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21/07/2009
da Maet
RECENSIONE LA MOGLIE IDEALE (The Bride Finder) di Susan Carroll
 
Prima edizione anno: 1998 by Ivy Books
 
Edito in Italia da: Mondadori, I Romanzi no.867, luglio 2009
 
Ambientazione: Cornovaglia 1790 circa
 
Livello di sensualità:  subtle(sottile)/ warm (caldo)
 
Voto/rating: 7,5/10
 
Collegamento ad altri libri: E’ il primo volume della trilogia St. Leger, così composta: 1 - LA MOGLIE IDEALE (The Bride Finder) – protagonisti Madeline Breton e Anatole St. Leger
2 - The Night Drifter – protagonisti Rosalind Carlyon e Lancelot (Lance) St. Leger
3 - Midnight Bride – protagonisti Kate Fitzleger e Valentine (Val) St. Leger
 
E' una notte buia e tempestosa quella che Anatole St. Leger sta guardando. Al di fuori delle mura del castello di famiglia la furia degli elementi frusta la terra e le sue creature, all'interno la furia della sua anima lo percuote incessantemente senza dargli pace. I capelli di Anatole sono neri e selvaggi, come lo sono i suoi occhi e come scura è la sua pelle, tutto in lui è oscuro, ma mai quanto la sua anima, che lui ritiene essere più nera dell'inchiostro. La vita è un tormento spesso insopportabile, la quiete un miraggio irragiungibile. Eppure è proprio questa che vorrebbe raggiungere, quello che desidera di più, per cui, nonostante tema la prospettiva perchè terrorizzato dalle conseguenze, decide di affidare al reverendo Fitzleger, del ramo illegittimo dei St Leger, la ricerca della sua sposa destinata. Anatole non è in grado di provvedere da solo all'incombenza, per di più, dipendesse da lui, non lascerebbe  avvicinare nessuna donna al suo maniero, abitato oltre a lui da pochi altri domestici di sesso maschile. Lui è maledetto. Tutta la sua famiglia è maledetta, così come è intrappolata in arcaiche tradizioni e credenze, tra cui quella che le mogli degli uomini della famiglia possano essere scelte solo dal Trovatore di Spose di quella generazione appunto. Altrimenti solo l'infelicità più completa attende chi infrange questa legge non scritta e decide di scegliere la propria metà da solo. 
Sarà attraverso il parziale inganno ed innumerevoli  ed importanti omissioni che al castello giungerà la minuta Madeline Breton:  intelligente, sensibile, razionale, colta, sensata; sposata per procura per accellerare il suo assenso tenendola contemporaneamente all'oscuro di ciò che la aspetta. Non un poeta delicato, fine ed elegante, ma un gigante scarmigliato, violento, prepotente e privo di buone maniere. Un inferno, un ergastolo, la fine di ogni speranza. Forse. O forse no. A volte le apparenze ingannano e spesso solo le persone ricche di spirito, guardando al di là della superficie, possono cogliere lo scintillio del diamante grezzo nascosto nella melma assieme a sassi senza importanza e solo i coraggiosi raccolgono la meritata ricompensa. 
 
Se ancora non avete comprato questo delizioso romanzo, fatelo e leggetelo al più presto. E' una favola lieve e leggiadra come la sua protagonsita, un'anima soave che incontrerà un'altra anima soave nascosta sotto una corazza di ferro apparentemente impenetrabile.
Anatole è dilaniato, malinconico, rancoroso, sofferente a causa dei suoi doni che l'hanno condannato agli occhi del mondo fin dalla nascita e che a volte gli fanno desiderare di non essere mai venuto al mondo. Al tempo stesso la speranza di amare, di esere amato ed accettato non è mai morta veramente nel suo cuore, che come la Bella Addormentata, aspetta solo la Principessa Azzurra per risvegliarsi dal suo lungo letargo. Il ritorno alla vita di Anatole sarà difficile, tortuoso, pieno di passi falsi e di timore del fallimento, ma la piccola Madeleine si rivelerà, suo malgrado, un'eroina indomita, determinata e disposta a mettere in discussione tutto ciò che conosce, che le è stato insegnato, le sue stesse fantasie ed aspettative per andare incontro alla sua vera anima gemella ed ad un futuro certamente ignoto e molto diverso dal consueto.
 
Susan Carroll tiene le fila della trama con ammirevole sicurezza e senza incertezza alcuna, mischiando abilmente la parte sentimentale con quella soprannaturale, non trascurando le pene nascoste dei protagonisti, nè i ritratti ben riusciti dei personaggi secondari, nè di gettare l'esca per attirare il lettore verso i due volumi che seguono questo, lasciando molti interrogativi aperti, primo fra tutti cosa ne è stato del leggendario antenato Prospero. O come è iniziata la faida dei St Leger coi loro mortali nemici i Mortamain. Infatti, l'unico appunto che posso muovere alla scrittrice, è di non aver lasciato maggior spazio all'elemento magico ed al personaggio del cattivo, che disegna molto credibilmente ed in maniera affascinante, ma che ad un certo punto accantona per concentrasi sulla storia d'amore. Forse nel seguito questo equlibrio cambierà, perlomeno me lo auguro,  e ne aspetterò con ansia la pubblicazione. Una sorpresa graditissima e rinfrancante in questa afosa estate e la scoperta di una autrice da tenere decisamente d'occhio. Consigliatissimo.
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20/07/2009
da Andreina

RECENSIONE: IL CRISTALLO VERDE ( Mystique ), di Amanda Quick

Anno: 1995

Edizione originale: Bantam Books 1996
 
Pubblicato in Italia da: Arnoldo Mondadori, serie I ROMANZI, novembre 1996; seconda edizione I ROMANZI ORO, n.32, ottobre 2005.

Formato: paperback

Livello di sensualità: warm (caldo)

Genere: medievale


Voto: 8/10

Lady Alice non è certo una comune donna del Medioevo: appassionata intenditrice di erbe e medicamenti, non ha alcuna intenzione di sposarsi e vorrebbe entrare in convento per potersi dedicare in tutta tranquillità alle sue attività erboristiche. Già vedendo per la prima volta quella dama coi capelli rossi e gli occhi verdi, Hugh di Scarcliffe, detto “L’implacabile”, sospetta che avere a che fare con lei non sarà una passeggiata, ma Alice è l’unica persona che può aiutarlo a trovare la famosa pietra verde di cui ha bisogno per ristabilire il controllo sulle sue proprietà (i popolani sono convinti che sia una pietra magica e che solo chi ne è in possesso sia davvero il loro signore). Così i due stringono un particolare accordo: fingersi fidanzati, in modo che Alice possa seguire Hugh e aiutarlo nella ricerca, in cambio lui le fornirà una dote per entrare in convento e assicurerà un futuro da studioso per Benedict, il fratello invalido di Alice.
Così, in qualità di promessa sposa, Alice lascia la casa dell’inetto zio che l’ospitava e parte con Hugh alla volta di Scarcliff. Quello che l’uomo ignora è che Alice non ha nessuna intenzione di cedergli la pietra (che le era stata donata da un cugino e successivamente rubata da un trovatore ambulante), e che intende compiacerlo solo come mezzo per ritrovare il gioiello…

Devo dire che questo è uno dei pochi medievali che mi sia piaciuto. Non solo perché leggendo il romanzo mi sono divertita molto, ma anche perché la movimentata vicenda di cui Hugh e Alice sono protagonisti mi ha permesso di conoscere dei personaggi, anche secondari, che ho trovato interessanti.
Alice, pur essendo una donna certamente originale per la sua epoca, non è l’eroina tipicamente “moderna” che tante volte si trovano nei romanzi ambientati in questa epoca e che stonano con il loro contesto storico: è una studiosa di botanica e filosofia, con carattere indipendente e fiero, che a ventitre anni è zitella ma per scelta propria, perché non crede nell’amore ed è totalmente assorbita dai suoi studi. E’ soddisfatta così e non ha nessuna intenzione di cambiare, se non per prendere i voti ed entrare in convento, dove la tranquillità del posto le garantirà di potersi comodamente dedicare ai suoi studi e interessi.
E’ vero che spesso dà prova di avere una lingua ben biforcuta, di saper prendere in mano l’iniziativa e soprattutto di considerare sé stessa obiettivamente per quello che è (cioè molto più intelligente degli uomini di sua conoscenza), ma è altrettanto consapevole di vivere in un mondo per lei limitato e di dover ricorrere a sotterfugi per ottenere anche solo quello che le spetta di diritto.

Ed è così che Alice ha intenzione di contrattare con Hugh, ignorando apertamente la sua fama di guerriero astuto e crudele, come si evince dal temibile soprannome “L’implacabile”. Già dal loro primo incontro nel salone del castello dello zio (la scena più bella e godibile del romanzo secondo me) vediamo che Alice è l’unica a tenere testa all’uomo davanti a cui tutti chinano il capo, contrattando come nulla fosse le condizioni per il ritrovamento della pietra verde, e tirando abilmente acqua al proprio mulino. Quando vede che le cose non potranno essere totalmente come da lei desiderato non si fa certo spaventare o prendere dallo sconforto, ma accetta l’accordo con Hugh del finto fidanzamento con disinvoltura e come “piano B” (diciamo così) del suo progetto.
Certo è che Alice ha anche una spiccata tendenza a mettersi nei guai senza volerlo, come se li andasse proprio a cercare, guai da cui la slava immancabilmente l’angosciato fidanzato, che pur essendo abituato a spietati campi di battaglia, pare spesso in seria difficoltà di fronte all’intraprendenza della promessa sposa…da qui tutta una serie di divertenti equivoci e guai che uniscono i due protagonisti cementando la nascita del loro amore.

Hugh è il classico eroe della Quick: illegittimo e rimasto orfano da bambino, è stato cresciuto come macchina da guerra, attività in cui si è fatto onore e guadagnato la fama che l’accompagna; anche nella vita “da civile” affronta e risolve i problemi come in guerra, è abituato a essere temuto e rispettato, e quindi rimane di sasso quando si trova ad aver  a che fare con l’esuberante e scaltra Alice, donna sicura di sé e che non esita addirittura a proporgli un contratto e a ribellarsi a imposizioni e regole. Ovvio che per lui il fascino della donna stia proprio in questo, e se da subito capiamo che i due sono perfettamente compatibili, l’abilità della scrittrice sta proprio nel dipanare la storia piano, con garbo e soprattutto divertimento, rendendoci in un certo senso partecipi di quel che accade ai nostri due protagonisti sentimentalmente parlando.

Anche la parte del  mistero legato alla pietra verde e a Scarcfliffe si dipana in modo interessante e per nulla scontato, cosa tipica dei romanzi della Quick.
Tra i personaggi secondari vale la pena di citare Sir Erasmus di Thornwood (il signore che ha allevato Hugh), la badessa del convento, Suor Katherine (figura dimessa che in realtà ha un ruolo fondamentale nella storia) e Benedict, il fratello zoppo di Alice, che Hugh aiuta ad acquistare fiducia in sé stesso.

Tiziana

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20/07/2009
da Andreina

ESCE L'ULTIMO LIBRO DI Melanie Jackson, THE NIGHT SIDE, EDIZIONI DORCHESTER LOVESPELL

Melanie Jackson's LATEST NOVEL, THE NIGHT SIDE, BY DORCHESTER LOVESPELL

Colin Mortloch was a spy for Henry VIII and had seen many strange and violent things, especially since he had 'the sight' the ghosts of murdered men were happy to betray their killers. But Noltlund Castle held a mystery like no other, a Scottish hellhound called The Bokey, and a strange and lovely mistress who was every bit as adept as Colin when it came to matters of political intrigue.

Colin Mortloch era la spia di Re Enrico Ottavo. Durante la sua vita è stato testimone di molte cose insolite e di eventi violenti, specialmente perché possedeva la capacità di “vedere” gli spiriti delle persone uccise, che erano più che felici di fare i nomi dei loro aguzzini. Ma, il Castello di Noltlund nascondeva un mistero inimmaginabile - un mastino infernale scozzese di nome Lo Svitato, e una misteriosa e bella signora, esperta tanto quanto Colin, quando si trattava delle questioni sugli intrighi politici.

"This excellent romance includes a nicely rendered gothic ambience" - RT BOOKreviews

E' un eccellente romanzo con una piacevole atmosfera gotica” - RT BOOKReviews

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20/07/2009
da Andreina

ESCE IN VERSIONE MANGA IL PRIMO VOLUME DELLA SAGA DARK HUNTERS DI Sherrilyn Kenyon, EDIZIONI ST. MARTIN'S GRIFFIN

Sherrilyn Kenyon's FIRST VOLUME OF THE DARK HUNTER'S SAGA IN MANGA VERSION, BY ST. MARTIN'S GRIFFIN

In the war against vampires, mankind has only one hope: The Dark-Hunters. Ancient warriors who died of brutal betrayal, the Dark-Hunters have sworn themselves into the service of the goddess Artemis to protect us.

It’s a pact with pretty good perks. Immortality, power, psychic abilities, wealth and a cool wardrobe. But it comes with a few drawbacks: fatal sun poisoning and a new, irreparable dental problem. But aside from the fangs and nocturnal lifestyle, it’s not so bad.

 Until Kyrian meets the most frightening thing imaginable. An accountant who’s being hunted by one of the most lethal vampires out there. If Amanda Devereaux goes down, so does he and no offense, he doesn’t want to die (hence the whole immortality thing). And he doesn’t want humanity dead either which is a good thing for us since he and Amanda are all that stands between us and oblivion. Let’s hope they win.

Nella guerra contro i vampiri, l'ultima speranza per l'umanità sono i Dark Hunters. Antichi guerrieri, morti a causa di un brutale tradimento, i Dark Hunters hanno giurato di servire la dea Artemis proteggendo così la razza umana.

E' un patto con grandi privilegi. Immortalità, potere, abilità psichiche, ricchezza e vestiti alla moda. Ma, insieme ai privilegi, viene anche qualche inconveniente : l'avvelenamento solare è per loro fatale e, in più, c'è anche un nuovo, irreparabile problema ai denti. Ma, a parte le zanne e lo stile di vita notturno, non è poi così male..

Finché Kyrian non si imbatte nella cosa più terribile che si possa immaginare. Una contabile, perseguitata da uno dei più letali vampiri in circolazione. Se Amanda Deveraux muore, muore anche lui, e, abbiate pazienza, questo proprio non gli va bene (da ciò, tutta la faccenda della immortalità). E non vuole neanche che l'umanità venga sterminata, il che per noi è una cosa positiva visto che sono solamente Amanda e Kyrian ciò che ci separa dall'oblio. Speriamo che vincano.

From the wild imagination of Sherrilyn Kenyon comes the humorous and suspenseful manga debut of the #1 internationally bestselling Dark-Hunter series. The world of manga will never be the same again.

"Kenyon's writing is brisk, ironic, sexy, and relentlessly imaginative." --The Boston Globe

"A delicious balance of suspense and sensuality."--Publishers Weekly

"As the mastermind behind an internationally popular, massively detailed fictional universe and overarching saga filling a dozen novels, Kenyon has written another fresh tale full to the brim with surprises." --BookList


Dall'inarrestabile fantasia di Sherrilyn Kenyon arriva, divertente e pieno di suspence, il debutto in versione manga della serie bestseller internazionale Dark-Hunters. Il mondo manga non sarà mai più lo stesso.

“Lo stile della Kenyon è frizzante, ironico, sexy e inesorabilmente fantasioso.”
- The Boston Globe

“Uno squisito equilibrio fra suspence e sensualità.”
Publishers Weekly

“La Kenyon, l'ideatrice di un universo immaginario dettagliato in modo sopraffino, famoso a livello internazionale, e di maestose saghe composte da dozzine di romanzi, ci regala qui un'altra storia originale e piena di sorprese.”
- BookList

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19/07/2009
da Maet

 

RITA 2009: LE VINCITRICI

Qualche ora fa, in quel di Washington, sono state proclamate le vincitrici dei premi Rita, e proprio come per gli Oscar di quest'anno, si è cercato di premiare forse le buone intenzioni (della  giuria) più che la vera qualità. Per cui ecco ennesimi e scontatissimi premi a Nora Roberts (che peccato per Candice Proctor/C.S. Harris) e Stephanie Laurens, così come alla Gwen Cready di Seducing Mr Darcy, libro pensato principalmente per il pubblico americano, che difficilmente raccoglierà consensi al di fuori dei confini statunitensi. Come previsto, premiata Joanna Bourne più per l'insieme della carriera che non per il singolo titolo e giustamente diremmo, così come finalmente la veterana e molto brava Pam Rosenthal nella categoria degli storici, unica vera sorpresa di questa edizione alquanto spenta, che verrà principalmente ricordata per le polemica sull'esclusione delle autrici e dei libri più "hard" che l'hanno preceduta.

Noi aspettiamo l'anno prossimo con maggiori speranze sui titoli che concoreranno, con l'auspicio che la giuria sarà più coraggiosa ed aperta.

Queste erano state le nostre previsoni:

http://romancebooks.splinder.com/post/20929867

2009 RITA Winner for Best Contemporary Series Romance( Miglior serie romantica contemporanea)
Karen Templeton
A Mother's Wish
by Karen Templeton

Harlequin Enterprises,
Silhouette Special Edition
Gail Chasan, editor

 

2009 RITA Winner for Best Contemporary Series Romance: Suspense/Adventure( Miglior serie contemporanea di avventura)
Karen Templeton
Danger Signals
by Kathleen Creighton

Harlequin Enterprises,
Silhouette Romantic Suspense 
Gail Chasan, editor

2009 RITA Winner for Best Young Adult Romance (Miglior romanzo sentimentale per adolescenti)
Karen Templeton
Hell Week
by Rosemary Clement-Moore

Random House Group, Delacorte Press
Krista Marino, editor

2009 RITA Winner for Best Historical Romance (Miglior romanzo storico)
Karen Templeton
The Edge of Impropriety
by Pam Rosenthal

Penguin Group USA, Signet Eclipse
Laura Cifelli, editor

2009 RITA Winner for Best Regency Historical Romance (Miglior romanzo regency)
Joanna Bourne
My Lord and Spymaster
by Joanna Bourne

Penguin Group USA, Berkley Sensation
Wendy McCurdy, editor

2009 RITA Winner for Best Inspirational Romance (Miglior romance a tema religioso)
Susan May Warren
Finding Stefanie
by Susan May Warren

Tyndale House Publishers
Karen Watson, editor

2009 RITA Winner for Best Romance Novella ( Miglior racconto romance)
Stephanie Laurens
"The Fall of Rogue Gerard"
by Stephanie Laurens in It Happened One Night

HarperCollins Publishers, Avon Books
Lucia Macro, editor

2009 RITA Winner for Best Paranormal Romance (Miglior romance paranormale)
Stephanie Laurens
Seducing Mr. Darcy
by Gwyn Cready

Simon & Schuster, Pocket Books
Megan McKeever, editor

2009 RITA Winner for Best Novel with Strong Romantic Elements
(Miglior romanzo con forti elementi romantici)
Stephanie Laurens
Tribute
by Nora Roberts

Penguin Group USA, Putnam
Leslie Gelbman, editor

2009 RITA Winner for Best Romantic Suspense ( Miglior giallo romantico)
Stephanie Laurens
Take No Prisoners
by Cindy Gerard

Simon & Schuster, Pocket Books
Maggie Crawford, editor

2009 RITA Winner for Best First Book (Miglior esordio)
Tera Lynn Childs
Oh. My. Gods.
by Tera Lynn Childs

Penguin Group USA, Dutton
Sarah Shumway, editor

2009 RITA Winner for Best Contemporary Single Title Romance
(Miglior contemporaneo singolo)
Tera Lynn Childs
Not Another Bad Date
by Rachel Gibson

HarperCollins, Avon Books
Lucia Macro, editor

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18/07/2009
da LeNuvoleDiMarzo

PROSSIMAMENTE SUI VOSTRI SCHERMI

Care amiche nasce oggi una nuova rubrica per le appassionate (e non) di cinema e tv!
Ogni settimana vi segnaleremo i passaggi televisivi e le anticipazioni su film, telefilm, telenovelas, miniserie e chi piu’ ne ha piu’ ne metta, che verranno trasmesse dalle nostre tv in chiaro (free tv) o a pagamento (pay tv), orari, canali e notizie per essere pronte con il ditino sul tasto del rec del vostro registratore! E in piu’ aggiornamenti direttamente da oltreoceano su nuove serie tv e nuovi film in programmazione tratti da libri, saghe fantasy, urban fantasy o solo che valgano la pena di essere guardati!

Iniziamo con il segnalare gli appuntamenti giornalieri:

DOVE: Steel, digitale terrestre
COME: Pay Tv
QUANDO: Tutti i giorni alle 20.15 e in replica il giorno dopo alle 16.45
COSA: MOONLIGHT

Vanno in onda da adesso fino a Ottobre le repliche della prima e seconda stagione di questo telefilm che ha per protagonista Mick St. John (Alex O’Loughilin) investigatore privato per professione e vampiro per natura (suo malgrado), che lo vede ogni volta alle prese con un caso diverso da risolvere. Ad aiutarlo la bella giornalista Beth Turner (Sophia Myles, la Lucy del Dracula della BBC con Mark Warren), tra i due inevitabilmente nasce un incontro/scontro con un sacco di colpi di scena. Per saperne di piu’ sulla serie http://it.wikipedia.org/wiki/Moonlight

DOVE: Fox Life
COME: Pay Tv
QUANDO: Da lunedì a venerdì intorno alle 15.50
COSA: Maratona ROSAMUNDE PILCHER

Tutti i giorni la Fox Life, per questa e per la prossima settimana, manderà in onda gran parte dei film tratti dai libri di Rosamunde Pilcher.
Si inzia lunedì 20 con: “I giorni della tempesta” per proseguire poi in quest’ordine: Martedì 21 “ La casa dei ricordi”; Mercoledì 22 “Un compleanno da ricordare”; Giovedì 23 “La cugina Dorothy” Venerdì 24 “I migliori anni della nostra vita” tutti tratti dagli omonimi romanzi dell’autrice editi dalla Mondadori nella collana Oscar Emozioni.

Da non perdere LUNEDI’ 20 invece tre film tratti da altrettanti libri:

-LA CERTOSA DI PARMA “AMANTI SENZA SPERANZA” in onda su IRIS; DIGITALE TERRESTRE (FREE TV) alle 17.05
Una bella trasposizione d’epoca (il film è del 1948) per il libro di Sthendal.
TRAMA :15 maggio 1796 il generale Bonaparte fece la sua entrata a Milano alla testa del giovane esercito che aveva appena passato il ponte di Lodi e reso noto al mondo che, dopo tanti secoli, Cesare e Alessandro avevano un successore. I miracoli di audacia e genialità di cui l'Italia fu testimone in pochi mesi risvegliarono un popolo addormentato appena otto giorni prima dell'arrivo dei francesi, i milanesi li consideravano solo un branco di briganti ...

-SE SOLO FOSSE VERO in onda su CANALE 5 (FREE TV) alle 21.10 con Reese Witherspoon e Mark Ruffalo tratto dall’omonimo libro di Mark Levy (Tea Edizioni)
TRAMA: David ha appena preso in affitto un nuovo appartamento a San Francisco quando all'improvviso arriva Elizabeth sostenendo di essere la legittima inquilina. David suppone si tratti di un gigantesco equivoco. Di lì a poco Elizabeth scompare e, nonostante il cambio della serratura, la ragazza continua ad andare e venire a suo piacimento, rimproverando David per le sue cattive abitudini di vita. David crede che Elizabeth sia un fantasma e vorrebbe aiutarla ad andare nell'aldilà mentre Elizabeth è convinta di essere ancora viva. E tra i due nasce l'amore.

- MARIE ANTONIETTE in onda su CANALE 5 (FREE TV) alle 23.15 con Kirsten Dust nei panni dell’inquieta Maria. Il film, diretto da Sofia Coppola, è tratto da “LA VITA SEGRETA DI MARIA ANTONIETTA” scritto da Madame Campan nl 1774 è edito da Newton & Compton.

Da segnalare MARTEDI 21 la ripresa degli episodi di SUPERNATURAL:
su RAIDUE (Free Tv) tutti i martedì alle 23.35 andrà in onda, in prima assoluta, la terza stagione che vede per protagonisti i fratelli Winchester, Sam (Jared Padalecki) e Dean (Jensen Ackles), non piu’ alla disperata ricerca del padre scomparso, ma in fuga dalla sentenza di morte demoniaca che insegue il fratello maggiore Dean.

Telefilm “paranormale” (i due fratelli sono infatti cacciatori di fantasmi, demoni e simili), unisce la comicità dei due fratelli alla componente thriller/suspence delle sue trame.
Per saperne di piu’ ecco il sito ufficiale italiano:
http://www.theotherlife.net/Supernatural/home.htm


Infine da non perdere tutti i MARTEDI vanno in onda le repliche su HALLMARK TV (Pay Tv) della bellissima SAGA DEI McGREGOR – SNOWY RIVER alle 9.00 del mattino.
La storia è basata sul romanzo di Banjo Paterson dal titolo Man from Snowy River e racconta la vita della famiglia McGregor. La serie tv è di stampo western ed è ambientata alla fine dell’ottocento, periodo dei pionieri e descrive storie di amori, passioni, coraggio e amicizia.
I personaggi principali sono cinque, il capofamiglia Matt (Andrew Clarke), che rimane vedovo con tre figli (la moglie Kathleen O’Neil McGregor alias Wendy Hughes muore alla terza stagione), il figlio più grande Colin (Brett Climo) l’uomo di chiesa, Rob (Guy Pearce) e Danielle (interpretata prima da Joelene Crnogorac, poi da Kristie Raymond). E’ Importante, tra l’altro, la figura di Duncan Jones (Hugh Jackman), in questo serial ancora agli inizi di carriera,
composta da 4 stagioni e 46 episodi siamo quasi in dirittura di arrivo, finirà infatti a metà Agosto.

E infine una succulenta anticipazione: sembrerebbe, ma purtroppo siamo ancora in forse, che la primavera prossima, Iris voglia dedicare una sera a settimana agli sceneggiati e alle miniserie in costume!
Tra i titoli proposti si parla del “Il Rosso e il Nero” con Kim Rossi Stuart, “Il conte di Montecristo” con Gerard Depardieu, “Jane Eyre” con Ruth Wilson, “Emma” con Jennifer Garner e, udite udite, per la prima volta in Italia, doppiato in italiano, “North and South”, tratto dall’omonimo libro di Elizabeth Gaskell mai pubblicato qui da noi!
A giudicare da questa scelta sembrerebbe proprio che la nostra voce inizia a farsi sentire.
Se avete segnalazioni da fare non esitate a lasciarle.

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17/07/2009
da Andreina

ESCE IN LIBRERIA FANTASY LOVER di Sherrilyn Kenyon – FANUCCI EDITORE

Grace Alexander, 29 anni, è single da quattro anni dopo una terribile esperienza con un uomo egoista e insensibile. Ma la sua amica Selena sa esattamente cosa ci vuole per lei: ha per le mani un antico volume nel quale è custodito uno splendido esemplare di uomo, su cui è stata lanciata una maledizione che lo costringe a restare relegato tra quelle pagine per l’eternità, a meno che, con un incantesimo, non venga evocato al fine di diventare per un mese lo schiavo d’amore di colei che lo richiama. Julian il Macedone, metà uomo, metà dio, è così incredibilmente bello che ogni donna cade ai suoi piedi e ogni uomo finisce per odiarlo. Quando Grace lo evoca, Julian è già rassegnato e pronto a soddisfare ogni sua fantasia sessuale. Lei però ha in mente tutt’altro.

Note di andreina65:

Finalmente arriva in Italia la famosissima serie dei Dark Hunters di Sherrylin Kenyon!

Per chi fosse interessato a conoscere meglio questa mitica serie, a cui abbiamo dedicato numerosi post, eccovi il link della "M
aratona di lettura" che abbiamo dedicato ai Dark Hunters:

http://romancebooks.splinder.com/tag/maratona+dark+hunters

Questi sono i links alle due prime "puntate" della Maratona, dedicate ai due primi romanzi della serie: 

http://romancebooks.splinder.com/post/20199613 # 1 Fantasy Lover

http://romancebooks.splinder.com/post/19671859 # 2 Night Pleasures

Questo, infine, è l'ordine di lettura della serie, con i riassunti dei vari romanzi:

http://romancebooks.splinder.com/post/9968880

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17/07/2009
da Andreina

ESCE IN LIBRERIA UNO STRANO SCHERZO DEL DESTINO (Poppyland) di Raffaella Barker - EDIZIONI NEWTON COMPTON, COLLANA ANAGRAMMA

Quando il destino si mette in gioco, il ricordo di un solo sguardo può cambiarci per sempre

Una notte d’inverno, una città magica. Un uomo e una donna incrociano i loro sguardi. Pochi istanti, solo il tempo per scambiarsi qualche parola. Poi un addio fugace, che lascia senza fiato. Cinque anni dopo, l’uomo e la donna stanno ancora pensando a quella notte. Se si incontrassero di nuovo, non si perderebbero mai più. Può il ricordo di un nome e di un volto cambiare il corso di un’intera esistenza? Può la vita concedere un’altra possibilità? Un romanzo poetico e intenso, che ci concede il gusto di pensare che niente nella vita è impossibile, anche quando ogni speranza sembra perduta per sempre.

«Emozionante, profondo, intenso.»
The Guardian

«A Raffaella Barker è sufficiente fotografare un piccolo istante per costruire un grande romanzo.»
Daily Express

«I personaggi di Raffaella Barker colpiscono direttamente al cuore, vi sembrerà di conoscerli dopo appena una pagina.»
The Guardian

«Pura magia, i libri della Barker aspettano solo di essere letti.»
The Times

«Una lettura appassionante, romantica… commovente.»
Heat

«Semplice, immediata e spontanea, la Barker combina magistralmente emozioni profonde e vita vissuta.»
Independent

«Uno strano scherzo del destino è un libro romantico, intimo, malinconico. Una fiaba contemporanea.»
Marie Claire

«In ogni incontro tra un uomo e una donna si cela una straordinaria magia. Le pagine di Raffaella Barker ne sono la prova».
Mirror

Raffaella Barker  è nata a Londra nel 1964, ha lavorato come indossatrice e collaborato a diverse produzioni cinematografiche prima di iniziare una nuova carriera come giornalista freelance. Per ben dieci anni ha curato una rubrica per «Country Life». Ha debuttato come scrittrice nel 1994. Subito apprezzata dalla critica, ha al suo attivo numerosi romanzi e un libro per bambini. Vive a Norfolk con i figli.



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17/07/2009
da Paige79

ESCE IN LIBRERIA OLIVE KITTERIDGE, DI Elizabeth Strout - EDIZIONI FAZI.


In un angolo del continente nordamericano c'è Crosby, nel Maine: un luogo senza importanza che tuttavia, grazie alla sottile lama dello sguardo della Strout, diviene lo specchio di un mondo più ampio. Perché in questo piccolo villaggio affacciato sull'Oceano Atlantico c'è una donna che regge i fili delle storie, e delle vite, di tutti i suoi concittadini. È Olive Kitteridge, un'insegnante in pensione che, con implacabile intelligenza critica, osserva i segni del tempo moltipllcarsi intorno a lei, tanto che poco o nulla le sfugge dell'animo di chi le sta accanto: un vecchio studente che ha smarrito il desiderio di vivere; Christopher, il figlio, tirannizzato dalla sua sensibilità spietata; un marito, Henry, che nella sua stessa fedeltà al matrimonio scopre una benedizione, e una croce. E ancora, le due sorelle Julie e Winnie: la prima, abbandonata sull'altare ma non rassegnata a una vita di rinuncia, sul punto di fuggire ricorderà le parole illuminanti della sua ex insegnante: "Non abbiate paura della vostra fame. Se ne avrete paura, sarete soltanto degli sciocchi qualsiasi". Con dolore, e con disarmante onestà, in "Olive Kitteridge" si accampano i vari accenti e declinazioni della condizione umana - e i conflitti necessari per fronteggiarli entrambi.


Nota di Paige79: L’autrice di AMY E ISABELLE con questo  romanzo patchwork nel quale la protagonista, Olive, e' testimone di ciò che accade intorno a lei nella cittadina in cui vive- che diventa lo specchio di un mondo di piu' ampio respiro-  ha vinto il premio Pulitzer 2009.

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17/07/2009
da Paige79

ESCE IN LIBRERIA AMY E ISABELLE (Amy and Isabelle), DI Elizabeth Strout - EDIZIONI FAZI.


Una cittadina anonima della provincia americana. Un'estate straordinariamente torrida. Un microcosmo di donne, impiegate presso gli uffici di una fabbrica locale. Tra queste Isabelle, ancora giovane, che tenta di celare il proprio misterioso passato dietro una facciata di decoro e perbenismo; e la figlia Amy, timida adolescente con un segreto che invece non riesce a tenere nascosto. Il rapporto tra le due è teso, intessuto di cose non dette, di una reciproca incomprensione che si trasforma in aperta ostilità quando la madre scopre nella figlia l'esuberanza e la voglia di vivere che un tempo erano state le sue.

Nota di Paige79: Elizabeth Strout insegna alla Queens University di Charlotte, nel North Carolina, e vive con la figlia e il marito a New York. Con questo romanzo e' stata finalista al Pen/Faulkner Prize e all'Orange Prize e ha vinto il Los Angeles Times Art Seidenbaum Award per l'opera prima e il Chicago Tribune Heartland Prize.

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16/07/2009
da Maet
RECENSIONE IL CORSARO DELLA SEDUZIONE (Master of Seduction) di Kinley MacGregor
 
Prima pubblicazione anno: 2000 by Avon Books
 
Pubblicato in Italia da: Mondadori, I Romanzi no.868, luglio 2009
 
Ambientazione: Stati Uniti, circa 1780.
 
Livello di sensualità: warm (caldo)
 
Voto/rating: 6+/10
 
Collegamenti con altri libri: primo libro della miniserie dei “Sea Wolves”, così composta:
1 - IL CORSARO DELLA SEDUZIONE (Master of Seduction) - protagonisti Lorelei Dupree e Black Jack Rhys
2 - IL PIRATA E LA PRIGIONIERA (A Pirate of Her Own) - protagonisti Serenity James e Morgan Drake “Sea Wolf”
 
 
 
Lorelei Dupree è ricca, bella, viziata, capricciosa e molto sicura di sè stessa. Sicura al punto che quando il fidanzato Justin, che lei ha concupito per molti anni prima di farlo capitolare, le propone di parteciapre ad un piano per catturare il famigerato pirata Black Jack Rhys, lei accetta prontamente. Peccato che le cose non vadano come previsto: Black Jack, famoso oltre che per la sua audacia anche per le sue eccezionali doti amatorie, non verrà catturato ma sarà lui a catturare Lorelei ed a decidere di usarla come esca per il padre di Justin, il saguinario ammiraglio Wallingford, con cui ha molti conti in sospeso. Proteste, ribellioni e risibili tentativi di fuga non serviranno a nulla, Lorelei, divenuta prigioniera, dovrà condividere la vita del pirata, scoprendo che oltre ad una bellezza mozzafiato, egli possiede anche un cuore ed un senso dell'onore fortissimo. Allora per lei resistere al suo fascino si rivelerà impossibile, così come sfuggire ai propri brucianti desideri.
 
Mi fermo qui nel riassunto della trama, che è talmente infarcita di luoghi comuni, banalità ed assurdità da giustificare molti dei pregiudizi tuttora presenti nei confronti del romance.
Confesso che a tratti ho avuto difficoltà a proseguire nella lettura, vista la supeficialità e la scontatezza dell'impianto della storia, nonchè la vuotezza dei due protagonisti.
Lorelei: la tipica ragazza minuta e linguacciuta, immatura, cocciuta e prepotente, che non ha nessuna esperienza o conoscenza di vita, nè alcun talento particolare, ma che immediatamente fa perdere la testa al protagonista, per misteriosi e non giustificati narrativamente motivi. La tentazione di buttarla fuori bordo in pasto ai pescecani diviene per il lettore, in alcuni passi, davvero insostenibile.
Jack: bello, sensuale, seducente, strafottente, intelligente, colto, elegante, gentile, coraggioso, delicato, sensibile, generosissimo al limite dell'autolesionismo (davvero troppe doti a fronte di nessun difetto), che nonstante tutte le incredibili e molteplici avversità assomiglia più a San Francesco,che non ad un temibile e crudele pirata, il quale non riesce a resistere alla presunta malia di una giovinetta in fondo banale, lui il Maestro della seduzione!
Non ho trovato un solo momento verosimile in tutta la vicenda, ma solo una sequela di avvenimenti che difficilmente la logica non smonta in pochi minuti, con molti punti oscuri, mal tratteggiati od ignorati del tutto per comodità della scrittrice, che se si fosse impegnata solo un poco di più avrebbe potuto regalarci un romanzo ben più interessante.
Invece ci ritroviamo con una specie di bel bamboccio, che ci si vorrebbe dare a credere con  ben poca grinta, cinismo e coraggio di fare del male, riesce a controllare una ciurma di pirati, che poi si rivelano essere più onesti e buoni di frati francescani, tanto per restare in tema, con tanto di mogli oneste e timorate di Dio a bordo. Più che su una nave pirata par di essere ad un circolo del dopo lavoro ferroviario. Idem dicasi per i cattivi: alla fine scompariranno tutti in maniera assurda per permettere un lieto fine davvero sciocco e posticcio.
Ad un certo punto la MacGregor gioca la carta del patetico, cercando di commuoverci con una dose esagerata di melassa, quando Jack racconta della sua terribile infanzia, peccato che non ci sia alcun approfondimento psicologico e nessun dolore dietro alle sue parole, le quali subito si svelano per ciò che sono: un furbo espediente dell'autrice per accativarsi la simpatia del lettore e tentare di coprire le mancanze della trama.
Amo moltissimo le storie di pirati e corsari, per cui ho comprato questo libro con una certa aspettativa, andata poi completamente delusa; la noia si è presentata fin dalle prime pagine e non appena ho terminato l'ultima pagina, ho dimenticato tutto. Con il rimpianto di un'occasione sprecata per quella che è una brava scrittrice, con una spiccato talento narrativo, una buona capacità lessicale ed uno stile asciutto ma efficace, che unica nota positiva, giustificano la sufficienza. Oltre ai lunghi e biondi capelli di Jack, naturalmente. Insomma, un semplice prodotto commerciale, confezionato discretamente, nulla di più, nulla di meno. 
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15/07/2009
da Paige79

RECENSIONE: A SIR PHILLIP, CON AMORE ( To Sir Phillip, with love ), di Julia Quinn

Anno: 2003

 Edizione originale: Avon

Pubblicato in Italia da: Arnoldo Mondadori, serie I ROMANZI, n. 768, 2007.

Formato: paperback

Livello di sensualità: warm (caldo)

Genere: regency

Ambientazione: Inghilterra,1800

Voto: 7/10

E' il quinto romanzo della serie BRIDGERTON, così composta:

- 1: IL DUCA E IO (The Duke and I) - protagonista Daphne

- 2: IL VISCONTE CHE MI AMAVA (The Viscount Who Loved Me) - protagonista Anthony

- 3: LA PROPOSTA DI UN GENTIUOMO (An Offer from a Gentleman ) - protagonista Benedict

- 4: UN UOMO DA CONQUISTARE (Romancing Mr. Bridgerton) - protagonista Colin

- 5: A SIR PHILIP, CON AMORE (To Sir Phillip, With Love) - protagonista Eloise

- 6: AMARE UN LIBERTINO (When He Was Wicked) - protagonista Francesca

- 7: TUTTO IN UN BACIO (It's in His Kiss) - protagonista Hyacinth

- 8: IL VERO AMORE ESISTE (On the Way to the Wedding) - protagonista Gregory
 

A 28 anni Eloise Bridgerton,come la sua amica Penelope, è ancora senza marito. E quando anche Penelope si accasa felicemente con Colin, fratello di Eloise, la giovane sente che è tempo di agire e decide così di incontrare Sir Phillip, un botanico col quale da un anno intrattiene una corrispondenza segreta, per valutare se è davvero il marito che lei desidera. Ma quando arriva ( non attesa ) a casa dell’uomo, trova una situazione alquanto difficile: da poco vedovo, Phillip è un uomo silenzioso e chiuso in sé stesso a causa di un matrimonio doloroso e devastante; i suoi unici interessi sono le piante e i due figli, Oliver e Amanda, che ama ma non sa gestire. Presa coscienza che la situazione è ben lontana dalla sua aspettative, Eloise decide comunque di rimanere per vedere se può fare qualcosa…

Il quinto libro della serie Bridgerton è, a mio avviso, il primo che prende un po’ le distanze dalle atmosfere da  commedia cui finora ci aveva abituato l’autrice, introducendo elementi seri e anche drammatici. Il personaggio di Sir Phillip infatti è, a mio avviso, il più drammatico di quelli che finora la Quinn ci ha fatto conoscere; è vero, anche Anthony Bridgerton, Penelope Featherington e Sophie Beckett avevano traumi o situazioni difficili che li condizionavano, ma avevano anche alle spalle, bene o male, famiglie amorevoli o amici su cui contare. Phillip Crane invece è un uomo completamente solo. La moglie Marina, da sempre malata di depressione, si è suicidata un anno prima, e anche durante il matrimonio ha trascorso la maggior parte del tempo nella sua stanza, ignorando sia il marito che i due figli. Nulla ha potuto scuoterla dalla sua malattia, i pazienti tentativi del marito di trovare con lei dei punti di contatto, l’affetto dei bambini… praticamente un automa. Con questo personaggio fantasma la Quinn tratta il difficile tema della depressione  di come questa malattia influenzi anche le vite di chi vive col malato. Difatti Phillip è un uomo silenzioso e chiuso in sé stesso, e lo è diventato proprio come reazione a questo matrimonio impossibile ( Marina viene descritta così pure da bambina ), cui peraltro lui ha dedicato tutte le sue energie nel tentativo, inutile, di farlo funzionare o di portare un pur minimo aiuto alla malattia della moglie; tutto ciò,aggiunto al suicidio di Marina, ha pian piano prosciugato in lui qualsiasi sentimento di gioia o anche solo di contentezza. Una vita di tetraggine insomma, non molto dissimile a quella delle defunta…
Tutto l’opposto della vivace Eloise, personaggio che mi è piaciuto anche se è la prima Bridgerton che non mi convince molto: per meglio dire, non mi ha convinto la sua motivazione al matrimonio. Eloise per anni ha rifiutato proposte di matrimonio in attesa del vero amore, in simbiosi con l’amica Penelope, poi però improvvisamente, quando anche Penelope ( che, a questo punto, pure lei che la apprezza evidentemente ritiene essere senza alcuna speranza… bell’amica! ) si accasa felicemente, si accenda la lampadina ( o forse era l’orologio biologico? ) e decide di prendere il primo marito che le viene in mente ( e a quanto pare, dopo i  suoi numerosi rifiuti, l’unico che potrebbe essere disponibile… ). Sembra più che altro angoscia di rimanere zitella, più che interesse vero e proprio…ma tant’è, la decisione che prende si rivela poi essere quella giusta.
Eloise infatti è, passatemi il termine, la parte “attiva” della coppia; lei si fa conoscere per prima inaugurando la corrispondenza ( con una lettera di condoglianze alla morte di Marina, sua lontana parente ), lei prende la decisione di partire alla volta della conquista di Sir Phillip, lei decide di rimanere prendendo in mano le redini della casa e della sua vita… lui è talmente abituato a lasciar fare agli altri per paura di sbagliare che sembra rimanere inerte per gran parte del romanzo, e se la scrittrice tramite vari flashback non ci svelasse poco a poco piccoli particolari importanti della sua vita e del suo essere che hanno contribuito a farlo diventare così penseremmo a un inetto… cosa che in realtà non è, anzi è proprio la sua estrema sensibilità nei confronti degli altri, e in particolare dei figli, a impedirgli di agire temendo di fare cose che potrebbero far star male qualcuno.
Ovviamente, siccome gli opposti si attraggono, alla fine e dopo non pochi equivoci dovuti alla personalità schietta di Eloise ( che preferisce chiarire le cose parlando ) e a quella ombrosa di Phillip( che invece preferisce delegare tutto agli altri ), i nostri eroi troveranno amore e serenità e costruiranno una vera famiglia…con corollario, ovviamente, di tutti gli altri Bridgerton, in particolare dei soliti fratelli, che appena apprendono della sparizione della sorella si precipitano in massa a salvarla a casa dell’ignaro quasi-pretendente, regalandoci un momento di divertimento in questo romanzo serio.

Tiziana

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13/07/2009
da Maet

MARY BALOGH: SEMPLICEMENTE PERFETTA

MARY BALOGH: A SIMPLY PERFECT AUTHOR

 

Mary Balogh is one of the most famous and beloved romance writer, with seven millions copies of her books sold, and many of her titles (almost one hundred those published) in the New York bestselling list. Born and grown up in Wales she later went to Canada to work and there she met her fate: her husband Robert, a first career as a teacher and a second one as a writer.
If you wish to know her better please visit her website:

www.marybalogh.com , where you will find plenty of informations about her personal and professional life.

Mary Balogh è una delle più famose ed amate autrici di romance al mondo, ha pubblicato un centinaio fra romanzi, racconti brevi e novelle, che puntualmente figurano nella classifica dei libri più venduti del New York Times, con ben sette milioni di copie ed ha vinto innumerevoli riconoscimenti nel corso degli anni. Nata in Galles si è trasferita in Canada per lavoro e lì ha incontrato il suo destino: il futuro marito Robert Balogh, una prima carriera come insegnante e poi come scrittrice. Mary ha tre figli e quattro nipoti, ama la lettura, la musica, il canto, gli animali, l'uncinetto ed occuparsi attivamente degli altri attraverso la beneficenza. Queste e molte altre dettagliate informazioni potete trovarle su suo sito www.marybalogh.com , attraverso il quale potrete anche contattarla, essendo sicuri di ricevere una risposta.

Mary Balogh will answer to all of your questions and will give away an autographed copy of a title of her Huxtable series (the choice will be up to the lucky winner!) to a reader among all those who will partecipate and leave a comment. So don't forget to sign your comment with your name or a nickname.
Mary Balogh risponderà a tutte le vostre domande e estrarrà a sorte una copia autografata di un libro della serie Huxtable (sarà la fortunata vincitrice a scegliere quale!) tra tutte coloro che parteciperanno con un commento. Perciò non dimenticate di firmarvi con un nome o un nick.
 

INTERVIEW / INTERVISTA

Dear Mary, we are delighted and honored you have accepted to be interviewed on the occasion of the release of Simply Perfect in Italy. We hope getting in touch with Italian readers will be a pleasant experience for you, as we know you like to be in contact with your fans. In fact you have a very active yahoo group, of which you are a member also, and on your website it is possible to find plenty of informations on your personal life too, as if the reader could be somehow part of your family. Is it this your aim: to be very accesible to your admirer? Or is there sometimes the fear of being invaded in one's privacy?

It is always my aim to be accessible to readers. I like to know what readers enjoy, what they don't, how they like certain books and series, what they would like me to write in the future. I like to be able to tell them what is coming up, what I am working on. A web site and a reader e-mail group are perfect for this two-way communication. I don't think there is much danger to a writer of having an invasion of privacy. We are not easily recognizable on the street and so never get mobbed! And if we go to conferences or book signings, then we go to meet readers and so hope that we will be recognized.

Cara Mary, siamo felici e onorati che tu abbia accettato di essere intervistata in occasione dell’uscita dell’edizione italiana di Simply Perfect. Ci auguriamo che per te sia una piacevole esperienza entrare in contatto con le lettrici italiane, visto che sappiamo quanto tu ami esserlo coi tuoi fan. Infatti hai un gruppo yahoo molto attivo, di cui tu stessa sei membro, e sul tuo sito è possibile trovare moltissime informazioni che ti riguardano, anche a livello privato, come se il lettore fosse in qualche modo parte della tua famiglia. È questo lo scopo che ti prefiggi: essere molto accessibile per i tuoi ammiratori? Non temi che questo possa anche andare a scapito della tua privacy?

Essere accessibile ai lettori è sempre stato il mio scopo. Mi piace sapere cosa amano e cosa no, quali sono i libri e le serie preferite, cosa vorrebbero che scrivessi in futuro. Mi piace poter dire loro cosa sta per uscire e su cosa sto lavorando. Un sito web e un gruppo yahoo di lettori sono l’ideale per questa comunicazione bidirezionale. Non credo che uno scrittore corra davvero il rischio di mettere a repentaglio la propria privacy. Non siamo così famosi da essere riconosciuti e quindi molestati per strada! E se andiamo a conferenze o incontri con il pubblico, dove autografiamo le copie dei nostri libri, lo facciamo per incontrare la gente, proprio nella speranza che poi ci riconoscano.
 

Mary you represent a perfect example of a successful life: you are a famous author, a beloved wife and a happy mother (also a grandmother). Were you ever in the position of being obliged to give up something: your family serenity or you career?

I don't think I ever felt forced into giving anything up. I was in my thirties before I started to write even though it was something I had always wanted to do. The chances of making a living out of writing are slim, though, so I had to think of something else to do after I finished at university (with a degree in English language and literature). I taught for twenty years. And also I got married and had a family of three when I was in my twenties. So in that sense I had to put a dream on hold in order to earn a living. And then at the end of my teaching career I had to make the opposite choice. I wanted to write full time. My career as a writer was starting to look promising. But the teaching job was so secure! I finally took the plunge and gave it up.

Tu rappresenti l’esempio perfetto di una vita di successo: sei un’autrice famosa, una moglie amata e una madre felice (nonché nonna).Ti sei mai trovata nella posizione di dover rinunciare a qualcosa: alla tua serenità famigliare o alla tua carriera?

Non penso di essere mai stata obbligata a rinunciare a qualcosa. Avevo già passato i trenta quando iniziai a scrivere, benché fosse qualcosa che avevo sempre voluto fare. Le probabilità di mantenermi con la scrittura erano davvero esigue, quindi terminata l’università (con una laurea in lingua e letteratura inglese) dovetti pensare a qualcos’altro. Così ho insegnato per vent’anni. E nel frattempo mi sono anche sposata, mettendo al mondo tre figli prima di compiere trent’anni. In questo senso sì, per potermi mantenere sono stata costretta a mettere i miei sogni da parte. E alla fine della mia carriera di insegnante dovetti fare la scelta opposta. Volevo scrivere a tempo pieno perché la mia carriera di scrittrice iniziava a essere promettente, però il lavoro come insegnante era così sicuro! Ma alla fine mi sono buttata e l’ho lasciato.


Have you always been sure your destiny was to become a writer? If yes have you ever doubted of yourself? Had you not succeeded what would have you done?

Even as a young child I knew I wanted to write. When people asked me what I wanted to be when I grew up, I used to tell them I wanted to be an author. I used to write long, long stories. I did doubt myself when I grew up. Partly, as I mentioned above, it was because there were too many other things I had to do and almost no time left for writing. Also, though, I was aimless. I knew I wanted to write but did not know what. A few times I admitted to myself that I probably never would actually write. And then I discovered romance as a genre, and particularly the Regency romances of Georgette Heyer, and suddenly I knew what I would write.

Sei sempre stata sicura che il tuo destino fosse quello di divenire una scrittrice? Se non avessi avuto successo, cosa avresti fatto?

Già da bambina sapevo di voler scrivere. Quando la gente mi chiedeva cosa avrei fatto da grande, in genere rispondevo che desideravo diventare un’autrice. Ero solita scrivere storie lunghissime. Crescendo, in effetti, ho dubitato di me stessa. In parte è stato a causa di tutte le altre cose che dovevo fare, come ho accennato prima, per cui non mi rimaneva tempo per scrivere. Ma anche perché non avevo uno scopo. Volevo scrivere, però non sapevo cosa. Un paio di volte ammisi con me stessa che probabilmente non avrei mai scritto. Infine scoprii il genere romance, in particolare i regency di Georgette Heyer, e di colpo compresi cosa volevo fare.


What kind of satisfaction does writing provide to you? And is it there anything that can eventually replace it?

Writing is enormously satisfying. I love words and language in general. It is so much more satisfying to manipulate language myself than to see how other writers do it in the books I read. I love the creative process. I love the challenge of taking two characters and a situation and weaving a story and a love story out of them. I believe passionately in the power of love in all its many forms, and I love to be able to bring this passion through in my writing. I love playing God and creating order and happiness out of chaos. Will anything replace this satisfaction eventually? That remains to be seen. Have you noticed how few writers ever retire? Sometimes I think it would be something nice to do, but almost immediately I know that I couldn't stop writing altogether. If I ever do, I suppose I will read more. But to a writer reading seems a little too passive.

Che tipo di gratificazione ti procura la scrittura? Esiste qualcosa che possa eventualmente rimpiazzarla?

Scrivere mi dà una soddisfazione enorme. Amo le parole e il linguaggio nel loro complesso. Ed è molto più piacevole quando sono io a manipolare il linguaggio, che non vedere altri scrittori che lo fanno nei libri che leggo. Amo il processo creativo. Amo la sfida di prendere due personaggi e una situazione e tirarne fuori una trama e una storia d’amore. Credo appassionatamente al potere dell’amore nelle sue molte forme e mi piace essere in grado di portare questa passione nella mia scrittura. Amo giocare a essere Dio e creare ordine e felicità dal caos. Ci sarà qualcosa che eventualmente rimpiazzerà questa soddisfazione? È ancora tutto da vedere. Hai notato che solo pochissimi scrittori vanno in pensione? Ogni tanto penso che sarebbe carino farlo, ma quasi subito mi rendo conto che non potrei smettere di scrivere. Nel caso in cui proprio lo facessi, suppongo che leggerei di più. Ma la lettura, a uno scrittore, sembra un’attività un po’ troppo passiva.


After so many years, twenty-five to be precise, how much your way of writing has changed? From your point of view, which are the principal differences in term of style and contents between A masked deception, your first published novel, and Seducing an Angel, your last book?

It's hard to know how much my writing has changed over the years because I rarely go back and read the earlier books. When I do so for some reason, I am usually shocked. I tend to think that I have not changed much at all, but then I discover that those earlier books are very different from what I remember and very different from how I would write them now. But over the years, of course, we change as persons. And we change as writers too. I know that my newer books are less dark and sheerly painful than some of the earlier ones. I hope they are just as intense emotionally, though. I include more humor than I used to. I include more dialogue, less interior monologue. I focus more on the hero and heroine and less on minor characters and sub-plots.

Dopo tanti anni di questa carriera, venticinque per la precisione, quanto è cambiato il tuo modo di scrivere? Dal tuo punto di vista, quali sono le principali differenze, in termini di stile e contenuti, tra A Masked Deception, il tuo primo romanzo (inedito in Italia), e Seducing an Angel, il tuo ultimo libro (della nuova serie Huxtable)?

È difficile rendermi conto di quanto la mia scrittura sia cambiata durante gli anni, poiché raramente rileggo i miei primi lavori. Se per qualche ragione lo faccio, in genere rimango scioccata: tendo a pensare di non essere poi cambiata molto, invece scopro che quei primi libri sono molto differenti da come li ricordavo e da come li scriverei ora. Ma, ovviamente, durante gli anni si cambia come persone, e anche come scrittori. So che i miei nuovi libri sono meno cupi e meno puramente dolorosi rispetto ai miei primi romanzi. Mi auguro tuttavia che siano egualmente intensi a livello emotivo. Ora ci metto più humor di quanto facevo una volta, includo più dialoghi e meno monologhi interiori. Mi concentro più sull’eroe e sull’eroina e meno su personaggi e trame secondari.


You have always said that your books are totally character driven and not plot driven, would you share with us your creative process? How do your novels come to light?

I can never plan a book ahead of time. A story will just not emerge full-blown from the ether. The best I can do is imagine two people, usually very different from each other, and imagine a situation in which they find themselves, both individually and together. Then I usually dive in, put them in that situation and see what happens. As soon as the characters start reacting and talking and thinking, I get to know them far better. I have to keep digging deeper and deeper as the story progresses until I know them both soul-deep. I often think that I am satisfied I know them well enough when I know where it hurts—that deepest, darkest corner of their soul where all their secret pain, guilt, etc. lives. Then I can go back and adjust the story and continue it, and take them to a point at which they are personally healed and deeply involved in a lifelong love commitment.

Hai sempre affermato che i tuoi libri si sviluppano totalmente intorno ai personaggi e non alla trama: ci piacerebbe sapere qualcosa di più del tuo processo creativo. Come vengono alla luce le tue storie?

Non pianifico mai un libro in anticipo. So che una storia non mi si presenterà come nata dal nulla. Il meglio che posso fare è immaginare due persone, generalmente molto diverse l’una dall’altra, e imbastire una situazione nella quale si vengano a trovare, sia individualmente sia insieme. Dopodiché, generalmente, in quella situazione mi ci immergo a mia volta e osservo ciò che succede. Non appena i personaggi cominciano a reagire, a parlare e a pensare, inizio a conoscerli molto meglio. Mentre la storia progredisce, devo però continuare a scavare più in profondità, fino a che non li avrò conosciuti sin nel fondo dell’anima. Spesso penso di poter essere soddisfatta solo quando avrò scoperto dove nel loro intimo convivono le cose che più li fanno soffrire, i loro dolori segreti, le loro colpe... Allora posso tornare indietro, aggiustare la storia e continuare, fino a portarli a un punto nel quale saranno personalmente guariti e profondamente coinvolti in una relazione d’amore che duri tutta la vita.


Which one do you consider to be your best and worst book?

Asking an author to pick out her best and worst book is a little like asking her to pick favorites among her children. However, I do have a particular fondness for THE NOTORIOUS RAKE, LONGING, A SUMMER TO REMEMBER, SLIGHTLY DANGEROUS, SIMPLY LOVE, SIMPLY PERFECT. Some of my least favorites now that I am removed in time from them are THE TRYSTING PLACE, THE CONSTANT HEART, DEVIL'S WEB, SECRETS OF THE HEART.

Quali consideri, rispettivamente, il tuo miglior libro e il tuo peggiore?

Fare a un’autrice una domanda del genere è un po’ come chiederle di scegliere il preferito fra i suoi figli. Tuttavia sono particolarmente affezionata a The Notorious Rake [Il celebre libertino, “I Romanzi” n. 246, “I Romanzi Oro” n. 19], A Summer to Remember [Un’estate da ricordare, “I Romanzi” n. 571], Slightly Dangerous [Il duca di ghiaccio, “I Romanzi” n. 701], Simply Love [Semplicemente amore, “I Romanzi” n. 775] e Simply Perfect. Ora che è passato parecchio tempo posso dire che alcuni tra i meno preferiti sono The Trysting Place [Un posto per l’amore, “I Romanzi” n. 627], The Constant Heart [inedito in Italia], Devil’s Web [Le Trame del destino, “I Romanzi” n. 672], Secrets of the Heart [La magia dei sensi, “I Romanzi” nn. 186 e 460 Oro].


Since 2001 with More than a mistress you are published both in hardcover and in paperback, what did it represent for you to be finally considered an A-list writer and how do you judge that, still nowadays Romance is considered second class literature?

Being an A-list writer has huge advantages. The publishing house is fully committed to making one's books bestsellers. The covers are designed with great care, a great deal of advertising is done, good placement in bookstores is bought, and numerous other things. Romance will probably always be considered second-class literature, though I think the perception is slowly changing. Covers are much better than they used to be (at least in North America), with far fewer of the horrid clinch covers with half-naked characters looking as if they are either in agony or in sexual ecstasy. But many people judge romances anyway without ever reading any, and they assume that they are unrealistic semi-pornographic fluff. And of course it is primarily women for whom love and committed relationships are important, and women are still taken less seriously than men.

Dal 2001, con More than a Mistress [Signora del suo cuore, “I Romanzi” n. 496], vieni pubblicata tanto in edizione rilegata quanto in economica: cosa ha rappresentato per te essere finalmente considerata una scrittrice di serie A, e come giudichi il fatto che, ancora oggi, il romance sia ritenuto letteratura di seconda classe?

Essere riconosciuta scrittrice di serie A comporta enormi vantaggi. La casa editrice si impegna a fondo affinché il tuo libro diventi un bestseller: le copertine sono concepite con estrema cura, viene fatta una grande pubblicità, vengono comprati buoni spazi nelle librerie e molte altre cose. Il romance, probabilmente, sarà sempre ritenuto letteratura di seconda classe, anche se penso che questa percezione stia pian piano cambiando. Le copertine, almeno in Nordamerica, sono molto migliorate rispetto a una volta, ci sono decisamente meno di quegli orridi corpo a corpo di personaggi mezzi nudi che non si capisce se siano in agonia o in estasi. Ma molta gente giudica comunque i romance senza averli nemmeno letti, presumendo siano robaccia semipornografica. E naturalmente sono le donne quelle per cui l’amore e una relazione impegnativa sono importanti, e le donne sono tuttora considerate meno seriamente degli uomini.


There are some elements that are present in all of your novels: the beauty of nature, as a value in itself but also as a reflection of the characters inner soul, the search for a higher meaning in life, the faith in redemption. Could we affirm these are the core of Mary Balogh's work?

Oh, yes, these are very much the values that I bring out in my books. I am delighted that you are perceptive enough to see that. As I said above, I believe deeply in the power of love in all its manifestations, and I am an optimist—love will always be more powerful than hatred and will ultimately prevail. And love is everywhere, just waiting for us to notice.

Vi sono alcuni elementi che sono presenti in tutti i tuoi romanzi: la bellezza della natura – come valore in sé ma anche come riflesso dell’anima più vera dei personaggi –, la ricerca di un significato più alto dell’esistenza, la fede nella possibilità di redimersi. Possiamo affermare che questi elementi sono il nucleo dell’opera di Mary Balogh?

Oh, sì, sono proprio questi i valori che voglio mettere in evidenza nei miei libri. Sono contenta che tu sia così sensibile da essertene accorta. Come ho detto prima, credo profondamente nel potere dell’amore in tutte le sue manifestazioni e sono un’ottimista: l’amore sarà sempre più potente dell’odio e alla fine prevarrà. E l’amore è dovunque, in attesa che noi lo notiamo.


In many of your books the principal and collateral characters are far from perfection, they do bear handicaps like Emily Marlowe of Silent Melody, who cannot speak or hear, or physical damages caused by torture like Sydnam Butler in Simply Love. Nevertheless they are all seducing and vibrating and most of all totally true. Why did you choose to face issues that are more frequently avoided by your colleagues and how do you make those characters fully alive?

I have written about a hundred novels and novellas. That is a hundred heroes and a hundred heroines. And I don't have a formula. I don't use the same hero and heroine over and over again. I want them all to be different. It may sound difficult, but it isn't really. In real life there are no two people just alike even though there are a few billion of us running around here. I like to explore all human types and then make individuals out of the types. And I like to use wounded people. Usually the wounds are inner ones. Sometimes they are outer, as with Emily Marlowe and Sydnam Butler. I develop these characters through my imagination. I feel my way inside their body and mind and history and pain and soul and tell their story as if I were them.

In molti dei tuoi libri i personaggi principali o secondari sono ben lontani dalla perfezione, hanno handicap fisici come Emily Marlowe in Silent Melody [La melodia del cuore, “I Romanzi” n. 391, “I Romanzi Oro” n. 42] che non è in grado di parlare né di sentire, o gravissimi danni fisici dovuti a torture subite come Sydnam Butler in Simply Love [Semplicemente amore, “I Romanzi” n. 775]. Ciononostante risultano tutti seducenti, vibranti e soprattutto veri. Perché hai deciso di affrontare problematiche che sono quasi sempre evitate dalle tue colleghe, e come riesci a rendere questi personaggi così vivi?

Ho scritto circa un centinaio di storie tra romanzi e novelle. Il che significa un centinaio di eroi e un centinaio di eroine. E non ho una formula. Non continuo a usare sempre lo stesso eroe e la stessa eroina, voglio che siano tutti differenti. Può sembrare difficile, ma non lo è affatto. Nella vita reale non ci sono due persone uguali, benché su questa terra siamo diversi miliardi. Mi piace esplorare tutte le tipologie umane e poi trarre da esse degli individui. E mi piace usare persone ferite. Generalmente sono ferite di tipo interiore. Talvolta sono esteriori, come nel caso di Emily Marlowe e Sydnam Butler, e sviluppo questi personaggi attraverso la mia immaginazione. Entro nei loro corpi e nelle loro menti, nella loro storia, nel loro dolore e nella loro anima e racconto la loro storia come se io fossi loro.


Simply Perfect concludes the Simply series and surprisingly we find the strict and stubborn Claudia Martin teamed up with a most unsuitable partner for her standards of aristocracy hater: the Marquess of Attingsborough. How did you come up with such a couple? And why did you decide to conclude the quartet with their story ?

When I have a hero or heroine in mind, I usually try to come up with a heroine or hero for them who is totally different so that there will be a lot of conflict to deal with. Claudia has a strong aversion to the aristocracy, especially to dukes (the reader finds out why in her book). So, naturally, I wanted her hero to be a duke, or at least a future duke. I had one in mind—someone from her past. But try as I would, I couldn’t feel any real chemistry between them. On the other hand, there was the Marquess of Attingsborough, a handsome, charming man from previous books of mine that some readers had suggested for her. I resisted. I couldn't see any connection to be made between the two of them. But the more I ignored him as a possible hero, the more I could feel the chemistry between him and Claudia!

Simply Perfect conclude la serie Simply e inaspettatamente troviamo la severa e testarda Claudia Martin accoppiata con quello che, per una donna che apertamente detesta l’aristocrazia, parrebbe il meno adatto fra i possibili partner: il marchese di Attingsborough. Come mai hai pensato a una coppia del genere? E perché hai deciso di concludere la quadrilogia proprio con la loro storia?

Quando ho in mente un eroe o un’eroina, cerco di accoppiarlo con qualcuno che sia completamente differente, in modo che ci sia una bella dose di conflitto di cui occuparsi. Claudia ha una forte avversione nei confronti dell’aristocrazia, in particolare per i duchi (e i lettori ne avranno scoperto le ragioni nel libro). Quindi volevo che il suo eroe fosse un duca, o perlomeno un futuro duca. Ne avevo in mente uno, una persona del suo passato, ma per quanto ci provassi non riuscivo a sentire alcuna alchimia tra loro. Dall’altro lato c’era il marchese di Attingsborough, un uomo attraente e affascinante, già comparso in altri miei libri, che alcuni lettori mi avevano suggerito per lei. Ciononostante, opposi resistenza: non riuscivo proprio a vedere nessun contatto tra loro. Tuttavia, più lo ignoravo come possibile eroe e più percepivo l’alchimia tra lui e Claudia!


In the first installment Simply Unforgettable the heroine Frances Allard is an opera singer and her love for music is incredibly strong and intense. Can we suppose it is you own love that shines there, as you and your husband are member of a choir?

I grew up in Wales. The Welsh are known for their music. I grew up surrounded by it in school and church, at concerts, etc. And all my family was musical. Now I am a church cantor, and my husband and I belong to a church choir. So of course, music figures largely in a number of my books. Fortunately, music was important in Regency England, so it is easy to work it into my books.

Nel primo volume della serie Simply, cioè Simply Unforgettable [Risveglio di passioni, “I Romanzi” n. 739], la protagonista Frances Allard è una cantante d’opera e il suo amore per la musica è incredibilmente forte e intenso. Possiamo suppore che sia il tuo stesso amore a brillare qui, visto che sia tu che tuo marito siete membri di un coro?

Sono cresciuta in Galles. E i gallesi sono noti per la loro musica, che mi ha circondato fin da subito a scuola, in chiesa, ai concerti eccetera. Tutta la mia famiglia, poi, aveva in qualche modo a che fare con la musica. Ora sono un cantore e tanto io quanto mio marito apparteniamo al coro di una chiesa. Così, ovviamente, la musica si ritrova in larga misura in molti dei miei libri, tanto più che, per mia fortuna, era un’importante componente culturale nell’Inghilterra della Reggenza.


You have written several series now, which was the easiest to compose and which the most difficult ?

I think all the series I have written have been quite easy to write. The thing with a series is that once I have created a background and a setting and a cast of minor characters, those things serve all the books of that set. I don't have to start from scratch with each book. And of course the heroes and/or heroines of the second, third, fourth etc. book in the series is gradually taking form in the earlier books, and I grow very eager indeed to tell their stories. I always try to leave the most intriguing character until last so that readers too are eager for that last book—Wulfric, Duke of Bewcastle, for example, in the SLIGHTLY series.

Ormai hai al tuo attivo diverse serie: quale è stata la più facile da comporre e quale la più difficile?

Penso che tutte le serie che ho scritto siano state piuttosto facili da scrivere. Il fatto è che una volta creati lo sfondo, l’ambientazione e un gruppo di personaggi secondari, li utilizzo per ciascun libro. Non devo ricominciare ogni volta con un bozzetto. E naturalmente i protagonisti del secondo, terzo, quarto libro ecc. nella serie, prendono forma gradualmente nei volumi che li precedono, mentre io inizio a diventare impaziente di raccontare le loro storie. Cerco sempre di lasciare per ultimo il personaggio più interessante, così che anche i lettori siano impazienti per quell’ultimo libro: Wulfric, duca di Bewcastle nella serie Slightly, ne è un esempio.


Talking about series, Slightly Dangerous, last in the Slightly series, is one of your most popular novels and it is appreciated almost unconditionally by everyone, how do you explain it? What has it got more than others of your books?

I think SLIGHTLY DANGEROUS was so popular because readers had to wait for it—it was the final episode in a six-part series. And of course I had been building the character of the silver-eyed, enigmatic Wulfric, Duke of Bewcastle, throughout the series. I think readers found Christine a surprise. Most readers liked her, I think, and found her the unexpectedly perfect bride for Wulfric. I think readers like the book because I found a way to show Wulfric as very human indeed at the same time as he remained himself. Perhaps readers like the book so much because I loved writing it so much.

Parlando appunto di serie, Slightly Dangerous [Il duca di ghiaccio] è apprezzato e lodato praticamente da tutti in maniera incondizionata, come lo spieghi? Cosa possiede in più rispetto ad altri tuoi libri?

Ritengo che Slightly Dangerous sia divenuto così popolare perché i lettori hanno dovuto aspettarlo un bel po’, trattandosi dell’ultimo volume di una serie di sei. E a mia volta, nel corso della serie ho sviluppato lentamente il personaggio dell’enigmatico duca di Bewcastle, dagli occhi grigio argento. Penso che i lettori siano rimasti sorpresi da Christine, la protagonista: alla maggior parte di loro è piaciuta e l’hanno trovata la moglie ideale per Wulfric. Anche il fatto che io abbia trovato il modo di mostrare Wulfric come molto umano, rimanendo allo stesso tempo se stesso, ha contribuito positivamente. Ma forse il libro è stato amato così tanto perché a me è piaciuto scriverlo così tanto.


Wulfric Bedwin the hero of Slightly Dangerous is certainly an all time favourite, loved by the younger as much by the oldest of your fans with a constant passion. Did you imagine such an incredible success for this character? Do you believe there is a part of Mr. Darcy in him?

I think Bewcastle is one of those characters that everyone loves. And yes, there are similarities to Mr. Darcy. He is handsome, powerful, ruthless, cold, austere, remote, and completely unknowable. And yet there are hints all through the books preceding SLIGHTLY DANGEROUS that he does have a heart and human feelings. His sister sees him weeping for the brother he thinks dead. He is always rescuing his brothers and sisters from trouble. I did expect him to intrigue readers, though perhaps I didn't suspect quite how much. He certainly intrigued me! And when I came to writing his story, I didn't have a clue what it was going to be.

Fra i tuoi eroi, Wulfric Bedwin è certamente uno dei prediletti dal tuo pubblico, amato con costante passione tanto dalle tue ammiratrici più giovani quanto dalle più anziane. Avresti mai immaginato un simile successo per questo personaggio? E credi che in lui ci sia una parte di Mr. Darcy?

Credo che Bewcastle sia uno di quei personaggi che tutti amano. E sì, ci sono delle somiglianze con Mr Darcy. Lui è attraente, potente, spietato, freddo, austero, remoto e completamente inconoscibile. Tuttavia, in tutti i libri che precedono Slightly Dangerous viene suggerito che lui, in effetti, abbia un cuore e dei sentimenti. Sua sorella lo vede piangere per il fratello che pensano morto. È sempre in procinto di salvare i fatelli e le sorelle dai guai... Sì, mi aspettavo che intrigasse i lettori, però non avrei mai sospettato così tanto. Di certo, ero io intrigata da lui! E quando arrivò il momento di scrivere la sua storia, non avevo la più pallida idea di come sarebbe stata.


Talking about men, your protagonists, even when supposedly Alpha, are always multi-faced and pretty complex. How difficult it is, after so many books, not to surrender to clichees and create believable and fascinating heroes?

I use both alpha and beta heroes. But always, first and foremost, I try to create real, believable men. And all men—all people, in fact—are multi-faceted when one gets to know them. That's what I try to do in my books—get to know my characters. It is impossible to create a stereotype if you are intent upon being real and getting beneath all the layers of character that represent one individual.

A proposito di uomini, i tuoi protagonisti, anche quando presuntamente Alpha, risultano sempre piuttosto complessi e con personalità sfaccettate. Dopo tanti romanzi, è difficile non soccombere ai cliché e riuscire a creare eroi affascinanti e credibili?

Utilizzo eroi sia Alpha sia Beta. Ma prima, e soprattutto, cerco di creare uomini credibili e reali. E tutti gli uomini, tutte le persone in effetti, quando li si conosce presentano personalità sfaccettate. Questo è ciò che cerco di fare nei miei libri: conoscere i miei personaggi. È impossibile creare uno stereotipo quando il proprio intento è quello di essere realistici, così da cercare di penetrare al di sotto di tutti gli strati del personaggio che costituiscono un individuo.


Some people accuse you of using too much the narrative expedient of the so called “big misunderstanding”. What do you answer to these criticism?

I am surprised by the criticism—totally! I hate stories that rely on the big misunderstanding that could have been cleared up in a moment if the characters had just talked to each other. I hope I am not guilty of writing such stories myself. If there are misunderstandings in my books, I try to make them real and understandable not easily cleared up.

Alcuni ti accusano di usare troppo l’espediente narrativo del cosiddetto “grande equivoco”...

Sono assolutamente sorpresa da questa critica! Detesto le storie che si basano sul “grande equivoco” che avrebbe potuto essere chiarito in un istante, se solo i personaggi si fossero parlati. Spero di non essere colpevole io stessa di scrivere questo tipo di storie. Se ci sono fraintendimenti nei miei libri, cerco di renderli reali e comprensibili, non facilmente risolvibili.


Most of your works are extremely moving, with a subtle melancholy underneath the surface. Is this a conscious choice or not?

I like to dig deep into my characters, as I have already explained. I try to touch their pain so that it can be brought to the surface and dealt with and healed. And all this happens as a result of the meeting of hero and heroine and the gradual building of a love relationship between them. There is definitely a melancholy in that type of situation, because there is much anguish to go through before the lovers are free simply to love. But melancholy has to give place to joy at the end. That is what a love story is all about.

La maggior parte dei tuoi lavori è piuttosto commovente, con una sottile malinconia sempre presente sotto la superficie. Si tratta di una scelta conscia?

Come ho già spiegato, mi piace scavare a fondo nei miei personaggi: cerco di toccare il loro dolore, così che possa essere portato in superficie, affrontato e quindi guarito. E tutto questo accade come risultato dell’incontro tra l’eroe e l’eroina,e la graduale costruzione di una relazione d’amore tra loro. Vi è decisamente della melanconia in quel tipo di situazione, perché bisogna passare attraverso molta angoscia prima che i due amanti siano liberi di amarsi. Ma, alla fine, la malinconia deve cedere il posto alla goia. Questo è ciò di cui parla una storia d’amore.


In North America your new series, The Huxtable, has debut with great success, would you introduce it to the Italian reader who are avidly waiting for it and talk a little about your future projects?

My new five-part series is the story of the Huxtable family, three sisters and a brother and their male second cousin. At the start, in FIRST COMES MARRIAGE, the siblings are living in a smallish cottage in a rural village, on the verge of poverty. And then their lives are transformed by the arrival of the news that Stephen, at the age of 17, has inherited the title Earl of Merton and the property and fortune that go with it. They all have to adjust to the new life that is now theirs. The first book is Vanessa's—she is the middle sister and a widow at the start. The second book, THEN COMES SEDUCTION, is Katherine's—the youngest sister. The third book, AT LAST COMES LOVE, is Margaret's—the eldest sister. Stephen, now aged 25, has his story told in SEDUCING AN ANGEL. The second cousin, Constantine Huxtable, is the eldest son of a former Earl of Merton, but he could not inherit himself because he was born two days before his parents married and is therefore illegitimate. He appears in the first four books, but it is never clear if he loves or hates his newfound relatives. He also stands accused of stealing jewels worth a fortune from what should have been Stephen's inheritance—a charge he refuses either to admit or deny. Con's story, tentatively called TAMING THE DEVIL, will be last. North American readers are already clamoring for it.

In Nordamerica la tua nuova serie, The Huxtable [di prossima pubblicazione nella nostra collana “Emozioni”], ha debuttato con grandissimo successo: puoi farne una presentazione ai lettori italiani che la stanno avidamente aspettando, e ci parleresti un poco anche dei tuoi futuri progetti?

La mia nuova serie, in cinque parti, è la storia della famiglia Huxtable: tre sorelle, un fratello e il loro cugino di secondo grado. All’inizio, in First Comes Marriage, i fratelli vivono tutti in un piccolo cottage di un villaggio rurale, alle soglie della povertà. Poi le loro vite vengono sconvolte dall’arrivo della notizia che Stephen, diciasettenne, ha ereditato il titolo di conte di Merton con le proprietà e le fortune che ne conseguono. Tutti dovranno adeguarsi a una nuova vita che non è la loro. Il primo libro è incentrato su Vanessa, la sorella di mezzo, che è vedova. Il secondo, Then Comes Seduction, parla di Katherine, la sorella più giovane. Il terzo, At Last Comes Love, è su Margaret, la sorella maggiore. Stephen, che ora ha venticinque anni, è il protagonista di Seducing an Angel. Il cugino di secondo grado, Constantine Huxtable, è il figlio maggiore del defunto conte di Merton, ma non può ereditare perché, essendo nato due giorni prima del matrimonio dei propri genitori, è di fatto un illegittimo: nonostante appaia in ognuno dei primi quattro volumi, non è mai chiaro se ami oppure odi i suoi ritrovati parenti. Viene anche accusato di aver rubato gioielli, che valgono una fortuna, da quella che avrebbe dovuto essere l’eredità di Stephen, senza che questi lo neghi o lo confermi. La storia di Con, per il momento intitolata Taming the Devil, chiuderà quindi la serie, e i lettori nord-americani la stanno già chiedendo a gran voce.


Anything else you would like to add for your Italian fans?

I am always touched by how often I hear from Italian readers. And I am always surprised and very pleased to know that I am read in other countries and other languages. I am most grateful. I do hope you will all enjoy SIMPLY PERFECT—and that you will enjoy the Huxtable quintet when it gets to Italy.

C’è qualcos’altro che vorresti aggiungere per i tuoi ammiratori italiani?

Sono sempre colpita di quanto spesso io venga contattata dai lettori italiani. E sono sempre sorpresa e decisamente compiaciuta dal sapere di essere letta in altri paesi e in altre lingue. Vi sono profondamente grata. Spero che Simply Perfect sia stato di vostro gradimento, così come la serie Huxtable quando arriverà in Italia.

 

EXCERPT / ESTRATTO

da "Simply Perfect"

I Capitolo

La giornata di Claudia Martin era già stata piuttosto pesante.Per cominciare, poco prima di colazione mademoiselle Pierre, una delle insegnanti esterne, aveva inviato un messaggio per avvisare che era afflitta da una violenta emicrania e che quindi non si sarebbe presentata a scuola. Claudia, in quanto proprietaria e direttrice dell’istituto, era stata obbligata a tenere la maggior parte delle lezioni di francese e musica, oltre alle proprie. Il francese non era un problema, la musica sì. In più, non aveva fatto in tempo ad aggiornare i registri nelle ore libere come aveva progettato, e aveva tralasciato miriadi di piccoli, necessari compiti quotidiani.
Poi, proprio prima di pranzo, quando le lezioni della mattinata erano terminate e la disciplina si era un po’ allentata, Paula Hern aveva avuto da ridire sul modo in cui Molly Wiggins la guardava e l’aveva espresso davanti a tutte e in modo piuttosto colorito. Il padre di Paula era un uomo d’affari ricco quanto Creso, come testimoniavano anche le arie che si dava la figlia, mentre Molly, la più giovane e la più timida delle ragazze accolte a scuola per beneficenza, non sapeva neppure chi fosse suo padre. Così Agnes Ryde si era sentita in dovere di intervenire in sua difesa, assordando tutti con il suo pesante, e non più controllato, accento cockney. Claudia era dovuta intervenire, costringendo a scusarsi, più o meno sinceramente, tutte le ragazze coinvolte, infliggendo una punizione adatta a ognuna, con l’esclusione di Molly, che sembrava del tutto innocente.
Poi, un’ora più tardi, proprio quando la signorina Walton era pronta per uscire insieme alle allieve delle prime per una lezione sul campo di storia dell’arte nell’abbazia di Bath, le cateratte del cielo si erano spalancate costringendo le insegnanti, tra grandi strepiti e confusione, a trovare un’altra occupazione per le ragazzine deluse. Questo non spettava a Claudia, ma anche lei era stata disturbata dalle allieve che esprimevano, assai rumorosamente, la loro delusione. Così era uscita dall’aula dove stava tentando di insegnare i verbi irregolari francesi e aveva informato le ragazze che se avevano delle lamentale sull’intempestivo arrivo della pioggia, dovevano presentarle a Dio, in privato, durante la preghiera serale. Nel frattempo, avrebbero atteso in silenzio che la signorina Walton le riportasse in classe.
Poi, terminate anche le lezioni pomeridiane, quando le allieve erano salite al piano superiore per prepararsi per il tè, una delle maniglie dei dormitori si era bloccata richiedendo l’intervento del signor Keeble, l’anziano portiere della scuola, tra altri strepiti, confusione e risatine delle ragazze rimaste intrappolate. La signorina Thompson aveva affrontato la crisi tenendo loro un sermone sulla pazienza e il decoro. Purtroppo le circostanze l’avevano costretta a usare un tono di voce udibile in tutta la scuola, compreso l’ufficio di Claudia.
No, non era stata una delle giornate migliori, come aveva appena commentato davanti al tè con altre due insegnanti nel suo salottino privato, poco dopo che le prigioniere erano state liberate.
E ora c’era un’altra seccatura!
A coronamento di una giornata già da dimenticare, c’era un marchese che l’attendeva nel salotto a pianterreno.
Un “marchese”, tra tutte le persone possibili!
Così almeno c’era scritto sul biglietto da visita bordato in argento che teneva tra due dita: “Marchese di Attingsborough”. Il portiere gliel’aveva appena consegnato, con la solita espressione acida e ostile che inalberava ogni volta che un uomo invadeva il suo regno.
«Un marchese» disse lei ad alta voce, alzando lo sguardo perplessa. «Cosa può volere? L’ha detto, signor Keeble?»
«Sua grazia non l’ha detto e io non l’ho chiesto, signorina» ribatté l’uomo. «Ma se volete sapere il mio parere, non porta nulla di buono. Mi ha sorriso.»
«Ah! Un peccato mortale, davvero» commentò secca Claudia mentre Eleanor, una delle insegnanti, rideva.
«Forse, Claudia» intervenne Lila «ha una figlia che vuole iscrivere qui.»
«Un marchese?» e inarcò un sopracciglio, cosa che zittì immediatamente l’amica.
Sospirò, bevve un ultimo sorso di tè e si alzò in piedi con riluttanza.
«Credo sia meglio che vada a vedere che cosa vuole» annunciò Claudia. «Sarà più utile che starsene qui a cercare di indovinare. Strano che sia comparso proprio oggi! Un marchese.»
Eleanor rise di nuovo. «Pover’uomo, non lo invidio.»
Claudia si era sempre tenuta alla larga dall’aristocrazia, gente pigra, arrogante, fredda e antipatica, benché il matrimonio di due delle sue insegnanti e amiche con dei gentiluomini titolati l’avesse costretta ad ammettere che alcuni nobili potessero essere individui gradevoli e persino per bene. Tuttavia non la divertiva affatto che un esponente di quella specie, un estraneo, un intruso, si trovasse adesso nel suo salotto, la sera di una giornataccia.
Non credette neppure per un istante che quel marchese volesse iscrivere una figlia alla sua scuola.
Claudia precedette il portiere, troppo lento per i suoi gusti. Avrebbe dovuto fare un salto in camera da letto per accertarsi di essere in ordine, cosa improbabile dopo una dura giornata di lavoro. Di solito amava essere impeccabile quando incontrava degli ospiti, ma non era disposta a fare quello sforzo per un marchese, correndo il rischio di apparire servile ai propri stessi occhi.
Quando aprì la porta del salottino, fumava di un’indignazione piuttosto ingiustificata. Come aveva osato quel nobilastro disturbarla in casa sua, a quell’ora sconveniente qualunque fosse il motivo?
Guardò il biglietto da visita che teneva ancora in mano.
«Il marchese di Attingsborough?» domandò con un tono non dissimile da quello usato con Paula Hern, tono che affermava una totale impermeabilità al fascino di nobiltà e grandeur.
«Al vostro servizio, madame. La signorina Martin, immagino?» L’estraneo era in piedi al centro della stanza, vicino alla finestra. Le rivolse un elegante inchino.
L’indignazione di Claudia aumentò. Un solo sguardo non era sufficiente per giudicare ma, in tutta sincerità, se l’uomo aveva qualche imperfezione nei lineamenti, nel fisico, nell’abbigliamento o nell’aspetto, non era per nulla visibile. Era alto, le spalle larghe, il petto ampio, la vita e i fianchi sottili. Aveva le gambe lunghe e ben disegnate, i capelli scuri, folti e lucidi, il viso bello, gli occhi e la bocca sorridenti. Era vestito con eleganza, ma senza ostentazione. I suoi stivali militari, da soli, dovevano valere una fortuna. Erano così lucidi che Claudia era certa che, se si fosse avvicinata, avrebbero riflesso il suo viso e, probabilmente, i suoi capelli piatti e spettinati.
Intrecciò le mani per resistere alla tentazione di ravviarli.
«Cosa posso fare per voi, signore?» chiese, evitando di proposito di rivolgersi a lui con “milord”. Un’affettazione ridicola, a suo parere.
L’uomo le sorrise migliorando ancora, se possibile, la propria bellezza. Aveva anche denti perfetti. Claudia si fece forza per resistere al suo notevole fascino.
«Vengo come messaggero, madame» rispose lui. «Da parte di lady Whitleaf» ed estrasse una busta sigillata dalla tasca interna della giacca.
«Da Susanna?» Claudia avanzò di un passo.
Susanna Osbourne aveva insegnato nella sua scuola fino all’anno prima, quando aveva sposato il visconte Whitleaf. Claudia era sempre stata felice per la fortuna di Susanna, che non solo aveva fatto un buon matrimonio, ma aveva anche trovato l’amore. Eppure rimpiangeva ancora la perdita di una cara amica, di una collega e di una brava insegnante. Nel giro di quattro anni aveva perso tre amiche così, tutte perché si erano sposate. A volte era difficile non sentirsi depressa, e per motivi egoistici.
«Quando milady ha saputo che venivo a Bath per un paio di giorni per accompagnare mia madre e mio padre alle terme, mi ha chiesto di passare qui e di presentarvi i miei omaggi. E darvi questa lettera, forse per convincervi che non sono un impostore.»
Un sorriso gli illuminò di nuovo gli occhi mentre attraversava la stanza per consegnarle il plico. Naturalmente, non aveva occhi color fango, o di un’altra tinta insignificante: erano di un azzurro chiaro, simile a un cielo estivo, come Claudia poté ben vedere.
Susanna aveva chiesto a quell’uomo di passare a farle visita. Perché?
«Whitleaf è cugino di un mio cugino» spiegò il marchese. «Quasi un mio cugino, insomma. È una cosa complicata, come lo sono spesso le relazioni familiari. Lauren Butler, viscontessa Ravensberg, è mia cugina perché sua madre ha sposato il cognato di mia zia. Siamo molto legati fin dall’infanzia. E Whitleaf è cugino di primo grado di Lauren. Quindi, in un certo senso, lui e sua moglie possono vantare un forte legame familiare con me.»
Improvvisamente sospettosa, Claudia pensò che, se suo padre era ancora vivo, che titolo poteva avere? Comunque, quell’uomo era lì per incarico di Susanna, e questo richiedeva qualcosa di più di una cortese, ma fredda accoglienza.
«Grazie per essere venuto di persona a consegnare la lettera» cominciò. «Ve ne sono molto grata. Posso offrirvi una tazza di tè?» concluse desiderando che l’uomo rispondesse di no.
«Non voglio disturbarvi, madame» rispose lui, sorridendo di nuovo. «Mi è stato detto che tra due giorni partirete per Londra. È esatto?»
Doveva averlo informato Susanna. Il signor Hatchard, l’avvocato della scuola in città, aveva trovato un posto per due delle ragazze più grandi. Era stato però particolarmente evasivo sull’identità dei datori di lavoro, nonostante le sue richieste dirette. La maggior parte delle sue allieve aveva una famiglia che si occupava dei loro interessi. Claudia si era autonominata famiglia di quelle orfane che accettava a scuola per beneficenza: non le lasciava mai andare via senza un impiego adatto.
Accettando il suggerimento di un’altra insegnante, Claudia aveva così deciso di accompagnare a Londra Flora Bains e Edna Wood, per scoprire quali famiglie le avessero assunte come istitutrici e, nel caso, ritirare il suo consenso. Restavano ancora alcune settimane di scuola quell’anno, ma Eleanor le aveva assicurato di essere perfettamente in grado e più che disposta a occuparsi lei di ogni cosa durante la sua, peraltro breve, assenza. Claudia aveva così accettato di partire, anche perché c’era un’altra questione di cui desiderava parlare con il signor Hatchard.
«Esatto» rispose al marchese.
«Whitleaf voleva inviarvi una delle sue carrozze, ma io l’ho informato che era del tutto inutile.»
«Certo» intervenne Claudia. «Ho già noleggiato un mezzo.»
«Allora, se me lo permettete, provvederò a disdire. Tornerò in città lo stesso giorno ed è un piacere per me offrirvi la comodità della mia carrozza e la mia protezione durante il viaggio.»
“Oh, buon Dio. Il cielo non voglia!”
«Non è affatto necessario, signore» ribatté con fermezza. «Ho già preso tutti gli accordi necessari.»
«Le carrozze a noleggio sono note per la loro scomodità. Vi prego di ripensarci.»
«Forse non avete compreso, signore, che viaggerò con due delle mie allieve» insistette Claudia.
«Lo so» affermò il marchese. «Whitleaf mi ha informato. Chiacchierano tutto il tempo? O, peggio, ridacchiano? Le giovani signore hanno un’orribile tendenza a fare entrambe le cose.»
«Io insegno alle mie allieve a comportarsi in modo appropriato in pubblico, lord Attingsborough» ribatté lei, gelida. Troppo tardi scorse una scintilla divertita negli occhi dell’uomo.
«Non lo dubito, madame. Sento di potermi fidare della vostra parola. Permettetemi, allora, di scortare voi tre signore fino alla porta di lady Whitleaf. Milady sarà molto impressionata dalla mia galanteria e diffonderà la voce tra amici e familiari.»
Adesso lui stava dicendo delle sciocchezze, ma lei come poteva rifiutare senza essere offensiva? Claudia si lambiccò il cervello in cerca di una scusa plausibile ed efficace. Non le venne in mente nulla che non fosse scortese, o addirittura maleducato. Tuttavia, avrebbe preferito viaggiare per mille miglia in una carrozza senza molle piuttosto che raggiungere Londra in compagnia di quel bellimbusto!
“Perché?”
Era forse intimorita dal suo titolo e dalla sua bellezza? Ribollì di sdegno alla sola ipotesi.
Dalla sua… virilità, allora? Ne era sgradevolmente consapevole. Si sentiva soffocata dalla sua presenza.
Che cosa ridicola! Era solo un gentiluomo che offriva una cortesia a una zitella non più giovane, amica di una quasi cugina di una sua cugina. Buon Dio, era davvero un legame tenue. Tuttavia, lei aveva in mano la lettera di Susanna che, chiaramente, si fidava di lui.
“Una zitella non più giovane?” Non doveva esserci molta differenza d’età tra loro due. Anche se, naturalmente, lui era un uomo sui trentacinque, all’apice della forma, mentre lei… be’, lei era lei.
Si accorse che il marchese la stava guardando con un sopracciglio inarcato e un sorriso negli occhi.
«Oh, molto bene, allora» accettò in tono brusco. «Anche se forse vi pentirete della vostra offerta.»
Il sorriso sul volto dell’uomo si fece più ampio. Claudia, indignata, pensò che non sembrava esserci limite alla perfezione di quell’uomo. Trasudava fascino da ogni poro. Quindi, non c’era da fidarsi di lui. Avrebbe sorvegliato strettamente le ragazze durante il viaggio per Londra.
«Spero di no, madame» rispose lui. «Volete che partiamo presto?»
«È quello che avevo stabilito» ribatté lei. Poi aggiunse, un po’ forzatamente: «Grazie, lord Attingsborough. Siete molto gentile».
«È un piacere, signorina Martin.» Le rivolse un profondo inchino. «Posso chiedervi una piccola cortesia, in cambio? Potrei visitare la scuola? Devo confessarvi che l’idea di un’istituzione che fornisce un’istruzione alle giovinette mi affascina. Lady Whitleaf mi ha parlato con entusiasmo del vostro istituto. Mi è parso di capire che abbia anche insegnato qui, vero?»
Claudia inspirò, fremente. Che motivo poteva avere un uomo per chiedere di visitare un collegio femminile, a parte la vana curiosità, o peggio? Istintivamente, avrebbe preferito rifiutare con fermezza. Tuttavia, aveva appena accettato un favore da lui, un grosso favore, doveva ammetterlo. Non dubitava che la sua carrozza fosse molto più comoda di quella presa in affitto, o che sarebbero state trattate con particolare gentilezza a ogni stazione di cambio. Inoltre, era amico di Susanna.
Insomma, era meglio togliersi il fastidio!
Non avrebbe mai pensato che la giornata potesse peggiorare ancora. Si era sbagliata.
«Certo. Vi accompagnerò io stessa» rispose lei in tono brusco, voltandosi verso la porta. Stava per aprirla, ma lui le girò intorno, avvolgendola per un attimo in un’accattivante e senza dubbio costosissima colonia maschile, aprì l’uscio e, con un sorriso, le fece cenno di precederlo.
Se non altro, pensò Claudia, le lezioni erano finite e le ragazze erano al sicuro in refettorio, a prendere il tè.
Ovviamente si sbagliava, come ricordò non appena aprì la porta dell’aula di disegno. Il saggio di fine anno non era lontano e, ogni giorno da un paio di settimane, fervevano prove e preparativi.
Alcune studentesse stavano lavorando sotto la direzione dell’insegnante d’arte, il signor Upton, sui fondali del palcoscenico. Si girarono tutte per vedere chi fosse entrato e sbarrarono gli occhi davanti al maestoso visitatore. Claudia fu costretta a presentare i due uomini, che si strinsero la mano. Poi il marchese si avvicinò ai fondali e pose alcune domandi intelligenti. Lasciò la stanza insieme a Claudia seguito dallo sguardo ammirato del maestro e da quello adorante delle ragazze.
Poi, nella sala da musica, incapparono nel coro che provava un madrigale sotto la supervisione della signorina Wilding. Stonarono paurosamente non appena Claudia aprì la porta, poi ridacchiarono vergognose quando l’insegnante arrossì desolata.
Claudia inarcò un sopracciglio, presentò le maestre al marchese e spiegò che la titolare quel giorno era indisposta, arrabbiandosi con se stessa, mentre ancora pronunciava quelle parole, per avere ritenuto necessaria una spiegazione.
«Un madrigale» commentò lui, sorridendo alle ragazze. «Può essere molto frustrante o molto soddisfacente, vero? Se si manca una nota, ci si ritrova persi senza possibilità di salvezza. Devo confessare che non sono mai riuscito a impadronirmi di quest’arte, a scuola. Durante una delle prime lezioni qualcuno mi suggerì di provare con la squadra di cricket… della quale facevo già parte, a dire la verità.»
Le ragazze risero, già più rilassate.
«Scommetto che c’è qualcosa nel vostro repertorio che sapete cantare alla perfezione. Potrei avere l’onore di ascoltarlo?» Rivolse un grande sorriso alla signorina Wilding.
«Il Cuckoo, signorina» suggerì Sylvia Hetheridge, accompagnata da un mormorio di approvazione del gruppo.
Lo cantarono a cinque voci senza una sola incertezza o stecca, mentre un piacevole coro di cu-cu echeggiava per la stanza a ogni ritornello.
Quando finirono, si voltarono all’unisono verso il marchese, come se fosse un’altezza reale in visita. Lord Attingsborough applaudì e sorrise.
«Brave!» esclamò. «La vostra abilità mi intimorisce, per non parlare della delicatezza delle vostre voci. Sono sempre più convinto di essere stato saggio a dedicarmi al cricket!»
Le ragazze risero seguendolo con sguardi adoranti quando lui uscì con Claudia.
Il signor Huckerby era nella sala da ballo, intento a insegnare una coreografia particolarmente complicata a un gruppo di ragazzine. Il marchese strinse la mano al maestro e sorrise alle allieve. Ne ammirò la prova e le incantò con il suo fascino. Uscì seguito dalle immancabili occhiate adoranti.
Quando Claudia gli mostrò la biblioteca e alcune delle aule vuote, lui le fece delle domande intelligenti e profonde. Non mostrò alcuna fretta mentre curiosava in ogni stanza o leggeva i titoli sulle coste dei libri.
«Ho visto che c’era un pianoforte nella sala da musica» disse, mentre erano diretti nell’aula di cucito «e anche altri strumenti. In particolare, ho notato un violino e un flauto. Offrite anche lezioni individuali di musica nella vostra scuola, signorina Martin?»
«Certo» rispose lei. «Offriamo tutto ciò che è necessario per fare delle nostre allieve delle perfette signorine, oltre che persone dotate di una solida preparazione scolastica.»
Fece scorrere lo sguardo per l’aula di cucito dalla soglia, senza entrarvi.
«Insegnate altro qui oltre a cucito e ricamo? Maglia, forse? Rammendo? Uncinetto?»
«Tutti e tre» rispose lei mentre il marchese chiudeva la porta, lasciandosi condurre verso il salone. Era stato una sala da ballo quando l’edificio era ancora una casa privata.
«Una stanza elegante» commentò lui, fermo nel mezzo del pavimento di legno lucido. Girò su se stesso e poi alzò lo sguardo sull’alto soffitto affrescato. «Per la verità, mi piace molto la vostra scuola, signorina Martin. Vi sono finestre e luce ovunque, un’atmosfera piacevole. Vi ringrazio per questa visita.»
Le rivolse uno dei suoi sorrisi più affascinanti e Claudia, che teneva ancora in mano sia la lettera di Susanna sia il suo biglietto da visita, si afferrò il polso con la mano libera e gli rivolse un’occhiata deliberatamente severa.
«La vostra approvazione mi lusinga» gli disse.
All’uomo si paralizzò il sorriso sul volto per un attimo, poi ridacchiò.
«Vi chiedo perdono. Vi ho fatto perdere fin troppo tempo.»
Indicò il portone e Claudia lo accompagnò all’ingresso, sentendosi quasi maleducata e arrabbiata con se stessa: aveva pronunciato l’ultima frase con ironia e il marchese l’aveva capito benissimo.
Prima che potessero raggiungere l’anticamera, furono costretti a fermarsi per alcuni istanti mentre le allieve più giovani uscivano ordinatamente dal refettorio dirette in biblioteca per completare compiti o lezioni, leggere o scrivere qualche lettera, oppure ricamare.
Tutte si girarono per guardare il magnifico visitatore, e il marchese di Attingsborough rispose con un sorriso sincero, facendole ridacchiare e arrossire mentre correvano via.
Il che provava, pensò Claudia, che persino le ragazzine di soli undici e dodici anni erano sensibili al fascino maschile. Gran brutto segno per il destino della metà femminile dell’umanità.
Il signor Keeble, con un’espressione feroce, aveva già in mano il cappello e il bastone del marchese ed era in piedi davanti al portone d’ingresso, quasi a sfidare l’ospite a prolungare ancora la visita.
«Allora, ci rivedremo tra due mattine da oggi, signorina Martin?» chiese il marchese, prendendo bastone da passeggio e cappello e girandosi verso di lei mentre il portiere apriva il battente, pronto a richiuderglielo dietro le spalle alla prima opportunità.
«Ci troverete pronte» confermò lei, rivolgendogli un rapido cenno con il capo.
Finalmente era andato via. Claudia non si sentiva affatto ben disposta verso di lui. Che cos’era successo? Quanto avrebbe desiderato tornare indietro di mezz’ora e rifiutare la sua offerta!
Non era possibile, e questo chiudeva il discorso.
Entrò nel suo studio e si guardò nel piccolo specchio che teneva dietro la porta e che usava assai di rado.
Oh buon Dio! I suoi capelli erano davvero appiattiti e spenti. Diverse ciocche erano sfuggite dal severo chignon sulla nuca. Aveva una macchiolina d’inchiostro sul naso, nonostante avesse cercato di pulirsela con un fazzoletto. Il colletto era storto con una punta lievemente arricciata. Se lo sistemò con una mano sola, e troppo in ritardo.
Orrido uomo! Non c’era da meravigliarsi che avesse riso di lei per tutto il tempo!
Poi si ricordò della lettera di Susanna e ruppe il sigillo. Joseph Fawcitt, marchese di Attingsborough era il figlio ed erede del duca di Anburey, lesse nel primo paragrafo… e fece una smorfia di dolore. Avrebbe offerto un passaggio a Londra a lei e alle ragazze, e Claudia non doveva esitare ad accettarlo. Era un gentiluomo cortese e affascinante, perfettamente affidabile.
Claudia inarcò le sopracciglia e serrò le labbra.
Il motivo principale della lettera di Susanna le divenne chiaro dopo poche righe. Una coppia di cari amici, i conti di Edgecombe, erano tornati dal Continente. Susanna e Peter avevano intenzione di organizzare una serata a casa loro per festeggiarli. Claudia doveva fermarsi per partecipare, e doveva trattenersi ancora più a lungo per prendere parte a qualche altro evento della Stagione. Se Eleanor Thompson si era offerta di badare alla scuola per una settimana, di sicuro poteva farlo per un’altra, fino alla fine della scuola.
Quell’invito la tentava. Frances era stata la prima delle sue insegnanti e amiche a sposarsi, con il conte di Edgecombe. Con l’incoraggiamento del marito, un uomo illuminato, era diventata un’apprezzata cantante d’opera, ammirata e ricercata in tutta Europa. Lei e il conte viaggiavano ogni anno per diversi mesi da una capitale all’altra, passando di impegno in impegno. Era passato un anno dall’ultima volta che Claudia l’aveva vista. Sarebbe stato meraviglioso rivedere lei e Susanna insieme e passare un po’ di tempo con loro. Tuttavia…
Aveva lasciato la porta dello studio aperta. Eleanor vi infilò la testa dopo aver bussato lievemente.
«Starò io in biblioteca con le ragazze questa sera, Claudia. Hai avuto una giornata pesante. Quel nobile visitatore non ti ha mangiata viva, vero? Tutta la scuola parla di lui.»
«È stata Susanna a mandarlo» spiegò Claudia. Poi continuò con una smorfia: «Si è offerto di dare un passaggio a me, a Flora e a Edna nella sua carrozza quando tornerà a Londra, dopodomani».
«Oh, cielo!» esclamò Eleanor, entrando nella stanza. «E io non l’ho visto! Spero che fosse alto, bruno e bello.»
«Tutte e tre le cose» confermò Claudia. «Ed è anche il figlio di un duca.»
«Basta così!» Eleanor alzò le mani in segno di resa. «Dev’essere il peggiore dei marrani! Anche se spero di riuscire a convincerti, un giorno o l’altro, che mio cognato, il duca di Bewcastle, non lo è affatto.»
«Hmm» bofonchiò Claudia, poi cambiò discorso.
Una volta aveva lavorato per il duca di Bewcastle, quando era stata, per un breve periodo, l’istitutrice di sua sorella, lady Freyja Bedwyn. Non si erano lasciati in buoni termini, per usare un eufemismo, e da allora lei aveva provato una decisa antipatia per lui e tutti i nobili. Anche se, per dire la verità, la sua antipatia verso i duchi non era cominciata con Bewcastle…
Compativa con tutto il cuore la sorella minore di Eleanor, che aveva sposato quell’uomo. La sventurata duchessa era una donna amabile, che in passato era stata a sua volta insegnante.
«Frances è tornata in Inghilterra» spiegò a Eleanor. «Canterà a un concerto organizzato da Susanna e da suo marito. Susanna vuole che io mi fermi a Londra. È un peccato che la scuola non sia ancora finita. Ma allora lo sarebbe anche la Stagione. Naturalmente io non ho alcun desiderio di muovermi nei circoli dell’alta società. La sola idea mi fa venire i brividi. Tuttavia, sarebbe stato bello rivedere Susanna e Frances insieme e passare un po’ di tempo con loro… Pazienza, capiterà un’altra occasione, magari in campagna.»
Eleanor schioccò la lingua con impazienza.
«Ma tu devi restare a Londra per più di pochi giorni, Claudia!» esclamò. «Ti ha invitata lady Whitleaf e io non ho fatto altro che incoraggiarti. Sono perfettamente in grado di gestire la scuola per qualche settimana. Farò io il discorso alla festa di fine anno. Se vorrai fermarti più a lungo, non farti problemi. Lila e io trascorreremo qui l’estate per prenderci cura delle allieve indigenti. Christine mi ha proposto di nuovo di portarle a Lindsey Hall per un paio di settimane, quando lei accompagnerà Wulfric a visitare le sue altre proprietà. Così potrò passare un po’ di tempo con mia madre.»
Christine e Wulfric erano la duchessa e il duca di Bewcastle. Lindsay Hall era la residenza principale di sua grazia nell’Hampshire. Quell’invito aveva sconcertato Claudia. Si era domandata se la duchessa avesse consultato il consorte. Tuttavia, loro e le ragazze più povere si erano già fermate a Lindsey Hall un anno prima, in occasione del matrimonio di Susanna, e il duca si trovava là all’epoca!
«Devi assolutamente accettare» stava insistendo Eleanor. «Anzi, devi promettermi che ti fermerai almeno due settimane. Altrimenti, mi offendi. Vorrebbe dire che non ti fidi di me.»
«Certo che mi fido di te» ribatté Claudia, sentendosi ancora incerta, ma adesso come poteva non prolungare il suo soggiorno? «Sarebbe piacevole, devo ammetterlo…»
«Certo che lo sarebbe» l’interruppe con decisione Eleanor. «Lo sarà. Allora siamo d’accordo. Adesso devo correre in biblioteca. Per come vanno le cose quest’oggi, non mi meraviglierei di trovare alcuni banchi fatti a pezzi se ritardassi ancora!»
Quando Eleanor si fu allontanata, Claudia si sedette dietro la scrivania e ripiegò la lettera di Susanna. Che giornata strana! Sembrava lunga almeno quarantott’ore.
Di cosa avrebbero parlato durante il lungo viaggio per Londra? Come avrebbe impedito a Flora di chiacchierare e a Edna di ridacchiare? Desiderò con tutto il cuore che il marchese di Attingsborough avesse almeno sessant’anni e l’aspetto di un rospo. Forse allora non sarebbe riuscito a intimidirla così.
Il solo pensare a quella parola la fece fremere di rabbia.
Intimidirla?
Lei?
Un semplice uomo?
Un marchese erede di un ducato?
Indignata, decise che non gli avrebbe mai dato quella soddisfazione, quasi che sua grazia avesse apertamente espresso il desiderio di vederla umiliarsi ai propri piedi.




This post's content is copyrighted by Mary Balogh and Arnoldo Mondadori Editore, has been translated and published with their expressed authorization.
Il contenuto di questo post è protetto da copyright ed è stato tradotto e pubblicato con l'espressa autorizzazione di Mary Balogh e di Arnoldo Mondadori Editore.

 

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12/07/2009
da Andreina

ESCE IN LIBRERIA AMORI INFERNALI (Love is Hell), di Melissa Marr, Scott Westerfeld, Justine Larbalestier, Gabrielle Zevin, Laurie Faria Stolarz - EDIZIONI FAZI

Una raccolta di racconti scritti da alcuni tra i più celebri e amati narratori per ragazzi: Melissa Marr, Scott Westerfeld, Justine Larbalestier, Gabrielle Zevin e Laurie Faria Stolarz. Storie inquietanti e bizzarre, che ruotano sempre intorno a un elemento soprannaturale. Due studenti lasciano che il potere dell'attrazione capovolga il loro mondo; una liceale s'identifica completamente nel libro che sta leggendo; una fanciulla s'innamora del fantasma del ragazzo che abitava in casa sua; e ancora fate, elfi, creature fantastiche del folklore e dell'immaginario celtico reinterpretate con originalità e inventiva, e un pizzico d'ironia. Un mondo strabiliante e misterioso in cui ogni incontro, ogni personaggio, ogni evento può condurre verso territori sconosciuti, e nel quale l'unica bussola cui affidarsi per non perdersi è l'amore.

 

Note di andreina65:

L'antologia AMORI INFERNALI comprende:

1) A letto con il fantasma (Sleeping with the Spirit) di Laurie Faria Stolarz

2) Stupido mondo perfetto (Stupid Perfect World) di Scott Westerfeld

3) Più sottile dell’acqua (Thinner than Water) di Justine Larbalestier

4) Fantasia d’amore (Fan Fictions) di Gabrielle Zevin

5) Dardi d’amore (Love Struck) di Melissa Marr

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12/07/2009
da Andreina

ESCE IN LIBRERIA  LO SHOPPING DI MEZZANOTTE (Late Night Shopping) di Carmen Reid  - EDIZIONI NEWTON COMPTON, COLLANA ANAGRAMMA

Tra vestiti e accessori, un romanzo all'insegna del glamour e dello shopping a oltranza

Dopo IL CLUB DELLO SHOPPING, eccoci di nuovo nel mondo dell’alta moda con Annie Valentine, la personal shopper più in gamba di Londra, capace di dispensare consigli azzeccatissimi per un look impeccabile ma un po’ impacciata nella vita privata. Dopo tante fatiche, la nostra eroina è finalmente felice con Ed, il suo nuovo meraviglioso boyfriend, e i due figli Lana e Owen. Ma Annie è una donna che non si accontenta: vuole mettersi in proprio e avviare un business di borse e scarpe. E dal momento che Ed non sembra molto convinto di quest’idea, non le rimane che andare avanti a sua insaputa, approfittando di tutti i momenti liberi, di giorno e di notte. Ma bugia dopo bugia i debiti si accumulano e le cifre da pagare si fanno sempre più salate. Tanto più che Annie ha prenotato a sorpresa una vacanza in Italia per tutta la famiglia. E non può rinunciarci, visto che lì si trovano articoli fantastici… Passo dopo passo, accessorio dopo accessorio, seguiremo la nostra incorreggibile fashion addicted nelle sue rocambolesche, esilaranti avventure e staremo a vedere se anche stavolta riuscirà a conciliare le esigenze della famiglia con gli imperativi della moda…

«Non solo Sex and the City e non più chick-lit: storia di una personal shopper, indecisa tra un marito classico intramontabile o un fidanzato in saldo.»
Il Giornale

«Se ami lo shopping quanto la lettura, provalo. Favoloso!»
Daily Mail

«Ancora una volta Carmen Reid ha costruito un personaggio indimenticabile: Annie vi farà ridere, piangere e tifare per lei. Sotto l’ombrellone non potrete leggere nient’altro.»
Daily

Note di andreina65: Lo shopping di mezzanotte appartene alla serie "Annie Valentine”, sino a oggi composta da:

- IL CLUB DELLO SHOPPING (The Personal Shopper)

- LO SHOPPING DI MEZZANOTTE (Late Night Shopping)

Carmen Reid, laureata in letteratura inglese, dopo aver lavorato come giornalista a Londra, ha cominciato a scrivere approfittando inizialmente del congedo di maternità. In seguito si è trasferita a Glasgow, dove si dedica esclusivamente al marito, ai loro due bambini, a un cucciolo di Jack Russell, a tre pesci rossi e alla scrittura nel tempo libero. Autrice di bestseller sempre ai primi posti nelle classifiche inglesi,

Il suo sito web è www.carmenreid.com

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12/07/2009
da Andreina

ESCE IN LIBRERIA I DIARI DELLA MEZZANOTTE : DENTRO LE TENEBRE (Touching Darkness) di Scott Westerfeld, EDIZIONI NEWTON COMPTON

Una storia avvincente di amicizie, alleanze e tradimenti mentre sul mondo si abbattono, puntuali e indissolubili, le ombre della notte
Quando il blu avvolge la notte, allo scoccare della venticinquesima ora, solo cinque ragazzi girano per la città, circondati dalle ombre che popolano il buio, mentre il resto del mondo è immobile, congelato. Sembrano ragazzi come tutti gli altri, ma sono midnighter, Creature della mezzanotte, e sanno bene che nella loro città, Bixby, in Oklahoma, si annidano molti segreti. Ma ora cominciano a chiedersi perché siano stati scelti proprio loro e perché tutti i midnighter delle generazioni passate siano misteriosamente scomparsi… Mentre indagano alla ricerca della verità, si fa strada l'ipotesi di un’antica cospirazione le cui tracce si perdono nelle nebbie di un antichissimo passato. Contemporaneamente però emergono altri segreti, così sconvolgenti da compromettere l’unità e la fiducia del gruppo. Ma di fronte all'ignoto non è bene separarsi: il prezzo da pagare potrebbe essere la vita stessa.

Arriva in Italia il secondo libro de I DIARI DELLA MEZZANOTTE  "Midnighters", composta da tre libri:

- I DIARI DELLA MEZZANOTTE: L'ORA SEGRETA  (The Secret Hour)
- I DIARI DELLA MEZZANOTTE:DENTRO LE TENEBRE (Touching Darkness)
- Blue Noon (inedito)




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12/07/2009
da Andreina

ESCE IN LIBRERIA IL DIARIO DEL VAMPIRO : IL RITORNO ( The Return: Nightfall )  di Lisa Jane Smith - EDIZIONI NEWTON COMPTON

Elena Gilbert ha scelto di morire. Si è sacrificata per salvare i due vampiri fratelli innamorati di lei, il bello e tenebroso Stefan e l’astuto e infido Damon. Ma ora è di nuovo viva: una misteriosa entità l’ha riportata in vita donandole poteri sovrumani. Nel suo sangue pulsa una nuova forza, unica e travolgente, irresistibile per qualsiasi vampiro. Stefan ne è ancora perdutamente innamorato, e spera di poter iniziare una vita con lei, ma Damon non cede: spinto da un’insaziabile sete di potere, la vuole per sé, come sua amante. E quando Stefan verrà costretto con l’inganno a lasciare Fell’s Church, Damon potrà finalmente convincere Elena che è lui in realtà il suo vero amore. Ma le tenebre incombono sulla città, e anche Damon sta diventando preda di una creatura crudele, terrificante, che può fare di lui ciò che vuole e che di Elena desidera non solo il sangue, ma anche la morte.

Note di andreina65: Lisa Jane Smith è tornata dai suoi lettori con un nuovo, conturbante episodio de IL DIARIO DEL VAMPIRO.

La serie Vampire Diaries all’inizio comprendeva quattro libri, poi la scrittrice visto l’enorme successo, ha scritto altri tre libri. La serie finale è composta da 7 libri:

1. IL DIARIO DEL VAMPIRO: IL RISVEGLIO (The Awakening) 
2. IL DIARIO DEL VAMPIRO: LA LOTTA (The Struggle)
3. IL DIARIO DEL VAMPIRO: LA FURIA (The Fury)
4. IL DIARIO DEL VAMPIRO: LA MESSA NERA (Dark Reunion)
5.IL DIARIO DEL VAMPIRO: IL RITORNO ( The Return: Nightfall)
6.The Return: Shadow Souls ( inedito)
7.The Return: Midnight ( inedito)

Dato l’enorme successo dei libri di Lisa Jane Smith, negli Stati Uniti è già in preparazione una serie tv ispirata alla saga. La CW ha messo in cantiere il pilot de IL DIARIO DEL VAMPIRO (Vampire Diaries).

Una saga di straordinario successo: oltre 140.000 copie vendute in Italia!

«Lisa Jane Smith brilla nel firmamento del “new gothic”.»
Enzo Di Mauro, Corriere della Sera

«Un gioco obliquo di seduzione e di morte che ipnotizza il lettore fino all’ultimo capoverso.»
Francesco Fantasia, Il Messaggero

«Una storia intensa, passionale, crudele, che inchioda il lettore.»
Ragazza Moderna

«Il nuovo libro di Lisa Jane Smith vi farà impazzire!»
 Kiss me

 


 




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12/07/2009
da Andreina

ESCE IL PRIMO LIBRO DI Pamela Montgomerie, SAPPHIRE DREAM, EDIZIONI BERKLEY SENSATION

Pamela Montgomerie'S DEBUT, SAPPHIRE DREAM, BY BERKLEY SENSATION

When Brenna Cameron returns to Castle Stour on the coast of Scotland seeking answers about her past, she can’t imagine that she’ll be transported to a seventeenth-century pirate ship and a crew of dangerous scallywags who haven’t seen a woman in far too long. Nor could she have dreamed of her desires for the captain who comes to her rescue…

Rourke Douglas, captain of the Lady Marie, is immediately enthralled by the beautiful stranger brought onto his ship by a mysterious magic connected to that sapphire jewel around her exquisite neck. All he knows is that the fiery-haired siren he calls “Wildcat” stirs something deep in his wounded soul. But along with burning desire, the captain knows a bone-chilling dread, for if the prophesy of the sapphire is true, then the brazen Brenna will bring about only one thing: his ruin…


Ritornata al Castle Stour sulla costa scozzese per cercare le risposte sul suo passato, Brenna Cameron non sa che sta per essere trasportata nel diciassettesimo secolo, dritta su una nave pirata piena di pericolosi farabutti che sono stati privati per troppo tempo della compagnia di una donna. E non si aspetta neppure per sogno che, il capitano che verrà in suo soccorso, sarà l'oggetto del suo desiderio...

Rourke Douglas, il capitano della nave Lady Marie, si sente incantato a prima vista dalla bellissima sconosciuta apparsa grazie ad una inspiegabile magia sulla sua nave. Magia che aveva a che fare con quel gioiello di zaffiro appeso al suo grazioso collo. L'unica cosa della quale è certo è che, quella tentatrice dai cappelli fiammeggianti, la Gatta Selvatica, come la chiamò, mette in tumulto il suo animo ferito. Ma, mescolata all'ardente desiderio, dentro di sé, il capitano cela la agghiacciante consapevolezza sulla profezia dello zaffiro, che, qualora fosse vera , significherebbe che la impudente Brenna gli causerà una cosa sola : la sua rovina.....


Nota di Drakon75

Pamela Palmer, aka Pamela Montgomerie, is a contemporary paranormal romance author. “Sapphire Dream” is the first book in her new historical time travel series set in seventeenth – century Scotland, which she published under her pseudonym, Pamela Montgomerie.

"[Sapphire Dream] is a compelling tale of magic, revenge, betrayal and romance. …will keep readers spellbound.””
-
Romantic Times Magazine

Pamela Palmer, aka Pamela Montgomerie, è autrice di romanzi paranormali contemporanei.  “Sapphire Dream” è il primo libro della sua nuova serie del genere time travel storico, ambientata nella Scozia del diciassettesimo secolo, che ha firmato con il pseudonimo Pamela Montgomerie.

“Sapphire Dream” è una affascinante storia di magia, vendetta, tradimento e amore......i lettori la troveranno incantevole.”
-
Romantic Times Magazine

 

 

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12/07/2009
da Paige79

ESCE IN LIBRERIA LA MERAVIGLIOSA VITA DELLE SINGLE (The Single Girl’s Guide), DI Imogen Lloyd Webber - EDIZIONI PIEMME.


Una verità dovrebbe essere universalmente riconosciuta: una ragazza single può godere della più meravigliosa delle vite.
A differenza di famose single di celluloide che si struggono sognando di fuggire su un cavallo bianco con i loro Mr Darcy e Mr Big, Imogen ci racconta innanzitutto come sfruttare al massimo la nutrita gamma di vantaggi che lo status di single comporta, e che a tutti gli altri sono preclusi. Perché, che sia uno stato d’animo o una condizione temporanea, singletudine dovrebbe far rima con beatitudine.
Arredarsi la casa come si vuole, decidere di andare in vacanza quando i bambini sono dove devono essere, cioè a scuola, e gli alberghi costano la metà, potersi dedicare del tempo, stare davanti alla tv con la maschera ai cetrioli sul viso, vedere e sentire gli amici quando si vuole e chiudere la porta al mondo quando si ha la luna di traverso, sono piaceri senza prezzo, che gli accoppiati (e gli scoppiati) vi invidiano senza poterlo confessare. Inoltre che non ci sia un uomo nel vostro salotto, non vuol dire che non ci debba essere in camera da letto.

Nota di Paige79: Divertente, utile e deliziosamente esplicito, un libro per tutte le fan di Bridget Jones dalla versione “real-life” di Sex and the City.L’autrice è  figlia del famoso compositore inglese Andrew Lloyd Webber (autore di celebri musical come "Cats", "Jesus Christ Superstar"," Il fantasma dell’Opera", "Evita"), ha 32 anni e vive a Londra, felice di essere single. Questo è il suo romanzo d'esordio ed è un bestseller in Inghilterra e Stati Uniti.

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12/07/2009
da Paige79

ESCE IN LIBRERIA AMORE E RITORNO ( Love The One You’re With ), DI Emily Giffin, EDIZIONE PIEMME.

La vita di Ellen non sembra perfetta, lo è senza ombra di dubbio. Trentatrè anni, fotografa, sposata con Andy, l'uomo che ama e che sa sempre tirare fuori il meglio di lei. Tutto fila a meraviglia fino a quando, un giorno, Ellen incontra Leo.
Leo, il perfido ma irresistibile rubacuori che non vedeva da otto anni. Leo, l'uomo che riusciva sempre a tirare fuori il peggio di lei e che, dopo una lunga e appassionata relazione, l'aveva lasciata senza una parola. Leo, l'ex con la E maiuscola, che ovviamente Ellen non ha mai dimenticato.
Succede a New York, in un piovoso pomeriggio di gennaio. Due ombrelli che si incrociano per strada. Due persone che si salutano frettolosamente. Niente di più. Ma quell'incontro scatena in Ellen un fiume di emozioni sopite.
Quando, poco dopo, Leo decide di rifarsi vivo e in più Andy deve trasferirsi per lavoro ad Atlanta, Ellen comincia a farsi la fatidica domanda: «E se avessi sbagliato tutto?».

NOTA DI PAIGE79: Emily Giffin è cresciuta in Illinois, dimostrando fin da piccola un amore precoce per la lettura, Michael Jackson e il basket, lo sport che non a caso viene più spesso citato nei suoi libri. Ha lavorato come avvocato a New York, poi si è trasferita a Londra per dedicarsi completamente alla scrittura. Attualmente vive ad Atlanta con il marito e i loro tre figli.
I suoi due libri precedenti, "Piccole confusioni di letto" (Piemme, 2006) e "A prova di baby" (Piemme, 2008), hanno entrambi scalato la classifica bestseller del «New York Times» e sono stati tradotti in più di venti paesi. Inoltre, i diritti cinematografici di "Piccole confusioni di letto" sono stati recentemente acquistati da Hilary Swank, la celebre attrice di "Boys Don't Cry" e "Million Dollar Baby".

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