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RECENSIONE:  MAGIA DI UN DESIDERIO ( Imagine ), di Jill Barnett


recensione di *** Cristiana *** Tyroncris

 

 

Author / Autrice: Jill Barnett

 

Title / Titolo: Imagine

 

Publisher / edizione: Pocket Books

 

First edition / anno prima pubblicazione: 1995


Format: paperback


Genre / genere:  storico / paranormale

 

Ambientazione / setting: America + Isole dell’Oceano Pacifico, 1896


Sensuality Rating / Livello di Sensualità: warm/ caldo


Italian translation / Edizione italiana: Romanzi Mondadori collana Mystére - nr. 37, aprile 2008

 

 Lo ammetto, ho iniziato MAGIA DI UN DESIDERIO di Jill Barnett prevenuta. Dopo aver letto il suo JOY LA STREGA (di cui ne ho 2 copie ih!Ih!Ih!) ed averlo amato fin dalle prime pagine come potevo pensare di trovare un altro suo libro altrettanto bello? Bè, ragazze mie ho sbagliato, perchè anche in questo romanzo le pagine sono volate, una dietro l'altra e mi sono ritrovata a ridere e piangere leggendo la storia di Hank, Maggie , Teo, Annabelle e Lydia.

Hank ha quarant’anni, è alto, ha i capelli neri con qualche filo bianco, ha gli occhi grigi, la testa dura, ed una gran voglia di vivere, anche se la vita non è stata per niente generosa con lui. Orfano, fin da piccolo ha dovuto lottare con le unghie e con i denti per riuscire a cavarsela, rubando cibo e compiendo piccoli furtarelli. Finchè, si ritrova in carcere, dichiarato colpevole di un omicidio che non ha commesso. Ergastolo. Una prigionia piena di orrore, frustate e punizioni disumane. Finchè Hank decide di fuggire, non sapendo che questa volta la sua vita cambierà.
Maggie ha trentadue anni, è bionda, alta, formosa, bella, ricca ed è un bravissimo avvocato. Siamo nel 1896 e da questo si può intuire che questa donna non è una debole femminuccia, no, no, è una donna dei nostri tempi : lavora in un mondo di uomini e riesce a vincere, ad emergere. Non è la sua bellezza o la sua ricchezza che la rendono diversa, sono la sua tenacia, la sua intelligenza .

 Questi due personaggi cosi’ diversi, ma per certi aspetti cosi’ simili, s’ incontrano per caso prima di salire su di una nave: lei sta facendo un viaggio che le ha regalato il padre, lui sta fuggendo dall’ inferno della prigione. E’ un contatto fuggevole ma già si sentono le scintille fra i due! Tutto potrebbe continuare cosi’, lei ricca, bella e fortunata, con un padre che l’ adora (la madre è morta quando lei era piccola), lui povero, bello e dal cuore duro, se nonché questa volta, la sfortuna diventa per loro fortuna… la nave affonda e loro due, insieme a tre orfanelli, sono gli unici superstiti.
E’ difficile per un uomo che non ha mai conosciuto l’ amore e per una donna in carriera riuscire a gestire dei bambini. E sarà altrettanto difficile resistere all’ attrazione che li spinge l’ uno verso l’altra. Lui è una “canaglia” che ha sempre afferrato quel poco che gli dava la vita, capisce ciò che sta succedendo tra loro due, stuzzica Maggie, la fa uscire dal suo guscio, la bacia in modo rude e pieno di passione, le da le pacche sul sedere, fa il bagno nudo, si ubriaca dopo aver scoperto una cassa di whiskey, insomma non è il gentiluomo a cui lei è abituata.
E lei, cosi’ forte e tenace nel lavoro, è come una bambina di fronte a queste nuove sensazioni. Lo spia di nascosto mentre fa il bagno, mentre con tenerezza insegna ai bambini a nuotare, mentre si comporta come un padre con il piccolo Teo, mentre lavora e suda per costruire una capanna. Ma allo stesso tempo non si fa mettere i piedi in testa, gli risponde per le rime, sa prendersi in giro, impara a trattare i bambini come se fosse la loro vera madre. La tensione fra di loro è alle stelle, finchè a Natale succede. E succede dopo Natale. E poi ancora dopo e … i due si dichiarano e le sensazioni che si avvertono leggendo del loro rapporto sono “complete” : è come se si fosse chiuso un cerchio. Si completano, si appartengono, si amano, sono una famiglia.
Ma come ogni bel sogno c’è il momento in cui ci si sveglia, ed è doloroso, molto doloroso. In queste pagine ho pianto, ho pianto vedendo Hank piangere, ho provato la sua angoscia, il suo dolore. Poi ho sorriso, ed il cuore si è messo a galoppare, quando è successo il miracolo. Ed ho continuato a piangere e a ridere fino alla fine, nell’ epilogo, dove sono trascorsi dieci anni, dove senti ancora l’ amore che lega questa famiglia, dove vedi i bambini grandi, dove “e tutti vissero felici e contenti”.

Dov’è il genio vi starete chiedendo? Bè il genio c’è ma la storia tra di loro era cosi’ Bella, che l’ho perso per strada…. Povero Muddy !

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