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Sabato, 25 aprile, 2009 - 22:34
naan

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ROMANCE PARK

Benvenute a Romance Park, il luogo dove ogni scrittrice ha la possibilità di presentare i propri lavori al pubblico!


L'estratto (tre da diverse parti del romanzo) di questa settimana si intitola "L'UOMO CHE PENSAVA CON IL CUORE", e il nick della sua autrice è CARLOTTA LANCETTI. ATTENZIONE, si tratta di nomi di fantasia, che usiamo solo per distinguere i vari estratti tra di loro: il nome dell'autrice non è questo, ed il titolo finale del libro sarà diverso.

Vi ricordiamo le REGOLE DI ROMANCE PARK ( potrete trovare maggiori dettagli qui: http://romancebooks.splinder.com/post/20213710  ) :
-- sia le lettrici che le bloggers potranno votare l'estratto con un punteggio da 1 a 10, e naturalmente commentarlo;
-- se la scrittrice lo desidera (non è obbligatorio), può rispondere ai commenti e alle domande – ma lo farà sempre usando il nick;
-- tra una settimana esatta, chiuderemo il sondaggio, e la scrittrice scoprirà che voto le è stato dato dal pubblico.
-- IMPORTANTE: la scrittrice non rivelerà la propria identità a nessuno, né prima, né durante, né dopo il sondaggio. Le bloggers che hanno collaborato con lei alla preparazione del post (cioè Naan e MarchRose) faranno altrettanto, sia nei confronti delle altre bloggers che delle lettrici, e per correttezza si asterranno dal commentare.

 

L'UOMO CHE PENSAVA CON IL CUORE
di Carlotta Lancetti
Tutti i diritti letterari di quest’opera sono di esclusiva proprietà dell’autore.

 

Londra 1940.
Ian e Laura. Una storia d’amore iniziata tantissimi anni prima, nel lontano 1905. Un’altra donna Sylvia, donna priva di calore umano e piu’ vecchia di Ian di cinque anni, con un subdolo inganno aveva intrappolato l’ingenuo ragazzo ventiduenne Ian Doyle-Gallagher nel 1911. Ma Ian non ricevendo amore da Sylvia aveva disperatamente cercato amore altrove. Senza mai dimenticare un solo istante Laura. Laura aveva cercato di sposarsi di vivere una vita serena ma …senza mai negarsi a Ian e negarsi a se stessa quell’uomo. Ma non ne poteva più di quella situazione. Di vederlo andar via con gli occhi colmi di sofferenza. Di dividerlo con una donna che non lo rendeva felice. Doveva dare un taglio alle sofferenze.

Il mattino dopo partì col treno. Giunto ad Edimburgo scese nell’albergo prescelto da Thelma Green la sua fedele ed efficiente segretaria.
Quel pomeriggio inoltrato dopo aver lavorato un po’ su una vertenza e il convegno, seduto sul letto, stringendo i denti quasi, mollò la matita accorgendosi che la stava quasi per spezzare. Spinse indietro il capo poggiandolo contro il muro. Laura…Avrebbe voluto dar delle testate contro il muro per farla uscire dai suoi pensieri…ma era impossibile non era solo nei suoi pensieri era in ogni parte di sè. Resistè più che potè poi chiamò Ridgestone la proprietà scozzese di Greg. Erano tre mesi che non la vedeva. Gli parevano tre secoli.
Rispose proprio Laura.
- Laura…-sussurrò Ian con tutta la dolcezza e sensualità di cui era capace. Voleva esser con lei vicino a lei, voleva la sua compagnia, voleva avvertire la sua anima … voleva ogni singola parte dell’essere di quella donna. Non sopportava di starle lontano un secondo di più, voleva darle tutto quell’amore che gli scoppiava dentro. Strinse forte il filo del telefono.
- Ian …-disse fredda lei.
- Sono ad Edimburgo. Tu anche. Mentre Greg e’ a Londra …-disse quasi con un nodo in gola. Non avvertendo quel tono gelido di lei. Non vedeva ostacoli perché non dovessero e potessero vedersi.
- No Ian- doveva esser forte. Dirgli che basta,era finita. Non poteva più…non poteva più!!! Perché la cercava? Doveva finire. Cercò di esser cruda e di farlo desistere.
Ian rimase raggelato stavolta da quell’imprevedibile NO.
- No? –
- No….penso che sia meglio che tu e io…-
Ian sentì come del sudore freddo investirlo. Che diavolo le prendeva ora che non voleva vederlo? Che non voleva star con lui? Gli pareva davvero inconcepibile star lontani quella sera…diceva che non aveva mai tempo per lei…ora l’aveva e lei…Certo ora stava per prometterle l’impossibile …perché alla fine della serata…avrebbero fatto all’amore.
- Non farmi questo ti prego…prometto che non accadrà niente …voglio solo la tua compagnia stasera…-
- Sai bene che quando ci vediamo …-e non dava solo la colpa a lui, sempre tremendamente passionale…non si fidava di se stessa. Lo desiderava follemente era furiosa con se stessa per quanto lo voleva. Da tre mesi era li, lontana da lui, dal suo amore disperato, dalle sue braccia rassicuranti …dal suo corpo…No!!! Basta! Sii forte DEVI-TRONCARE!
- Cercherò di resistere…-
- Dubito quindi stai ben attento Ian! – lo ammonì severa.
Ian entrò nel salotto e gettò il cappello sul tavolino. Si sedette sul divano settecentesco chinandosi in avanti incrociando le mani per non mostrarle che tremavano leggermente. Sentiva dentro un senso di forte apprensione.
- ciao Ian- rivederlo buttava all’aria tutte le sue migliori intenzioni. Doveva evitare di guardarlo.
- ciao Laura- e le sorrise. Lei non ricambiò.
Si metteva male. Si alzò, si versò da bere e si risedette. Parlarono del più e del meno ma Laura stava solo posponendo l’inevitabile.
- Ian…questa e’ l’ultima volta…-
- Che mi vuoi vedere?-
- Si –disse decisa. A Ian, quel ‘si’ parve come un verdetto, di condanna. Cercò di non lasciarsi prendere dal panico.
- Fidati non ti toccherò…siamo amici da tanto…ho bisogno della tua preziosa amicizia… -
- NO-DEVE-FINIRE- sillabò e lo gelò con un occhiata. Sapeva bene di cosa lui aveva bisogno. Era abile a dirle quanto avesse bisogno di lei. Ma non ce la faceva più a dividerlo con Sylvia,
Ian la guardò stupito. Era atroce ciò che gli chiedeva. E perché ora? Non capiva perché ORA?
- No ! Perché ora? Avrei capito anni fa ma ora? Perché proprio ora?–
- Ian e’ meglio cosi…- disse sbrigativa. Era irragionevole.
Lui perse la calma e gettò il bicchiere contro il fuoco del camino. Si appoggiò col gomito al ripiano di esso, passandosi una mano fra i capelli e cercando di tornare calmo.
- senti …e’ meglio che te ne vai subito. Sei troppo agitato-e lei soffriva troppo a vederlo in quelle condizioni. Doveva quindi esser cattiva, doveva dirgli che non le piaceva il suo comportamento cosi irrazionale e immaturo. Ian era frastornato del tono crudo di Laura. Non capiva quanto lo stava facendo soffrire?
- lo sono si visto che vuoi lasciarmi- disse con il respiro corto come dopo una corsa.
- devi fartene una ragione- e incrociò le braccia al petto serrando le labbra.
- No, non posso Laura-
- Devi. Ti ho fatto venire solo per dirti che fra noi e’ finita. Te lo dovevo, non era bello per telefono-
- No maledizione, Laura!!-e si voltò verso lei stringendo in tasca e le mani a pugno. Gli parve troppo insopportabile. Non riusciva a muoversi, era paralizzato dall’ansia e lo stomaco era aggrovigliato. Lei pareva talmente sicura e decisa come mai non l’aveva vista.Lei lo guardò come guardasse un bambino capriccioso. Visto che non lo capiva con le buone dovette ricorrere alle minacce.
- Allora vado a chiamare Dylan. E’ diventato alto e robusto…come te. Vuoi ricevere un pugno da tuo figlio?- e senza aspettare risposta si avviò alla porta. Ma Ian fece un ultimo tentativo. L’afferrò al polso e l’attirò a sé quindi le mise una mano dietro la nuca e si chinò su di lei per baciarla famelico e disperato. Se lei ricorreva alle maniere forti, lui rispondeva con le sue maniere, la dolcezza, la sensualità il desiderio. Era l’unico modo per placarla e farle cambiare idea, rivedere la sua decisione drastica. Laura rispose al bacio. Ian temette che se avrebbe parlato lei si sarebbe ribellata. Ma d’improvviso, lei gli morse il labbro respingendolo.
- Sei impossibile !- sbottò lei. Ian si toccò il labbro e sentì sulle dita il sangue. Si tamponò con il fazzoletto. Lei lo guardò beffarda. Non doveva permettergli di risolvere sempre le loro liti con il sesso, l’amore. Doveva trattarlo come Sylvia forse così l’avrebbe convinto che era proprio finita.
- Ti stai comportando come Sylvia –disse attonito. Non gli aveva mai fatto del male fisicamente e ora l’aveva respinto brutalmente. No era ancora nella sua stanza al MacDougal Hotel e si era addormentato…stava sognando …era un incubo. Si sfregò il volto. No, non stava sognando.
- Bada Ian, non farmi sentire in colpa perché ti respingo come lei-
- Vieni qua- disse di nuovo dolcissimo. Il che rendeva davvero arduo per lei respingerlo.
- No! –
Ian però l’afferrò fra le braccia e immerse le mani nei capelli di lei. Tentò cosi di nuovo con le buone di calmarla, aprendole il suo cuore sperando che lei non affondasse un coltello.
- sai che sono pazzo di te. Sai che non sono venuto qua solo…per questo…ma anche per parlare con te…stare in tua compagnia…. ti amo lo sai-
- non dire altro-
- come vuoi – e la baciò di nuovo. Lei sentì le mani di Ian ovunque facendola ubriacare. Spogliandosi l’un l’altra raggiunsero il letto della camera degli ospiti. Si amarono quasi rabbiosamente. Lei si detestava perché lo desiderava e lo amava in modo doloroso. Aveva vinto lui. Doveva concedergli e concedersi quell’ultima notte d’amore insieme ma non doveva comunque accadere che vincesse sempre lui. Il suo coraggio l’aveva tradita miseramente. Ian le aveva rinnovato il suo infinito amore.
Più tardi Ian si rivestì. Si stava allacciando le stringhe delle scarpe seduto su una poltrona quando lei si ridestò dal torpore. Lo guardò duramente quindi si alzò e si rivestì anche lei.
Si avvicinò a lui e gli afferrò i capelli sollevandogli il viso. L’aveva distratta per due ore ma ora doveva andarsene e stavolta per sempre. Niente scuse o sentimentalismi.
- avevi promesso vero?- disse duramente. Ian la guardò. Quella sera Laura si comportava proprio come Sylvia. Dura implacabile e gelida, indifferente al suo dolore ai suoi sentimenti. Ian cercò di nuovo d’addolcirla con il suo sguardo tenero e innocente. Laura aveva un cuore caldo e tenero. Non era fatto di marmo come quello di Sylvia.
- si…lo so …-
- perdiana Ian !!! – sbottò furente e lo lasciò andare. Non poteva sempre far leva sui sentimenti, era sleale! Doveva smetterla. Ian si alzò e si infilò la giacca.
- Credi …che non prova rimorso? Che non mi disprezzo già abbastanza? Non era mia intenzione venire qua solo per far l’amore con te…. Ti ho detto ciò di cui avevo bisogno, di cui ho bisogno-
- Basta!!! – e si tappò le orecchie non volendo sentire altro.
- Laura ti prego…- e la guardò stupito di quel rigido comportamento. Si era comportato male certo…ma non era ancora pronto a dirle addio. Mai sarebbe stato pronto a farlo.
Basta! Doveva dirgli quanto la faceva soffrire, voleva fargli capire quanto non sopportava un secondo di più quella situazione. Lo disprezzava.
- No ! Sono arrivata a detestarti ogni volta che te ne vai da lei…che torni da lei. Devi trovare il coraggio di dirmi ora addio una volta per tutte. Ora !- gridò lei infuriata.
- Credi che non abbia provato a starti lontano? Avevo bisogno di te ma ho dovuto soffocare molte volte- disse Ian con calma, con tono basso e si passò nervosamente una mano fra i capelli.
- Devi trovarti un’altra donna che ti dà quello che posso darti io….io non posso più…non posso più!- e ricacciò indietro le lacrime.
Greg era arrivato da alcuni minuti e stava ascoltando la conversazione da dietro una porta socchiusa, la porta della sua camera comunicava con quella degli ospiti.
Ian la guardò sbalordito e decise di sfoderare il suo orgoglio. Lei non lo voleva più era chiaro ma non si doveva credere insostituibile. Stava cosi male che volle ferirla.
- certo…come ho avuto le altre prima…non avrò problemi a trovarne ancora…-
Come osava quella canaglia di parlarle delle altre in quel momento delicato! Si avvicinò a Ian e gli mollò uno schiaffo con forza. Greg stupito gli parve di sentire anche lui male. Sua moglie stavolta faceva sul serio, era davvero esasperata.
Ian guardò il viso della sua amante contorcersi dalla furia e gli stava scagliando tutta la sua rabbia in quello schiaffo.
- allora vattene che aspetti! Non ti sopporto più ecco qual è la verità ! Questa e’ stata l’ultima volta che ti accontento…ma basta capito basta!!! Basta!!!!Vattene Ian!– gli gridò infuriata dandogli uno spintone. Doveva fargli male cacciandolo. Anche fisicamente. Gli diede un secondo spintone energico.
- Laura!!! -
- Ora vai dalle altre femmine che spasimano per te-
Ian l’afferrò alla vita attirandola a sé si chinò e la baciò senza tenerezza.
- le altre…non capisci che nessuna e’ speciale come te per me?- le sussurrò con dolcezza, l’ultimo disperato tentativo di rabbonirla…ma lei lo respinse bruscamente dandogli un altro spintone e guardandolo beffarda.
- Tsè non essere sentimentale ! Per voi uomini siamo solo femmine con cui sfogare gli istinti e tu non sei da meno Ian…e mi sono davvero stancata di …accontentare le tue voglie…- ogni parola di lei gli si conficcava dentro come un chiodo in quel modo atroce e sentiva il cuore spaccarsi in due. Ma doveva esser forte. Non doveva mostrarle oltre il suo dolore.
- Bene…bene e’…un addio allora? –ribadì freddo.
- si …
Ian scosse il capo totalmente incredulo così si calcò il cappello in testa.
- Come…vuoi…- aprì la porta e se ne andò sentendo un macigno depositarsi nel cuore.
Si sedette su una sedia sfinita da quell’incontro drammatico…da quel gesto cosi drastico. Sentiva il cuore sanguinare. Quello sguardo di Ian, cosi sofferto, cosi disperato nel perderla, nel dirle addio. Cominciò a piangere in silenzio.
Nel frattempo Ian era seduto in auto sfinito e incredulo non riusciva a muoversi da li. Andarsene. Il disprezzo delle parole di Laura…gli rimbombava dentro gelandogli il sangue.
L’istinto era di tornare dentro …di supplicarla di cambiare idea…che non poteva finire cosi…che non poteva finire ora …perché proprio ora? Gli sembrava di stare sul ciglio di un burrone…stava cosi male che si sentiva quasi male fisicamente. Non riusciva ad accettarlo, respinse le lacrime di rabbia e dolore per quella fine. Era la fine dei loro incontri ma non avrebbe certo mai smesso di amarla. La fine dell’amore per lei sarebbe avvenuta quando sarebbe finita la sua vita…non prima.
Era stato con altre era vero, aveva provato ad andare avanti con la sua vita come lei con la sua.
Ma nell’altre lui cercava il rapporto che avevano loro due. Si affezionava molto a loro ma non poteva amarle perché amava solo lei, soltanto lei. Scese dall’auto e guardò la facciata antica. Lottò come contro un demone per non tornare dentro e dirle che non poteva finire cosi la loro storia. Vide Dylan dietro le tende. Risalì cosi in auto. Non voleva mostrarsi a pezzi né a Laura né tanto meno al proprio figlio. L’orgoglio accidenti! Si rimproverò duramente quindi mise in moto e se ne andò.

 

Ian e Laura per caso, dopo quella "rottura" si ritrovano in una stazione ferroviaria. Tutte le decisioni di Laura crollano come castelli di carte. Illusa a pensare che poteva fare a meno di lui un giorno di piu’.

Aveva anche capito che anche se smetteva di vederlo e quello poteva esser semplice era davvero difficile se non impossibile smettere di amarlo. Ian aveva bisogno di lei come lei di lui. Quel che poteva darle era comunque indispensabile…anche se il tempo da poter passare insieme scivolava via in fretta come sabbia fra le dita, stare insieme era come respirare. Lei lo condusse in un angolo della stazione, una parte in disuso lontano da tutto e tutti. Lo guardò prendere a calci delle vecchie traverse dei binari. In quel violento sfogo c’era tutto il dolore di Ian. Era come spaventato e cercava di farsi forza per riuscire ad affrontarla.
Era furioso. Come poteva trattarlo così? Tormentarlo così? Non gli aveva già detto abbastanza? Quindi si sedette sul muretto dove terminava il binario morto. Fece scrocchiare più volte le mani, incapace di parlare. Lei si accovacciò davanti a lui e gli coprì le mani con le sue. Doveva aprirgli il proprio cuore, dirgli quanto era stato difficile anche per lei, doveva mettere da parte il proprio orgoglio che l’aveva certo aiutata a star meglio e chiedergli cosi di perdonarla, dirgli quanto l’amava ancora e sempre l’avrebbe amato.
- Ian…ti prego…ti supplico di perdonarmi…io mi sento morire dentro senza di te. Ho provato ma ho fallito. Ho provato a detestarti…ma …ho capito che comunque non mi eri indifferente, che ti detestavo quanto ti amavo…quanto ti amo. Come trent’anni fa e come sarà fra trent’anni non mi sarà mai più possibile smettere di amarti perché sei parte di me…stupida illusa sono stata!- concluso con un filo di voce, il respiro affrettato per l’ansia, la paura che lui non riuscisse a perdonarla, si rialzò e si allontanò da lui. Ian ascoltò cercando di intravedere nelle parole della donna il pentimento e la verità. Trovò facilmente tutte e due ma doveva farle capire che l’aveva fatto quasi impazzire. Si lei chiedeva perdono, aveva compreso che era stata una follia, sembrava davvero sincera. Ma il proprio orgoglio gli impediva di perdonarla cosi rapidamente doveva dirle quanto era stata crudele con entrambi, che doveva esserne assolutamente certa di sopportare di nuovo quella situazione. Doveva esser un po’ duro brusco…gli aveva fatto male anche se capiva la sua esasperazione. Ma i suoi meccanismi di difesa scattarono. Il cuore gli serrava la gola talmente batteva forte. Si alzò, si avvicinò a lei e l’afferrò per le braccia scuotendola - Maledizione, Laura, perché dovrei crederti? Perché dovrei perdonarti!? Dovrei ora credere che non mi lascerai mai più? Credere che non sono il tuo giocattolo? Non basta che ci sia Sylvia ad usarmi ….ti ci metti pure tu? Come faccio a crederti che non mi staccherai il cuore a morsi la prossima volta che sarai stufa di me e della situazione? – e la guardò a fondo fino al cuore…sentendo i propri occhi inumidirsi. Si ammetteva che esser l’amante non era una posizione felice e poteva esser umiliante a lungo andare ma avrebbe dovuto dirgli basta anni prima ora era troppo tardi…infuriato con se stesso sentì gli occhi pieni di lacrime ma aveva un tale nodo in gola, paura…ancora paura….Anche lei lo guardò intensamente, sentendo il cuore scoppiare nel vedere gli occhi di Ian luccicare. Lui la lasciò andare voltandosi per non mostrarle le lacrime di rabbia e dolore. Di paura. Si rendeva conto che lei lasciandolo cosi bruscamente, si era finalmente ‘vendicata’ di ciò che era avvenuto anni prima per la sua ingenuità che aveva rovinato i loro progetti. Ma lui soffriva profondamente allora come ora. Laura lo guardò contorcendosi le mani contro lo stomaco aggrovigliato. Attese come se attendesse il verdetto di una giuria. Perderlo significava non riuscire più a vivere. Solo vegetare. Il suo cuore sarebbe morto lasciando così un guscio vuoto. Dylan era la sua forza per andare avanti senza Ian …anche se il giovane assomigliava molto al padre nei gesti che era come aver vicino Ian ma stava diventando grande presto avrebbe ‘perso’ anche lui, ora..…ora attendeva la decisione di Ian, era terrorizzata che lui non la perdonasse Ian la guardò girò appena la testa. Non voleva perderlo...nemmeno lei voleva! Ma si voltò e l’afferrò di nuovo scuotendola dolcemente- MAI PIU’!!! Non farmi mai più una cosa del genere hai capito? Hai capito?!!!– disse lasciando che il dolore tingesse le sue parole disperate. Il nodo in gola minacciava di soffocarlo quasi.
- No…non accadrà mai più, Ian, perché il solo pensiero di perderti mi fa morire di dolore. –e lasciò che le lacrime le scivolassero sulle guance. Le lacrime che lui non versava, le versava lei, non riusciva più a trattenerle, per quanto lui la scuotesse con forza non le avrebbe mai fatto male.
Ian la guardò, non resisteva se una donna piangeva. La voleva di nuovo fra le braccia, voleva ammonirla aspramente e allo stesso tempo stringerla forte a sé.
- Dai vieni qua…- le disse poi dolcissimo, l’afferrò alla vita con un braccio e l’attirò a sé dandole un affettuoso scappellotto sul dietro. Già Ian sapeva esser tanto dolce anche quando la rimproverava e quel gesto non era cattivo ma anzi era come una carezza! Era un suo modo tenero di farle capire che era stata una sofferenza indicibile averla avuta lontana. Le prese il viso fra le mani guardandola.
- Smettila di piangere dai tesoro…- e le diede il suo ampio fazzoletto.
- Mi odi vero? Una parte di te mi odia. Hai tutte le ragioni-
- Odiarti?Come posso odiarti quando ti amo così profondamente? Io non odio, detesto provare quel sentimento distruttivo. Non odio Sylvia figurati se odio te?-
Lei lo guardò sbalordita. Era convinta che odiasse almeno Sylvia! – io pensavo che la detestassi…insomma lei e’ perfida con te e Christine…-
- No, non la odio, provo pena per lei- le disse sfiorandole la fronte con un bacio. Laura sentì l’amore per lui rinnovarsi diventare ancora più immenso. Il suo uomo era davvero incapace di odiare anche il suo peggior nemico.
 


1941: Uno dei momenti roventi dopo esser tornati insieme. Purtroppo non sanno che e’ presente loro figlio concepito a St. Moritz nel 1921 dove si ritrovano tutti. Il marito di Laura voleva un maschio ma essendo sterile, in Ian così perfetto aveva trovato il mezzo per aver il suo erede. Il ragazzino nel 1933 scopre così chi e’ il suo vero padre. Ma sebbene lo ammiri…e’ troppo legato a Greg che gli ha dato tutto. Non vuole affezionarsi a nessuno e gli viene più facile disprezzare Ian per non sentirne la mancanza visto che deve star con Greg per gratitudine e per la legge. Il ragazzo e’ assai introverso dal carattere difficile. Ian e’ un carismatico e stupendo cinquantaduenne. Anche Laura bionda e voluttuosa e’ ancora molto bella.

Laura credendosi sola, fece entrare Ian dalla porta della cucina. Dylan doveva esser al college. Greg sarebbe tornato l’indomani. Ogni momento che Ian poteva lei cercava di vederlo. Quelle ore insieme erano meravigliose. Ian a volte mangiava rapidamente un sandwich e faceva folle corse per esser li con lei. Parlavano a lungo a volte non facevano nemmeno l’amore ma stavano sdraiati sul divano a parlare dagli argomenti più disparati e a …riversare i loro sentimenti e pensieri più profondi. Il loro rapporto si era ancor più rinsaldato. Quel giorno si sedettero in cucina a bere del surrogato di caffè e chiacchierarono a lungo poi Laura prese le tazzine e le portò al lavabo per lavarle. Ian le andò alle spalle e l’abbracciò da dietro, iniziò a baciarla sul collo. Lei sospirò estasiata. Il rapporto fra di loro era pressoché perfetto. La loro intesa non era mai stata così profonda sotto ogni aspetto.
- che stupida di una donna …più ti minaccia e più mi spinge verso di te, più mi tormenta con i suoi macabri scherzi e più mi spinge ad amarti, a starti vicino a proteggerti…sei la mia ancora lo sai? – lei si girò fra le braccia di lui e lo baciò con trasporto. Continuando ad arretrare, baciandosi urtarono contro il tavolo. Lei si sedette sopra e afferrò la cravatta di Ian attirandolo più vicino a lei, fra le gambe. Il sesso fra loro era diventato più rovente, sfrenato molto più fantasioso. Anche Ian aveva trovato sorprendente la spregiudicatezza della sua amante e la loro passione era diventata ancor più intensa travolgente e ardente come quel momento.
- decisa eh?- sussurrò Ian cercando di nuovo la bocca di lei. Lei gli sfilò rapida la cravatta e gli aprì la camicia, gliela sfilò dai pantaloni per accarezzagli la schiena. Ian a sua volta le sfilò la camicetta dalla gonna. Le afferrò la vita con le mani, Laura inarcò cosi il corpo scosso da violenti brividi di piacere mentre Ian lambiva la sua pelle con le labbra. La faceva sentire ancora bella e giovane. Come se il tempo non fosse mai passato fra loro. – aspetta …non qua…- disse Ian così la sollevò sulle braccia e la portò nel salotto. Laura era il suo amore. La fece sdraiare dolcemente sul divano. Si sfilò la giacca e la gettò da parte a terra. Ian non aveva mai violato il letto che lei divideva con Greg e nemmeno l’altro letto della stanza degli ospiti. Era già difficile farlo in casa sua…il divano era un posto sicuramente meno intimo. Ripresero a baciarsi, Laura si fece di nuovo audace e gli aprì i pantaloni. Finalmente lo sentì in sé. Ian fu stimolato dall’audacia di Laura. Iniziarono a muoversi, con ritmo sostenuto ma non frettoloso e frenetico.
Dylan uscì dal bagno dopo un lungo relax nella vasca fino a che l’acqua era diventata fredda. Si vestì e scese in cucina per farsi uno spuntino. Era da colazione che non mangiava qualcosa ed erano quasi le due del pomeriggio. L’ala del college era crollata grazie al cielo senza danni alle persone. Ma chi poteva andare a casa a dormire era pregato di farlo.. Era preso da quei pensieri quando sull’ultimo scalino udì dei rumori, si avvicinò allo stipite, provò a guardare e si ritrasse, si mise una mano sulla bocca per reprimere un’esclamazione fra la sorpresa e il disgusto. Ian Gallagher era di nuovo nella vita di sua madre. Astutamente era riuscito a convincerla a tornare con lui. Suo padre era davvero un maestro in quello, avrebbe convinto persino Hitler a cambiare idea d’invadere il loro paese. Spiò di nuovo l’incontro, non voleva vedere e allo stesso tempo era come calamitato a guardare. Non aveva mai visto due persone fare l’amore. I suoi compagni ne avevano parlato delle loro prime esperienze, ma lui troppo preso dagli studi, aveva soffocato quel bisogno e ancora non era stato con una donna. Gli sarebbe piaciuto, la sua mancanza d’esperienza lo isolava dagli altri ragazzi. Di sicuro non sarebbe stato un donnaiolo come Ian! Guardò di nuovo. Loro erano avvinti in un abbraccio sensuale. Gli parve che suo padre si muovesse a ritmo vertiginoso mostrando così tutta la sua prepotente virilità. Sua madre si aggrappava alle spalle del suo uomo, andando incontro alle spinte che divennero sempre più incalzanti, tanto che caddero giù dal divano, sul soffice tappeto. Ian sentì la sua donna seguirlo facilmente, poteva osare di più, accelerò i movimenti. Laura al culmine dell’eccitazione, voleva sentirlo più vicino, avvolgendo i fianchi di Ian con le proprie gambe, aggrappandosi così di più a lui. Il culmine dell’estasi la trapassò con dolce violenza, fremette a lungo, esternò piccole grida, riuscendo solo a ripetere il nome di lui. Ian accelerò ancora un poco e le donò tutto se stesso come sempre, tremando a lungo, emettendo un piccolo ruggito virile e poi scivolare su di lei. in seguito appena riprese un poco fiato, si rimisero seduti poggiando la schiena contro il divano. Si guardarono e scoppiarono a ridere come due ragazzini. Ian si chiuse i pantaloni rialzandosi in piedi. Quindi tese la mano e la aiutò a rialzarsi, senza sforzo. Accipicchia era stato piuttosto travolgente, si erano amati come due giovani amanti. 

RATING FINALE  :  4,36 /10
 

Cliccate qui per vedere i risultati del sondaggio 

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Commenti

okey te lo mando a

okey te lo mando a quell'indirizzo.....

Per Carmen: io avevo un

Per Carmen: io avevo un account su splinder, ma sto cercando di disattivarlo... comunque non riesco ad accedere al tuo blog, ma se vuoi puioi mandarmi come file allegato un pezzo del tuo romanzo.

Cristina

OKKEY scusate se vi ho

OKKEY scusate se vi ho pressato e stressato un po'..attenderò che si faccia viva lei. grazie ancora della vostra pazienza semmai!!

buona giornata

c.

@ Carmen non vedi la bustina

@ Carmen

non vedi la bustina perchè lei non si è ancora iscritta, abbi un attimo di pazienza, appena ripassa legge i nostri mesaggi, se si iscrive e lascia un commento la vedrai subito. Se no, se Lily ci contatta per email, io oppure naan ti mandiamo un messaggio su splinder.

Fin da subito, infattim tieni conto che puoi già mandare messaggi a tutti gli utenti splinder, tra cui noi blogger: Naan, Maet, Andreina, Dragana, Tiziana... e me, of course.

ciao....grazie per il

ciao....grazie per il simpaticissima...sono un pò autoironica...

io sono iscritta a splinder...ma non vedo la bustina vicino a quello di Lily...per Cristina si ho visto che mi ha mandato l'indirizzo....

Io ho due recapiti e-mail uno

Io ho due recapiti e-mail uno più riservato ed uno pubblico che metto tranquillamente su internet... mi arriva un po' di spam, ma mi serve per avere la possibilità di essere contattata sia da altri scrittrici sia dai lettori dei miei romanzi...

Cristina

@ "l'autrice senza

@ "l'autrice senza punteggiature" ( carina la definizione, sei simpaticissima! )

Credo che la cosa più semplice sarebbe che tu ti registrassi a splinder ( chede solo l'indirizzo email nessun dato personale ), e contattassi sia Cristina che Lily rose con la funzione messaggi privati di splinder, cioè cliccando sulla bustina a fianco al nome della persona.

Cristina, Lily, perchè non vi registrate anche voi? bastano 5 minuti, in fondo intervenite abbastanza spesso qui, e questo vi risparmierebbe la fatica di firmarvi a mano ogni volta che lasciate un commento.

Oppure, se non volete, scriveteci all'indirizzo email del blog, e noi giriamo sempre per mail privata il vostro recapito email all'autrice.

Vedo che Cristina ti ha dato la sua email e quindi per lei siamo a posto. Non conosco l'indirizzo email di Lily, però.

Lily, se sei d'accordo, contattaci!

grazie....spero di avere

grazie....spero di avere notizie di Mckayla aka Lily Rose...C.

Se vuoi scrivermi, il mio

Se vuoi scrivermi, il mio recapito è: cristina.contilli@poste.it

vorrei chiaccherare con

vorrei chiaccherare con Mckayla aka Lily Rose e Cristina Contilli come posso fare? Naan e MarchRose mi potete aiutare?

sono l'autrice 'senza punteggiature'.

un abbraccio a tutte voi grazie del vostro aiuto.

Cacchio!!! Visto che ormai la

Cacchio!!! Visto che ormai la votazione si è chiusa, mi rendo conto che sono stata l'unica che ha dato un voto abbastanza alto all'estratto... d'accordo, l'autrice dovrebbe lavorare sulla punteggiatura, perché qualche virgola in più e un uso più moderato dei puntini di sospensione renderebbe più agevole la lettura, però, l'idea di un romance ambientato nel '900 e non nel classico '800 e con due amanti maturi invece dei soliti protagonisti di 25-30 anni a me era piaciuta...

Cristina Contilli (visto che c'è un'altra Cristina, qui tocca mettere nome e cognome!!!)

anch'io ieri avevo avuto il

anch'io ieri avevo avuto il messaggio di errore di "troppo traffico" sul sito votations.com,

ora invece funziona tutto perfettamente e il sito ha accettato il voto.

@ tutte purtroppo ho notato

@ tutte

purtroppo ho notato che in questi giorni il server del sito che amministra i sondaggi ha qualche problema, nel senso che può dare errore per un'eccedenza di traffico... non era mai capitato prima, e comunque non dipende da noi. Occorre solo portare pazienza e riprovare a distanza di tempo.

@ cris

Il risultato è pubblico e viene inserito nel post (come nel romance park precedente)

Anch'io ho rivotato

Anch'io ho rivotato ieri.

Cristina

IO ho rivotato, ragazze ^^

IO ho rivotato, ragazze ^^

Ciao Naan. Non mi lascia

Ciao Naan.

Non mi lascia votare.

Sicuramente ci avete già pensato, ma se non fai un richiamo bello grosso in prima pagina mi sa che la tua richiesta resta inascoltata. ^__^.

Il risultato è pubblico o viene trasmesso solo all'autrice?

Cristina

@ tutte importante purtroppo

@ tutte importante

purtroppo il sondaggio non ha totalizzato alcun voto a causa di un malfunzionamento di cui mi sono accorta solo al momento di chiuderlo.

Vi chiedo per favore di votare di nuovo, il sondaggio rimarrà aperto fino al 10 maggio.

Passate parola,

Grazie! a tutte :-) e scusate per l'inconveniente

Ciao Carlotta! Mamma mia, le

Ciao Carlotta! Mamma mia, le ragazze ti hanno già detto tutto e non posso fare altro che approvarle e suggerirti, quindi, le stesse cose.

Ma voglio consigliarti anche un'altra cosa : dato che ho notato, nelle tue risposte, lo stesso modo di scrivere che hai usato negli estratti, ti consiglio di iniziare a migliorarti proprio dal questo. Mi spiego meglio: da oggi in poi, quando frequenterai blog, forum, siti ecc. e scriverai dei commenti o delle risposte, inizia ad eliminare i puntini di sospensione, a fare più attenzione alla sintassi, alla punteggiatura, a rendere quelle poche righe più scorrevoli. Inizia così, dal quotidiano, vedrai che poi ti verrà tutto più spontaneo. Da poche righe scritte bene, passerai a frasi sempre più lunghe fino a interi capitoli e, quindi, a romanzi veri e propri. Spero che questo piccolo consiglio possa esserti d'aiuto.

Se mi risponderai, prova a seguirlo ^_*

Ti mando un abbraccio e ti faccio un grande in bocca al lupo!

Ciao

si diciamo tutte quelle

si diciamo tutte quelle inforomazioni le ho messe nella prima parte del romanzo e questa parte non l'avevo ancora infarcita di informazioni di ogni genere storico ambientale e di vita dell'epoca, di luoghi ...ho raccolto molto materiale e l'avrei di certo messo...ma presa d'impulso..che come mi fa scrivere in quel modo...ho mandato senza riflettere troppo. grazie comunque. Carlotta.

Ciao Carlotta! Evitero' di

Ciao Carlotta!

Evitero' di fare i commenti sullo stile,visto che gia' hai ricevuto dei consigli in merito.

Quello che volevo dirti e' che, mi e' piaciuta la tua scelta del periodo storico. Di solito, se penso alla prima meta' del XX secolo, mi vengono in mente i libri di Agatha Christie! Ma, proprio questo periodo della storia, nel caso tuo, potrebbe essere di grande aiuto, offrendo varie possibilita' di sviluppare la storia. Come? Beh, questo e' stato uno dei periodi piu' movimentati della nostra storia, e a quanto pare, la tua coppia ha vissuto anche i tempi di guerra (la I guerra mondiale). E poi, pensa alla prima revoluzione femminile e ai cappelli e le gonne drasticamente accorciate! I ferri da stiro con i carboni ardenti e le macchine d'epoca.....tutti dettagli che potrebbero aiutare ai tuoi lettori di immaginare piu' facilmente quello che circondava i tuoi protagonisti. Secondo me, un po' di ricerca storica va fatta, perche' molto spesso i dettagli storici accurati, intrecciati bene con la fiction, valorizzano molto la storia.

In bocca al lupo per il tuo lavoro!

lamentarsi? Direi di

lamentarsi? Direi di no...sono soddisfatta tutto sommato per i consigli ricevuti, le critiche costruttive. Davvero. Grazie. Si e' stato un vero onore ricevere consigli da Theresa Melville.Carlotta

Ringraziamo sentitamente

Ringraziamo sentitamente Theresa Melville per essere intervenuta con i suoi preziosi consigli nella nostra rubrica.

Carlotta, direi che non ti puoi lamentare, hai avuto consigli da una delle più note scrittrici italiane del genere! :-)

per Mckayla aka Lily Rose ti

per Mckayla aka Lily Rose ti ringrazio per le parole...e per sapere il resto...posso solo dire che ce' un futuro migliore per loro.

ciao March Rose una persona

ciao March Rose una persona mi ha detto di scrivere ad Naan...di mandargli a lei. Scusa se ti ho dimenticato. Non l'ho fatto apposta.

Credimi. Ti ringrazio come ringrazio le altre per tutti i consigli li vedo cosi ...e li terro' da parte per aiutarmi. Si mi sono fatta prendere dall'istinto nel scriverla.

dunque, premetto che mi sento

dunque, premetto che mi sento autorizzata a intervenire perchè in questo caso specifico Carlotta ha contattato solo Naan, e non me. Perciò, non so chi è in realtà l'autrice e posso essere oggettiva nel dire la mia opinione.

Ho pensato parecchio prima di scrivere il mio giudizio, perchè non è un caso semplice.

Cara Carlotta, in molte ti hanno detto le cose che non vanno nel tuo estratto, ed è inutile che lte e ripeta anch'io. La forma va sistemata, sintassi punteggiatura etc. vanno riviste, e via dicendo. Mi permetto anche di suggerirti di leggere tanto, e con molta attenzione, dei buoni libri, per vedere come sono strutturate le scene, e come si inseriscono i dialoghi nella narrazione. Hai ancora molto lavoro da fare per arrivare ad uno stile scorrevole. Fin qui, i difetti.

Però...

Leggendo il tuo estratto ho avuto una strana sensazione. Mi è sembrato che in questo estratto tu non ti sia limitata a rielaborare quello che hai già letto, come succede purtroppo nella maggior parte dei lavori di aspiranti scrittori che si leggono in giro sui vari blogs siti etc. ( ormai dilagano ).

Insomma tu non hai "rifrullato" dei libri che conoscevi per scrivere il tuo lavoro. Tu ti sei lasciata "trasportare" dalla TUA storia, che ti ha preso la mano ad un punto tale che non riesci a controllarla e a gestirla. Sono i tuoi personaggi che stanno portandoti con sè a seguire le loro disavventure, che tu lo voglia o no, e forse certe cose che fanno e che dicono risultano una sorpresa anche per te.

Penso che questo sia un punto chiave, la caratteristica di tutti gli scrittori degni di questo nome: lasciarsi possedere dalla storia, anzichè possederla ( chissà se mi sono spiegata? ).

Tu questo lo fai già, in modo istintivo - ottimo. Però non basta. Adesso devi fare in modo che anche TUTTI possano godere della tua storia, non solo tu mentre la scrivi. Puliscila, cerca di vederla "dal di fuori" e non solo " da dentro". Se ce la farai, credo che saprai regalare a chi ti legge qualcosa di davvero originale ed interessante.

Un grandissimo in bocca al lupo, e grazie di averci dato la possibilità di conoscere il tuo lavoro!

Mckayla aka Lily Rose: A me

Mckayla aka Lily Rose:

A me la storia piace molto.

Ovviamente la forma va corretta ma non essendo l'ultima stesura va bene.

Il contenuto l'ho davvero apprezzato.Mi piacciono storie di questo tipo e devo dire che hai reso molto bene l'idea dei sentimenti e della loro forza.

Mi piacerebbe conoscere la trama in generale e vorrei che Laura e Ian potessero stare insieme.

Mi incuriosisce sapere come si sono conosciuti e come finirà la loro storia...

hai un blog o un sito....vorrei tenerti d'occhio e non perdermi il romanzo...^^

Brava nelle introspezioni

Beh che dire, hanno già

Beh che dire, hanno già espresso in tanti tutto ciò che vorrei annotare:

- la forma lascia molto a desiderare e Cristina nel commento #12 ha esplicitato al meglio ciò che ha infastidito anche me;

- la trama che si evince da questo estratto non sembra male, ma la caratterizzazione dei due protagonisti, e anche quella dei personaggi di contorno, non ispira simpatia, non fa appassionare;

- il soggetto di un lungo e travagliato amore extra coniugale, che non ha il matrimonio come lieto fine, è un buon inizio ma ti consiglio svilupparlo meglio, in modo da "legittimizzarlo" anche algi occhi del lettore.

Comunque complimenti per il coraggio.

Mamma mia, Cristina, ma sei

Mamma mia, Cristina, ma sei un correttore di bozze? Sono ammirata per come hai espresso i tuoi consigli!

Avrei un paio di domande da farti, se hai un account Splinder, ti spiacerebbe contattarmi via PM per favore?

V

La trama l'ho trovata

La trama l'ho trovata originale e quindi interessante. Però devo ammettere che anche a me non è piaciuta affatto la forma. E non si tratta del fatto che è incentrata sui dialoghi, come ha scritto Cristina, di solito apprezzo anche i romanzi che puntano più sul dialogo che sulla parte descrittiva. Tuttavia l'estratto di Carlotta è davvero confusionario, si segue male e, a mio parere, necessita di un'approfondita revisione.

Perché una trama può anche essere valida ma è importante anche come la sappiamo rendere.

Consiglio tuttavia all'autrice di non mollare. Scrittrici non si nasce, occorre molto lavoro per riuscire a raffinare il proprio stile e non è facile. Solo leggendo e scrivendo molto può migliorarsi.

In bocca al lupo!

Siccome io ho uno stile fatto

Siccome io ho uno stile fatto da molti dialoghi e poche descrizioni e quando un'autrice la fa lunga con le descrizioni, tipo la Gabaldon, anche se è brava, alla fine mi stanca un po', per questo ho apprezzato gli estratti di Carlotta.

Cristina

Questo testo mi ha colpito.

Questo testo mi ha colpito. Concordo con le critiche mosse da alcune lettrici: manca una revisione accurata, la punteggiatura è praticamente assente, la sintassi è confusa. Eppure qualcosa, in questo caos, mi ha convinto. E' prematuro parlare di stile, ma Carlotta ne ha uno proprio: impetuoso e disordinato, eppure coinvolgente. Su questo testo, cara Carlotta, non hai lavorato la metà di quanto avresti dovuto. Sono certa che potresti ottenere risultati di gran lunga migliori, se riuscissi a contenere la tua smaniosa creatività. Mi raccomando, non mollare. Theresa Melville

Ciao Carlotta inanzitutto

Ciao Carlotta inanzitutto complimenti per il coraggio, sottoporsi al giudizio altrui non è facile.

Riguardo ai tuoi estratti devo ammettere che non mi sono piaciuti molto.

La lettura è stata piuttosto difficoltosa a causa della forma in cui la scritta. E' tutto molto scattoso e ciò, a mio parere, provoca difficoltà nel lettore. Stessa cosa vale per le emozioni dei due protagonisti che sono appena accennate, sembra quasi che avessi fretta di scrivere.

Anche l'ambiente è poco curato e ritengo che questo sia l'errore più grave di tutti. Ogni ambiente o luogo ha il suo carattere, i suoi rumori, i suoi colori. Gli oggetti in particolare parlano delle persone che li circondano, perciò anche un banale soprammobile può rivelare molto. E' importante capire dove si svolge la scena perchè la sua descrizione integra le emozioni dei personaggi.

Tuttavia, a livello di trama, credo che gli ingredienti per una buon romanzo ci siano, ma ritengo che dovresti approfondirli e amalgamarli meglio.

Detto questo, mi auguro di non averti offeso. Le mie sono solo considerazioni e non certo un giudizio.

In bocca al lupo

Veronica

Ciao Carlotta Per forma

Ciao Carlotta

Per forma intendo il modo in cui esponi il testo considerando l’ordine che segue nella frase.

Parola seguita dalla virgola o punto.

Esempio, esempio.

… tre sono i puntini.

Lo spazio, dopo il trattino che precede il dialogo, è singolo.

Ti consiglio di leggere analizzando il testo. Prova con qualche scrittore classico, poi con qualcuno che ami particolarmente.

Per ora la trama è l’ultimo dei tuoi problemi, scusa la franchezza.

E comunque no, la trama non mi è piaciuta, ma quella è una questione di gusti. La cosa importante è trovare il modo giusto per esprimere ciò che vuoi.

Vedi, quando si scrive l’aspetto principale è la formulazione del periodo. Il tuo pensiero per essere recepito in modo esatto deve essere codificato, a te manca questa capacità.

La puoi imparare naturalmente, nessuno nasce con la penna in mano, tutti gli scrittori devono lavorare tanto prima di trovare lo stile giusto, e non si finisce mai, parola!

C’è un altro punto che vorrei farti notare: alla fine dell'estratto, quando introduci Dylan, scrivi:

Dylan uscì dal bagno dopo un lungo relax nella vasca fino a che l’acqua era diventata fredda.

Esempio: Dylan rimase immerso nella vasca finché l’acqua divenne fredda.

Esempio: Dylan uscì dal bagno. Era rimasto nella vasca finché l’acqua si era raffreddata.

Era da colazione che non mangiava qualcosa ed erano quasi le due del pomeriggio.

Esempio: Non aveva mangiato nulla da colazione, ed erano quasi le due del pomeriggio.

L’ala del college era crollata grazie al cielo senza danni alle persone. Ma chi poteva andare a casa a dormire era pregato di farlo.

Esempio: Un’ala del palazzo che ospitava il college era crollata. Fortunatamente non c’erano stati feriti, ma il rettore aveva pregato gli studenti di tornare alle loro case.

Come vedi le differenze sono minime, ma la lettura diventa scorrevole e non ci sono fraintendimenti.

Un'altra cosa, dalle azioni dei personaggi il lettore trae le sue considerazioni e le sue simpatie. Come può essere apprezzabile un uomo che in tanti anni non è riuscito a trovare una soluzione per il suo amore travagliato? Oppure una donna che resta sposata con un uomo che non ama e lo tradisce solo perché trasportata dalla passione? Ciò che dicono i personaggi e ciò che pensano, sono le loro caratteristiche, e io non ho trovato nulla di dolce, di travolgente, di amabile in nessuno di essi. Noi lettori tendiamo ad identificarci in modelli, buoni o cattivi che siano, ma questi, in qualche modo devono riscuotere le nostre simpatie, come nella vita reale d'altronde.

Spero di esserti stata utile, se hai altro da chiedermi non esitare.

Cristina

in merito al post 10 Sono

in merito al post 10

Sono Carlotta.

L'umilta' ce l'ho visto che vorrei tanto imparare e vorrei aver dei giudizi su quanto ho scritto senno' non mi rivolgevo a questo blog. Pero'...non capisco ancora cosa intendi per la 'forma'...spiegami piu' tecnicamente se e' possibile.

piu' che altro mi interessava sapere se piaceva la trama...

mi dispiace che non ti sia piaciuto ma non mi reputo di certo ancora una scrittrice ancora e so che la strada e' lunga. grazie dei consigli e ciao da Carlotta.

Ciao scrittrice Il tuo

Ciao scrittrice

Il tuo estratto non mi è piaciuto, mi spiace.

E non entro i merito alla storia, non parlo della trama, ma della tua capacità espressiva.

Io penso che per scrivere ci voglia non solo volontà, lavoro e talento, ma una buona dose di disciplina, tanta pratica e molta umiltà. Ciò che tu hai fatto è encomiabile. La tua partecipazione a Romance Park è in un certo qual modo una richiesta, e io come lettrice ho deciso di segnalarti ciò che non mi è piaciuto del tuo estratto.

Cominciamo con l’introduzione: “ Il mattino dopo partì col treno” ma a parte indicare il tragitto, questa informazione è del tutto superflua visto che subito dopo ricominci con un'altra descrizione temporale. “Quel pomeriggio inoltrato”

I sentimenti di Ian sono descritti, ma non emozionano, anzi quando dici “- Laura…-sussurrò Ian con tutta la dolcezza e sensualità di cui era capace.” sembra quasi che lui moduli la voce apposta … ora immaginando la scena è un po’ bizzarro non credi?

Il passaggio successivo non va bene : “- Sono ad Edimburgo. Tu anche. Mentre Greg e’ a Londra …-disse quasi con un nodo in gola. Non avvertendo quel tono gelido di lei. Non vedeva ostacoli perché non dovessero e potessero vedersi.”

Immagina di sentire un uomo che parla in quel modo … no, non va.

Il seguito della frase è ancora piu confuso, prova a riformulare il periodo. Potresti dire che era talmente emozionato e turbato dalla sua vicinanza da non voler riconoscere nel tono di lei indifferenza e ostilità …

Ad un certo punto introduci il discorso di lei e i suoi pensieri, ma non usi il soggetto, e questo crea confusione in chi legge. Anche quando descrivi un disagio fisico, esprimiti meglio, il sudore freddo non investe nessuno, il vento investe, le sensazioni investono, il fumo …

Cura la forma. La parola va seguita dalla virgola, senza lo spazio che va dato subito dopo. Per il punto vale la stessa regola. Devi usare tre puntini per il sospeso, evita il testo in maiuscolo, usa il punto esclamativo in modo moderato, dopo le virgolette inserisci solo uno spazio.

Il colloquio telefonico tra i due protagonisti è un guazzabuglio di frasi ed emozioni disordinate, non si comprende quando parlano e quando pensano. In seguito,quando s’incontrano, sembra quasi che stiano nello stesso albergo. Se così fosse dovresti fermare l’azione e inserire qualche dettaglio che spieghi questo fatto o descriva l’ambientazione.

Le parole sono “mezzi” con i quali lo scrittore esprime il suo pensiero, tsè, accipicchia ed altre esclamazioni di questo tipo, lasciano veramente a desiderare.

Mi pare di averti detto anche troppo. Il mio consiglio è di leggere molto, vedi come i più bravi scrittori esprimono determinate situazioni, come le “montano” nel testo, lascia perdere per un po’ la trama e dedicati alla forma.

Spero che non te la prenderai per le mie critiche, ma non avrebbe senso dirti che va tutto bene quando così non è!

Un ultima cosa, ma non per importanza: leggi ciò che hai scritto a voce alta, in questo modo, sentendo, ti potrai rendere conto di eventuali errori che possono esserti sfuggiti ad una prima correzione.

A presto

Cristina

Ciao Trovo che questi

Ciao

Trovo che questi estratti siano scritti malissimo. Dialoghi assurdi, periodi confusi, grammatica assente, forma pessima. Per non parlare della storia e dei protagonisti odiosi.

Ma uno perché dovrebbe leggere certe cose?

Laura

L'adulterio in questa storia

L'adulterio in questa storia non e' privo ne' di attenuanti, ne' privo di sensi di colpa dei due. Essendo estratti ovviamente non e' facile comprendere appieno il perche' di quell'adulterio. Se Ian fosse a caccia solo di 'avventure' non avrebbe bisogno di Laura. Carlotta.

Pretendo i diritti d'autore

Pretendo i diritti d'autore sull'innamorarsi da maturo cinquantenne come fossi un ragazzino! È quanto mi sta succedendo da tre mesi a questa parte e mi ci trovo benissimo!!! Medebai l'Orso.

Sinceramente a me gli

Sinceramente a me gli estratti non piacciono molto.

Inizio con le cose che trovo positive:

Nei capitoli postati si vede lo sforzo di approfondire i sentimenti dei protagonisti di far capire i pensieri di tutti i personaggi coinvolti.

Ringrazio l'autrice per aver inserito i sintetici ma utilissimi commenti che servono a comprendere il resto della storia.

Mi sembra un romanzo con una visione più realistica e meno idealizzata di una storia d'amore, il che è decisamente apprezzabile.

Per il resto trovo la punteggiatura carente, al punto di rendere difficoltosa la lettura in varie parti e un eccessivo (e fastiodioso, almeno per me) utilizzo dei puntini di sospensione. Il testo avrebbe bisogno di una revisione e una semplificazione. Metto un esempio a caso segnando in maiuscolo le varie ripetizioni (e qualche dubbio grammaticale tra parentesi, da prendere con le pinze, però ^___^):

"L’istinto era di tornare dentro …di supplicarla di cambiare idea…(di dirle) che non poteva FINIRE cosi…che non poteva FINIRE ORA …perché proprio ORA? Gli sembrava di stare sul ciglio di un burrone…stava cosi MALE che si sentiva quasi MALE fisicamente. Non riusciva ad accettarlo, respinse le lacrime di rabbia e dolore per quella FINE. Era la FINE dei loro incontri ma non avrebbe certo mai smesso di amarla. La FINE dell’amore per lei sarebbe avvenuta quando sarebbe (fosse? il verbo qui mi stride nelle orecchie ma non sono sicura sia errato) FINITA la sua vita…non prima."

Il mio personalissimo giudizio, nel complesso, è buono per l'introspezione e per il realismo della storia ma devo dire di trovare i personaggi di un egoismo assolutamente insopportabile, tanto da trovarli sgradevoli. Due adulteri per oltre 20 anni (e per lui Laura non è la sola infedeltà pare), con un figlio a cui viene sistematicamente mentito e a cui viene fatto credere di essere del marito di lei (pure lui mica tanto ammirevole pare). Nel secondo estratto poi Ian fa pure l'offeso perchè lei lo ha (giustamente!) piantato e fatto soffrire tanto! Secondo me non è esattamente con il cuore che Ian pensa.

Sinceramente non è quello che cerco in un romanzo, soprattutto se è d'amore, ma questo è ovviamente, legato ai miei personalissimi gusti di lettrice.

Comunque auguri all'autrice per il suo lavoro.

Cristian

vi ringrazio enormemente dei

vi ringrazio enormemente dei vostri suggerimenti, li ritengo molto preziosi e ne faro' buon uso prima della stesura finale! Un abbraccio a tutte da Carlotta. PS. la mia intenzione e' di far parlare tutti i personaggi per far sapere i loro pensieri...forse con la punteggiatura giusta sara' piu' comprensibile. grazie ancora.

Spinse indietro il capo

Spinse indietro il capo poggiandolo contro il MURO. Laura…Avrebbe voluto dar delle testate contro il MURO per farla uscire dai suoi pensieri…ma era impossibile non era solo nei suoi pensieri era in ogni parte di sè.

Ho notato inoltre un utilizzo continuo dei puntini sospensivi (a volte anche in posti in cui non mi sembravano necessari).

Per il resto trovo che siano degli estratti intriganti e coinvolgenti.

In bocca al lupo! ^_^

A me non dispiace il

A me non dispiace il passaggio dal narratore al punto di vista dei personaggi... però la punteggiatura!!! Ci sono delle parti (parecchie) in cui ho dovuto rileggere più volte per capire il senso. Lo Stream of Consciousness è difficile da fare, a maggior ragione se prima si focalizza lui, poi lei, poi lui, ecc. Quindi la punteggiatura è fondamentale. Anche se noi non pensiamo con le virgole, il lettore può trovarsi spiazzato. Ti copio un esempio:

Quel pomeriggio inoltrato [virgola] dopo aver lavorato un po’ su una vertenza e il convegno, seduto sul letto, stringendo i denti quasi, mollò la matita accorgendosi che la stava quasi per spezzare. Spinse indietro il capo poggiandolo contro il muro. Laura…Avrebbe voluto dar delle testate contro il muro per farla uscire dai suoi pensieri…ma era impossibile [punto] non era solo nei suoi pensieri [virgola] era in ogni parte di sè. Resistè più che potè [virgola] poi chiamò Ridgestone [virgola] la proprietà scozzese di Greg. Erano tre mesi che non la vedeva. Gli parevano tre secoli.

era giusto per fare un esempio. Capita anche durante i dialoghi:

- Lo sono sì [virgola] visto che vuoi lasciarmi [punto esclamativo] - disse con il respiro corto come dopo una corsa.

Secondo me, la mancanza di punteggiatura rende molto pesante la lettura, il che è un peccato, perché le emozioni sono espresse molto bene! Quando scrivo qualunque cosa (pure i compiti a scuola!), rileggo e ogni volta che cambio intonazione o prendo fiato, aggiungo punteggiatura. E' difficile quando scriviamo qualcosa, perché noi che l'abbiamo scritta, la punteggiatura ce la sentiamo già nella testa. Rileggere a voce alta ci mette nei panni di un lettore qualunque! Provare per credere!

continua così!

Un bacione!

V

wow!! bellissimo... vorrei

wow!! bellissimo...

vorrei anche io un storia d'amore così lunga e profonda...

a quando il seguito?

L'estratto mi è piaciuto

L'estratto mi è piaciuto perché i due protagonisti non sono giovani (come è di solito nei romance), ma maturi, eppure si amano da anni con passione... forse l'unica cosa che può funzionare, ma può anche suscitare qualche dubbio è che l'autrice commenta in terza persona, ma come se fosse Laura a commentare, per es. assume il punto di vista di Laura, quando scrive "Il suo uomo era davvero incapace di odiare anche il suo peggior nemico." oppure quando scrive "Accipicchia era stato piuttosto travolgente, si erano amati come due giovani amanti."

Accippicchia è un 'espressione da linguaggio parlato che va bene se fa parte dei pensieri o delle parole di Laura, ma è meno adatta ad una parte descrittiva o comunque ad una parte, dove l'autrice riflette sulla storia d'amore tra Ian e Laura, però, come dicevo, nel complesso, i due estratti mi sono piaciuti, perché sono avvincenti e pieni di passione...

Cristina

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