ESCE IN LIBRERIA NO PANIC di ROSSELLA CANEVARI - EDIZIONI NEWTON COMPTON
L'avventura commovente e intrigante di una ragazza alle prese con le sue paure
Bianca è una giovane donna che sembra realizzata. Vive con il fidanzato Edoardo, il suo ex analista, lavora in una casa d’aste e finalmente ha un rapporto civile con suo padre e la sua compagna, dopo anni di dissidi. Quella di Bianca, insomma, sembra una vita serena, con la prospettiva di un futuro coronato dal successo professionale e dalla costruzione di una famiglia con l’uomo che pensa di amare. Purtroppo basterà poco a far crollare la felicità che si è cucita addosso: ciò che per chiunque rappresenterebbe l’occasione di far carriera, per lei è motivo di angoscia. Il ricordo della notte che vent’anni prima ha segnato la sua vita riaffiora più violento che mai e Bianca ricade nella spirale degli attacchi di panico, la patologia che ha reso la sua adolescenza un incubo. Questa volta, però, cercando di affrontare definitivamente le sue paure e i fantasmi del passato, scoprirà verità e segreti che aveva rimosso. Lottando con se stessa Bianca alla fine capirà di essere più forte e coraggiosa di quanto abbia mai immaginato.
Dopo la laurea in Lettere moderne, Rossella Canevari ha viaggiato in tutto il mondo e svolto molti lavori. È giornalista pubblicista, editrice della rivista online "Mondo Rosa Shokking" e autrice televisiva ("Melaverde" su Rete 4, "In Prova" su All Music, "Radio Sex" su Sky Show, "Italia DOP" su Raidue). Ha pubblicato con la Newton Compton i bestseller VOGLIO UN MONDO ROSA SHOKKING, scritto con Virginia Fiume, e UN AMORE ROSA SHOKKING. Vive tra Milano e Barcellona. I suoi indirizzi Internet sono:
ESCE IN LIBRERIA I DIARI DELLE STREGHE. L’INIZIAZIONE (The Initiation) di LISA JANE SMITH - EDIZIONI NEWTON COMPTON
Costretta a trasferirsi dalla calda e assolata California al grigio e gelido New England, la diciassettenne Cassie rimpiange la sua vecchia vita. Gli unici ragazzi con i quali riesce a legare sono i membri di uno strano gruppo che semina paura e terrore tra i coetanei. Non si tratta di semplici bravate, però: Cassie verrà accolta in un covo di streghe che da centinaia di anni controlla New Salem. È il Circolo Segreto, dove si originano piaceri così inebrianti da essere pericolosi. Quando si innamora del misterioso e intrigante Adam, Cassie deve scegliere se resistere alle tentazioni o accettare che le forze oscure l’aiutino a ottenere ciò che vuole – anche se un solo passo falso potrebbe costarle la vita.
Da un’autrice che ha conquistato milioni di lettori in tutto il mondo, un ciclo di romanzi avvincente e accattivante, in cui le forze del bene e le forze del male hanno il fascino ambiguo dell’adolescenza.
Mai cedere alle tentazioni, a meno che non siano irresistibili! E nessuna è irresistibile come I diari delle streghe, la nuova grande serie di Lisa Jane Smith
Nota di andreina65: Dopo il IL DIARIO DEL VAMPIRO arriva un altro successo della Smith, I DIARI DELLE STREGHE, cioè “The Secret Circle”, la trilogia sulle Streghe sino a oggi così composta:
1. I DIARI DELLE STREGHE. L’INIZIAZIONE (The Initiation)
2. The Captive (nedito)
3. The Power (inedito)
Cosa rende una vita degna di essere vissuta? Cosa deve essere fatto per potersi sentire fieri di sé stessi? E cosa invece non deve essere fatto per evitare di vergognarsi? Dominic Renbourne si trova a questo punto della sua esistenza: annoiato, insoddisfatto e lievemente disgustato dalla sua situazione,quando il fratello gemello Kyle si presenta alla sua porta, facendogli un'offerta che non può rifiutare. Per un paio di settimane dovrà fingersi lui ed andare a trovare la sua probabile futura moglie, ottenendo in cambio una piccola propietà tutta per lui. Un compito non particolarmente difficile per Dominic e con una ricompensa enorme, quella di dare finalmente un senso ai suoi giorni vuoti. Rancori, astio e sofferenze a questo prezzo, possono essere dimenticati. Anche se questa farsa coinvolge un'innocente incapace di difendersi, la giovane Meriel, che da diciott'anni, dopo la tragica morte dei genitori, non ha più proferito parola. Che non sembra in grado né di comprendere né di interagire con gli altri. Che probabilmente è poco più di una ritardata nel migliore dei casi, od una povera pazza nel migliore e che quindi starebbe meglio in un manicomio. Ma è molto ricca e quindi per il conte di Wrexam, padre dei giovani, una nuora appetibilissima. Dominic, chiusi a chiave i suoi scrupoli, parte alla volta della dimora della fanciulla e lì il suo destino si compirà. Conoscerà la bellisima Meriel, angelo, donna, bambina, padrona, prigioniera, inconsapevole, ferita, sensuale, spirituale, viva e morta. Allora i programmi, le promesse, i patti e le convenienze perderanno di significato per divenire solo vuoti contenitori della mancanza di senso che sembra dominare la vita dei cosiddetti sani di mente e la società intera. E Dominic dovrà confrontarsi oltre che con Meriel, soprattutto con sè stesso ed i propri desideri. Con l'amore, con la passione, col coraggio o meno di perseguirli e realizzarli come obiettivi, od abbandonare il campo e fuggire a testa china per sempre.
Il tema della follia è estremamente delicato, benché molto popolare tra gli scrittori. Non è facile trattarlo con equilibrio senza scadere nel grottesco o peggio ancora nel superficiale. Ancor più difficile inserirlo in un genere come il romance, che per sua natura rifugge la pazzia, portatrice sana di non lieto fine. Eppure Mary Jo Putney ci riesce con una delicatezza ed una naturalezza sorprendenti, narrandoci l'odissea umana di Meriel dalla sua parte, nella sua mente, senza giudicarla e lasciando libero il lettore di seguirla da sé, regalandoci pagine di incredibile lirismo ed intesità. L'autrice parla non alla nostra mente ma al nostro cuore, questa è una storia che va prima di tutto “sentita” esattamente come succede a Dominic quando incontra Meriel ed inizia a vedere con i suoi occhi, ad ascoltare con le sue orecchie, a percepire con tutti i sensi oltre le apparenze e dentro il nucleo delle cose e delle persone. Dominic ritorna come bambino, apprende tutto di nuovo attraverso Meriel, così come Meriel potrà finalmente divenire adulta, riappropiarsi del suo passato e gettare un ponte verso quel mondo di umanità che la rifiuta per provare a costruirsi un futuro, non da esiliata, ma divenendone parte integrante. Entrambi si scopriranno e scopriranno l'altro attraverso il loro incontro ed il loro confronto, comprendendo la natura che li circonda e quella loro intima, che è forse il compito più difficile e spaventoso, perchè nulla è più terribile che essere nudi di fronte alla propria anima, buia o luminosa che sia.
C'è molta luce in questo racconto, la luce della bellezza interiore, della purezza, della bontà, del coraggio, della giustizia, dell'amore disinteressato, una luce che chiede di avvolgerci e di penetrarci all'interno e ci voleva di certo una scrittrice dal talento sopraffino come la Putney per illuminarci con un racconto che avrebbe potuto inghiottirci nell'oscurità, regalandoci due protagonisti splendidi ed inusuali, estremamente veri, vibranti, forti e coinvolgenti. Sfido chiunque a non commuoversi o non amare l'entusiasta Dominic, così delicato ma anche determinato o l'eterea Mariel, combattente disperata ma testarda per conservare la salute mentale e la sensibilità intatta. Un romanzo toccante e poetico, raro e prezioso nella sua unicità, leggere e fare il confronto per credere con Cuori segreti di Anna Campbell, anch'esso uscito il mese scorso, dove la pazzia è nominata plurime volte, ma non ve ne è traccia alcuna nel racconto e dove egualmente, di sofferenza, tanto citata, non se ne vede traccia.
RECENSIONE LA PAZZIA DEL CUORE (The Wild Child) di Mary Jo Putney
Prima pubblicazione anno: 1999 by Ballantine Publishing Group
Edito in Italia da: Mondadori, I Romanzi Oro no. 76, giugno 2009
Ambientazione: Inghilterra vittoriana
Livello di sensualità: warm (caldo)
Voto/rating: 8/10
Collegamenti ad altri libri: si tratta del primo romanzo della trilogia delle Spose (Bride Trilogy) così composta 1 - LA PAZZIA DEL CUORE (The Wild Child) – protagonisti Dominic Renbourne e Meriel Grahame
2 - LA DONNA DI GIADA (The China Bride) – protagonisti Kyle Renbourne, fratello gemello di Dominic, e Troth Montgomery
3 - The Bartered Bride (inedito in Italia) – protagonisti Gavin Elliott e Alexandra Warren
Cosa rende una vita degna di essere vissuta? Cosa deve essere fatto per potersi sentire fieri di sé stessi? E cosa invece non deve essere fatto per evitare di vergognarsi? Dominic Renbourne si trova a questo punto della sua esistenza: annoiato, insoddisfatto e lievemente disgustato dalla sua situazione,quando il fratello gemello Kyle si presenta alla sua porta, facendogli un'offerta che non può rifiutare. Per un paio di settimane dovrà fingersi lui ed andare a trovare la sua probabile futura moglie, ottenendo in cambio una piccola propietà tutta per lui. Un compito non particolarmente difficile per Dominic e con una ricompensa enorme, quella di dare finalmente un senso ai suoi giorni vuoti. Rancori, astio e sofferenze a questo prezzo, possono essere dimenticati. Anche se questa farsa coinvolge un'innocente incapace di difendersi, la giovane Meriel, che da diciott'anni, dopo la tragica morte dei genitori, non ha più proferito parola. Che non sembra in grado né di comprendere né di interagire con gli altri. Che probabilmente è poco più di una ritardata nel migliore dei casi, od una povera pazza nel migliore e che quindi starebbe meglio in un manicomio. Ma è molto ricca e quindi per il conte di Wrexam, padre dei giovani, una nuora appetibilissima. Dominic, chiusi a chiave i suoi scrupoli, parte alla volta della dimora della fanciulla e lì il suo destino si compirà. Conoscerà la bellisima Meriel, angelo, donna, bambina, padrona, prigioniera, inconsapevole, ferita, sensuale, spirituale, viva e morta. Allora i programmi, le promesse, i patti e le convenienze perderanno di significato per divenire solo vuoti contenitori della mancanza di senso che sembra dominare la vita dei cosiddetti sani di mente e la società intera. E Dominic dovrà confrontarsi oltre che con Meriel, soprattutto con sè stesso ed i propri desideri. Con l'amore, con la passione, col coraggio o meno di perseguirli e realizzarli come obiettivi, od abbandonare il campo e fuggire a testa china per sempre.
Il tema della follia è estremamente delicato, benché molto popolare tra gli scrittori. Non è facile trattarlo con equilibrio senza scadere nel grottesco o peggio ancora nel superficiale. Ancor più difficile inserirlo in un genere come il romance, che per sua natura rifugge la pazzia, portatrice sana di non lieto fine. Eppure Mary Jo Putney ci riesce con una delicatezza ed una naturalezza sorprendenti, narrandoci l'odissea umana di Meriel dalla sua parte, nella sua mente, senza giudicarla e lasciando libero il lettore di seguirla da sé, regalandoci pagine di incredibile lirismo ed intesità. L'autrice parla non alla nostra mente ma al nostro cuore, questa è una storia che va prima di tutto “sentita” esattamente come succede a Dominic quando incontra Meriel ed inizia a vedere con i suoi occhi, ad ascoltare con le sue orecchie, a percepire con tutti i sensi oltre le apparenze e dentro il nucleo delle cose e delle persone. Dominic ritorna come bambino, apprende tutto di nuovo attraverso Meriel, così come Meriel potrà finalmente divenire adulta, riappropiarsi del suo passato e gettare un ponte verso quel mondo di umanità che la rifiuta per provare a costruirsi un futuro, non da esiliata, ma divenendone parte integrante. Entrambi si scopriranno e scopriranno l'altro attraverso il loro incontro ed il loro confronto, comprendendo la natura che li circonda e quella loro intima, che è forse il compito più difficile e spaventoso, perchè nulla è più terribile che essere nudi di fronte alla propria anima, buia o luminosa che sia.
C'è molta luce in questo racconto, la luce della bellezza interiore, della purezza, della bontà, del coraggio, della giustizia, dell'amore disinteressato, una luce che chiede di avvolgerci e di penetrarci all'interno e ci voleva di certo una scrittrice dal talento sopraffino come la Putney per illuminarci con un racconto che avrebbe potuto inghiottirci nell'oscurità, regalandoci due protagonisti splendidi ed inusuali, estremamente veri, vibranti, forti e coinvolgenti. Sfido chiunque a non commuoversi o non amare l'entusiasta Dominic, così delicato ma anche determinato o l'eterea Mariel, combattente disperata ma testarda per conservare la salute mentale e la sensibilità intatta. Un romanzo toccante e poetico, raro e prezioso nella sua unicità, leggere e fare il confronto per credere con Cuori segreti di Anna Campbell, anch'esso uscito il mese scorso, dove la pazzia è nominata plurime volte, ma non ve ne è traccia alcuna nel racconto e dove egualmente, di sofferenza, tanto citata, non se ne vede traccia.
Benvenute a Romance Park, il luogo dove ogni scrittrice ha la possibilità di presentare i propri lavori al pubblico!
L'estratto di questa settimana si intitola "THE SCARLET LADY", e il nick della sua autrice è HORTHENSIA KIN. ATTENZIONE, si tratta di nomi di fantasia, che usiamo solo per distinguere i vari estratti tra di loro: il nome dell'autrice non è questo, ed il titolo finale del libro sarà diverso.
Vi ricordiamo le REGOLE DI ROMANCE PARK ( potrete trovare maggiori dettagli qui: http://romancebooks.splinder.com/post/20213710 ) :
-- sia le lettrici che le bloggers potranno votare l'estratto con un punteggio da 1 a 10, e naturalmente commentarlo;
-- se la scrittrice lo desidera (non è obbligatorio), può rispondere ai commenti e alle domande – ma lo farà sempre usando il nick;
-- tra una settimana esatta, chiuderemo il sondaggio, e la scrittrice scoprirà che voto le è stato dato dal pubblico.
-- IMPORTANTE: la scrittrice non rivelerà la propria identità a nessuno, né prima, né durante, né dopo il sondaggio. Le bloggers che hanno collaborato con lei alla preparazione del post (cioè Naan e MarchRose) faranno altrettanto, sia nei confronti delle altre bloggers che delle lettrici, e per correttezza si asterranno dal commentare.
THE SCARLET LADY di Horthensia Kin Tutti i diritti letterari di quest’opera sono di esclusiva proprietà dell’autore.
Londra, 29 marzo 1821. Residenza di Lord Cumberlane, Kensington.
Quella mattina Lord Sebastian Cumberlane, visconte di Maullereugh, era spiacevolmente irritato. Più che irritato, furioso.
Per due fastidiosi, imprevedibili motivi.
Il primo.
L’aristocratico, illustre nome di sua signoria, seguito da titolo e casato, spiccava nella pagina mondana dell’ Evening fra gli invitati al ballo di Lady Steinfeld. Particolare che avrebbe potuto essere anche trascurabile se “Ton sur ton”, la nuova rubrica scandalistica del giornale, non avesse con tanta deprecabile e irrispettosa ironia rivelato particolari scottanti sull’ultimo affair sentimentale del visconte più corteggiato e schivo di Londra. Nonostante non si facesse apertamente il suo nome e rimanesse incerto quello della sua amante, non era difficile indovinare chi fosse il lord in questione. E che dire della caricatura che accompagnava l’articolo?
Cumberlane ne analizzò ogni tratto con meticolosa attenzione.
Per quanto evidente la sua somiglianza con l’uomo rappresentato nella vignetta, lui certo non aveva quel naso! Nè tantomento quel ghigno da predatore!
Chiunque fosse il responsabile di tanto affronto, questa Miss Sharpy Spinster, una zitella decisamente acida, prima o poi ne avrebbe pagato le conseguenze! Non immaginava neppure, questa impudente, se poi era davvero una donna, quanto fosse pericoloso sfidare un Cumberlane!
Per quanto inviperito, sua signoria non potè reprimere un risolino. A osservarla bene, quella caricatura non era poi così male, e l’ironia con cui era scritto l’articolo sarebbe stata decisamente apprezzabile se solo non fosse stato lui ad esserne il bersaglio.
Al diavolo! L’articolo, il suo autore e la sua amante, Lady Runston.
Imprecando apertamente, Sebastian pensò a come porre rimedio a quella spiacevole situazione. Innanzitutto, avrebbe troncato immediatamente la sua relazione. Che, almeno per quanto lo riguardava, era già finita prima ancora del suo rientro dalla missione diplomatica in Svezia.
Certo, Catherine Runston era estremamente attraente, e più che decente a letto, ma non valeva la seccatura di uno scandalo. Né quella di un duello con quel brav’uomo di suo marito.
Doveva farsi lasciare da Catherine al più presto. Non sarebbe stato poi così difficile e gli avrebbe evitato spiacevoli, imbarazzanti conseguenze. Pianti e scenate. Fiumi di parole inutili e fasulle. E poi, nonostante tutto, come avrebbe potuto pensare ad un’altra donna, ora?
Sempre più irritato, Sebastian prese l’Evening, lo appallottolò e lo scagliò dall’altra parte della camera. Avrebbe fatto presto, molto presto, una visita di cortesia al direttore di quel foglio da strapazzo e se avesse avuto la fortuna di incontrare quella Spinster….
Il pugno destro di milord si abbattè pesantemente sul tavolo della colazione, facendo tintinnare pericolosamente porcellane finissime, cristalli e posate d’argento.
Del caffè schizzò sulla tovaglia di broccato.
E come se tutto ciò già non fosse stato abbastanza…..
“Di umore nero questa mattina, my lord?”
La voce di Ray, da più di dieci anni suo fedele servitore, nonché amico e confidente, lo raggiunse, sarcastica come sempre.
Sebastian evitò di alzare lo sguardo su di lui, sicuramente gongolante in un’espressione di scherno, e per non dargli soddisfazione, si astenne dal rispondergli come si sarebbe meritato.
Concentrandosi sulla prima pagina del Times, si limitò a porgergli la tazza per farsela riempire di caffè.
Ray prese la caffettiera d’argento dal vassoio.
“Presumo che siano state le rivelazioni dell’Evening ad avervi infastidito, my lord…” la voce di Ray era sempre più canzonatoria.
Versò il caffè.
“Se ci tieni a vivere, sparisci.”
La risposta di milord avrebbe spaventato chiunque, ma non Ray.
”Non desiderate controllare la posta, questa mattina, my lord?” Con fare cerimonioso quanto canzonatorio sistemò di fronte a Cumberlane un vassoio d‘argento straripante di lettere.
“Devo aprirvi le buste, my lord?”
“Spa-ri-sci!”
“Come de-si-de-ra-te, my lord”.
Sebastian lo sentì ridacchiare mentre usciva dalla sua camera, e si lasciò sfuggire un sorriso. Diede uno sguardo frettoloso alla posta, e poi si concentrò sul Times, sorseggiando il caffè.
La prima pagina era interamente dedicata alla rinascita di Londra e al brillante progetto architettonico di John Nash nel quale egli stesso aveva investito parte dei suoi capitali.
Strade e piazze e palazzi nuovi, compreso quello del Reggente, avrebbero presto trasformato Londra in una nuova, moderna, elegante città. Nella degna capitale della nazione più potente del mondo.
Pur sforzandosi di leggere l’articolo sui vantaggi che questa rivoluzione architettonica avrebbe recato a Londra e ai suoi abitanti, Sebastian, si ritrovò a pensare al secondo motivo che quella mattina l’aveva reso tanto irascibile e nervoso.
O meglio, insicuro e tremante. Come un adolescente alla prima infatuazione. Il secondo motivo aveva occhi verdi, capelli neri e labbra dannatamente invitanti.
Emettendo un suono gutturale e leggermente ridicolo, Sebastian si ritrovò a immaginare come, se solo avesse potuto, avrebbe accarezzato quelle labbra con un tocco leggero delle dita, come le avrebbe sfiorate prima e poi coperte con la sua stessa bocca, fino a quando non si fossero dischiuse per rispondere ai suoi baci, fino a quando non fossero diventate gonfie ed umide di desiderio e di passione.
Un pensiero indubbiamente inopportuno, a quell’ora del mattino, milord!
Quella labbra appartenevano a Madeline.
Madeline, che avrebbe potuto essere sua, se solo le avesse detto di sì, otto? No, dieci anni prima.
Madeline, cui avrebbe potuto insegnare ogni cosa, ogni cosa, se solo allora non fosse stata una ragazzina.
Madeline che, da quella notte, era sempre rimasta nei suoi pensieri, e soprattutto nelle sue fantasie.
Madeline, che se ne era andata silenziosa come una
brezza leggera, ed era ricomparsa nella sua vita come un uragano.
Madeline, che ora doveva essere sua.
Sebastian si rese conto di stare sudando e di essere sconvenientemente eccitato.
Decise che una salutare visita da Jackson’s, dove avrebbe potuto tirar pugni senza sollevare sospetti, lo avrebbe aiutato a
non pensare alle labbra di Madeline. E al suo corpo. E ai suoi occhi. E al suo profumo , che gli era rimasto addosso da quando l’aveva rivista al ballo di Lady Steinfeld.
E dopo essersi sfogato da Jackson’s, avrebbe fatto visita a Madame De Morissay che lo avrebbe affidato alle cure di una delle sue fantastiche …
Una puttana? Non voleva una puttana. Non voleva nessuna.
Se non Madeline, Lady MacColey, come qualcuno si ostinava a chiamarla. Un sano, virile desiderio? si chiese.
No, molto di più.
Era un’ossessione.
Una minaccia, un pericolo, una sciagura per il tranquillo tran tran della sua impegnata e meticolosa esistenza.
Sua signoria ebbe uno scatto d’ira.
E il Times raggiunse l’Evening, terminando precocemente e con poca gloria la propria quotidiana esistenza.
Londra, residenza di Lady Surtees, Grovesnor Square. Lo stesso giorno.
Seduta alla scrivania della biblioteca, Madeline fissava il ramo di un olmo, una punto indistinto del giardino che sorgeva al centro di Grovesnor Square. La finestra offriva una splendida vista sulla elegante piazza londinese, dove da ormai tre mesi viveva ospite di Lady Surtees.
Ormai in là con gli anni, la nobildonna era stata una grande amica di sua nonna e senza tentennamenti l’aveva accolta quando, bisognosa di aiuto, era tornata a Londra dopo quasi dieci anni vissuti nel Northumberton.
Un brivido corse lungo la schiena di Madeline.
Una reazione involontaria, forse, al ricordo del freddo e della solitudine che avevano accompagnato la sua esistenza in quella selvaggia terra del Nord.
Dove era rimasta, come in una prigione, sino alla morte di suo marito.
Povero David!
Non era stato un cattivo marito.
Non era stato tout court un marito. Troppo più vecchio di lei, troppo buono, troppo malato. E troppo ingenuo.
Il suo totale disinteresse per gli aspetti pratici della vita, la fiducia nel prossimo, l’inclinazione a non vedere mai il male, ma anche il suo totale egocentrismo, lo avevano di fatto reso succube di un fratello minore avido e intrigante, capace di tutto pur di accaparrarsi il titolo e le proprietà di famiglia.
Proprietà che comprendevano, a suo giudizio, anche Madeline. Come fosse stata un terreno, un mobile, una cavalla da montare. In ogni senso.
Madeline rabbrividì di nuovo, questa volta ripensando a suo cognato Robert, l’attuale Lord MacColey. Alla sua voce, che la invitava oscenamente a cedere alle sue proposte, alla sua arroganza, che le consigliava di non resistergli. E’ al tuo bene che penso, Madeline. Al tuo futuro.
Scacciò l’odiosa immagine del nuovo padrone di Tamberleigh, e tornò al lavoro.
A soli ventisette anni Madeline era già una vedova, dal presente estremamente incerto e dal futuro assolutamente imprevedibile.
Ma non era il futuro che preoccupava Madeline in quella mattina primaverile. E non era neppure il suo lascivo cognato. Era….
Sebastian…
L’uomo che aveva amato con tutta la sua passione adolescenziale, e che poi aveva con la stessa tormentata passione odiato.
Sebastian, l’uomo che ora cercava inutilmente di detestare con la determinazione di una donna matura.
Sebastian che, rifiutandola, l’aveva condannata a dieci anni di infelicità. Di prigionia. Di umiliazioni.
Attraenti pensieri di vendetta si rincorsero nella mente di Madeline, mentre un sorriso compiaciuto le si dipingeva sulle labbra.
Perché la sua innocente rivalsa era già iniziata, e Lord Cumberlane non avrebbe potuto schivarla.
Madeline si alzò dalla scrivania e si stiracchiò, come un gatto che si risveglia. O meglio, come una gattina, come lui aveva continuato a chiamarla quella indimenticabile notte.
Quando lui, dopo i baci e le carezze, l’aveva rifiutata. Gattina!
Le aveva detto no.
Qualsiasi altro uomo non si sarebbe fatto scrupoli, avrebbe preso ciò che gli veniva offerto senza pensarci due volte.
Non Sebastian! Me la pagherai, prima o poi. Gli aveva urlato fra le lacrime.
Quasi dieci anni erano passati, e il poi era finalmente diventato ora.
La fortuna le aveva incredibilmente sorriso quando, tre giorni prima, aveva incontrato da Ackermann Lady Runston ed ascoltato involontariamente un pettegolezzo su di lei. E su Sebastian. Il pettegolezzo si era gonfiato di particolari ironici ed era in breve diventato un buon articolo per Ton sur Ton. Gli anonimi amanti erano descritti come vittima e carnefice. Il lettore potrà ben immaginare chi dei due fosse la vittima e chi il carnefice.
Nei prossimi mesi Ton sur Ton non avrebbe perso occasione per mettere il futuro Duca di Maullereugh in ridicolo, per abbattere le sue difese, per farlo scendere da quel piedistallo dorato che lo poneva sempre al di sopra si tutti e tutto.
Sarebbe diventato il bersaglio preferito di Miss Sharpy SPinster. Il suo bersaglio preferito.
Da poche settimane sulle colonne dell’Evening, la rubrica era già un successo. Pur non ammettendolo, non c’era aristocraticratico o ricco borghese che non la leggesse. Il ton adorava Ton sur Ton e si interrogava sulla misteriosa Miss SPinster.
Madeline scoppiò a ridere.
Con garbo, con lo stile leggero e frizzante che le era naturale e l’indispensabile ironia, scriveva di balli e abiti sfarzosi, di amori e tradimenti, ma anche delle molte ingiustizie che pesavano sulla metà più debole della società. Prendendo spunto dalla cronaca mondana, dal mero pettegolezzo, era capace di far trasparire dai più fatui argomenti realtà spesso crudeli ed intimamente ingiuste. Se le giovani donne fossero riuscite a leggere tra le righe di Miss Spinster, lo scopo di Madeline sarebbe stato raggiunto.
Gli ultimi dieci soffocanti anni della sua vita avrebbero avuto un senso.
Ma per poter riuscire, Madeline sapeva di dover osservare due semplici regole: lavorare con discrezione e tenere a debita distanza gli uomini.
Era la seconda regola a preoccuparla.
Ancor di più adesso che era di nuovo disponibile. E soprattutto non più vergine. Una condizione, quest’ultima, che avrebbe risvegliato in ogni maschio adulto l’istinto deprecabile del predatore.
Quale sicuramente Cumberlane era.
Presuntuoso, insopportabile, arrogante, superbo.
Bellissimo, affascinante, brillante, desiderabile.
Possibile che, dopo dieci lunghissimi anni, non le fosse ancora passata l’insana passione per quell’uomo?
Londra. Cinque giorni prima, ricevimento di Lady Steinfeld.
Dopo aver vissuto tanto a lungo nel gelo e nello squallore del Northumberton, lo splendore della vita londinese aveva restituito a Madeline il desiderio di divertirsi. Di farsi corteggiare. Di essere trasportata dalla musica di un valzer, sicura tra le braccia di un cavaliere.
Dopo più di un anno di lutto stretto, quella sera avrebbe partecipato a un ballo. Come una debuttante, si sentiva felice, e piena di aspettative, e di interrogativi. Di dubbi, anche.
Al diavolo i dubbi, le incertezze! Quella sera, avrebbe ballato.
Si sarebbe divertita.
Avrebbe civettato, forse.
Sì, lo avrebbe fatto.
Preparandosi per il ballo, Madeline si chiese se fosse di nuovo pronta a salire sulla rischiosa, sensuale giostra della seduzione. Che girava al lento ritmo delle frasi appena sussurrate, degli sguardi proibiti, degli incontri rubati.
Una giostra dove si potevano scambiare con troppa leggerezza posti e compagni di gioco.
E dove si poteva facilmente perdere l’equilibrio.
E la libertà.
Guardò la veste che avrebbe indossato quasi fosse il vessillo della sua, personale rinascita.
Suo marito aveva preteso che si vestisse sempre di bianco. Come una vestale, pura e immacolata. Quando era morto, le aveva suo malgrado imposto per più di un anno un altro colore, il nero.
Ora, terminato il lutto, sarebbe stata lei a scegliere.
Aveva capito in un solo, folgorante istante quale sarebbe stato da quel momento in poi il colore della sua vita. Non il verde, non il blu. Non il viola, non il giallo.
Il rosso.
Il rosso avrebbe colorato la sua vita.
Il rosso morbido e vellutato delle rose più rare.
Il rosso vivo e pulsante del sangue.
Il rosso pericoloso e attraente del fuoco e della passione.
Un brivido corse lungo la schiena di Madeline.
Non si sarebbe uniformata a quella folla di giovani donne tutte piacevolmente uguali, monotone e rassicuranti nei loro abiti pastello quanto nei loro comportamenti misurati e studiati. Pronte ad arrossire con verginale stupore, a prestare ascolto alle parole insipide dei loro corteggiatori con venerazione, più che con fastidio.
Pronte ad accettare con mansuetudine il futuro che altri avrebbero scelto per loro.
Non era stata mansueta, lei, ad accettare il suo destino. Anzi, aveva cercato in ogni modo di sfuggirgli. Aveva lottato con tutte le sue forze. Eppure, ne era rimasta intrappolata. Per lunghi dieci anni.
Scacciò i ricordi e le sensazioni opprimenti. E decise che quella sera avrebbe pensato solo a divertirsi.
Al diavolo il passato.
Accarezzò l’abito scarlatto e si preparò per il ballo.
Di impalpabile velluto, a vita alta e generosamente scollato, sembrava fatto a posta per mettere in risalto la figura slanciata e armoniosa di Madeline. Che, tra i tenui colori delle mises delle altre dame, spiccava come una rosa rossa in un campo di neve.
Anche volendo, sarebbe stato difficile non notarla.
I capelli corvini erano acconciati in un semplice nodo e ricadevano morbidi e brillanti lungo il collo sottile, le spalle tornite e la schiena elegante. La corta frangetta liscia, così poco alla moda, sottolineava i suoi occhi verdi, le ciglia folte e lunghe, il naso minuto e impertinente. Anche le labbra di un rosa acceso, piene e in un perenne, involontario atteggiamento di ironica sfida, erano messe in risalto dalla semplicità dell’ acconciatura. E quella sottile cicatrice che le attraversava trasversalmente il mento, e che sarebbe apparsa come una maledizione a molte giovani donne, pareva su di lei un vezzo, un regalo della natura, più che un difetto.
Pur non rispondendo pienamente ai canoni della bellezza tradizionale, Madeline era la donna che anche quella sera aveva più di ogni altra attratto ogni sguardo, ogni commento, ogni illazione.
Ogni desiderio maschile.
Ogni antipatia ed invidia femminile.
Pur avendo concesso i suoi sorrisi con discrezione e parsimonia, sembrava che i gentiluomini presenti alla soirée degli Steinfeld non avessero altro scopo nella vita che scortare Madeline al buffet, portarle un rinfresco, accompagnarla in una breve passeggiata in giardino, o mostrarle la sala dove erano stati allestiti i tavoli da gioco.
Nel giro di un’ora aveva ricevuto tre dichiarazioni.
E una proposta di matrimonio, da un nobiluomo peraltro già fidanzato, pronto a rompere la sua promessa per lei.
Con una sola, sarcastica occhiata Madeline aveva chiarito ai malcapitati pretendenti quale fosse la sua risposta.
E disilluso le loro romantiche attese.
Senza dare ascolto alle proteste e alle lusinghe di molti, temendo altre imbarazzanti dichiarazioni, aveva alla fine ballato solo con Lord Steinfeld. E abilmente schivato, tra un passo e una riverenza, le galanti lusinghe degli altri gentiluomini impegnati nella contraddanza.
Che fosse il suo abito rosso ad attirarli?
L’ipotesi, per quanto bizzarra, la divertì.
Decise il soprannome che Ton sur Ton avrebbe dato a Lady MacColey. Che lei si sarebbe data.
The Scarlet Lady. La lady Scarlatta. Semplice e conciso.
Rise intimamente pensando che sarebbe stato piacevolmente scriteriato scrivere di se stessa. Farsi beffe dei suoi molti difetti. Farsi beffe dei suoi molti pretendenti.
Ah!
Era quasi mezzanotte quando, in cerca di un soffio d’aria fresca, Madeline si era fermata a parlare con Mr Reighley nei pressi di una delle porte che dal salone delle feste conducevano in giardino. L’uomo, noto per possedere le migliori scuderie del regno, era intento a descriverle con meticolosa e pedante precisione quali fossero i requisiti di un buon stallone.
E sicuramente non aveva né validi motivi né abbastanza senso dell’umorismo per alludere a se stesso.
Madeline, nascondendo dietro al ventaglio rosso come l’abito un impertinente risolino, si annotò mentalmente quell’ acida considerazione.
Mr Reighley considerò quel gesto come un palese segno di apprezzamento. E osò chiedere a Madeline il permesso di accompagnarla il giorno seguente a cavalcare a Rotten ROw.
Madeline approffittò del ventaglio per coprire lo sbadiglio che ne era conseguito.
Incominciò con grazia a declinare l’invito di Mr Reighley, quando qualcosa successe.
Il panico la inghiottì, come se stesse sprofondando sotto la superficie di un lago gelato.
Le parole le morirono in bocca.
Il respiro si fermò.
Il cuore si fermò.
E finalmente gli occhi verdi colsero un’immagine sfocata che ritornava dal passato. E capì. Lui era lì.
Lottando per uscire da quelle acque ghiacciate, in balia di mille contrastanti emozioni, aveva abbassato lo sguardo ed era arrossita, come una debuttante qualsiasi. Aveva inutilmente pregato di diventare invisibile. Aveva nascosto il viso dietro al ventaglio. Aveva maledetto la sua appariscente mise scarlatta. Lui stava camminando lentamente verso di lei, salutando e sorridendo, stringendo mani maschili, baciando mani femminili.
Nessuna migliore idea le venne se non fuggire. Sì, ce la posso fare. Lui era al fianco di Lord Steinfeld, ora, e l’etichetta gli avrebbe imposto di rimanere con il padrone di casa finchè questi non l’avesse congedato…. Devo muovermi subito.
Senza neppure scusarsi con Mr Reighley e con i suoi molti cavalli, Madeline si girò di scatto e fuggì in giardino, sperando che lui non l’avesse riconosciuta. Né che avesse notato la sua innocente evasione.
Col fiato corto raggiunse le serre e si infilò nella piccola orangerie.
L’ inebriante, sensuale profumo degli agrumi in fiore l’accolse. Chiuse gli occhi, respirando quella fragranza unica e preziosa, cercando di calmare il battito del suo cuore.
Di scacciare quella fastidiosa sensazione di pericolo. Stupida!
Non si era certo aspettata di vederlo, quella sera.
Sebastian avrebbe dovuto trovarsi ancora all’estero, in Svezia, per conto del reggente. Così almeno le aveva assicurato Lady Surtees, scrutandola con interesse.
E allora, cosa diavolo ci faveva Sebastian a Londra, e proprio al ballo di Lady Steinfeld?
Madeline aprì di scatto il ventaglio e cominciò farsi vento, come se quel gesto meccanico potesse aiutarla a riflettere.
Probabilmente Sebastian aveva concluso la sua missione, in anticipo e sicuramente con successo. Tipico, suo.
Ed era tornato.
E lei avrebbe dovuto affrontarlo. Stasera, domani, fra una settimana forse. Ma prima o poi sarebbe successo.
I ricordi di un passato lontano, ma ancora vivissimo, ricominciarono a tormentarla.
Cosa doveva fare?
Non voleva pensarci adesso. Domani. Domani avrebbe trovato una soluzione. Ora doveva solo lasciare il ballo senza farsi notare.
E se fosse stato meglio affrontare immediatamente quella penosa incombenza? Penosa incombenza? Sebastian?
Per dieci anni non aveva fatto altro che sognare questo momento! Il loro incontro. Le prime parole. Lui che le prendeva la mano per baciargliela. Lui che le parlava.
La sua calda voce era sempre stata dentro di lei.
Come i suoi occhi scuri e profondi. E le sue mani, belle morbide mani. E la sua bocca, che quando si incurvava in quel meraviglioso sorriso gli illuminava il volto.
Fuggire le sembrò all’improvviso una pessima idea.
Anche rimanere, le sembrò una pessima idea. Ma l’unica possibile.
Pensò allora a come Miss Spinster avrebbe potuto liberamente ironizzare sulle debolezze dell’inarrivabile Visconte di Maullereugh. E un poco si rincuorò.
Nella penombra, densa della fragranza dei fiori, Madeline si alzò in piedi, si lisciò l’abito e si sistemò i capelli, pronta a rientrare al ballo. Pronta a incontrare Sebastian.
“Lady MacColey, vi stavo cercando…”
Madeline sussultò riconoscendo la voce di Lord Sanderford, uno dei tre gentiluomini che quella stessa sera si erano dichiarati. Era un uomo ormai alla soglia dei quarant’anni, più noioso che serio, dotato di un piacevole aspetto e di una notevole fortuna, di un paio di figli nati da un precedente matrimonio e di una inspiegabile sicurezza nel sul fascino. Con insistenza e senza successo l’aveva corteggiata negli ultimi due mesi.
“My lord, mi avete seguita?”, fece lei cercando di raggiungere l’uscita.
L’uomo, ormai vicino, glielo impedì, prendendole maldestramente la mano.
”Ebbene sì, vi ho seguita, lo confesso! Ve ne rammaricate?”
Fu in quel momento che Madeline, già pronta a respingere ogni avance del gentiluomo, si accorse di un’altra presenza, una sagoma scura appena illuminata dalla debole luce proveniente dalle lanterne del giardino. Un’ombra che Madeline avrebbe riconosciuto anche nel buio più totale.
La vicinanza dell’inatteso spettatore le provocò un immediato senso di ebbrezza, un desiderio irrefrenabile di sfida.
Decise di lasciare la sua mano in quella di Lord Sanderford , incoraggiandolo così a proseguire nel goffo corteggiamento.
“E per quale motivo mi cercavate, my lord?” rispose in un sussurro.
L’uomo la guardò come se non si fosse aspettato una domanda così diretta e soprattutto così promettente. Sospirò, prima di rispondere, inondando di aria umida e disgustosa la mano guantata di Madeline.
“ Per chiedervi di cambiare idea.”
“E’ difficile farmi cambiare opinione, my lord…”
“Forse col tempo, conoscendomi meglio, potreste apprezzarmi. Lady Mac COley, vi prego..”
Con la coda dell’occhio Madeline non perdeva di vista l’uomo nascosto nell’ombra. Ebbe la fastidiosa sensazione che stesse ridendo. Improvvisamente irritata, sfogò il suo rancore sul povero Sanderford e, con mossa decisa, liberò la mano dalla sua stretta.
“My lord, abbiate rispetto della mia condizione di vedova!” Ottima interpretazione, Madeline. Ma una vedova dovrebbe indossare un abito meno appariscente….. pensò l’uomo nascosto nell’ombra, divertito.
“Lady MacCOley, Madeline, avete rispettato la memoria di vostro marito fin troppo a lungo, non avete più obblighi, né verso di lui, né verso la società!”
“Lasciate, my lord, che sia la mia coscienza a decidere quando gli obblighi verso il mio defunto marito siano da considerarsi finiti. E ora, se permettete…”
L’ ombra sollevò un sopracciglio. Ah, Madeline! Dieci anni al fianco di MacColey devono esserti sembrati una eternità. Per una volta, sono d’accordo con quel pallone gonfiato di Sanderford: no, non hai più obblighi verso tuo marito, sei libera, finalmente… Per me?
L’ ombra non ebbe il tempo di riflettere su quell’ultima, allettante prospettiva. Era giunta l’ora di intervenire.
Sanderford, infatti, sembrava deciso a non cedere e stava trattenendo Madeline contro la sua volontà.
”My lord, lasciatemi, per cortesia. Vorrei rientrare al ballo.”
La voce di Madeline tradiva una leggera preoccupazione.
“Suvvia, mia adorata, non vi chiedo che di riprendere in
considerazione la mia proposta”.
Mia adorata? Quell’uomo si merita una lezione, pensò l’ombra.
“My lord, il mio è un no definitivo.”
La voce di Madeline tremava leggermente, gli occhi verdi brillavano nella penombra, curiosamente minacciosi e nel contempo impauriti.
“Ho molto da offrirvi…” insistette Sanderford. Non hai niente da offrirle, tu, viscido pallone gonfiato…
“My lord, vi prego, non insistete…” In che guaio mi sono cacciata? E dove è finito, lui? Perché non esce dal suo nascondiglio? Scommetto che si sta divertendo alle mie spalle!
Quasi avesse letto nella mente di Madeline, l’ ombra uscì dal suo nascondiglio prima che Sanderford passasse dalle parole ai fatti. Troppo presto perché ci fosse una valida ragione per rompergli il naso. A la prochaine, pensò.
Così, semplicemente, l’ombra disse:
”Lady MacColey. Disperavo di trovarvi, ormai”.
Poi, rivolgendosi all’uomo, con tono fermo e vagamente minaccioso proseguì.
”My lord, Lady Steinfeld chiede di voi. Credo vi attenda urgentemente nella sala da gioco.”
Trasalendo, Lord Sanderford si girò di scatto verso lo sconsiderato che incautamente aveva interrotto la sua dichiarazione. Trattandosi di Cumberlane, si quietò subito ed esclamò con fare disinvolto:
“ Maullereugh! Voi a Londra?”
Sebastian, sinistramente illuminato da un raggio di luna, gli si avvicinò, il volto atteggiato in un’espressione di impaziente superiorità.
“E’ evidente, signore”. Non gli fu necessario aggiungere altro.
Porse il braccio a Madeline, e attese che lei glielo cingesse. Un ordine, più che un gesto di cortesia, che provocò in Madeline un motto di irritazione e in Sanderford la prudente decisione di lasciare la compagnia. Cosa che, con un piccolo inchino, fece senza altri indugi.
Tutto sembrava essere esattamente come quando si erano lasciati, dieci anni prima. Una musica lontana, il cielo stellato di mezzanotte. E loro due.
Soli.
Madeline e Sebastian.
Sebastian e Madeline.
Allora era stata lei ad attrarlo a sé, con l’inganno.
Ora era stato lui a cercarla. A seguirla, veramente.
Parole, sensazioni, emozioni si agitavano senza ordine nella mente di Madeline, nel vano tentativo di ricomporsi in una frase sensata.
Pensieri molto più concreti e viscerali torturavano Sebastian.
Una voce calma e distaccata all’improvviso ruppe il silenzio. Madeline si sorprese quando si rese conto di essere stata lei a parlare.
“Vi attendete forse un ringraziamento per avermi liberata da Sanderford?”
Lui non rispose.
“Sono certa che me la sarei cavata benissimo anche da sola, my lord, così come credo di essere in grado di rientrare al ballo senza la vostra gentile protezione”…
Lui le sorrise. Con condiscendenza tutta maschile.
“E rischiare altri incontri sgradevoli? Mia cara Madeline, il vostro abito attira gli uomini come una mantilla i tori. Quante vittime avete provocato questa sera, tre, quattro? Contando anche me, almeno cinque, direi.”
Madeline lo fissò per qualche istante incerta se schiaffeggiarlo o fingere indifferenza. Raggiunse un compromesso.
“State forse giudicando il mio abito inadatto alla circostanza, signore?”
Domanda rischiosa, Lady MacColey. Ma la risposta non fu sconveniente quanto il pensiero che la precedette, che non riferiremo.
“Al contrario, lo reputo incantevole. E terribilmente seducente, my lady……- un sorriso malizioso gli illuminò il volto -…ma inadatto ad una vedova sconsolata….Un ruolo che peraltro non vi si addice, Madeline.”
Le prese entrambe le mani e se le portò alle labbra, senza staccare gli occhi dai suoi. La stava guardando come l’aveva guardata quella notte, come se il tempo non fosse passato.
Con un solo, chiaro obiettivo in mente.
Madeline avvampò.
Per nascondere il proprio disagio, alzò gli occhi al cielo e con un “ah!” sprezzante rivolto a tutto il genere maschile si diresse decisa verso l’uscita dell’orangerie.
“Dieci anni che non ci incontriamo, e non avete altre parole per me che uno sdegnoso ah!?”
La domanda di Cumberlane le impedì di proseguire. Si girò di scatto e lo fissò con chiare intenzioni bellicose.
“Per la verità, ci siamo incontrati cinque anni fa al funerale di mio padre, my lord.”
“E non mi avete degnato di uno sguardo.” Non avevo occhi che per te, Sebastian. Come hai fatto a non accorgertene?
Per calmarsi, forse per nascondere le sue emozioni, Madeline si avvicinò ad una pianta di limone, prese un fiore fra le dita e ne inspirò il profumo, la testa leggermente reclinata, gli occhi sottili come due fessure, le labbra socchiuse.
A vederla così, sensuale e desiderabile, Sebastian sentì il cuore battergli in gola. Poi il suo respiro si fece pesante. La testa girò…
“La mia gattina è tornata….” Le parole sgorgarono incontrollate e galleggiarono per qualche istante senza meta nell’aria profumata.
Se lei le sentì, non lo diede a vedere. Ma le sue mani tremarono.
Forse per arrestare quel tremito, aprì di scatto il ventaglio. Poi lo richiuse. Con impazienza ci giocherellò.
“Cosa pretendereste che vi raccontassi, my lord?”
Sebastian non era sicuro di riuscire a parlare. Ma ci provò.
“Gli ultimi dieci anni della vostra vita.”
Incrociò le braccia sul petto e si appoggiò ad una colonna, come se fosse disposto ad attendere con pazienza. Madeline alzò il mento, in un tipico, infantile atteggiamento di sfida, e si avvicinò. Un passo, due passi, tre. Era ormai abbastanza vicina perché lui riuscisse nettamene a distinguere il suo profumo, sensuale e pericoloso. Lo stesso di quella sera. Il profumo fece riaffiorare il ricordo. Il ricordo una disastrosa e inopportuna reazione fisica. Doveva portare Madeline fuori di lì. Subito. Madeline riprese a parlare. Fece un altro passo.
“Non c’è nessuna valida ragione perché io vi racconti la mia vita, my lord. Non vi riguarda.”
Sebastian finalmente si mosse, e lei rimase a fissarlo, come stregata. Avrebbe dovuto andarsene, scappare prima che fosse troppo tardi. Ma sembrava incapace di muoversi, quasi fosse incatenata a lui, ai suoi occhi scuri che stavano indugiando sul suo corpo con un’intimità che la sconvolse. E quando si posarono sulla sua bocca, Madeline sentì di essere persa.
Il desiderio crebbe dentro di lei, salì dal ventre fino alle labbra che involontariamente tremarono, si dischiusero, ed emisero una lieve, sottile, disperata nota ….
Non riusciva a muoversi. A respirare. E il cuore correva ad una velocità impossibile. Come dieci anni prima….
No, non poteva permettere che succedesse di nuovo.
Chiuse le palpebre. Per nascondere quello che i suoi occhi avrebbero senza pudore rivelato a Sebastian. E attese.
Ma lui non fece nulla.
Non la toccò.
Non la baciò.
Non la sfiorò neppure.
Sussurrò soltanto: “ Ogni cosa che riguarda voi, riguarda anche me, Madeline….”
Poi, accarezzandole delicatamente la cicatrice sul mento, aggiunse: “Io non ho dimenticato, e voi?”
Ma non attese la sua risposta. Le porse il braccio e in silenzio la ricondusse al ballo.
Non riamata, amo, non rimpianta, rimpiango,
Inibisco il dolore, reprimo la speranza;
Vana è quest'angoscia, ancorata e profonda,
Più vani i desideri o gli strumenti di felicità.
La mia vita è fredda, estinto il fuoco dell'amore;
Un fuoco compiaciuto e assetato di se stesso;
Che vivo ardore, solo qualche tempo fa, si diffuse da esso,
Ora domato da una così atroce estinzione.
Priva di fascino, come potei sognare
Che il mio amore non richiesto potesse tornare?
Quale destino, quale influsso accese in me la fiamma
Che ancora sento profondamente ardere dentro?
Ahimè, c'è chi mai dovrebbe amare;
Ed io appartengo a questa misera specie;
Consapevole di ciò, d'ora innanzi saggiamente proverò
A comporre la ballata della delusione.
No, Sirena, la Bellezza non mi appartiene;
Mai conoscerò le gioie dell'Amore;
Solitario sarà il declino della mia vita
Come solitaria è ora la mia gioventù.
Venite Ragione, Scienza, Pensiero, Conoscenza
A voi dedico il mio cuore;
Ho portato con me un fedele soggetto:
Fedele perché il più desolato.
Non temete una fragile mente vagabonda:
Severità Sovrana, sta a te
Distruggere, consolare, liberare, vincolare;
Non condivisa, né reclamata, cerca il tuo trono
Possa la brezza estiva soffiare leggera,
Il sole brillare dolcemente sulle valli;
E tutta la terra risplendere d'amore,
Nessun tepore raggiungerà questo mio cuore.
Inutile, falso vanto! Perfino ora il fuoco,
Pur se soppresso, allentato, respinto, arde
Alla sorgente della mia vita; e più forte e più alto
Accresce l'ardente desiderio del mio spirito.
Si risveglia ma per essere nuovamente annientato:
Non mi scoraggerò, né cederò al dolore;
Conflitto e sforzo soffocheranno la mente;
Non dubitate che domani io sia più forte.
Non ho forse abbandonato ciò che potevo conquistare?
E attraversato lo scuro mare nella fede più ferma
Per poter infine affondare la mia ancora
Dove la passione non può prevalere sulla morte?
Charlotte Brontë
Reason
Unloved I love, unwept I weep,
Grief I restrain, hope I repress;
Vain is this anguish, fixed and deep,
Vainer desires or means of bliss.
My life is cold, love's fire being dead;
That fire self-kindled, self-consumed;
What living warmth erewhile it shed,
Now to how drear extinction doomed!
Devoid of charm how could I dream
My unasked love would e'er return?
What fate, what influence lit the flame
I still feel inly, deeply burn?
Alas! there are those who should not love;
I to this dreary band belong;
This knowing let me henceforth prove
Too wise to list delusion's song.
No, Syren! Beauty is not mine,
Affection's joy I ne'er shall know;
Lonely will be my life's decline,
Even as my youth is lonely now.
Come Reason-Science-Learning-Thought
To you my heart I dedicate,
I have a faithful subject brought:
Faithful because most desolate.
Fear not a wandering, feeble mind:
Stern Sovereign, it is all your own
To crush, to cheer, to loose, to bind;
Unclaimed, unshared, it seeks your throne.
Soft may the breeze of summer blow,
Sweetly its sun in valleys shine;
All earth around with love may glow,
No warmth shall reach this heart of mine.
Vain boast and false! Even now the fire
Though smothered, slacked, repelled, is burning
At my life's source; and stronger, higher,
Waxes the spirit's trampled yearning.
It wakes but to be crushed again:
Faint I will not, nor yield to sorrow;
Conflict and force will quell the brain;
Doubt not I shall be strong to-morrow.
Have I not fled that I may conquer?
Crost the dark sea in firmest faith
That I at last might plant my anchor
Where love cannot prevail to death?
Charlotte Brontë
Cenni biografici della scrittrice
Charlotte Brontë nasce a Thornton, nello Yorkshire, Inghilterra, il 21 aprile 1816 da Patrick Brontë, un sacerdote irlandese, e da Maria Branwell. Entrambi i coniugi Brontë hanno una grande passione per la letteratura e per la scrittura. Dal loro matrimonio nascono sei figli: Maria, Elizabeth, Charlotte, Patrick, Emily e Anne . Charlotte Brontë fu una romanziera inglese, la più vecchia tra le tre sorelle Brontë, i romanzi delle quali sono diventati dei classici della letteratura inglese. Quando la madre Maria muore nel 1821, i bambini svengono accuditi da una zia, Elisabeth, e da una governante, Tabita Aykroyd. Nel 1825 le due sorelle maggiori di Charlotte muoiono.
Nel 1831 Charlotte viene iscritta alla scuola di Roe Head dove poi otterrà un posto come insegnante nel 1835. In seguito, per alcuni anni, Charlotte svolgerà la professione di governante presso alcune famiglie, ma nel 1842, insieme alla sorella minore Emily, si reca a Bruxelles per studiare francese. Tornata in Inghilterra nel 1844 comincia a cullare il progetto di scrivere, insieme alle sorelle, alcuni romanzi.
Nel 1847 tutte e tre le sorelle pubblicano il loro romanzo: Charlotte propone dapprima "Il professore" che viene rifiutato, poi "Jane Eyre", L'opera più riuscita di Charlotte Bronte. Di tutti i romanzi che le tre sorelle Bronte pubblicarono, Jane Eyre è certamente quello più conosciuto. Pubblicato con il falso nome di Currer Bell nel 1848, Jane Eyre è un romanzo che racconta la solitudine e il sogno di una giovane donna, come Charlote Bronte, priva di esperienze di vita, ma desiderosa di farne. Seguirà la pubblicazione di altri romanzi,come Shirley nel 1849 e Villette nel 1853. Nel 1854 dopo tensioni con il padre, Charlotte sposa il reverendo Nicholls. La felicità conquistata durerà poco poiché Charlotte in attesa di un figlio si spegnerà l'anno seguente, ad Haworth, il 31 marzo 1855).
ESCONO GLI ULTIMI DUE LIBRI DI Sabrina Jeffries, DON'T BARGAIN WITH THE DEVIL e WED HIM BEFORE YOU BED HIM, EDIZIONI POCKET
Sabrina Jeffries 's LATEST TWO BOOKS, DON'T BARGAIN WITH THE DEVIL and WED HIM BEFORE YOU BED HIM, BY POCKET
DON'T BARGAIN WITH THE DEVIL
The future of Charlotte Harris's finishing school is in jeopardy when a charming Spaniard, world-famous magician Diego Montalvo, arrives to turn the bordering estate into a scandalous pleasure garden. Valiantly ignoring his wicked flirtations, outspoken Lucinda Seton intends to derail his plans and save the school, unaware that Diego's true mission is to spirit the long-lost heiress away to Spain for a handsome reward! But before long Diego's heart is playing tricks on him, and Lucy is falling under the conjurer's spell. How can the Master of Mystery go through with his devilish scheme when all he wants is to make the lovely heiress his own?
il futuro della scuola di buone maniere di Charlotte Harris è a rischio quando un affascinante spagnolo, il mago di fama mondiale Diego Montalvo, arriva e trasforma la proprietà confinante in uno scandaloso parco giochi. Ignorando intrepida gli espliciti tentativi di Diego di flirtare con lei, Lucinda Seton, una ragazza dai modi molto diretti, ha tutte le intenzioni di mandare in malora i suoi piani e salvare la scuola, senza sapere che la vera missione di Diego è di rapire proprio lei, l’ereditiera di cui si erano da tempo perse le tracce, e portarla in Spagna, per una bella ricompensa! Ma in men che non si dica il cuore di Diego inizia a fargli degli strani scherzi, e Lucy a sua volta comincia a cadere sotto l’incantesimo del prestigiatore. Come potrà il Maestro del Mistero portare a termine il suo diabolico piano, quando tutto ciò che vuole è far sua la graziosa ereditiera?
WED HIM BEFORE YOU BED HIM
At eighteen, Charlotte Page made a life-altering mistake. She wronged a man in an impulsive act that she came to deeply regret, though it led her to her present life as Mrs. Charlotte Harris, owner of Mrs. Harris’s School for Young Ladies.
Unbeknownst to her, that man is now her anonymous benefactor, the mysterious “Cousin Michael.” His masquerade began as preparation for a devastating revenge, but soon became a labor of love. Now Charlotte desperately needs his help. Can he save her from disaster as his real self without revealing the ugly secret behind his charade? Or will the mistakes of both their pasts tear them apart forever?
A diciotto anni, Charlotte Page ha fatto uno sbaglio che le ha cambiato la vita. In un gesto impulsivo, ha fatto ad un uomo un torto di cui in seguito si è profondamente pentita, benché questo errore l’abbia portata alla sua attuale vita come Mrs. Charlotte Harris, proprietaria della Scuola per Signorine di Mrs. Harris.
A sua insaputa, proprio quello stesso uomo è ora il suo anonimo benefattore, il misterioso “Cugino Michael.” La sua mascherata all’inizio non era che la preparazione ad una clamorosa vendetta, ma presto è diventata un segno d’amore. Ora Charlotte ha disperatamente bisogno del suo aiuto. L’uomo misterioso riuscirà a salvarla dal disastro svelandole la sua vera identità e allo stesso tempo senza rivelarle il tremendo segreto che si cela dietro il suo inganno? Oppure gli errori che entrambi hanno commesso in passato li allontaneranno per sempre l’uno dall’altra?
Nota di MarchRose
DON'T BARGAIN WITH THE DEVIL and WED HIM BEFORE YOU BED HIM, to be released at the end of May and end of June 09 respectively, conclude Jeffries’s School For Heiresses series. The series includes:
1. NEVER SEDUCE A SCOUNDREL
2. ONLY A DUKE WILL DO
3. BEWARE A SCOT'S REVENGE
4. LET SLEEPING ROGUES LIE
5. DON'T BARGAIN WITH THE DEVIL
6. WED HIM BEFORE YOU BED HIM
and the two stories contained in the related anthologies:
1 – “Ten Reasons To Stay” in THE SCHOOL FOR HEIRESSES
2 – “When Sparks fly Snowy” in NIGHT WITH A STRANGER
“...Jeffries delivers an irresistible love story with a bad-boy hero, an intrepid heroine and just the right amount of mystery to pique readers' interest and deftly hold them under her spell.”
—Romantic Times
DON'T BARGAIN WITH THE DEVIL e WED HIM BEFORE YOU BED HIM, in uscita a fine maggio e fine giugno 2009 rispettivamente, sono i due romanzi che chiudono la serie della Scuola per Ereditiere (School For Heiresses) di Sabrina Jeffries. La serie è così composta:
1. NEVER SEDUCE A SCOUNDREL
2. ONLY A DUKE WILL DO
3. BEWARE A SCOT'S REVENGE
4. LET SLEEPING ROGUES LIE
5. DON'T BARGAIN WITH THE DEVIL
6. WED HIM BEFORE YOU BED HIM
più due racconti collegati alla serie principale, contenuti in due diverse antologie:
1 – “Ten Reasons To Stay” in THE SCHOOL FOR HEIRESSES
2 – “When Sparks fly Snowy” in NIGHT WITH A STRANGER
“... la Jeffries ci offre una storia d’amore irresistibile che ha un “cattivo ragazzo” per eroe, un’eroina intrepida e la giusta quantità di mistero per catturare l’interesse delle lettrici ed incantarle con grande abilità.”
—Romantic Times
ESCE L'ULTIMO LIBRO DI Eloisa James, THIS DUCHESS OF MINE, EDIZIONI AVON
Eloisa James 's LATEST BOOK, THIS DUCHESS OF MINE, BY AVON
Wedding bells celebrating the arranged marriage between the lovely Duchess of Beaumont and her staid, imperturbable duke had scarcely fallen silent when a shocking discovery sent Jemma running from the ducal mansion. For the next nine years she cavorted abroad, creating one delicious scandal after another (if one is to believe the rumors).
Elijah, Duke of Beaumont, did believe those rumors.
But the handsome duke needs an heir, so he summons his seductive wife home. Jemma laughs at Elijah's cool eyes and icy heart-but to her secret shock, she doesn't share his feelings. In fact, she wants the impossible: her husband's heart at her feet.
But what manner of seduction will make a man fall desperately in love with his own wife?
A stento le campane nuziali avevano smesso di suonare a festa per il matrimonio combinato tra la graziosa duchessa di Beaumont ed il suo solido, imperturbabile duca quando una scioccante scoperta fece fuggire Jemma di corsa dalla residenza ducale. Per i nove anni successivi la duchessa si diede alla pazza gioia all’estero, dando origine ad un appetitoso scandalo dopo l’altro (se si deve dar retta alle chiacchiere).
Elijah, duca di Beaumont, credette alle chiacchiere.
Ma il bel duca oggi ha bisogno di un erede, così richiama a casa la sua seducente mogliettina. Jemma si fa beffe degli occhi gelidi e del cuore di ghiaccio di Elijah - ma con suo segreto stupore, i suoi sentimenti sono ben diversi da quelli del duca. In effetti, lei vuole l’impossibile: vuole il cuore di suo marito ai propri piedi.
Ma che tipo di seduzione può far sì che un uomo si innamori disperatamente della propria moglie?
Nota di MarchRose
THIS DUCHESS OF MINE is the fifth instalment in James’s Desperate Duchesses Georgian-set series, which so far includes:
1. DESPERATE DUCHESSES
2. AN AFFAIR BEFORE CHRISTMAS
3. DUCHESS BY NIGHT
4. WHEN THE DUKE RETURNS
5.THIS DUCHESS OF MINE
The series will continue with A DUKE OF HER OWN, to be released in July 2009. As the author says, the inspiration for this series came to her from the Georgian period itself, and the television show, Desperate Housewives. In other words the naughtiest of all possible historical settings for a group of wild women – what to ask more, for a treat of a romance? ;-)
Some more curiosity: from Eloisa’s website you can download for free very nice bookmarks, at this link : http://www.eloisajames.com/bookshelf/mine.php#reviews .
And if you want to know what Jemma and Elijah look like, there are two new Easter Eggs with their photos hidden around the site…Cannot find them? Frustrated? Register at the website and check the Readers’ Pages: http://www.eloisajames.com/readers/studio.php?mode=spoiled-eggsfor a cheat sheet telling you where to find them.
THIS DUCHESS OF MINE è il quinto romanzo della serie di ambientazione Georgiana “Duchesse Disperate” (Desperate Duchesses) di Eloisa James La serie ad oggi comprende:
1. DESPERATE DUCHESSES
2. AN AFFAIR BEFORE CHRISTMAS
3. DUCHESS BY NIGHT
4. WHEN THE DUKE RETURNS
5.THIS DUCHESS OF MINE
La serie proseguirà con A DUKE OF HER OWN, la cui uscita è prevista per luglio 2009. Secondo quanto afferma l’autrice, l’ispirazione per questa serie le è venuta dalla particolare natura del periodo Georgiano stesso, e dalla serie televisiva Desperate Housewives. In altre parole, l’ambientazione storica più maliziosa possibile, per un gruppo di donne scatenate – cosa si potrebbe volere di più da un romance? ;-)
Qualche altra curiosità: dal sito di Eloisa potete scaricare gratis dei bellissimi segnalibri, a questo link:http://www.eloisajames.com/bookshelf/mine.php#reviews . E se volete sapere che aspetto hanno Jemma e Elijah, ci sono due “Easter Eggs” (le cosiddette “soprese”, come quelle che si trovano nei DVD dei film, avete presente?) con le loro immagini, sempre nel suo sito… Non riuscite a trovarle? Vi sentite frustrate? Registratevi al sito ed andate alle Readers’ Pageshttp://www.eloisajames.com/readers/studio.php?mode=spoiled-eggs per leggere i suggerimenti su come trovarle.
Martedì due giugno qui in Italia si festeggiava la Liberazione, mentre a Long Island, negli Stati Uniti, Edith Layton pagava la sua liberazione da un cancro alle ovaie con la vita. Per cinque anni aveva combattuto in silenzio, continuando a scrivere, a collaborare con altre colleghe ad un famoso blog collettivo le Word Wenches, ad aiutare gli animali, a fare la moglie, la madre e la nonna. Piena di brio, vitalità, spirito e calore, come le sue eroine, così era la Layton. Per uno strano gioco del destino, io stavo leggendo Pirata e gentiluomo proprio martedì sera quando ho appreso la notizia ed il mio primo pensiero è stato che purtroppo non avrei più goduto dei libri di un'autrice di classe, di grande humour e finezza, sfortunatamente non abbastanza conosciuta nel nostro Paese. Ma chi l'ha provata, di certo l'ha apprezzata e chi ancora non l'ha fatto, forse dovrebbe accostarvisi e scoprire una delle migliori scrittrici regency.
Le famiglia, le amiche e le colleghe tutte la piangono e noi ci uniamo a loro e vorremmo partecipare alla lodevole iniziativa delle Wenches, ovvero lasciare i nostri commenti che poi saranno tutti insieme messi su un cd da dare ai familiari in questa triste occasione. Se vi va quindi, lasciate qui sotto i vostri commenti, noi li tradurremo e li invieremo.
Non vi parlerò della vita di Edith Layton, nè vi enumererò i suoi romanzi, tutto questo potete trovarlo sul suo bel sito, ma vi inviterò a ricordarla nel miglior modo possibile per un'autrice, ovvero attraverso le sue opere. Leggetela e leggendola la consegnerete all'unica immortalità possibile: vivere negli altri attraverso le proprie parole, facendo sognare i cuori e gioire lo spirito.
Il modo migliore per ricordare questa autrice secondo noi è proporvi un brano di uno dei suoi romanzi più famosi e più belli, ovvero "The Cad" (Il Seduttore) Potete trovare l'estratto originale a questo link : http://www.edithlayton.com/books/Cad.htm
Traduzione by MarchRose:
Bridget si stava divertendo, finchè notò che l'uomo la stava osservando. O almeno, finchè si rese conto che gli altri avevano visto che lui la stava osservando. Avrebbe potuto ignorarlo; era brava, in questo tipo di cose. Non poteva ignorare loro, però.
Così, si fece forza ed alzò la testa. Si girò in direzione della luce, guardandolo apertamente con tutto l'orgoglio e la dignità che riuscì a trovare dentro di sè. Lui non battè ciglio, a quella vista. Non sembrava nè agitato, nè imbarazzato.
L'uomo non distolse in fretta lo sguardo, anzi, alzò un sopracciglio. Gli angoli della bocca gli si sollevarono. Inclinò il capo di lato, come se stesse incoccando una freccia in un arco puntato su di lei. E continuò a fissarla. Ecco qualcosa a cui Bridget non era abituata.
Sentì il sangue salirle alle guance, e chinò la testa.
Sapeva che il ballo stava continuando, anche se il suo cuore si era quasi fermato. Le coppie sul pavimento della sala da ballo danzavano sotto un candeliere sfavillante di luci. Dal punto in cui era seduta, nell'ombra ai lati della sala, insieme alle vedove, alle dame di compagnia, e alle ragazze che facevano tappezzeria, le coppie di ballerini davano l'impressione di stare su un palcoscenico. Bridget era abituata a fare parte del pubblico degli spettatori, a stare nel buio - come osava, lui, puntare la propria attenzione su lei sola?
"Non lo sto fissando," disse lei tristemente. "E' lui che mi fissa. Io ho solo ricambiato l'occhiata."
"Davvero?" chiese zia Harriet, ed ogni sua parola grondava vetriolo. "Ma se tu non l'avessi fissato, non te ne saresti resa conto, giusto?"
Bridget curvò le spalle. Non c'era risposta, a quella domanda. Era la pura verità. Certo che l'aveva fissato. Era arrivato nella stanza calda come una fresca brezza notturna. L'aveva notato subito. Così come la maggior parte delle donne presenti.
L'uomo non aveva suscitato un simile subbuglio perchè aveva attraversato la sala a passi lunghi e sciolti, trasudando energia. O perchè il suo capo scuro era più facile da vedere, visto che era più alto della maggior parte dei presenti, o perchè il suo volto era così abbronzato rispetto al pallore tanto di moda tra gli altri gentiluomini. E certamente non perchè era bello. Non lo era. Non con quel naso aquilino, quegli zigomi alti e taglienti, quegli occhi allungati, stretti, divertiti. Non era bello. Soltanto diabolicamente attraente. Bridget si morse il labbro. Era lei, la ragione del suo divertimento, adesso.
Ma l'uomo aveva catturato la sua attenzione, e non la lasciava andare. Lei l'aveva fissato, certo che sì.
L'uomo fece scorrere lo sguardo tutt'attorno la stanza e notò la sua reazione. E ricambiò il suo sguardo. In quel momento lei si era sentita galvanizzata ... finchè non si ricordò chi era lei, dov'era, e cosa aveva catturato l'attenzione dell'uomo. Allora si girò verso i ballerini, continuando ad osservarlo solo con l'angolo dell'occhio.
Bugiarda, pensò, e sospirò. Si era divertita a quel breve, stupido gioco di sguardi con lui. Forse se l'era immaginato, perchè, a causa della penombra in cui era seduta, lui non aveva potuto vederla chiaramente.
"E' Sinclair," sussurrarono le donne intorno a Bridget. Bisbigli eccitati attraversarono il gruppo delle spettatrici.
"Sinclair? Qui? Allora sta cercando moglie!" disse una di loro.
"Sinclair che cerca moglie?" rise un'altra. "Di chi sarà la moglie, stavolta, mi chiedo io?"
"Sciocchezze," disse seccamente un'anziana signora. "Perfino Sinclair sa che non può presentarsi ad un ricevimento come questo con dei propositi da dongiovanni. Ho sentito dire che è alla ricerca di una sposa, ed eccolo qui."
"Davvero?" sbuffò una signora accanto a Bridget, fissanndolo. "Se è così, perchè sta fissando ...?" Si girò a guardare divertita Bridget e non finì la sua osservazione. Quella frase quasi finì Bridget, però. E fu più che sufficiente per zia Harriet.
"Bridget," disse in tono gelido, "ho visto che tua cugina ha i brividi. L'aria della notte può essere molto infida. Sai quant'è delicata. Valle a prendere lo scialle."
Bridget balzò in piedi.
"Aspetta!" disse zia Harriet. "Non è nello spogliatoio. Ora che mi ricordo, l'ha lasciato nella carrozza. Vai nell'ingresso e di' a uno dei valletti di far chiamare il nostro cocchiere, perchè ce lo porti. Aspetta lì finchè ti porta lo scialle, ti va?"
Zia Harriet era una specialista nelle domande che non richiedevano risposta, pensò Bridget. Ma che risposta poteva mai esserci? Era stata appena condannata ad un esilio politico. Avrebbe aspettato nell'ingresso fino all'ora di andare a casa, perchè entrambe sapevano che la cugina Cecily non aveva affatto portato uno scialle con sè. Perchè avrebbe dovuto? Era metà maggio, la casa era calda, e fuori faceva quasi altrettanto caldo.
"Sì, zia," disse Bridget. Poi, tenendo il capo basso e fissandosi i piedi per non vedere le espressioni delle donne intorno a lei, si fece strada attraverso il cerchio di sedie e proseguì velocemente lungo uno dei lati della sala da ballo, poi uscì dirigendosi verso l'anticamera.
Non le importava di perdere il ballo. Sarebbe stata scioccata se qualcuno l'avesse invitata a fare un giro di danze. Era la cugina di una giovane lady molto popolare, ma non era nè altrettanto giovane, nè altrettanto popolare. A parte il suo difetto più ovvio, non aveva nemmeno un penny da poterci giocare a testa e croce. Non era una donna da sposare.
Ma era una perfetta dama di compagnia, e lo stava facendo da sette anni, così tanto che quasi si era dimenticata di quale infelice definizione fosse per tutto quello che faceva per guardagnarsi il pane. Perchè per lei non c'era nessuna compagnia. Lei era una figura femminile, incaricata di sorvegliare una giovane lady che stava facendo il suo ingresso in società. La cosa non le importava. A dir la verità, si sentiva eccitata. Era stata una figura femminile che durante i sette anni precedenti aveva fatto commissioni e lavoretti di tutti i tipi per parenti anziani , e ora si sentiva come se si fosse appena affacciata al mondo. Almeno adesso doveva guardare gente che ballava, e non gente che lavorava ai ferri.
ESCE IN LIBRERIA MATRIMONIO A BOMBAY (East of the Sun) di Julia Gregson - EDIZIONE NEWTON COMPTON
Tra le strade affollate di una città magica si incontrano i destini di tre donne determinate, libere e coraggiose
Nell'autunno del 1928 la maestosa nave Kaiser-i-Hind salpa da Londra diretta a Bombay. In prima classe viaggiano due donne inglesi: la bella e timida Rose, che va a raggiungere il suo promesso sposo, e la sua migliore amica Tor, che la accompagna felice di liberarsi dell’opprimente madre. Sulla stessa nave viaggia anche la giovane Viva, aspirante scrittrice, che torna nel Paese della sua infanzia alla ricerca di un misterioso baule appartenuto ai suoi genitori.
L’emozione è grandissima: le tre donne stanno per lasciarsi alle spalle l’Inghilterra delle odiate convenzioni sociali. Davanti a loro si prospetta l’India, la colonia felice, una terra di promesse e di libertà, brulicante di tesori meravigliosi e gente interessante, dove si può essere amate per quello che si è, con i capelli sciolti e senza corsetto… Ma non tutto andrà come previsto: un’inaspettata avventura stravolgerà completamente i romantici sogni – e gli oscuri segreti – che Ros, Tor e Viva portano con sé in questo lungo, esotico viaggio…
Una storia di amicizia, di sogni, di sentimenti delicati e intensi in cui protagonista è l’India, i suoi colori, le sue contraddizioni: un mondo di travolgente bellezza che va dritto al cuore e non si può fare a meno di amare.
Ai primi posti delle classifiche inglesi!
Vincitore del prestigioso Romantic Novel Award 2009
«Intenso, avvincente, scritto egregiamente. Una volta iniziato, è impossibile posarlo.»
Australian Women’s Weekly
«Un romanzo sontuoso, evocativo, con una trama assolutamente imprevedibile.»
Sunday Times
Julia Gregson ha scritto per diverse riviste femminili in Inghilterra, negli Stati Uniti e in Oriente. È autrice di numerosi racconti, molti dei quali pubblicati anche in versione radiofonica. Vive in Galles con suo marito e sua figlia.
ESCE IN LIBRERIA I SEGRETI DELLE AMICHE MIE, DI MARIA DANIELA RAINERI, EDIZIONE SPERLING & KUPFER.
Tornano le protagoniste della fiction Amiche mie, questa volta nelle pagine di un romanzo, per raccontare le vicende che le hanno portate a incrociarsi in una Milano dinamica e luminosa che non ha nulla da invidiare a New York. Ritroviamo così Anna, casalinga prigioniera in un paese di provincia, ancora infelicemente sposata con Lino, che cerca di evadere dalla routine di una vacanza disastrosa rifugiandosi nel ricordo del suo primo, grande amore. E vediamo Francesca, responsabile di un'agenzia che organizza eventi, abbandonarsi ai brividi della passione extraconiugale con l'affascinante e giovane Giacomo; mentre Grazia, moglie e madre appagata, si rivela fragile davanti all'inaspettato ritorno da Parigi dell'esuberante - a dire poco sorellina Lulu. Scopriremo infine Marta, anchor-woman in carriera, mentre tenta con ogni mezzo di tenere legato a sé un inaffidabile Paolo, dichiaratamente allergico all'impegno e alla fedeltà. A fare da filo conduttore tra Anna, Marta, Francesca e Grazia c'è il Dottor G, l'uomo che conosce le donne, vero guru in tema di sesso e sentimenti. È un'estate davvero speciale, dove ogni cosa può succedere: le certezze si sgretolano e molti nodi vengono al pettine. Un periodo in cui le quattro donne si ritrovano capaci di ridere, piangere, innamorarsi e mettersi in gioco. E si scoprono ad affrontare i quarant'anni non come un traguardo ma un punto di partenza.
Nota di Paige79: il romanzo è il prequel della storia narrata nella fiction AMICHE MIE, trasmessa da Canale 5 lo scorso autunno, con protagoniste Elena Sofia Ricci, Margherita Buy, Cecilia Dazzi e Luisa Ranieri.
ESCE IN LIBRERIA CANTANDO PER TE (Songbird) DI Josephine Cox, EDIZIONI OSCAR BESTSELLERS EMOZIONI - MONDADORI
La pacifica cittadina di Bedford nasconde un segreto: una donna misteriosa che non apre mai la porta ed esce solo di sera avvolta da uno scialle nero. Qualcuno però ha sentito un canto angelico provenire dalla sua casa. Qual è il mistero che la circonda? Si chiama Madeleine Delaney, ma un tempo era Songbird, la regina del Pink Lady Club, e con la sua voce aveva incantato molti cuori. Il suo, invece, batteva solo per Steve Drayton, tanto attraente quanto pericoloso. Le speranze di amore e felicità di Madeleine si infrangono brutalmente la notte in cui assiste impotente a un orribile crimine. Solo l'amicizia di una ragazza, Ellen, potrà salvarla. Per sopravvivere le due donne dovranno fuggire da Londra e lasciarsi alle spalle tutto ciò che amano. Ma non c'è scampo: il pericolo le segue ovunque vadano.
Nota di Paige79: Josephine Cox, nata a Blackburn nel 1941 da una famiglia di umili origini, si è sposata a soli sedici anni ma, mentre i figli erano a scuola, ha ripreso gli studi e si è infine iscritta all’università di Cambridge. Divenuta insegnante, ha iniziato anche a scrivere romanzi e dopo la pubblicazione del primo e la vincita de premio "Superwoman of Great Britain", ha deciso di dedicarsi alla scrittura a tempo pieno. É oggi una delle più apprezzate scrittrici britanniche di romanzi femminili.In Italia sono già stati pubblicati IN FUGA,IL VIAGGIO e il suo seguito LA FINE DEL VIAGGIO.
I was always writing stories, even as a little girl, however it was not until I was married and my husband encouraged me that I began to take myself seriously.
It was probably being an only child that drew me to writing. As an only child you tend to spend a lot of time on your own. I was either reading or writing and when I was doing neither, I was at the cinema, another passion of mine.
A love of history drew me to writing historical novels and I published seven novels with Robert Hale Limited. I then turned to contemporary romantic fiction and had five novels with the same publisher. These I wrote under my Grandmother’s maiden name – Ellen Noone. Some years on I started to be published by Whiskey Creek Press, my first novel for them being Fortune’s Folly.
May 2008 saw my return to my original British Publisher, Robert Hale Limited, for my new venture into romantic suspense. “Breaking the Clouds” is a brand new genre for me, and I have also published A Poisoned Legacy, a romantic suspense set in Florida. A place I love – especially as my son and his family live there! My latest novel with Robert Hale is another romantic suspense this time set on an island in Italy, “Shadows of the Past” which was published on the 3lst May 2009.
Late last year and early this year I had three novels out with Whiskey Creek Press – His Other Wife, The Substitute Bride which is a medieval historical romantic suspense and Spanish Lies.
I was thrilled when The Substitute Bride was the best selling novel at Whiskey Creek for March.
Also in April I published “Bitter Betrayal with Wings Press.com. All my American novels are available in e book and print format.
Well, about me, I am married to John and we live in the North West of England, on the coast, although we are both city born originally and came from Manchester. We both lived in the States for some time. I have one son, the best daughter in law in the world and three fantastic grandchildren.
A lot of my inspiration and plots come to me while I am walking the hills. I live not too far from The Lake District and go walking there twice a month. It is amazing how good it is for my mind. Sometimes I wonder what a character would do and where they would go, being in the peace of magnificent scenery on a perfect day, always helps to show me the way to go.
I love to visit Italy; I have been to Tuscany and Florence, Rome, Sorrento, Capri, Elba, Lago Maggiore, and one of my favourite haunts I have to confess is Lake Como. I find Italy so welcoming and no one laughs when I try to speak Italian, abysmally and strictly from a guide book but I do try! That is why I wanted to set one of my books in Italy and perhaps I will be able to write another book set in wonderful Italy.
I have a lot of fun with my writing. I love to go to new places and usually allow my characters lead me. Usually a situation will come into my head first of all, then the character, of course first I ask what would I do if…then I look around for a character and let me them decide the way to go. Writing about men is no problem – all my male characters are romantic and sexy – they can be macho and alpha but usually they are tamed by my heroines. So Happy reading!
Scrivo da quando ero bambina, ma, solo dopo essermi sposata, incoraggiata da mio marito, ho deciso di intraprendere sul serio questa strada.
Probabilmente è stato il fatto che ero figlia unica che mi ha avvicinato alla scrittura. Quando si è figli unici, si tende a passare la maggior parte del tempo da soli. Leggevo o scrivevo, e se non facevo quello, ero al cinema, un'altra mia passione.
L'amore per la storia mi ha orientato verso la scrittura di romanzi storici e ne ho pubblicati sette con la casa editrice "Robert Hale Limited". Poi ho cambiato genere e ho scritto altri cinque romanzi pubblicati dalla stessa casa. Li ho firmati con il nome di mia nonna da nubile - Ellen Noone. Qualche anno più tardi, è uscito il mio primo libro pubblicato da Whiskey Creek Press, "Fortune's Folly".
Nel maggio 2008 sono ritornata alla mia prima casa editrice, la Robert Hale Limited, avventurandomi questa volta nel romantic suspence. Il primo romanzo che pubblico in questo genere, per me assolutamente nuovo, è "Breaking the Clouds", dopo il quale uscirà il secondo libro,"A Poisoned Legacy" un romantic suspence ambientato in Florida, che è un posto che amo perché mio figlio e la sua famiglia vivono lì! Il mio ultimo romanzo, pubblicato il 31 maggio 2009 dalla stessa casa editrice, si chiama "Shadows of the Past", ed è un suspence romantico ambientato su un’isola italiana.
Fra la fine dell'anno scorso e l’inizio di quest'anno, sono stati pubblicati da Whiskey Creek Press altri tre dei miei romanzi - “His Other Wife”, “The Substitute Bride”, un romantic suspence ambientato nel medioevo, e “Spanish Lies”.
Sono stata molto felice quando la Whiskey Creek Press ha nominato “The Substitute Bride” il romanzo “bestseller” del mese di marzo.
Inoltre, ad aprile ho pubblicato “Bitter Betrayal” con la “Wings Press.com”. Tutti i miei romanzi americani sono disponibili sia nel formato e-book che nel formato cartaceo.
Quanto alla mia vita personale, vivo con mio marito John, e anche se siamo nati in una zona metropolitana, essendo entrambi originari di Manchester, abbiamo scelto di vivere al Nord Ovest d' Inghilterra, sulla costa. Per un periodo abbiamo vissuto negli Stati Uniti. Ho un figlio, la migliore nuora al mondo e tre fantastici nipotini.
La maggiore ispirazione e le idee per le trame traggo dalle mie passeggiate sulle colline. Vivo vicino alla Lake District (“zona dei laghi”), e vado lì a passeggiare un paio di volte al mese. E' incredibile quanto ciò mi faccia bene alla mente. A volte mi chiedo che cosa farebbe o dove andrebbe un personaggio se si trovasse nella pace di una magnifica scena in un giorno perfetto. Questo mi aiuta sempre nel decidere quale strada prendere.
Adoro visitare l'Italia; sono stata in Toscana a Firenze, e poi a Roma, Sorrento, Capri, l’Elba, il Lago Maggiore, ma, devo ammettere,che il mio preferito è il Lago di Como. Trovo che l'Italia sia davvero accogliente, nessuno ride quando cerco di parlare in italiano, in modo spaventoso e usando rigorosamente la guida turistica, ma io ce la metto tutta! Questa è la ragione per la quale vorrei ambientare uno dei miei libri in Italia, e forse sarò in grado di scrivere un libro ambientato in questo bellissimo paese.
Mi diverto molto scrivendo. Amo visitare luoghi nuovi, e di solito lascio che siano i miei personaggi a guidarmi. Nella mia mente si forma prima la trama, poi il personaggio. Naturalmente, per prima cosa mi chiedo “Cosa avrei fatto io se......”, poi cerco il personaggio e lascio la decisione nelle sue mani.
Non è un problema scrivere sugli uomini – tutti i miei personaggi maschili sono romantici e sexy – possono essere macho ed alfa, ma di solito vengono messi al loro posto dalle mie eroine!
Buona lettura!
You can read more about me at: / Potete trovarmi quì:
The move to New Zealand has suited Bronwen. She has a good job and a beautiful home. The only downside is her lawyer husband, Jack, who is drinking too much and is obviously unhappy.
When her enigmatic cousin Marged arrives, Bronwen’s life spins out of control. Discovering that Jack was fired months ago from his firm, Bronwen discovers that he has also left his apartment in the city. He has also disappeared taking most of her money with him and leaving behind him a stack of debts.
Can she trust the mysterious Job Tepi, or does he know more than he is revealing about Jack’s disappearance?
Il trasferimento in Nuova Zelanda ha sembrato una buona scelta per Bronwen. Ha un buon lavoro e una casa bellissima. L'unico problema è il suo marito Jack, avvocato. E' visibilmente infelice e sta bevendo troppo.
Quando però, arriva la sua cugina Marged, la vita di Bronwen va fuori controllo. Scopre che il suo marito era stato licenziato mesi prima,e che non è stato più visto nel suo appartamento in città. In seguito scopre che il marito se ne andato portando via tutti i suoi soldi lasciandola con una grande somma di debiti.
Potrà fidarsi del misterioso Job Tepi, o lui sa molto di più sulla sparizione di Jack di quello che vuole farla credere?
Belinda soon realizes the legacy is poisoned. By rights the house and land should have gone to Jesse Crane, or at least be shared between him and Carl Nash.
Does someone want her dead…can she trust Jesse Crane. Carl Nash is a charismatic pastor he at least has to be honest…or is he?
How can she fight her growing attraction to Jesse, knowing he might wish her harm?
Set in rural Florida – light years away from the smart hotels and theme parks this is the story of a young woman who is confused but brave. Uncertain of who she can trust, still she leans towards Jesse…never guessing at the terrible secrets that Nash House holds to itself.
Belinda presto capisce che l’eredità porterà solo odio. Per diritto, la casa e la terra avrebbero dovuto andare a Jesse Crane, oppure essere divise fra lui e Carl Nash.
C’è qualcuno che la vuole morta?.....Può fidarsi di Jesse Crane? Carl Nash è un pastore evangelico, quindi quanto meno meno deve essere una persona onesta......oppure no?
Come farà a negare la sempre più forte attrazione che prova per Jesse, sapendo che l’uomo potrebbe farle del male?
Ambientata nella Florida rurale, in un mondo lontano dagli alberghi di lusso e dai parchi di divertimento, questa è la storia di una donna confusa, ma coraggiosa. Ancora non sa di chi si può fidare, eppure si avvicina a Jesse.....senza rendersi conto dei terribili segreti che Casa Nash racchiude dentro di sé.
Roxie does not want Saul to discover her secret past. She knows she should have nothing to do with him but she cannot stop herself from being attracted to him. There is Josh to consider too…he needs a strong man in his life and Saul Hetherington is that kind of man. Perhaps her secret will never be revealed…if she is very careful.
Roxie non vuole che Saul scopra il suo passato. Non vuole neanche essere attratta da lui, ma è qualcosa più forte di lei. Deve anche pensare a Josh.....ha bisogno di una figura maschile forte nella sua vita, e Saul Hetherington è la persona giusta. Forse il segreto di Roxie non sarà mai svelato........se sarà molto attenta.
Elizabeth Mary imagines, when she takes her sister’s place as proxy bride to the Lord Hinchcliffe, that it will be easy. However, Lord Hinchcliffe is not the man she pictured him to be. Fierce and stern and younger than she thought, he is not a man to be manipulated by a girl like her. Worse still everyone informs Bess that the lord abhors liars above all other miscreants, and she is a liar and a cheat.
Set in the 1480’s this is a world of lords and masters – of chilly castles and harsh landscapes yet Bess cannot quite lose her spirit, even as danger haunts her dreams.
Elizabeth Mary crede che sarà una cosa facile prendere il posto di sua sorella e diventare la sposa per procura di Lord Hinchcliffe. Ma Lord Hinchcliffe non è l'uomo che lei si era immaginata. Orgoglioso, austero e molto più giovane di quello che pensava lei, non era un uomo che potesse essere facilmente raggirato da una ragazza. Ma la cosa più terribile è che, secondo quanto dicono tutti, il Lord detesta la bugia più di qualsiasi altro peccato, e lei è proprio questo – una bugiarda e imbrogliona.
E' l'anno 1480. In un mondo di lords e di padroni, dei freddi castelli e aspri paesaggi, Bess cerca di non perdersi d'animo, anche se nei suoi sogni il pericolo continua a perseguitarla.
Ginny has a terrible secret buried inside her; it has the potential to ruin her life. She loves her son, and is still attracted to the man who broke her heart, if she goes to Spain she knows she will be putting all she holds dear in harms way…yet she feels she has to take the chance.
He was a man of fierce passion and she was a woman who has a terrible secret.
Ginny nasconde un segreto, talmente terribile che potrebbe distruggerle la vita. Ama suo figlio, e si sente ancora attratta dall’uomo che le ha spezzato il cuore. Sa che, andando in Spagna, metterà in pericolo tutto ciò che le è più caro......ma sente che deve rischiare.
Lui era un uomo appassionato, lei una donna con un terribile segreto.
Alva cannot remember anything, not even the death of her baby in childbirth. She is horrified that her estranged husband, Conte Luca Mazareeze, should accuse her of trying to commit suicide. Alva cannot believe herself capable of such an act.
Little by little memories trip into her mind. It is only when she becomes the target of a murderer she realizes she knows something that someone is afraid of her remembering. When Alva finally recalls what happened in the past she knows that her life will never be the same again.
Alva ha perso la memoria, non si ricorda nemmeno della morte del suo bambino appena dopo la nascita. E' terrorizzata dal fatto che suo marito, il Conte Luca Mazareeze, da cui è separata, possa accusarla di aver tentato il suicidio. Alva non può credere di essere stata capace di commettere un atto del genere.
Pian piano, uno alla volta, i ricordi le tornano in mente. Ma solo quando diventa il bersaglio di un assassino, si rende conto che qualcuno ha paura di quello che lei potrebbe ricordare. Ma, quando Alva finalmente recupera la memoria, capisce che la sua vita non sarà mai più la stessa.
“She’s here!”
Luca signed the letter he had been reading, pushed it to one side and then took up the next letter.
“Papa,” Renata whined. “Do come and look.”
His daughter looking from the window, urged him with an impatient wave of her hand. The truth was he did not want to look but, sighing defeat; he slid the top onto the gold fountain pen and leaving the desk, hauled himself across the room.
He looked out of the window over Renata’s head. The silver limousine was parked on the forecourt and Guido, in his smart grey uniform, had gone to open the door. Guido put his arm inside the car, urging his passenger to leave. Then he stood smartly to one side his back as straight as any guardsman’s.
Slender legs swung down, there was another hesitation before the rest of her was visible, she was moving very slowly as if in great physical pain and when she straightened up, she put a hand up to her eyes as if the brilliant sunshine were burning holes in them.
“I don’t know why she has to come back,” Renata snapped. “I shan’t see her; I told you that, Papa and I mean it!”
“Well that’s your choice, Renata,” her father replied coldly. “But there is no where else for her to go, at least for the time being.” He looked at his daughter and wondered why she could be so unkind. Why the young girl could not feel any compassion for the woman who had just arrived. After all, whatever Alva had done in the past, now she needed someone to care for her. She had been run over by a hit and run driver and had been left for dead in the middle of the road. Had it not been for a cyclist another car could easily have gone over her again. It was a terrible thing to have happened. Still Luca admitted to himself that it was wrong to have her come back; at the heart of him he knew that.
“I don’t believe it; she just wants to get back with you. You should have just put her in a mental hospital.”
“I would hardly do that, Renata and it is cruel of you to suggest such a thing. I know how you feel but you have to stop worrying about it. It is not your concern, you will be back at University in a day or so and it would not harm you to at least greet her. Alva has been through a lot. I know it’s not ideal that she’s back here, but there’s no where else for her to go.”
His daughter turned huge black eyes onto him; she looked troubled and it disturbed him to see it.
“My being away will make it all the more easy for her to ensnare you Papa; you have to be on your guard against her. You know what she’s like. She’s a sly and manipulative liar!” Renata spat. She tossed her black hair angrily. After all this time her dislike of Alva was still there, it roared away inside her and it would never leave her. The jealousy, the pain, he knew she had even prayed about it but it had not left her. She hated Alva and she probably always would. Yet this hatred was not without some justification, but it was too much now. He knew that as a younger girl she had had these deep feelings, but now she should have a more mature approach. He did not expect that she would ever like, Alva, but carrying the hatred like this was disturbing. It was not natural. There was an intensity about Renata that was unpleasant to contemplate.
“I had better go and see her,” Luca said but there was weariness in his voice and no sense of excitement. Renata seemed pleased by the sound of his voice and she gave him a hug.
“Do be on your guard, Papa!”
“Of course.” He kissed the top of her head and then he turned and went to the door, before he opened it he paused a moment looking with concern back at his daughter. Renata had become thinner than ever and that worried him. She said it was nervous energy and when he was around she did eat. Her black hair was shiny but cut so that it resembled frayed string.
“Renata, do not get so worked up about Alva. I have no feelings for her any more.”
“Good.” Renata turned to look at him. “But be very careful, Papa when she’s around you, you know what she’s like.”
Luca nodded his agreement before he stepped out onto the landing, closing the door softly behind him.
Alva was in the hallway. Guido had brought in a small suitcase. Of course she would have very little to bring.
Count Luca San Giovanni Mazareeze looked down on her from the top of the stairs. She looked even smaller from this viewpoint and more slender and delicate than he could ever remember her being. Of course she would look delicate, she had been seriously ill after being injured in a near fatal accident. Her silvery blond hair was pulled back from her face and caught in a French pleat. There were tiny bruises beneath her eyes, more yellow than purple now, and several small healing cuts at her forehead and chin. The consultant that he had spoken to on the telephone had said the scarring was superficial and would not be permanent.
She was wearing a dark navy suit; it was not a good fit, the jacket being a little large at the shoulders, and the skirt at her hips. Her shoes were unflattering pumps but in spite of it, she was still that rather ethereal beautiful Alva that he remembered.
He went down the stairs; the luxurious carpet softening his tread, she seemed miles away and obviously did not hear him. She actually started like a frightened deer when he said her name. “Alva.”
***
The man was tall and very dark; his skin a warm olive, his hair black and thick and luxurious and the eyes that swept her were the colour of old gold. His features were imperious; the roman nose, fine sculptured cheekbones and thin, but well shaped lips, all giving him the appearance of the true aristocrat.
She knew his name, had memorized it. Count Luca San Giovanni Mazareeze, that he was the il Padrone, that this island of Santa Caterina was his. All these things had been told to her in the hospital. All these things she could believe but what she could not accept, or even take in was that this man, this man who seemed so cold and aloof was actually her husband!
“ E' arrivata!”
Luca firmò la lettera che stava leggendo, la mise da parte e prese la successiva.
“Papà”, Renata piagnucolò . “Vieni a vedere.”
Guardando dalla finestra, sua figlia gli chiese di affrettarsi con un impaziente gesto della mano. La verità era che non gli andava di guardare, ma, con un sospiro di rassegnazione, richiuse la penna stilografica dorata, e alzatosi dalla scrivania, attraversò la stanza.
Si mise a guardare al di sopra della testa di Renata. La limousine di colore grigio-metallizzato era parcheggiata nel cortile di fronte e Guido, nella sua impeccabile divisa grigia, stava aprendo la portiera, allungando la mano per aiutare l'occupante a scendere, dopodiché si spostò elegantemente di lato, con la schiena dritta da guardia.
Prima apparvero due gambe snelle, e, dopo un po' di esitazione, la donna scese dalla macchina, muovendosi molto lentamente, come se sentisse un grave dolore fisico e il sole le causasse altrettanto fastidio, perché, appena uscita dalla macchina, si fece ombra agli occhi con la mano.
“Non capisco perché è dovuta ritornare qui ”, disse Renata bruscamente. “ Non andrò a vederla; te l'ho già detto, papà, sul serio!”
“Come vuoi, Renata”, fu la fredda risposta di suo padre. “Ma lei non ha nessun altro posto dove andare, almeno per ora.” Guardando la figlia si chiese perché mai la ragazza fosse così scortese e senza un briciolo di compassione per la donna. Alla fin fine, qualsiasi cosa Alva avesse fatto in passato, ora aveva bisogno di qualcuno che si prendesse cura di lei. Era stata travolta da un pirata di strada e, abbandonata sul posto e creduta morta, sarebbe stata travolta di nuovo, se non fosse stato per un ciclista che stava passando in quel momento. Quel che era successo era stata una cosa terribile, ma, nel profondo del suo cuore, Luca sapeva che riportarla lì sarebbe stato un errore.
“Non posso crederci; vuole solo rimettersi con te. Avresti dovuto portarla in un ospedale psichiatrico.”
“Non potrei fare una cosa del genere, Renata, ed è crudele da parte tua suggerire una cosa simile. Conosco i tuoi sentimenti al riguardo, ma penso che tu debba smettere di preoccuparti. Non è una cosa che ti riguarda, e visto che tanto fra qualche giorno ritorni all’Università, potresti almeno salutarla. Alva ha passato un brutto periodo. So che non era la cosa ideale portarla qui, ma lei non ha altro posto dove andare.”
Sua figlia si girò guardandolo con gli enormi occhi scuri; il suo sguardo era preoccupato e vederla così lo turbò.
“In mia assenza per lei sarà ancora più facile intrappolarti, papà. Devi guardarti da lei. Sai che persona è. Una manipolatrice furba e bugiarda!” sbottò Renata. Con un gesto rabbioso, fece ondeggiare i capelli neri. Dopo tutto questo tempo, la sua antipatia per Alva era ancora forte dentro di lei, e non l'avrebbe mai abbandonata. La gelosia, il dolore, erano ancora lì, anche se Luca pregava che passassero. Odiava Alva, e l'avrebbe sempre odiata. Sicuramente le ragioni erano anche giustificabili, ma ora sembrava una cosa esagerata. Sapeva che da ragazzina aveva dei sentimenti profondi al riguardo, ma ora avrebbe dovuto mostrare un atteggiamento più maturo. Sapeva che non avrebbe mai voluto bene ad Alva, ma sapere anche che stava portando così tanto odio dentro di sé lo turbava. Non era una cosa naturale. Renata emanava un'intensità che era difficile da contemplare.
“E' meglio che vada a vederla,” disse con un tono di voce stanco e per niente entusiasta. Renata, compiaciuta dal suo tono di voce, lo abbracciò.
“Mi raccomando, papà!”
“Certo.” Le diede un bacio sulla fronte e andò verso la porta. Prima di aprirla, si fermò e, girandosi, guardò di nuovo con apprensione sua figlia. Era più magra che mai e questo lo preoccupava. Lei diceva che era solo nervosismo, e in effetti, quando era in sua presenza, mangiava normalmente. I suoi capelli neri erano lucidi, ma tagliati in modo da somigliare a spaghi frastagliati.
“Renata, non ti agitare così tanto per Alva, io non sento più niente per lei.”
“Bene”, Renata si girò a guardarlo, “Ma stai attento lo stesso quando sei con lei, sai che tipo di persona è.”
Luca le fece cenno di sì prima di uscire sul pianerottolo, chiudendo silenziosamente la porta.
Alva stava nel corridoio. Guido le aveva portato dentro una piccola valigia. Certo, avrebbe avuto poche cose da portare con sé.
Dalla cima delle scale il Conte Luca San Giovanni Mazareeze posò lo sguardo su di lei. Da quella distanza, gli sembrava ancora più snella e fragile di quanto ricordava. Era ovvio che fosse fragile, era stata a lungo molto male di salute dopo l'incidente che le era quasi costato la vita. I suoi capelli biondo platino erano raccolti in alto sul capo in uno chignon. Sotto gli occhi si vedevano dei minuscoli lividi, ormai ingialliti e, sulla fronte ed il mento, diversi piccoli tagli, ormai quasi guariti. Lo specialista con il quale aveva parlato al telefono gli aveva detto che le ferite erano superficiali e non avrebbero lasciato delle cicatrici permanenti.
Indossava un tailleur blu scuro. Non le stava bene, perchè la giacca era troppo larga sulle spalle e la gonna le pendeva sui fianchi. Anche le scarpe non le si addicevano molto, ma nonostante tutto, era sempre l’eterea e bellissima Alva di un tempo.
Discese le scale, con il suo passo attutito dal lussuoso tappeto; lei, che sembrava lontana con il pensiero, non si accorse del suo avvicinarsi. Infatti, sobbalzò come un cervo impaurito quando sentì pronunciare il suo nome.
“Alva”.
***
L'uomo era alto e scuro. La pelle era olivastra, i capelli neri, folti e lussureggianti, e gli occhi che fece scorrere su di lei avevano il colore dell’oro antico. La sua fisionomia emanava arroganza. Il naso aquilino, gli zigomi scolpiti e le labbra sottili, ma di forma perfetta. Un insieme che gli dava l'aspetto di un vero aristocratico.
Conosceva il suo nome, lo aveva memorizzato. Conte Luca San Giovanni Mazareeze. Lui era Il Padrone, l’isola di Santa Caterina era la sua isola. Tutte queste cose le erano state dette all'ospedale. Poteva anche credere a tutto ciò, ma quello che non poteva accettare, o nemmeno comprendere, era il fatto che quest’uomo, questo uomo che sembrava così freddo e riservato, fosse davvero suo marito!
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Il contenuto di questo post è protetto da copyright ed è stato tradotto e pubblicato con l'espressa autorizzazione di Margaret Blake e di Robert Hale Limited
Ve li abbiamo presentati, li abbiamo commentati, ne abbiamo discusso, avete avuto un mese per leggerli e scambiarvi opinioni… e adesso è venuto il momento che diciate la vostra!
Qual è l’uscita del mese scorso che avete preferito, il libro che a vostro giudizio è il migliore?
Eccovi un sondaggio che vi permetterà di esprimere le vostre preferenze.
Ogni mese sceglieremo una rosa di titoli tra le uscite RM, inclusi Mystere e Passione, GRS, GRS special, contemporanei e le novità secondo noi più importanti della altre collane e/o case editrici uscite il mese precedente in libreria o in edicola. Dal concorso saranno escluse tutte le ristampe. Alcuni titoli potranno venire proposti nei sondaggi dei mesi successivi
Avete dei dubbi sui titoli, non siete sicuri che il libro che avete letto voi abbia quel titolo? Nessun problema: per un veloce “ripassino”, eccovi i collegamenti ai nostri posts dove trovare trame e cover dei libri in elenco.
Attenzione, potete votare un solo libro tra quelli che vi elenchiamo. Tutti possono votare senza bisogno di iscriversi e il voto è anonimo.
I titoli vincitori dei precedenti sondaggi sono: "Lover Eternal, Un Amore Immortale" (Lover Eternal) di J.R. Ward "Nel nome del Piacere " (Pleasure for Pleasure) di Eloisa James, "I Colori della Passione" (True Colors) di Diana Palmer, "Peccati e Sentimenti" (Sin and Sensibility) di Suzanne Enoch, "L'Avventuriero che Amava le stelle" di Ornella Albanese. A fine anno, tra i dodici “libri del mese” bandiremo un ulteriore sondaggio, con cui potrete scegliere il “libro dell’anno”.
Be’, che altro dirvi ? ……vinca il migliore !
I LIBRI IN CONCORSO PER QUESTO MESE:
PIRATA E GENTILUOMO (For the Love of a Pirate) - Edith Layton (RM)
LORD PERFECT (Lord Perfect) - Loretta Chase (RM)
IL RITORNO DI SIMON (The Rogue's Return) - Jo Beverley (RM)
IL DIAVOLO TENTATORE (The Devil you Know) - Liz Carlyle (RM)
CUORI SEGRETI (Untouched) - Anna Campbell (RMp)
OLTRE LA SEDUZIONE (Beyond Seduction) - Emma Holly (RMp)
IL COLTELLO DI VAN GOGH (Night Cafe) - Taylor Smith (hbests)
LA NEVE SCOTTA (Cold Pursuit) - Carla Neggers (hbests)
LADY MACBETH (Lady Macbeth) - Susan Fraser King (GRSs)
DUCHESSA PER UN GIORNO (Duchess fora day) - Nan Ryan (GRSs)
IL GIOCO DELLA SEDUZIONE (Sapphire) - Rosemary Rogers (GRSs)
ONORE SCOZZESE (Possessed by the Highlander) - Terri Brisbin (GRS)
LA SPOSA INNOCENTE (My Lady Innocent) - Anne Burrows (GRS)
IL PREZZO DEL PIACERE (The Price of Pleasure) - Connie Mason (GRS)
UNO STUZZICANTE EQUIVOCO (The Devil Who Tamed Her) - Johanna Lindsey (EUR)
SANGUE BLU (Blue Bloods) - Melissa De La Cruz (Vari)
FRENCH KISS. DIARIO DI UNA COTTA (Pretty Things) - Sarra Manning (Vari)
IL DIARIO DEL VAMPIRO: LA MESSA NERA (Dark Reunion) - Lisa Jane Smith (Vari)
Per votare cliccate sul bottone
Invitiamo tutti coloro che non sono lettori e che non sono
affatto interessati a questo genere letterario, ad astenersi
cortesemente dal votare, in modo da non falsare il risultato
e per rispetto nei confronti dei lettori appassionati. Grazie.
Eccoci al nostro appuntamento mensile con il risultato del sondaggio dedicato ai romanzi pubblicati in Italia. A fine anno, tra i “libri del mese” bandiremo un ulteriore sondaggio, con cui potrete scegliere il “libro dell’anno”.
Il titolo vincitore del concorso "Il Libro del Mese" di Maggio è
LOVER ETERNAL - UN AMORE IMMORTALE
(Lover Eternal)
by J.R. Ward
L’amore vince sempre. Anche se ad amare è un vampiro...
Lui è bello e pericoloso, lei è soltanto un’umana. Il loro destino è stare insieme, nonostante tutto.
È amore a prima vista tra Mary e Rhage, un uomo bellissimo che, per un’antica maledizione, è condannato a trasformarsi in mostro sanguinario ogni volta che perde il controllo. Non solo. Rhage è anche un vampiro e appartiene alla Confraternita del Pugnale Nero, che lotta per preservare la propria stirpe dagli attacchi dei lesser: ex uomini che hanno venduto l’anima al malvagio Omega. Anche se Rhage sa di non poter amare un’umana, non sa resistere al fascino della sua voce. E quando i lesser prendono di mira Mary per colpire lui, Rhage è pronto a tutto pur di proteggerla...
J.R. Ward ha vinto il concorso di questo mese con 140 voti, seguita da "Le Regole della Seduzione" (The Rules of Seduction) di Madeline Hunter con 26 voti e "Quell'Unico Amore" (Love only Once) di Johanna Lindsey con 13 voti.
Adesso a voi la parola! Fateci conoscere le vostre opinioni e i vostri giudizi, e soprattutto perchè l'avete votato (o perchè non l'avete votato).
Per vedere i risultati del sondaggio di tutti i libri, con le rispettive percentuali cliccate sul link qui sotto:
Torniamo con il nuovo concorso a scadenza mensile "La Citazione del Mese". Si tratta di un sondaggio che premia la migliore citazione proposta durante il corso del mese, ma la votazione avverrà al contrario, ovvero sarete VOI a proporre la vostra citazione preferita, e NOI bloggers a votare quella che verrà inserita il mese successivo nell'intestazione del Blog.
La "Citazione" può essere uno scambio di battute, un piccolo brano, una frase, non più di 4 - 5 righe al massimo, che vi ha colpito particolarmente, o che vi è rimasta nel cuore. Per mandarcela potete postarla direttamente come commento a questo posto, o utilizzando la casella email che troverete sia nel menù di sinistra (sotto Scrivici), sia nel menù di destra (sotto Citazione del Mese). Ricordatevi di indicare il titolo e l'autrice del romance da cui è tratta (oltre a cap. e pagina per permetterci di risalire al testo originale), e se vi va diteci perchè l'avete scelta :-)
Eccola citazione vincitrice per il mese di Giugno, proposta da Weirde:
Dal romanzo THE SECRETS DIARIES OF MISS MIRANDA CHEEVER di Julia Quinn.
"Era abituata a credersi innamorata di lui, era quello il problema. E quando le sembrava di avere finalmente perso questa odiosa abitudine lui faceva qualcosa di odioso come sorriderle e tutti i suoi buoni propositi volavano fuori dalla finestra.”
Here we are with our new monthly contest "Quote of the Month".
It's a contest about the best quote that will be proposed during the month, but it will be a reversed contest, that is YOU will propose your favourite quote, and WE bloggers will vote the one which will show in the Blog's header the following month.
The "Quote" can be a sentence or a dialogue 4 - 5 lines long, you particularly enjoyed or you have been expecially impressed by. To let us have your proposal, you can add it as a comment to this post, or send it by e-mail (click on the mail box icon you can find both in the left and right menu).
Don't forget to include the book's title and author, and if you like tell us the reason for your choice :-)
Here is June Winner Quote, proposed by Weirde:
from the novel THE SECRETS DIARIES OF MISS MIRANDA CHEEVER by Julia Quinn :
“She was in the habit of thinking herself in love with him. That's all it was.
But then he would do something utterly loathsome, like smile, and all her hard work flew out the window.”
Oggi "Isn’t It Romantic?" compie 3 anni. E’ una ricorrenza importante, e abbiamo pensato, per questa volta almeno – non lo facciamo mai! - di dedicare la giornata a parlare un po’ di noi stesse: chi siamo, com’è nato il nostro blog, cosa abbiamo fatto e cosa progettiamo di fare per il futuro…
IL PASSATO
Correva il mese d’aprile dell’ormai lontano anno 2006 quando Naan e MarchRose ebbero l’idea: “e se aprissimo un blog sul romance?”. A quell’epoca in Italia c’erano solo gruppi yahoo e forum dedicati a questo genere letterario, ma loro desideravano uno strumento un po’ più ricco e flessibile, che permettesse da un lato di organizzare le informazioni per poi cercarle facilmente anche a distanza di tempo, dall’altra di giocare con le immagini, i video, i suoni. C’erano già alcuni esempi negli Stati Uniti –non potevano provarci anche loro, in Italia?
Detto, fatto. Dopo alcune settimane di tentativi e telefonate convulse ( solo la scelta del nome del blog richiese giorni di elucubrazioni, figuratevi il resto… ), finalmente addì 29 maggio 2006 “Isn’t It Romantic?" apparve on line. Che emozione fu, per le due bloggers alle prime armi, ricevere i primi commenti dalle loro amiche!
Poco per volta, altre persone iniziarono a venirle a trovare, a chiacchierare con loro. Il gruppetto si arricchì man mano di altre bloggers, e le iniziative si moltiplicarono, i temi di discussione si ampliarono…
IL PRESENTE
Le bloggers di "Isn’t It Romantic?" sono cambiate, nel corso del tempo, e sicuramente cambieranno ancora in futuro. C’è chi a un certo punto si è preso delle pause ( purtroppo, la vita quotidiana si ostina a disturbare le nostre amate letture… ); chi, invece, ha deciso di seguire strade diverse. A noi va benissimo così. Da noi non ci sono capi e non c’è staff: siamo un’allegra democrazia ( con punte di anarchia, a voler ben vedere… ), dove ognuno si occupa di quel che più le piace e le interessa. Se qualcuno ha una nuova proposta, se ne parla e si decide insieme il da farsi. Unico obiettivo è: divertirci parlando con noi e con tutte voi delle nostre letture preferite, con tutta l’originalità e l’inventiva di cui siamo capaci.
Se volete conoscerci un po’ meglio, sotto vi abbiamo messo i nostri “ritrattini”.
Il fatto di aver visto nel corso degli ultimi 3 anni nascere così tanti altri blog dedicati al romance, e vedere diffondersi a macchia d’olio idee, iniziative e addirittura termini inventati da noi ( solo per citare qualche esempio: le interviste interattive con le autrici, le “papere” dei romanzi storici, i “processi ai libri”... ) ci lusinga, perché significa che quello che facciamo e pensiamo influenza molte persone. Cosa si potrebbe volere di più, come conferma che abbiamo scelto la strada giusta?
Del resto, i numeri parlano chiaro… non l’abbiamo mai fatto, non ci piace autocelebrarci, ma almeno per una volta vogliamo mettervi al corrente dei risultati, perché non sono solo “nostri”, sono anche e soprattutto “vostri”.
In questo momento "Isn’t It Romantic?" ha in media 450-500 visitatori al giorno ( visitatori, cioè utenti diversi che ci vengono a trovare; non visite, ovvero passaggi dal sito, che sarebbero molti di più ), con punte fino a 650 – 700. I dati sono pubblici, potete consultarli da voi. Sono circa 15mila persone al mese, in pratica una piccola città! Ma quante siete ??
Nel 2008, i visitatori sono praticamente raddoppiati rispetto al 2007, e continuano a crescere… Ma forse un’immagine è meglio di tante parole:
Che altro dirvi se non, “GRAZIE!”
Grazie per esserci, grazie perché chiacchierate con noi, grazie perché con i vostri commenti ci date idee e spunti di riflessione a cui da sole non avremmo magari pensato, grazie per le vostre email di complimenti e di suggerimenti… Grazie perché con la qualità dei vostri interventi ci aiutate a dimostrare ogni giorno che il genere romance non è solo spazzatura, non è una specie di porno-soft per donne (definizione americana degli anni Settanta!!), ma è un vero genere letterario che merita tempo, considerazione ed attenzione esattamente come tutti gli altri tipi di fiction, e che ha non solo bravissime scrittrici, ma anche lettrici preparate, attente ed esigenti.
IL FUTURO
Visti i risultati, ci sarebbe di che far festa, più o meno così:
… ma noi abbiamo altro in mente, stiamo già guardando avanti.
Troppa gente ancora pensa al romance come a un genere letterario di serie B, all’incirca così ( questo video è talmente orribile che non vogliamo nemmeno averlo sullo schermo, cliccate sul link e guardatevelo – aaargh )
Naan ha letto il suo primo libro romantico a undici anni, era “Amore Prigioniero” di Barbara Cartland, e ancora a volte le capita di pensare ad Aristide
Ama le trame movimentate e le ambientazioni storiche, ma anche l'introspezione psicologica dei personaggi, senza la quale non riesce ad apprezzare alcun libro.
Adora l'inconsueto, gli eroi pericolosi, il mistero e i gatti, e con queste premesse non poteva che diventare un'appassionata del paranormale (soprattutto se hanno per protagonista un mutaforma!). Ha un debole per gli amori che nascono tra sconosciuti, non sopporta le eroine che si atteggiano a martire e detesta le trame basate sul cosiddetto Grande Equivoco, ovvero il “big misunderstanding”.
Se fosse un'eroina romance...
… probabilmente sarebbe (o vorrebbe essere) Rachael Lospostos, l'eroina di “Wild Rain” di Christine Feehan, una donna forte e fragile nello stesso tempo, con un profondo senso di giustizia e di affinità con la natura... se poi questa natura è nientemeno che la foresta pluviale e il suo eroe un uomo-leopardo che la guarda come se volesse mangiarsela e le fa le fusa... cosa potrebbe chiedere di più?
MarchRose è una lettrice onnivora: oltre al romance, ama la fantasy, la fantascienza, i gialli ed i thriller.
E' una lettrice abbastanza difficile da accontentare, proprio perchè legge tanto, e quindi ha già letto quasi tutto... perciò quello che spera sempre di trovare, ogni volta che inizia un nuovo libro, è qualcosa di nuovo e originale. In campo romance, legge di tutto, dallo storico al contemporaneo al paranormale e al futuristico, a seconda dell'umore del momento. Ha una speciale predilezione per le commedie romantiche; non sopporta i libri strappalacrime e melodrammatici, le eroine infantili e sciocchine, gli uomini con più muscoli che cervello e quelli "che non devono chiedere mai".
Se fosse un'eroina romance...
... potrebbe essere Lydia Smith, la para-archeologa del pianeta Harmony dei romanzi futuristici “After dark” e “After Glow” di Jayne Castle. Non si scompone più che tanto se si imbatte in cadaveri nascosti in antichi sarcofagi, esplora intrepida le inquietanti gallerie sotterranee della Città Morta che sono infestate da pericolose forme di energia aliena, ma va in crisi totale quando scopre che deve acquistare un vestito da sera perché è stata invitata ad un ballo elegante….
Quando Chiaromattino ha scoperto l'esistenza dei libri, ha capito per quale motivo leggere le è sembrato naturale tanto quanto respirare, e dal momento che aveva più o meno sei anni, si può dire che è stata la prima tappa fondamentale della sua vita.
Solo molto più tardi ha sviluppato una spiccata tendenza per il genere sentimentale, in ogni sua sfumatura, dal fantasy al gotico, dal medioevale al fantascientifico. L'importante è che sempre e ovunque trovi pathos, mistero, personaggi affascinanti, eroine pronte a gettarsi in splendide avventure, e romanticismo … in enormi quantità … diversamente non avrebbe scelto come nick il nome di una splendida piccola rosa estremamente profumata.
Adora gli eroi incompresi e i cattivi, i guerrieri della Ward sono esempi sublimi dei suoi personaggi ideali. Non ama i buoni per forza e a tutti i costi … li trova così noiosiiiiiiii. Le piace leggere più libri contemporaneamente , soprattutto in lingua spagnola dal momento che, per quanto la riguarda, un "ti amo" non suona certo come un "te quiero"
Se fosse un'eroina romance...
…com'è difficile decidere. Comunque il primo amore non si scorda mai, dunque anche Chiaromattino ricorre alla Woodiwiss . Si tratta di Alaina MacGaren, la protagonista di “Come cenere nel vento”("Ashes in the wind"). Una donna che perde tutto ma non si arrende, e armata della sua determinazione e coraggio risale la china. Ma Alaina è anche passione, amore, perdono … e Cole… va be’… Cole è per un altro post!
Andreina65 non ricorda un solo giorno della sua vita in cui non abbia avuto un libro in mano ! E’ cresciuta praticamente con i libri rosa della madre che circolavano per casa, Liala, Barbara Cartland, e via dicendo, sino alla scoperta della compianta e meravigliosa Kathleen E. Woodiwiss, per non parlare della grandissima Jane Austen, che se non fosse esistita si sarebbe dovuta inventare.
A parte i mattoni filosofici e i gialli “classici”, che non legge, le sue letture sono eclettiche, spaziano dal rosa, al classico, paranormale, fantasy, thriller, vampiri, licantropi e quant'altro. La sua vita senza la lettura è inconcepibile, e tale passione la divide con un raggio di sole entrato nella sua vita, la sua amica Chiaromattino con cui adora conversare nelle loro riunioni fatti di tè, dolcetti e libri!
L'epoca storica che preferisce in un romance è il Medioevo: adora leggere di eroine che vivono in castelli sferzati dal vento, le accompagna mentre percorrono la corte , o quando passeggiano tra le merlature, in attesa che rientri il loro cavaliere!
Il personaggio maschile deve essere un Alfa.... lo ammette, le piacciono le figure forti, dominanti, passionali, e tormentate, insomma l'uomo denim ma... solo nei libri!!
Tra le sue scrittrici preferite figurano Julie Garwood, Elizabeth Lowell, J.R.Ward, Lora Leigh e ... ci vorrebbe un papiro per elencarle tutte! Dalla sua libreria non verrà mai sfrattato “Amore zingaro” della Becnel, “Il Lupo e la colomba" della Woodiwiss e la saga della Ward "The Black Dagger Brotherwood", che ritiene dei capolavori.
Se fosse un'eroina romance...
… questa è una risposta difficile da dare, in quanto le sono passate tante eroine tra le mani che ci sarebbe l'imbarazzo della scelta, ma la sua natura passionale la porta a scegliere Bella, la protagonista di “Lover Awakened”, perchè appena conosce il protagonista Zsadist perde la testa per lui, è un'eroina capace di osare e poi .... è una bellissima vampira!!!!
Ma se dovessimo considerare la realtà, si identifica meglio con certe protagoniste della Garwood, sbadate, smemorate, sempre con la testa tra le nuvole, che prima parlano e poi pensano, insomma una frana, e lei è proprio così!
Paige79 è nata col libro in mano: in famiglia si vocifera (tutte voci attendibili di testimoni oculari) che già nel box passava ore a sfogliare il “Postalmarket”della mamma…prima di tentare di mangiarselo
Ricorda ancora la maggior parte dei libri che aveva da piccola, anche se molti sono andati perduti; col tempo ovviamente i gusti si sono affinati, e il “Postalmarket” è stato sostituito da libri di tutti i generi, tant’è vero che per smaltire la pila di libri da leggere si ritrova a leggere due libri per volta.
Per quanto riguarda il genere rosa, l’incontro fatidico è avvenuto durante l’adolescenza con Danielle Steel, Rosamunde Pilcher e Liala; poi ha scoperto “Rosa d’inverno” di Kathleen E. Woodiwiss… e da allora è stato amore! Le sue autrici preferite sono, oltre alla Woodiwiss, Mary Balogh, Amanda Quick, Ornella Albanese, Teresa Medeiros, Johanna Lindsey, Mary Jo Putney. Non ama i romanzi dove le eroine sono sottomesse in modo violento agli uomini, dove i protagonisti maschili sono tutti muscoli senza cervello o le trame piene di scene di sesso troppo esplicite (non per perbenismo, ma sinceramente se vuole leggere posizioni e dettagli anatomici prende il kamasutra…)
Se fosse un'eroina romance...
… sarebbe Charlotte, protagonista dell’omonimo romanzo di Amanda Quick (in originale, “Affair”), bravissima a risolvere i problemi degli altri e a dare consigli sulla vita sentimentale altrui, ma una frana totale riguarda la sua vita sociale e soprattutto sentimentale… anche se purtroppo in giro di uomini come Baxter non se ne vedono!
Lener conosce il romance grazie al film tv "Passione sotto la cenere", ispirato ad un romanzo della Dama Barbara Cartland. A quattordici anni legge per la prima volta "Cime tempestose" e resta conquistata dal passionale e spietato Heathcliff. Adora i romanzi dove i personaggi fanno sempre le loro scelte col cervello, salvo innamorarsi perdutamente con il cuore. Il suo genere prediletto è senza dubbio il romance storico, preferisce l'introspezione all'azione ed è fortemente allergica agli anacronismi (psicologici in primis). Nessuna riserva verso il paranormal: che sia una splendida favola come l'incantevole "Joy la strega" di Jill Barnett, o le cronache metropolitane dei seducenti vampiri della Ward. I suoi protagonisti preferiti? Uomini gelidi, pericolosi, temuti e feroci come una tigre ferita, ma altrettanto splendidi, sensuali e capaci di abbandonarsi alla mano della donna giusta... eroi come Zsadist di "Lover Awakened" di J. R. Ward, JeanLuc de "L'uomo dei due volti" di Gayle Wilson e Montmorency de "Il Cavaliere Rosso" di Deborah Simmons.
Se fosse un'eroina romance...
... forse potrebbe essere Tia di "Patto col diavolo" Marlene Suson: responsabile, razionale e coi piedi ben piantati per terra... finché l'amore non si mette in mezzo e si sa! Le sue croci e delizie hanno ragioni che la ragione non conosce!
I viaggi nel tempo e l'occulto sono i temi che affascinano Drakon75, ma essendo anche una inguaribile romantica e sognatrice, ha trovato il suo rifugio preferito nei romanzi rosa con un pizzico di paranormale – un fantasma irrequieto, che non riesce a trovare la pace finché non trova la donna che amerà per l'eternità ; oppure una ragazza dei giorni nostri catapultata indietro nel tempo dritto fra le braccia di un affascinante cavaliere – ecco le sue trame preferite. Se poi queste situazioni portano ai risvolti comici, ancora meglio! Naturalmente, apprezza sempre un bel romanzo storico medievale, specialmente se contiene dei dettagli storici realmente accaduti. Il suo sentimento verso la lettura si rispecchia pienamente nella famosa frase di Jorge Luis Borges: "Ho sempre pensato che il Paradiso fosse una specie di biblioteca."
Se fosse un'eroina romance...
… forse sarebbe Elise Radborne, la protagonista del romanzo di Kathleen E. Woodiwiss "La Magnifica Preda" ("So Worthy My Love"). Rapita per errore dall'affascinante marchese Maxim Seymour , si trova ad affrontare l'accaduto con molto garbo, spirito ed inventiva. Non si perde facilmente d'animo e trova il lato positivo anche nelle situazioni più disperate. E quando arriva il momento, ci dimostra che, se non basta una lingua affilata, anche una padella da cucina lanciata con precisione può benissimo servire come arma per difendere i propri punti di vista!
Maet1 ha imparato a leggere da sola a quattro anni e mezzo, ancor prima di iniziare le elementari ed a dieci anni già assillava i genitori perchè le comprassero sempre nuovi libri, da allora i familiari hanno cercato, con poco successo, di interdirle l'ingresso a qualsiasi luogo dove si vendono libri, poiché il risultato è sempre lo stesso: carrello pieno e portafogli svuotato. Considerata da taluni una malattia grave, per Maet invece la "leggite acuta" è uno stato permanente ed una condizione dell'anima, si legge per vivere e si vive per leggere.
Per sognare, per riflettere, per dimenticare, per immaginare, per ridere, per imparare, per commuoversi, per piangere, per sentire.
Con poche eccezioni (romanzi truculenti, istant - book, raccolte di barzellette dei calciatori e similari) le piace qualsiasi genere, con una particolare predilezione per i testi storici e filosofici e la poesia. Dopo una vita dedicata ai piaceri della letteratura, ha scoperto il romance solo sei anni fa grazie a Kathleen E. Woodiwiss ed ha tentato di recuperare il tempo perduto divorando una quantità imbarazzante di volumi, sempre all'oscuro dei suoi genitori, che se messi al corrente, di certo la ripudierebbero. Poichè vi sono moltissimi libri e pochissimo tempo, in genere ne legge due o tre in contemporanea, preferibilmente in lingua originale quando possibile, per cui si arrabbia se è costretta a perdere ore preziose con prodotti di scarsa o bassa qualità.
Le piacciono le storie d'amore travagliate e complicate, con trame anche inusuali e protagonisti complessi e profondi, o le commedie sentimentali spumeggianti, non sopporta la superficialità nè la banalità, le eroine, fisicamente perfette, ma infantili ed immature, gli eroi muscolosi come culturisti, abbronzati come pescivendoli ed incapaci di un discorso di senso compiuto. Detesta quando un racconto ed i suoi personaggi non hanno un' anima.
Se fosse un'eroina romance...
…sarebbe in realtà una combinazione di diverse figure: Tess Essex di “Mai senza di te” di Eloisa James, Samantha Wickersham di “Tua fino all'alba” di Teresa Medeiros, Olivia Bryant di “Fidanzati per finta” di Mary Balogh, anche se sospetta che la vera ragione per preferire codeste donzelle ad altre, sia in realtà quella di farsi sedurre dai loro meravigliosi partner...
VeronicaBennet è decisamente una romantica sognatrice. Talmente sognatrice da non distinguere più la realtà dalla fantasia. I suoi sogni non sono comuni, sono veri e propri viaggi nel passato tra il Medioevo e il Regency. Non a caso in storia aveva 9 (l'unico direi)!
A completare il tutto c'è la passione per i libri. Dall'età di 16 anni infatti non si muove senza un libro in borsa. Legge in qualsiasi momento e in ogni luogo: al semaforo, in fila dal dottore, per strada! E se un libro la coinvolge particolarmente non lo molla nemmeno per andare in bagno! Il suo genere preferito è quello rosa. Dopo aver letto "Il castello di Connor" di Julie Garwood scoccò subito la scintilla dell'amore. Quel cocktail di passione/amore/ storia sarebbe stata la "bevanda" della sua vita.
Predilige gli eroi solitari, misteriosi, complessi e tormentati, e nutre un attrazione particolare nei confronti dei pirati. Riguardo ai personaggi femminili invece preferisce le figure più semplici, con un carattere deciso ma non prevaricante rispetto all'uomo (l'uomo deve essere l'uomo… sempre!).
Le sue autrici preferite sono: Connie Mason, Nicole Jordan, Karen Robards, Elizabeth Lane, Brenda Joyce e l'ineguagliabile Candace Camp.
Se fosse un'eroina romance…
Sarebbe senza ombra di dubbio Ariella de Warenne, la protagonista di "Passione gitana" di Brenda Joyce. Una donna indipendente, amante della lettura e delle conoscenze, acuta, decisa di fronte a ogni situazione ma fragile e disarmata quando incontra il grande amore.
e LE NEW ENTRIES...
elnora la sua passione per la lettura nasce quando aveva sette anni, con un libro di cui ricorda purtroppo solo il titolo ma non l'autore: la tempesta nella brughiera.
Finita l'era in cui le impongono cosa leggere, si butta a capofitto sui libri horror e thriller.
La sua adolescenza è segnata dalle letture di Stephen King e dai ninja di Eric Van Lustbader. Si innamora poi di Jeffery Deaver, di cui custodisce gelosamente una copia di un suo libro con dedica e autografo. In età matura ( ma non troppo!) approda ai romance grazie alla serie ICE della Stuart.
Da allora, in aggiunta agli amati horror e ai thriller avventurosi, divora romance paranormali, urban fantasy e contempoeranei, ma digerisce poco gli storici, a meno che non siano usciti dalla penna di Connie Brockway.
La sua passione rimangono i vampiri e gli eroi cupi e tormentati, anche un po' bastardi dentro, ma molto molto passionali.
Ama scrivere di sè che i libri della serie ICE di Anne Stuart e quelli di Anita Blake di Laurell. K. hamilton, sono quelli da cui non si separerebbe mai.
Se fosse un'eroina romance...
potrebbe essere Victoria Gardella delle Gardella's Chronicles di Colleen Gleason: riesce quasi sempre a cavarsela da sola, è istruita nell'arte del combattimento ma sa essere anche molto femminile. Inoltre è contesa da ben due aitanti cacciatori di vampiri!
LeNuvoleDiMarzo Fin da che si ricordi alla domanda: cosa vuoi fare da grande? lei ha sempre risposto: la libraia. E ci è riuscita!
Il suo lavoro è piu' che un lavoro, è uno stile di vita per lei.
Pensa spesso che la passione per i libri sia parte del suo dna: legge praticamente di tutto, dai classici (in particolare quelli russi di Dostoevskij e Bulgakov), ai thriller, ai romance con occasionali incursioni in saggi sulla filosofia e l'arte e le biografie storiche.
La sua passione per il romance è nata a 15 anni quando, vagando per casa alla disperata ricerca di qualcosa da leggere,è inciampata in "Come in uno specchio" di Karleen Koen. Fu amore a prima vista.
Lei che aveva fatto de "Il Signore degli anelli" il suo feticcio ha iniziato a leggere Recency, medievali, con una particolare predilizione per l'ottocento inglese grazie alla scoperta degli scritti di Jane Austen e Ann Radcliffe che colleziona in maniera compulsiva.
Recentemente ha allargato i suoi orizzonti sul romance iniziando a leggere paranormal e urban fantasy, arrivando a definirire il "rosacrime" la sua variante preferita del genere.
Predilige infatti eroi ed eroine forti e indipendenti, con una vena di sarcarsmo larga, per stare in tema, quanto il Tamigi, come James Malory di Oceano di Passione.
La sua ultima ossessione è la saga "In Death" di J.D. Robb alias Nora Roberts, ma i suoi primi amori restano Lisa Kleypas e Johanna Lindsey.
Teme che per scrivere la lista dei suoi libri preferiti non basterebbe tutto il blog.
Se fosse un'eroina romance... sarebbe senz'altro il capitano Cordelia Naismith della Saga dei Vor di Lois MacMaster Bujold. Una donna matura, forte e indipendente, ironica, con i piedi per terra e la testa sulle spalle. Ma impulsiva e passionale, tanto da non disdegnare le maniere forti quando servono nemmeno con il proprio uomo. Che non si prende mai troppo sul serio nemmeno con una pistola laser puntata alla testa, ma il cui cuore stà sempre dalla parte del giusto.... e al diavolo le conseguenze!
Vale77 Il suo primo desiderio di bambina non è stato una bambola o un vestitino, ma imparare a leggere il più presto possibile…e da quando lo ha realizzato non si è più fermata. Legge ovunque e qualunque cosa. "Il Nome della Rosa" di Umberto Eco è stato il suo primo libro "adulto" e l'ha fatta appassionare alla storia, al latino e ai romanzi in generale. Si è laureata in lettere e storia dell'arte e oggi fa la professoressa. La vera missione del suo mestiere, che per lei è il più bello del mondo, è far capire ai suoi alunni la libertà e la felicità che è in grado di regalarti un libro, invogliandoli a leggere quello che più amano seguendo le loro inclinazioni, senza costringerli verso tematiche che non gli appartengono.
Compra di tutto, senza porsi confini o limiti di sorta: dai fantasy ai gialli, dai saggi storici ai classici, dai romanzi d'amore alle biografie.
L'incontro con il romance è avvenuto prima in tv, a dieci anni, con i mitici Candy Candy e Terence e poi a seguire con tutte altre eroine romantiche di film e cartoni animati. Quando ha capito che esistevano anche libri sul genere ne è diventata una appassionata collezionista e oggi ne ha talmente tanti che è costretta a infilarli persino fra le pentole. Predilige storie sensuali, profonde, e soprattutto ben scritte, ama personaggi maschili forti e ironici, ma anche complessi e tormentati come Derek Craven di "Sognando te".
Se fosse un'eroina romance…. sarebbe sicuramente Lillian Bowman di "Accadde in autunno": leale, chiacchierona, goffa e un po' maschiaccio, assolutamente incapace di una seduzione consapevole e totalmente convinta che l'amicizia fra donne sia una delle cose più importanti e belle della vita
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