Fanny Goldrose altro non è che lo pseudonimo con cui il popolo dei lettori del Web conosce la scrittrice Fanny Di Natale.
Nata nell’industrializzata Milano degli anni settanta/ottanta, vive ora nella provincia di Pavia con il marito e i suoi due bambini.
Già autrice del romanzo generazionale “Franci è scesa dalle nuvole” edito da Mamma editori nel 2007, che raccontava la divertente storia di un primo bacio descritto in una realtà vissuta e con il linguaggio dei giovani, si è cimentata quest’anno nella scrittura di una storia gotico/romantica cominciata come Fan Fiction sull’edwardandbella forum community e poi diventata un romanzo. Spinta infatti dall’incalzare delle lettrici che bramavano i post dei capitoli, ha trasformato la storia di Rose, adolescente normale ma con un’anima tutta particolare, in un thriller romantico nel quale viene contesa tra un angelo apparentemente idiota e un demone bellissimo e desiderabile quanto infido e pericoloso.
Romantica e un po’ fragile, quanto passionale e forte laddove la vita lo richiede, per Fanny Goldrose scrivere romanzi è come raccontare i film che nascono nella sua mente come sogni dai contorni sfumati per trasformarli in pellicole ben nitide e che valga la pena di seguire fotogramma dopo fotogramma dal primo all’ultimo minuto fino al dispiacere sulla scritta “fine” e al desiderio di ricominciare.
Rose, adolescente normale, con una vita ripetitiva e quasi noiosa, una notte sogna un'angelo guerriero che però ha il volto di Daniele Di Maggio, il ragazzo più stupido e insignificante della scuola. Durante il tragitto in treno da casa a scuola, lui le manda un sms. Vuole incontrarla ma prima che questo possa accadere, nella stazione di Lavagna, Alessandro Clerici, compagno di scuola assai piacente e ambito, la invita per colazione. Da qui comincia la corsa per la conquista dell'anima speciale di Rose che non capisce, che si perde, che dalla musica R&B sparata a volume alto dall'Ipod di Liz l'amica del cuore, viene proiettata in una realtà fatta di mostri e situazioni inspiegabili. Tutto un mondo le si apre e la costringe ad una lotta impari per la sopravvivenza mentale e fisica, perchè Daniele non è solo Daniele e Alessandro non è solo Alessandro. Che cosa rappresentano entrambi, Rose lo scoprirà, tra corse e tensione, misteri e tunnel bui, tra le ampolle di un negozio di magia e dentro un'amore che nascerà dentro il suo cuore, testimone dell'assurdità di come un sentimento possa sbocciare laddove non te lo aspetti, come un fiore che buca l'asfalto e sorride al sole deciso a vincere.
ESTRATTO - dal romanzo "Dark Angel"
Piume bianche. Tante. Una sopra l’altra come la calca che si sgomita fra le bancarelle di una fiera di paese.
Nascevano tutte dal medesimo punto, nel centro esatto della sua schiena.
Nessuna barra artificiale a sorreggerle, a tenerle incollate. Erano parte integrante della sua pelle. Le prime più corte, e comunque superavano le due spanne di lunghezza. Le seconde, ma non per ordine di grandezza, erano grigie come il fumo che esce dai comignoli in invero. Poi dietro le più lunghe a definirne i contorni, sembrava superassero il metro.
Morbide. Certamente lo erano anche se pur allungando la mano non potevo toccarle. Quelle ali attaccate alla schiena dello sconosciuto, procedevano davanti a me, ondeggiando lievemente, lisce come la seta e inquietanti come il sangue che a gocce ne macchiava il manto leggero.
Non riuscivo a capire dove stesse andando né potevo immaginare cosa fosse accaduto a quella creatura strana. Avevo paura ma non riuscivo a non seguirla affascinata dal suo mistero senza storia. Camminavo leggera per non farmi sentire, ma qualcosa attirò la sua attenzione e si voltò.
Quasi mi sentii soffocare quando negli occhi stanchi di quell’angelo guerriero riconobbi lo sguardo di Dan. Daniele Di Maggio il ragazzo più idiota e insignificante della scuola.
Altro libro scritto con il nome Fanny Di Natale
Franci è scesa dalle nuvole
Mamma editori
Francesca ragazza semplice e studentessa delle superiori, vive la sua vita tranquilla fra le vie di una Milano fatta di gente comune e dei profumi della frittata che le prepara la nonna. Ha un'amica del cuore, le piace il mare e sogna l'amore che a sedici anni non le ha ancora sfiorato le labbra. Tutto fila liscio fino a quando sul tetto di una casa di fronte a quella della nonna dove trascorre i suoi pomeriggi, non spuntano degli operai e lei trova, negli occhi di Lorenzo, tutto quello che ha sempre sognato. Sì ma come fare ad avvicinarlo a conoscerlo. E lui? La guarda le sorride e poi fa il un passo verso quel sogno che per lei è un meraviglioso principio e per lui la fuga da una storia che ormai gli va troppo stretta.
Risate, qualche francescismo, certamente una storia da assaporare aspettandosi tutto e niente se non il gusto che si cela dentro l'amore che tutti cercano, ovunque e per sempre...
Lei, sola, sopra un balcone, al quarto piano di un palazzo dove ogni ricordo è aggrappato a sbarre grigie che finalmente, sempre lei, ha superato in altezza e che non le mostrano più il mondo a strisce.
Lei, con il suo naso troppo pronunciato e un bel fisico asciutto. Lei, con gli occhi turchesi come pietre lucidate
Lei, ancora aggrappata alle favole, innamorata dell’amore che, a sedici anni, non le ha ancora sfiorato le labbra.
Dalla borsa prenderà una lettera e gliela darà.
“Cos’è?”
“Un elicottero. L’ho piegato bene però devi ammetterlo. Sembra una lettera.”
Lorenzo ride. Perchè quando l’aria è fresca, è fresca. E quando si porta dentro venti di cambiamento, non c’è modo di opporsi.
Un romanzo generazionale in cui il mondo è periferia e i ragazzi, tutti nel loro genere, dei duri.
ESTRATTO
«Quando l’aria è fresca, è fresca e quando si porta dentro venti di cambiamento, non c’è modo di opporsi. Francesca tiene gli occhi chiusi e prova a riconoscere i profumi che riempiono le sue narici.
Dondola involontariamente con la testa seguendo la corrente leggera: tranquilla, ignara. Non ci sono cambiamenti per lei, dentro quel vento, non ce ne sono mai per lei, da nessuna parte. Apre gli occhi e fissa alcuni operai che montano un ponteggio, lungo le pareti del piccolo palazzo, di fronte, e non sa ancora quanto si sbaglia.»
Regia di David Slade, con Kristen Stewart (Bella Swan) Robert Pattinson (Edward Cullen) Taylor Lautner (Jacob Black) Billy Burke (Charlie Swan) Ashley Green (Alice Cullen), Dakota Fanning (Jane) Peter Facinelli (Carlisle Cullen) Bryce Dallas Howard (Victoria).
Se volete leggere la recensione a Twilight ecco il link:
Tornati a Forks dopo il tentato suicidio del vampiro a Volterra, Bella ed Edward attendono solo il diploma per decidere del loro futuro. Ma tra di loro si inserisce di prepotenza Jacob, nemico e rivale, che vuole strappare Bella la donna a Edward, ma anche Bella l’aspirante vampira a quello che lui ritiene un destino infame. Bella ama Edward ma prova anche sentimenti contrastanti per Jacob, amico fidato e fedele la cui carnalità l’attrae quasi quanto la spiritualità di Edward. L’ennesima ricomparsa della vendicativa vampira Victoria, che semina morte in tutta la regione, congiunta alla minaccia costituita degli emissari dei Volturi, vampiri trasformati da poco quindi molto feroci, venuti a controllare che Bella sia divenuta una di loro e in caso negativo pronti a eliminarla, costringerà Edward e Jacob ad allearsi per difendere la loro amata, seppellendo momentaneamente l’ascia di guerra. Anche i Cullen faranno una scelta di campo, ovvero la loro famiglia, Edward e la compagna umana che ha scelto, anziché la loro razza e assieme ai licantropi difenderanno le loro vite e il loro territorio.
Dopo la terribile prova di New Moon, la visione di Eclipse fa tirare quantomeno un respiro di sollievo. I vampiri sono tornati, Edward è tornato, e si vede. Cancellato lo spento ed anemico film precedente un po’ di sangue torna a pompare nelle vene e la storia decolla. Scomparsa l’inedia di Cris Weitz almeno abbiamo un vero regista David Slade,già autore dello splendido Hard Candy e dell’ottimo Trenta giorni di buio, che per quanto chiaramente costretto da rigide direttive dalla produzione, ha comunque polso e personalità. A partire dalle inquadrature nervoseche, come in Twilight, sono in molti casi con la macchina da presa addosso agli attori e che poi si aprono inaspettatamente in splendidi campi lunghi sui suggestivi paesaggi del New England, protagonista silenzioso e non riconosciuto di tutte e tre le pellicole. Coadiuvato dalla preziosa fotografia tutta giocata sui toni cupi e sui colori desaturati di Javier Aguirresarobe, Slade cerca di darci un assaggio di un mondo sotterraneo e parallelo al nostro, che può essere crudele e infernale, come generoso e vicino al paradiso. A mescolare sentimento e azione, intimismo e adrenalina. Purtroppo le limitazioni imposte da questa corazzata per far soldi che la saga di Twilight è divenuta, unite a una sceneggiatura mediocre, tarpano le ali a quello che poteva diventare un film dal respiro molto più ampio, intrappolandolo nello scontato e nel banale in molti casi. Così la continua e inutile esibizione di bicipiti che dovrebbe attrarre il pubblico maschile sortisce poco effetto, dato che le promesse di battaglie epiche sono disattese e l’unico vero scontro che perdura per tutto il film è quello dei due galli nel pollaio. I quali, paradossalmente, diventano i veri protagonisti grazie alla totale mancanza di forza di Bella come personaggio e all’inesistente prova di recitazione fornita dalla Stewart, deludente ancor più che in New Moon. Slade se ne rende subito conto e infatti punta tutto su si loro: su Jacob, un Taylor Lautner decisamente migliorato e chiaramente impegnato a dare il meglio e ancor più su un Robert Pattinson che oramai ha, lui sì, eclissato gli altri ed è avviato ad una luminosa carriera. Il regista gli regala dei primi piani per cui molte attrici si venderebbero l’anima, rendendo chiaro quello che molte di noi avevano già capito: è Edward il cuore pulsante della saga e senza di lui c’è il buio. Pattinson migliora di film in film e ha un carisma e una presenza scenica che da sole varrebbero il prezzo del biglietto forse, rammentandoci un’epoca dove questo erano i divi del cinema: un tramite, attraverso il loro corpo e la loro bellezza, per i sogni della gente comune. Molto bravi tutti i Cullen, con menzione particolare in questo caso per Nikki Reed (Rosalie), Jakson Rathbone (Jasper) e Billy Burke (Charlie Swan) che dimostrano come non ci siano piccoli ruoli ma solo piccoli attori. Pessima la scelta di rimpiazzare l’espressiva e affascinante Rachelle Lefevre con la piatta Bryce Dallas Howard per la parte della cattiva Victoria. In ultimo, non so se consapevolmente o meno, il film lascia passare un messaggio pericoloso e antitetico ai libri che erano una ricerca del proprio destino, ovvero che si possono amare più persone contemporaneamente, una sorta di polyamor candeggiato per adolescenti. La verità è che per crescere e divenire adulti è necessario compiere scelte e rinunciare a cose e persone; purtroppo per compiacere gli adolescenti e ancor più i finti adulti che non si decidono a maturare e languiscono in una adolescenza protratta all’infinito, ci si vuole far credere che è possibile, volendo, non rinunciare a niente ed avere tutto senza problemi, rimorsi e dolore. Giulietta e Romeo, che sempre vengono citati in Twilight, insegnano che solo il coraggio e il sacrificio si addicono al vero amore, la mediocrità dei codardi e delle anime spente è altro dall’amore. Un film nel complesso passabile e a tratti molto gradevole, consigliato agli appassionati della saga, sconsigliato agli altri e agli uomini.
Genre and setting / Genere e ambientazione: Historical, Regency England 1819 / Storico, Inghilterra periodo Regency 1819
Format: Paperback
Sensuality Rating / Livello di Sensualità: burning / estremo
Collegamenti con altri libri / Connection to other books : E' il secondo della trilogia dedicata alle Sorelle Albright, composta come segue:
1- EVERYTHING FORBIDDEN, storia della sorella maggiore, Miranda, e del conte di Rothschild
per chi volesse leggere la recensione : http://romancebooks.splinder.com/post/22683946
2- SOMETHING RECKLESS, storia di Penelope e del duca di Kilgrath
3- NOTHING DENIED, storia di Beatrice e del marchese di Highcroft
+ uno spinoff: TABOO
Rating : 9,5/10
Jeremy Vaughn, duca di Kilgrath, fa parte di un circolo di sei amici, impenitenti libertini che si sono dati il soprannome di “Nevers”, poiché hanno giurato di non redimersi e di non innamorarsi mai. Sono proprio questi suoi amici che decidono che Lady Penelope Norman deve essere fermata, dato che la sua crociata contro gli eccessi e lo stile di vita licenzioso dei gentiluomini del ton sta creando loro non pochi problemi, sia con le mogli che con le amanti. Per decidere chi se ne dovrà occupare tirano a sorte, e il compito cade sulle spalle di Kilgrath.
Jeremy non dubita neppure per un momento di riuscire a ridurre al silenzio la giovane vedova, il suo piano è molto semplice: l’avvicinerà, convincendola con la sua straordinaria abilità di persuasione di voler sostenere la sua causa e di desiderare di cambiare abbandonando la sua condotta di libertino, mentre nello stesso tempo la sedurrà e la esporrà allo scandalo.
Come? in un modo molto semplice: impersonando due uomini.
Di giorno il duca, che riuscirà ad insinuarsi nella vita di Penelope e a conquistare la sua fiducia con la scusa di farle conoscere il nemico che vuole combattere - ovvero il mondo del piacere carnale e della sensualità, scortandola anonimamente nei bordelli o a balli mascherati dove uomini e donne si abbandonano ad amplessi illeciti.
Di notte l’amante mascherato, che la corteggerà e le farà assaggiare i piaceri della carne fino a quando lei non potrà più farne a meno.
Quello che Jeremy non prevede è però che Penelope riesca a toccarlo intimamente, a coinvolgerlo emotivamente, e a poco a poco a conquistarlo. Lo stupisce ripetutamente per il modo in cui arriva a fidarsi di lui, il duca, l'amico, arrivando persino a parlargli del corteggiatore segreto e delle lettere erotiche che egli le scrive, chiedendogli consiglio sui suoi innumerevoli dubbi, arrivando a mettere in discussione i suoi propositi e a raccontargli della sua umiliante esperienza matrimoniale.
La notte poi, quando Jeremy la raggiunge nella sua camera per sedurla, scopre in lei un’amante passionale che lo riempie di desiderio insaziabile.
Penelope si sente sempre di più un’ipocrita, non solo perché di giorno combatte gli eccessi e i comportamenti illeciti, mentre di notte si abbandona a quella stessa passione tra le braccia di uno sconosciuto, ma anche perché mentre il suo amante segreto la conduce all’orgasmo, lei immagina di essere amata da Jeremy.
Jeremy a poco a poco perde il controllo della situazione, roso dal tarlo di una strana gelosia, quella nei confronti dell'altro se stesso, e dai morsi di una passione che non può essere negata... col rischio di far fallire la sua ben congeniata trappola, o ancor peggio, di perdere la donna che ama.
Come ha già dimostrato nel primo libro della serie l’autrice ha la capacità di scolpire i personaggi a tutto tondo, di renderli veri nelle passioni, nei pregiudizi e nelle azioni, e di renderli splendidamente umani. Rispetto al primo romanzo, qui si aggiunge anche l’elemento del doppio ruolo del protagonista, Jeremy, che di giorno avvicina Penelope con la scusa di voler cambiare vita e ne diventa amico e confidente, mentre di notte impersona l’uomo misterioso che la seduce e la irretisce.
Entrambi questi ruoli però fanno sì che si avvicini a Penelope sia come uomo che come amante, scoprendo in lei una donna totalmente diversa da come viene ritratta in società, non frigida e inavvicinabile ma passionale e sperduta, che non ha mai conosciuto né la passione né tanto meno il piacere sessuale, ma solo umiliazione e brutalità dal defunto marito.
Penelope è una donna profondamente amareggiata e confusa, ha spezzato il legame che la univa alla sorella e dal giorno in cui Miranda ha accettato di sposare Ethan si rifiuta di vederla e parlarle, l’accusa di essere stata egoista, di aver sacrificato tutto solo per inseguire i suoi sogni, mentre lei ha dovuto invece rinunciare ai suoi per il bene della famiglia. Ora condanna la licenziosità degli uomini come Ethan, ma segretamente dentro di lei è gelosia quella che prova, gelosia per coloro che hanno ciò che lei non ha mai avuto: amore e passione.
Questa è la donna che ad un certo punto, dopo che Jeremy le ha mostrato il suo “nemico” e dopo che l’amante mascherato le ha fatto conoscere la passione e il piacere fisico, non sa più cosa sia giusto e cosa sia sbagliato, e riconosce di aver fatto della sua vita un gran guazzabuglio dal quale non sa come tirarsi fuori.
Anche in questo romanzo il lato erotico è profondamente legato al lato emotivo/sentimentale dei personaggi, non solo, ma ne accompagna la crescita interiore, il progressivo cambiamento e intimo avvicinamento, come conoscenza carnale ma soprattutto come conoscenza interiore, fino al sentimento d'amore.
E sarà proprio l'amore che darà a Jeremy il coraggio di cambiare davvero, e a Penelope quello di abbracciare la sensualità e i propri sogni.
ESCE IN LIBRERIA LA PRIMA STELLA DELLA NOTTE ( La première nuit ), di Marc Levy - EDITORE RIZZOLI
Il nostro destino è scritto nelle stelle. E Adrian, astronomo all’osservatorio di Atacama, in Cile, le scruta ogni notte in cerca delle risposte agli interrogativi che affollano la sua mente di scienziato. Ma la domanda che più di ogni altra lo tormenta è che fine abbia fatto Keira, la giovane archeologa che ha rapito il suo cuore. Insieme, i due hanno viaggiato in tutto il mondo sulle tracce di un antico manufatto in grado di riflettere il cielo stellato come appariva milioni di anni fa. Un oggetto prezioso e pericolosissimo, la cui scoperta porterebbe alla luce verità sconvolgenti che molti non vorrebbero mai vedere svelate. Così, quando un misterioso informatore gli fa recapitare una fotografia di Keira nel monastero-prigione di Garther, Adrian non esita a partire alla volta delle sconfinate pianure alle pendici dell’Himalaya, deciso a portarla via con sé. Ma ritrovare Keira è solo l’inizio di un’avventura che, dagli altipiani etiopi ai laghi ghiacciati degli Urali, potrebbe condurli a realizzare il loro sogno: sciogliere il millenario enigma che circonda l’origine dell’umanità. Con La prima stella della notte Marc Levy ci trasporta in uno straordinario e appassionante viaggio entro e oltre i confini dell’umana conoscenza. Per scoprire che l’amore è l’ultima avventura e, forse, la più pericolosa.
Marc Levy è l’autore francese contemporaneo più letto al mondo: i suoi romanzi, tradotti in quarantuno lingue, hanno venduto complessivamente più di venti milioni di copie. Tra i suoi grandi successi ricordiamo Se solo fosse vero, I figli della libertà, Quello che non ci siamo detti e Il primo giorno tutti editi da Rizzoli. Marc Levy vive a New York e il suo sito internet è www.marclevy.info.
ESCE IN LIBRERIA 101 MODI PER DIVENTARE BELLA, MILIONARIA E STRONZA, di Eliselle -EDIZIONI NEWTON COMPTON
Essere donna è un’arte difficile, certo. Ma perché accontentarsi di essere semplici prede, deboli e indifese agli occhi degli uomini? È ora di cambiare prospettiva! La femminilità, la bellezza, l’eleganza, la grazia sono armi potentissime: basta imparare a sfruttarle. Per cominciare devi credere in te stessa, convincerti che sei padrona della tua vita, che non devi niente a nessuno e che quando serve puoi dire anche qualche “no”. Vedrai che con un po’ di impegno e di motivazione è possibile trasformarsi passo dopo passo da brutto anatroccolo a cigno, da comparsa a protagonista, da Cenerentola a Principessa. Non avere paura della tua sensualità: chi l’ha detto che solo gli uomini sono stronzi? Ricorda che quella del “gentil sesso”, poi, è solo una bufala: con un bel paio di tacchi a spillo puoi camminare sopra qualsiasi nemico!
Ecco alcuni dei 101 consigli per avere successo:
Scegli l’abito giusto e presentati al mondo a testa alta
Cambia look, guardati con occhi diversi: sorprendi te stessa
Belle non si nasce, si diventa
Lascia intravedere, lascia immaginare
Costruisciti una personalità e pensa con la tua testa
Impara a dire no quando serve, e a dirlo con decisione
Ascolta i tuoi desideri e non accontentarti mai
Gli uomini preferiscono le stronze
Gli effetti della bellezza sugli uomini
Se vuoi diventare milionaria senza fare troppa fatica, entra in politica!
Eliselle è nata a Modena nel 1978, è laureata in Storia medievale e lavora come libraia. Autrice prolifica, ha all’attivo sei romanzi e una raccolta di racconti. Ha pubblicato inoltre numerosi racconti su antologie, riviste e siti web. I suoi siti internet sono www.eliselle.com e www.delirio.net.
ESCE IN LIBRERIA IL BACIO DELLA TEMPESTA ( Mistral's Kiss ), di LAURELL K. HAMILTON -EDIZIONE NORD
Meredith Gentry, erede al trono della corte Unseelie, ormai si allontana di rado dal palazzo della zia Andais, signora dell’Aria e delle Tenebre, perché il suo compito primario è concepire un erede. Se rimanesse incinta, potrebbe aspirare a diventare regina; se dovesse fallire, al trono salirebbe Cel, suo cugino, un individuo crudele e spietato, disposto a tutto pur di eliminarla. Quindi deve stare molto attenta. Soprattutto ora che lei e Mistral, il nuovo capitano delle guardie, sono diventati amanti, infrangendo l’esplicito ordine della regina Andais, e che la loro unione ha magicamente trasformato gli aridi Giardini Morti in una magnifica oasi di piante rigogliose e di fiori lussureggianti. Merry è convinta di avere finalmente la prova che la corte Unseelie sta per tornare al suo antico splendore: se così fosse, avrebbe finalmente inizio una nuova era di pace. Ma il destino è in agguato: per sbaglio, Merry entra nel territorio degli sluagh, i sanguinari guerrieri confinanti coi sidhe, viene accusata di tradimento e presa in ostaggio...
Nota di andreina65: La serie dedicata alla principessa Merry Gentry sino a oggi è così composta:
- UN BACIO NELL’OMBRA (A Kiss of Shadows)
- IL TOCCO DELLA NOTTE (A Caress of Twilight)
- SEDOTTA DALLA LUNA (Seduced By Moonlight)
- IL CUORE DELLA NOTTE (A Stroke of Midnight)
- IL BACIO DELLA TEMPESTA (Mistral's Kiss)
- A Lick of Frost (inedito in Italia)
- Swallowing Darkness (inedito in Italia)
Continua la pubblicazione in ordine cronologico dei romanzi con protagonista Meredith Gentry.
La nuova serie incentrata sulle vicende magiche e sensuali della principessa Meredith, di cui la Nord ha già pubblicato i primi cinque volumi della serie, sta ottenendo lo stesso successo della famosa serie della Hamilton dedicata alla cacciatrice di vampiri Anita Blake, come testimonia il frequentatissimo sito ufficiale dell'autrice (www.laurellkhamilton.org) e gli innumerevoli siti dedicati a lei e ad Anita
ESCE IN LIBRERIA QUANDO L’AMORE VA IN VACANZA ( Going It Alone ), di Clare Dowling - EDIZIONI NEWTON COMPTON
L’orologio biologico è scattato. Non c’è più tempo da perdere, Millie vuole subito un bambino!
Millie e Andrew sono sposati, felici e innamorati. Ma arrivata alla soglia dei quaranta, Millie ha un brusco risveglio: vuole un bambino, lo vuole subito ed è pronta a tutto per averlo. Controlli di fertilità a cascata, lingerie sexy, sesso ovunque e comunque… Lei è sempre più scatenata mentre Andrew è sempre più esausto, e in uno dei tanti momenti di intimità lancia la bomba: di fare il padre lui proprio non se la sente. Millie, abbandonata a se stessa, non si dà per vinta. Determinata ad andare avanti a tutti i costi, decide di visitare una clinica della fertilità in Spagna per tentare la strada del donatore anonimo…
E nel Paese più caliente d’Europa incontra un affascinante cavaliere che la invita a ballare un tango, con una rosa rossa stretta tra irresistibili labbra sensuali…
Se i bambini non li porta la cicogna, tuo marito ha chiesto il divorzio e sotto i cavoli non trovi niente… Rimboccati le maniche e tieniti pronta a tutto!
Al primo posto nelle classifiche inglesi
Ooltre 200.000 copie vendute
«Divertente e sagace. Una storia allegra e scoppietante, in cui l’ironia e la dolcezza si fondono con estrema maestria.»
Marian Keyes
«Acuto e pungente… Con la sua lucida descrizione delle tribolazioni di coppia questo è un libro molto interessante e davvero spassoso.»
Irish Mail on Sunday
Clare Dowling è nata a Kilkenny nel 1968. Ha studiato come attrice e ha lavorato nel teatro, nel cinema e in radio. Ha pubblicato anche diversi libri per ragazzi e ora è sceneggiatrice della nota soap irlandese Fair City. Vive a Dublino con il marito e i figli. La Newton Compton ha pubblicato in Italia Il mio favoloso divorzio e Quando l'amore va in vacanza. Il suo sito internet èwww.claredowling.co.uk.
ESCONO TRE NUOVI LIBRI DI Anne Stuart: RUTHLESS + RECKLESS + BREATHLESS, EDIZIONI MIRA
Anne Stuart'S LATEST BOOKS, RUTHLESS + RECKLESS+ BREATHLESS, BY MIRA
1- RUTHLESS
Few outsiders will ever witness the dark misdeeds of the Heavenly Host. And among this secret society, where exiled Georgian aristocrats gather to indulge their carnal desires, fewer still can match the insatiable appetite of their chief provocateur, the mysterious Viscount Rohan.
Pursuit of physical pleasure is both his preferred pastime and his most pressing urge, until he encounters the fascination of a woman who won’t be swayed. And while his dark seduction appalls the pure and impoverished Elinor Harriman, she finds herself intrigued…and secretly drawn to the man behind the desire.
Pochi estranei saranno mai in grado di testimoniare gli oscuri misfatti di Haevenly Host. Ed in questa società segreta, dove aristocratici in esilio dell'era georgiana si radunano per indulgere nei loro desideri carnali, ancor meno sono in grado di rivaleggiare con l'insaziabile appetito del loro provocatorio leader, il misterioso Visconte Rohan. Perseguire il piacere fisico è sia il suo passatempo preferito, sia il suo bisogno più pressante, finché non incontra il fascino di una donna inamovibile. E mentre la sua oscura seduzione atterrisce l'innocente ed impoverita Elinor Harriman, lei si scopre intrigata... e segretamente attratta dall'uomo che si cela dietro il desiderio.
2- RECKLESS
Adrian Alistair Rohan lost his faith, and now, a dedicated member of the depraved Heavenly Host, he loses himself in his only pleasure: the seduction and debauchery of beautiful women. Rich, charming and devastatingly skilled in the arts of love, he never fails in his conquests…until Charlotte Spenser. Charlotte is facing a desolate, passionless future, none of which matters to Adrian, who imagines her a toy until better prey arrives. But beneath her drab exterior, Charlotte is a woman as enchanting as she is brilliant and, lured into Adrian’s world, soon she becomes the seducer, and he the seduced.…
Adrian Alistair Rohan ha perso la sua fede, e ora, come membro convinto della depravata Heavenly Host, si smarrisce nel suo unico piacere: la seduzione e la rovina di donne bellissime. Ricco, bellissimo ed abile in maniera devastante nelle arti amatorie, non fallisce mai una conquista... fino a Charlotte Spenser. Di fronte a Charlotte c'è un futuro desolato e senza passione, ma niente di tutto ciò ha importanza per Adrian, che la vede come un giocattolo da usare in attesa di prede migliori. Ma sotto il suo aspetto dimesso, Charlotte è una donna incantevole, brillante, e, attirata nel mondo di Adrian, presto lei diventa la seduttrice, e lui il sedotto...
3- BREATHLESS
Ruined beyond repair and shunned by London society, lovely Caroline Rohan rebelliously embraces the freedom that comes from having nothing left to lose. However, this dangerous course throws her under the power of the darkly enigmatic Lucien de Malheur—known to many as the Scorpion.
Seeking to destroy the Rohans, Lucien traps Caroline in a marriage she thinks is based on friendship but instead is rooted in vengeance. Yet even when she realizes the truth, their enmity fuels a shocking passion—and perhaps even more.
Such a man might drive anyone to murder....
Rovinata senza possibilità di riscatto ed evitata dalla società londinese, l'adorabile Caroline Rohan abbraccia con spirito ribelle la libertà che consegue dal non avere più nulla da perdere. Tuttavia questo pericoloso corso degli eventi la getta in balìa del tenebroso ed enigmatico Lucien de Malheur... meglio conosciuto come lo Scorpione. Intenzionato a distruggere i Rohan, Lucien intrappola Caroline in un matrimonio che lei crede basato sull'amicizia, ma che invece affonda le sue radici nella vendetta.
Tuttavia anche quando lei scopre la verità, la loro ostilità incendia una passione sconcertante... e forse qualcosa di più. Un uomo simile potrebbe condurre chiunque all'omicidio...
PREQUEL: THE WICKED HOUSE OF ROHAN
Desperate, starving, Kathleen Strong makes her way to a job interview that promises a chance at proper employment...and maybe a bite to eat. Accused of "gross immorality," she's adrift after being dismissed from her governess position, despite being entirely innocent.That innocence is precisely what a mysterious group of debauched aristocrats finds so alluring about Miss Strong. When they propose a scandalous offer that she can't refuse...she can't refuse. But if the darkly gallant Alistair Rohan, a gentleman involved in all manner of wicked deeds himself, has anything to say about it, Kathleen can escape her disrepute in another way.
Of course, the escape route looks very similar to the group's illicit proposition itself...
Disperata e affamata, Kathleen Strong si reca ad un colloquio di lavoro che pare prometterle la possibilità di un'occupazione adeguata... e forse anche di un boccone da mangiare. Accusata infatti di "clamorosa volgarità", si ritrova alla deriva dopo essere stata licenziata dalla sua posizione di governante, nonostante la sua completa innocenza. Proprio questa innocenza è precisamente ciò che un misterioso gruppo di dissoluti aristocratici trova così allettante in Miss Strong. Quando le propongono una scandalosa offerta che lei non è in grado di rifiutare... lei non rifiuta. Ma se il galante e tenebroso Alistair Rohan, un nobile coinvolto lui stesso in ogni sorta di azioni depravate, avrà la possibilità di dire la sua in proposito, Kathleen potrà evitare il discredito in altra maniera.
Certo, la via di fuga somiglia molto alla proposta indecente stessa ....
Nota di elnora: you can download the prequel for free here. In order to do that, you have to sign in and go as to place a normal e-book order, but the total amount due will be zero. To readers’ delight, the trilogy will be released in the US in three consecutive months: RUTHLESS in August 2010, RECKLESS in September 2010 and finally BREATHLESS in October 2010.
This historical trilogy tells the stories of the components of the Heavenly Host private club, whose rich and annoyed members are devoted to the pursuit of the most wicked pleasures of the flesh. The author informs us that the idea of such a close circle was inspired by the Hellfire Club, a secret society born in the middle of 1700 and composed by many leading figures of the English society , who loved to wallow in pleasures which were considered shockingly bawdy according the epoque’s moral sense.
The prequel of the trilogy, “The wicked house of Rohan”, tells about the origin of the Heavenly Host by the means of Alistair Rohan and Kathleen Strong’s story.
The name of the wicked family, the Rohans, whose components are the main characters of the three stories, comes from the movie “The man in Gray” with James Mason (1943), but it’s an unconscious homage to one among Stuart’s favourite heroes: Cam Rohan, the main character of Mine Till Midnight by Lisa Kleypas.
If you like your heroes dark and unsettling, dangerously sensual and a little unusual, then you’re ready for this new Anne Stuart’s trilogy.
Nota di elnora: Il prequel della trilogia è scaricabile gratuitamente cliccando qui. E' necessario registrarsi ed effettuare un ordine vero e proprio, che figurerà comunque ad importo zero. Per la gioia delle lettrici, i tre libri usciranno negli USA in 3 mesi consecutivamente: RUTHLESS in agosto 2010, RECKLESS in settembre 2010 e infine BREATHLESS in ottobre 2010.
In questa trilogia storica le vicende ruotano intorno ai membri di un club privato, chiamato Heavenly Host, all’interno del quale lo scopo principale dei ricchi annoiati componenti è il perseguimento di dissoluti piaceri carnali.
L’autrice racconta che l’idea di questo circolo privato ha trovato ispirazione nell’Hellfire Club - Il Club infernale – associazione segreta fondata a metà del 1700, comprendente personaggi di spicco della società inglese che amavano lasciarsi andare a piaceri considerati indecenti per la morale del tempo. Il prequel della serie, “The wicked house of Rohan”, narra appunto la genesi dell’Heavenly Host attraverso la storia di Alistair Rohan e Kathleen Strong.
Il nome della scellerata famiglia Rohan, i cui componenti rappresentano i protagonisti delle tre storie, è tratto dal personaggio principale di un film con James Mason, intitolato “L’uomo in grigio” del 1943, ma è anche un inconsapevole omaggio a uno degli eroi preferiti della Stuart: Cam Rohan, protagonista di "Mine Till Midnight" di Lisa Kleypas.
Se vi piace leggere di tenebrosi e inquietanti eroi, pericolosamente sensuali e un po’ fuori dagli schemi, allora siete pronte per questa nuova trilogia di Anne Stuart.
E’ USCITA LA GRAPHIC NOVEL IN DUE VOLUMI DI DEAD MOON di LUIS ROYO, EDIZIONI RIZZOLI LIZZARD
Una nostra lettrice ci ha segnalato l’uscita dell’ultima maestosa opera in due volumi del disegnatore spagnolo Luis Royo, famoso per la sensualità e l’erotismo delle sue figure femminili e per le suggestive atmosfere gotiche e fantasy delle sue illustrazioni.
Dead Moon è forse il lavoro più ambizioso di questo artista che è a ragione considerato uno dei massimi rappresentanti dell’arte fantasy in Europa e nel mondo. Le sue immagini oniriche ed conturbanti hanno infatti acquisito nel corso degli anni un successo planetario tanto da essere riprodotte in ogni tipo di gadget, dalle magliette ai caschi per le moto, fino a conquistare anche il mondo dei tatuaggi amati dallo stesso Royo che li utilizza spesso sulle sue creature. In Dead Moon si percepisce fortemente il desiderio di questo artista di infondervi tutta la sua intesa carica espressiva e creativa realizzando un lavoro grafico sontuoso e affascinate che lascia davvero ammaliato anche il lettore più consumato. L’opera che è al tempo stesso graphic novel, fiaba gotica e racconto fantasy rivede, arricchendolo di sensuali suggestioni orientali, l’amore tragico e inteso di Romeo e Giulietta. Siamo in un tempo crudele e lontano, in una città misteriosa divisa a metà da due roccaforti che se ne contendono con ferocia il predominio. Una è occupata dal sensuale mondo femmineo di una donna, Luna, chiamata così per la sua bellezza e per il chiarore della sua pelle che in realtà nasconde una terribile maledizione, l’altra da un possente e feroce guerriero, Marte. Diversi anni prima l’uomo ha sterminato la famiglia di Luna, quando quest’ultima era solo una bambina, risparmiandole però la vita perché, già al tempo, era rimasto rapito dall’oscuro fascino della ragazza. E mentre Marte ora trema e combatte per arginare la passione per la sua peggiore nemica, anche Luna deve preparasi allo scontro finale contrastando la brutale attrazione per il suo antagonista in una spirale di amore, eros, morte e violenza che porterà al tragico finale in un terribile ed inteso scontro dai sapori apocalittici. Le tavole del maestro spagnolo si fanno notare per incredibile cura dei dettagli, il tratto conturbante, le atmosfere oscure e per il suo amore palpabile per le linee sinuose de corpi gestiti da Royo con maestria indiscussa. Se molti lettori hanno lamentato il sapore stantio di una storia già vista, scelte di lessico poco curate e dialoghi intrisi di un lirismo fuori luogo e assai poco convincente, è pur vero che Royo non è né uno scrittore né un romanziere e che di fatto il valore intrinseco ed evidente della sua opera sta proprio nella spettacolarità dei suoi disegni meravigliosi e affascinanti. Un’opera indubbiamente per un pubblico adulto, amante del genere, ma anche per tutti quelli che per una volta desiderano farsi trascinare nel mondo fantastico, oscuro, violento ed erotico di questo straordinario artista contemporaneo.
RECENSIONE I DESIDERI DI UNA CORTIGIANA (Tempt the Devil) di Anna Campbell
Prima edizione: 2009 by Avon Books
Edito in Italia da: Mondadori, I Romanzi Passione no.37, luglio 2010
Ambientazione: Inghilterra 1826
Livello di sensualità: hot (bollente)
Voto/rating: 7/10
Julian Southwood conte di Erith è bello, ricco e famigerato. Ha spezzato cuori e sedotto donne per mezza Europa senza rimorsi. E’ un uomo abituato ad avere ciò che vuole, quando vuole. E quello che vuole, tornato in patria dopo un’assenza di quindici anni, è la cortigiana più desiderata del paese, Olivia Raines.
Olivia dal canto suo, ha lavorato sodo per costruirsi la reputazione di migliore cortigiana in circolazione: è affascinante, sofisticata, intelligente e spietata. E’ lei a decidere chi accettare come cliente, a dettare le condizioni e soprattutto a decidere la durata della relazione. Olivia lascia sempre, non viene mai lasciata. Olivia ha tutti gli uomini ai suoi piedi e crede che anche con Erith sarà così, in modo da poter concludere in gloria una carriera che oramai le pesa moltissimo. Ma Julian, scoprirà ben presto, non è affatto malleabile e non desidera semplicemente le sue abili tecniche e le sue accurate recite, bensì ambisce a condividere con lei il piacere. Spaventata e scossa, Olivia farà di tutto per mantenere il controllo su quel rapporto e per dominare Julian, ma la determinazione di questi sarà più forte, tanto che alla fine scoprirà una parte di sé stessa che nemmeno sospettava, così come accadrà a Erith, che rimarrà impigliato nella sua stessa rete e dovrà anch’egli soccombere. Lei scoprirà la passione, lui scoprirà il sentimento.
Per una volta tanto il titolo italiano è più azzeccato di quello originale e va al nocciolo della questione: i desideri di una cortigiana. Quali sarebbero detti desideri e perché dovrebbero interessare a qualcuno? Le cortigiane, tariffe e benefit a parte, non avevano desideri da esporre ai loro clienti dato che il lavoro delle prostitute, di basso o alto bordo, era ed è quello di accontentare le voglie di chi sollecita i loro servizi, perciò parlare di desideri di una cortigiana è una contraddizione in termini. Lo è ancor di più considerato il protagonista maschile del romanzo: alfa all’ennesima potenza, prepotente, egoista, arrogante ed egocentrico. Un uomo che ha abbandonato i figli per quindici anni e che invece di passare del tempo con la figlia che sta per sposarsi e ricucire un rapporto, è sempre in fregola e ha in testa solo una professionista del sesso appena conosciuta. Ebbene, la Campbell ci vorrebbe far credere che questo modello di delicatezza e sensibilità, questo padre esemplare, che ha modi violenti anche a letto e fa solo ciò che più gli aggrada, si dedichi alla santa missione di far godere una sgualdrina frigida. Solo un uomo che ami profondamente o che rispetti moltissimo una donna perde tempo nell’assicurarsi che lei si apra, impari a conoscere e accetti il piacere. Non un uomo che le donne se le compra e che si è sempre disinteressato a cosa avessero nel cervello o nel cuore. Agli uomini non importa se le prostitute siano soddisfatte, solo che soddisfino loro e al limite fingano un’ estasi inesistente. D’altronde, buona parte di chi esercita questo mestiere è affetto perlomeno da anorgasmia, e ciò era risaputo allora come oggi. Quindi, è piuttosto assurdo che un tale personaggio e in un tale contesto storico e sociale, pretenda l’orgasmo dalla povera Olivia. Inoltre quella di far godere una prostituta è un’antica e radicata fantasia maschile: solo l’uomo più virile di tutti può riuscire in un’impresa simile; non per amore della prostituta è chiaro, ma per puro orgoglio e vanità. Dunque mi chiedo: che senso ha questa trama per un romance? Alle lettrici donne che importa di questa fantasia maschile? E come fanno ad identificarsi gradevolmente con una cortigiana o con un uomo di tal fatta? Ma più che altro, qual è il problema di Anna Campbell con il sesso a pagamento? Perché ce lo deve rifilare in ogni modo? E’ un’ossessione personale o lo fa per scandalizzare e vendere? Ancora non l’ho compreso. Apprezzo quest’autrice perché scrive molto bene ed è dotata per le scene hot, però onestamente questo libro non mi ha convinta. Olivia è un’eroina ben delineata anche se scontata e traboccante di clichees, tutti evidenti, (ben lontana dalla Francesca della Chase o dalla Coco della Ivory) e Julian, nonostante abbia dei bei momenti, rimane un immaturo vanaglorioso che non vede gli altri per ciò che sono ma per quello che gli fa comodo. Però, appunto, la Campbell è una brava scrittrice e sa quali corde muovere e quando muoverle; alla fine la lettura si rivela piacevole e decisamente superiore a tante altre. Però non mi ha coinvolta. Il libro precedente pubblicato in Italia era a mio avviso più riuscito e anche più sincero.
Inghilterra, 1851
Il profumo dell'anima è un'essenza capace di sintetizzare nelle sue note vita ed emozioni di chi lo commissiona, e le dame dell'alta società fanno a gara per convincere Dora Garret a creare quello che meglio le rappresenta. Ma Dora non è soltanto una profumiera, è anche una donna che la vita ha messo alla prova più volte e che ha lavorato sodo per realizzare le proprie aspirazioni. Poi nella sua vita irrompe Frederick Grenville, un giovane avvocato fresco di laurea cresciuto in una famiglia dell'alta borghesia. Frederick ha sempre agito secondo i rigidi schemi della società per bene, e l'incontro con Dora fa sorgere in lui il desiderio di uscire dalla gabbia dorata in cui è sempre stato rinchiuso. Ma nonostante la passione bruciante e la forza del sentimento che li unisce, dare battaglia alle rigide convenzioni della società vittoriana non è mai una scelta facile, e lo scotto da pagare è sempre alto. Forse troppo. Un romanzo audace, avventuroso e pieno di passione, sullo sfondo della Grande Esposizione Universale del 1851.
Avrei voluto parlarvi personalmente del nuovo romanzo di Sylvia Z. Summers ma credo che nessuno meglio di lei stessa possa farlo. Perciò lasciatevi guidare da Sylvia nell'affascinante mondo dei profumi...
Scriveva Anais Nin, “l’unico alchimista che trasforma tutto in oro è l’amore”.
Questa frase mi ha subito colpita e, anche se non contiene la parola “profumo”, la mia mente l’ha associata a esso. Forse perché la creazione di un profumo è spesso paragonata ai processi alchemici, e i grandi “nasi” (i profumieri) sono venerati quasi come stregoni. Ma la frase della grande Anais Nin contiene anche un’altra parola molto importante: amore. L’amore, che è in grado di trasformare qualsiasi cosa agli occhi di un innamorato.
E un profumo spesso fa innamorare, o rievoca le sensazioni e le emozioni dell’amore.
Profumo, dunque, e amore. I due punti di partenza de Il profumo dell’anima.
“Nell’aria si sprigionò subito un frizzante aroma che ricordava l'estate, il calore rassicurante del sole, il vigore di una stretta di mano decisa, la forza del sorriso di una persona amata.”
Per trattare di una materia come quella del profumo, la preparazione è stata duplice. Da una parte ho sentito la necessità di fare esperienza in prima persona (nelle fabbriche di profumi di Grasse, per esempio), poi ho cercato di lavorare sul linguaggio perché ovviamente un libro non trasmette odori di per sé, ma una parola è forse in grado di evocare una sensazione.
Dunque cosa ho imparato? Innanzitutto che il profumo è un’armonia equiparabile a una bella musica, composto anche da ingredienti che rimangono nascosti ma sottolineano e sostengono altri.
Come cercare di comprendere l’alchimia che ci scorre sotto il naso? Innanzitutto è bene sapere che ogni profumo si compone di tre bouquet chiamati testa, cuore e fondo.
“Osservò le gocce di differenti colori mescolarsi le une alle altre in una sorta di abbraccio che le esaltava una per una pur rendendole diverse dal loro stato iniziale. Era come l’incontro tra persone diverse, pensò.”
Le note di testa sono le prime che sentiamo, rappresentano il biglietto da visita del profumo, creano l’impressione iniziale della fragranza. Sono anche quelle meno longeve, le prime a svenire lasciando il campo alle più durevoli note di cuore e di base. E’ facile innamorarsi delle note di testa perché sono forti ma non pesanti, sono acute, estreme, calde o fredde, mai tiepide, insomma, decise. Donano definizione al profumoe forniscono a chi lo annusa un punto di partenza per l’immaginazione. Dal punto di vista del profumiere, servono a rifinire l’intera creazione. Una particolarità? Confezionando un profumo, le note di testa, che pure saranno le prime a sentirsi, saranno le ultime a essere addizionate.
“(...) dopo qualche minuto (...) la cortina di odori si apriva sprigionando un corpo affascinante, sensuale e sofisticato. La crisalide si trasformava in un'elegante farfalla.”
Quando la prima impressione delle note di testa scompare, il profumo sulla nostra pelle rivela le cosiddette note di cuore (o medie), che danno corpo, calore e pienezza alle miscele. Le note di cuore sono quelle che legano tutti gli ingredienti del profumo, colmano la distanza tra le intense, pesanti note di base e quelle leggere e acute di testa, smussando gli spigoli. Qualche esempio? Sono note di cuore il neroli, ottenuto distillando i fiori dell’albero dei arancio amaro, il tiglio e la magnolia; oppure essenze speziate come il pepe e la tuberosa; “verdi” come l’assoluta di lavanda; floreali come la rosa.
Finché, svanite anche le note di cuore, del nostro profumo non rimane che il ricordo, la base. Queste note sono quelle più intense, misteriose e antiche. Il sandalo, per esempio, il benzoino, il balsamo del Perù, la vaniglia. Spesso sono odori “difficili” da capire allo stato puro, prima di essere mescolati all’alcol e incorporati al resto del profumo e occorre esperienza per capirle e “immaginarle” all’interno del bouquet completo. Il profumiere inizia proprio da loro e deve saperle scegliere e dosare, trasformandole in qualcosa che circondi le altre note a venire senza soffocarle.
“Col contagocce aggiunse il benzoino liquido nella fiala e lo legò con un’altra nota di fondo, il legno di sandalo, che suggeriva la meditazione e dava forza di volontà.”
Le note di base non solo durano più delle altre ma hanno la capacità di far durare di più anche le altre rallentandone l’evaporazione. E qualcuno forse resterà sorpreso nello scoprire che alcuni di questi profumi invece di provenire dal regno vegetale si ricavano dagli animali. Il muschio, che è racchiuso in grani in una sacca sull’addome del cervo muschiato per esempio, ma anche lo zibetto, ricavato da alcune ghiandole perineali della Viverra (una specie di gatto selvatico), il castoreo, o l’ambra grigia, che è forse la profumazione la cui origine desterà il maggior stupore: si tratta infatti di una sostanza morbida che viene rigurgitata dal capodoglio maschio (pare sia prodotta da pezzi di seppia mal digeriti…).
“(...)Certo, qualcuna delle sue clienti sarebbe addirittura svenuta semmai avesse saputo cos'era quello con cui si bagnava polsi e orecchie, ma poche gocce di ambra grigia davano ai profumi una qualità vellutata e dolce, oltre a una forte permanenza e stabilità.”
Essendo un senso così intimo e misterioso, l’olfatto è di per sé anche molto sensuale. Scriveva Casanova: “C’è qualcosa nell’aria della camera da letto della donna amata, qualcosa di così intimo, così balsamico, emanazioni così voluttuose che se un amante dovesse scegliere tra il paradiso e questo luogo di delizie la sua esitazione non durerebbe nemmeno un istante”.
Quali sono allora le essenze considerate più erotiche, più legate alla seduzione? L’ambretta, lo zibetto e il castoreo, probabilmente per la loro origine animale sono tra quelle più “erogene”. Poi ci sono essenze “voluttuose” come la tuberosa, il gelsomino, il balsamo di tolù, il ladano, il fiore d’arancio. O quelle più “narcotiche” come il benzoino, il ylangylang, il neroli, la magnolia. Ovviamente poi si va nel campo dell’esperienza personale, del gusto e della soggettività.
“Si era spogliato e aveva disposto gli abiti sul letto. Poi ci si era sdraiato accanto premendovi il contro naso, sentendo l'odore della sua Dora, dei suoi abbracci, dei suoi baci. Era un profumo magico, inebriante come lo champagne, vivo e caldo come una pioggia di luce.”
Per salutarvi, per chi volesse cimentarsi nella produzione artigianale di un profumo di seduzione, vi lascio due formule con cui fare pratica.
MISCELA “GOLOSA”
15ml di alcol da profumo o olio di jojoba
15 gocce di tè nero
10 gocce di vaniglia
8 gocce di cognac
12 gocce di assoluta di rosa
2 gocce di champa
2 gocce di zenzero
8 gocce di sanguinello
3 gocce di pompelmo rosa
MISCELA “EROGENA”
15ml di alcol da profumo o olio di jojoba
2 gocce di ambretta
2 gocce di zibetto
2 gocce di costus
8 gocce di assoluta di gelsomino
6 gocce di assoluta di fiori d’arancio
10 gocce di tuberosa
2 gocce di pepe nero
4 gocce di noce moscata
La prima si basa su essenze che evocano un aroma deliziosamente commestibile, la seconda è più sfacciata, ma forse più suggestiva (ovviamente non le ho inventate io ma le ho tratte da uno dei libri su cui ho studiato per la mia Dora).
Dove applicare il profumo? In questo caso è bene tener presente il consiglio di una grande esperta come Coco Chanel, che a una giovane che le aveva rivolto questa domanda rispose: “Ovunque si voglia essere baciate!”
Sono letteralmente rapita dalle parole di Sylvia. E' tutto così coinvolgente così come lo è il suo nuovo romanzo. So che dovrei essere imparziale ma questa volta mi vedo costretta a mettere da parte, per un momento, la mia professionalità perchè "Il profumo dell'anima" è un romanzo che mi è rimasto nel cuore. Tuttavia non ho intenzione di recensire il libro perchè penso che il miglior commento sarà il vostro...
Vi ricordo che sul sito di "Il profumo dell'anima" potete giocare testando la vostra abilità di detective nonché la vostra attenzione durante la lettura. Per partecipare al gioco seguite le indicazioni qui: : http://www.profumodellanima.altervista.org/
Buona fortuna !
Sylvia Z. Summers risponderà alle vostre domande e darà in regalo una copia autografata di Il profumo dell'anima ad una fortunata lettrice sorteggiata tra tutte coloro che interverranno. Quindi non dimenticate di firmarvi, con un nome o uno pseudonimo, per farvi riconoscere!
Il mio cuscino mi guarda di notte con durezza
come una pietra tombale;
non avevo mai immaginato che tanto amaro fosse essere solo
e non essere adagiato nei tuoi capelli.
Giaccio da solo nella casa silenziosa,
la lampada è spenta, e stendo pian piano,
le mie mani per afferrare le tue,
e lentamente spingo la mia fervente bocca verso di te
e bacio me fino a stancarmi e ferirmi
e all'improvviso son sveglio,
e intorno a me la fredda notte tace,
luccica nella finestra una limpida stella,
o tu dove sono i tuoi capelli biondi,
dov'è la tua dolce bocca?
Ora bevo in ogni piacere la sofferenza e veleno in ogni vino;
mai avrei immaginato che fosse tanto amaro
esser solo esser solo e senza di te!
HERMANN HESSE
WITHOUT YOU
My Pillow gazes upon me at night
Empty as a gravestone;
I never thought it would be so bitter
To be alone,
Not to lie down asleep in your hair.
I lie alone in a silent house,
The hanging lamp darkened,
And gently stretch out my hands
To gather in yours,
And softly press my warm mouth
Toward you, and kiss myself, exhausted and weak-
Then suddenly I'm awake
And all around me the cold night grows still.
The star in the window shines clearly-
Where is your blond hair,
Where your sweet mouth?
Now I drink pain in every delight
And poison in every wine;
I never knew it would be so bitter
To be alone,
Alone, without you.
HERMANN HESSE
Cenni biografici dello scrittore
Hermann Hesse, nasce a Calw, un paese della Svevia, il 2 luglio del 1877.
E’ stato un poeta, pittore tedesco e uno degli scrittori più letti del secolo.
Nel 1944 vince il premio Nobel per la letteratura.
Il poeta è figlio di un ex missionario pietista in India, nato in Estonia ma cittadino tedesco, e di Maria Gundert, nata in India da padre tedesco e madre svizzero-francese.
La severa educazione pietistica imposta al poeta, provoca reazioni negative nel sensibile ragazzo, insofferente verso la religione pietista troppo conservatrice e oppressiva, ribellandosi contro i modi tradizionali dei suoi genitori. Nel 1890 fu mandato in una scuola privata, ma cominciò a soffrire di mal di testa e insonnia e scappò via dalla scuola. Successivamente Hesse passò da una scuola all’altra e da una casa di cura all’altra finché i genitori non lo riportarono a Calw nel 1893.
Trasferitosi a Tubinga, libero dalle costrizioni familiari e dalla pressione scolastica, Hesse iniziò a seguire una strada diversa: quella di diventare scrittore. Conobbe famosi scrittori giovani e iniziò a leggere la letteratura medievale, i romanzi tedeschi e le opere orientali.
La sua attrazione per il del mondo orientale lo porterà a scrivere uno dei suoi libri più famosi "Siddharta".
Nel 1898 pubblica il suo primo libro di poemi “Le canzoni romantiche” a cui segue Un’ora dopo lamezzanotte (1899), Gli scritti postumi e I poemi di Hermann Lauscher (1900). Nel 1904 sposa Maria Bernoulli, una fotografa professionista, con la quale andrà a vivere in un villaggio chiamato Gaienhofen vicino il lago di Costanza sul confine svizzero-tedesco.
Nel 1904 pubblica Unterm Rad una novella autobiografica sulla brutalità dell’educazione istituzionale e dell’autoritarismo tedesco, segue Questa parte (1907), Vicini di casa (1908), Gertrude (1910), Sotto terra (1911), un volume di poemi.
La sua produzione, in versi ed in prosa, è vastissima e conta quindici raccolte di poesie e trentadue tra romanzi e raccolte di racconti. I suoi romanzi più famosi sono Peter Camenzind (1904), Il lupodella steppa (1927), Il gioco delle perle di vetro (1943), Siddharta (1922), Narciso e Boccadoro (1930), Demian (1919).
Dopo la separazione dalla moglie, si recò in viaggio a Ceylon, a Sumatra e in Malesia, per cercare una pace interiore ma non riuscì mai a raggiungere l’India a causa della dissenteria e perché era arrabbiato dalla povertà, che imperversava in Asia.
Il giorno prima di morire scrive Scricchiolio di un ramo spezzato.
Malato di leucemia Hermann Hesse Muore a Montagnola il 9 agosto del 1962, luogo dove si trova il "Museo Hermann Hesse" a lui dedicato.
Victoria Alexander was an award winning television reporter until she discovered fiction was much more fun than real life. She turned to writing full time and is still shocked it worked out.
Since the publication of her first book in 1995, she has written twenty-three full length novels and six novellas. She has readers around the world and has twice been nominated for Romance’s Writers of America prestigious RITA award. In 2009 she was given a Career Achievement Award from RT Bookclub and was named Historical Storyteller of the year in 2003.
During her journalism career, Victoria covered every president from Ford to Clinton. She knows firsthand what it feels like to be surrounded by rising floodwaters and inside a burning building. She’s interviewed movie stars including Kevin Costner, ridden an elephant and flown in a governor’s helicopter. She’s covered a national political convention and Pope John Paul II’s historic visit to Denver as well as small town festivals celebrating everything from walnuts to Glen Miller.
Today, she lives in Omaha, Nebraska with her husband, a son in college and a daughter working in film. She has two bearded collies, Sam and Louie (named from characters in one of her books) who believe they’re human!
Victoria Alexander will answer to all of your questions and will give away an autographed copy of one of her books to a reader among all those who will partecipate and leave a comment. So don't forget to sign your comment with your name or a nickname.
Victoria Alexander è stata una pluripremiata giornalista televisiva fino a quando non ha scoperto che la narrativa era molto più divertente della vita reale. Da allora si è dedicata alla scrittura a tempo pieno ed è ancora scioccata che abbia funzionato.
Dalla pubblicazione del suo primo libro nel 1995, ha scritto ventitré romanzi e sei novelle. Ha lettori in tutto il mondo ed è stata nominata due volte ai premi RITA. Nel 2009 è stata insignita del Premio alla Carriera di Romantic Times ed è stata nominata Narratrice Storica dell'anno nel 2003.
Durante la sua carriera giornalistica, Victoria ha seguito ogni presidente da Ford a Clinton. In prima persona ha sperimentato inondazioni e incendi. Ha intervistato stelle del cinema tra cui Kevin Costner, cavalcato un elefante e volato sull’elicottero di un governatore. Ha coperto le convention politiche nazionali e la storica visita di Papa Giovanni Paolo II a Denver, nonché festival cittadini in onore di tutto, dalle noci a Glen Miller.
Oggi vive a Omaha, Nebraska con il marito, un figlio che va al college e una figlia che lavora nel cinema. Ha due Bearded Collie, Sam e Louie (dal nome dei personaggi in uno dei suoi libri) che credono di essere umani!
Victoria Alexander risponderà a tutte le vostre domande e estrarrà a sorte una copia autografata di un suo libro tra tutte coloro che parteciperanno con un commento. Perciò non dimenticate di firmarvi con un nome o un nick.
INTERVIEW / INTERVISTA
Dear Victoria we are delighted you accepted to be interviewed on the occasion of the Italian release of Let It Be Love, hoping it will be a pleasurable experience for you to get in touch with Italian readers. I know you have a special fondness for our country, isn’t it ?
My husband and I both love Italy and can't wait to visit again. My mother's family was originally from Torino.
Cara Victoria, siamo lieti che tu abbia accettato di essere intervistata in occasione della pubblicazione di Lascia che sia amore (Let It Be Love), confidando che per te sia un’esperienza piacevole entrare in contatto con le lettrici italiane. So che hai una predilezione per il nostro paese, non è vero?
Sia io che mio marito amiamo l’Italia e non vediamo l’ora di tornarci nuovamente. La famiglia di mia madre era originaria di Torino.
Before becoming an author you were a successful reporter, who also won several prizes, and covered a variety of stories, including the one that inspired the film Boys don’t cry. Why did you decide to give up such a career and switch into writing books? Did you ever repent and miss the adrenaline of your old job?
I spent a lot of years as a reporter and I wouldn't trade that experience for anything. But eventually you want to do something else. I did miss it a little the first year after I left news—especially when there would be a big story and I really missed the excitement of elections. But fiction is so much more fun than real life. In fiction, I can go anywhere, do anything, be anyone. You can't beat that.
Prima di diventare scrittrice eri una reporter di successo, che aveva vinto anche numerosi premi e seguito una gran varietà di storie, inclusa quella che ha ispirato il film Boys don’t cry, per il quale Hillary Swank ha vinto il primo Oscar. Perché hai deciso di abbandonare quella carriera e passare alla narrativa? Ti sei mai pentita di questa scelta e rimpiangi mai l’adrenalina del tuo vecchio lavoro?
Ho fatto la giornalista per molti anni e non scambierei quest’esperienza con nient’altro. Ma a un certo punto volevo fare qualcosa di diverso. Per un po’, soprattutto il primo anno, ho sentito la mancanza del mio vecchio lavoro, particolarmente quando c’era una grande storia da seguire, e mi è mancata molto l’eccitazione tipica delle elezioni. Ma la narrativa è molto più divertente della vita reale. Nella finzione posso andare ovunque, fare qualsiasi cosa, essere chiunque. E tutto questo è insuperabile.
With you resume, one would expected you to choose a different genre, maybe chick-lit or contemporary women’s fiction, so why did you pick romance then?
This answer is easy—I fell in love with romance. I've always been a big reader but I didn't even read romance until about a year before I started writing. In romance I found fabulous heroes and wonderful heroines who were strong and smart and determined. So when I started writing it was natural to write what I loved.
Con il tuo curriculum professionale ci si sarebbe aspettati che tu scegliessi un genere diverso, magari chick-lit o women’s fiction, invece hai scelto il romance, come mai?
La risposta è semplice: mi sono innamorata del romance. Sono sempre stata un’avida lettrice, ma non avevo mai provato questo genere fino a circa un anno prima di iniziare a scrivere. Nel romance ho trovato eroi favolosi ed eroine meravigliose che sono forti, intelligenti e determinati. Così, quando ho iniziato a dedicarmi alla narrativa, è stato naturale scrivere di ciò che amavo.
Which have been, for you, the main differences between writing for the press and writing fiction? How much is your style changed and which one is more congenial to you, the previous one or the actual one?
The biggest difference is that a real life story doesn't always make sense. Facts are facts and cannot be changed. A fictional story has to make sense. At the end of the book, the loose ends have to be tied up in a logical manner. I do like fiction better because I like being able to give the bad guy what he deserves and give my characters a happy ending.
In terms of style, for me, my true voice is a lot stronger in fiction. Since I'm not dealing with the facts of what happened, I'm free to change both the story and how I tell it.
Quali sono stati, per te, le principali differenze tra la scrittura giornalistica e la narrativa? Quanto è cambiato il tuo stile, e quale tra i due generi ti è più congeniale?
La differenza più grande è che una storia, nella vita reale, non sempre ha senso. I fatti sono fatti e non possono essere modificati. Una storia di fantasia, invece, un senso deve averlo. Alla fine del libro, tutti i vari passaggi devono essere legati in modo logico. Amo la narrativa perché mi piace poter dare al cattivo ciò che merita e ai miei personaggi un lieto fine.
In termini di stile, la mia voce autentica è molto più forte nella narrativa. Dal momento che non devo attenermi alla realtà dei fatti, sono libera di cambiare sia la storia sia la maniera in cui la racconto.
Talking about style, irony is certainly your trademark. I suppose this the way both the woman and the writer see, or wish to see, the world: through the lens of humor.
I think this goes back to my reporter roots. I covered way too many stories that were tragic and made people cry. I don’t want to do that in fiction. I much prefer to make readers smile.
Parlando di stile, l’ironia è sicuramente il tuo marchio di fabbrica. Suppongo che questo sia il modo in cui tanto la donna quanto la scrittrice vedono, o desiderano vedere, il mondo: attraverso la lente del’umorismo.
Credo che questo si ricolleghi alle mie radici di reporter. Ho seguito fin troppe storie che erano tragiche e facevano piangere la gente. Non voglio farlo nei miei libri. Preferisco di gran lunga far sorridere i lettori.
Most of your books sport witty dialogues that resemble a theatrical play or the sophisticated comedies of the forties. Did they actually inspire you?
I think they must have. I loved old movies as a kid especially romantic comedies. And when I write a book, I tend to see it in my head as a movie.
La maggior parte dei tuoi romanzi sfoggia dialoghi arguti che assomigliano a quelli di una piéce teatrale o, meglio ancora, a quelli delle commedie sofisticate degli anni Quaranta. Ti hanno effettivamente ispirata o è solo un’impressione?
Ritengo che tu abbia ragione: da bambina amavo i vecchi film, in particolare le commedie romantiche. E quando scrivo un libro, nella mia testa tendo a vederlo come un film.
Did you ever consider to write anything dramatic, just simply for a change? Or the prospect would scare you?
I have a few angsty moments in my books here and there but again I would much rather make people laugh than make them cry. There's way too much sorrow in the world. I read for enjoyment and I much prefer to read stories that make me laugh.
Hai mai pensato di scrivere qualcosa di drammatico, anche semplicemente per cambiare? O la prospettiva ti spaventa?
Qua e là, nei miei libri, si trova qualche momento angosciante, ma ancora una volta preferirei di gran lunga far ridere la gente che farla piangere. C’è già troppo dolore nel mondo. Leggo per divertimento e preferisco di gran lunga leggere storie che mi facciano ridere.
When creating a novel where do you start from: the plot or the characters? Or your formula varies from book to book?
It does vary from book to book. The book I just finished (The Perfect Mistress) started with a plot—the inheritance of scandalous memoirs. The book that just came out (Desires of a Perfect Lady) stared with the characters—star-crossed lovers who needed to be reunited.
Quando costruisci un romanzo da dove parti: dalla trama o dai personaggi? Oppure la tua formula varia da libro a libro?
Varia da libro a libro. Il libro che ho appena finito (The Perfect Mistress) è partito dalla trama, in questo caso l’eredità di uno scandaloso diario di memorie. Il libro che è appena uscito (Desires of a Perfect Lady) è partito dai personaggi, una coppia di amanti sfortunati che aveva bisogno di riunirsi.
Your first book, in 1995, was a time travel Yesterday and Forever, but after few contemporary, you focused mostly on historical romances, with the Effington and Last Man Standing series. Was it your option, in the sense that you wrote what you prefer, or the result of pressure from the market and the Publishing House?
I didn't start out to write a series. One Effington book just grew from the one before. I would meet an interesting character in one book and want to explore him or her in a book of their own. The Last Man Standing books were intended to be a series from the beginning because I loved the idea of these guys betting about who would be the last to marry.
Il tuo primo libro, nel 1995, è stato un time-travel, Yesterday and Forever (inedito in Italia), ma dopo pochi contemporanei ti sei concentrata soprattutto su romanzi storici, con le serie Effington e Last Man Standing. È stata una tua scelta, nel senso che hai scritto quello che ti piaceva, oppure il risultato delle pressioni del mercato e della casa editrice?
Non ho mai deciso di scrivere una serie. Semplicemente, ogni libro della serie Effington derivava da quello precedente. Incontravo un personaggio interessante in un libro e poi mi veniva voglia di esplorarlo dedicandogli un romanzo. Invece, nel caso di Last Man Standing i libri erano destinati sin dall’inizio a costituire una serie, perché amavo l’idea di questi ragazzi che scommettono su chi sarà l’ultimo a sposarsi.
In Italy you are mainly known for the Effington series, eleven book so far, full of alpha heroes and seducing women. Would you indicate, among all those, your favorite book and pair of protagonists?
Tough question and I don’t really have an answer. In many ways they're all my favorites because they're all different. There are things about each of them that makes them, in some way, my favorite. I love When We Meet Again because it's Prince Alexei's story and I had wanted to write it for a while. I love The Pursuit of Marriage and The Marriage Lesson because they're fun romps. I love the masquerades of the heroes in both The Husband List and The Lady in Question. I love the task Pandora gives Max in The Wedding Bargain. I love the continuing quest for the lost jewels in The Prince's Bride and Her Highness, My Wife. I love the surprising strength of the heroine in Love with the Proper Husband. And I love A Visit from Sir Nicholas because it's about second chances and is set at Christmas.
In Italia sei conosciuta principalmente per la serie Effington, composta finora di undici libri, piena di eroi alfa e donne seducenti. Fra tutti questi, quali sono il tuo romanzo preferito e la tua coppia preferita di protagonisti?
Domanda difficile e non ho davvero una risposta. Per molti versi sono tutti preferiti perché sono tutti diversi, ognuno con caratteristiche proprie. Mi piace When We Meet Again [Al nostro nuovo incontro, “I Romanzi” n. 887, (NdR)] perché è storia del principe Alexei ed era da un po’ che desideravo scriverne. Amo The Pursuit of Marriage [I giochi del destino, “I Romanzi” n. 704, (NdR)] e The Marriage Lesson [Lezione per giovani sposi, “I Romanzi” n. 582, (NdR)] perché sono leggeri e divertenti. Amo le mascherate degli eroi sia in The Husband List [Marito in prova, “I Romanzi” n. 729, (NdR)] sia in The Lady in Question [Mai più sola, “I Romanzi” n. 694, (NdR)]. Amo la sfida di Pandora a Max in The Wedding Bargain [Patto di nozze, “I Romanzi” n. 716, (NdR)]. Mi piace la continua ricerca dei gioielli perduti in The Prince’s Bride [La sposa del principe, “I Romanzi” n. 569, (NdR)] e Her Highness, My Wife [Sua Altezza, mia moglie, “I Romanzi” n. 742, (NdR)]. Mi piace la forza sorprendente dell’eroina in Love with the Proper Husband [Non ti sposo per amore, “I Romanzi” n. 848, (NdR)]. E amo A Visit from Sir Nicholas [La visita di Sir Nicholas, “I Romanzi” n. 863, (NdR)] perché parla di seconde possibilità ed è ambientato a Natale.
The women of the Effington series are strong and humorous, apparently weak and dull heroine have no place in your stories. Do these women represent what Victoria Alexander is or what she would like to be?
In some ways, there is a lot of me in my heroines. But I think my heroines are who, at my very best, I would like to be.
Le donne della serie Effington sono tutte forti e spiritose: a quanto pare, le eroine deboli e scialbe non trovano posto nelle tue storie. Queste donne rappresentano ciò che Victoria Alexander è, oppure cosa vorrebbe essere?
In qualche modo, c’è molto di me nelle mie eroine. Ma penso che loro rappresentino ciò che, al mio meglio, mi piacerebbe essere.
Let it be love is truly the last volume of the series or do you plan to write more in the future? And how did you feel when composing it: sad or relieved?
I never felt Let it Be Love was the end since it led into the Last Man Standing books. I left a lot of characters without stories so I suspect I'll return to the Effingtons at some point. There are definitely more Effington stories I want to write including at least one contemporary Effington book.
Lascia che sia amore è veramente l’ultimo volume della serie o hai intenzione di scriverne altri? E come ti sei sentita quando lo hai terminato: triste o sollevata?
Non ho avuto la sensazione che Lascia che sia amore costituisse la fine della serie, dato che da questa è derivata quella di Last Man Standing. Ho lasciato parecchi personaggi senza le loro storie, quindi sospetto che a un certo punto tornerò agli Effington. Ci sono sicuramente ancora diverse storie su di loro che voglio scrivere, e almeno una moderna.
Animals, particularly dogs, have a special place in your life: you have two Bearded Collies, Louie and Sam. This one also shows as narrator in your book Play it again Sam. How did you come up with such an idea?
Honestly, I have no idea. Which is probably part of the fun of it.
Gli animali, soprattutto i cani, hanno un posto speciale nella tua vita: infatti hai due bei Bearded Collie, Louie e Sam. Quest’ultimo è addirittura il narratore del tuo libro Play It Again Sam. Come ti è venuta un’idea del genere?
Onestamente, non lo so. Il che, probabilmente, rappresenta una parte del divertimento.
Could you tell us about what you are working right now and your future projects?
I just finished The Perfect Mistress about a woman who has inherited the scandalous memoirs of her great-grandmother and the very proper earl who wants to keep them from being published. It's the start of a new—and as yet untitled—series.
Puoi dirci su cosa stai lavorando in questo momento e quali sono i tuoi progetti futuri?
Ho appena finito The Perfect Mistress, che tratta di una donna che ha ereditato il diario di memorie della sua scandalosa bisnonna e del conte, molto formale, che invece vuole evitarne la pubblicazione. Costituisce l’inizio di una nuova serie ancora senza titolo.
Anything else you would like to add for your Italian readers?
First—thank you all for liking my books! Secondly—the last time I was in Italy I got to meet with some readers in Venice. We had a lovely time and I can't wait to do it again. I keep trying to learn Italian so the next time I come I hope to be able to say more than "where is the bus to Milan."
C’è qualcos’altro che vorresti aggiungere per le lettrici italiane?
Prima di tutto vi ringrazio di amare i miei libri! In secondo luogo, l’ultima volta che sono stata in Italia ho avuto modo di incontrare alcune lettrici a Venezia. Abbiamo trascorso una bella giornata e non vedo l’ora di farlo nuovamente. Continuo a cercare di imparare l’italiano, così la prossima volta che verrò spero di poter dire qualcos’altro oltre a “dov’è l’autobus per Milano?”.
EXCERPT / ESTRATTO
da "LASCIA CHE SIA AMORE"
Prologo
Dicembre 1853
— Siamo proprio di umor nero, oggi — osservò Oliver Leighton, conte di Norcroft, posando uno sguardo pigro sul gruppetto dei suoi amici più cari che, come al solito, erano riuniti nel salone del loro club preferito.
— C’è poco di cui stare allegri — rispose Nigel Cavendish, figlio del visconte di Cavendish, fissando il brandy nel bicchiere. — Il tempo passa in fretta. Sta già per finire un altro anno, e noi diventiamo sempre più vecchi e più vicini all’inevitabile tragico destino che ci attende.
— Detesto arrivare nel bel mezzo di una conversazione. — Jonathon Effington, marchese di Helmsley e futuro duca di Roxborough, si lasciò cadere sull’unica sedia rimasta vuota e rivolse agli amici un sorriso radioso. Anche quel giorno, sprizzava buonumore e lasciava trasparire la sua natura inesorabilmente gioiosa che affascinava in ugual misura uomini e donne, e che poteva essere molto irritante. — Dall’espressione dei vostri volti deduco che state parlando del matrimonio, o sbaglio?
— Cos’altro farebbe tremare di paura in questo modo un branco di uomini adulti? — replicò Gideon Pearsall, visconte di Warton, con quel suo fare cinico che aveva elevato ad arte.
— Già, cos’altro? — borbottò Cavendish.
Helmsley inarcò divertito un sopracciglio.
— Certo, tutti quanti sappiamo che è nostro dovere sposarci e generare un erede a cui lasciare il titolo, le proprietà, il patrimonio, il nome e così via, ma questo non significa che ne siamo felici. Il matrimonio è una prospettiva scoraggiante per qualsiasi uomo sano di mente. — Warton fece segno a un attentissimo cameriere di portare ancora da bere. — E nessuno di noi potrà evitarlo ancora a lungo.
— Io non so se voglio continuare a evitare il matrimonio — replicò con fare mite Helmsley, e accettò un bicchiere. — È solo che non ho ancora trovato la donna giusta.
Warton alzò gli occhi al cielo. — Vuoi dire quella che ti infiammerà il cuore?
— Per non parlare dei lombi — precisò Cavendish.
— Una donna che sfiderà la tua mente — aggiunse Oliver con un gesto teatrale. — E il resto del tuo corpo.
Helmsley lasciò vagare uno sguardo divertito sugli amici. — L’ho già detto?
— Ogni santa volta che si finisce per parlare di matrimonio — rispose Warton con un sospiro. — Vediamo se ricordo tutti i requisiti che dovrà avere la futura lady Helmsley. Sono parecchi, se non sbaglio.
— Come è giusto che sia — ribatté Jonathon con voce salda. — Mia moglie un giorno sarà la duchessa di Roxborough, una posizione non facile da ricoprire.
— Come non lo è quella di moglie perfetta — commentò Oliver, sbuffando. — La tua idea di “perfezione” si accorda di più con ciò che gli uomini razionali chiamerebbero “difficoltà”.
Warton lasciò andare un sospiro longanime. — Sono tutte sciocchezze.
— Per me portano solo guai — aggiunse tetro Cavendish.
— Già, mi sa che hai ragione. — Helmsley aggrottò la fronte con aria benevola. — Avevo bevuto troppo quando ne ho parlato?
— È probabile. — Warton si strinse nelle spalle.
— Anche se in realtà le tue richieste non variano molto, che tu sia ubriaco o del tutto sobrio. Bisogna riconoscerti una certa coerenza, immagino, o forse la tua è solo testardaggine. — Oliver studiò l’amico.
A prima vista, nessuno l’avrebbe definito ostinato. Jonathon Effington era un tipo attraente, e il suo bell’aspetto era accentuato da un’aria sicura e cordiale. Se poi a ciò si aggiungevano il titolo, le prospettive e il patrimonio di famiglia, c’era da chiedersi come mai non avesse ancora trovato la sposa che rispondesse perfettamente a tutte le sue aspettative. Di certo non mancavano candidate ansiose di diventare la futura duchessa di Roxborough. Ma Helmsley aveva fatto capire chiaramente da un pezzo di non volere la sposa sottomessa, beneducata e rispettabile che la società inglese era così abile a sfornare.
— Per quanto sciocco possa sembrare a noialtri, Helmsley non desidera una moglie troppo docile e ciecamente obbediente. — Oliver sollevò il bicchiere in direzione dell’amico. — Che Dio abbia pietà di lui.
— Speriamo in Dio — replicò Warton. — Perché una moglie del genere non l’avrà di certo.
— A me non dispiacerebbe, se fosse ciecamente obbediente — commentò Cavendish. — E tuttavia sarei disposto a sacrificare una certa dose di obbedienza in favore di un bell’aspetto. Come minimo dovrebbe essere molto carina. E anche di buona famiglia, è chiaro, con una dote di tutto rispetto.
— Niente di tutto questo conta davvero, quando si sceglie la donna con cui passare il resto della vita — commentò Helmsley in modo insopportabilmente altezzoso, poi sfoderò un gran sorriso. — Anche se in effetti è preferibile che sia carina e tutto il resto.
— Dopotutto ci devi andare a letto. — Warton sorseggiò il brandy con espressione pensierosa. — Comunque un enorme patrimonio rende più piacevole un volto e un corpo non molto attraenti.
Warton non parlava sul serio, lo sapevano tutti, ma amava interpretare il ruolo del cinico disincantato.
A ben guardare, il loro era un gruppetto stranamente eterogeneo, per essere così unito. Benché simili per posizione ed età, quegli uomini erano diversi tra loro come se provenissero da civiltà differenti. Warton, con i suoi lineamenti scuri e affascinanti e la natura cupa, era incline al cinismo, in antitesi con il bel viso d’angelo di Cavendish e la sua tendenza a cacciarsi nei guai. Helmsley era invece l’ottimista del gruppo e non c’era nulla che amasse più di una scommessa, uno scherzo o un investimento. Quanto a Oliver, be’, non sapeva esattamente come descriversi, ma era convinto di racchiudere in sé, in qualche strano modo, alcune caratteristiche di ciascuno degli altri, nel bene e nel male.
— Tu, Jonathon Effington, lord Helmsley, futuro duca di Roxborough — esclamò Oliver, puntando un dito accusatorio — sei un uomo simpatico!
— Piaci alle donne — aggiunse Cavendish.
— Sì, lo so. — Helmsley sfoderò un gran sorriso. — Che c’è di male?
— C’è che ci fai diventare matti.
Jonathon scoppiò a ridere. — Non essere ridicolo.
Oliver si protese verso di lui. — Ti rendi conto che le donne sembrano non odiarti mai, nemmeno dopo che tu le hai lasciate?
— Be’, certo che no. Perché dovrebbero...? — Tacque un istante. — Cosa vuoi dire, con esattezza?
Oliver abbassò la voce con fare eloquente. — Hai mai fatto infuriare una donna tanto da ricevere un vaso in testa?
— O uno schiaffo? — aggiunse Warton. — Forte?
— Ti è mai capitato di dover raggiungere la tua carrozza con indosso solo una sottilissima vestaglia da donna perché i tuoi vestiti sono finiti nel caminetto? — fece eco Cavendish.
A un tratto tutti gli sguardi si voltarono verso di lui.
— Forse è successo solo a me — aggiunse Nigel sottovoce. — Comunque sia, Helmsley, hai afferrato il punto, no?
— A dire il vero non so. Io mi considero un gentiluomo — ribatté deciso Jonathon. — E sì, immagino di essere simpatico. Non ci vedo niente di sbagliato.
— Tranne ciò che uno ha sacrificato per esserlo. — Warton sorseggiò con aria grave il liquore.
— Sacrificato? — Helmsley inarcò sospettoso un sopracciglio. — Cos’è che ho sacrificato?
— La passione — rispose Warton con voce compiaciuta.
L’altro sbuffò. — Sciocchezze, io...
— Non c’è mai stata passione in nessuna delle tue relazioni, vecchio mio — incalzò Oliver.
— Ma è ridicolo — ribatté lui, indignato. — Ne ho provata un sacco di passione. Io trasudo passione. Praticamente mi segue per strada. E di certo nessuna donna si è mai lamentata di una mancanza di passione da parte mia. — Mandò giù il resto del brandy. — Mancanza di passione, ah!
— Stiamo parlando della passione dello spirito, o del cuore — replicò Oliver.
Warton annuì. — Dell’amore, se vuoi.
Cavendish alzò il bicchiere. — L’amore.
— Chiamalo come preferisci, Jonathon. — Oliver lo osservò. — O la passione. Tu non ti sei mai lasciato trasportare. Non ne sei mai stato sopraffatto. È proprio per questo che tu e qualsiasi donna che cattura per un po’ la tua attenzione alla fine ve ne andate ognuno per la propria strada senza recriminazioni.
— O promesse di eterno affetto da parte sua. — Warton agitò allegro la mano. — O persino minacce...
— O parenti che giurano di inseguirti in capo al mondo per trinciarti come un pollo se solo ti azzardi a... — Cavendish si interruppe un attimo, poi trasalì. — Anche questo è successo solo a me, eh?
— Non è affatto divertente — disse pacato Helmsley. — Sono appassionato come tutti voi, forse anche di più. È solo che metto la maggior parte della mia passione in ciò che scrivo.
Oliver soffocò un gran sorriso. Jonathon si vedeva già come il nuovo Charles Dickens, ma non aveva ancora pubblicato nemmeno un verso, e non esserci riuscito era per lo più segno della sua integrità. Il suo padrino, infatti, era un editore di tutto rispetto e sua madre scriveva romanzi d’avventura e d’amore. Le sue opere sarebbero senz’altro state pubblicate, ma lui preferiva firmarle con un nome d’arte, nella speranza che venissero accolte favorevolmente per il loro valore e non per le conoscenze della sua famiglia. Fino a quel momento la sua integrità era rimasta intatta, sebbene il suo orgoglio fosse stato duramente messo alla prova.
— In realtà, forse — disse, osservando pensieroso gli amici — non è per la mia mancanza di passione che mi muovete quest’accusa, ma proprio perché sono bravo e ci so fare con le donne.
Oliver e Warton si guardarono l’un l’altro.
Cavendish sbuffò sdegnato. — Solo perché non sei mai stato coinvolto in uno scan...
— Né mai lo sarò. Io — Helmsley si alzò e fece un inchino teatrale — sono un vero gentiluomo. Questo, sommato al mio fascino e a un’innata comprensione della natura femminile, fa sì che quando una signora e io decidiamo di lasciarci lo facciamo senza recriminazioni, promesse deliranti e — lanciò uno sguardo mesto a Cavendish — minacce di smembramento. Quanto alla questione della sposa perfetta, non intendo scusarmi se so esattamente cosa voglio; quando la troverò, non perderò tempo e la sposerò subito.
— Un giorno, vecchio mio, questa sicurezza sarà la tua rovina — sentenziò Warton con fare sinistro.
In realtà Helmsley non si comportava poi molto meglio di loro, semplicemente non si era ancora ritrovato immischiato in una situazione difficile. La seccante tendenza delle donne a perdonare subito le sue trasgressioni perché era così maledettamente simpatico, unita a una bella dose di fortuna, aveva fatto sì che la sua reputazione pubblica fosse rimasta, se non completamente immacolata, quantomeno del tutto rispettabile.
— Prendi, per esempio, l’appuntamento che hai ogni anno al ballo di Natale della tua famiglia. — Warton lo studiò con curiosità.
Helmsley aveva una sorta di tradizione natalizia: un incontro privato a un certo punto del ballo con una donna che aveva catturato la sua fantasia in quel periodo natalizio. Lui sosteneva che quegli incontri fossero relativamente innocenti e consistessero giusto in una conversazione, qualche bicchiere di champagne e magari un paio di abbracci e baci. Nulla, ci teneva a sottolineare, che potesse provocare un vero scandalo. Eppure lo diceva con un luccichio malizioso negli occhi, e nessuno, salvo le signore coinvolte, sapeva per certo cosa accadesse realmente nella biblioteca di Effington House.
Jonathon Effington, marchese di Helmsley e futuro duca di Roxborough, non era mai stato beccato.
Anche questo faceva impazzire i suoi amici.
— Se posso permettermi, così, giusto per curiosità — prese a dire Cavendish con fare incurante. — Chi è la fanciulla quest’anno?
— Sì, Helmsley, diccelo — aggiunse affettato Warton. — Chi è la fortunata?
— Non posso credere che mi chiediate una cosa del genere. Un gentiluomo non rivela mai il nome di una dama in simili circostanze. — Jonathon scosse la testa fingendosi dolente. — Inoltre — e un sorrisetto per nulla nobile gli illuminò il volto — manca ancora più di una settimana al ballo.
Oliver ridacchiò. — Quindi non c’è ancora nessuna fanciulla.
— Ah, ma ci sarà, vecchio mio. — Helmsley tacque un istante. — Che ne dici di una piccola scommessa?
Oliver scosse la testa. — Oh, no.
Jonathon si mise a ridere. — Con questo vi auguro una buona giornata, signori. Natale è alle porte, e io ho molte cose da fare.
— Allora vai. — Warton gli fece segno di allontanarsi. — E portati via quel tuo buonumore nauseante.
Jonathon scoppiò di nuovo a ridere e, dopo che gli amici l’ebbero salutato, uscì dalla stanza fischiettando una canzoncina natalizia.
— Mi domando però cosa succederebbe se Helmsley trovasse davvero una donna come dice lui — fece Warton, pensieroso, osservandolo allontanarsi.
— Una donna piena di spirito che rappresenti per lui una sfida. — Oliver ridacchiò.
— Per quel che ne so, le donne di spirito sono generalmente ostinate e decise, e non si preoccupano più di tanto del decoro. Una donna simile non è affatto adatta a essere una duchessa. Certo, è anche possibile che a lui piaccia così. — Cavendish rifletté un istante. — Oppure — sfoderò un gran sorriso — che lei lo faccia diventare matto.
Era una prospettiva piacevole.
I tre rimasero in silenzio.
— È davvero un peccato... — prese a dire Warton.
— Esattamente quel che stavo pensando — aggiunse Oliver.
Warton aggrottò la fronte. — Certo, non me ne viene in mente nessuna in particolare.
— Nessuna che lui non conosca già. — Oliver scosse la testa. — Ne servirebbe una del tutto sconosciuta.
— È il minimo che possiamo fare...
— In nome dell’amicizia e dello spirito natalizio...
— Che cosa? — esclamò confuso Cavendish. — Cos’è il minimo che possiamo fare in nome dell’amicizia e dello spirito natalizio?
— Be’, dare a Helmsley esattamente ciò che vuole. —
Oliver sfoderò un gran sorriso. — La donna dei suoi sogni.
— È un’idea brillante. — Warton lasciò andare un sospiro rassegnato. — Peccato che non possiamo fare nulla.
— In realtà io ho una cugina che dovrebbe arrivare dall’Italia da un giorno all’altro — disse lentamente Oliver.
Warton si illuminò. — È il tipo di donna che piacerebbe a Helmsley?
— Non ne ho idea. — Oliver rifletté un istante. — Mia madre le scrive con regolarità, ma non la vediamo da anni. Ricordo solo che era una ragazzina tranquilla, paffutella, con le lentiggini e i capelli rossi. Non particolarmente attraente, ma di natura piacevole, se non sbaglio.
— Magari è cambiata. — azzardò Cavendish.
— Magari. Ormai ha venticinque anni...
— E non è ancora sposata? — Cavendish trasalì. — È un brutto segno.
— In effetti dubito che servirà ai nostri scopi. — Oliver si strinse nelle spalle. La lettera in cui Fiona annunciava il suo arrivo era breve e non lasciava trasparire in alcun modo il carattere della ragazza. Non spiegava nemmeno perché lei avesse deciso di rientrare in Inghilterra dopo quasi dieci anni. Certo, aveva perso il padre alcuni mesi prima e forse voleva semplicemente tornare a casa. — Oltretutto avrei qualche esitazione a sacrificare una mia parente per questa causa.
— Peccato. Non sai quanto mi piacerebbe vedere, giusto una volta, Helmsley perdere la testa per una donna che sia esattamente come lui sostiene di volerla. Sarebbe la quintessenza del regalo di Natale. — Un lento sorriso si allargò sul volto di Warton. — E lo farebbe davvero diventare matto.
1
Sei giorni dopo
— Cosa devo fare, Oliver? — Miss Fiona Fairchild camminava su e giù per il salotto, senza badare all’espressione divertita, o forse confusa, del cugino.
Lei e le sorelle erano arrivate a casa sua giusto un’ora prima, accompagnate dalla contessa Orsini, che aveva gentilmente acconsentito a scortarle nel viaggio dall’Italia. Zia Edwina le aveva accolte con un entusiasmo che aveva scaldato il cuore di Fiona, facendola sentire sollevata. Innanzitutto perché la zia, grazie al cielo, non era affatto come la contessa, che sapeva essere boriosa e arrogante, e poi perché lei e il figlio erano stati avvertiti del loro arrivo con pochissimo preavviso, ed erano trascorsi più di dodici anni dall’ultima volta che si erano visti. Dopo aver congedato la contessa, zia Edwina aveva rapito le ragazze più giovani perché prendessero possesso delle loro stanze. Fiona invece aveva preferito aspettare in salotto il ritorno di Oliver.
Lui l’aveva accolta con lo stesso calore della madre, ma Fiona non aveva avuto tempo per vane cortesie. In realtà non aveva proprio tempo da perdere: era in una situazione molto critica, e Oliver poteva essere la sua unica salvezza.
— Mi rifiuto di sposare un uomo che non conosco, che non ho nemmeno mai visto, e oltretutto americano.
Oliver si appoggiò con noncuranza alla mensola del caminetto e prese a studiarla. — Tuttavia non siete contraria al matrimonio in sé, vero?
— Certo che no. Cosa farei, se non mi sposassi? Sono un buon partito, credetemi. — Fiona si voltò verso di lui e si mise a contare sulla punta delle dita. — Sono di buona famiglia. So gestire una casa e sono un’ottima ospite. Parlo correntemente tre lingue e diverse altre in maniera adeguata. Inoltre lo specchio e una gran quantità di corteggiatori mi dicono che sono anche carina.
— In effetti non siete... tonda e piena di lentiggini come eravate da bambina — mormorò Oliver. — Siete diventata bella. Molto bella.
— Sorprendente ma vero. — Fiona sorrise con la soddisfazione di una donna davvero contenta del proprio aspetto. — Grazie, cugino. — Il sorriso scomparve. — Allora, cosa devo fare?
Oliver aggrottò la fronte. — Non posso credere che lo zio Alfred vi abbia lasciata in una situazione simile.
— Sfortunatamente, ha fatto ciò che credeva meglio per me. Prima di ammalarsi mi ha incoraggiata per anni a sposarmi.
— Presumo abbiate ricevuto diverse proposte. — Oliver la esaminò con uno sguardo pieno di ammirazione.
Fiona sapeva bene cosa vedeva il cugino: una figura piacevolmente prosperosa e assai femminile, una chioma che da un rosso acceso, quasi arancio, si era fatta di un mogano profondo, occhi verdi e intelligenti lievemente a mandorla e una carnagione di porcellana guastata solo da una seccante manciata di pallide lentiggini sul naso, che gli uomini chissà perché trovavano incantevoli. Fiona Fairchild era diventata una vera bellezza e ne era pienamente consapevole. Dopotutto, non era stata forse paragonata a un dipinto rinascimentale?
Ma, per quel che importava, poteva anche essere brutta come la fame.
— Sì, certo — rispose, agitando una mano. — A parte le qualità già menzionate, sono l’erede di una notevole fortuna. O quantomeno lo ero. Quando papà si rese conto che non sarebbe guarito... — Un’ombra di tristezza le passò negli occhi, ma subito lei la allontanò. — Prese in mano la situazione, perché si sentiva in parte responsabile del mio fallimento. Non era colpa sua, ovviamente. È solo che non ho mai incontrato un uomo con cui mi sarebbe piaciuto passare il resto della vita. — Si strinse nelle spalle. — Dopo la morte della matrigna, ho sempre svolto io le mansioni di padrona di casa e ho aiutato le sue figlie.
— Sono tre, giusto? Di cui due gemelle?
Fiona annuì. — E voglio loro un gran bene, come se fossero sangue del mio sangue, il che di per sé aggrava ulteriormente il mio dilemma. Mio padre sapeva che se fosse stato solo per me, non avrei mai sposato uno sconosciuto.
— E cosa ne sarebbe stato di voi? — domandò pacatamente Oliver. — Proprio non vi ci vedo come istitutrice.
— Nemmeno io. — Fiona arricciò il naso. — Né come dama di compagnia o cose del genere. Forse avrei fatto esattamente ciò che ho fatto.
— Affidarvi alla clemenza del parente più stretto ancora in vita? — esclamò Oliver con un gran sorriso.
— Senza alcun dubbio. — Fiona sfoderò un sorriso abbagliante. — Voi e la cara zia Edwina non mi abbandonereste mai, né mi mettereste alla porta. E tuttavia io, o meglio, noi non possiamo approfittare della vostra ospitalità per sempre.
— Siete le benvenute in casa nostra. Credetemi, mia madre è fuori di sé dalla gioia all’idea di avere quattro giovani donne sotto la sua ala.
— Sì, ma non possiamo vivere qui per tutta la vita come... parenti povere.
— Certo che potete — rispose deciso Oliver. — Siete ciò che più si avvicina a una sorella per me.
— Oliver...
Lui alzò una mano per fermarla. — Tuttavia posso capire che non desideriate essere — sollevò gli occhi al cielo — “parenti povere”, anche se mia madre e io di certo non vi considereremmo mai tali. Ora... — Corrugò la fronte. — Vediamo se ho capito bene. Zio Alfred ha lasciato il grosso del suo patrimonio a voi, principalmente sotto forma di dote, e ha messo da parte anche notevoli somme di denaro per la dote di ciascuna delle vostre sorelle.
Fiona annuì.
Oliver si mise a studiarla. — Non ha lasciato nulla per il vostro mantenimento? Per mandare avanti una casa, o cose simili?
— Una cifra minima per le spese domestiche, in gran parte nelle mani del suo avvocato, giusto quanto basta per pagare i conti finché il mio — era dura pronunciare quella parola — fidanzato non arriva dall’America. Papà sapeva che se avesse lasciato troppo denaro a mia disposizione, avrei trovato un modo per evitare il matrimonio che aveva combinato. E aveva ragione, ovviamente. È tutto qui. — Fiona si avvicinò alla valigetta che aveva appoggiato su un tavolino, la aprì ed estrasse una copia del testamento. — Tutti gli spiacevoli dettagli. — La porse a Oliver. — L’avvocato fiorentino di mio padre dice che non posso farci nulla. Anche altri due legali che ho consultato concordano con lui. Sebbene non sia indicata alcuna scadenza, credo che sarebbe meglio se fossi quantomeno fidanzata con qualcun altro prima che il mio promesso, di cui non ricordo il nome, arrivi da oltreoceano...
— Dall’America? Quindi non è in Italia?
— No. — Fiona scostò un ciuffo di capelli dal volto. — Forse non sono riuscita a spiegarmi bene. È un po’ complicato.
— Forse — replicò ironico Oliver.
— D’accordo. — Fiona tacque un istante per riordinare le idee. — Quando mio padre si è reso conto che non sarebbe guarito, ha cambiato il testamento e ha diviso il suo patrimonio fra noi quattro sotto forma di doti; ha destinato la parte più cospicua a me, così che potessi provvedere alle altre, e ha messo da parte una piccola somma per le spese finché non mi sposo. Nessuna di noi riceverà niente finché non prendo marito. Anche se Genevieve, Arabella e Sophia volessero sposarsi, e sono tutte in età per farlo, sebbene Belle e Sophia abbiano solo diciassette anni, un età che mi sembra davvero troppo precoce e oltretutto sono un tantino volubili...
— Il punto qual’è?
— Il punto è che... — Fiona si interruppe. Questa parte era particolarmente sconvolgente e ancora difficile da credere. — Anche se le mie sorelle si sposassero, non riceverebbero la loro dote a meno che io non mi sposassi a mia volta. Il loro futuro dipende in tutto e per tutto dalle mie azioni.
— Ma vostro padre può fare una cosa del genere? — Oliver lanciò uno sguardo ai fogli e poi di nuovo a lei. — È legale, voglio dire? Costringervi a sposarvi?
— Mio padre era un uomo intelligente con un’insospettabile vena diabolica. — Fiona strizzò gli occhi. — Non mi sta forzando a fare niente. È solo una mia scelta. Se voglio la mia eredità e i mezzi per assicurare un buon matrimonio alle mie sorelle, devo sposarmi. Fino a quel giorno, che sia tra un mese o dieci anni, il denaro rimarrà saldamente in un conto fiduciario amministrato dai suoi avvocati londinesi.
— Perciò, se voi non vi sposate, neanche le vostre sorelle riceveranno la loro dote? — disse lentamente Oliver.
— Esatto.
Lui incrociò il suo sguardo. — Vostro padre era davvero molto determinato, o sbaglio?
— Già, infatti.
— E l’americano a che punto della storia si inserisce? — Oliver si avvicinò a uno scrittoio, distese i fogli e li fissò.
Fiona lo seguì. — Oltre agli incarichi diplomatici per conto della regina, mio padre aveva moltissimi investimenti e soci in affari in diverse parti del mondo. Il padre di Tizio, il mio fidanzato, neanche di lui mi ricordo il nome, era uno di loro. L’anno scorso si trovava in Italia, e lui e papà hanno rinnovato la loro conoscenza.
Oliver esaminò le carte. — Ferma un attimo. Vedo qui che siete tenuta a sposare “un gentiluomo adatto, di buon carattere e ampie risorse economiche”, ma non dice che dovete sposare proprio quello.
— L’ho notato anch’io, e forse è proprio l’unica scappatoia che ho. A quanto pare, mio padre era troppo malato per rendersi conto che nella sua grande macchinazione c’era un punto debole. Ed è qui che entrate in gioco voi.
Oliver inarcò un sopracciglio. — Io?
— Sì, be’... — Fiona cercò le parole giuste. Non appena le era venuto in mente, le era sembrato un ottimo piano, ma adesso pareva davvero stupido. Fece un respiro profondo. — Ho bisogno che voi mi troviate un marito.
Oliver si risollevò di scatto e la fissò, come se le fossero appena spuntate due teste. — Che significa “un marito”?
— Un marito è un marito. Sapete benissimo cos’è, visto che da un pezzo evitate di diventarlo. — Lei agitò spazientita una mano. — Un uomo adatto, di buon carattere e via discorrendo. Preferibilmente non con un piede nella fossa, e se possibile affascinante e di natura gioviale, magari con uno spiccato senso dell’umorismo. Ma soprattutto deve essere disponibile, perché ne ho bisogno al più presto. Non appena il mio promesso arriverà a Firenze, quel bruto di suo padre gli dirà che sono fuggita e me lo ritroverò alle calcagna.
Oliver continuò a fissarla come se una delle due teste si fosse appena messa a blaterare. — Avete considerato la possibilità che quell’uomo magari non vi voglia sposare?
Lei lo derise. — Non siate ridicolo. — Si accostò alla sedia più vicina e si lasciò cadere con fare decisamente poco signorile, ma al momento non si sentiva proprio una gran dama. — Andiamo, Oliver. Gli uomini mi hanno sempre desiderata già solo per il mio aspetto. Questo tizio americano ha in più l’incentivo di un’enorme fortuna e l’approvazione postuma di mio padre. Non posso credere che non voglia sposarmi. Specie se somiglia al padre: basso, grasso, con quattro capelli e calcolatore.
— Non siete proprio come vi ricordavo. — Oliver scosse la testa. — Ho sempre creduto che foste timida e riservata.
— Da piccola lo ero, avete ragione. Ma con gli anni si cambia, cugino. Voi non siete cambiato?
— In effetti sì. Non mi arrampico più sugli alberi e non ricordo l’ultima volta in cui ho giocato con i soldatini di latta. — Oliver sorrise, poi tornò serio. — E se anche l’americano vi seguisse fin qui? Di certo non può costringervi a sposarlo.
— Certo che può, e a quel punto io non avrò scelta. — Fiona balzò in piedi e prese a camminare per la stanza. — Sono molto realistica riguardo a me stessa, Oliver.
Lui ridacchiò. — Sì, l’ho notato.
— Conosco bene i miei pregi... e i miei difetti. — Fiona scosse la testa. — Sono una persona debole, cugino. Non mi piace l’idea della povertà e mi diverto molto a spendere soldi. Se non riesco a escogitare un modo per uscirne, sarò costretta a sposare Tizio per salvare le mie sorelle e me stessa, ovviamente. — Gli si fece più vicina, gli prese le mani e lo guardò negli occhi. — Aiutatemi, vi prego.
— A trovare marito? — Oliver scosse la testa. — Credevo che non voleste sposare un uomo che non conoscete.
— E infatti è così, ma se proprio devo sposarmi, e così pare, preferirei che fosse inglese. Non mi dispiacerebbe poter scegliere un uomo di mio gradimento. Andiamo, cugino. — Lei sgranò gli occhi e adottò un tono persuasivo che aveva già sperimentato su un gran numero di gentiluomini. — Di sicuro avrete degli amici in cerca di una moglie.
— La maggior parte dei miei amici al momento cerca di evitare con tutte le forze il matrimonio.
— Ma potete sempre fare, diciamo, una selezione, un assortimento dal quale io possa scegliere.
— Un assortimento? — Oliver scoppiò a ridere. — Come di dolci?
— Con un po’ di fortuna, sì. Una scelta di buoni partiti. Una lista di candidati accettabili. — Fiona forzò un leggero nodo alla gola. — Vi prego, Oliver.
— Io non...
— Vi avverto, non intendo arrendermi. O voi mi aiutate a trovare un marito adatto, o sarò costretta — lei gli lasciò le mani, indietreggiò e raddrizzò le spalle — a trovarmelo da sola. E dato che anche vostro padre è morto, voi, come conte di Norcroft, siete il capofamiglia. Perciò...
— Perciò? — ripeté lui lentamente, con una chiara apprensione negli occhi.
— Perciò, immagino che vorrete evitare uno scandalo pubblico. E io non posso garantire che la mia ricerca sarà proprio discreta. — Fiona incrociò le braccia sul petto. — In realtà penso che la maniera migliore per iniziare sia farlo in modo diretto e onesto. Un annuncio sul “Times” farà al caso mio. Qualcosa del tipo: “Affascinante ereditiera cerca marito appropriato. I candidati devono essere di qualità e disposti a sposarsi immediatamente”.
— Non lo fareste. — Oliver la fissò incredulo e atterrito.
— Oh, sì, invece. — Fiona si strinse nelle spalle. — Sono disperata, Oliver. E le donne disperate devono ricorrere a mezzi disperati.
— Ve l’ho detto, voi e le vostre sorelle siete le benvenute qui.
— E io vi ho risposto che non voglio fare la parente povera. — Lei serrò le labbra con ostinazione. — Ebbene?
— Per la miseria, siete ostinata. Non posso credere... — Oliver tacque un istante e strizzò gli occhi. — E
anche decisa.
— So quello che voglio.
— E di spirito. — Un lento sorriso prese ad allargarsi sul suo volto. — Siete una donna di grande spirito.
Fiona sbuffò spazientita. — Non vedo cosa c’entri tutto questo.
— Voi, mia cara cugina, sareste una sfida per qualsiasi uomo. — Il sorriso di Oliver si fece smagliante.
— Mi piace pensarlo.
Oliver la studiò in silenzio a lungo. Fiona trattenne il fiato. La minaccia dell’annuncio non era stata premeditata, le era venuta così, e lei non era affatto sicura che sarebbe riuscita a fare una cosa del genere. Tuttavia era davvero disperata.
— Helmsley! — esclamò all’improvviso Oliver.
— Chi?
— Il marchese di Helmsley. Jonathon Effington.
— Jonathon Effington? — Il cuore le si fermò nel petto. — Dunque non si è ancora sposato?
Oliver scoppiò a ridere. — No, decisamente, ma vorrebbe farlo.
— Davvero? — Fiona forzò una nota allegra nella voce. — Ma allora è... perfetto.
— Perfetto? Direi che Helmsley è tutto tranne che... — Lui si interruppe e prese a studiarla. — Perché?
Fiona spalancò gli occhi con fare innocente. — Perché, cosa?
— Perché pensate che, fra tutti, proprio Helmsley sarebbe perfetto? L’avete già conosciuto?
— No, certo che no. Non ci ho mai scambiato una sola parola — replicò lei agitando sbrigativa la mano. — Tuttavia una volta mi è capitato di vederlo, prima che la mia famiglia lasciasse Londra, oh, cosa sarà stato, nove anni fa? — Sarebbero stati esattamente nove anni alla vigilia di Natale al ballo degli Effington. — Mi è sembrato attraente, tutto qui.
C’era forse qualcosa in lui che a una donna potesse non piacere? Se la memoria non la ingannava, Jonathon Effington era alto, aveva le spalle larghe e i capelli di un color sabbia intenso, e danzava come se fosse nato su una pista da ballo. Aveva una deliziosa fossetta che compariva quando rideva e un luccichio malizioso negli occhi. Oh, certo, lei non aveva mai danzato con lui, né sentito da vicino una sua risata, né lo aveva mai guardato negli occhi.
— Dovete ammettere che persino mio padre avrebbe approvato. Sarebbe un ottimo partito per me.
— Non siete l’unica dama di Londra a pensarlo. Helmsley è uno degli scapoli più ambiti del Paese. Un giorno diventerà duca di Roxborough ed è disgustosamente ricco.
— Ve l’avevo detto che era perfetto! — esclamò lei, raggiante. — Ora, tutto quel che dobbiamo fare è convincerlo che io sono perfetta per lui.
— Avete idea di come riuscirci?
— Neanche mezza. — Fiona sospirò, poi si protese verso il cugino. — Voi due non siete forse amici? Proprio non vi viene in mente nulla?
— Qualcosa per far sì che un vecchio amico sposi una donna che non ha mai incontrato? Questa sì che è una sfida eccezionale — commentò Oliver sorridendo. — Eppure, la sfida potrebbe proprio essere la chiave di tutto.
— Che volete dire?
— Helmsley desidera una donna intelligente, che sappia quel che vuole. Una che rappresenti per lui una sorta di... — Oliver sfoderò un gran sorriso — di sfida.
— Non credo di aver mai provato prima d’ora a rappresentare una sfida per qualcuno, ma di sicuro posso tentare — si affrettò a rispondere Fiona. — E so quel che voglio, questo è poco ma sicuro.
— In effetti una che fugge per mezza Europa invece di sposare l’uomo che il padre ha scelto per lei potrebbe essere proprio il genere di donna in grado di catturare l’interesse di Helmsley.
— Ottimo.
Jonathon Effington era esattamente il tipo d’uomo che Fiona aveva sempre sognato di sposare. Anzi, sebbene non l’avesse mai confidato a nessuno e in realtà si fosse tolta quell’idea dalla mente anni prima, Jonathon Effington era l’unico uomo che lei aveva sempre sperato di sposare, anche se lui non sapeva nemmeno della sua esistenza.
Con l’aiuto di Oliver le cose sarebbero cambiate.
— Cosa facciamo a questo punto? Ci pensate voi a presentarci o... — Corrugò la fronte. — Ho intenzione di essere onesta con lui, sapete. Il matrimonio è un impegno per la vita e non vorrei iniziarlo con l’inganno.
— In effetti credo anch’io che l’onestà sia la tattica migliore. — Oliver annuì. — Mettiamo tutto in chiaro e via.
— Be’, magari non proprio tutto — mormorò lei.
— Non tutto? — Il cugino inarcò un sopracciglio.
— Uno non può rappresentare una sfida e al contempo essere completamente onesto — replicò Fiona, altezzosa. — Non vorrei che venisse a conoscenza di tutti i miei... segreti, chiamiamoli così. Non che io ne abbia di particolari — aggiunse in fretta — anche se immagino che si possa considerare...
— Basta. — Oliver rabbrividì. — Non voglio sapere nulla che non sia strettamente necessario. Garantitemi solo che tali segreti non vi impediranno di essere considerata una rispettabile fanciulla da marito...
— Oliver! — Fiona lo fulminò con lo sguardo. — Come potete pensare una cosa simile?
— Perdonatemi, cugina. — Lui ebbe il buongusto di mostrarsi contrito. — Solo che è difficile credere che un uomo non rischierebbe uno scandalo per voi.
— Lo prenderò come un complimento. — Fiona fece un gran sorriso, poi tornò seria. — Incluso Jonathon Effington?
— Soprattutto Jonathon Effington. Voi siete esattamente ciò che lui sostiene di volere in una moglie. In fondo gli faccio un favore. — Oliver ridacchiò. — Oh, sì, credo proprio che ci sarà da divertirsi.
— Divertirmi è l’ultima cosa che mi serve, cugino. — Fiona sospirò. — Mi serve un marito.
E Jonathon Effington non era solo ciò che le serviva: era esattamente ciò che voleva.
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Tutti i soggetti descritti nelle storia sono maggiorenni e comunque fittizi. I personaggi e le situazioni presenti nella fanfiction si ispirano a quelli creati da Mary Balogh, che detiene tutti i diritti sull'opera; questa storia è stata scritta senza alcun fine di lucro e nel rispetto dei rispettivi proprietari e copyright.
Wulfric, osservò divertito la donna di fronte a lui che asseriva di essere Elizabeth Pearse. Se Tremaine non l’avesse annunciata, avrebbe stentato a riconoscerla. La signorina Pearse era un pezzo di ghiaccio dai capelli color topo, sempre vestito di accollatissimi vestiti grigi. Lui, al contrario, stava guardando una graziosa femmina dai capelli castani chiaro ramato, che si intravvedevano sotto un cappellino di seta porpora, con un abito da pomeriggio di mussola in una tonalità chiarissima di quello che presumeva, grazie al tempo passato con le sorelle Freya e Morgan, essere il color lavanda rosato, stampato a piccoli fiori lilla. L’insieme era nel complesso bello, ed esaltava l’azzurro fiordaliso di occhi che, onestamente, aveva in precedenza giudicati la sua unica dote, ma pericolosamente vicino a sconfinare nel cattivo gusto, senza contare che erano le undici del mattino. La signorina Pearse non vestiva abiti dalle tinte accese. La signorina Pearse non commetteva errori marchiani come indossare abiti da pomeriggio prima dell’una, scollati per giunta. Ma soprattutto la signorina Pearse non si sarebbe mai arrischiata a sollecitare con insistenza un incontro con lui, quasi che le fosse dovuto o, peggio ancora, dovesse rammentargli la propria esistenza.
Wulfric non aveva nulla contro di lei, eccetto che vederla, con accanto il vuoto anziché Rose, al fianco della quale sempre sedeva, gli procurava una fastidiosa fitta allo sterno. Quando si recava in Monmouth Square, Rose lo accoglieva sempre nella sala della musica con la signorina Pearse. Era quest’ultima che sovente li intratteneva alla spinetta, dato che Rose, nonostante le lezioni, si era rivelata senza alcun orecchio musicale. La dama di compagnia era spesso con loro anche al tavolo della cena dove interveniva oculatamente nella conversazione e si ritirava molto discretamente dopo il dessert; una presenza costante ed abituale, tanto da immaginarla difficilmente in un contesto diverso. Era l’ombra di Rose. Era la luna del suo sole.
Quindi che ci faceva ora nel suo studio ammantata della vivacità che apparteneva a Rose? Rose se ne era andata e con lei la luce, rimaneva l’oscurità, sua e della signorina Pearse.
Inarcò un sopracciglio. ─ Interessante, voi volete indicarmi come utilizzarvi. E come dovrei farlo signorina Pearse? Sono davvero curioso di ascoltare la vostra proposta.
Lei sorrise del sorriso di chi non era abituato a farlo e che la rendeva attraente. ─ Milord, io credo che una volta che avrò terminato sarete ben più che curioso.
Wulfric non era affatto curioso, tuttavia era talmente annoiato che avrebbe prestato ascolto anche ad una scimmia ammaestrata se avesse promesso di divertirlo.
─ Procedete dunque. ─ Controllò con aria distratta l’orologio da taschino. ─ Vi concedo cinque minuti signorina, oltre sfortunatamente non mi è possibile.
La donna non reagì in alcun modo alla sua evidente scortesia e si limitò a stringere maggiormente le mani intrecciate. Poi fece un respiro talmente profondo da spingere in alto quei seni che già occhieggiavano dalla scollatura. Seni candidi, seni pieni, seni che chiedevano di essere accarezzati …
Santo Cielo era veramente ridotto male se cominciava a fantasticare sui seni di un membro della servitù! Sette mesi di castità erano troppi anche per chi, come lui, non aveva mai praticato il libertinaggio. Doveva trovarsi al più presto una nuova amante.
─ Vostra Grazia, penso abbiate avuto la compiacenza di verificare la mia onestà, la mia fedeltà e anche una parte delle mie … capacità durante gli anni in cui ho lavorato per voi. Ritengo altresì che la mia persona non vi sia del tutto sgradita, se non erro.
Wulfric era perplesso, non capiva dove lei volesse andare a parare ma presentiva che stava per rendersi ridicola, glielo dicevano la sua postura rigida e l’aria fin troppo battagliera. Avrebbe dovuto fermarla. Invece si sporse in avanti sul tavolo e le fece scorrere lentamente addosso lo sguardo dalla testa ai piedi. ─ No, la vostra persona non mi è sgradita.
Lei sembrò rabbrividire leggermente sotto il suo esame, ma non indietreggiò, né col corpo né con l’espressione. ─ Bene. Se ciò è vero milord allora io forse potrei esservi ancora utile. Conoscendo un poco vossignoria, i vostri gusti, le vostre abitudini e le vostre esigenze io oso dichiarare che un uomo come voi ha bisogno di un caldo rifugio, di un rifugio sicuro, di un rifugio disinteressato. Ebbene, quel rifugio potrei essere io.
Wulfric rimase di sasso.
Per un attimo il silenzio fu assordante.
Sì, avrebbe dovuto fermarla, ma non riusciva a capacitarsi di ciò che aveva appena udito e lei neppure, considerato che era rimasta con la bocca spalancata come una maschera greca.
Non sapeva nemmeno se dovesse sentirsi lusingato od insultato. Gettò un’ altra occhiata al seno della signorina Pearse. Decise che poteva sentirsi lusingato. Che fosse dannato, in mille anni non si sarebbe aspettato un invito simile da una donna che viveva per far rispettare le regole dell’etichetta con una severità che rasentava la ferocia.
Gli si era offerta come … come una governante, ecco. Come una governante scostumata forse, ma fondamentalmente negli stessi termini. Se non fosse stato certo di non ferire i suoi sentimenti e venir meno così ai suoi obblighi di gentiluomo, sarebbe scoppiato a ridere.
Ovviamente non aveva alcuna preparazione al ruolo. E se dieci anni prima era stato contento dell’ingenuità di Rose, adesso non intendeva ricominciare l’istruzione di una vergine. Aveva trentacinque anni e voleva una donna, non eccessivamente esperta, ma esperta. Né tantomeno si approfittava delle domestiche come tanti nobili.
Si appoggiò allo schienale di pelle della sedia e iniziò a giocherellare con una penna.
─ Signorina Pearse, per il rispetto che vi siete meritata in questi cinque anni al mio servizio e per l’affetto che entrambi portavamo a qualcuno che ora è scomparso, fingerò che questa conversazione non sia mai avvenuta. Il signor Tremaine vi comunicherà quanto prima la vostra nuova destinazione e vi aumenterò lo stipendio. Buona giornata.
L’aveva congedata, eppure lei non si era mossa. Lo fissava immobile e furiosa. Sembrava una torcia che ardesse di una fiamma viola. Wulfric non tollerava l’insubordinazione, però quella piccola donna che attraverso lo sguardo lo stava impudentemente pugnalando con mani invisibili, gli procurò un inatteso fremito.
─ Tutto qui milord? Con una frase vi disfate di me, come fossi un cappotto della scorsa stagione? Proprio in nome di tutto ciò che abbiamo condiviso, in una maniera o nell’altra non merito almeno una minima considerazione? ─ gli chiese con tono beffardo.
Che sfacciata! Andava rimessa al proprio posto, immediatamente. ─ E voi avete dimenticato quale è esattamente la vostra posizione e a chi la dovete signorina Pearse? O preferireste tornare dai vostri parenti francesi?
La minaccia andò a segno e lei accusò visibilmente il colpo, ingobbendosi un momento per poi raddrizzarsi subito dopo.
Si avvicinò al tavolo e si chinò in avanti puntellandosi con le braccia sul tavolo. I seni erano proprio a un soffio dal suo naso. Poteva percepire l’odore delicato della sua pelle.
─ Vostra Grazia ha speso tempo e denaro per indagare su di me, ne sono lusingata. Tuttavia perché limitare la vostra curiosità al mio passato, potreste conoscermi molto, molto meglio. Non desiderate mettermi alla prova?
Wulfric per un secondo immaginò di passare la lingua tra l’incavo dei suoi seni, che sapore avrebbe avuto? ─ Davvero signorina? Vorreste darmi prova delle vostra abilità? Siete così sicura di voi o solo un’incosciente?
Lei affondò gli occhi nei suoi ─ Scopritelo da solo milord.
Wulfric ricambiò lo sguardo ─ Magari proprio ora signorina Pearse?
Le fanfiction pubblicate da Isn’t It Romantic? non potranno essere riprodotte in nessuna forma altrove senza il consenso esplicito del proprietario del materiale, cioè dell’autore della fan fiction. In caso vogliate citarne delle frasi o dei brani altrove, vi richiediamo di avvisare per via privata (email o contatto splinder) le bloggers di Isn’t It Romantic? e l’autore della fanfiction.
ESCE IN EDICOLA UNA COLLANA DEDICATA AI CAPOLAVORI DI JOHANNA LINDSEY
IN ESCLUSIVA CON LE RIVISTE "CHI" E "CONFIDENZE"
UN MONDO DI AMORE, PASSIONE E AVVENTURA Hanno appassionato le donne di tutto il mondo regalando emozioni senza fine. Sono i romanzi di Johanna Lindsey, una delle autrici più famose di bestseller romantici, scelti per te da Chi e Confidenze e raccolti in una collezione esclusiva. Donne al centro di grandi storie d’amore e passione, sullo fondo del Medioevo, dell’Europa dell’Ottocento, delle selvagge praterie del West. Romanzi imperdibili, storie e personaggi che resteranno scolpiti nel cuore.
LA PRIMA USCITA MERCOLEDI' 14 LUGLIO
MI APPARTIENI (You Belong to Me)
Russia, 1836. Con il suo spirito ribelle e l’indomabile carattere, la bellissima baronessa Alexandra è una continua fonte di preoccupazioni per il padre, che per “sistemarla” arriva a inventarsi un accordo di matrimonio promettendola al figlio di un vecchio amico. Costretta a fare onore alla parola del padre, Alexandra escogita un piano per salvaguardare la propria libertà. Non sa però che il suo promesso ha a sua volta il medesimo obiettivo e intende perseguirlo con una strategia molto simile…
nota di naan: già pubblicato da euroclub con il medesimo titolo, MI APPARTIENI è il seguito del romanzo C'ERA UNA PRINCIPESSA, pubblicato sempre da euroclub e di prossima uscita in questa collana (vedi piano dell'opera). E' uno dei rarissimi per cui non fatevelo scappare.
Ed Ecco il PIANO DELL'OPERA : 30 titoli e le rispettive date di uscita
1- MI APPARTIENI (You Belong to Me - Serie Cardinia) - 14/07/2010
2- PRIGIONIERI DEL DESIDERIO (All I need is you - Serie Straton) - 21/07/2010
3- LA SPADA DI THORN (Until Forever) - 28/07/2010
4- DIMMI CHE MI AMI (Say you Love me - Serie Malory) - 04/08/2010
5- LA SPOSA RAPITA (Captive Bride) - 11/08/2010
6- NON SFIDARE IL CUORE (Defy not the Heart - Serie Shefford) - 18/08/2010
7- L'AMANTE DEL GUERRIERO (Warrior's Woman - Serie Futuristica, anche detta Serie Ly-San-Ter) - 25/08/2010
8- IL PRIMO BACIO (Joining - Serie Shefford) - 01/09/2010
9- IL DONO (The Present - Serie Malory) - 08/09/2010
10- CUORI IN TEMPESTA (?) - 15/09/2010
11- ANGEL (Angel - Serie Wyoming) - 22/09/2010
12- L'UOMO DEL MIO DESIDERIO (Man of my dreams) - 29/09/2010
13- INVERNO BOLLENTE (Fires of Winter - Serie Vichinga) - 06/10/2010
14- LA CASA DEI SOGNI (?) - 13/10/2010
15- PER AMORE DI MELISSA (The Pursuit - Serie Sherring Cross) - 20/10/2010
16- CUORE SELVAGGIO (A Heart So Wild - Serie Straton ?) - 27/10/2010
17- C'ERA UNA PRINCIPESSA (Once a Princess - Serie Cardinia) - 03/11/2010
18- PASSIONE AI CARAIBI (A Pirate's Love ?) - 10/11/2010
19- SPLENDIDA ANGEL (Glorious Angel - Serie Glorious Angel ?) - 17/11/2010
20- PARADISO SELVAGGIO (Paradise Wild) - 24/11/2010
21- CEDI AL MIO AMORE (Surrender My Love - Serie Vichinga) - 01/12/2010
22- COSI' PARLA IL CUORE (So Speaks the Heart) - 08/12/2010
23- IL CUSTODE DEL CUORE (Keeper of the Heart - Serie Futuristica) - 15/12/2010
24- SCHIAVA D'AMORE (?) - 22/12/2010
25- CALDO VENTO DI PASSIONE (Brave The Wild Wind - Serie Wyoming ?) - 29/12/2010
26- FUOCO SEGRETO (Secret Fire) - 05/01/2011
27- CUORI IN FIAMME (Hearts Aflame - Serie Vichinga) - 12/01/2011
28- CONFLITTO D'AMORE (A Gentle Feuding) - 19/01/2011
29- CUORE DI GUERRIERO (Heart of a Warrior - Serie Futuristica) - 26/01/2011
30- QUANDO L'AMORE CHIAMA (When Love Awaits ?) - 02/02/2011
Nota di naan : In alcuni titoli originali degli inediti abbiamo messo un "?" poiché l'editore non ha dato alcuna indicazione in merito. Per chi volesse a questo link può chiedere il remind per ogni uscita, che verrà recapitato tramite Google o direttamente su Outlook http://mondadoriperte.it/2010/07/johanna-lindsey/
ESCE IN LIBRERIA GLI INGREDIENTI DELL’AMORE PERFETTO ( Comfort Food), di Kate Jacobs, EDIZIONE PIEMME.
Da regina dei fornelli a star del piccolo schermo il passo è breve, soprattutto se la trasmissione più seguita dell’emittente tv CookingChannel si registra nella cucina di casa tua. E così Augusta Simpson, più nota come Gus, da dodici anni è la signora indiscussa dei programmi culinari di maggior successo a New York. Il suo segreto sta nell’eleganza rassicurante con cui suggerisce ricette raffinate ma alla portata di tutti, piatti dagli aromi avvolgenti, che evocano piacevoli ricordi d’infanzia, e dai sapori intensi, in cui si stemperano tensioni e malinconie.
Sexy, trendy e famosa, Gus sembra non temere avversari. Fino a quando non arrivano, nell’ordine: il suo cinquantesimo compleanno a incrinarle l’autostima, problemi di budget a imporre un restyling del programma, volti nuovi e più giovani a farle concorrenza.
La nemica numero uno è Carmen Vega: ex Miss Spagna e ora astro nascente di CookingChannel, grazie a uno spot pubblicitario, un video su YouTube e, si vocifera, una relazione con il presidente del canale tv.
Sostenuta da un gruppo strampalato di familiari e amici – le due figlie complici-rivali, l’ex di una figlia che non si rassegna a essere stato mollato, un giovane assistente che le fa una corte spietata e una vicina di casa dal misterioso passato – Gus dovrà affilare i coltelli e inventarsi una nuova ricetta per il successo. E – perché no? – anche per la vita. Dopotutto, basta osare, con passione e fantasia.
Nota di Paige79:Dopo il successo de "Le amiche del venerdì sera", torna Kate Jacobs con un romanzo un po’ dolce e un po’ piccante, una storia tutta al femminile che invita a gustare i piaceri della vita .
ESCE IN LIBRERIA OCCHIO ALLO SPOSO, JESSICA WILD! ( A Wild Affair ), di Gemma Townley, EDIZIONE GIUNTI.
Il grande giorno è quasi arrivato per Jessica Wild. E' fidanzata con l'uomo dei suoi sogni - il meraviglioso Max - ed è nel bel mezzo dei preparativi di un matrimonio perfetto. Nessun ostacolo fra lei e la felicità. Beh, quasi nessuno. Perché negli ultimi tempi Max ha un comportamento piuttosto evasivo, se non addirittura sospetto. E quando Jessica, credendolo a un pranzo di lavoro, lo scopre invece in compagnia di un'attraente sconosciuta, il mondo le crolla addosso: Max le ha mentito. E Jessica, che non riesce proprio a tenersi fuori dai guai, si ubriaca e finisce per risvegliarsi nel letto del rivale in affari del futuro sposo. Carriera, reputazione e il suo sogno d'amore sembrano andare in frantumi, ma dal passato riemerge all'improvviso qualcuno che mischierà di nuovo le carte in tavola. Riuscirà Jessica a sposare l'unico uomo che abbia veramente mai amato?
Nota di Paige79: Avete voglia di leggere qualcosa in tema matrimoni per quest'estate? Ecco allora il secondo episodio della trilogia con protagonista Jessica Wild (il primo romanzo era “L’importanza di essere sposata”). Stavolta le cose per Jessica sembrano mettersi male, ma chi conosce l’eroina creata da Gemma Townley sa che con lei le sorprese non mancano mai….
ESCE IN LIBRERIA COSA FAREBBE AUDREY? I SEGRETI DI AUDREY HEPBURN PER ESSERE IRRESISTIBILI IN OGNI MOMENTO DELLA VITA ( What would Audrey do? ), di Pamela Keogh, EDIZIONE SONZOGNO.
Come se penetrassimo fra le pagine di un diario scritto in prima persona. Questo libro ci introduce nell'intimità di Audrey Hepburn e ci fa scoprire gli aspetti più privati dell'attrice che ha fatto innamorare uomini straordinari e continua ad affascinare le donne di oggi. Si passa attraverso una raccolta di materiale inedito, aneddoti, testimonianze di persone che l'hanno conosciuta da vicino, fino a consigli di ogni sorta: dallo yoga alla dieta, dai trucchi di bellezza alla cura della casa, dalle tecniche di seduzione al decalogo per avere successo nel lavoro, senza dimenticare momenti importanti della vita come l'amicizia o il rapporto con i figli. Seguiamo la diva nelle più diverse situazioni: l'infanzia durante la guerra, il mondo di Hollywood, i matrimoni; persino dentro ai camerini, dove è lecito curiosare tra i set cinematografici che hanno lasciato il segno. da "Sabrina" a "Colazione da Tiffany" a "Vacanze romane". Scopriamo così che Audrey ha lasciato un'eredità quanto mai preziosa per quelle eterne ragazze - e sono sempre di più - che vorrebbero essere come lei.
Nota di Paige79: “Cosa farebbe Audrey?", "Che cosa direbbe? Che abito indosserebbe? Cosa mi consiglierebbe?”…. Ammettiamolo: molte di noi ammirano ancora oggi l’insuperabile Audrey Hepburn e vorrebbero avere anche solo un briciolino della sua eleganza, della sua classe e del suo stile. E in questo romanzo-diario, Pamela Keogh tenta di rispondere ai nostri interrogativi presentandoci Audrey Hepburn nei vari momenti della sua vita.
Un modo carino per sentirla più vicina a noi… Come se penetrassimo fra le pagine di un diario scritto in prima persona.
ESCE IN LIBRERIA LA FIGLIA DEL DECORATORE ( The Glass Painter’s Daughter), di Rachel Hore, EDIZIONE CORBACCIO.
Sono dieci anni che Fran Morrison manca da Londra. Dieci anni trascorsi a inseguire la sua carriera di musicista, ma soprattutto a fuggire da un padre amatissimo ma ombroso e difficile, chiuso nel dolore per la morte della moglie di cui non ha mai parlato alla figlia, che all'epoca aveva solo due anni. Ma adesso Fran è tornata, ed è lì, davanti alla vetrina di Minster Glass, la bottega artigiana dietro Westminster dove suo padre crea vetri meravigliosi. L'uomo è molto malato, e ha bisogno di lei. E soprattutto serve qualcuno che mandi avanti l'attività, visto che Zac, l'assistente del padre, non può fare tutto da solo. Bisogna portare a termine un incarico importante: il restauro della splendida vetrata di una chiesa, che raffigura un angelo. E cercando di sistemare i frammenti di vetro colorato sulla traccia dei documenti trovati nel laboratorio, Fran scopre che dietro quest'opera d'arte si nasconde una storia d'amore avvenuta un secolo prima. A raccontargliela sono proprio le pagine del diario di una certa Laura, vissuta in quella stessa zona di Londra alla fine dell'Ottocento. Ma qual è il legame di Laura con l'angelo? E quello di Fran con Laura? Mentre riannoda i fili del suo passato, ritrovando gli amici d'infanzia, Fran si immerge ogni sera in quella storia affascinante che, via via che si dipana, si rivela sorprendentemente vicina a lei...
Nota di Paige79:Dall'autrice del "Giardino dei ricordi", una nuova, splendida storia romantica ambientata nel cuore di Londra, dove in una bottega, c’è una vita da ricomporre sulle tracce di un vecchio diario, c’è anche un antico angelo da ricostruire.
Responsabile editoriale per la narrativa di una casa editrice londinese, Rachel Hore collabora con il Guardian, l’Independent on Sunday e Literary Reviews, e insegna Editoria presso l’University of East Anglia. Vive a Norwich, nel Norfolk, con il marito, lo scrittore D.J. Taylor, e i loro tre figli. Il suo primo romanzo, "Una casa da sogno", è stato pubblicato con successo da Corbaccio.
ESCE IN LIBRERIA UNA VOLTA ANCORA ( Second chance ), di Danielle Steel, EDIZIONE SPERLING & KUPFER.
Fiona dirige con successo una rivista di moda a New York ed è molto soddisfatta della propria vita brillante e movimentata... finché un giorno entra nel suo ufficio John Anderson, un affascinante manager. Vedovo e padre di due ragazze, compassato e serio quanto lei è informale e frizzante, John appare presto divertito e spaventato dal suo mondo, popolato da stilisti un po' folli, modelle filiformi, armadi zeppi di abiti firmati e... da Sir Winston, il letargico bulldog di casa. Un invito a Parigi per le sfilate imprime una svolta decisiva al loro rapporto: dopo qualche settimana lui ha già familiarizzato con Sir Winston, e Fiona gli ha fatto un po' di spazio nel suo guardaroba. Un'armonia che dura poco, il tempo di conoscere le figlie, decisamente ostili alla fidanzata di papà almeno quanto il loro odioso pechinese e la ringhiosa governante. La coppia si sfalda e per Fiona comincia un periodo di sofferenza, ma anche di riflessione su quello che la rende davvero felice. E quando, mettendo in gioco se stessa e le sue certezze, ritorna - sola - a Parigi, magicamente qualcosa accade: mentre la neve scende lenta sulla Ville Lumière, il sipario si alza su un secondo atto che lei non avrebbe mai immaginato.
NOTA DI PAIGE79:In una sfavillante storia di moderne disavventure e relazioni e carriere che si intrecciano, Daniell Steel, con un romanzo inedito, ci trasporta nelle vite di due indimenticabili protagonisti, di come amano, ridono, lottano e sopravvivono. Con infallibile intuito l'autrice cattura l'inebriante magia di un'attrazione istantanea, la sfida del cambiamento e la speranza che arriva quando osiamo ricominciare daccapo.
Partecipate al giveaway di Mariangela Camocardi, avete tempo per lasciare un commento fino al 9 novembre, quindi registratevi al sito se ancora non lo avete fatto e buona fortuna!