Emma Dunster è una ragazza piena di brio, personalità e iniziativa. E’ decisamente attraente e molto, molto ricca. Si trova a Londra, a casa degli zii per fare il suo debutto in società ed accalappiare magari un buon partito, come spera il padre. Tutto sarebbe perfetto se non per un piccolo particolare: Emma è americana ele rigide regole dell’aristocrazia inglese l’annoiano a morte, tanto che decide di divertirsi un poco vestendosi da cameriera e recandosi al mercato a comprare delle uova per conto della cuoca. Sulla strada del ritorno mentre sta assaporando quella liberta rubata, vede un bimbo che sta per finire sotto le ruote di un calesse e senza nemmeno pensarci si getta su di lui per fargli scudo e spostarlo dalla traiettoria dei cavalli. La madre e lo zio del bambino, credendola un’inserviente si prodigano in ringraziamenti ed attenzioni, in particolare lo zio il bel Alexander Ridgely, duca di Ashbourne, famoso libertino e ricercatissimo dalle madri di fanciulle in età da marito. L’attrazione tra Emma e Alex è immediata quanto intensa e lui credendola una cameriera vuole in tutti i modo conquistarla, con ben poca resistenza da parte di Emma. Ovviamente Alex scoprirà di lì a poco di essere stato preso in giro e la rabbia per l’inganno lo spingerà ad intensificare la sua opera di seduzione, ma Emma con suo caratterino, si rivelerà una preda non facile.
Non c’è molto altro da dire sulla trama del primo romanzo di Julia Quinn, uno degli esordi di maggior successo nella storia del romance. Non è la trama già vista e rivista, od i protagonisti lei l’americana linguacciuta ed anticonvenzionale, lui il britannico aristocratico straripante di fascino, ad essere originali, ma la verve, lo spirito caustico, lo humour dell’autrice qui ancora non pienamente sviluppati ma già evidenti. I dialoghi brillanti (che ahimè anche la presente buona traduzione non riesce a rendere del tutto) ed il confronto tra l’eroe e l’eroina, nonché i convincenti personaggi di contorno, con l’esclusione del cattivo che invece è alquanto debole come figura, sono il punto di forza del libro; anche se il ritmo del racconto o la levigatezza degli scambi verbali non sono ancora quelli della Quinn posteriore, si sente che è una prima prova, un tentativo che troverà compimento nelle opere che l’hanno seguito, pur conservando ad anni di distanza dalla prima pubblicazione e dalla mia prima lettura, una carica di entusiasmo contagiosa che oltrepassa la pagina stampata.
Ma gli anni si fanno comunque sentire e di certo oggi l’autrice renderebbe Emma e Alex, per quanto molto piacevoli e divertenti (lui in particolare è proprio da mangiarselo!), sicuramente meno stereotipati e più sfaccettati, né sarebbe così ingenua da mantenere il tono sostanzialmente contemporaneo degli scambi di battute e della descrizione delle relazioni tra i sessi. Diciamo che Meravigliosa è un moderno travestito da regency e che se nel 1995 su questo aspetto della congruità al periodo ci si passava molto di più sopra, adesso decisamente meno, per cui certi passaggi e certe frasi stridono fortemente con la verosimiglianza e fanno storcere il naso. Così come un maggior approfondimento psicologico sarebbe stato ben gradito.
Ciononostante il romanzo è una lettura deliziosa, sicuramente lieve e poco impegnativa, ma deliziosa e piena di grazia come solo i libri di Julia Quinn sanno essere, benché in molte abbiano tentato e tuttora tentino di eguagliarla senza successo. Se volete sorridere, tirarvi su il morale e rilassarvi leggete Meravigliosa, è quasi utile come una barretta di cioccolato.
Disse la madre: Lasciate socchiusa la porta, ch'egli verrà.
Fu lasciata socchiusa la porta: egli entra, disceso dall'eternità.
Per strade di neve e di fango gli fu guida la stella in cammino
nei cieli sol quando rinasce, dentro una stalla, Gesù Bambino.
Riaccosta l'uscio in silenzio, appende in silenzio il gancio al mantello
(fiori e bruciacchi di schrapnell nella divisa ridotta un brandello:
ma ben calca sugli occhi l'elmetto, che la fronte non sia veduta,
e siede, al suo posto, nel cerchio della famiglia pallida e muta.
-Mamma, perché non ti vedo la veste di raso dal gaio colore?
- E' in fondo all'armadio, è in fondo all'armadio:
domani la metto, mio dolce amore.
- Babbo, perché così curvo, perché tante rughe intorno ai tuoi occhi?
- Son vecchio, ormai: vecchio e stanco; ma tutto passa, se tu mi tocchi:
- Sorellina dal piede leggero, perché un nastro nero fra i riccioli biondi?
- T'inganni, ha il colore del cielo, ha il colore dei mari profondi.
Intanto, dalle campane della Messa di Mezzanotte
gigli e gigli di pace e d'amore fioriranno nella santa notte.
Ed ecco al "Gloria" drizzarsi nell'alta e sottile persona il soldato,
togliendo dal capo l'elmetto, piamente, con gesto pacato.
Scoperta arderà in mezzo alla fronte l'ampia stimmate sanguinosa:
corona di re consacrato, fiamma eterna, divina rosa.
Ma sotto il diadema del sangue egli il capo reclinerà
come chi nulla ha dato, come chi nulla avrà.
Ada Negri
Cenni biografici della scrittrice
Ada Negri nasce a Lodi, il 3 febbraio 1870 da una famiglia molto povera. Il padre Giuseppe era manovale e la madre, Vittoria Cornalba, tessitrice.
Poetessa e scrittrice italiana Ada Negri, è ricordata inoltre per essere stata la prima donna ad essere ammessa tra gli Accademici d'Italia.
Passa l'infanzia nella portineria del palazzo dove la nonna lavora come custode. Dopo il diploma di maestra elementare, Ada insegna nella scuola elementare di Motta Visconti, paesotto in provincia di Milano dove passa il periodo più felice della sua vita: fu in questo periodo che inizia a pubblicare i suoi scritti su un giornale lombardo, il Fanfulla di Lodi.
Nel 1982 pubblica la raccolta di poesie Fatalità, che ebbe talmente successo, che le fu conferito il titolo di docente ad honorem presso l'Istituto superiore "Gaetana Agnesi" di Milano, città dove poi si trasferisce con la madre. A Milano entra in contatto con i membri del Partito socialista italiano
Nel 1894 vince il Premio Milli per la poesia, e nello stesso anno esce la sua seconda raccolta di poesie, Tempeste, meno apprezzata di Fatalità, nonché vittima di una forte critica da parte di Luigi Pirandello. Le sue opere successive sono fortemente autobiografiche. Nel 1904 scrive Maternità, cui segue Dal profondo nel 1910, Esilio nel 1914 e la raccolta di novelle Le solitarie, pubblicata nel 1917. L'anno seguente esce Orazioni, raccolta di odi alla patria. Nel 1919, lo stesso anno in cui muore la madre Vittoria, esce Il libro di Mara, nuova raccolta di poesie. Segue nel 1921, Stellamattutina, romanzo autobiografico di successo, Finestre alte nel 1923, I canti dell’isola nel 1924, e Lestrade nel 1926, entrambi libri di racconti e un libro di poesie, Vespertina del 1930, poi Di giorno ingiorno che contiene una raccolta di meditazioni sulle opere della scrittrice ed Erba sul sagrato del 1939.
Nel 1931 riceve il Premio Mussolini per la carriera, premio che consacra Ada Negri come intellettuale di regime, tanto che nel 1940 diventa la prima donna membro dell'Accademia d'Italia.
L’ultima opera conosciuta di Ada Negri è Oltre, uscito postumo, in cui l’autrice propose una sua agiografia di Santa Caterina da Siena. Muore a Milano, l'11 gennaio 1945.
ESCONO TRE NUOVI LIBRI DI Julie Kenner: TAINTED + TORN + TURNED, EDIZIONI ACE
Julie Kenner 'S LATEST BOOKS, TAINTED + TORN + TURNED, BY ACE
1 - TAINTED
Lily Carlyle has never been a good girl. She's lied, cheated and stolen, but she did it all to protect her younger sister. To keep food on the table after their mother died. She'd made a promise, after all. A promise to take care of her sister. To keep the family together. And that's a promise she's determined to keep.
Even to the death...
When her younger sister is brutally attacked, a vengeful Lily determines to exact her own justice on the monster responsible. She succeeds - at the cost of her own life. As she lies dying, she is given a second chance: though what she has done is evil, she can earn her way into Paradise by fighting for the forces of good.
Lily agrees...
...and wakes in the body of Alice Purdue - a Boston barmaid who has more than a little familiarity with the battle raging between the Light and the Darkness. Each side is mustering their forces for all-out war - and Lily is going to become an assassin for the Light.
It's a job she believes she can really get into - but she doesn't realize that she may not be able to get out...
Lily Carlyle non è mai stata quello che si dice una brava ragazza. Ha mentito, truffato e rubato, ma ha fatto tutto questo solo per proteggere la sua sorellina. Per continuare a mettere qualcosa da mangiare in avola dopo che la loro mamma è morta. Le aveva fatto una promessa, dopo tutto. La promessa di prendersi cura di sua sorella. Di tenere insieme la famiglia. E questa è una promessa che è decisa a mantenere.
Fino alla morte...
Quando la sua sorellina viene brutalmente aggredita, Lily vuole vendetta: sarà lei a farsi giustizia da sé punendo il mostro responsabile del crimine. E ci riesce – ma a costo della propria vita. Mentre giace morente, le viene data una seconda possibilità: benchè ciò che ha fatto sia male, può guadagnarsi l’ingresso in paradiso lottando per le forze del bene.
Lily accetta...
... e si risveglia nel corpo di Alice Purdue, una barista di Boston che sa fin troppe cose della battaglia che infuria tra la Luce e l’Oscurità. Ognuna delle due parti sta raccogliendo le forze per una guerra senza tregua, e Lily diventerà un’assassina al servizio della Luce.
E’ un ruolo in cui lei crede davvero di essere in grado di entrare – ma non si rende conto che potrebbe non essere in grado di uscirne mai più...
Lily Carlyle had always lived on the edge. But after she died while avenging her younger sister, she came back to life as someone else—and was recruited as an assassin for the light.
At least that's what she thought...
Lily is in trouble of the deepest kind. Having been tricked by the forces of evil, she killed what she believed were "demons" at will. Now she knows better, and with a little help from demon Deacon Camphire, she must try to take down the bad guys from within as a double agent.
Far easier said than done. The dark ones neither trust nor need Lily anymore. So to prove her loyalty, she'll have to lie, betray and maybe even continue to kill the innocent. She thinks she can do all that—but when she's asked to work with the one demon she most despises, she may be willing to lose her soul to end his existence...
Lily Carlyle ha sempre vissuto sul filo del rasoio. Ma dopo che è morta per vendicare la propria sorellina, è ritornata a vivere incarnandosi nel corpo di un’altra persona—ed è stata reclutata come assassina dalla Luce.
Almeno, questo è ciò che credeva...
Lily è in guai seri. Dopo essere stata presa in giro dalle forze del male ha ucciso a volontà ciò che lei credeva fossero "demoni". Ma ora ha capito come stanno le cose in realtà, e con un po’ d’aiuto da parte del demone Deacon Camphire, deve cercare di sconfiggere i cattivi dall’interno, facendo il doppiogioco.
E’ più facile a dirsi che a farsi. Gli Oscuri non si fidano più di Lily, oppure non hanno più bisogno di lei. Così, per provare la sua lealtà, dovrà mentire, tradire e forse perfino continuare ad uccidere degli innocenti. Lei pensa di essere in grado di fare tutto ciò—ma quando le chiedono di lavorare con il demone che lei disprezza più di qualsiasi altro, potrebbe perfino accettare di perdere la propria anima pur di porre fine alla sua esistenza...
When Lily Carlyle died in an act of vengeance, she came back as an assassin for the light. But when she discovered her masters' true darkness, she decided to choose the right side for once...
Her own.
With her cover as a double agent inside the forces of evil blown, Lily has no choice but to go underground. She takes along a cadre of warriors: humans, angels, demons, and other trusted creatures. Their only hope is to stop the forces who are attempting to use the Ninth gate as a wedge that will unleash the fury of Hell.
Quando Lily Carlyle è morta pur di avere la propria vendetta, è tornata indietro, come assassina per la Luce. Ma quando ha scoperto la reale oscurità dei sui padroni, ha deciso di scegliere, una volta tanto, di stare dalla parte giusta...
La sua.
Con la sua copertura di agente doppiogiochista all’inerno delle forze del male, Lily non ha altra scelta che scendere sottoterra. Porta con sè una squadra di guerrieri: umani, angeli, demoni, ed altri esseri di sua fiducia. La loro unica speranza è fermare le forze che stanno cercando di usare la Nona Porta come uno strumento che scatenerà la furia dell’Inferno.
Nota di MarchRose
TAINTED, TORN and TURNED are the three instalments of Julie Kenner’s new dark urban fantasy series, the Blood Lily Chronicles. To readers’ delight, they will be released in the US in three consecutive months: TAINTED has been just released in November 09; TORN will be on the shelves in December, and TURNED in January 2010.
After Lily Carlyle dies while trying to kill her fourteen year old sister's rapist, an angel offers her another shot at life. When Lily comes to, she isn't in her own body. She has been inserted into Alice Purdue, a waitress who works at her uncle's pub. The reason Lily has been saved is because she has been called upon to join in the battle between good and evil: she is the only one that can stop the demons from opening the final gate of hell, where they will bring pain and suffering on Earth. As Lily becomes accustomed to her new body and life, she meets Deacon, a sexy and dangerous man who saves her life but whose touch fills her with visions of horrifying darkness and incomprehensible lust. Deacon is not human but a demon, and therefore Lily's enemy - she knows she may have to kill him at one point but she cannot help being attracted to him…
TAINTED, TORN e TURNED sono i tre romanzi che costituiscono la nuova serie di dark urban fantasy di Julie Kenner, le “Blood Lily Chronicles”. Per la gioia delle lettrici, i tre libri usciranno negli USA in 3 mesi consecutivamente: TAINTED è uscito lo scorso novembre 09; TORN uscirà in dicembre, e TURNED a gennaio 2010.
Dopo che Lily Carlyle è morta cercando di uccidere l’uom che ha stuprato la sua sorellina quattordicenne, un angelo le offre un’altra possibilità di vivere. Quando Lily riprende conoscenza, non è più nel suo corpo, ma in quello di Alice Purdue, una cameriera che lavora nel pub di suo zio. La ragione per cui Lily è stata salvata è che è stata chiamata a unirsi alla battaglia tra il bene e il male: lei è la sola capace di impedire ai demoni di spalancare l’ultima porta dell’Inferno, e dallos catenare dolore e sofferenza sulla Terra. Mentre Lily si abitua al proprio suo corpo e alla sua nuova vita, incontra Deacon, un uomo sexy e pericoloso che le salva la vita, ma il cui tocco suscita in lei visioni di tenebre terrificanti e di passione incontrollabile. Deacon non è un essere umano, bensì un demone, e quindi un nemico di Lily – lei sa che dovrà ucciderlo, prima o poi, ma non può fare a meno di sentirsi attratta da lui…
Terri Brisbin'S LATEST NOVEL, A STORM OF PASSION, BY KENSINGTON BRAVA
ESCE L'ULTIMO LIBRO DI Terri Brisbin, A STORM OF PASSION, EDIZIONI KENSINGTON BRAVA
In the first of a breathtaking trilogy set against the stark beauty of medieval Scotland, one man discovers a surprising past, a remarkable gift—and a terrible destiny...
Once, Connor believed that his ability to see the future would grant him everything. Instead, it landed him in a prison of his own making. Summoned by the Lord of the Isles to serve as his counselor, Connor gains wealth and prestige, but with every vision, his own sight dims. Even so, Connor doesn't grasp the terrible consequences of his gift until he's wounded by a young woman who blames him for her family's massacre.
Moira curses herself for failing to kill the Seer - especially when she learns her punishment is to be given to him as a slave. Far from the proud, arrogant tyrant she imagined, Connor is a tortured man with a dark sensuality that tempts her night after night. But freeing him from a strange power that is spiraling out of control will mean forsaking her vow and risking her heart for the one man she has sworn to destroy...
In questo primo romanzo di una trilogia mozzafiato ambientata nella ruvida bellezza della Scozia medievale, un uomo sta per scoprire un passato sorprendente, un dono speciale – e un destino terribile....
Una volta, Connor pensava che la sua abilità di vedere il futuro significasse poter vedere esaudito ogni desiderio. E invece, lo farà diventare prigioniero del proprio dono. Convocato dal Signore delle Isole, e diventato il suo consigliere, Connor ottiene ricchezze e prestigio, ma a ogni visione, la sua vista normale indebolisce. Nonostante ciò, Connor non comprende la gravità delle conseguenze che causa il suo dono, finché un giorno non viene ferito da una donna giovane che lo accusa di aver sterminato la sua famiglia.
Moira non riesce a darsi pace per aver fallito a uccidere il Veggente – specialmente dopo aver saputo che, come punizione, diventerà la sua schiava. Ben diverso dal orgoglioso e arrogante tiranno che lei si immaginava, Connor è un uomo torturato, dalla sensualità misteriosa, che diventa la sua tentazione, notte dopo notte. Ma liberarlo dal suo oscuro potere, che sta sfuggendo ad ogni controllo, significherebbe rinnegare la sua promessa e rischiare il proprio cuore per quell’uomo che aveva giurato di distruggere.....
Nota di drakon75
This is the first novel in a trilogy called “The Gifted”, set in early medieval period, when Vikings still dominated the territory of Scotland. To celebrate the pubblication of this latest book, the author offers you a possibility to partecipate in the contest in which you can win five signed copies of “A Storm of Passion” together with T-shirts with funny Viking immages.
Con questo romanzo comincia la nuova trilogia “The Gifted”, ambientata nell'alto Medioevo, quando i Vichinghi ancora dominavano le terre scozzesi. In concomitanza con l’uscita del libro, l’autrice offre la possibilità alle lettrici di partecipare all’estrazione di cinque copie firmate del libro “A Storm of Passion” più altrettante magliette con una divertente immagine dei vichinghi.
ESCE IN LIBRERIA L'ULTIMA CANZONE ( The Last Song ) di Nicholas Sparks - FRASSINELLI EDITORE
Veronica Miller, che tutti chiamano Ronnie, ha diciassette anni, vive a New York, frequenta i club più trendy della città ed è convinta di essere una ragazza indipendente. Fino a quando si ritrova a passare l’estate a Wilmington, nel North Carolina, con il padre Steve, ex insegnante di pianoforte e concertista, che ha abbandonato la famiglia ormai da tempo.
È questa la ragione per cui Ronnie lo detesta, al punto da non voler più avere niente a che fare con lui. Sono passati tre anni dall’ultima volta che gli ha rivolto la parola e non avrebbe alcuna intenzione di ricominciare proprio adesso. Ma a organizzare la sua vita non è lei, non ancora.
Sua madre ha preso una decisione irrevocabile: spedirla insieme al fratellino Jonah tra le braccia di quel padre quasi sconosciuto, che si è autoesiliato in uno sperduto paesino della costa orientale. Dove il massimo divertimento è pescare e fare surf. A Ronnie sembra di essere finita in un incubo, e ormai è convinta che quella sarà la peggiore estate della sua vita. Eppure…
Eppure, Steve è sempre il padre che le ha insegnato ad amare la musica, e che ha scritto per lei le canzoni più belle. Eppure, conoscere Will, l’ultima persona da cui credeva di poter essere attratta, significa vedere il mondo con occhi nuovi.
Con lui, Ronnie vive esperienze che a New York non aveva mai nemmeno immaginato, come sorvegliare per tutta la notte un nido di tartarughe marine e contemplare in silenzio il calare del sole sulla linea dell’orizzonte.
Così, quasi senza rendersene conto, si ritrova perdutamente innamorata, per la prima volta nella sua vita. Una manciata di giorni, e quella breve estate diventa la più struggente delle stagioni. Indimenticabile, come il primo amore.
‘L’ultima canzone’ incarna tutti gli elementi caratteristici di altre grandi opere dell’autore e, probabilmente, l’unica cosa che davvero lo differenzia è che questa volta Sparks ha scritto prima la sceneggiatura per il film (che verrà interpretato da Miley Cyrus, alias Hannah Montana, idolo delle adolescenti di tutto il mondo) e poi il libro.
Nicholas Sparks è nato in Nebraska nel 1965 e ha studiato alla University of Notre Dame. Ha scritto numerosi bestseller tradotti in più di quaranta lingue. Dai suoi libri sono stati tratti film celebri come Le parole che non ti ho detto, con Kevin Costner, I passi dell’amore, Le pagine della nostra vita e Come un uragano.
Per Frassinelli ha pubblicato anche, con il fratello Micah, Tre settimane, un mondo, un’opera autobiografica. Vive con la moglie e i cinque figli nel North Carolina. Sempre ai vertici delle classifiche internazionali, Sparks ha dimostrato di essere l’incontrastato maestro dei sentimenti e i suoi libri sono amati dai lettori di tutto il mondo.
ESCE IN LIBRERIA DIECI INVERNI di Valerio Mieli - EDIZIONE RIZZOLI
“Dal vaporetto pieno di gente bagnata di pioggia che tornava dal lavoro, osservavo, impastati nella nebbia, i palazzi e le luci di Venezia.”
Una chiocciola percorre in media 5-6 centimetri all’ora. Per fare il giro completo di Venezia impiegherebbe circa dieci anni.
È l’inverno del 1999.
Un vaporetto attraversa la laguna di Venezia. Camilla, diciottenne appena arrivata dal paese per studiare letteratura russa, nota tra la folla un ragazzo. Anche lui porta con sé una valigia, anche lui è appena arrivato. I due iniziano a guardarsi: lei è timida e finge di leggere un libro, Silvestro invece è sfacciato e nasconde la sua inesperienza dietro un’ingenua spavalderia. E quando il vaporetto attracca, decide di seguire Camilla per le calli nebbiose di un’isola della laguna. Così comincia un’avventura lunga dieci anni, che porterà i due ragazzi dalla Venezia quotidiana degli studenti fino alla straniante frenesia di Mosca, con i suoi teatri e le enormi strade trafficate. Camilla e Silvestro vivranno altre storie d’amore, si scriveranno, saranno coinquilini nella stessa casetta, ospiti a un matrimonio nella campagna russa e poi ancora passanti distratti nell’affollato mercato di Rialto. Saranno di volta in volta nemici, amici, conoscenti, innamorati, vicini o distanti.
Dieci inverni è una storia d’amore, o meglio il prologo di una storia d’amore, raccontata a due voci: ogni inverno è una finestra aperta a curiosare nella vita di due persone che non si perdono mai del tutto e intanto crescono, segnate dal difficile e splendido ingresso nell’età adulta.
“Un giorno incontriamo la persona giusta. Restiamo indifferenti, perché non l’abbiamo riconosciuta.”
Natalia Ginzburg
Valerio Mieli, nato a Roma nel 1978, è laureato in Filosofia della scienza e diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Dieci inverni che esce nelle sale italiane giovedì 10 dicembre 2009 è il suo primo romanzo e il suo primo film da regista., oltre ad aver firmato anche la sceneggiatura.
ESCE IN LIBRERIA OSSESSIONE ( The Swan Thieves ) di Elizabeth Kostova - EDIZIONE RIZZOLI
Era una donna vera. E lui l'ha trasformata in un quadro. La sua ossessione.
Può una donna vissuta un secolo fa accendere oggi l'ossessione di un uomo?
Quando alla National Gallery di Washington Robert Oliver, tormentato genio della pittura, si scaglia con furia contro un quadro raffigurante Leda e il cigno, è chiaro che la follia ha avuto la meglio sulla sua fragilissima mente. Affidato alle cure del celebre psichiatra Andrew Marlow, pittore anche lui ma senza talento, Robert si rivela ben presto un vero e proprio enigma. Consumato dal fuoco dell'arte, non parla, ma disegna soltanto, ossessivamente, un volto femminile: una donna dai riccioli neri, il viso antico e lo sguardo straordinariamente triste. Chi è questa donna, si chiede Marlow? E di chi sono le lettere manoscritte e ingiallite dagli anni che Robert porta sempre con sé? Per scoprirlo, Marlow affronterà un viaggio vertiginoso e perturbante dentro il passato di Robert, le passioni che l'hanno travolto, le donne che ha amato e le tante vite che ha vissuto. Un viaggio che porterà lo psichiatra, pittore tragicamente mancato, a capire forse l'essenza misteriosa di quel bruciante amore per l'arte che lui non ha mai saputo provare. E a scoprire come la donna che ha acceso la follia di Robert provenga da molto lontano: dal cuore stesso, ancora luminoso e magicamente pulsante, dell'Impressionismo francese.
Dopo cinque anni e un esordio, Il discepolo, che è stato uno straordinario caso editoriale, Elizabeth Kostova ritorna con un secondo romanzo avvolgente e conturbante come Follia di Patrick McGrath, intrecciato e magico come Possessione di A.S. Byatt. La storia di un amore che diventa tormento, e di una passione, quella per l'arte, che può consumare e, a volte, distruggere.
Elizabeth Kostova, americana, nata nel 1964, ha vissuto a lungo in Europa. Si è laureata a Yale, è sposata e ha tre figli. Il suo primo romanzo, Il discepolo, frutto di lunghissime ricerche sul mito di Dracula, è stato un successo mondiale, che ha venduto tre milioni di copie ed è stato tradotto in oltre venti lingue. Uscito da Rizzoli nel 2005, è ora disponibile in una nuova edizione Bur. Ossessione, il nuovo romanzo pubblicato in anteprima da Rizzoli, segna il suo attesissimo ritorno.
ESCE IN LIBRERIA LE QUARANTA PORTE ( The Forty Rules of Love ) di Elif Shafak - EDIZIONE RIZZOLI
Ci sono porte che solo l’amore sa aprire.
Ella Rubinstein ha quarant’anni, una famiglia e una casa perfette, e da tempo ha dimenticato che gusto ha l’amore. Non può immaginare che qualcosa sta per sconvolgere la sua esistenza immobile come le acque di un lago: un libro. Si intitola Dolce eresia, l’autore è uno sconosciuto, e l’agenzia letteraria con cui Ella collabora glielo ha inviato per un parere. È così che la storia della fenomenale amicizia tra il poeta Rumi, lo “Shakespeare dell’Islam”, e il derviscio Shams, l’uomo che viveva di amore mistico, entra come un vento caldo nella vita di Ella, per spalancare porte che sembravano chiuse per sempre. Leggendo, Ella si lascia trasportare nella Turchia del XIII secolo, sulle ali di quella “religione dello spirito” che ispirò a Rumi i versi d’amore più belli di tutti i tempi, e impara le famose “quaranta regole dell’Amore”, che Shams insegnò a Rumi dischiudendo per lui le inaspettate meraviglie del cuore. E quando Ella incontra Aziz Z. Zahara, autore del libro e ormai suo maestro di emozioni, l’amore per cui ora è finalmente pronta diventerà, infine, realtà...
Dalla Turchia dei dervisci all’America di una casalinga disperata, Elif Shafak ci incanta con un romanzo che è uno straordinario inno all’amore, alla sua inafferrabile bellezza, alla sua infinita capacità di travolgerci. E insieme una celebrazione delle storie che i libri ci sanno raccontare, e che a volte possono davvero cambiarci la vita.
Elif Shafak: "Ho scritto questo libro con il con il cuore"
Elif Shafak è nata a Strasburgo nel 1971 da genitori turchi e vive a Istanbul. Autrice tra le più amate della letteratura turca contemporanea, ha ottenuto uno straordinario successo con La bastarda di Istanbul (Rizzoli 2007), a causa del quale, nel suo Paese, ha rischiato di essere condannata per “offesa dell’identità turca”. Nel 2008 è uscito per Rizzoli Il palazzo delle pulci.
Oggi vogliamo raccontarvi le storie di cinque scambiste… Ma no, cosa avete capito?!? E’ vero che su questo blog cerchiamo di essere di mentalità aperta e di dimostrarci sempre disponibili al dialogo e al confronto di opinioni, ma agli “scambi” non siamo ancora arrivate… con una sola eccezione: gli scambi di libri, ovviamente!
Un po’ di tempo fa abbiamo dedicato un post a Bookmooch, un sito che permette lo scambio libri tra i suoi utenti. In due parole, questo sito permette gli scambi multipli. Tutte noi sappiamo che spesso tra due persone – chiamiamole Paola e Grazia – lo scambio di libri spesso si inceppa perché Paola ha qualcosa che a Grazia piacerebbe molto leggere, ma purtroppo Grazia non ha niente che possa interessare a Paola.
Bookmooch aggira il problema con un sistema a punti: dare via un libro fa guadagnare un punto, che poi si può spendere per chiedere un libro a chiunque, e non necessariamente alla persona che ci aveva dato il suo libro. Cioè, tornando all’esempio di prima, se Grazia dà un libro a una terza persona, chiamiamola Lorella, guadagnerà un punto, che poi potrà usare per chiedere a Paola quel famoso libro che le interessava tanto.
Trovate l’articolo che vi spiega dettagliatamente il funzionamento di Bookmooch a questo link: http://romancebooks.splinder.com/post/17132509 . Oggi vogliamo invece presentarvi dei casi concreti, cioè le vere “storie” di cinque iscritte di Bookmooch, che come vedrete hanno tutte quante avuto esperienze diverse ed interessanti. Ognuna di loro vi racconterà la sua esperienza: come e perché si è iscritta, come le sono andate le cose finora, la sua opinione sul sistema ed i consigli a chi è ancora incerto se iscriversi oppure no. Noi ci auguriamo che leggendo queste storie possiate prendere in considerazione questo sistema come una possibilità per riciclare dei libri che non volete più, ed allo stesso tempo per procurarvi a costo quasi zero dei libri nuovi da leggere.
1 - LA TUA STORIA SU BOOKMOOCH: da quanto tempo ti sei iscritta, e perchè? come sei arrivata a Bookmooch?
Ho appena compiuto il mio primo anno da moocher, visto che mi sono iscritta l’11.11.2008, su consiglio di MarchRose. Ero neofita, dato che non ho mai scambiato libri a livello “professionale” se così si può dire. Conoscevo il bookcrossing ma non sono mai stata interessata. Un po’ perché i libri tendono a starmi attaccati alle manine, a mo’ di ranocchia, un po’ perché se dovessi lasciarli in balia delle intemperie in attesa di qualcuno che li adotti mi sentirei male.
2 - IL TUO “BILANCIO”: quanti libri hai dato via e quanti ne hai ricevuti, dall’Italia e dall’estero?
Al momento ho inviato 39 libri (più due che spedisco in questi giorni) e ne ho ricevuti 37 (più uno in viaggio). Molti da e all’estero. Vista la quantità di libri che devo ancora leggere che ho in giro per casa ultimamente non sono molto presente, ma spero quanto prima di poterci lavorare un poco di più.
3 – QUALCHE ANEDDOTO: il libro che hai trovato e che non pensavi di poter mai trovare; oppure quello che hai dato via e pensavi che nessuno avrebbe mai chiesto...
Grazie a Bookmooch sono riuscita (con mia estrema incredulità) ad avere tutti i libri che mi interessavano di Dara Joy, autrice americana che aveva fatto il botto nei primi anni novanta e poi si è purtroppo persa per strada. Nell’usato hanno un costo proibitivo ed ero convinta che fosse un tentativo inutile. Invece li ho trovati in meno di sei mesi, e due erano nuovi. Ancora adesso li guardo incredula.
Non ho aneddoti particolari, ma ho un buon ricordo di quasi tutti gli altri utenti di bookmooch, soprattutto di una utente dall’Iran, Katayoun, davvero gentilissima, che mi ha spedito un libro della Guhrke in agosto. Non solo ho dovuto chiederLe di mandarmi il libro solo dopo ferragosto, visto che temevo possibili smarrimenti, ma già all’inizio di settembre mi ha mandato, preoccupatissima, una mail per chiedermi se era arrivato. Ho ovviamente dovuto spiegarle che da noi ad agosto non funziona praticamente nulla e che se ricevevo il libro a metà settembre già mi sarei ritenuta fortunata.
Un’altra gentilissima utente, ArwenSol, dal Canada, mi ha mandato con qualche giorno di ritardo (mica tanti, al massimo una settimana) un libro e mi ha scritto una carinissima lettera di spiegazioni e una recensione del libro, che l’aveva un poco delusa, dicendo che sperava tanto che a me piacesse di più.
4 – UN GIUDIZIO COMPLESSIVO DELLA TUA ESPERIENZA SU BOOKMOOCH:
Il mio giudizio è estremamente positivo, soprattutto per chi legge in inglese come me. Permette di recuperare libri che davvero non speravo di trovare e quasi sempre in buone condizioni. Il meccanismo a punti – e non a scambio diretto – è davvero pratico e favorevole per chi come me spedisce molto all’estero visto che per ogni libro inviato ti danno tre punti ma se tu lo chiedi te ne costa solo due.
A volte, purtroppo, si incontra qualche utente poco serio, ma questo capita ovunque e sono davvero pochi.
5 – IL TUO CONSIGLIO A CHI NON CONOSCE ANCORA BOOKMOOCH: consigli di iscriversi? Se sì, a chi, e per quali ragioni?
Cosa consiglieresti di fare a chi vuole iscriversi, ma non è sicuro oppure non sa da dove iniziare?
Io consiglio vivamente di iscriversi, soprattutto alle italiane, con particolare riguardo a che legge romanzi, visti i prezzi che raggiungono alcuni libri nell’usato. Se fossimo tantissime ad iscriverci potremmo avere una buona raccolta di libri da scambiare, con notevole vantaggio per tutte.
Io ad esempio ho alcuni scatoloni di Romanzi Mondatori o GRS in giro, (alcuni pure rari) ma non li inserisco in BM, per ora, visto che le utenti interessate sono poche.
Sono iscritta dal 16 maggio del 2008, esattamente il giorno in cui Aneca (allora blogger di Isn’t It Romantic?) postò l’articolo su bookmooch http://romancebooks.splinder.com/post/17132509
Leggo in inglese e quindi a volte è molto difficile oltre che costoso reperire i libri, bookmooch si è rivelato un ottimo strumento per riuscire ad avere libri che cercavo da tempo, e di dare via molti altri che non mi interessavano più. Avevo esperienza con bookcrossing via internet, ma non lo ritengo altrettanto valido, perché è basato sostanzialmente sullo scambio, mentre bookmooch è basato su un sistema a punti.
2 - IL TUO “BILANCIO”:
ad oggi ho dato via 159 libri di cui 67 all’estero (tutto il mondo)
e ricevuti 152 dall’Italia e dall’estero (esclusi i libri in corso in qs momento)
3 – QUALCHE ANEDDOTO:
Ho trovato diversi tra i titoli più recenti della serie Dark Hunters di Sherrilyn Kenyon, la serie paranormale della Dodd, alcuni libri introvabili di Lora Leigh, e recentemente diversi titoli di Eric Van Lustbader che cercavo da tempo.
Tra i libri più improbabili che ho dato via ci sono "L’uomo che portava la pioggia" di Susie Moloney e "La maga delle spezie" di Chitra Banerjee Divakaruni, libri vecchissimi che avevo nella libreria da anni.
Ho conosciuto delle persone carinissime sia italiane che straniere, tra queste specialmente gli Angels internazionali (gli angels sono moochers che fanno da tramite tra chi dà via i suoi libri solo nel suo paese e moochers di altri paesi che lo desiderano), che mi hanno permesso di ricevere libri che altrimenti non avrei mai potuto avere.
4 – UN GIUDIZIO COMPLESSIVO DELLA TUA ESPERIENZA SU BOOKMOOCH:
Assolutamente positivo, è senz’altro il meccanismo di “scambio” libri più funzionale dal mio punto di vista, perché non si tratta di un vero scambio (molto difficile da realizzare) ma un pagamento tramite punti. Non ho mai avuto difficoltà particolari con altri utenti, i libri che ho ricevuto sono sempre stati conformi alle condizioni descritte.
L’unico punto debole del sistema, che ci riguarda direttamente, è l’impossibilità di listare una wishlist in italiano, perché il caricamento dei libri si basa sulle informazioni di amazon e non esistendo un amazon italiano noi veniamo automaticamente escluse.
Possiamo caricare i libri italiani manualmente, ma al momento non è ancora disponibile per i libri della wishlist.
E per ogni dubbio, problema, richiesta, c’è un forum ( http://lists.magnatune.com/read/?forum=bm-discuss ) dove ci si può iscrivere liberamente e dove si possono trovare sempre risposte da persone molto cordiali.
5 – IL TUO CONSIGLIO A CHI NON CONOSCE ANCORA BOOKMOOCH:
Consiglio assolutamente di iscriversi, se si hanno libri vecchi che si vorrebbe dare via, caricare una lista di libri da donare è essenziale per iniziare ad accumulare punti.
Specialmente se qualcuno cerca libri in inglese, non sempre facili da trovare in Italia, tramite bm ha la possibilità di reperirli presso moochers stranieri.
Per prima cosa entrate, createvi un account e fate un saltino nella pagina http://it.bookmooch.com/about/ dove vi viene spiegato per filo e per segno come funziona bm.
Poi iniziate a caricare i libri che volete dare via! A breve arriveranno le richieste, i punti, e tutto inizierà a ingranare!
Io leggo molto, e quindi inevitabilmente ammonticchio un sacco di libri. Nel corso degli anni ho cercato e provato vari sistemi per sbarazzarmene: ebay, siti come comprovendolibri, forum e gruppi yahoo con relative liste vendo/scambio, etc. I risultati sono stati in generale piuttosto deludenti: riuscivo a dar via solo una piccola parte dei miei libri, venderli era costoso e bisognava trovare il tempo per seguire gli annunci ( ebay ) oppure bisognava aspettare un sacco di tempo prima di riuscire a venderne qualcuno ( comprovendolibri ), scambiarli poi era molto difficile per me anche perché io leggo parecchi libri in inglese, e in Italia hanno poca circolazione.
Ho conosciuto BM grazie a un gruppo yahoo internazionale, con partecipanti da tutt’Europa, che ne parlava spesso e ne era entusiasta. Non ci avevo capito granché, quindi ho chiesto alla mia amica portoghese Ana ( nick: Aneca ), che fa parte di questo gruppo yahoo, di preparare un intervento per il nostro blog spiegandoci bene il funzionamento di Bookmooch. Ecco finalmente spiegata l’origine del famoso articolo del maggio 2008 a cui fanno riferimento alcune delle testimonianze che vi stiamo presentando, e che a quanto ci dite ha avuto davvero un buon seguito!
Mi sono quindi iscritta a BM quasi subito dopo, ma in realtà – per colpa del poco tempo a disposizione – ho iniziato a darmi davvero da fare, cioè a inserire titoli di libri disponibili per lo scambio e a chiedere libri in cambio, solo poco più di un anno fa, cioè a novembre 2008.
2 - IL TUO “BILANCIO”:
escluse le transazioni ancora in corso, ho dato via 123 libri e ne ho ricevuti 160: in un anno, direi che non c’è male! Come percentuale, direi che il 70% dei miei scambi è avvenuto con l’estero, il 30% con l’Italia. Ho ricevuto molti più libri di quanti ne ho dato via proprio perché le spedizioni all’estero vengono “premiate” da bookmooch con dei punti aggiuntivi.
3 – QUALCHE ANEDDOTO:
se c’è una cosa che ho imparato grazie a BM, è che il libro che per una persona è insignificante ed al massimo può servire a pareggiare le gambe dei tavoli, per un'altra vale tanto oro quanto pesa. Ho dato via dei libri che mai e poi mai avrei creduto qualcuno potesse volere: un esempio tra tutti, la Storia del restauro del Teatro della Scala a Milano ( omaggio del Corriere della Sera di qualche anno fa ), che mi è stato chiesto da una ragazza americana figlia di italiani che vive a New Orleans, la quale per colpa dell’uragano Katrina ha perso tutti i suoi libri che parlano dell’Italia, completamente roviati dall'acqua, e ora pian piano sta cercando di ricostruire la sua biblioteca.
Ho trovato anche persone generose e altruiste: una ragazza olandese, che non conoscevo assolutamente, mi ha contattato per dirmi che mi aveva riservato “The temporary wife” di Mary Balogh ( volume rarissimo, che nell’usato costa cifre spropositate )ed era pronta a mandarmelo: lei aveva già letto il libro e le era piaciuto molto, così, vista la sua rarità, aveva deciso di regalarlo ad un’altra fan europea della Balogh ( per gli europei è sempre un po’ più difficile trovare libri su BM, vi spiegherò dopo il perché ) – e così, cercando cercando, era arrivata fino a me. E' stata davvero una splendida sorpresa.
4 – UN GIUDIZIO COMPLESSIVO DELLA TUA ESPERIENZA SU BOOKMOOCH:
il mio giudizio è assolutamente positivo. Adesso non ho più libri ammonticchiati dappertutto per la casa ( be’, non come prima, diciamo… ), mi sono disfata di un sacco di libri che non avrei riletto mai e poi mai, e mi sono procurata un sacco di libri che cercavo da tempo.
Il tempo da dedicare al sito è poco: per i libri in inglese, basta inserire l’ISBN e il collegamento alle informazioni di Amazon ( co, com.uk, ca, fr ) viene realizzato in automatico dal sito di BM, per cui listare un libro sul sito richiede 15-20 secondi, e a quel punto si possono leggere trama, recensioni degli utenti, dettagli editoriali etc su Amazon Non serve nemmeno caricare le cover, tanto ci pensa già Amazon. Purtroppo nessun sito di vendita online italiano ha ancora pensato di fare un collegamento simile, per cui l’inserimento dei libri in italiano è un po' più macchinoso: ma anche in questa situazione stiamo comunque parlando di 3 – 4 minuti a libro, per cui non è niente di laborioso.
5 – IL TUO CONSIGLIO A CHI NON CONOSCE ANCORA BOOKMOOCH:
Consiglio di iscriversi, senza esitare! E’ facile, è economico, ed è divertente. Datemi retta: rinunciate all’idea di diventare milionarie grazie a qualche colpo di fortuna su ebay ( tanto non lo farete, c’è troppa crisi e le persone a pagare cifre folli per un libro usato sono rare più dei porcini a febbraio ). Provate a vedere le cose in questo modo: con il costo di una spedizione fatta col piego di libri ( cioè poco più di un euro ), vi sbarazzerete di un libro inutile e avrete in cambio un libro in più da leggere, che invece vi interessa. Ricordate che più siamo, più si moltiplicano le possibilità di scambio. In questo momento gli utenti americani sono in maggioranza schiacciante, questo avvantaggia chi legge in inglese ( anche se in realtà, per colpa della differenza di fuso orario, molti libri vengono inseriti quando da noi è notte fonda, per cui quando alla mattina noi ci svegliamo, scopriamo tristemente che qualcun altro nel frattempo se li è già accaparrati dall’America ). Ma gli utenti italiani stanno cominciando a crescere, e finalmente le cose si stanno facendo interessanti.
Per partire, prendete tutti i libri che avete in casa e che non volete più, listateli e state a vedere. Prima o poi qualcuno che si fa vivo, arriverà, statene certi ( giusto un paio di settimane fa mi hanno richiesto un libro sulle ragioni psicosomatiche del mal di testa… ). Ma soprattutto, visto che BM premia con punti omaggio il caricamento dei libri, vi basterà caricarne un po’ in inventario per potere già cominciare a chiedere libri agli altri utenti, da subito, senza aver ancora dato via niente! E una volta che vi siete visti arrivare il primo libro a casa, gratis, sarete così entusiaste che capirete subito che ormai anche voi siete stati catturate dal gioco, e non smetterete più.
Vi consiglio anche di fare ben attenzione, nel caso si spediscano i libri all’estero, per trovare la soluzione più conveniente per le vostre tasche visto che in genere questi tipi di spedizione sono piuttosto cari ( meno in Europa, di più negli USA e Giappone, e ancora di più in Australia ). Personalmente io chiedo agli utenti stranieri di moochare da me almeno due libri per volta, e in più stabilisco di mese in mese un budget – cioè mi impongo di spendere al massimo "x" euro per spedizioni BM, al mese. Tenete presente che, se volete, potete impostate il vostro account in modo che gli utenti stranieri vi chiedano il permesso prima di domandarvi un libro in regalo: così potrete tenere meglio sotto controllo la situazione, e le vostre finanze.
Un’altra cosa, visto che siamo vicini a Natale: ho scoperto che ci sono parecchie scuole, associazioni culturali e benefiche iscritte a BM. Una scuola materna, ad es., mi ha chiesto dei libri di favole per bambini, e ho saputo che sta costruendo un po’ per volta una piccola biblioteca per i piccoli alunni usando i punti che ha guadagnato dando via su BM i libri, di tutti i tipi, donati dai loro genitori. Grazie a BM potete fare anche della beneficienza insomma – per cui, non buttate via i libri vecchi: piuttosto spediteli a qualcuna di queste associazioni, oppure regalate loro i punti che avete ricavato dandoli via. Sarà per una buona causa.
Io sono iscritta da marzo 2009, ho conosciuto Bookmooch grazie all’articolo di “Isn’it It Romantic”, non avevo mai fatto esperienza di scambio libri ma solo vendita su ebay, la cosa mi ha molto incuriosito, soprattutto il fatto di non dover cercare la compatibilità di scambio che è molto difficile.
2 - IL TUO “BILANCIO”:
io fino ad oggi ho moochato 65 libri e ne ho donati 43.
3 – QUALCHE ANEDDOTO:
sono molto soddisfatta di questo sito perché mi dà la possibilità di conoscere autrici nuove, ho trovato inoltre vari libri che mi interessava leggere ad esempio quelli della Woodiwiss, che ho letto e poi subito donato, e sono riuscita a donare libri che avevo da parecchi anni e che pensavo non interessassero a nessuno come ad esempio quelli di Wilbur Smith.
4 – UN GIUDIZIO COMPLESSIVO DELLA TUA ESPERIENZA SU BOOKMOOCH:
l’esperienza nel complesso è positiva, secondo me il sistema dei punti è valido perché ti da modo di scambiare i libri senza dover cercare la compatibilità dei titoli con chi li dona, finora ho ricevuto sempre libri in buono stato e solo in un caso era proprio vecchiotto ma ero stata avvertita dalla persona che lo donava, ho fatto anche amicizia con alcune ragazze che poi ho ritrovato anche su altri siti.
Il tempo da dedicarci e molto solo all’inizio quando devi inserire i titoli, forse proprio questo è un aspetto che andrebbe migliorato rendendolo più veloce (tipo quello di anobii).
5 – IL TUO CONSIGLIO A CHI NON CONOSCE ANCORA BOOKMOOCH:
consiglierei sicuramente di iscriversi e di dedicare un po’ di tempo nella ricerca degli amici compatibili da cui poi attingere, inoltre l’iscrizione è molto semplice.
Sono iscritta a Bookmooch da circa un mese e mezzo, ma accarezzavo l’idea già da diversi mesi prima, quando avevo adocchiato il collegamento al sito di Bookmooch sul blog. Non avendo però chiaro il sistema di funzionamento, all’inizio ero molto titubante. Poi mi sono decisa a chiedere chiarimenti inviando una mail al blog Isn’t it romantic ( approfitto per ringraziare MarchRose della sua immensa disponibilità a farmi da guida in questa esperienza, perché il suo aiuto è stato preziosissimo). Da quel momento si sono aperti orizzonti nuovi per me, perché i libri li compravo e basta, non li avevo mai scambiati.
2 - IL TUO “BILANCIO”:
Ad oggi ho donato 23 libri , di cui 10 all’estero, ne ho moochati 17 di cui 4 dalla Francia, 1 dal Regno Unito, 2 dal Sudafrica, ma aspetto di riceverne ancora 11 e ne devo spedire 7.
3 – QUALCHE ANEDDOTO:
Quando ho redatto la lista dei libri da donare, la prima volta sono partita con quelli in lingua originale. Mi sono ritrovata assediata da richieste per i miei libri della Feehan, -autrice che non sempre mi entusiasma-, ma che su BM oltreoceano è ricercatissima. Inoltre un libro che mi sono dovuta sforzare di terminare, intitolato "Transgressions" di Sarah Dunant, è stato letteralmente conteso da due utenti in Canada.
Spesso mi diverto a sbirciare le liste dei desideri altrui, iniziando da quelle dei miei “ Amici”. Se possiedo dei libri che desiderano, li riservo per loro in modo che possano moochare con comodo e questo mi fa sentire quasi un babbo natale “ libraio”.
Dei romanzi Mondadori in uscita a novembre, ho moochato i tre che desideravo e in meno di un mese erano nella mia scaffalatura.
Da tempo stavo cercando "Paradise" di Judith McNaught, che nell’usato ha prezzi da capogiro e in lingua inglese non si trova presso i distributori abituali. Sono riuscita a moocharlo in lingua dalla Francia.
4 – UN GIUDIZIO COMPLESSIVO DELLA TUA ESPERIENZA SU BOOKMOOCH:
Il mio giudizio è estremamente positivo: reperire libri che credevi di non poter mai leggere, perché non disponibili sul mercato italiano ( con particolare riferimento ai libri in lingua originale) è un ‘emozione impagabile. Devo però prendere ancora confidenza con l’inserimento dei titoli in italiano nella lista dei desideri, perché il sistema di riconoscimento dell’ISBN non funziona granché con le edizioni in italiano.
Ho trovato gentilezza e disponibilità: spedire i libri richiede il tempo di imballarli, recarsi alla posta e pagare la spedizione ( verso l’estero non sono economiche); considerato che non c’e’ rapporto di compravendita ma di scambio, le operazioni della richiesta e dell’invio hanno un sapore completamente diverso, in quanto assumono un valore particolare proprio perché non c’e’ scambio di denaro.
I libri che ho ricevuto fino adesso erano sempre in buonissime condizioni. Quando sono abbastanza “vissuti” , perché passati fra più mani, vengono sempre segnalati in modo esauriente.
5 – IL TUO CONSIGLIO A CHI NON CONOSCE ANCORA BOOKMOOCH:
Se siete accanite lettrici, dotate di un po’ di pazienza, con la casa letteralmente sommersa da libri, alla ricerca di libri che non si trovano facilmente e avete un ufficio postale decentemente raggiungibile, vi consiglio caldamente l’iscrizione, ma non prima di aver bighellonato sul sito come “ ospiti”: date prima un’occhiata dall’esterno in modo da avere una prima infarinatura, e se conoscete qualcuno che è già addentrato da tempo nel sistema, cercate di “estorcere” qualche buona dritta per rendere gli scambi piacevoli e senza intoppi ( io ho fatto così, vero MarchRose??).
Dal blog di Lady Aileen UNA PASSIONE E OLTRE, una piccola iniziativa per combattere i pregiudizi che, come ben sappiamo, circondano i romanzi rosa e noi lettrici.
A chi di noi non è mai capitato infatti, di essere giudicata male per il solo fatto di leggere romanzi rosa? E quanti li catalogano come “letteratura di serie Z” pur non avendoli mai letti?
Credo non ci sia bisogno di fare esempi, ognuna di noi è stata sicuramente protagonista di almeno un episodio in tal senso.
Ma ora, ecco qui di cosa si tratta!
Dopo il V-Day, l'MTV Day e il B&B Day é arrivata la Prima Edizione del:
1- Perché questa data?
Il 16 dicembre é il giorno in cui é nata Jane Austen, autrice di ORGOGLIO E PREGIUDIZIO.
2. Qual'è lo scopo?
Avvicinare le persone a questo tipo di romanzi e dimostrare che il genere rosa ha la stessa importanza e valore di qualsiasi altro genere letterario.
3. Cosa accadrà il 16 dicembre 2009?
A. Il 16 dicembre 2009 prendete uno dei vostri romanzi rosa e "abbandonatelo" in un luogo pubblico (una piazza, in un pulman, in una sala d'attesa etc. etc.)
B. Prima di "abbandonarlo" scrivete al suo interno:
"Sono orgogliosa/o di leggere romanzi rosa: perché non provi anche tu? Romance Day, 16 Dicembre 2009", e l'indirizzo del blog/sito dove reperire il regolamento.
C. Se non volete "abbandonare" un libro regalatelo ad una persona che di solito non legge romance.
4. Cosa posso fare per diffondere questa iniziativa?
Copia questo post nel tuo blog e aggiungi almeno uno di questi bannerini nel tuo profilo/blog/sito:
Le lettrici rosa sperano che i loro libri incontrino una persona gentile che li legga e che si accorga che il genere romance non è quello che molti credono.
Alcune delle più importanti autrici italiane di romance hanno già aderito all'iniziativa. Fra queste:
Ornella Albanese
Elisabetta Bricca
Mariangela Camocardi
Roberta Ciuffi
Kathleen McGregor
Theresa Melville
Sylvia Z. Summers.
Troverete tutte le informazioni relative alla iniziativa sul sito
UN GIORNO DI ORDINARIA FOLLIA... ovvero come sopravvivere di fronte alle telecamere!
KATHLEEN MCGREGOR e SYLVIA Z. SUMMERS raccontano il loro incontro davanti alle telecamere di Telereporter
In occasione dell’intervista su Telereporter a due delle più amate esponenti del mondo del romance italiano, abbiamo pensato di proporvi una post speciale sulla giornata di Sylvia Z. Summers e di Kathleen McGregor. Entrambe le scrittrici sono state nostre ospiti, e per chi volesse saperne di più ecco i link dove trovare le loro interviste http://romancebooks.splinder.com/post/17939993 e qui http://romancebooks.splinder.com/post/21002856
Se volete lasciare un commento o fare qualche domanda, entrambe le autrici passeranno nei prossimi giorni e vi risponderanno, perciò non dimenticate di firmarvi con un nome o un nick!
Ma leggiamo il resoconto che Kathleen e Sylvia hanno scritto a quattro mani, per condividere con noi questi momenti così emozionanti…
(Sylvia)Trucco... parrucco... tutti in scena... su le luci... 3, 2, 1... In onda!
Ma è solo la sveglia, sì la sveglia di questo bel mattino dove incontrerò Kate dopo esserci parlate a lungo, in lungo e in largo, via email e attraverso Facebook per accordarci sul giorno e l’ora della trasmissione a cui parteciperemo.
Il tutto è nato per caso. Lavoro da anni in televisione e Riccardo, il giornalista curatore di “Ore 12”, un giorno di qualche settimana fa si è affacciato nel mio ufficio con un gran sorriso. «Silvia, ti andrebbe di venire ospite a Ore 12 per parlare di romanzi?»
«Certo!» Ci ho pensato su pochi secondi, la testa già che frizzava d'idee. E se potessi estendere l'invito? «Ti piacerebbe, Richi? Si fa?»
«Perfetto!»
L'unica cosa sarà convincere Kate, mi sono detta... che è timida e dovrebbe venire da lontano... Ma chissà. A me piacerebbe molto incontrarla...
(Kate)La sveglia? e quando mai, dopo una notte praticamente insonne!
Sì perché dopo oltre una settimana di scambi di email e di messaggi con Sylvia, di infiniti quesiti monotematici del tipo «lo faccio? ma lo faccio sul serio? No ma dico, IO lo faccio?» ... il mio cuore stava facendo da un bel po' gli straordinari per tenere il passo con il mondo che tutto ad un tratto aveva iniziato a vorticare come una giostra.
Un momento ero euforica, quello successivo in pieno panico, e Sylvia è stata la migliore delle mediatrici tra i miei stati d'animo! ha convinto il più incosciente ;) : lo spirito avventuroso nascosto dentro di me!! (Vi ho mai detto che scrivo romanzi d'avventura?)
Quindi eccomi qui, una mattina splendida, piena di brio, di eccitazione, di emozione, di tremarella ma anche di impazienza, soprattutto contenta di avere la possibilità di incontrare Sylvia di persona, con la quale, avevo scoperto durante la settimana, non condividevo solo la passione per la scrittura, ma avevo anche molte altre affinità!
(Sylvia) Notte insonne, no... un po’ di sano panico, sì, ma non il giorno della trasmissione (anche se non sono certo immune alla telecamera e ne sento ancora soggezione). Il panico per me è stato soprattutto prima... Quello organizzativo, perché sembrava che a causa del calendario della trasmissione le cose non riuscissero mai a incastrarsi. Oddio, finirà che Kate mi manderà al diavolo... ho pensato un po' di volte.
Ma poi no, eccoci lì, magicamente in stazione... dopo una corsa sfrenata con Scatolino (la mia macchina che ha più anni che chilometri sul groppone ma sembra comunque che abbia attraversato il deserto). Kate mi sorride un po' incerta per tutto quello che deve ancora succedere, ma poi ci sciogliamo entrambe mentre iniziamo a parlare - stavolta, incredibilmente, a voce - di scrittura, di libri, delle nostre esperienze con le Case Editrici... Mi farà a fette... mi viene da pensare, ma non in un senso antagonistico, non c'è rivalità, impossibile sentirsi rivali di una persona così carina, quel che intendo è che Kate è una donna colta, preparatissima. E anche se lei ancora non lo sa, io già in macchina mi rendo conto che il suo intervento sarà perfetto.
Spero solo che i miei colleghi non mi facciano fare una figuraccia. Io sono un po' come Clark Kent... non nel senso che sono Superman, ma quell'individuo impacciato e preso poco sul serio nella sua vita "vera" sì. Sul posto di lavoro non sono certo la "Summers" e la mia doppia vita di scrittrice non interessa (quasi) a nessuno.
Anche qui però ho una sorpresa. Forse è l'effetto Kate, ma negli studi è come se fosse passata la fata madrina di Cenerentola, trasformando i miei colleghi caciaroni e a volte un po' troppo sopra le righe in veri gentlemen da romanzo...
(Kate) Treno in ritardo! (qualche dubbio? ;)
Sylvia mi starà aspettando! ho passato il viaggio a pensare e a ripensare a quello che dovrò dire, e a chiedermi se mai riuscirò a staccare la lingua dal palato, dove sembra essersi cocciutamente incollata.
Sono emozionata! Sapevo che era alta, e infatti la riconosco subito :)
D'un tratto le nostre parole di carta si trasformano in voce, intonazione, emozione visiva, tattile, e le sensazioni nate a distanza trovano riscontro nei lineamenti, nel colore degli occhi, nel sorriso. Iniziamo a parlare della nostra comune passione e aspirazioni, alle prese sempre con la realtà delle case editrici. Inizio a pensare che forse... forse! posso farcela :)
Sylvia è di una dolcezza e di una gentilezza infinita, mi guida nei meandri degli studi (che mi sembrano enormi!) presentandomi ai suoi colleghi... regia, studi di registrazione, postazioni di controllo... decine di schermi, consolle di ogni tipo, bottoni... tantissimi, misteriosi bottoni di ogni forma e colore (e se premessi questo cosa succederebbe? un pensiero irrefrenabile!!) ... e timers ! i veri padroni del gioco!
E' un mondo totalmente nuovo e affascinante! Sono tutti molto gentili con me, mi trattano con un riguardo disarmante, qualcuno mi chiede dei miei libri, dei miei corsari! le parole magiche! (sì, ma non siamo ancora davanti a una telecamera!)
Mi sento come Alice nel paese delle meraviglie, in questo luogo dove vengono create le illusioni di quella scatola magica che è diventata per noi una compagna quotidiana, scontata al punto che non ci fermiamo quasi mai a pensare al lavoro e alla competenza di chi la fa ogni giorno, come Sylvia, che in quest'occasione forse le manca un po' essere dietro le telecamere e muovere i fili... ma che si tiene stretti al petto i suoi romanzi... realtà e fantasia.
(Sylvia) Sì, mi sento dall'altra parte della barricata! E quasi quasi mi dispiace... anzi, no... non è la parola giusta, mi sento in imbarazzo.
Sì, perché scrivere per me è un lavoro intimo, la mia passione, anche se non segreta, e nelle mie pagine io, volente o nolente, mi metto a nudo. Quando parlo coi miei colleghi dei miei romanzi spesso "sdrammatizzo" un po' e mi prendo in giro... ma in quest'occasione non posso farlo, sono senza difese, devo essere seria... accipicchia, mi sono anche vestita seriamente! Tutta di nero, come i vecchi attori di teatro, per non rischiare di fare la figura della Dama Sally Markham (Little Britain) di turno!
E quando guardo Kate realizzo. Scoppiamo a ridere: siamo praticamente vestite uguali!
L'attesa si protrae per un po' perché prima di noi c'è un'altra trasmissione e sono tutti occupati. Così ne approfitto per far fare un giro a Kate per gli uffici e gli altri studi, e guardando coi suoi occhi mi rendo conto di quanto possa sembrare strano e magico il mondo della televisione che per me è diventato un ambiente naturale.
In studio si respira già un buon profumo di cucina. La trasmissione infatti si chiama Ore 12, indovina chi viene a pranzo e ci sono dei cuochi che ci accompagneranno per tutto l'arco della puntata preparando una ricetta e servendo da bere. Prendiamo gli ultimi accordi con Riccardo Campolmi, il giornalista che terrà le fila di tutto, e Kate apre una professionale valigetta nera da cui trae i suoi romanzi, che verranno poi disposti sulla tavola. Corinna, Cuore Pirata, L'irlandese... libri al momento praticamente introvabili, un piccolo tesoro lì a pochi passi.
Io sono come anestetizzata. Se fossi sola potrei permettermi di avere paura, ma vedo il terrore negli occhi della mia amica, meno avvezza di me a ciò che sta per succedere, perciò le sorrido, faccio qualche smorfia per metterla tranquilla, e sono contenta di notare che anche i miei colleghi, sono la gentilezza e la pazienza personificata con noi. Entra persino il mio capo, che alto e grosso com'è, e col suo vocione, potrebbe mandarci all'aria come un castello di carte, ma per l'occasione mi sembra si sia trasformato in un dolce orsacchiotto.
Non lo capisco sempre: presi nel vortice del lavoro, è normale che ci siano anche delle incomprensioni, ma in occasioni come questa realizzo che voglio davvero bene a queste persone e che anche loro ne vogliono a me.
(Kate) Ore 12: indovina chi viene a pranzo...
Io ho persino dimenticato di fare colazione (è rimasta nel forno a microonde che probabilmente continuerà a suonare "pronto" per tutto il giorno!!) e gli studi sono pervasi da profumi che sembrano uscire da un ristorante invece che da uno studio televisivo. Al momento però anche il mio stomaco sembra avere altri "pensieri" !
Sylvia mi racconta che in una puntata di qualche giorno prima hanno servito le lumache!
QUELLO lo fa sussultare! Penso che se mi ritrovo qualcosa del genere nel piatto la trasmissione si trasformerà in "Ore 12: indovina chi sviene a pranzo"!!
Sylvia corre a informarsi sul menù! Petto d'anatra. Tiro un sospiro di sollievo, quanto mai breve a dir la verità, perché arriva il momento di entrare in studio!
Sono visibilmente agitata (wow che eufemismo!) e anche notevolmente sperduta. So che si vede, perché tutti mi trattano con una gentilezza squisita, il giornalista che ci condurrà, Riccardo Campolmi mi sorride, mi parla, è una persona aperta e solare, tutti cercano di mettermi a mio agio.
Non sono nel mio elemento! dovrei essere la spettatrice, e invece mi ritrovo dentro la scatola magica! Le mie percezioni diventano selettive, si focalizzano su alcuni elementi trascurando inevitabilmente altri, l'unico punto fisso di riferimento è Sylvia, che tenta di tranquillizzarmi in tutti i modi.
Ci sono telecamere ovunque, davanti, dietro, di lato... i libri miei e quelli di Sylvia sono disposti sul tavolo imbandito e vengono ripresi... guardo affascinata le riprese sullo schermo, pensando a tutti quelli che li vedranno...è una sensazione di assoluto stupore.
Veniamo microfonate, e mi viene da ridere perché sotto l'enorme titolo "Non solo romanzi rosa" ci siamo noi due, vestite completamente di nero!
Siamo agli sgoccioli, sono tutti pronti.
Vengo posizionata, il capo di Sylvia mi mette le mani sulle spalle e indica davanti a me, sull'altro lato dello studio la mia telecamera, ma i miei occhi corrono a Sylvia, che mi fa un paio di smorfie di incoraggiamento mentre mi trovo lì lì per avere una crisi di ilarità isterica.
(Sylvia)Mi viene in mente il personaggio dell'impresario di Shakespeare in Love... “Quando tutto sembra perduto, tutto magicamente si sistema" (o qualcosa del genere). E in effetti la puntata scorre una meraviglia, dopo i minuti d'iniziale smarrimento, ci ritroviamo a chiacchierare tanto che quasi mi dispiace quando il timer indica che il tempo a nostra disposizione è finito.
Avremmo voluto dire di più... andare oltre, forse, le domande di rito (il mio pseudonimo, la scelta del genere, i pregiudizi) e ci fermiamo a parlare con Riccardo anche a telecamere spente, davanti a un petto d'anatra succulento e a un bicchiere di buonissima birra. Ahimé... Kate però è astemia! E' il suo unico "difetto" ;-)
La giornata mi lascia col cuore leggero e una malinconica voglia di proseguire su questa strada. L'incontro con Kate mi ha arricchita. Mi rendo conto di aver trovato un'amica, sì, ma averla conosciuta mi è anche da sprone a proseguire con quello che sto facendo.
Spesso scrivendo ci si sente soli e si può essere assaliti da dubbi riguardo al perché s'è scelto di fare proprio questo mestiere. Il confronto e il conforto di qualcuno che sente quello che sento è il più bel regalo che potessi ricevere questo Natale.
(Kate) E' strano come la percezione dello scorrere del tempo cambi a seconda delle circostanze. Ma qui il tempo è padrone, anche se il timer, il cui compito è quello di scandirlo, è rientrato purtroppo tra quegli elementi che la mia mente ha trascurato (insieme alla mia telecamera!!).
Per questo la fine mi coglie di sorpresa, con sollievo ma anche, dopo, con un pizzico di rimpianto, perché c'erano tante, tante altre cose che avremmo potuto raccontarci e raccontarvi, io e Sylvia.
A telecamere e riflettori spenti l'agitazione si placa (il mio cuore ringrazia) e continuiamo a parlare (quanto sarebbe stato bello un fuori onda!) di scrittura, esperienze, viaggi veri e immaginari, avventure... Avventure che non vorresti finissero mai, anche quelle più adrenaliniche :) specialmente se ti permettono di conoscere persone speciali, persone che condividono le tue passioni, le tue speranze, i tuoi sogni, che senti vicine anche se in realtà le hai appena incontrate.
Nonostante i suoi picchi di emotività, i miei smarrimenti, le mie gaffe (Mon Dieu!), questa giornata rimane speciale, mi ha riempito di carica, di idee, di progetti... ma soprattutto mi ha regalato un'amica, e so già che questo sarà solo il primo passo di una nostra comune avventura!
MARY JO PUTNEY : LA MAGIA DI UNA GRANDE SCRITTRICE
Born in Upstate New York with a reading addiction, Mary Jo Putney began as a writer in 1987 after a carrer as a free lance graphic designer that led her to live also in California and England. Since then she has published twenty-nine books and counting, mostly historical but contemporary and fantasy too, always achieving great success with the critics and the public and gaining countless awards, national and international such as two RITA Awards, two Romantic Times Career Achievement Awards, four NJRW Golden Leaf Awards.
The fame and the millions of copies sold around the world are for Mary Jo a simple corollary of her devotion to writing, which has not dented her modesty.
Much loved by the public for the psychological depth of her characters, the particularity of her plots and the originality of her settings, Mary Jo is currently living in Baltimore with her family which includes also four beautiful cats, that she only leaves to follow another of her great passions: to travel around the world.
Nata nello Stato di New York e da sempre lettrice compulsiva, Mary Jo Putney ha esordito come scrittrice nel 1987, dopo una carriera come disegnatrice grafica che l’ha portata a vivere anche in California e Inghilterra. Da allora ha pubblicato più di ventinove tra romanzi e racconti, perlopiù storici ma anche di genere fantasy e contemporaneo, riscuotendo sempre grandissimo successo di critica e di pubblico e ottenendo innumerevoli riconoscimenti, nazionali e internazionali, tra cui due premi RITA, due premi Romantic Times alla carriera e quattro Golden Leaf Awards.
La fama e i milioni di copie venduti in tutto il mondo rappresentano per Mary Jo un semplice corollario della sua dedizione alla scrittura, che non ha intaccato la sua modestia.
Amatissima dal pubblico per l’approfondimento psicologico dei suoi personaggi, la particolarità delle sue trame e l’originalità delle sue ambientazioni, Mary Jo vive attualmente a Baltimora con la famiglia, di cui fanno parte anche quattro splendidi felini, abbandonandola solo per seguire un’altra delle sue grandi passioni: viaggiare per il mondo.
Mary Jo Putney will answer to all of your questions and will give away an autographed copy of one of her books to a reader among all those who will partecipate and leave a comment. So don't forget to sign your comment with your name or a nickname. Mary Jo Putney risponderà a tutte le vostre domande e estrarrà a sorte una copia autografata di un suo libro tra tutte coloro che parteciperanno con un commento. Perciò non dimenticate di firmarvi con un nome o un nick.
INTERVIEW / INTERVISTA
Dear Mary Jo we are delighted you accepted to be interview on the occasion of the Italian release of Stolen Magic, hoping it will be a pleasurable experience for you to get in touch with the Italian audience. How do you feel, as a writer, to confront with foreign, non English speaking readers?
I love connecting with non-English speaking readers! And I hope that the translations are good ones.
Cara Mary Jo, siamo felici che tu abbia accettato di essere intervistata in occasione della pubblicazione di Magia rubata, con la speranza che per te sia un’esperienza piacevole venire in contatto con il pubblico italiano. Come ti senti, da scrittrice, a confrontarti con lettori stranieri non di lingua inglese?
Amo essere in contatto con i lettori non di lingua inglese! E spero sempre che le traduzioni siano buone.
Talking about being in touch with readers, we know that, beside your site, you also blog with several other very famous authors as a Word Wench and recently your group lost one of its member: the talented and lamented Edith Layton. Would like to tell us a bit about this blogging experience?
We all liked the idea of talking directly to readers, but doing a blog alone would take a lot of time and have a smaller audience. The idea coalesced when Susan King and I had lunch with our web mistress. We asked several historical writer friends if they’d be interested in blogging together, and to my surprise, everyone said yes. Since we wrote books of the same general type, fans of one author may well like books by other Word Wenches. So we have a larger audience, and we get to write about different topics for fun.
A proposito di contatto con i lettori, sappiamo che sei presente in internet, oltre che col tuo sito personale, anche con il blog collettivo Word Wenches, di cui fanno parte altre famose scrittrici. Recentemente il vostro gruppo ha perso la brava e compianta Edith Layton, cosa ci puoi dire di questa esperienza come blogger?
A tutte noi piaceva l’idea di parlare direttamente ai lettori, ma tenere un blog per ciascuna ci avrebbe preso molto tempo e avremmo raggiunto meno pubblico. L’idea si concretizzò quando Susan King e io pranzammo con la nostra web mistress. Chiedemmo poi a diverse amiche scrittrici di romance storico se fossero interessate a un blog collettivo e, con mia sorpresa, tutte dissero di sì. Visto che scriviamo libri dello stesso genere, pensavamo che agli ammiratori di una potevano benissimo piacere anche i romanzi di un’altra delle Word Wenches. Così abbiamo un pubblico più vasto e scriviamo di diversi argomenti.
Before becoming a full time writer you were a freelance graphic designer, so definitely something quite different from a romance author, how hard was the transition from one world to another? What part of yourself were you forced to give up, if there were one? And what did you earn in return?
I like to say that being a freelance graphic designer was great preparation for becoming a writer because I was used to irregular income and no benefits. Since the US still doesn’t have universal health care, that’s a big issue! But while I liked being a designer, I’d always felt I wouldn’t be doing it forever. When I started writing and sold my first book three months later, I felt as if I’d finally discovered what I wanted to do when I grew up. My design background shapes the person I am, so I don’t feel as if I’ve lost anything. And I love being a storyteller, so it’s all positive.
Prima di divenire scrittrice a tempo pieno, eri una disegnatrice grafica freelance, quindi decisamente lontana dalla figura di autrice di romance. Quanto è stata difficile la transizione da una mondo all’altro? C’è forse stata una parte di te stessa a cui hai dovuto rinunciare, e cosa ne hai eventualmente guadagnato in cambio?
Devo dire che essere una disegnatrice grafica freelance ha costituito una grande preparazione per il mestiere di scrittrice, perché ero abituata a guadagni irregolari e a nessun benefit. E questo rappresenta un grande problema, dato che gli Stati Uniti, a tutt’oggi, non hanno una copertura sanitaria per tutti, come la vostra mutua! Ma benché mi piacesse il lavoro di disegnatrice, ho sempre intuito che non l’avrei fatto per sempre. Quando iniziai a scrivere, e dopo soli tre mesi riuscii a far pubblicare il mio primo libro, mi sentii come se avessi finalmente scoperto cosa volevo fare “da grande”. La mia passata esperienza nel mondo del design ha modellato la persona che ora sono, quindi non mi pare di aver perso nulla. E visto che amo essere una narratrice, è tutto positivo.
Writers somehow always show themselves in their novels, you have been writing for twenty-three years now, do you think that with time passing by and having acquired experience, your books do reflect you less or more? Did you learn how to hide or do you feel more comfortable and can reveal more?
Books always reflect a writer, but often what shows up in a story is the feeling behind an event, not the event itself. In other words, something terrible may happen to one of my characters. I didn’t experience that particular thing, but there was something in my life that created an emotion that I can project into a story.
Sometimes it isn’t even something that happened to me that gets projected. It might be something that I read about, and it gripped my imagination.
Ogni romanzo ci parla in qualche modo del suo autore, e tu scrivi ormai da ventidue anni, pensi che con il trascorrere del tempo, e con,l’esperienza da te acquisita, i tuoi libri ti riflettano di più o di meno? Hai imparato come nasconderti, oppure sentendoti più a tuo agio puoi rivelarti maggiormente?
I libri riflettono sempre lo scrittore, ma spesso ciò che compare è il vissuto emotivo dietro un evento, non l’evento in quanto tale. In altre parole, qualcosa di terribile può accadere a uno dei miei personaggi senza che io ne abbia fatto personalmente l’esperienza, ma nella mia vita c’è stato qualcosa che ha creato un’emozione alla quale sono in grado di ricollegarmi e che posso proiettare nella storia. A volte a essere proiettato non è nemmeno ciò che mi è accaduto, bensì qualcos’altro di cui ho letto e che ha catturato la mia immaginazione.
Your are renowned for the psychological depth of your characters and for the meticulous research of your stories: how do you actually prepare for a book and how long does it take?
That varies a lot. When I’m using a setting in Regency Britain, I already have as solid foundation of knowledge, though I always research some new topics for each book just to add some freshness. My more exotic settings, like India and China and Central Asia, required a lot more research. I like to read accounts of people who lived in that time and place. I might spend years reading in a topic that interests me before a story shapes up.
The basic plotline for a story can also take quite some time to develop. Or sometimes the basic idea for a book appears in a finger snap. There’s no one pattern that always holds.
Sei una scrittrice apprezzata per l’approfondimento psicologico dei personaggi e per le ricerche meticolose su cui basi le tue storie: come ti prepari per un libro, e quanto tempo impieghi?
Dipende, può variare molto. Se uso un’ambientazione regency ho già una solida base di conoscenze, tuttavia svolgo sempre delle ricerche su qualche nuovo argomento per ogni libro, in modo da aggiungere freschezza al racconto. Le mie ambientazioni più esotiche, come l’India, la Cina e l’Asia centrale, richiedono invece molta più ricerca. Mi piace leggere resoconti di persone che hanno vissuto in quei luoghi e in quel tempo. Posso trascorrere anni leggendo di un argomento che mi interessa, prima che effettivamente una storia prenda forma. La trama di base può anche impiegare parecchio tempo per svilupparsi. Oppure, a volte, l’idea per un libro compare così, in un attimo. Non c’è uno schema che si ripete immutabile.
Another of your peculiarities, are the exotic setting you often choose for your novels as we have seen in the Silk and the Bride trilogies: India, China, Australia, absolutely more interesting and stimulating than the usual England of the beginning of 19th century! Those settings, were they born from a personal curiosity or from the desire to write something different from the average romance?
My exotic settings usually come from my curiosity. As a child, I’d sit at a desk in the classroom and study the maps that hung in a rack at the front of the room. I’d look at the emptiness of Central Asia, and wonder what was there. Plus, I love to travel and books give me a great excuse! I haven’t visited Central Asia, but I did visit Egypt, another Muslim society. And while I haven’t been to China, my mother lived there as a girl and loved telling stories about it. If one of my stories demands a particular setting, the information is out there.
Un’altra tua peculiarità è appunto rappresentata dalle ambientazioni esotiche che spesso scegli per i tuoi romanzi, come quelle delle trilogie Silk [Silk and Shadows (Di seta e d’ombre, “I Romanzi” n. 734), Silk and Secrets (Il fiore del deserto, “I Romanzi” suppl. n. 7 al n. 501), Veils of Silk (Ali di seta, “I Romanzi” n. 744), (NdR)] e Bride [The Wild Child (La pazzia del cuore, “I Romanzi” n. 500), The China Bride (La donna di giada, “I Romanzi” n. 515), The Bartered Bride (di prossima pubblicazione), (NdR)]: l’India, la Cina, l’Australia, decisamente molto più interessanti e stimolanti della solita Inghilterra di inizio Diciannovesimo secolo! Queste ambientazioni sono nate da una tua curiosità personale oppure dal desiderio di scrivere qualcosa di differente dal consueto romance?
Le ambientazioni esotiche nascono dalla mia curiosità. Da bambina sedevo al banco in classe e studiavo le mappe geografiche che stavano appese alla parete di fronte. Guardavo lo spazio dell’Asia centrale, che era vuoto, e mi chiedevo cosa mai ci fosse lì. Inoltre, siccome amavo viaggiare, i libri mi fornivano una bella scusa per farlo (almeno con la mente). Non ho visitato l’Asia centrale ma sono stata in Egitto, un’altra società mussulmana. Non sono stata nemmeno in Cina, ma mia madre ci visse da ragazza e amava raccontarmi storie al riguardo. Se una delle mie trame richiede un’ambientazione particolare, basta cercare le informazioni.
Your debut was a traditional Regency, The Diabolical Baron, but you soon changed direction, how and when did you realize that wasn’t your path?
Four of my first traditional Regencies drafted at about 120K words when they were supposed to be 75K. Obviously, I write long. <G> So it made sense to move into the longer, more intense books. Also, the longer books made more money so I could afford to become a full time writer.
Hai debuttato con un regency tradizionale, The Diabolical Baron (inedito in Italia), ma hai cambiato direzione poco dopo. Come e quando ti sei resa conto che quella non era la tua strada?
Quattro dei miei primi regency tradizionali erano lunghi 120.000 battute, quando la lunghezza richiesta era di 75.000. Ovviamente tendevo a una scrittura più fluente, quindi aveva senso passare a libri più lunghi e intensi. Fra l’altro, i romanzi più lunghi venivano pagati di più, così mi sono potuta permettere di diventare scrittrice a tempo pieno.
In your works you often treat, with tact and discretion, unusual subjects as pedophilia and child abuse like in Silk and Shadows, alcoholism in The Rake, mental illness in The Wild Child, death and dying in One Perfect Rose, just to name a few, what pushed you to face them and how did you insert them within the purely romantic parts?
I’m interested in people who have the strength to heal even after devastating experiences. Trauma is not that uncommon in real life—I like the hopefulness of people who have been damaged, yet become “stronger in the mended places.” This actually works well with romance and creating a believable happy ending. I think dealing with the dark side makes the stories stronger, and also gives hope to people who are going through hard times. Because there really are such happy endings in real life.
Nei tuoi libri spesso tratti, con discrezione e tatto, argomenti inusuali: la pedofilia e l’abuso sui minori in Silk and Shadows, l’alcolismo in The Rake [di prossima pubblicazione in edicola nella nostra collana “Emozioni” (NdR)], la malattia mentale in The Wild Child, la morte e il suo approssimarsi in One Perfect Rose [Le spine del desiderio, “I Romanzi” n. 772, (NdR)], tanto per citarne alcuni. Cosa ti ha spinto ad affrontarli e come li hai mescolati con le parti puramente romantiche?
Mi interessano le persone che hanno la forza di guarire anche dopo aver passato esperienze devastanti. I traumi non sono poi così rari nella vita reale; mi piace la carica di fiducia espressa da chi è stato colpito eppure diviene più forte proprio in quelle parti di sé che hanno maggiormente sofferto e che sono state curate. Questo si accorda bene con il romance e con la creazione di un lieto fine credibile. Credo che trattare della parte oscura renda le storie più valide e doni anche una speranza a quelle persone che stanno affrontando momenti difficili. Perché nella vita reale esiste davvero il lieto fine.
A theme strongly present in all your production is violence, both physical and psychological, whether it being a society's one or among the sexes. This is historically accurate and very realistic, but romance is a genre that often eludes reality and sweetened it to its own purposes. In your opinion, what’s the importance of violence, yesterday as today, moreover how and why did you use it literarily?
That’s very perceptive—no one has ever asked me about my continual ponderings about violence, though I’ve been aware of this since my first book. Violence can be necessary in a good cause—refusing to fight can lead to subjugation and worse. Theologians have developed guidelines about what constitutes a “just war.”
Yet violence can be misused and is devastating when is gets out of hand. So what is acceptable violence? When is it justified, when is it not justified but forgivable, and when is it utterly beyond redemption? When do war heroes become war criminals? I think almost everyone has the capacity to be violent under some conditions—a gentle mother can be a wildcat when her children are threatened. There are no absolute answers, but the topic continues to engage me.
Un tema fortemente presente in tutta la tua produzione è quello della violenza, tanto fisica che psicologica, sia esercitata dalla società sia tra i sessi. Tutto ciò è accurato dal punto di vista storico ed è estremamente realistico, ma il romance è un genere che spesso elude la realtà e la edulcora per i propri scopi. Secondo la tua opinione, qual è l’importanza della violenza, ieri come oggi, e come e perché l’hai usata letterariamente?
Sei molto percettiva: nessuno mi ha mai chiesto delle mie continue riflessioni sulla violenza, tuttavia ne sono stata cosciente sin dal primo libro. La violenza può essere necessaria per una buona causa: rifiutarsi di combattere può portare alla sottomissione o peggio. I teologi hanno sviluppato delle linee guida su ciò che costituisce una “guerra giusta”. Ma della violenza si può abusare ed è devastante quando sfugge di mano. Quindi, cos’è la violenza accettabile? Quando è giustificata, quando non lo è ma è perdonabile, e quando è completamente al di là di qualsiasi redenzione? Quando gli eroi di guerra divengono criminali di guerra? Penso che praticamente tutti abbiano la capacità di essere violenti in determinate circostanze: una madre gentile può diventare una tigre se i suoi figli sono minacciati. Non ci sono risposte assolute, ma l’argomento continua ad appassionarmi.
In your novels as a counterpart of violence, there always are the possibility and the pursuit of redemption and the centrality of compassion, but forgiveness doesn’t and cannot come until justice is somehow re-established and the price paid. Am I wrong?
As I said, you’re very perceptive! Perhaps if I were a more enlightened soul, I’d be willing to write about forgiveness without some kind of justice and remorse occurring first, but I’m human, and in my fictional world, I can make sure that forgiveness isn’t won too easily. Saying “I’m sorry”—like badly behaved politicians often do!—is not enough. Part of the creed of Alcoholics Anonymous and other 12 Step programs is to examine past errors and do one’s best to make amends. That makes sense to me.
Nei tuoi romanzi come contraltare della violenza troviamo sempre la possibilità e la ricerca della redenzione, nonché la centralità della compassione, ma il perdono non arriva e non può arrivare se la giustizia non è in qualche maniera ristabilita e un prezzo pagato. Mi sbaglio forse?
Come ho già detto, sei molto percettiva! Forse se io fossi maggiormente un’anima pia, sarei disposta a scrivere del perdono senza che un qualche tipo di giustizia e di rimorso si siano verificati prima. Ma sono umana, e nel mio mondo immaginario mi posso assicurare che il perdono non si ottenga troppo facilmente. Dire “mi dispiace”, come spesso fanno i politici che si sono comportati male, non è abbastanza. Parte del credo degli Alcolisti Anonimi, per esempio, è quello di esaminare gli errori passati in modo da impegnarsi al proprio meglio per fare ammenda. Ecco, questo ha un senso per me.
In Uncommon Vows you dedicated pages of rare intensity and lyricism to the religious sense of the protagonists, another neglected subject by romance writers, quite strangely I would say, considering the importance of religion in every time and culture.
Spiritual belief is one of the great questions of life, and one that is faced by almost everyone sooner or later. Yet too often popular fiction ignores religion and spirituality. My stories never proselytize—I’ve touched on all the great world religions in different books, and have tried to do so with respect and acceptance. To me, that makes stories stronger and more real.
In Uncommon Vows [Promesse, “I Romanzi Big” n. 10 suppl. al n. 839, (NdR)] hai dedicato pagine di rara intensità e lirismo al sentimento religioso dei protagonisti, un altro argomento negletto dalle scrittrici di romance, stranamente direi, considerata l’importanza della religione in ogni epoca e in ogni cultura.
Il credo religioso è una delle grandi questioni della vita, che quasi tutti prima o poi affrontano. Eppure, troppo spesso la narrativa popolare ignora religione e spiritualità. Le mie storie non intendono fare del proselitismo, e in differenti libri ho parlato di tutte le grandi religioni del mondo, cercando di farlo con rispetto. Per me, questo rende le storie più forti è più vere.
Romance has often been accused, also by feminists, of contribute maintaining women in a submissive position, by indicating them as modeling just the role of mothers and wives and putting men at the centre of their lives instead of themselves. What do you think about it?
Well, I’m a feminist and write romance, so obviously I don’t agree. <G> Superficially, romance is very traditional and conservative, and some books really are that way. But more often romance is subversive because of the strong heroines and egalitarian relationships depicted. At least, that’s true of American romances—I’m not as familiar with those written in other countries.
Il romance è stato spesso accusato, anche dalle femministe, di contribuire a mantenere le donne in una posizione di sottomissione, proponendo come modelli solo i ruoli di madre e moglie e mettendo sempre gli uomini al centro delle loro vite, anziché loro stesse. Tu cosa ne pensi?
Be’ io sono una femminista e scrivo romance, e ovviamente non sono d’accordo. Superficialmente il romance è molto tradizionale e conservatore, e in effetti alcuni libri sono proprio così. Ma più spesso il romance è sovversivo per le eroine forti e le relazioni egalitarie che vengono descritte. Perlomeno, questo è vero per i romance americani, non conosco quelli scritti altrove.
Which among all of your books has been the more emotionally stressing to write and which one the easiest? Or are you perhaps one of those authors who is constantly in control and succeeds in keeping a certain distance from their own material, even if it doesn’t seem to me at all?
Oh, I’m always emotionally involved with my characters! I’m in control of them in the sense that they never surprise me by running off in strange directions. I think that only happens when an author doesn’t know her characters well enough. I can’t think of one that was noticeably more difficult to write. All my characters suffer before finding happy endings.<G>
Fra tutti i tuoi libri, quale è stato il più emotivamente faticoso da scrivere e quale il più facile? O forse, benché a me non sembri, sei una di quelle autrici che ha sempre il controllo pieno e riesce a mantenere una certa distanza dal proprio materiale?
Oh, io sono sempre coinvolta emotivamente dai miei personaggi! Ne ho il controllo nel senso che non mi sorprendono mai e che non fuggono in strane direzioni. Ritengo che questo accada solo quando uno scrittore non conosce abbastanza bene i suoi personaggi. Non riesco a pensare a un libro che sia stato notevolmente più difficile di altri da scrivere. Tutti i miei personaggi soffrono, prima di trovare il lieto fine.
You wrote many beautiful novels so I was wondering, having each readers their own favorites for sure, which is the one character and the one book that touched your heart the most of all you created?
I love all my stories and characters, but if forced to choose, I’d say that Reggie Davenport, the alcoholic hero of my book The Rake, was closest to my heart.
Hai scritto molti splendidi romanzi e certamente ogni lettore avrà il proprio favorito, ma quali sono per te il personaggio e il libro, fra tutti quelli che hai creato, che più ti hanno toccato il cuore?
Amo tutti i miei personaggi, ma dovendo scegliere direi che Reggie Davenport, il protagonista alcolizzato di The Rake è il più vicino al mio cuore.
You were always a voracious reader and had a long time passion for sci-fi and fantasy. Was the Guardian series the occasion to finally give voice to it and to experience a different kind of narrative freedom?
Oh, yes! I love blending fantasy elements with historical romance—I think they go together very well. But the market place seems to prefer classical historical romances, so I’m writing them again.
Sei sempre stata un’avida lettrice e nutri una passione di lunga data per la fantascienza e il fantasy: la serie dei Guardiani è quindi stata l’occasione per sfogare finalmente questo amore o per sperimentare un diverso tipo di libertà narrativa?
Oh, sì! Adoro mischiare elementi fantasy con il romance storico, credo si accordino molto bene. Ma il mercato sembra preferire i romance storici classici, così sono tornata a scriverli.
Let’s talk about Stolen Magic, its hero has already started stealing the scene in A Kiss of Fate…
What can I say? I’m a sucker for knife-edged, controlled but dangerous blond men. Poor Simon—I’d had the idea for this story for years, and he’s the one who had to deal with the bad magic that turned him into a unicorn. <g> My three Guardian books are all stories of what really happened behind the scenes to make history turn out the way it did. Of course, those stories are also built around a romance.
Parliamo adesso di Magia rubata: il suo eroe, Simon Malmain, aveva già iniziato a rubare la scena in A Kiss of Fate [Un bacio del destino, “I Romanzi” n. 875, (NdR)]...
Che cosa posso dire? Sono una patita degli uomini biondi, graffianti, controllati ma pericolosi. Povero Simon, erano anni che avevo quest’idea per una storia ed è toccato proprio a lui avere a che fare con la magia nera che lo ha trasformato in unicorno… I tre libri della serie dei Guardiani raccontano di ciò che è davvero successo dietro le quinte, affinché la Storia si dirigesse nella direzione verso la quale è effettivamente andata. Naturalmente, le tre trame sono anche costruite intorno a una storia d’amore.
Now you are back to straight historical romance with your new Lost Lords series: glad, enthusiast or resigned?
I’m fine with returning to straight historicals now that I’ve had time to refresh myself writing other kinds of books. But I do love writing fantasy, so now I’m writing a historical fantasy trilogy for the young adult market as well as historical romance for adults.
Adesso che con la tua nuova serie Lost Lords sei tornata al romance tradizionale, ti senti contenta, entusiasta o rassegnata?
Mi va bene tornare al romance storico tradizionale, ora che ho avuto tempo di rinnovarmi scrivendo un altro tipo di libri. Ma adoro scrivere fantasy, quindi adesso sono impegnata sia con una trilogia fantasy young adult, cioè per adolescenti, sia con una storica per adulti.
Would you share with us your future projects, what are you working on right now for instance?
Well, I’m working on the first young adult historical fantasy, and I’ve written a synopsis for the third Lost Lord book. The hero is a fellow who turned up in the second book. Never Less Than a Lady, and I couldn’t resist him.
Raccontaci dei tuoi progetti futuri: su cosa stai lavorando ora, per esempio?
Ho appena terminato il primo volume della serie fantasy young adult e ho scritto la sinossi del terzo romanzo della serie Lost Lords. L’eroe è un tipo apparso nel secondo libro Never Less than a Lady, al quale non ho potuto resistere.
Anything else you would like to add for your Italian readers?
The world would be a very sad place without Italian food, Italian art, and most of all, the Italian people! I’m glad so many of my books have been published in Italy.
Vorresti aggiungere qualcos’altro per i tuoi lettori italiani?
Il mondo sarebbe un posto molto triste senza il cibo italiano, l’arte italiana e soprattutto gli Italiani! Sono felice che così tanti dei miei libri siano stati pubblicati in Italia.
ESTRATTO
da Magia Rubata
Monmouthshire
1748
Quale conte di Falconer, Simon Malmain viaggiava con un seguito di carrozze e di cocchieri, e senza dubbio con il suo valletto. In veste di principale responsabile del Consiglio dei Guardiani incaricato di vegliare sul rispetto della legge, camminava in solitudine, un’ombra più scura nella notte.
Il cielo era plumbeo di nubi, ideale per le azioni segrete. Simon era interamente vestito di nero; perfino i capelli biondi erano celati sotto il cappello a tricorno. Non che temesse lord Drayton, i cui poteri erano meno impressionanti delle sue ambizioni; ma un cacciatore saggio non lasciava nulla al caso.
Aveva lasciato il cavallo in un campo, in modo da potersi avvicinare inosservato a Castle Drayton. Aveva studiato il castello da lontano e parlato con un ex domestico che aveva lasciato il servizio per paura di dannarsi l’anima. Il padrone di casa al momento risiedeva nel castello; Drayton era tornato di recente da Londra, dove aveva un posto nel consiglio dei ministri. Simon aveva preso in considerazione di affrontarlo in città, poi aveva deciso che quella zona isolata andava meglio. Se si fosse verificato uno scontro a base di artifici magici, meno persone rischiavano di esservi coinvolte, meglio era.
Il castello si ergeva su un costone roccioso annidato nell’ansa di un fiumiciattolo affluente del Severn. Nel corso dei secoli la costruzione originale era stata ristrutturata e ampliata, ma il sito restava un’imponente altura fortificata, scelta per respingere gli attacchi. Dei soldati avrebbero avuto vita dura tentando di penetrare nel castello. Per Simon era un gioco da ragazzi.
Incontrò la prima barriera quasi in vetta alla sommità. Era uno “scudo” d’avvertimento sorprendentemente sofisticato. Drayton doveva aver fatto pratica. Simon disegnò nell’aria con una mano una serie di simboli. Un varco dell’altezza di un uomo si aprì nel “guscio” d’energia. Lui superò la soglia e richiuse il portale dietro di sé, senza essere scoperto. Avrebbe anche potuto neutralizzare tutte le difese magiche, ma non c’era alcun motivo di allarmare Drayton.
La barriera successiva era costituita dal portone chiuso del castello. Fortunatamente un portoncino d’ingresso laterale era stato ricavato nel muro di cinta, ben occultato dalla vegetazione lussureggiante. La serratura, protetta da un incantesimo, non costituì un problema per Simon. Zittì il cigolio dei cardini e si richiuse silenziosamente l’uscio alle spalle. Meglio lasciarlo con il chiavistello aperto. Dubitava di doversene andare in fretta e furia, ma non dava mai nulla per scontato.
All’ombra del muro, ricorse ai cinque sensi per esaminare il cortile. Due annoiate sentinelle stavano di guardia sulla torretta sovrastante il portone del castello. Nella pacifica Inghilterra, questo particolare rivelava che Drayton era un uomo molto sospettoso. Quelle precauzioni derivavano senza dubbio da una coscienza sporca.
Prima di entrare, Simon scrutò il mastio. A quell’ora la maggior parte dei domestici dormiva nei solai o sopra le scuderie, un edificio separato dalla costruzione principale, dietro il castello. Arricciò il naso, disgustato, quando percepì l’energia del luogo. Era volgare e corrotta; coloro che vi risiedevano erano degli esseri vili o brutali. Avvertì una breve nota d’energia femminile, forse di una giovane cameriera. Immaginò che presto la ragazza avrebbe avuto un valido motivo per maledire i genitori che l’avevano messa al servizio di Drayton. Questi infatti avrebbe certo approfittato di lei. Un motivo in più per affrontare quell’individuo, prima che commettesse altre malefatte.
Una stanza d’angolo al primo piano era bene illuminata e Simon intuì che Drayton vi stava lavorando. L’energia del padrone di casa era imperturbata; non si era accorto che il castello era stato violato.
Nascondendosi con un incantesimo di invisibilità apparente, Simon attraversò il cortile e salì i gradini antistanti il mastio. Non ci fu nessuna reazione da parte delle guardie appostate sulla torretta. Ammesso che l’avessero notato, cosa assai improbabile, era parso loro solo come un’ombra.
La serratura della porta del mastio era antica e rudimentale, facile da aprire. Simon entrò nel buio più completo della sala d’ingresso. Dopo essersi fermato a controllare che il locale fosse privo di qualsiasi presenza umana, evocò nel palmo della mano una scintilla di luce magica. La mantenne fioca, giusto quanto bastava per illuminare il tragitto attraverso la grande sala e poi su per l’ampio scalone. Il battito del cuore accelerò mentre saliva: sapeva che la fine della caccia era prossima. Sebbene agisse per volere del Consiglio per far rispettare le leggi delle Famiglie, la caccia in sé appagava un bisogno più antico e primitivo.
Sottili spiragli di luce delineavano la porta della stanza d’angolo. Il pomello girò senza problemi nella sua mano. Come aveva immaginato, il locale era uno studio, arredato sontuosamente e bene illuminato. La luce di una lampada brillava sulle decorazioni a foglia d’oro dei mobili e della cornice dello specchio appeso sopra il camino.
Simon riservò ben poca attenzione agli arredi. Quello che gli interessava era lord Drayton, l’uomo seduto dietro il magnifico scrittoio di fronte alla porta. La sua parrucca incipriata e il vestito di broccato non avrebbero sfigurato a palazzo reale.
Simon aveva trovato la propria preda.
Drayton alzò il capo. Nella sua espressione non c’era alcun segno di sorpresa. Solo… una traccia di soddisfazione? Sicuramente no.
— Guarda guarda… lo stimato lord Falconer, abbigliato come un brigante — esordì Drayton in tono asciutto. — Mi chiedevo quando sareste venuto. Vi aspettavo prima.
— Me la sono presa comoda per raccogliere le prove. — Simon mantenne un tono di voce freddo, ma un campanello d’allarme gli era suonato in testa. Non era normale che un mago fosse così tranquillo trovandosi di fronte a un emissario ufficiale del Consiglio dei Guardiani. — Non che sia stato difficile, nel vostro caso. Di recente avete fatto ben pochi tentativi di occultare le vostre trasgressioni alle regole dei Guardiani.
Drayton si abbandonò contro la spalliera della sedia, giocherellando oziosamente con la penna d’oca. — Di che cosa mi si accusa?
Simon estrasse da una tasca interna un fascicolo ripiegato e lo depose sullo scrittoio. — Ecco un elenco di quel che so e posso dimostrare, benché non dubiti che ci sia molto di più. Avete utilizzato i vostri poteri con avidità ed egoismo, nuocendo a numerose persone innocenti. — Simon scosse il capo, ancora stupito dall’aridità di cuore del suo interlocutore. — Come avete potuto incoraggiare la ribellione giacobita, sapendo quante persone sarebbero morte? Quelle povere anime non vi hanno impietosito?
— Non particolarmente. Poche vittime sono state una grave perdita per l’umanità.
Simon represse la collera scatenata dalle parole di Drayton. Perdere il controllo lo avrebbe messo in svantaggio. — Vi consiglio di consultare i capi d’accusa. Se c’è qualcosa che vorreste confutare, è il momento adatto.
Drayton sfogliò le carte. — Un lavoro ammirevole. — Inarcò le sopracciglia solo quando lesse l’ultima pagina. — Ero convinto che questo non lo avreste scoperto. Ben fatto. Fate onore al vostro lignaggio. — Drayton abbandonò di nuovo le carte sullo scrittoio. — Come sospettavate, non è un elenco completo dei miei misfatti, ma basta e avanza per i vostri scopi.
Quel colloquio stava procedendo in modo del tutto inaspettato. Drayton si comportava come se fosse invulnerabile, eppure i suoi poteri magici non erano mai stati al di sopra della media. In silenzio, Simon cominciò ad analizzare la stanza, in cerca di pericolose anomalie. A voce alta, disse: — Come sapete, ci sono due livelli di punizione. Voi ammettete spontaneamente di aver violato le leggi dei Guardiani. Siete dunque pronto a giurare sulla vostra testa che non accadrà mai più?
Un sorrisino beffardo spuntò sulle labbra di Drayton. — Non penserete che lo faccia, vero?
— E comunque, immagino che non manterreste la parola — replicò Simon in tono reciso. — Non mi lasciate altra scelta se non quella di privarvi con la forza dei vostri poteri.
— Toglietemeli, Falconer. — Drayton ridusse gli occhi a due fessure. — Se ne siete capace.
Simon ebbe un attimo di esitazione. Distruggere i poteri magici di un’altra persona era un processo sgradevole per entrambe le parti, e accadeva molto raramente. I suoi sensi erano in stato di massima allerta: la reazione di Drayton a quel braccio di ferro era assurda. Simon captò un sottile filo d’energia che partiva dal suo interlocutore verso una destinazione ignota, ma nient’altro gli parve fuori posto. Perché allora il mago era così sicuro di sé?
Drayton allungò una mano, velata da un incantesimo, verso un cassetto dello scrittoio. Vedendo attraverso la magia, Falconer osservò incredulo l’uomo estrarre una pistola. Drayton pensava veramente che un mezzo di difesa così semplice gli sarebbe bastato per proteggersi dalla giustizia?
Con un gesto rapidissimo per incanalare l’energia, Simon distrusse il meccanismo interno della pistola… e nello stesso istante fu investito da un potere magico diverso da qualsiasi cosa avesse mai sperimentato. Ogni fibra del suo essere ne fu attaccata.
Ansimando in cerca d’aria, Simon si rese conto di che cosa stava cadendo eppure era incapace di proteggersi, e tanto meno di contrattaccare. Drayton aveva estratto la pistola per distoglierlo dal vero assalto. Ma da dove diavolo stava traendo un potere simile quel bastardo? Era immenso, molto maggiore di quello che mostrava di possedere. Una forza simile non veniva dal nulla.
Simon riuscì a evocare i suoi sensi più profondi e fu sconcertato nel vedere che il sottile filo d’energia che aveva visto emanare da Drayton era diventato un fiume di fuoco. Una forza straordinaria che lui incanalò in onde infuocate indirizzandole verso Falconer. Agonizzante, questi si dibatté sul pavimento, con la terribile sensazione di essere arso vivo, e che i suoi arti venissero strappati e riforgiati, come nella fucina di un fabbro. Il sangue gli pulsava nelle orecchie, quasi soffocando la risata di Drayton e uno strano rumore lacerante.
Simon tentò di fare appello ai propri poteri magici, ma era completamente sopraffatto. La sua mente si stava come frantumando, dissolta dalle fiamme magiche di Drayton.
— È da tanto che aspettavo di farlo, Falconer — sibilò il suo avversario. — Nella vostra arroganza, pensavate di potermi prendere. Invece sono io a sconfiggervi.
Altra energia rovente investì Simon, traumatizzante come la scarica di un fulmine. Era questa la morte? Eppure lui aveva sempre pensato che la morte sarebbe stata un sereno benvenuto, non quell’inferno di dolore e di fiamme.
L’ultima scossa lo fece svenire. Poi, misericordiosamente, la sofferenza cominciò a diminuire. Immaginando di avere perso i sensi solo per un breve momento, Simon si sforzò di rimettersi in piedi. Ma il corpo gli era sconosciuto, goffo e inservibile. Stava cercando di sollevarsi non con le braccia, ma… con delle zampe anteriori?
Chiedendosi se stesse sognando, si costrinse ad alzarsi e notò che la sua visione della stanza era curiosamente distorta. Ma nessun sogno poteva sembrare così reale. L’odore dei libri, dell’inchiostro e della polvere era acutamente intenso, e aveva ogni muscolo indolenzito.
Girò su se stesso e per poco non inciampò nei propri piedi. Il suo corpo non era più… il suo. Abbassò lo sguardo e fu costretto a voltare la testa per guardarsi. Incredibilmente, vide quattro zampe che terminavano con degli zoccoli, impigliati in alcuni stracci di stoffa nera: i brandelli del suo abbigliamento. Reprimendo a stento una sensazione di panico, si guardò intorno e vide che Drayton stava gongolando.
La paura lo invase quando riconobbe nell’espressione del suo avversario una feroce cattiveria. Si ritrasse da Drayton, sferzando l’aria con la coda.
La coda?!
Freneticamente girò la testa, riuscendo in qualche modo a sbattere contro lo scaffale dei libri che gli stava alle spalle. Ignorando il dolore, rivolse lo sguardo allo specchio appeso sopra il camino.
Nel riflesso scorse un luccicante unicorno bianco.
2
Simon fissò inorridito la propria immagine allo specchio. Non vi trovava traccia di se stesso: solo una creatura mitologica dal manto chiaro, un corno argenteo e occhi dall’espressione agitata. La coda, che istintivamente sferzava l’aria, era lunga e terminava con un ciuffo di peli: sembrava più la coda di un leone che quella di un cavallo, ma il resto del corpo mostrava fattezze equine e una criniera fluente. Non era con la testa che aveva urtato la libreria, bensì con il corno a spirale che si allungava dalla fronte equina.
Malgrado la prova fornita dagli occhi – occhi ai lati della testa, non appaiati sotto la fronte – gli era difficile accettare ciò che vedeva. Drayton poteva aver creato un’illusione talmente realistica da sembrare vera?
— Non ci credete, eh? — Drayton rise. — Siete diventato un animale leggendario, una creatura che mi conferirà più potere di qualsiasi Guardiano che sia mai esistito.
Simon sentì la minaccia aumentare in modo soffocante. C’era un aspetto importante che riguardava gli unicorni, ma la sua mente in quel momento era troppo confusa e spaventata. La conoscenza che gli serviva giaceva sepolta al di là di ogni consapevolezza.
— Se vi è rimasto abbastanza senno per comprendere la vostra situazione, forse vorrete recitare una preghiera, Falconer. — Sussurrando una semplice parola, accompagnata da un breve gesto della mano, Drayton avvolse la sua vittima in un incantesimo vincolante.
Fasci di pura energia vorticarono intorno a Simon, immobilizzandolo. Drayton annuì con aria soddisfatta prima di rivolgere l’attenzione a un altro sortilegio. Mormorò una lunga formula magica per produrre dal nulla un cerchio di luce intrecciata che li racchiuse entrambi nella sua circonferenza.
La mente offuscata di Simon comprese che Drayton si era preparato in anticipo per un atto di magia rituale molto complesso, in modo da avere bisogno soltanto di pochi ordini orali per realizzare in modo completo l’incantesimo. Questa consapevolezza gli richiamò alla memoria un ricordo relativo agli unicorni: se venivano uccisi con una magia rituale, il loro corno sarebbe diventato un impareggiabile strumento di potere. Drayton intendeva ucciderlo e impossessarsi del corno, sbarazzandosi così di un nemico e aumentando i propri poteri in un colpo solo.
Falconer si sentì pervadere dalla rabbia. Cominciò a contrastare i vincoli d’energia che lo immobilizzavano, ma questi si rafforzavano mentre lottava.
Il corno! Quella parte dell’unicorno aveva proprietà magiche. Simon girò la testa all’indietro e infilzò con il corno a spirale uno dei lacci d’energia che gli legavano le zampe posteriori. La punta aguzza gli scalfì dolorosamente una zampa, ma il laccio si spezzò con uno schiocco. Con dei brevi affondi recise gli altri legacci fino a liberare completamente le zampe. Poi, furiosamente, caricò Drayton, con il corno abbassato per dare battaglia.
Riuscì quasi a trafiggere il mago, ma questi si tuffò dietro l’imponente scrittoio di legno massiccio, alzando nello stesso tempo uno scudo protettivo d’energia magica. Simon colpì diverse volte lo scudo senza alcun effetto prima di accorgersi che Drayton stava sussurrando un’altra formula magica. Era giunto il momento di fuggire.
Spiccò un balzo, provando una scossa violenta quando uscì di forza dal cerchio rituale. Ma senza mani non poteva aprire la porta. Dopo un attimo di confusione, si rigirò e scalciò, usando tutta la forza del suo corpo da equino per colpire la porta con gli zoccoli posteriori. La serratura a scatto si ruppe.
Simon si precipitò fuori dalla stanza e raggiunse le scale in pochi secondi, ma poi frenò la corsa zampettando disperatamente, con il rischio di cadere di sotto. Come poteva scendere i gradini senza fratturarsi le zampe o rompersi il collo? All’indietro? Cercò di analizzare le possibilità, ma le sue facoltà mentali erano ancora parecchio confuse.
— Che tu sia maledetto, Falconer! — L’urlo furioso di Drayton lo raggiunse dallo studio.
Sentendo che la magia vincolante lo avvolgeva di nuovo, Simon agì d’istinto e si lanciò imprudentemente giù dalle scale in tre salti, confidando nella fortuna e nell’equilibrio fornito da quattro zampe. Mentre attraversava come un fulmine il vasto salone d’ingresso, diretto verso l’entrata, un gruppetto di domestici semisvestiti si precipitò da una porta laterale, bloccandogli la strada.
Dal primo piano Drayton gridò: — Fermate quell’animale, ma non uccidetelo!
Simon abbassò la testa e partì alla carica. I domestici, a parte uno, si sparpagliarono impauriti. L’unico audace afferrò una sedia per la spalliera e la brandì per difendersi, agitandola davanti al muso dell’unicorno. Un cavallo si sarebbe fermato. Simon invece scartò all’improvviso quanto bastava per urtare l’uomo con una poderosa spallata. La sedia si fracassò e il domestico urlante venne sbattuto con forza contro un muro.
Stavolta, quando raggiunse la porta d’ingresso, Simon sapeva già che doveva girarsi e scalciare. Il legno massiccio era molto più spesso e pesante della porta dello studio e non cedette subito, ma Simon lo sentiva vibrare sotto l’impatto delle sue zampe posteriori.
Una dozzina di calci rimbombanti frantumarono il chiavistello. Simon girò su se stesso e con poche spallate si aprì la strada verso l’esterno. Il cortile era una decina di gradini più in basso. Balzò a terra con un unico salto. Gli zoccoli e le zampe posteriori gli formicolavano per i calci sferrati contro il legno, ma non abbastanza da rallentarlo.
I portoni della cinta muraria esterna erano alti e imponenti. Scartò a destra, contento di aver lasciato aperto il portoncino laterale. Solo che, non essendo abituato alle dimensioni del suo nuovo corpo da equino, urtò con la testa l’arcata di pietra. Abbassò il capo e uscì di corsa.
Lasciandosi alle spalle Castle Drayton, galoppò precipitosamente giù dall’altura, trovando piacere nella forza e nella velocità strabiliante che riusciva a raggiungere. Era libero…
Era prigioniero di un’oscura magia. Quel poco che gli restava della mente di Simon si oppose all’irragionevole esaltazione della velocità. Doveva pianificare cosa fare… eppure la sua nuova natura animale bramava soltanto di sentire il vento nella criniera e il tappeto erboso sotto gli zoccoli.
Consapevole di quanto fosse visibile il suo lucido manto bianco, corse a nascondersi nella vicina foresta che si inoltrava nel Galles, verso ovest. Quando fu a distanza di sicurezza dal castello, si fermò e si riparò sotto la chioma di un albero, ansimando più per lo shock che per lo sforzo fisico.
Se non altro, almeno per il momento, era scampato alla morte. Scoprì che, a dispetto del disorientamento mentale, riusciva ancora a ragionare, seppure lentamente e con difficoltà. Non sapeva più raccapezzarsi nei calcoli matematici con cui gli piaceva trastullarsi, ma il ricordo degli avvenimenti della sua vita restava intatto. Era ancora più o meno se stesso.
Gli era possibile rompere l’incantesimo che lo aveva mutato d’aspetto? Provò a chiamare a raccolta i suoi poteri soprannaturali, ma senza successo. Preoccupato, provò ad attuare un incantesimo semplice. La luce magica gli veniva naturalmente: l’aveva creata fin nella culla. Ma adesso niente. Tentò altri piccoli trucchi con lo stesso risultato sconfortante.
Come poteva vivere senza magia? Si rifiutava di prendere in considerazione quella possibilità. Da qualche parte c’era una soluzione che gli avrebbe restituito se stesso. Doveva solo trovarla.
Strofinò la testa contro il tronco dell’albero che gli forniva riparo. Riflettere gli procurava l’emicrania: il cervello di un unicorno non era fatto per il pensiero razionale. Il che significava che doveva pensare il più possibile per mantenere viva la sua umanità. La mente sopraffina e disciplinata di Simon Malmain rischiava di essere sopraffatta dal corpo animale che lo ospitava.
La collera distruttiva che aveva provato durante la fuga dal castello era completamente diversa da qualsiasi accesso di rabbia di cui aveva fatto esperienza in forma umana. Era sempre stato d’esempio per la calma e la capacità di non perdere la testa in qualsiasi circostanza. Ora quella tranquillità era svanita del tutto, esattamente come la sua forma umana. Agitò la coda con apprensione, e subito dopo si disprezzò per quel gesto animalesco.
Che cosa sapeva degli unicorni? Erano considerati una leggenda; ma spesso i miti avevano solide fondamenta nella realtà. Si diceva che fossero feroci combattenti, così selvaggi che era impossibile catturarne uno vivo. Sapevano superare in velocità qualsiasi altra creatura, il che era una fortuna, dato che il loro corno era talmente prezioso da renderli preda dei cacciatori. Di conseguenza, forse gli unicorni erano davvero esistiti ed erano stati cacciati finché non si erano estinti. Qualunque fosse la verità, lui adesso era un unicorno.
C’erano anche unicorni femmine? Non ne aveva mai sentito parlare. Forse il caratteristico corno frontale era un segno di potenza mascolina troppo marcato perché la mitologia prendesse in considerazione l’idea che gli unicorni potessero non essere maschi. O forse le femmine della specie erano prive di corno e perciò di nessun valore per i cacciatori, sicché erano scomparse dalla leggenda.
Lentamente, ricominciò a camminare, valutando il suo nuovo corpo. Si sentiva agile, forte e veloce. Anche se Drayton l’avesse fatto inseguire da uomini a cavallo, Simon dubitava che sarebbero stati in grado di raggiungerlo. Alzò la testa e annusò l’aria fredda della notte. I suoi sensi si erano acuiti. I profumi della foresta avevano un’intensità di cui non aveva mai fatto esperienza prima d’allora, e l’udito e la vista erano molto più sviluppati.
Che cos’avrebbe dovuto fare a quel punto? Fosse pure riuscito a raggiungere la residenza di un amico Guardiano, dubitava che questi lo avrebbe riconosciuto. Si immaginò a grattare un messaggio nella polvere con uno zoccolo e si rese conto che non riusciva più a ricordare quale forma avessero le lettere. Ormai non sapeva più né leggere né scrivere: una perdita tanto intollerabile quanto quella dei suoi poteri magici.
Un Guardiano dotato di grande empatia avrebbe saputo intuire la sua essenza umana? Forse un caro amico come Duncan Macrae o la sua arguta consorte avrebbero saputo riconoscerlo, però erano lontani, in Scozia.
Desideroso di superare il senso di disperazione che lo attanagliava, Simon smise di indugiare e si addentrò ulteriormente nella foresta. Accelerò il passo, passando al piccolo galoppo quando trovò un sentiero poco battuto. Aveva bisogno di tempo… tempo per capire quel cambiamento, per valutare di quali poteri aveva ancora il controllo.
Quanto gli restava prima che la natura animale sopraffacesse ciò che aveva ancora di umano?
Furibondo, lord Drayton irradiava una pericolosa energia che fece venire a Parkin, il suo intendente, la voglia di darsela a gambe. Sebbene avesse lui stesso qualcosa di magico, non sarebbe bastato a proteggerlo se il suo padrone avesse voluto sfogare l’ira su di lui. Meglio stare tranquillo e aspettare che sua signoria si calmasse.
Ci volle parecchio tempo, ma dopo aver bruciato una buona metà dei libri che aveva nello studio, Drayton ritrovò la ragione. — Maledetto Falconer! Avrei dovuto immaginare che un mago della sua forza sarebbe stato capace di spezzare il cerchio magico e fuggire. — Drayton si abbandonò a una risata sarcastica. — Era per la sua forza che lo volevo.
— Sì, milord — si azzardò a dire Parkin.
Drayton lo fulminò con un’occhiata. — Il re ha richiesto la mia presenza, perciò domani partirò per Londra. Questo significa che spetta a te catturare l’unicorno. Dev’essere assolutamente catturato, e vivo. Sono stato chiaro?
Nello sguardo di sua signoria brillava una minaccia mortale. Parkin non lo aveva mai visto così fuori di sé. D’altro canto, se fosse riuscito a catturare l’animale, il suo padrone ne sarebbe stato molto compiaciuto. — Capisco, milord. Ma… come si cattura un unicorno?
— Il metodo tradizionale è quello di usare una vergine come esca e lasciare che l’unicorno vada da lei — spiegò Drayton in tono spazientito. — Tu e i tuoi uomini aspetterete nei paraggi con reti e pugnali. Immobilizzate l’animale tagliandogli i garretti, se necessario. Questo gli impedirà di scappare di nuovo. Non mi importa se è ferito. Mi basta che sia vivo e con il corno intatto quando tornerò, tra un paio di settimane.
— La ragazza dev’essere giovane e bella?
— Secondo la leggenda deve solo essere vergine, poiché ciò che attrae l’unicorno è la purezza. — Drayton si strinse nelle spalle. — Fai quel che devi per catturarlo.
La cosa non sembrava tanto difficile. Parkin piegò il capo in un accenno di inchino. — Sarà fatto, milord.
Il suo padrone alzò la mano in un gesto di congedo. — Fai anche riparare questa porta.
— Sì, milord. — L’intendente uscì dallo studio ritirandosi a passo di gambero, contento di aver salvato la pelle. Ora ricordava le storie antiche sugli unicorni catturati grazie a una vergine, ma dove ne avrebbe trovata una a Castle Drayton? Le poche domestiche che vi abitavano o erano vecchie e stanche o erano volgari sgualdrine disposte ad aprire le gambe a chiunque in cambio di una moneta o un complimento.
Tranne Meggie la Matta. Parkin aggrottò le sopracciglia. La ragazza doveva aver passato da un pezzo i vent’anni, ma immaginava che fosse ancora vergine. Tanto per cominciare, era sotto la protezione personale di Drayton, perciò chiunque avesse un briciolo di cervello si teneva alla larga da lei. Se fosse stata di bell’aspetto qualcuno forse avrebbe anche corso il rischio, tanto per divertirsi, ma Meggie era brutta, aveva paura perfino della sua ombra e se ne stava tutto il giorno nei dintorni delle scuderie. Ai cavalli non importava che la ragazza fosse matta, ma al castello tutti la evitavano, come se la sua pazzia fosse contagiosa.
A lord Drayton sarebbe importato se la folle giovane sotto la sua tutela veniva usata come esca? Non avrebbero fatto del male alla fanciulla. Se non era vergine, Parkin avrebbe dovuto cercare nel villaggio vicino, e non sarebbe stato facile convincere i genitori a lasciargli prendere in prestito una delle loro preziose figlie. Era meglio sperare che Meggie la Matta fosse ancora illibata, e che l’unicorno fosse abbastanza vicino al castello da percepire la sua presenza.
Domandandosi da quale distanza un unicorno fosse in grado di sentire una vergine, Parkin andò nel suo studio per fare un elenco degli uomini e degli attrezzi che gli sarebbero serviti. Non appena sua signoria fosse partito per Londra, il mattino dopo, avrebbe organizzato la caccia.
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Il contenuto di questo post è protetto da copyright ed è stato tradotto e pubblicato con l'espressa autorizzazione di Mary Jo Putney e di Arnoldo Mondadori Editore.
Ve li abbiamo presentati, li abbiamo commentati, ne abbiamo discusso, avete avuto un mese per leggerli e scambiarvi opinioni… e adesso è venuto il momento che diciate la vostra!
Qual è l’uscita del mese scorso che avete preferito, il libro che a vostro giudizio è il migliore?
Eccovi un sondaggio che vi permetterà di esprimere le vostre preferenze.
Ogni mese sceglieremo una rosa di titoli tra le uscite Mondadori e Harlequin, storiche e/o contemporanee e le novità secondo noi più importanti di altre case editrici uscite il mese precedente in libreria o in edicola. Dal concorso saranno escluse tutte le ristampe. Alcuni titoli potranno venire proposti nei sondaggi dei mesi successivi.
Avete dei dubbi sui titoli, non siete sicuri che il libro che avete letto voi abbia quel titolo? Nessun problema: per un veloce “ripassino”, eccovi i collegamenti ai nostri posts dove trovare trame e cover dei libri in elenco.
Attenzione, potete votare un solo libro tra quelli che vi elenchiamo. Tutti possono votare senza bisogno di iscriversi e il voto è anonimo.
I titoli vincitori dei precedenti sondaggi sono: "Amore Travolgente" (Forbidden) di Elizabeth Lowell, "Lover Awakened, un amore impossibile" (Lover Awakened) di J.R. Ward, "Semplicemente Perfetto" (Simply Perfect) di Mary Balogh, "L'Erede Perduto" (The Bridal Quest) di Candace Camp, "Demon's Kiss" (The Darkest Kiss) di Gena Showalter, "Duchessa per un giorno" (Duchess for a day) di Nan Ryan, "Lover Eternal, Un Amore Immortale" (Lover Eternal) di J.R. Ward, "Nel nome del Piacere " (Pleasure for Pleasure) di Eloisa James, "I Colori della Passione" (True Colors) di Diana Palmer, "Peccati e Sentimenti" (Sin and Sensibility) di Suzanne Enoch, "L'Avventuriero che Amava le stelle" di Ornella Albanese. A fine anno, tra i dodici “libri del mese” bandiremo un ulteriore sondaggio, con cui potrete scegliere il “libro dell’anno”.
Be’, che altro dirvi ? ……vinca il migliore !
I LIBRI IN CONCORSO PER QUESTO MESE:
E INFINE LA BACIO' (And then he kissed her) - Laura Lee Guhrke (RM)
LA MUSICA DELLA NOTTE (The music of the night) - Lydia Joyce (RM)
ACCADDE IN AUTUNNO (It Happened one Autumn) - Lisa Kleypas (RM)
IL PERICOLO E IL PIACERE (The Perils of Pleasure) - Julie Anne Long (RMp)
NON PROPRIO UN GENTILUOMO (Almost a Gentleman) - Pam Rosenthal (RMp)
IL RUBACUORI (The Heartbreaker) - Rexanne Becnel (RMe)
DEBITO D'AMORE - Lidia Conetti (GRS)
LA PRINCIPESSA GITANA (A Knight most wicked) - Joanne Rock (GRS)
FUOCO NEL CUORE (Heart of Fire) - Kat Martin (GRS)
LA SORELLA DELLA SPOSA (A Most Unconventional Match) - Julia Justiss (GRS)
SILENZI E MISTERI (Silent on the Moor) - Deanna Raybourn (GRSs)
DUELLO DI SGUARDI (To Pleasure a Lady) - Nicole Jordan (GRSs)
SUSSURRI NELLA NOTTE (Born in Twilight) - Maggie Shayne (hblu)
DEMONS' LOVE (The Darkest Whisper) - Gena Showalter (hblu)
IL TRONO E LA STIRPE (Kushiel's Scion ) - Jacqueline Carey (Vari)
LA FIGLIA DELL'ALCHIMISTA (Season of the Witch ) - Natasha Mostert (Vari)
GLI AMORI DEL VAMPIRO (Bloodlover) di Nancy Kilpatrick (Vari)
UN OSPITE AMBIGUO ( The Counterfeit Guest ) - Rose Melikan (Vari)
S.O.S. AMORE - Federica Bosco (Vari)
Per votare cliccate sul bottone
Invitiamo tutti coloro che non sono lettori e che non sono
affatto interessati a questo genere letterario, ad astenersi
cortesemente dal votare, in modo da non falsare il risultato
e per rispetto nei confronti dei lettori appassionati. Grazie.
SONDAGGIO DI GENNAIO 2010 - CONTEST FOR JANAUARY 2010
Il tema di questo mese è : TRA LE FIAMME DELLA PASSIONE. Scegliete la copertina che più vi piace tra quelle proposte in questo post, e votate al sondaggio!
This month's theme is: IN THE FLAMES OF PASSION.
Choose your favorite cover among the ones published in this post, and take this poll!
COVER # 1
LADY DIANA'S DARING DEED
by Mona Gedney
(artist Unknow)
COVER # 2
THE BRIDE OF THE TOWER
by Sharon Schulze
(artist Alan Ayers)
COVER # 3
THE DISOBEDIENT MISTRESS
by Lynne Graham
(artist Albert Slark)
Per votare cliccate sul bottone click the button to go to the poll
Eccoci al nostro appuntamento mensile con il risultato del sondaggio dedicato ai romanzi pubblicati in Italia. A fine anno, tra i “libri del mese” bandiremo un ulteriore sondaggio, con cui potrete scegliere il “libro dell’anno”.
Il titolo vincitore del concorso "Il Libro del Mese" di Novembre è
AMORE TRAVOLGENTE
(Forbidden)
by Elizabeth Lowell
La vita della bella Amber è legata a una profezia: se si innamorerà, avrà una felicità breve ed effimera. Abbandonata dalla madre e cresciuta da una sacerdotessa, Amber ha un dono: legge l’animo e il passato delle persone solo toccandole, anche se nel farlo prova ogni volta un’immensa sofferenza. Per questo nessuno può sfiorarla e al villaggio è conosciuta come l’Inviolata. Un giorno suo fratello Erik le porta un guerriero esanime e per capire se appartiene al nemico, le chiede di utilizzare i suoi poteri. Amber fa scorrere sul corpo muscoloso dell’uomo le proprie mani trepidanti e per la prima volta sente uno strano piacere. Quando Duncan riprende i sensi, fra i due sboccia un’intensa attrazione che li trascina in un vortice. Ma ecco la beffa del destino: quando l’uomo si decide finalmente a sposarla, gli torna alla memoria il passato. Duncan non solo è il più acerrimo nemico di Erik, ma Amber lo sapeva… Riuscirà l’amore a vincere l’odio?
Elizabeth Lowell ha vinto il concorso di questo mese con 37 voti, seguita da "Oceano di Passione" (Gentle Rogue) di Johanna Lindsey con 23 voti e "La Spia dello Scandalo" (To Wed a Scandalous Bride) di Celeste Bradley con 17 voti.
Adesso a voi la parola! Fateci conoscere le vostre opinioni e i vostri giudizi, e soprattutto perchè l'avete votato (o perchè non l'avete votato).
Per vedere i risultati del sondaggio di tutti i libri, con le rispettive percentuali cliccate sul link qui sotto:
Torniamo con il nuovo concorso a scadenza mensile "La Citazione del Mese". Si tratta di un sondaggio che premia la migliore citazione proposta durante il corso del mese, ma la votazione avverrà al contrario, ovvero sarete VOI a proporre la vostra citazione preferita, e NOI bloggers a votare quella che verrà inserita il mese successivo nell'intestazione del Blog.
La "Citazione" può essere uno scambio di battute, un piccolo brano, una frase, non più di 4 - 5 righe al massimo, che vi ha colpito particolarmente, o che vi è rimasta nel cuore. Per mandarcela potete postarla direttamente come commento a questo posto, o utilizzando la casella email che troverete sia nel menù di sinistra (sotto Scrivici), sia nel menù di destra (sotto Citazione del Mese). Ricordatevi di indicare il titolo e l'autrice del romance da cui è tratta (oltre a cap. e pagina per permetterci di risalire al testo originale), e se vi va diteci perchè l'avete scelta :-)
Ecco la citazione vincitrice per il mese di Dicembre:
Dal romanzo THE MORE I SEE YOU di Lynn Kurland proposta da Drakon.
"Ti prego," disse piano lei, "Ti prego, vattene..."
La fece arretrare fin quando lei fu contro il muro,
la sollevò di peso mettendola sul gradino, e posò il piede su quello sopra.
Jessica era in trappola. Ed era felice di esserlo.
"Non posso," sussurrò lui. "Vorrei farlo, e finirò all'inferno per quel che sto per fare, ne sono sicuro, ma non posso lasciarti."
E poi la baciò.
Here we are with our new monthly contest "Quote of the Month".
It's a contest about the best quote that will be proposed during the month, but it will be a reversed contest, that is YOU will propose your favourite quote, and WE bloggers will vote the one which will show in the Blog's header the following month.
The "Quote" can be a sentence or a dialogue 4 - 5 lines long, you particularly enjoyed or you have been expecially impressed by. To let us have your proposal, you can add it as a comment to this post, or send it by e-mail (click on the mail box icon you can find both in the left and right menu).
Don't forget to include the book's title and author, and if you like tell us the reason for your choice :-)
Here is December Winning Quote:
from the novel THE MORE I SEE YOU by Lynn Kurland proposed by Drakon:
"Please", she said quietly, "Please, just leave me alone"....
He backed her up against the wall, set her bodily on the step above him,
and rested his foot on the step above her.
She was trapped. Happily.
"I can't," he whispered. "I want to and I'll be damned for it, I'm sure, but I can't leave you be."
And then he kissed her.
ESCONO IN LIBRERIA ROMANTICO INGANNO ( Only His) - TUA PER SEMPRE (Only You ) - IL CERCATORE DI SOGNI ( Beautiful Dreamer ) DI Elizabeth Lowell - EDIZIONI EUROCLUB
ROMANTICO INGANNO (Only His)
Sedurla era un richiamo pericoloso e irresistibile inganno
La Guerra Civile ha distrutto la fattoria in cui viveva e ora Willow Moran ha una sola possibilità di salvezza: raggiungere suo fratello Matthew "Reno" Moran, un cercatore d'oro, nel selvaggio West. Ma sono tempi duri e, per giungere a destinazione sana e salva, la bella Willow ha bisogno di un uomo che le faccia da guida e che la difenda dai pericoli che incontrerà sul suo cammino. L'uomo in questione è Caleb Black, un duro temprato dalla vita, che pur detestando l'idea di portarsi dietro una viziata "signora del Sud" ha però un ottimo motivo per scortare Willow fra le montagne del Colorado: sa che lei lo condurrà da Reno, l'uomo che ha sedotto sua sorella per poi abbandonarla a un destino di morte. Quella lunga traversata fra boschi e rocce impervie riserva ai due compagni di viaggio non pochi colpi di scena. Braccati da una banda di fuorilegge che ha un conto in sospeso con Caleb, costretti a fronteggiare le insidie di una natura ostile, i due si scopriranno sempre più attratti. E quando divampa una passione bruciante, per Caleb si pone un dilemma: portare a compimento la vendetta contro il fratello della donna che ama, o seguire solo la legge del cuore? Intanto i fuorilegge si avvicinano
ambientazione : Colorado 1860
grado di sensualità : hot
TUA PER SEMPRE (Only You )
E infine la incatenò con il vincolo indissolubile del piacere...
Quando apre la partita a poker, Evelyn Starr non ha nulla di valore da mettere sul piatto. E purtroppo non ha neanche alternative, la posta in gioco è troppo alta, deve vincere il diario con la mappa del tesoro che quelle luride serpi hanno rubato ai suoi cari prima di ucciderli e che ora è proprio lì, tra le puntate in mezzo al tavolo. Le rimane una sola scelta: puntare se stessa e confidare nella propria abilità di baro. Per lo straniero dagli occhi di ghiaccio appena entrato nel saloon la sfida è irresistibile, potente quasi come il timore che il bisbiglio del suo nome suscita sui presenti: Reno Moran, uno dei pistoleri più veloci del West. E uno dei giocatori di poker più in gamba dello stato. Qualcosa però gira storto nel corso del gioco, in un attimo le pistole sono sguainate, la ragazza arraffa diario e denaro e… Da una partita truccata nasce l’inizio di una storia di fughe e avventura, agguati e sparatorie, equivoci e inseguimenti che portano il pistolero e l’imbrogliona nel cuore degli splendidi canyon del Colorado, sulle tracce dell’oro… per scoprire infine di avere già trovato il più grande e prezioso dei tesori: l’amore.
ambientazione : Colorado
grado di sensualità: hot
note di chiaromattino : Con Only His e Only You si conclude la serie Only della bravissima Elizabet Lowell.
Iniziata con Fuochi d’autunno, ha ottenuto i consensi di una fitta schiera di lettrici, che nel tempo si sono affezionate sempre più alle vicende dei fratelli Maxwell e dei Moran. A tutti gli effetti questa serie resta una delle migliori, ad ambientazione western mai scritte fino ad ora. La Lowell ci presenta nuovamente storie passionali, di forti sentimenti, vendette e amori, che terranno il lettore incollato alle pagine del romanzo. Assolutamente da non perdere.
1.ROMANTICO INGANNO - (Only His 1991)
2UN AMICO PER MARITO - (Only Mine (1992)
3.TUA PER SEMPRE - (Only You 1992)
4.PER AMORE DI SHANNON - (Only Love (1995)
5.FUOCHI D'AUTUNNO - (Autumn Lover 1996) (Maxwell)
6.FUOCO DI PASSIONI - (Winter Fire 1996) (Maxwell)
IL CERCATORE DI SOGNI (Beautiful Dreamer )
Lei era un sogno... e quando lui la vide capì di aver trovato la fonte dove placare la sua ardente passione.
L’imponente bellezza dei monti del Nevada è un vero balsamo per il cuore della splendida Hope Gardener. Ma il ranch che ama e che le appartiene, che da sempre è casa sua, sta morendo per la peggior siccità che quella zona abbia mai visto. Afflitta e scoraggiata, a Hope non resta altro che sperare in un miracolo… E il miracolo si presenta in effetti un giorno alla sua porta, negli umanissimi panni di Rio. Bellissimo mezzosangue nipote di uno sciamano, Rio ha molti “poteri” naturali, oltre che una laurea in geologia e idrologia: se c’è qualcuno in grado di trovare l’acqua, quello è lui. Hope non ne ha alcun dubbio, le è bastato guardarlo per decidere di affidarsi completamente a quel bruno straniero che sostiene di poter realizzare i sogni della gente che incontra, prima di riprendere il suo cammino per non tornare più. Ma stavolta è diverso. Rio, che non ha mai avuto un sogno proprio, scopre in quella donna straordinaria qualcosa che lo tenta a infrangere le sue stesse regole, una passione che gli suggerisce di seguire un desiderio che sia per la prima volta soltanto suo… per poi scoprire sulla sua stessa pelle che i sogni sono davvero la porta della felicità.
ambientazione : Nevada
grado di sensualità: warm
note di Chiaromattino: Leggendo questo splendido romanzo potrebbe venirvi in mente di averlo già letto. Infatti si tratta della riscrittura, da parte della mitica Lowell, di una delle sue prime novelle pubblicata nei Bluemoon special col titolo de IL POZZO DEI DESIDERI . VALLEY OF THE SUN questo era il titolo originale, dunque ora diventa Beautiful Dreamer, e presenta tutte le connotazioni tipiche del grande romanzo d’amore. Personalmente sono entusiasta di questa scelta della scrittrice, ho letto il romanzo molti anni fa, e mi è sempre dispiaciuto che una storia così delicata e romantica fosse circoscritta nelle poche pagine di un Bluemoon.
RECENSIONE: MEGLIO UN UOMO OGGI, di Geppi Cucciari
Anno: 2009
Edizione originale: Mondadori
Formato: paperback
Livello di sensualità: subtle (sottile)
Genere: chick lit
Ambientazione: Milano/Sardegna, 2009
Voto: 7/10
Il libro è il seguito di MEGLIO DONNA CHE SINGLE.
Geppi è una trentacinquenne attrice comica, sarda trapiantata a Milano, fidanzata con Michele, impegnatissimo uomo in carriera, motivo per cui la loro relazione si è sempre svolta tra aerei e imbarchi. Geppi finora si è sempre giostrata molto bene in questa storia, ma comincia a sentire la mancanza di un progetto comune, di stabilità, con tutto quello che ciò può comportare. Ad aggravare le cose il fatto che stavolta, accanto a Michele che si trova in America per un importante progetto lavorativo, si trova la bella Erika: 25 anni, fisico da modella e figlia del capo di Michele. Causa messaggini sospetti e ancor più sospetti silenzi, Geppi comincia sospettare il peggio…
Ho deciso di inserire la recensione di questo libro nonostante l’autrice, Geppi Cucciari, non sia certo un’autrice romance, ma una dei miei comici preferiti, in quanto leggendolo mi ha ricordato molto la maggior parte dei romanzi chick lit che ho letto, in particolare quelli della serie “Red Dress Ink”. Non sapevo che Geppi avesse scritto anche dei libri fino a quando non ho comprato questo in libreria, che però segue il precedente MEGLIO DONNA CHE SINGLE, dove appunto racconta la nascita della storia con Michele.
Geppi racconta la storia in prima persona con uno stile leggero, scorrevole e divertente, una storia non certo nuova ma davvero molto gradevole, con vari riferimenti a personaggi musicali, televisivi e cinematografici della cultura pop anni ’70/’80, che chiunque abbia più di venticinque anni potrà ricordare. La protagonista è ovviamente Geppi stessa in versione non autobiografica, tranne per alcuni aspetti (lavoro, origini e presumo personalità), contornata da Michele, uomo sfuggente e apparentemente misterioso, dalle amiche Stefy e Lucia anch’esse alle prese con problemi sentimentali di vario tipo (e la seconda con una gravidanza improvvisa che terrà banco per tutto il libro), e dalla causa di tutti i mali, la perfida (o per meglio dire psicopatica, anche se fino alla fine non ne abbiamo la certezza) Erika. Esilarante la parte centrale, quando Geppi e Lucia tornano al paese natale in Sardegna e si fa una descrizione di usi, costumi e mentalità del popolo sardo.
Consigliato a chi cerca una lettura semplice, gradevole, divertente, rilassante…tipicamente estiva, insomma. Anche se ovviamente uno può aver voglia di queste cose anche durante il resto dell’anno!
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