la giovane sente che è tempo di agire e decide così di incontrare Sir Phillip, un botanico col quale da un anno intrattiene una corrispondenza segreta, per valutare se è davvero il marito che lei desidera. Ma quando arriva ( non attesa ) a casa dell’uomo, trova una situazione alquanto difficile: da poco vedovo, Phillip è un uomo silenzioso e chiuso in sé stesso a causa di un matrimonio doloroso e devastante; i suoi unici interessi sono le piante e i due figli, Oliver e Amanda, che ama ma non sa gestire. Presa coscienza che la situazione è ben lontana dalla sua aspettative, Eloise decide comunque di rimanere per vedere se può fare qualcosa…

Il quinto libro della serie Bridgerton è, a mio avviso, il primo che prende un po’ le distanze dalle atmosfere da  commedia cui finora ci aveva abituato l’autrice, introducendo elementi seri e anche drammatici. Il personaggio di Sir Phillip infatti è, a mio avviso, il più drammatico di quelli che finora la Quinn ci ha fatto conoscere; è vero, anche Anthony Bridgerton, Penelope Featherington e Sophie Beckett avevano traumi o situazioni difficili che li condizionavano, ma avevano anche alle spalle, bene o male, famiglie amorevoli o amici su cui contare. Phillip Crane invece è un uomo completamente solo. La moglie Marina, da sempre malata di depressione, si è suicidata un anno prima, e anche durante il matrimonio ha trascorso la maggior parte del tempo nella sua stanza, ignorando sia il marito che i due figli. Nulla ha potuto scuoterla dalla sua malattia, i pazienti tentativi del marito di trovare con lei dei punti di contatto, l’affetto dei bambini… praticamente un automa. Con questo personaggio fantasma la Quinn tratta il difficile tema della depressione  di come questa malattia influenzi anche le vite di chi vive col malato. Difatti Phillip è un uomo silenzioso e chiuso in sé stesso, e lo è diventato proprio come reazione a questo matrimonio impossibile ( Marina viene descritta così pure da bambina ), cui peraltro lui ha dedicato tutte le sue energie nel tentativo, inutile, di farlo funzionare o di portare un pur minimo aiuto alla malattia della moglie; tutto ciò,aggiunto al suicidio di Marina, ha pian piano prosciugato in lui qualsiasi sentimento di gioia o anche solo di contentezza. Una vita di tetraggine insomma, non molto dissimile a quella delle defunta…
Tutto l’opposto della vivace Eloise, personaggio che mi è piaciuto anche se è la prima Bridgerton che non mi convince molto: per meglio dire, non mi ha convinto la sua motivazione al matrimonio. Eloise per anni ha rifiutato proposte di matrimonio in attesa del vero amore, in simbiosi con l’amica Penelope, poi però improvvisamente, quando anche Penelope ( che, a questo punto, pure lei che la apprezza evidentemente ritiene essere senza alcuna speranza… bell’amica! ) si accasa felicemente, si accenda la lampadina ( o forse era l’orologio biologico? ) e decide di prendere il primo marito che le viene in mente ( e a quanto pare, dopo i  suoi numerosi rifiuti, l’unico che potrebbe essere disponibile… ). Sembra più che altro angoscia di rimanere zitella, più che interesse vero e proprio…ma tant’è, la decisione che prende si rivela poi essere quella giusta.
Eloise infatti è, passatemi il termine, la parte “attiva” della coppia; lei si fa conoscere per prima inaugurando la corrispondenza ( con una lettera di condoglianze alla morte di Marina, sua lontana parente ), lei prende la decisione di partire alla volta della conquista di Sir Phillip, lei decide di rimanere prendendo in mano le redini della casa e della sua vita… lui è talmente abituato a lasciar fare agli altri per paura di sbagliare che sembra rimanere inerte per gran parte del romanzo, e se la scrittrice tramite vari flashback non ci svelasse poco a poco piccoli particolari importanti della sua vita e del suo essere che hanno contribuito a farlo diventare così penseremmo a un inetto… cosa che in realtà non è, anzi è proprio la sua estrema sensibilità nei confronti degli altri, e in particolare dei figli, a impedirgli di agire temendo di fare cose che potrebbero far star male qualcuno.
Ovviamente, siccome gli opposti si attraggono, alla fine e dopo non pochi equivoci dovuti alla personalità schietta di Eloise ( che preferisce chiarire le cose parlando ) e a quella ombrosa di Phillip( che invece preferisce delegare tutto agli altri ), i nostri eroi troveranno amore e serenità e costruiranno una vera famiglia…con corollario, ovviamente, di tutti gli altri Bridgerton, in particolare dei soliti fratelli, che appena apprendono della sparizione della sorella si precipitano in massa a salvarla a casa dell’ignaro quasi-pretendente, regalandoci un momento di divertimento in questo romanzo serio.

Tiziana

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Commenti

A me WHEN HE WAS WICKED è

A me WHEN HE WAS WICKED è piaciuto molto. Questo, invece, l'ho trovato sforzatissimo.

Ho appena cominciato IT'S IN HIS KISS e le prime pagine mi sembrano un deja vu continuo... di nuovo un nipote di Lady Danbury e di nuovo una ragazza peperina che fa compagnia all'anziana contessa leggendole libri... Un altro nipote preferito di Lady Danbury, dopo il marchese di Riverdale di HOW TO MARRY A MARQUIS. Di nuovo Lady Danbury cerca di favorire il connubio fra i due... Temo che negli ultimi due episodi della saga Bridgerton Julia Quinn non avesse più idee, ahime.

Francesca

confesso che non è questa, la

confesso che non è questa, la Quinn che preferisco.

Il romanzo è godibile - a tratti - ma manca la leggerezza, lo spirito umoristico, la verve effervescente che rendono la Quinn imbattibile nel genere, chamiamolo così, della "commedia romantica". Che è un genere in cui peraltro si sono cimentate in poche, almeno nello storico: la Medeiros, la Krahn, la D'Alessandro... e poi, stop. Ma del resto, è difficile far ridere quando si parla d'amore, senza trasformare tutto in una farsa.

Quando la Quinn scende sullo stesso terreno di tante altre autrici, cioè della narrazione "seria", si trova di fronte tante, tantissime altre scrittrici con cui competere, di cui parecchie - a mio avviso - molto più brave di lei. E da questo confronto esce maluccio. Come in questo A SIR PHILLIP CON AMORE ( e così pure nel successivo, secondo me ).

Insomma, è come se Valentino Rossi decidesse tutt'a un tratto che anzichè essere il primo al mondo su una moto è meglio essere il settimo, o l'ottavo, su un'auto di Formula Uno... per carità, una volta o due può anche provare a farsi un giretto all'autodromo di Monza, così, per divertimento - ma che non diventi un'abitudine!

Per cui, 4 no, dai, mi pare esagerato, la Quinn è pur sempre la Quinn e scrive storie godibili e scorrevoli ( se no a certi altri libri cosa diamo ? sotto zero ? ), ma 6 o forse 6.5 sì.

Io ho trovato questo libro

Io ho trovato questo libro l'unico della saga davvero noioso..... talmente brutto che non l'ho neppure finito! Voto 4/10 Ciao,Lidiag.

Della serie della Quinn è

Della serie della Quinn è forse quello che mi è piacuto d piu'... un po' perchè la protagonista, Eloise, è diversa da tutto il resto della saga, indipendente, razionale al punto di combinare un matrimonio quasi "dal niente" perchè stufa di essere rimasta indietro dopo quello della sua migliore amica Penelope con suo fratello Colin...

Come sempre i dialoghi della Quinn sono frizzantissimi e spiritosi, le incomprensioni verbali tra Phillip che capisce una cosa, ne dice un'altra e ne pensa un'altra ancora (ha un po' la testa per aria... anzi per terra vito che fa il botamico :D) e Eloise sono spassosissimi...

Tuttavia è l'unico romanzo della serie che non va preso "ad esempio" per capire le atmosfere e le personalità della saga Bridgerton.

Io l'ho amato molto per questa sua diversità... e come ha detto Lalletta... la Quinn è la Quinn suvvia... ^^

Marianna 3, a dire la verità

Marianna 3, a dire la verità io i bambini a volte li ho trovati dei veri delinquentelli in erba..:)

Tiziana

Questo per me è stato uno dei

Questo per me è stato uno dei più carini della saga. Mi è piaciuto la corrispondenza, l'intrapendenza di lei ed i "giochi" dispettosi dei bambini

ciao Marianna

Questo è il primo romanzo

Questo è il primo romanzo della Quinn che non ho apprezzato, l'ho trovato piuttosto bruttino. Voto 5,5

Susa

L'ho letto un bel pò di tempo

L'ho letto un bel pò di tempo fà :-) ... ma ricordo che mi era piaciuto!

Mi aveva intrigato questa corrsipondenza iniziale, la passione di lui per la botanica (non vorrei sbagliare!) e la sua passionalità così celata ...

E' stato divertente vedere poi Eloise ... abituarsi a questa vita campestre :-)

E quando poi alla fine arrivano i fratelli per capire cosa stava combinando la sorella :-)

L'ho trovato un romanzo godibile ... dove i protagonisti si conoscono poco a poco ... senza colpi di scena ... ma non per questo noioso ...

E poi la Quinn è la Quinn :-)

Lalletta

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