aprile 2008
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ASPETTANDO BARBARA CARTLAND...
Per chi non avesse ancora letto nulla di questa autrice storica e desiderasse provarla in anteprima, o per chi avesse voglia di gustarsi un assaggio dei titoli di prossima uscita nella collana Grandi Saghe Harlequin, eccovi due bellissimi estratti, per i quali ringraziamo sentitamente Sonia aka Ainos, padrona di casa del gruppo yahoo Romanzi Rosa.
http://it.groups.yahoo.com/group/romanzi_rosa/
Buona Lettura!
LA MUSICA DEL CUORE (Love in the Highlands)
Scozia 1876
Lady Lavina Ringwood, una delle fanciulle più ammirate del bel mondo londinese, ha già ricevuto, e respinto, diverse proposte di matrimonio. La notizia che la Regina Vittoria intende darla in sposa a un principe dei Balcani la riempie dunque di sgomento, tanto più che il gentiluomo in questione ha una pessima reputazione. A quel punto, l'unico modo per sottrarsi al destino che l'attende è fingere di essere già promessa a un altro. Il prescelto è il Marchese di Elswick, un potente Pari del Regno che ha fama di misogino e che tuttavia, sorprendentemente, accetta di prestarsi al gioco. Ma mentre fuggono insieme verso la Scozia, Lavinia scopre che l'affascinante Ivan non è affatto disinteressato come lei credeva, e che il suo segreto minaccia l'amore che malgrado tutto è appena sbocciato tra loro.
Capitolo 1
1876
La lettera traboccava di calore e di affetto. È passato tanto tempo dall'ultima volta che vi abbiamo visto, cugino Edward. Troppo, sostiene
la mia cara moglie, e io sono d'accordo con lei.
«Sono d'accordo anche io» mormorò il Conte di Ringwood con un sorriso che gli illuminava il viso largo e gioviale.
«Mi piacerebbe moltissimo rivedere la mia famiglia dopo tanto tempo, e la Scozia è stupenda.»
Quando pensava al meraviglioso panorama delle Highlands, aveva la sensazione che le pareti della biblioteca si chiudessero su di lui, facendogli provare un improvviso desiderio di ampi spazi aperti.
Amava la sua splendida residenza di Londra e la vita che conduceva in città, e apprezzava molto il suo incarico a corte, come consigliere fidato, se non proprio amico, della regina. E gli dava soddisfazione vedere che la sua amata figliola, Lavina, era la giovane donna più ammirata del bel mondo.
Affascinante, alla moda, elegante e bellissima, lo rendeva estremamente orgoglioso. Lavina aveva già respinto cinque proposte di matrimonio, tra cui quella di un duca. Segretamente Lord Ringwood ne era sollevato, perché dopo la morte dell'adorata moglie, avvenuta quattro anni prima, sua figlia era l'unica persona che gli era rimasta da amare.
La loro vita era lì, al centro della scintillante società mondana, e non l'avrebbero cambiata per niente al mondo. Tuttavia, qualcosa nella lettera che stava leggendo, forse gli accenni alle distese di erica e ai
torrenti, alle montagne e ai laghi del nord, gli fece provare un'acuta nostalgia.
Mi rendo conto che la Scozia è molto lontana da Londra, scriveva suo cugino Ian, e che voi avete un incarico importante presso Sua Maestà, tuttavia vivo nella speranza che un giorno voi e Lavina, che ormai deve essere una donna, ci darete la gioia di una vostra visita.
«In effetti sarebbe ora di andarci» riconobbe tra sé Lord Ringwood, prendendo la penna e la carta per rispondere alla lettera. In quell'istante il maggiordomo aprì la porta annunciando: «Il Duca di Bradwell, milord».
Lord Ringwood si alzò in piedi per dare il benvenuto al visitatore, felice di vedere il suo più vecchio amico.
«Salute, Bertram» lo accolse. «Che piacere inaspettato.»
Il duca era un uomo alto, anziano, dal portamento eretto. Nonostante i capelli bianchi aveva un aspetto sano e vigoroso, ma quel giorno appariva turbato. «Sono qui per una faccenda urgente»
esordì senza preamboli.
«Deve essere davvero urgente per portarvi qui a quest'ora» osservò il conte in tono gioviale. «So quanto detestiate alzarvi presto.»
«È vero» confermò il duca, «ma ci sono guai in vista e prima ne siete informato, prima potrete correre ai ripari. Sarei venuto ad avvisarvi ieri sera, ma ero a un ricevimento e non potevo assolutamente allontanarmi.»
«Sedete» lo invitò il conte, «e raccontatemi tutto.» Dal tono leggero si capiva che non credeva di
ricevere sul serio delle notizie gravi.
Il duca fece una pausa prima di cominciare. «Ieri sera ero al Castello di Windsor, al seguito della regina. Dopo cena, come di consueto, ci siamo trasferiti tutti nelle stanze private di Sua Maestà. Mi aspettavo che si parlasse delle notizie locali, la solita noia, insomma, quando un messaggero ha portato una lettera urgente per la regina. Sua Maestà l'ha letta e poi, del tutto inaspettatamente, con voce brusca ha annunciato: "Un'altra lettera con cui mi si chiede di procurare una moglie a un principe dei Balcani, il cui paese è minacciato di invasione dai russi. Ho ripetuto molte volte che non posso fare altro per i Balcani. Come tutti sapete, ho mandato loro molte spose inglesi per rinsaldare l'alleanza con il nostro paese".»
«È vero» osservò il conte. «Di chi si tratta questa volta?»
«Del Principe Stanislaus di Kadradtz. Il suo è un principato piuttosto piccolo, ma si trova in una posizione strategica: da una parte confina con l'Erzegovina, dall'altra con l'Albania. Adesso la Russia gli soffia sul collo e Stanislaus si aspetta che la regina gli fornisca una sposa inglese, come ha fatto per altri suoi connazionali.»
«Non per niente Sua Maestà è stata soprannominata la paraninfa d'Europa» commentò il conte sorridendo.
«Riderete meno, mio vecchio amico, quando vi dirò chi ha in mente stavolta la regina» replicò il duca. «Sapevate che la sua bisnonna era imparentata con la vostra famiglia?»
«Buon Dio, è roba di secoli fa. Di certo i Ringwood non si vantano della parentela con la famiglia reale.»
«Disgraziatamente per voi e per Lavina, la regina invece conta proprio su questo antico legame.»
«Lavina?» Udendo il nome dell'amata figliola, il conte smise di sorridere, improvvisamente allarmato.
«Che cosa intendete dire, Bertram? Sua Maestà non starà pensando di dare Lavina in sposa al Principe Stanislaus?»
«Ha già deciso. Ieri sera ci sono stati parecchi mormorii di disapprovazione. Molti gentiluomini presenti conoscono il principe e hanno una cattiva opinione di lui. Lo descrivono come un ubriacone, donnaiolo e violento, ma Sua Maestà si è rifiutata di dare ascolto a queste obiezioni. Sapete quanto può essere ostinata: quando dà un ordine, si aspetta obbedienza assoluta. Se la sfidate, perderete la vostra posizione a corte e cadrete in disgrazia. Chi ha cercato di tenerle testa è stato bandito dalla società.»
«Questo è un incubo» gemette il conte, prendendosi la testa tra le mani. «Che cosa posso fare? Per amor di Dio, Bertram, ditemi come posso salvare mia figlia dal matrimonio con quest'uomo spaventoso, dall'esilio in un paese lontano che vive sotto la minaccia di un'invasione.»
«Vi capisco, amico mio» rispose il duca. «Neppure io vorrei veder finire là un mio congiunto.
Sono venuto ad avvisarvi che sarete convocato al Castello di Windsor: la regina vuole darvi l'annuncio
di persona.»
«Dannazione, Bertram, che cosa posso fare?» ripeté il conte.
«Io vedo solo due possibilità. La prima è lasciare il paese – anche se ritengo Sua Maestà capace di mandare una nave a riacciuffarvi – la seconda è che facciate sposare o almeno fidanzare vostra figlia prima di ricevere la convocazione a corte.»
«Come posso farlo, in nome di Dio?» si disperò il conte. «Lavina ha già rifiutato tutti gli scapoli più ambiti di Londra. Non possiamo certo rivolgerci a loro, adesso.»
«C'è un uomo che potrebbe aiutarvi, sempre che accetti di farlo. Il Marchese di Elswick. Se Lavina fosse già promessa, neppure la regina potrebbe aspettarsi che rompa il fidanzamento.»
Il conte fissò sbalordito il suo vecchio amico.
«Volete che Lavina sposi Elswick?» chiese, esterrefatto.
«Non voglio che lo sposi, naturalmente. Un fidanzamento può bastare. Potrà essere sciolto più avanti, quando la regina avrà trovato qualcun'altra, o avrà detto al principe di arrangiarsi.»
«Non credo alle mie orecchie» ribatté il conte.
«Mio vecchio amico, so che siete animato dalle migliori intenzioni e vi sono grato per avermi avvertito,
ma deve avervi dato di volta il cervello se pensate a Elswick. Sapete che non sopporta che si parli di fidanzamenti e di matrimoni, dopo quello che gli accadde.»
«So che la sua fidanzata lo abbandonò davanti all'altare» riconobbe il duca. «Ma sono passati molti anni da allora.»
«Lui però non ha dimenticato» spiegò il conte.
«Odia il genere femminile. La sua residenza di campagna dista poche miglia dalla nostra, e tutti sanno che non vuole donne tra i piedi.»
«Eppure è la persona più indicata per aiutarvi»
insistette il duca. «Come dite voi, è un uomo bizzarro, duro e solitario, cui non importa niente della società e molto poco della regina, come mi capita a volte di pensare. Tuttavia questo torna a nostro vantaggio, perché significa che lui non ha paura di suscitare l'ira di Vittoria e, di conseguenza, potrebbe accettare la vostra proposta. Inoltre non è certo il tipo da accampare sciocche scuse come quella che la regina fa un grande onore a Lavina dandola in moglie a un principe. Anche di questi ultimi gliene importa ben poco.»
«Credete che Elswick accetterà?»
«Non sarà facile convincerlo» replicò il duca con franchezza. «Ma al momento non mi viene in mente nessun altro.»
«Io voglio soltanto la felicità di Lavina» protestò il conte, arrabbiato. «Le voglio bene ed è la mia unica figlia. Come potrebbe essere felice andando a vivere in un paese barbaro con un uomo dalla pessima reputazione?»
«Vi capisco» convenne il suo amico. «Tuttavia dovete rendervi conto che Sua Maestà è in una posizione molto difficile. Per motivi diplomatici non può opporre un rifiuto al principe senza una valida motivazione.»
«Ho bisogno di riflettere sul modo migliore per risolvere la faccenda» annunciò il conte. «Per fortuna, ho tempo fino a domani.»
«Che cosa ve lo fa pensare?»
«Domani sarò in servizio al seguito della regina, e immagino che Sua Maestà aspetterà fino ad allora per parlarmi.»
«Non fateci conto. La lettera era urgente ed è probabile che la regina vi mandi un messaggero oggi stesso. È una fortuna che non foste in servizio quando l'ha ricevuta. Se foste stato a Windsor, vi avrebbe messo subito con le spalle al muro.»
«Santo cielo! Avete ragione, Bertram. Devo partire immediatamente» dichiarò il conte alzandosi per tirare il cordone del campanello di fianco al caminetto.
Il maggiordomo si presentò immediatamente. «Avete suonato, milord?»
«Sua Signoria e io dobbiamo tornare subito in campagna» lo informò il conte. «Vogliate avvisa re Sua Signoria, poi date disposizioni affinché la carrozza e i cavalli più veloci siano pronti a partire entro un'ora.»
Per quanto sconcertato dal tono aspro del padrone, il maggiordomo si limitò a replicare: «Subito, milord» prima di uscire dalla stanza.
«Fin qui tutto bene» commentò il duca. «Ma non è sufficiente. È una fortuna che la residenza di campagna di Lord Elswick disti appena qualche miglio dalla vostra, così potrete mettervi subito in contatto con lui. Chiedetegli se sarebbe disposto a fidanzarsi con vostra figlia o se conosce qualcuno con una posizione sociale altrettanto elevata che possa aiutarvi. Aspettate! Ci sono... Che ne dite del Duca di Ayelton?»
«Lavina l'ha già respinto» gemette il conte. «E lui se ne è molto risentito. So che adesso sta facendo
la corte a un'ereditiera americana.»
«Avete poco tempo» insistette il duca. «Tutti sappiamo che quando Sua Maestà si mette in testa una cosa, la vuole subito... anzi, se possibile per il giorno prima!» concluse sorridendo della propria battuta.
Il conte invece aveva un'aria molto preoccupata.
Andò allo scrittoio, prese diverse missive ancora sigillate e se le mise in tasca; poi vide la lettera del cugino scozzese alla quale stava per rispondere quando l'inattesa calamità si era abbattuta sul suo capo, e infilò in tasca anche quella.
Sembrava trasognato. «Supponiamo che Elswick rifiuti» disse alla fine. «Ci sarà pure qualcun altro a cui possa rivolgermi – se necessario lo supplicherò in ginocchio – per salvare mia figlia.»
«Non mi viene in mente nessuno» rispose con franchezza il duca. «Sapete bene quanto me che tutti si prostrano davanti alla regina. La maggior parte di coloro che riteniamo amici non alzerebbe un dito per aiutarci in una situazione del genere. Inoltre dovrà trattarsi di un personaggio molto importante, come il marchese, altrimenti la regina si limiterà a dichiarare nullo il fidanzamento.»
La porta si aprì e il maggiordomo annunciò: «La carrozza sarà pronta tra mezzora, milord. Lady Lavina è stata informata e si sta preparando ».
Non appena il maggiordomo ebbe richiuso la porta, il duca si alzò dal divano. «Vorrei potervi aiutare di più, Edward» disse. «Siete sempre stato un buon amico per me. Ma il fidanzamento con Elswick, sebbene difficile da realizzare, è l'unica soluzione che sono in grado di suggerirvi.»
«Dannazione!» esclamò il conte. «Mia figlia non sarà obbligata a contrarre questo matrimonio. Lei è tutto ciò che mi resta dopo la morte di mia moglie.»
In quel momento la porta si aprì e Lady Lavina fece il suo ingresso.
Era una giovane donna alta e snella, estremamente affascinante, il cui viso, oltre alla bellezza, dimostrava anche forza e carattere. I grandi occhi azzurri scintillavano, a seconda dell'occasione, di rabbia o di calore, e non era mai a corto di parole. Alcuni uomini erano intimoriti dalla forza della sua personalità, altri invece la trovavano stuzzicante. Il duca la trovò perfino più bella dell'ultima volta che l'aveva vista.
Con i lunghi capelli scuri che riflettevano la luce del sole che entrava dalle finestre, Lavina sollevò il bel viso per baciare il padre prima di domandare:
«Che cosa succede, papà? Perché tanta fretta di partire per la campagna? Ieri avete detto che potevamo restare a Londra ancora una o due settimane, e poi stasera siamo invitati a cena dagli O'Donnell».
«Lo so» replicò suo padre. «Ma il duca ci ha portato cattive notizie. Vi metterà al corrente lui stesso.»
Lavina si girò verso il duca. «Zio Bertram, che cos'è accaduto?»
«Sono venuto ad avvisare vostro padre che correte un grave pericolo.»
«Io? Un pericolo?» esclamò Lavina. «Che cosa intendete dire?»
«La regina sta cercando un'altra sposa di sangue reale da mandare nei Balcani» spiegò il duca.
«E questa volta la sua scelta è caduta su di voi.»
Lavina scoppiò in un'allegra risata. «Dev'essere uno scherzo. Io non sono di sangue reale.»
«La bisnonna di Sua Maestà era imparentata con i Ringwood, e per Vittoria questo è più che
sufficiente.»
Lavina emise una sommessa esclamazione.
«Ma è una cosa di dominio pubblico, e finora nessuno ha mai dato importanza a questa lontana
parentela!»
«Finora Sua Maestà non ha avuto bisogno di servirsi di voi» fu la caustica risposta del duca.
«E vorrebbe che io mi sposassi... con chi, esattamente?»
«Il Principe Stanislaus di Kadradtz, un individuo assai riprovevole, sembra: ubriacone, violento e immorale. Inoltre, corre voce che non si lavi spesso.»
Lavina rabbrividì. «Non potrei mai sposare un uomo che non si lava.»
«Certo che no» convenne il duca. «Dobbiamo escogitare un piano per salvarvi, e la soluzione migliore è che vi fidanziate subito con qualcun altro. Perfino la regina sarà tenuta a rispettare un fidanzamento già ufficiale, a condizione che il vostro promesso sposo sia un personaggio abbastanza importante... e abbia un carattere deciso.»
Lavina si accigliò. «Il mio promesso sposo? E chi sarebbe, di grazia?»
«Il Marchese di Elswick» la informò il duca. «La vostra sola speranza è che lui si presti a tenere in piedi un fidanzamento fasullo fino a quando la regina non avrà trovato un'altra fanciulla in età da marito da mandare nei Balcani.»
«Il Marchese di Elswick!» gli fece eco Lavina, sbalordita. «È impossibile. Tutti, ma non lui.»
«So che ha la reputazione di essere un uomo poco simpatico» riconobbe il duca.
«Più che meritata» puntualizzò Lavina.
«Lo conoscete, mia cara?» domandò suo padre, sorpreso. «Non me l'avevate mai detto.»
«Dire che lo conosco non è esatto, papà. Mi è capitato di incontrarlo tre anni fa, quando ero ospite dei Bracewell. Una sera il marchese capitò a casa loro.»
«Che cosa straordinaria!» esclamò il duca.
«Non ho mai sentito dire che il Marchese di Elswick sia capitato a casa di qualcuno.»
«Mi risulta che Lord Bracewell gli debba del denaro» rifletté il conte.
«Ah, be', questo spiega tutto» commentò saggiamente il duca. «Dunque, mia cara Lavina, secondo
il vostro giudizio il marchese avrebbe dei modi scostanti e antipatici?»
«Credo che sia opinione diffusa tra tutti coloro che lo conoscono» replico lei, rigida.
«Il che non deve impedirvi di accettare il suo aiuto» la ammonì il duca.
«Per quale motivo dovrebbe accettare di aiutarmi? Ho sentito spesso parlare del suo odio nei confronti delle donne. Non credo proprio che vorrà sposare me.»
«Non dovrà farlo, infatti» obiettò il duca. «Si limiterà a rendere noto il fidanzamento. Poi, quando il pericolo sarà cessato, lo ringrazierete per la sua gentilezza e insieme annuncerete che il fidanzamento è stato rotto consensualmente.»
Lavina si premette le mani sulle guance arrossate.
«Oh, papà, dovete salvarmi. Non voglio lasciarvi. Credete che il piano di zio Bertram possa funzionare?»
«Deve» fu la risposta cupa del conte. «È per questo motivo che dobbiamo partire subito, prima che arrivi il messo di Sua Maestà.»
«Oh sì, vi prego, partiamo immediatamente!» esclamò Lavina.
Con un gesto improvviso, si girò verso il duca e gli gettò le braccia al collo. «Grazie di tutto, zio Bertram.»
Anche il conte si avvicinò all'amico e gli strinse la mano. «Saremo sempre in debito con voi»
disse. «Vi ringrazio dal profondo del cuore di averci avvertito tempestivamente. Se Sua Maestà dovesse chiedere di me, potreste dirle...»
«Buon Dio, no, caro amico» sbottò il duca, allarmato.
«Non dirò una parola. Se scoprisse che vi ho avvisato, la regina mi butterebbe fuori a calci. » E strizzando l'occhio al conte e a sua figlia aggiunse: «Vi terrò informati sulle mosse di Sua Maestà».
«Non so come esprimervi la mia gratitudine» ripeté il conte.
«Neppure io» aggiunse Lavina. Posò le mani sulle spalle dell'anziano duca e lo baciò sulla guancia. «Se riuscirò a cavarmi d'impiccio grazie a voi, vi sarò grata in eterno e vi vorrò bene più di quanto riesca a esprimere a parole.»
Il duca le sorrise. «Vostro padre è stato estremamente gentile con me in passato, e io ho sempre desiderato di vedervi entrambi felici» rispose con grande semplicità. «Qualsiasi cosa possa fare per voi, in qualsiasi momento, basta che me lo facciate sapere.»
«Siete meraviglioso» dichiarò Lavina, baciandolo un'altra volta. Poi corse nel vestibolo e indossò il mantello che il maggiordomo le aveva preparato, dopodiché salì in carrozza, seguita dal padre.
Pochi istanti dopo, la vettura partì rumorosamente, dando inizio alla prima parte del viaggio.
«Siamo sfuggiti al pericolo» sussurrò Lavina. «Ma solo per il momento. Oh papà, dobbiamo
andarcene per sempre. Dovete salvarmi!»
Il conte mise un braccio intorno alle spalle della figlia, tenendola stretta. Aveva un'espressione molto risoluta.
Il viaggio dalla capitale a Ringwood Place, nell'Oxfordshire, era piuttosto lungo e Lavina ebbe molto tempo a disposizione per riflettere. Quello che aveva raccontato al conte riguardo al suo unico incontro con Lord Elswick era vero, ma non era tutto.
Tre anni prima, quando aveva diciassette anni e stava per debuttare in società, era stata ospite dei Bracewell nella loro casa di Londra. Poiché Lavina era orfana di madre, Lady Bracewell aveva accettato
di farle da madrina a patto che prima perfezionasse la sua educazione mondana.
Per aiutarla a "entrare nello spirito della debuttante", come aveva spiegato la sua gentile ospite, i Bracewell avevano dato alcuni balli improvvisati, ai quali erano stati invitati per fare numero gli amici dei loro numerosi figli, che formavano una compagnia molto allegra.
Una sera, mentre stavano ballando, qualcuno aveva suonato il campanello e poco dopo il maggiordomo
aveva annunciato Lord Elswick.
Lavina era stata subito colpita dall'aspetto terribilmente romantico del giovane gentiluomo: alto, bruno, con il viso affilato, una bella fronte e lineamenti scultorei, sembrava l'eroe di un romanzo, attraente e malinconico com'era.
Aveva potuto osservarlo solo per pochi istanti, perché subito il marchese era stato accompagnato nello studio del padrone di casa, ma l'impatto che aveva avuto sul suo cuore era rimasto indelebile.
Pochi minuti più tardi c'era stata una pausa perché i ballerini potessero riprendere fiato e dissetarsi con la limonata, e Lavina ne aveva approfittato per appartarsi con la giovane Lady Helen Bracewell, la sua migliore amica.
«Non è bellissimo?» aveva ridacchiato Helen.
«Sembra proprio il Giovane Aroldo» aveva sussurrato Lavina.
Sapeva che Helen avrebbe colto l'allusione, perché entrambe avevano sospirato insieme sull'eroe stanco della vita cantato da Lord Byron. In un poema di cinque canti, il Giovane Aroldo vagava per il mondo, soprattutto in luoghi esotici, cercando di sfuggire alla malinconia e alla noia, finché, perseguitato dalla tragedia, non si rifugiava nella bellezza; il mondo deponeva allora le sue delizie ai piedi del giovane, e lui le accoglieva con un debole sorriso che tradiva un tormento interiore sopportato con coraggio.
Il fratellino minore di Helen aveva sbuffato, sdegnoso, commentando: «Che personaggio ridicolo, non fa altro che piangersi addosso!».
Le due fanciulle l'avevano cacciato con alte grida di indignazione. Lavina, in particolare, si era infuriata. Come si poteva essere tanto insensibili nei confronti di quel giovane e tormentato eroe?
Aroldo aveva ossessionato i suoi sogni di notte e stimolato la sua immaginazione di giorno, e lei si era convinta che, una volta in società, non avrebbe trovato nessuno che potesse reggere il paragone con quella figura romantica. Poi la porta si era aperta e "Aroldo" era entrato nella sala, pallido, con gli occhi scuri, intenso, come se si muovesse altezzosamente al di sopra della gente comune.
Di sicuro c'era stata un'emozione repressa nel breve inchino che il marchese aveva rivolto a Lady Bracewell, una pena segreta nell'indifferenza con cui aveva guardato i ballerini.
Ah, aveva pensato con l'appassionato fervore dei suoi diciassette anni, tali piaceri non erano per lui. Non potevano lenire la ferita segreta che avvelenava la sua vita.
Non aveva idea di quale ferita fosse, ma quando Helen le aveva sussurrato che il marchese era stato abbandonato dalla fidanzata il giorno delle nozze, tutto le era stato chiaro.
Avevano ricominciato a ballare. Volteggiando per la sala, Lavina aveva cercato di tenere d'occhio la porta dalla quale il marchese sarebbe uscito, una volta concluso il colloquio con Lord Bracewell.
Sapeva già cosa sarebbe accaduto: Lady Bracewell l'avrebbe invitato a unirsi al ballo improvvisato e lui, sia pure con riluttanza, avrebbe accettato. Poi si sarebbe accorto di Lavina e sarebbe rimasto immobile, riconoscendo in lei la sua anima gemella. Allora si sarebbero guardati negli occhi, entrambi consapevoli che il dado era tratto, e lui, dimenticando la donna senza cuore che l'aveva abbandonato, dal quel momento in poi avrebbe vissuto soltanto per Lavina.
Quel pensiero esaltante le aveva fornito uno slancio improvviso, e lei aveva cominciato a volteggiare in una danza inebriante. Gli altri giovani si erano fermati per ammirarla, mentre il suo compagno la lasciava andare per permetterle di ballare da sola.
Dimentica di tutto, tranne che della propria gioia, lei aveva danzato in un'estasi di felicità. Per qualche glorioso istante si era sentita padrona del mondo.
La musica aveva rallentato per poi cessare del tutto mentre lei sprofondava in una riverenza, accolta dagli applausi frenetici degli altri giovani.
Quando si era rialzata, i suoi occhi avevano incontrato quelli di Lord Elswick.
Lui la stava fissando intensamente, ma la sua espressione era spenta. Con la fiducia della giovinezza,
Lavina l'aveva interpretata a suo piacere: evidentemente il marchese era rimasto incantato dalla sua grazia e dalla sua bellezza.
Lady Bracewell stava parlando con lui, e gli indicava sorridendo i giovani radunati. Lavina si era avvicinata un poco per permettergli di vederla meglio.
Poi il marchese si era stretto nelle spalle, girandosi, e a Lavina erano giunte quelle parole terribili.
«Mia cara Jemima, perdonatemi, ma ho di meglio da fare che giocare con dei bambini.»
Alla matura età di vent'anni, Lavina si rendeva conto che l'insulto di Lord Elswick era stato alquanto lieve. Non aveva ancora fatto il suo debutto in società e dunque, ufficialmente, era ancora una bambina. Nessun insulto, quindi, bensì una semplice constatazione.
Ma a diciassette anni la sua sensibilità ne era stata devastata. Di colpo si era resa conto di essere senza fiato, con i capelli scarmigliati e le guance arrossate. Si era comportata con impudenza e adesso ne subiva le conseguenze. Peggio ancora, aveva udito dietro di sé dei risolini soffocati. Come tutte le giovani donne molto belle aveva delle nemiche, fanciulle della sua età che con lei si mostravano amiche, mentre alle sue spalle, invidiose, godevano segretamente nel vederla mortificata. E finalmente potevano ridere di
lei.
Quella notte Lavina aveva soffocato i singhiozzi nel cuscino giurando che mai, per tutta la vita, avrebbe perdonato Lord Elswick.
Ora però si accingeva a chiedere il suo aiuto, dunque immaginava di doverlo perdonare. Qualsiasi cosa, del resto, sarebbe stata preferibile alle nozze forzate con il Principe Stanislaus.
Tuttavia avrebbe preferito che l'alternativa non fosse Lord Elswick.
MATRIMONIO PER SCOMMESSA (The Taming of Lady Lorinda)
Inghilterra, 1794
La prima volta che Durstan Hayle vede Lady Lorinda Camborne, la più spregiudicata e ammirata gentildonna dei salotti londinesi, non può che paragonarla a una novella Lady Godiva per il suo oltraggioso comportamento. Scandalizzato, il gentiluomo scommette mille ghinee con un amico che riuscirà a domare l'imprevedibile fanciulla. Ma non ha fatto i conti con il carattere ribelle e caparbio di Lorinda, che è decisa a non sposarsi e non si piega nemmeno quando l'avidità e l'indifferenza del padre la costringono a sposare Durstan, l'unico uomo che apparentemente è immune al suo fascino.
Capitolo 1
1794
L'uomo con la maschera verde osservava dall'alto la sala da ballo, illuminata da una profusione di candelieri di cristallo che proiettavano tutto intorno un caleidoscopio di riflessi variopinti.
Agli invitati era stato chiesto di presentarsi travestiti a seconda della propria ispirazione e così inevitabilmente c'erano una dozzina di Cleopatre, parecchi giullari e una predominanza di acconciature
e gorgiere elisabettiane.
Mentre guardava le coppie che danzavano accompagnate dalla musica di un'orchestrina alloggiata nella Galleria dei Musicisti, l'uomo con la maschera verde si irrigidì all'improvviso. «Pensavo che mi avreste condotto a un ballo frequentato dal cosiddetto Beau Monde» disse sorpreso al suo accompagnatore.
«Precisamente.»
«Queste non sono dunque delle graziose cortigiane?»
«Naturalmente no! Sono le dame più aristocrati che dell'alta società, gentildonne appartenenti alle più nobili famiglie d'Inghilterra.»
«Non posso crederci!»
Mentre parlava con il suo accompagnatore, il gentiluomo con la maschera verde non osservava gli occhi che scintillavano o le labbra di rubino che spiccavano sotto le maschere di velluto, e nemmeno le candide gole ornate di gioielli. Fissava invece i seni dalle punte rosate che spuntavano maliziosi dalle audaci scollature o che trasparivano dalle stoffe impalpabili degli abiti, intesi a mostrare più che a nascondere fianchi torniti e gambe squisitamente modellate nonché spesso nude.
«Siamo davvero in Inghilterra?» proruppe infine, scandalizzato.
Il suo amico scoppiò a ridere. «Avete trascorso troppo tempo lontano da casa. Negli ultimi anni sono cambiate parecchie cose e, come scoprirete, non tutte per il meglio.»
«Quando sono partito» osservò l'uomo con la maschera verde, «le donne erano virtuose e docili, gentili e sottomesse ai loro mariti.»
«Ebbene, tutto ciò non è più di moda, oramai»
replicò il suo accompagnatore. «Oggi le donne non sono più il sesso debole. Partecipano alle corse dei
cavalli e delle carrozze, vanno a caccia, giocano a cricket contro altre squadre femminili e, nel caso delle principesse di sangue reale, perfino a calcio.»
«Buon Dio!»
«Si considerano uguali agli uomini, e questo è evidente anche nel loro aspetto.»
«Ho notato, infatti, che la cipria è scomparsa.»
«Sia per gli uomini che per le donne, grazie a Dio! Certo, dobbiamo ringraziare il Principe di Galles per la moda au naturel.»
«Per quanto riguarda noi uomini, è senza dubbio un sollievo» commentò l'uomo con la maschera
verde. «Ma per le donne è tutt'altra faccenda.»
«Il nuovo ordine» replicò il suo amico in tono divertito, «impone la victime coiffure, un taglio di ovvia provenienza francese che si ispira alla rivoluzione.» Con un gesto della mano, continuò a spiegare: «Le acconciature alte ed elaborate del vecchio regime sono scomparse. Ora si preferiscono riccioli scompigliati ad arte e, per completare l'effetto, un sottile nastro di velluto rosso intorno al collo».
«Pensando a tutti coloro che hanno perso la vita sotto la ghigliottina, lo trovo di pessimo gusto» osservò
l'uomo con la maschera verde.
«Mio caro amico, molte delle cose che facciamo sono di pessimo gusto, eppure tutti quanti continuiamo
a farle.» Guardò il suo compagno con aria maliziosa, prima di proseguire: «A Carlton House, molte donne portano abiti che scoprono del tutto i seni, o li velano con tessuti talmente sottili che non lasciano nulla all'immaginazione».
L'uomo con la maschera verde non replicò.
Continuava a guardare le coppie che volteggiavano nella sala sottostante, notando che anche la danza stava diventando più selvaggia e i movimenti dei ballerini più scomposti.
«Mi giudicherete all'antica...» iniziò a dire, ma la sua voce si spense all'improvviso.
Era una calda serata di giugno e le alte portefinestre che si affacciavano sul giardino erano spalancate; in quel momento da una di esse, apparizione del tutto inattesa e sorprendente, era entrato uno splendido cavallo nero. Lo montava una donna che, a una prima occhiata, sembrava vestita soltanto dei lunghi capelli d'oro rosso che le scendevano fino ai fianchi.
A un esame più attento, tuttavia, l'osservatore scopriva che la sella, di foggia messicana con decorazioni
d'argento, era rialzata davanti e dietro e copriva almeno le parti intime. E anche i capelli erano acconciati in modo che solo le braccia e le gambe della donna fossero visibili.
L'audace apparizione, però, montava a cavalcioni, cosa di per sé scandalosa, e come se disdegnasse
nascondersi non portava alcuna maschera. I suoi grandi occhi verdi, che sembravano occupare quasi
tutto il viso, scintillavano divertiti.
L'uomo con la maschera verde ritrovò la voce solo dopo qualche istante. «Buon Dio! Chi è quella donna?»
«Lady Lorinda Camborne» lo informò il suo compagno, «la più impertinente di tutte le gentildonne londinesi.»
«Appartiene sul serio a una famiglia onorata?»
«Suo padre è il Conte di Camborne e Cardis.»
«Se avesse un po' di buonsenso, le darebbe una sonora sculacciata e la riporterebbe a casa.»
«È improbabile che la veda, dato che non alza mai gli occhi dal tavolo da gioco.»
«Un giocatore d'azzardo?»
«Incallito.»
«E lei... quanti anni ha?»
«Una ventina, immagino. Da due anni è la bellezza più acclamata di St. James.»
«Sul serio?»
«Che razza di censore siete! Sì, Lady Lorinda si comporta in modo riprovevole e non nego che le sue provocazioni siano oggetto di costanti pettegolezzi, ma almeno è di una bellezza a dir poco eccezionale.»
L'uomo con la maschera verde non replicò. Osservava Lady Lorinda che, sul suo magnifico stallone
nero, faceva il giro del salone.
I ballerini si erano fermati per applaudirla; gli uomini le gridavano incoraggiamenti e qualcuno le gettava dei fiori mentre passava.
«Da White la scommessa era che lei non avrebbe osato apparire nuda» raccontò l'accompagnatore all'uomo con la maschera verde. «Ebbene, non solo lei ha vinto la scommessa, ma ingenti somme di
denaro cambieranno mano, come sempre succede quando Lady Lorinda ne combina una delle sue.»
Compiuti due giri completi della sala, inaspettatamente come era arrivata Lady Lorinda uscì da
una portafinestra e scomparve.
«Non la rivedremo più?» si informò l'uomo con la maschera verde.
«Santo cielo, no! Fra poco ricomparirà, indossando qualcosa di fantasioso e senza dubbio tutt'altro che anonimo. Sarà una delle ultime ad andarsene.»
«Dunque le piacciono questi intrattenimenti?» domandò il gentiluomo con la maschera verde in tono vagamente sprezzante.
«Naturalmente. Questa è la sua vita: balli ogni sera, feste sfrenate a Vauxhall e apparizioni nei ritrovi peggio frequentati di Londra. Ovunque vada, si lascia dietro una scia di cuori infranti.» L'informatore fece una pausa prima di proseguire: «Si narrano molte storie su Lady Lorinda. Una delle ultime è quella del Marchese di Queensbury...».
«Buon Dio, quel vecchio caprone è ancora in circolazione?» lo interruppe l'uomo con la maschera verde.
«Solo la morte, suppongo, potrà fermare quel libertino! Come stavo dicendo, qualche tempo fa gli è venuto il ghiribizzo di vestire i panni di Paride per assegnare la famosa mela con su scritto "alla più bella".»
«Se la contendevano tre dee se ricordo bene...»
«Esatto.»
«Volete dire che le tre candidate erano nude?»
«Completamente!»
«E che una di loro era Lady Lorinda?»
«Così mi è stato riferito.»
«Ma davvero gli uomini si innamorano di una donna come quella?»
«Ovvio! Lasciatemi spezzare una lancia in favore di Lady Lorinda: ha coraggio e personalità, qualità che spesso mancano alle sue coetanee. Nessuno potrebbe mai ignorarla.»
«O meglio evitare di notarla!» osservò seccamente l'uomo con la maschera verde.
«Credo che dovrei farvela conoscere» sorrise il suo compagno. «Le farebbe bene incontrare un uomo che non cade in ginocchio davanti alla sua bellezza e che non si lascia calpestare dai suoi graziosi piedini.» Dopo una breve esitazione soggiunse: «Oh, vedo che è arrivato il Principe di Galles. Venite, vi presento. Gli farà piacere apprendere da voi ciò che accade in un'altra parte del mondo».
Più tardi, dopo aver cenato al tavolo reale, l'uomo con la maschera verde lasciò la sala da pranzo e, trovando sgradevolmente alta la temperatura nella sala da ballo, uscì in giardino.
Il ricevimento si teneva a Hampstead e l'uomo con la maschera verde pensò che era come essere in campagna. Una lieve brezza faceva stormire le foglie dei grandi alberi, dalle aiuole saliva la fragranza dei fiori e le stelle brillavano come diamanti nel cielo.
Fece un respiro profondo pensando a quanto era diversa quell'aria dal calore soffocante dell'India.
A un tratto, una voce maschile interruppe le sue solitarie meditazioni.
«Per amor del cielo, Lorinda, ascoltatemi. Vi amo! Sposatemi o mi ucciderò, ve lo giuro!»
L'uomo con la maschera verde si irrigidì. La voce dello sconosciuto tradiva un'angoscia inequivocabile.
«Sposatemi, Lorinda, e farete di me l'uomo più felice tra i viventi.»
«Che cos'è questa, la decima o l'undicesima volta che vi respingo, Edward?»
L'uomo con la maschera verde comprese che il dialogo si svolgeva dalla parte opposta dell'alta siepe di bosso di fianco alla quale si era fermato.
Nell'oscurità gli era impossibile vedere attraverso il fitto fogliame, ma immaginò che i due dessero le
spalle alla siepe, ignari della sua presenza a pochi passi di distanza.
«Ve l'ho chiesto in passato e ve lo chiedo di nuovo... sposatemi, Lorinda!»
«Vi ho sempre rifiutato, Edward, e non cambierò idea questa volta. Suvvia, amico mio, state diventando
terribilmente noioso! Adesso vorrei tornare nella sala da ballo.»
«Non andate via, Lorinda. Restate con me, vi prego. Non vi darò fastidio. Farò tutto quello che volete... qualsiasi cosa, purché mi dedichiate un po' di attenzione.»
«Perché dovrei? Se volessi un cane da salotto, me ne comprerei uno» replicò la fanciulla con voce sdegnosa, e subito dopo aggiunse: «Se mi toccate, Edward, giuro che non vi rivolgerò più la parola».
«Lorinda! Lorinda!» gridò il giovane, disperato, e un attimo dopo l'uomo con la maschera verde udì un ticchettio di tacchi femminili che si allontanavano sul vialetto lastricato e il gemito angosciato dell'uomo abbandonato.
Resosi conto che la conversazione era terminata, l'uomo con la maschera verde si avviò verso la sala
da ballo.
Non gli fu difficile riconoscere Lady Lorinda, anche perché nell'istante in cui varcò la portafinestra udì risuonare la sua voce, allegra e del tutto incurante di ciò che era appena avvenuto.
L'audace fanciulla indossava una redingote maschile, su calzoni di raso fermati da un nastro sulle calze di seta che sottolineavano oltraggiosamente le caviglie sottili. I capelli, di un rosso dorato, erano arricciati e acconciati a mo' di parrucca sotto il cappello piumato.
Da sotto la maschera spuntavano il naso piccolo e diritto, le labbra dalla curva perfetta e il mento appuntito sollevato in atteggiamento orgoglioso.
Teneva in mano un bicchiere di vino e, quando l'uomo con la maschera verde entrò nella sala da ballo, lei e la sua cerchia di ammiratori stavano brindando alla salute del loro ospite, un uomo di mezza età coi capelli scuri e l'espressione beffarda.
Il padrone di casa accettò il brindisi senza mai distogliere lo sguardo da Lady Lorinda, e quando tutti ebbero bevuto le si avvicinò. «Venite con me in giardino. Voglio parlarvi» le disse.
Si trovavano a poca distanza dall'uomo con la maschera verde, e le loro parole gli giungevano distintamente.
«Sono appena rientrata dal giardino» obiettò Lady Lorinda corrucciando le morbide labbra. «Se avete intenzione di amoreggiare con me, Ulric, vi avviso che non sono dell'umore adatto.»
«Che cosa vi fa pensare che siano queste le mie intenzioni?»
«Perché gli uomini non parlano d'altro che d'amore» ribatté lei. «Non esiste un argomento di conversazione diverso?»
«No, quando si parla con voi!»
«L'amore mi annoia! È un argomento che non mi interessa, quindi, se volete divertirmi, dovrete parlare di qualcos'altro.»
«Fingete ancora di non avere un cuore, dunque?»
«Non fingo, è la mia fortuna! Venite, andiamo in sala da pranzo. Comincio ad avere fame.»
Si avviarono, e l'uomo con la maschera verde li seguì con lo sguardo.
«Ve l'avevo detto che è bellissima ma imprevedibile» sussurrò, raggiungendolo, il suo accompagnatore.
«Tutti gli uomini cadono ai suoi piedi e fanno ciò che lei dice?» domandò l'uomo con la maschera verde.
«Naturalmente. Tutti obbediscono a Lady Lorinda.»
«E se non lo fanno?»
«Lei li bandisce dalla sua cerchia di amicizie. Tale ostracismo, ho sentito dire, è più infamante di
una scomunica!»
L'uomo con la maschera verde scoppiò a ridere.
«Ho l'impressione che durante gli anni che ho trascorso all'estero, abbiate completamente perduto il senso dei valori... o forse dovrei dire quello dell'umorismo?»
Molto più tardi, quella stessa sera, quando gli ospiti erano notevolmente calati di numero e il primo chiarore dell'alba iniziava a far impallidire le stelle nel cielo, i due amici lasciarono il ricevimento e salirono in carrozza.
Viaggiavano su un altissimo phaeton trainato da cavalli di eccezionale bellezza, con un solo lacchè appollaiato sul predellino posteriore.
«Vi siete divertito?» domandò l'uomo che teneva le redini.
Il suo amico, che si era tolto la maschera, rise.
«È stata senza dubbio una serata memorabile! Mi aspettavo di trovare dei cambiamenti, naturalmente,
ma non fino a questo punto.»
«Vi riferite agli uomini o alle donne?»
«Devo ammettere che il principe mi ha molto stupito. È diventato grasso e i suoi amici non mi hanno fatto una buona impressione.»
«Non piacciono a nessuno, in effetti» ammise l'altro. «Ma ditemi, piuttosto, che cosa pensate delle donne. Siete rimasto sconvolto?»
L'uomo che fino a poco prima aveva indossato la maschera verde rise di nuovo. «Vi assicuro che niente mi sconvolge. Tuttavia, trovo raccapricciante il pensiero che queste creature indecenti e irresponsabili tra qualche anno saranno le madri della prossima generazione.»
«Pensate di fare qualcosa al riguardo?»
«Che cosa suggerite?»
«Ebbene, potreste... raddrizzare Lady Lorinda. Che sfida sarebbe per qualsiasi uomo!»
«Credo che in effetti sarebbe possibile.»
«Suvvia, chi è mai riuscito a domare una tigre? Scommetto qualunque somma – la lascio decidere a voi – che non ci riuscirete.»
L'uomo che aveva portato la maschera verde rimase in silenzio per un poco prima di dire lentamente:
«Mille ghinee!».
«State scherzando?» domandò incredulo il suo compagno. Poi scoppiò a ridere. «Accetto! Non mi perderei l'esito di questa fatica di Ercole per nessuna cifra al mondo!»
«A proposito di tigri... in abiti femminili! Eccola là, proprio davanti a noi» esclamò il proprietario del phaeton dopo poco, indicando una carrozza nera con il blasone dei Camborne che stava risalendo la collina.
Il veicolo non aveva niente di particolare, ma la livrea dei lacchè e del cocchiere non passava certo inosservata: al posto dei colori preferiti dall'aristocrazia, come l'azzurro, il verde o il porpora, i domestici
di Lady Lorinda portavano infatti una livrea bianca con bordi d'argento.
Sotto lo sguardo esterrefatto del gentiluomo con la maschera verde, una volta raggiunta la sommità della collina e oltrepassato lo stretto passaggio tra la Spaniards Inn e il cancello del gabelliere, la carrozza dei Camborne si arrestò bruscamente.
«Che cosa succede?» domandò ad alta voce il conducente del phaeton. «Buon Dio, i briganti! Lady Lorinda è stata assalita!» esclamò subito dopo, frustando i cavalli per correre in aiuto della gentildonna.
All'improvviso si udì un colpo di pistola e l'uomo che aveva aperto la portiera della carrozza cadde all'indietro sul ciglio della strada, mentre il suo complice se la dava a gambe.
Prima che il phaeton potesse raggiungere la carrozza, il lacchè in piedi sul predellino posteriore, che teneva le mani in alto, fu proiettato bruscamente in avanti da uno scossone mentre il veicolo ripartiva e si affrettò a balzare a terra.
I due gentiluomini si fermarono accanto al bandito, riverso per terra con le braccia allargate e la pistola ancora stretta nella mano. Era mascherato e aveva l'aria di essere stato un delinquente della peggior risma. La macchia rossa che si allargava sul suo petto era inequivocabile.
«È morto, milord» annunciò il lacchè che era balzato giù dalla carrozza in corsa.
Il conducente del phaeton sfiorò con la frusta i cavalli. «Quand'è così, non sono affari nostri» replicò,
allontanandosi.
Per un poco i due gentiluomini rimasero in silenzio, poi quello che aveva indossato la maschera verde chiese: «C'era qualcuno con la fanciulla, o è stata lei stessa a sparargli?».
«Oh, suppongo sia stata lei!» replicò il suo amico.
«Non sarebbe la prima volta.» E con una nota divertita nella voce, proseguì: «Avete appena avuto una dimostrazione di come le giovani donne al giorno d'oggi siano in grado di badare a loro stesse.
Avevo sentito parlare del trattamento che Lady Lorinda riserva ai briganti. Adesso ho potuto vederla
in azione». Con una risata, spiegò: «A quanto pare, non appena un bandito apre la portiera, lei gli spara con l'intento di ucciderlo. I suoi domestici non devono nemmeno prendersi la briga di proteggerla».
«Sono sbalordito!» commentò il suo amico. «Ai miei tempi, le donne scoppiavano in singhiozzi e invocavano la protezione degli uomini.»
«Di donne così appiccicose ne esistono ancora, se sono quelle che preferite, e con il patrimonio di cui disponete di certo non vi lasceranno tregua!»
Quel commento rimase senza risposta e il viaggio verso Hampstead Heath proseguì in silenzio.
Lady Lorinda era appoggiata allo schienale imbottito della carrozza, con gli occhi chiusi. Prima di rilassarsi, aveva avuto l'accortezza di ricaricare la pistola che teneva in grembo.
Hampstead Heath era una zona notoriamente infestata dai briganti, razza che lei detestava al pari dei corteggiatori che la infastidivano nonostante lei scoraggiasse brutalmente le loro suppliche lamentose.
Lord Edward Hinton era solo uno dei tanti ammiratori che non accettavano di essere respinti da lei.
Ripensando a come quel gentiluomo l'avesse infastidita per tutta la serata, Lorinda stabilì che in futuro avrebbe messo bene in chiaro che non avrebbe partecipato a nessun ricevimento al quale fosse presente anche lui.
Niente di ciò che lei poteva dirgli gli impediva di implorarla di diventare sua moglie e di diventare, come lo definiva tra sé Lorinda, un maledetto seccatore.
Il loro ospite, Lord Wroxford, non era molto meglio, ma almeno la corteggiava senza poterle proporre le nozze. Era già sposato, infatti, e di conseguenza le sue proposte disdicevoli erano più facili da respingere.
Anche se si prendeva gioco di Ulric ed entrambi sapevano che le probabilità che lei accettasse il suo
corteggiamento erano pari alla possibilità di fare un salto sulla luna, lui non si perdeva d'animo e continuava a insistere, ma almeno, a differenza di Edward, era arguto, spiritoso e persino un po' cinico.
Lord Hinton aveva minacciato talmente tante volte di suicidarsi se lei l'avesse respinto, che ormai Lorinda si sentiva sopraffatta dalla noia ancor prima che lui aprisse bocca. Eppure Edward offriva delle prospettive eccellenti come marito, pensò, e c'era sempre la possibilità che, se suo fratello non fosse riuscito a generare un erede, un giorno sarebbe diventato duca.
«Se fossi assennata, lo sposerei» disse tra sé Lorinda, «ma come potrei sopportare i suoi piagnistei
per il resto dei miei giorni?»
Era quello che pensava di molti altri gentiluomini, parecchi dei quali non le offrivano soltanto immense ricchezze, ma anche una posizione prestigiosa in società.
Lorinda si rendeva perfettamente conto di quanto fosse effimera la sua stella, che brillava su una società pronta a esaltare o condannare una persona a seconda del capriccio del momento.
«Che cosa voglio dalla vita?» si domandò mentre la carrozza scendeva da Hampstead Heath, lasciandosi
alle spalle il pericolo.
Di colpo si vide davanti una teoria infinita di balli e ricevimenti, in compagnia della stessa gente scapestrata che si spostava insieme a lei da Londra a Brighton, a Newmarket per le corse dei cavalli, a
Bath per la cura delle acque, per poi tornare nella capitale per un altro frenetico giro di allegri intrattenimenti.
Davvero non desiderava altro dalla vita?
Sapeva che l'indomani le matrone che tanto la disapprovavano avrebbero spettegolato della sua apparizione al ballo nei panni di Lady Godiva, ma non era riuscita a resistere alla provocazione di Lord Barrymore, un dissoluto gentiluomo che aveva scommesso con lei che non avrebbe avuto il coraggio
di farlo.
Rise, pensando a quando il resoconto del suo comportamento, che non avrebbe perso niente della sua spudoratezza passando di bocca in bocca, sarebbe giunto all'orecchio del re e della regina al Castello di Windsor. I sovrani avrebbero senza dubbio attribuito quell'oltraggiosa esibizione all'esempio nocivo e dissoluto del Principe di Galles.
«Vecchi ipocriti!» esclamò, constatando con sollievo che il viaggio era terminato e la carrozza si stava fermando davanti a Camborne House, in Hanover Square, un edificio enorme, scomodo e decisamente brutto che era stato costruito dal settimo Conte di Camborne, nonno di Lorinda.
Mentre il lacchè con la livrea bianca e argento che lei stessa aveva disegnato apriva la portiera, Lorinda pensò che era comunque meno cupo di quanto fosse stato quando lei era bambina.
«Sua Signoria è in casa, Thomas?» si informò.
«Sì, milady. Sua Signoria è rientrata mezzora fa e adesso è in biblioteca.»
«Grazie, Thomas.»
Lorinda gettò il mantello su una sedia, incurante dell'espressione inorridita del valletto di fronte al suo abbigliamento maschile. Attraversò il vestibolo dal pavimento di marmo e si diresse verso la biblioteca.
Seduto allo scrittoio, al centro della stanza, suo padre stava caricando una pistola.
Il Conte di Camborne e Cardis alzò gli occhi, sorpreso dall'ingresso della figlia.
Era un bell'uomo con i capelli brizzolati e la carnagione smorta di chi passava poco tempo all'aperto.
Nelle sale da gioco, l'aria era notoriamente viziata.
Il conte depose la pistola con un gesto troppo frettoloso per essere spontaneo, esclamando: «Non vi aspettavo di ritorno così presto, Lorinda!».
«Che cos'è accaduto, papà? Non ditemi che dovete battervi a duello.» Suo padre non rispose e Lorinda andò verso la scrivania, abbassando lo sguardo su di lui. «Ditemelo, papà.»
Per un istante il conte parve sul punto di rifiutare, poi si adagiò contro lo schienale della sedia dicendo
in tono di sfida: «Volevo spararmi!».
«State scherzando, vero?»
«Ho perso tutto, Lorinda. Siamo rovinati.»
Per un istante la fanciulla rimase in silenzio. Poi si lasciò cadere su una sedia di fronte a lui. «Raccontatemi esattamente cos'è accaduto.»
«Stavo giocando a carte con Charles Fox» iniziò a dire il conte.
Lorinda strinse le labbra. Sapeva fin troppo bene che Charles Fox era l'avversario più pericoloso che
suo padre avrebbe potuto scegliere. Esponente di spicco dei liberali in Parlamento, oratore avvincente, Charles Fox era dotato di un fascino straordinario nonostante fosse grasso, trasandato, rozzo, con il doppio mento e ispide sopracciglia nere.
Il re lo detestava, e proprio per questo lui era diventato intimo amico del Principe di Galles. Per un periodo, il principe l'aveva addirittura idolatrato.
Erede di un padre favolosamente ricco, Charles Fox aveva sviluppato una passione insaziabile per il gioco d'azzardo a Eton dove, appena sedicenne, aveva perduto insieme al fratello ben trentaduemila sterline in una sola sera!
Che ironia, pensò Lorinda, che in una delle rare occasioni in cui la sorte aveva arriso a Charles Fox, fosse stato proprio suo padre a farne le spese.
Le parole successive di Lord Camborne confermarono i suoi timori. «Stavo vincendo, Lorinda» raccontò il conte con voce stanca. «Vincevo una somma considerevole, poi d'un tratto la fortuna ha girato dalla parte di Fox. Pensavo che non sarebbe durata, e invece quando mi sono alzato dal tavolo non avevo più niente.»
Per qualche minuto nella biblioteca non si sentì altro suono che lo scoppiettare del fuoco nel caminetto,
poi Lorinda chiese con voce abbastanza ferma: «Quanto avete perduto?».
«Centomila sterline!»
Per molti gentiluomini che giocavano da White quella non era una cifra astronomica, ma Lorinda sapeva bene quanto suo padre che per loro significava la rovina.
Possedevano ancora la casa di Londra e la residenza di famiglia in Cornovaglia, ma la rendita che ricavavano da tale proprietà era modesta e se lei e il padre conducevano una vita lussuosa e stravagante,
era solo perché avevano sempre pensato, con una buona dose di ottimismo, che "in qualche modo i soldi sarebbero saltati fuori".
In sostanza, quando il conte aveva una serata felice al tavolo da gioco, Lorinda gli toglieva dalle tasche il denaro vinto prima che lui potesse giocarselo di nuovo.
Prima di allora, tuttavia, suo padre non aveva mai perso una somma così esorbitante.
«Mi resta una cosa sola da fare» annunciò il conte con voce roca. «Spararmi. Fox non potrà aspettarsi
che saldi il mio debito se sarò morto.»
«Sapete bene quanto me, papà» replicò Lorinda, «che essendo un debito d'onore, avrei il dovere
morale di saldarlo io.»
«Sul serio?»
«Naturalmente. E se avete intenzione di lasciarmi da sola a rimettere insieme i cocci della mia vita, sappiate che lo considererei un gran brutto tiro da parte vostra.»
Pronunciate quelle parole in tono sprezzante, si alzò in piedi e andò ad aprire le tende di pesante velluto. Fuori, le prime deboli strisce rosate dell'alba cominciavano ad apparire sopra i tetti.
«Pensavo» disse alle sue spalle il conte con voce incerta, «che se morissi, Fox potrebbe cancellare il
debito. Una soluzione facile, non credete?»
«Facile per voi, ma non per me» osservò Lorinda sottovoce. «E i Camborne non sono mai stati dei vigliacchi.»
«Maledizione, non vorrete darmi del codardo!» ribatté suo padre in tono brusco.
«Non riesco a immaginare niente di più vile che piantarmi qui così» replicò Lorinda.
Suo padre spinse da parte la pistola con impazienza.
«Se la mettete su questo piano, allora potreste cercare voi una soluzione.»
«È ovvio, no?» Lorinda si voltò, tornando verso lo scrittoio.
«Ebbene, non ci vedo niente di così ovvio.»
«Non ci resta altro che vendere questa casa con tutto ciò che contiene. Dovrebbe fruttarci una cifra
considerevole. Dopodiché ci ritireremo in Cornovaglia.»
«In Cornovaglia?»
«Perché no? Finché non avremo venduto anche The Priory... sempre che qualcuno sia disposto a offrirci qualcosa per quel rudere.»
Il conte calò il pugno sullo scrittoio con tanta forza da far rimbalzare il calamaio. «Non venderò quella che è stata la dimora della mia famiglia fin dall'epoca della conquista normanna!» gridò. «Anche se non è vincolata al titolo, nessun Camborne è mai caduto tanto in basso da vendere la casa natale dei suoi predecessori.»
Lorinda si strinse nelle spalle. «Può darsi che sarete costretto a farlo, papà. Dubito che questa casa, con tutto ciò che contiene, compresi i gioielli della mamma, possa fruttare più di cinquantamila sterline.»
Il conte si nascose il viso tra le mani. «Oh... Dio!» proruppe. «Come ho fatto a essere tanto idiota?»
«Le recriminazioni non ci porteranno da nessuna parte» replicò freddamente Lorinda. «Dobbiamo essere concreti, papà. Vale a dire che sarò io a occuparmi di tutto. Voi chiederete a Charles Fox una dilazione del pagamento. Non sarete certo in grado di versargli centomila sterline entro il termine consueto di due settimane.»
«Dovrò mettermi in ginocchio davanti a lui, oltre a tutte le altre umiliazioni che ho dovuto subire?» chiese il conte, contrariato.
«Si tratta del vostro debito» gli ricordò Lorinda.
Suo padre la guardò e l'espressione che lesse negli occhi verdi di Lorinda lo spinse a esclamare con furia: «Dio onnipotente! Potreste anche mostrarvi un po' più comprensiva! Non avete un briciolo di pietà per nessuno».
«Se proprio volete sapere la verità» rispose Lorinda, «vi disprezzo.» Fece una pausa e, vedendo che il padre non replicava, proseguì: «Vi disprezzo al pari di tutti gli altri uomini. Siete tutti uguali, tutti deboli quando si tratta del vostro piacere. Vi aspettate che le donne vi consolino quando vi comportate da stupidi e che piangano per i vostri misfatti. Ebbene, lasciatemi mettere bene in chiaro che io non intendo fare nessuna delle due cose».
Raccolse la pistola dallo scrittoio e aggiunse con sarcasmo: «Questa la porto con me; non mi fido di voi. Domani mi occuperò della vendita della nostra casa e cercherò di capire se posso ottenere un prezzo accettabile per i tesori raccolti dai nostri antenati e per i gioielli che davano tanto piacere a mia madre». Fece per uscire, poi si girò a guardare il padre, con la luce delle candele che faceva scintillare i suoi capelli rossi. «Se questa prospettiva vi è insopportabile» concluse con insolenza, «vi suggerisco di partire immediatamente per la Cornovaglia e di cominciare a mettere una parvenza di ordine nel rudere che ci è rimasto.»
La mattina seguente Lorinda si svegliò dopo un sonno profondo e mentre la cameriera apriva le tende le tornò alla mente il compito che l'aspettava.
Non si sentiva in preda al panico, come sarebbe successo a qualsiasi altra giovane donna, per le gravi difficoltà che avrebbe dovuto affrontare né per l'inadeguatezza del padre davanti a un qualsiasi problema.
Sua madre era morta quando lei aveva dodici anni. La ricordava con affetto, ma aveva sempre intuito di avere ben poco in comune con quella persona dolce e arrendevole che aveva posto il marito su un piedistallo ed era stata pronta ad accettare il suo precario stile di vita senza fare nulla per modificarlo.
Lorinda doveva aver ereditato, seppure a distanza di tempo, le qualità dei suoi antenati Camborne che, in Cornovaglia, si erano battuti eroicamente contro innumerevoli nemici.
La Cornovaglia era stata l'ultima regione della Britannia meridionale a sottomettersi agli invasori sassoni, e i Camborne avevano combattuto contro Re Egbert rifiutandosi di riconoscere la sua supremazia.
Novant'anni dopo avevano aiutato Aethelred a cacciare i gallesi da Exeter, stabilendo il confine del loro territorio sul fiume Tamar.
Nel corso dei secoli, i Camborne erano sempre stati fieri della loro indipendenza: avevano difeso la causa dei Lancaster e si erano distinti per il loro valore nell'esercito comandato da Sir Bevil Grenville, quando aveva sconfitto i partigiani del Parlamento a Bradock.
Nelle vene di Lorinda scorreva un fuoco che in suo padre sembrava del tutto estinto.
Non si sottometteva ad alcuno e, fin dalla più tenera età, si era ribellata a ogni forma di autorità.
«Lottate come una leonessa pur di non fare ciò che vi viene detto, come i guerrieri della Cornovaglia che combatterono ad Agincourt» era solita dirle la balia quando era bambina.
E lottava ancora, in quel momento di avversità, non volendo accettare l'inevitabile come invece suo padre sembrava propenso a fare.
Lorinda rimase in silenzio mentre la cameriera l'aiutava a vestirsi e le acconciava i capelli nella foggia volutamente disordinata che sembrava creata per mettere in risalto il suo viso minuto, a forma di cuore.
Lorinda non era bassa, anzi era più alta della media, eppure era così snella e aggraziata che gli uomini provavano istintivamente il desiderio di proteggerla, per poi accorgersi che la sua volontà di ferro e il suo orgoglio indomabile erano in netto contrasto con l'aspetto squisitamente femminile.
Non si poteva negare che fosse bella, tuttavia, guardandosi allo specchio, Lorinda si chiese se la sua bellezza le avesse mai portato gioia.
Era consapevole che, se avesse chiesto consiglio a una qualsiasi delle dame dell'alta società che tanto
spesso l'avevano accompagnata ai ricevimenti su richiesta di suo padre, da quando Lorinda aveva fatto il suo debutto, la risposta sarebbe stata invariabilmente la stessa: sposate un uomo ricco.
Le sembrava quasi di sentire le loro voci pronunciare quelle parole, sapendo che per lei sarebbe stato fin troppo facile accettare Edward Hinton, Anthony Dawlish, Christopher Conway o un altro qualunque dei giovani aristocratici che avevano deposto il loro cuore ai suoi piedi.
Senza dubbio, pensò mentre finiva di abbigliarsi, le sarebbe bastato scrivere un biglietto per farli accorrere.
Ma l'orgoglio, anche quello retaggio dei suoi antenati, la faceva inorridire alla prospettiva di sposare un uomo solo perché le faceva comodo.
Scese le scale a testa alta, con in mente un vortice di idee e progetti, quasi fosse stata un comandante
che andava in battaglia e non una donna che avrebbe dovuto ignorare simili strategie.
In biblioteca, scoprì che suo padre non era neppure andato a letto e dormiva nella poltrona dallo schienale alto presso il fuoco. Una caraffa vuota di fianco a lui la diceva lunga su come aveva trascorso la notte.
Lorinda gli mise una mano sulla spalla, scuotendolo bruscamente. «Svegliatevi, papà!»
Parlando con lui, poche ore prima, si era accorta che aveva bevuto parecchio, ma quello che aveva consumato dopo che lei era andata a dormire l'aveva lasciato con gli occhi iniettati di sangue e un inequivocabile olezzo di liquore addosso.
«Svegliatevi, papà!» ripeté, e finalmente il conte aprì gli occhi.
«Oh, siete voi, Lorinda! Che cosa volete?»
«Che vi laviate e vi vestiate» rispose lei. «È mattina e, se volete, la colazione è pronta.»
Il conte rabbrividì. «Datemi da bere.»
Senza discutere, Lorinda gli versò del brandy dal vassoio pronto in un angolo della biblioteca e glielo portò con aria sdegnosa.
Il conte lo prese, trangugiandolo d'un fiato.
«Che ore sono?»
«Le nove. Ebbene, andrete in Cornovaglia o rimarrete qui con me? Vi avviso che dovrete comunque rinunciare alle comodità, perché intendo licenziare la servitù non appena avremo fatto colazione.»
Rinfrancato dal liquore, il conte si alzò in piedi.
Il sole entrava a fiotti dalle finestre, una delle quali si apriva sul piccolo giardino dietro la casa.
Le aiuole erano un tripudio di fiori e Lorinda si scoprì a pensare a quanto era costato acquistarli e farli mettere a dimora dal giardiniere che veniva quattro volte alla settimana.
«C'è... c'è qualcosa che non vi ho detto, stanotte» annunciò il conte dopo qualche istante.
«Che cosa?»
«Mi avete impedito di fare la cosa più onorevole, come avevo deciso» proseguì suo padre. «Quindi tanto vale che sappiate la verità.»
«La verità?» chiese Lorinda in tono aspro.
«Verso la fine della partita, mi hanno visto barare.»
«Barare?»
Quello di Lorinda era un grido più che un'esclamazione.
«Avevo bevuto molto ed ero disperato... non sono stato nemmeno troppo abile.»
«In quanti vi hanno visto?»
«Fox e altri tre membri di White che erano al tavolo. Sono tutti miei amici e credo che terranno la bocca chiusa, ma per qualche mese è meglio che non mi faccia vedere.»
Quello era un colpo che Lorinda non si aspettava. Sapeva bene che un uomo scoperto a barare veniva escluso dai suoi pari e diventava un reietto.
Esisteva la possibilità, molto remota, che essendo suo padre molto popolare, coloro che l'avevano visto barare l'avrebbero giudicato un incidente dovuto al troppo bere e non l'avrebbero reso pubblico.
Ma il conte aveva ragione dicendo che non avrebbe potuto rimettere piede da White per parecchio tempo.
Per un istante si pentì quasi di non avergli permesso di togliersi la vita, visto che quella era la strada più onorevole che un uomo sorpreso a barare potesse prendere. Poi però si disse che sarebbe stata una soluzione forse ancor più vile.
«Non vi resta altro da fare, papà» dichiarò con voce sicura, quasi normale, «che partire immediatamente
per la Cornovaglia. Prendete con voi un valletto, quello che preferite, e due cavalli dei migliori. Il resto sarà messo in vendita.» Poi, in tono più impersonale, concluse: «Vi porterò io il resto dei vostri effetti personali con la carrozza da viaggio».
«E il mio phaeton?»
«È il più nuovo dei veicoli che possediamo, e ci frutterà una discreta sommetta. Mi dispiace, ma dovrà restare qui. Adesso vado a fare colazione, poi parlerò con il personale. Se avete bisogno di me, mi troverete in salotto.»
Andò alla porta e quando fu sulla soglia sentì suo padre sussurrare: «Mi dispiace, Lorinda».
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LISA KLEYPAS
Mentre negli USA infatti è frequente incontrare le autrici alle conventions, ai "booksigning" ( cioè a quegli incontri, di solito presso librerie o centri specializzati, dove l'autore presenta brevemente il proprio libro e ne autografa le copie alle lettrici ), in Europa queste occasioni sono rarissime, vuoi per la distanza, vuoi perchè non fa parte delle consuetudini del mercato editoriale locale.
Per offrire quindi a tutte la possibilità di conoscere, almeno virtualmente, alcune delle autrici più interessanti, a partire da oggi vi presenteremo una serie di post con i video, le trascrizioni e le traduzioni in italiano delle videointerviste che hanno rilasciato a vari siti internet.
Buona visione!
VIDEOINTERVIEW : LISA KLEYPAS at ROMANCE NOVEL TV - Internet TV for romance readers.
VIDEOINTERVISTA : LISA KLEYPAS per Romance Novel TV - Internet TV for romance readers.
PART 1 - Writing both contemporaries and historicals is not always easy for bestselling author Lisa Kleypas.
Scrivere romanzi contemporanei e storici allo stesso tempo non è sempre facile per la scrittrice Lisa Kleypas
In questo momento sto effettivamente incontrando un certo numero di difficoltà a passare dal contemporaneo allo storico, perchè mi sembra quasi di avere nel cervello un compartimento diverso per ognuno di questi generi, uno per lo storico e uno per il contemporaneo, e i loro stili sono così diverse. E’ molto difficile uscire da una modalità ed entrare nell’altra, ed ammiro tantissimo gli scrittori che sembrano farlo senza nessuno sforzo apparente. A me, però, di solito serve un capitolo o due, dopodiché mi sento nuovamente a mio agio con gli stili. E quel che è più strano, secondo me, è che lo stile contemporaneo mi richiede uno sforzo maggiore di quello storico, il che non ha senso, ma è così che stanno le cose.
I speak in modern day, you know, language , so I should be able to write contemporary dialogue, but eh but is a question of rhythm. When you’re writing there’s a certain rhythm and cadence to historical language and it’s so beautiful and it’s so fun to play with words, and with contemporary you have to be very restrained and you have to simplify things a lot, and sometimes when I want to express things is much easier to express them with a lot of words than just express them with a few words.
Il linguaggio che parlo è quello moderno, naturalmente, quindi in teoria dovrei essere più che capace di scrivere dialoghi contemporanei, invece è tutta una questione di ritmo. Quando si scrive, esistono un certo ritmo e una cadenza che sono caratteristici del linguaggio storico, e sono così belli – è divertente giocare con le parole! Nel contemporaneo bisogna limitarsi, semplificare parecchie cose, e qualche volta quando voglio esprimere delle idee è molto più facile farlo con molte parole anziché con poche soltanto.
In Mine Till Midnight, the fun thing is that because Cam is really developed and exploited in the story you find out a lot more about his gypsy background, a lot more about the mysticism associated with the Romany culture and there’s another gypsy character, a man, a mysterious man who is brought into the story. So the interaction between Cam and this family I think are very funny and very lively, because they are all about misfits, but at the same time there’s this mystical element in just tiny touches of something that are not quite paranormal but they are fading with this whole superstitious gypsy culture. So it was a very nice feeling and a very distinct feeling for this new series, so I’m gonna go with it, because Gypsies are fascinating people and their cultural believes have really given the story a lot of personality.
In Mine Till Midnight, la cosa divertente è che visto che il personaggio di Cam è molto approfondito e dettagliato nella storia, verrete a sapere a parecchie cose del suo passato di zingaro, ed ancora di più sul misticismo che caratterizza la cultura Rom – c’è anche un altro personaggio di origine zingara, un uomo, un uomo misterioso che fa la sua apparizione nella storia. Penso che le interazioni tra Cam e questa famiglia siano molto divertenti e vivaci, perché sono basate su tutta una serie di gaffes, ma allo stesso tempo c’è questa componente mistica, con piccoli tocchi di un qualcosa che non è esattamente paranormale, ma che è imbevuto della superstizione della cultura zingara. Questa nuova serie mi ha dato sensazioni molto piacevoli e molto particolari, e quindi ho intenzione di proseguire, perché gli zingari sono persone affascinanti e le loro convinzioni culturali hanno davvero dato alla storia molto carattere.
Il nuovo romanzo contemporaneo di Lisa, "Blue Eyed Devil"
http://www.brightcove.tv/title.jsp?title=1441105528&channel=422553969
Sugar Daddy è stato il mio primo romanzo contemporaneo, e la ragione per cui ho deciso di fare questo tentativo è che, dopo aver scritto storici per così tanti anni, ho pensato, sapete, che era arrivato il momento di mettermi alla prova. Inoltre, le storie che possono essere raccontate in un’ambientazione storica sono di tipologie particolari, così questo mi ha dato la possibilità di ampliare il tipo di personaggi e storie di cui avrei parlato. Scuramente ho trovato il lavoro di costruzione delle frasi più semplice, ma allo stesso tempo ho dovuto fare una quantità sorprendente di lavoro e di ricerche anche se vivo in questi luoghi, ed in quest’epoca. Per esempio, ho scoperto che il Texas è la capitale mondiale dell’emù, e che c’è tutta una storia su come gli emù sono stati portati in Texas, e la faccenda dell’emù che impazzisce e poi alla fine muore. Ma ci sono state parecchie cose, oltre a questa, che ho scoperto sul Texas che non avrei mai saputo se non avessi fatto ricerche per questo romanzo.
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ESCE L'ULTIMO LIBRO DI Mary Balogh, SIMPLY PERFECT, EDIZIONI DELACORTE PRESS - HARDCOVER
Mary Balogh 's LATEST BOOK, SIMPLY PERFECT, BY DELACORTE PRESS – HARDCOVER
Tall, dark, and exquisitely sensual, he is the epitome of male perfection. Not that Claudia Martin is looking for a lover. Or a husband. As owner and headmistress of Miss Martin's School for Girls in Bath, she long ago resigned herself to a life without love. Until Joseph, Marquess of Attingsborough, arrives unannounced and tempts her to toss away a lifetime of propriety for an affair that can only lead to ruin.
Joseph has his own reasons for seeking Claudia out. Instantly, irresistibly attracted to the dedicated teacher, he embarks on a plan of seduction that leaves them both yearning for more. But as heir to a prestigious dukedom, Joseph is expected to carry on his family's legacy. And Claudia knows she has no place in his world.
Now that world is about to be rocked by scandal. An arranged marriage, a secret that will shock the ton, and a man from Claudia's past conspire to drive the lovers apart. But Joseph is determined to make Claudia his at any cost. Even if that means defying convention and breaking every rule for a love that is everything he has ever wanted—a love that is perfection itself…
Alto, capelli scuri, affascinante e sensuale, è l’epitome della perfezione maschile. Non che Claudia Martin stia cercando un amante. O un marito. In quanto proprietaria e preside della Scuola di Miss Martin per Signorine a Bath, si è rassegnata da tempo ad una vita senza amore. Finché Joseph, il marchese di Attingsborough, arriva senza preavviso e le fa venire la tentazione di gettare al vento una vita di moralità per una relazione che potrebbe portarla unicamente alla rovina.
Joseph ha le sue ragioni per prendere di mira Claudia. Attratto all’istante ed in modo irresistibile dall’integerrima insegnante, si lancia in un piano di seduzione che fa sì che entrambi desiderino sempre di più. Ma in quanto erede di un ducato prestigioso, da Joseph ci si aspetta che porti avanti l’eredità di famiglia. E Claudia sa che non c’è posto per lei nel suo mondo.
Ora il suo mondo sta per essere travolto dallo scandalo. Un matrimonio combinato, un segreto che scioccherà il ton, e un uomo del passato di Claudia – tutto cospira per tenere separati i due innamorati. Ma Joseph è determinato a far sua Claudia ad ogni costo. Anche se questo significa sfidare le convenzioni e infrangere ogni regola per un amore che è quello che lui ha sempre voluto – un amore che è la perfezione stessa…
Nota di MarchRose :
It’s the last instalment of the celebrated “Simply” quartet, centering on Miss Martin's School for Girls, whose first two books have been already translated in Italy:
1 - Simply Unforgettable ( RISVEGLIO DI PASSIONI )
2 - Simply Love ( SEMPLICEMENTE AMORE )
3 - Simply Magic
4 - Simply Perfect
For all those Bedwyns’ fans who can’t get enough of them – well, notice that they figure quite prominently in this book ;-)
“With her signature exquisite sense of characterization and subtle wit, Balogh brings her sweetly sensual, thoroughly romantic Simply quartet to a truly triumphant conclusion.”—BOOKLIST
E’ l’ultimo libro del famoso quartetto “Simply”, incentrato sulla Scuola di Miss Martin per Signorine, di cui i primi due romanzi sono già stati tradotti in Italia :
1 - Simply Unforgettable ( RISVEGLIO DI PASSIONI )
2 - Simply Love ( SEMPLICEMENTE AMORE )
3 - Simply Magic
4 - Simply Perfect
E per tutti le fans dei Bedwyn che non possono più fare a meno di loro… be’, in questo libro li ritroverete parecchio ! ;-)
“Con il gusto squisito per la caratterizzazione dei personaggi e l’arguzia sottile che sono il suo marchio di fabbrica, la Balogh porta ad una conclusione davvero trionfale il suo dolce, sensuale e romanticissimo quartetto Simply.” —BOOKLIST
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ESCE L'ULTIMO LIBRO DI Brenda Joyce, A DANGEROUS LOVE, EDIZIONI HQN
Brenda Joyce 's LATEST BOOK, A DANGEROUS LOVE, BY HQN
The de Warenne Dynasty continues with the next generation of de Warenne men and women!
Ariella de Warenne is not your average Victorian heiress, as you will soon see. And her eccentric life is about to be challenged in every possible way, when the Roma arrive at Rose Hill. But it all truly begins eighteen years earlier. For Emilian St Xavier was not born with a silver spoon in his mouth and there is a reason the whispers of gypsy follow him everywhere. Now, his father, the viscount St Xavier, is desperate to find his bastard son—the boy who will be his heir.
A Dangerous Obsession
Torn from his Romany mother's arms as a small boy, Viscount Emilian St. Xavier has spent a lifetime ignoring the whispers of gypsy that follow him everywhere. A nobleman with wealth, power and privilege, he does not care what the gadjos think. But when the Romany come to Derbyshire with news of his mother's murder at the hands of a mob, his world implodes. And Ariella de Warrene is the perfect object for lust and revenge…
A Dangerous Passion
Ariella de Warenne's heritage assures her a place in proper society, though as a radical and independent thinker she scorns her peers' frivolous pursuits in the Ton, fashion and marriage. Until a Roma camp arrives at Rose Hill, and she finds herself drawn to their charismatic leader, Emilian. Even when he warns her away, threatening that he intends to seduce and destroy her, she cannot refuse him. For Ariella is just as determined to fight for their dangerous love…
La Dinastia dei De Warenne continua con la generazione successiva!
Ariella de Warenne non è la tipica ereditiera dell’epoca vittoriana, e lo si capirà in fretta. La sua vita eccentrica sta per essere scombussolata da cima a fondo, quando gli zingari arriveranno a Rose Hill. Ma in realtà tutto è iniziato diciotto anni prima. Perché Emilian St Xavier non è nato con la camicia, e le voci lo accusano di essere in qualche modo collegato agli zingari. Ma suo padre, il visconte St Xavier, cerca disperatamente il proprio figlio illegittimo – il ragazzo che diventerà il suo erede.
Un’Ossessione Pericolosa
Strappato dalle braccia della propria madre Rom quando era appena un bambino, il visconte Emilian St. Xavier ha passato tutta la sua vita ignorando le chiacchiere che lo perseguitano ovunque, e che sostengono che lui è uno zingaro. E’ nobile ed ha ricchezza, potere e privilegi – quello che i gadjos pensano, non è un suo problema. Ma quando i Rom arrivano nel Derbyshire portandogli la notizia della morte di sua madre, il mondo di Emilien crolla. E Ariella de Warrene è perfetta come oggetto sia della sua lussuria, che della sua vendetta…
Una Passione Pericolosa
Il lignaggio di Ariella de Warenne le assicura un posto di tutto rispetto in società, anche, se viste le sue idee radicali e il suo carattere indipendente, disprezza le frivole preoccupazioni delle sue coetanee del Ton, cioè la moda e la caccia ad un buon partito. Ma un accampamento di Rom arriva a Rose Hill, e lei si scopre attirata irresistibilmente dal loro carismatico leader, Emilian, Anche se lui l’avvisa di stare alla larga, minacciandola altrimenti di sedurla e rovinarla, lei non riesce a dirgli di no. Perché Ariella è decisa almeno quanto lui per difendere il loro pericoloso amore…
Nota di MarchRose :
E’ l’ottavo romanzo della saga dedicata alla dinastia dei De Warenne, di cui finora in Italia è stato pubblicato solo il terzo volume, cioè LA SPOSA AMERICANA (The Prize) nel mese di marzo 2008, ed è in uscita a maggio il quarto romanzo BALLO IN MASCHERA (The Masquerade), entrambi nella collana GRS Harlequin.
Trovate l’ordine di lettura della saga a questo link: http://romancebooks.splinder.com/post/16862091
It’s the eighth instalment of the De Warenne dynasty saga. So far only the third book, LA SPOSA AMERICANA (The Prize) and BALLO IN MASCHERA (The Masquerade) have been translated in Italy, both in Harlequin GRS series.
The series’ reading order can be found here: http://romancebooks.splinder.com/post/16862091
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PRINCIPALI USCITE HARLEQUIN DI MAGGIO 2008
COLLEZIONE
IL TUO AMORE PER IL TRONO (Bought by the Billionaire Prince) di Carol Marinelli
Regola 1: Il sovrano deve essere esempio di moralità.
Con due dei possibili eredi al trono fuori gioco, re Giorgio decide che per Luca, pecora nera della famiglia Fierezza, è giunto il momento di abbandonare lo stile di vita libertino. La ragion di stato, però, si scontra con la relazione che il giovane rampollo ha con Megan Donovan, il cui scomodo passato sta per essere rivelato da una foto giunta nelle mani della stampa. Come reagirà Luca all'ultimatum del sovrano, che gli impone una dolorosa scelta fra il trono di Niroli e l'amore per Megan?
nota di Andreina65 e MarchRose : E’ il terzo libro della serie dedicata alle vicende della nobile e ricchissima famiglia Fierezza, che regna su una bellissima isola del Mediterraneo, Niroli appunto (da cui il nome originale della saga: Royal House of Neroli) e i cui componenti si devono attenere a rigide regole di comportamento.
E’ una serie multi-autrice ad oggi composta di otto romanzi, di cui sono stati finora pubblicati in Italia L'EREDE AL TRONO (The Future King's Pregnant Mistress ) di Penny Jordan e LA SCELTA DEL PRINCIPE (Surgeon Prince, Ordinary Wife) di Melanie Milbourne, sempre nella collana Harmony Collezione.
UN SI' OBBLIGATO (Pregnant by the Millionaire) di Carole Mortimer
Hebe Johnson è sempre stata attratta da Nick, il proprietario della galleria d'arte in cui lavora. Unire amore e lavoro, però, non è mai stato nei suoi piani.
Nick Cavendish ha promesso a se stesso di non impegnarsi mai più in una relazione seria, ma l'avventura con Hebe si complica molto più di quanto lui avrebbe mai potuto immaginare.
Una proposta di matrimonio si materializza così sulle labbra di Nick, anche se ciò che lo ha spinto a porla non sembra essere l'amore che Hebe prova per lui e che vorrebbe tanto vedere ricambiato.
nota di Andreina65 : Il romanzo appartiene alla miniserie multi-autrice Expecting! ( potremmo tradurlo come “In dolce attesa”, visto che tutte le protagoniste si ritrovano, più o meno a sorpresa, incinte… ), che include tra le altre romanzi di famose autrici Harlequin quali Sharon Kendrick, Chantelle Shaw e Catherine Spencer.
LA MAGIA DI SANTORINI (The Santorini Bride ) di Anne McAllister
Martha Antonides ha deciso di rifugiarsi nella villa di famiglia sull'isola di Santorini. Giunta a destinazione, però, l'attende una sorpresa: l'affascinante e ricchissimo Theo Savas. Costretti dalle circostanze a convivere per qualche tempo, si scoprono attratti uno dall'altra. Martha sa che Theo non è il tipo d'uomo che concede il suo amore facilmente. Sa di doversene andare, ma il suo cuore e il suo corpo non sembrano voler ubbidire alla sua testa.
Calda come il sole di Corfù, antica come le rovine di Creta, dolce come il nettare degli antichi dei. La passione, nel sangue di ogni uomo greco, scorre veloce fin dalla notte dei tempi...
nota di MarchRose : Una storia con delle premesse sicuramente insolite e divertenti – cosa può fare il povero Theo Savas ora che un articolo l’ha proclamato “il marinaio più sexy dell’anno”, e tutt’a un tratto si ritrova inseguito da orde di donne che lo rincorrono ovunque? Si rifugia in un’isola isolata della Grecia, sperando di starsene finalmente un po’ tranquillo, ma non sa che i suoi problemi sono appena iniziati ! ;-)
La McAllister ha anche scritto il prequel alla storia, intitolato THE ANTONIDES MARRIAGE DEAL, con protagonisti Elias Antonides e Tallie Savas.
VENDETTA ROSSO PASSIONE (The Sicilian's Red-Hot Revenge) di Kate Walker
Hanno condiviso una notte di passione. Poi, alla fredda luce del giorno, la scottante verità che Emily gli ha nascosto ha finito col separarli.
Emily Lawton non si sarebbe mai aspettata di rivederlo ancora. Invece, chissà come, Vito Corsentino è riuscito a rintracciarla e ora è lì, di fronte a lei, desideroso di ricominciare daccapo.
Vito è tornato da Emily per avere la propria vendetta. Questa volta, infatti, sarà lui a condurre il gioco. Sarà lui a farla sua, e a decidere quando sarà giunto il momento di metterla da parte. Il suo piano, però, non tiene conto di un piccolo particolare...
nota di Andreina65 : Questo è il secondo libro della miniserie dedicata all’autrice ai fratelli Corsentino ( Sicilian Brothers); il primo libro è ALTO RISCHIO D'AMORE ( Sicilian Husband, Blackmailed Bride ), uscito a febbraio sempre in questa collana, e che ha come protagonista Guido.
LA SCELTA DEL MILIONARIO (Kept by the Spanish Billionaire) di Cathy Williams
Dalla Grecia agli Stati Uniti, dall'Italia all'Inghilterra, innamorarsi di un milionario non è poi così difficile. Ma riuscire a rapirne il cuore non è un'impresa da tutti.
La giovane e bella Amy sa di incarnare ciò che la maggioranza delle donne non si azzarda nemmeno a sognare. Lei, però, vorrebbe essere qualcosa di più dell'amante di turno di un ricco playboy. Così, combattuta fra il cuore e la ragione, decide di non cedere più alle lusinghe dell'affascinante Rafael Vives. Sarà lui, quindi, a dover decidere se continuare a passare da una donna all'altra, oppure concedere il proprio cuore alla donna giusta.
nota di MarchRose : Il libro fa parte della serie multi-autrice “Le amanti dei milionari” ( Mistress to a Millionaire ), di cui nei mesi scorsi sono usciti sempre nella collana Harmony Collezione PREDA PER UNA NOTTE (Pleasured in the billionaire’s bed) di Miranda Lee, PICCANTI INCONTRI DI LAVORO (The Italian Boss's Secretary Mistress) di Cathy Williams.
TENTAZIONE NOTTURNA (The Marriage Possession) di Helen Bianchin
Per un anno è stata un avvocato di successo durante il giorno e la calda amante di Zac durante la notte. Ora le cose sembrano cambiate.
Lisane Deveraux si è sempre ritenuta più che soddisfatta della sua relazione con Zac Winstone. E il matrimonio non è mai stato nei suoi programmi. Adesso le cose, però, sono cambiate, e Zac spinge per impegnarsi con lei in modo ufficiale. Così, Lisane deve decidere se vuole davvero ricoprire questo nuovo, doppio ruolo: moglie perfetta in pubblico e amante appassionata in privato. Senza alcun apparente spazio per l'amore.
nota di Andreina65 : Il libro fa parte della serie multi-autrice Wedlocked ( si potrebbe tradurre più o meno come “La gabbia del matrimonio”), che include romanzi di Carole Mortimer e Lindsay Armstrong, oltre che altri libri sempre della stessa Helen Bianchin
VIAGGIO NELLA SEDUZIONE (Mediterranean boss, convenient mistress) di Kathryn Ross
Fingere che si tratti di una relazione di convenienza è possibile, ma non per sempre. Perché non potergli confessare il proprio amore non le consente di continuare su quella strada a lungo.
L'attrazione per Marco Delmari, noto medico italiano, è forte sin dall'inizio, e sulla spinta di questo legame fisico Charlotte Hopkirk cerca di convincersi di non essersi innamorata di lui. Del resto, lei non è per niente simile alle splendide modelle con le quali lui è solito intrattenersi. Ma nemmeno Marco è indifferente alle sensuali forme della bella Charlotte, e durante un viaggio di lavoro in Toscana la passione irrisolta finisce con l'esplodere, mettendo i due di fronte a un bivio. Si tratta di una semplice avventura o c'è di più?
nota di MarchRose : Kathryn Ross è una nota autrice Harlequin inglese, autrice di oltre trenta romanzi. Ha partecipato tra l’altro alle mini-serie multiautrice Expecting! (citata prima: è quella di cui fa parte UN SI' OBBLIGATO di Carole Mortimer ) e Nanny Wanted ( che si potrebbe tradurre come “Cercasi tata”).
UN CAPO PROIBITO (The Millionaire Boss's Baby ) di Maggie Cox
Una ragazza normale...
Georgia Cameron ha condotto una vita semplice e modesta, dedicandosi anima e corpo al fratello minore. Nella sua giornata tipo non c'è mai stato spazio per una relazione sentimentale. Fino a quel momento.
... e il suo nuovo capo.
Keir Strachan è di certo l'uomo più sexy che Georgia abbia mai visto, oltre che un ottimo partito. Peccato che, in qualità di suo nuovo datore di lavoro, sia per lei come un frutto proibito. Un dolce frutto proibito...
nota di Andreina65 : Il libro fa parte della serie multi-autrice In Bed With the Boss ( ovvero “A letto col capo”), che include romanzi di Lucy Monroe, Kate Hardy e Julie Cohen.
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DESTINY
ALTO POTERE DI SEDUZIONE (Seduction, Westmoreland Style) di Brenda Jackson
Lui custodiva un segreto. Un segreto che gli avrebbe impedito per sempre di amare...
Addomesticare cavalli ribelli è sicuramente difficile, ma domare un uomo fiero e altrettanto ribelle come McKinnon Quinn è un'impresa quasi disperata. Quando Casey Westmoreland lo incontra per la prima volta, è decisa a ottenere un lavoro. Ma bastano solo pochi istanti perché ciò che vuole da Quinn diventi qualcosa diverso dal dovere e molto più simile al piacere.
McKinnon è irremovibile. Non permetterà mai a una ragazza di lavorare per lui. Quello non è il genere di impiego adatto a una donna e la sensualità di Casey, unita alla sua determinazione, rappresenta una miscela davvero esplosiva, che rischierebbe di portarli dritti in camera da letto.
nota di Naan e MarchRose : Brenda Jackson è l’autrice di numerosi romanzi contemporanei multiculturali. E’ stata la prima autrice afro-americana a venire pubblicata da Silhouette nella collana Desire ( di solito tradotti in Italia negli Harmony Destiny ), e parecchi suoi romanzi sono entrati nella classifica USAToday Bestsellers. Questo libro è il decimo della sua famosa serie dedicata alle vicende della famiglia Westmoreland. "Delaney Desert Shiekh" (IRRESISTIBILE SCEICCO) ; "A little Dare" ; "Thorn's Challenge" (QUESTIONE DI FASCINO) ; "Stone Cold Surrender" (LE REGOLE DELL'AMORE) ; "Riding the Storm" ; "Jared Counterfeit Fiancé" (FINZIONE TRAVOLGENTE) ; "The Chase is on" (DELIZIA ECCITANTE) ; "The Durango Affair" ; "Ian's Ultimate Gamble" ; "Seduction Westmoreland Style" (ALTO POTERE DI SEDUZIONE) ; "Spencer's Forbidden Passion".
RELAZIONE PROIBITA (His Forbidden Fiancée) di Christie Ridgway
Sei mesi per rispettare un giuramento. Un mese per trovare l'amore. Sei uomini leali e fieri, lo spirito plasmato da valori antichi come l'Oriente, scopriranno che la felicità alberga nei cuori di chi ama senza condizioni.
Secondo samurai: Luke Barton
Professione: Presidente della Eagle Wireless
Segni particolari: Non accetta la sconfitta
Luke Barton non riesce a credere ai suoi occhi. Quando allo chalet sul lago Tahoe si presenta Lauren Conover, la fidanzata del suo gemello, Luke capisce che quella è l'occasione giusta per vendicarsi. Fingendosi lui, cede alla tentazione. Ma Luke dovrebbe saperlo, chi gioca col fuoco prima o poi rimane scottato.
nota di MarchRose : Christie Ridgway è un’autrice americana che ha pubblicato romanzi con parecchie case editrici, tra cui Silhouette and Avon. Questo libro appartiene alla mini-serie multiautrice “Il milionario del mese” (Millionaire of the Month) di cui il mese scorso è stato pubblicato TRENTA GIORNI PER SEDURTI di Maureen Child. La serie è composta da : Thirty Day Affair (TRENTA GIORNI PER SEDURTI) di Maureen Child ; His Forbidden Fiancee di Christie Ridgway ; Bound by the Baby di Susan Crosby ; An Improper Affair di Anna DePalo ; Married To His Business di Elizabeth Bevarly ; In Bed With The Devil di Susan Mallery
DI NUOVO TRA LE TUE BRACCIA (Under the Millionaire's Influence) di Catherine Mann
Affascinante. Carismatico. Pericoloso. David Reis trasuda sensualità a ogni gesto del suo splendido e irresistibile corpo. Lui è stato la sua fantasia proibita di quando era adolescente e anche il suo primo, vero amore. Ma, adesso che è tornato, Starr Cimino non ha più intenzione di lasciarsi coinvolgere in qualsiasi tipo di rapporto con lui, soprattutto se prevede notti appassionate fra le lenzuola.
Tuttavia David non è il tipo che si arrende facilmente. È determinato a riavere Starr tra le sue braccia e ha messo a punto un piano di seduzione al quale nessuna donna saprebbe resistere. Il vero amore merita una seconda opportunità perché gli errori possano diventare ricordi e la passione torni a infuocare gli animi
nota di Naan e MarchRose: fa parte della miniserie di due romanzi "Beachcombers", dopo "Baby I'm Yours" (PICCOLA SONO TUO). I Beachcombers sono quei … grandi ottimisti che negli USA si divertono a scavare buche nella spiaggia oppure setacciano la sabbia con rastrelli e reti, sperando di trovare oggetti di valore o per lo meno particolari (conchiglie, semi di piante tropicali, frammenti di vetro e plastica levigati dalle onde … ) caduti in acqua e poi buttati a riva dalla marea. Si usa quindi anche, in senso metaforico, per indicare qualcuno che è in ferie senza una destinazione precisa, o che è in qualche modo allo sbando. Catherine Mann è un'autrice specializzata in raccontare storie d'amore che si sviluppano in ambiente militare, diversi suoi libri sono stati finalisti ai prestigiosi RITA Awards, e con "Taking Cover" ha vinto nel 2002 per il RITA per il miglior romanzo lungo contemporaneo.
IN NOME DELLA FAMIGLIA (Expecting a Fortune ) di Jan Colley
Quella sera Skylar Fortune ha sorpreso tutti con il suo look sexy e mozzafiato. E più di tutti ha sorpreso me, che non ho saputo resisterle. Pensavo si trattasse di semplice attrazione fisica, ma adesso so con certezza che c'era qualcos'altro, qualcosa che poi ha cambiato il nostro destino. Ora ho intenzione di chiederle di sposarmi, anche se sono sicuro che lei è troppo testarda e orgogliosa per accettare. Ma non ho intenzione di arrendermi senza combattere e sono disposto a tutto, anche a imbrogliare, per ottenere quello che voglio.
Dinastia dei Fortune
Il petrolio è la loro linfa e il privilegio un diritto di nascita. In un mondo in cui il potere e il denaro sono al centro di tutto, i Fortune scopriranno che l'amore è l'unica ricchezza in grado di salvarli.
nota di Andreina e Naan : fa parte della miniserie dedicata alla famiglia di petrolieri "Dakota Fortunes", di cui sono già stati tradotti alcuni titoli. I libri che la compongono sono: "Merger of Fortunes" di Peggy Moreland (IL GIOCO DEGLI INGANNI); "Back In Fortune's Bed" di Bronwyn Jameson (DI NUOVO NEL SUO LETTO); "Fortune's Vengeful Groom" di Charlene Sands (PER VENDETTA O PER AMORE); "Mistress Of Fortune" (POTERE E PASSIONE) di Kathie DeNosky; "Expecting a Fortune" (IN NOME DELLA FAMIGLIA) di Jan Colley; "Fortune's Forbidden Woman" di Heidi Betts.
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HISTORY
LE AVVENTURE DI MISS MALLORY (No place for a lady) di Louise Allen
Londra, 1814
Che cosa ci fa un'incantevole fanciulla bionda alla guida di una diligenza nel cuore della notte? È quello che si chiede anche Max Dysart, Conte di Penrith, la prima volta che s'imbatte nell'avventurosa Bree Mallory. Poche sere dopo Miss Mallory lo stupisce di nuovo a un ricevimento mondano, presentandosi nei panni di una sofisticata dama di società. Sempre più incuriosito, Max decide di approfondire la conoscenza con l'affascinante e poliedrica Bree, pur sapendo che, prima di poterla conquistare, dovrà porre rimedio a un errore di gioventù, il cui peso enorme rischia di schiacciarlo proprio ora che la felicità sembra finalmente a portata di mano.
nota di MarchRose : La Allen è una delle autrici più quotate del genere regency tradizionale: questo romanzo però ha destato qualche perplessità nelle lettrici inglesi, a causa della trama a dir la verità abbastanza improbabile – la sorellastra di un visconte a capo nientemeno che di una società che si occupa di viaggi in carrozza, cioè la Challenge Coaching Company? E che guida le carrozze personalmente? Be’, se riuscite a sospendere l’incredulità, comunque vi divertirete senz’altro a scoprire cosa combina l’irrequieta e intraprendente Bree !
L'AMANTE INNOCENTE (An Innocent Courtesan) di Elizabeth Beacon
Londra - Bruxelles, 1815
Timida e goffa, Caroline Warden viene costretta dal padre a sposare il colonnello Robert Besford: grazie a questa unione, Rob si libererà dei debiti che gravano sulla sua famiglia, mentre ai Warden, da tutti considerati degli arricchiti, si apriranno le porte dell'alta società. Il colonnello, però, non vuole saperne della moglie e si rifiuta di condividere con lei il talamo nuziale! Umiliata, Caroline si rifugia da un'amica, una bellissima mantenuta d'alto bordo, e si trasforma in Cleo, affascinante cortigiana che attira subito le attenzioni di Rob. Il marito che la trascurava ora vuole fare di lei la propria amante, ma come riuscirà l'innocente Caroline a sostenere quella difficile parte?
nota di MarchRose : E’ il secondo romanzo di questa nuova autrice, che finora ha scritto tre regencies tradizionali. Vi piacerà se amate le storie delle fanciulle che da brutti anatroccoli, con una bella dieta ed un’amica che gli rifaccia il guardaroba, diventano dei bellissimi cigni!
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GRANDI ROMANZI STORICI
L'IMPAVIDA MISS BECKET (A reckless beauty) di Kasey Michaels
Inghilterra, 1815
È veramente amore quello che Fanny prova per il fratellastro? Dal giorno in cui Ainsley Becket li ha adottati, Fanny e Rian sono stati inseparabili. Così, quando il giovane parte per combattere contro Napoleone, l'intraprendente sorella lo segue. Rian, però, non è affatto contento di vederla, perché teme che la sua presenza possa compromettere la missione affidatagli da Valentine Clement, Conte di Brede e agente segreto al servizio di Wellington. Così accetta di buon grado che il gentiluomo, affascinato dalla fanciulla, la ospiti a Bruxelles nella casa della sorella. Quando scoppia la battaglia di Waterloo, però, Fanny non tollera di starsene con le mani in mano e si precipita sul campo di battaglia travestita da soldato. Riuscirà l'aitante Valentine a salvarla anche questa volta? E lei, riuscirà a capire quale dei due è l'uomo con cui davvero desidera passare il resto della sua vita?
nota di MarchRose : E’ il quinto romanzo della saga dei Beckets di Romney Marsh, che include :
1 - A Gentleman by Any Other Name - Ritorno a Becket Hall
2 - The Dangerous Debutante - Una debuttante pericolosa
3 - Beware of Virtuous Women - Il segreto di Eleanor
4 - A Most Unsuitable Groom – Un matrimonio di convenienza
5 - A Reckless Beauty – L’impavida Miss Becket
6 - The Return of the Prodigal (inedito in Italia)
7 - Becket's Last Stand (inedito in Italia)
Come abbiamo già detto in precedenza, è una saga di romanzi strettamente collegati tra loro, i personaggi dei romanzi precedenti ritornano, non tutti i misteri vengono risolti – quindi, vi consigliamo di comprare questo romanzo solo se avete già letto i precedenti e se intendete leggere la saga per intero. Insomma, non fatevi illusioni: con il “cattivo”, Edmund Beales, le cose non sono finite qui !
IL SAPORE DEL PARADISO (A taste of paradise) di Connie Mason
Inghilterra - Giamaica, 1831
Per sfuggire a uno dei numerosi creditori del fratello che la molesta, una sera Sophie Carlisle si nasconde su una nave ancorata nel porto di Londra, pensando di scendere a terra inosservata la mattina seguente. Al risveglio, però, scopre che la nave è ormai in mare aperto e, come se non bastasse, al timone rivede Christian Radcliff, l'uomo che sette anni prima, dopo essersi battuto in duello per lei e aver ucciso il rivale, aveva preferito imbarcarsi piuttosto che sposarla e affrontare lo scandalo suscitato da quel drammatico epilogo. Ma durante la lunga traversata verso i Caraibi, nelle tiepide notti rischiarate dalla luna, il doloroso passato sembra così lontano che per Sophie è facile cedere all'antica passione. Soprattutto quando il bacio del suo capitano ha il sapore del paradiso.
nota di MarchRose : Un classico romanzo alla Mason: un’ambientazione esotica (la Giamaica), un’eroina fiera, indipendente e bellissima, messa alle strette da un fratello indebitato fino al collo che progetta di venderla al migliore offerente, ed un eroe tormentato dai ricordi di un passato doloroso, ma allo stesso tempo audace e affascinante – oltre che, naturalmente, molto appassionato! ;-)
L'ISOLA DELLA TENTAZIONE (Tempted by innocence) di Lyn Randal
America - Europa, 1517
Dopo aver causato indirettamente la morte della donna amata, il nobile spagnolo Diego Castillo si è ritirato in una piccola isola delle Indie Occidentali per dedicare la sua vita a Dio ed espiare i peccati di gioventù. E in quel remoto paradiso tropicale, lontano dalla mondanità della sua influente famiglia, si convince di essere profondamente cambiato. Finché non conosce Lady Celeste Rochester: di fronte alla grazia innocente della fanciulla, ogni proposito di castità vacilla. Il ricordo tormentoso dell'antica colpa, tuttavia, non gli permette di cedere ai suoi sentimenti. E allora, per allontanare ogni tentazione e mantenere fede al suo voto, a Diego non rimane altra scelta che riaccompagnare in Spagna la giovane. Ma la traversata si rivelerà lunga, e insidiosamente ricca di imprevisti...
nota di MarchRose : Un romanzo decisamente originale: prima di tutto per l’ambientazione (infatti la storia si sviluppa tra Inghilterra e Spagna, ed include un lungo viaggio in mare), poi per la complessità della storia dove entrano sacerdoti in crisi di coscienza, fratelli gemelli caratterialmente molto diversi tra loro, pirati, matrimoni per procura… insomma avventure di tutti i tipi, e molto spesso proibite!
Una cosa che vi farà piacere sapere: esiste un prequel a questa storia, THE PIRATE, che racconta la storia di Anne Lithgow e di Alejandro Castello. Se vi interessa, potete leggerlo gratis on-line qui:
http://www.eharlequin.com/article.html?articleId=1276
LA VENDETTA DEL GUERRIERO (The Warrior’s Touch) di Michelle Willingham
Irlanda, 1175
Ingiustamente incolpato di aver sedotto la figlia del suo capoclan Flynn Ó Banníon, il valoroso Connor MacEgan ha dovuto subire una punizione atroce: gli sono state spezzate le mani in modo che non possa più toccare una donna né impugnare una spada. Così, nonostante si proclami innocente, il guerriero non è in grado di difendere il proprio onore e vendicarsi di quell'accusa infamante. In preda a una cupa disperazione e a un profondo rancore, riesce ad accettare la nuova condizione solo grazie alle cure e alla determinazione di Aileen Ó Duinne, la bellissima guaritrice del villaggio in cui ha trovato rifugio. Ma proprio lei che ha guarito le ferite del suo corpo potrebbe spezzargli il cuore... perché da sette anni nasconde un segreto che ora non può più tacere.
nota di MarchRose : E’ il secondo romanzo della saga dei fratelli McEgan (MacEgan Brothers), così composta:
1 - IL GUERRIERO IRLANDESE (Her Irish Warrior) – uscito nel mese di marzo 2008 sempre nella collana GRS
2 - LA VENDETTA DEL GUERRIERO (The Warrior's Touch)
3 - Her Warrior King (inedito in Italia)
LA Willingham è una nuova autrice ( adesso è al suo quarto romanzo ) che sta già avendo ottimi riscontri presso le lettrici soprattutto grazie alla sua abilità nell’approfondire i personaggi, ma anche nel ricreare la vita nel Medioevo nei minimi particolari.
Date un’occhiata al suo sito, per vedere ad esempio come lei si immagina che sia la capanna di Aileen (le foto sono state fatte a Craggaunowen, in Irlanda, dove l’autrice stessa si è recata per studiare l’ambientazione dei romanzi di questa saga ) :
http://www.michellewillingham.com/books/the-warriors-touch/extra-features-behind-the-scenes-with-aileen-and-connor/
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GRANDI ROMANZI STORICI SPECIAL
IL SOGNO DI UNA REGINA di Alexandra J. Forrest
Palmira, Siria, III secolo d.C.
Assunta la reggenza in nome del figlio dopo la tragica morte di Odenato, Zenobia deve affrontare, oltre alle consuete difficoltà di governo, la delegazione che l'imperatore di Roma ha mandato a Palmira, ma lo splendore della città, unito alle straordinarie doti della sua regina, non manca di affascinare i legati romani. Uno di loro in particolare, il giovane Marco Valerio, riesce a far breccia nel cuore di Zenobia, che dopo tante sofferenze si abbandona finalmente al fuoco della passione, vivendo con intensità un amore che sembra non avere futuro e del quale, tuttavia, entrambi non possono fare a meno. Zenobia ha ormai accentrato nelle sue mani un enorme potere, e con un colpo di mano degno di un grande stratega conquista l'Egitto e annette al Regno di Palmira l'intera Siria, creando un impero che si estende fino a Bisanzio. La sfida contro Roma è iniziata... ma l'amore che la lega a Marco riuscirà a sopravvivere a questa difficile prova?
nota di MarchRose : E’ il terzo romanzo della saga Zenobia, dedicata alla storia di un personaggio storico realmente vissuto nel periodo più fastoso dell' Impero Romano, e cioè a Zenobia, la regina della favolosa città di Palmira, in Siria, celebre per la sua bellezza e audacia, e che alcune leggende dicono essere stata una discendente di Cleopatra.
I primi due romanzi di questa saga, “Sotto il segno delle aquile” e “Il disegno del fato” , sono stati pubblicati sempre nella collana GRS negli scorsi mesi di gennaio e marzo 2008.
Alexandra J. Forrest è un’autrice di origine americana, che ha pubblicato vari romanzi editi per l’Italia dall' Editrice Nord e dal Club degli Editori (Mondadori), tra cui "Come Cerchi sull' Acqua", "L' Angelo Ribelle", "Alta Marea","La Locanda dell' Angelo"e "Tempesta di Passioni".
BALLO IN MASCHERA (The masquerade) di Brenda Joyce
Irlanda - Inghilterra, 1812
Elizabeth Anne Fitzgerald è innamorata dell'affascinante Tyrell de Warenne da quando era una ragazzina, ma sapendo che il giovane è l'erede di un prestigioso e ricchissimo casato, e pertanto fuori della sua portata, per anni si è accontentata di adorarlo in silenzio. Così, quando lui, la notte del suo primo ballo in maschera, la corteggia e infine le dà appuntamento in giardino allo scoccare della mezzanotte, a Lizzie sembra di toccare il cielo con un dito. Poi però la serata prende una piega inaspettata e la fanciulla non riesce a incontrare l'uomo dei suoi sogni. Certa di aver perso l'unica opportunità di coronare il suo sogno, Lizzie cerca di mettersi l'animo in pace. Ma quella notte è soltanto l'inizio di una serie di incredibili eventi, che in un susseguirsi di scandali, menzogne e tradimenti la porteranno a trovare infine il vero amore.
nota di MarchRose : E’ il quarto romanzo della saga dedicata alla dinastia dei De Warenne, di cui finora in Italia è stato pubblicato solo il terzo volume, cioè LA SPOSA AMERICANA, sempre nella collana GRS lo scorso mese di marzo 2008. La saga ad oggi è composta da otto romanzi ( all’ottava uscita, A DANGEROUS LOVE , dedicheremo uno spazio a brevissimo ), che sono:
1. The Conqueror
2. Promise of the Rose
3. LA SPOSA AMERICANA (The Prize)
4. BALLO IN MASCHERA (The Masquerade)
5. The Stolen Bride
6. A Lady at Last
7. The Perfect Bride
8. A Dangerous Love
I primi due romanzi, cioè THE CONQUEROR e PROMISE OF THE ROSE , sono ambientati nel Medioevo perché parlano delle origini della dinastia dei De Warenne, quindi possono essere considerati dei prequels ai libri successivi, dal terzo in poi, che sono tutti ambientati nel 1800. Per cui non preoccupatevi se Harlequin ha iniziato a tradurre la saga dal terzo libro saltando i primi due, non avete perso nessun antefatto significativo !
INTRIGHI E SOSPETTI (A dangerous man) di Candace Camp
londra, 1823
Tornata a Londra per consegnare le ceneri del marito defunto alla famiglia, Eleanor scopre che durante la sua assenza nulla è cambiato: l'alta società londinese continua a considerarla un'americana eccentrica e troppo spregiudicata, che per giunta non si fa scrupolo di familiarizzare con persone di ceto inferiore. Convinta che la giovane sia una cinica calcolatrice che ha approfittato del buon cuore del figlio per accaparrarsi un titolo nobiliare, la suocera incarica il fratello Anthony, Lord Neale, di occuparsi della faccenda. Ma l'affascinante gentiluomo scopre ben presto che in realtà Eleanor non è affatto l'avida opportunista che lui credeva, e malgrado la diffidenza iniziale finisce per innamorarsene perdutamente. Così, quando Eleanor, vittima di una serie di oscure minacce, gli chiede protezione, decide di aiutarla a far luce sul mistero...
nota di MarchRose : Come spesso accade, la Camp ci offre un romanzo dove la storia d’amore s’intreccia a un mistero su cui investigare… Com’è morto in realtà il marito di Eleanor? Si è davvero trattato di un incidente? Oppure Anthony e la sua famiglia hanno ragione a sospettare di Eleanor? E chi è la figura che la spia nell’ombra? Preparatevi ad un libro vivace e brillante, con parecchi momenti di umorismo e allo stesso tempo una discreta dose di suspense – consigliato!
LA SPOSA DEI DOUGLAS (The Bride of Black Douglas) di Elaine Coffman
Inghilterra - Scozia, 1785
Lady Meleri Weatherby ha un futuro invidiabile davanti a sé, essendo stata promessa in sposa fin da bambina al figlio di un duca. Ma a lei non importa che il marito prescelto sia bello e ricco, poiché scopre che nasconde un animo violento e che è interessato solo alla sua dote. Per evitare di sposarlo fugge in Scozia e qui incontra davvero l'uomo dei suoi sogni, il Conte Robert Douglas, l'ultimo capo del potente clan che aveva combattuto contro gli inglesi. Potrebbe essere finalmente felice se il suo ex fidanzato non cercasse di rapirla. E potrebbe diventare ricchissima se solo riuscisse a trovare il tesoro dei Douglas, nascosto nei sotterranei del castello di Robert e sorvegliato dal fantasma di un suo antenato. Un fantasma che, stranamente, comincia a benvolerla.
nota di MarchRose : E’ la ristampa di un GRS di qualche tempo fa ( cosa piuttosto strana, trattandosi della collana GRS special…mah! ). E’ una storia originale ed interessante, dove alla storia d’amore irta d’ostacoli tra i due protagonisti Meleri e Philip, si intreccerà una vera e propria caccia al tesoro, con tanto di fantasma!
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ROMANZI STORICI
LA DIVINA JULIETTE (The heart’s wager) di Gayle Wilson
Francia - Inghilterra, 1815
Mentre Napoleone sta organizzando la fuga dall'Elba, i nobili trascorrono le loro serate parigine nella casa da gioco gestita dal Visconte di Ashford. Il luogo, però, altro non è che una copertura per permettere al nobiluomo inglese di svolgere indisturbato la sua attività di spia al servizio dell'Inghilterra. All'oscuro della sua missione, la figlia Juliette lo aiuta come mazziere ai tavoli da gioco. Ma un giorno la polizia francese irrompe nella bisca e il padre la costringe a fuggire per evitare la cattura. Sola e senza appoggi, Julie vagabonda per Parigi travestita da monello finché qualcuno non tenta di rapirla. Credendola un ragazzino indifeso, il colonnello Devon Burke, appena giunto in Francia per salvare il capo della rete spionistica inglese, interviene in suo aiuto... ed è subito amore!
nota di MarchRose : Si tratta della ristampa di un vecchio GRS, e precisamente del secondo volume della cosiddetta saga Heart: il primo romanzo della saga è EMILY E IL DUCA (The Heart's Desire), il terzo è L’UOMO DAI DUE VOLTI (The Gambler's Heart).
Il protagonista di LA DIVINA JULIETTE, Devon, è il fratello di Emily, l’eroina del primo romanzo. Rimasto gravemente ferito in combattimento, Devon è fortunatamente riuscito a rimettersi grazie all’aiuto del cognato, Dominic, il duca di Avon, e qui lo vediamo tornare in azione, perché è Dominic ora ad aver bisogno di lui...
La Wilson è l’autrice di oltre trenta romanzi, sia storici di ambientazione regency, che contemporanei appartenenti al genere romantic suspense.
CATENE DI VELLUTO (Velvet bond) di Catherine Archer
Inghilterra, 1360
Bellissima e caparbia, ingenua e ribelle, Elizabeth Clayburn si ritrova sposata con un uomo che conosce appena e che non fa mistero di nutrire una profonda avversione per il matrimonio. È però un uomo che l'attrae irresistibilmente, benché, a differenza di tutti gli altri, sembri insensibile al suo fascino. In realtà Raynor Warwicke non lo è affatto, ma le difese che ha innalzato intorno al suo cuore gli impediscono di ammetterlo perfino con se stesso. Elizabeth però è decisa a vincere la sua diffidenza, anche se una dura battaglia l'attende. Perché nessuno finora ha mai sconfitto il valoroso Warwicke.
nota di MarchRose : *** All About Romance DIK ***
E’ anche questo la ristampa di un GRS d’annata, ed insieme al suo seguito LA NINFA DEI BOSCHI (Velvet Touch), il cui protagonista è Sir Stephen Clayburn, costituisce la cosiddetta saga Velvet Clayburn.
La Archer è l’acclamata autrice di tredici romanzi, pubblicati tra il 1995 e il 2003, per la maggior parte medievali. Questo CATENE DI VELLUTO – che è il secondo libro che ha scritto ed ha segnato il suo esordio nella collana Harlequin Historicals - è considerato da molti come il suo capolavoro. Se non l’avete ancora letto, quindi, provatelo!
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GRANDI SAGHE
MATRIMONIO PER SCOMMESSA (The Taming of Lady Lorinda) di Barbara Cartland
Inghilterra, 1794
La prima volta che Durstan Hayle vede Lady Lorinda Camborne, la più spregiudicata e ammirata gentildonna dei salotti londinesi, non può che paragonarla a una novella Lady Godiva per il suo oltraggioso comportamento. Scandalizzato, il gentiluomo scommette mille ghinee con un amico che riuscirà a domare l'imprevedibile fanciulla. Ma non ha fatto i conti con il carattere ribelle e caparbio di Lorinda, che è decisa a non sposarsi e non si piega nemmeno quando l'avidità e l'indifferenza del padre la costringono a sposare Durstan, l'unico uomo che apparentemente è immune al suo fascino.
LA MUSICA DEL CUORE (Love in the Highlands) di Barbara Cartland
Scozia 1876
Lady Lavina Ringwood, una delle fanciulle più ammirate del bel mondo londinese, ha già ricevuto, e respinto, diverse proposte di matrimonio. La notizia che la Regina Vittoria intende darla in sposa a un principe dei Balcani la riempie dunque di sgomento, tanto più che il gentiluomo in questione ha una pessima reputazione. A quel punto, l'unico modo per sottrarsi al destino che l'attende è fingere di essere già promessa a un altro. Il prescelto è il Marchese di Elswick, un potente Pari del Regno che ha fama di misogino e che tuttavia, sorprendentemente, accetta di prestarsi al gioco. Ma mentre fuggono insieme verso la Scozia, Lavinia scopre che l'affascinante Ivan non è affatto disinteressato come lei credeva, e che il suo segreto minaccia l'amore che malgrado tutto è appena sbocciato tra loro.
nota di Naan : tornano finalmente per le appassionate i romanzi di Barbara Cartland in una nuova collana che ripropone anche le bellissime cover originali del grande illustratore e amico dell'autrice Francis Marshall.
Una particolarità: "Love in the Highlands" è un libro appartente alla cosiddetta “Pink Collection”, cioè un gruppo di 28 romanzi ancora inediti alla morte della Cartland, e pubblicati postumi.
Se volete conoscere questa straordinaria scrittrice, vissuta fino a novantanove anni e con all'attivo più di settecento romanzi, eccovi il link della pagina di "Storia del Romance" che le abbiamo dedicato.
http://romancebooks.splinder.com/post/15435641
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ESCE IN LIBRERIA IL FIORE DI MADREPERLA di Lucrezia Del Falco, EDIZIONI BOOPEN
Liguria, nuovo millennio.
Elisia e Rossella sono due amiche che decidono di concedersi una vacanza dopo l'ennesimo esame universitàrio trascorrendo una settimana in Liguria.
Elisia, durante una passeggiata verso Punta Chiappa, uno scoglio che si inabissa nel mare profondo vicino a Camogli, conosce uno strano giovane di origine inglese, Bryan e ne rimane piacevolmente colpita. Anche Rossella, durante un piccolo incidente marino, conosce quello che sembra essere un vero dio del mare, Riccardo e perde completamente la testa per lui. Mentre Rossella, però, riesce ancora a sognare e a lasciarsi il passato (doloroso, per la morte di una persona cara) alle spalle, Elisia è bloccata e, nonostante Bryan le faccia una corte serratissima, non riesce a dare ascolto al proprio cuore. Il gioco delle coppie sembra giungere ad un lieto fine, ma i fili del destino, che inizialmente sembrano lineari, si ingarbugliano col sopraggiungere di nuovi personaggi e nuovi intricati sviluppi...
nota dall'autrice : Sto cercando di rispondere alla vostra domanda su chi sia Lucrezia Del Falco e quale sia la sua attività di scrittrice e mi trovo un po' in difficoltà. A parte notizie sulla mia nascita e la professione che mi permette di portare il pane a casa, dettagli che credo non importino molto, non mi viene in mente molto... Parlerò dunque della mia fantasia.
Credo di avere una fantasia romantica.
Gli amici dicono che sembro essere spuntata direttamente dal 1700, forse perché ho molte foto travestita da “dama” oppure perché penso che i sentimenti siano la vera matrice di ogni esistenza. Un sentimento “antico”, ma che penso sia più diffuso di quanto si creda, no?
Sono nata romantica: fin da piccola, intessevo storie di amore ed amicizia nella mia testa... Un primo tentativo di creare un personaggio fu a sette anni. Ovviamente mi resi conto subito che non era cosa semplice trasporre l'idea sulla carta... così ci riprovai al liceo, con alcuni racconti (un po' noir, ma sarà l'età, no?)... fin quando all'età di ventuno anni mi misi all'opera de “Il fiore di madreperla”.
La vera ispirazione è la Liguria: quei luoghi mi fanno tuttora sognare e, appena posso, raggiungo la mia piccola cittadina nel Golfo del Tigullio e, assaporando una focaccia, immagino i personaggi che, prendendo vita propria, vivono le loro storie...
Molto probabilmente non sono ancora una “scrittrice”, ma ci sto lavorando...
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ESCE IN LIBRERIA DUE VITE IN GIOCO (HIGH NOON) di Nora Roberts, EDIZIONI FANUCCI, COLLANA GLI ACERI
La vita di Phoebe MacNamara, tenente della polizia di Savannah, è stata segnata per sempre quando, da bambina, è rimasta intrappolata in casa con la sua famiglia, minacciata per ore da un folle sequestratore. Oggi è la migliore tra i negoziatori, e mette in gioco la propria vita ogni giorno per sventare situazioni esplosive e salvare ostaggi. Phoebe sa quando è il momento di attendere e quando occorre entrare in azione, anche rischiando il tutto per tutto. È proprio la combinazione tra sensibilità e coraggio ad affascinare Duncan Swift. Dopo averla vista salvare uno dei suoi impiegati che stava per tentare il suicidio, vuole a tutti i costi portare nella propria vita quella donna così intrigante e indipendente.
nota di Naan : *** AAR Desert Island Keeper ***
un altro grande libro dalla maestra del romantic suspense. Una trama avvincente, che non lascia indovinare nulla al lettore, e una storia d'amore perfetta - e inusuale per un romanzo di questo genere - dove il sentimento nasce e si sviluppa poco a poco.
Grado di sensualità: warm (caldo)
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ESCE IN LIBRERIA DUE DI TROPPO (Two for the Dough) di Janet Evanovich, EDIZIONI SALANI
Irresistibile, magnetica, divertente, Stephanie torna con la sua seconda avventura, in cui è alle prese con Kenny Mancuso, un ragazzo come tanti che probabilmente ha appena ammazzato il suo migliore amico. Ancora una volta finirà per scontrarsi con Joe Morelli, poliziotto dal discutibile passato e dalla libido costantemente su di giri, con la cattiva abitudine di immischiarsi negli affari di Stephanie. Anche se in questo caso viene il dubbio che sia lei a finirgli tra i piedi, rendendogli il lavoro difficile e dando alla sua vita quel brivido in più, che certo non gli mancava. Non è professionale, ma è molto convinta, non è bella però è sexy, più che coraggiosa è assolutamente incosciente, e ha un fiuto infallibile per i guai: Stephanie Plum è un'antieroina a cui ci si affeziona a suon di risate e per cui si tifa dalla prima all'ultima pagina.
nota di Naan : la serie dedicata a Stephanie Plum è arrivata a ben quattordici libri. Finora in Italia sono stati tradotti il primo da Sperling & Kupfer, con il titolo di "Tutto per Denaro", e qualche anno più tardi, nel 2007, da Salani col titolo di "Bastardo numero Uno". Una curiosità, i titoli contengono il numero di appartenenza alla serie :-), e sembra che la Salani stia seguendo la stessa logica!
One for the Money (Bastardo Numero Uno) ; Two for the Dough (Due di Troppo) ; Three to Get Deadly ; Four to Score ; High Five ; Hot Six ; Seven Up ; Hard Eight ; To the Nines ; Ten Big Ones ; Eleven on Top ; Twelve Sharp ; Lean Mean Thirteen ; Fearless Fourteen.
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CHERYL HOLT : FROM HISTORICALS TO THRILLERS
CHERYL HOLT : DALLO STORICO AL THRILLER
Cheryl Holt ha accettato di venire intervistata da noi in occasione della pubblicazione dei suoi ultimi due romanzi, DOUBLE FANTASY e SLEEPING WITH THE DEVIL, e ci ha permesso di tradurre un estratto dei due romanzi. Buona lettura!
INTERVIEW / INTERVISTA
1- You have been working as a lawyer and a judge before starting your career as a writer. How did you get to this decision, and what changes did it bring to your life?
I worked as a lawyer when I was in my 30s, but I was licensed to practice in the US state of Colorado, and after I married, I moved out of Colorado . In order to practice law in another state, I would have had to sit for the licensing exams again, after I had already been out of law school for many years, and it just seemed too difficult. I wasn’t that crazy about practicing law anyway. I was a criminal prosecutor, and it was so stressful and so unpleasant, so I had been working at other professional jobs, when I had my two children.
I became a mother quite late in my life, at age 38 and 40. After the second one was born, I decided to stay at home and take care of them. I needed to replace the income I lost when I quit working, and I’d always wanted to write a book, so that’s how I started writing novels. It took several years to actually sell a novel to New York . The first one I sold was the 7th one I had written.
It was a great career choice for me. It allowed me to stay at home when my kids were young, and I have a very flexible schedule, so that I can drive them to soccer games or piano lessons or other activities. The down side was that books don’t pay very much money, so it took me many, many years before I started earning enough money to call it a real “job.”
1- Hai lavorato come avvocato e giudice prima di iniziare la tua carriera di scrittrice. Come sei arrivata a prendere questa decisione, e che cambiamenti ha portato alla tua vita?
Quand’ero sulla trentina lavoravo come avvocato, ma avevo la licenza per praticare legge nello stato del Colorado, e dopo che mi sono sposata, mi sono trasferita lontano dal Colorado. Per praticare la professione legale in un altro stato, avrei dovuto sostenere di nuovo gli esami per la licenza di stato, ma avevo terminato gli studi di legge da molti anni ormai, e mi sembrava davvero troppo difficile. In ogni caso, non è che impazzissi per la pratica della legge. Ero una penalista, ed era una professione veramente stressante e sgradevole, così avevo già iniziato a fare altri lavori quando ebbi i miei due figli.
Sono diventata madre piuttosto tardi nella mia vita, a 38 e a 40 anni. Dopo che nacque il mio secondo figlio, decisi di restare a casa a prendermi cura dei bambini. Dovevo rimpiazzare il reddito che avevo perso quando avevo smesso di lavorare, e avevo sempre desiderato scrivere un libro, e fu così che cominciai a scrivere romanzi. Mi ci vollero parecchi anni prima di vendere davvero un romanzo a New York. Il primo che ho venduto è stato il settimo che ho scritto.
Per me fu una decisione grandiosa. Mi ha permesso di restare a casa quando i bambini erano piccoli, e ho degli orari molto flessibili, così che li posso portare alle partite di pallone o alle lezioni di piano o alle altre attività che svolgono. Il lato negativo è che scrivere libri non rende per niente bene, così mi ci vollero molti, molti anni prima di riuscire a guadagnare abbastanza denaro da poterlo definire un vero “lavoro”.
2- Why did you decide to write historical romance, among all women’s fiction genres? Was this choice determined by your own reading tastes, or other?
I had never read a romance novel until I was 42 years old, and I was trying to figure out how to write commercial fiction. I was reading all the time, trying to absorb every book that made it onto the US bestseller lists, and when I occasionally stumbled on a romance, I really liked them. I wasn’t too crazy about the contemporary ones, but the historical ones were delightful.
Because I have a background as a trial lawyer, I began my career trying to write suspense novels, but I was very new at writing novels and not very good at it yet, and I couldn’t sell any of them. I decided to try a romance, thinking that maybe I could sell a few, establish my career, then go back to writing “real” books.
As it turns out, I have an incredible knack for writing great love stories. I write some of the most wonderful, poignant love stories ever told. I didn’t have any idea that I had such an odd talent, and I’m still amazed that I turned out to be so good at it. Even after all these years, when I turn on my computer in the morning, I shake my head in amazement.
2- Perchè hai deciso di scrivere romance storici, tra tutti i tipi di narrativa? E’ stata una scelta determinata dai tuoi gusti in fatto di lettura, o da altri fattori?
Non ho mai letto un romanzo rosa fino a quando, all’età di 42 anni, mi misi a tentare di immaginare come scrivere un romanzo di successo. Leggevo sempre, cercavo di assorbire ogni libro che riusciva a diventare un bestseller, e quando mi capitava di imbattermi nei romance, mi piacevano davvero molto. Non facevo follie per i contemporanei, ma gli storici erano deliziosi.
Visto che ho alle spalle un’esperienza come avvocato, ho iniziato la carriera tentando di scrivere romanzi suspense, ma ero davvero alle prime armi come scrittrice e non ero ancora abbastanza in gamba, così non riuscii a venderne nemmeno uno. Decisi di provare a scrivere un romance, pensando che forse avrei potuto venderne qualcuno, consolidare la mia carriera, poi ritornare a scrivere libri “veri”.
Ma saltò fuori che avevo un’abilità incredibile a scrivere grandi storie d’amore. Ho scritto alcune delle più meravigliose ed avvincenti storie d’amore mai raccontate, mi dicono. Non avevo idea di possedere un talento tanto particolare, e ancora mi stupisco nel vedere quanto sono stata brava. Ancora dopo tutti questi anni, quando accendo il computer al mattino, scuoto la testa per lo stupore.
3- You are worldwide known for your hot and steamy passion scenes, and have been defined by Romantic Times as “one of the top 25 erotic writers of all times”. Did you decide to take this path on purpose, or is it rather something peculiar of your own way of writing?
I stumbled into the erotic path purely by accident. I had started out with a smaller US publisher, and after they bought 5 novels from me, they let me go, telling me that I wasn’t going to succeed as a writer. The erotic trend was just starting, and the literary agent I had at the time suggested I try writing erotics because they were going to be very hot and they were going to be the next “big thing” in books. I didn’t even know what an erotic was, and he said, “it’s a historical romance with more sex in it.”
I tried my hand at writing one, and it turns out that not only do I write some of the world’s greatest love stories, I have an incredible knack for writing some of the world’s sexiest love stories, too. I didn’t know! It is such a mystery to me that I am good at this.
3- Sei conosciuta in tutto il mondo per le tue scene d’amore appassionate e “bollenti”, ed il Romantic Times ti ha definito “una delle migliori 25 scrittrici erotiche di tutti i tempi”. Hai deciso di intraprendere questa strada di proposito, oppure si tratta di una caratteristica che è parte integrante del tuo modo di scrivere?
Ho intrapreso la strada del romanzo erotico per puro caso. Avevo iniziato la mia carriera in una piccola casa editrice americana, e dopo avermi comprato 5 romanzi, non mi rinnovarono il contratto, dicendomi che non avrei mai fatto successo come scrittrice. La popolarità del romanzo erotico era appena agli inizi, e l’agente che avevo all’epoca mi suggerì di provare a scrivere romanzi di quel tipo, perché avrebbero fatto furore e sicuramente sarebbero diventati la nuova tendenza. Io non sapevo nemmeno cosa fosse un romanzo erotico, e lui mi disse, “è un romanzo storico con più scene di sesso.”
Mi buttai a scriverne uno, e quello che saltò fuori è che non solo scrivo grandi storie d’amore, ma ho anche una bravura incredibile a scrivere storie d’amore davvero sexy. Non lo sapevo! Il fatto che io ci riesca così bene per me è un vero mistero.
4- What does it mean being an erotic romance writer for your everyday life? How are your family and friends reacting to this?
It is a very weird talent, and while I tell people I’m a novelist, I never offer them a copy of one of my novels. If they don’t read women’s love stories, they’d be very shocked. I’ve had people tease me, scold me, and share their disgust with me, but I ignore them. My stories bring joy and fun to millions of women around the world, so I just focus on the positive side.
4- Cosa significa per te e per la tua vita quotidiana essere una scrittrice di romanzi erotici?quali sono le reazioni della tua famiglia e dei tuoi amici?
E’ davvero un talento bizzarro, e se da una parte dico alla gente che sono una scrittrice di romanzi, dall’altra non offro mai a nessuno una copia dei miei libri. Se non hanno mai letto storie d’amore per donne, ne resterebbero scioccate. Ci sono state persone che mi hanno preso in giro, altre che mi hanno rimproverato, altre ancora che mi hanno detto che quel che scrivo le disgusta, ma io le ignoro. Le mie storie portano gioia e divertimento a milioni di donne in ogni parte del mondo, quindi preferisco concentrarmi sul lato positivo.
5- Have you ever been experiencing prejudices by your fellow writers or by reviewers due to the fact that you’re writing erotic novels? Do you think that, in spite of all has been written and done in last twenty years, romance and especially erotic romance might be considered still today as a trashy literary sub-genre?
The reviewers aren’t so bad now as they were several years ago. When the erotic trend was just beginning, less savvy reviewers didn’t know what an erotic novel was, and I’d occasionally get lambasted for the all the sexual content. But the market changed, and I generally get fantastic reviews.
Yes, I think that the romance genre and erotic in particular are considered a substandard kind of book. The general public thinks they’re trashy and not “literature”, but they’re fun and they have happy endings, so who cares what the snobs say about them? Romance novels bring women joy, and I am making very much money at it—much more than I would make if I wrote stuffy, boring literary novels.
5- Hai mai sperimentato sulla tua pelle pregiudizi da parte delle tue colleghe scrittrici, o dei critici letterari, dovuti al fatto che scrivi romanzi erotici? Pensi che, malgrado tutto quel che è stato detto e scritto nel corso degli ultimi vent’anni, il romanzo rosa e specialmente il romanzo erotico possano venir considerati a tutt’oggi dei sottogeneri letterari, insomma letteratura di serie B?
I critici oggi non sono così cattivi com’erano anni fa. Quando la popolarità del romanzo erotico era appena agli inizi, i critici meno preparati non sapevano nemmeno cosa fosse, e io a volte venivo criticata severamente per il contenuto sessuale dei miei romanzi., ma oggi il mercato è cambiato, ed in genere adesso ricevo recensioni fantastiche.
Sì, penso che il genere romance e quello erotico in particolare vengano considerati un genere letterario di livello inferiore. Il pubblico pensa che siano letteratura-spazzatura, non vera letteratura, però offrono divertimento e finiscono bene, quindi chi se importa di cosa dicono gli snob? I romanzi rosa danno gioia alle donne, e io sto avendo un grandissimo successo grazie a loro – molto più di quello che avrei se scrivessi opere di “alta” letteratura, noiose e pesanti.
6- How great is in your opinion the importance of passion scenes in romance novels, from a general standpoint? Are they an important driver in readers’ choices?
Women expect a certain amount of passion in romances. It’s been so common for several decades. I think the passion is what brings readers back for more, and I have fans who write to me all the time, begging me to keep the sexual tenor high. I had one fan, when she heard I was changing publishers, write to me and say, “You better not stop having sex scenes in your books. If you take out the sex, I’ll go jump off a building and kill myself!”
6- Quant’è grande l’importanza delle scene di passione nei romanzi rosa, da un punto di vista generale? A tuo avviso, per le lettrici costituiscono un criterio di scelta?
Le donne si aspettano un certo grado di passione nei romanzi. E’ una cosa comune, da decenni. Penso che la passione sia quello che porta i lettori a ritornare e a chiedere ”ancora!”, e ho delle fans che mi scrivono spesso, chiedendomi di mantenere alta la gradazione erotica dei miei romanzi. Avevo una fan, che quando ha sentito che stavo per cambiare casa editrice, mi ha scritto dicendomi, “Sarà meglio che tu non smetta di mettere scene di sesso nei tuoi libri. Se le levi, vado in cima a un palazzo e mi butto di sotto!”
7- It has been remarked by some reviewers that your historical novels contain few modern elements. By sure you often seem to prefer to the titled heroes and heroines of usual historical romances “regular” individuals, especially self-sufficient women who work hard to earn their living. For instance, Ann in “More than seduction” holds a spa, Emma in “Complete Abandon” works as a nurse and a midwife. Was it done on purpose? How much there is of yourself, and of your own life experiences, in your heroines?
I have many requirements—both due to my own preferences and my editor’s tastes—about the kind of woman the heroine has to be. I like to have a hero and heroine who are very different from each other. The more grand the hero is, the more humble and normal I like the heroine to be. I also like her to be poor, and alone, and desperate, because it leaves her more vulnerable and likeable. But I like them to be strong women, too, women who can stand up the macho heroes I create. Also, when the heroine is more isolated, the hero has to be more “heroic” and rescue her from her dire straits.
It’s a fun balancing act, trying to figure out how to make them very different, but still have them end up together in the end. I want the story to seem as if they couldn’t possibly end up together, because they’re so different, but of course, true love conquers all.
7- Alcuni critici hanno osservato che i tuoi romanzi storici contengono degli elementi moderni. Quel che è certo è che tu spesso sembri preferire agli eroi ed eroine dell’aristocrazia, che vanno per la maggiore nei romanzi storici, degli individui “normali”, in particolare donne autosufficienti che lavorano duramente per guadagnarsi da vivere. Per esempio, Ann in “More than seduction” manda avanti uno stabilimento termale, Emma in “Complete Abandon” lavora come infermiera e levatrice. Lo fai di proposito? Quanto c’è di te, e della tua esperienza personale, nelle tue eroine?
Ho molte esigenze – dovute sia alle mie preferenze personali che ai gusti del mio editore – su quale genere di donna dev’essere la mia eroina. Amo avere un eroe e un’eroina molto diversi tra di loro. Più l’eroe è altolocato, più mi piace che l’eroina sia di basso ceto e normale. Mi piace anche che lei sia povera, e sola, e disperata, perché questo la rende più vulnerabile e simpatica. Ma voglio anche che siano donne forti, donne che sanno tener testa agli eroi molto virili che ho creato. In aggiunta a questo, quando l’eroina è più isolata, l’eroe deve essere più “eroico” e salvarla dalle difficoltà in cui si trova.
E’ divertente cercare il punto d’equilibrio, tentare di immaginare come renderli molto diversi, ma allo stesso tempo far sì che alla fine si mettano insieme. Voglio che la storia dia l’impressione che non ci sia nessuna possibilità di un lieto fine per loro, perché sono troppo diversi, ma ovviamente il vero amore trionfa sempre!
8- After publishing more than a dozen historical novels which earned you huge success and popularity, you announced that your next release DOUBLE FANTASY, which has just been nominated by Romantic Times Books review magazine as “the best sensual novel of 2007”, is going to be your last historical. Also, your first contemporary erotic thriller SLEEPING WITH THE DEVIL will be published under the pseudonym of Vanessa Marlowe. Why this decision right now, at the height of your career as a historical writer? Does your change of pen name mean that you’re somehow cutting bridges with your past?
DOUBLE FANTASY is actually my 20th published novel and my 15th published erotic. So I’m celebrating the release of my 20th book, which is a huge milestone for me.
I wrote the erotic thriller, SLEEPING WITH THE DEVIL, just to try something different, and it turned out really good and very scary, but after I finished it, I didn’t want to do another one. It was too dark, too negative. So it will be my one and only thriller with a pen name.
I have some big changes coming in my writing career. For many years, I was one of the women's fiction stars at St. Martins Press. As one of their authors, I saw my career soar into the stratosphere, and I'm so proud that I was privileged to be one of their writers. I reached many pinnacles: I have been renowned as "The Queen" of erotic romance, as "The Queen" of villains, and I was named as one of the "25 Greatest Erotic Writers of All Time."
I began writing erotics for them when the trend toward sexier books was just beginning, and I wrote 15 terrific books at a very fast pace. But after I completed DOUBLE FANTASY, I felt that it was the very best book of its kind that I could possibly write. I didn't think I could ever write a better one, and it just seemed like a good time to move on to other projects.
In 2009, I will be moving to Grand Central Publishing, which was formerly known as Warner Books. I will be the lead author in their Forever line. I will still be writing historical romances, but I won't be writing "erotic" historical romances. For a long time now, I've wanted to be able to write books that were longer, that were more emotional and poignant, which I couldn't do in the erotic genre, and I will finally have the chance. I am returning to the sort of classic romances we used to read years ago, such as FLAME AND THE FLOWER and WHITNEY, MY LOVE. My books will still be very sensual, but I plan to use emotion and drama — rather than sex — to drive the plot. My stories will more closely resemble my early novel, MY ONLY LOVE, which is still my most critically acclaimed book.
8- Dopo aver pubblicato oltre una dozzina di romanzi storici che ti hanno permesso di ottenere un enorme successo e grande popolarità, hai annunciato che il tuo prossimo libro, DOUBLE FANTASY, che è stato appena nominato dalla rivista Romantic Times Books “il romanzo più sensuale del 2007”, sarà il tuo ultimo romanzo storico. In aggiunta a ciò, il tuo primo thriller erotico, SLEEPING WITH THE DEVIL sarà pubblicato sotto lo pseudonimo di Vanessa Marlowe. Perché questa decisione proprio ora, all’apice della tua carriera come scrittrice di romanzi storici? Il fatto di aver cambiato pseudonimo significa che stai cercando in qualche modo di tagliare i ponti col passato?
DOUBLE FANTASY è il mio ventesimo romanzo storico, ed il quindicesimo storico erotico che pubblico. Quindi in questo momento sto festeggiando la pubblicazione del mio ventesimo libro, cosa che per me costituisce una vera pietra miliare.
Ho scritto questo thriller erotico, SLEEPING WITH THE DEVIL, solo per provare qualcosa di diverso, e mi è riuscito davvero bene, fa proprio paura!, ma dopo averlo finito, non mi va di scriverne un altro. Era troppo cupo, troppo negativo. Quindi sarà il mio unico e solo thriller scritto sotto pseudonimo.
Ci sono alcuni grossi cambiamenti in arrivo nella mia carriera di scrittrice. Per molto anni, sono stata una delle autrici di punta della St. Martins Press. Come loro autrice, ho visto la mia carriera decollare, e sono davvero fiera di aver avuto il privilegio di essere una delle loro scrittrici. Ho raggiunto molti traguardi. Hanno detto di me che sono “la Regina” del romanzo erotico, “la Regina” dei farabutti, e sono stata definita una delle “25 autrici erotiche più grandi di tutti i tempi”.
Ho iniziato a scrivere erotici per loro quando il trend verso libri più sexy era solo agli inizi, e ho scritto 15 ottimi libri uno dopo l’altro. Ma dopo aver completato DOUBLE FANTASY, ho sentito che era il miglior libro di quel genere che sarei mai stata capace di creare. Ho pensato che non sarei mai stata in grado di scriverne uno migliore, e mi è sembrato il momento giusto per spostarmi su altri progetti.
Nel 2009, inizierò a scrivere per la casa editrice Grand Central Publishing, nota precedentemente come Warner Books. Sarò la loro autrice di punta per la collana Forever : Scriverò ancora romanzi storici, ma non romanzi storici “erotici”. E’ da parecchio tempo che desidero scrivere romanzi più lunghi, più intensi e coinvolgenti dal punto di vista emotivo, cosa che non potevo fare nel genere erotico, e finalmente ne avrò la possibilità. Voglio ritornare a quel genere di classici del romance che leggevamo anni fa, come FLAME AND THE FLOWER (Il fiore e la fiamma) e WHITNEY, MY LOVE. I miei libri continueranno ad essere molto sensuali, ma ho in mente di usare le emozioni e il dramma – anziché il sesso – come elementi guida della trama. Le mie storie saranno più simili a uno dei miei primi romanzi, MY ONLY LOVE, che è tuttora il mio libro più apprezzato dai critici.
9- What do you think contemporary thrillers as a genre can offer to you as a writer, while historical romances cannot? and to your readers ?
As I mentioned, I did one thriller, but I decided not to do another one. And actually, I have generated enormous interest with it. It’s creepy and scary, and there isn’t another book like it on the market, so it’s fun to let people see another side of me. I don’t know what readers will say. It’s very dark, with a lot of violence toward the heroine, but she kills the male protagonist in the end. When the fan letters start coming in about 6 weeks, I’ll know if people like it or not!
9- Cosa pensi che il genere thriller contemporaneo possa offrire a te, in quanto scrittrice, mentre i romanzi storici non ne sarebbero in grado? E alle tue lettrici?
Come dicevo, ho scritto un solo thriller, ma ho deciso di non scriverne più. E ho davvero destato un enorme interesse con questo libro. Fa paura, è terrificante, e non ci sono altri libri simili sul mercato, quindi mi diverte far sì che la gente veda quest’altro aspetto di me. Non so cosa diranno le lettrici. E’ molto cupo, c’è molta violenza nei confronti dell’eroina, ma alla fine lei uccide il protagonista maschile. Quando da qui a 6 settimane le lettere dei fans inizieranno ad arrivare, saprò se alla gente piace oppure no!
10- Many historical romance writers are recently taking your same decision, i.e. turning to contemporaries – think of Christina Dodd, Connie Brockway, Lisa Kleypas. What’s your opinion about that, and about the reasons behind these changes? Do you think that there’s something true in the rumour that historical romance is a worn-out genre?
The reason is money. Readers don’t understand that writing books is a job for the author. The suspense/thriller market is very large, and women who would never pick up a romance would gladly read a thriller. Writers change course because they need to increase their income.
There are others that change, too, because they want to do something else. I am the perfect example. I wrote fifteen erotics at a very fast pace, and when I finished DOUBLE FANTASY, I didn’t see how I could ever write a better one. I was exhausted and wanting to expand what I could do with my books. So when I was offered to opportunity to go in a new direction, I jumped at the chance.
10- Molte scrittrici di romanzi storici recentemente stanno prendendo decisioni simili alla tua, cioè si stanno spostando verso i contemporanei – pensiamo a Christina Dodd, Connie Brockway, Lisa Kleypas. Che ne pensi, e quali credi che siano le ragioni di questi cambiamenti? Ritieni che ci sia qualcosa di vero nella diceria che il romanzo storico è un genere ormai esaurito?
La ragione sono i soldi. I lettori non capiscono che scrivere libri per un autrice è lavoro. Il mercato del suspense e dei thriller è molto ampio, e donne che non prenderebbero mai in considerazione un romance leggerebbero volentieri un thriller. Gli scrittori cambiano genere perché devono aumentare i loro introiti.
Altri ancora cambiano genere perchè vogliono fare qualcosa di diverso. Io ne sono l’esempio perfetto. Ho scritto quindici romanzi erotici uno dopo l’altro, e quando ho terminato DOUBLE FANTASY, non vedevo come sarebbe stato possibile scrivere qualcosa di meglio. Ero esausta, e volevo ampliare ciò che potevo fare con i miei libri. Quindi, quando mi è stata offerta l’opportunità di prendere una nuova direzione, ho colto l’occasione al volo.
11- Can you tell us something about your upcoming projects?
My first three novels for Grand Central will be released back-to-back in '09. I'm not sure of the months yet, but it will be late summer or autumn of ’09. This marketing schedule will propel my sales and my name recognition, but it means that I will have to have all three books finished by January of ’09. So the entire year of ’08 is going to be very busy for me, as I work very hard to complete 3 fantastic and wonderful novels. The first one is already completed, and it turned out even better than I’d hoped. I’m just beginning to write the plot for the second one, and by April 1st, I will be writing again, with the manuscript scheduled for delivery in September. I work very hard and I work all the time—60-70 hours per week.
11- Puoi dirci qualcosa sui tuoi prossimi progetti?
I miei primi romanzi per Grand Central usciranno uno dopo l’altro nel 2009. Non sono ancora sicura del mese esatto, ma sarà alla fine dell’estate oppure in autunno. Questo programma editoriale aiuterà a spingere le vendite e a far conoscere il mio nome, ma significa che dovrò terminare tutti e tre i libri entro gennaio 2009. Quindi il 2008 sarà un anno molto impegnato per me, perché dovrò darci dentro per finire tre romanzi fantastici, superlativi. Il primo è quasi finito, ed è riuscito meglio di quanto sperassi. Sto iniziando ora ad abbozzare la trama del secondo, ed entro il primo d’aprile, sarò di nuovo occupata a scrivere, in modo da consegnare il manoscritto entro settembre. Lavoro tantissimo, giorno e notte – 60-70 ore alla settimana.
12- Anything else you’d like to tell us…?
I have been very blessed in my writing career. I have an ability to write books that people love. I get letters from women around the world who buy them and cherish them. I entertain people, and I make them so happy. What a great job to have! I feel that I am the luckiest person on earth!
12- C’è altro che ti piacerebbe dirci?
Sono stata molto fortunata nella mia carriera di scrittrice. Sono capace di scrivere libri che la gente ama. Ricevo lettere da donne di ogni parte del mondo che li comprano e che li tengono cari. Faccio divertire la gente, la rendo felice. Che lavoro splendido che ho! Mi sento la persona più fortunata della terra !
EXCERPT / ESTRATTI
DOUBLE FANTASY
*** you can find the english version of this excerpt at this link:
http://cherylholt.com/books/doublefantasyexcerpt.html
E’ ARRIVATO IL NUOVO PADRONE…
Rimasta orfana da ragazzina, Anne Carstairs vive ospite di parenti crudeli e maligni. Nella loro proprietà di Gladstone finora Anne ha vissuto una vita isolata, ma ora che arriva il nuovo conte, tutto sta per cambiare. Anne ha sentito molte chiacchiere su di lui, ma è completamente impreparata al fatto che è l’uomo più seducente che lei abbia mai incontrato. Basta che si incontrino una volta, e che lui le sfiori le labbra in un bacio squisito, che le fa desiderare tanto di più…
PADRONE IN PIU’ DI UN MODO…
Da ragazzo, Jamieson Merrick si è vista rifiutata la sua eredità, ed è stato obbligato a lavorare come corsaro in alto mare. Fino a quando, anni dopo, Jamie scopre di essere il legittimo erede di Gladstone. Ora, in quanto nuovo conte, è deciso a reclamare ciò che è suo… inclusa Anne Carstairs. Non appena mette gli occhi su quella ragazza così minuta, ma tanto incantevole, giura che se la porterà a letto e la farà sua. Anne è una pedina nei suoi piani di vendetta. Ma Jamie non avrebbe mai immaginato che la vendetta sarebbe stata così dolce…
"Smart, sexy and seductive, Holt's stories lure readers into wanting more and more of her emotional, riveting love stories. Her latest is scandalous yet romantic, tempting yet tender and very memorable."
— Kathe Robin, Romantic Times BOOKreviews
"Brillanti, sexy and seducenti, i libri di Cheryl Holt stregano le lettrici, che non riescono a smettere di leggere le sue incantevoli, emozionanti storie d’amore. Il suo ultimo romanzo è audace eppure romantico, intrigante ma tenero - davvero memorabile."
— Kathe Robin, Romantic Times BOOKreviews
CAPITOLO UNO
Proprietà Gladstone, campagna inglese, 1813…
Anne Carstairs camminò giù per il sentiero che si snodava tra i boschi. La luce calda del sole di giugno danzava tra gli alberi, proiettandole sfumature verdi sulle spalle. L’aria era colma degli irresistibili odori di una verdeggiante giornata estiva.
In distanza, poteva vedere Gladstone Manor. La villa era annidata sul pendio delle colline ed era circondata da acri di giardini ben curati. I cavalli vagavano al pascolo. Era un paesaggio bucolico, ma lei lo notò appena.
In ogni momento avrebbe potuto arrivare Jamieson Merrick, che era appena stato nominato conte di Gladstone, accompagnato dal fratello gemello Jackson Merrick. C’erano due cavalli impastoiati nel viottolo di fronte, quindi a quel che pareva qualcuno del suo seguito era già arrivato. Presto, la sua bella carrozza con tiro a quattro avrebbe seguito i valletti che avevano il compito di annunciare il suo arrivo, e lo stemma della famiglia Merrick sarebbe stato sfacciatamente visibile a tutti.
Da bambini, i gemelli erano stati allontanati da Gladstone, ed obbligati a farsi strada da soli in un mondo crudele. Erano stati definiti pirati, ladri, contrabbandieri – ed erano le descrizioni più educate. Molte voci sostenevano che avevano commesso centinaia di omicidi, che sarebbero stati capaci di uccidere per un nonnulla. Jamieson Merrick, in particolare, aveva la reputazione di essere un violento. Mangiava bambini per cena, ne beveva il sangue al posto del vino.
Stava arrivando a Gladstone, a domandare giustizia, risarcimento e confessioni di colpa. Cosa avrebbe potuto fare un individuo tanto brutale pur di perseguire il proprio obiettivo di vendetta?
Visto che il suo destino era nelle mani di lui, Anne era terrorizzata nel sapere quale sarebbe stata la risposta. Un criminale tanto furibondo e malvagio era in grado di commettere ogni perfidia,.
Si avvicinò al torrente e avanzò sull’antico ponte di pietra. Era scivoloso per il muschio, e lei avanzò in punta di piedi, con cautela, dirigendosi verso l’altra estremità, quando un movimento ai margini del suo campo visivo catturò il suo sguardo.
Anne si fermò a guardare.
Era un uomo, con i pugni sui fianchi, le gambe larghe, e stava avidamente guardando ogni dettaglio della scena che lo circondava. Sembrava compiaciuto di sé, nel proprio elemento, come se stesse esattamente dove doveva essere.
Dal suo aspetto trasandato, doveva essere uno dei famigerati marinai di Jamieson Merrick, arrivati da Londra per aiutarlo a reclamare legalmente la proprietà del cugino di Anne, Percy.
Percy era il conte di Gladstone da diciotto dei suoi trent’anni, avendo assunto il titolo a dodici. Ma ora, con la scoperta di un malconcio certificato di nascita e di una licenza di matrimonio macchiata e tanto rovinata da cadere a pezzi, Jamieson Merrick era conte, Percy Merrick non lo era più.
Anne era affascinata dal modo in cui un evento tanto semplice poteva cambiare le vite di così tante persone. Il futuro si stava abbattendo su di lei con la violenza di un brutto incidente in carrozza, e ora che aveva intravisto il primo membro dell’equipaggio di Merrick era più agitata che mai.
Che ne sarebbe stato di lei?
Quando Percy aveva inizialmente affrontato il problema dell’attribuzione della contea, la storia era sembrata troppo fantastica per esser credibile. A quando pareva, il padre di Percy aveva messo incinta e sposato segretamente una cameriera che era morta dando alla luce i gemelli. In seguito, aveva sposato la debuttante appropriata, aveva generato Percy e la sua sorella gemella, Ophelia, e tutti quanti si erano comportati con Percy come se fosse stato il legittimo erede, come se la nascita di Jamieson e Jackson Merrick non fosse mai avvenuta.
Ma dopo tre decenni di silenzio qualcuno si era fatto avanti e aveva detto la verità, e l’intera proprietà era precipitata nel caos.
Anne aveva fattto finta di niente, cullandosi come Percy nella falsa speranza che tutto sarebbe andato a finir bene. Era rimasta ad aspettare senza fare nulla, non aveva fatto piani d’azione, ma Jamieson Merrick si era dimostrato un avversario astuto. Aveva vinto ogni schermaglia legale, ed era ansioso di reclamare quant’era suo.
Anne e la sua unica sorella, Sarah, erano una coppia di ospiti permanenti e indesiderate, due sorelle destinate allo zitellaggio senza particolari abilità e senza soldi. Non avevano nulla per raccomandarsi a Jamieson Merrick – nemmeno la parentela. Eppure Gladstone era il loro punto di riferimento, l’unica casa che ricordavano. Dove sarebbero andate a vivere, quando lui avesse deciso della loro sorte?
E se le avesse gettate in strada? Non riusciva ad immaginarsi mentre raccattava la sua roba in un fagotto e se lo metteva in spalla, come una comune vagabonda. L’idea era troppo bizzarra per poterla accettare, e l’uomo baldanzoso davanti a lei era la perfetta incarnazione di tutto quello che era andato storto nel corso degli ultimi mesi. Non riuscì a smettere di fissarlo.
Era alto, almeno un metro e ottanta, ed era snello come una frusta, il fisico temprato dal lavoro pesante, senz’altro impostogli dal suo padrone brutale. Aveva le spalle ampie, la vita stretta, e le gambe lunghe in modo impossibile. Sembrava forte e duro, pronto a lottare, pronto a vincere.
Aveva capelli neri corvini, tagliati male e disordinati, lunghi abbastanza da essere legati a coda con un laccio di cuoio. Portava quella che doveva essere stata una giacca rossa da soldato, ma la maggior parte dei bottoni dorati non c‘erano più, le maniche erano sfrangiate, l’orlo strappato, e impietosamente lei si chiese se l’aveva rubata al cadavere di una delle sue vittime.
Portava stivali scalcagnati e pantaloni sbiaditi. Sembrava un contadino impoverito che aveva avuto un colpo di sfortuna, eppure trasudava un potere e una determinazione innegabili.
Quando lui percepì la sua attenzione, si girò verso di lei, e Anne si sentì disturbata nel rendersi conto che era l’uomo più bello che avesse mai visto. Aveva un viso perfetto, un naso aristocratico e una bocca generosa, ma i suoi occhi! Oh, i suoi occhi! Erano di un color zaffiro stupefacente, cupo e misterioso come si diceva fossero le acque del Mediterraneo.
Lui la squadrò dalla sommità del capo fino alla punta dei piedi, valutandola in modo sfacciato e accurato, come se fosse stata una schiava o una mucca di razza. Indugiò sulle sue labbra, sui seni, sul ventre, ed ogni sguardo rovente era come una carezza che la mise in imbarazzo, e le fece desiderare di coprirsi anche se era vestita da capo a piedi.
Anne era la parente povera che chiunque avrebbe detestato avere, priva di dote e di prospettive, così non aveva passato molto tempo in compagnia maschile. Di conseguenza, non era troppo famigliare con le tecniche di seduzione, eppure sapeva riconoscere la lussuria quando se la trovava davanti. Quel tipo era un farabutto della peggior specie, uno che avrebbe potuto farle qualunque tipo di cosa riprovevole. E ci si sarebbe divertito un sacco, anche!
L’uomo sembrò leggerle il pensiero, sembrò accorgersi del momento preciso in cui lei decise che doveva avere paura di lui, e sembrò divertirsi all’idea. Sorrise, con un sorriso da mascalzone, ipnotico, che prometteva comportamenti licenziosi di ogni tipo, poi si diresse verso di lei, attraversando a lunghi passi il prato in direzione del ponte su cui Anne si trovava.
Era una strana impressione, ma Anne si sentì come se lui fosse il suo Destino, come se il fato l’avesse spinto sul suo cammino quando lei non ce lo voleva. L’uomo era Disastro e Distruzione, che si stavano abbattendo su di lei come una nuvola carica di tempesta a cui non avrebbe potuto sfuggire.
Con uno strillo d’allarme, si girò per andarsene in tutta fretta, ma le pietre erano molto scivolose. Anne barcollò, poi cadde al di là del parapetto, nel fiume gelato. L’acqua non era granché profonda, e la corrente non era forte, ma il peso dei suoi indumenti la trascinò giù prima che riuscisse a riguadagnare l’equilibrio..
Per un rapido istante pensò a quant’era ridicola la sua situazione – sarebbe morta in vista del maniero proprio nel suo ultimo giorno a Gladstone? - quando lui la raggiunse e la tirò a riva come se fosse stato un pescatore, e lei una trota.
“Ecco, vi ho preso,” mormorò lui, con una voce ricca da baritono che le fece il solletico dentro.
Lui si mise a sedere e se l’attirò in grembo, in una posizione spaventosamente intima. Il torace di Anne aderiva al suo, il petto e il ventre di entrambi a stretto contatto, ed un fianco era insinuato tra le cosce di lui. Sentiva uno dei seni premere contro il corpo dell’uomo, e la posizione ebbe un effetto stupefacente sul capezzolo. Si era indurito, le faceva male, e ad Anne venne lo stranissimo desiderio di sfregarsi contro l’uomo come un gatto, pigramente.
“Avrei potuto affogare,” disse, stupita dal disastro a cui era sfuggita, e rabbrividì, cosa che fece sì che lui l’abbracciasse forte.
“Siete troppo graziosa,” ribatté lui. “non ve l’avrei permesso.”
Era stupita che lui avesse usato la parola “graziosa”. Nella sua intera vita, Anne non pensava che qualcuno le avesse mai detto che era graziosa, finora. Con i suoi capelli color mogano e gli occhi verdi, la corporatura minuta e la statura bassa, lei era troppo diversa dalle sue bionde e statuarie cugine, e sentire l’opinione dell’uomo la riempì d’eccitazione.
“E se fossi stata una vecchia megera,” chiese lei, “avreste lasciato che la corrente mi trascinasse via?”
“Forse.”
Lui sorrise, con quel suo sorriso diabolico, e lei fu scioccata di sentire come le batteva forte il cuore. Voleva sprofondare in quel sorriso, immergervisi per sempre, e la cosa era allo stesso tempo imbarazzante e terrificante.
Era davvero un mascalzone, e lei doveva stare attenta, andarsene il più in fretta possibile. Anne si spostò, cercando disperatamente di rialzarsi, ma il tentativo li portò solo ad un contatto più ravvicinato.
“Aiutatemi ad alzarmi, brutto screanzato,” lo rimproverò lei.
“Tra un attimo, piccola. Preferisco che restiate lì dove siete adesso.”
“Be’, io no, e apprezzerei se teneste le mani a casa vostra.”
L’uomo le stava accarezzando le braccia con le sue dita lunghe ed agili. Anne era intirizzita fino alle ossa, e le carezze eccitanti di lui la riscaldavano, ma non si sarebbe arresa a quella meravigliosa sensazione. Se non fosse stato tanto improprio, se ne sarebbe stata lì tutto il pomeriggio, lasciandosi coccolare e accarezzare. Gli appoggiò le mani sul petto e lo spinse via, allontanandolo da sé, comportandosi da ragazza per bene.
“Aiutatemi ad alzarmi!”
“Se insistete,” sospirò lui.
Lui la sollevò come se non pesasse più di una piuma, rialzandosi a sua volta, così che entrambi furono in piedi. L’uomo gettò un’occhiata a distanza tra gli alberi, e qualunque cosa avesse visto gli fece aggrottare la fronte.
“Maledizione,” borbottò. ”Abbassatevi.”
“Cosa?”
Lui la trascinò giù nell’erba, di nuovo, e lei cercò di fare resistenza.
“No, io… “
Come un pazzo, lui l’afferrò e la buttò a terra. Atterrarono con un tonfo doloroso, con lei sotto e lui sopra, il corpo di lui che faceva da scudo a quello di lei.
Uno scoppio fragoroso – che sembrava un colpo di pistola – risuonò ed echeggiò giù per le colline. Gli uccelli schiamazzarono e volarono via a stormo, poi tutto fu silenzio.
Anne era sconvolta, ammutolita dallo spavento, e cercava disperatamente di immaginare cosa stava succedendo. Lui si tirò leggermente su, scrutando con attenzione gli alberi. In apparenza, chiunque era stato lì era fuggito. Quando si rese conto che non c’era più niente da vedere, si rilassò contro di lei, ma il suo ampio torace non le sembrò pesante. Era una sensazione piacevole, eccitante.
“Tutto bene?” lui chiese.
“Sì, sto bene.”
“Ottimo.”
Lui tirò un sospiro di sollievo e appoggiò la fronte contro quella di lei. Era un gesto tenero e pieno d’affetto, ma poi si allontanò di nuovo, e la fissò stranamente, come se non sapesse che fare di lei.
Si chinò su di lei, e dopo un attimo d’esitazione, sfiorò le labbra di lei con le proprie. Fu un gesto quasi casuale, come se l’uomo stesse fingendo che quell’avance frettolosa fosse un incidente. Poi si tirò indietro, con apparente noncuranza, così Anne cercò di ignorare la libertà che si era preso, anche se fingere di restare indifferenti era davvero difficile.
Probabilmente era stato il bacio più veloce della storia, ma era il suo primo bacio, e Anne si crogiolò nella sensazione. Per un uomo così rozzo e trasandato, aveva una bocca incredibilmente morbida, un respiro tanto dolce che le faceva girare la testa, e lei pensò che in futuro avrebbe passato parecchie notti sveglia, a meditare su quel bizzarro incontro.
“Vi riporto a casa.” L’uomo si alzò e la tirò su.
“Cosa... cosa è successo?” balbettò lei. “Cos’era quel rumore?”
“Qualcuno ci ha sparato.”
“A noi!”
“Sì.”
Sentirlo affermare quell’assurdità – in un modo tanto freddo e calmo, per giunta! – la fece andare in bestia.
Aveva passato con lui al massimo due minuti, e per poco non era affogata, poi un misterioso assalitore aveva cercato di assassinarla. Sarebbe sopravvissuta, se fosse rimasta in sua compagnia per un’ora intera?
“Non mi ha sparato nessuno!” dichiarò. “ Io sono la persona più tranquilla del mondo. Se hanno sparato a qualcuno, questo siete voi”
“Sono certo che avete ragione.”
Lei studiò la foresta, e le sembrò molto più fitta e minacciosa di prima.”Non dovreste andarlo a cercare, o roba del genere?”
“Non serve. Se n’è andato.”
“Come potete esserne tanto sicuro?”
“Ho una mente contorta, così capisco cosa pensano le persone contorte. Ha fatto fuoco, ha mancato il colpo, è fuggito via.”
“E se vi sbagliate?”
“Non mi sbaglio.”
La infastidì che fosse così tranquillo, non poteva sopportare tanta arroganza. Quasi sperava che il loro assalitore colpisse ancora – solo per provare che lui aveva torto.
“Perché qualcuno dovrebbe volervi sparare?”
“Forse perché non gli sto simpatico. Voi che pensate?”
“Non siete preoccupato nemmeno un po’?”
“No. Non è facile uccidermi.”
“Ci avrei scommesso.”
Anne era molto più minuta di lui, così che l’uomo torreggiava su di lei, e ora che gli stava più vicino, era facile vedere quel che non aveva notato in precedenza. Intorno ai suoi occhi c’erano linee sottili, e segni intorno alla bocca; aveva la pelle abbronzata dalla vita all’aria aperta. Non poteva avere più di trent’anni, ma sembrava molto più vecchio. Evidentemente, aveva avuto una vita difficile, e il suo viso parlava di anni di fatiche e sofferenze. La breve sensazione di intimità che avevano condiviso era svanita, ed ora aveva di nuovo paura di lui. Aveva un’aria dura e disperata, spaventosa nella sua intensità. Anne non voleva restare lì, non le andava di provare quelle sensazioni inquietanti che lui le accendeva dentro.
“Farei meglio ad andare,” gli disse.
“Come vi chiamate?”
Stava per dirglielo, poi ci ripensò. “Non sono affari vostri.”
“Ditemelo lo stesso.”
“Miss Carstairs.”
“Siete Anne oppure Sarah?”
Lei si accigliò, chiedendosi come fosse venuto a sapere di lei e di sua sorella.
Anne aveva venticinque anni, Sarah ventisei. Dopo che i loro genitori erano morti a distanza di brevissimo tempo l’uno dall’altro, si erano ritrovate sole, due orfanelle in cerca di qualcuno che le ospitasse. Zia Edith, la madre di Percy, le aveva portate a Gladstone. Per oltre vent’anni, i Merrick avevano brontolato per il fatto che lei e Sarah erano un peso, ciò nonostante avevano continuato a mantenerle.
Lei e Sarah conducevano un’esistenza noiosa e tranquilla, fatta di monotonia e di routine. Non c’era un singolo particolare della loro vita che fosse degno di nota, che potesse catturare l’interesse di uno straniero. Chi l’aveva informato della loro esistenza? Perché era stato informato?
“Scommetto che siete Anne,” buttò là lui, quando Anne non rispose.
Lei non confermò e non negò la sua deduzione.
“Grazie per avermi salvato dall’acqua. Addio.”
Lei era ansiosa di allontanarsi, e stava per girarsi ed andarsene, quando lui chiese, “E voi, non volete sapere il mio nome?”
Nient’altro le avrebbe fatto più piacere. “No.”
Lui rise, ma la sua voce suonò rauca – come se non fosse abituato a ridere spesso.
Si sfilò la giacca malconcia e gliela porse.
“Se state andando alla villa, vi servirà.”
“No.”
“Fidatevi. Mettetevelo.”
L’ultima cosa che avrebbe fatto era infilarsi in casa avvolta in una giacca da uomo. Non sarebbe mai riuscita a dare una spiegazione accettabile. Lui però continuava a guardarla con attenzione, con il suo sguardo rovente fisso sui suoi seni.
Anne diede una sbirciatina in basso, per vedere cosa aveva catturato la sua attenzione, e fu scioccata dallo stato dei suoi indumenti bagnati. L’abito umido le si era incollato addosso, e delineava i contorni del suo corpo così chiaramente che era come se non avesse niente addosso. Il corpetto aderiva ad ogni curva, e specialmente ai capezzoli.
“Aah!” strillò lei, e incrociò le braccia sul petto. “Chiudete gli occhi, brutto disgraziato!”
“No. Mi sto godendo troppo lo spettacolo.”
L’uomo si protese in avanti, le posò un dito sul mento, e lei se ne restò immobile, pietrificata, mentre glielo faceva scorrere lungo il colletto dell’abito. Per un folle istante, sembrò che gliel’avesse insinuato sotto la stoffa, che la stesse toccando, pelle a pelle.
Con le guance in fiamme per l’imbarazzo, Anne si ritrasse di scatto, e lui le drappeggiò la giacca intorno alle spalle, lasciando che sventolasse come una bandiera, incitandola a prenderla. Senza altre discussioni, lei l’afferrò e infilò le braccia nelle maniche, e si sentì sopraffatta da come il profumo di lui aleggiasse sull’indumento. Era un odore tanto seducente che a stento Anne riuscì a trattenersi dal fregare il naso nella stoffa.
Disgustata di se stessa, Anne si avviò, ma poteva sentire che l’uomo la stava guardando. Appena arrivò ad una curva del sentiero che l’avrebbe fatta sparire dalla sua vista, lui gridò, “Miss Carstairs?”
Non girarti! Non girarti! E si voltò.
“Che cosa c’è?”
“Spero che vi farete rivedere ancora. Molto presto!”
Anche se era una zitella che aveva condotto fino a quel momento una vita protetta, Anne riconobbe l’insinuazione audace di quel commento. Col viso in fiamme per la mortificazione, corse fino a casa, mentre la risata rauca di lui le echeggiava nelle orecchie.
SLEEPING WITH THE DEVIL
by VANESSA MARLOW
*** you can find the english version of this excerpt at this link:
http://vanessamarlow.com/sneak-preview.html
LA STORIA DI UN'OSSESSIONE SESSUALE
Meg White conduce una vita tranquilla e ordinaria. E’ fidanzata e sta per sposarsi, ha un lavoro stabile come chef, ed un comodo appartamento a Portland. Niente l’ha preparata ad un uomo come Jordan Blair, il ricco, magnetico straniero che la seduce e l’introduce ad una nuova vita di lusso… e di peccato. Ossessionata da Jordan e intrigata dalle sue oscure e perverse arti erotiche, Meg gli permette di trasformarla in una bellezza sofisticata, senza legami col proprio passato. Ma presto si ritrova intrappolata in una rete di lussuria e di sessualità perversa, e non capisce più se l’uomo che ha consumato la sua via sia buono o malvagio, se le sue notti sono piene di piacere o di dolore – finché non si ritroverà a lottare per sopravvivere…
No one would notice is she disappeared. So he chose her. At first she thought it was love. Forbidden passion. Bondage and dark pleasure. A fast paced, frightening and disturbing novel of sexual obsession and betrayal from best selling author Cheryl Holt writing as Vanessa Marlow.
PROLOGO
“Mi dica di nuovo cos’è successo.”
Gettai un’occhiata allo sceriffo. Ad un primo sguardo, con lo stomaco che sporgeva sopra la cintura, i capelli che si diradavano e le guance cascanti, aveva il tipico aspetto del poliziotto da città di provincia. Avrei potuto facilmente prenderlo per un idiota o un buffone, ma avevo imparato la lezione, ed ero troppo furba per farmi fregare da un’apparenza ingannevole. Rifiutai di farmi catturare dal rapporto falsamente amichevole che stava cercando di stabilire con me.
Lui valutò il pendio del precipizio, studiò il terreno, l’angolo, lo strapiombo che finiva dritto nell’oceano centinaia di metri più in basso. Alla sua concentrazione curiosa non sfuggì un singolo fuscello di quel ripido ed isolato tratto di terreno, e benché in apparenza fosse calmo e rilassato, la sua mente correva a migliaia di chilometri all’ora, assorbendo ogni particolare, immaginando ogni possibilità.
La distesa di acqua grigia si allargava fino all’orizzonte, dove si confondeva con le nuvole grigie, così che era difficile distinguere dove finiva il mare e dove iniziava il cielo. Le onde s’infrangevano sulla spiaggia, scuotendo la terra con la loro potenza. Il vento mi faceva sbattere i vestiti, il suo suono mi ruggiva nelle orecchie, e gli enormi alberi secolari scricchiolavano per lo sforzo. I gabbiani stridevano, ed i loro strilli lamentosi avevano un tono malinconico adatto a quel luogo desolato e pericoloso.
Mentre la mia ansia si dissipava, e l’ondata d’adrenalina iniziava a dissiparsi, mi sentii male di stomaco, e mi chiesi se – prima che avessimo finito – gli avrei vomitato sui lucidi stivali neri. Avevo sempre odiato le altezze, e soffrivo di attacchi di vertigini che mi stordivano al punto che mi domandai se sarei caduta a terra come uno straccio, senza sapere da che parte stavano il su e il giù.
Provai il desiderio disperato di afferrarlo per il bavero del cappotto, di supplicarlo di permettermi di tornare al parcheggio, ma non osai. Non potevo fare nulla che avrebbe potuto destare sospetti. Se lui aveva scelto di starsene fuori sulla scarpata, dovevo stare lì con lui.
“Gliel’ho detto,” dissi. “Un attimo prima, stava in piedi lì, e un attimo dopo…”
Stringendomi nelle spalle, non terminai la frase, Dopo aver spiegato e rispiegato , era meglio non fornire nuovi dettagli. Nel corso degli ultimi mesi ero diventata abile a fingere. Non avrei fornito troppe informazioni, perché così sarebbe stato difficile far stare in piedi la mia storia. Era meglio attenersi ai fatti di base, e lasciare a lui il compito di riempire gli spazi vuoti.
“E’un bel salto,” fece osservare in tono causale.
“Questo è certo.” Gli uomini della squadra di soccorso sulla spiaggia rocciosa erano così lontani che avrebbero potuto essere presi per formiche. “Lui è… è… morto?”
“Oh, sì.” Mi scrutò, scavando in profondità con il suo sguardo astuto. “Nessuno potrebbe sopravvivere a un simile trauma.”
Gemetti sgomenta, e rabbrividii, riempiendo il gesto con quel che speravo essere la giusta quantità di shock e di orrore.
“Che cosa spaventosa.” Mi coprii la bocca, senza dover fingere che stavo male. La mia nausea era molto reale.
“Ricominciamo da capo.” Mi fissò, le braccia incrociate su petto. Il suo scetticismo era evidente, impossibile da nascondere.
In un altro momento della mia vita, avrei potuto essere onesta con lui. Avrei potuto confessare e chiedere pietà, ma la donna che un tempo avrebbe detto la verità non esisteva più
Emisi un sospiro angosciato.
“E’ stato un incidente,” mentii. “ Un incidente terribile, davvero terribile.”
CAPITOLO UNO
Incontrai Jordan Blair in una piovosa giornata di gennaio.
A quell’epoca, pensai che il fatto che le nostre strade si fossero incrociate in quel preciso istante cosmico e che tutti i fatti successivi si fossero incastrati in quel preciso modo non fosse che uno scherzo del fato. Il nostro legame così immediato e potente sembrava così naturale e spontaneo che doveva essere stato predestinato.
Naturalmente, ora mi accorgo che le cose dovevano essere state un po’ più complicate. Sono quasi certa che mi avesse visto prima da qualche parte, e spesso mi sono chiesta se non fosse stato lui a seguirmi e a sviluppare un’ossessione nei miei confronti, ma non ho mai trovato nessuna prova che dimostri come sono andate realmente le cose.
Era la persona più organizzata e meticolosa che avessi mai conosciuto. Con lui non c’era mai niente di casuale o di improvvisato, così era difficile decifrare le sue motivazioni. Molto probabilmente, aveva progettato mesi prima come organizzare il suo scontro casuale con me, ma l’idea che fosse un calcolatore era troppo sinistra, così mi costrinsi a credere che fosse stato tutto soltanto un caso.
Ero in vacanza sulle coste dell’Oregon con il mio ragazzo, Steve. Stavamo festeggiando il primo anniversario di quando avevamo fatto sesso per la prima volta – un fatto che io a stento ricordavo, ma che lui ricordava con affetto.
Vivevamo insieme in uno squallido ma comodo appartamento di Portland. Steve lavorava come venditore nella ditta di forniture per ristoranti del padre, mentre io ero impiegata nell’aristocratico ristorante “Da Mozart”, dove ero uno chef specializzato in desserts.
Avevo ventitre anni, ed avevo vissuto in quella città abbastanza a lungo perchè i miei conoscenti avessero deciso che ormai ero una vera oregoniana. Con la mia passione per il caffè costoso e per il cibo esotico, i capelli castani con i colpi di sole biondi, i miei gioielli pesanti e chiassosi e il guardaroba nero alla moda, ero troppo tipicamente oregoniana per essere una straniera.
Prendevo il treno ed andavo in bicicletta anziché guidare la macchina – benché questa fosse una scelta economica e non ambientalista. Non portavo oggetti di cuoio e raramente mangiavo carne. Sfilavo nelle marce di protesta a Pioneer Square e facevo regolarmente la spesa dei negozi di verdure biologiche. Conoscevo tutti i locali dove si ballava e quelli dove si esibivano i gruppi musicali più alla moda. E anche quando pioveva ininterrottamente, non prendevo né impermeabile né ombrello.
Il mio stipendio faceva schifo, così ero sempre al verde, ma amavo il mio lavoro, la mia vita, e Steve. O, almeno, così pensavo.
Avevamo affittato un piccolo cottage in un hotel non lontano dal mare, e poco dopo il nostro arrivo, era scoppiata un’enorme bufera invernale. La pioggia veniva giù a torrenti, le raffiche di vento scuotevano ogni cosa con tanta violenza che parte del tetto del cottage venne via durante la notte.
Benché vivessimo a due ore di distanza dalla spiaggia, non l’avevo mai visitata prima di quel giorno inquietante, così non ero preparata a quanto poteva essere spaventoso il tempo. A Portland, piovigginava con gentilezza. Sulla costa, era un diluvio inarrestabile e tempestoso.
Steve e io eravamo rimasti intrappolati in camera per quasi ventiquattro ore, e iniziavamo a dar fuori da matto.
Passammo la mattina a letto, bevendo caffè e facendo sesso, ma c’era un limite al numero di volte che potevamo far sesso, così eravamo ansiosi di fare qualcos’altro. L’hotel metteva a disposizione impermeabili e stivali, così dopo pranzo ce li infilammo e ci avventurammo giù per la gradinata che portava alla spiaggia. Lo scenario era fantastico, quello che potevamo vederne almeno, con scogliere altissime e la risacca chi vi si infrangeva contro.
Resistemmo dieci minuti, poi quando fummo inzuppati fino alle ossa, ci tornammo alla nostra stanza. Leggemmo libri, giocammo a dama, e guardammo la televisione finché l’elettricità iniziò a traballare. All’inizio, fu romantico starsene seduti accanto al fuoco, ma per sera l’entusiasmo se n’era andato, e Steve camminava su e giù come una tigre in gabbia.
La reception ci diede indicazioni per un ristorante e un bar appena al di là del bosco, per cui ci infagottammo negli impermeabili e ci avventurammo fuori, sperando di riuscire a cenare, e di affogare la nostra noia nei cocktails. Fortunatamente, il ristorante era aperto ma serviva un menù limitato a causa della scarsità di clienti. Eravamo i soli abbastanza coraggiosi o disperati da fermarci lì quella sera, ed avevamo il locale tutto per noi.
Dopo aver mangiato, andammo nel salone-bar, che era molto piccolo, con un paio di panche e quatttro tavolini. Mentre stavamo chiacchierando, entrò un’altra coppia, ed io non potei fare a meno di notarli – perché erano i soli altri clienti, ma anche perché il loro aspetto sembrava gridare “soldi”. Erano così attraenti, e vestiti con tanta classe, che mi chiesi se potessero essere dei divi del cinema.
Eravamo molto vicini al resort esclusivo di Cannon Beach, dove si diceva che vi fossero le ville in cui un mucchio di pezzi grossi di Hollywood passava le vacanze, quindi era sicuramente possibile che fossero gente famosa, e io desideravo che lo fossero. La cosa avrebbe aggiunto un’aura di mistero e di eccitazione ad una giornata davvero tetra.
La donna era vestita all’ultimissima moda, come una top model, con lunghi capelli biondi e ondulati che probabilmente non erano del suo colore naturale. Era sottile come un giunco, ma aveva dei seni tondi e voluminosi, troppo grossi per quant’era snella, quindi probabilmente nemmeno quelli erano naturali.
Portava un vestito rosso aderente, scarpe rosse dai tacchi alti e si era messa un rossetto dello stesso colore, e l’abito mostrava chiaramente che non aveva un grammo di grasso. Provai una certa soddisfazione immaginandola a sfinirsi in palestra, schiava dello step, che io non avrei fatto mai.
Naturalmente Steve – essendo un tipico maschio – l’adocchiò subito. Si sporse in avanti e sussurrò, “Hai visto quella?”
“Sì.”
“ Se ti comprassi un vestito come quello, lo metteresti?”
“Se mi comprassi un vestito così, poi dovrei ucciderti.”
Lui ridacchiò, e riprendemmo a bere cercando di ignorarli, il che era una cosa difficile. Erano troppo spettacolari per essere nello stesso locale in cui eravamo noi, e continuai a gettar loro rapide occhiate, curiosa di sapere cosa li aveva spinti ad sfidare la tempesta e a seguirci lì dentro.
La donna sembrava della nostra età, circa venticinque anni, ma l’uomo era più vecchio – forse tra i trentacinque e i quaranta – e non riuscivo a distogliere gli occhi da lui. Era alto e snello, con capelli neri, zigomi alti ed una bocca piena. Era enigmatico, e irradiava un carisma ed una maturità che mi affascinavano.
Era ricco, ovviamente: aveva al polso uno di quegli orologi che dicono che ora è in dodici nazioni e costano migliaia di dollari. I suoi abiti erano tagliati in modo da cadergli perfettamente, così che il magnifico torace sotto la stoffa non poteva passare inosservato. Indossava jeans e una giacca di pelle, mocassini e una camicia, come Steve, ma se Steve era tutt’al più carino e perfino un po’ sciatto, questo tipo aveva un aspetto aitante e sexy.
Erano seduti alla tavola più lontana dalla nostra, e la donna si appoggiò sui gomiti, offrendo all’uomo – e a Steve – una bella vista della sua favolosa scollatura. Sorseggiava il vino, facendo saettare fuori di tanto in tanto la lingua per leccarsi il labbro inferiore.
Di tanto in tanto ridacchiava, ed era un suono sensuale, con una voce che si addiceva alla sua splendida anatomia. L’uomo non rideva mai di rimando, ma inarcava un sopracciglio, o mormorava tranquillamente una qualche risposta, e mi sentii intrigata da lui e da cosa poteva pensare.
Desiderava che lei chiudesse la bocca? Era infastidito? O era semplicemente quel tipo di persona che non mostrava molta emozione?
Studiai il linguaggio dei loro corpi, cercando di capire se erano sposati, ma non c’era nessuna fede in vista, quindi pesai che non lo erano. C‘era sicuramente qualcosa di sessuale tra di loro, in ogni caso.
Erano amanti? Stavano per diventarlo?
Visto che non riuscivo a nascondere il mio intenso interesse, mi alzai ed andai in bagno. Ci stetti per un po’, valutando la mia immagine nello specchio, paragonandomi alla bellezza al bar ed facendo un elenco mentale di tutti i punti in cui ero in svantaggio. Tanto per cominciare, ero parecchi centimetri più bassa, anche se il completo nero e i tacchi spessi dei mei stivali neri mi facevano sembrare più alta di quanto fossi in realtà.
Ero snella, ma non in modo esagerato. Ero una cuoca, e assaggiavo quel che cucinavo, quindi avevo un sedere e delle cosce degne di questo nome, e tette di dimensioni appropriate per il mio torace.
Con i miei grandi occhi castani e la pelle chiara, avevo un’aria molto giovane, da trovatella, come se avessi dovuto starmene seduta in un angolo con una tazza in mano a chiedere la carità.
Mi accinsi a tornare la bar quando, con mia sorpresa, mi scontrai con l’uomo. Stava dirigendosi alla reception - non mi sarei mai illusa nel pensare che mi stesse cercando di proposito – e restammo lì fermi, soli, nel corridoio.
Da vicino, era ancora più bello. Era abbronzato, come se passasse molto tempo all’aperto, ed era snello come una frusta, con quel tipo di stomaco dagli addominali scolpiti che hanno i modelli. Aveva occhi azzurro ghiaccio, che mi stavano squadrando così attentamente che mi sentii a disagio sotto il suo esame. Avevo immaginato che avesse tra i trentacinque e i quaranta anni, e decisi che quaranta era più giusto. Sul suo viso c’era qualche ruga, ma gli davano un’aria matura che era molto seducente. Non riuscivo a smettere di fissarlo, e nemmeno a spostarmi come avrei dovuto, e lui pure sembrava distratto, soddisfatto di starsene lì ad analizzarmi. Il suo sguardo intento vagò sfacciatamente sui miei seni, con un’attenzione così intensa che fu come se si fosse proteso in avanti e mi avesse accarezzato i capezzoli. Li sentii pulsare e inturgidirsi contro il cotone della mia T-shirt, e fui felice di essermi tenuta addosso la giacca.
Mi feci da parte, e borbottai, “Mi scusi.”
“Di nulla,” rispose lui gentilmente, e ci muovemmo uno intorno all’alto come in un balletto, facendo manovra in quello spazio ristretto, cosa che ci portò ancora più vicini. La sua coscia sfiorò la mia, il mio braccio premeva contro il suo. Ci fermammo entrambi, bloccati sul posto, mentre un’energia palpabile fluiva tra di noi.
Lui si concentrò, come per prepararsi a sondare tutti i miei segreti, e con una voce da baritono profonda e calda chiese, “Ci siamo già incontrati?”
Era una frase d’approccio tanto scontata che risi. Visto che era attraente e ricco, me l’ero imaginato supersofisticato, ma apparentemente gli avevo attribuito delle caratteristiche che non possedeva.
“Sono sicura di no.”
“Lei ha un’aria così famigliare. Potrei aver visto una sua foto da qualche parte?”
Per poco non sbottai a dire come una stupida, C’era una mia foto nel giornale “The Oregonian”!
Recentemente ero apparsa per beneficenza in un calendario, "Il meglio di Portland", dove dodici donne chef posavano in atteggiamenti provocanti, sullo sfondo di torte nuziali e cucine a gas, e sembrava che stessimo cucinando senza vestiti addosso. “The Oregonian” aveva dedicato un articolo ed una foto al calendario, con il mio nome, Meg White, nella didascalia.
Ero orgogliosa, ma imbarazzata dai miei quindici minuti di popolarità. Di sfuggita, sperai che lui avesse notato l’articolo, che mi avesse riconosciuto, il che ovviamente era assurdo.
Come se avesse potuto ricordarsi di me dal giornale! E se dovevo essere ricordata da uno come lui, non volevo che fosse perché avevo posato nuda, nonostante le mie idee in proposito, in un calendario fatto per beneficenza.
“No,” dissi, “non può avervi visto da nessuna parte.”
Era il momento di andarsene, e ordinai a me stessa di muovermi, ma prima che potessi farlo, lui fece un passo in avanti, così che finii schiacciata contro il muro. Ero sopraffatta dalla sua altezza, dal profumo allettante della sua giacca di pelle. C’era un alone intorno a lui che era totalmente maschile, di quella mascolinità intensa e pericolosa che gli uomini anelano sempre avere, e che non sono mai capaci di controllare. Era indefinibile, ed attirava il mio lato femminile, facendomi desiderare di essere una damigella in difficoltà così che lui potesse venire a salvarmi.
Lui si chinò in avanti e fece scivolare le dita sotto la mia giacca, posandomele sulla vita, e io me ne rimasi lì ferma e lo lasciai fare. Non mi spostai. Non feci niente, niente del tutto. Mi sentivo i capezzoli in fiamme, e se avesse posato la mano un po’ più in alto e li avesse accarezzati, gli avrei lasciato fare pure quello.
Perchè me ne stavo lì ad indugiare in un corridoio di pubblico passaggio, permettendogli di palparmi? Non ne avevo idea.
“Come ti chiami?” chiese.
“Meg,”
“Meg, mmm..” Ponderò la cosa, poi annuì come se fosse proprio il nome che avrebbe scelto lui per me, come se lo considerasse assolutamente giusto. “Quanti anni hai?”
“Ventitre.”
“Sei molto graziosa.”
Il complimento spezzò quella strana attrazione magnetica, o qualunque cosa fosse, che ci teneva insieme. Ero stata definita in molti modi nella mia vita: Interessante, esotica, diversa, ma mai “graziosa”. Nemmeno da Steve, ed alle mie orecchie quell’aggettivo suonò forzato, un altro tentativo di approccio e niente più.
“Grazie.” Ridacchiai, mi girai e mi allontanai.
Non mi girai a guardare se mi stava seguendo, ma ero sicura di sì. Potevo sentire il suo sguardo infuocato su di me come un marchio, come se avesse la vista a raggi X. La sensazione era bizzarra, ma anche eccitante, e mi ci crogiolai, e la mia vanità fu compiaciuta all’idea che lui si sentisse abbastanza intrigato da me da continuare a fissarmi.
Al bar, non mi sorpresi nello scoprire che, mentre io ero occupata a flirtare – o qualunque cosa avessimo fatto – con uno sconosciuto, Steve aveva attaccato conversazione con la dea bionda. Era un venditore, quindi aveva un talento per le chiacchiere, il che era la ragione per cui era tanto bravo nel suo lavoro. A lui a gente piaceva davvero, aveva amici a tonnellate, e in una situazione in cui sarei stata troppo timida per parlare, lui sarebbe già venuto a sapere gli indirizzi di tutti, i loro numeri di telefono, dov’erano andati a scuola, e la loro carriera lavorativa. Ero sollevata dal fatto che non era andato al loro tavolo, che fossero ancora seduti dove li avevo lasciati. Parlavano tra loro come se fossero stati vecchi amici, e discutevano di quadri francesi – con tutti gli argomenti che c’erano di cui parlare… – di cui Steve non sapeva niente, ma lui era un artista della chiacchiera, così riusciva a reggere la sua parte di conversazione.
Li ignorai e sorseggiai il mio drink, pensando al mio incontro nella hall e a come mi aveva scosso. Alla fine, l’uomo dai capelli scuri tornò e scivolò a fianco della bionda. Anche lui sorseggiò il suo drink. Ci fissammo a vicenda, mentre Steve e la donna continuavano a chiacchierare, ma erano totalmente assorbiti l’uno dall’altra, e non si accorsero che l’uomo e io stavamo conducendo la nostra piccola sceneggiata.
Cercai di fare del mio meglio per evitare il contatto di sguardi con lui. Studiai il soffitto, il mio riflesso nella finestra, il barista che lavava i bicchieri. Tutte le volte che guardavo dritto davanti a me, l’uomo era lì ad osservarmi con uno sguardo di apprezzamento tanto esplicito che volevo saltar su e urlare, Che c’è? Che stai guardando?
Ma non lo feci. Non mi andava di far sì che Steve si accorgesse che il tipo mi stava guardando, o che io stavo guardando lui.
Sussurrò qualcosa alla sua compagna, e qualunque fosse l’osservazione, le portò un sorriso astuto sulle labbra color rubino. Lei disse, “ Mi chiamo Kimberly , tra parentesi.”
“Mi chiamo Steve,” rispose Steve. “E lei è Meg.”
“Ciao, Meg,” cinguettò Kimberly .
Sorrisi appena e mormorai un saluto. Durante le presentazioni, mi sentii come se l’uomo mi stesse giudicando, o stesse aspettando che facessi un errore, ma cosa mai potevo fare o dire di sbagliato?
“Stiamo nella casa sulla spiaggia di Jordan,” disse Kimberly , fornendoci l’informazione che l’uomo si chiamava Jordan e che aveva una casa sulla piaggia. “Vi andrebbe di unirvi a noi? Pensavo che potremmo metterci tutti quanti a mollo nell’idromassaggio. Non sarebbe divertente?”
Sapendo che era esattamente il tipo di invito che Steve avrebbe accettato volentieri, rifiutai immediatamente. “Oh, ma non possiamo disturbarvi.”
“Sciocchezze, Meg,” Kimberly rispose. “Il tempo è talmente orribile. Che altro c’è da fare? Dovete venire con noi.”
Era piegata in avanti, ed il corpetto del vestito le era scivolato un po’ giù, così che Steve aveva una visuale priva di ostacoli dei suoi seni. Dovevo ammettere che erano spettacolari, e che ne potevamo vedere la maggior parte, quindi non era un’impresa difficile valutarli. La posizione della donna non era casuale, stava intenzionalmente provocando Steve, anche se non riuscivo ad immaginare perché. Steve era abbastanza simpatico, ma voglio dire, e che diamine!
Lei stava con Adone. Perchè tormentare il povero Steve con qualcosa che non avrebbe potuto mai avere?
Eppure, lui si fece prendere all’amo come un pesce a una lenza.
“Sì, verremo,” acconsentì lui, ignorando il mio rifiuto. “Sembra fantastico.”
Jordan e Kimberly si alzarono, e anche noi ci alzammo, ma mi sentivo molto nervosa e non riuscivo a capire perchè. Altre volte eravamo andati a casa d’altri, a feste con gente che a stento conoscevamo, quindi perché stavo esitando?
Erano così diversi da noi, e le differenze erano importanti in un modo che non riuscivo a identificare.
“Ho parcheggiato qui davanti, “ disse Jordan. “Voi potete seguirci.”
“Siamo venuti a piedi dall’hotel, “ esistetti io. “Dovremmo tornare indietro.”
“Non c’è problema.” Jordan apparentemente aveva deciso di alzare la posta. “Potete venire con noi, e io vi riporterò indietro quando abbiamo finito.”
Steve era ansioso ed eccitato, come un bambino conun giocattolo nuovo. “Fico! Facciamolo.”
Jordan e Kimberly uscirono nella bufera, sotto la pioggia violenta, e noi li seguimmo. Rallentai il passo, così che Steve avrebbe dovuto discutere la situazione con me prima che salissimo in macchina con Jordan.
“Non voglio andare con loro,” sibilai una volta che furono abbastanza lontano da non poterci sentire.
“Perché no?”
“Non lo so. Non mi va e basta!”
“Non fare la rompiscatole. Sarà divertente.”
“Non sappiamo niente di loro.”
“E allora?”
“Jordan potrebbe essere un serial killer. Forse ci sta dietro perchè vuole che diventiamo le sue prossime vittime.”
“Ma davvero!” rise Steve. “Perché sei così preoccupata? Prendi le cose con più spirito.”
Eravamo usciti fuori, rannicchiati sotto il portico davanti all’ingresso del ristorante. Jordan era dall’altra parte del parcheggio, e aiutava Kimberly ad entrare in un costoso SUV. Nell’ombra potevo vedere i suoi occhi scintillare, mentre mi fissavano. Benché non avesse ancora pronunciato una parola, percepii quanto voleva che io andassi con lui. Ero certa che avrebbe fatto in modo di impedirmi di andarmene. Perché? Perché la mia presenza o la mia assenza erano così importanti per lui?
Afferrai il braccio di Steve e lo tirai per fermarlo.
“Mi sembra tutto così strano. Perchè dovrebbero invitarci?”
“Perché c’è una bufera, e qui c’è solo da annoiarsi a morte, e hanno una voglia matta di compagnia.”
Anche se non li avevo mai incontrati di persona, non potevo scuotermi di dosso l’impressione che fossero stati loro a scegliere noi, o magari che ci avessero cercato. “Ma perché dovrebbero volere noi?”
“Siamo i soli esseri umani disponibili nel raggio di venti miglia.” Indicò tutt’intorno il parcheggio deserto. La macchina di Jordan era l’unica. “Non mi fare stare lì all’hotel a ciondolare, Meg. Per favore. Se devo starmene seduto tutta notte, senza elettricità e senza niente da fare, diventerò matto.”
“Potremmo giocare a carte, “ feci notare in tono petulante. “Non sarebbe così male.”
“Ho giocato con te a carte per tre ore oggi.” Feci il broncio, e lui aggiunse in fretta, “Non che non fosse divertente, ma Meg, loro hanno l’idromassaggio.”
Pronunciò la parola “idromassaggio” come se fosse il Santo Graal, e seppi che ero fregata. Era un lusso che gli piaceva da morire, ed aveva di rado la possibilità di concederselo.
“Okay,” brontolai alla fine, “ ma promettimi che ce ne potremo andare in qualunque momento ti dico che mi va di farlo, e che non ci sarà da discutere.”
Ora che aveva ottenuto quello che voleva, era la generosità fatta persona. “Certo.”
“E voglio che lui ci riporti alla nostra macchina. Non voglio restare senza macchina.”
“Va bene. Tutto quello che vuoi.” Attraversò il parcheggio, e io gli trotterellai dietro.
“Ehi, Jordan,” gridò,” potresti riportarci all’hotel così prendiamo la macchina? Così non ci dovrai accompagnare tu al ritorno.”
Jordan annuì e sorrise – non a Steve, ma a me. Era fatta. Avrebbe vinto qualunque battaglia in cui ci fossimo scontrati. Stavo per andare con lui. E non potevo sfuggire né a lui, né al disastro che sentivo avvicinarsi, inevitabile come lo scontro tra due treni.
This post's content is copyrighted by Cheryl Holt and has been translated and published with the author's expressed authorization. You can find the excerpts' english version in Cheryl Holt / Vanessa Marlowe Website.
Il contenuto di questo post è protetto da copyright ed appartiene a Cheryl Holt. E' stato tradotto e pubblicato con l'espressa autorizzazione dell'autrice. Potete trovare la versione inglese dei due estratti nei siti di Cheryl Holt / Vanessa Marlowe.
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FILM TRATTI DA ROMANZI D'AMORE
IL DIAVOLO VESTE PRADA (The devil wears Prada), 2006
Regia di David Frankel, con Anne Hataway (Andy Sachs), Meryl Streep (Miranda Priestley), STanley Tucci (Nigel), Emily Blunt (Emily).
Andy, giovane neolaureata, sogna di lavorare in un’importante rivista, e il suo sogno sembra avverarsi quando viene assunta come assistente personale di Miranda Priestley, direttrice di “Runaway”, la più celebre rivista di moda di oggi. Ma già il primo giorno Andy cade miseramente dalle nuvole: lei, così minimalista e semplice, totalmente estranea al mondo della moda, deve adeguarsi a diventare una fashion victim, come le sue colleghe che si ucciderebbero se non avessero i capi all’ultima moda.
Per non parlare del fatto che Miranda è una vera e propria tiranna, che usa Andy per qualsiasi capriccio le passi per la testa, trattandola peggio di uno zerbino…ma la nostra amica, dopo un periodo nero, decide di resistere e fare vedere a Miranda di che pasta è fatta.
E così, con l’aiuto di Nigel, braccio destro della vipera, piano piano Andy si trasforma, purtroppo non solo fisicamente e stilisticamente; riesce nel suo intento, tanto che Miranda comincia ad aver stima di lei. ….
Tratto dal romanzo (2003) di Lauren Weisberger, il film è la solita storia della giovane gavetta che ne deve sopportare di tutti i colori da un capo terribile già narrata in tanti film (e anche nel recente telefilm UGLY BETTY), ma è un’esempio di come una trama abbastanza scontatine possa diventare interessante se sorretta da una buona sceneggiatura e da un’ottima prova di attori. In questo caso basterebbe l’interpretazione di Meryl Streep, mai così cattiva e perfida come in questo film, una vera “biscia”, un capo che nessuno vorrebbe avere! Ma che sa trasformare questa sua cattiveria anche in un fragilità del personaggio, come si capisce dalla scena a Parigi…insomma brava come al solito, ma come fa?!
Anne Hathaway nel ruolo di Andy è carina e regge abbastanza bene un confronto difficile con la sua collega di scena, anche se mi pare che debba ancora lavorare molto per diventare una vera attrice…Il film è inoltre sostenuto da una regia e da una sceneggiatura leggere e brillanti, che consentono allo spettatore di seguire senza annoiarsi, e da un’ottima colonna sonora.
Per il suo ruolo in questo film Meryl Streep ha ricevuta una nomination all’Oscar come migliore attrice.
MARGHERITA GAUTHIER (Camille), 1936
Regia di George Cukor, con Greta Garbo (Margherita Gauthie),Robert Taylor (Armand Duval), Lionel Barrymore (Duval padre), Jessie Ralph ( Nanette).
Nella Parigi dell’800 Margherita Gauthier ,una delle cortigiane più famose, s’innamora del giovane Armand Duval, nobile ma povero, e per lui decide di cambiare completamente vita.I due lasciano Parigi e si ritirano a vivere felici in campagna,nonostante la preoccupazione per la salute di Margherita, minata dalla tisi,e l’opposizione di Duval padre a un eventuale matrimonio. Ma un giorno mentre Armand è assente, si presenta a casa loro proprio suo padre, con un’importante richiesta per Margherite….
Tratto dal romanzo LA SIGNORA DELLE CAMELIE (1848) di Alexandre Dumas figlio, è una storia in parte autobiografica da cui l’autore trasse un dramma nel 1852, e alla quale si ispirò Giuseppe Verdi per la sua TRAVIATA. E’ un tipico melodramma hollywoodiano degli anni ’30, magistralmente diretto ed interpretato da una Greta Garbo che offre una delle più valide prove d’attrice della sua carriera, tanto da far completamente passare in secondo piano Robert Taylor , sex simbolo dell’epoca, finendo per reggere la scena quasi da sola ( perlomeno questa è l’impressione che ho avuto io vedendo il film)…il lui della situazione infatti, a parte la bella presenza non mi pare abbia grandi capacità e espressive o recitative! Molto meglio i comprimari, soprattutto Lyonel Barrymore nel ruolo del padre severo, inquadrato, ma sicuramente non cattivo e privo di pietà.
Il film è un grande classico, ma a dire il vero è anche abbastanza noioso: notare che comunque sono un po’ di parte, perché questa storia non mi ha mai conquistato del tutto.
Della storia, oltre alla famosa opera di Verdi, esistono altre versioni: la prima risale al 1915, diretta dal regista Baldassarre Neuroni, segue una del 1934, del 1953, e una fiction in due puntate del 2005, protagonisti Francesca Negri e Sergio Muniz, diretta dal regista Marco Alessi. Tutte queste versioni sono intitolate LA SIGNORA DELLE CAMELIE.
Regia di Mervyn Le Roy, Peter Ustinov (Nerone), Deborah Kerr (Licia), Robert Taylor (Marco), Patricia Laffan (Poppea), Ralph Truman (Tigellino), Finlay Curie (Pietro), Buddy Bear (Ursus), Marina Berti (Eunice).
Nella Roma di Nerone il comandante Marco Vinicio s’ innamora di Licia, figlia adottiva di un console, la cui famiglia è segretamente cristiana. Deciso dapprima ad averla a tutti i costi, anche con la forza se necessario, si scontra con la forte personalità e fede della ragazza, che non cede seppur anche lei innamorata; Marco si avvicina quindi al mondo dei cristiani, dapprima avendo come unico scopo quello di capire come avvicinarsi all’amata. Mentre l’amore vince, le imprese di Nerone diventano sempre più folli e culminano con l’incendio di Roma, in cui Marco riesce a salvare Licia e la sua famiglia. Ma quando l’imperatore dà la colpa di tutto ai cristiani, viene arrestato insieme a loro….
Tratto dal romanzo (1895) di Henryk Sienkiewicz, è uno dei kolossal hollywoodiani più famosi dei tempi d’oro, e meritatamente: è un film grandioso, un tipico kolossal con tutti gli elementi di una storia forte, che deve gran arte del suo successo 8 come tutte le storie di questo tipo, secondo me) dal narrare una storia di gente qualunque su uno sfondo di fatti storici reali. E qui di personaggi esistiti realmente ce ne sono molti: Nerone, Poppea, Petronio, Seneca ecc. tutti caratterizzati molto bene per quello che si sa di loro, soprattutto Petronio (io l’ ho studiato e quindi posso garantire la fedeltà al modello). Il tutto insieme a una narrazione avvincente e incalzante anche quando narra di fatti già ampiamente trattati e conosciuti non solo in storia ma anche in letteratura e al cinema( come l’incendio di Roma e le persecuzioni sui cristiani), e soprattutto a una forte storia di passione che vince su tutto ( pure sulla storia, a quanto pare).Aggiungendo una sfarzosa scenografia (che ha sempre il suo fascino) e una recitazione di stampo abbastanza teatrale che consente d ai personaggi di non cadere nella banalità e nel ridicolo (e purtroppo devo dire che visti i dialoghi il rischio c’era: sicuramente i soldati e gli schiavi romani non parlavano in modo così educato e a volte poetico!).
Che dire? Favoloso Peter Ustinov nella parte di Nerone, pura follia e ridicolaggine (io me lo sono sempre immaginato così fin dalle elementari), splendida Deborah Kerr, sotto la cui fragile apparenza traspare la forte personalità di Licia. Robert Taylor (lo stesso che ho criticato due film prima) ha fatto strada, è molto più incisivo, anche se un poco monoespressivo…Tra le comparse, due giovanissimi Sofia Loren e Bud Spencer.
Una curiosità: la scena dell’incendio fu girata da un giovane Sergio Leone.Se aggiungiamo che alcuni interpreti, come Marina Berti nel ruolo della schiava Eunice, erano italiani, possiamo dire che l’Italia ha avuto una parte di non poco conto nella realizzazione di questo splendido film.
Il film ottenne nove nomination all’Oscar (tra cui miglior film, miglior attore non protagonista- Leo Grenn e Peter Ustinov in ex aequo, migliori costumi, miglior fotografia, miglior montaggio, miglior scenografia), senza vincerne nemmeno uno: peccato!
Della storia esistono altre versioni: la prima risale addirittura al 1901! Altre famose sono quella diretta nel 1925 da Gabriellino D’annunzio, lo sceneggiato Rai in sei puntate del 1985 diretto da Franco Rossi e la fiction in due puntate del 2001.
IL PADRE DELLA SPOSA (Father of the bride), 1950
Regia di Vincent Mannelli, con Spencer Tracy (Stanley Banks), Elizabeth Taylor (Kay Banks), Joan Bennett (Ellie Banks), Don Taylor (Buckley Dunstan).
Nei ridenti anni ’50 la famiglia Banks vive una vita tranquilla e serena, questo fino a quando la figlia maggiore Kay non annuncia che presto sposerà il fidanzato Buck.
La notizia getta letteralmente nella costernazione il povero papà Stanley: la sua piccola che si sposa?! Di già?! E allora questo vuol dire che lui è così vecchio?! Come farà la sua Kay a farcela senza mamma e papà? In balì di quel Buckley, che sembra tanto un bravo ragazzo ma chissà…e così, tra preparativi, inviti, vestito da sposa e altro, i dubbi del povero Stanley sono appena cominciati…
Tratto dal romanzo omonimo di Edward Street (1949), il film è una delle commedie classiche più divertenti e piacevoli, che narra le tragicomiche vicende di una coppia di fidanzati in procinto di sposarsi vedendo le cose dal punto di vista del padre della sposa.
Un punto di vista di un padre che ha sempre considerato la figlia come la sua cucciola, e che ora se la ritrova donna in procinto addirittura di sposarsi! Spencer Tracy è fantastico nell’interpretare questo povero padre in crisi nera a causa di questo turbine di eventi, con dubbi ed espressioni spesso tragicomiche. Accanto a lui una giovanissima Liz Taylor dolce e carina, ma un poco stucchevole. Una “tragica” curiosità: del film esiste anche una versione dove tutti i nomi dei personaggi sono tradotti in italiano , un abominio: per fare un esempio, il povero Buckley diventa Poldo!!!
Il film ottenne due nomination all’Oscar per il miglior film e per Spencer Tracy come miglior attore protagonista. Il film ha un seguito del 1951, intitolato PAP’ DIVENTA NONNO, con Spencer Tracy alle prese con un terribile nipotino.Nel 1991 è stato realizzato un simpatico remake dallo stesso titolo, protagonisti Steve Martin e Diane Keaton, seguito nel 1995 da IL PADRE DELLA SPOSA 2, cioè il remake di PAPA’ DIVENTA NONNO.
Regia di Michael Bay, con Ben Affleck (Rafe), Josh Hartnett (Danny), Kate Beckinsale (Evelyn), Alec Baldwyn (colonnello Dolittle), Cuba Gooding jr (Dori Miller), Jon Voight (Presidente Roosevelt)
Danny e Rafe, piloti dell’Aereonautica, sono amici fin dall’infanzia. Allo scoppio della seconda guerra mondiale, Rafe parte volontario per difendere l’Inghilterra dai nazisti, lasciando a casa la fidanzata Evelyn, infermiera. Durante una battaglia il suo aereo viene abbattuto e Rafe viene dato per morto; la notizia sconvolge Danny e Evelyn, che nel comune lutto si avvicinano tanto da innamorarsi e mettersi insieme. Ma in realtà Rafe non è morto, e quando ricompare dopo alcuni mesi è un duro colpo per tutti( in primis per lui). Ma prima che i tre possano chiarire le cose, i giapponesi bombardano a tradimento la base di Pearl Harbor, dove i nostri si trovano…
In realtà questo film non è stato tratto da un romanzo, ma al contrario lo sceneggiatore Randall Wallace ha tratto il romanzo dal film. E’ un film che mi ha conquistato contro ogni aspettativa, infatti notoriamente non amo le storie con “triangoli”, soprattutto se come in questo caso due amici si contendono la stessa donna; questo film rappresenta un’eccezione alla regola. Anche qui ci troviamo alle prese con un kolossal hollywoodiano (di oggi però), con attori non particolarmente eccezionali( credo si sia guardato più alla bella presenza, per molti personaggi), ma che comunque portano a termine il loro compito in maniera più che soddisfacente.Da segnalare la scena del famoso attacco giapponese, che ricorda molto quella dello sbraco in Normandia di SALVATE IL SOLDATO RYAN.
Sugli attori, come ho già detto, nulla di particolare: belli e appassionati Ben Affleck e Kate Beckinsale, abbastanza credibili; molto di meno Josh Hartnett, che sembra sempre chiedersi “ ma che ci sto a fare io qui?”.Molto meglio Cuba Gooding jr nei panni dell’orgoglioso Dori Miller.
Il film ottenne tre nomination all’Oscar, una per il miglior sonoro e una per il miglior montaggio sonoro (quest’ultima vinta), e una per la miglior canzone, THERE YOU’LL BE, interpretata da Faith Hill.
by Tiziana
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RECENSIONE: MAGIA DI UN DESIDERIO ( Imagine ), di Jill Barnett
recensione di *** Cristiana *** Tyroncris
Author / Autrice: Jill Barnett
Title / Titolo: Imagine
Publisher / edizione: Pocket Books
First edition / anno prima pubblicazione: 1995
Format: paperback
Genre / genere: storico / paranormale
Ambientazione / setting: America + Isole dell’Oceano Pacifico, 1896
Sensuality Rating / Livello di Sensualità: warm/ caldo
Italian translation / Edizione italiana: Romanzi Mondadori collana Mystére - nr. 37, aprile 2008
Lo ammetto, ho iniziato MAGIA DI UN DESIDERIO di Jill Barnett prevenuta. Dopo aver letto il suo JOY LA STREGA (di cui ne ho 2 copie ih!Ih!Ih!) ed averlo amato fin dalle prime pagine come potevo pensare di trovare un altro suo libro altrettanto bello? Bè, ragazze mie ho sbagliato, perchè anche in questo romanzo le pagine sono volate, una dietro l'altra e mi sono ritrovata a ridere e piangere leggendo la storia di Hank, Maggie , Teo, Annabelle e Lydia.
Hank ha quarant’anni, è alto, ha i capelli neri con qualche filo bianco, ha gli occhi grigi, la testa dura, ed una gran voglia di vivere, anche se la vita non è stata per niente generosa con lui. Orfano, fin da piccolo ha dovuto lottare con le unghie e con i denti per riuscire a cavarsela, rubando cibo e compiendo piccoli furtarelli. Finchè, si ritrova in carcere, dichiarato colpevole di un omicidio che non ha commesso. Ergastolo. Una prigionia piena di orrore, frustate e punizioni disumane. Finchè Hank decide di fuggire, non sapendo che questa volta la sua vita cambierà.
Maggie ha trentadue anni, è bionda, alta, formosa, bella, ricca ed è un bravissimo avvocato. Siamo nel 1896 e da questo si può intuire che questa donna non è una debole femminuccia, no, no, è una donna dei nostri tempi : lavora in un mondo di uomini e riesce a vincere, ad emergere. Non è la sua bellezza o la sua ricchezza che la rendono diversa, sono la sua tenacia, la sua intelligenza .
Questi due personaggi cosi’ diversi, ma per certi aspetti cosi’ simili, s’ incontrano per caso prima di salire su di una nave: lei sta facendo un viaggio che le ha regalato il padre, lui sta fuggendo dall’ inferno della prigione. E’ un contatto fuggevole ma già si sentono le scintille fra i due! Tutto potrebbe continuare cosi’, lei ricca, bella e fortunata, con un padre che l’ adora (la madre è morta quando lei era piccola), lui povero, bello e dal cuore duro, se nonché questa volta, la sfortuna diventa per loro fortuna… la nave affonda e loro due, insieme a tre orfanelli, sono gli unici superstiti.
E’ difficile per un uomo che non ha mai conosciuto l’ amore e per una donna in carriera riuscire a gestire dei bambini. E sarà altrettanto difficile resistere all’ attrazione che li spinge l’ uno verso l’altra. Lui è una “canaglia” che ha sempre afferrato quel poco che gli dava la vita, capisce ciò che sta succedendo tra loro due, stuzzica Maggie, la fa uscire dal suo guscio, la bacia in modo rude e pieno di passione, le da le pacche sul sedere, fa il bagno nudo, si ubriaca dopo aver scoperto una cassa di whiskey, insomma non è il gentiluomo a cui lei è abituata.
E lei, cosi’ forte e tenace nel lavoro, è come una bambina di fronte a queste nuove sensazioni. Lo spia di nascosto mentre fa il bagno, mentre con tenerezza insegna ai bambini a nuotare, mentre si comporta come un padre con il piccolo Teo, mentre lavora e suda per costruire una capanna. Ma allo stesso tempo non si fa mettere i piedi in testa, gli risponde per le rime, sa prendersi in giro, impara a trattare i bambini come se fosse la loro vera madre. La tensione fra di loro è alle stelle, finchè a Natale succede. E succede dopo Natale. E poi ancora dopo e … i due si dichiarano e le sensazioni che si avvertono leggendo del loro rapporto sono “complete” : è come se si fosse chiuso un cerchio. Si completano, si appartengono, si amano, sono una famiglia.
Ma come ogni bel sogno c’è il momento in cui ci si sveglia, ed è doloroso, molto doloroso. In queste pagine ho pianto, ho pianto vedendo Hank piangere, ho provato la sua angoscia, il suo dolore. Poi ho sorriso, ed il cuore si è messo a galoppare, quando è successo il miracolo. Ed ho continuato a piangere e a ridere fino alla fine, nell’ epilogo, dove sono trascorsi dieci anni, dove senti ancora l’ amore che lega questa famiglia, dove vedi i bambini grandi, dove “e tutti vissero felici e contenti”.
Dov’è il genio vi starete chiedendo? Bè il genio c’è ma la storia tra di loro era cosi’ Bella, che l’ho perso per strada…. Povero Muddy !
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ESCONO IN EDICOLA "I ROMANZI" DI ARNOLDO MONDADORI EDITORE DI MAGGIO
Siamo felici di potervi presentare le covers, i riassunti e i titoli originali delle uscite della collana “I Romanzi “ di Mondadori per il mese di maggio 2008, e un’anticipazione dei titoli dei romanzi previsti per il prossimo mese di giugno 2008.
Per ogni romanzo abbiamo indicato l'ambientazione e il grado di sensualità: per quest'ultimo trovate le spiegazioni a sinistra sotto le categorie.
Ringraziamo di cuore Mondadori per la disponibilità e la preziosa collaborazione.
Vi ricordiamo anche che, se vi iscrivete alla nostra newsletter (basta cliccare sul tasto che trovate qui a sinistra, e rispondere sempre ok alle domande), riceverete un’email che vi avviserà ogni volta che pubblichiamo i posts mensili sulle uscite RM, così come gli articoli più significativi del nostro blog (le interviste alle autrici, gli interventi degli editori, e simili).
811. Anne Gracie - Irresistibile Libertino (The Perfect Rake)
"Lo stile di Anne Gracie è caldo e ammaliante" (All About Romance)
In fuga dalle angherie del nonno, Prudence Merridew si rifugia a Londra presso uno zio. Per evitare che questi le combini un matrimonio indesiderato, si inventa di essere già promessa allo schivo duca di Dinstable. Ma una serie di equivoci la porterà a fidanzarsi con il cugino del duca, lord Gideon Carradice, impenitente libertino. che però, davanti al fascino di Prudence, vedrà messa a dura prova la sua licenziosa baldanza.
*** Romance Reader Five Hearts ***
*** Premio dei lettori All About Romance 2005 – Menzione Onorevole per il Miglior Tesoro Sepolto ***
Ambientazione: Inghilterra, Londra, 1816
Grado di sensualità: caldo (warm)
Nota di MarchRose : Finalmente arrivano in Italia i romanzi della serie dedicata alle sorelle Merridew, considerata il capolavoro di questa brava autrice australiana, una delle nuove scrittrici più promettenti degli ultimi anni ! Questa serie ha permesso alla Gracie di ottenere una serie impressionante di recensioni entusiastiche e di premi letterari: “Irresistibile libertino” è il primo romanzo della serie, che è costituita da quattro libri, uno per ciascuna delle sorelle Merridew:
1. The Perfect Rake (la storia di Prudence)
2. The Perfect Waltz (la storia di Hope)
3. The Perfect Stranger (la storia di Faith)
4. The Perfect Kiss (la storia di Grace)
Trattandosi del primo romanzo della serie, “Irresistibile libertino” può essere letto in modo indipendente dagli altri tre senza difficoltà, anche se al termine del libro restano ovviamente in sospeso le vicende delle tre sorelle restanti, cioè Hope, Faith e Grace.
La Gracie viene dal genere dei regencies tradizionali (alcuni dei suoi titoli di questo genere sono stati pubblicati in passato in Italia nella collana Harmony History), e quindi, com’è nello stile di questo tipo di romanzi, dedica molta attenzione agli stati d’animo dei personaggi, oltre che all’atmosfera e ai dettagli d’ambiente e di vita dell’epoca (i parchi londinesi, i ricevimenti, etc.). Preparatevi a una storia molto tenera e romantica, in cui i momenti drammatici sono alleggeriti da scene leggere e spiritose, dialoghi brillanti e soprattutto da un eroe, Gideon, affascinante, scanzonato e simpaticissimo.
Una curiosità: nel romanzo si cita la nuova “moda egiziana” che fa furore a Londra in fatto di mobilio e arredamento, se vi interessasul sito della Gracie potete farvi un’idea di com’erano fatti i sofà e i tavoli di questo stile:
http://www.annegracie.com/books/rake.html#sofa
812. Sabrina Jeffries - Una Notte con il Principe (One Night with the Prince)
"Chi ama i romanzi d'amore deve leggere Sabrina Jeffries!", Lisa Kleypas
Vedova del marchese di Haversham, lady Christabel deve assolutamente tornare in possesso di alcune lettere compromettenti finite in mano al malvagio lord Stokely, a sua volta deciso a usarle per ricattare il Principe reggente.
L’annuale torneo di carte che si disputerà nella casa del nobiluomo è per Christabel l’occasione perfetta. A procurarle un invito sarà il conturbante Gavin Byrne, ma soltanto pretendendo da lei qualcosa in cambio...
Ambientazione: Inghilterra 1815 circa ( periodo Regency )
Grado di sensualità: bollente (hot)
Nota di MarchRose : E’ il terzo ed ultimo romanzo della serie dedicata alla “Fratellanza Reale" (Royal Brotherhood), i cui primi due romanzi sono usciti i mesi scorsi sempre nella collana Romanzi Mondadori, e che è così composta:
1. “Tra le braccia di un principe” - In the Prince's Bed ( protagonista: Alexander Black )
2. “Al piacere del principe” - To Pleasure a Prince ( protagonista: Marcus North )
3. “Una notte con il principe” - One Night with a Prince ( protagonista: Gavin Byrne )
Come abbiamo già spiegato in precedenza, i tre romanzi sono dedicati ciascuno a uno dei tre figli illegittimi di Prinny, ovvero il futuro re Giorgio IV,che hanno giurato di aiutarsi e sostenersi l’un l’altro, visto che le regole della cosiddetta buona società negano loro ogni diritto. I collegamenti tra i tre romanzi della serie non sono strettissimi, quindi non preoccupatevi se avete perso le prime due uscite, potrete leggere abbastanza bene questo terzo libro per conto suo, anche se ovviamente rispettare la sequenza originaria delle storie è sempre preferibile.
In quest’ultimo romanzo i protagonisti sono due personaggi che si incontrano piuttosto spesso nei romanzi di ambientazione regency, cioè l’incallito libertino che trascorre il proprio tempo giocando d’azzardo e passando con disinvoltura da un’amante all’altra, e che dichiara di non credere assolutamente nell’amore, e la vedova seria e posata, impoverita ed in gravi difficoltà per colpa di un marito incosciente. Ma sia Gavin che Christabel hanno degli obiettivi precisi in mente: lei deve recuperare alcune lettere compromettenti che riguardano proprio Prinny, il nobile padre di Gavin, lui è deciso a vendicarsi per il modo vergognoso in cui questi ha trattato sia lui che sua madre, un’attrice irlandese, condannandoli per anni ad una vita di stenti e miserie. Si forma così una “strana coppia”, in cui Christabel fingerà di essere l’amante di Gavin, ed insieme si recheranno ad un ricevimento in campagna molto esclusivo e particolare…
Preparatevi ad un romanzo avvincente che unisce brio e vivacità ad un pizzico di suspense e soprattutto a quella combinazione di umorismo ed appassionata sensualità che è il vero marchio di fabbrica della Jeffries (… vedrete perfino come si giocava a strip-poker nel periodo regency, pensate un po’!)
813. Cathy Maxwell - Cacciatori di Dote (Married in Haste)
Doppio inganno, intesa perfetta
Brenn Owen, nuovo conte di Merton, ha disperatamente bisogno di fondi per ricostituire la proprietà di famiglia. Così si reca a Londra in cerca di una ricca moglie.
L’incantevole Tess Hamlin è proprio la donna che fa per lui, peccato però che non voglia saperne di sposarsi. Cambierà idea solo quando, a causa delle dissolutezze del fratello, si ritroverà senza dote. Il matrimonio con Brenn appare l’unica possibilità di risollevarsi, ma cosa ne sarà del loro talamo colmo di troppi segreti?
Ambientazione: Inghilterra + Galles, 1815 circa ( periodo Regency )
Grado di sensualità: caldo (warm)
Nota di MarchRose : E’ il primo romanzo della cosiddetta Trilogia del Matrimonio ( trilogia “Marriage”), che comprende:
1. Married in Haste
2. A Scandalous Marriage
3. The Marriage Contract
Come dice la Maxwell stessa, anche se ci si riferisce a questi tre libri come a una trilogia, in pratica le storie sono indipendenti l’una dall’altra, e possono essere lette separatamente: i collegamenti consistono solo in rapide apparizioni che i personaggi di ciascun libro fanno negli altri due, oltre al fatto che i tre romanzi hanno un tema comune, cioè si parla sempre di un matrimonio “particolare”.
In effetti, non si può dire che il matrimonio tra Brenn Owen, il conte di Merton, che tornato dalla guerra adesso è alla disperata ricerca di soldi per ristrutturare la sua proprietà in Galles, e Tess Hamlins, la ragazza più celebre e più bella del ton di Londra ( soprannominata addirittura “l’Incomparabile”!), la cui famiglia un tempo ricchissima si trova improvvisamente nei debiti fino al collo, sia partito troppo bene – soprattutto perché nessuno dei due ha confessato all’altro PRIMA delle nozze la sua VERA situazione economica!
Chissà cosa succederà quando la verità verrà a galla? Riusciranno a trovare un modo per evitare la bancarotta, e allo stesso tempo a salvare la loro unione? Una storia spiritosa, buffa e tenera, scritta nello stile leggero e romantico per cui la Maxwell è famosa – buon divertimento!
Un particolare divertente: molte lettrici americane sono state talmente incuriosite dalla descrizione del Mastio di Erwynn e del libro di fiabe di Lady Merton di cui si parla alla fine del libro, che hanno tempestato la Maxwell di email per sapere se esistevano davvero – ebbene no, dobbiamo darvi una delusione: purtroppo la Maxwell se li è inventati entrambi!
814. Samantha Saxon - Lady Spia (The Lady Killer)
Un connubio travolgente tra passione e pericolo
L’affascinante Nicole Beauvoire è una spia del governo britannico, nota a Parigi come Scorpione. Quando a Londra si viene a sapere di un piano per catturarla, in suo aiuto viene inviato Daniel McCurren. Ed è amore a prima vista: Nicole è la donna più sensuale e intelligente che lui abbia mai incontrato. Mentre la tensione bellica cresce, anche la passione sale alle stelle, finché Nicole scopre di essere disposta a tutto pur di salvare il loro amore.
Ambientazione: Francia, Parigi, 1811
Grado di sensualità: bollente (hot)
Nota di MarchRose : E’ il secondo romanzo della serie cosiddetta dei “Thrillers delle Ladies”, così costituita:
1. Lady del mistero - The Lady Lies
2. Lady spia - The Lady Killer
3. The Lady's Code
Daniel McCurren, il protagonista di “Lady spia”, è già apparso nel recedente “Lady del mistero”, ma non c’è problema se vi siete perse il primo romanzo, i due libri sono quasi del tutto indipendenti tra di loro. Infatti il vero collegamento tra i romanzi di questa serie è il fatto che le eroine sono tutte agenti segreti inglesi, che lavorano sotto copertura, ognuna con le sue specifiche abilità.
E Nicole Beauvoire, il cui nome in codice è “lo Scorpione”, ha delle capacità uniche e davvero letali…oltre ad essere la donna più irresistibile che Daniel McCurren, da poco arrivato a Parigi dietro ordine del governo inglese, abbia mai incontrato. Come farà Daniel a resistere al suo fascino e a concentrarsi sull’incarico che gli è stato affidato, cioè proteggere Nicole a tutti i costi mentre lei porta a termine la sua ultima, pericolosissima missione?
Preparatevi a una storia drammatica e movimentata, ricca di suspense e di intrighi – e a scene di passione davvero arroventate. Insomma, un romanzo che piacerà a chi ama le avventure a tinte forti!
NE "I ROMANZI ORO" ESCONO:
63. Loretta Chase - La figlia del Leone (The Lion's Daughter)
Decisa a vendicare la morte del padre, Esme Brentmor non esita a vestire panni maschili. Dopo aver dilapidato al gioco la fortuna di famiglia, Varian St. George vive alla giornata. Due strade destinate a incontrarsi. Mentre Esme cerca di resistere all’affascinante ribaldo per compiere la propria vendetta, Varian, colpito dal coraggio della ragazza, cerca di fermarla. Riusciranno a voltare le spalle al passato e a vivere appieno la passione che li divora?
Ambientazione: Albania + Inghilterra, 1815 circa
Grado di sensualità: caldo (warm)
Nota di MarchRose : E’ la ristampa del primo romanzo della serie di cui fa parte l’acclamatissimo, pregiatissimo, famosissimo ”Il lord della seduzione” (Lord of scoundrels: http://romancebooks.splinder.com/post/14415096 ) - si capisce che a noi bloggers questo libro è abbastanza piaciuto, che ne dite? ;-).
La serie è così composta:
1. La figlia del leone - The Lion's Daughter
2. Captives of the Night (inedito in Italia)
3. Il lord della seduzione - Lord of Scoundrels
4. The Last Hellion (inedito in Italia)
più il racconto “The Mad Earl’s Bride”, contenuto nell’antologia “Three weddings and a kiss” che include oltre al racconto di Loretta Chase, racconti di Kathleen E. Woodiwiss, Lisa Kleypas e Catherine Anderson.
Abbiamo già dedicato a questa serie due posts, dove potete trovare tutte le trame e i personaggi che appaiono nei vari libri:
http://romancebooks.splinder.com/post/8643678 ORDINE DI LETTURA DELLA SERIE
http://romancebooks.splinder.com/post/8434548 PERSONAGGI RICORRENTI
“La figlia del leone” è collegato in particolare a “Captives of the Night” (ancora inedito in Italia), perché vi compare Ismael, il Comte d'Esmond, che fa una rapida apparizione anche in “Il lord della seduzione” e sarà appunto il protagonista di “Captives of the Night”. Definire questo gruppo di libri una “serie” è però sotto certi aspetti inesatto: è vero che alcuni personaggi appaiono in più libri, ma si tratta di storie del tutto indipendenti tra loro, a parte forse qualche collegamento in più tra “Last hellion” e “Lord of scoundrels”. Leggeteli pure tranquillamente, quindi, ognuno per conto suo.
“La figlia del leone” è il primo romanzo lungo che la Chase ha scritto, dopo aver iniziato la sua carriera con alcuni regencies tradizionali, ed è un romanzo molto diverso da “Il lord della seduzione”: è movimentato ed avventuroso, parla di viaggi in paesaggi esotici, come quello dell’Albania, si parla di complotti, intrighi politici e colpi di stato, insomma in generale è un libro serio, a tratti drammatico. Una Chase sotto certi aspetti insolita, quindi – sappiateci dire se vi piacerà!
64. Connie Brockway - Caro Nemico (My Dearest Enemy)
All’apertura del testamento di Horatio Thorne, una sola cosa è certa: a contendersi Mill House, leggiadra dimora di campagna, saranno il nipote Avery e Lily, una lontana parente. il giovane però potrà avere l’eredità solo se, nel giro di un lustro, la ragazza non sarà riuscita a ricavarne degli utili. Ma trascorsi quei cinque anni, Avery scoprirà che l’unica cosa che veramente desidera è Lily.
*** premio RITA 1999 come Miglior Romanzo Storico ***
*** AAR Desert Island Keeper ***
*** premio RIO 1998 / menzione onorevole come Miglior Romanzo Storico ***
*** Mrs Giggles' Keeper ***
*** sondaggio annuale dei lettori AAR 1999 : menzione onorevole a Lily Bede come Feistiest Heroine (Eroina con più spirito) ***
Ambientazione: Inghilterra, 1888 (epoca Vittoriana)
Grado di sensualità: caldo (warm)
Nota di MarchRose : Ed eccoci alla ristampa di uno dei libri più celebrati ed apprezzati di Connie Brockway: avete visto la quantità impressionante di premi che ha vinto, e di recensioni positive che ha avuto dai critici?
Si tratta di un romanzo davvero particolare, da parte di un’autrice altrettanto particolare.
L’unicità della Brockway consiste proprio nel fatto che ogni suo libro è, appunto, … unico. Non ce n’è uno uguale all’altro, o anche solo simile all’altro. Si spazia dall’ironia e dalla tenerezza di “Un amore al Cairo” ( As you desire) ai toni cupi, drammatici e fortemente sensuali di “Il profumo della notte” (All through the night), fino alle avventure quasi cappa-e-spada della trilogia dei Rose Hunters (ancora inedita in Italia).
“Caro nemico” è una vera rarità nel genere romance, perché è quasi un romanzo epistolare: al centro del libro ci sono infatti le lettere che si scambiano la suffragetta Lillian Bede e il nobile Avery Thorne. Un testamento strampalato ha privato Avery della proprietà di famiglia dei Thorne, concedendo a Lily un tempo limitato per dimostrare di essere in grado di amministrarla come si deve. Se ci riuscirà, la proprietà sarà sua per sempre; altrimenti, sarà assegnata a Avery che ne è il legittimo erede. Avery, rimasto scioccato alla lettura del testamento che di fatto lo priva di tutto, decide di non restarsene a guardare passivamente cosa combina Lily: butta da parte gli amati libri (è uno studioso), prende armi e bagagli, e con un gruppetto di amici inizia a fare il giro del mondo, avventurandosi negli angoli più inesplorati, dai deserti dell’Artico alla giungla amazzonica, e diventando famoso come una specie di Indiana Jones.
Le lettere che Lillian e Avery si scambiano nel corso del tempo, mentre Avery viaggia e Lily si arrabatta per far quadrare il bilancio, diventano per loro un’occasione per punzecchiarsi a vicenda, per prendersi in giro, ma anche per imparare a poco a poco a conoscersi, a stimarsi, ad affezionarsi l’uno all’altra… Cosa succederà, però, quando il tempo assegnato a Lily sarà finito, ed Avery tornerà in patria pronto a reclamare quant’è suo?
Un romanzo che vi raccomandiamo caldamente, non perdetelo!
NE "I ROMANZI PASSIONE" ESCONO:
11. Madeline Hunter - Dama del Peccato (Lady of Sin)
Impegnata nella lotta per il riconoscimento dei diritti delle donne, Charlotte non esita a mettere da parte il decoro e a fare irruzione nella casa dell’avvocato Nathaniel Knightridge, impenitente rubacuori. L’intenzione è conquistarlo alla sua nobile causa, ma, inaspettatamente, è Charlotte a essere conquistata dal fascino del principe del foro. Pasionaria sì, eppure vulnerabile al più piacevole dei peccati…
Ambientazione: Inghilterra, 1830 circa
Grado di sensualità: bollente (hot)
Nota di MarchRose : “Dama del peccato”, così come “Peccati”, uscito sempre nella collana Romanzi Passione nello scorso gennaio, è uno spin-off della serie dei Seduttori (“Seducers”).
La serie è costituita da 5 romanzi, alcuni dei quali già tradotti in Italia da Euroclub, che vanno letti in quest’ordine:
- The Seducer (inedito)
- Il tutore (The Saint)
- The Charmer (inedito)
- Un matrimonio di interesse (The Sinner)
- Dimmi che mi ami (The Romantic)
più i due spin-off (cioè romanzi con qualche collegamento alla saga principale, che però non ne fanno davvero parte – per es. vi possono apparire in ruoli secondari alcuni dei personaggi degli altri libri):
- Peccati (Lord of Sin)
- Dama del Peccato (Lady of Sin )
La Hunter ha volutamente scritto questa saga in modo che i romanzi si possano leggere indipendentemente l’uno dall’altro, e questo vale a maggior ragione per i due spin-off, anche se a chi ha già letto gli altri romanzi della saga farà piacere rivederne comparire qua e là i protagonisti.
Il titolo del libro è tutto un programma… tutti in società sanno che l’avvocato Nathaniel Knightridge e lady Charlotte Mardenford non si sopportano, ma quel che nessuno sa è che i due hanno trascorso un’unica notte di passione parecchi anni fa, quando Charlotte era da poco rimasta vedova ed aveva ingenuamente accettato di partecipare a un ricevimento a casa di un’amica, che si era rivelato presto essere in realtà una vera e propria orgia… ma il punto è, anche Nathaniel lo ignora! Non sa infatti chi sia la bellissima donna mascherata con cui ha trascorso quell’unica, indimenticabile notte… ma quando si ritroveranno a passare giorni e giorni insieme, per la campagna per il riconoscimento dei diritti delle donne, ben presto per Charlotte diventerà molto difficile far finta che tra loro non sia successo nulla ! ;-)
12. Stephanie Laurens - L'Amante del Capitano (Captain Jack's Woman)
Agente del governo britannico, lord Jack Hendon si infiltra in una banda di contrabbandieri allo scopo di smascherare una rete di spie. Lady Kit Cranmer, dopo aver rifiutato un matrimonio di convenienza, riprende a cavalcare in abiti maschili e si mette a capo di una banda rivale. Quando i due gruppi di fuorilegge si alleano, fra Jack e Kit è uno scontro di passioni roventi...
Ambientazione: Inghilterra, 1811
Grado di sensualità: bollente (hot)
Nota di MarchRose : Prima che lo chiediate, ve lo diciamo noi: no, NON è un romanzo della saga Cynster !
Si tratta del prequel ad un’altra serie, e precisamente alla serie cosiddetta “ Bastion Club”, tuttora inedita in Italia, che ad oggi comprende, in aggiunta a questo prequel, 6 romanzi che vi elenchiamo in ordine di pubblicazione:
1. THE LADY CHOSEN ( protagonista Tristan Weymss, Conte di Trentham )
2. A GENTLEMAN'S HONOR ( protagonista Anthony Blake, Visconte Torrington )
3. A LADY OF HIS OWN ( protagonista Charles St. Austell, Conte di Lostwithiel )
4. A FINE PASSION ( protagonista Jack Warnefleet, Barone Warnefleet di Minchinbury )
5. TO DISTRACTION ( protagonista Deverell, Visconte Paignton )
6. BEYOND SEDUCTION ( protagonista Gervase Tregarth, Conte di Crowhurst )
Il tema della serie è: cosa succederebbe se un gruppo di gentiluomini inglesi, ex agenti segreti ora in congedo dopo la battaglia di Waterloo, dovessero affrontare un compito ben più arduo di quello a cui li ha abituati il governo, ovvero cercar moglie, anzi la moglie “giusta” per ciascuno di loro? E soprattutto, come farebbero se si ritrovassero di colpo in possesso di un titolo e di possedimenti che li rendono tutti quanti degli scapoli estremamente appetibili per tutte le signorine del ton a caccia di marito?
In questo “L'amante del capitano”, che si svolge qualche anno prima di Waterloo, quindi mentre le ostilità tra Francia e Inghilterra sono al culmine, preparatevi ad assistere all’incontro/scontro tra il "Capitano Jack," cioè Jonathan, Lord Hendon, e Kathryn "Kit" Cranmer, che si ritrovano invischiati entrambi, per ragioni diverse, in una complessa storia di contrabbando e spionaggio – oltre che, ovviamente, di passione incandescente!
Ah, quasi scordavamo un dettaglio: tenete conto che, almeno in teoria, per completare la serie Bastion Club mancano all’appello i due romanzi dedicati alle ultime due ex-spie, cioè a Christian Allardyce, Marchese di Dearne, e al misterioso Dalziel… ma quando c’è di mezzo la Laurens, non si può mai sapere!
Uscite del prossimo mese - Giugno 2008:
I Romanzi
815. Candice Hern - Ancora un'avventura (Just One of those Flings)
816. Lorraine Heath - Amore per sempre (Promise Me Forever)
817. Lisa Kleypas - L'amante di lady Sophia (Lady Sophia's Lover)
818. Anna Campbell - Il cuore di una cortigiana (Claiming the Courtesan)
I Romanzi Mystére
39. Claire Delacroix - La candida sposa (The Snow White Bride)
40. Lucy Blue - Il cavaliere del diavolo (The Devil's Knight)
Untitled
JO BEVERLEY : A LADY'S SECRET
Jo Beverley has accepted to be interviewed by us for the release of her latest novel, A LADYS' SECRET, and has authorised us to translate an excerpt of the book. Enjoy !
Jo Beverley ha accettato di venire intervistata da noi in occasione della pubblicazione del suo ultimo romanzo, A LADYS' SECRET, e ci ha permesso di tradurre un estratto del romanzo. Buona lettura!
"Extraordinary storyteller Beverley mixes witty repartee, danger and simmering sensuality with her strong and engaging characters, including a fetching Papillon, in this delightful, delicious gem of a book."
Joan Hammond, Romantic Times
A Lady's Secret is a Romantic Times Top Pick.
"La straordinaria narratrice Jo Beverley unisce battute spiritose, pericoli ed eccitante sensualità con personaggi forti ed intriganti, tra cui un grazioso cane Papillon, in questo romanzo che è una vera gemma, incantevole e deliziosa."
Joan Hammond, Romantic Times
A Lady's Secret è un Top Pick di Romantic Times.
The nun on the run and the rake on the make!
When Robin Fitzvitry, the fun-loving Earl of Huntersdown, encounters a cursing nun in a French inn, he can’t resist the mystery. He offers to help Sister Immaculata reach England, expecting only amusement on the tedious journey home from Versailles. Petra d'Averio is not exactly a nun, though she has spent years in an Italian convent with her widowed mother. Her mother’s death has left her in danger and she must find the only person who might protect her—her true father, an English lord who does not even know she exists. This gorgeous young aristocrat will be a dangerous ally, but she’s glimpsed her pursuers and must race to the coast. She will resist him, use him, and eventually escape him with virtue and secrets intact. She hopes….
La suora in fuga e il libertino in caccia!
Quando Robin Fitzvitry, lo spensierato Conte di Huntersdown, incontra in una taverna francese una suora che impreca, non può resistere all’enigma. Si offre di aiutare Sorella Immacolata a raggiungere l’Inghilterra, con il solo obiettivo di divertirsi un po’ durante il noioso viaggio di ritorno da Versailles alla madrepatria. Petra d’Averio non è esattamente una suora, benché abbia trascorso anni in un convento italiano con sua madre vedova. Ora che sua madre è morta, lei è in pericolo, e deve trovare l’unica persona che possa proteggerla – il suo vero padre, un lord inglese che non sa nemmeno che lei esiste. Questo giovane e affascinante aristocratico sarà un alleato pericoloso, ma lei si è accorta che qualcuno la sta seguendo e deve affrettarsi a raggiungere la costa. Quindi gli resisterà, lo userà, e alla fine lo lascerà con la propria virtù ed i propri segreti intatti. O, almeno, così lei spera…
INTERVIEW - INTERVISTA
- Can you tell us a bit about your last latest release, A LADY’S SECRET? On your website you define it as "a novel of the Malloren world", is it to be considered as part of the Malloren saga?
The Malloren family, as in Lord Rothgar and his brothers and sisters, are all happily settled now, but I want to continue to tell stories in that world, which means my fictional 1760s in which they exist. ALS is set in that world, and it does have a Malloren connection which is revealed as the novel progresses.
- Ci puoi dire qualcosa sul tuo ultimo libro, A LADY’S SECRET? Sul tuo sito internet lo definisci come “un romanzo del mondo dei Malloren”, deve essere considerato come parte della saga Malloren?
La famiglia Malloren, ovvero Lord Rothgar ed i suoi fratelli e sorelle, ormai è tutta felicemente accasata, ma intendo continuare a scrivere romanzi ambientati in quel mondo, cioè in quel 1760 che ho creato nella mia immaginazione, e in cui essi vivono. ALS è ambientato in quel mondo, e c’è un collegamento con i Malloren che sarà svelato man mano che la storia va avanti.
- ALS features some Italian characters and settings, which is quite peculiar since usually historical romances are England - centred. Can you tell us a bit more about that, and the reason for this choice?
The reason for the choice is the backstory of Petra D'Averio, who is Italian born with with an English father. That was necessary for the story. It required research, of course, and I can't thank you enough, Maria Rosa, for your generous help. I'm sure some errors remain, because as an Englishwoman I see many small errors in books set in England, even when the author has done her best to get everything right.
I originally thought Petra would come from Venice, and I can't remember now why it turned out to be Milan, but sometimes there are basic truths to a story that can't be altered, and that was one of them.
Of course none of this book takes place in Italy. It begins in Northern France, in Abbeville, and progresses from there to England, but the roots of it are in Italy.
- In ALS ci sono alcuni personaggi ed ambientazioni italiane, cosa che è piuttosto particolare visto che di solito i romanzi storici parlano dell’Inghilterra. Ci puoi dire qualcosa in più su di questo, e sulle ragioni della tua scelta?
La ragione di questa scelta è il passato di Petra d’Averio, che è nata in Italia da padre inglese. Era necessario per la storia. Ci sono volute delle ricerche, naturalmente, e ti ringrazio molto, Maria Rosa, per il tuo generoso aiuto. Sono certa che qualche errore m’è sfuggito comunque, perché io che sono inglese riesco a vedere molti piccoli errori nei libri ambientati in Inghilterra, anche quando l’autrice ha fatto del proprio meglio per avere la massima accuratezza.
All’inizio avevo immaginato che Petra fosse di Venezia, ed ora non riesco a ricordare perché abbia invece deciso per Milano, ma a volte ci sono dei fatti fondamentali di una storia che non possono essere modificati, e questo è uno di quei fatti.
Non ci sono parti del libro ambientate in Italia, certo. La storia inizia nella Francia del nord, a Abbeville, e da lì si sposta in Inghilterra, però ha origine in Italia.
- Is England and especially Regency England really that much of a "comfort setting" for historical romance writers and readers? And if yes why is that so, in your opinion?
England and Scotland, yes. I think we're mostly talking about American readers and they sort of understand England and Scotland because American history grows out of those places, and the literature is still what is taught in schools --Shakespeare, Milton, Tennyson, Austen, Dickens etc.
Not that long ago, the British middle ages was very popular in historical romance, but it's fallen out of favor, perhaps because many readers see it as brutal, dirty, and unpleasant. The Regency, on the other hand, seems almost like life today, but in different clothes.
Many European countries seem strange to them because they aren't familiar with the language, the history, or the culture. If I generalize, I can say that romance readers read for the story. They want a rich setting for that story, but they don't want to have to learn too many new things to understand it, because that's not what it's about. It's also probably why fantasy romance set in made-up worlds has never done very well in romance. Fantasy set in today's world, with magic, vampires etc, does so much better.
- L’Inghilterra, ed in particolare l’Inghilterra del periodo Regency, sono davvero diventate “l’ambientazione consueta” per le scrittrici e le lettrici di romance? E se sì, perché, secondo te?
L’Inghilterra e la Scozia sì, lo sono davvero. Penso che stiamo parlando soprattutto delle lettrici americane, e loro, entro certi limiti, capiscono l’Inghilterra e la Scozia, perché la storia americana ha le sue origini in quei luoghi, e la letteratura è ancora quella che si insegna a scuola- --Shakespeare, Milton, Tennyson, Austen, Dickens etc.
Fino a non molto tempo fa, il Medioevo inglese era molto popolare nei romanzi storici, ma è passato di moda, forse perché molte lettrici lo vedono come brutale, sporco e sgradevole. Il periodo Regency, d’altra parte, sembra quasi come la vita nel mondo di oggi, ma in abiti diversi.
Molte nazioni europee sembrano loro strane, perché non hanno famigliarità con la loro lingua, storia e cultura. Generalizzando, potrei dire che le lettrici di romance leggono per la storia. Vogliono un’ambientazione ricca per la storia che viene raccontata, ma non vogliono dover imparare troppe cose nuove per poterla seguire, perché non è quello che loro importa davvero. Questa è probabilmente la ragione per cui il fantasy romance ambientato in mondi immaginari non ha mai avuto molto successo. Ne ha molto di più il fantasy ambientato nel mondo di oggi, con la magia, i vampiri, etc.
- The plots of your Georgian novels are often adventuresome, and judging by the excerpt A LADY’S SECRET seems not to be an exception to the rule... is this a choice you make on purpose?
Not really. In fact I often try to have a storyline without villains and violence, but it rarely works out that way. The Georgian period seems to encourage wild behaviour and mayhem, and I think that is realistic. It was venturesome, and also many places were unruly with corrupt administrators. More things were possible for both villains and heroes.
- Le trame dei tuoi romanzi georgiani sono spesso avventurose, e, a giudicare dall’estratto, A LADY’S SECRET non fa eccezione alla regola… E’ una scelta che fai di proposito?
Non proprio. In effetti, provo spesso a creare trame senza farabutti e senza violenza, ma raramente è così che finiscono le cose. Il periodo georgiano sembra incoraggiare i comportamenti sfrenati ed il caos, e ritengo che ciò sia realistico. Era un’epoca avventurosa, e molte località erano turbolente per colpa di governanti corrotti. C’erano più possibilità, sia per i farabutti che per gli eroi.
- To what extent does the historical setting influence plots and characters in your novels?
It has to, for the reasons above. In fact this story idea began as a Regency, but I soon found I couldn't have believable adventures in England then, because the main roads were too good, which meant fast travel, and the rule of law was fairly firm, which really limited the possibilities.
The move to the 1760s and France opened things up. And that meant Robin was coming back from Versailles, which meant he's a courtier, and Petra is a nun not governess, and it all spun out from there.
I do hope my Italian readers will particularly enjoy A Lady's Secret and forgive any small lapses that have slipped by.
- Fino a che punto l’ambientazione storica influenza le trame ed I personaggi dei tuoi romanzi?
Deve farlo per forza, per le ragioni che ho descritto sopra. In effetti, inizialmente avevo pensato a questo romanzo come Regency, ma presto mi sono resa conto del fatto che non potevo avere avventure credibili nell’Inghilterra di quei tempi, perché le strade principali erano troppo buone, il che significava viaggi veloci, ed l’autorità della legge era abbastanza ben consolidata, cosa che davvero limitava le possibilità. Spostare la storia al 1760 e in Francia ha permesso tutta una serie di nuove aperture. Ad esempio, ha comportato il fatto che Robin stesse tornando da Versailles, il che implicava che fosse un uomo di corte, e che Petra fosse una suora, ma non una bambinaia – e da lì in poi, tutto è venuto di conseguenza.
Spero che le mie lettrici italiane apprezzeranno ALS in modo particolare, e perdoneranno le piccole sviste che mi sono sfuggite.
EXCERPT - ESTRATTO
Luglio 1764
Taverna Tête de Boeuf,
Abbeville, Francia
Ad un uomo non capita spesso di sentire una suora che impreca.
Robin Fitzvitry, Conte di Huntersdown, stava finendo di pranzare ad un tavolo accanto alla finestra, quindi aveva una vista eccellente della donna fuori nel cortile. Non potevano esserci dubbi. Stava imprecando sottovoce, ed era una suora. La donna se ne stava sotto il corridoio esterno coperto che dava accesso alle camere del piano di sopra, cosicché il suo abito grigio si confondeva con le ombre, ma quella che indossava era di sicuro una veste da suora, o lui era una madre badessa. Il semplice abito era stretto alla vita con un pezzo di fune, ed un velo scuro le copriva il capo e le scendeva giù lungo la schiena. Aveva perfino un lungo rosario di legno che le pendeva dalla cintura, e forse portava dei sandali. Gli dava le spalle, ma gli sembrò che fosse giovane.
“Maledizione!” sbottò la donna. In italiano?
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Quel frivolo mucchietto di pelo di nome Coquette finalmente si rese utile. Il cagnolino Papillon si divincolò e mise le zampe davanti sul bordo della finestra, per vedere cos’era a causare quel rumore. La sua coda soffice spazzò il mento a Robin, dandogli la scusa per piegarsi verso destra. Sì, una suora di sicuro. Cosa ci faceva una suora italiana nella Francia del nord, si chiese Robin con crescente divertimento, e intenta a imprecare contro il diavolo, nientemeno?
“Allora, sir, proseguiamo?”
Robin si girò verso Powick, il suo domestico inglese di mezz’età, che sedeva dall’altra parte del tavolo accanto a Fontaine, il suo giovane valletto francese. Powick era massiccio e aveva la pelle scurita dagli anni, Fontaine era snello e pallido. Erano tanto diversi nel carattere quanto lo erano nell’aspetto, a ma a Robin andavano bene entrambi, ognuno a modo suo.
Proseguire? Ah sì, stavano discutendo se prendere una stanza lì per la notte, oppure proseguire in direzione di Boulogne e dell’Inghilterra.
“Non ne sono sicuro,” disse Robin.
“Non sono passate da molto le tre, sir, “ fece notare Powick. “C’è ancora luce a sufficienza per viaggiare per un bel pezzo, di questa stagione.”
“Ma un temporale trasformerebbe le strade in un pantano!” esclamò Fontaine. “Potremmo restare bloccati in mezzo al nulla.”
Probabilmente aveva ragione, ma lui voleva anche restare in Francia il più a lungo possibile. Robin aveva convinto il valletto a lasciare il servizio di un principe offrendogli un cospicuo salario e molti privilegi, ma anche dopo tre anni, Fontaine rabbrividiva ogni volta che doveva tornare in Inghilterra. Powick, che era al servizio di Robin da vent’anni, brontolava per tutto il tempo che erano in Francia.
“Pensate a quel gruppo che è appena arrivato,” disse Powick, giocando una carta molto pesante.
Una berlina sovraccarica era appena entrata ondeggiando nel cortile della taverna e aveva rigurgitato una frotta di bambini chiassosi, rincorsi dalla loro madre che strillava. Il gruppo aveva salito di corsa le scale, ed ora gli inservienti stavano scaricando i loro bagagli. Sarebbero rimasti per la notte, e oltre, i bambini avrebbero continuato a far chiasso e la loro madre a strillare.
In inglese. Essendo un gruppo di inglesi avrebbero cercato di fare la sua conoscenza. Robin era un tipo socievole, ma voleva essere lui scegliersi le proprie compagnie. Il rumore di qualcosa che si spaccava ed uno strillo di rabbia avrebbero dovuto farlo decidere, ma lui guardò di nuovo fuori. Sua madre spesso gli aveva predetto che la curiosità gli sarebbe costata la vita, ma che ci poteva fare? Era la sua natura.
"Sei d’accordo, vero?” disse Robin a Coquette, che girò le sue enormi orecchie e dimenò la coda pelosa.
“D’accordo che partiamo?” chiese Powick.
“D’accordo che restiamo?” chiese Fontaine.
“D’accordo che dobbiamo dare un’occhiata fuori,” disse Robin raccogliendo il cane ed alzandosi. “Vedrò meglio com’è il tempo, e chiederò consiglio alla gente del posto.”
Detto ciò, si alzò, infilando Coquette nell’ampia tasca del soprabito, cosa che parve farle piacere. Era un bene che a lui piacesse vestirsi comodamente per i viaggi, perché la moda del momento prediligeva soprabiti attillati assolutamente privi di tasche degne di questo nome.
Si avvicinò alla figura ora silenziosa, chiedendosi che lingua usare. Il suo italiano era appena passabile, ma il suo francese era perfetto, ed erano in Francia.
“Posso aiutarvi, sorella?” chiese in quella lingua.
Lei si girò di scatto, e lui trattenne il fiato.
Stava guardando un viso stupefacente. Era ovale, ma la stretta cuffia bianca che portava sotto il velo grigio scendeva giù a punta fino ad arrivarle quasi alle sopracciglia. Il sottile merletto le incorniciava il volto ed era legato sotto il mento, dandogli una forma a cuore che sembrava studiata per mettere in risalto i grandi occhi scuri e le labbra piene e morbide, che non avevano nessun bisogno di ulteriore risalto. Che vescovo folle aveva inventato quel copricapo? Certamente, nessuna madre superiora l’avrebbe mai fatto.
Aveva la carnagione chiara, cosa che lui supponeva piuttosto comune nel chiostro, ma risplendente di salute, perfetta come i petali di rosa color panna che cadevano da un muro lì accanto. Aveva il naso dritto, con piccole fossette appena sopra le narici, e quelle labbra…
Robin inspirò a fondo. Quelle labbra erano fatte per i baci, non per i confessionali. Ed era giovane. Non poteva aver passato da molto la ventina.
Lei strinse quelle labbra in una linea decisa. “Grazie, monsieur, ma non mi serve aiuto,” disse, e gli voltò le spalle.
Buon francese, ma non da madrelingua, e la gente di solito impreca nella propria lingua natale. Italiana, di sicuro. Che diavolo ci faceva una suora italiana nella Francia del nord, da sola?
Si mosse fino ad entrare nel suo campo visivo, sfoderando il suo sorriso più disarmante. “Sorella, non ho cattive intenzioni, ma non posso certo ignorare una dama in difficoltà, specialmente una Sposa di Cristo.”
Lei fece per girarsi di nuovo, ma poi si fermò e lo studiò in modo decisamente diretto. Robin trattenne un sorriso. Messa insieme alle imprecazioni, la cosa dimostrava che quella che aveva di fronte a lui non era una vera suora, ma un’avventuriera travestita.
E pensare che si era annoiato.
“Permettete che mi presenti, Sorella,“ disse con un inchino. “Mr. Bonchurch, gentiluomo inglese al vostro totale servizio.” Si sentì leggermente a disagio di fronte a una bugia così diretta, ma usava sempre un nome falso quando viaggiava in Francia. Il suo vero nome e il suo titolo causavano chiacchiere, e a volte la gente per poco non aveva addirittura avvisato i dignitari locali, così che lui sarebbe stato infastidito da visite e inviti. E questo, dopotutto, era un semplice divertimento en route.
La suora continuò a studiarlo, come facendo dei calcoli. Prima che lei decidesse se dirgli il proprio nome, dei passi secchi risuonarono nel corridoio di legno soprastante e quella voce stridula strillò, “Sorella Immacolata! Sorella Immacolata! Dove diamine siete?”
“Sorella Immacolata, suppongo,” disse Robin con un sorriso.
Lei alzò lo sguardo, con aria minacciosa. “Quante suore erranti pensate possano esserci?”
“E siete arrivata nella berlina…”
“Sorella Immacolata!”
Lei borbottò qualcosa, ma disse, “Devo andare.”
Lui si mosse per fermarla. “Siete la bambinaia? Le mie condoglianze.”
“No.” Lei lo interruppe con un gesto secco della mano che era palesemente italiano. “Ma la bambinaia si è ammalata ad Amiens, e la cameriera di milady l’ha abbandonata a Dijion. Ora resto solo io.”
“Sorella! Sorella! Venite qui immediatamente!”
“Non c’è da stupirsi che steste maledicendo contro la sorte.” Robin fece un cenno indicando un passaggio ad arco lì accanto. “Se andassimo di là, nessuno ci vedrebbe e potremmo discutere della vostra liberazione a questa orribile prigionia.”
”Non c’è niente da discutere.”
Lei accennò di nuovo andarsene.
Di nuovo, lui le bloccò la strada. “Parlare non fa mai male.”
La suora sia accigliò, ma con aria pensosa più che arrabbiata. Ad un altro strillo, fece con le sue mani eloquenti un gesto esasperato e si affettò attraverso il passaggio ad arco. Robin la seguì, ammirando i suoi movimenti agili e leggeri. Era così deliziosamente piena d’energia, e la cosa era forse ancora più stupefacente visto che era infagottata in un grigio informe.
Il suo velo grigio strusciò contro una rosa sfiorita, disperdendone i petali tranne uno che vi rimase impigliato. Quando lui glielo tolse dal velo, la donna si girò di scatto per fronteggiarlo, alzando una mano per puntargli un dito contro oppure per schiaffeggiarlo.
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Lui le mostrò il corpo del reato. Lei si calmò, ma Robin iniziò a eccitarsi. C’era stato un brivido di consapevolezza al suo lievissimo tocco, e ora aveva le guance soffuse di rosa. Non era una suora. Lui schiacciò il petalo tra le dita e l’invitò a odorarne il profumo, ma Coquette, quella civetta gelosa, guaì.
Sorella Immacolata indietreggiò, poi lo fissò. “Cos’è stato?”
“Une Coquette,” disse lui, perché in francese significava, ‘una cosetta da nulla’. “Lasciate perdere.”
Invece lei tese una mano per accarezzare la testolina della bestiola. Robin era abituato a quel tipo di reazioni. Dopotutto, aveva comprato Coquette per sedurre una dama a Versailles, dove quella razza di cani era di gran moda. Tirò fuori il cane, pronto ad usare qualunque mezzo.
“Che carino!”
“Permettetemi di farvene dono.”
Lei arretrò, accigliata.” Come siete duro di cuore.”
“Soddisfare ogni desiderio delle dame è la mia missione nella vita.” La fissò sorridendo. “Entrate nella taverna, sorella Immacolata, e ditemi qual è la vostra.”
Lei inspirò con un sibilo. Si era spinto troppo in là, tropo in fretta? Ma un altro strillo di milady la convinse a girare e ad affrettarsi ad attraversare l’arco. Il passaggio portava ad un piccolo giardino, da cui un’altra porta si apriva sulla sala d’ingresso della taverna.
“Troppo in vista,” disse lui, toccandole il braccio per guidarla in quel che sembrava un salotto vuoto. Lei si mosse di scatto in avanti per sfuggire al suo tocco. Robin la seguì, ma non chiuse la porta. Non ancora. C’era una vecchia favola su una principessa ed un pisello. In genere lui aveva notato che una simile sensibilità al suo tocco indicava che una donna era stata istruita al piacere.
“Ora, sorella,” disse lui con gentilezza, “quali sono i vostri desideri?”
“Smettetela di dire queste cose. Non state mostrando rispetto per il mio abito.”
“E’ un indumento così orrendo,. Ma,” aggiunse sollevando la mano libera in segno di pace,” intendevo solo i vostri desideri circa la situazione in cui vi trovate. La cameriera della signora se n’è andata. La bambinaia se n’è andata. Siete voi l’unica serva alle dipendenze della lady che strilla.”
Come lui aveva previsto, i passi secchi di qualcuno che portava scarpe con tacchi alti tamburellarono giù per i gradini fino al cortile della taverna, e a quel punto le domande ricominciarono.
“Qual è il nome della vostra signora?”
"Lady Sodworth." Le parole inglesi, pronunciate con un fluido accento italiano, suonavano come un’altra imprecazione.
Robin non riconobbe il titolo Sodworth, e la haut vollée britannica era il suo mondo. Altri impostori? Poteva essere un qualche strano complotto?
“Qual è esattamente la vostra posizione nei confronti di milady?” le chiese, studiandola.
“Dama di compagnia. Ma adesso, e lei si aspetta da me che io faccia di tutto.”
“E state sopportando milady fin da…?”
“Milano.”
“Perché?”
Quella semplice domanda sembrò costituire per lei una sfida.
“Avevo le mie ragioni per recarmi in Inghilterra, e mi serviva compagnia femminile.”
Attraverso la finestra aperta, lui poteva sentire la lady fare la predica ad uno stalliere in un francese atroce.
“Mi sembra alto, come prezzo.”
“Milady sta vivendo un momento di grande tensione.”
“Tensione che sospetto sia interamente di sua creazione. La sua sola voce metterebbe gli angeli in fuga.”
Un altro rapido gesto di quelle mani dalle dita sottili. “Non ho scelta. Devo andare a calmarla.” La donna si diresse verso la porta.
“Siete diretta in Inghilterra?”
“Sì.”
“Allora potrei portarvici io.”
Lei si girò per fronteggiarlo. “Naturalmente no.”
“Perchè no?”
“Perchè siete un uomo.”
“Un uomo molto sicuro.”
Lei sbuffò incredula. Ma non proseguì per la sua strada.
“Davvero, Sorella Immacolata, un uomo come me non può aggiungere il tradimento del vostro sposalizio con Dio ai propri peccati. Ma forse salvare una delle sue spose potrebbe fagli cancellare qualche anno di Purgatorio?”
“Pensate che io sia un’idiota, sir? Voi non siete un uomo di cui una donna possa fidarsi.”
“Al contrario, è la bestia affamata ad essere pericolosa. Sono alla vostra mercé, Sorella, perché le dame di Versailles mi hanno esaurito.”
Il rossore che si soffuse le guance della suora gli diede un senso di ebbrezza, ma lo sguardo di lei non vacillò. “Resterete qui stanotte?”
Lui sapeva qual era la risposta che serviva dare. “No.”
Lady Sodworth ora era all’interno della taverna, e la sua voce perentoria affettava l’aria come una sega. Al piano di sopra, qualcosa si ruppe di schianto, forse addirittura una finestra.
La suora errante fece per nascondersi dietro la porta. “Viaggerete veloce?” sussurrò.
“Veloce quanto me lo permetteranno strade e cavalli.”
“Mi promettete, sir, sulla vostra anima immortale, che farete in modo che io arrivi sana e salva a Londra?”
Sana e salva erano termini ambigui. Robin li ridefinì mentalmente come gli tornava più comodo e disse, “Lo prometto.” Poi sorrise. “Una frase degna di matrimonio, davvero.”
L’espressione di lei si irrigidì. “Siete affascinante e pieno di malizia, Mr. Bonchurch, e siete abituato a donne che vi cadono tra le braccia come frutti maturi, ma vi assicuro che questo con me non avverrà. Non voglio vostre proteste quando arriveremo a Londra e voi vi ritroverete insoddisfatto nei vostri desideri lussuriosi.”
“Nemmeno una,” promise, deliziato. “Ma vi rendete conto che questo costituisce una sfida?”
”Una che vincerò di certo. Come dite voi, non potete permettervi di tradire il mio sposalizio con Dio. Avete una carrozza?”
“Un calesse. Devo solo ordinare di attaccare i cavalli.”
“Eccellente. Ma sarebbe anche meglio se entrassi nel vostro calesse adesso, non credete?”
“Siete una cospiratrice proprio del tipo che preferisco, Sorella, ed avete ragione. Il prossimo passo della vostra Lady Sodworth sarà farvi cercare per tutta la taverna.”
Come per confermare i suoi pensieri, un taverniere seccato infilò la testa nella stanza. Robin tirò fuori una moneta d’oro, l’uomo la vide, annuì, e corse via. Robin aprì la finestra e guardò fuori il sentiero che correva lungo un lato della taverna. “Il campo è libero.” Spostò una sedia sotto il davanzale.
Lei esitò, ma poi si affrettò ad arrampicarsi agilmente fuori, mostrandogli i sandali e le caviglie nude. Lui tolse la sedia e la seguì sorridendo. “Da questa parte,” disse, indicando il retro della taverna.
Entrarono nel cortile vicino al calesse di Robin, che se ne stava con le stanghe posate a terra, in attesa di un'altra coppia di cavalli. Lui fece segno alla sua avventuriera di sbrigarsi e l’aiutò a salire dentro. Un altro tocco, un altro brivido. La donna non era in una posizione comoda nel calesse inclinato, ma ce la fece.
“Ordinerò i cavalli.”
Ma lei improvvisamente si strinse le mani l’una contro l’altra e le sollevò alle labbra. “No, non posso. Mi servono le mie cose, il mio baule da viaggio.”
“Vi comprerò tutto quel che vi serve.”
“Non mi indebiterò con voi fino a questo punto.”
Lui si strinse nelle spalle. “Dov’è il vostro baule?”
“Era nel bagagliaio della berlina, ma forse è stato portato dentro.”
Robin tornò a studiare la carrozza. C’erano delle valige impilate sulla cima del grosso veicolo a quattro ruote, ma non erano quelli da prendere. Il bagagliaio era aperto ed era già stato vuotato per metà. Mentre guardava, un uomo uscì dalla taverna, afferrò due fagotti, e li portò dentro. Lenzuola? Robin avrebbe potuto dire a lady Sodworth che la biancheria al Tête de Boeuf era pulita e fresca di bucato, ma dalle urla che lei emetteva, non l’avrebbe ascoltato.
“Com’è fatto il vostro baule?” chiese.
“Semplice legno con cinghie nere. Una targhetta di bronzo con una croce e la sigla SMI.”
“Ci penso io. Non fatevi vedere.”
Abbassò gli scuri della finestra all’interno del calesse e fece per chiudere la porta, ma si accorse di avere ancora Coquette. La depositò sulle ginocchia della suora. “Discutete dei vostri desideri,” disse, e chiuse la porta. Scrutò tutt’intorno a sè, ma non vide pericoli mentre si dirigeva verso la berlina. Al suo interno c’era il bauletto della suora.
Due uomini uscirono e scaricarono un baule più bello, ricoperto di cuoio, e lo portarono via. Robin decise che i suoi uomini gli servivano in ogni caso, entrò nella taverna e fece loro cenno che lo seguissero. Quando lo raggiunsero, spiegò loro la situazione e diede loro gli ordini.
Fontaine – sospirando, poiché stavano andandosene – si nascose, pronto a distrarre i facchini se fosse stato necessario, mentre Powick, sospirando per la nuova bravata di Robin, tirò fuori il bauletto, se lo mise sulla spalla, e lo trasportò sul calesse.
Essere suora o non essere suora, ecco il dilemma. Quello era un baule molto semplice, da suora, ma anche se Sorella Immacolata era autentica, stava in ogni caso progettando qualcosa di strano. In due giorni di viaggio avrebbe dovuto essere in grado di scoprire tutti i suoi segreti.
Powick stava facendo spazio nel bagagliaio per il baule. Robin si girò per dire a Fontaine che la via era libera.
“Ehi, voi!”
Robin si girò per fronteggiare una donna furibonda. Doveva essere Lady Sodworth, ma la sua voce aspra non si accordava col suo aspetto, perchè era minuta, tutta coperta di nastri, e graziosa perfino se di malumore.
“Avete visto una suora passare di qui?” chiese la donna nel suo cattivo francese, apparentemente senza rendersi conto che lui era gentiluomo, figuriamoci un inglese.
Robin si guardò intorno con aria stupita. “Qui, madame?”
“Da queste parti, imbecille!”
Lui si strinse nelle spalle, con un gesto di malizia tutta gallica. “Se vi serve una suora, madame, non dovreste andare in un convento?”
“Idiota!” sbottò lei in ingles,e e corse via, continuando la sua ricerca frenetica. Un’altra Coquette, e con un carattere peggiore. Robin si chiese che uomo l’avesse sposata, malgrado il suo bell’aspetto. Cercò di nuovo nella sua memoria un Lord Sodworth, ma era sicuro che non ne esistesse nessuno. Quindi, era un cavaliere o un baronetto, e probabilmente uno di nuova nomina. Ottimo. Questo rendeva improbabile che potesse incontrare Lady Sodworth in futuro.
Prese Fontaine e si avviò verso il calesse, mentre gli stallieri stavano attaccando i cavalli sotto lo sguardo scrutatore di Powick. Aveva fatto lo staffiere in gioventù, e conosceva il mestiere.
Era stato Powick a mettere Robin sul suo primo pony, ed in seguito era diventato il suo istruttore per l’equitazione, la caccia, la pesca e tutti gli sport all’aria aperta. Col tempo era diventato una specie di braccio destro tuttofare di utilità infinita. Avendo seguito Robin dall’infanzia fino all’età adulta, comunque, pensava ancora di essere lui a tenere le redini. Perfino il fatto che Robin fosse diventato conte un anno prima non l’aveva convinto del fatto che fosse in grado di badare ai propri affari da sè.
“La suora viene con noi, sir?” chiese in tono minaccioso.
“E’ una dama in difficoltà. Che vorresti che facessimo?”
”Io la riporterei dalla sua padrona, sir.”
“Anch’io,” disse Fontaine. “Nel calesse non c’è spazio per tre.”
“Ecco perchè,” disse Robin, “tu viaggerai a cavallo.”
Il valletto normalmente viaggiava in carrozza. “Impossibile. Potrebbe piovere.”
“Consideralo come un favore che mi farai, in cambio di tutte quelle volte in cui io ho cavalcato e tu hai avuto il calesse tutto per te.”
“Non sotto la pioggia, sir,” protestò Fontaine.
“Sir… “protestò Powick, per altre ragioni.
“I miei propositi sono del tutto innocenti,” insisté Robin. “La santa donna deve raggiungere l’Inghilterra, e davvero volete che l’abbandoni a quell’arpia?”
“Se il tempo si mette al brutto, potremmo passare dei giorni interi per strada. Giorni, e notti.”
“E lei avrà una stanza tutta per sé, lo prometto.”
“Il tempo…” ritentò Fontaine.
Robin trattenne a stento l’impazienza. “Dobbiamo soltanto arrivare alla prossima stazione di posta. Qual è – Montreuil?“
"Nouvion," disse Powick.
"E’ lo stesso. Basta che ce stiamo alla larga dai Sodworthy. Muoviamoci."
Alla fine la sua parola era legge, cosicché presto Fontaine e Powick montarono a cavallo. Un postiglione prese posto alla guida dei cavalli del calesse, e Robin prese in consegna il cestino di cibo e vini che aveva ordinato prima. Aprì la porta, strizzò l’occhio alla suora nell’ombra, e posò il cestino sul pavimento del calesse. Coquette saltò fuori per fare i suoi bisogni.
Quando il cane ebbe finito, Robin si guardò intorno, non vide problemi, e mise il cane nel calesse. Coquette saltò in grembo a Sorella Immacolata.
“Se pensi di ingelosirmi,” Robin disse al cane mentre prendeva posto accanto alla suora sull’unico sedile, “sappi che dame più belle di te hanno tentato, e fallito.”
La suora accarezzò il cane, e la piccola peste sembrò gongolare. Il calesse si avviò dondolando sulla strada per Boulogne, lasciandosi alle spalle baccano e strilli.
“Ecco la tranquillità, finalmente,” disse Robin.
“Potete promettermelo?”
“Se è questo il vostro vero desiderio.” La reazione di lei alla parola ‘desiderio’ sembrò uno stanco sospiro. Benissimo, non era pronta a giocare.
“Devo confessare,”disse lui, “ che ho dovuto sopportare giorni e giorni di tranquillità. Speravo che voi vi avreste posto rimedio. Ma non in modo malizioso, Sorella. Vedete, vi ho perfino procurato compagnia femminile.”
Lei guardò in basso. “E’ una femmina?”
“Con un nome come Coquette, farà meglio ad esserlo.”
“Perché non vi piace?”
Robin si strinse nelle spalle. “Posso sopportare le donne piccole e frivole, ma non i cani piccoli e frivoli.”
“Allora perchè l’avete presa, povera bestiola?”
“Visto che ha un collare d’oro e di perle, tutto è fuorché povera.”
Lei guardò il collare. “E’ autentico? Perchè?”
“Voi raccontatemi la vostra storia, ed io vi racconterò la mia.”
La suora gli diede un’occhiata sarcastica e si girò, come affascinata dai sobborghi di Abbeville. Quindi, aveva davvero dei segreti, e in qualche modo dovevano essere collegati alla ragione per cui aveva accettato il suo invito. C’era tempo. Per farla star più comoda, si rincantucciò nel suo angolo e allungò le gambe, aumentando lo spazio che c’era tra di loro sul sedile.
“Potete ancora cambiare idea, Sorella. Possiamo riportarvi da Lady Sodworth."
Lei chiaramente ci pensò sopra prima di dire, “No, grazie.”
“Allora forse vorrete tornare al vostro convento.”
Lei si girò, accigliandosi. “Vorreste riportarmi a Milano?”
“Sono ricco. Non mi causerebbe disturbo.”
“Siete un pazzo!”
“Che peccato che dobbiate sprecare il vostro tempo con me, allora.”
La sua reazione sembrò di irritazione piuttosto che di paura. “Non sembrate ricco.”
“Sono una persona modesta, e non lo ostento.”
“Se davvero siete ricco, potreste organizzare il mio viaggio a Londra in modo più rispettabile.”
“Ma che vantaggi ne avrei?”
“E da questo che vantaggi ne avete?”
“Mi diverto.”
Forse lei aveva stretto troppo forte la mano, perchè Coquette saltò giù con un balzo, offesa. Il cane considerò Robin, ma poi si acciambellò sul suo cuscino di velluto rosa.
“Sono la vostra fonte di divertimento?” chiese Sorella Immacolata.
“Naturalmente. Davvero volete che paghi degli estranei per scortarvi in Inghilterra?”
“Voi siete un estraneo.”
Questo strappò a Robin una risata. “E’ vero. Ma mi sono assunto la responsabilità della vostra persona, vedete, così adesso l’onore richiede che provveda personalmente alla vostra sicurezza.”
Questo creò un silenzio intrigante e carico di significati.
“Dov’è che intendete cercare rifugio, Sorella Immacolata?”
“In Inghilterra.”
“In un luogo specifico?”
“Non è affar vostro, sir.”
“Vi devo portare a Dover e lasciarvi lì? Penso proprio di no. Parlate inglese, almeno?”
Lei sorrise e rispose in quella lingua. “Perfettamente.”
Lui le fece la domanda seguente in inglese. “Dove progettate di andare, una volta in Inghilterra?”
“Londra. All’inizio, almeno.”
Ah, adesso sentiva l’accento, ma forse era solo l’attenzione estrema che lei usava pronunciare ogni parola a dar loro un fascino quasi liquido.
“E poi?”
“Ancora una volta, sir, questo non vi deve importare.”
Robin non ribatté, ma lei non si sarebbe liberata di lui così facilmente. Aveva messo le mani su una misteriosa avventuriera, che, sospettava, non si era unita a lui solo per capriccio. Percepiva fretta e una certa paura. Paura di cosa? Avrebbe dovuto preoccuparsene di più, a dir la verità, ma ne era affascinato.
Aveva degli enigmi da risolvere, una mente intelligente da sfidare, ed una compagna di viaggio così bella da arricchirgli la giornata. Ogni azione e reazione della donna fino a quel momento prometteva di più. Aveva coraggio, spirito, ed un temperamento vivace. Con un po’ di giorni passati in strada insieme, avrebbe esplorato tutti i suoi segreti, inclusi quelli che si scoprono soltanto a letto, in preda alla passione.
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RECENSIONE: UN BACIO PER RICORDARE ( A kiss to remember), di Teresa Medeiros
Prima pubblicazione anno: 2001
Edizione originale: Mass market paperback
Pubblicato in Italia da: Arnoldo Mondadori, serie I ROMANZI, n.593, ottobre 2003.
Livello di sensualità: warm ( caldo)
Ambientazione: Inghilterra,primi ‘800.
E’ il primo romanzo della serie “ Farleigh”, composta da:
1- A KISS TO REMEMBER ( Un bacio per ricordare);
2- ONE NIGHT OF SCANDAL ( Una notte da scandalo).
Dopo la morte dei genitori in un incendio, Laura Farleigh e suoi fratelli sono stati accolti e cresciuti per anni dalla generosa lady Eleonor Harlow. Alla morte di quest’ultima, la giovane donna scopre di poter ereditare Arden Manor, la casa della loro protettrice, solo se si sposerà entro il ventunesimo compleanno ( che sarà di lì a tre settimane), altrimenti la casa finirà in mano di Sterling Harlow, detto “il diavolo di Devonbrooke”, figlio della defunta, che da bambino era stato ceduto dai genitori ad un duca loro parente perché ne facesse il suo erede e che per questo non ha mai perdonato la madre, rifutando ogni suo tentativo di riconciliazione.
Per risolvere la situazione in un così breve tempo, ci vorrebbe davvero un miracolo: e questo miracolo arriva inaspettatamente sotto forma di un ‘affascinante sconosciuto che Laura trova ferito e incosciente nel bosco, e che dopo le prime cure scopre avere perso la memoria. La giovane architetta un ingegnoso piano per sposarlo, cercando oltre a ciò di farlo diventare l’uomo dei suoi sogni, e quasi ci riesce…
Questo bel romanzo di Teresa Medeiros è una favola con sottofondo di mistero ( non per nulla c’è un rimando ben preciso alla storia della bella addormentata, ma al contrario), una storia che alterna in modo ben calibrato momenti leggeri e divertenti a momenti più drammatici e riflessivi ( questi ultimi concentrati soprattutto nella seconda parte, anche se non mancano nella prima). Scrivere una trama facendo convivere questi elementi così differenti senza scadere nell’ovvio o nella ridicolaggine, ma l’autrice riesce a evitare abilmente questo inconveniente usando uno stile di scrittura intelligente e ironico, che sdrammatizza molti lati “pesanti” della vicenda.
I due personaggi principali, Sterling e Laura, sono molto diversi tra loro, potremmo addirittura dire che l’una è l’antitesi dell’altro: tanto lei è dolce, sognatrice, serena nonostante una vita non proprio facile (segnata dalla perdita di entrambi i genitori e dell’amata tutrice), diretta nell’esprimere le proprie opinioni ed emozioni, tanto lui è ombroso, a tratti distante, sofferente a causa dell’abbandono patito che l’ha temprato la punto di renderlo incapace ( o per meglio dire pauroso) di esprimere i suoi sentimenti per paura di esporsi troppo, di rivivere il trauma che l’ha colpito da bambino.
Nel corso del romanzo queste due persone agli antipodi sapranno venirsi incontro ( sebbene gli sforzi più grossi li faccia quasi sempre lei, prendendo l’iniziativa) e costruire insieme un vero matrimonio, prendendo come base il buono della farsa iniziale, che altrimenti rischiava di cadere nel dimenticatoio.
A questi due personaggi così significativi e ben tratteggiati vanno aggiunti una serie di comprimari non da meno, che rendono il racconto ancora più accattivante e divertente, personaggi che rimangono nel cuore di chi legge: Lottie e George ( i fratellini di Laura), Dower e Cookie ( la coppia di domestici), Thane e Diana ( amico e cugina di Sterling, protagonisti di una toccante sottostoria). E su tutti aleggia Lady Eleonor, sempre presente non solo nel ricordo dei protagonisti ma anche ( mia opinione personale) come benevolo spirito guida della vicenda; non per nulla ogni capitolo si apre con una frase tratta da una sua lettera.
E infine, come non ricordare tra i momenti più divertenti del romanzo ( e forse non solo di questo) gli spassosi tentativi di Lottie di far fuori il povero fidanzato della sorella, ispirandosi ai romanzi di Ann Radcliffe?!
Insomma, per chiunque abbia intenzione di leggere questo romanzo, sappiate che state per venire a conoscenza di un piccolo gioiello del suo genere.
Tiziana
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ESCE L'ULTIMO LIBRO DI Christina Dodd, THIGH HIGH, EDIZIONI SIGNET
Christina Dodd 's LATEST BOOK, THIGH HIGH, BY SIGNET
Nessa Dahl always had the good sense to steer clear of trouble. Then Jeremiah MacNaught showed up in New Orleans, determined to get to the bottom of a string of bank robberies by two women wearing Mardi Gras masks. Little does Nessa realize that the handsome investigator is convinced she's involved with the crimes-or that he's willing to do anything to get the truth. Even if it means taking the beautiful woman he's convinced is a liar and a thief straight to bed...
Nessa Dahl ha sempre avuto il buon senso di starsene lontana dai guai. Poi Jeremiah MacNaught arriva a New Orleans, deciso ad andare a fondo su una serie di rapine in banca di due donne che portano delle maschere del Mardi Gras. Nessa non si rende conto del fatto che l’affascinante investigatore è convinto che lei sia implicata nei crimini - o che è disposto a far qualunque cosa pur di arrivare alla verità. Anche se questo significa portarsi dritto a letto la bellissima donna che lui è convinto essere una bugiarda e una ladra...
Nota di MarchRose:
It’s the third book in the Fortune Hunter series, whose two first instalment were TROUBLE IN HIGH HEELS and TONGUE IN CHIC, and has been defined by C. Dodd herself as “…a classic romantic suspense laced with family problems like “Arsenic and Old Lace” and the steamy sensuality of “The Big Easy”.
These novels are together as a series is because their main male characters are half-brothers who have never met each other before: their father is Nathan Manly, a fraud man who has sired many illegitimate sons and is presently on the run somewhere in South America.
On her website, CD also tells that in August 2005 she was on her way to New Orleans where she intended to do research for this book, which she had planned to be a celebration of the Big Easy. Instead, the flight was cancelled, and just a couple of days later, Hurricane Katrina wreaked her devastation.
Now New Orleans is back, changed forever, yet still as a unique, effervescent melting pot of French, Spanish, Cajun and Creole influences as always. So, as CD says, THIGH HIGH “… is dedicated with affection and admiration to the resilient people of New Orleans and to the city itself.”
E’ il terzo libro della serie dei Cacciatori di Fortuna (Fortune Hunters), i cui due primi romanzi sono TROUBLE IN HIGH HEELS and TONGUE IN CHIC, ed è stato definito da C. Dodd stessa come “…un classico romantic suspense dove s’intersecano segreti di famiglia sul genere di quelli di “Arsenico e Vecchi Merletti” e la sensualità della “Big Easy”.
Questi romanzi costituiscono una serie perchè i loro protagonisti maschili sono fratellastri che non si sono mai incontrati prima: il loro padre è Nathan Manly, un imbroglione che ha generato molti figli illegittimi e che ora si nasconde da qualche parte in Sud America.
Sul suo sito, la Dodd racconta anche che nell’agosto del 2005 si stava recando a New Orleans dove aveva intenzione di fare delle ricerche per scrivere questo libro, che nelle sue intenzioni doveva essere una celebrazione della città ( la “Big Easy”, com’è soprannominata ). Ma il suo volo venne cancellato, ed appena un paio di giorni dopo l’uragano Katrina si abbatté sulla città devastandola.
Ora New Orleans è tornata a vivere: il suo volto è cambiato per sempre, eppure è lo stesso unico, effervescente miscuglio di influenze culturali francesi, spagnole, cajun e creole che è sempre stata . Per cui, come dice la Dodd, THIGH HIGH “… è dedicato con ammirazione ed affetto ai tenaci abitanti di New Orleans e alla loro città.”
Bestselling author Christina Dodd gives you THIGH HIGH, a romantic suspense where 2 unlikely lovers clash, thanks to a pair of eccentric great-aunts, a series of quirky bank robberies, and the madness of Mardi Gras.
L’autrice bestseller Christina Dodd ci offre THIGH HIGH, un romantic suspense in cui due improbabili amanti si imbattono l’uno nell’altra, grazie a una coppia di eccentriche prozie, a una serie di strampalate rapine in banca, e alla follia del Mardi Gras.
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ESCE L'ULTIMO LIBRO DI Lynsay Sands, VAMPIRE, INTERRUPTED, EDIZIONI AVON
Lynsay Sands 's LATEST BOOK, VAMPIRE, INTERRUPTED, BY AVON
IT WAS A CASE SHE COULD SINK HER TEETH INTO . . .
After seven hundred years of life, Marguerite Argeneau finally has a career. Well, the start of one, anyway. She's training to be a private investigator, and her first assignment is to find an immortal's mother. It seemed simple enough, until Marguerite wakes up one evening to find herself at the wrong end of a sword. Now she realizes she's in way over her head.
Julius Notte wants to protect Marguerite, and not because someone just tried to take her head off. She doesn't know it yet, but she's his lifemate and he's determined to woo her. It's been over five hundred years since he last courted a woman, but surely the techniques haven't changed. Now if only he can keep her alive—so to speak—so they can have that happily-ever-after.
ERA UN CASO IN CUI POTEVA AFFONDARE I DENTI . . .
Dopo settecento anni di vita, Marguerite Argeneau ha finalmente trovato la carriera che fa per lei. Be’, diciamo l’inizio di una carriera, più o meno. Sta seguendo un corso per diventare investigatrice privata, e il suo primo incarico è trovare la madre di un Immortale. Sembrerebbe abbastanza semplice, finché Marguerite si sveglia una sera e scopre di trovarsi dal lato sbagliato di una spada. E si reden conto che è nei guai fin sopra la testa.
Julius Notte vuole proteggere Marguerite, e non perchè qualcuno ha appena cercato di decapitarla. Marguerite ancora non lo sa, ma è proprio lei la compagna che gli è destinata dal fato, e Julius è deciso a farle la corte. Sono passati oltre cinquecento anni dall’ultima volta che ha corteggiato una donna, ma sicuramente le tecniche non possono essere cambiate più che tanto. Ora, se solo riuscisse a tenerla viva – si fa per dire – in modo che potessero starsene insieme per sempre, felici e contenti….
Nota di MarchRose :
VAMPIRE, INTERRUPTED is the ninth book in Linsay Sands’s Argeneau family vampire series, and one that we fans of this series were eagerly waiting for! In fact it features Marguerite Argeneau, who has always been the matchmaker of the family, a loving mom who goes out of her way to help her children to find their lifemates. Now that she is finally free from her hellish 700-year-long marriage to Jean-Claude Argeneau it’s her turn to start a new job and a new life, and she finally gets her chance at being happy.
Warning: US readers are complaining about the fact that having the Argeneau family tree in the front of the books is spoiling an important part of the surprise – so heed their advice and don't check out it until after you've read the book !
VAMPIRE, INTERRUPTED è il nono libro della serie di Linsay Sands dedicata alla famiglia dei vampiri Argeneau, ed è un libro che i fans della serie stavano aspettando con ansia!
Infatti la protagonista è Marguerite Argeneau, che è sempre stata la combina-matrimoni della famiglia, è una madre affettuosa che f a di tutto pur di aiutare i propri figli a trovare i compagni a loro destinati. Ora che Marguerite è libera dal suo infernale matrimonio, durato ben 700 anni, con Jean-Claude Argeneau, è finalmente arrivato il suo turno di iniziare un nuovo lavoro ed una nuova vita, e di avere finalmente la possibilità di essere felice.
Un avvertimento: i lettori americani si stanno lamentando, perchè il libro contiene l’albero genealogico della famiglia Argeneau, e questo rovina una parte importante della sorpresa della trama – quindi seguite il loro consiglio, e non andate a guardarlo finché non avete letto la storia!
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ESCE L'ULTIMO LIBRO DI Samantha James, THE SEDUCTION OF AN UNKNOWN LADY, EDIZIONI AVON
Samantha James 's LATEST BOOK, THE SEDUCTION OF AN UNKNOWN LADY, BY AVON
Seduction is something Fionna Hawkes knows nothing about. So when she encounters a sexy stranger on a moonlit street, her first instinct is to defend herself against her darkly handsome suitor. But letting go of suspicion and allowing herself to fall for Lord Aidan McBride brings even greater danger. In his eyes, she glimpses a powerful passion she longs to fulfill. In his arms, she aches with the secret she longs to unburden. A secret that could cost her her livelihood-and her life.
Aidan could never resist a mystery, especially one as mesmerizing as the lovely Miss Hawkes. Drawing her into the shelter of his arms, he won't rest until he convinces her to reveal everything. Braving the danger that stalks Fionna at every turn, Aidan is determined to defend her-and just as determined to claim her as his own.
Fionna Hawkes non sa nemmeno lontanamente che significa la seduzione. Così quando incontra un seducente straniero in una strada illuminata dalla luna, il suo primo istinto è di mettersi sulla difensiva nei confronti del suo inquietante ed affascinante corteggiatore. Ma se abbandonerà ogni sospetto e si arrenderà all’amore che prova per Lord Aidan McBride, la aspetteranno pericoli ancora più grandi. Negli occhi di lui, Fionna vede una passione prorompente che brama soddisfare. Tra le braccia di Aidan, si strugge dal desiderio di liberarsi del proprio segreto. Un segreto che potrebbe costarle non solo tutto ciò che possiede, ma anche la sua vita.
Aidan non ha mai saputo resistere ad un mistero, soprattutto ad uno intrigante come la graziosa Miss Hawkes. L’attirerà nel cerchio protettivo del proprio abbraccio, e non avrà pace finché non la convincerà a rivelare tutto quanto. Sfidando il pericolo che segue Fiona passo dopo passo, Aidan è determinato a difenderla – così come è deciso a reclamarla come sua.
Nota di MarchRose:
THE SEDUCTION OF AN UNKNOWN LADY is the second book in the McBride family series ( first book was THE SECRET PASSION OF SIMON BLACKWELL ), who features the three McBride siblings, Annabel - or Anne, as her family calls her - Aidan, and Alec.
SJ adds here to the steamy sensuality which is one of her trademarks a dark, dramatic and eerie sinister atmosphere, a hint of supernatural/paranormal and an ironic touch which will remind you of some Amanda Quick’s classics. All London is smitten with the risqué horror/Gothic novels of the mysterious F.J. Sparrow, which are even more intriguing because no one really knows who the author is. But when Aidan goes to Fionna’s bookstore to buy Sparrow’s last scary tale, The Demon of Dartmore, he would never imagine he’d find himself arguing over the book with the author! ;-)Setting: England, London, 1852 (Victorian Era)
THE SEDUCTION OF AN UNKNOWN LADY è il secondo romanzo della saga della famiglia McBride ( il primo è THE SECRET PASSION OF SIMON BLACKWELL ), i cui protagonisti sono i tre fratelli McBride, Annabel - ovvero Anne, come viene chiamata in famiglia - Aidan, e Alec.
In questo libro SJ aggiunge alla sensualità e alla passionalità, che sono i suoi tratti più caratteristici, un’atmosfera dark, drammatica, inquietante e sinistra, qualche spunto soprannaturale/paranormale ed un tocco d’ironia che vi ricorderà alcuni del classici di Amanda Quick. Tutta Londra è entusiasta degli eccitanti racconti gotici del misterioso F.J. Sparrow, che sono ancora più intriganti perchè nessuno sa chi sia in realtà l’autore. Ma quando Aidan si reca al negozio di libri di Fionna per comprare l’ultimo romanzo dell’orrore di Sparrow, Il Demone di Dartmore, non avrebbe mai immaginato che si sarebbe ritrovato a discutere del libro proprio con l’autore! ;-)
Ambientazione: Inghilterra, Londra, 1852 ( Epoca Vittoriana)
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UP - HELLY - AA !!
Would you like to have a taste of what Vikings’ life was like?
Well, the answer is : UP HELLY AA !
Each year, on the last Tuesday in January, hundreds of Vikings of all ages fill the town of Lerwick in Scotland’s Shetland Islands to parade through the darkened streets allowing locals and tourists alike to celebrate the historical heritage of the islands.
Don’t worry: this doesn’t mark a perennial Norwegian invasion but the start of Up Helly Aa, Britain’s largest fire festival.
Vi piacerebbe avere un assaggino di com’era la vita dei Vichinghi?
Be’ , la risposta è: UP HELLY AA !
Ogni anno, l’ultimo martedì di gennaio, centinaia di Vichinghi di tutte le età riempiono la città di Lerwick, nelle Shetland scozzesi, per sfilare nelle strade buie, così da permettere sia agli abitanti del posto che ai turisti di celebrare l’eredità storica delle isole.
Ma non preoccupatevi: non è un’ennesima invasione norvegese, bensì l’inizio dell’ Up Helly Aa, la più importante “festa del fuoco” d’Inghilterra.
Up Helly Aa is descended from the ancient festival of Yule, which the Vikings held to celebrate the rebirth of the sun. One of the first records about it is dated 1824, when a visiting Methodist missionary wrote in his diary that "the whole town was in an uproar: from twelve o clock last night until late this night blowing of horns, beating of drums, tinkling of old tin kettles, firing of guns, shouting, bawling, fiddling, fifeing, drinking, fighting. This was the state of the town all the night - the street was as thronged with people as any fair I ever saw in England."
L’Up Helly Aa deriva dall’antica festività di Yule, che i Vichinghi usavano per celebrare la rinascita del sole. Una delle prime testimonianze storiche che parla di questa festa risale al 1824, quando un missionario metodista che era in visita alle isole scrisse nel suo diario che: “l’intera città era in subbuglio: dalla mezzanotte di ieri fino a stanotte tardi è stato tutto un soffiare nei corni, battere sui tamburi, picchiare su vecchie pentole di stagno, far fuoco con le pistole, gridare, schiamazzare, suonare violini e pifferi, bere, fare a botte. La città è rimasta in questo stato tutta la notte – la strada era affollata di persone come mai in nessuna fiera finora da me vista in Inghilterra.”
As Lerwick grew in size the celebrations became more elaborate. Around 1870 a group of young men in the town with intellectual interests injected a series of new ideas into the proceedings. First, they improvised the name Up Helly Aa, and gradually postponed the celebrations until the end of January. Secondly, they introduced a far more elaborate element of disguise - "guizing" - into the new festival. Thirdly, they inaugurated a torchlight procession. In the late 1880s a Viking longship - the "galley" - appeared, and as late as 1906 that a "Guizer Jarl", the chief guizer, arrived on the scene.
Quando la città di Lerwick iniziò a crescere, i festeggiamenti divennero più elaborati. Intorno al 1870, un gruppo di giovani intellettuali introdusse nel programma una serie di nuove idee. Per prima cosa, crearono il nome Up Helly Aa, e gradatamente spostarono la festa alla fine di gennaio. Poi introdussero il travestimento (“guizing”), ed infine inaugurarono le processioni con le torce accese. Verso il 1880 apparve nei festeggiamenti una nave vichinga, il "drakkar", e nel 1906 comparve sulla scena il "Guizer Jarl", cioè il “Capo dello Squadrone”.
Today’s Up-Helly-Aa is very close to its 150 years ago predecessors. Up to a thousand "guizers" , i.e. Shetlanders dressed as Viking warriors, parade through the streets of Lerwick. Members of the ‘Jarl Squad’ line the route with paraffin soaked fence posts. Once lit they form a flaming procession which escorts a Viking longship - the "galley" - to its final burning place. As the long ship reaches its destination the men form a wheel of flame before throwing the torches into the galley creating a riotous inferno.
L’Up-Helly-Aa che si tiene oggi è molto simile a quelli che si tenevano 150 anni fa. Un migliaio e oltre di “guizers”, cioè di abitanti delle Shetlands vestiti da guerrieri Vichinghi, sfilano in parata attraverso le strade di Lerwick. I membri dello “Squadrone dello Jarl” tracciano il cammino usando pali di legno impregnati di paraffina . Una volta accesi, li usano per formare una processione fiammeggiante che scorta una nave vichinga - il "drakkar", – al luogo dove verrà bruciata. Quando la nave raggiunge la sua destinazione, gli uomini formano un cerchio di fiamme prima di buttare le torce nel "drakkar", creando un inferno di fuoco.
After the galley has been burnt, a series of performances take place in 11 local halls in Lerwick, with squads and onlookers visiting each hall to take part in the dancing and festivities.
And what about women, you could ask? Well, it could be worse… Women are not allowed to fill the ranks of Vikings and so have to make the most of food, drink, dancing at these events, many of which continue until daybreak.
Dopo che il "drakkar" è stata bruciato, negli 11 locali di Lerwick hanno luogo una serie di manifestazioni, con i membri della squadra e i visitatori che passano di locale in locale per ballare e far festa.
E le donne? vi chiederete voi. Be’, poteva andare peggio… Le donne non possono far parte dello squadrone dei Vichinghi, quindi si devono “accontentare” di mangiare, bere e ballare a questi festeggiamenti, molto dei quali durano fino all’alba.
So, in case you are willing to breath some Viking air, here are the Up-Helly-Aa dates for the next few years ( for further info, have a look here http://www.uphellyaa.org/ ):
2009 - Tuesday, January the 27th
2010 - Tuesday, January the 26th
2011 - Tuesday, January the 25th
2012 - Tuesday, January the 31st
2013 - Tuesday, January the 29th
2014 - Tuesday, January the 28th
Quindi, nel caso vogliate respirare un po’ d’aria… Vikinga, eccovi le date dell’Up-Helly-Aa dei prossimi anni ( per informazioni date un’occhiata qui: http://www.uphellyaa.org/ )
2009 - martedì, 27 gennaio
2010 - martedì, 26 gennaio
2011 - martedì, 25 gennaio
2012 - martedì, 31 gennaio
2013 - martedì, 29 gennaio
2014 - martedì, 28 gennaio
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ESCONO IN LIBRERIA I TITOLI DI APRILE DEGLI OSCAR EMOZIONI, MONDADORI
Laura Dave - TI ASPETTERÒ PER SEMPRE - Ma non metterci troppo (London is the Best City in America)
Tre anni fa Emmy è fuggita per non sposarsi.
Ora suo fratello si trova di fronte alla stessa paura.
Ma lei è decisa ad aiutarlo a prendere la giusta decisione…
Sono passati tre anni da quando Emmy Everett, dopo aver rotto all’improvviso con il ragazzo che stava per sposare, si è rifugiata in un paesino del Rhode Island, dove ha cercato di costruirsi una sua vita indipendente. Ora deve raccogliere tutto il suo coraggio per ritornare a casa dei genitori a New York e partecipare alle nozze del fratello Josh. Ma questi, a poche ore dal grande evento, le confida di non essere più così sicuro di volersi sposare. È innamorato di un’altra. Dopo questa inaspettata rivelazione, Emmy decide di aiutare Josh a prendere una decisione, quella stessa da cui lei è fuggita…
Commedia agrodolce che parla d’amore, ma soprattutto romanzo di formazione, Ti aspetterò per sempre (ma non metterci troppo) è stato accolto negli Stati Uniti come un caso letterario e ha già incantato decine di migliaia di lettrici anche in Italia.
«Un debutto affascinante e originale, un romanzo che esplora in modo avvincente le nostre scelte sentimentali» USA Today
«Una lettura davvero piacevole, insieme romantica e realistica» The Washington Post
nota di Naan: "London is the best city in America" è il romanzo di debutto di Laura Dave che ha strappato innumerevoli ottime critiche e che presto Reese Witherspoon (protagonista del film "Se solo fosse vero") trasporterà sullo schermo del grande cinema. La trama di questo libro non è complessa o innovativa, e non è neppure molto movimentata, svolgendosi nell'arco di tempo di un fine settimana. Quello che fa di questo romanzo un grande libro, sono i personaggi e le loro relazioni, talmente autentiche che sapranno affascinarvi al punto da farvi dimenticare tutto il resto.
Anche quelli che vi piaceranno di meno sapranno conquistarvi a modo loro, perchè ognuno di essi vi apparirà "umano", con difetti e talenti che amerete e odierete, e anche se vi sembrerà di leggere una storia che già conoscete, non vorrete perdervi neppure una parola, perchè con loro sorriderete, riderete, piangerete, e in alcuni passaggi chiuderete persino gli occhi.
Lisa Kleypas - SOGNANDO TE (Dreaming of you)
Al riparo nel suo cottage di campagna Sara Fielding passa il tempo a creare storie che fanno sognare. La sua vita tranquilla viene sconvolta quando, spinta dalla curiosità, Sara entra in contatto con il bellissimo Derek Craven, che è riuscito a uscire dalla povertà estrema della sua infanzia e ora è il re della più prestigiosa casa di gioco londinese. Derek è diventato ricco, ma anche sospettoso, duro di cuore; e quando la dolce, innocente, beneducata Sara Fielding entra nel suo mondo pericoloso qualcosa cambia. La ragazza timida e bruttina si scopre una donna di gran fascino, mentre il cinico Derek impara a cedere alle lusinghe e alle promesse dell’amore…
«Divertente, sensuale, trascinante: una narratrice di vero talento» Publishers Weekly
nota di MarchRose: Un’uscita davvero eccezionale! Considerato uno dei capolavori ( e da parecchi addirittura “il” capolavoro ) di Lisa Kleypas, Dreaming of you è sicuramente uno dei romanzi clou del genere romance storico, che le appassionate non possono assolutamente mancare. Davvero un peccato che quest’uscita non sia stata preceduta da quella del prequel, cioè di “Then came you” (i due romanzi insieme costituiscono la cosiddetta saga dei Gamblers, cioè dei Giocatori), dove per la prima volta appare Derek Craven…
Chi è Derek Craven? E’ un uomo nato in una fogna, che non sa quanti anni ha né quale sia il suo vero nome, che ha lottato per sopravvivere con testardaggine e brutalità, e che ha messo a tacere il proprio orgoglio accettando di lavorare fin da bambino come spazzacamino, e una volta adulto di rubare, di fare il gigolò e perfino di profanare tombe pur di guadagnare abbastanza da uscire dai bassifondi… E ora finalmente il suo sogno si è avverato: Derek è il proprietario di una lussuosa sala da gioco, ed è diventato uno degli uomini più ricchi di Londra.
Nessuno potrebbe essere più lontano da lui di Sara Fielding, una giovane donna tranquilla e ben educata, di buona famiglia, e con un interesse puramente culturale per la vita nei bassifondi su cui ha l’hobby di scrivere romanzi. Ma dentro Sara si cela una donna appassionata, che non chiede altro di uscire allo scoperto – e che imprevedibilmente troverà proprio in Derek l’unico uomo capace di donarle un amore travolgente, ed allo stesso tempo tanto dolce e tenero da spezzare il cuore.
Ambientazione: Inghilterra, Londra, 1820 circa
Grado di sensualità: bollente (hot)
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RECENSIONE: MAGNOLIA ( Bounty hunter’s bride), di Carol Finch
Prima pubblicazione anno: 2002
Edizione originale: Harlequin Historicals
Pubblicato in Italia da: Harlequin Mondandori, serie I GRANDI ROMANZI STORICI n.417, novembre 2003.
Livello di sensualità: warm( caldo)
Ambientazione: Stati Uniti, 1875
Hanna Malloy, figlia di un magnate delle spedizioni, fugge il giorno stesso delle nozze con un ricco rampollo impostole dal padre verso l’Ovest, decisa a vivere una vita indipendente da chiunque, conquistata grazie alla propria realizzazione personale. Consapevole però del rischio che corre in quelle terre selvagge, e soprattutto del fatto che le donne non sposate hanno ovunque poca libertà d’azione, decide di trovarsi alla svelta un “marito di comodo” a pagamento, disposto a darle il suo nome ( e solo quello) in cambio di una grossa somma di denaro, lasciandola poi libera di fare quello che gli pare. Appena arrivata nell’Ovest ha la fortuna di incontrare subito Cale Elliott, un mezzosangue cacciatore di taglie, che pare proprio il tipo ideale per questo tipo di impresa…e che accetta subito, rifiutando la ricompensa ma chiedendo in cambio a d Hanna di insegnargli le buone maniere necessarie per entrare in società e catturare finalmente l’assassino del fratello.
Questo implica che il loro finto matrimonio duri ancora qualche tempo, e durante questo tempo i nostri due protagonisti impareranno a conoscersi molto intimamente….
Sarò sincera, come sempre: questo romanzo non mi ha coinvolto quasi per nulla, nonostante l’ambientazione western sia una delle mie favorite e nonostante abbia un debole per i protagonisti mezzosangue. La protagonista Hanna è sicuramente una giovane donna dal carattere deciso e determinato, con tratti anche divertenti e ingenui ; il protagonista Cale è il classico uomo selvaggio e tutto d’un pezzo, provato da molti eventi dolorosi, che ha deciso di dedicare la propria vita alla vendetta senza lasciare spazio a nessun’altro sentimento, atteggiamento che nasconde una forte sensibilità che l’incontro con la nostra Magnolia ( è il soprannome che lui dà ad Hanna) tira fuori man mano.
In mezzo a tutto questo, un padre severo e burbero che poi si scoprirà molto meno “cattivo” di quanto si pensa, un cattivo che più cattivo non si può e alcuni amici fedelissimi: insomma, tanti stereotipi messi insieme, non solo nei personaggi ( che rimangono sulla carta senza attrarre il lettore), ma anche nella trama, alla quale manca quel “quid”, essenziale per trasformare una qualsiasi trama, anche banale, in una storia capace di tenere vivo l’interesse di chi legge. Io ho finito di leggerlo per inerzia….non è un brutto libro, ma sicuramente c’è di meglio.
Tiziana
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WHO'S YOUR MR. ROMANCE?
If washboard abs and bulging biceps making you weak in the knees, better grab your smelling salts ’cause we've got a special preview of the 2008 Mr. Romance cover-model competition. These dudes are righteously buff and ready for their closeup.
Se gli addominali scolpiti e i bicipiti in rilievo vi fanno tremare le ginocchia, è meglio che andiate a prendere i sali, perchè vi stiamo perpresentare un'anticipazione del concorso di modelli, i cover-models che gareggiano per il titolo di Mr. Romance 2008.
On April 19th at the Romantic Times Booklovers Convention in Pittsburgh, these men will strut their stuff down the runway, flash their pearly whites and flex that one muscle that can win them the goldpersonal charm. And this year we've created the Cyber Choice Award, so you get to be part of the fun.
Il 19 aprile a Pittsbourgh, al Convegno dei Romantic Times Booklovers, questi uomini sfileranno in passerella, sfodereranno il loro sorriso più abbagliante e fletteranno proprio quei muscoli che sono la loro arma segreta. E quest'anno abbiamo creato il premio Cyber Choice, così potrete partecipare al divertimento.
Beginning April 7, Dorchesterpub.com will introduce two models a day. Learn his stats, love his lats and dream away about dinner for two with beefcake tartare for starters. After four days of hunky reveals, come back to vote for your favorite. The model with the most votes as of 5 p.m. EST on April 18th will be presented with the Cyber Choice Award and win an American Express gift card.
A partire dal 7 di aprile, il sito Dorchesterpub.com presenterà due modelli al giorno. Prendete nota delle loro misure, rimirate i loro pettorali, e iniziate a sognare una cenetta per due con una tartare di manzo per antipasto. Dopo quattro giorni di succose rivelazioni, tornate sul sito a votare il vostro preferito. Il modello che riceverà più voti entro le 17 del giorno 18 aprile vincerà il premio Cyber Choice e una carta di credito omaggio American express.
Voting is open to one and all, so come early and vote often. Who's hot and who's not? You tell us!
Il voto è aperto a tutti quanti, quindi sbrigatevi a votare, e votate spesso! Chi è sexy, e chi non lo è? Ditecelo voi !
To vote Click Here
Per votare Cliccate Qui
Rodney Chatman Jason Santiago
Mr Romance 2006 Mr Romance 2007
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RECENSIONE: IL PECCATORE (The perfect sinner) di Penny Jordan
Prima pubblicazione anno: 1999
Pubblicato in Italia da: Harlequin Mondadori, I nuovi bestseller special 21.
Livello di sensualità: warm (caldo)
Ambientazione: Inghilterra-Giamaica. Contemporaneo.
Trama: Gli opposti si attraggono: è questa la sola spiegazione del rapporto di coppia fra Max e Maddy Crighton. Max si è sposato per interesse, Maddy per amore. Max è bello, affascinante, cinico, arrogante, ambizioso, circondato da sempre nuove amanti, Maddy è insignificante, dolce, materna, sottomessa, umile, fedele. Sembra una situazione senza via d'uscita... fino a quando un nuovo, drammatico avvenimento non viene a scuotere dalle fondamenta tutta la loro vita, i loro valori, la loro stessa personalità. C'è dunque una speranza di salvare il matrimonio, o le loro strade si divideranno per sempre?
"Il peccatore" fa parte della saga dei Crighton, sette romanzi dedicati a sette membri di una numerosa famiglia della medio-alta borghesia inglese.
Max Crighton, infernale e bellissimo, è l'anima nera di una famiglia di cui sembra incarnare tutti i vizi e nessuna virtù: una smodata ambizione, un'insaziabile ed egocentrica fame di successi e neanche una briciola dell'amore e del rispetto per la famiglia che contraddistinguono i Crighton come un clan molto unito.
Maddy è la moglie di Max e la madre dei suoi figli, un maschietto di quattro anni ed una bimba di due. Maddy è una madre amorevole ed una moglie discreta, una creatura dolcissima e devota imprigionata in un matrimonio che definire "da incubo" sarebbe perfino eufemistico.
Sono stati proprio questi presupposti narrativi ad indurmi all'acquisto de "Il peccatore". Non nascondo una personale predilezione ai temi del "matrimonio di convenienza" e del "libertino bastardo redento dall'amore" e mi incuriosiva vederli sviluppati da un'autrice sensibile nelle rese psicologiche come Penny Jordan.
Ebbene, decisamente Max è un bastardo con la "B" maiuscola (provavo il desiderio di decapitarlo ad ogni capitolo del romanzo). Non mi riferisco alla canaglia affascinante tanto ricorrente nella narrativa romance, no: personalmente un protagonista maschile così negativo devo ammettere di non averlo mai trovato prima. Negativo ma anche pericolosamente affascinante, perché per quanto Max sia odioso, gratuitamente perfido, egoista e sadicamente distruttivo, la Jordan è comunque abilissima nel tratteggiare il suo fascino e, soprattutto, la sua (dis)umanità: è impossibile negare che Max sia un personaggio vibrante di vita e di cinico realismo.
Maddy, protagonista femminile, ispira in primis una pena profondissima ed una altrettanto intensa comprensione. Figlia di una lady della nobiltà di campagna e di un uomo votato alla carriera legislativa, Maddy è cresciuta in un ambiente di grandi apparenze e poco calore, che sempre l'ha fatta sentire deludente ed inadatta. Graziosa, ma non bellissima né sofisticata, sposa Max perché innamorata... perché lui la fa innamorare (mirando, infatti, ad avere il patrocinio del suocero per diventare associato di un prestigioso studio legale). E' dopo il matrimonio, soprattutto dopo che lei si scopre incinta del loro primo figlio, che lui getta la maschera rendendo il loro matrimonio quello che è: una serie ininterrotta di umiliazioni per Maddy. Tuttavia Maddy non è mai patetica, perché la Jordan è molto brava nel non farla mai apparire come una stupida: è una donna dolce, con un grande spirito di sacrificio e che sopporta per il bene dei figli (non tanto per non separarli da un padre che non li degna di un'occhiata, ma per tenerli vicini al nonno, agli zii, zie e cugini che innegabilmente li amano). Maddy cerca una sua serenità nell'abbellire la casa di campagna della famiglia, nell'accudire l'anziano e burbero bisnonno Crighton, nell'amicizia, nell'affetto e nell'apprezzamento della suocera, delle cognate e delle cugine acquisite: è comprensibile che Maddy non voglia rinunciare ad una famiglia che la fa sentire amata e che ama i suoi bambini, dopo l'infanzia e l'adolescenza avute. Ma è anche naturale comprendere come Maddy sia profondamente infelice: è consapevole di essere per tutti "la povera Maddy", oltre ad essere sposata con un uomo che ha fatto del mortificarla il suo hobby.
E com'è possibile che da una situazione simile possa rinascere un matrimonio, divenire un'unione felice? Ci vorrebbe un miracolo... ed è infatti questa la carta che si gioca la Jordan, sciupando a parer mio tutto l'eccellente lavoro di costruzione psicologica di 3/4 del libro.
Un terribile incidente riduce Max in fin di vita e l'esperienza di pre-morte lo restituisce ai vivi come un uomo nuovo, consapevole di tutto l'amore che lo circonda e di come stesse sprecando tutte le cose veramente importanti della vita.
Sarà che, personalmente, ritengo la strada della redenzione un cammino ben più arduo, lungo e complesso, ma questa "illuminazione siddhartiana" che coglie Max mi è tanto sembrata tirata fuori dal cilindro! Un odioso bastardo patentato che si sveglia nel letto d'ospedale chiedendo gli siano mandate le foto dei figlioletti e che si trasforma nel maritino che prepara bagni caldi e porta la colazione a letto! D'accordo che il vecchio adagio recita non ci sia miglior marito di un libertito pentito, ma qui mi è parso si tratti di un caso clinico di personalità dissociata!
Peccato. Peccato perché la storia stava andando davvero bene! Maddy, grazie alle insistenze della suocera, era diventata la presidentessa di una fondazione che si occupa di ragazze madre e l'impegno gratificante in questa attività aveva fatto rifiorire la sua fiducia in se stessa, facendo sbocciare il suo fascino e la sua bellezza. Si profilava all'orizzonte uno straordinario rivale per Max: un commercialista gallese, aitante e carismatico, che era rimasto folgorato dal fascino delicato e vulnerabile di Maddy ed intenerito dai suoi bambini adorabili e trascurati. Ripeto: peccato! Peccato perché mi sarebbe piaciuto vedere il vecchio Max confrontarsi con questi cambiamenti... con la possibilità concreta di perdere ciò che aveva sempre dato per scontato... dover realizzare quanto male gratuito aveva compiuto. Ma così non è ed il finale stesso del romanzo è abbastanza "aperto": la riconciliazione tra Max e Maddy è d'obbligo come l'happy end di ogni romance, tuttavia non è affatto trionfale, ma piuttosto sospeso ed aperto. L'autrice lascia intuire che la strada da compiere sarà molto lunga, che Max dovrà dare ancora a Maddy molte conferme dell'uomo che è diventato e Maddy stessa avrà bisogno di molto tempo.
Un'ultima nota va resa alla coralità della storia, punto di forza e di debolezza dell'intera struttura: senz'altro tutti i personaggi (dai comprimari alle comparse) sono caratterizzati benissimo e con grande umanità, ma "Il peccatore" preso singolarmente risente, forse, del far parte di una saga ben più ampia. All'inizio è facile farsi confondere dalla quantità di personaggi e dagli intricati legami famigliari presentati, tuttavia ci si riesce ad orientare abbastanza presto.
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ESCE L'ULTIMO LIBRO DI Judy Duarte, MULBERRY PARK, EDIZIONI KENSINGTON
Judy Duarte 's LATEST BOOK, MULBERRY PARK, BY KENSINGTON
Judy Duarte, award-winning author of more than twenty novels, brings readers of all ages a touching message of love and hope with her single-title debut, Mulberry Park.
Claire Harper spends her evenings after work running in Mulberry Park—fleeing from the haunting memories of her young son’s death. But she never escapes the crippling grief that consumes her—until the day she finds a letter to God written by a little girl named Analisa.
In an attempt to protect the young girl’s faith, Claire writes back, and Analisa’s letters gradually draw Claire into the companionship of other Mulberry Park regulars—all, in their own way, in need of comfort and healing. As friendships grow, sorrows lift and lives and hearts connect, each will discover just how far and how high one simple letter can reach.
Judy Duarte, la pluripremiata autrice di oltre venti libri, offre ai lettori di tutte le età un commovente messaggio di amore e di speranza con il suo primo romanzo singolo, Mulberry Park.
Quando finisce di lavorare, Claire Harper la sera va sempre a correre nel Mulberry Park – per sfuggire al ricordo della morte del figlioletto, che continua a perseguitarla. Ma non riesce mai a sfuggire del tutto al dolore accecante che la consuma – fino al giorno in cui trova una lettera a Dio, scritta da una ragazzina di nome Analisa..
Nel tentativo di proteggere la fede della bambina, Claire le risponde, e le lettere di Analisa pian piano attirano Claire nella cerchia degli altri frequentatori abituali di Mulberry Park – tutti, in qualche modo, alla ricerca di calore umano e di conforto. Mentre l’amicizia cresce, le sofferenze si dissolvono e i cuori si avvicinano, ognuno di loro scoprirà quanto lontano, e quanto in alto, possa arrivare una semplice lettera.
Nota di MarchRose
This is the single title debut for Judy Duarte, an award-winning writer of many contemporary novels for Silhouette (Daddy on Call, The Cowboy’s Lullaby, Rock-a-Bye Rancher, The Perfect Wife, Call Me Cowboy, His Mother’s Wedding).
Even if labelled as women’s fiction, MULBERRY PARK might be included in the inspirational romance genre, which is nearly unknown in Italy: novels with a heartwarming and hopeful message about the power of love and forgiveness in healing one’s inner wounds.
Questo è il primo romanzo singolo di Judy Duarte, una autrice di molti romanzi contemporanei per la collana Silhouette, l’equivalente dei nostri Harmony (Daddy on Call, The Cowboy’s Lullaby, Rock-a-Bye Rancher, The Perfect Wife, Call Me Cowboy, His Mother’s Wedding), che ha già vinto numerosi premi letterari.
Anche se viene definito come “women’s fiction” (cioè narrativa al femminile), MULBERRY PARK potrebbe essere incluso nel romance di tipo “inspirational”, che è un genere praticamente sconosciuto in Italia: sono storie che racchiudono un messaggio di tenerezza e di speranza, che parlano del potere dell’amore e del perdono per guarire le ferite dell’animo umano.
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ESCE L'ULTIMO LIBRO DI Margo Maguire, TEMPTATION OF THE WARRIOR, EDIZIONI AVON
Margo Maguire 's LATEST BOOK, TEMPTATION OF THE WARRIOR, BY AVON
A new land, a new time…
981 A.D. ... To protect his people from a great evil, Merrick MacLochlainn, newly crowned high chieftain of his clan, must travel forward in time nearly 1,000 years. But when he awakens in 19th Century England, he has no memory of his mission to save his race, nor can he recognize Jenny Keating, the spirited young beauty who calls herself his wife.
A new love…
1826 A.D. ...Orphaned and on the run from a cruel headmaster, vulnerable and alone, Jenny never dreamed of being rescued by any man, much less a chivalrous and handsome warrior like Merrick. Drawn to his powerful physique and mysterious ways, she begins a dangerous deception and poses as his beloved. But her feelings of desire are all too real. Together they will battle a dark threat that jeopardizes their very lives, all the while tempting each other with a passion too powerful to resist.
Una nuova terra, una nuova epoca…
981 A.D. ... per proteggere il suo popolo da un male incommensurabile, Merrick MacLochlainn, che è appena stato eletto capo del suo clan, deve viaggiare avanti nel tempo di quasi mille anni. Ma quando si sveglia nell’Inghilterra del 19mo secolo, ha perso ogni ricordo della missione che ha intrapreso per salvare il suo popolo, e non riconosce Jenny Keating, la vivace bellezza che sostiene di essere sua moglie.
Un nuovo amore…
1826 A.D. ...Rimasta orfana e fuggita da un padrone crudele, sola e vulnerabile, Jenny non avrebbe mai sognato che sarebbe stato un uomo a salvarla, figuriamoci un guerriero cavalleresco ed affascinante come Merrick. Attratta dal suo fisico aitante e dall’aura di mistero che lo circonda, decide di attuare un pericoloso inganno e finge di essere la sua amata. Ma il desiderio che Jenny prova è fin troppo reale. Insieme lotteranno contro un’oscura minaccia che mette a rischio le loro stesse vite, mentre entrambi si tenteranno a vicenda con una passione troppo potente per poterle resisterle.
Nota di MarchRose:
The second instalment in the Warrior-Sorcerer series ( first one was A WARRIOR'S TAKING , which is Merrick’s brother Brogan’s tale ) TEMPTATION OF THE WARRIOR is a fast-paced and original romantic fantasy that employs time travel to bring together a Dark Ages Scottish warrior and a Victorian woman.
"Margo Maguire gives the classic historical Regency story a fresh, clever new twist by deftly adding some Celtic-flavored magic to the plot of her superbly sensual love story." ~ Chicago Tribune
TEMPTATION OF THE WARRIOR è il secondo romanzo della saga dei Guerrieri-Stregoni, ovvero Warrior-Sorcerer (il primo è A WARRIOR'S TAKING , che è la storia di Brogan, il fratello di Merrick) è un originale romanzo fantasy dal ritmo serrato, che utilizza il time-travel, cioè i viaggi nel tempo, per far sì che un guerriero scozzese medioevale e una donna dell’epoca Vittoriana possano incontrarsi.
"Margo Maguire dà al romanzo Regency classico un’impronta nuova ed accattivante, aggiungendo abilmente degli elementi magici di ispirazione celtica ad una storia d’amore appassionata e sensuale." ~ Chicago Tribune
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ESCE L'ULTIMO LIBRO DI Kathryn Caskie, HOW TO PROPOSE TO A PRINCE, EDIZIONI AVON
Kathryn Caskie 's LATEST BOOK, HOW TO PROPOSE TO A PRINCE, BY AVON
If the tiara fits, wear it!
And that is exactly what Elizabeth Royle intends to do.
After all, if you can't be acknowledged as the daughter of a prince, the least you can do is marry one.
When Elizabeth Royle, youngest of the notorious Royle sisters, comes face-to-face with her future husband, a man she's seen only in her dreams, she nearly swoons--especially when she discovers he is a prince. But her ecstasy is short-lived as she quickly learns that the man she longs for is soon to be betrothed to someone else--a princess no less. A lesser woman would give up, but Elizabeth is a Royle, after all.
Refusing to surrender her dreams of a royal wedding, Elizabeth takes the position of lady-in-waiting to the princess, determined to get close to her perfect match. But the lover she desires is not who he seems...and only once she discovers the true man behind the crown will she find the perfect love she's been longing for all her life.
Se la tiara ti sta bene, mettitela!
Ed è esattamente quel che Elizabeth Royle intende fare.
Dopo tutto, se proprio non riesci a farti riconoscere come figlia di un principe, il minimo che tu possa fare è sposartene uno..
Quando Elizabeth Royle, la minore tra le famigerate sorelle Royle, incontra faccia a faccia il suo futuro marito, un uomo che ha visto soltanto nei propri sogni, per poco non sviene – specialmente quando scopre che è un principe. Ma la sua estasi ha vita breve, perché presto viene a sapere che l’uomo che lei tanto desidera sta per fidanzarsi ufficialmente con un’altra – nientemeno che con una principessa. Una donna con un carattere più docile del suo si arrenderebbe, ma Elizabeth è una Royle, dopotutto.
Rifiutandosi di rinunciare al proprio sogno di un matrimonio reale, Elizabeth si fa assumere come dama di compagnia della principessa, decisa ad avvicinare l’uomo dei suoi sogni. Ma l’uomo di cui si è innamorata non è quello che sembra… e solo dopo che avrà scoperto chi in realtà si nasconde dietro la corona Elizabeth troverà il vero amore che ha cercato per tutta la sua vita.
Nota di MarchRose
It’s the third book in the Royle Sisters Trilogy, after HOW TO SEDUCE A DUKE and HOW TO ENGAGE AN EARL. The trilogy tells about three sisters whose lives are turned upside down when their father dies and they learn that they know nothing about their family, and who they really are - because they may actually be the secret daughters of the Prince of Wales!
Among them, Elizabeth is the sister who has "the sight": her dreams always come true, so one would tell the mystery of their birth will be quick to solve, but unfortunately her dreams are only half true, and no one is ever sure which part is correct and which part is not. Be prepared to dangerous – and funny – interpretation mistakes!
E’ il terzo romanzo della trilogia delle Sorelle Royle (Royle Sisters Trilogy), dopo HOW TO SEDUCE A DUKE e HOW TO ENGAGE AN EARL. La trilogia parla di tre sorelle le cui vite vengono scombussolate alla morte del loro padre, dalla notizia che in realtà non sanno nulla della loro famiglia e di chi sono realmente – perchè potrebbero essere nientedimeno che le figlie segrete del principe di Galles !
Tra le sorelle, Elizabeth è quella che ha la "vista": i suoi sogni si avverano sempre, quindi si potrebbe pensare che il mistero delle loro origini sarà presto risolto, ma sfortunatamente si avverano solo a metà, e nessuno riesce mai a capire in anticipo qual è la parte di sogno che si avvererà e quale invece no. Preparatevi a degli errori di interpretazione pericolosi, ma anche molto divertenti!
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