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21/12/2008
da Paige79

ESCE IN LIBRERIA SEDUZIONE AL  CIOCCOLATO (SAVANNAH BLUES), DI Mary Kay Andrews, EDIZIONI POLILLO

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Il fallimento del suo matrimonio è stato un duro colpo per la giovane Weezie, ma, se deve essere sincera, non le manca tanto il ricco e fedifrago Talmadge Evans III°, quanto la vecchia dimora nel centro della città storica di Savannah, in Georgia, perché ne aveva curato il restauro riportandola all'antico splendore. Ora la padrona di casa è Caroline, l'amante del marito, mentre lei è stata relegata insieme al cane nel retro della proprietà, in un'ex rimessa per carrozze ristrutturata. L'antiquariato è sempre stata la passione di Weezie, che di mestiere fa il rigattiere e batte mercatini e vendite all'incanto della zona, sgombera case e spesso esce all'alba per perlustrare i vicoli dei vecchi quartieri alla ricerca dei "tesori" che la gente ha buttato via. Tutto questo quando non è impegnata a risolvere i problemi della sua eccentrica famiglia, a scambiarsi dispetti con Caroline e a cercare di capire lo strano effetto che le ha provocato l'inaspettato ritorno in città di Daniel, una vecchia fiamma dei tempi della scuola ora acclamato chef e creatore di un superlativo dolce chiamato "Seduzione al cioccolato". Finché in una notte d'estate, all'interno di una splendida villa coloniale, Weezie fa una macabra scoperta che stravolgerà la sua vita e porterà alla luce gli intrighi e i segreti che albergano nel cuore del vecchio Sud.

Nota di Paige79: Elegante, spiritoso e con una punta di thriller, si legge tutto ad un fiato.
Mary Kay Andrews (vero nome Kathy Hogan Trocheck), è un'ex reporter dell'Atlanta Journal-Constitution. Il suo esordio nel giornalismo era avvenuto negli anni Ottanta a Savannah, Georgia, dove aveva seguito il celebre caso di omicidio che ha ispirato il libro “Mezzanotte nel giardino del bene e del male” di John Berendt e l'omonimo film. Attualmente tiene conferenze e corsi di scrittura creativa presso diverse università. Oltre a UNA MEMORABILE SCENATA – che l'ha imposta all'attenzione del pubblico come una voce nuova della commedia sentimentale per la sapiente caratterizzazione dell'ambiente del Sud degli Stati Uniti, con il suo fascino suggestivo, ma anche con la sua ossessione per le apparenze – Mary Kay Andrews ha scritto altri due romanzi con la stessa ambientazione;con il suo vero nome, ha poi firmato dieci mystery, molti dei quali sono stati candidati ai prestigiosi premi Edgar, Anthony e Agatha.

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21/12/2008
da Paige79

ESCE IN LIBRERIA PASSAPORCO DIPLOMATICO (THE DIPLOMATIC CORPSE), DI Anne Marshall Zwack, EDIZIONI BALDINI CASTOLDI DALAI

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Dopo venticinque anni di matrimonio, il marito di Maggie, Jeremy, ambasciatore britannico a Vienna, muore all'improvviso di infarto. Maggie è sconvolta, fino a quando, rovistando quasi per caso tra le sue carte, non si imbatte in un diario in cui annotava tutti i suoi incontri extraconiugali. Altroché morto alla sua scrivania, sotterrato dalle scartoffie e dalle responsabilità! Il porco è schiattato tra le braccia di una bella viennese dai capelli d'oro... Dopo aver costretto l'autista Zoltan a confessare la verità, scoperta la messinscena, Maggie lo convincerà ad accompagnarla in giro per l'Europa, dove il diplomatico maritino aveva un'amante in ogni capitale, e vendicarsi.

Nota di Paige79: alla povera Maggie, protagonista di questo romanzo, capita quello che nessuna donna vorrebbe mai scoprire: il caro estinto non era proprio quel modello di virtù che lei credeva… per fortuna saprà risollevarsi da questa brutta storia, uscendone vincente! Un esilarante racconto sul matrimonio, l'infedeltà e le storie della vita.

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19/12/2008
da Paige79

FILM TRATTI DA ROMANZI

BECOMING  JANE – IL RITRATTO DI UNA DONNA CONTRO (Becoming Jane), 2006

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Regia di Julian Jarrold, con Anne Hathaway (Jane Austen), Julie Walters (Mrs Austen), James McAfoy (Tom Lefroy), James Cromwell (Mr. Austen), Anna Maxwell Martin (Cassandra Austen), Maggie Smith (Lady Gresham).

Nel 1795 la giovane Jane Austen, figlia di un reverendo, vive nel suo paesino di campagna la comune vita di tutte le giovani inglesi di modesta famiglia dell’epoca.Il suo principale interesse è la letteratura, essendo una bravissima componitrice di brani in prosa pieni di ironia, e trascorre serenamente le sue giornate tra il sogno di diventare scrittrice e la famiglia, avendo un rapporto privilegiato in particolare con la sorella Cassandra.
Un giorno conosce l’antipatico e snob Tom Lefroy, amico del fratello Henry, e sebbene tra i due inizialmente sia antipatia a prima vista, col tempo…

Sebbene questo film si dice che questo film sia tratto dalle lettere di Henry Austen, fratello di Jane, le fans della scrittrice sono avvisate:questo film altri non è che un mix di situazione e personaggi presi qua e là dai vari romanzi di Jane Austen, e poco modificati rispetto all’originale. Per capirci meglio: Cassandra = Jane Bennett, Mrs Austen = Mrs Bennett, Lady Gresham = Lady Catherine, Sir Wisley = Edward Ferrars, ecc.
Gli stessi protagonisti, Jane e Tom, ricalcano rispettivamente Elizabeth Bennett e Mr. Darcy in versione trasgressiva... e di certo chi potrebbe immaginare un Darcy ispirato a un maleducato arrogante signorino che alla sua prima apparizione entra in salotto sbattendo la porta e interrompe senza scusarsi una riunione dove una persona sta leggendo?story No, assolutamente io non mi sono lasciata ingannare… per il resto nulla da dire, la ricostruzione storica è perfetta e molto attenta alle consuetudini sociali quotidiane,ma per ogni appassionato che si rispetti impossibile non trovarsi davanti, in ogni scena,a molto più di un dèja vu….
Peccato perché Anne Hathaway mi è sembrata una Jane credibile. Sicuramente più dell’insulso protagonista maschile, che non riesce a dare credibilità all’uomo che avrebbe (il condizionale è d’obbligo) ispirato Mr Darcy e altri personaggi indimenticabili.
Il mio consiglio? Se proprio volete, guardatelo... ma non per farvi un’idea della vita e delle opere di Jane Austen. Che vanno conosciute da fonte sicura, ovvero i suoi romanzi.

IRIS, UN AMORE VERO (Iris), 2001

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Regia di Richard Eyre, con Kate Winslet (Iris Murdoch), Hugh Bonneville (John Bailey), Judy Dench (Iris anziana), Jim Broadbent (John anziano).

L’anziana scrittrice Iris Murdoch, colpita da Alzheimer, viene amorevolmente assistita da marito, studioso di letteratura, John Bailey. Il loro matrimonio dura da moltissimi anni:conosciutisi negli anni ’40, si innamorano nonostante le notevoli differenze di carattere: Iris è esuberante e vivace, John timido e impacciato, ma uniti da una forte affinità spirituale e intellettiva e dal grande amore per la letteratura…

Tratto dal libro ELEGIA PER IRIS di John Bailey,è la storia della scrittrice inglese Iris Murdoch, a cui nel 1996 venne diagnosticato il morbo di Alzheimer e che morì a causa della malattia tre anni dopo.
La storia è raccontata dal marito, ed è una toccante testimonianza soprattutto nella parte che riguarda la vita di John e Iris da anziani,con lei ormai gravemente malata e ormai l’ombra della scrittrice arguta, provocatrice e intelligente che era:la Iris malata di Alzheimer è ormai una bambina, bisognosa di affetto e cure costanti, che cerca unicamente nella persona che più l’ha amata nella vita, il marito John.iris2 E’ come se Iris, nella sua malattia che la rende dimentica di tutto, ricordi comunque l’amore che li ha sempre uniti rendendolo quindi il pilastro della propria vita.
Un amore che certo molti, e io per prima, non capiscono fino in fondo, visto che l’esuberanza di Iris l’ha portata ad avere spesso relazioni anche con altri uomini, relazioni che il marito accettava sicuro che poi lei sarebbe tornata. John è un uomo solo apparentemente mite e paziente,in realtà è una persona dai sentimenti forti e profondi, cui non viene meno per tutta la sua vita,capace di essere accanto alla sua compagna soprattutto nelle difficili prove che la vita riserva loro, ultima quella della malattia.
Sugli attori nulla da dire, visto che le loro fantastiche performance parlano da sole;in particolare ho osservato come gli attori che interpretano i personaggi da giovani e quelli che li interpretano da anziani si incastrano perfettamente tra di loro, nel senso che vedendo Judy Dench nei panni di Iris anziana viene spontaneo immaginarla con le fattezze di Kate Winslet quando era giovane; lo stesso dicasi per i due interpreti maschili.
Se potete guardatelo, è davvero un ottimo film.iris1
Nel 2001 l’attore Jim Broadbent per questo film ricevette il premio Oscar come miglior attore non protagonista,  mentre Judy Dench e Kate Winslet ebbero una nomination ciascuna rispettivamente come miglior attrice e migliore attrice non protagonista.

 

 


 

LA PRIMULA ROSSA (The scarlet pimpernel),1934

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Regia di Harold Young , con Lesley Howard (Sir Percy Blakeney), Merle Oberon (Lady Marguerite Blakeney), Nigel Bruce (il principe di Galles), Raymond Mussey (Chauvelin).

Sir Percy Blakeney è un nobiluomo inglese pigro, indolente, raffinato, amante delle comodità, sposato con la francese Marguerite, scampata per un soffio alle violenze della Rivoluzione Francese. Nessuno, nemmeno Marguerite, immagina nemmeno lontanamente che in realtà Sir Percy è la temutissima Primula Rossa, l’eroe mascherato e coraggioso che si prodiga per salvare i nobili condannati in massa dai rivoluzionari…

Tratto dalla serie di romanzi (1905) della baronessa Emmuska Orczy, il film rappresenta una felice mistura di umorismo e drammaticità, avventura e sentimento, come nella tradizioni dei grandi classici Hollywoodiani.
E’ l’unico film dove l’attore Leslie Howard abbandona i panni del personaggio di turno dall’aria triste e depressa per calarsi nei panni di una specie di “Zorro” inglese: un nobile dalla doppia vita, tutti lo conoscono come damerino sfaticato anche se simpatico, mentre in realtà è un avventuriero mascherato che salva vite umane in situazioni rocambolesche; un eroe atipico insomma, e devi dire che l’attore a sorpresa se la cava benissimo in questo ruolo, riuscendo a essere divertente e serio a seconda dei momenti.291900662_d3e08d3523_o
Altrettanto incisiva e perfetta nel ruolo è Merle Oberon nel ruolo di Marguerite, l’ignara moglie di Percy: semplicemente splendida, non solo fisicamente, ma anche come carattere.
Un film di grande successo all’epoca ma oggi poco conosciuto, che varrebbe senz’altro la pena di riscoprire, soprattutto visto il successo che in questi ultimi anni ha riportato alla ribalta il personaggio della Primula rossa grazie al bellissimo sceneggiato interpretato dall’attore Richard E. Grant.

UN AMORE PER SEMPRE (Star), 1992

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Regia di Michael Miller, con Jennie Garth ( Crystal), Craig Brieko (Spencer).

Dopo la tragica morte del padre e del fratello la giovane Crystal lascia il ranch di famiglia e parte alla volta di Los Angeles in cerca di fortuna. Mentre lavora come cameriera conosce Spencer, giovane avvocato di buona famiglia,e tra i due è il classico colpo di fulmine; ma lui decide comunque di sposare la fidanzata e lasciare Crystal. Che  nella città degli angeli trova il successo nel mondo dello spettacolo esibendosi prima come cantante in un night e poi come attrice….

Tratto dal romanzo STAR (1991) di Danielle Steel, è un tipico Tv movie dei tanti tratti dai romanzi della celeberrima scrittrice. Si avvale molto della bella presenza di Jennie Garth, ai tempi attrice star del telefilm BEVERLY HILLS 90210 nei panni di Kelly; la Garth è simpatica e non recita male, ma è il film che funziona poco, anche per via di una  storia banale e scontata,fondata, oltre che sul solito amore contrastato, su colpi di scena a gogò ( se nella propria vita a una persona qualsiasi succedessero tutte quelle disgrazie, imbruttirebbe di brutto - scusate il modo di dire! - altro che diventare sempre più bella come succede a Crystal… )9613e1515013d7da7c5156be2f8e1c0d su uno scontatissimo lieto fine ( alla faccia di tutto quello che è successo in precedenza ) e su personaggi stereotipati: la bella perseguitata dalla sfortuna, il principe azzurro tormentato, la fidanzata cattiva e avida, il padre egoista e manipolatore ecc…
Insomma nulla di particolare; caduto nel dimenticatoio appena spenta la TV.

IL PAZIENTE INGLESE (The English patient), 1996

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Regia di Anthony Minghella, con Ralph Fiennes (Laszlo de Almasy), Kirstin Scott Thomas (Katherine Clifton), Juliette Binoche (Hana), Colin Firth (Geoffrey Clifton), Nino Castelnuovo (D’Agostino).

In Toscana, verso la fine della seconda guerra mondiale Hana, infermiera canadese innamorata di un artificiere indiano, accudisce un misterioso paziente inglese dal viso sfigurato di cui si rievoca in flashback la tragica passione per Katharine (K. Scott Thomas), incontrata in Egitto, prima della guerra, durante una missione geografico-militare per il governo britannico. La donna era già sposata, ma ciò non aveva impedito ai due amanti di vivere il loro amore….

Tratto dall’omonimo romanzo (1992) di Michael Ondatjee, è uno dei film più sopravvalutati degli anni ’90: spacciato come kolossal artistico di grande spessore ( qualcuno si azzardò a definirlo una specie di nuovo VIA COL VENTO ), è in realtà un polpettone sentimentale dolciastro,lungo,noioso, lento e a tratti pure confuso, per via dei vari flashback. Ho fatto molta fatica (peraltro inutile) ad interessarmi alla storia d’amore tra Katherine e Laszlo, non trovandola per nulla coinvolgente al di là del desiderio di trasgressione di entrambi;meno ch meno mi ha interessata la storia tra Hana e l’artificiere indiano. Se non altro ho potuto ammirare la splendida fotografia che ha messo in risalto i paesaggi aspri del deserto, ma oltre a ciò nulla di più.17191__english_patient_l
Peccato, perché l’idea del misterioso paziente sfigurato e della giovane donna che tenta di scoprire qualcosa del suo passato era interessante,e inoltre gli attori sono tutti bravi, anche se certo non al loro meglio, a parte Colin Firth, come sempre impeccabile.
Nonostante tutto, grande successo in America e trionfo alla notte degli Oscar 1997, in cui ottenne ben 12 nomination, vincendone nove:miglior film, miglior attrice non protagonista (Juliette Binoche), miglior regista (Anthony Minghella), miglior fotografia, miglior colonna sonora, miglior sonoro, miglior montaggio, miglior scenografia, miglior sceneggiatura non originale.

Tiziana

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19/12/2008
da Maet

 RECENSIONE: THE DUCHESS

(Regia di Saul Dibb con Keira Knightely, Ralph Fiennes, Charlotte Rampling)

Lady Georgiana Spencer ha tutto: è giovane, bella, ricca, nobile e corteggiata. Meglio ancora: è promessa in sposa a William Cavendish, duca di Devonshire, il suo futuro è radioso come una giornata di primavera. Difatti il duca è bello, affascinante e molto attratto da lei. Ma non la ama, perlomeno non come lei vorrebbe. Ci sono altre donne, ci sono momenti non propriamente d'oro. Georgiana, tra un ricevimento, una scampagnata ed una passeggiata a cavallo comincia pensare che la sua vita non sia poi così soddisfacente, non riesce a dare al marito il sospirato erede, come è suo dovere e lui si arrabbia, la allontana e si allontana. Georgiana prima si dispera, poi cerca di uscire da una situazione per lei umiliante, diventando qualcosa di diverso da quanto tutti si aspettano da lei Comincia ad acconciarsi, a vestirsi e parlare con un proprio stile, ad attirare l'attenzione su di sé per le sue idee e per il suo spirito mordace, nonché per il suo flirtare spudorato. Cercherà di trovare un proprio senso ed inseguirà il proprio piacere, imitando l'esempio del marito, che le ha imposto in casa come amante addirittura quelle che Georgiana riteneva la sua migliore amica, Elizabeth Foster. E non si fermerà qui. Farà apertamente campagna per i Whig, esponendosi pubblicamente e finendo per innamorarsi di un membro di spicco del partito Charles Grey. Ma il prezzo da pagare sarà alto, da tutti i punti di vista.

Splendide dimore, panorami favolosi, bellissimi costumi: questo è quello che rimane soprattutto della visione di questo film. D'altronde gli inglesi sono maestri nelle ricostruzioni storiche e nello scrupolo con cui lo fanno. Ci sono momenti in cui si è abbacinati da tanta magnificienza e per qualche secondo si perde anche la cognizione di essere nel ventesimo secolo, peccato che sia per l'appunto solo per qualche secondo. Purtroppo gli sceneggiatori sembrano preoccupati di mostrarci Georgiana come una ragazza moderna, una suffragetta ante litteram, una radicale, inserendo battute e situazioni un poco anacronistiche e spingendo troppo sulla parte romantica, ritenendo così di renderla più appetibile al pubblico di oggi, mentre non fanno altro che rendercela più aliena, proprio perchè non spiegandoci il suo contesto e la società in cui era nata non ci permettono di conoscerla, capirla ed entrare veramente in contatto con lei. A riprova di ciò è la scelta della bella Keira Knightely come protagonista, i suoi tratti, la sua estrema magrezza, la sua mimica sono assolutamente contemporanei, le anoressiche col viso da modelle non erano certamente in auge nel diciottesimo secolo, ma sono un must ai giorni nostri. La Knightely ci tiene molto ad affermarsi come attrice drammatica e si impegna a fondo in questo ruolo, che le sembra essere stato cucito addosso per meglio farla brillare e ci offre probabilmente la sua migliore prova recitativa. Eppure sembra spesso essere in “costume” anziché essere Georgiana, la vediamo osservarsi nel ruolo anziché abbandonarsi ad esso ed alla fine il personaggio ci elude come i motivi della sua sofferenza e delle sua scelte a volte dissennate. Fortunatamente sull'ottimo Ralph Fiennes si può sempre contare, la sua prova è brillante, convincente e coinvolgente e non è facile per la Knightely rubargli la scena, benché ci provi spesso.

Charlotte Rampling, che interpreta la madre di Georgiana, sembra spaesata, nonostante sia una brava attrice non riesce a rendere né il periodo storico, né la coscienza aristocratica di Lady Spencer. I comprimari sono tutti professionali, senza particolari menzioni come d'altronde lo è la regia: semplicemente corretta. Saul Bibb non si segnala come dotato di personalità o capacità autoriale, tant'è che le inquadrature più rimarchevoli sembrano copiate di peso da Marie Antoniette della Coppola, senza però la notevole visione artistica di quest'ultima. Dibb filma senza approfondire né le psicologie né il dramma, perdendo peraltro diversi spunti contenuti nella trama e ci consegna una preziosa, brillante, sontuosa confezione che avrebbe voluto farsi melodramma ma non ci riesce. Piacevole, interessante in taluni punti e dimenticabile.



Ma chi era in realtà la duchessa di Devonshire? Una figlia del suo tempo, vanitosa, seducente, inquieta, ambiziosa, affamata di attenzione ed affetto al limite dell'ingenuità, ma anche promiscua, alcolizzata, giocatrice d'azzardo patologica, irresponsabile, labile e generosa. Il suo ruolo sociale le andava stretto come quello familiare, voleva brillare per sé stessa e non come "moglie di", non accettava di essere semplicemente una fattrice né di non poter esprimere in pubblico le sue idee politiche, poiché alle donne era permesso occuparsi di tali faccende in ambito strettamente privato e solo se erano nobili. Georgiana invece si spendeva continuamente e nella maniera più pubblica possibile per il partito Whig, raccogliendo fondi, consensi e voti, (qualcuno disse anche in cambio dei suoi favori). Era una specie di diva dell'epoca, conosciuta in tutti gli ambienti, per la sua bellezza ma anche per il suo comportamento eccentrico, desiderata ed amata da alcuni ma derisa da altri, tanto che il famoso commediografo Richard Sheridan scrisse una satira incentrata su di lei ed il marito intitolata The school of scandal, alla rappresentazione della quale Georgiana fu peraltro presente, facendo buon viso a cattivo gioco. Se fosse stata una borghese od una donna del popolo sarebbe finita internata, ma come aristocratica fu tollerata.

La sua instabilità e dipendenza emotiva dal marito la portarono a sopportare per anni un menagè a trois con la ex migliore amica Elizabeth Foster ed accettare che tutti i loro figli (spesso concepiti in contemporanea perchè il duca era generoso delle sue grazie) crescessero insieme. Ebbe un' aperta e molto contrastata relazione adulterina col conte Charles Gray, da cui nacque una figlia, che non le regalò però serenità. Il pesante contraltare furono l'alcolismo, il consumo di droghe ed una passione compulsiva per il gioco d'azzardo che la ridussero praticamente sul lastrico.

Un personaggio affascinante ed indimenticabile che ha attraversato il tempo, molte eroine anche di romance si ispirano a lei direttamente od indirettamente, un esempio è Nel segno dei gemelli di Virginia Henley, tanto per citarne uno.

 Per chi volesse saperne di più la Rizzoli ha da poco tradotto la biografia a lei dedicata da Amanda Foreman, da cui è tratto il film. Un libro notevole dal punto di vista accademico e molto doumentato, forse con una parte centrale troppo estesa riguardante lo scontro tra Tory e Whig di non semplice comprensione per chi non abbia una precedente preparazione sull'argomento. Ma ha il merito di restituirci una figura a tutto tondo di una donna straordinaria e di mostraci che in diverse epoche ci sono state donne che non si sono completamente sottomesse ed hanno lottato in un modo o nell'altro per la loro individulità e per il diritto ad averla ed ad esprimersi.

 


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16/12/2008
da Maet

JANE AUSTEN: OVVERO DELLA RAGIONE E NON DEL SENTIMENTO



In uno sperduto paesino dello Hampshire, Steventon, nasceva duecentotrentatrè anni fa Jane Austen, destinata a diventare una delle maggiori scrittrici inglesi di tutti i tempi. Della sua breve vita, conclusasi a soli quarantuno anni per una malattia non ancora accertata con sicurezza, non sappiamo molto, in parte perchè la Austen era molto discreta, in parte perchè sua sorella prima ed i nipoti poi, distrussero la maggioranza delle sue lettere e dei diari, operando di fatto una notevole censura atta a consolidare un'immagine della Austen come una scialba, correttissima e tradizionalista zitella. Se guardiamo al suo unico ritratto coevo, uno schizzo della sorella Cassandra, in effetti è questo che vediamo: una donna non bella, non giovane, dall’espressione poco invitante, coperta fino al collo come si conviene ad una  fanciulla modesta, i capelli coperti dalla cuffietta, come portavano le donne anziane, le vedove di ceto inferiore, le governanti e le nubili di estrazione non aristocratica. Non potremo mai ricostruire ciò che davvero è accaduto nella sua esistenza e forse non è nemmeno importante, l’assenza di fatti esteriori di una certa rilevanza è comprovata, la Austen visse una vita alquanto monotona e prevedibile, assolutamente nei canoni rispetto alla sua educazione ed estrazione sociale,  ma tutto ciò che abbiamo veramente bisogno di sapere su dei è contenuto nei suoi libri. Le sue opere ci dicono chi era Jane Austen, cosa pensasse  ed a cosa aspirasse, probabilmente sono una proiezione della parte migliore della sua personalità e le sue eroine compiono atti e propugnano idee che nella realtà Jane non ebbe mai il coraggio né di compiere né di seguire, rimanendo sempre una figlia obbediente ed una sorella devota. Operando infinite variazioni su una stessa partitura, la Austen  ci racconta storie simili nel medesimo mondo, il suo, ovvero quello della piccola nobiltà di campagna  e della media ed alta borghesia, dove i legami familiari e sociali sono il fondamento imprescindibile della società e dove ciascuno deve agire conformemente al posto occupato in tale contesto ed al proprio sesso. Si biasima chi cerca di travalicare l’ordine tra le classi sociali ed ancor più una donna che non si attenga a poche e ferree regole: tacere, adeguarsi, mettersi sempre in secondo piano rispetto ai desideri ed alle necessità della propria famiglia. Pochi altri autori sono così dettagliati e precisi nella descrizione di un ambiente e profondamente legati alla propria epoca da diventarne un paradigma, questo perché la Austen parlava solo di ciò che conosceva direttamente, perseguendo gli ideali illuministi della ricerca del vero e della preminenza della ragione, essendo in questo totalmente antiromantica.


Per uno strano scherzo del destino però è considerata, tra le altre cose, anche l’iniziatrice del genere Romance, difatti le sue epigone non si contano ed a tutt’oggi il cosiddetto Regency è vivo e vegeto, cristallizzando per l’eternità, un’era piena di passeggiate nei parchi, corse a cavallo, serata di gala, splendidi balli e tante, infinite occasioni per discorrere intorno ad una tazza di tè. Forse questo malinteso è dovuto non solo alla centralità delle vicende sentimentali in tutti e sei  i suoi romanzi, ma anche nell’aver creato un fantastico ed indimenticabile eroe romantico in Mr Darcy, il protagonista di Orgoglio e Pregiudizio: scostante, arrogante formale ma anche incredibilmente paziente, generoso, passionale e perfetto gentleman. Generazioni di donne si sono innamorate di lui, hanno sospirato per lui, lo hanno sognato e generazioni di scrittrici lo hanno preso a modello per i loro protagonisti maschili, in alcuni casi hanno inventato improbabili viaggi nel tempo e nelle dimensioni per raggiungerlo, tant’è che c’è un Seducing Mr Darcy ed un Mr Darcy and Me, solo per citare due esempi recenti. A chi non ha letto Orgoglio e Pregiudizio ne consiglio caldamente la lettura, per tutte suggerisco la visone dello sceneggiato della BBC del 1995, certamente la versione migliore se non definitiva mai realizzata, anche grazie ad un superlativo Colin Firth nella parte di Fitzwilliam Darcy.






L’anemica versione cinematografica  del 2005, pur pregevole nel reparto artistico è terribilmente carente da quello interpretativo, con un cast mal scelto in generale  e pessimo nel particolare di Mr Darcy, dove uno spaesato, molle ed inutilmente rigido Matthew MacFadyen fallisce miseramente nel rendere quello che è un simbolo di mascolinità e virilità imperiture.

In un panorama come quello degli ultimi anni in cui si è accentuato il cannibalismo sulla vita e la produzione letteraria della Austen (ben sessanta libri usciti solo negli ultimi dieci anni), con risultati alterni chi invece riesce incredibilmente nell’impresa di rivitalizzare tanto Orgoglio e Pregiudizio che la sua autrice è Collen McCullogh.



RECENSIONE
L'INDIPENDENZA DELLA SIGNORINA BENNET
(The indipendence of Miss Mary Bennet) di Colleen McCullogh



ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2008

EDITO IN ITALIA DA: Rizzoli, pp.445

EDIZIONE ORIGINALE:  Simon and Shuster (USA) Harper Collins (UK)

TRADUZIONE DI: Roberta Zuppet

FORMATO: hardcover/ brossura

LIVELLO DI SENSUALITA': subtle/ sottile

AMBIENTAZIONE: regency


VOTO/RATING: 8/10



Temerariamente la McCullogh decide di continuare Orgoglio e Pregiudizio, riprendendo la storia vent’anni dopo la sua conclusione, con le sorelle Bennet ormai quarantenni e con una vita molto diversa da quella che avevano sognato. Mary in particolare, la sorella meno bella e brillante, dopo una vita dedicata ad assistere l’anziana ed insopportabile madre, decide che è giunto il momento di crearsi un’esistenza a propria misura e di rivendicare un’indipendenza che da giovane non si era permessa nemmeno di sognare. Le sue decisioni porteranno conseguenze inaspettate e grandi e necessari cambiamenti in tutta la famiglia.
Con uno stile che è solamente suo ma anche in qualche modo rispettoso di quello della Austen, la McCulloch  ci trasporta letteralmente dentro la storia, in una maniera decisamente più viscerale di quella della Austen, facendoci vivere e palpitare coi suoi personaggi, accompagnandoci ed accompagnandoli nella loro crescita ed evoluzione. Questi non sono più i ragazzi dell’edizione originale, ma uomini e donne che devono ormai  fare dei bilanci, spesso negativi o deficitarii.
Il romanzo in tutta la prima parte è pervaso da una sottile malinconia, quella dei sogni infranti e delle aspettative deluse, di quello che avrebbe potuto essere e non è stato, delle occasioni perdute.
Mary, piccolo bruco che diverrà splendida farfalla, sarà la prima a voler cambiare prima che sia troppo tardi e dare un senso alla sua esistenza e gli altri saranno costretti a seguirla loro malgrado, a guardarsi dentro ed affrontare il rimosso. Proprio per questo mi sono di nuovo innamorata di Elizabeth e Darcy, sono sempre loro eppure sono diversi, più maturi, invecchiati, ma anche più profondi. Mi è parso come di ritrovare dei vecchi amici, che mi hanno divertita e commossa al tempo stesso.

Collen McCullogh è una grande scrittrice e non teme, giustamente, accuse di infedeltà. Lo spirito della Austen qui vi è intero, la sua sagacia, il suo acuto senso di osservazione, la sua sotterranea ribellione alla condizione della donna ed il desiderio di modificare una realtà ingrata e difficile. Certo la McCullogh si spinge ancor più avanti, illustrandoci le miserie oltre che della condizione femminile anche di quelle dei ceti meno abbienti e dei proletari, nonché la disperazione di chi sa alla nascita di essere condannato per non essere capitato nel giusto ambiente. Si ride, si piange e soprattutto si pensa, come la cara Jane avrebbe voluto. Alla fine si chiude il volume contenti ed un poco tristi, si vorrebbe rimanere in compagnia di tanti bei personaggi, Darcy ed il figlio più degli altri, chissà che la scrittrice non ci conceda un bis.

 

 

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14/12/2008
da Paige79

RECENSIONE: I LOVE SHOPPING  CON MIA SORELLA ( Shopaholic and sister ), di Sophie Kinsella

ssAnno: 2003

Edizione originale: Dell

Pubblicato in Italia da: Arnoldo Mondadori Editore, prima edizione nella serie Omnibus; seconda edizione nella serie Bestseller Oscar Mondadori.

Formato: paperback

Livello di sensualità: subtle ( sottile )

Genere: chick lit

Ambientazione: Inghilterra, ai giorni nostri 

Voto: 6/10

 E' il quarto libro della serie I LOVE SHOPPING.

 Dopo dieci favolosi mesi di luna di miele in giro per il mondo, Becky e Luke tornano a Londra e riprendono la loro vita quotidiana. Per Becky il ritorno è particolarmente duro:non ha più un lavoro, la sua amica Suze (ora sposata e con tre figli) sembra avere un’altra migliore amica più vicina a lei (essendo moglie e madre), e anche i genitori Graham e Jane sembrano sfuggenti.
E il perché di quest’ultimo mistero è presto risolto:Becky ha una sorella! E’ Jess, nata da una relazione che il padre ebbe prima di incontrare la moglie, ma di cui non sapeva l’esistenza. La ragazza si è messa in contatto col padre naturale mentre Becky era via, e ora l’incontro tra le due sorelle diventa inevitabile.
Contrariamente a qualsiasi altro mortale, Becky accoglie con gioia la notizia: che bello, finalmente una sorella con cui chiacchierare ore, scambiarsi confidenze,vedere vecchi film e soprattutto fare shopping pazzo! Perché sua sorella sicuramente sarà come lei… o no?

Questo romanzo rappresenta quello che io chiamo “lo scivolone” della serie. Sembra quasi che  dopo il matrimonio l’autrice sentisse il bisogno di continuare le avventure della sua eroina solamente attraverso un fatto che fosse per forza “sensazionale”, e di meglio non ha trovato che far comparire improvvisamente dal nulla una sorella con cui farla relazionare.
Sebbene la trovata di vedere Becky alle prese con una persona che è completamente il suo opposto sia abbastanza interessante, bisogna riconoscere che stavolta la maggior parte delle trovate del libro sanno molto di “forzatura”, oltre al fatto che i comportamenti compulsivi di Becky nei confronti dello shopping stavolta si spingono a livelli davvero da nervoso (se non peggio): come non essere infastiditi dal fatto che non resiste addirittura a comprarsi una borsa da duemila euro di nascosto da Luke perché sa bene che rischierebbe grosso,visto che lui disapprova (e vorrei vedere!) questo tipo di spese pazze e inutili? E a questo proposito, il vincitore del premio “miglior marito dell’anno” è proprio lui, Luke: ma quale uomo, scoprendo che la propria moglie ha comprato una borsa da duemila euro (ma anche molto meno, eh!) si arrabbierebbe in silenzio, e non reagirebbe invece buttando moglie e borsa dalla finestra?!
Altra cosa: è vero che la sorella ritrovata non è frutto di un tradimento, ma possibile che, contrariamente a qualsiasi altro figlio mortale, Becky reagisca con la gioia più incredibile a questa notizia, senza un minimo di sconcerto, di risentimento o altro?20040913-kinsella_sophie
La novità di questo romanzo sta nel personaggio di Jess: di due anni maggiore di Becky, è una ragazza seria, poco propensa a manifestazioni d’affetto esuberanti, e soprattutto seria, in tutti i sensi:studia,la sua passione sono le escursioni in montagna,ama i film seri e culturali e soprattutto, odia a morte lo shopping, la moda e spendere... insomma, l’incontro-scontro tra le due sorelle è la parte più interessante del libro, anche se,così come i comportamenti di Becky mettono il nervoso perché troppo prodighi, quelli di Jess talvolta lo mettono per il contrario, la troppa avarizia:è normale una che,venendo invitata a prendere un caffè al bar, ci va ma se lo porta nel termos così non lo deve comprare? E’ normale una che, sempre e metodicamente, ricicla la carta da pacco per i regali così non deve comprarne della nuova? Senza contare l’aria di superiorità con cui Jess rifiuta inizialmente le varie proposte iniziali di amicizia di Becky, ritenendola sono una stupidina senza cervello, e non considerando gli sforzi di lei per provare a costruire un rapporto.
Insomma, stavolta il tutto regge solo grazie allo stile abile e divertente dell’autrice, ma non si può fare a meno di avere la sensazione che si stia raschiando il fondo del barile…


Tiziana

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14/12/2008
da Andreina

ESCE IN LIBRERIA UNA TORRIDA PASSIONE (Desert Ecstasy) di Connie Mason EDIZIONE EUROCLUB

In quella tempesta lui era il porto più sicuro...

Fra l’affascinante Lord Mark e la bionda Christa l’attrazione è immediata. Lui, erede al trono di Constantine conosciuto anche come Prince Ahmed, è un uomo magnetico; lei, figlia di un ambasciatore di stanza a Tunisi, è troppo radiosa e sensuale per passare inosservata. La scintilla scatta a una festa, con un bacio rubato e la promessa di momenti molto più intensi... Qualche settimana dopo, Mark e Christa si ritrovano a bordo della stessa nave diretta a Tunisi. E, in una notte di tempesta, si abbandonano al richiamo dei loro corpi in un amplesso appassionato. Mark le insegna i segreti del piacere facendole scoprire cosa significhi arrivare all’estasi. Non solo: lui stesso si rende conto per la prima volta di essersi innamorato. Christa naturalmente lo ricambia con lo stesso ardore. Ma il loro amore è in pericolo: la focosa Lady Willow, ex amante di Mark, e il feroce Abdullah complottano per separarli. E Christa, rapita dai pirati, finisce in un harem. Fra intrighi e avventure sulle dune infuocate, Mark e Christa dovranno lottare per i loro sentimenti e per la torrida passione che li ha sempre attratti.

grado di sensualità : hot (bollente)

Note di andreina65: sembra proprio che l'Euroclub si sia affezionato alla scrittrice Connie Mason, e pecchi un pò di fantasia, ma visto le piacevoli sorprese con cui ultimamente ci ha deliziato, non possiamo che perdonare questa sua debolezza! La cover italiana di questo libro  vi ricorda qualcosa? A me si, è la stessa cover di MAGIA DI UN DESIDERIO di JILL BARNETT, con un pò di ritocchini n più!!!

 

 


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13/12/2008
da naan
ESCE IN HARDCOVER L'ULTIMO LIBRO DI Dorothy Garlock, LEAVING WHISKEY BEND, EDIZIONI GRAND CENTRAL

Dorothy Garlock 's LATEST BOOK, LEAVING WHISKEY BEND, BY GRAND CENTRAL - HARDCOVER


Bestselling author Dorothy Garlock returns with a brilliant new novel about three daring women who set out to find a better life for themselves in the Wild West.

Schoolteacher Hallie Wolcott and her no-nonsense friend Pearl Parsons know there's got to be a better place to live than the rough-neck town of Whiskey Bend, Colorado. When their friend Mary is assaulted by her brutal stepbrother, it's the last straw. Hallie and Pearl pull up stakes, rescue Mary, and put as many miles of Colorado wilderness behind them as they can.

But a violent storm soon sends their journey careening in a different direction. Enter Eli Morgan, a quiet rancher deep in family troubles—and pursued by unseen, ruthless enemies. Now with Mary's vengeful stepbrother closing in on them all, Hallie must learn strength, perseverance, and courage... if she is to claim the life and love that can be hers.


L’autrice bestseller Dorothy Garlock ritorna con un nuov, brillante romanzo che parla di tre donne coraggiose che decidono di cercare per contro proprio una vita migliore nel Selvaggio West.

L’insegnante Hallie Wolcott e la sua amica Pearl Parsons, una persona molto pratica e con la testa sulle spalle, sanno che di sicuro ci devono essere dei posti migliori della rozza città di Whiskey Bend, in Colorado, per vivere. Quando la loro amica Mary viene aggredita dal proprio violento fratellastro, è la goccia che fa traboccare il vaso. Hallie e Pearl decidono di rischiare il tutto per tutto, mettono in salvo Mary, e fuggono, cercando di frapporre tra di loro e il selvaggio Colorado più miglia che possono.

Ma una violenta tempesta presto fa sì che il loro viaggio prenda una direzione diversa. Arriva Eli Morgan, un tranquillo rancher molto impegnato a risolvere I propri problemi famigliari—e preso di mira da nemici invisibili e spietati. Ora con il vendicativo fratellastro di Mary che li sta inseguendo da vicino, Hallie deve imparare forza, perseveranza e coraggio... se vuole conquistare la vita e l’amore che possono diventare suoi.


Nota di MarchRose

Praised as “ the Voice of America's Heartland”, with LEAVING WHISKEY BEND Garlock offers a new enthralling, historically accurate and emotionally complex western romance. And if you’re interested in having one more taste of the wild Early America times, try some of the Old West recipes you can find at her website
http://www.dorothygarlock.com/recipes.htm 

“LEAVING WHISKEY BEND spirits you back to earlier days; when life was harsher, times were tougher and love, honour and family, was everything!”
BCM


Acclamata come “ la Voce del Cuore d’America”, in LEAVING WHISKEY BEND la Garlock ci opffre un nuovo, eccitante romanzo western, storicamente accurato e ricco di complesse emozioni. E se vi piace il “gusto” di quei tempi selvaggi dell’America dei pionieri, provate qualcuna delle ricette del Vecchio West che trovate sul suo sito:
http://www.dorothygarlock.com/recipes.htm  

“LEAVING WHISKEY BEND ci trasporta indietro nel passato, a quei giorni lontani in cui la vita era più dura, i tempi erano difficili, ed amore, onore e famiglia erano tutto!”
BCM
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13/12/2008
da naan
ESCE L'ULTIMO LIBRO DI Linda Lael Miller, A STONE CREEK CHRISTMAS, EDIZIONI SILHOUETTE

Linda Lael Miller 's LATEST BOOK, A STONE CREEK CHRISTMAS, BY SILHOUETTE



New York Times bestselling author Linda Lael Miller delivers a holiday treat that's chock full of romance and shows that a horse in need is a matchmaker indeed!

Stone Creek veterinarian Olivia O’Ballivan communicates easily with animals, but men are another story. Especially rugged architect-turned-rancher Tanner Quinn. Olivia’s uncanny bond with his daughter Sophie’s pony, Butterpie, has him questioning her sanity, while she wonders if he’s not just a drugstore cowboy.

Then twelve-year-old Sophie conspires with Olivia to get Tanner into the spirit of Christmas with all the trimmings, including a tree-lighting ceremony and a man named Kris Kringle in a sleigh driven by seven reindeer … and a donkey. But will a holiday miracle transform the globe-trotting Tanner into a rancher—and a family man—for all seasons?


Linda Lael Miller, una delle autrici bestseller del New York Times, ci offre una chicca natalizia super-romantica, dimostrando che un cavallo nei guai è bravissimo a combinare matrimoni!

Olivia O’Ballivan, la veterinaria di Stone Creek, comunica facilmente con gli animali, ma gli uomini sono tutt’un’altra faccenda. Specialmente l’affascinante e virile Tanner Quinn, l’architetto che ha lasciato la sua professione per mandare avanti un ranch. L’incredibile legame di Olivia con Butterpie, il pony di sua figlia Sophie, fa sì che lui inizi ad avere dei dubbi sulla sanità mentale di Olivia, mentre lei da parte sua si domanda se Tanner sia qualcuno che si traveste soltanto da cowboy ma non lo è affatto.

Poi la dodicenne Sophie inizia a complottare con Olivia per fare in modo che Tanner entri nello spirito natalizio con tutti i mezzi possibili, tra cui la cerimonia di accensione delle luci dell’albero di Natale ed un uomo di nome Kris Kringle che arriva su una slitta guidata da sette renne … e un somaro. Ma basterà un miracolo natalizio per trasformare Tanner, che è sempre stato un giramondo, in un vero rancher—e in un uomo di casa—per sempre?


Nota di MarchRose

It’s the 4th instalment in the Stone Creek series, which so far includes:
- THE MAN FROM STONE CREEK
- A WANTED MAN
- THE RUSTLER
- A STONE CREEK CHRISTMAS

While the first three books were western historicals, A STONE CREEK CHRISTMAS is a contemporary romance which shares with the previous novels the setting in the little town of Stone Creek, Arizona. The heroine Olivia, who is a vet a bit like dr. Doolittle, was already featured in MCKETTRICK'S WAY.
A curiosity: guess where Linda - of the most celebrated authors of western romances - is right now? Well, she just announced on her website this: “In December, I pull on my cowgirl boots and head for Las Vegas for the Wrangler National Finals Rodeo” !



E’ il quarto libro della serie Stone Creek, che ad oggi è così composta:
- THE MAN FROM STONE CREEK
- A WANTED MAN
- THE RUSTLER
- A STONE CREEK CHRISTMAS

Mentre i primi tre libri erano storici, A STONE CREEK CHRISTMAS è un romanzo contemporaneo che però ha in comune coi precedenti il fatto di essere ambientato anch’esso nella piccola città di Stone Creek, in Arizona. L’eroina Olivia, una veterinaria che vi ricorderà un pochino il dr. Doolittle, è già apparsa in MCKETTRICK'S WAY.
Una curiosità: secondo voi, dove può essere Linda – una delle autrici più famose di romanzi western – in questo momento? Be’ ha appena annunciato sul suo sito che “A dicembre, mi infilo i miei stivali da cowgirl e me ne vado a Las Vegas per le finali nazionali del Rodeo Wrangler” !
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12/12/2008
da Andreina

Siamo a Parigi agli inizi dell'ottocento.
La giovane protagonista di questa storia è appena arrivata nella capitale francese e proviene dal Granducato di Toscana, dove la sua famiglia si è rifugiata per sfuggire ai massacri della rivoluzione.
Si tratta di una ragazza avvenente e dalla forte personalità e ben presto la sua vita si legherà a quella di un affascinante ufficiale dell'esercito francese, il capitano Edmond Beauchamps.
Ma la loro storia d'amore sarà contrastata e prima di giungere a un felice compimento dovrà superare numerose difficoltà.
Sullo sfondo troviamo una Francia che porta ancora dolorosamente i segni della rivoluzione francese e che vive in apprensione per le battaglie napoleoniche.
Cosa ne sarà di Edmond e Charlotte? E quanti intrighi si nascondono tra le sete e i merletti dei balli di corte?

Sulle ceneri della rivoluzione francese, si svolge la vicenda di due giovani fratelli, Jan Paul e Charlotte, vissuti per tutta l'adolescenza in Italia, nel Granducato di Toscana, dove i genitori, la nobile Juliette e il non titolato  Philippe, si sono rifugiati per sfuggire alle ripercussioni della Rivoluzione e al crescente potere di Napoleone.
I due fratelli vengono educati dai genitori a credere nella libertà e nell'uguaglianza tra le persone, senza dare importanza alle barriere sociali e ai privilegi che un  titolo comporta, e a considerare le persone più povere e sfortunate come loro pari.
Charlotte è una giovane lady ribelle e testarda, che non accetta soprusi, impulsiva non riesce a controllare le sue emozioni, dice quello che pensa, crede nella parità delle persone, ma soprattutto vuole sposarsi solo esclusivamente per amore, non certo per consolidare qualche relazione tra famiglie nobili, e i genitori le hanno dato libertà di scelta, certamente cosa rara in quel periodo, ma non impossibile visto l'amore che i suoi genitori provano l'uno per l'altro pur essendo di diversa estrazione sociale.
Il fatto che la madre sia una nobile e il padre un semplice uomo del popolino, un tempo seguace di Robespierre, consolida la convinzione della giovane di sposarsi solo quando incontrerà l'uomo giusto.
E l'uomo giusto corrisponde al capitano Edmond Beauchamps che all'inizio considera la giovane solo una nobile giovinetta viziata e impulsiva, ma non può fare a meno di innamorarsene nonostante non voglia alcun legame.
Prima che Edmond parta in battaglia, i due giovani si promettono amore eterno, e quando non fa ritorno, Charlotte si ritrova ad affrontare il dolore e molte traversie.
Si rifugia presso una famiglia dove trova lavoro come istitutrice e dove  cresce con  amore la figlia avuta da Edmond. E' proprio grazie all'amore che nutre per la sua bambina che Charlotte impara ad abbassare la testa, a scendere a compromessi e ad adeguarsi alle autorità e a quelle regole che mai prima avrebbe tollerato.
Nonostante il periodo Napoleonico e l'ambientazione francese non siano il periodo storico che prediligo, ho trovato il romanzo di semplice lettura, scorrevole.  Charlotte è sì capricciosa, ma lotta fino in fondo per ottenere ciò che vuole con coerenza, mentre il fratello Jan Paul, mi è sembrato abbastanza pasticcione in amore, nemmeno lui sa veramente ciò che vuole , ama una  ma sta con l'altra! Un comportamento da  immaturo.
Ho avuto l'impressione che la scrittrice abbia voluto creare un personaggio femminile dal carattere e le convinzioni che mal si adattano all'epoca storica, per una rivalsa con chi ha sempre trattato le donne come strumento e non come persona, ho pensato questo perchè benchè sia molto giovane Charlotte è in effetti uno spirito quasi libero.
Per quanto riguarda il  personaggio maschile , benchè abbia un carattere forte,   Edmond mi è sembrato troppo  condiscendente a tutti i capricci di Charlotte, specialmente quando lei parte e sta via quasi un anno per adempiere a una promessa fatta alla madre ! Non si lascia così tanto un uomo da solo non trovate?
Anche se non ho letto il prequel della storia dove si parla dei genitori della protagonista,  si capisce abbastanza quello che è successo prima, credo che in questo Laura Gay sia stata brava,  perchè ho ricostruito un po' la vita dei genitori mentre leggevo.
Inoltre  benchè il periodo storico non sia il mio preferito come detto prima, avrei avuto piacere di trovarvi qualche evento in più  di importanza storica. Posso solo consigliare alla scrittrice di mantenere il suo stile,  cercando di dare più spessore ai personaggi, che ho trovato descritti in modo un po' carente anche se interessanti, perchè quando leggiamo un libro, ci aspettiamo di sapere molto di più delle persone a cui affidiamo fiduciose parte del nostro tempo e della nostra attenzione, e perchè vogliamo e spesso  sentiamo tutte le sensazioni che provano, tutte le gioie o dolori. A me succede di piangere  o di ridere con loro, e quando la parola fine completa l'ennesimo viaggio in una storia che fa sognare speri che il prossimo libro che leggerai sia almeno alla stessa altezza.

 

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12/12/2008
da Paige79

ESCE IN LIBRERIA LA SOCIETA’ LETTERARIA DI GUERSNEY ( THE GUERSNEY LITERATURE AND POTATO PEEL SOCIETY), DI MARY ANN SHAFFER, EDZIONE SONZOGNO.

la società letteraria
Gennaio 1946. Il mondo sta uscendo a fatica dall'incubo della Seconda guerra mondiale, e a Londra la scrittrice Juliet Ashton cerca invano l'ispirazione per il suo nuovo romanzo, dopo il successo del primo libro. All'improvviso, Juliet riceve la lettera di un abitante dell'isola di Guernsey, nella Manica, che ha trovato il suo indirizzo su un vecchio libro usato. Fra i due inizia una fitta corrispondenza, e Juliet scopre che sull'isola, occupata per cinque anni dai tedeschi era nato un circolo di lettura (tre isolani sorpresi dal coprifuoco avevano dichiarato di aver perso la nozione del tempo a parlare di libri). La Società era diventata ben presto la ragione della loro vita, l'unico modo per sfuggire, attraverso il piacere che solo i grandi libri sanno offrire, agli orrori della guerra. A poco a poco Juliet verrà assorbita dalle storie degli abitanti di Guernsey, dalle loro vite straordinarie, dai drammi che hanno vissuto…

Nota di Paige79:Un omaggio al potere dei libri e un inno al piacere della lettura, ma anche una storia di amicizia e di coraggio. Mary Ann Shaffer ci dona un romanzo emozionante e pieno di humour. Destinato a diventare un classico, celebra la parola scritta in tutte le sue sfaccettature, il potere dell’amicizia e dell’amore, ma soprattutto dei libri “perché ci scaldano il cuore nei momenti difficili, ci arricchiscono l’anima, ci avvicinano agli altri, a volte ci salvano la vita.” 

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12/12/2008
da Paige79

ESCE IN LIBRERIA RICORDATI LE COSE BELLE ( REMEMBER THE SWEET THINGS), DI ELLEN GREENE, EDIZIONE SPERLING & KUPFER.

copj13


Ellen incontra Marsh, più anziano di lei, in un momento non felice per entrambi. Lei ha divorziato e lui ha una moglie molto malata. E una storia d'amore tenera e inaspettata che si concluderà con un matrimonio duraturo. Ogni giorno, Ellen annota su dei foglietti cose fatte o dette dal marito che le hanno dato gioia, l'hanno fatta sorridere o commuovere, e una volta l'anno, per San Valentino, le trascrive in una lista che regala a Marsh. Per dirgli quanto sia straordinario. Per farglielo sapere sempre, per non lasciare niente di non detto, per non dare nulla per scontato. L'elenco di Ellen, un elenco lungo vent'anni, è la prova tangibile che il loro sentimento poggia su qualcosa di solido, perché "cento e passa pagine di gentilezze, humour e affetto, fanno una bella storia d'amore". Fino al momento della morte del marito, e anche in seguito, quando Ellen ricorderà l'ultima, struggente cosa bella.


Nota di Paige79: Una storia vera narrata da una donna consapevole che l'amore si costruisce giorno dopo giorno.Almeno questo è quello che intenderebbe l’autrice…in realtà ho letto poche recensioni  su questo libro,ma molto discordanti:per alcuni  ricorda un poco le tipiche “women’s fiction”di autrici come Danielle Steel o Rosamunde Pilcher, senza però tutti i colpi di scena e le tragedie di cui sono funestati i loro romanzi.Per altri invece è un romanzo profondo e pieno di sentimenti “veri”, la storia d’amore ideale…ai lettori l’ardua sentenza.

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12/12/2008
da Andreina

Recensione :
Edmond e Charlotte, le scelte dell'amore di Laura Gay


 
Edizione : Enrico Folci Editore

Formato : Economico

Genere : storico

Ambientazione : Italia - Parigi 1809

Livello di Sensualità : dolce / kisses

Collegamenti con altri libri:
Il libro ha un prequel, "La Rosa di Parigi"

TRAMA: Siamo a Parigi agli inizi dell'ottocento.
La giovane protagonista di questa storia è appena arrivata nella capitale francese e proviene dal Granducato di Toscana, dove la sua famiglia si è rifugiata per sfuggire ai massacri della rivoluzione.
Si tratta di una ragazza avvenente e dalla forte personalità e ben presto la sua vita si legherà a quella di un affascinante ufficiale dell'esercito francese, il capitano Edmond Beauchamps.
Ma la loro storia d'amore sarà contrastata e prima di giungere a un felice compimento dovrà superare numerose difficoltà.
Sullo sfondo troviamo una Francia che porta ancora dolorosamente i segni della rivoluzione francese e che vive in apprensione per le battaglie napoleoniche.
Cosa ne sarà di Edmond e Charlotte? E quanti intrighi si nascondono tra le sete e i merletti dei balli di corte?

Sulle ceneri della rivoluzione francese, si svolge la vicenda di due giovani fratelli, Jan Paul e Charlotte, vissuti per tutta l'adolescenza in Italia, nel Granducato di Toscana, dove i genitori, la nobile Juliette e il non titolato  Philippe, si sono rifugiati per sfuggire alle ripercussioni della Rivoluzione e al crescente potere di Napoleone.
I due fratelli vengono educati dai genitori a credere nella libertà e nell'uguaglianza tra le persone, senza dare importanza alle barriere sociali e ai privilegi che un  titolo comporta, e a considerare le persone più povere e sfortunate come loro pari.
Charlotte è una giovane lady ribelle e testarda, che non accetta soprusi, impulsiva non riesce a controllare le sue emozioni, dice quello che pensa, crede nella parità delle persone, ma soprattutto vuole sposarsi solo esclusivamente per amore, non certo per consolidare qualche relazione tra famiglie nobili, e i genitori le hanno dato libertà di scelta, certamente cosa rara in quel periodo, ma non impossibile visto l'amore che i suoi genitori provano l'uno per l'altro pur essendo di diversa estrazione sociale.
Il fatto che la madre sia una nobile e il padre un semplice uomo del popolino, un tempo seguace di Robespierre, consolida la convinzione della giovane di sposarsi solo quando incontrerà l'uomo giusto.
E l'uomo giusto corrisponde al capitano Edmond Beauchamps che all'inizio considera la giovane solo una nobile giovinetta viziata e impulsiva, ma non può fare a meno di innamorarsene nonostante non voglia alcun legame.
Prima che Edmond parta in battaglia, i due giovani si promettono amore eterno, e quando non fa ritorno, Charlotte si ritrova ad affrontare il dolore e molte traversie.
Si rifugia presso una famiglia dove trova lavoro come istitutrice e dove  cresce con  amore la figlia avuta da Edmond. E' proprio grazie all'amore che nutre per la sua bambina che Charlotte impara ad abbassare la testa, a scendere a compromessi e ad adeguarsi alle autorità e a quelle regole che mai prima avrebbe tollerato.
Nonostante il periodo Napoleonico e l'ambientazione francese non siano il periodo storico che prediligo, ho trovato il romanzo di semplice lettura, scorrevole.  Charlotte è sì capricciosa, ma lotta fino in fondo per ottenere ciò che vuole con coerenza, mentre il fratello Jan Paul, mi è sembrato abbastanza pasticcione in amore, nemmeno lui sa veramente ciò che vuole , ama una  ma sta con l'altra! Un comportamento da  immaturo.
Ho avuto l'impressione che la scrittrice abbia voluto creare un personaggio femminile dal carattere e le convinzioni che mal si adattano all'epoca storica, per una rivalsa con chi ha sempre trattato le donne come strumento e non come persona, ho pensato questo perchè benchè sia molto giovane Charlotte è in effetti uno spirito quasi libero.
Per quanto riguarda il  personaggio maschile , benchè abbia un carattere forte,   Edmond mi è sembrato troppo  condiscendente a tutti i capricci di Charlotte, specialmente quando lei parte e sta via quasi un anno per adempiere a una promessa fatta alla madre ! Non si lascia così tanto un uomo da solo non trovate?
Anche se non ho letto il prequel della storia dove si parla dei genitori della protagonista,  si capisce abbastanza quello che è successo prima, credo che in questo Laura Gay sia stata brava,  perchè ho ricostruito un po' la vita dei genitori mentre leggevo.
Inoltre  benchè il periodo storico non sia il mio preferito come detto prima, avrei avuto piacere di trovarvi qualche evento in più  di importanza storica. Posso solo consigliare alla scrittrice di mantenere il suo stile,  cercando di dare più spessore ai personaggi, che ho trovato descritti in modo un po' carente anche se interessanti, perchè quando leggiamo un libro, ci aspettiamo di sapere molto di più delle persone a cui affidiamo fiduciose parte del nostro tempo e della nostra attenzione, e perchè vogliamo e spesso  sentiamo tutte le sensazioni che provano, tutte le gioie o dolori. A me succede di piangere  o di ridere con loro, e quando la parola fine completa l'ennesimo viaggio in una storia che fa sognare speri che il prossimo libro che leggerai sia almeno alla stessa altezza.

 By Andreina 

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11/12/2008
da Maet

RECENSIONE
ADORABILE SCONOSCIUTO
(The Perfect Stranger) di Anne Gracie

 

Prima pubblicazione anno : 2006 by Berkley Trade

Pubblicato in Italia da : Mondadori, I Romanzi no.841, dicembre 2008

Livello di sensualità : Warm (caldo)

Ambientazione: Regency

Collegamenti con altri libri : 

1 - IRRESISTIBILE LIBERTINO (The Perfect Rake) – protagonisti Prudence Merridew + Gideon, Lord Carradice; potete leggere il riassunto e le nostre note sul romanzo qui:
romancebooks.splinder.com/post/16770082

2 - L’ADORABILE TENEBROSO (The Perfect Waltz) - protagonisti Hope Merridew + Sebastian Reyne; potete leggere il riassunto e le nostre note sul romanzo qui:
romancebooks.splinder.com/post/18232658 

3 – ADORABILE SCONOSCIUTO (The Perfect Stranger) - protagonisti Faith Merridew + Nicholas Blacklock

4 - The Perfect Kiss ( inedito in Italia ) - Grace Merridew +Dominic Wolfe

Voto / Rating : 5,5/10

 

La diciannovenne Faith è sola, sola ed impaurita. Non ha soldi, non ha un rifugio, non ha amici. Faith non ha più nulla se non sé stessa Nella notte corre senza meta, su una spiaggia sconosciuta, in un paese straniero, a miglia di distanza da casa sua e dalla sua famiglia. Corre e corre per sfuggire a tre ribaldi che vogliono toglierle anche la dignità, disperata, preferendo l'ignoto a ciò che l'aspetta di sicuro se quei maledetti la prenderanno. Ad un tratto intravvede una tenue luce, un fuoco forse? Senza pensare si dirige verso la sua unica possibilità. Prega Dio di non cadere in un pericolo anche più grande. E Dio la ascolta. Un uomo imponente ed un cane spaventoso si ergono in sua difesa e dopo una feroce ma breve lotta, disperdono i suoi inseguitori. Il suo salvatore Nick è brusco e prepotente ma anche disposto a proteggerla, a darle asilo per la notte, a dividere con lei ed i propri uomini il cibo e cosa più importante, ad ascoltare l'incredibile catena di eventi che l'ha portata davanti a lui sporca, lacera e contusa. Nonostante l'iniziale diffidenza, ma ritenendo di dovergli almeno una spiegazione onesta, Faith decide di raccontare tutto, per quanto umiliante possa essere, a partire dalla sua fuga dalla natia Inghilterra, insieme ad un fascinoso quanto bugiardo conte e musicista ungherese di nome Felix. I tre uomini, tutti ex militari, non si scompongono affatto. Ma Nick le fa una proposta assolutamente inattesa e per lei incomprensibile: divenire sua moglie. A spingerlo è il desiderio di riscattare il suo onore, questo la giovane lo capisce, ma intuisce che c'è dell'altro che lui le tace, oltre al fatto che pensa sia assurdo impegnarsi con qualcuno che si conosce da qualche ora appena. Eppure nel disatro della sua vita, Faith sente che forse questa è la prima volta in cui può decidere ad occhi ben aperti e con dignità del suo futuro, è la possibilità che il destino le ha dato di iniziare una nuova esistenza, quindi non solo accetta la proposta di Nick, ma si impegna a rendere reale un matrimonio che l'uomo avrebbe voluto semplicemente di facciata. Anche se questo significa seguirlo in un impervio viaggio sino in Spagna, anche se questo significa affrontare l'apparente freddezza del consorte ed una lotta continua per convincerlo a non imbarcarla sulla prima nave diretta in Gran Bretagna.


Dopo aver letto il bel L'adorabile tenebroso, mi sono accinta alla lettura di questa terza avventura delle sorelle Merridew con entusiasmo. Anche se il primo capitolo si apre addirittura con una citazione di John Milton che mi ha lasciata un poco perplessa, quantomeno dichiara una grande ambizione da parte dell'autrice visto che si è scelta un modello di grande levatura, ma che risulta stridere tanto con il genere del libro quanto col risultato del medesimo. La citazione era solo la prima avvisaglia, in effetti. Il nostro eroe ci viene presentato all'entrata in scena come fosse Re Leonida in 300 e non un soldato inglese: ”La sua ferocia ed il suo controllo erano ipnotizzanti, sembrava un guerriero leggendario, con la spada infuocata” dopo di che, questo bell'esemplare, si trasforma quasi immediatamente in un agnellino scontroso. Anche la protogonista subisce una metmorfosi tanto rapida quando improbabile, da ragazza “rovinata” timida ed inesperta, diventa una donna forte, capace di sopravvivere senza denaro, vestiti e cibo per ben due settimane e di viaggiare a piedi per tutto questo tempo in un paese ostile come la Francia. Peggio ancora, non appena si sposa eccola in versione perfetta compagna di un soldato, indifferente ai disagi della vita all'aperto, capace di procurarsi del cibo, di cucinarlo, di assistere un ferito, di viaggiare per più di un mese a cavallo ed ovviamente di sedurre il riluttante consorte con la propria arte amatoria. Ma non era forse l'introversa Faith? Quella che lasciava che la sua gemella venisse picchiata al suo posto? Quella che aveva passato la vita segregata in campagna? Quella piena di vergogna e di insicurezze a cause delle violenze del nonno? Evidentemente le due in comune hanno solo il nome. La sua presunta evoluzione non si giustifica né la trama la giustifica, anche perchè la Gracie relega in poche righe quello che invece sarebbe stato interessantissimo per noi conoscere, ovvero come mai Faith era fuggita col violinista Felix e cosa era sucesso dopo. Nick non riesce mai a diventare un personaggio a tutto tondo, se non in qualche scena e rimane per lo più in ombra ed a parte qualche passaggio la sua interazione con Faith è sempre forzata e poco naturale. La trama si trascina con poco ritmo e con poca convinzione fin quasi alla fine, cioè fino a quando l'autrice non piazza ad effetto la “rivelazione” su Nick ed iniziano le pagine più drammatiche del romanzo. Non importa che fin dai primi capitoli si intuisca quale sarà questa rivelazione, ciò che infastidisce è come questa venga scientemente usata per provocare commozione ed una partecipazione emotiva che altrimenti la scrittura non sarebbe stata in grado di far nascere. Inoltre, con scarsa originalità, la Gracie utilizza nuovamente il senso di colpa per dare consistenza a Nick, cercando invano di ripetere l'operazione decisamente più riuscita col Sebastian de L'Adorabile tenebroso. Purtroppo nonostante ogni capitolo inizi con una citazione di Milton, Blake, Pope, Donne e financo Ovidio, siamo lontanissimi non solo da questi autori ma anche dal libro precedente della scrittrice, forse che questa serie dà i migliori risulati con i numeri pari? Aspetto quindi il quarto e conclusivo volume, di questo si salvano lo stile sobrio e scorrevole e le scene con alcuni dei personaggi minori, che nonostante siano piuttosto stereotipati risultano alquanto godibili.

 

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10/12/2008
da Andreina

POESIA DEL MESE - POEM OF THE MONTH

 

Da C a C

Tu,
screziato sorriso
su nevi gelate -
vento di Marzo,
balletto di rami
spuntati sulla neve,
gemendo e ardendo,
i tuoi piccoli "oh!" -
daina dalle membra bianche,
graziosa,
potessi io sapeva
ancora
la grazia volteggiante
di tutti i tuoi giorni,
la trina di spuma
di tutte le tue vie -
domani è gelato
giù nella pianura -
tu, screziato sorriso,
tu, risata ardente
.

CESARE PAVESE

 

 

To C. from C.

You,
dappled smile
on frozen snows -
wind of March,
ballet of boughs
sprung on the snow,
moaning and glowing
your little "ohs"-
white-limbed doe,
gracious,
would I could know
yet
the gliding grace
of all your days,
the foam-like lace
of all your ways -
to-morrow is frozen
down on the plain
you, dappled smile,
you, glowing laughter

CESARE PAVESE


Cenni biografici dello scrittore

Cesare Pavese nasce a Santo Stefano  nel 1908 da una famiglia originaria del luogo. Dopo aver studiato a Torino,  si laurea con una tesi su Walt Whitman, diventando un’esperto di letteratura angloamericana. Nella città piemontese comincia a frequentare gli ambienti della casa editrice Einaudi, intorno alla quale si erano radunati molti antifascisti. Comincia l’attività di traduttore di scrittori inglesi come: Daniel Defoe, Charles Dickens, Herman Melville, Sherwood Anderson, Gertrude Stein, John Steinbeck e Ernest Hemingway. Nel 1935 viene condannato al confino a Brancaleone Calabro dove inizia a scrivere una specie di  diario che verrà pubblicato nel 1952, dopo la sua morte con il titolo di “Il mestiere di vivere". Nella poesia esordisce nel 1935 con l’opera “Lavorare stanca”cui seguiranno altri scritti come il romanzo Paesi tuoi , La casa in collina e La spiaggia del 1941. Recatosi a Roma per lavoro, conosce una giovane attrice di cui s'innamora: Constance Dowling, la donna che voleva sposare.Ma lei poi  lo abbandona e torna in America e Pavese come per un addio le dedica il romanzo "La luna e i falò". "For C. - Ripeness is all". Nel 1947 escono "I Dialoghi con Leucò", ma la consacrazione definitiva avviene con "La luna e i falò" nel 1950.I n quello stesso anno in Agosto in un albergo di Torino , Ceasare Pavese si toglie la vita oppresso da una grave forma di depressione che non lo ha mai abbandonato in tutta la sua vita. ". Dopo la sua morte viene pubblicata un'altra raccolta poetica, "Verrà la morte e avrà i tuoi occhi" (1951).

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08/12/2008
da naan

IN THE SPOTLIGHT  -  SOTTO I RIFLETTORI

LAURA GAY - autrice esordiente italiana

 

L'AUTRICE

Laura Gay è nata a Genova il 19 luglio 1970. Sposata da poco più di un anno, attualmente lavora in un'agenzia marittima, anche se la sua passione è da sempre la scrittura, passione nata fra i banchi di scuola e coltivata successivamente negli anni. "Edmond e Charlotte. Le scelte dell'amore" è il suo romanzo d'esordio, anche se nel cassetto ha altri romanzi non ancora pubblicati.

Di solito predilige i romance di ambientazione storica ma ha pubblicato anche un paio di racconti brevi con la casa editrice Kimerik e, attualmente, sta lavorando a "La figlia del re" un vero e proprio romanzo storico ambientato in Francia nel periodo che va dal regno di Luigi XV a quello del suo successore fino allo scoppio della rivoluzione francese, argomento che sta molto a cuore all'autrice.

Laura è una persona un po' timida, ma quando scrive si trasforma e riesce a trasmettere sulla carta tutte quelle emozioni che tiene celate nel cuore. Di solito cerca di esprimere nelle sue opere valori positivi come l'amore, l'onestà e l'amicizia; valori in cui crede fermamente.

Grazie all'appoggio di suo marito e al blog su splinder
http://laureen.splinder.com/ è riuscita ad acquisire fiducia in se stessa e nelle sue qualità di scrittrice e spera un giorno di firmare un contratto con una grande casa editrice.


IL LIBRO

EDMOND E CHARLOTTE, LE SCELTE DELL'AMORE
Enrico Folci Editore
disponibile sul sito dell'editore info.enricofolcieditore.com

Siamo a Parigi agli inizi dell'ottocento.
La giovane protagonista di questa storia è appena arrivata nella capitale francese e proviene dal Granducato di Toscana, dove la sua famiglia si è rifugiata per sfuggire ai massacri della rivoluzione.
Si tratta di una ragazza avvenente e dalla forte personalità e ben presto la sua vita si legherà a quella di un affascinante ufficiale dell'esercito francese, il capitano Edmond Beauchamps.
Ma la loro storia d'amore sarà contrastata e prima di giungere a un felice compimento dovrà superare numerose difficoltà.
Sullo sfondo troviamo una Francia che porta ancora dolorosamente i segni della rivoluzione francese e che vive in apprensione per le battaglie napoleoniche.
Cosa ne sarà di Edmond e Charlotte? E quanti intrighi si nascondono tra le sete e i merletti dei balli di corte?





ESTRATTO


Charlotte vide il capitano Beauchamps dirigersi verso di lei e cominciò a sventolarsi col ventaglio. La sua presenza la rendeva estremamente nervosa. C’erano momenti in cui avrebbe voluto confessargli tutto il suo amore, ma era troppo orgogliosa per farlo, quindi finse indifferenza.
«Buona sera, capitano.» Lo salutò con un lieve inchino «Anche voi qui? Ultimamente partecipate a molti balli, per essere uno a cui la vita mondana non piace.»
Lui sorrise. Quella ragazzina non aveva perso la sua lingua tagliente.
«Desidererei parlarvi.» Le disse fissandola intensamente,  per poi rivolgere un fugace sguardo al suo cavaliere «Spero di non aver interrotto nulla di importante, tuttavia.»
«Oh, quale onore.» Rispose lei ironica «Ultimamente riuscire a parlare con voi è cosa talmente rara! Sono sicura che monsieur Vinot non si dispiacerà se vi dedicherò un po’ di tempo, non è vero Laurent?»
Il giovanotto la guardò con ammirazione.
«Non preoccupatevi, mademoiselle. Fate pure, io resterò qui ad aspettarvi.»
Charlotte si allontanò seguita dal capitano, il quale non riusciva a distogliere lo sguardo da lei. Quell’aria civettuola le donava, fu costretto ad ammettere.
«Dunque, cosa volevate dirmi?»
«Tempo fa mi avete fatto una domanda alla quale non ho risposto.»
«Non capisco. A quale domanda vi riferite?»
«Mi avete chiesto spiegazioni riguardo al mio allontanamento da voi.»
Per un attimo ella pensò che volesse ritornare sui suoi passi. Forse era riuscito a ingelosirlo, civettando con Laurent Vinot.
«Dunque?»
«Non ho mai avuto intenzione di giocare coi vostri sentimenti, né di mettervi in ridicolo. Nutro molta stima nei vostri confronti.»
«Ne sono lieta, capitano.»
«Però non posso continuare a corteggiarvi. Desideravo che lo sapeste.»
Quelle parole furono per lei un colpo al cuore. Barcollò e se non fosse stato per il tempestivo intervento di lui che si affrettò a sorreggerla, forse sarebbe caduta.
«Perché?» Chiese con voce tremante.
«Perché sono un soldato ed il mio dovere è andare a combattere. È tutto quello che ho desiderato fare nella vita ed un matrimonio non è nei miei progetti.»
«Ma non desiderate una famiglia?» Si sarebbe aggrappata a qualsiasi cosa pur di non perderlo, ma egli rispose con franchezza: «Non in questo momento.»
«Ma io potrei aspettarvi.»
La testardaggine di quella fanciulla non aveva limiti, pensò Edmond, e per un istante fu sul punto di prenderla fra le braccia e dirle che la desiderava più di ogni altra cosa al mondo. Ma sarebbe stato troppo egoistico da parte sua. Si limitò a rispondere: «Non posso chiedervi una cosa del genere. Potrei morire in battaglia e voi mi aspettereste inutilmente.»
Gli occhi di Charlotte si riempirono di lacrime. Stare con Edmond era stato il suo unico desiderio da quando l’aveva conosciuto. Stentava a credere che ora lui le stesse dicendo che era tutto finito. Era quasi sul punto di supplicarlo quando il suo sguardo fu attratto da un certo trambusto all’entrata della sala da ballo. Un uomo stava baciando appassionatamente una giovane e quell’uomo era Robert de Selincourt. Edmond seguì la direzione del suo sguardo e capì all’istante cosa avesse colpito la sua attenzione.
«Vorrei che non li aveste visti.» Fece con rammarico. Sapeva quanto lei tenesse alla felicità di Eloise ed una scena del genere doveva averla alquanto turbata.
«Chi è quella donna?»
«Si chiama Justìne Dremont, appartiene a una ricchissima famiglia di Parigi. Suo padre è un banchiere.»
«Non vi ho chiesto se è ricca. Voglio sapere che legame ha col vostro amico.»
Edmond deglutì, visibilmente a disagio per la piega che aveva preso la loro conversazione.
«Temo che stiano per fidanzarsi.»
«Come? Ma lui è già impegnato con Eloise!»
«Eloise è la sua amante, non la fidanzata.» Sottolineò lui
«Sono due cose diverse.»
Charlotte lo fissò inorridita.
«Come vi permettete di parlare in questo modo di una mia amica?»
«Charlotte…»
«Tacete! Voi e quell’uomo siete uguali.» Lo interruppe lei in lacrime «Vi prendete gioco dei sentimenti delle altre persone.»
«Non è così, lo sapete bene. Io non vi ho toccata con un dito. Non c’è mai stato più di qualche bacio fra noi, la vostra reputazione con me è rimasta intatta!»
«Ma non il mio cuore.» Replicò la fanciulla con amarezza.
«Non il mio cuore.»
 

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08/12/2008
da naan

ESCE L'ULTIMO LIBRO DI Patricia Grasso, ENTICING THE PRINCE, EDIZIONI ZEBRA

Patricia Grasso's LATEST BOOK, ENTICING THE PRINCE, BY ZEBRA


The daughter of Moscow's most celebrated jeweler, Katerina Pavlova has inherited a keen eye for gems.  But when the whims of a wealthy prince bring tragedy to the Pavlovas, Katerina flees Russia with her family's fortune.  Once in London, the beguiling Katerina reinvents herself as the Contessa de Salerno, a beautiful, mysterious aristocrat with a talent for making dazzling jewelry.  Soon, every lady in London desires one of her glittering creations – while every man desires the Countess herself . . .

Prince Drako Kazanov is one of the men who longs to seduce the Contessa.  But Katerina is convinced that Drako is the man behind her family's downfall and she's determined to exact vengeance.  When Drako learns Katerina's true identity, he promises secrecy for a price – her complete surrender to their mutual attraction.  Katerina has no choice but to become Drako's mistress . . . a role she finds more pleasurable than she ever imagined.  But when an unseen enemy tries to kill both her and Drako, Katerina must choose between her life – and her new found love . . .


Figlia del gioielliere più celebre di Londra, Katerina Pavlova ha ereditato dal padre l’abilità nel sapere valutare le gemme con un’occhiata. Ma quando i capricci di un ricco principe scatenano sui Pavlov la tragedia, Katerina fugge dalla Russia portando con sé le ricchezze di famiglia.  Una volta a Londra, l’affascinante Katerina si reinventa una nuova identità, e cioè quella della Contessa di Salerno, una bellissima e misteriosa aristocratica con il talento di saper creare gioielli meravigliosi.  Ben presto, ogni lady di Londra desidera una delle sue sfavillanti creazioni – e ogni uomo desidera la Contessa. . .

Il principe Drako Kazanov è uno degli uomini che desiderano sedurre la Contessa.  Ma Katerina è convinta che sia proprio Drako l’uomo che ha causato la rovina della sua famiglia ed è decisa a vendicarsi. Quando Drako apprende la vera identità di Katerina, promette di serbare il segreto, ma ad un prezzo – la sua resa totale alla loro reciproca attrazione.  Katerina non ha scelta se non diventare l’amante di Drako. . . un ruolo che trova più piacevole di quanto avesse mai immaginato.  Ma quando un nemico sconosciuto cerca di uccidere sia lei che Drako, Katerina deve scegliere tra la propria vita – e l’amore che ha appena incontrato . . .


Nota di MarchRose

ENTICING THE PRINCE is the last instalment in the Kazanov Series, also called the “Princes” series, which so far includes:

- TO CHARM A PRINCE ( also included in the Douglas trilogy )
- TO LOVE A PRINCESS
- SEDUCING THE PRINCE
- PLEASURING THE PRINCE
- TEMPTING THE PRINCE
- ENTICING THE PRINCE

The heroine is Katerina Pavlova Garibaldi, the Contessa de Salerno, a lovely imposter and jewelry design genius, who is bent on revenge against Prince Drako "the dragon prince" Kazanov. This book is also related to the Flambeau series, since Raven Flambeau and Alexander Blake feature in the story, still battling about the best way to solve crimes--her psychic ability or his logic.


ENTICING THE PRINCE è l’ultimo romanzo della serie Kazanov, detta anche la “serie dei Principi”, tuttora inedita in Italia, che ad oggi comprende:

- TO CHARM A PRINCE ( incluso anche nella trilogia Douglas )
- TO LOVE A PRINCESS
- SEDUCING THE PRINCE
- PLEASURING THE PRINCE
- TEMPTING THE PRINCE
- ENTICING THE PRINCE

L’eroina della storia è Katerina Pavlova Garibaldi, Contessa di Salerno, un’incantevole bugiarda ed un genio nel creare gioielli, chesta cercando di vendicarsi del Principe Drako Kazanov, ovvero "il principe drago". Questo libro ha anche qualche collegamento con l’altra serie dell’autrice, cioè la serie Flambeau, poichè nella storia appaiono Raven Flambeau e Alexander Blake, sempre alle prese con le loro battaglie su quale sia il modo migliore di condurre le indagini—le facoltà psichiche di lei oppure la logica di lui.

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05/12/2008
da Paige79

RECENSIONE: I LOVE SHOPPING IN BIANCO ( Shopaholic ties the knot), di Sophie Kinsella


n60904

Anno: 2003

Edizione originale: Dell

Pubblicato in Italia da: Arnoldo Mondadori Editore, prima edizione nella serie Omnibus; seconda edizione nella serie Bestseller Oscar Mondadori.

Formato: paperback

Livello di sensualità: subtle ( sottile )

Genere: chick lit

Ambientazione: Inghilterra, ai giorni nostri

 Voto: 9/10


E' il terzo romanzo della serie I LOVE SHOPPING.



E anche per Becky Bloomwood arriva il momento che tutte le donne innamorate sognano: Luke le  ha chiesto di sposarla, e lei ovviamente ha detto sì!
E come tutti sappiamo bene, quindi si prepara un matrimonio ci sono tante cose da scegliere: le bomboniere, il vestito da sposa, il ristorante,il catering, le musiche,il luogo della cerimonia…insomma, per una maniaca dello shopping come Becky una vera delizia!
Peccato che, come sempre succede in tutti i preparativi di matrimonio,si intromettano anche i genitori degli sposi:l’acida suocera Elinor, madre di Luke, che intende organizzare un ricevimento sofisticato ma privo di calore, a New York;e Jane e Graham, i genitori di Becky, che invece a Londra stanno organizzando un matrimonio fastoso e un po’ kitsch, ma pieno di amici affettuosi…e Becky, che generosa come sempre non ha cuore di scontentare nessuno, si trova alla fine con due matrimoni organizzati!Come risolverà la spinosa questione?

9788804509554gNella serie I LOVE SHOPPING non poteva mancare un capitolo dedicato al momento che tutte le donne innamorate sognano:il matrimonio e i relativi preparativi per quello che dovrebbe essere “il giorno più bello”.
La Kinsella  diventa stavolta per il lettore una specie di Virgilio moderno che ci guida, attraverso le tragicomiche e sempre mega-ingarbugliate vicende di Becky,nei vari gironi che consistono nei preparativi all’evento.Che in questo caso, come avrete letto nella trama, sono addirittura due….e ognuno dalla parte opposta del mondo, per giunta!Certo, chiunque legga, anche il fan più accanito di Becky, non può non chiedersi come abbia potuto arrivare al punto di non dire nulla per non scontentare nessuno…ma tant’è.
Il ritmo è sempre quello, leggero e frizzante anche nei momenti più “duri”della vicenda,che riesce a mantenere nel lettore la curiosità e la voglia di continuare a leggere per vedere come andrà a finire, come Becky riuscirà a cavarsela nella ingarbugliatissima situazione in cui si è volontariamente ficcata. E tutto questo ovviamente, tra uno shopping e l’altro, sempre in negozi esclusivi e comprando di tutto di più,anche quello che non serve.La riflessione sorge spontanea: se già per un matrimonio solo si spendono cifre astronomiche, chissà per due!


Tiziana

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04/12/2008
da naan

LA COLLANA ODISSEA VAMPIRI DI DELOS:  UN 2009… FANTASTICO!


Abbiamo intervistato Silvio Sosio, responsabile della Delos Books ( sito web: www.delosbooks.it e www.delosstore.it ) , la casa editrice che negli ultimi mesi sta conquistando una popolarità crescente tra le appassionate di romance paranormale soprattutto grazie alla sua collana Odissea Vampiri.

Silvio Sosio, che ringraziamo di cuore per la sua gentilezza e grandissima disponibilità, ci ha dato alcune informazioni in anteprima circa il programma editoriale di Delos Books per i prossimi mesi.
Silvio passerà sul nostro blog nei prossimi giorni e leggerà i vostri commenti, per cui non esitate a dire la vostra!


Grazie anzitutto, Silvio, per avere accettato di rispondere alle nostre domande! La maggior parte dei lettori associano la Delos alla fantasy e alla fantascienza –  viste però le nuove collane inaugurate tra il 2007 e il 2008, ed i nuovi generi che state esplorando questa definizione sembrerebbe cominciare a essere riduttiva - che ne pensi? Quali sono gli obiettivi di Delos, per il prossimo futuro? 

Ciao Maria Rosa, grazie a te. Delos Books si è sempre occupata di fantastico a 360°, uno dei nostri siti più importanti è HorrorMagazine. A dire il vero ci occupiamo anche di altre cose; giallo, thriller, scrittura creativa con la Writers Magazine e così via. La nostra casa editrice ha varie anime, ma sicuramente siamo e saremo sempre legati in modo particolare al fantastico. In questo periodo siamo molto focalizzati sul genere “Vampiri”, che ci sembra una bella novità e ha un vasto seguito. Cerchiamo di proporlo scegliendo autori e titoli il più possibile validi.


Da dove vi è venuta l’idea della collana “Odissea Vampiri”, e come mai avete deciso di lanciarla? qual è il pubblico di lettori a cui vi rivolgete, con questa collana? 

Il merito è del nostro editor Gianfranco Viviani, che tiene il polso del mercato editoriale. Siamo sempre alla ricerca di nuovi settori da esplorare. Il pubblico di Odissea Vampiri è un po’ diverso da quello al quale si rivolgono le nostre collane di fantascienza e fantasy, e indubbiamente visto che questo genere ha anche una forte componente romantica sono molte le lettrici. Ma si tratta di libri che hanno diversi aspetti interessanti - humor, mistero, fantastico - e possono essere letti da un pubblico abbastanza generale.


Come giudicate il fatto di aver attratto l’attenzione del pubblico femminile sulle vostre pubblicazioni soprattutto grazie ad un tema “sanguinario” come quello dei vampiri? E’ soltanto una moda del momento, o pensate che dietro ci sia un reale spostamento dei gusti dei lettori?
 

Be’, in realtà questo genere non è poi così sanguinario. Non parliamo del classico horror splatter, ma di romanzi in cui il vampiro è più un personaggio tenebroso, che spesso cerca di conciliare il suo lato oscuro con lati più positivi. Non credo sia una moda del momento, ci sono autrici in questo settore che scrivono da molti anni - pensa solo ad Anne Rice e alla Quinn Yarbro - anche se è indubbio che negli ultimi anni c’è stata un’impennata di interesse. Certo i generi hanno i loro cicli, che magari durano una decina d’anni; penso comunque che il genere vampiri sia destinato a conservare i suoi lettori ancora a lungo. 


Nella vostra collana Odissea Vampiri – quella che interessa maggiormente le nostre lettici! – avete già iniziato a pubblicare le serie di Tanya Huff e Charlaine Harris. Possiamo aspettarci nuove uscite di queste autrici nel 2009? Avete intenzione di completare entrambe le serie, ovvero la cosiddetta serie “Blood” con protagonista l’investigatrice Vicki Nelson, e la serie di Sookie Stackhouse? 

Certo. La serie di Vicki Nelson è quasi finita, mentre Sookie la troveremo ancora in parecchi libri. Abbiamo i diritti più o meno di tutto, anche se naturalmente mentre noi pubblichiamo in Italia loro vanno avanti a scrivere, quindi le serie cresceranno ancora. Continueremo a pubblicare le serie alternando i titoli delle diverse serie. A marzo uscirà il quarto della Harris, Morto per il mondo.  


Nel 2009 inizierete a pubblicare la serie Vampire Huntress Legend di L. A. Banks. Ci potete anticipare qualcosa su quest’autrice, e questa serie? Come mai avete pensato proprio a lei, cosa vi ha portato a scegliere i suoi lavori? E’ una serie decisamente imponente, di ben 12 libri… Avete in programma di pubblicarla tutta, e a quando le prime uscite? 

Il primo titolo, I seguaci, esce in gennaio. Abbiamo già i diritti per diversi titoli della serie, e chiaramente l’intenzione è di pubblicarla interamente. È una serie di grande successo in Usa e di grande qualità, che descrive forti legami amorosi, non solo tra uomo e donna ma anche familiari. Damali, la protagonista, è una ragazza ventenne, una artista e una scrittrice, che scopre di essere una Neteru, una cacciatrice di vampiri. 


Avete intenzione di esplorare in futuro altri segmenti letterari collegati a quelli che già state seguendo, quali ad esempio il fantasy romance, l’urban fantasy ( vampiri a parte ) ed il romance paranormale contemporaneo?
 

Non abbiamo progetti precisi ma è possibile. 


Siete i leaders italiani nella vendita di ebooks, cioè libri elettronici per iPhone e iPod, un vero e proprio nuovo mercato editoriale che all’estero è già consolidato, ma per l’Italia è ancora agli inizi. Come vedete questo tipo di pubblicazioni, rispetto al tradizionale libro cartaceo, e come mai avete deciso di… lanciarvi in quest’avventura? Pensate che, vista la fascia di lettori a cui vi rivolgete, siano già naturalmente propensi a soluzioni di lettura innovative e, diciamo così, “tecnologicamente avanzate”?

Noi siamo sempre all’avanguardia... o forse siamo un po’ geek. Abbiamo aperto siti dedicati alla fantascienza e fantasy quando internet era ancora una novità, siamo stati i primi editori a fare un podcast e ad aprire una sede su Second Life. Quello dei libri elettronici è un settore che prima o poi esploderà, ma non è ancora il momento. Tuttavia, noi ci siamo, e per chi ha un iPhone o un iPod è piacevole potersi leggere un libro fantasy o di fantascienza quando si è in giro, in metrò o in una sala d’aspetto. 


Sarete presenti anche quest’anno a “PIU’ LIBRI PIU’ LIBERI”, la fiera della piccola e media editoria ( Roma, dal 5 all’8 dicembre, Palazzo dei Congressi dell’EUR: per informazioni,consultate il sito internet
http://www.piulibripiuliberi.it/ )?  

Yes, ci siamo, stand A04, subito dopo l’entrata a sinistra. Venite a trovarci, facciamo sconti! 


DELOS BOOKS  -  anticipazione gennaio 2009

Bestseller per mesi in testa alle classifiche americane dei libri più venduti, arriva anche in Italia
«La leggenda della cacciatrice di Vampiri» di Leslie A. Banks


I SEGUACI   -  Leslie A. Banks
La leggenda della cacciatrice di vampiri - vol. 1
DELOS BOOKS  -  Collana «Odissea Vampiri» n. 8



Tutto quello che Damali ha sempre voluto fare è di creare musica e diffonderla presso il pubblico.
È  diventata una apprezzata artista di Spoken Word e la principale attrazione della Warriors of Light Records, però quando cala la notte si trasforma e va a caccia di vampiri e di demoni... predatori che la maggioranza delle persone tende a considerare soltanto come miti o leggende.
Ma Damali e la sua squadra di guardiani non possono permettersi di cullarsi in simili illusioni, soprattutto adesso che un gruppo di vampiri rinnegati ha cominciato a uccidere gli artisti dei Warriors of Light e della casa discografica rivale, la Blood Music.
Strani attacchi si sono anche scatenati contro i locali in cui si traffica droga e hanno attirato l'attenzione della polizia, ma si tratta di uccisioni che esulano alquanto dall'ordinario, anche per dei vampiri.

*** I Seguaci  è un viaggio denso di azione attraverso il mondo dei cacciatori di vampiri e delle loro prede, narrato con tutto il ritmo e il sapore della generazione hip hop. Se vi piacciono Anne Rice, Tanya Huff, Charlaine Harris, Blade e Buffy, allora questo è il romanzo che stavate aspettando. Romantic Times ***

*** Questo romanzo costituisce l'appassionante debutto di quella che promette di essere un'eccitante saga. L. A. Banks ha creato un mondo immaginario magico e brillante, che dona una vita intensa alle nostre più profonde paure, e Damali Richards, la dura e sexy cacciatrice di vampiri, è un'eroina destinata a durare nel tempo.  Publishers Weekly ***


Leslie A. Banks si è laureata presso l'Università della Pennsylvania e ha conseguito anche un Master di Belle Arti presso la facoltà di Arte nei Media e nella Filmografia della Temple University, a Philadelphia. I suoi dieci romanzi del ciclo di Damali Richard, la Cacciatrice di Vampiri, l'hanno consacrata autrice di bestsellers.Vive a Philadelphia, con la famiglia, e sta attualmente lavorando al suo prossimo romanzo.  Potete farle visita sul sito www.vampirehuntress.com

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02/12/2008
da MarchRose

ONE CANDLELIT CHRISTMAS

LATEST RELEASE BY JULIA JUSTISS, ANNIE BURROWS AND TERRI BRISBIN
L'ULTIMA USCITA DI JULIA JUSTISS, ANNIE BURROWS E TERRI BRISBIN

 

To celebrate the imminent arrival of Christmas, we’re delighted to present you today a very special interview to the three authors of the anthology ONE CANDLELIT CHRISTMAS which has been just released in the US: Julia Justiss, Annie Burrows and Terri Brisbin. Enjoy!

Per festeggaire l’imminente arrivo del Natale, siamo felicissime di presentarvi oggi un’intervista davvero speciale alle tre autrici dell’antologia ONE CANDLELIT CHRISTMAS, che è appena uscita negli USA: Julia Justiss, Annie Burrows e Terri Brisbin,. Buona lettura!


CONTEST – CONCORSO

Annie, Julia and Terri are sponsoring a contest for this new release. The grand prize winner will receive a basket of Christmas treats including special scented candles and autographed books from each author. Three additional winners will receive autographed books and a Christmas candle.
Follow one of the links here to enter the contest:

http://annie-burrows.co.uk/competitions.aspx
http://www.juliajustiss.com/contest.html
http://www.terribrisbin.com/contest.php

… and good luck!


In occasione della pubblicazione di questo ultimo loro lavoro Annie, Julia and Terri hanno indetto un concorso. Il vincitore del primo premio riceverà un cesto di regali natalizi, che include candele profumate e libri autografati da ognuna delle autrici. Saranno estratti anche altri tre vincitori, che riceveranno ciascuno dei libri autografati, ed una candela profumata.
Per partecipare al concorso, potete utilizzare uno qualsiasi di questi links:

http://annie-burrows.co.uk/competitions.aspx
http://www.juliajustiss.com/contest.html
http://www.terribrisbin.com/contest.php

… e buona fortuna!
 

ONE CANDLELIT CHRISTMAS
An omnibus of novels by Julia Justiss, Annie Burrows and Terri Brisbin
ISBN: 9780373295197
Publisher: HARLEQUIN, November 08


Christmas Wedding Wish by Julia Justiss
Disenchanted with empty-headed society debutantes, dashing gentleman Allen Mansfell decides that, if he must marry, he will choose a lady whose mind and heart he'll have to win over - a lady like Miss Meredyth Wellingford. But for Merry, finding true love will take a miracle..

The Rake's Secret Son by Annie Burrows
Before Carleton Tillotson left Nell, the rebellious rake broke her heart. Now he is back, just in time for Christmas, and Nell can't hide her secret any longer - Carleton's the father of her son!

Blame It on the Mistletoe by Terri Brisbin
Julia Fairchild has loved Iain MacLerie forever - but the boy she once knew is now a hardened and aloof man. Amid the festivities and warm cheer of yuletide, can Julia melt Iain's guard and ignite the spark that continues to burn between them.?



Un desiderio per Natale: matrimonio, di Julia Justiss
Nauseato dalle solite debuttanti dalla testa vuota, l’affascinante Allen Mansfell decide che, se proprio deve sposarsi, sceglierà una donna di cui potrà conquistare la mente ed il cuore – una donna come Miss Meredyth Wellingford. Ma per Merry, per trovare il vero amore ci vorrà un miracolo..

Il figlio segreto del mascalzone, di Annie Burrows
Prima che Carleton Tillotson lasciasse Nell, quel mascalzone le ha spezzato il cuore. Ora è tornato, appena in tempo per il Natale, e Nell non può più continuare a nascondere per molto il proprio segreto- Carleton è il padre di suo figlio!

Tutta colpa del vischio, di Terri Brisbin
Julia Fairchild ama Iain MacLerie da sempre – ma il ragazzo che un tempo conosceva ora è diventato un uomo duro e cupo. Con l’aiuto delle feste e della calda allegria di Yuletide, riuscirà Julia a far sciogliere le guardie di Iain e ad accendere la scintilla che continua a bruciare tra loro?

 

INTERVISTA ALLE AUTRICI – INTERVIEW TO THE AUTHORS

1 - Hello Annie, Julia and Terri! It’s the first time we interview three authors at a time, and we’re honoured to have the possibility of making this experiment with three wonderful authors like you!
We’d like to know a bit more about A CANDLELIT CHRISTMAS, the anthology you contributed to.
Did the three of you already know each other before? How did the idea for this anthology came up?

ANNIE
: I had not met either of the other two authors before – they both live in the USA and I live in the UK. But I have read and enjoyed their stories!
The idea for the anthology came from the editorial team in Richmond, UK. My editor at the time emailed me and asked if I would like to contribute a short story for this anthology, and I felt very proud to be included in a work alongside such fabulous writers as Julia and Terri.

JULIA
: We all knew each other before, though Annie is a “newer” author and lives across the Atlantic from me and Terri, so we hadn’t met her in person. Terri and I have known each other for several years. The editors had the idea for a trio of Regency stories with a very loose connection to candlelight and invited us each to contribute.

TERRI: I knew Julia before this anthology, but I’ve only just met Annie – and not in person yet. At Harlequin, the editors come up with the ideas for these anthologies and invite authors to participate in them.


1 - Buongiorno e benvenute a Annie, Julia e Terri! E’ la prima volta che intervistiamo tre autrici simultaneamente, e siamo onorate di avere la possibilità di fare quest’esperimento con tre fantastiche scrittrici come voi!
Ci piacerebbe sapere qualcosa di più su A CANDLELIT CHRISTMAS, l’antologia a cui avete partecipato insieme. Voi tre vi eravate già conosciute in precedenza? Da dov’è nata l’idea per questa antologia?

ANNIE: Non avevo mai incontrato le mie due colleghe – vivono entrambe negli USA e io vivo in Inghilterra. Ma ho letto i loro lavori, e mi sono piaciuti tantissimo!
L’idea dell‘antologia è venuta alla nostra redazione di Richmond, in Inghilterra. All’epoca il mio editore mi ha mandato un’email chiedendomi se mi sarebbe piaciuto contribuire all’antologia con un mio racconto, e io mi sono sentita molto orgogliosa di poter lavorare in collaborazione con delle scrittrici favolose come Julia e Terri.

JULIA: Ci conoscevano tutte fin da prima, anche se Annie è una “nuova” autrice e rispetto a me e Terri vive dall’altra parte dell’oceano Atlantico, per cui non l’abbiamo mai incontrata di persona. Terri e io invece ci conosciamo da parecchi anni. Gli editori hanno avuto l’idea per questo trio di racconti Regency che fossero in qualche modo ispirati al chiarore delle candele, e hanno invitato ciascuna di noi a contribuire.

TERRI: Conoscevo Julia da prima di quest’antologia, ma ho incontrato Annie da poco – e non l’ho ancora incontrata di persona. Alla Harlequin, gli editori hanno spesso l’idea di antologie di questo tipo, ed invitano le scrittrici a parteciparvi.

 

2 - Is this the first time you co-operate with other authors? How would you describe this experience? Have you been critique partners to each other?

ANNIE
: No – I have had one full length novel “The Earl’s Untouched Bride” included in an anthology which came out to celebrate Mills & Boon centenary year in April 2008. It had works from new writers from 3 lines: one Modern, (by Annie West), one Historical (by me), and a Medical romance (by Margaret McDonagh)
But this is the first time I have written a short story for this type of anthology.

JULIA: We hadn’t worked or critiqued together before this collection. Since the idea behind this anthology was to create three different Christmas “looks” at the same historical period, there was no attempt to link the stories, so we didn’t have to coordinate ideas as we wrote. But we have worked together on a joint contest for the collection and to create a Christmas recipe series that is up on the Harlequin Historical myspace page (
http://www.myspace.com/historicals ), which has been great fun!

TERRI: This is the third anthology, I’ve contributed to two previous anthologies – one a Christmas collection and one a June Brides collection. We’ve never been critique partners and each wrote our story separate from the others, with the only common elements being that these novellas are all set in the Regency time period and all during the Christmas holidays.


2 – questa è la prima volta che collaborate con delle altre scrittrici? Come descrivereste quest’esperienza? Siete state l’una per l’altra delle “critique partners”, cioè avete valutato l’una I racconti dell’altra?

ANNIE: No – il mio romanzo “The Earl’s Untouched Bride” è stato incluso nell’antologia con cui la casa editrice Mills & Boon ha celebrato il proprio centenario nell’aprile 2008. Il libro raccoglie i lavori di nuove autrici di tre line differenti: uno moderno (di Annie West), uno storico (il mio), ed un romance ad ambientazione medica (di Margaret McDonagh)
Ma questa è la prima volta che ho scritto un racconto per un’antologia di questo tipo.

JULIA: Prima di questa raccolta non abbiamo mai lavorato insieme, né abbiamo valutato l’una i racconti dell’altra. Dal momento che l’idea di base di quest’antologia era di creare tre diversi “inquadrature” natalizie dello stesso periodo storico, non abbiamo fatto nessun tentativo di legare le storie tra di loro, quindi non dovevamo coordinare le nostre idee mentre scrivevamo. Ma abbiamo lavorato insieme per organizzare un concorso congiunto per l’uscita di questo libro, e per creare una serie di ricette natalizie che potete trovare sulla pagina myspace di Harlequin Historical (
http://www.myspace.com/historicals ) - è stato davvero divertente!

TERRI: Questa è la mia terza antologia, in passato ho partecipato ad altre due – una era una raccolta natalizia, l’altra sulle Spose di Giugno. Non abbiamo mai valutato reciprocamente l’una i lavori dell’altra, ed ognuna ha scritto la propria storia in modo autonomo, visto che l’unico elemento in comune ai tre racconti è il fatto che sono ambientati nell’epoca Regency durante le feste natalizie.



3 - Christmas-set novels and anthologies are somewhat of a “classic” in historical romance – what is the reason for this, in your opinion? Is it just a matter of atmosphere, or else? What do you think people is looking for, in Christmas-set romances?

ANNIE
: I think people feel a great sense of nostalgia around Christmas time. It is a time for celebrating with family, and I think we all tend to think back to Christmases we celebrated as children.
When I am looking for something to read at Christmas, I want something imbued with hope, that upholds strong family values – and I also want snow!

JULIA
: Christmas is many people’s favourite holiday. It’s also a time when forgiveness, hope, and love—traditional themes in romance fiction—are celebrated not just in novels but in songs, cards, and holiday displays in every family. Which makes Christmas and romance fiction natural partners. Especially in historical romance, I think readers like to catch a glimpse of what Christmas was like in another time while they savor those universal themes and celebrate the miracle of love, both human and divine.

TERRI: First, I think that readers like stories set during the Christmas holidays – I think that time of year is magical for many reasons and that excitement is carried in the stories. I also think that it is easier during the busy holiday times to grab a book and read a shorter story or two when they have a couple of minutes.


3 – I romanzi e le antologie di ambientazione natalizia sono in un certo senso un “classico” nel romance storico – a vostro avviso, come mai? E’ soltanto una questione di atmosfera, o c’è qualcos’altro? Secondo voi cosa cerca la gente, in una storia ambientata a Natale?

ANNIE: Credo che la gente a Natale provi molta nostalgia. E’ il momento di festeggiare con la famiglia, e penso che tutti noi torniamo indietro nei nostri pensieri alle feste di Natale di quand’eravamo bambini.
Quando cerco qualcosa da leggere a Natale voglio qualcosa pieno di speranza, che sostenga con forza i valori famigliari – e voglio anche la neve!


JULIA: Il Natale è la festa preferita di molta gente. E’ anche un’epoca in cui il perdono, la speranza e l’amore —che sono i temi tradizionali del romance —vengono celebrati non solo nei romanzi ma anche nelle canzoni, nei biglietti d’auguri e nelle decorazioni natalizie in tutte le famiglie. E’ questo che rende il Natale e il romance fatti l’uno per l’altro. Specialmente nel romance storico, penso che alle lettrici piaccia dare un’occhiatina a com’era il Natale in un’altra epoca, mentre assaporano quei temi universali e celebrano il miracolo dell’amore, sia umano che divino.


TERRI: Prima di tutto, credo che le lettrici amino le storie ambientate durante le feste di Natale – penso che sia un periodo dell’anno magico per molte ragioni, e che l’eccitazione si trasmetta alle storie. Credo anche che durante le feste, visto che è un periodo in cui tutti hanno molto da fare, sia più facile prendere un libro per leggere un racconto breve o due, quando si hanno un paio di minuti.



4 - Can you tell us a bit more about the three tales which are included in the anthology? Are they connected to other works of yours?

ANNIE
: My story is not connected to anything else I have written.

JULIA
: My very first novel, "The Wedding Gamble", featured Sarah Wellingford and Nicholas Stanhope. Since then, I have written about Sarah’s best friend Clarissa and childhood love Sinjin ("The Proper Wife") and Sarah’s sister Elizabeth and Nicky’s best friend Hal ("A Most Unconventional Match"). My novella story features the third Wellingford sister, Meredyth, and includes cameo appearances by the other sisters, husbands and assorted children.
Since her older sisters’ marriages and her fiancé’s death, Meredyth has watched over the Wellingford estate and family, resigned to being competent manager, devoted sister and doting aunt. Then her brother returns for Christmas with his best friend—and that friend’s brother. Handsome Allen Mansfell begins to make Meredyth doubt that her heart and her senses have been buried forever. But could this younger man truly be interested in a spinster like Meredyth?

TERRI : My story, "Blame it on the mistletoe", is a short sequel to my Regency historical "The Earl’s Secret". In that story the heroine has a younger sister and she becomes the heroine of this novella.


4 – Ci potete dire qualcosa di più sui tre racconti inclusi nell’antologia? Sono collegati ad altri vostri lavori?

ANNIE: No, il mio racconto non è collegato a nessun altro delle cose che ho scritto finora.

JULIA : Nel mio primissimo romanzo, GIOCHI D’AZZARDO (“The Wedding Gamble”: tradotto in Italia da Harlequin nella collana GRS ), appaiono Sarah Wellingford e Nicholas Stanhope. Da allora, ho scritto la storia di Clarissa, la miglior amica di Sarah, e del suo primo amore Sinjin ( TIRANNO E GENTILUOMO, titolo originale “The Proper Wife”), e quella di Elizabeth, la sorella di Sarah, e Hal, il miglior amico di Nicky (“A Most Unconventional Match”). Il mio racconto parla della terza sorella Wellingford, Meredyth, e vi appaiono brevemente le altre due sorelle, insieme ai loro mariti e ad alcuni dei loro bambini.
Dopo il matrimonio delle sue due sorelle e la morte del suo fidanzato, Meredyth ha mandato avanti la proprietà e gli affari famigliari dei Wellingford, rassegnandosi ad essere un’amministratrice competente, una sorella devota ed una zia affettuosa. Poi suo fratello ritorna a casa per Natale insieme al suo migliore amico—ed al fratello dell’amico. L’affascinante Allen Mansfell inizia a far venire a Meredyth dei dubbi sul fatto che il suo cuore ed I suoi sensi siano davvero sepolti per sempre. Ma questo uomo più giovane di lei potrà essere davvero interessato ad una zitella come Meredyth?

TERRI : Il mio racconto, “Blame it on the mistletoe”, è un breve sequel del mio romanzo INGANNO E SEDUZIONE ( titolo originale “The Earl’s Secret”: tradotto in Italia da Harlequin nella collana GRS). In quel libro l’eroina ha una sorella più giovane, che è la protagonista del racconto.



5 - Should you pick one word – just one! - to sum up the feelings you want to convey to readers in A CANDLELIT CHRISTMAS, which word would it be, and why?

ANNIE
: FORGIVENESS. At the heart of the Christmas season is the celebration of God reaching down to mankind, so that all sins can be forgiven. And so I wrote about two sinners, who needed to learn to forgive each other.

JULIA
: FAMILY—because for me, that is the heart of Christmas. Since my children are now at university or graduated, I really look forward to having them all at home again for the holidays.

TERRI : EMOTIONAL! Everything about these stories tug at the readers’ emotions – about the holidays, about lost loves and possibilities of love in their futures.


5 – Se doveste scegliere una parola – una sola! – per riassumere i sentimenti che volete trasmettere alle lettrici in A CANDLELIT CHRISTMAS, quale sarebbe la parola, e perchè?

ANNIE : PERDONO. Al cuore della festa del Natale c’è la celebrazione di Dio che scende tra gli esseri umani, così che tutti i peccati possano essere perdonati. E così ho scritto di due peccatori, che avevano bisogno di imparare a perdonarsi a vicenda.

JULIA : FAMIGLIA—perchè per me è questa l’essenza del Natale. Visto che ora i miei figli sono all’università o si sono già laureati, davvero non vedo l’ora di averli di nuovo tutti a casa per le vacanze.

TERRI : EMOZIONE! Tutto in queste storie fa appello alle emozioni del lettore – le feste, gli amori perduti e la possibilità di un nuovo amore in futuro.

 

We cannot let you go without asking to each you something about one’s projects and next releases… so here we go!

Non possiamo lasciarvi andare via senza chiedere a ciascuna di voi qualcosa sui vostri progetti e sulle prossime uscite… e quindi procediamo!


QUESTIONS TO ANNIE – DOMANDE PER ANNIE

1 - you’re now releasing your second traditional regency, "Captain Fawley's Innocent Bride". Can you tell us something about it? How does it connect to "His Cinderella Bride" ( released in Italy with the title
IL MARCHESE CERCA MOGLIE in the Harmony History series, last August 08 )?


Actually, “Captain Fawley’s Innocent Bride” is my 3rd full-length regency novel, since “The Earl’s Untouched Bride”, the story that appeared in that anthology I mentioned, is not a short story but a full-length novel. Captain Fawley first appeared in “His Cinderella Bride” as a minor character who helped the hero of that book to defeat the villain. And then, in “The Earl’s Untouched Bride”, he got a bit too friendly with the bride in question, and caused a few problems for the Earl! But he was such an endearing character, that I longed to find a woman who was strong enough to reach his embittered heart.

1 – in questo momento sua uscendo il tuo secondo Regency tradizionale, "Captain Fawley's Innocent Bride". Ci puoi dire qualcosa su questo nuovo libro? Come si college a "His Cinderella Bride" ( che è uscito in Italia nell’agosto 2008 col titolo IL MARCHESE CERCA MOGLIE nella collana Harmony History )?

A dir la verità, “Captain Fawley’s Innocent Bride” è il mio terzo romanzo regency, visto che “The Earl’s Untouched Bride”, la storia che appare in quest’antologia che ho citato prima, è un romanzo e non un racconto. Il Capitano Fawley è apparso per la prima volta in IL MARCHESE CERCA MOGLIE come personaggio secondario, aiutava l’eroe del libro a sconfiggere il cattivo della storia. E poi, in “The Earl’s Untouched Bride”, si è comportato in modo un tantino troppo amichevole con la sposa in questione, e ha dato un po’ di problemi al conte! Ma era un personaggio così attraente, che desideravo proprio trovargli una donna forte abbastanza da riuscire a penetrare nel suo cuore amareggiato.


2 - "His Cinderella Bride" was your debut book. Can you tell us a bit about the beginning of your writing career and the story behind this books? How difficult is it, today, for a new author to enter the romance market?

I submitted four stories to Mills & Boon before “His Cinderella Bride” was accepted. It was quite hard to keep getting those rejection letters, with no explanation of why they did not want my story! If you want to see your work in print, you have to be determined. Don’t give up. Keep on writing. Keep on submitting stories to publishers.

2 - IL MARCHESE CERCA MOGLIE è stato il tuo romanzo d’esordio. Puoi dirci qualcosa sull’inizio della tua carriera di scrittrice e la storia che c’è dietro questo libro? Quant’è difficile per una nuova autrice entrare nel mercato editoriale del romance, oggigiorno?

Ho presentato quattro storie a Mills & Boon prima che IL MARCHESE CERCA MOGLIE venisse accettato. E’ stata davvero dura continuare a ricevere quelle lettere di rifiuto, senza spiegazioni sul perchè non volevano le mie storie! Se volete vedere il vostro lavoro dato alle stampe, siate determinate. Non arrendetevi. Continuate a scrivere. Continuate a mandare le vostre storie storie agli editori.


3 - How does a new author approach the trad genre today, in a moment where it looks like there is a market trend for hot historicals ( see, for instance, the new Harlequin Historical UNDONE series )? What can a reader find in a trad, that cannot be found in other romances?

I don’t have any problem with writing a few “hot” scenes in my stories. I write about people falling in love. When people fall in love, they do want to make love with each other. But I am careful, that when I write a love scene, it will drive the story forward, and help to show the way the hero and heroine feel about each other.
And I actually have a story coming out in the “Undone” line in December. It is called “Notorious Lord, Compromised Miss.”

3 – Come si avvicina oggigiorno una nuova autrice al genere regency tradizionale, in un momento in cui sembra che ci sia una tendenza di mercato verso I romanzi storici “hot” ( basta vedere, ad es., la nuova serie UNDONE di Harlequin Historical, su cui abbiamo recentemente pubblicato un post, eccovi il link: http://romancebooks.splinder.com/post/18976692  )? Cosa può trovare una lettrice in un regency tradizionale, che non riesce a trovare in altri romanzi?

Non ho nessun problema a inserire nelle mie storie qualche scena “hot”. Io scrivo di persone che si innamorano. E quando le persone si innamorano, vogliono fare l’amore. Ma sto attenta a fare in modo che la scena d’amore che scrivo sia funzionale alla storia, ed aiuti a mostrare quali sono i sentimenti che l’eroe e l’eroina provano l’uno per l’altra.
E a dir la verità, tra poco uscirà un mio lavoro proprio nella serie “Undone”, a dicembre. Il nome è “Notorious Lord, Compromised Miss.”



QUESTIONS TO JULIA - DOMANDE PER JULIA

1 - you’ve been living out of the US for years, and travelled across many European countries – Italy included. Do you think this experience has influenced your approach to writing historicals, and if yes how? What are the main differences about the way history and historical-set novels are perceived by US vs. European readers?

I don’t think any traveller from the US, a relatively “young” country, can travel through Europe without becoming more aware of and curious about the long history of those lands who, through their traditions, languages, and cultures, are so closely connected to our own. In my case, since I was already interested in history, travelling through Europe and living in Tunisia was a delight that answered some questions but created many more. Even the smallest town is rich is stories and traditions that could inspire dozens of novels!
I think what both US and European readers want first and foremost in an historical romance is compelling, intriguing characters--a heroine they can identify with and admire, a hero they could fall in love with—whose developing relationship is set in an interesting locale and filled with intriguing events. Beyond that, I think European readers, who live surrounded by thousands of years of history, tend to be a bit more exacting about the accuracy of the historical details in the novels they read.

1 – hai vissuto fuori dagli USA per anni, e hai viaggiato in molte nazioni europee – inclusa l’Italia. Pensi che queste esperienze abbiano influenzato il modo in cui ti avvicini ai romanzi storici, e se sì, come? Quali sono le principali differenze nel modo in cui la storia ed i romanzi storici vengono percepiti dalle lettrici americane rispetto a quelle europee?

Non credo che nessun viaggiatore proveniente dagli USA, una nazione relativamente “giovane”, possa viaggiare attraverso l’Europa senza diventare più consapevole e curioso circa la lunga storia di quelle terre che, attraverso le loro tradizioni, il linguaggio, e le culture, sono così strettamente collegati alla nostra. Nel mio caso, dal momento che avevo già interesse per la storia, viaggiare attraverso l’Europa e vivere in Tunisia è stata un’esperienza meravigliosa, che ha risposto a molte mie domande ma ne ha suscitate ancora di più. Anche la città più piccola è piena di storie e tradizioni che potrebbero ispirare dozzine di romanzi!
Penso che la cosa che sia le lettrici americane che quelle europee vogliano sopra ogni altra in un romanzo storico siano personaggi affascinanti ed intriganti—un’eroina in cui identificarsi e che possano ammirare, un eroe di cui potersi innamorare— e che la loro relazione si sviluppi in un’ambientazione interessante, e che sia piena di eventi intriganti. Al di là di questo, ritengo che le lettrici europee, che vivono circondate da migliaia di anni di storia tendano ad essere un po’ più esigenti circa l’accuratezza dei dettagli storici delle storie che leggono.


2 - Have you ever been tempted by the idea of setting any of your stories outside England, of portraying more “exotic” settings and characters?

Absolutely! I touched on the Italian independence movement of the 19th century very, very briefly in one of my latest novels, "Rogue’s Lady". I would love to set a story in Italy and explore that in more depth. The drama of the French Revolution and upheaval created by Napoleon would also make exciting backdrops for a novel. There’s a story I’d like to do someday set in 19th century Tunis, time of Barbary pirates, American traders, French settlers, British diplomats, and the Beys trying to hold on to power. Then there’s the WWII story set in occupied Paris that I hope I can sell someday...

2 – Sei mai stata tentata dall’idea di ambientare qualcuna delle tue storie fuori dall’Inghilterra, di ritrarre personaggi ed ambientazioni più “esotiche”?

Certamente! In uno dei miei ultimi libri, “Rogue’s Lady”, ho parlato molto brevemente delle guerre per l’indipendenza in Italia. Mi piacerebbe moltissimo ambientare una storia in Italia ed esplorare quel contesto storico più approfonditamente. Anche il dramma della rivoluzione francese e gli sconvolgimenti portati da Napoleone sarebbero uno sfondo eccitante per un romanzo. C’è una storia che un giorno o l’altro mi piacerebbe ambientare a Tunisi nel 19mo secolo, all’epoca dei pirati berberi, dei commercianti americani, dei coloni francesi e dei diplomatici inglesi, e dei Bey che cercavano di tenersi stretto il loro potere. E poi c’è la storia ambientata nella Parigi occupata dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale che spero di riuscire a vendere, prima o poi...


3 - can you tell us some more about your upcoming participation to a Regency continuity series? Since probably most European readers are unfamiliar with the term, can you tell us what a “continuity series” is, exactly?

A continuity series is a collection of several books written by different authors that carry out an overall story arc. Generally these are contemporary romances and usually an editorial team thinks of the overall concept, writes fairly specific individual story guidelines that establish the main character and list the major details of the plot. The editors then invite various authors to write the individual stories. For the collection I’m working on, though, the editors invited 6 authors to write the 8 stories but had the authors come up with the overall story arc, the main characters of the individual stories and their plots. It’s been great fun—if a bit complex!—trying to coordinate with the other authors stories that include spy catchers, betrayal, murder hanging, gypsy curses, a secret love child, scandal and revenge. The project is still in the preliminary stages, so I don’t have many details now, but is supposed to be released in 2010. So check my website for updates on the progress!


3 – ci puoi dire qualcosa di più circa la tua prossima partecipazione a una “serie continua” ( continuity series ) regency? Dal momento che probabilmente la maggior parte delle lettrici europee non conoscono quest’espressione, ci puoi dire cos’è, esattamente, una “serie continua”?

Una “serie continua” è una raccolta di vari libri, scritti da autori diversi, che coprono l’arco completo di una storia. In genere si tratta di romanzi contemporanei: di solito c’è un team editoriale che progetta la struttura globale della serie, scrive per le singole storie delle linee-guida abbastanza specifiche che definiscono il/la protagonista ed elencano i punti principali della trama. A quel punto, gli editori invitano vari autori a scrivere le singole storie. Per la raccolta a cui sto lavorando, però, gli editori hanno invitato 6 autrici a scrivere le 8 storie, ma sono state le autrici ad avere definito la struttura globale della serie, i protagonisti delle singole storie e le loro trame. E’ stato molto divertente—anche se un po’ complicato!—cercare di coordinarsi con altre autrici si storie che includevano cacciatori di spie, tradimenti, impiccagioni di assassini, maledizioni di zingari, un figlio dell’amore segreto, scandali e vendette. Il progetto è ancora in fase preliminare, quindi al momento non ho molti dettagli, ma la serie uscirà nel 2010. Quindi tenete d’occhio il mio sito web per sapere come procedono le cose!


QUESTIONS TO TERRI  -  DOMANDE PER TERRI

1 – Terri, you’re well known for your passion for medieval settings – especially Scottish! In your opinion, which are the peculiar traits of the h/h couple in a medieval romance vs. a regency romance? In other words, does the historical setting influence to some extent your characters’ personalities?

I love writing medieval historicals, but my editor invited me to write this one, set in Regency times. And I absolutely believe that the time period influences my characters’ personalities. The roles of men and women, and the opportunities they had to be part of society and to interact, changed with each new period. In my medievals, the heroes are definitely ‘lords of their castles’ and the heroines were expected to follow their orders. By the Regency time period, that was beginning to change and women had a few more options in life. So, I think it’s about the differences in opportunities that make the characters different…

1 – Terri, tu sei molto famosa per la tua passione per le ambientazioni medievali – in particolare, per quelle scozzesi! A tuo avviso, quali sono I tratti caratteristici dei protagonisti di un romance medievale rispetto a un regency ? In altre parole, l’ambientazione storica influenza in qualche modo il carattere dei tuoi personaggi?

Adoro scrivere romanzi medievali, ma il mio editore mi ha invitato a scrivere questa storia ambientata all’epoca Regency. E sono assolutamente convinta che l’epoca storica influenza la personalità dei miei personaggi. I ruoli delle donne e degli uomini, e le opportunità che avevano di essere parte della società e di interagire, cambiava con ogni nuova frase. Nei miei medievali, gli eroi sono in tutto e per tutto i ‘signori del castello’ e ci si aspettava che le eroine eseguissero i loro ordini. Nel periodo Regency, questo stava iniziando a cambiare e le donne avevano un po’ più possibilità nella vita. Quindi, credo che siano le opportunità differenti a rendere differenti i personaggi …


2 - doing the research job for medieval set historicals must be very difficult indeed. What are the major challenges you encounter while writing your stories? Descriptions of places and houses, historical details about uses and habits, or else?

I find Regency romances to be extremely daunting to research and write – it’s too recent and such a short period of time (only 10 years) compared to the Middle Ages (which spanned 1000 years!). Resources about the Regency period are easier to find though, with architecture, clothing, tools and other artifacts still widely available. Those from the Middle Ages are fewer and not always readily available. Also, it’s sometimes difficult to pin down customs, clothing, money, titles, etc. for a small time period in one so large.

2 – fare il lavoro di ricerca per dei romanzi storici di ambientazione medievale dev’essere davvero difficile. Quali sono i problemi più grossi che incontri quando scrivi le tue storie? Le descrizioni dei luoghi e delle case, i dettagli storici circa le usanze e le abitudini, o qualcos’altro?

Penso che ambientare un romanzo durante il periodo Regency sia una vera impresa, sia nella fase di ricerca, che in quella di stesura del romanzo – è un periodo troppo recente e talmente breve (solo 10 anni), soprattutto se confrontato al medioevo (che è durato 1000 anni!). Le risorse sul Regency sono più facili da trovare, però, e le informazioni sull’architettura, l’abbigliamento gli utensili ed i manufatti sono ancora ampiamente disponibili. Quelle relative al Medioevo invece sono meno numerose, e difficili da trovare. C’è anche da dire che qualche volta è difficile entrare nei dettagli sulle usanze, gli abiti, il denaro, i titoli nobiliari, etc. focalizzandosi su un periodo breve su un lasso di tempo così esteso.


3 - can you tell us something about your upcoming medieval series?

Yes!! I’m beginning a new medieval trilogy about three bastard knights from Brittany who follow and fight for William the Conqueror to earn lands, titles, power and wives. The first story finds Giles Fitzhenry who is given the bountiful lands of Taerwood, if he can take and hold them! And he must marry the heiress, Lady Fayth. It is not easy for this Norman, er… Breton knight and his Saxon lady as they battle enemies and each other on their way to love.
The second story is about Brice and his bride and the third one is about Girard who is known as the ‘Beautiful Bastard’….
AND!! I’ve been asked to write a Harlequin Historicals UNDONE – an e-short story that will introduce the bastard knights to readers in June 2009.
AND!! In 2009, I will also be writing for another publisher – I’ve signed with Kensington Books to write a medieval Scottish trilogy that has a touch of magic to it for their BRAVA imprint. So, those will be emotional historicals that are a bit sexier than my Harlequin Historicals….I hope readers will look for those beginning in December 2009.

3 – puoi dirci qualcosa sulla tua prossima serie medievale?

Sì!! Sto iniziando una nuova trilogia medievale su tre cavalieri bretoni bastardi che seguono Guglielmo il Conquistatore e lottano per lui per aggiudicarsi delle terre, un titolo, potere e mogli. La prima storia parla di Giles Fitzhenry, a cui viene assegnata la magnifica proprietà di Taerwood - se solo riuscisse a prenderne possesso! E deve anche sposarne l’erede, cioè Lady Fayth. La vita non è facile per il cavaliere normanno, oops… bretone, e la sua lady sassone, perché dovranno lottare contro dei nemici, e anche l’uno contro l’altra per arrivare all’amore.
La seconda storia parla di Brice e della sua sposa, la terza di Girard che è conosciuto come il ‘Bellissimo Bastardo’….
Poi!! Mi è stato chiesto di scrivere un libro per la serie UNDONE di Harlequin Historicals– sarà un ebook che presenterà alle lettrici i tre cavalieri bastardi, ed uscirà nel giugno 2009.
Poi!! Nel 2009, uscirà qualcosa di mio anche in un’altra casa editrice – ho firmato un contratto con la Kensington Books per scrivere una trilogia scozzese medievale con un pizzico di magia, per la loro serie BRAVA. Quindi, si tratterà di romanzi storici che saranno un po’ più sexy dei miei Harlequin Historicals….Spero che alle lettrici piacerà leggerli quando usciranno, a dicembre 2009.

 

AN EXCERPT from "Christmas Wedding Wish" in CANDLELIT CHRISTMAS

ESTRATTO da "Christmas Wedding Wish" in CANDLELIT CHRISTMAS



CHAPTER 1

"Merry! Merry, they’re here! Come quickly!”

From the dining room where she was supervising the footmen placing another leaf in the long table, Meredyth Wellingford heard her younger sister’s urgent voice summoning her to the entryway. “Coming, Faith” she called.

A lilt in her step, Meredyth smiled as she walked to the front hall. How she loved the holidays! The scent of greenery adorning stairs and mantles mingling with the spicy tang of simmering wassail and the odor of roasting meat; mistletoe kissing balls and sharp-edged holly; carols sung around the hearth before the blazing Yule log. But especially, she loved having her family at home, the siblings gathered once again under Wellington’s roof as they had been for all their years growing up.

The first to arrive should be her younger brother Colton returning from Oxford with his best friend Thomas Mansfell. Since Wellingford was on the way from university to his friend’s home farther north, Thomas was a frequent visitor, normally spending a few days with them each time the boys made their way to and from school.

Just as Meredyth met her sister in the entry hall, they heard boots tromping up the front steps, followed by a sharp rap at the wide front door that Twilling, their old butler, hastened to throw open.

“Faith! Merry!” Colton cried, sweeping them into a hug as they ran to greet him. “How good it is to be home!”

“How good it is to have you,” Merry replied, an ache in her heart as she stepped back to inspect the youngest member of the Wellingford clan. With their mother having never really recovered after his birth, Meredyth and her older sister Sarah had tutored and cared for Colton all of his life before he left for school. In place of the smiling, eager boy she’d sent away to Eton now stood a young man taller than she was, his burnished brown locks highlighted with gold, his blue eyes glowing. Her little brother was becoming a handsome young man, Meredyth realized with a shock.

“The hall certainly looks festive,” another masculine voice said, pulling her from her contemplation of Colton.

“Thank you, Thomas, and welcome,” she said, turning her attention to her brother’s friend. “You are planning on staying for a few days before journeying home, I hope! I’ve had your usual room prepared.”

“Oh, yes, do say you’ll be staying!” Faith interposed. “It is so agreeable to see you again.”

“Good to see you too, brat,” Thomas replied, giving one of Faith’s gold curls a careless tug before turning back to Meredyth.

“I should love to rest here for a few days before returning to the rigors of Christmas at the Grange. And I hope you don’t mind, but I took the liberty of telling my brother Allen that he could stay here as well. He arrived from London to join us on the trip north just as Colton and I were leaving Oxford.”

“Of course he’s welcome,” Merydth replied. “You’ve spoken of him so often, although we’ve never met, I feel I know him already.” Indeed, over the years Thomas had frequently recounted the exploits of the older brother he admired, his expertise at riding and fencing, his service as a dashing young subaltern carrying messages for Wellington during the Waterloo campaign, the expertise with which he’d taken over the management of the family estates.

Thomas grinned. “I’m glad! It would have been most embarrassing to have to send him on his way alone! He stopped to see about the horses—but here he is now.” He gestured to a tall, dark-haired gentleman whom Twilling was just admitting into the hallway.

“Ladies, may I present my brother Allen? Allen, here are Merry and Faith Wellingford, two of Colton’s sisters.”

“Miss Faith, Miss Wellingford, a pleasure!” the newcomer said, bowing over their hands in turn. Addressing Meredyth, he added, “I’ve heard so much about Wellingford from Thomas, I’m delighted to visit at last—if you are certain, as he insisted, that having an extra guest foisted upon you without notice won’t be an inconvenience.”

As the gentleman straightened, Meredyth barely suppressed a gasp. Unlike her fledgling brother, Allen Mansfell was a man already fully mature—and a strikingly handsome one. Though Meredyth was tall for a lady, the visitor towered over her. Sable brown locks brushed the forehead of his square-jawed, slightly smiling face, while eyes of an arresting green captured her gaze, making her feel for an instant as if the two of them were the only occupants of the hall.

A bit disconcerted, she dropped her eyes, letting her appreciative gaze travel from his broad shoulders down a trim torso to muscled thighs well-displayed by his chamois riding breeches. When, cheeks pinking, she forced her eyes back up to his, a tingle of attraction sizzled through her, stronger than anything she’d felt since the death of her fiancé James a heartbreak ago.

Shaking her head, she tried to re-gather her wits. “If you’ve listened to what Thomas says about me, I’m surprised you dared venture to the house.”

He laughed, that disturbing, shiver-inducing stare still fixed on her. “I assure you, everything he recounted was most complimentary.”

“I hope you left us some decorating to do,” Colton said, glancing around the garland-hung hallway. “After being cooped up with musty old books for a term, Thomas and I are keen to ride about the countryside.”

“Faith and I began with the entryway, but haven’t progressed much further. We shall have need of you gentleman to fetch in more pine, holly and mistletoe. I thought we’d leave some of the gathering until Sarah, Elizabeth and Clare arrive with their clans. Riding out with you should amuse the children.”

Colton grinned at her. “That’s Merry, already managing everyone and half the group aren’t even here yet.”

“She is an excellent manager,” Thomas pointed out. “Viewing Wellingford now, Allen, you cannot imagine what it looked like when I first visited here! The manor in disrepair, cottages falling into ruin, fields lying fallow. Merry’s done a wonderful job of refurbishing the house and farms and seeing the land brought back under cultivation.”

Were Thomas not almost as close to her as a sibling, Meredyth might have been embarrassed by his bald description of the sorry condition of Wellingford at the time of their father’s death. As it was, knowing that via Thomas his brother Allen would be fully aware of how badly their gamester father had neglected Colton’s inheritance, she felt no need to explain or apologize. “Time, a competent estate agent and an influx of funds can accomplish a great deal,” she replied.

“Having wrestled with the upkeep of Papa’s properties, Miss Wellingford, I am well aware that it takes much more than those to keep a property in good heart,” Allan said. “The land and farms we rode through looked exemplary and this house is lovely. Your hard work is quite evident.”

“Oh, indeed!” Colton interposed. “Merry is so excellent a manager, I believe I shall keep her on when I marry and return to Wellingford for good.”

“I doubt your bride would care for such an arrangement,” Meredyth replied tartly, feeling her face heat. With the blunt insensitivity of a young man, she knew Colton didn’t realize he’d just branded her as his spinster sister, well and truly on the shelf. Which, of course, she was, but ‘twas not a fact she appreciated his pointing out in front of the very attractive Mr. Mansfell.

Though some eight years senior to the seventeen-year-old Thomas, Allen Mansfell must still be at least two years younger than she. Her discomfort intensified by that lowering thought, Meredyth told herself sternly that she must get over the unseemly sensual response he’d sparked in her.

Noting from her expression that her sister was piqued at being left out of the conversation—and conscious of a sudden need to escape Allen Mansfell’s too-compelling presence, Meredyth said, “Faith, why don’t you take our guests into the front parlor? I’ll have Twilling bring in some spiced wine while I see about preparing your rooms.”

Turning to Mr. Mansfell, she added, “I’ll have your chamber ready shortly. If there is anything I can do to make your stay at Wellingford more comfortable, please don’t hesitate to ask.”
To her surprise, Allen took her hand and bowed over it. “I’m sure you will make me comfortable indeed,” he murmured, the warmth of his voice and the heat of his gloved hand sending another little shock through her.

Hastily withdrawing her tingling fingers, Meredyth curtseyed and turned away, acutely conscious of his gaze upon her back as she ascended the stairs.

Escaping from his view down the hallway, Meredyth proceeded to the guest wing to inspect the room she meant to assign Allen, needing to determine if anything more than fresh linens would be needed. As her gaze lingered on the large high bed, she recalled Mr. Mansfell’s velvet-voiced remark about how comfortable she would make him. A surprisingly intense flush of heat suffused her body.


She was being ridiculous, attributing to his idle remark an innuendo a gentleman would never direct toward a gently-born spinster. ‘Twas bad enough she’d blushed like a schoolgirl under his gaze. She’d best get hold of herself around him before she did something that alerted him to the effect he had upon her. The thought of him realizing it and reacting with distaste-or even worse, pity--was too humiliating to contemplate.

Fortunately, he would only be at Wellingford for a few days. With the rest of the family arriving any time now, she’d be too busy overseeing meals, lodging and entertainment for her sisters, their spouses and children to reflect on the mesmerizing effect of a pair of vivid green eyes or the quivering in her belly produced by a handsome face and a virile physique.

It wasn’t as if she’d encountered no attractive men in the years since her engagement ended. What was it about Allen Mansfell that sparked her body to a sensual awareness she’d thought submerged for good after James’s death?

The dull ache that had replaced the first searing pain of losing her fiancé throbbed in her chest. Swallowing hard, she drifted to the window, staring sightlessly down at the winter garden as the memories overtook her.

How in love they’d been! How vividly she recalled the excitement of kissing him, the way she’d felt as if she were melting from the inside out when his tongue caressed hers and his strong hands fondled her breasts. Not for the first time, she regretted the sense of honor and responsibility that had made them curtail those thrilling explorations short of complete fulfillment.

They’d have all the time in the world to enjoy each other when he returned from his posting in India, James had promised as he gently pushed her away. Drawing a finger over her kiss-swollen lips, he’d pledged to pleasure every inch of her once she was his bride, when they need no longer fear that their joining might create a child.

That last night before he left she’d been tempted, oh so tempted, to draw him back into her embrace, rub her breasts against his chest, fit her body around the hardness in his breeches and coax his lips open, touching and teasing until his control broke and he took her then and there down the path to ecstasy. Only the knowledge that conceiving his child would mean disaster had stopped her.

Faced now with the probability that she’d never bear a child of her own, she wasn’t so sure she’d made the right choice.

It wasn’t that she’d set her face against marriage. Of course, for the first year or so after losing James she’d not thought it possible she would ever wish to wed anyone else, but time had worn away that certainty as it had muted her grief. In the intervening years, the necessity of remaining at Wellingford to tend her dying mother, followed by a succession of other needs and duties, had kept her here, far from the ballrooms of London where she might have found another love.

Not that it was completely impossible she might yet marry. She’d go to London with Faith in the spring, accompany her little sister to all the events of the Marriage Mart. But by now almost ten years older than her sister and the other girls making their bows, she would likely be consigned to wearing caps and sitting with the dowagers.

Besides, unlike many of the maidens soon to join Faith in the drawing rooms of society, Meredyth cherished no dreams of wedding for wealth or title. She’d already sidestepped the rich neighbor who’d come wooing, wishing to join her dowry lands with his. Gently rebuffed an old family friend, a widowed viscount looking for a new mama for his clan. Possessed of a valued place among her family, a budding brood of nieces and nephews to spoil, land and a dower house in which to live once Colton brought home a bride to be the new mistress of Wellingford, she would not turn her heart, her worldly possessions and her future over to a husband in exchange for anything less than a love as powerful as that she’d felt for James.

Turning to give the bed one last lingering glance, Meredyth sighed and walked back out. Despite Allen Mansfell’s ability to make her senses zing, demonstrating that passion burned within her still, for a lady as long in the tooth as Meredyth Wellingford, finding true love again would take a miracle.

Savoring a glass of spiced wine in the parlor below, Allen Mansfell propped an elbow against the mantle and looked on indulgently as Miss Faith Wellingford tried—with no success—to flirt with his brother Thomas, who alternately teased and ignored her while discussing with Colton a proposed hunting expedition for the morrow.

A pretty enough child, Miss Faith resembled her older sister Elizabeth, said to be beauty of family, who’d recently married his friend Hal Waterman. With her lovely face and artless charm, Miss Faith would probably have little problem finding a suitable husband next spring when, as she earnestly informed him, she’d be making her debut.

At the thought, Allen suppressed a quiver of distaste. Next spring would probably find him back in London as well. Though after Susanna’s faithlessness, part of him recoiled at the thought of ever offering his hand and name to another lady, once his initial hurt and fury abated, he knew the reason he’d first sought her out—a desire to marry, settle down on his estate and delight his mama by providing her with grandchildren--would propel him back to Marriage Mart again. Not that he had any intention this time of risking his heart.

Unfortunately, the London season provided the most convenient and comprehensive gathering of maidens of suitable breeding and lineage from which a gentleman might find a wife. Though ‘twas ludicrous to think of choosing an infant like Faith.

It was Susanna’s confident self-assurance that had first caught his interest last spring. Unlike most of the other maidens, she was able to converse intelligently—and flirt alluringly--instead of falling into giggles or blushing at every word he uttered. To say nothing of the blatant promise of her lush body…

Angrily he thrust away the memories. He’d raged and mourned long enough. He would not allow her perfidy to cast a damper over his spirits any longer.

If he were compelled to wade into waters of Marriage Mart once again, he thought, Miss Faith’s sister Meredyth was much more to his taste. Tall, slender, her hair a paler blonde that the gold of her little sister’s, her eyes gray-blue rather than cerulean, she carried herself with a graceful elegance. Then there’d been that surprising spark of awareness accompanied by a jolt of warmth that fairly burned through his gloves when he’d foolishly uttered that naughty remark about how comfortable she could make him. Elegance and—unlike Susanna—integrity in one subtlety sensuous body made for quite an arresting combination.

Nor had he been mouthing empty phrases when he’d complimented her on the management of Wellingford. He’d been genuinely impressed by the well-tended fields, fences and cottages past which they’d ridden, their excellent condition all the more impressive considering in what a shambles the entire estate had been just a few years ago.

Randolph Wellingford’s profligate habits, addiction to gaming and shocking neglect of his estate had been quite the on-dit when Allen first left Oxford for London. Indeed, many at his club had murmured ‘twas a blessing for the family when the man met an early death, riding out half-foxed one cold winter morning in an attempt to win some ridiculous wager. Meredyth Wellingford must be intelligent, diligent and a thrifty manager to have accomplished so much at Wellingford.

The thought struck him then, as appealing as it was sudden. If he must marry—and marry he must--why not choose a more mature lady, one he knew by reputation to possess a sterling character and by personal observation to already have the skills necessary to be mistress of a large estate? An older lady who might be as amenable as he to a marriage based on similar tastes and mutual respect. A lady whose subtle attractiveness promised satisfaction of his appetites without the torment of lust and jealousy Susanna had roused in him.

A lady who just happened to be planning to accompany her little sister to London for the upcoming Season.

Allen swallowed the last of his wine and set down his glass, smiling. He’d use this few day’s sojourn at Wellingford to become better acquainted with his charming hostess. And if he continued to be as impressed—and titillated—by Meredyth Wellingford as he’d been upon their first meeting, he might just have found the answer to his marriage dilemma.

 


CAPITOLO 1

"Merry! Merry, sono arrivati! Muoviti!”

Dalla sala da pranzo dove stava supervisionando i servitori che stavano sistemando un’altra asse per allungare il tavolo tavolo, Meredyth Wellingford sentì la voce concitata della propria sorella minore che la incitava a raggiungerla nell’ingresso. “Sto arrivando, Faith” chiamò.

Meredyth sorrise mentre si avviava allegramente all’ingresso. Quanto amava le feste! Il profumo delle decorazioni di rami di pino sulle scale e sui caminetti che si miscelava con l’aroma pungente del ponce bollente e l’odore della carne arrosto; i ciuffi di palline di vischio e l’agrifoglio pungente; i canti natalizi che venivano intonati intorno al focolare davanti al ceppo delle feste che bruciava. Ma in particolare amava avere la propria famiglia a casa sua, i fratelli riuniti ancora una volta sotto il tetto di casa Wellington così com’era stato in tutti gli anni mentre crescevano.

Il primo ad arrivare sarebbe stato suo fratello minore Colton che tornava da Oxford con Thomas Mansfell, il suo migliore amico. Visto che Wellingford si trovava sulla strada che conduceva dall’università alla casa del suo amico, che era più a nord, Thomas veniva a far visita di frequente, e normalmente passava qualche giorno da loro ogni volta che i ragazzi andavano e tornavano da scuola.

Proprio mentre Meredyth raggiungeva sua sorella nell’ingresso, sentirono un trapestio di stivali sui gradini della soglia di casa, seguito da un battere deciso all’ampia porta d’ingresso che Twilling, il loro anziano maggiordomo, si affrettò a spalancare.

“Faith! Merry!” gridò Colton, abbracciandole mentre loro correvano ad incontrarlo. “Com’è bello essere a casa!”

“Com’è bello averti qui con noi,” rispose Merry, sentendosi stringere il cuore mentre faceva un passo indietro per guardare il membro più giovane del clan Wellingford. Poiché la loro madre non si era mai completamente ripresa dopo averlo partorito, Meredyth e la sua sorella maggiore Sarah avevano allevato Colton e badato a lui finché non era partito per la scuola. Al posto del ragazzo sorridente e impaziente che aveva mandato a Eton, ora davanti a lei stava un giovane uomo più alto di Merry, con le ciocche di capelli castani illuminate da riflessi dorati, e brillanti occhi azzurri. Il suo fratellino era diventato un bel giovanotto, Meredyth si accorse con stupore.

“La sala ha davvero un’aria festosa,” disse un altra voce maschile, scuotendola dalla sua contemplazione di Colton.

“Grazie, Thomas, e benvenuto,” disse lei, rivolgendo l’attenzione all’amico del fratello. “hai in programma di restare un po’ di giorni prima di rimetterti in viaggio verso casa, spero! Ho fatto preparare la tua solita stanza.”

“Oh, sì, di’ che resterai!” si intromise Faith. “E’ così bello rivederti.”

“E’ bello vedere anche te, marmocchia,” Thomas replicò, tirando distrattamente uno dei riccioli dorati di Faith prima di rivolgersi di nuovo a Meredyth.

“Mi piacerebbe molto restare qualche giorno prima di ritornare al duro Natale di Grange. E spero che non vi dispiacerà, ma mi sono preso la libertà di dire a mio fratello Allen che anche lui poteva restare. E’ arrivato da Londra per unirsi a noi nel viaggio verso nord proprio mentre Colton e io stavamo lasciando Oxford.”

“Certo che è il benvenuto,” Merydth rispose. “Hai parlato di lui così spesso che, benché non ci siamo mai incontrati, sento di conoscerlo già.” A dir la verità, nel corso degli anni Thomas aveva raccontato frequentemente gli exploits del fratello maggiore che ammirava tanto, parlando della sua maestria nel cavalcare e nel tirare di scherma, della sua assegnazione come affascinante giovane sottufficiale incaricato di portare messaggi per Wellington durante la campagna di Waterloo, dell’abilità con cui si era preso carico della conduzione delle proprietà di famiglia.

Thomas sorrise. “Ne sono lieto! Sarebbe stato molto imbarazzante fargli proseguire il viaggio da solo! Si è fermato per provvedere ai cavalli—ma adesso è qui.” Fece un gesto in direzione di un gentiluomo alto e dai capelli scuri-che Twilling stava giusto facendo entrare nell’atrio.

“Signore, posso presentarvi mio fratello Allen? Allen, ecco Merry e Faith Wellingford, due delle sorelle di Colton.”

“Miss Faith, Miss Wellingford, che piacere!” disse il nuovo arrivato, chinandosi prima sulla mano dell’una, poi dell’altra. Rivolgendosi a Meredyth, aggiunse, “Ho sentito Thomas parlare così tanto di Wellingford, che sono felicissimo di essere finalmente qui con voi — soltanto se siete sicure, però, visto che lui ha insistito, che imporvi un ospite in più senza preavviso non sarà un incomodo.”

Quando il gentiluomo si raddrizzò, Meredyth a stento represse un’esclamazione di sorpresa. A differenza del suo inesperto fratello, Allen Mansfell era un uomo già nel pieno della maturità—e di una bellezza sorprendente. Benché Meredyth fosse alta per essere una donna, il loro visitatore torreggiava su di lei. Ciocche castano scuro accarezzavano la fronte di un viso leggermente sorridente, dalla mascella squadrata, mentre due occhi di un verde sorprendente catturavano il suo sguardo, facendola sentire per un istante come se loro due fossero gli unici occupanti dell’atrio.

Un po’ sconcertata, lei abbassò gli occhi, lasciando che il suo sguardi di apprezzamento scivolasse dalle sue ampie spalle giù per un torace senza un filo di grasso fino a cosce muscolose ben disegnate dalle sue brache di camoscio. Quando, con le guance che le pizzicavano, si sforzò di rialzare gli occhi a fissare quelli dell’uomo, una fitta di attrazione la attraversò come una fiammata, più forte di qualunque cosa avesse provato dalla morte del suo fidanzato James, un cuore spezzato fa.

Scuotendo il capo, cercò di recuperare il proprio autocontrollo. “Se avete sentito quello che Thomas dice di me, mi meraviglio che abbiate osato avventurarvi in questa casa.”

Lui rise, con quello sguardo inquietante che le dava i brividi ancora fisso su di lei. “Vi garantisco che tutto quanto mi ha raccontato era molto lusinghiero.”

“Spero che ci abbiate lasciato delle decorazioni da fare,” disse Colton, girando lo sguardo sul’ingresso adorno di ghirlande. “Dopo aver avuto a che fare solo con dei vecchi libri ammuffiti per un pezzo, Thomas e io abbiamo voglia di fare una cavalcata in campagna.”

“Faith e io abbiamo cominciato con l’ingresso, ma non siamo andate molto più avanti. Avremo bisogno che voi gentiluomini ci portiate più rami di pino, agrifoglio e vischio. Pensavo di aspettare a completare la raccolta finché Sarah, Elizabeth e Clare arriveranno con i loro clan. Uscire insieme a voi a cavallo farà divertire i bambini.”

Colton le sorrise. “Ecco qui Merry, sempre a comandare tutti, e metà del gruppo non è nemmeno ancora arrivato.”

“E’ un’eccellente comandante,” Thomas fece notare. “Vedendo Wellingford adesso, Allen, non puoi immaginare com’era ridotta quando sono venuto qui in visita la prima volta! L’abitazione da riparare, i cottages che andavano in rovina, i campi incolti. Merry ha fatto uno splendido lavoro nel rimettere in sesto la casa e le fattorie e facendo in modo che si riprendessero a coltivare i terreni.”

Se Thomas non le fosse stato vicino quasi quanto un fratello, Meredyth si sarebbe sentita imbarazzata dalla sua franca descrizione delle penose condizioni di Wellingford all’epoca della morte del loro padre. Ma così come stavano le cose, sapeva che, tramite suo fratello Thomas, Allen era perfettamente al corrente di come quel giocatore del loro padre avesse trascurato gravemente l’eredità di Colton, e non sentì il bisogno di offrire spiegazioni o giustificazioni. “Se si hanno tempo, un sovrintendente competente ed un apporto di fondi, si possono ottenere molti risultati,” rispose.

“Visto che ho avuto il mio bel da fare a mandare avanti le proprietà di mio padre, Miss Wellingford, sono ben consapevole del fatto che ci vuole molto di più di tutto questo per mantenere una proprietà in buono stato,” disse Allan. “La terra e i campi che abbiamo attraversato a cavallo avevano un aspetto esemplare, e questa casa è deliziosa. E’ abbastanza evidente che avete lavorato sodo.”

“Oh, è vero!” Colton si intromise. “Merry sa mandare avanti la proprietà in modo eccellente, credo che lascerò che continui ad occuparsene anche quando mi sposerò e tornerò a Wellingford per restarci.”

“Dubito che a tua moglie una simile sistemazione andrebbe a genio,” Meredyth ribatté acida, sentendosi la faccia accaldata. Sapeva che Colton, con l’insensibilità tipica dei ragazzi, non si rendeva conto di averla appena marchiata come la propria sorella zitella, destinata a non sposarsi mai. Le cose stavano proprio così, ovviamente, ma non per questo apprezzava il fatto che lo si puntualizzasse di fronte all’ attraente Mr. Mansfell.

Benché avesse all’incirca otto anni in più del diciassettenne Thomas, Allen Mansfell doveva avere almeno due anni in meno di lei. Il disagio di Meredyth si intensificò a quel pensiero avvilente, disse a se stessa con fermezza che doveva ignorare la reazione incredibilmente sensuale che aveva suscitato in lei.

Notando dall’espressione di lei che sua sorella era stizzita per essere lasciata fuori dalla conversazione, e avvertendo l’improvviso desiderio di sottrarsi alla presenza fin troppo intrigante di Allen Mansfell, Meredyth disse, “Faith, perché non accompagni i nostri ospiti in salotto? Chiederò a Twilling di portarvi del vino speziato, mentre provvedo a far preparare le vostre stanze.”

Rivolgendosi a Mr. Mansfell, aggiunse, “Farò in modo che le vostre camere siano preparate in breve. Se c’è altro che posso fare per rendere più confortevole il vostro soggiorno a Wellingford, per favore non esitate a chiedere.”

Con sua sorpresa, Allen le prese la mano e vi si curvò sopra. “Sono sicuro che provvederete al mio confort in modo perfetto,” mormorò, mentre il calore della sua voce e della sua mano guantata le trasmettevano un altro piccolo shock.

Ritirando velocemente le dita che sembravano pizzicare, Meredyth fece una riverenza e si girò, acutamente consapevole dello sguardo di lui posato sulla sua schiena mentre saliva le scale

Sottraendosi dalla sua vista mentre procedeva lungo il corridoio, Meredyth si diresse verso l’ala degli ospiti per ispezionare la stanza che intendeva dare a Allen, perché doveva decidere se serviva qualcos’altro a parte lenzuola fresche. Mentre il suo sguardo si posava sull’alto e largo letto, le tornò in mente la voce vellutata di Mr. Mansfell mentre osservava che lei avrebbe provveduto al suo confort. Un flusso di calore sorprendentemente intenso le si soffuse per il corpo.

Si stava comportando in modo ridicolo, attribuendo alla sua osservazione distratta dei sottintesi che un gentiluomo non avrebbe mai usato rivolgendosi ad una donna nubile di buona famiglia. Era già abbastanza brutto che fosse arrossita come una scolaretta sotto i suoi occhi. Avrebbe fatto meglio a stare alla larga da lui, prima di fare qualcosa che gli permettesse di redensi conto dell’effetto che aveva su di lei. L’idea che potesse accorgersene e reagire con disgusto-o ancora peggio, con pietà—era troppo umiliante per venir presa in considerazione.

Fortunatamente, sarebbe rimasto a Wellingford solo pochi giorni. Con il resto della famiglia in arrivo da un momento all’altro, Merry sarebbe stata troppo indaffarata a organizzare i pasti, la sistemazione e gli svaghi per le sue sorelle, i loro mariti e i loro bambini per avere il tempo di riflettere sull’effetto ipnotico di un paio di occhi verde brillante o sul tremito nel suo ventre che un bel viso e da un fisico virile erano riusciti a suscitare.

Non che non avesse mai incontrato uomini attraenti, negli anni trascorsi dalla fine del suo fidanzamento. Cos’aveva Allen Mansfell che riusciva ad accendere nel suo corpo una consapevolezza sensuale che aveva creduto sotterrata per sempre, dopo la morte di James?
Sentiva pulsarle nel petto il dolore sordo che aveva presto il posto della prima, lacerante agonia che aveva provato quando aveva perso il proprio fidanzato. Inghiottendo a vuoto, si diresse verso la finestra, fissando il giardino invernale senza vederlo mentre i ricordi la sommergevano

Quant’erano stati innamorati! Quant’era vivido il ricordi dell’estasi dei loro baci, del modo in cui si sentiva sciogliere dentro quando la lingua di lui sfiorava la sua e le sue mani forti le accarezzavano i seni. Non per la prima volta, si pentì che il senso dell’onore e della responsabilità avessero frenato quelle eccitanti esplorazioni prima del loro pieno completamento.

Avrebbero avuto tutto il tempo del mondo per godere l’uno dell’altra quando lui fosse tornato dalla sua missione in India, le aveva promesso James mentre la respingeva dolcemente. Passando un dito sulle sue labbra gonfie di baci, le aveva giurato di dare piacere ad ogni pollice del suo corpo una volta che fosse stata la sua sposa, quando non avrebbero più dovuto temere che la loro unione potesse generare un bambino.

L’ultima notte prima della sua partenza Merry era stata tentata, oh, molto tentata, di attirarlo di nuovo tra le proprie braccia, di strofinargli i seni sul petto, di modellare il proprio corpo contro il turgore che le brache di lui rivelavano, di forzarlo ad aprire le labbra, toccandolo e stuzzicandolo finché il suo autocontrollo avesse ceduto e l’avesse presa lì e subito, insegnandole la via dell’estasi. L’aveva fermata solo la consapevolezza che concepire il suo bambino avrebbe significato il disastro.

Ora che doveva affrontare la possibilità che non avrebbe mai avuto un bambino suo, non era così certa di aver fatto la scelta giusta.

Non che avesse deciso di non sposarsi per principio. Certo, per il primo anno o giù li lì dopo la perdita di James, aveva pensato che sarebbe stato impossibile per lei provare il desiderio di sposare un altro uomo, ma il tempo aveva eroso quella certezza, così come aveva trasformato il suo lutto. Negli anni successivi, la necessità di rimanere a Wellingford per accudire sua madre morente, ed in seguito tutta una successione di altri doveri e necessità, l’avevano tenuta lì, lontana dalle sale da ballo di Londra dove avrebbe potuto trovare un altro amore.

Non che fosse completamente impossibile che riuscisse a sposarsi. A primavera sarebbe andata a Londra con Faith, avrebbe accompagnato la sorellina a tutti gli eventi del Mercato Matrimoniale. Ma a quel punto avrebbe avuto dieci anni più della sorella e delle altre ragazze che facevano il loro debutto in società, e sarebbe probabilmente stata relegata a starsene seduta con le vedove indossando una cuffietta.

Inoltre, a differenza di molte ragazze che avrebbero presto raggiunto Faith nei salotti della società, Meredyth non accarezzava il sogni di sposarsi per arricchirsi o per procurarsi un titolo. Aveva già rifiutato il ricco vicino che era venuto a corteggiarla con l’obiettivo di unire le terre che facevano parte della dote di Merry alle proprie. Aveva già gentilmente respinto un vecchio amico di famiglia, un visconte vedovo che cercava una nuova madre per il suo clan. Era stimata all’interno della propria famiglia, aveva un fiorente stuolo di nipotini e nipotine da viziare, delle terre sue ed una casa dove vivere una volta che Colton avesse portato a casa la sposa che sarebbe diventata la nuova signora di Wellingford. Non avrebbe affidato il suo cuore, le sue proprietà e il suo futuro ad un marito in cambio di qualcosa di meno di un amore altrettanto forte quant’era stato quello che aveva provato a suo tempo per James.

Girandosi per dare al letto un ultimo, lungo sguardo, Meredyth sospirò e uscì. Malgrado l’abilità di Allen Mansfell di farlevibrare i sensi, di dimostrarle che la passione ancora ardeva dentro di lei, per una lady dell’età di Meredyth Wellingford trovare di nuovo il vero amore ci sarebbe voluto un miracolo

Assaporando un bicchiere di vino speziato nel salotto al piano di sotto, Allen Mansfell appoggiò un gomito sul caminetto e rimase a guardare con aria indulgente Miss Faith Wellingford che cercava—senza successo—di flirtare con suo fratello Thomas, il quale alternativamente la prendeva in giro oppure l’ignorava, mentre discuteva con Colton di una possibile spedizione di caccia per il giorno dopo.

Miss Faith era una fanciulla abbastanza graziosa, assomigliava a sua sorella maggiore Elizabeth, che si diceva fosse la bellezza di famiglia, la quale aveva recentemente sposato il suo amico Hal Waterman. Con il suo bel visino ed il fascino della sua semplicità, Miss Faith avrebbe probabilmente avuto pochi problemi a trovare un buon marito a primavera quando, secondo quanto lei gli aveva annunciato con aria grave, avrebbe fatto il suo debutto.

Al pensiero, Allen represse un brivido di disgusto. A primavera probabilmente anche lui sarebbe tornato a Londra. Anche se dopo l’infedeltà di Susanna, una parte di lui arretrava al pensiero di offrire la propria mano e il proprio nome a un’altra donna, dopo che il suo orgoglio ferito ed la sua rabbia si erano placati, capì che la ragione per cui fin dall’inizio l’aveva corteggiata—il desiderio di sposarsi, di mettere su casa nella propria proprietà e di far felice sua madre dandole dei nipotini—l’avrebbe spinto di novo verso il mercato matrimoniale. Ma stavolta non aveva nessuna intenzione di mettere a repentaglio il proprio cuore.

Sfortunatamente, ad un gentiluomo in cerca di una moglie la Stagione londinese forniva la più comoda e completa raccolta di ragazze nubili di famiglia e di ceto appropriati. Anche se il pensiero di scegliere una bambina come Faith era ridicolo.

Erano state la fiducia e la sicurezza in se stessa di Susanna ad attrarre la sua attenzione, la scorsa primavera. A differenza della maggior parte delle altre debuttanti, era in grado di condurre una conversazione intelligente—e di flirtare in modo seducente—anziché scoppiare in risatine o arrossire ad ogni parola che lui pronunciava. Per non parlare di quello che il suo corpo voluttuoso prometteva sfacciatamente…

Con rabbia, allontanò quei ricordi. Per troppo tempo aveva provato rabbia e dolore. Non avrebbe più permesso alla perfidia di Susanna di continuare ad abbatterlo.

Se fosse stato costretto ad affrontare di nuovo le acque burrascose del Mercato matrimoniale, pensò, la sorella di Miss Faith, Meredyth, sarebbe stata molto più di suo gusto. Alta, snella, con capelli di un biondo più chiaro rispetto a quello dorato della sorella, occhi grigio-azzurri anziché cerulei, si muoveva in modo aggraziato ed elegante. Poi c’era stata quella sorprendente scintilla di interesse sensuale, accompagnata da un’ondata di calore che quasi aveva sentito bruciare attraverso i guanti, quando lui aveva stupidamente fatto quell’osservazione maliziosa su quanto avrebbe potuto provvedere al suo confort. Eleganza e — a differenza di Susanna—serietà, unite ad un corpo dalla sottile sensualità, erano una combinazione di grande effetto.

E non aveva parlato a vanvera, quando le aveva fatto i complimenti per le condizioni di Wellingford. Era rimasto davvero impressionato dai campi ben curati, dagli steccati e dai cottages che avevano oltrepassato a cavallo, ed il loro stato eccellente era ancora più impressionante considerando che disastro l’intera proprietà era stata solo pochi anni prima.

Le abitudini prodighe di Randolph Wellingford, il vizio del gioco e la sua incredibile negligenza verso le sue terre erano state sulla bocca di tutti all’epoca in cui Allen si era trasferito da Oxford a Londra. Ad essere onesti, quando l’uomo era morto prematuramente, uscendo a cavallo mezzo ubriaco in una gelida mattina invernale nel tentativo di vincere una ridicola scommessa, molte persone nel suo club avevano mormorato che era una benedizione per la famiglia. Meredyth Wellingford doveva essere intelligente, diligente ed abile a coordinare le cose per aver ottenuto così tanto a Wellingford.

In quell’esatto momento lo colpì un pensiero tanto affascinante quanto improvviso. Se doveva sposarsi—e doveva sposarsi—perchè non scegliere una donna più matura, una che sapeva essere onesta perché ne conosceva la reputazione, e che sapeva che aveva già l’abilità necessaria per essere la signora di una grande proprietà perché l’aveva constatata di persona? Una donna più matura, che avrebbe potuto essere disponibile quanto lui a un matrimonio basato sull’affinità di gusti e sul reciproco rispetto. Una donna il cui sottile fascino prometteva l’appagamento dei suoi appetiti, senza il tormento della lussuria e della gelosia che Susanna aveva scatenato in lui.

Una donna che, guarda caso, avrebbe accompagnato la propria sorellina a Londra per la prossima Stagione.

Allen inghiottì quel che restava del vino e posò il bicchiere, sorridendo. Avrebbe usato il suo breve soggiorno a Wellingford per conoscere meglio la sua affascinante padrona di casa. E se avesse continuato ad essere favorevolmente impressionato—e stuzzicato—da Meredyth Wellingford come lo era stato in occasione del loro primo incontro, ciò significava che forse aveva appena trovato la risposta al suo dilemma matrimoniale.
 

The Excerpt is copyrighted by Julia Justiss and has been translated and published with her expressed authorization. The original version can be found at this link : http://www.juliajustiss.com/candlelitchristmas_excerpt.html
L'estratto di questo post è protetto da copyright ed è stato tradotto e pubblicato con l'espressa autorizzazione di Julia Justiss. La versione originale può essere letta a questo link : 
http://www.juliajustiss.com/candlelitchristmas_excerpt.html

 

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