gennaio 2012
Kathleen McGregor: un'Inviata davvero Molto Speciale
Ci sono dei romanzi che una volta conclusi ti lasciano dentro un senso di struggimento misto a profonda curiosità, e avere una qualsiasi piccola notizia sui personaggi, e sul loro mondo diventa un pensiero fisso. A me ultimamente è accaduto con Corinna, di Kathleen McGregor il primo libro della serie Mar dei Caraibi, che la Leggereditore ha riproposto in libreria con un’edizione integrale e riveduta. Devo confessare che la mia devozione, non me ne voglia Corinna, è andata soprattutto ai pirati, Dorian, Walter e il selvaggio John McFee, il meticcio dagli occhi di ghiaccio. Ho pensato allora di intervistarli… il punto è che non sono propriamente ciò che viene comunemente definita una tigre, e trovarmi davanti a tre pirati grandi e grossi anche se tremendamente affascinanti è fuori discussione.
Allora ho pensato di chiedere aiuto, e chi meglio della stessa Kathleen avrebbe potuto condurre un’intervista in esclusiva per Isn’t It Romantic?
D'altronde lei ha un certo ascendente su di loro… almeno spero, visto che l’ho appena spedita a intervistare i tre feroci pirati…
VISITA SULLA NAVE NERA
Kathleen McGregor incontra i suoi corsari
L’ Old JohnMcArthur’s è uno dei ritrovi preferiti dei peggiori farabutti di Port Royal, lo sapevo bene quando mi è stato indicato come luogo d’incontro, ma esservi seduta a un tavolo, per quanto appartato e in ombra, ed essere avvolta dall’odore del fumo, di alcool, di cibo, di cuoio e di almeno trenta individui lerci, è un’esperienza che mozza letteralmente il respiro.
La cameriera scollacciata mi ha degnata appena di uno sguardo incuriosito quando ho ordinato del rum. Sono astemia, ma chiedere acqua in un posto del genere equivale ad attirarsi addosso la malasorte. L’ultima cosa che voglio è destare interesse, anche perché non riuscirei a far sparare questa vecchia pistola che porto alla cinta neanche per salvarmi la vita.
Sono sicura che l’ora concordata è passata da un pezzo, la taverna si sta riempiendo, gli animi si stanno scaldando, e le occhiate che sento piovermi addosso stanno aumentando in modo allarmante. Comincio a sentirmi in ansia quando intercetto uno sguardo iniettato di sangue fin troppo eloquente. Questo succede quando devi fare affidamento su un informatore anonimo. Tiro fuori dalle tasche dei vecchi calzoni che indosso il biglietto che mi è stato recapitato questa mattina, vergato con inchiostro annacquato: OJMcArthur’s al tramonto.
Il tramonto è passato da un pezzo. Fuori è già buio pesto. Non so se sentirmi più irritata o preoccupata. Un’ombra che si staglia sul mio tavolo mi fa trasalire, e una fila di denti marci atteggiata a sorriso mi fa letteralmente accapponare la pelle.
“Ehi, cosa abbiamo qui?”
Mi si rizzano i capelli sulla nuca, mentre fisso l’orrendo figuro che scosta la sedia di fronte a me con l’intenzione di sedersi. Tempo di togliere le tende, e in fretta! Faccio per alzarmi, quando il suono di una voce venata d’acciaio mi paralizza.
“La signora è già occupata.” La riconosco! Grazie a Dio!
Comincio a tremare, di sollievo penso, ma potrebbe trattarsi benissimo di isteria. Aspetto paziente che McFee si liberi di quell’individuo, augurandomi vivamente che non faccia saltar fuori coltelli. Deve avermi letto in faccia, o più probabilmente deve essere di buon umore, perché l’uomo si allontana tutto d’un pezzo, borbottando qualche oscenità che preferisco ignorare.
“Sei in ritardo!” non riesco a trattenermi, né a trattenere la nota di rimprovero. Probabilmente sono più isterica di quanto penso.
McFee mi scruta, gli occhi che scintillano come argento fuso. Accenna a un inchino beffardo.
“Spero che non soffriate il mal di mare, signora McGregor. Sta arrivando una tempesta.”
Anche un mare forza dieci, piuttosto che restare un altro istante in questo posto!
Balzo in piedi, più che pronta a seguirlo, e intercetto un mezzo sorriso che mi fa accelerare il cuore.
Lo precedo all’esterno, riempiendomi i polmoni di boccate d’aria pulita. Lo sento alle mie spalle. Più che sentirlo, avverto la sua presenza, perché si muove più silenzioso di un gatto.
Non ha fretta. Aspetta con apparente curiosità di vedere cosa farò. Probabilmente si aspetta che giri sui tacchi e cambi idea. La cosa mi alletta, invece mi volto ad affrontarlo.
“Da che parte?”
Il mezzo sorriso si allarga, mi valuta con lo sguardo, e per la prima volta so cosa vuol dire essere divorata cogli occhi. Ricaccio l’inquietudine, e lo ricambio con un'occhiata decisamente più fredda, ma che spero gli faccia uscire di testa certi argomenti.
Non è etico sedurre la propria autrice, o no?
“La scialuppa è a poca distanza da qui.” Soffoca una risatina. Si avvia, e io lo affianco, per il momento tranquillizzata. Camminiamo per un poco, attraversiamo alcuni vicoli deserti, poi il molo, dove svettano contro il cielo gli alberi di alcuni vascelli.
Mi soffermo a guardarli.
Dal largo soffia un vento freddo che spazza la banchina sgombra con forza, riempiendo l’aria di umidità e dell’odore intenso della tempesta in arrivo.
La scialuppa è legata a una bitta. C’è un marinaio in attesa nell’ombra, che si alza da terra quando ci vede. Prima che possa decidere in che modo scendere dal molo sulla barca in movimento senza finire in acqua, McFee mi circonda la vita con un braccio, mi solleva e salta giù, strappandomi tutta l’aria dai polmoni. Mi fa sedere, ignorando molto galantemente lo strillo spaccatimpani che mi deve essere sfuggito, e fa cenno al marinaio di mollare la cima.
Afferra i remi e inizia a remare. E’ seduto di fronte a me e, contrariamente a quello che mi aspettavo, siamo solo io e lui. C’è buio, non riesco a distinguere i suoi lineamenti, eppure mi sento il suo sguardo addosso, e percepisco anche il suo sorriso. Be’, mi dico, tanto vale approfittarne.
Mi schiarisco leggermente la voce, ma lui mi previene.
“Mi spiace per il ritardo.” Mi dice, riuscendo immediatamente a insinuarmi un senso di soddisfazione, dopotutto, penso, non l’ho creato così rozzo. “Ho dovuto ripulirmi, e non è stata una cosa veloce.”
“Ripulirti?” ripeto presa in contropiede.
“Dal sangue.”
Quasi mi strozzo col mio stesso respiro. Quando riesco a smettere di tossire, mi sembra di aver inghiottito una cucchiaiata di sabbia. Con le lacrime agli occhi, rinuncio a parlare.
“Tutto bene?” si sta divertendo come un matto.
Faccio di sì con la testa, fregandomene se mi può vedere o meno, e lui scoppia a ridere.
Dopo un tempo che sembra infinito passato a cavalcare onde crestate di schiuma, la scialuppa si arresta, cozzando bruscamente contro una superficie verticale. Mi guardo intorno, batto le palpebre, alzo gli occhi afferrandomi saldamente alla barca per non perdere l’equilibrio, e questa volta smetto davvero di respirare. E’ enorme... più grande di quanto me la fossi immaginata, più imponente e inquietante di quanto l’avessi descritta.
La Golden Lady svetta su di me fino ad altezze inimmaginabili, fondendosi con la notte, come un fantasma. E’ la cosa più sensazionale, più eccitante, più bella che abbia mai visto.
Se mi fosse rimasto un filo di voce starei sciogliendomi in esclamazioni.
Viene calata una scaletta di corda, che sbatte contro la carena e dondola al ritmo della marea. Il mio entusiasmo scema di colpo, rimpiazzato da un senso di allarme. Non si aspetteranno che mi arrampichi fin sul ponte su quella? Al solo pensiero mi sento girare la testa, una mano mi afferra saldamente per un braccio per impedire una misera conclusione.
“Qualcosa non va?” il tono, quanto meno serio, mi restituisce un briciolo di orgoglio. Faccio di no con la testa, poi ci ripenso, gracchio un flebile sì. Indico il punto invisibile, in alto, dove la scaletta dovrebbe iniziare. “Non arriverò mai lassù!”
Senza sprecare un solo istante in inutili tentativi di convincermi del contrario, McFee grida di calare il sedile. Sento l’eco di qualche risatina sommessa, e avvampo di vergogna.
D’accordo, che l’abbia scritto non vuol dire che debba per forza sperimentarlo, mi dico infastidita.
Il sedile è ancora peggio della scaletta, ma mi sigillo le labbra mordendole a sangue per non lasciarmi scappare neanche un lamento, mentre mi issano a veloci strattoni facendomi dondolare nel vuoto. Quando infine arrivo al parapetto, sono rigida come un pezzo di legno. Due braccia mi sollevano e mi trasportano attraverso il ponte senza che riesca neppure a protestare. Nel buio intravedo appena le sagome degli uomini... sembrano tutti riuniti sul ponte per l’occasione.
Riconosco una voce, mi volto ma non distinguo le facce. “Quello era Sharky!” esclamo a bassa voce.
“Sì signora, e ci sono anche Paul, Angus, e tutti gli altri.”
Sotto il cassero si ferma e mi rimette giù. Percepisco immediatamente il movimento del ponte sotto i piedi, mi fermo ad assimilarlo, insieme al vento salmastro e al rumore del mare che sale dalla linea di galleggiamento e che sembra avvolgere l’intera nave. Il fasciame s’inclina ad ogni rollio con sommessi cigolii e scricchiolii, dando l’impressione di essere un animale vivo.
Mi sale un sorriso alle labbra, e per un momento cerco un uguale entusiasmo negli occhi ammiccanti di John. So che può capirmi, probabilmente è per questo che si mostra più paziente di quanto mi aspettassi. Quando gli faccio cenno che sono pronta, si abbassa ed apre il boccaporto che porta sottocoperta. Il chiarore delle lampade ad olio illumina il ponte inferiore, dove si intravedono i cannoni, e le amache che dondolano appese al soffitto. Mi fa strada verso le uniche cabine, quelle degli ufficiali. Riconosco l’odore, l’atmosfera cupa, il movimento dell’intera struttura. Persa nella contemplazione di tutto quello che ho descritto, mi accorgo a malapena di essere sospinta oltre la soglia dell’alloggio di O’Rourke, e mi blocco di colpo, quando questi si volta di scatto, con un’espressione tutt’altro che felice.
“Ce ne hai messo del tempo” ringhia avvicinandosi. Io faccio di riflesso un passo indietro pestando i piedi a McFee.
“Ahi! Ho avuto un contrattempo” replica John scostandosi con una smorfia, noncurante dell'occhiata feroce di O'Rourke. Da un angolo qualcun altro si alza, attirando la mia attenzione, e mi sfugge un sospiro mentre Avery si avvicina con un sorriso canzonatorio stampato sul volto. Ecco il mio unico civile tra i barbari, anche se... in quanto ad aspetto...
“Sei riuscito a portarla intera, almeno” commenta, strizzandomi l’unico occhio.
O’Rourke contrae la mascella, riportando l'attenzione su di me. Mi ero ripromessa di non farmi intimidire, ma non è semplice di fronte al suo aspetto tenebroso e al suo sguardo nero come il carbone. Mi squadra dalla testa alla punta dei piedi, facendomi aggrovigliare le viscere. Si aggronda, e non riesco a fare a meno di guardarmi per capire cosa non trova di suo gradimento.
“Non noto alcuna somiglianza.”
“Prego?” rimango di sasso.
Fa un gesto sbrigativo con la mano, poi si allontana per versarsi da bere, spezzando la tensione che mi tiene inchiodata al pavimento. “Non vi assomigliate per niente, tu e Kate.”
“Oh” sono spiazzata. McFee almeno mi ha dato del voi, mi volto a guardarlo e devo dargli merito: cerca di nascondere l’ilarità. “Però è carina, dai.”
Che generoso! penso fulminandolo con gli occhi.
Avery mi osserva divertito.
“Non perdiamo tempo” sbotta spazientito O’Rourke, dopo aver ingollato il suo whisky.
Avery mi indica una sedia. Aspettano che mi sia seduta, prima di prendere posto attorno al tavolo a loro volta. John si porta la caraffa del whisky. Walter si appoggia allo schienale, accavalla le gambe e si mette a rigirare un sigaro bruno tra le dita.
Mi fermo a guardarli, uno dopo l’altro, e vengo invasa da un sentimento di orgoglio e di ammirazione. Sono formidabili. Mi fissano, aspettando che tiri fuori dalla mia borsa carta e penna, mentre invece vorrei poter essere tanto brava da immortalarli in un dipinto. Certo, dovrei prima riuscire a farli star fermi!
O’Rourke solleva un sopracciglio. Mi sfugge un ampio sorriso e mi accorgo di averlo disorientato. John si gratta una guancia, Avery si guarda lo stivale. Mi viene da ridacchiare, sono forse riuscita a metterli a disagio?
“Passabile.” borbotta O’Rourke.
“Che cosa?” esclamo indignata. Al diavolo, non sono qui per essere paragonata a Corinna! Ho anch’io il mio orgoglio, sapete? Afferro la borsa e comincio a trafficare con i fogli, la pistola rischia di scivolarmi per terra. Del resto è colpa mia, se la pietra di paragone è troppo elevata per le comuni mortali come me.
“Sì, con un po’ più di volume qui e là...” commenta John, sorseggiando il suo whisky.
“Non ho ancora pubblicato la tua storia, McFee, vedi di non sfidare la sorte.”
Il whisky gli va di traverso, e questa volta sono io a lanciargli un’occhiata compiaciuta mentre tossisce e sputa imprecando. Mi accorgo che anche O’Rourke sta sorridendo.
“Comincio a notare un certo tipo di somiglianza” fa notare Avery. Poi allunga una mano e mi fa un cenno. “Qua, datemi quella pistola.”
Mi stringo nelle spalle e gliela passo. “Basta che dopo me la ridiate. E’ un pezzo d’antiquariato che vale un sacco di soldi.”
“Questo misero arnese?” la rigira tra le mani con una smorfia, la punta. “Ha la canna storta.”
“Come se sapesse usarla.” mormora McFee con voce rauca, mentre mi scocca un’occhiata assassina.
O’Rourke mi mette un bicchiere davanti e me lo riempie di whisky.
Mi schiarisco la gola. “Ehm... io veramente sono ast...” oh d’accordo, che diamine, non ho bisogno di farmi deridere ulteriormente. “Ma sì, che sarà mai un sorso di whisky”
Un momento dopo sono tutti e tre in piedi a battermi sulla schiena, mentre tossisco l’anima piegata in due.
Il bicchiere scompare. “Vediamo di non farla schiattare, eh” sbotta McFee “Non so voi ma io ho un conto in sospeso da regolare”
Se non stessi quasi soffocando scoppierei a ridere. D’accordo, mettiamo fine ai convenevoli. Sono qui per un motivo ben preciso, quindi diamoci da fare, prima che si scateni l’inferno là fuori, e che, Dio non voglia, mi ritrovi a vomitare (giusto quello mi manca stanotte). Riprendo i miei fogli, mentre loro, con calma, tornano a sedersi.
“Cominciamo?”
Le espressioni mi dicono che non sarà facile farli parlare. L’unico che sorride alla prospettiva di essere intervistato è McFee, il che è piuttosto inquietante...
KATE “Capitano O’Rourke, cos’è che vi ha subito colpito di Corinna?”
DORIAN (Silenzio stupito) “Ma l’hai vista?”
KATE (ah ah) “Non intendevo...”
DORIAN “Hai chiesto cosa mi ha colpito subito...”
(McFee ride)
KATE “So cosa ho chiesto! D’accordo, riformulo la domanda : cosa vi ha catturato di lei, al di là del suo aspetto fisico?”
DORIAN “Mi tiene testa.” (sorride, e io capisco cosa invece ha fatto innamorare Corinna)
KATE “Come mai la chiamate Kate, invece di Corinna, come tutti?”
DORIAN “Io non sono tutti.” (si china in avanti, arrochisce la voce) “Corinna è un nome da ragazza, e lei invece diventa una donna tra le mie braccia.”
WALTER “Ho un vago ricordo di qualcuno che se la dava a gambe dalla cabina...”
DORIAN (si stringe nelle spalle) “L’alternativa non era contemplabile.”
KATE “Cosa pensate abbia fatto innamorare di voi Corinna? E non chiedetemi se vi ho visto, sono stata io a darvi quella faccia e quel fisico.”
DORIAN (serissimo) “Non avrebbe dovuto innamorarsi.”
KATE “Non è qualcosa che si può scegliere, no?”
DORIAN “Un uomo può scegliere come vivere, in cosa credere e chi odiare. Ma a quanto pare è l’amore a sceglierci, e quando succede ti cambia la vita per sempre.”
KATE “Com’è la vostra vita adesso?”
DORIAN “Più complicata.” (fa una pausa, come se fosse indeciso se rivelare di più) “Non è più mia.”
KATE “E’ di Corinna...”
DORIAN (annuisce)
(mi accorgo che Avery e McFee stanno fissando ciascuno un punto indefinito, altrettanto seri)
KATE “Cosa ne pensate delle scelte che Corinna ha fatto, in vostra assenza?”
DORIAN “Ha fatto quello che doveva fare, per sopravvivere.” (la sua voce è granitica)
KATE “Vi sentite in qualche modo responsabile?”
DORIAN “Non c’ero, quando aveva bisogno di me.”
KATE “Cosa avete provato, quando avete visto vostro figlio per la prima volta? Siete andati a prenderlo dopo essere salpati da Maracaibo, giusto?”
DORIAN (l’espressione si ammorbidisce) “Sì, abbiamo fatto subito vela per Isla Vaca. Kate aveva detto che mi somigliava, ma non mi aspettavo che fosse così simile a me. E’ stato come guardare in uno specchio del tempo e ritrovare il bambino che ero stato. Un figlio ti riconcilia col mondo.”
KATE “Cosa vorreste per lui?”
DORIAN “Che non dovesse mai svegliarsi un giorno e non trovarmi al suo fianco.”
WALTER “Hai sempre avuto paura di non esserci...”
KATE “E tu Walt? Di cosa hai paura?”
WALTER “L’unica ad essere mai riuscita a farmi fuggire a gambe levate è stata una donna.”
(ridacchia insieme a McFee)
JOHN “Era così racchia?”
WALTER (alza le spalle) “Non lo so. Non l’ho mai vista.”
DORIAN “Stai scherzando?”
KATE “Sei fuggito da una donna che non avevi mai visto? Non hai mai pensato che avrebbe potuto essere bella...”
WALTER “Non mi sono mancate le belle donne.”
KATE “O che avresti potuto innamorartene.”
WALTER (solleva un sopracciglio) “E mandare all’aria i vostri piani?”
KATE (lo adoro, perché non sono tutti come lui?) “Giusto.”
(McFee mugugna qualcosa)
KATE “E tu dovresti seguire l’esempio.”
JOHN (mi punta un dito contro) “Signora, voi mi avete fatto passare l’inferno.”
(Avery e O’Rourke ridono)
JOHN (li fulmina cogli occhi) “Vorrei vedere voi a dovervi tuffare in una cloaca.”
(questo è proprio interessante. Ha rischiato di andare all’altro mondo non so quante volte, e lui si lega al dito quella bazzecola, gli uomini...)
KATE “Ho giusto qualche domanda anche per te. Eccole qui, me le ero segnate. C’è una lettrice che vuole sapere se hai mai guardato un tramonto.”
(Silenzio)
JOHN “Che razza di domanda è?”
WALTER “Non è in quel senso.” (suggerisce divertito, si piega verso di lui con fare cospiratorio) “Devi interpretare, John.”
JOHN “Non mi sono mai interessati i tramonti. Ma ho assistito a molte albe. Le preferisco, portano l’azione. E’ come guardare una donna che si sveglia, e sapere che in pochi istanti ti immergerai dentro di lei.”
KATE (woa)
JOHN (si china verso Avery) “Ho interpretato bene?”
KATE “Sì, penso tu abbia reso l’idea. Andiamo avanti. Oltre agli occhi chiari, cosa hai ereditato da tuo padre?”
JOHN “Un marchio a fuoco.”
KATE (da come mi guarda meglio non indagare più a fondo) “E ti senti più indiano o più europeo?”
JOHN “Il mio istinto è indiano. E se devo scegliere tra istinto e ragione, preferisco affidarmi al primo.”
KATE “Perché i coltelli e non le armi da fuoco?”
JOHN (enumera sulle dita con una smorfia beffarda) “Non devo caricarli, non si inceppano, funzionano sempre, sono silenziosi...”
WALTER “Appagano la tua natura sanguinaria...”
DORIAN “Ci puoi giocare...”
KATE (alzo le mani) “D’accordo d’accordo, per una svariata serie di motivi, tutti ottimamente validi.” (sospiro, controllo gli appunti) “C’è un’ultima domanda.”
(ho davvero intenzione di fargliela? Devo essere ammattita) “Cosa ti attira in una donna?”
JOHN (gli brillano gli occhi) “Le verginelle sono sempre un bocconcino irresistibile...”
KATE (me la sono voluta) “Sì mi immagino...”
JOHN “E poi mi ricordano per tutta la vita.”
KATE “Mi immagino anche questo!”
JOHN (ride)
Scuoto la testa, ripiego gli appunti. Qualcuno direbbe che è solo colpa mia.
“Perché non mi riempite un po’ quel bicchiere?”
Ne ho proprio bisogno.
In libreria da gennaio - editori vari
DAMNED di Claudia Palumbo (Sperling & Kupfer)
Una ragazza che sfida il proprio destino. Una scelta che solo il cuore può compiere. Un amore impossibile come tutti gli amori più belli. Damned: anche l'amore puo' essere dannato.
Le canzoni non ti tradiscono ha detto Ligabue.
Ma le persone, a volte, sì. Cathy, occhi blu e una ciocca viola tra i capelli nerissimi, lo ha scoperto quando Mirko, il suo primo amore, l'ha irrimediabilmente ferita. È per questo che ha messo in valigia la sua chitarra e i suoi diciott'anni, e ha lasciato la sua Napoli per raggiungere la madre in Germania e cercare di rimettere insieme i pezzi del suo cuore. Ma non sa che a Madenburg, cupa cittadina tedesca, alle soglie della Foresta delle Ombre l’aspetta qualcosa che cambierà per sempre la sua vita… la sta aspettando il destino.
Durante un concerto a scuola su di lei si posano gli occhi indagatori di Tristan e Konstantin Von Schaden, voce e basso della band del momento, i Damned. Due gemelli che si assomigliano per un solo particolare: la straordinaria bellezza. E il potere quasi ipnotico che i loro sguardi, e la loro musica, esercitano su Cathy. Tristan e Konstantin entrano nella sua vita, sconvolgendone ogni certezza: perché i due fratelli insieme alla loro eterea amica Engel, con cui formano un trio inseparabile, nascondono un segreto antichissimo e terribile, celato da sempre al mondo. La loro è una storia maledetta, e maledettamente affascinante.
Quando Cathy, attratta da entrambi, capirà di amare davvero uno solo, scoprirà anche che non sempre l'amore basta. A volte s'intromette il destino, e quello di Cathy è di lottare contro il Male. E contro le creature dell'ombra come i fratelli Von Schaden. Cathy, senza saperlo, nasconde un segreto: è una delle cinque Predestinate, nata per eliminare quelli che, come Konstantin, Tristan e Engel, vivono tra noi ma sono esseri senza tempo. Immortali. Vampiri che hanno smesso di cibarsi di sangue umano ma non per questo sono meno pericolosi. Perché sanno rubarti l’anima.
Sarà l’amore a cambiare il destino di Cathy. Un duplice amore, contrastato e maledetto. Un amore impossibile, come tutti gli amori più belli.
Damned è un romanzo che emoziona e cattura, una grande storia destinata a conquistare ogni lettore.
Note di andreina65: Da una penna tutta italiana,un nuovo avvincente romanzo che sicuramente delizierà le giovani lettrici, ma sicuramente anche le più grandicelle, perchè il genere paranormal e urban fantasy oramai sembra non avere età! ^_^
Claudia Palumbo è nata a Pompei nel 1991. Frequenta il secondo anno di Giurisprudenza all'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. Tra un esame e l’altro sta già scrivendo un nuovo romanzo.
RICOMINCIO DA TE ( El boligrafo de gel verde ) di Eloy Moreno (Corbaccio editore)
È un uomo come tanti. Una moglie, un figlio piccolo, un impiego in una società di software, colleghi, genitori, suoceri, giornate scandite dalla routine del lavoro, una vita famigliare ridotta a monosillabi di saluto la sera e la mattina, sempre più arida, sempre più marginale. Eppure da bambino non era così. Aveva dei sogni: per esempio costruire un capanno per starci con il migliore amico. E quello è stato il suo primo e più grande fallimento: qualcosa è andato storto, quell’estate la sua infanzia è finita.
Ma adesso sente che è arrivato il momento di riprendersi il tempo che ha perduto, di riconquistare l’amore della moglie, la stima di se stesso. Ha un piano per ricominciare, ma non osa nemmeno confessarlo alla moglie: ormai è così distante, indifferente, forse ha un altro. Lui sospetta di tutto e di tutti, si sente braccato a casa e in ufficio, organizza piani per vendicarsi di chi considera ormai i suoi ex: la sua ex moglie, i suoi ex amici, i suoi ex colleghi... Ma il sogno rimane, e non è detto che nel modo più impensabile e assurdo non riesca a realizzarsi.
"È già l’una e mezzo di notte e continuo a non avere sonno. Lei dorme da ore, tante quante ne sto trascorrendo io a rivangare i vecchi tempi, i giorni d’infanzia, quei momenti che custodisco come un tesoro.
Sono passati tanti anni da quel periodo, dalle estati insieme, dalla libertà di essere bambini, dall’euforia di avere ancora tutta la vita davanti... Come mi piacerebbe riavvolgere il tempo, ritornare a quegli anni in cui nacque un rapporto — il mio con Toni — che poi non è approdato in nessun posto.
Ho ripensato alla mia infanzia per colpa del progetto che mi è venuto in mente: i Pirenei sarebbero un bel posto per ricominciare. Non so, forse ho tanto fegato solo sotto il lenzuolo, e magari appena mi alzo, da qui a qualche ora, mi dimentico di tutto..."
Note di andreina65: Sembra la trama di un film questo romanzo scritto da un giovane spagnolo. Ricomincio da te è la storia di un uomo la cui vita è scandita dalla routine, da tutte quelle abitudini cui cerca di sfuggire per dare nuovo significato alla sua esistenza. Cercherà di ridare valore a tutti quei gesti insignificanti che fanno parte della nostra vita e che ci accompagnano tutti i giorni.
Eloy Moreno, un informatico spagnolo trentasettenne lavora presso il comune di Castellon de la Plana, vicino a Valencia, in Spagna come tecnico informatico. Nel 2001 è nata la sua bambina, che ora ha 9 mesi.
Quando ha messo la parola fine al suo romanzo, ha capito di aver scritto un libro importante. Quando non ha trovato un editore, ha deciso di pubblicarlo a sue spese. Quando non ha trovato un distributore, ha deciso di distribuirlo lui. Di libreria in libreria, ha entusiasmato i lettori e convinto i librai; le case editrici hanno incominciato a interessarsi al nuovo fenomeno.
Ricomincio da te viene acquistato da Espasa, una delle più prestigiose case editrici spagnole, che nel gennaio 2011 lo pubblica con una tiratura di 60.000 copie; dopo dieci mesi arriva all'undicesima edizione. Il suo romanzo, ora pubblicato in Italia con il titolo Ricomincio da te è diventato il caso editoriale dell’anno.
SWITCHED. IL SEGRETO DEL REGNO PERDUTO (Switched ) di Amanda Hocking (Fazi editore)
Wendy Everly ha diciassette anni e un carattere insolitamente difficile. Vive con il fratello e la zia in una piccola, noiosa cittadina di provincia. La madre è ricoverata in una clinica psichiatrica, da quando ha tentato di ucciderla il giorno del suo sesto compleanno. È stato allora che Wendy le ha sentito pronunciare per la prima volta un'accusa terribile: di avere in qualche modo preso, alla nascita, il posto del suo vero figlio. Adesso le giornate di Wendy trascorrono pigre, tra un liceo dove non s'impara nulla di davvero eccitante e una vita sociale e familiare prevedibile e monotona, quando va bene. Wendy sa di essere diversa dalle altre ragazze, ha scoperto di possedere un potere oscuro che le permette di influenzare le decisioni altrui, un potere segreto che non può rivelare a nessuno e di cui lei non può ricordare l'origine. A offrirle una inquietante risposta sarà Finn, un affascinante ragazzo da poco in città che si manifesta una notte alla finestra della sua stanza. È infatti lui che le rivelerà la sua vera identità di changeling e le dischiuderà le porte di un mondo attraente e sconosciuto, duro e sconvolgente, e dove la magia è di casa. Un mondo percorso da insidie cui Wendy scopre dolorosamente di appartenere, e dove le è riservato un destino più grande di quanto lei possa immaginare.
Note di andreina65: Il libro racconta la storia di Wendy giovane ragazza che ha vissuto con molta difficoltà la sua infanzia, sin quando a diciasette anni scopre di non essere umana, ma di appartenere all’antico e misterioso popolo dei Troll. Switched.Il segreto del regno perduto è il primo libro di una trilogia chiamata The Trylle Trilogy, composta da:
SWITCHED (Switched.Il segreto del regno perduto)
-Torn
-Ascend
«I suoi romanzi pieni di troll, goblin e favole, che inchiodano il lettore alla pagina, hanno generato nel mercato editoriale quel tipo di eccitazione che non vedevamo dalle serie di Stephenie Meyer e di J.K.Rowling».
The New York Times
«Forse non conoscete ancora il suo nome, ma Amanda Hocking è la stella nascente dell'editoria digitale».
Usa Today
«Wendy è un'antieroina piena di difetti, il che la differenzia dall'ampia schiera di protagoniste del paranormal-romance, e possiede un tale potenziale espressivo sia drammatico che romantico che renderà i lettori ansiosi di conoscere il prossimo capitolo della Trilogia Trylle».
Booklist
Amanda Hocking vive in Minnesota con il suo migliore amico. Scrive romanzi da quando ha 6 anni. Da sempre amante della comunicazione in rete, aggiorna costantemente i suoi seguitissimi profili social: twitter (@amanda_hocking ), facebook (/www.facebook.com/amandahockingfans) ed il suo blog ufficiale QUI. I suoi romanzi sono stati definiti un vero e proprio fenomeno del "self-publishing", e secondo il The Observer Amanda è «l'esempio più spettacolare di un'autrice che nel mondo digitale ha trovato una miniera d'oro». I suoi libri verranno tradotti in 30 paesi. I diritti della saga Trylle sono stati già opzionati da Terri Tatchell, sceneggiatrice di District 9, per la trasposizione su schermo.
Amanda Hocking sarà in Italia alla fine di gennaio per promuovere l'uscita di Switched e della trilogia Trylle.
I GILLESPIE ( Gillespie and I ) di Jane Harris (Neri Pozza - I narratori delle tavole)
Nella primavera del 1888, in seguito al decesso della zia da lei amorevolmente accudita, Harriet Baxter decide di lasciare Londra e viaggiare alla volta di Glasgow. Trentacinque anni, nubile, una piccola rendita annua cui attingere, l'intraprendenza necessaria a sfidare i pregiudizi dell'epoca nei confronti delle donne sole in viaggio, Harriet arriva nella seconda città dell'Impero nell'anno in cui, in occasione dell'Esposizione Internazionale, la vita artistica e culturale della città è animata dagli osannati artisti di Edimburgo e dai protagonisti della «nuova scuola» scozzese, il celebre sodalizio di pittori noto come «i ragazzi di Glasgow».
Non sono, però, i padiglioni dove si celebra il grandioso spettacolo dell'Esposizione, né le numerose serate mondane che ne rallegrano gli eventi, ma le strade di Glasgow, con il loro giocoso andirivieni di cappelli e parasoli e i loro marciapiedi così pullulanti di forestieri, a offrire a Harriet Baxter l'opportunità della sua vita, la svolta che ne determina il destino.
Durante una passeggiata in una giornata insolitamente calda, Harriet soccorre una distinta signora di circa sessant'anni stramazzata al suolo per un malore sconosciuto. Qualche giorno dopo si ritrova a onorare l'invito, elargito in segno di riconoscenza per il suo bel gesto, a casa dei Gillespie, la famiglia della donna soccorsa. Un appartamento di gente non povera, ma di certo non navigante nell'oro a giudicare dall'incerata sul tavolo lisa in più punti e da tazzine e piattini sbreccati. Un appartamento in cui si aggirano Elspeth, l'esuberante madre del padrone di casa che impartisce ordini puntualmente inevasi; Mabel, la figlia di Elspeth inacidita per essere stata abbandonata sull'altare; Kenneth, il figlio belloccio tormentato da un segreto inconfessabile; Annie, la dolce moglie del padrone di casa alle prese con l'educazione di due figlie, le ristrettezze economiche e una irrisolta vocazione artistica; le due bambine, la piccola, deliziosa, timida Rose e Sybil dallo sguardo freddo e inflessibile; e, infine, nelle rare occasioni in cui osa mettere il naso fuori dal suo studio-soffitta, il padrone di casa, Ned Gillespie, un giovane, geniale pittore dai tratti meravigliosamente regolari e piuttosto avvenenti, e una punta di tristezza negli occhi blu oltremare.
L'incontro con Ned Gillespie risulta fatale per Harriet Baxter. In lei si fa strada la convinzione, che si muta poi in una missione e, infine, in una vera e propria ossessione, di dover salvare Ned Gillespie. Salvarlo dalla sua indigenza, che gli impedisce di dare libero sfogo alla sua creatività, e salvarlo dalla sua turbolenta famiglia che minaccia di soffocare il suo talento.
Una convinzione che, come ogni ossessione, trascina inevitabilmente dietro di sé l'ombra della tragedia.
«Un romanzo stupendo con un'eroina che ammalia e sorprende».
Tracy Chevalier
Il nuovo, acclamato romanzo dell'autrice delle Osservazioni, una magnifica opera sul «lato oscuro della vita vittoriana».
Financial Times
«Come in un film di Hitchcock, ogni dettaglio qui ha una sua ragione».
Daisy Goodwin, The Sunday Times
«Sarebbe sbagliato svelare troppo della trama dei Gillespie. Basterà dire che si tratta di una narrazione avvincente, immensamente godibile e ricca di suspense».
John Burnside, The Times
«La Glasgow del 1888 era una città culturalmente molto ricca. Ospitò l'Esposizione Internazionale e fu la casa degli influenti Glasgow Boys, gruppo di artisti ai quali Jane Harris aggiunge una figura fittizia: il carismatico Ned Gillespie, artista ambizioso ma povero, padre di famiglia affettuoso e oggetto ignaro dell'affetto della protagonista narrante del romanzo, Harriet Baxter.
Un romanzo costruito abilmente, che parla di arte e in cui nulla è come sembra».
Allison Kelly, The Times Literary Supplement
Jane Harris è nata a Belfast. I suoi racconti sono apparsi in numerose antologie e riviste. Autrice di cortometraggi premiati nei maggiori concorsi cinematografici internazionali, nel 2000 ha ricevuto il Writer's Award dell'Arts Council of England. Vive a Londra con il marito Tom. Con Neri Pozza ha pubblicato il suo romanzo d'esordio Le osservazioni.
LUNEDì 30 GENNAIO - Roma
Jane Harris - I Gillespie
L'autrice fimerà copie del suo nuovo romanzo secondo il seguente calendario:
17.30 - Libreria Mel - via Nazionale, 254
18.30 - Libreria Mondadori - piazza Cola di Rienzo, 81-83
Anteprime Uscite Delos di Febbraio 2012
NON-MORTA E NUBILE (Undead and Unwed) di Mary Janice Davidson
Per la prima volta in Italia gli esilaranti libri del celebre ciclo di MaryJanice Davidson con le storie di “Betsy, la Regina dei Vampiri”, la serie che ha fatto divertire l’America con un mix esplosivo di umorismo, avventura in stile “Buffy – L’ammazzavampiri” ed un tocco di fashion alla “Sex and the City”.
Da segretaria appena licenziata a Regina dei Non-Morti…
È stata una settimana infernale per Betsy Taylor. Per prima cosa, perde il lavoro. Poi, come colpo di grazia, viene uccisa in un incidente d’auto. Ma quello che scoccia davvero (a parte svegliarsi in obitorio vestita con un tailleur rosa e scarpe da quattro soldi, gentile omaggio della sua matrigna), è che a quanto pare non riesce a restar morta. Ogni notte si alza con un terribile desiderio di sangue. Peggio ancora, i suoi nuovi amici hanno la ridicola convinzione che Betsy sia la regina dei vampiri di cui parlano le profezie, e la vogliono aiutare a spodestare il vampiro più odioso ed assetato di potere degli ultimi cinque secoli. Francamente, a Betsy non potrebbe importargliene di meno della politica vampiresca, ma loro hanno una potente arma di persuasione: scarpe griffate.
Come fa una ragazza che si rispetti a dire di no? Una collezione di Ferragamo, però, non è l’unica tentazione di Betsy. Comunque, è assai meno rischiosa dell’appetitoso Sinclair – un seducente succhiasangue il cui sguardo sexy sembra altrettanto pericoloso di un paletto nel cuore...
Non c’è da stupirsi che questa serie negli USA sia già arrivata al nono romanzo: le avventure di Betsy sono esilaranti e coinvolgenti, lo stile scoppiettante e vivace, e non appena
terminato un libro non si vede l’ora di scoprire cosa escogiterà adesso l’autrice per quello successivo.
MaryJanice Davidson, americana nata del 1969, è autrice di numerosi romanzi di successo. Nella sua carriera di scrittrice ha spaziato nel paranormal fantasy, nei romance
d’amore, nei romanzi di letteratura young adult ma ha anche pubblicato opere di varia, come saggi storici e romanzi di storia alternativa. Le sue opere di maggior successo, grazie
alle quali è stata per molto tempo in testa alle classifiche Usa dei bstseller sono i romanzi del ciclo di Betsy la regina dei vampiri con il quale ha vinto nel 2004 il Romantic Times
Reviewer’s Choice Award ed è stata candidata per lo stesso premio l’anno successivo.
Attualmente la Davidson vive a Minneapolis con il marito e due figli.
Nota di Endimione:
La Davidson ha iniziato a scrivere le avventure di Besy nel 2004, dando vita a questa serie spumeggiante e divertente, che si pone perfettamente in linea con la collana da poco creata dalla Delos Books “Vampiri e paletti” dove troviamo avventure leggere e piacevoli, molto esilaranti che sovvertono con ironia e romanticismo (veri cardini di questo genere letterario) la figura, anche se recentemente un po’ incrinata, del vampiro (che nella visione della Davidson è legata alla visione classica che abbiamo di essi).
In linea generale tutta la seria è caratterizzata da ambientazioni site nel mondo contemporaneo con tutte le comodità e la tecnologia che conosciamo; le atmosfere sono tendenzialmente allegre e spensierate intervallate da elementi misteriosi e avventurosi, dove oltre al bad guy di turno, scoprirete i vari “altarini” riguardanti la vita, la natura e la posizione sociale di Betsy nella gerarchia dei vampiri. E’ presente inoltre un lato molto romantico e sensuale che grazie anche al misterioso e affascinante vampiro Eric Sinclair (molto hot!) arricchisce in velocità, brio (e ormoni?) i dialoghi.
La serie è così composta:
1. Undead and Unwed (2004) - NON MORTA E NUBILE (Delos Books 26.02.2012)
2. Undead and Unemployed (2004)
3. Undead and Unappreciated (2005)
4. Undead and Unreturnable (2005)
5. Undead and Unpopular (2006)
6. Undead and Uneasy (2007)
7. Undead and Unworthy (2008)
8. Undead and Unwelcome (2009)
9. Undead and Unfinished (2010)
10. Undead and Undermined (2011)
11. Undead and Unstable (2012)
Come anticipato “Non morta e nubile” inaugura un nuovo ed imperdibile ciclo di romanzi che hanno come protagonista Betsy, una segreteria che sembra rispettare alla lettera tutti quanti gli articoli della celebre “Legge di Murphy” a partire dalla regola “Se qualcosa può andar male, lo farà”.
In questo primo romando del ciclo “Undead” Betsy è fondamentalmente insoddisfatta della sua vita, amante dei bei vestiti, feticista in quanto a calzature, autoironica, divertente, brillante ma moooolto sfortunata (insomma, ve ne innamorerete!). Man mano, proprio quando pensa di aver toccato il fondo morendo, riesce a trovare un nuovo scopo, una nuova identità, un nuovo amore, nonché un posto nella società vampirica che impara a conoscere.
Questo libro fa per voi se amate le storie scorrevoli, piene di brio e umorismo, che non disdegnano soprattutto il lato sexy e fashion della vita (anche vampirica!).
Per leggerne un estratto in anteprima cliccate QUI
IL CLUB DEI DELITTI IRRISOLTI (Real Murders) di Charlaine Harris
Dell’autrice del ciclo besteller mondiale di Sookie Stackhouse/True Blood la Delos Books presenta la nuova serie con protagonista «Aurora “Roe” Teagarden»
Una serie di assassinii, modellati a imitazione di altrettanti omicidi celebri, si verifica nella piccola comunità di Lawrenceton.
La ventottenne Aurora (Roe) Teagarden, di professione bibliotecaria, fa parte del club Real Murders, un gruppo di 12 appassionati che si riuniscono mensilmente per studiare
crimini famosi, sconcertanti o irrisolti. Poco prima che la riunione mensile abbia inizio, Roe scopre il corpo massacrato di un membro del club, e si rende conto che il modo in cui la
vittima è stata uccisa imita quello usato proprio nell’omicidio riguardo al quale lei avrebbe dovuto parlare quella sera…improvvisamente la sua vita di investigatore da salotto assume una macabra connotazione reale.
Charlaine Harris è nata nel 1951 a Tunica (Mississippi).
Dopo essersi laureata in Lettere presso il Rhodes College di Memphis da oltre vent’anni scrive opere di genere mystery e i suoi libri sono frequentemente in testa alla classifica dei
bestsellet del New York Times. È sposata e madre di tre figli. Tra i suoi successi, ricordiamo, in particolare ciclo di Sookie Stackhouse, che la Delos Books pubblica nella collana Odissea
Vampiri finora composto da undici romanzi, dal quale è stata tratta la serie TV True Blood, trasmesse anche in Italia, e il ciclo di Harper Connelly, composto di quattro libri pubblicati
da Delos Books nella collana Odissea Streghe.
Nota di Endimione:
La serie “Aurora Teagarden Mysteries” è composta da 8 romanzi che la Harris ha scritto tra il 1990 e il 2003. E’ la prima serie che la Harris ha scritto e ritroviamo gli elementi che svilupperà forse con più sagacia ed ironia nelle sue due serie più famose: quella di Harper Connely e Sookie Stakehouse. Ci troviamo infatti di fronte alla classica protagonista creata dalla Harris: giovane, residente in provincia, scarsi legami familiari e vita sociale vicino allo zero;ma con un predominante elemento investigativo e misterioso. Fulcro di questa serie è infatti un club (stile Agata Christie) composto da appassionati di libri, in primis dalla bibliotecaria Aurora Teagarden, che si trovano coinvolti di volta in volta in indagini su misteriosi casi improvvisandosi investigatori, più involontariamente che intenzionalmente.
La serie in ogni romanzo affronta un nuovi casi, mettendo alla prova le abilità investigative del club, che vi appassioneranno sicuramente, continuando a mantenere un comune filo conduttore caratterizzato sia dai personaggi che dallo stile fresco e intrigante della Harris che pur ricalcando lo stile investigativo classico arricchisce la storia con elementi personali e nuovi.
La serie è così composta:
1.Real Murders - IL CLUB DEI DELITTI IRRISOLTI (2011)
2.A Bone to Pick
3.Three Bedrooms, One Corpse
4.The Julius House
5.Dead Over Heels
6.A Fool And His Honey
7.Last Scene Alive
8.Poppy Done to Death
In questo primo romanzo conosciamo Aurora Teagarden, 28 anni, bibliotecaria annoiata e un tantino trasandata, che abitando in provincia, non conosce molti svaghi se non il Real Club, dove altre persone con poca opportunità di svago e tanta voglia di evasione si ritrovano per parlare degli omicidi più famosi della storia del crimine, studiandone i casi e gli assassini. Per chi ha già avuto la fortuna di conoscere questa brava scrittrice coglierà subito la sua scioltezza nelle ambientazioni provinciali e nella struttura intrigante delle trama che qui è prettamente “giallo-mistery” (simile alle ambientazioni alla Poirot o Signora in giallo) ma senza dimenticare un tocco romantico ed a volte ironico. I casi sono promettenti e i personaggi intriganti. Preparatevi a trovare qualcosa di totalmente “vecchio stampo” con una scrittrice assolutamente innovativa ai suoi inizi.
IL SECONDO MORSO (Twice Bitten) di Chloe Neill
Dopo i successi di Alcune ragazze mordono e Le ragazze mordono il venerdì notte continua la saga dei «Vampiri di Chicago»
Merit, la vampira più giovane di Chicago, sta imparando come relazionarsi con gli altri. Altri esseri sovrannaturali, ovviamente. Mutaforma provenienti da ogni parte dell’America
stanno per riunirsi nella Città dei Venti, e come gesto di pace, il vampiro Master Ethan Sullivan ha offerto al loro leader una guardia del corpo molto speciale: Merit. Il compito di Merit è proteggere il re Alpha, Gabriel Keene, e già che c’è, fare la spia. Oh, e fortunatamente Ethan le ha offerto una sessione di lezioni individuali di combattimento davvero bollenti, per aiutarla a prepararsi alla missione.
Merit deve accettare il compito anche se sa che probabilmente se ne pentirà. E non ha torto. Qualcuno sta dando la caccia a Gabriel Keene, e Merit ben presto si trova sulla linea di fuoco. Le occorrerà tutto l’aiuto che riuscirà a ottenere per rintracciare il probabile assassino, ma ovunque si giri, le tensioni tra gli esseri sovrannaturali stanno crescendo, non ultima quella tra lei e un certo vampiro Master centenario dagli occhi verdi.
Chloe Neill è nata e cresciuta nel Sud, ma ora ha vive nel Midwest, abbastanza vicino alla Casa dei Cadogan per tenere d’occhio i suoi vampiri. Quando non sta scrivendo le avventure
di Merit ama cucinare e guardare i suoi programmi preferiti della TV.
Ha esordito nel 2009 con il primo libro del ciclo dei “Vampiri di Chicago” (Alcune ragazze mordono) che è stato accolto con grande favore dalla critica e dai lettori. Il successo è stato così
inaspettato per una autrice esordiente che l’editore le ha subito chiesto di continuare la serie dei Vampiri di Chicago che oggi è arrivata oggi al quarto romanzo e continua a essere ai
vertici dei bestseller più venduti negli Usa.
Nota di Naan:
Continua la serie urban fantasy dei "Vampiri di Chicago". Sulla scia di Anita Blake, la Neill ci ha dato un'eroina forte e testarda, sensuale e indipendente, e difficile da conquistare.
I Vampiri sono organizzati in Case, e a Chicago ve ne sono insediate tre, quella dei Cadogan, dei Navarre e dei Grey, oltre a una quantità di vampiri indipendenti che non hanno giurato fedeltà a nessun Master. Accanto ai Vampiri, a partire da questo romanzo vedremo protagonista anche la comunità dei mutaforma, organizzata in branchi e guidata da un Re Alpha. Dal sito dell’autrice, si apprende che i libri previsti della serie sono al momento sette. I titoli sono consequenziali e ovviamente collegati, per questo motivo è importante pubblicarli nel giusto ordine.
La serie si compone per il momento di sei libri:
1. Some Girls Bite - ALCUNE RAGAZZE MORDONO
2. Friday Night Bites - ALCUNE RAGAZZE MORDONO DI VENERDI'
3. Twice Bitten - IL SECONDO MORSO
4. Hard Bitten
5. Drink Deep
6. Biting Cold
In questo terzo romanzo, Merit si addentra sempre un po' di più nell'underground di Chicago, divenendo testimone di correnti di potere nascoste, di rivalità antiche e di tensioni tra gli esseri sovrannaturali. E lei si trova in mezzo, con il compito di proteggere il suo Master, la sua Casa, e fare in modo di impedire lo scoppio di una guerra... tutto questo possibilmente senza farzi ammazzare.
Vincitrice giveaway Il segno dell'untore
AND THE WINNER IS...
Con i complimenti del blog
siamo felicissime di poter regalare alla seguente lettrice una copia autografata di Il segno dell'untore, gentilmente offerta da Franco Forte e Mondadori, che ringraziamo vivamente per la collaborazione:
SHERAZADE, COMMENTO #19
Congratulazioni alle vincitrice!
Contattaci in privato alla e-mail: info@romancebooks.it, comunicandoci l'indirizzo per spedire il libro. In assenza di comunicazione entro due settimane, procederemo ad una nuova estrazione.
Ornella Albanese: tra viaggi, castelli e curiosità
Di Ornella Albanese ormai sappiamo diverse cose, come che è nata in Abruzzo in una casa che lei stessa definisce "magica". Una casa dove l'infanzia è trascorsa tra i profumi della campagna, i tramonti silenziosi e i racconti del padre. Sappiamo che ha viaggiato molto e vissuto in diversi posti, da Lecce, a Milano, al Messico fino a stabilirsi definitivamente (almeno così pare!) a Bologna. Sappiamo anche che la scrittura è una passione che l'accompagna fin da bambina e di lei conosciamo ogni romanzo.
Vi chiederete dunque cos'altro c'è ancora da sapere. Ebbene... tutto! Queste domande nascono dall'ammirazione verso una scrittrice i cui libri regalano emozioni infinite. Diciamo che non si tratta di una vera e propria intervista ma più una chiacchierata fra amiche a cui vi invito a partecipare...
Ti conosciamo come una delle scrittrici italiane di romance, ma chi è Ornella Albanese nella vita di tutti i giorni?
Una che fa salti mortali per riuscire a fare tutto quello che le piace (Mi piace dedicare tempo alla mia famiglia, alle mie tante amiche, mi piace leggere, vedere bei film, e fare attività fisica.)
Una che combatte con le unghie e con i denti per ritagliarsi un’oretta al giorno da dedicare ai suoi romanzi. Una con la valigia in mano. L’anno appena passato siamo stati via dalla casa di Bologna 15 volte, e sono quasi sicura di aver dimenticato qualcosa. Immaginate? E immaginate i ritorni con tutto quello che c’è da recuperare? Quindi se qualche volta tardo a rispondere alle mie lettrici, se qualche volta sono assente dal web, vi prego di capirmi!!!
Sul tuo sito ho letto che la scrittura è una passione che porti con te fin dall’infanzia. Eppure hai svolto anche lavori “comuni”. Come è nata realmente la decisione di lasciare quel lavoro per la scrittura.
Io ho cominciato a pubblicare quando ero ancora al liceo perché ho sempre voluto un’indipendenza economica e con quei soldi mi sembrava di non pesare troppo sui miei. E’ una cosa che ho trasmesso anche ai miei figli, che studiano e lavorano, pur non avendone bisogno, per lo stesso motivo. A un certo punto, però, io ho smesso di scrivere per qualche anno, il periodo che chiamo di black-out: avevo due figli piccoli, vivevamo in una città lontana, dove non potevo contare sull’aiuto di nessuno, mio marito faceva un lavoro di grande responsabilità che lo portava spesso all’estero, e in più insegnavo in una scuola superiore. Ma poi, quando il mio lavoro che all’inizio mi piaceva tantissimo (adoro il rapporto con i giovani) è stato soffocato dalla burocrazia e da un’infinità di progetti spesso pretenziosi e inadeguati, ho preferito lasciare. E’ stato logico che tornassi alla mia passione di sempre. E sono passata dai racconti ai romanzi.
All’inizio della tua carriera hai collaborato con alcune riviste e scrivevi romanzi contemporanei sotto lo pseudonimo Alba O’Neal. Parlaci di quel periodo e di come è avvenuto il passaggio ad Ornella Albanese, autrice di romance storici.
E’ stato un periodo molto divertente. Ho pubblicato centinaia di racconti gialli e rosa e 8 romanzi contemporanei. Quando per caso ho letto un romance di Mary Balogh, ho desiderato fortissimamente cambiare genere: ho proposto un romance storico a Mondadori ed è stato accettato. A quel punto potevo scegliere tra usare uno pseudonimo o il mio vero nome. Non ho avuto dubbi, anche se sapevo che i tempi non erano ancora maturi per le penne italiane. E poi ero consapevole di rinunciare a tutte le lettrici che mi conoscevano già come Alba O’Neal. Invece quella che sembrava una scelta azzardata si è dimostrata vincente.
Sei una persona che viaggia moltissimo, malgrado ciò i tuoi romanzi sono ambientati in Italia. Non hai mai sentito l’esigenza di cambiare scenografia, magari sfruttando i luoghi che tu stessa hai visitato?
Ma io l’ho fatto. I miei romanzi contemporanei narrano storie molto particolari ambientate in luoghi esotici. Le ambientazioni erano la mia caratteristica, l’editor non mi chiedeva mai: “Come sarà il tuo prossimo romanzo?”, ma “Dove ci porterai questa volta?” E poi mi raccontava che durante i suoi viaggi seguiva i miei consigli: era andata al mare a Mazatlan, in Messico, invece che nella troppo turistica Acapulco, aveva mangiato la carne di kobe a Kioto, etc. Scherzando, mi piaceva dire che il mio step successivo sarebbero state le guide turistiche.
Come nasce un romanzo? E cosa puoi svelarci del tuo processo creativo?
Un romanzo di 250 pagine nasce dal semplice guizzo di un’idea. Un’idea particolare, una situazione insolita e intorno a questo nucleo comincia a formarsi il tessuto della storia: luoghi, periodo storico, personaggi secondari, storie minori. Ma questo accade pian piano, mentre sto scrivendo, la maggior parte dei miei romanzi hanno evoluzioni che all’inizio non avevo previsto. Quando ho cominciato L’anello di ferro (Leggereditore), per esempio, non avevo la minima idea di inserire la componente del mistero, e vi racconto una curiosità: nelle primissime pagine c’è una frase che io ho scritto in modo del tutto casuale e che poi, in un secondo momento, si è rivelata una frase chiave per la soluzione del mistero.
C’è qualche tuo libro che si basa su esperienze di vita reale? Oppure qualche tuo personaggio collegato a persone reali, inclusa te stessa?
Dal punto di vista dell’intreccio devo dire mai, ma sempre dal punto di vista delle emozioni e dell’esperienza. I miei personaggi hanno inevitabilmente qualcosa di me, del mio modo di rapportarmi alla vita, di amare, non so, l’arte o la musica, di emozionarmi davanti a un particolare paesaggio. Tanti frammenti di me si possono trovare nella descrizione di certi personaggi.
Cosa non deve assolutamente mancare in un romanzo?
Questa è una domanda difficile. Ci sono tante cose che servono a creare un buon romanzo, ma quella che non deve assolutamente mancare, secondo me, è l’abilità di spiazzare il lettore. Di sorprenderlo. Nella storia ci dovrebbe essere sempre qualcosa che il lettore non ha previsto.
Come vivi il periodo che precede l'uscita di un tuo libro? Ti fai condizionare dalle recensioni?
C’è sempre una forte dose di emozione prima dell’uscita di un libro. E’ una cosa a cui non si fa mai l’abitudine.
Quanto alle recensioni, mi piacciono quelle ben articolate, che, dal mio punto di vista, sono “utili”. Le divido in due categorie: quelle che mi piacciono moltissimo perché scritte da chi ha letto il romanzo proprio con la stessa sensibilità che ho avuto io nello scriverlo. Capita quando tra autrice e lettrice si instaura un feeling particolare, direi quasi una identità di aspettative.
Poi ci sono le recensioni che mi piacciono molto: quelle di lettrici che spiegano per quale motivo non hanno apprezzato pienamente il libro, che indicano qualcosa che avrebbero preferito diverso, non so, un finale più articolato, un personaggio più approfondito. Le leggo con molta attenzione e prendo nota: spesso mi aiutano a riconsiderare qualcosa che davo per scontato.
Ti piacerebbe scrivere un romanzo a più mani? Se sì con quale autrice, italiana o straniera, ti piacerebbe collaborare?
Sai che non riesco neppure a immaginare di scrivere così? Prima di tutto perché un lavoro di coppia presuppone un minimo di coordinazione e io sono invece troppo imprevedibile nella stesura di un romanzo. Mi piace cambiare sempre le carte in tavola e quindi disorienterei continuamente la mia compagna di lavoro. E poi sono davvero troppo pignola su tutto, anche sulla scelta delle singole parole, sul loro suono. No, davvero, non credo che potrei.
Hai mai pensato di sperimentare altri generi letterari?
Anche questo l’ho già fatto e mi è piaciuto molto. I mie romanzi contemporanei erano drammatici, o molto divertenti, quasi surreali, oppure con una sfumatura thriller. Poi ho cominciato a mescolare questi generi e in ogni mio romanzo ci sono momenti drammatici che si alternano a situazioni divertenti o ironiche, con una certa dose di suspense che accompagna lo sciogliersi degli eventi.
Puoi dirci a cosa stai lavorando in questo momento e quali sono i tuoi progetti futuri?
Ho finito da poco un racconto lungo che farà parte di un’antologia scritta insieme con le mie amiche scrittrici per Mondadori, le stesse che hanno firmato con me Amori sull’ali dorate.
E adesso, considerando i lusinghieri riscontri de L’anello di ferro, sto valutando la possibilità di un sequel. Ma un sequel a mio modo, un romanzo che scaturisca da L’anello ma che contenga una storia autonoma. Mi piacerebbe prendere un personaggio e seguirlo nel suo percorso. Per esempio il ragazzino con la leggera zoppia, quel ragazzino ombroso e ribelle, troppo maturo per la sua età, con un passato già così pesante nonostante i suoi pochi anni. Penso che ne scaturirebbe un personaggio adulto molto coinvolgente. Oppure uno dei due amici di Manlius, il rigoroso e razionale Yusuf oppure l’istintivo Gauda, con la sua saggezza primitiva. Ecco, direi che sono in fase di riflessione. Avevo anche pensato a un prequel, protagonisti il duca di Tarsia e sua moglie, la bellissima Llyneth della casata di Drengot, ma ho accantonato questa idea perché nell’Anello c’è già la conclusione della loro storia. Mancherebbe la tensione per un finale che si conosce già.
Il nostro, grosso, grasso Giveaway!
Carissime lettrici che continuate a seguirci con inalterato affetto, per festeggiare il ritorno online e la nuova veste grafica di Isn't It Romantic, abbiamo coinvolto le "nostre" case editrici affinché gentilmente ci mettessero a disposizione tanti libri per voi. Vogliamo regalarvi dei titoli che vi facciano sospirare, commuovere o ridere. Ringraziando Mondadori, Harlequin, Leggereditore e Mondolibri, vi invitiamo perciò ad unirvi a noi per giocare e vincere tantissimi romance di prossima pubblicazione tra febbraio e marzo.
Sei fortunate tra voi, riceveranno ciascuna due titoli tra i seguenti
da Mondadori 2 DARK PASSION: Jacquelyn FRANK - Le tentazioni di Damien e Robin T. POPP - Sete di desiderio
2 PASSIONE:Lisa KLEYPAS - Fino a mezzanotte e Carrie LOFTY - Il monaco
da Harlequin 2 GRS SPECIAL: Deanna Raybourn -,Silenzi e complotti e Nicola Cornick - Peccati di una gentildonna
1 GRS: Margaret Moore - L'ereditiera scozzese,
1 GRS SEDUCTION: Jennifer Ashley - I peccati di lord Cameron
da Mondolibri: 2 TITOLI
da Leggereditore: 2 TITOLI Nora ROBERTS - Un amore per sempre e Karen Marie MONING - Il mistero del talismano perduto
Il TEMA di questo eccezionale giveaway, è proprio il nostro blog.
Che cosa ha rappresentato o rappresenta per voi? Quali pensieri, riflessioni o frasi vi ispira? Con quali parole lo descrivereste? Da quanto tempo e in quale maniera ci seguite? Non ci avete ancora scoperte? Bene questo è il momento di diventare nostre lettrici!
Se vi piace scrivere, se siete romantiche, spiritose o avete una vena poetica nel cuore e, soprattutto, se amate il romance e volete avere l'opportunità di leggere tanti nuovi, bellissimi romanzi, questa è l'occasione che fa per voi.
Ecco le semplici regole che dovrete seguire per partecipare:
1) REGITRATEVI AL NOSTRO SITO
2) lasciate un commento a questo post sotto forma di racconto inedito, dialogo, riflessione e anche di poesia se ne avete la capacità e la fantasia, di lunghezza compresa fra le 4.000 e le 8.000 battute, spazi inclusi - eccetto le poesie,che non avranno alcun tipo di restrizione - che abbia come tema e ispirazione il blog Isn’t It Romantic?.
3) Ciascuno potrà partecipare con un solo commento.
4) Avete tempo entro e non oltre al 14 febbraio.
I vincitori saranno resi noti attraverso il blog entro la fine di febbraio 2012.
Lanciatevi ragazze e che la fortuna vi assista!
Ed ecco a voi Maria Masella con il suo Omaggio al Blog e a tutte le Lettrici.
Care amiche, anche Maria Masella in occasione della riapertura di Isn’t it romantic? ha inviato un racconto per il blog e le sue lettrici. Ci è piaciuto molto, e siamo lusingate di aver fornito l’ambientazione a questa frizzante vicenda che vi incanterà, ne siamo sicure!
Maria Masella è una delle scrittrici italiane più apprezzate, che ha al suo attivo più di cinquanta lavori pubblicati. Dopo una pausa in cui la sua produzione letteraria si è rivolta ai gialli del commissario Antonio Mariani, ambientati a Genova la sua città natale, e tradotti all’estero in varie lingue, ha ricominciato a scrivere i romance storici per la Mondadori.
Potete trovare notizie sui suoi lavori, e sulla sua carriera qua www.mariamasella.it
Vi auguriamo buona lettura, e mi raccomando: occhio ai vicini di casa…
Giveaway
Sono appena arrivata a casa che ricevo un SMS di Julie, la mia migliore amica: “Arrivato?”
Rispondo in fretta: “Non ancora”, sperando che sia troppo impegnata per chiamarmi, perché neppure a Julie ho avuto il coraggio di dire tutta la verità, cioè la pazzia che ho fatto!
Ho partecipato a un giveaway di isnt’ romantic e ho vinto, ma invece di indicare il mio indirizzo ho scritto quello di LUI. LUI, il mio nuovo vicino di casa, la maiuscola se la merita tutta.
Fisico che non sfigurerebbe in una cover, avvocato, single (l’ho studiato con attenzione). Ci incrociamo da settimane e non ho mai trovato il coraggio di rispondere al suo saluto più che con un borbottio.
Perché sono peggio che timida, se un uomo mi interessa, l’istinto è la fuga.
Da quando è arrivato, ho passato non so quante ore a sognare romantiche storie… e non ho mai fatto altro che balbettare un saluto stentato. Veramente ho fatto anche la pazzia di indicare il suo indirizzo invece del mio! Colpa di nonna che diceva sempre: “La fortuna aiuta gli audaci.”
Chissà cosa avrà pensato ricevendo un pacchetto con il romance autografato dalla mia autrice preferita?
Che l’abbia ricevuto lo so, l’ho visto sopra la sua cassetta della posta. Ieri.
Probabilmente l’ha buttato e sta anche ridendo di me, gli uomini trovano ridicolo che noi donne amiamo i romance.
Dovrei prepararmi qualcosa per cena, ma cucinare per una persona sola è triste. Mi farò un panino o metterò nel microonde una pizza surgelata.
Suonano alla porta, probabilmente è la mia vicina che mi chiede se ho il latte, lo dimentica sempre.
Apro senza neppure chiedere chi è, anche se è imprudente.
E me lo trovo davanti. Non sono mai svenuta e non mi succede neppure oggi, però so di essere diventata rosso fiamma.
Ha in mano il libro che aspettavo e anche la busta per la spedizione. — Mi scusi, era nella mia posta, l’ho aperto prima di accorgermi che non era indirizzato a me, ma a lei.
— Grazie — e tendo una mano.
Non mi porge il libro. — Piace anche a mia sorella. — Non sta ridendo di me, soltanto sorride. — Lei non mi può sopportare, vero?
— No. No… — so di balbettare, di arrossire, di sembrare scema.
— Vorrei farmi perdonare per aver aperto un suo pacchetto. Potremmo andare a prendere una pizza insieme, è triste mangiare da soli.
— Io…
— Se è già impegnata, possiamo rimandare.
E rispondo tutto di corsa, istigata dalla voce di nonna (“Mai dare un calcio alla fortuna”), prima di perdere il coraggio: — Accetto volentieri, è molto gentile.
— Potremmo anche darci del tu. — e sorride.
Sorrido in risposta. Perché “se son rose, fioriranno.”
Da Roberta Ciuffi un Omaggio al Blog e a tutte le sue lettrici.
In occasione della riapertura di Isn’t It Romantic? oltre ai graditissimi auguri, Roberta Ciuffi nostra cara amica e autrice di numerosi romance tra cui il paranormale Un cuore nelle tenebre Leggereditore, ci ha gentilmente inviato un racconto inedito delizioso.
Il titolo è Una scelta difficile, e non si tratta di un romance. Ci è piaciuto moltissimo leggere delle avventure di Gillo, gattone tigrato, e dei sui compagni di vita.
Siamo sicure che lo troverete anche voi altrettanto divertente e adorabile.
Buona lettura a tutte, care amiche.
UNA SCELTA DIFFICILE
- Questo gatto è speciale,- disse l’uomo, portando alle labbra la tazzina del caffè. – Mi sta sempre intorno come se fosse un cane.
La donna lanciò un’occhiata di compatimento al marito, e quindi si girò a guardare il grosso tigrato marrone allungato sul pavimento della cucina. Nonostante il freddo all’esterno, il sole che penetrava dalla finestra era caldo e gli occhi verdi del gatto erano socchiusi in una sorta di estasi. Dava l’idea di essere il felino più soddisfatto del mondo.
–Tu sogni,- disse lei, con una punta di durezza nella voce. – Gillo non si stacca mai da me!
Ecco, ti pareva! L’uomo sollevò gli occhi al cielo. Quella doveva sempre averla vinta su tutto. Nemmeno le avesse conteso l’amore del figlio primogenito! E per fortuna che di figli non ne avevano e tutto il loro antagonismo si riversava su quel gatto. Pensare a lui gli fece venire voglia di toccarlo. Si sporse dalla sedia e gli strofinò la testa setosa con una carezza. Senza aprire gli occhi, Gillo allungò una zampa ed emise un flebile miagolio.
– Lo stai infastidendo,- disse la moglie. – Non è a suo agio con te.
- Ma va’! Ma se appena mi metto sul divano mi si piazza sullo stomaco e comincia a impastare!
La donna si alzò dalla tavola e prese a sparecchiare. Che coltivasse pure i suoi sogni. Lei sapeva qual era la verità. Gillo l’aveva scelta nell’istante in cui era entrato in casa, un cucciolo tigrato senza alcun pregio speciale, salvato dalla strada. Lei era la sua mamma e lui il suo piccolo, anche se ormai pesava quasi otto chili. Le andava sempre dietro quando faceva le pulizie, passo passo. Si accoccolava sulle sue ginocchia quando guardava la televisione, e sulla tastiera del computer quando scriveva. Tra poco sarebbe andata a letto per un riposino e già sapeva che dopo qualche minuto Gillo sarebbe apparso attraverso la porta socchiusa, per prendere posto nell’incavo delle sue gambe piegate. La sua presenza a volte discreta, a volte ingombrante, la confortava e la divertiva. Era il suo compagno fedele e adorante.
Il marito non intendeva abbandonare la competizione. - E ogni mattina, quando vado a lavorare,- insisté, con la sua voce sempre troppo alta, - lo trovo fermo davanti alla porta d’ingresso, come se mi volesse salutare!
Va bene, anche questa, ora!, pensò lei chiudendo di scatto lo sportello della lavastoviglie.– Ma se non si sposta un minuto dal letto, finché non mi alzo per dargli la colazione!
- Bè, non me lo sogno mica!
- Allora vorrà dire che vedi un gatto fantasma,- replicò la donna, sarcastica.
L’uomo si alzò, senza rispondere. Si chinò a dare un’ultima carezza a Gillo, vezzeggiandolo sottovoce, quindi si avviò verso il soggiorno.
– Vado a vedere un po’ di tivvù,- annunciò, anche se entrambi sapevano che andava a fare un pisolino sul divano.
La moglie avviò la lavastoviglie, poi anche lei lasciò la cucina.
Rimasto solo, il gatto si rotolò sul pavimento.
Ecco che ricominciavano a muoversi per la casa.
Perché non riuscivano a starsene immobili in un solo posto, come lui? E a scattare, d’improvviso svegli, solo quando un movimento, una vibrazione, un suono avrebbe interrotto il loro sonno? Infastidito, si leccò la spalla destra, il suo segno di disagio, poi balzò in piedi e trotterellando si diresse verso il corridoio.
Sapeva che la mamma-morbida era andata nel posto calmo, quello dove passava il tempo buio. Invece la mamma-rumorosa era andata nel posto dove c’era l’oggetto che luccicava e si muoveva stando fermo. Era il posto dove la mamma-rumorosa stava più spesso, soprattutto quando la luce cominciava a diminuire e pian piano veniva sostituita dal buio. Dapprima Gillo si era incuriosito del movimento nell’oggetto, ma visto che non andava da nessuna parte aveva perso interesse.
Procedette nel corridoio illuminato dal sole proveniente dalla cucina. La luce faceva scintillare il mantello marrone attraversato da lunghe strie quasi nere, creando attorno a lui l’illusione di un campo elettrico, come se ogni punta del pelo morbido emettesse una minuscola scarica azzurrina.
Le due porte si trovavano una di fronte all’altra, il posto calmo e quello dell’oggetto luccicante in falso movimento. Gillo si fermò, indeciso, stirandosi pigramente, appiattendo la testa sulle zampe, la coda ben sollevata e diritta; quindi si raddrizzò e riprese a camminare, piazzando con sicurezza i morbidi zampini sul pavimento lucido.
Il pelo, di solito ben appiattito dalle interminabili leccate della lingua rasposa, si stava gonfiando come per effetto di una furia improvvisa. L’alone azzurrino circondò il corpo robusto, che sembrò espandersi, quasi raddoppiare di volume, e poi scindersi in due diverse figure dall’identico mantello scuro. Gillo proseguì deciso per la sua meta, ostinato della cieca ostinazione dei gatti, zampetta dietro zampetta, verso il posto calmo; zampetta dietro zampetta, verso il posto dell’oggetto luccicante.
La donna sentì la porta muoversi e sorrise. Eccolo qua, pensò, mentre lui affondava il corpo pesante sul letto. Tese la mano e appiattì il pelo un po’ arruffato.
Semiaddormentato, l’uomo sentì il gatto atterrare sulle sue gambe. Sorrise, quando gli zampini morbidi iniziarono la danza sul suo ventre. Eccoti qui, briccone, pensò sonnolento, posandogli la mano sulla schiena elastica.
Il mantello marrone sfrigolò sotto la mano della donna. Le punte della pelliccia scintillavano ancora, azzurrine, quando l’uomo vi fece scorrere le dita. Gillo si adagiò, poggiando la testa di lato con una sorta di sospiro felice, e chiuse gli occhi. Una striatura più scura prolungava verso l’alto la linea arcuata della bocca, e nel sonno dava l’impressione di un sorriso.
Il Segno dell'Untore - Giveaway del Nuovo Romanzo di Franco Forte
Dal 17 gennaio è disponibile in libreria il nuovo romanzo di Franco Forte, pubblicato da Mondadori nella collana Omnibus, che oggi abbiamo il piacere di presentarvi. Se amate i libri dalle tinte forti, in cui oltre all'accurata ricostruzione storica e a un'intrigante trama gialla, potrete trovare anche una intensa storia d'amore, Il segno dell'untore fa al caso vostro.
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IL SEGNO DELL'UNTORE
La prima indagine del notaio criminale Niccolò Taverna
Milano, anno del Signore 1576.
Sono giorni oscuri quelli che sommergono la capitale del Ducato. La peste bubbonica è al suo culmine, il Lazzaretto Maggiore rigurgita di ammalati, i monatti stentano a raccogliere i morti. L’aria è un miasma opaco per il fumo dei roghi accesi ovunque.
In questo scenario spettrale il notaio criminale Niccolò Taverna viene chiamato a risolvere due casi: un furto sacrilego in Duomo e un brutale omicidio. Chi ha assassinato il Commissario Inquisitoriale Bernardino da Savona? E perché? E chi ha rubato il candelabro di Benvenuto Cellini dal Duomo?
IL LIBRO E IL PROTAGONISTA
La figura del notaio criminale che si muove nel suggestivo scenario della Milano del 1500, dominata dalla Corona di Spagna e minacciata dalle continue epidemie di peste, è alla base del romanzo “Il segno dell’untore” di Franco Forte (Mondadori, in libreria dal 17 gennaio 2012), che ha per protagonista il giovane magistrato Niccolò Taverna nella capitale del Ducato nel 1576.
Investigatore astuto, intelligente, grande osservatore di particolari che sfuggono a inquirenti e criminali, Niccolò Taverna si trova a dover risolvere difficili casi di omicidio in un clima di tensione tra il Governatore della città, il potere clericale, rappresentato dalla figura dell’arcivescovo Carlo Borromeo, e la Santa Inquisizione spagnola, che vede nell’arcigna figura di Guaraldo Giussani il suo nume tutelare.
Nel primo romanzo delle indagini di Niccolò Taverna, questo straordinario personaggio che sfrutta tecniche investigative a volte sorprendentemente moderne, per quanto perfettamente calate nel contesto storico in cui si muove (e ben documentate dall’autore) si muove in un mondo ricostruito alla perfezione, facendo compiere al lettore un vero e proprio salto all’indietro nel tempo di quasi 500 anni, in una Milano in cui, sullo sfondo del Duomo ancora in costruzione, delle colonne di fumo che si sollevavano dai fopponi, le fosse comuni in cui si bruciavano i morti di peste, dei conflitti di potere tra Stato e Chiesa, la criminalità dilaga incontrastata e stupri, furti e omicidi sono pratiche all’ordine del giorno.
Quella che Niccolò deve seguire è un’indagine incalzante, con lo spettro incombente della Santa Inquisizione che incombe ovunque, per risolvere un caso di omicidio che potrebbe dimostrarsi molto pericoloso. Lo stesso arcivescovo Carlo Borromeo pare implicato, così come le più alte cariche della Corona di Spagna e della Santa Sede. Per non parlare dell’ordine degli Umiliati, che il Borromeo ha cancellato e che già una volta ha cercato di uccidere l’arcivescovo di Milano.
Sfruttando le sue straordinarie capacità investigative e le tecniche d’indagine dell’epoca, il Notaio Criminale Niccolò Taverna cerca di venire a capo di questi due intricati casi, che rischiano di compromettere la sua carriera e la sua stessa incolumità. Pur sostenuto da un intuito eccezionale, è costretto a combattere contro troppi nemici, tutti troppo potenti: pericolosi assassini, la Santa Inquisizione, la peste, i cui artigli ghermiscono proprio chi Niccolò ha di più caro.
Per il più abile Notaio Criminale di Milano la sfida è aperta e la posta in gioco è alta: la propria carriera e la propria incolumità. Oltre all’amore per una fanciulla nei cui occhi ha l’impressione di annegare.
Un thriller straordinario, che non concede soste al lettore, sostenuto da una rigorosa ricostruzione storica.
L'AUTORE
Franco Forte nasce a Milano nel 1962. Giornalista, traduttore, sceneggiatore, editor delle collane edicola Mondadori (Il Giallo Mondadori, Urania e Segretissimo), ha pubblicato i romanzi Roma in fiamme, I bastioni del coraggio, Carthago, La Compagnia della Morte, Operazione Copernico, Il figlio del cielo, L’orda d’oro – da cui ha tratto per Mediaset uno sceneggiato tv su Gengis Khan –, tutti editi da Mondadori, e La stretta del Pitone e China killer (Mursia e Tropea). Per Mediaset ha scritto la sceneggiatura di un film tv su Giulio Cesare e ha collaborato alle serie “RIS – Delitti imperfetti” e “Distretto di polizia”. Direttore delle riviste Romance Magazine (www.romancemagazine.it) e Writers Magazine Italia (www.writersmagazine.it), ha pubblicato con Delos Books Il prontuario dello scrittore, un manuale di scrittura creativa per esordienti giunto alla settima edizione. Il suo sito è www.franco-forte.it.
INTERVISTA A FRANCO FORTE SU IL SEGNO DELL’UNTORE
Franco, una storia che appare davvero molto interessante, e forse per te un ritorno al thriller più canonico, per quanto all’interno dell’impianto del romanzo storico che ci hai abituato a costruire così bene.
Sì, in effetti “Il segno dell’untore” è una sorta di compendio di tutto ciò che ho imparato scrivendo prima thriller (come “China Killer” e “La stretta del Pitone”) e poi romanzi storici (da “I Bastioni del coraggio” a “Carthago” e “Roma in fiamme”). E mi pare di aver centrato il bersaglio, perché questo personaggio che ho costruito, il notaio criminale Niccolò taverna, è davvero affascinante e originale, te lo posso garantire.
Giusto, parlaci di lui. Chi è esattamente Niccolò Taverna?
E’ l’equivalente del 1576 di un moderno commissario di polizia. I notai criminali erano i magistrati che a quel tempo, a Milano, indagavano sui casi di omicidio, sui casi criminali e sulle ruberie, e lo facevano adottando tecniche investigative sorprendentemente moderne, per quanto i loro strumenti più efficaci per trovare i colpevoli fossero l’intuito, l’istinto e l’esperienza. Ma trutto ciò che i miei personaggi fanno, è rigorosamente documentato, e quindi sorprenderà vedere quali tecniche investigative possedevano.
Facci qualche esempio.
Nel romanzo ce ne sono a bizzeffe e, come detto, non si tratta di mie invenzioni, bensì del risultato di un lungo lavoro di ricerca e documentazione che mi ha portato a scoprire come questi funzionari del Tribunale di Giustizia di Milano fossero davvero all’avanguardia, per ciò che atteneva le indagini di polizia. Per esempio, erano soliti portare con sé dei bastoncini con la punta ricoperta di cera, con i quali frugavano fra gli oggetti appartenuti alle vittime di un omicidio, o su ciò che trovavano sul luogo di un delitto. Perché? La nostra mentalità moderna ci spingerebbe a rispondere: per non inquinare le prove. Ma naturalmente, dato che non esistevano analisi scientifiche, a quell’epoca, il motivo è ben altro. I notai criminali usavano quei bastoncini per frugare con sicurezza (secondo le credenze dell’epoca) fra gli ogetti rinvenuti sui luoghi degli omicidi senza rischiare di toccare qualcosa che potesse essere stato infettato dalla peste, che nel 1576 stava decimando la popolazione di Milano. Credevano che se avessero toccato qualcosa imbevuto dell’umore della malattia, questo sarebbe scivolato sulla cera dei loro bastoncini, e con una semplice scrollatina se ne sarebbero liberati, senza rischiare contagi.
Questo mi fa capire quanto sia accurata la ricostruzione che fai di quel periodo storico.
E’ proprio così: nulla è lasciato al caso, e Niccolò taverna si muove, mentre sviluppa le sue indagini, in una Milano ricostruita perfettamente nella sua coerenza storica, non solo ambientale, ma anche riguardo la vita di tutti i giorni: cosa mangiavano, come si vestivano, quali attività svolgevano le persone in quel preciso momento storico. A emergere, dunque, non è soltanto la storia di un magistrato che indaga sull’uccisione di un inquisitore (e sul furto di un oggetto sacro dal Duomo), ma anche la rappresentazione di un periodo storico molto difficile e per certi versi affascinante della Milano della seconda metà del 1500. La Milano sotto dominazione spagnola che vedeva contrapporsi il potere della Corona di Spagna e della Santa Inquisizione, a essa collegata, a quello del Soglio di Pietro, che vedeva nella figura dell’arcivescovo Carlo Borromeo (che poi diventerà San carlo) un baluardo di primo piano nel conflitto tra potere secolare e potere temporale.
Ma quanto parte di thriller e di romanzo “giallo” c’è, ne “Il segno dell’untore”, rispetto al classico romanzo storico?
Non c’è una prevalenza dell’uno rispetto all’altro, bensì un continuo amalgamarsi e intersecarsi delle due cose. La ricostruzione storica e il respiro sociale e culturale dell’epoca sono da sfondo a una intricata indagine che deve fare i conti con gli strumenti limitati dell’epoca e la capacità del notaio criminale Niccolò taverna di risolvere i casi grazie alla sua inteligenza e alla sua esperienza. Ma tutto si muove in armonia con il periodo descritto, rispettando la coerenza che qualsiasi buon romanzo storico richiede, pur offrendo al lettore l’impianto, le emozioni e il ritmo di un thriller attuale e congegnato nei minimi particolari.
Mondadori sta facendo una forte campagnia di marketing e di promozione nei confronti di questo romanzo, che apre il 2012 per la collana Omnibus italiani. C’è una strategia precisa, dietro a tutto questo?
Sì, l’editore vuole iniziare il nuovo anno dando un segnale chiaro ai lettori di un grosso mutamento che ci sarà per i rilegati Mondadori. Il mio romanzo è il primo di un nuovo corso studiato con intelligenza, che vuole coniugare un prezzo più aggressivo e abbordabile dal pubblico rispetto al passato (15 euro anziché i soliti 20 euro), senza però svalutare i titoli che saranno presentati, puntando quindi alla massima qualità possibile dei testi da pubblicare. Sono felice di essere un po’ l’apripista di questo nuovo corso, e mi auguro che il mio notaio criminale riesca a farsi apprezzare dal pubblico per continuare a proporre le sue indagini mozzafiato.
C’è qualche collegamento fra questo romanzo e il tuo precedente, “I bastioni del coraggio”, anch’esso ambientato nella Milano del 1500?
Tra le due vicende sono passati trent’anni, e qualche personaggio lo si ritrova ancora ne “Il segno dell’untore”, per quanto non più come protagonista. Per esempio Anita, che ne “I bastioni del coraggio” era una delle eroine del libro, qui è la moglie di Niccolò Taverna, anche se la sua parabola narratva risulta piuttosto breve. E lo stesso accade per altri personaggi, come per esempio il perfido Inquisitore Generale Guaraldo Giussani, di cui non ci eravamo sbarazzati ne “I bastioni del coraggio”. Un giorno o l’altro scriverò un romanzo che farà da collegamento fra questi due titoli, descrivendo che cosa è successo in quei trent’anni di distacco fra un libro e l’altro.
L’ESTRATTO DEL ROMANZO
CAPITOLO PRIMO
12 agosto 1576
Ora prima
1
La prima cosa che Niccolò Taverna sentì fu l’odore. Il lezzo greve dei corpi che bruciavano nei fopponi, le grandi fosse comuni scavate in città e nelle campagne, veri e propri varchi per l’inferno che ardevano senza sosta, ma che non sembravano mai sufficienti per accogliere i morti che riempivano le strade.
Niccolò si agitò nel suo giaciglio, cercando di tenere gli occhi chiusi per non svegliarsi, ma dopo l’odore furono i suoni ad aggredirlo, e la nausea gli strinse la bocca dello stomaco. Si portò le mani sugli orecchi: tutto inutile. Quelle grida, quei pianti, quelle urla isteriche ormai campeggiavano nella sua mente da giorni, e non sarebbe bastato quel gesto a cancellarli.
Trattenendo un gemito si mise seduto sul bordo del letto, poi aprì gli occhi e guardò dall’altra parte della stanza, dove Anita aveva trascorso gli ultimi giorni con lui, rantolando sul pavimento.
Era ancora tutto come prima, come quando i monatti erano venuti a portargli via sua moglie.
Niccolò sapeva che avrebbe dovuto sbarazzarsi degli stracci, delle coperte e della paglia intrisi di umori infetti che avevano fatto da giaciglio ad Anita. Avrebbe dovuto bruciare tutto, come imponevano le ordinanze del tribunale di Sanità e le gride del governatore stesso, che tentavano disperatamente di arginare con quelle misure il dilagare della peste, ma sapeva anche che se l’avesse fatto di Anita non gli sarebbe rimasto più niente. Niente oltre al ricordo del suo viso pallido, dissanguato dalla malattia, le pustole e i bubboni gonfi, il terrore negli occhi, velati della follia che si impadronisce della mente quando la morte arriva a soffiarti nelle nari.
Niccolò si passò le mani sul viso e provò a respirare a fondo, ma il suo corpo si rifiutava di inalare l’olezzo rancido di cui era impregnata la casa e che filtrava dalle imposte, insieme alla finissima cenere in sospensione che nelle ultime settimane aveva ammorbato l’aria di Milano. “Cenere di corpi bruciati...”
Il pensiero gli acuì la sensazione di malessere nello stomaco, e si sorprese di non essersi ancora abituato alla vista di tante persone gettate nelle fosse comuni, perché le fiamme purificassero la malattia che le aveva rese irriconoscibili.
Ma poi si costrinse a dilatare le narici e a raccogliere aria nei polmoni, e quel gesto fu determinante per costringerlo ad alzarsi e dirigersi all’armadio, dove prese i vestiti e si preparò in fretta per uscire.
Mentre indossava le calzebraghe e una camicia di cotone con polsi e colletto arricciati, ripensò ai casi che aveva ancora in sospeso. Avrebbe dovuto agire in fretta ma con tatto e discrezione, perché la gente non avrebbe capito le necessità del suo incarico di notaio criminale e non sarebbe stata propensa a seguire le disposizioni di legge e a sottoporsi agli interrogatori necessari alle sue indagini.
Niccolò sospirò e si allacciò in vita la cintura con i ganci per lo sfondagiaco d’ordinanza, la borsa con i denari e gli strumenti del suo mestiere. Ai piedi calzò morbidi mocassini di cuoio realizzati dagli artigiani di Porta Vercellina, dono di suo zio Matteo Taverna, cugino di terzo grado del grande Francesco, che era stato uno dei più illuminati governatori della capitale. Lui non avrebbe mai potuto permetterseli. Il suo stipendio di magistrato gli bastava appena per sopravvivere e per pagare l’esorbitante affitto mensile che il proprietario del palazzo chiedeva per la sua stanza, soprattutto dopo che Anita si era ammalata e lui si era lasciato abbindolare da guaritori senza scrupoli, che lucravano sulle sofferenze della gente.
Quando fu pronto lanciò un’ultima occhiata alle cose di Anita, ammassate in un mucchio disordinato, e si disse che non poteva più rimandare. Sebbene il lavoro lo reclamasse, doveva prima trovare sua moglie e scoprire se anche lei era diventata parte della nube di cenere che gravava su Milano. O se era ancora preda dei diavoli che le scavavano tane dolorose nel corpo e nell’anima.
Varcò deciso la porta della stanza e si lanciò lungo le scale, tremando all’idea di ciò che lo aspettava.
«Benedetto ragazzo, dove corri con tanta furia?»
Svoltando l’ultima rampa, Niccolò aveva quasi travolto una donna grassa che stava salendo lentamente i gradini, sbuffando e tenendosi aggrappata al corrimano.
«Zia Ofelia...» si scusò imbarazzato. «Sto andando da Anita. Ma lei...» scosse la testa, senza aggiungere altro.
«Vuoi che ti accompagni? Che ti prepari qualcosa per lei?»
«No, grazie, non ce n’è bisogno» rispose Niccolò cercando di allontanarsi.
Zia Ofelia lo fermò con una stretta poderosa. «Aspetta, portale una di queste» disse indicando la cesta che teneva al braccio. «Le ho preparate con le mie mani. Sono sicura che la povera Anita ne trarrà giovamento.»
Niccolò trattenne un’imprecazione. Sapeva che non c’era altro modo per liberarsi di zia Ofelia che accettare le sue offerte culinarie.
«Grazie» si arrese, infilando la mano nella cesta e pescando qualcosa di molle, che gocciolava.
«Stai attento» lo mise in guardia lei, «è una birraia fresca, lasciata ad ammorbidire per tutta la notte.»
Cercando di nascondere il disgusto, Niccolò osservò la forma di pane duro intrisa di birra acida che gocciolava sulle scale, minacciosamente vicino alle sue scarpe.
«Grazie» disse, imponendosi di sorridere. «Anita la apprezzerà di certo. Ma adesso devo proprio scappare.»
Niccolò si allontanò tenendo la birraia gocciolante a un braccio di distanza dai suoi preziosi mocassini, poi quando fu in strada, lontano dallo sguardo della zia, lanciò la matassa spugnosa in un canaletto di scolo.
Anita aveva sempre odiato la birraia, e non era certo quello il momento per convincerla ad assaggiare le prelibatezze di zia Ofelia.
2
Doveva essere appena scoccata l’ora prima, anche se Niccolò non poteva saperlo con certezza. I campanili delle chiese tacevano da diversi giorni, dopo che il battere dei rintocchi era diventato incessante, sospinto dal gran numero di morti che si inseguivano ora dopo ora. Era stato lo stesso arcivescovo Borromeo a ordinare il silenzio, che non era di spregio alle vittime ma contribuiva a rendere meno fragoroso il pianto e l’urlo d’angoscia di tutta la città.
Niccolò era grato all’archidiocesi per quel provvedimento, ma d’altro canto per lui lo scandire delle ore dai campanili si era sempre dimostrato uno strumento valido per organizzare il lavoro e cercare dei punti di riferimento durante le sue indagini criminali.
Ma adesso non ne aveva bisogno.
Mentre scivolava lungo le strade, diretto al palazzo in cui era stato allestito uno dei tanti provvisori centri di Sanità sparsi in ogni quartiere, Niccolò cercava di guardarsi intorno il meno possibile. Teneva gli occhi puntati sull’acciottolato resistendo al richiamo di urla disperate, grida strazianti, suppliche d’aiuto o strilli di rabbia che provenivano dalle case sbarrate dai monatti e dai commissari di Sanità per evitare che presunti malati di peste uscissero a infettare le poche persone sane che ancora si aggiravano per la città. Era difficile resistere allo strazio di quelle grida. Da un lato avrebbe voluto intervenire per liberare quei poveracci che rischiavano di finire uccisi dalla fame e dagli stenti, più che dalla malattia; ma dall’altro ricordava il volto pallido di Anita, gli occhi infossati per la sofferenza, e la sua rabbia quando gli aveva gridato di stare lontano da lei, di non avvicinarsi, prima di perdere definitivamente il senno e crollare esausta sul suo giaciglio sporco, le labbra spaccate e lo sguardo perso in un mondo che solo lei poteva vedere.
Il governatore aveva fatto affiggere le sue gride sui muri della città, esortando i cittadini a collaborare con le autorità sanitarie, a restare chiusi in casa a meno che non fosse strettamente necessario uscire, e aveva concesso ai commissari di Sanità un potere quasi assoluto, quando si trattava di individuare focolai d’infezione. Ma il Lazzaretto Maggiore e tutti quelli che erano stati improvvisati in ogni quartiere erano pieni all’inverosimile, e non c’era stato altro modo per cercare di tenere la situazione sotto controllo che chiudere in casa chiunque desse segno dell’insorgenza della malattia, confinando all’interno anche parenti e familiari, possibili portatori del contagio. I monatti sbarravano porte e finestre inchiodandole con le assi e mettendo traversi di sostegno, in modo che dall’interno diventasse impossibile abbatterle, e tutta quella gente era costretta a restarsene imprigionata nella propria abitazione in attesa di ammalarsi e di morire, oppure del miracolo che l’avrebbe riconsegnata al perdono di Dio.
Ma ormai erano troppi quelli costretti alla reclusione, e in tutta la città si levavano grida ingannevoli: tanti asserivano di essere guariti o di non essere affatto ammalati, e imploravano di essere liberati, piangevano, minacciavano, urlavano esausti e smarriti.
Niccolò scosse la testa per cercare di scacciare le immagini che quelle urla evocavano nella sua mente. Solo l’anno prima, insieme ad Anita, aveva cominciato a leggere la Divina Commedia dell’Alighieri, in una pregevole edizione a stampa che si era diffusa velocemente in tutto il Ducato,
nonostante fosse stata realizzata dal veneziano Ludovico Dolce, che si diceva fosse in odore di eresia.
Avevano letto diverse terzine con curiosità, poi, a mano a mano che si erano addentrati nell’Inferno descritto dal poeta, avevano capito che Dante non si era scostato troppo dalla realtà, e forse aveva solo descritto un mondo che aveva visto con i suoi occhi, molto simile a quello in cui si stava dibattendo Milano sotto gli strali della peste.
Eppure Niccolò era convinto che nemmeno l’Alighieri avrebbe potuto immaginare un girone dell’Inferno simile a quello in cui erano imprigionate centinaia di persone in quel momento, costrette a convivere con i propri ammalati, a respirare l’aria malsana intrisa dell’odore degli umori infetti, scossi dal terrore di veder crescere anche su di sé i bubboni della peste.
Sentendo salire di nuovo la nausea accelerò il passo, evitando di camminare rasente ai muri delle case, per non rischiare che gli arrivasse in testa un secchio di escrementi svuotato in strada da qualcuno che se ne infischiava delle disposizioni sanitarie, o che addirittura cercava di vendicarsi
in quel modo per la segregazione che doveva subire.
E poi c’erano gli indumenti e gli effetti personali dei malati, che i monatti gettavano dalle finestre per risparmiare tempo e che cadendo imbrattavano i muri con schizzi di materia putrida che segnavano gli edifici come se fossero stati messi all’indice.
Niccolò non sapeva come si trasmettesse la malattia, ma alcuni suoi amici che lavoravano al tribunale di Sanità gli avevano consigliato di stare lontano da quella materia infetta in quanto ritenuta la causa più probabile del diffondersi dell’epidemia.
Quando svoltò in via della Vetra fu costretto ad arrestarsi.
Davanti a lui si ergeva qualcosa di ancora più spaventoso delle secrezioni degli appestati o delle grida dei disgraziati rinchiusi nelle loro case.
Vide un presidio del Consiglio dell’Inquisizione Generale, con il patibolo per le esecuzioni e le travi a cui venivano legati gli accusati di pratiche immonde come la stregoneria, l’unzione o la predicazione dell’eresia, affinché fossero torturati e potessero, confessando, purificare la loro anima
prima del supplizio inevitabile.
Niccolò trattenne un moto di rabbia e strinse con forza i pugni. Quei presidi della Santa Inquisizione avevano il compito non tanto di punire i colpevoli di qualche eresia, quanto di diffondere la paura e fare capire che la Corona di Spagna era ancora vigile sul Ducato: nonostante le pressioni esercitate dall’Arcivescovado e dal Borromeo, il Consiglio, che rappresentava l’Inquisizione Spagnola, aveva
piena autonomia decisionale in tutto ciò che riguardava atti di stregoneria o l’abominio protestante. Era una guerra in atto tra poteri forti che si riversava sulla povera gente e che prevedeva la nascita di quelle strutture del terrore nei punti nevralgici della città, per stringere le briglie del cavallo malato e sofferente in cui si era trasformata Milano.
Niccolò restò un attimo a osservare gli abiti bianchi e neri dei domenicani che allestivano il patibolo e gli attrezzi per le torture, e si sentì arrestare il cuore nel petto quando si accorse che uno dei prelati, un uomo alto e dallo sguardo severo, con il naso aquilino proteso verso di lui come il becco di un rapace affamato, lo stava fissando. Cercò di sostenerne lo sguardo, poi si rese conto che sarebbe stato un atto d’insolenza: quel domenicano avrebbe anche potuto essere un commissario inquisitoriale di alto rango, per ciò che ne sapeva. Abbassò quindi gli occhi e riprese a camminare al centro della strada, trattenendo a stento la voglia di mettersi a correre per sfuggire alla pressione dello sguardo del domenicano, che sentiva premere su di lui.
Quando finalmente svoltò nella piazzetta su cui svettavano le colonne romane di San Lorenzo, in cui era stato allestito il presidio del tribunale di Sanità, tirò un sospiro di sollievo e cercò di concentrarsi su quello che lo aspettava. Non sapeva se Anita era ancora viva oppure no. E, soprattutto, non sapeva quale delle due ipotesi augurarsi. Perché ormai da troppo tempo ciò che restava di sua moglie era ben lontano dalla donna che lui aveva amato.
Sulle Tracce di un Lord - Quarta parte
La notte era ancora giovane.
Anche se la maggior parte dei londinesi riposava tranquillamente, recuperando le forze per la nuova giornata di lavoro che sarebbe iniziata di lì a poco, le strade della grande città non erano certo deserte; il mondo dei nobili e dei ricchi, durante la Stagione, finiva col vivere più durante le ore notturne che alla luce del sole. Questo implicava, naturalmente, il coinvolgimento di un’altra parte della popolazione, quella cioè che gravitava intorno al ton o per lavoro o per profitto: servitori, biscazzieri, attori, prostitute e tutti coloro la cui attività era connessa con lo svago e il divertimento. Poi ovviamente c’erano, inevitabili, ladri, borseggiatori e tagliagole
Il traffico, di conseguenza, era piuttosto intenso: lunghe file di carrozze sostavano davanti ai palazzi dove si svolgevano le feste più ricercate o attendevano pazienti che dame ingioiellate e nobili in braghe di seta uscissero dai teatri per terminare altrove la nottata o per rientrare a casa.
Lord X camminava a passo svelto, percorrendo le vie principali del West End ed evitando i vicoli semi bui nei quali sarebbe stato troppo facile essere assaliti d qualche malintenzionato. Non che avesse paura; era in perfetta forma fisica grazie alle esercitazioni di pugilato e di scherma e il suo bastone animato, all’occorrenza si sarebbe trasformato in una temibile lama.
Però aveva fretta e nessun desiderio di perder tempo sistemando a dovere l’incauto che l’avesse assalito.Estrasse l’orologio dal taschino e guardò l’ora; doveva sbrigarsi, gli spettacoli teatrali stavano per finire e di lì a poco una folla piuttosto numerosa si sarebbe riversata dai foyers illuminati per le strade.
Gentlemen annoiati o divertiti dallo spettacolo, avrebbero potuto decidere di continuare la serata, perseguendo “in privato” il proprio piacere; nulla di più facile che scegliere una delle tante fille de joie disponibili, che proprio per questo si trovavano numerose intorno ai teatri e alle sale da concerto.
The Royal Covent Garden Theatre si profilò davanti a lui in tutta la sua classica bellezza.
La luce calda dei grandi lampadari usciva dalle finestre e si proiettava oltre le colonne del maestoso ingresso.
Lord X rimase un istante a contemplarlo, orgoglioso come tutti i suoi concittadini, di poter vantare un simile tempio dello spettacolo, uno dei tre grandi Teatri Reali di Londra.
Il teatro, costruito una prima volta nel 1732, era stato per molti anni il più capiente della capitale. In esso vi erano rappresentati balletti, pantomime, opere liriche e dal 1737, anno del Licensing Act, opere drammatiche.
Distrutto da un incendio nel 1808, era stato immediatamente ricostruito; già l’anno seguente, nonostante fosse leggermente più piccolo, era considerato per le tecnologie sceniche di cui era dotato e per le comodità offerte agli spettatori, il migliore dei teatri europei. Sul suo palcoscenico si sarebbero avvicendati, negli anni futuri, i più grandi attori di drammi shakespeariani, fra i quali il famoso Edmund Kean che vi recitò ininterrottamente fino al 1832. Un secondo tragico incendio lo avrebbe ridotto in cenere nel 1856; da allora il nuovo Covent Garden, di dimensioni ridotte, diventerà esclusivamente Opera House, particolarmente dedicato ai melodrammi italiani.
Si riscosse subito, cercando nelle zone meno luminose le figure di donne che più o meno discretamente offrivano “compagnia” ai gentiluomini soli.
Aveva iniziato a cadere una pioggerellina leggera; alcuni vetturini e delle venditrici di arance si addossarono lungo i muri, cercando riparo sotto i cornicioni. Della ragazza vestita di scuro, però, non vi era traccia. Equivocando sul suo interesse, alcune giovani donne più ardite di altre, gli lanciarono i loro richiami: qualcuna aprì leggermente il mantello mostrando vesti succinte e scollature ampie dalle quali il seno fuoriusciva quasi del tutto, in qualche caso reso più evidente dai capezzoli tinti di carminio.
Ma no, lui non era interessato alle loro offerte, cercava solo…
Come avrebbe potuto descriverla?
Una ragazza giovane? Lo erano quasi tutte.
Vestita di scuro? Non era certo l’unica.
Un viso delizioso incorniciato da capelli biondi?
Un’eleganza e una raffinatezza che solo la nascita potevano conferire? Certo, questo sarebbe stato un indizio più sicuro, ma come spiegarlo quando per lui stesso si trattava solo di una sensazione?
Tornando indietro verso Bow Street, guardò nelle vie laterali. Niente. Si augurò che la ragazza si fosse semplicemente spostata, dirigendosi magari verso il vicino Theatre Royal in Drury Lane. Ecco, questa poteva essere una destinazione probabile, un’ipotesi da non trascurare.
In due minuti raggiunse Catherine Street e il teatro.
Il primo teatro costruito in Drury Lane, nel lontano 1663, era considerato di diritto il più antico della città. Ricostruito nel 1674 su disegno del grande architetto Sir Christopher Wren, era frequentato dal popolo e dalla nobiltà che, in assenza di posti numerati spesso mandava la propria servitù a occupare fin dall’alba le poltrone migliori. Nel 1747 la direzione del teatro fu affidata al notissimo David Garrick, attore divenuto celebre nella storia della drammaturgia per aver introdotto uno stile di recitazione naturale, privo cioè delle impostazioni ritenute fino allora d’obbligo. Nel 1794 il teatro fu nuovamente ampliato fino a raggiungere la cifra record di 3.600 posti, una costruzione gigantesca criticata dagli abituées che lamentavano la mancanza di contatto fra attori e pubblico. A questo si cercava di supplire con la spettacolarità delle scenografie: famoso l’allestimento nel quale un torrente d’acqua vera scendeva fra i sassi formando un lago sul quale galleggiava una barca.
Nel 1809 un grande incendio distrusse il teatro ricostruito nella forma attuale nel 1812.
La storia del teatro è ricca di particolarità: il 15 maggio 1800 vi si svolse un tentativo di regicidio ai danni di Giorgio III, che sedeva nel palco reale; due colpi di pistola furono sparati contro il re, che tuttavia rimase al suo posto, ordinando di far proseguire lo spettacolo. Il colpevole, tale James Hadfield fu immediatamente arrestato.
Infine, il Drury Lane è considerato uno dei teatri più infestati di fantasmi del mondo. Ovviamente si tratta di spiriti benevoli per gli attori, i quali essendo notoriamente superstiziosi, si guarderebbero bene in caso contrario dal recitarvi. Il fantasma più famoso è "L'Uomo in grigio", un nobile morto pugnalato il cui scheletro venne rinvenuto murato in un passaggio nel 1848; si presenta con gli abiti del suo tempo: capelli incipriati sotto un cappello a tricorno, mantello, stivali da cavaliere e una spada.
Lord X comprese, dal movimento delle carrozze che si appressavano davanti all’ingresso, che lo spettacolo in programma era ormai giunto al termine; fra poco una folla elegante avrebbe invaso la via e le sue ricerche si sarebbero rivelate inutili. Sentendosi inquieto, si domandò perché mai dovesse preoccuparsi per il destino di una perfetta sconosciuta; non vi era una sola, plausibile ragione e il suo comportamento era davvero inspiegabile. Tuttavia, non riusciva a fare a meno di preoccuparsi. Sentiva dentro di sé che avrebbe dovuto cercare quella giovane, quasi lei gli avesse lanciato un incantesimo che lo costringeva a seguirla per le vie di Londra.
Appoggiata a una delle colonne che formavano il porticato, una vecchia fioraia si riparava dalla pioggia: il cesto ai suoi piedi conteneva ancora tanti mazzolini di fiori invenduti. Alzò gli occhi stanchi sul bel giovane che sembrava cercare ansiosamente qualcuno e che si stava avvicinando. Sperando in una moneta, protese un minuscolo bouquet:
“Fiori per una bella dama, signore?”
“No.” Lui rifiutò garbatamente con un gesto della mano. Poi aggiunse:
“Avete per caso notato una giovane non molto alta, sottile, con un mantello scuro? Bionda, credo e molto carina”.
Lei lo guardò maliziosa. Si trattava di questo, dunque.
“No, signore. C’è Miriam la Rossa laggiù, se avete voglia di compagnia ma le altre sono già occupate, se capite quello che intendo. E comunque nessuna ragazza nuova, stasera”.
Lui sospirò. E ora?
La vecchia scrutò quel volto; era un uomo giovane e bello, dall’aria seria e affidabile. Non il solito libertino vizioso e più di una delle sue amiche sarebbe stata felice di averlo come cliente. Chissà chi sarebbe stata così fortunata? Rifletté un attimo.
“Avete provato al Covent Garden?”
Al cenno affermativo di lui, continuò: “E al Little Theatre?”
Lui s’illuminò: a quello non aveva pensato. Fece un sorriso alla vecchia fioraia e lasciò cadere nella mano grinzosa una manciata di monete. L’attimo dopo aveva già attraversato la via e fermato una carrozza a nolo, sulla quale salì rapidamente.
La povera donna guardò stupita il denaro che le luccicava sulla palma; aveva praticamente comprato tutto il suo cesto senza neppure prendere un fiore.
Ah, l’amore! Se solo fosse stata più giovane…
Lord X cercò di riordinare i pensieri. Aveva preso la vettura per fare più presto, anche se il Theatre Royal Haymarket, detto “Il Piccolo Teatro”, non era per niente lontano. Era la sua ultima possibilità per quella sera e non intendeva davvero lasciarsela sfuggire.
Il terzo teatro reale di Londra, era stato inaugurato nel 1821 nella sua nuova versione in marmo edificata da John Nash. La vecchia costruzione, infatti, risalente al 1720, era in legno e si trovava leggermente spostata più a sud. Molto amato dal pubblico inglese nonostante le sue proporzioni ridotte (888 posti) o forse proprio per questo, aveva ospitato nei suoi primi anni di vita diversi dibattiti politici, soprattutto contro il ministro Whig, Robert Walpole. Proprio a causa di ciò nel 1737 il Governo aveva emanato il Theatrical Licensing Act, istituendo la censura preventiva sugli spettacoli.
Percorso lo Strand affollato di vetture che facevano la spola fra un palazzo nobiliare e l’altro, il veicolo di Lord X si fermò davanti alla piccola ma elegante costruzione in stile neoclassico. Le luci provenienti dal Teatro stavano già spegnendosi e lui si domandò tristemente se non fosse arrivato troppo tardi.
Poi, una scena attirò la sua attenzione: una carrozza piccola e malmessa attendeva, con lo sportello aperto, che due persone, entrambe nascoste da lunghi mantelli, salissero a bordo.
Una delle due figure però non sembrava per nulla disposta, e cercava anzi di divincolarsi con una certa energia.
Lord X non si fermò a pensare.
“Cosa diamine sta succedendo, qui?” Disse piombando loro addosso come un uccello da preda.
Cercò di dividere i due corpi che stavano lottando, sicuro di dover combattere contro un uomo che stava certamente per sopraffare una ragazza indifesa.
Solo che lei non era una ragazza indifesa qualunque.
Era la lucciola d’oro che aveva cercato disperatamente per tutta la notte.
E lui non era un bruto.
Se per questo, non era neppure un lui.
Rimase senza fiato mentre teneva separate le due donne e soprattutto cercava di capirci qualcosa. La ragazza bionda tremava e sembrava accasciarsi su se stessa; la sorresse con un braccio mentre il suo sguardo si soffermava sul magnifico esemplare femminile che aveva davanti.
La donna, alta, con una massa di capelli rossi sfuggiti alla protezione del mantello, lo fissava con due occhi verdi socchiusi in un’espressione glaciale.
“Chi siete? E come osate intromettervi in ciò che non vi riguarda?” Sibilò con forza mentre cercava di liberarsi dalla stretta dell’uomo.
Lui lasciò immediatamente la presa, come se il corpo della donna scottasse. Guardò la giovane che tremante gli si stringeva contro, poi alzando lo sguardo su quella femmina incredibile chiese:
“Che cosa pensavate di fare a questa creatura?”
“Questa creatura, signore, non vi riguarda. E se volete proprio saperlo, stavo cercando di salvarla da quelli come voi”.
Lord X la guardò come se fosse impazzita. Quello che la donna diceva non aveva alcun senso.
Assolutamente nessuno.
A meno che…
Uscite Gennaio 2012 Fanucci / Leggereditore
PASSIONE ETERNA ( Passion Unleashed ) di Larissa Ione (Leggereditore)
Serena Kelley è un’archeologa di fama internazionale, ma è anche una donna dai molti segreti. Da bambina le è stata concessa l’immortalità , a patto che rimanesse vergine. Serena, però, non è immune al fascino maschile e quando incontra il demone Wraith, sa che non potrà sfuggire al suo sguardo tanto affascinante quanto pericoloso. Sarà lui a strapparle un dono così prezioso?
Wraith è un demone implacabile e letale. Ma quando uno dei suoi nemici lo avvelena, dovrà convincere Serena a offrirgli l’unico antidoto in grado di mantenerlo in vita, e così la donna che dovrebbe annientare diventerà l’unica sua speranza. E mentre il loro mondo vacilla irrimediabilmente, i due non potranno che perdersi fra le ombre della seduzione.
Nota di andreina65: Terzo libro della "Demonica Series" che sta riscuotendo molto successo tra le letterici italiane;
Con uno stile alla Grey's anatomy ma di genere paranormale, ci ha letteralmente conquistate!
La serie attualmente è composta da:
1-BRIVIDO ETERNO (Pleasure Unbound)
2-DESIDERIO ETERNO (Desire Unchained)
3-PASSIONE ETERNA (Passion Unleashed)
+Vampire Romance 2: questo libro è in formato ebook ed è indipendente dagli altri volumi;
Larissa Ione l'ha collocato dopo il terzo libro solo per un vago accenno su avvenimenti descritti nei primi tre libri
4-Ecstasy Unveiled
5-Sin Undone
6-Eternity Embraced (novella)
“La Ione ha creato un mondo intrigante come pochi, e i suoi demoni sono dannatamente sensuali.”
Lara Adrian
“Sensuale, dark e originalissimo. La serie Demonica è una delle migliori nel suo genere!”
Emma Holly
“Preparatevi a bruciare tra le fiamme della passione.”
Gena Showalter
Larissa Ione ha scritto il suo primo romanzo a soli dodici anni; si trattava di una storia di licantropidalle atmosfere dark e horror. La vita l’ha poi portata a intraprendere diversi lavori, tra i quali quello di meteorologa, addestratrice di cani e agente speciale. Da alcuni anni ha scelto di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura. Con la serie Demonica, composta da cinque titoli, si è imposta ai vertici delle classifiche di New York Times e Usa Today, conquistando una folta schiera di lettrici. Sito ufficiale QUI
DARK DREAM ( Kiss of a Demon King ) di Kresley Cole (Leggereditore)
Sabine è l’ossessione di ogni uomo, un’incantatrice in grado di far cadere persino il più temibile dei guerrieri. E ora che Woede è diventato la sua preda più ambita, lei non gli dà tregua, vuole sedurlo a ogni costo. Suo malgrado, il gelido demone non riesce a sfuggirle, e non può far altro che desiderare quel corpo da sogno. Ma il gioco prenderà presto un’altra piega, e sarà Woede a condurlo, tormentando la splendida incantatrice con le sue personalissime armi.
Non avrebbero mai dovuto incontrarsi, ma nulla potranno contro le insidie della lussuria. Saranno disposti a sacrificarsi l’uno per l’altra, riuscendo così a sconfiggere il nemico che minaccia entrambi? La resa dei conti è vicina, e loro dovranno scegliere da che parte stare, se da quella dell’amore o del potere. La risposta è proprio lì, dove nessuno dei due finora ha mai osato cercare.
Note di andreina65: Dopo il richiestissimo Dark Forever, prequel che fa da introduzione alla “Immortals after dark" tanto amata dalle lettrici italiane, la Leggereditore prosegue in tempi molti brevi, la pubblicazione dei seguenti romanzi della serie (Santa Leggereditore subito ^_^) al momento composta da undici libri; possiamo finalmente leggere Dark Dream sesto romanzo che nel 2010 ha vinto il premio Rita come miglior romance paranormale.
Non ci resta che sperare che l'estro della Cole non venga a mancare!!! Cosa faremo a vivere senza i suoi meravigliosi, muscolosi marcantonio ? NEVER! NON è POSSIBILE!!! ^_^
La serie Immortals after dark sino a oggi comprende undici libri :
0 - DARK FOREVER (The Warlord Wants Forever), racconto contenuto nell’antologia Playing Easy to Get, prequel della serie.
1 – DARK LOVE (A Hunger Like No Other)
2 – DARK PLEASURE (No Rest for the Wicked)
3 – DARK PASSION (Wicked Deeds on a Winter’s Night)
4 – DARK NIGHT (Dark Needs at Night's Edge)-
5 – DARK DESIRE ( After Dusk)
6 – DARK DREAM (Kiss of a Demon King)
7 – il racconto “Untouchable”, incluso nell’antologia Deep Kiss of Winter
8 – Pleasure of a Dark Prince
9 – Demon from the Dark
10-Dreams of a dark warrior
11-Lothaire
Sesso bollente e avventure mozzafiato fanno di Kresley Cole una vera regina del genere paranormal.”
Romantic Times Magazine
“Dark Dream è un romanzo carico di passione e avventura, che lascia senza fiato.”
Romance Reviews Today
“Una saga davvero unica!”
Sherrilyn Kenyon
Kresley Cole ha esordito nel 2003 con The Captain of All Pleasures, e da allora ha pubblicato quindici romanzi che fanno capo alla fortunatissima serie dei Fratelli MacCarrick, una trilogia di romantic novel a sfondo storico incentrata sulla vita di Highlander, e alla serie Gli immortali, quest’ultima insignita del premio RITA. Le sue opere sono state tradotte in più di dieci Paesi; oggi l’autrice vive in Florida, con il marito e i loro cani. Per Leggereditore sono già usciti i primi quattro romanzi della serie Gli Immortali, Dark Love, Dark Pleasure, Dark Passion e Dark Night, Dark Desire. che hanno riscosso uno strepitoso successo.
Sito ufficiale QUI
IL BACIO OSCURO ( Shades of Midnight ) di Lara Adrian (Leggereditore)
Qualcosa di non umano sta dilagando nella gelida natura dell’Alaska, lasciando indicibili carneficine sul suo cammino. Al pilota Alexandra Maguire quegli omicidi ricordano qualcosa che avrebbe voluto cancellare per sempre, riaprendo antiche e incolmabili ferite.
Finché un oscuro e seducente straniero entra nel suo mondo. Mandato da Boston per indagare sui crimini e fermare il killer, il vampiro Kade ha le sue ragioni per tornare nel suo paese natale. Perseguitato da una vergogna segreta, Kade scopre subito la sconvolgente verità sulla minaccia che deve fronteggiare, e si tratta di qualcosa che metterà a rischio il fragile legame che ha stretto con la giovane e coraggiosa donna che ha riacceso le sue più profonde passioni e la sua fame primordiale.
Ma per portare Alex nel suo mondo di sangue e oscurità, Kade dovrà confrontarsi sia con i suoi demoni personali sia con l’entità maligna che potrebbe distruggere tutto ciò che gli è caro.
Entra in una fredda landa selvaggia, immersa nell’oscurità, dove il confine tra bene e male, fra gli amanti e i nemici, è labile, e scopri il nuovo affascinante capitolo di una serie che crea assoluta dipendenza.
Note di andreina65: Esultiamo care donzelle! ecco a noi un'altra attesissima storia che riguarda uno dei bellissimi vampiri della Adrian (Benedetta donna...grazie di esistere!).
Questa volta il romanzo riguarderà il bellissimo (certo, non che gli altri fossero brutti per carità!) Kade, il guerriero dai penetranti occhi argentei...mi vengono i brividi solo al pensiero ...^_^
La The Midnight Breed Series al momento è composta da :
1– IL BACIO DI MEZZANOTTE (A Kiss of Midnight)
2– IL BACIO CREMISI (Kiss of Crimson)
3– IL BACIO PERDUTO (Midnight Awakening)
4– IL BACIO DEL RISVEGLIO (Midnight Rising)
5– IL BACIO SVELATO (Veil of Midnight)
6– IL BACIO ETERNO (Ashes of Midnight)
7– IL BACIO OSCURO (Shades of Midnight)
8– Taken by Midnight
9 -Deeper Than Midnight
“Una storia piena di adrenalina, sensuale e scoppiettante.”
Chicago Tribune
“Suggestivo, seducente, eccitante.”
J.R. Ward
Lara Adrian vanta una genealogia che risale alla Mayflower e alla corte di Enrico VIII. Attualmente vive con il marito sulla costa del New England. Dopo Il bacio di mezzanotte, Il bacio cremisi, Il bacio perduto, Il bacio del risveglio, Il bacio svelato e Il bacio eterno, arriva in libreria il settimo titolo della serie accolta con grande calore dal pubblico italiano e ormai diventata un successo mondiale.La serie, pubblicata in oltre 14 Paesi, è giunta negli USA al nono titolo.Visita il sito ufficiale: www.lastirpedimezzanotte.
IL SEGRETO DEL LIBRO PROIBITO ( Darkfever ) di Karen Marie Moning (Leggereditore)
Ero una ragazza normale, ma una notte tutto cambiò. Venni travolta da un mondo popolato da
esseri immortali e da segreti senza tempo.
Quando sua sorella viene assassinata, Mackayla Lane deve rimettere in gioco tutto ciò che ha sempre dato per scontato, mettendo in dubbio la sua stessa identità. Con un solo indizio, lasciatole da Alina poco prima della sua scomparsa, la ragazza decide di lasciare la tranquillità della sua casa in Georgia e di partire per l’Irlanda. Da subito comprende che non si tratta di un semplice omicidio: qualcosa di molto pericoloso e terribilmente oscuro vi si nasconde dietro. La aspetta un mondo nel quale nulla è ciò che sembra, e lei è disposta a spingersi fino in fondo.
Chi era realmente sua sorella? E perché ha provato a decifrare l’antichissimo Sinsar Dubh?
Segui le tracce di un libro senza tempo, e riscrivi al fianco di Mac e del letale Jerico, la trama del loro destino e di quello dell’ intera umanità.
Il potere di un libro proibito, un viaggio alla ricerca della verità, un libraio tenebroso e affascinante, in una serie che vi rapirà, portandovi in un luogo dal quale potreste non fare ritorno.
Note di VeronicaBennet: Darkfever è il primo romanzo della fortunata serie “Fever”, che in America ha letteralmente spopolato e affascinato milioni di lettori.
Scritto in prima persona in questo primo libro si approfondisce principalmente la figura della bella protagonista. Mac ha tante facce: è sensibile, determinata, dolce, coraggiosa tuttavia a volte è quasi irritante a causa della costante preoccupazione per il suo aspetto estetico.
Malgrado ciò, nel corso della lettura è impossibile non affezionarsi a lei così com'è impossibile non innamorarsi del misterioso Jericho Barrons, un uomo senza passato esperto in magia nera e dotato di poteri soprannaturali ancora da definire.
Un personaggio bellissimo, dove malvagità e sensualità si uniscono in un connubio perfetto destabilizzando il lettore, o meglio la lettrice . Jericho, infatti, non si rivela mai, non si espone e quando si crede di aver capito chi è accade qualcosa che capovolge la situazione.
Mac si ritroverà quindi a fare i conti con il suo nuovo dono, il potere della veggenza e insieme a Jericho affronterà i Fae, diaboliche creature dagli ambigui gusti erotici.
Il romanzo è un mix esplosivo e avvincente di suspense, intrighi, azione e fascino che non mancherà certamente di stupirvi
Serie Fever
1. Darkfever, 2006
2. Bloodfever, 2007
3. Faefever, 2008
4. Dreamfever, 2009
5. Shadowfever, 2010
+ altri 3 romanzi spin-off ambientati nell’universo della serie, a seguire
“Un mix seducente di mitologia celtica e suspense allo stato puro.”
Chicago Tribune
“Una serie meravigliosa: fatevi un favore e leggete qualcosa fuori dagli schemi.”
Charlaine Harris
Karen Marie Moning è nata in Ohio. I suoi romanzi hanno scalato le classifiche più prestigiose, New York Times, Usa Today, Publishers Weekly, e sono stati tradotti in oltre 20 Paesi. In Italia l’autrice ha riscosso il favore del pubblico con i due primi romanzi della serie Highlander, pubblicati da queste edizioni. Il mistero del talismano perduto, il seguito di Il segreto del libro proibito, in uscirà per Leggereditore a Febbraio 2012. Sito ufficiale QUI
I FIUMI DI LONDRA (Rivers of London ) di Ben Aaronovitch (Fanucci)
Peter Grant, un aspirante agente del famigerato Metropolitan Police Service di Londra, ha due preoccupazioni: evitare la prospettiva di un noioso lavoro d’ufficio e ottenere i favori della spregiudicata Leslie May. Nel corso di un’inchiesta, Grant riesce a ottenere la testimonianza di una vittima, morta ma estremamente loquace, e a richiamare su di sé l’attenzione dell’enigmatico ispettore Nightingale, l’ultimo mago d’Inghilterra, a capo di un’unità segreta. Grant possiede poteri magici e cercherà di governare lo spirito di ribellione che domina Londra.
Note di andreina65: La Fanucci pubblica il primo libro della serie Rivers of London, con un protagonista di tutto rispetto, il detective mago Peter Grant.
Tra le molte uscite che dominano ultimamente il mondo dei lettori questo romanzo si prospetta veramente interessante!
La serie chiamata Rivers of London è composta al momento da:
-I FIUMI DI LONDRA (Rivers of London -conosciuto anche come Midnight Riot in the US)
-Moon Over Soho
-Whispers Under Ground
“Un’esilarante e perfettamente progettata commedia.”
Diana Gabardon
“Un romanzo imperdibile per i fan di Neil Gaiman, una lettura
ricca di colpi di scena e assolutamente brillante!”
Booklist
“Arguto e ben architettato, una scrittura vivida che dà dipendenza.”
The Times
“Fresco e originale, una lettura fantastica. L’ho adorato.”
Charlaine Harris
Ben Aaronovitch è nato a Londra nel 1964. Sceneggiatore di serie televisive di grande successo in Inghilterra, come Dark Knight, Jupiter Moon, Casualty e Doctor Who, è autore di numerosi romanzi, tra cui una trilogia urban fantasy dedicata al detective mago Peter Grant, della quale I fiumi di Londra costituisce il primo libro.Attualmente vive a Wimbledon e procede con la serie Rivers of London.
Sito ufficilale QUI
Uscite Gennaio 2012 - Edizione Newton Compton
IL DIARIO DEL VAMPIRO - L'ALBA (The Return. Midnight) di Lisa Jane Smith
Il male incombe su Fell’s Church. Basterà l’amore a fermarlo?
Stefan è salvo. Elena, con il suo amore, è riuscita a strapparlo alle tenebre. Ma Damon e Bonnie sono ancora nella Dimensione Oscura, e per salvarli Elena e Stefan saranno costretti ancora una volta a scendere in quel mondo infernale. Nel cuore di Elena, però, l’attrazione per Damon non si è mai spenta. E lui è ancora deciso a conquistare l’amore della sua vita. Intanto, a Fell’s Church, spiriti demoniaci hanno preso possesso della città. Matt e Meredith combattono con tutte le loro forze, ma presto capiranno che la fonte di quel terribile male è più vicina di quanto
Note di andreina65: La saga si divide in due parti, la prima parte comprende i primi quattro volumi della The vampire Diaries, seguita da Vampire Diaries: The Return. In realtà i libri dovrebbero essere sette in tutto, ma la Newton ha diviso il quinto e il sesto libro in due volumi: il 5° libro IL DIARIO DEL VAMPIRO: IL RITORNO (The Return: Nightfall -capitoli 1-20) + IL DIARIO DEL VAMPIRO: SCENDE LA NOTTE (The Return: Nightfall -capitoli 21-39), segue il 6°libro IL DIARIO DEL VAMPIRO: L'ANIMA NERA (The Return: Shadow Souls -capitoli 1-20) + IL DIARIO DEL VAMPIRO: L’OMBRA DEL MALE The Return: Shadow Souls –capitoli 21-39), segue 7° libro IL DIARIO DEL VAMPIRO-MEZZANOTTE (The Return. Midnight -capitoli 1-21) IL DIARIO DEL VAMPIRO-L'ALBA ((The Return. Midnight -capitoli ?)
Questa la The Vampire Diaries e la Vampire Diaries: The Return in ordine cronologico di lettura :
1.IL DIARIO DEL VAMPIRO: IL RISVEGLIO (The Awakening)
2. IL DIARIO DEL VAMPIRO: LA LOTTA (The Struggle)
3. IL DIARIO DEL VAMPIRO: LA FURIA (The Fury)
4. IL DIARIO DEL VAMPIRO: LA MESSA NERA (Dark Reunion)
THE VAMPIRE DIARIES : THE RETURN:
5. IL DIARIO DEL VAMPIRO: IL RITORNO (The Return: Nightfall -prima parte -capitoli 1-20) +
IL DIARIO DEL VAMPIRO: SCENDE LA NOTTE (The Return: Nightfall -seconda parte- capitoli 21-39)
6. IL DIARIO DEL VAMPIRO: L'ANIMA NERA (The Return: Shadow Souls -prima parte -capitoli 1-21)+
IL DIARIO DEL VAMPIRO: L’OMBRA DEL MALE (The Return: Shadow Souls –seconda parte-capitoli 21-39)
7.IL DIARIO DEL VAMPIRO-MEZZANOTTE (The Return. Midnight -prima parte -capitoli 1-21)
IL DIARIO DEL VAMPIRO-L'ALBA (The Return. Midnight -seconda parte -capitoli ?)
«La Signora delle saghe fantasy.»
Laura Pezzino, Vanity Fair
«Lisa Jane Smith brilla nel firmamento del “new gothic”.»
Enzo Di Mauro, Corriere della Sera
«Ipnotizza il lettore fino all’ultimo capoverso.»
Francesco Fantasia, Il Messaggero
Lisa Jane Smith è una delle scrittrici di urban fantasy più amate al mondo, e con i suoi libri ha conquistato due generazioni di fan. La Newton Compton ha pubblicato La notte del solstizio (il suo primo romanzo) e le sue saghe di maggior successo: Il diario del vampiro (Il risveglio, La lotta, La furia, La messa nera, Il ritorno, Scende la notte, L’anima nera, L’ombra del male, La genesi e Sete di sangue); I diari delle streghe; La setta dei vampiri; Dark Visions e Il gioco proibito. Dalla saga Il diario del vampiro, un bestseller internazionale, è stata tratta la serie TV The vampire diaries, creata da Kevin Williamson e Julie Plec, in onda anche in Italia.
Scoprite tutto su Lisa Jane Smith visitando i siti www.ljanesmith.net e www.lasettadeivampiri.com
L'AMORE IMMORTALE- IL SEGRETO DELL'ARCANGELO (Archon: The Books of Raziel), di Sabrina Benulis
Fin da bambina, Angela Mathers è perseguitata da visioni soprannaturali: affascinanti creature alate popolano i suoi sogni e la ossessionano, senza darle tregua. Tanto da spingerla a tentare il suicidio, più volte e in molti modi diversi, ma sempre senza successo: pare proprio che Angela non possa morire. Quando viene dimessa dall’istituto di igiene mentale dove è in cura, la ragazza si iscrive all’Accademia Westwood di Luz, esclusiva università vaticana, decisa a iniziare una nuova vita. Ma Luz non è affatto una cittadina tranquilla come sembra: ombre inquietanti si aggirano per le strade in cerca di qualcosa e Angela, con le sue cicatrici e i suoi capelli rosso sangue, non passa inosservata… Divisa tra un nuovo amore che sta sbocciando e le sue antiche ossessioni, Angela dovrà affrontare la verità su se stessa, perché potrebbe essere proprio lei l’“Insanguinata” di cui parlano le profezie, l’unica creatura in grado di accedere al misterioso libro dell’arcangelo Raziel, decidendo così il destino di angeli e demoni, del Paradiso e dell’Inferno...
La lotta tra angeli e demoni sta per iniziare... Una straordinaria eroina contesa tra Paradiso e Inferno
«Angela restò a fissare il proprio riflesso, distorto dal vetro. Gli occhi sembravano più grandi, e la sua immagine si stagliava su uno sfondo di nubi cupe, minacciose. Nell’illusione ottica, lampi e pioggia si confondevano con i suoi capelli, agitati da un vento brusco e implacabile. Le candele che brillavano alle finestre delle case di fronte le circondavano la testa come una corona di stelle. «Lei sta arrivando. Gira voce che queste tempeste continue, la serie di delitti in città, il mare sempre agitato… siano tutti presagi del Suo avvento. La Rovina si è messa in moto, e l’oscurità scende a darle il benvenuto», disse Nina, infine.»
Note di andreina65: Nuova serie in casa Newton, L'amore immortale è il primo libro di una trilogia urban fantasy dalle atmosfere gotiche, dove la protagonista Angela Mathers, vive in un mondo soprannaturale, popolato da angeli e demoni in lotta per la supremazia.
La giovane diciottenne contesa dal Paradiso e dall'Inferno, pare sia posseduta dallo spirito di un potente angelo defunto, l’arcangelo Razieled.
Sabrina Benulis vive in Pennsylvania, sui monti Pocono, con suo marito Mike. Si è laureata alla Seton Hill University e ha conseguito un master in scrittura creativa. L’amore immortale è il primo episodio di una nuova avvincente trilogia. Potete leggere di lei sul suo sito www.sabrinabenulis.com
Siamo tornate
Dove eravamo rimaste? Quasi due mesi fa, fummo costrette a interrompere il nostro lavoro a causa della chiusura della piattaforma che ci ospitava. Dopo un lungo lavoro, ora torniamo finalmente online con una nuova e speriamo gradita veste e soprattutto in una nuova casa. Cambia l’indirizzo, ma non Isn’t It Romantic, il nostro spirito rimane lo stesso di quando iniziammo più di cinque anni e mezzo fa: offrire alle amanti della lettura in generale, e del romance in particolare, un luogo dove incontrarsi e confrontarsi e dove trovare anteprime, notizie, recensioni, interviste interattive, curiosità e riflessioni sul nostro genere preferito in tutte le sue declinazioni. Dallo storico al contemporaneo, dal paranormale al romantic suspense, dallo young adult alla women’s fiction. Il romance in questi anni ha subito una grande trasformazione, a livello internazionale, ma soprattutto italiano. Ciò che cinque o anche due anni fa sembrava impossibile, non lo è più. Se quando aprimmo questo blog eravamo più o meno delle carbonare, che non potevano dichiarare in pubblico la loro passione, adesso possiamo proclamarlo fieramente, non perché i pregiudizi siano scomparsi, ma perché siamo sempre di più dentro e fuori la rete, più sicure, più esigenti, più agguerrite. Siamo uscite allo scoperto: lettrici e autrici. Siamo una comunità. E ci piace pensare che a questo cambiamento, nel suo piccolo, Isn’t It Romantic abbia contribuito.
Prima ho scritto che il nostro spirito non è mutato, però noi lo siamo, non siamo le stesse donne che, timidamente, si gettarono nel mondo allora molto meno affollato dei blog letterari. Siamo cresciute e ci siamo arricchite, grazie al quotidiano rapporto e allo scambio costante con voi lettrici, di cui ignoriamo i volti e spesso i veri nomi, ma di cui ci sembra di conoscere il cuore, poiché assomiglia al nostro.
Prendete confidenza con il nostro nuovo sito, registratevi per poter partecipare alle nostre iniziative, primi fra tutti i giveaway e alle tante novità che abbiamo in serbo per voi. Noi torneremo ad essere quel momento rubato alla giornata dedicato solo a voi stesse; prima di andare al lavoro, durante la pausa pranzo, al ritorno a casa. Noi saremo qui ad aspettarvi, per ridere, per chiacchierare, per sognare e anche per indignarsi, se necessario.
Grazie a voi per averci aspettate, sostenute e incoraggiate in questo periodo di transizione, siamo di nuovo qui e siamo felici di ritrovarvi!
Un Mondo di Auguri
Un grazie di cuore a tutte le autrici, gli autori e gli editor che ci hanno trasmesso i loro affettuosi auguri per il nostro ritorno online, non potevamo avere madrine e padrini migliori per questa nuova avventura!
Ciao Isn't It Romantic, ciao bloggers, bentornati in pista! Vedere riaperte le porte del vostro bel salotto letterario agli amici è un piacere che non solo condivido, ma mi ci accomodo volentieri. Blog rinnovato per voi addette ai lavori, ma anche per chiunque verrà in visita, accolto cordialmente dalle gentili padrone di casa. Come la mitica fenice che risorgeva più bella dalla sue ceneri, indubbbiamente è così anche per Isn't&Co. Se con splinder si è concluso un ciclo, ne incomincia un altro più promettente, ne sono certa. Come amo ripetere: "dopo ogni traguardo c'è sempre una nuova partenza", dunque tanti auguri, Isn't! Brindo insieme al gruppo delle collaboratrici per questo speciale inizio a cui mi unisco con un personale grazie per l'attenzione riservata alle autrici italiane in precedenza, auspicando altrettante soddisfazioni e
buone cose per voi e noi, da qui in avanti.
Mariangela Camocardi
Care blogger di "Isn't It Romantic?",
in occasione della riapertura del vostro sito, non voglio farvi mancare le mie personali felicitazioni e quelle della redazione dei Romanzi Mondadori. Ho saputo che avete dovuto affrontare un immane lavoro per superare le avversità che vi hanno colpito, ma sono sicuro che il vostro contributo tornerà a essere puntuale e competente come è sempre stato.
Perciò, non solo auguri di buon anno ma anche di bentornate nel prezioso e variegato panorama dei blog dedicati al nostro amato romance
Marzio Biancolino.
Non è un luogo davvero romantico, questo blog? Soprattutto adesso che nella nuova veste risulta ancora più armonioso e frizzante, un magnifico tavolinetto virtuale attorno a cui sedersi per sorseggiare una tazza di tè in compagnia della migliore narrativa d'amore. Complimenti a tutte le persone che gestiscono queste pagine, e lunga vita al romance, genere letterario che anche gli uomini dovrebbero cominciare a leggere e apprezzare.
Franco Forte
Carissime amiche di Isn' t it romantic
bentornate in rete! Vi auguro di essere ancora “più romantiche o non romantiche”, mi raccomando non esagerate troppo con le critiche ai poveri editor ed editori!
Un saluto particolare da parte mia e da tutta la redazione di Harlequin Mondadori.
Sempre al vostro servizio!
In bocca al lupo per questa nuova avventura.
Alessandra Bazardi
Care amiche,
vorrei subito mettere in chiaro una cosa: ora perché ci sono stati dei problemi tecnici, ma non provate più a sparire e a lasciarci per così tanto tempo! Non sarà mica stato un trucco per farci desiderare ancora di più i vostri post?
E poi farvi un grandissimo augurio per la riapertura di un blog che ha sostenuto sin dai suoi albori il progetto Leggereditore e che accompagna giorno dopo giorno le lettrici con grande competenza, serietà e passione, facendo luce su uno dei generi più interessanti, variegati e prolifici del panorama odierno: il romance.
Per tutto questo e per tutto ciò che in questa avventura ci riserverete, un grazie infinito e un in bocca al lupo (vampiro, lord, mutaforma, navy sail o chi per loro) per una nuova partenza col botto!!
Laura Ceccacci
Congratulations on the relaunch of Isn't it Romantic!!! One of the joys of the internet is the way communities can form across the globe, and I love the connections I've made with Italian romance readers and writers. May your new community
grow in prosper in both expected and unexpected ways.
Congratulazioni per il rilancio di Isn't it Romantic!!! Una delle gioie di internet è la maniera in cui permette alle comunità di formarsi da ogni parte del globo e io ho adorato essere in contatto con le lettrici e le autrici italiane. Vi auguro di prosperare come vi attendete, ma anche come non vi aspettate.
Mary Jo Putney
I am so happy for you: I know your website is going to be absolutely wonderful. But then, how could it not? Good books, good friends, good times. Thank you, Isn't It Romantic, for all your support! I wish your new home to be filled with love, laughter and good health. May every day bring new and exciting adventures! Grazie.
Sono così felice per voi: so che il vostro sito sarà assolutamente splendido. Non avrebbe potuto essere altrimenti:bei libri, belle amiche, divertimento. Isn't It Romantic, ti ringrazio per tutto il sostegno che mi hai dato!Alla nuova casa di voi ragazze auguro di essere piena di amore, risate e buona salute. Che ogni giorni vi porti nuove avventure!
Grazie.
Robin Schone
Very best wishes to my beautiful Italian fans at Isn't It Romantic. I hope you enjoy your new online home!
Rivolgo i migliori auguri alle mie meravigliose fan italiane su Isn't It Romantic. Spero vi divertirete nella vostra nuova casa online!
Emma Holly
Mi fa immenso piacere che i miei lettori italiani possano visitare un sito
così bello ... Vi mando molti abbracci e auguri per un bellissimo 2012! Baci.
Eloisa James
Le ragazze son tornate!
Isn't è un punto di riferimento per chi ama leggere e scrivere storie e il vostro elegante salotto è il luogo ideale per conversare della passione che condividiamo! Siete puntuali, competenti, allegre, attente, informate e divertenti: leggervi è un vero piacere!
Bentornate, ragazze, ho sentito la vostra mancanza!
Ornella Albanese
Già prima Is'nt Romantic era stupendo. Sono impaziente di scoprire quali meraviglie ci riserverà adesso.
Mi sento Alì Babà davanti alla caverna del tesoro... Apriti Sesamo!
In bocca al lupo!
Alexandra J. Forrest
Con Isn’t it Romantic ho un debito di riconoscenza. È stato il primo blog nel quale ho pubblicato un’intervista, e temo che sia stata solo la pazienza di Cris a farmi riuscire nell’impresa! Ricordo quanto fossi agitata, nel panico, all’idea di dover rispondere alle domande delle lettrici. Come, in realtà, non capissi assolutamente niente di quel che avrei dovuto fare! Del tutto nel pallone, tartassavo Cris di domande sul fatto se dovessi aggiungere qualche programma, attaccare un microfono, o cosa...? Deve aver pensato che fossi pazza... E che meravigliosa sensazione quando i commenti hanno iniziato ad arrivare, mentre io pensavo che avrei fatto buca completa! A quella sono seguite molte altre interviste, ma confesso che nessuna ha mai eguagliato l’emozione della prima. Anche per questo motivo sono molto contenta che Isn’t riapra i battenti e spero che la sua presenza nel panorama dei blog di romance si mantenga costante e determinante come è stata nel passato.
Tanti auguri Isn’t! Tanti auguri ragazze! In bocca al lupo.
Roberta Ciuffi
All good wishes for a stellar year for "Isn't it Romantic." May it be glorious for you, for publishing, and for avid readers everywhere.
Tanti auguri, che questo sia un anno stellare per Isn't It Romantic. Possa essere fantastico per voi, per l'editoria e per voi avide lettrici del mondo.
Anne Stuart/Kristina Douglas
Dear Isn't it Romantic, what a lovely way to begin the new year, with a smashing redesign of the blog. I hope your community of readers will be more vibrant and passionate than ever and that 2012 will mark a bountiful year of great reads!
Cheers.
Caro Isn't it Romantic, che maniera deliziosa di inizare l'anno nuovo, con un nuovo, bellissimo design. Spero che le vostre lettrici saranno più vibranti a appassionate che mai e che il 2012 si riveli un anno grandioso. Saluti
Sherry Thomas
Care ragazze del blog isn't it Romantic?,
bentornate! Abbiamo sentito la vostra mancanza e sofferto il vostro silenzio. Adesso vogliamo
sentirvi vicine come sempre, con la vostra grinta, l' entusiasmo, l' energia e la capacità quasi
unica d' interpretare i gusti del pubblico che si segue.
Vi abbraccio con affetto, Paola Picasso
My heartiest congratulations to Isn’t It Romantic! For years you’ve been bringing romance lovers from all around the world, both authors and readers, closer together. May you thrive in your new home on the web, and enjoy ever greater success.
With warmest regards,
Congratulazioni dal profodno del cuore, Isn't It Romantic! Per anni avete riunito le autrici e le amanti del romance da tutto il mondo, facendole sentire più vicine. Che possiate prosperare nella vostra nuova casa e ottenere un successo ancora maggiore
Loretta Chase
Il salotto di Isn't it romantic? riapre e mi sembra già di sentire un buon profumo di libri e l'arguto chiacchiericcio delle sue squisite padrone di casa!
Carissime bloggers, bentornate da parte di una visitatrice molto impaziente di continuare a leggervi.
Angela White
Bentornate alle mie amiche di Isn’t romantic! Mi siete mancate! Quando ho scoperto che il blog era andato offline mi è preso un colpo… e sono subito partite le telefonate alle mie care amiche per sapere cosa fosse successo. Ora: pronti, partenza via! Se il 2012 sarà un anno davvero “Romantic” sono sicura che sarà anche grazie al prezioso contributo delle ragazze di Isn’t, coi loro articoli, gli approfondimenti, le iniziative, gli aggiornamenti, le interviste. Al lavoro, ragazze!
Sylvia z. Summers
Un affettuoso bentornato alle care amiche di Isn't it romantic! Mi siete mancate, e non poteva essere altrimenti visto che sono da tempo tra le vostre più assidue fans. Con l'occasione, auguro a tutto lo staff un 2012 strepitoso.
Theresa Melville.
Un augurio speciale al blog ISN'T Romantic e a tutte le collaboratrici che tanto hanno fatto per le lettrici e le autrici. A Maet, ad Andreina, a Veronica a Cristina e a tutte quante, con tutto il mio affetto.
Spero tanto, come in passato, di ritrovavi ogni mattina, con le belle rubriche, le interviste , le recensioni e i commenti.
Con affetto
Miriam Formenti
Alle care amiche di Isn't It Romantic? che finalmente tornano a solcare i mari del web, un augurio speciale: che possiate avere sempre vento in poppa per questo nuovo e straordinario viaggio nel mondo del romance e della letteratura romantica, e che, da pioniere quali siete, possiate scoprire nuovi mondi da esplorare, poiché ogni autore è un mondo a sé, e ogni libro una finestra su quel mondo.
Un caro abbraccio a tutte voi
Kathleen McGregor
Il mio augurio? Ancora tanti anni insieme per leggere, chiacchierare, sognare: essere amiche anche se lontane!
Maria Masella
Hi girls
Good luck with your new blog. Happy New year and have a great (and romantic!) 2012.
Best wishes.
Salve ragazze, buona fortuna con il vostro nuovo blog. Buon anno, abbiate un grande (e romantico!) 2012. Auguri.
Linda Gillard
Congratulations on the new site and the new look. I wish you many more years of helping readers find the best in Romance reading. Way to GO!
Congratulazioni per il nuovo sito e per il nuovo look. Vi auguro di aiutare le lettrici a trovare i migliori libri romance per molti anni ancora. Avanti tutta! Joanna Bourne
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