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08/05/2008
da MarchRose

ESCE L'ULTIMO LIBRO DI Karen Robards, GUILTY, EDIZIONI PUTNAM - HARDCOVER

Karen Robards 's LATEST BOOK, GUILTY, BY PUTNAM - HARDCOVER


In the newest novel from New York Times-bestselling author Karen Robards, a feisty female attorney's past comes back to haunt her.

One cold November night when Kat White was fifteen years old, she and some friends held up a convenience store. In the heat of the moment, one of the others shot and killed an off-duty cop moonlighting as a security guard. Kat and her pals fled the scene in a panic, and no one was caught.

Sixteen years later, Kat-now Kate-has built a new life for herself. Now a single mom with an eight-year-old son, she works as a prosecutor in the Philadelphia DA's office. But her dark past rears its head when she walks into court one day and discovers that she is to prosecute Mario Castellanos, one of her friends from that terrible night.

Kate is in a bind: even though Mario was the one who probably did commit the crime, he's counting on Kate to make sure he's not convicted. If she convinces the judge of his guilt, he'll claim that she was the one who killed the off-duty cop. Before real despair sets in, Mario is found dead-in her apartment, and with her pistol. When homicide detective Tom Braga shows up to investigate the murder, Kate is far from relieved; the two have clashed since she started working for the prosecutor's office. But when another man who knows the secret of Kate's past gets involved in the investigation, she learns that her life-and her son's-are in danger. Frantic, she realizes that she has nowhere to turn. Except, maybe, to Tom . . .



Nell’ultimo romanzo di Karen Robards, autrice bestseller del New York Times, il passato di un’intraprendente avvocata torna a perseguitarla…

In una fredda notte di novembre, quando Kat White aveva appena quindici anni, lei ed alcuni amici hanno rapinato una drogheria. Nel trambusto, uno degli altri ragazzi ha sparato e ucciso un poliziotto fuori servizio che stava svolgendo il suo secondo lavoro di guardia di sicurezza. Kat ed i suoi amici sono scappati in preso al panico, e nessuno è stato catturato.

Sedici anni dopo, Kat – che ora si fa chiamare Kate – si è costruita una nuova vita. E’ una mamma single con un bambino di otto annui, e lavora come avvocato del pubblico ministero nell’ufficio distrettuale di Philadelphia. Ma il suo oscuro passato si riaffaccia nella sua vita quando un giorno Kate entra in aula e scopre che dovrà fare la sua arringa contro Mario Castellanos, uno dei suoi amici di quella terribile notte.

Kate è in grossi guai: anche se Mario è stato probabilmente l’autore materiale del crimine, lui conta su Kate per avere la garanzia di non essere condannato. Se Kate convincerà il giudice della sua colpevolezza, Mario dichiarerà che è stata lei a sparare al poliziotto quella volta. Prima che Kate arrivi alla disperazione più nera, Mario viene trovato morto – nell’appartamento di Kate, e ucciso proprio dalla sua pistola. Quando il detective della omicidi Tom Braga arriva per iniziare le indagini sull’omicidio, Kate è ben lontana dal sentirsi sollevata, visto che i due sono ai ferri corti fin da quando lei ha iniziato a lavorare nell’ufficio distrettuale. Ma quando nell’indagine viene coinvolto un altro uomo che conosce il passato di Kate, lei si rende conto che la sua vita – e quella di suo figlio – sono in pericolo. In preda al panico, si rende conto che non ha nessuno a cui rivolgersi. Eccettuato, forse, Tom…


Nota di MarchRose

After first gaining recognition for her historical romances, Karen Robards has been of the first authors to successfully make the switch to contemporary romantic fiction, and after her celebrated Banning Sisters Series ( Scandalous, 2001 + Irresistible, 2002 ) she wrote several romantic suspense novels, all unfortunately still unpublished in Italy.

"In this scintillating romantic thriller… Robards once again shows her flair for coupling first-rate suspense with multi-dimensional characters."
– Publishers Weekly


Dopo essere diventata famosa come autrice di romanzi storici, Karen Robards è stata una delle prime scrittrici ad aver compiuto con successo il passaggio dal genere storico a quello contemporaneo, e dopo la sua famosa serie dedicata alle sorelle Banning ( Scandalous, 2001, tradotto col titolo di TRE SORELLE, UN DESTINO + Irresistible, 2002 ) ha scritto numerosi romanzi del genere romantic suspense, sfortunatamente ancora non tradotti in Italia.

"In questo sfavillante thriller romantico … la Robards dimostra ancora una volta la sua abilità nell’unire suspense di altissimo livello con personaggi dalle mille sfaccettature."
– Publishers Weekly

 

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08/05/2008
da MarchRose

ESCE L'ULTIMO LIBRO DI Adele Ashworth, A NOTORIOUS PROPOSITION, EDIZIONI AVON

Adele Ashworth 's LATEST BOOK, A NOTORIOUS PROPOSITION, BY AVON

 

From bed partners . . .

Two years ago, while on assignment for the Crown, darkly handsome Garrett Burke left Lady Ivy Wentworth sleeping naked in his bed as he went in search of the missing Martello diamonds. After apprehending the dastardly thief, he intended to spend the rest of his life in the arms of the auburn-haired beauty. But when the case came to a shocking and dangerous end, Garrett was certain he'd been betrayed . . .

To partners in crime

Ivy once loved Garrett with a virtuous heart, but these days she can barely stand him. Arriving at a deserted estate on a mysterious errand, she never expected to see him again, nor feel the same ecstasy she once did at his touch. Now, joined with him in the search for the legendary jewels, she is willing to risk everything. Everything, that is, except her heart . . .



Da compagni di letto…

Due anni fa, mentre era in missione per conto della Corona inglese, Garrett Burke, affascinante e misterioso, ha lasciato Lady Ivy Wentworth a dormire nuda nel proprio letto mentre lui se ne andava in cerca dei perduti diamanti dei Martello. L’obiettivo di Garrett era arrestare quel furfante del ladro e poi passare il resto della propria vita tra le braccia della bellezza dai capelli color mogano. Ma quando il caso si chiuse in un modo tanto scioccante e pericoloso, Garrett ebbe la certezza che era stato tradito….

A soci nel crimine…

Ivy un tempo amava Garrett con tutto il cuore, ma adesso a stento riesce a sopportarne la vista. Quando arriva ad una villa di campagna deserta, per sbrigare una misteriosa commissione, non si sarebbe mai aspettata di rivederlo, né di provare al suo tocco la stessa estasi. Ma ora che si è unita a lui nella ricerca dei leggendari gioielli, è disposta a rischiare tutto quanto. Tutto, ad eccezione del proprio cuore…


Nota di MarchRose

The long awaited for follow-up to the splendid WINTER GARDEN, A NOTORIOUS PROPOSITION can stand very well on its own: but those who read in the previous book about the passion between Garrett Burke, the mysterious Marquis of Rye, and the beautiful Lady Ivy Wentworth, and have been eager to know since 2000 what’s going to happen between the two lovers after they part, will by sure enjoy to discover it at long last. Intrigue, mysteries, love and hate, a haunted house, passionate sensuality and deep tenderness – a new jewel by a great author. Not to be missed !
Setting: Victorian England, 1850's


A NOTORIOUS PROPOSITION è l’attesissimo seguito dello splendido WINTER GARDEN. Questo libro può essere letto bene anche per conto suo, ma chi ricorda dal romanzo precedente la storia della passione tra Garrett Burke, il misterioso Marchese di Rye, e la bellissima Lady Ivy Wentworth, e sta aspettando sin dal 2000 di sapere cosa è successo tra i due amanti dopo la loro separazione, sarà felice di scoprirlo finalmente. Intrighi, misteri, amore e odio, una casa infestata dai fantasmi, passione e tenerezza – un romanzo che è un vero gioiello di questa grande autrice. Da non perdere!
Ambientazione: Inghilterra Vittoriana, 1850 circa.

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08/05/2008
da Andreina
POESIA DEL MESE - POEM OF THE MONTH

IL TUO SORRISO 

Toglimi il pane, se vuoi,
toglimi l' aria, ma
non togliermi il tuo sorriso.
Non togliermi la rosa,
la lancia che sgrani,
l' acqua che d' improvviso
scoppia nella tua gioia,
la repentina onda
d' argento che ti nasce.
Dura è la mia lotta e torno
con gli occhi stanchi,
a volte, d' aver visto
la terra che non cambia,
ma entrando il tuo sorriso
sale al cielo cercandomi
ed apre per me tutte
le porte della vita.
Amor mio, nell' ora
più oscura sgrana
il tuo sorriso, e se d' improvviso
vedi che il mio sangue macchia
le pietre della strada,
ridi, perchè il tuo riso
sarà per le mie mani
come una spada fresca.
Vicino al mare, d' autunno,
il tuo riso deve innalzare
la sua cascata di spuma,
e in primavera, amore,
voglio il tuo riso come
il fiore che attendevo,
il fiore azzurro, la rosa
della mia patria sonora.
Riditela della notte,
del giorno, delle strade
contorte dell' isola,
riditela di questo rozzo
ragazzo che ti ama,
ma quando apro gli occhi
e quando li richiudo,
quando i miei passi vanno,
quando tornano i miei passi,
negami il pane, l' aria,
la luce, la primavera,
ma il tuo sorriso mai,
perchè io ne morrei.

PABLO NERUDA

Your Laughter

Take bread away from me, if you wish,
take air away, but
do not take from me your laughter.
Do not take away the rose,
the lance flower that you pluck,
the water that suddenly
bursts forth in joy,
the sudden wave
of silver born in you.
My struggle is harsh and I come back
with eyes tired
at times from having seen
the unchanging earth,
but when your laughter enters
it rises to the sky seeking me
and it opens for me all
the doors of life.
My love, in the darkest
hour your laughter
opens, and if suddenly
you see my blood staining
the stones of the street,
laugh, because your laughter
will be for my hands
like a fresh sword.
Next to the sea in the autumn,
your laughter must raise
its foamy cascade,
and in the spring, love,
I want your laughter like
the flower I was waiting for,
the blue flower, the rose
of my echoing country.
Laugh at the night,
at the day, at the moon,
laugh at the twisted
streets of the island,
laugh at this clumsy
boy who loves you,
but when I open
my eyes and close them,
when my steps go,
when my steps return,
deny me bread, air,
light, spring,
but never your laughter
for I would die.

PABLO NERUDA


Cenni biografici dello scrittore


Pablo Neruda è lo pseudonimo di Neftali Ricardo Reyes Basoalto.

Il poeta nasce a Parral in Ccile nel 1904, scelse il nome d’arte in onore di Jan Neruda , poeta cecoslovacco ( 1834-1891).

 Nato come poeta , Pablo Neruda entra in politica diventando diplomatico del suo paese dal 1926 al 1943.

Per via delle sue posizioni politiche subirà per alcuni anni l’esilio voluto dal dittatore Gonzales Videla.

Dopo aver girato il mondo, ritorna in Cile per volere di Salvador Allende neo presidente della reppublica che lo nomina ambasciatore in Francia.

Vince il Nobel per la letteratura nel 1971 .

Pablo Neruda muore all’eta di 69 anni dopo il suo rientro in patria avvenuto nel 1973.

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05/05/2008
da Andreina

 Mariangela Camocardi  alle sue Lettrici

Un po’ di tempo fa è stata nostra ospite, ed ora, la scrittrice Mariangela Camocardi torna di nuovo a trovarci per parlarci ancora di sé e dei suoi libri. Come emerso dall’intervista pubblicata sul blog, Mariangela è una persona gradevole e umile che si pone allo stesso livello delle sue lettrici, che non vorrebbe mai deludere. Durante una delle nostre conversazioni telefoniche, mi ha confidato che a breve uscirà un suo nuovo libro, ma non solo… se pensate che Mariangela si stia riposando siete in errore, perché sta già lavorando su un altro romanzo dalla trama avvincente (e da come me ne ha parlato sembra davvero interessante!).
Ora però, pare che ci sia bisogno di tutte voi, perché Mariangela ha un dubbio… e spera che voi possiate darle una mano a trovare la soluzione!

Ciao Mariangela, innanzitutto bentornata tra noi. Sappiamo che ci visiti spesso e questo ci fa molto piacere. Al telefono hai detto di essere indecisa sul titolo che darai al libro che stai scrivendo, e per questo motivo vorresti chiedere alle tue lettrici di aiutarti a scegliere tra:  “Il Talismano della Dea” e “Il Gioiello Conteso”. Noi ci uniamo a te, invitandole a rispondere numerose al tuo appello, e nell’attesa di vedere quale sarà il risultato, vorresti raccontarci qualcosa sui tuoi progetti futuri?

Ringrazio innanzi tutto la gentilissima, brava Andreina  per la sua disponibilità nei miei confronti, e ovviamente  ringrazio nella stessa misura Isn't It Romantic? per la gradita attenzione che ancora una volta mi riserva. A luglio uscirà Una seconda occasione e per allora posso anticiparne un "assaggio" a questo  blog, seguitissimo dalle lettrici di romance.
Per tornare a me, il 2008 si sta rivelando un anno di svolte professionali impegnative, con traguardi che ambisco raggiungere quanto prima. Per cominciare Matera. Ho contattato una delle organizzatrici per un'eventuale collaborazione professionale, Maria Paola Romeo, e lei mi ha chiesto se mi sarebbe piaciuto partecipare a questa interessante manifestazione culturale. Naturalmente ho risposto sì e aspetto ulteriori ragguagli in proposito. Sono inoltre in attesa di notizie sul fronte favole: ne ho scritta una e auspico venga pubblicata. Creare storie per bambini mi attira molto e se l'esito di questo esordio nella narrativa per ragazzi è positivo, mi prefiggo di elaborarne altre.
Seguo anche con trepido batticuore la conclusione del vostro concorso MIGLIORE AUTORE 2007, per cui incrocio le dita e continuo con il conto alla rovescia. Sono comunque contenta di essere in pole position da settimane perchè ciò dimostra che il pubblico delle lettrici, alle quali esprimo un caloroso, commosso ringraziamento, apprezza e premia l'impegno e il lavoro fatti da me nel corso di questi vent'anni e oltre. Nella vita non mi ha regalato niente nessuno, e i risultati a cui sono arrivata me li sono davvero sudati dal primo all'ultimo, Un percorso professionale compiuto con le mie sole forze, perciò è una grande soddisfazione morale raccoglierne i frutti.

Per quanto riguarda il nuovo libro,sto  mettendo a punto un romanzo che reputo innovativo rispetto a quelli che lo hanno preceduto. Il titolo è Il Talismano della Dea, o Il Gioiello Conteso a seconda di come andrà il sondaggio tra le affezionate del blog Isn't It romantic?
Per chi vorrà partecipare a questa iniziativa metterò in palio tre romanzi ormai introvabili, destinati a coloro che verranno estratte a sorte, con firma e dedica dell'autrice:
Sposami ancora
Il prezzo del peccato
Il colore dei sogni
 
L'idea de Il Talismano della Dea è probabilmente scaturita dall'aver seguito Voyager, l'interessante trasmissione di Rai2. Apprezzo la serietà e l'inappuntabile approccio scientifico con cui vengono documentati i vari argomenti, siano essi inerenti agli UFO, le piramidi egiziane oppure Cuzco. In una delle tante puntate sono stati trasmessi filmati e testimonianze circa la presenza di fantasmi in certi luoghi, e in particolare nel castello di Bardi. Nel servizio di Voyager veniva mostrata un'immagine dello spettro che si aggira nella rocca, ottenuta grazie all'utilizzo da parte di esperti di speciali macchine fotografiche a raggi infrarossi.
In questa "istantanea" si distingue la sagoma di un cavaliere medievale: si dice che sia Moroello, all'epoca innamorato della bella Soleste. Costei era la fanciulla che lui doveva sposare, la quale, per un tragico equivoco, si suicidò gettandosi capofitto dagli spalti, erroneamente convinta che i nemici del feudo avessero ucciso il suo amato: Moroello si ritenne responsabile del tragico gesto di lei perchè in segno di spregio aveva indossato le insegne avversarie, dopo aver sconfitto chi era andato a combattere. Ciò aveva tratto in inganno Soleste, che aveva preferito morire piuttosto che cadere in mano a costoro. Disperato, Moroello si tolse la vita nello stesso modo e la vicenda degli infelici amanti di Bardi è giunta fino ai giorni nostri.
Da questo suggestivo spunto ho iniziato a elaborare il romanzo in fase di stesura. Mi affascinava pensare che il sentimento che avvince una donna e un uomo può essere tanto forte e assoluto da sopravvivere nei secoli. La storia di Joaquin e Cora si snoda nella Lombardia del '600, per ciò che attiene la prima parte de Il talismano della Dea. Joaquin è un ufficiale dell'esercito spagnolo che si rifiuta di assistere ulteriormente alle torture dell'Inquisizione contro le presunte streghe, costrette a confessare colpe mai commesse a causa dei supplizi, e poi condannate al rogo. Così l'ufficiale preferisce congedarsi e diventare guardia del corpo, in un'epoca contraddistinta dal proliferare del brigantaggio, di un aristocratico milanese. S'innamora però di Cora, giovanissima moglie del marchese, che lo ricambia da subito. L'idillio viene vissuto nella clandestinità e converge verso un epilogo inatteso. Particolarmente per il fatto che uno dei protagonisti è un anello di inestimabile valore che sembra dotato di straordinari poteri.
Due secoli dopo i diretti discendenti di Joaquin e Cora si incontrano proprio a causa del favoloso gioiello. Anzi, Drake e Berenice si "scontrano"! L'uno è convinto che l'anello sia in possesso dell'altra, e viceversa. Entrambi sono inconsapevoli che li aspettano al varco colpi di scena imprevedibili, mentre dal passato riemergono le tracce di quell'amore illecito, oltre a un macabro segreto custodito tra i ruderi anneriti di un maniero abbandonato all'erosione del vento e delle intemperie. Il mistero da svelare è a dir poco inquietante, inducendo Drake, ottocentesco Indiana Jones, e Berenice, anrisegnata rappresentante del femminismo agli albori, a svolgere indagini su quanto accadde duecento anni prima ai rispettivi antenati. Strane circostanze li costringono loro malgrado a coalizzare gli sforzi poichè qualcosa di sinistro incombe, ed è ben più che una risibile minaccia. Tutt'e due si renderanno conto che, al di là di ogni logica, certo e inimmaginabile possono coesistere, e che l'impossibile può improvvisamente divenire possibile. Imponderabili, ancestrali fili intrecciano i destini di Joaquin e Cora, di Drake e Berenice, coinvolgendoli in un vortice di eventi che trascendono il tempo e le individuali volontà, sfociando in una sorprendente conclusione.


Per chi volesse leggere l’intervista fatta a Mariangela Camocardi  la trova qui:
http://romancebooks.splinder.com/post/14825057

Il sondaggio – della durata di 30 giorni –  è aperto a tutti ed è anonimo, non occorre iscriversi per votare. Inoltre, tra tutte le lettrici che lasceranno un commento al post (firmato con un nome o uno pseudonimo), verranno sorteggiati i libri che Mariangela ha così gentilmente messo in palio.



Create polls and vote for free. dPolls.com

 

by andreina65
(fonte della foto del fantasma : http://www.diasprorosso.com/fanta.htm)


Questo post ha 42 commenti

04/05/2008
da MarchRose
ESCE L'ULTIMO LIBRO DI Anya Bast, WITCH BLOOD, EDIZIONI BERKLEY SENSATION

Anya Bast 's LATEST BOOK, WITCH BLOOD, BY BERKLEY SENSATION


Lust burns hotter than revenge

A water witch, Isabelle Novak has always led a chaotic, nomadic existence. But her life spins out of control when her sister—her only friend and emotional anchor—is killed by a demon. Driven by grief and a desire for revenge, she turns her back on the Coven and the rede they hold sacred: Harm thee none...

When Isabelle first encounters Thomas Monahan, she’s running on pure rage and sorrow, channeling her pain into power—and trying to freeze the life out of a warlock she holds responsible for her sister’s death. Together, they form an uneasy alliance to hunt and destroy a demon of tremendous power. As head of the Coven, earth witch Thomas must thwart Isabelle’s dark impulses, but his very presence stirs deeper desires she never knew she had…


La passione arde più della vendetta

Isabelle Novak, una strega dell’acqua, ha sempre condotto un’esistenza nomade e caotica. Ma la vita le sfugge di mano quando sua sorella – la sua unica amica, il suo punto di riferimento emotivo – viene uccisa da un demone. Travolta dal dolore e dal desiderio di vendetta, Isabella volta le spalle al Congresso dei Maghi e alla sua regola sacra: Non arrecare danno a nessuno...

Quando Isabelle incontra per la prima volta Thomas Monahan, è in preda alla rabbia e dalla sofferenza, e sta concentrando il proprio dolore per trasformarlo in potere— ha intenzione di uccidere lo stregone che lei ritiene responsabile della morte di sua sorella, congelandolo fino a farlo morire. Insieme, lei e Thomas formano una insolita alleanza per cacciare e distruggere un demone dagli immensi poteri. In quanto capo del Congresso dei Maghi, Thomas, che è un mago della terra, deve tenere a freno gli oscuri impulsi di Isabelle, ma la sua stessa presenza agita in lei desideri più profondi, che nemmeno sapeva di avere …



Nota di MarchRose

The second book in Anya Bast's Elemental Witches series ( the first was WITCH FIRE ), WITCH BLOOD portraits a magic-dominated world where witches and warlocks fight against monstrous demons coming from alternate dimensions – and against their own red-hot passions too…

“Any paranormal fan will be guaranteed a Top Pick read. Anya has provided it all in this hot new paranormal series. You get great suspense, vivid characters and a world that just pops off the pages. This book is not too be missed.”

- Night Owl Romance Reviews

“[…] Bast is a talent to watch, and her magical world is one to revisit.”
- Romantic Times


WITCH BLOOD di Anya Bast è il secondo romanzo della serie “le Streghe degli Elementi” (Elemental Witches: il primo libro è WITCH FIRE ), che raffigura un mondo dominato dalla magia, in cui streghe e stregoni combattono senza tregua contro mostruosi demoni provenienti da dimensioni alternative, oltre che contro le loro passioni incandescenti…

“Gli appassionati del genere paranormale qui trovano un vero gioiello. In questa nuova, spettacolare serie paranormale Anya ci offre suspense, personaggi vividi ed un universo che sembra letteralmente schizzare fuori dal libro. Un romanzo da non perdere.”
- Night Owl Romance Reviews

“ […] La Bast è un talento da tenere d’occhio, ed il suo mondo magico è un mondo da visitare spesso.”
- Romantic Times

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04/05/2008
da MarchRose

ESCE L'ULTIMO LIBRO DI Jane Feather, TO WED A WICKED PRINCE, EDIZIONI POCKET STAR

Jane Feather 's LATEST BOOK, TO WED A WICKED PRINCE, BY POCKET STAR




Livia Lacey came to the house she inherited in London's Cavendish Square with her two friends, Lady Cornelia Dagenham and Lady Aurelia Farnham, to experience the excitement of city life. With Cornelia now happily married, Livia and Aurelia are on their own. But dashing Prince Alex Prokov, a newcomer to London, seems enchanted by Liv the moment they meet. Disarmed by the prince's determined pursuit of her, his exuberant joy of living, and the desires he awakens in her, Liv agrees to marry him.

But while night is a time for passionate embraces, Liv discovers that her irresistible husband can be as autocratic as he is extravagantly generous. While Alex balks at Liv's independent ways, he refuses to explain his own comings and goings. When Liv learns one of Alex's secrets she only loves him more. But when she learns the other secret, will she feel wickedly betrayed?


Livia Lacey si è trasferita insieme alle sue due amiche, Lady Cornelia Dagenham e Lady Aurelia Farnham, nella casa di Londra, in Cavendish Square, che ha recentemente ereditato, per provare com’è la vita di città. Visto che Cornelia ormai è felicemente sposata, Livia e Aurelia sono rimaste a vivere lì per conto loro. Ma l’affascinante principe Alex Prokov, che è appena arrivato a Londra, sembra incantato da Liv nel momento stesso in cui si incontrano. Colta di sorpresa dal corteggiamento insistente del principe, dalla sua esuberanza e gioia di vivere, e dai desideri che suscita in lei, Liv accetta di sposarlo.

Ma se la notte è il momento degli abbracci appassionati, Liv scopre però che il suo esuberante marito può essere tanto dispotico quanto generoso fino alla stravaganza. Se da un lato Alex si oppone con tutte le proprie forze al comportamento indipendente di Liv, dall’altro si rifiuta però di dare spiegazione dei propri continui andirivieni. Quando Liv apprende uno dei segreti di Alex, la sua sola reazione è di amarlo ancora di più. Ma quando verrà a sapere anche l’altro, forse si sentirà perfidamente tradita…

Nota di MarchRose

TO WED A WICKED PRINCE is the second instalment of Feather’s Cavendish Square trilogy, set in Regency England. The trilogy is about three ladies, Lady Cornelia "Nell" Dagenham, a war widow, (A WICKED GENTLEMAN, the first book of the series, is her story), her sister-in-law, Lady Aurelia Farnham, and their friend Lady Livia Lacey, who decide to go to London, each one for different reasons. A surprise legacy from an unknown relation provides them with a house on the fashionable Cavendish Square, which will be their headquarters while the three friends - strong, independent and sensual women as only JF’s heroines can be - are looking for love and adventure.

TO WED A WICKED PRINCE è il secondo romanzo della trilogia di Cavendish Square, di Jane Feather, ambientata nell’Inghilterra Regency. La trilogia racconta le storie di tre dame dell’aristocrazia, Lady Cornelia "Nell" Dagenham, una vedova di guerra, (A WICKED GENTLEMAN, il primo libro della serie, è la sua storia), di sua cognata Lady Aurelia Farnham, e della loro amica Lady Livia Lacey, che decidono di trasferirsi a Londra, ognuna per ragioni diverse. Un’eredità inattesa da parte di un lontano parente dona loro una casa a Cavendish Square, una delle zone più alla moda della città, casa che diventerà il loro quartier generale mentre le tre amiche – donne forti, sensuali ed indipendenti, come solo le eroine della Feather sanno essere – vanno alla ricerca di amore ed avventure.

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04/05/2008
da MarchRose

ESCE L'ULTIMO LIBRO DI Lydia Joyce, SHADOWS OF THE NIGHT, EDIZIONI SIGNET ECLIPSE

Lydia Joyce 's LATEST BOOK, SHADOWS OF THE NIGHT, BY SIGNET ECLIPSE



Fern and Colin Radcliffe were to have a conventional marriage. But after a shocking wedding night, Fern strikes out at her new husband in a fit of passionate independence-and awakens a craving in both husband and wife to cast off society's rules and mores.

They spend their honeymoon alone at Colin's isolated estate - exploring a world of pain, pleasure, and power. But their exploration is interrupted by a devastating secret from Colin's past - a secret that threatens their future together, and their very lives...



Il matrimonio di Fern e Colin Radcliffe doveva essere del tutto normale – almeno, così si pensava. Ma dopo una notte di nozze scioccante, Fern colpisce suo marito in un empito di appassionata indipendenza – e risveglia in entrambi un disperato desiderio di gettare al vento le regole ed le abitudini della società.
Trascorrono la loro luna di miele soli, nell’isolata proprietà di Colin – esplorando un mondo di sofferenza, di piacere, e di potere. Ma la loro esplorazione è interrotta da un devastante segreto dal passato di Colin – un segreto che minaccia il loro futuro insieme, e le loro vite stesse…


Nota di MarchRose

Lydia Joyce is one of the most interesting new romance authors: her five “Night” books (The Veil of Night - The Music of the Night - Whispers of the Night - Voices of the Night - Shadows of the Night ), while not belonging to a series in the true sense of the word in spite of the name - they can be read independently, plots and characters being not connected - share the same original and fascinating blend of intense sensuality and gothic atmospheres, and the same beautiful, magical and really lyrical writing style.
Setting: Victorian England ( around 1860 )

"If there is only one new author you will try this year, it must be Lydia Joyce."
-Lisa Kleypas



Lydia Joyce è una delle nuove autrici romance più interessanti degli ultimi anni. I suoi cinque romanzi “Night” (The Veil of Night - The Music of the Night - Whispers of the Night - Voices of the Night - Shadows of the Night ) non appartengono ad una vera e propria serie, malgrado il nome, e possono quindi essere letti indipendentemente, visto che non ci sono collegamenti né tra i personaggi né tra le trame: ma hanno in comune il modo affascinante ed originale in cui alternano suspense, atmosfere gotiche ed intensa sensualità, oltre al fatto di essere scritti in uno stile narrativo stupendo e magico, davvero poetico.
Ambientazione: Inghilterra vittoriana ( 1860 circa )

"Se dovete provare una sola nuova autrice quest’ anno, dev’essere Lydia Joyce."
-Lisa Kleypas

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02/05/2008
da naan

IL LIBRO DEL MESE  -   SONDAGGIO DI MAGGIO

Ve li abbiamo presentati, li abbiamo commentati, ne abbiamo discusso, avete avuto un mese per leggerli e scambiarvi opinioni… e adesso è venuto il momento che diciate la vostra!
Qual è l’uscita del mese scorso che avete preferito, il libro che a vostro giudizio è il migliore?
Eccovi un sondaggio che vi permetterà di esprimere le vostre preferenze.

Ogni mese sceglieremo una rosa di titoli tra le uscite RM, inclusi Mystere e Passione, GRS, GRS special, contemporanei e le novità secondo noi più importanti della altre collane e/o case editrici uscite il mese precedente in libreria o in edicola. Dal concorso saranno escluse tutte le ristampe. Alcuni titoli potranno venire proposti nei sondaggi dei mesi successivi

Avete dei dubbi sui titoli, non siete sicuri che il libro che avete letto voi abbia quel titolo? Nessun problema: per un veloce “ripassino”, eccovi i collegamenti ai nostri posts dove trovare trame e cover dei libri in elenco.

Uscite RM : http://romancebooks.splinder.com/tag/romanzi_mondadori
Uscite Harlequin : http://romancebooks.splinder.com/tag/harlequin
Uscite Euroclub : http://romancebooks.splinder.com/tag/euroclub

Uscite Altri Editori : http://romancebooks.splinder.com/tag/editori_vari

Attenzione, potete votare un solo libro tra quelli che vi elenchiamo. Tutti possono votare senza bisogno di iscriversi e il voto è anonimo.
I titoli vincitori dei precedenti sondaggi sono: "Tutto in un bacio" di Julia Quinn, "Il vampiro che mi amava" di Teresa Medeiros, "Ti amerò per sempre" di Lisa Kleypas.
A fine anno, tra i dodici “libri del mese” bandiremo un ulteriore sondaggio, con cui potrete scegliere il “libro dell’anno”.

Be’, che altro dirvi ? ……vinca il migliore !

 

I LIBRI IN CONCORSO PER QUESTO MESE:

 


 


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02/05/2008
da naan

CONCORSO  "IL LIBRO DEL MESE"

Eccoci al nostro appuntamento mensile con il risultato del sondaggio dedicato ai romanzi pubblicati in Italia.
A fine anno, tra i “libri del mese” bandiremo un ulteriore sondaggio, con cui potrete scegliere il “libro dell’anno”.

Il titolo vincitore del concorso "Il Libro del Mese" di Aprile è

TI AMERO' PER SEMPRE  (SOMEONE TO WATCH OVER ME)
by LISA KLEYPAS



 

Un'aspra rivalsa, una nuova passione.
Grant Morgan, celebre investigatore di polizia, riconosce immediatamente la donna che viene ripescata dal Tamigi priva di sensi. È Vivien Rose Duvall, la più nota cortigiana di Londra. La donna che lo ha rifiutato. Un po’ per vendetta e un po’ per scoprire chi voleva ucciderla, Grant decide di portarla a casa sua. Ma al risveglio, Vivien non ricorda nulla del proprio passato. Delicata e vulnerabile, si rivela ben diversa da come Grant la ricordava...

 

Lisa Kleypas ha vinto il concorso di questo mese con 47 voti, seguita da "Il Sapore dell'Innocenza" (The Taste of Innocence) di Stephanie Laurens con 26 voti, "Il Pirata Misterioso" di Paola Picasso con 22 voti e "Il Ritorno del Guerriero" (Return of the Warrior) di Kinley MacGregor con 21 voti.
Adesso a voi la parola! Fateci conoscere le vostre opinioni e i vostri giudizi, e soprattutto perchè l'avete votato (o perchè non l'avete votato).



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02/05/2008
da naan

COPERTINA DEL MESE  -   MONTHLY COVER CONTEST

SONDAGGIO DI GIUGNO 2008 -  CONTEST FOR JUNE 2008


Il sondaggio di questo mese è dedicato alle copertine di Barbara Cartland, realizzate dal grande illustratore Francis Marshall.
Scegliete quella che più vi piace tra quelle proposte in questo post, e votate al sondaggio!

This month's cover contest is dedicated to Barbara Cartland's covers by the great illustrator Francis Marshall.
Choose your favorite one among the ones published in this post, and take this poll!



COVER # 1

PENSIERI COME COLOMBE
(Little White Doves of Love)



COVER # 2

LA FORZA IRRESISTIBILE
(The Irresistible Force)



COVER # 3

UN USIGNOLO NELLA NOTTE
(A Nightngale Sang)



COVER # 4

IL GIGLIO E LA ROSA
(The Power and the Prince)

 


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02/05/2008
da naan

LA MIGLIORE COPERTINA DEL MESE  -  COVER CONTEST

ECCO LA COPERTINA  VINCITRICE DI QUESTO MESE!
HERE IS THIS MONTH WINNING COVER!

THE PERFECT BRIDE by Brenda Joyce

diventerà la copertina dell'intestazione del blog per tutto il mese di Maggio!
will be the header image for the month of May!

risultati totali / results


HERE COMES THE BRIDE by Pamela Morsi  73 voti

THE PERFECT BRIDE by Brenda Joyce  106 voti

TO MARRY AN HEIRESS by Lorraine Heath  44 voti

MOUNTAIN BRIDE by Susan Sawyer  38 voti

 



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30/04/2008
da naan

ASPETTANDO  BARBARA CARTLAND...

Per chi non avesse ancora letto nulla di questa autrice storica e desiderasse provarla in anteprima, o per chi avesse voglia di gustarsi un assaggio dei titoli di prossima uscita nella collana Grandi Saghe Harlequin, eccovi due bellissimi estratti, per i quali ringraziamo sentitamente Sonia aka Ainos, padrona di casa del gruppo yahoo Romanzi Rosa.
http://it.groups.yahoo.com/group/romanzi_rosa/

Buona Lettura!

LA MUSICA DEL CUORE (Love in the Highlands)

Scozia 1876
Lady Lavina Ringwood, una delle fanciulle più ammirate del bel mondo londinese, ha già ricevuto, e respinto, diverse proposte di matrimonio. La notizia che la Regina Vittoria intende darla in sposa a un principe dei Balcani la riempie dunque di sgomento, tanto più che il gentiluomo in questione ha una pessima reputazione. A quel punto, l'unico modo per sottrarsi al destino che l'attende è fingere di essere già promessa a un altro. Il prescelto è il Marchese di Elswick, un potente Pari del Regno che ha fama di misogino e che tuttavia, sorprendentemente, accetta di prestarsi al gioco. Ma mentre fuggono insieme verso la Scozia, Lavinia scopre che l'affascinante Ivan non è affatto disinteressato come lei credeva, e che il suo segreto minaccia l'amore che malgrado tutto è appena sbocciato tra loro.

Capitolo  1

1876

La lettera traboccava di calore e di affetto. È passato tanto tempo dall'ultima volta che vi abbiamo visto, cugino Edward. Troppo, sostiene
la mia cara moglie, e io sono d'accordo con lei.
«Sono d'accordo anche io» mormorò il Conte di Ringwood con un sorriso che gli illuminava il viso largo e gioviale.
«Mi piacerebbe moltissimo rivedere la mia famiglia dopo tanto tempo, e la Scozia è stupenda.»
Quando pensava al meraviglioso panorama delle Highlands, aveva la sensazione che le pareti della biblioteca si chiudessero su di lui, facendogli provare un improvviso desiderio di ampi spazi aperti.
Amava la sua splendida residenza di Londra e la vita che conduceva in città, e apprezzava molto il suo incarico a corte, come consigliere fidato, se non proprio amico, della regina. E gli dava soddisfazione vedere che la sua amata figliola, Lavina, era la giovane donna più ammirata del bel mondo.
Affascinante, alla moda, elegante e bellissima, lo rendeva estremamente orgoglioso. Lavina aveva già respinto cinque proposte di matrimonio, tra cui quella di un duca. Segretamente Lord Ringwood ne era sollevato, perché dopo la morte dell'adorata moglie, avvenuta quattro anni prima, sua figlia era l'unica persona che gli era rimasta da amare.
La loro vita era lì, al centro della scintillante società mondana, e non l'avrebbero cambiata per niente al mondo. Tuttavia, qualcosa nella lettera che stava leggendo, forse gli accenni alle distese di erica e ai
torrenti, alle montagne e ai laghi del nord, gli fece provare un'acuta nostalgia.
Mi rendo conto che la Scozia è molto lontana da Londra, scriveva suo cugino Ian, e che voi avete un incarico importante presso Sua Maestà, tuttavia vivo nella speranza che un giorno voi e Lavina, che ormai deve essere una donna, ci darete la gioia di una vostra visita.
«In effetti sarebbe ora di andarci» riconobbe tra sé Lord Ringwood, prendendo la penna e la carta per rispondere alla lettera. In quell'istante il maggiordomo aprì la porta annunciando: «Il Duca di Bradwell, milord».
Lord Ringwood si alzò in piedi per dare il benvenuto al visitatore, felice di vedere il suo più vecchio amico.
«Salute, Bertram» lo accolse. «Che piacere inaspettato.»
Il duca era un uomo alto, anziano, dal portamento eretto. Nonostante i capelli bianchi aveva un aspetto sano e vigoroso, ma quel giorno appariva turbato. «Sono qui per una faccenda urgente»
esordì senza preamboli.
«Deve essere davvero urgente per portarvi qui a quest'ora» osservò il conte in tono gioviale. «So quanto detestiate alzarvi presto.»
«È vero» confermò il duca, «ma ci sono guai in vista e prima ne siete informato, prima potrete correre ai ripari. Sarei venuto ad avvisarvi ieri sera, ma ero a un ricevimento e non potevo assolutamente allontanarmi.»
«Sedete» lo invitò il conte, «e raccontatemi tutto.» Dal tono leggero si capiva che non credeva di
ricevere sul serio delle notizie gravi.
Il duca fece una pausa prima di cominciare. «Ieri sera ero al Castello di Windsor, al seguito della regina. Dopo cena, come di consueto, ci siamo trasferiti tutti nelle stanze private di Sua Maestà. Mi aspettavo che si parlasse delle notizie locali, la solita noia, insomma, quando un messaggero ha portato una lettera urgente per la regina. Sua Maestà l'ha letta e poi, del tutto inaspettatamente, con voce brusca ha annunciato: "Un'altra lettera con cui mi si chiede di procurare una moglie a un principe dei Balcani, il cui paese è minacciato di invasione dai russi. Ho ripetuto molte volte che non posso fare altro per i Balcani. Come tutti sapete, ho mandato loro molte spose inglesi per rinsaldare l'alleanza con il nostro paese".»
«È vero» osservò il conte. «Di chi si tratta questa volta?»
«Del Principe Stanislaus di Kadradtz. Il suo è un principato piuttosto piccolo, ma si trova in una posizione strategica: da una parte confina con l'Erzegovina, dall'altra con l'Albania. Adesso la Russia gli soffia sul collo e Stanislaus si aspetta che la regina gli fornisca una sposa inglese, come ha fatto per altri suoi connazionali.»
«Non per niente Sua Maestà è stata soprannominata la paraninfa d'Europa» commentò il conte sorridendo.
«Riderete meno, mio vecchio amico, quando vi dirò chi ha in mente stavolta la regina» replicò il duca. «Sapevate che la sua bisnonna era imparentata con la vostra famiglia?»
«Buon Dio, è roba di secoli fa. Di certo i Ringwood non si vantano della parentela con la famiglia reale.»
«Disgraziatamente per voi e per Lavina, la regina invece conta proprio su questo antico legame.»
«Lavina?» Udendo il nome dell'amata figliola, il conte smise di sorridere, improvvisamente allarmato.
«Che cosa intendete dire, Bertram? Sua Maestà non starà pensando di dare Lavina in sposa al Principe Stanislaus?»
«Ha già deciso. Ieri sera ci sono stati parecchi mormorii di disapprovazione. Molti gentiluomini presenti conoscono il principe e hanno una cattiva opinione di lui. Lo descrivono come un ubriacone, donnaiolo e violento, ma Sua Maestà si è rifiutata di dare ascolto a queste obiezioni. Sapete quanto può essere ostinata: quando dà un ordine, si aspetta obbedienza assoluta. Se la sfidate, perderete la vostra posizione a corte e cadrete in disgrazia. Chi ha cercato di tenerle testa è stato bandito dalla società.»
«Questo è un incubo» gemette il conte, prendendosi la testa tra le mani. «Che cosa posso fare? Per amor di Dio, Bertram, ditemi come posso salvare mia figlia dal matrimonio con quest'uomo spaventoso, dall'esilio in un paese lontano che vive sotto la minaccia di un'invasione.»
«Vi capisco, amico mio» rispose il duca. «Neppure io vorrei veder finire là un mio congiunto.
Sono venuto ad avvisarvi che sarete convocato al Castello di Windsor: la regina vuole darvi l'annuncio
di persona.»
«Dannazione, Bertram, che cosa posso fare?» ripeté il conte.
«Io vedo solo due possibilità. La prima è lasciare il paese – anche se ritengo Sua Maestà capace di mandare una nave a riacciuffarvi – la seconda è che facciate sposare o almeno fidanzare vostra figlia prima di ricevere la convocazione a corte.»
«Come posso farlo, in nome di Dio?» si disperò il conte. «Lavina ha già rifiutato tutti gli scapoli più ambiti di Londra. Non possiamo certo rivolgerci a loro, adesso.»
«C'è un uomo che potrebbe aiutarvi, sempre che accetti di farlo. Il Marchese di Elswick. Se Lavina fosse già promessa, neppure la regina potrebbe aspettarsi che rompa il fidanzamento.»
Il conte fissò sbalordito il suo vecchio amico.
«Volete che Lavina sposi Elswick?» chiese, esterrefatto.
«Non voglio che lo sposi, naturalmente. Un fidanzamento può bastare. Potrà essere sciolto più avanti, quando la regina avrà trovato qualcun'altra, o avrà detto al principe di arrangiarsi.»
«Non credo alle mie orecchie» ribatté il conte.
«Mio vecchio amico, so che siete animato dalle migliori intenzioni e vi sono grato per avermi avvertito,
ma deve avervi dato di volta il cervello se pensate a Elswick. Sapete che non sopporta che si parli di fidanzamenti e di matrimoni, dopo quello che gli accadde.»
«So che la sua fidanzata lo abbandonò davanti all'altare» riconobbe il duca. «Ma sono passati molti anni da allora.»
«Lui però non ha dimenticato» spiegò il conte.
«Odia il genere femminile. La sua residenza di campagna dista poche miglia dalla nostra, e tutti sanno che non vuole donne tra i piedi.»
«Eppure è la persona più indicata per aiutarvi»
insistette il duca. «Come dite voi, è un uomo bizzarro, duro e solitario, cui non importa niente della società e molto poco della regina, come mi capita a volte di pensare. Tuttavia questo torna a nostro vantaggio, perché significa che lui non ha paura di suscitare l'ira di Vittoria e, di conseguenza, potrebbe accettare la vostra proposta. Inoltre non è certo il tipo da accampare sciocche scuse come quella che la regina fa un grande onore a Lavina dandola in moglie a un principe. Anche di questi ultimi gliene importa ben poco.»
«Credete che Elswick accetterà?»
«Non sarà facile convincerlo» replicò il duca con franchezza. «Ma al momento non mi viene in mente nessun altro.»
«Io voglio soltanto la felicità di Lavina» protestò il conte, arrabbiato. «Le voglio bene ed è la mia unica figlia. Come potrebbe essere felice andando a vivere in un paese barbaro con un uomo dalla pessima reputazione?»
«Vi capisco» convenne il suo amico. «Tuttavia dovete rendervi conto che Sua Maestà è in una posizione molto difficile. Per motivi diplomatici non può opporre un rifiuto al principe senza una valida motivazione.»
«Ho bisogno di riflettere sul modo migliore per risolvere la faccenda» annunciò il conte. «Per fortuna, ho tempo fino a domani.»
«Che cosa ve lo fa pensare?»
«Domani sarò in servizio al seguito della regina, e immagino che Sua Maestà aspetterà fino ad allora per parlarmi.»
«Non fateci conto. La lettera era urgente ed è probabile che la regina vi mandi un messaggero oggi stesso. È una fortuna che non foste in servizio quando l'ha ricevuta. Se foste stato a Windsor, vi avrebbe messo subito con le spalle al muro.»
«Santo cielo! Avete ragione, Bertram. Devo partire immediatamente» dichiarò il conte alzandosi per tirare il cordone del campanello di fianco al caminetto.
Il maggiordomo si presentò immediatamente. «Avete suonato, milord?»
«Sua Signoria e io dobbiamo tornare subito in campagna» lo informò il conte. «Vogliate avvisa re Sua Signoria, poi date disposizioni affinché la carrozza e i cavalli più veloci siano pronti a partire entro un'ora.»
Per quanto sconcertato dal tono aspro del padrone, il maggiordomo si limitò a replicare: «Subito, milord» prima di uscire dalla stanza.
«Fin qui tutto bene» commentò il duca. «Ma non è sufficiente. È una fortuna che la residenza di campagna di Lord Elswick disti appena qualche miglio dalla vostra, così potrete mettervi subito in contatto con lui. Chiedetegli se sarebbe disposto a fidanzarsi con vostra figlia o se conosce qualcuno con una posizione sociale altrettanto elevata che possa aiutarvi. Aspettate! Ci sono... Che ne dite del Duca di Ayelton?»
«Lavina l'ha già respinto» gemette il conte. «E lui se ne è molto risentito. So che adesso sta facendo
la corte a un'ereditiera americana.»
«Avete poco tempo» insistette il duca. «Tutti sappiamo che quando Sua Maestà si mette in testa una cosa, la vuole subito... anzi, se possibile per il giorno prima!» concluse sorridendo della propria battuta.
Il conte invece aveva un'aria molto preoccupata.
Andò allo scrittoio, prese diverse missive ancora sigillate e se le mise in tasca; poi vide la lettera del cugino scozzese alla quale stava per rispondere quando l'inattesa calamità si era abbattuta sul suo capo, e infilò in tasca anche quella.
Sembrava trasognato. «Supponiamo che Elswick rifiuti» disse alla fine. «Ci sarà pure qualcun altro a cui possa rivolgermi – se necessario lo supplicherò in ginocchio – per salvare mia figlia.»
«Non mi viene in mente nessuno» rispose con franchezza il duca. «Sapete bene quanto me che tutti si prostrano davanti alla regina. La maggior parte di coloro che riteniamo amici non alzerebbe un dito per aiutarci in una situazione del genere. Inoltre dovrà trattarsi di un personaggio molto importante, come il marchese, altrimenti la regina si limiterà a dichiarare nullo il fidanzamento.»
La porta si aprì e il maggiordomo annunciò: «La carrozza sarà pronta tra mezzora, milord. Lady Lavina è stata informata e si sta preparando ».
Non appena il maggiordomo ebbe richiuso la porta, il duca si alzò dal divano. «Vorrei potervi aiutare di più, Edward» disse. «Siete sempre stato un buon amico per me. Ma il fidanzamento con Elswick, sebbene difficile da realizzare, è l'unica soluzione che sono in grado di suggerirvi.»
«Dannazione!» esclamò il conte. «Mia figlia non sarà obbligata a contrarre questo matrimonio. Lei è tutto ciò che mi resta dopo la morte di mia moglie.»
In quel momento la porta si aprì e Lady Lavina fece il suo ingresso.
Era una giovane donna alta e snella, estremamente affascinante, il cui viso, oltre alla bellezza, dimostrava anche forza e carattere. I grandi occhi azzurri scintillavano, a seconda dell'occasione, di rabbia o di calore, e non era mai a corto di parole. Alcuni uomini erano intimoriti dalla forza della sua personalità, altri invece la trovavano stuzzicante. Il duca la trovò perfino più bella dell'ultima volta che l'aveva vista.
Con i lunghi capelli scuri che riflettevano la luce del sole che entrava dalle finestre, Lavina sollevò il bel viso per baciare il padre prima di domandare:
«Che cosa succede, papà? Perché tanta fretta di partire per la campagna? Ieri avete detto che potevamo restare a Londra ancora una o due settimane, e poi stasera siamo invitati a cena dagli O'Donnell».
«Lo so» replicò suo padre. «Ma il duca ci ha portato cattive notizie. Vi metterà al corrente lui stesso.»
Lavina si girò verso il duca. «Zio Bertram, che cos'è accaduto?»
«Sono venuto ad avvisare vostro padre che correte un grave pericolo.»
«Io? Un pericolo?» esclamò Lavina. «Che cosa intendete dire?»
«La regina sta cercando un'altra sposa di sangue reale da mandare nei Balcani» spiegò il duca.
«E questa volta la sua scelta è caduta su di voi.»
Lavina scoppiò in un'allegra risata. «Dev'essere uno scherzo. Io non sono di sangue reale.»
«La bisnonna di Sua Maestà era imparentata con i Ringwood, e per Vittoria questo è più che
sufficiente.»
Lavina emise una sommessa esclamazione.
«Ma è una cosa di dominio pubblico, e finora nessuno ha mai dato importanza a questa lontana
parentela!»
«Finora Sua Maestà non ha avuto bisogno di servirsi di voi» fu la caustica risposta del duca.
«E vorrebbe che io mi sposassi... con chi, esattamente?»
«Il Principe Stanislaus di Kadradtz, un individuo assai riprovevole, sembra: ubriacone, violento e immorale. Inoltre, corre voce che non si lavi spesso.»
Lavina rabbrividì. «Non potrei mai sposare un uomo che non si lava.»
«Certo che no» convenne il duca. «Dobbiamo escogitare un piano per salvarvi, e la soluzione migliore è che vi fidanziate subito con qualcun altro. Perfino la regina sarà tenuta a rispettare un fidanzamento già ufficiale, a condizione che il vostro promesso sposo sia un personaggio abbastanza importante... e abbia un carattere deciso.»
Lavina si accigliò. «Il mio promesso sposo? E chi sarebbe, di grazia?»
«Il Marchese di Elswick» la informò il duca. «La vostra sola speranza è che lui si presti a tenere in piedi un fidanzamento fasullo fino a quando la regina non avrà trovato un'altra fanciulla in età da marito da mandare nei Balcani.»
«Il Marchese di Elswick!» gli fece eco Lavina, sbalordita. «È impossibile. Tutti, ma non lui.»
«So che ha la reputazione di essere un uomo poco simpatico» riconobbe il duca.
«Più che meritata» puntualizzò Lavina.
«Lo conoscete, mia cara?» domandò suo padre, sorpreso. «Non me l'avevate mai detto.»
«Dire che lo conosco non è esatto, papà. Mi è capitato di incontrarlo tre anni fa, quando ero ospite dei Bracewell. Una sera il marchese capitò a casa loro.»
«Che cosa straordinaria!» esclamò il duca.
«Non ho mai sentito dire che il Marchese di Elswick sia capitato a casa di qualcuno.»
«Mi risulta che Lord Bracewell gli debba del denaro» rifletté il conte.
«Ah, be', questo spiega tutto» commentò saggiamente il duca. «Dunque, mia cara Lavina, secondo
il vostro giudizio il marchese avrebbe dei modi scostanti e antipatici?»
«Credo che sia opinione diffusa tra tutti coloro che lo conoscono» replico lei, rigida.
«Il che non deve impedirvi di accettare il suo aiuto» la ammonì il duca.
«Per quale motivo dovrebbe accettare di aiutarmi? Ho sentito spesso parlare del suo odio nei confronti delle donne. Non credo proprio che vorrà sposare me.»
«Non dovrà farlo, infatti» obiettò il duca. «Si limiterà a rendere noto il fidanzamento. Poi, quando il pericolo sarà cessato, lo ringrazierete per la sua gentilezza e insieme annuncerete che il fidanzamento è stato rotto consensualmente.»
Lavina si premette le mani sulle guance arrossate.
«Oh, papà, dovete salvarmi. Non voglio lasciarvi. Credete che il piano di zio Bertram possa funzionare?»
«Deve» fu la risposta cupa del conte. «È per questo motivo che dobbiamo partire subito, prima che arrivi il messo di Sua Maestà.»
«Oh sì, vi prego, partiamo immediatamente!» esclamò Lavina.
Con un gesto improvviso, si girò verso il duca e gli gettò le braccia al collo. «Grazie di tutto, zio Bertram.»
Anche il conte si avvicinò all'amico e gli strinse la mano. «Saremo sempre in debito con voi»
disse. «Vi ringrazio dal profondo del cuore di averci avvertito tempestivamente. Se Sua Maestà dovesse chiedere di me, potreste dirle...»
«Buon Dio, no, caro amico» sbottò il duca, allarmato.
«Non dirò una parola. Se scoprisse che vi ho avvisato, la regina mi butterebbe fuori a calci. » E strizzando l'occhio al conte e a sua figlia aggiunse: «Vi terrò informati sulle mosse di Sua Maestà».
«Non so come esprimervi la mia gratitudine» ripeté il conte.
«Neppure io» aggiunse Lavina. Posò le mani sulle spalle dell'anziano duca e lo baciò sulla guancia. «Se riuscirò a cavarmi d'impiccio grazie a voi, vi sarò grata in eterno e vi vorrò bene più di quanto riesca a esprimere a parole.»
Il duca le sorrise. «Vostro padre è stato estremamente gentile con me in passato, e io ho sempre desiderato di vedervi entrambi felici» rispose con grande semplicità. «Qualsiasi cosa possa fare per voi, in qualsiasi momento, basta che me lo facciate sapere.»
«Siete meraviglioso» dichiarò Lavina, baciandolo un'altra volta. Poi corse nel vestibolo e indossò il mantello che il maggiordomo le aveva preparato, dopodiché salì in carrozza, seguita dal padre.
Pochi istanti dopo, la vettura partì rumorosamente, dando inizio alla prima parte del viaggio.
«Siamo sfuggiti al pericolo» sussurrò Lavina. «Ma solo per il momento. Oh papà, dobbiamo
andarcene per sempre. Dovete salvarmi!»
Il conte mise un braccio intorno alle spalle della figlia, tenendola stretta. Aveva un'espressione molto risoluta.
Il viaggio dalla capitale a Ringwood Place, nell'Oxfordshire, era piuttosto lungo e Lavina ebbe molto tempo a disposizione per riflettere. Quello che aveva raccontato al conte riguardo al suo unico incontro con Lord Elswick era vero, ma non era tutto.
Tre anni prima, quando aveva diciassette anni e stava per debuttare in società, era stata ospite dei Bracewell nella loro casa di Londra. Poiché Lavina era orfana di madre, Lady Bracewell aveva accettato
di farle da madrina a patto che prima perfezionasse la sua educazione mondana.
Per aiutarla a "entrare nello spirito della debuttante", come aveva spiegato la sua gentile ospite, i Bracewell avevano dato alcuni balli improvvisati, ai quali erano stati invitati per fare numero gli amici dei loro numerosi figli, che formavano una compagnia molto allegra.
Una sera, mentre stavano ballando, qualcuno aveva suonato il campanello e poco dopo il maggiordomo
aveva annunciato Lord Elswick.
Lavina era stata subito colpita dall'aspetto terribilmente romantico del giovane gentiluomo: alto, bruno, con il viso affilato, una bella fronte e lineamenti scultorei, sembrava l'eroe di un romanzo, attraente e malinconico com'era.
Aveva potuto osservarlo solo per pochi istanti, perché subito il marchese era stato accompagnato nello studio del padrone di casa, ma l'impatto che aveva avuto sul suo cuore era rimasto indelebile.
Pochi minuti più tardi c'era stata una pausa perché i ballerini potessero riprendere fiato e dissetarsi con la limonata, e Lavina ne aveva approfittato per appartarsi con la giovane Lady Helen Bracewell, la sua migliore amica.
«Non è bellissimo?» aveva ridacchiato Helen.
«Sembra proprio il Giovane Aroldo» aveva sussurrato Lavina.
Sapeva che Helen avrebbe colto l'allusione, perché entrambe avevano sospirato insieme sull'eroe stanco della vita cantato da Lord Byron. In un poema di cinque canti, il Giovane Aroldo vagava per il mondo, soprattutto in luoghi esotici, cercando di sfuggire alla malinconia e alla noia, finché, perseguitato dalla tragedia, non si rifugiava nella bellezza; il mondo deponeva allora le sue delizie ai piedi del giovane, e lui le accoglieva con un debole sorriso che tradiva un tormento interiore sopportato con coraggio.
Il fratellino minore di Helen aveva sbuffato, sdegnoso, commentando: «Che personaggio ridicolo, non fa altro che piangersi addosso!».
Le due fanciulle l'avevano cacciato con alte grida di indignazione. Lavina, in particolare, si era infuriata. Come si poteva essere tanto insensibili nei confronti di quel giovane e tormentato eroe?
Aroldo aveva ossessionato i suoi sogni di notte e stimolato la sua immaginazione di giorno, e lei si era convinta che, una volta in società, non avrebbe trovato nessuno che potesse reggere il paragone con quella figura romantica. Poi la porta si era aperta e "Aroldo" era entrato nella sala, pallido, con gli occhi scuri, intenso, come se si muovesse altezzosamente al di sopra della gente comune.
Di sicuro c'era stata un'emozione repressa nel breve inchino che il marchese aveva rivolto a Lady Bracewell, una pena segreta nell'indifferenza con cui aveva guardato i ballerini.
Ah, aveva pensato con l'appassionato fervore dei suoi diciassette anni, tali piaceri non erano per lui. Non potevano lenire la ferita segreta che avvelenava la sua vita.
Non aveva idea di quale ferita fosse, ma quando Helen le aveva sussurrato che il marchese era stato abbandonato dalla fidanzata il giorno delle nozze, tutto le era stato chiaro.
Avevano ricominciato a ballare. Volteggiando per la sala, Lavina aveva cercato di tenere d'occhio la porta dalla quale il marchese sarebbe uscito, una volta concluso il colloquio con Lord Bracewell.
Sapeva già cosa sarebbe accaduto: Lady Bracewell l'avrebbe invitato a unirsi al ballo improvvisato e lui, sia pure con riluttanza, avrebbe accettato. Poi si sarebbe accorto di Lavina e sarebbe rimasto immobile, riconoscendo in lei la sua anima gemella. Allora si sarebbero guardati negli occhi, entrambi consapevoli che il dado era tratto, e lui, dimenticando la donna senza cuore che l'aveva abbandonato, dal quel momento in poi avrebbe vissuto soltanto per Lavina.
Quel pensiero esaltante le aveva fornito uno slancio improvviso, e lei aveva cominciato a volteggiare in una danza inebriante. Gli altri giovani si erano fermati per ammirarla, mentre il suo compagno la lasciava andare per permetterle di ballare da sola.
Dimentica di tutto, tranne che della propria gioia, lei aveva danzato in un'estasi di felicità. Per qualche glorioso istante si era sentita padrona del mondo.
La musica aveva rallentato per poi cessare del tutto mentre lei sprofondava in una riverenza, accolta dagli applausi frenetici degli altri giovani.
Quando si era rialzata, i suoi occhi avevano incontrato quelli di Lord Elswick.
Lui la stava fissando intensamente, ma la sua espressione era spenta. Con la fiducia della giovinezza,
Lavina l'aveva interpretata a suo piacere: evidentemente il marchese era rimasto incantato dalla sua grazia e dalla sua bellezza.
Lady Bracewell stava parlando con lui, e gli indicava sorridendo i giovani radunati. Lavina si era avvicinata un poco per permettergli di vederla meglio.
Poi il marchese si era stretto nelle spalle, girandosi, e a Lavina erano giunte quelle parole terribili.
«Mia cara Jemima, perdonatemi, ma ho di meglio da fare che giocare con dei bambini.»
Alla matura età di vent'anni, Lavina si rendeva conto che l'insulto di Lord Elswick era stato alquanto lieve. Non aveva ancora fatto il suo debutto in società e dunque, ufficialmente, era ancora una bambina. Nessun insulto, quindi, bensì una semplice constatazione.
Ma a diciassette anni la sua sensibilità ne era stata devastata. Di colpo si era resa conto di essere senza fiato, con i capelli scarmigliati e le guance arrossate. Si era comportata con impudenza e adesso ne subiva le conseguenze. Peggio ancora, aveva udito dietro di sé dei risolini soffocati. Come tutte le giovani donne molto belle aveva delle nemiche, fanciulle della sua età che con lei si mostravano amiche, mentre alle sue spalle, invidiose, godevano segretamente nel vederla mortificata. E finalmente potevano ridere di
lei.
Quella notte Lavina aveva soffocato i singhiozzi nel cuscino giurando che mai, per tutta la vita, avrebbe perdonato Lord Elswick.
Ora però si accingeva a chiedere il suo aiuto, dunque immaginava di doverlo perdonare. Qualsiasi cosa, del resto, sarebbe stata preferibile alle nozze forzate con il Principe Stanislaus.
Tuttavia avrebbe preferito che l'alternativa non fosse Lord Elswick.




MATRIMONIO PER SCOMMESSA (The Taming of Lady Lorinda)

Inghilterra, 1794
La prima volta che Durstan Hayle vede Lady Lorinda Camborne, la più spregiudicata e ammirata gentildonna dei salotti londinesi, non può che paragonarla a una novella Lady Godiva per il suo oltraggioso comportamento. Scandalizzato, il gentiluomo scommette mille ghinee con un amico che riuscirà a domare l'imprevedibile fanciulla. Ma non ha fatto i conti con il carattere ribelle e caparbio di Lorinda, che è decisa a non sposarsi e non si piega nemmeno quando l'avidità e l'indifferenza del padre la costringono a sposare Durstan, l'unico uomo che apparentemente è immune al suo fascino.

Capitolo 1

1794

L'uomo con la maschera verde osservava dall'alto la sala da ballo, illuminata da una profusione di candelieri di cristallo che proiettavano tutto intorno un caleidoscopio di riflessi variopinti.
Agli invitati era stato chiesto di presentarsi travestiti a seconda della propria ispirazione e così inevitabilmente c'erano una dozzina di Cleopatre, parecchi giullari e una predominanza di acconciature
e gorgiere elisabettiane.
Mentre guardava le coppie che danzavano accompagnate dalla musica di un'orchestrina alloggiata nella Galleria dei Musicisti, l'uomo con la maschera verde si irrigidì all'improvviso. «Pensavo che mi avreste condotto a un ballo frequentato dal cosiddetto Beau Monde» disse sorpreso al suo accompagnatore.
«Precisamente.»
«Queste non sono dunque delle graziose cortigiane?»
«Naturalmente no! Sono le dame più aristocrati che dell'alta società, gentildonne appartenenti alle più nobili famiglie d'Inghilterra.»
«Non posso crederci!»
Mentre parlava con il suo accompagnatore, il gentiluomo con la maschera verde non osservava gli occhi che scintillavano o le labbra di rubino che spiccavano sotto le maschere di velluto, e nemmeno le candide gole ornate di gioielli. Fissava invece i seni dalle punte rosate che spuntavano maliziosi dalle audaci scollature o che trasparivano dalle stoffe impalpabili degli abiti, intesi a mostrare più che a nascondere fianchi torniti e gambe squisitamente modellate nonché spesso nude.
«Siamo davvero in Inghilterra?» proruppe infine, scandalizzato.
Il suo amico scoppiò a ridere. «Avete trascorso troppo tempo lontano da casa. Negli ultimi anni sono cambiate parecchie cose e, come scoprirete, non tutte per il meglio.»
«Quando sono partito» osservò l'uomo con la maschera verde, «le donne erano virtuose e docili, gentili e sottomesse ai loro mariti.»
«Ebbene, tutto ciò non è più di moda, oramai»
replicò il suo accompagnatore. «Oggi le donne non sono più il sesso debole. Partecipano alle corse dei
cavalli e delle carrozze, vanno a caccia, giocano a cricket contro altre squadre femminili e, nel caso delle principesse di sangue reale, perfino a calcio.»
«Buon Dio!»
«Si considerano uguali agli uomini, e questo è evidente anche nel loro aspetto.»
«Ho notato, infatti, che la cipria è scomparsa.»
«Sia per gli uomini che per le donne, grazie a Dio! Certo, dobbiamo ringraziare il Principe di Galles per la moda au naturel.»
«Per quanto riguarda noi uomini, è senza dubbio un sollievo» commentò l'uomo con la maschera
verde. «Ma per le donne è tutt'altra faccenda.»
«Il nuovo ordine» replicò il suo amico in tono divertito, «impone la victime coiffure, un taglio di ovvia provenienza francese che si ispira alla rivoluzione.» Con un gesto della mano, continuò a spiegare: «Le acconciature alte ed elaborate del vecchio regime sono scomparse. Ora si preferiscono riccioli scompigliati ad arte e, per completare l'effetto, un sottile nastro di velluto rosso intorno al collo».
«Pensando a tutti coloro che hanno perso la vita sotto la ghigliottina, lo trovo di pessimo gusto» osservò
l'uomo con la maschera verde.
«Mio caro amico, molte delle cose che facciamo sono di pessimo gusto, eppure tutti quanti continuiamo
a farle.» Guardò il suo compagno con aria maliziosa, prima di proseguire: «A Carlton House, molte donne portano abiti che scoprono del tutto i seni, o li velano con tessuti talmente sottili che non lasciano nulla all'immaginazione».
L'uomo con la maschera verde non replicò.
Continuava a guardare le coppie che volteggiavano nella sala sottostante, notando che anche la danza stava diventando più selvaggia e i movimenti dei ballerini più scomposti.
«Mi giudicherete all'antica...» iniziò a dire, ma la sua voce si spense all'improvviso.
Era una calda serata di giugno e le alte portefinestre che si affacciavano sul giardino erano spalancate; in quel momento da una di esse, apparizione del tutto inattesa e sorprendente, era entrato uno splendido cavallo nero. Lo montava una donna che, a una prima occhiata, sembrava vestita soltanto dei lunghi capelli d'oro rosso che le scendevano fino ai fianchi.
A un esame più attento, tuttavia, l'osservatore scopriva che la sella, di foggia messicana con decorazioni
d'argento, era rialzata davanti e dietro e copriva almeno le parti intime. E anche i capelli erano acconciati in modo che solo le braccia e le gambe della donna fossero visibili.
L'audace apparizione, però, montava a cavalcioni, cosa di per sé scandalosa, e come se disdegnasse
nascondersi non portava alcuna maschera. I suoi grandi occhi verdi, che sembravano occupare quasi
tutto il viso, scintillavano divertiti.
L'uomo con la maschera verde ritrovò la voce solo dopo qualche istante. «Buon Dio! Chi è quella donna?»
«Lady Lorinda Camborne» lo informò il suo compagno, «la più impertinente di tutte le gentildonne londinesi.»
«Appartiene sul serio a una famiglia onorata?»
«Suo padre è il Conte di Camborne e Cardis.»
«Se avesse un po' di buonsenso, le darebbe una sonora sculacciata e la riporterebbe a casa.»
«È improbabile che la veda, dato che non alza mai gli occhi dal tavolo da gioco.»
«Un giocatore d'azzardo?»
«Incallito.»
«E lei... quanti anni ha?»
«Una ventina, immagino. Da due anni è la bellezza più acclamata di St. James.»
«Sul serio?»
«Che razza di censore siete! Sì, Lady Lorinda si comporta in modo riprovevole e non nego che le sue provocazioni siano oggetto di costanti pettegolezzi, ma almeno è di una bellezza a dir poco eccezionale.»
L'uomo con la maschera verde non replicò. Osservava Lady Lorinda che, sul suo magnifico stallone
nero, faceva il giro del salone.
I ballerini si erano fermati per applaudirla; gli uomini le gridavano incoraggiamenti e qualcuno le gettava dei fiori mentre passava.
«Da White la scommessa era che lei non avrebbe osato apparire nuda» raccontò l'accompagnatore all'uomo con la maschera verde. «Ebbene, non solo lei ha vinto la scommessa, ma ingenti somme di
denaro cambieranno mano, come sempre succede quando Lady Lorinda ne combina una delle sue.»
Compiuti due giri completi della sala, inaspettatamente come era arrivata Lady Lorinda uscì da
una portafinestra e scomparve.
«Non la rivedremo più?» si informò l'uomo con la maschera verde.
«Santo cielo, no! Fra poco ricomparirà, indossando qualcosa di fantasioso e senza dubbio tutt'altro che anonimo. Sarà una delle ultime ad andarsene.»
«Dunque le piacciono questi intrattenimenti?» domandò il gentiluomo con la maschera verde in tono vagamente sprezzante.
«Naturalmente. Questa è la sua vita: balli ogni sera, feste sfrenate a Vauxhall e apparizioni nei ritrovi peggio frequentati di Londra. Ovunque vada, si lascia dietro una scia di cuori infranti.» L'informatore fece una pausa prima di proseguire: «Si narrano molte storie su Lady Lorinda. Una delle ultime è quella del Marchese di Queensbury...».
«Buon Dio, quel vecchio caprone è ancora in circolazione?» lo interruppe l'uomo con la maschera verde.
«Solo la morte, suppongo, potrà fermare quel libertino! Come stavo dicendo, qualche tempo fa gli è venuto il ghiribizzo di vestire i panni di Paride per assegnare la famosa mela con su scritto "alla più bella".»
«Se la contendevano tre dee se ricordo bene...»
«Esatto.»
«Volete dire che le tre candidate erano nude?»
«Completamente!»
«E che una di loro era Lady Lorinda?»
«Così mi è stato riferito.»
«Ma davvero gli uomini si innamorano di una donna come quella?»
«Ovvio! Lasciatemi spezzare una lancia in favore di Lady Lorinda: ha coraggio e personalità, qualità che spesso mancano alle sue coetanee. Nessuno potrebbe mai ignorarla.»
«O meglio evitare di notarla!» osservò seccamente l'uomo con la maschera verde.
«Credo che dovrei farvela conoscere» sorrise il suo compagno. «Le farebbe bene incontrare un uomo che non cade in ginocchio davanti alla sua bellezza e che non si lascia calpestare dai suoi graziosi piedini.» Dopo una breve esitazione soggiunse: «Oh, vedo che è arrivato il Principe di Galles. Venite, vi presento. Gli farà piacere apprendere da voi ciò che accade in un'altra parte del mondo».
Più tardi, dopo aver cenato al tavolo reale, l'uomo con la maschera verde lasciò la sala da pranzo e, trovando sgradevolmente alta la temperatura nella sala da ballo, uscì in giardino.
Il ricevimento si teneva a Hampstead e l'uomo con la maschera verde pensò che era come essere in campagna. Una lieve brezza faceva stormire le foglie dei grandi alberi, dalle aiuole saliva la fragranza dei fiori e le stelle brillavano come diamanti nel cielo.
Fece un respiro profondo pensando a quanto era diversa quell'aria dal calore soffocante dell'India.
A un tratto, una voce maschile interruppe le sue solitarie meditazioni.
«Per amor del cielo, Lorinda, ascoltatemi. Vi amo! Sposatemi o mi ucciderò, ve lo giuro!»
L'uomo con la maschera verde si irrigidì. La voce dello sconosciuto tradiva un'angoscia inequivocabile.
«Sposatemi, Lorinda, e farete di me l'uomo più felice tra i viventi.»
«Che cos'è questa, la decima o l'undicesima volta che vi respingo, Edward?»
L'uomo con la maschera verde comprese che il dialogo si svolgeva dalla parte opposta dell'alta siepe di bosso di fianco alla quale si era fermato.
Nell'oscurità gli era impossibile vedere attraverso il fitto fogliame, ma immaginò che i due dessero le
spalle alla siepe, ignari della sua presenza a pochi passi di distanza.
«Ve l'ho chiesto in passato e ve lo chiedo di nuovo... sposatemi, Lorinda!»
«Vi ho sempre rifiutato, Edward, e non cambierò idea questa volta. Suvvia, amico mio, state diventando
terribilmente noioso! Adesso vorrei tornare nella sala da ballo.»
«Non andate via, Lorinda. Restate con me, vi prego. Non vi darò fastidio. Farò tutto quello che volete... qualsiasi cosa, purché mi dedichiate un po' di attenzione.»
«Perché dovrei? Se volessi un cane da salotto, me ne comprerei uno» replicò la fanciulla con voce sdegnosa, e subito dopo aggiunse: «Se mi toccate, Edward, giuro che non vi rivolgerò più la parola».
«Lorinda! Lorinda!» gridò il giovane, disperato, e un attimo dopo l'uomo con la maschera verde udì un ticchettio di tacchi femminili che si allontanavano sul vialetto lastricato e il gemito angosciato dell'uomo abbandonato.
Resosi conto che la conversazione era terminata, l'uomo con la maschera verde si avviò verso la sala
da ballo.
Non gli fu difficile riconoscere Lady Lorinda, anche perché nell'istante in cui varcò la portafinestra udì risuonare la sua voce, allegra e del tutto incurante di ciò che era appena avvenuto.
L'audace fanciulla indossava una redingote maschile, su calzoni di raso fermati da un nastro sulle calze di seta che sottolineavano oltraggiosamente le caviglie sottili. I capelli, di un rosso dorato, erano arricciati e acconciati a mo' di parrucca sotto il cappello piumato.
Da sotto la maschera spuntavano il naso piccolo e diritto, le labbra dalla curva perfetta e il mento appuntito sollevato in atteggiamento orgoglioso.
Teneva in mano un bicchiere di vino e, quando l'uomo con la maschera verde entrò nella sala da ballo, lei e la sua cerchia di ammiratori stavano brindando alla salute del loro ospite, un uomo di mezza età coi capelli scuri e l'espressione beffarda.
Il padrone di casa accettò il brindisi senza mai distogliere lo sguardo da Lady Lorinda, e quando tutti ebbero bevuto le si avvicinò. «Venite con me in giardino. Voglio parlarvi» le disse.
Si trovavano a poca distanza dall'uomo con la maschera verde, e le loro parole gli giungevano distintamente.
«Sono appena rientrata dal giardino» obiettò Lady Lorinda corrucciando le morbide labbra. «Se avete intenzione di amoreggiare con me, Ulric, vi avviso che non sono dell'umore adatto.»
«Che cosa vi fa pensare che siano queste le mie intenzioni?»
«Perché gli uomini non parlano d'altro che d'amore» ribatté lei. «Non esiste un argomento di conversazione diverso?»
«No, quando si parla con voi!»
«L'amore mi annoia! È un argomento che non mi interessa, quindi, se volete divertirmi, dovrete parlare di qualcos'altro.»
«Fingete ancora di non avere un cuore, dunque?»
«Non fingo, è la mia fortuna! Venite, andiamo in sala da pranzo. Comincio ad avere fame.»
Si avviarono, e l'uomo con la maschera verde li seguì con lo sguardo.
«Ve l'avevo detto che è bellissima ma imprevedibile» sussurrò, raggiungendolo, il suo accompagnatore.
«Tutti gli uomini cadono ai suoi piedi e fanno ciò che lei dice?» domandò l'uomo con la maschera verde.
«Naturalmente. Tutti obbediscono a Lady Lorinda.»
«E se non lo fanno?»
«Lei li bandisce dalla sua cerchia di amicizie. Tale ostracismo, ho sentito dire, è più infamante di
una scomunica!»
L'uomo con la maschera verde scoppiò a ridere.
«Ho l'impressione che durante gli anni che ho trascorso all'estero, abbiate completamente perduto il senso dei valori... o forse dovrei dire quello dell'umorismo?»
Molto più tardi, quella stessa sera, quando gli ospiti erano notevolmente calati di numero e il primo chiarore dell'alba iniziava a far impallidire le stelle nel cielo, i due amici lasciarono il ricevimento e salirono in carrozza.
Viaggiavano su un altissimo phaeton trainato da cavalli di eccezionale bellezza, con un solo lacchè appollaiato sul predellino posteriore.
«Vi siete divertito?» domandò l'uomo che teneva le redini.
Il suo amico, che si era tolto la maschera, rise.
«È stata senza dubbio una serata memorabile! Mi aspettavo di trovare dei cambiamenti, naturalmente,
ma non fino a questo punto.»
«Vi riferite agli uomini o alle donne?»
«Devo ammettere che il principe mi ha molto stupito. È diventato grasso e i suoi amici non mi hanno fatto una buona impressione.»
«Non piacciono a nessuno, in effetti» ammise l'altro. «Ma ditemi, piuttosto, che cosa pensate delle donne. Siete rimasto sconvolto?»
L'uomo che fino a poco prima aveva indossato la maschera verde rise di nuovo. «Vi assicuro che niente mi sconvolge. Tuttavia, trovo raccapricciante il pensiero che queste creature indecenti e irresponsabili tra qualche anno saranno le madri della prossima generazione.»
«Pensate di fare qualcosa al riguardo?»
«Che cosa suggerite?»
«Ebbene, potreste... raddrizzare Lady Lorinda. Che sfida sarebbe per qualsiasi uomo!»
«Credo che in effetti sarebbe possibile.»
«Suvvia, chi è mai riuscito a domare una tigre? Scommetto qualunque somma – la lascio decidere a voi – che non ci riuscirete.»
L'uomo che aveva portato la maschera verde rimase in silenzio per un poco prima di dire lentamente:
«Mille ghinee!».
«State scherzando?» domandò incredulo il suo compagno. Poi scoppiò a ridere. «Accetto! Non mi perderei l'esito di questa fatica di Ercole per nessuna cifra al mondo!»
«A proposito di tigri... in abiti femminili! Eccola là, proprio davanti a noi» esclamò il proprietario del phaeton dopo poco, indicando una carrozza nera con il blasone dei Camborne che stava risalendo la collina.
Il veicolo non aveva niente di particolare, ma la livrea dei lacchè e del cocchiere non passava certo inosservata: al posto dei colori preferiti dall'aristocrazia, come l'azzurro, il verde o il porpora, i domestici
di Lady Lorinda portavano infatti una livrea bianca con bordi d'argento.
Sotto lo sguardo esterrefatto del gentiluomo con la maschera verde, una volta raggiunta la sommità della collina e oltrepassato lo stretto passaggio tra la Spaniards Inn e il cancello del gabelliere, la carrozza dei Camborne si arrestò bruscamente.
«Che cosa succede?» domandò ad alta voce il conducente del phaeton. «Buon Dio, i briganti! Lady Lorinda è stata assalita!» esclamò subito dopo, frustando i cavalli per correre in aiuto della gentildonna.
All'improvviso si udì un colpo di pistola e l'uomo che aveva aperto la portiera della carrozza cadde all'indietro sul ciglio della strada, mentre il suo complice se la dava a gambe.
Prima che il phaeton potesse raggiungere la carrozza, il lacchè in piedi sul predellino posteriore, che teneva le mani in alto, fu proiettato bruscamente in avanti da uno scossone mentre il veicolo ripartiva e si affrettò a balzare a terra.
I due gentiluomini si fermarono accanto al bandito, riverso per terra con le braccia allargate e la pistola ancora stretta nella mano. Era mascherato e aveva l'aria di essere stato un delinquente della peggior risma. La macchia rossa che si allargava sul suo petto era inequivocabile.
«È morto, milord» annunciò il lacchè che era balzato giù dalla carrozza in corsa.
Il conducente del phaeton sfiorò con la frusta i cavalli. «Quand'è così, non sono affari nostri» replicò,
allontanandosi.
Per un poco i due gentiluomini rimasero in silenzio, poi quello che aveva indossato la maschera verde chiese: «C'era qualcuno con la fanciulla, o è stata lei stessa a sparargli?».
«Oh, suppongo sia stata lei!» replicò il suo amico.
«Non sarebbe la prima volta.» E con una nota divertita nella voce, proseguì: «Avete appena avuto una dimostrazione di come le giovani donne al giorno d'oggi siano in grado di badare a loro stesse.
Avevo sentito parlare del trattamento che Lady Lorinda riserva ai briganti. Adesso ho potuto vederla
in azione». Con una risata, spiegò: «A quanto pare, non appena un bandito apre la portiera, lei gli spara con l'intento di ucciderlo. I suoi domestici non devono nemmeno prendersi la briga di proteggerla».
«Sono sbalordito!» commentò il suo amico. «Ai miei tempi, le donne scoppiavano in singhiozzi e invocavano la protezione degli uomini.»
«Di donne così appiccicose ne esistono ancora, se sono quelle che preferite, e con il patrimonio di cui disponete di certo non vi lasceranno tregua!»
Quel commento rimase senza risposta e il viaggio verso Hampstead Heath proseguì in silenzio.
Lady Lorinda era appoggiata allo schienale imbottito della carrozza, con gli occhi chiusi. Prima di rilassarsi, aveva avuto l'accortezza di ricaricare la pistola che teneva in grembo.
Hampstead Heath era una zona notoriamente infestata dai briganti, razza che lei detestava al pari dei corteggiatori che la infastidivano nonostante lei scoraggiasse brutalmente le loro suppliche lamentose.
Lord Edward Hinton era solo uno dei tanti ammiratori che non accettavano di essere respinti da lei.
Ripensando a come quel gentiluomo l'avesse infastidita per tutta la serata, Lorinda stabilì che in futuro avrebbe messo bene in chiaro che non avrebbe partecipato a nessun ricevimento al quale fosse presente anche lui.
Niente di ciò che lei poteva dirgli gli impediva di implorarla di diventare sua moglie e di diventare, come lo definiva tra sé Lorinda, un maledetto seccatore.
Il loro ospite, Lord Wroxford, non era molto meglio, ma almeno la corteggiava senza poterle proporre le nozze. Era già sposato, infatti, e di conseguenza le sue proposte disdicevoli erano più facili da respingere.
Anche se si prendeva gioco di Ulric ed entrambi sapevano che le probabilità che lei accettasse il suo
corteggiamento erano pari alla possibilità di fare un salto sulla luna, lui non si perdeva d'animo e continuava a insistere, ma almeno, a differenza di Edward, era arguto, spiritoso e persino un po' cinico.
Lord Hinton aveva minacciato talmente tante volte di suicidarsi se lei l'avesse respinto, che ormai Lorinda si sentiva sopraffatta dalla noia ancor prima che lui aprisse bocca. Eppure Edward offriva delle prospettive eccellenti come marito, pensò, e c'era sempre la possibilità che, se suo fratello non fosse riuscito a generare un erede, un giorno sarebbe diventato duca.
«Se fossi assennata, lo sposerei» disse tra sé Lorinda, «ma come potrei sopportare i suoi piagnistei
per il resto dei miei giorni?»
Era quello che pensava di molti altri gentiluomini, parecchi dei quali non le offrivano soltanto immense ricchezze, ma anche una posizione prestigiosa in società.
Lorinda si rendeva perfettamente conto di quanto fosse effimera la sua stella, che brillava su una società pronta a esaltare o condannare una persona a seconda del capriccio del momento.
«Che cosa voglio dalla vita?» si domandò mentre la carrozza scendeva da Hampstead Heath, lasciandosi
alle spalle il pericolo.
Di colpo si vide davanti una teoria infinita di balli e ricevimenti, in compagnia della stessa gente scapestrata che si spostava insieme a lei da Londra a Brighton, a Newmarket per le corse dei cavalli, a
Bath per la cura delle acque, per poi tornare nella capitale per un altro frenetico giro di allegri intrattenimenti.
Davvero non desiderava altro dalla vita?
Sapeva che l'indomani le matrone che tanto la disapprovavano avrebbero spettegolato della sua apparizione al ballo nei panni di Lady Godiva, ma non era riuscita a resistere alla provocazione di Lord Barrymore, un dissoluto gentiluomo che aveva scommesso con lei che non avrebbe avuto il coraggio
di farlo.
Rise, pensando a quando il resoconto del suo comportamento, che non avrebbe perso niente della sua spudoratezza passando di bocca in bocca, sarebbe giunto all'orecchio del re e della regina al Castello di Windsor. I sovrani avrebbero senza dubbio attribuito quell'oltraggiosa esibizione all'esempio nocivo e dissoluto del Principe di Galles.
«Vecchi ipocriti!» esclamò, constatando con sollievo che il viaggio era terminato e la carrozza si stava fermando davanti a Camborne House, in Hanover Square, un edificio enorme, scomodo e decisamente brutto che era stato costruito dal settimo Conte di Camborne, nonno di Lorinda.
Mentre il lacchè con la livrea bianca e argento che lei stessa aveva disegnato apriva la portiera, Lorinda pensò che era comunque meno cupo di quanto fosse stato quando lei era bambina.
«Sua Signoria è in casa, Thomas?» si informò.
«Sì, milady. Sua Signoria è rientrata mezzora fa e adesso è in biblioteca.»
«Grazie, Thomas.»
Lorinda gettò il mantello su una sedia, incurante dell'espressione inorridita del valletto di fronte al suo abbigliamento maschile. Attraversò il vestibolo dal pavimento di marmo e si diresse verso la biblioteca.
Seduto allo scrittoio, al centro della stanza, suo padre stava caricando una pistola.
Il Conte di Camborne e Cardis alzò gli occhi, sorpreso dall'ingresso della figlia.
Era un bell'uomo con i capelli brizzolati e la carnagione smorta di chi passava poco tempo all'aperto.
Nelle sale da gioco, l'aria era notoriamente viziata.
Il conte depose la pistola con un gesto troppo frettoloso per essere spontaneo, esclamando: «Non vi aspettavo di ritorno così presto, Lorinda!».
«Che cos'è accaduto, papà? Non ditemi che dovete battervi a duello.» Suo padre non rispose e Lorinda andò verso la scrivania, abbassando lo sguardo su di lui. «Ditemelo, papà.»
Per un istante il conte parve sul punto di rifiutare, poi si adagiò contro lo schienale della sedia dicendo
in tono di sfida: «Volevo spararmi!».
«State scherzando, vero?»
«Ho perso tutto, Lorinda. Siamo rovinati.»
Per un istante la fanciulla rimase in silenzio. Poi si lasciò cadere su una sedia di fronte a lui. «Raccontatemi esattamente cos'è accaduto.»
«Stavo giocando a carte con Charles Fox» iniziò a dire il conte.
Lorinda strinse le labbra. Sapeva fin troppo bene che Charles Fox era l'avversario più pericoloso che
suo padre avrebbe potuto scegliere. Esponente di spicco dei liberali in Parlamento, oratore avvincente, Charles Fox era dotato di un fascino straordinario nonostante fosse grasso, trasandato, rozzo, con il doppio mento e ispide sopracciglia nere.
Il re lo detestava, e proprio per questo lui era diventato intimo amico del Principe di Galles. Per un periodo, il principe l'aveva addirittura idolatrato.
Erede di un padre favolosamente ricco, Charles Fox aveva sviluppato una passione insaziabile per il gioco d'azzardo a Eton dove, appena sedicenne, aveva perduto insieme al fratello ben trentaduemila sterline in una sola sera!
Che ironia, pensò Lorinda, che in una delle rare occasioni in cui la sorte aveva arriso a Charles Fox, fosse stato proprio suo padre a farne le spese.
Le parole successive di Lord Camborne confermarono i suoi timori. «Stavo vincendo, Lorinda» raccontò il conte con voce stanca. «Vincevo una somma considerevole, poi d'un tratto la fortuna ha girato dalla parte di Fox. Pensavo che non sarebbe durata, e invece quando mi sono alzato dal tavolo non avevo più niente.»
Per qualche minuto nella biblioteca non si sentì altro suono che lo scoppiettare del fuoco nel caminetto,
poi Lorinda chiese con voce abbastanza ferma: «Quanto avete perduto?».
«Centomila sterline!»
Per molti gentiluomini che giocavano da White quella non era una cifra astronomica, ma Lorinda sapeva bene quanto suo padre che per loro significava la rovina.
Possedevano ancora la casa di Londra e la residenza di famiglia in Cornovaglia, ma la rendita che ricavavano da tale proprietà era modesta e se lei e il padre conducevano una vita lussuosa e stravagante,
era solo perché avevano sempre pensato, con una buona dose di ottimismo, che "in qualche modo i soldi sarebbero saltati fuori".
In sostanza, quando il conte aveva una serata felice al tavolo da gioco, Lorinda gli toglieva dalle tasche il denaro vinto prima che lui potesse giocarselo di nuovo.
Prima di allora, tuttavia, suo padre non aveva mai perso una somma così esorbitante.
«Mi resta una cosa sola da fare» annunciò il conte con voce roca. «Spararmi. Fox non potrà aspettarsi
che saldi il mio debito se sarò morto.»
«Sapete bene quanto me, papà» replicò Lorinda, «che essendo un debito d'onore, avrei il dovere
morale di saldarlo io.»
«Sul serio?»
«Naturalmente. E se avete intenzione di lasciarmi da sola a rimettere insieme i cocci della mia vita, sappiate che lo considererei un gran brutto tiro da parte vostra.»
Pronunciate quelle parole in tono sprezzante, si alzò in piedi e andò ad aprire le tende di pesante velluto. Fuori, le prime deboli strisce rosate dell'alba cominciavano ad apparire sopra i tetti.
«Pensavo» disse alle sue spalle il conte con voce incerta, «che se morissi, Fox potrebbe cancellare il
debito. Una soluzione facile, non credete?»
«Facile per voi, ma non per me» osservò Lorinda sottovoce. «E i Camborne non sono mai stati dei vigliacchi.»
«Maledizione, non vorrete darmi del codardo!» ribatté suo padre in tono brusco.
«Non riesco a immaginare niente di più vile che piantarmi qui così» replicò Lorinda.
Suo padre spinse da parte la pistola con impazienza.
«Se la mettete su questo piano, allora potreste cercare voi una soluzione.»
«È ovvio, no?» Lorinda si voltò, tornando verso lo scrittoio.
«Ebbene, non ci vedo niente di così ovvio.»
«Non ci resta altro che vendere questa casa con tutto ciò che contiene. Dovrebbe fruttarci una cifra
considerevole. Dopodiché ci ritireremo in Cornovaglia.»
«In Cornovaglia?»
«Perché no? Finché non avremo venduto anche The Priory... sempre che qualcuno sia disposto a offrirci qualcosa per quel rudere.»
Il conte calò il pugno sullo scrittoio con tanta forza da far rimbalzare il calamaio. «Non venderò quella che è stata la dimora della mia famiglia fin dall'epoca della conquista normanna!» gridò. «Anche se non è vincolata al titolo, nessun Camborne è mai caduto tanto in basso da vendere la casa natale dei suoi predecessori.»
Lorinda si strinse nelle spalle. «Può darsi che sarete costretto a farlo, papà. Dubito che questa casa, con tutto ciò che contiene, compresi i gioielli della mamma, possa fruttare più di cinquantamila sterline.»
Il conte si nascose il viso tra le mani. «Oh... Dio!» proruppe. «Come ho fatto a essere tanto idiota?»
«Le recriminazioni non ci porteranno da nessuna parte» replicò freddamente Lorinda. «Dobbiamo essere concreti, papà. Vale a dire che sarò io a occuparmi di tutto. Voi chiederete a Charles Fox una dilazione del pagamento. Non sarete certo in grado di versargli centomila sterline entro il termine consueto di due settimane.»
«Dovrò mettermi in ginocchio davanti a lui, oltre a tutte le altre umiliazioni che ho dovuto subire?» chiese il conte, contrariato.
«Si tratta del vostro debito» gli ricordò Lorinda.
Suo padre la guardò e l'espressione che lesse negli occhi verdi di Lorinda lo spinse a esclamare con furia: «Dio onnipotente! Potreste anche mostrarvi un po' più comprensiva! Non avete un briciolo di pietà per nessuno».
«Se proprio volete sapere la verità» rispose Lorinda, «vi disprezzo.» Fece una pausa e, vedendo che il padre non replicava, proseguì: «Vi disprezzo al pari di tutti gli altri uomini. Siete tutti uguali, tutti deboli quando si tratta del vostro piacere. Vi aspettate che le donne vi consolino quando vi comportate da stupidi e che piangano per i vostri misfatti. Ebbene, lasciatemi mettere bene in chiaro che io non intendo fare nessuna delle due cose».
Raccolse la pistola dallo scrittoio e aggiunse con sarcasmo: «Questa la porto con me; non mi fido di voi. Domani mi occuperò della vendita della nostra casa e cercherò di capire se posso ottenere un prezzo accettabile per i tesori raccolti dai nostri antenati e per i gioielli che davano tanto piacere a mia madre». Fece per uscire, poi si girò a guardare il padre, con la luce delle candele che faceva scintillare i suoi capelli rossi. «Se questa prospettiva vi è insopportabile» concluse con insolenza, «vi suggerisco di partire immediatamente per la Cornovaglia e di cominciare a mettere una parvenza di ordine nel rudere che ci è rimasto.»
La mattina seguente Lorinda si svegliò dopo un sonno profondo e mentre la cameriera apriva le tende le tornò alla mente il compito che l'aspettava.
Non si sentiva in preda al panico, come sarebbe successo a qualsiasi altra giovane donna, per le gravi difficoltà che avrebbe dovuto affrontare né per l'inadeguatezza del padre davanti a un qualsiasi problema.
Sua madre era morta quando lei aveva dodici anni. La ricordava con affetto, ma aveva sempre intuito di avere ben poco in comune con quella persona dolce e arrendevole che aveva posto il marito su un piedistallo ed era stata pronta ad accettare il suo precario stile di vita senza fare nulla per modificarlo.
Lorinda doveva aver ereditato, seppure a distanza di tempo, le qualità dei suoi antenati Camborne che, in Cornovaglia, si erano battuti eroicamente contro innumerevoli nemici.
La Cornovaglia era stata l'ultima regione della Britannia meridionale a sottomettersi agli invasori sassoni, e i Camborne avevano combattuto contro Re Egbert rifiutandosi di riconoscere la sua supremazia.
Novant'anni dopo avevano aiutato Aethelred a cacciare i gallesi da Exeter, stabilendo il confine del loro territorio sul fiume Tamar.
Nel corso dei secoli, i Camborne erano sempre stati fieri della loro indipendenza: avevano difeso la causa dei Lancaster e si erano distinti per il loro valore nell'esercito comandato da Sir Bevil Grenville, quando aveva sconfitto i partigiani del Parlamento a Bradock.
Nelle vene di Lorinda scorreva un fuoco che in suo padre sembrava del tutto estinto.
Non si sottometteva ad alcuno e, fin dalla più tenera età, si era ribellata a ogni forma di autorità.
«Lottate come una leonessa pur di non fare ciò che vi viene detto, come i guerrieri della Cornovaglia che combatterono ad Agincourt» era solita dirle la balia quando era bambina.
E lottava ancora, in quel momento di avversità, non volendo accettare l'inevitabile come invece suo padre sembrava propenso a fare.
Lorinda rimase in silenzio mentre la cameriera l'aiutava a vestirsi e le acconciava i capelli nella foggia volutamente disordinata che sembrava creata per mettere in risalto il suo viso minuto, a forma di cuore.
Lorinda non era bassa, anzi era più alta della media, eppure era così snella e aggraziata che gli uomini provavano istintivamente il desiderio di proteggerla, per poi accorgersi che la sua volontà di ferro e il suo orgoglio indomabile erano in netto contrasto con l'aspetto squisitamente femminile.
Non si poteva negare che fosse bella, tuttavia, guardandosi allo specchio, Lorinda si chiese se la sua bellezza le avesse mai portato gioia.
Era consapevole che, se avesse chiesto consiglio a una qualsiasi delle dame dell'alta società che tanto
spesso l'avevano accompagnata ai ricevimenti su richiesta di suo padre, da quando Lorinda aveva fatto il suo debutto, la risposta sarebbe stata invariabilmente la stessa: sposate un uomo ricco.
Le sembrava quasi di sentire le loro voci pronunciare quelle parole, sapendo che per lei sarebbe stato fin troppo facile accettare Edward Hinton, Anthony Dawlish, Christopher Conway o un altro qualunque dei giovani aristocratici che avevano deposto il loro cuore ai suoi piedi.
Senza dubbio, pensò mentre finiva di abbigliarsi, le sarebbe bastato scrivere un biglietto per farli accorrere.
Ma l'orgoglio, anche quello retaggio dei suoi antenati, la faceva inorridire alla prospettiva di sposare un uomo solo perché le faceva comodo.
Scese le scale a testa alta, con in mente un vortice di idee e progetti, quasi fosse stata un comandante
che andava in battaglia e non una donna che avrebbe dovuto ignorare simili strategie.
In biblioteca, scoprì che suo padre non era neppure andato a letto e dormiva nella poltrona dallo schienale alto presso il fuoco. Una caraffa vuota di fianco a lui la diceva lunga su come aveva trascorso la notte.
Lorinda gli mise una mano sulla spalla, scuotendolo bruscamente. «Svegliatevi, papà!»
Parlando con lui, poche ore prima, si era accorta che aveva bevuto parecchio, ma quello che aveva consumato dopo che lei era andata a dormire l'aveva lasciato con gli occhi iniettati di sangue e un inequivocabile olezzo di liquore addosso.
«Svegliatevi, papà!» ripeté, e finalmente il conte aprì gli occhi.
«Oh, siete voi, Lorinda! Che cosa volete?»
«Che vi laviate e vi vestiate» rispose lei. «È mattina e, se volete, la colazione è pronta.»
Il conte rabbrividì. «Datemi da bere.»
Senza discutere, Lorinda gli versò del brandy dal vassoio pronto in un angolo della biblioteca e glielo portò con aria sdegnosa.
Il conte lo prese, trangugiandolo d'un fiato.
«Che ore sono?»
«Le nove. Ebbene, andrete in Cornovaglia o rimarrete qui con me? Vi avviso che dovrete comunque rinunciare alle comodità, perché intendo licenziare la servitù non appena avremo fatto colazione.»
Rinfrancato dal liquore, il conte si alzò in piedi.
Il sole entrava a fiotti dalle finestre, una delle quali si apriva sul piccolo giardino dietro la casa.
Le aiuole erano un tripudio di fiori e Lorinda si scoprì a pensare a quanto era costato acquistarli e farli mettere a dimora dal giardiniere che veniva quattro volte alla settimana.
«C'è... c'è qualcosa che non vi ho detto, stanotte» annunciò il conte dopo qualche istante.
«Che cosa?»
«Mi avete impedito di fare la cosa più onorevole, come avevo deciso» proseguì suo padre.  «Quindi tanto vale che sappiate la verità.»
«La verità?» chiese Lorinda in tono aspro.
«Verso la fine della partita, mi hanno visto barare.»
«Barare?»
Quello di Lorinda era un grido più che un'esclamazione.
«Avevo bevuto molto ed ero disperato... non sono stato nemmeno troppo abile.»
«In quanti vi hanno visto?»
«Fox e altri tre membri di White che erano al tavolo. Sono tutti miei amici e credo che terranno la bocca chiusa, ma per qualche mese è meglio che non mi faccia vedere.»
Quello era un colpo che Lorinda non si aspettava. Sapeva bene che un uomo scoperto a barare veniva escluso dai suoi pari e diventava un reietto.
Esisteva la possibilità, molto remota, che essendo suo padre molto popolare, coloro che l'avevano visto barare l'avrebbero giudicato un incidente dovuto al troppo bere e non l'avrebbero reso pubblico.
Ma il conte aveva ragione dicendo che non avrebbe potuto rimettere piede da White per parecchio tempo.
Per un istante si pentì quasi di non avergli permesso di togliersi la vita, visto che quella era la strada più onorevole che un uomo sorpreso a barare potesse prendere. Poi però si disse che sarebbe stata una soluzione forse ancor più vile.
«Non vi resta altro da fare, papà» dichiarò con voce sicura, quasi normale, «che partire immediatamente
per la Cornovaglia. Prendete con voi un valletto, quello che preferite, e due cavalli dei migliori. Il resto sarà messo in vendita.» Poi, in tono più impersonale, concluse: «Vi porterò io il resto dei vostri effetti personali con la carrozza da viaggio».
«E il mio phaeton?»
«È il più nuovo dei veicoli che possediamo, e ci frutterà una discreta sommetta. Mi dispiace, ma dovrà restare qui. Adesso vado a fare colazione, poi parlerò con il personale. Se avete bisogno di me, mi troverete in salotto.»
Andò alla porta e quando fu sulla soglia sentì suo padre sussurrare: «Mi dispiace, Lorinda».

 

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29/04/2008
da Mandala82
VIDEOINTERVISTE ALLE AUTRICI

LISA KLEYPAS
Sfortunatamente, noi lettrici di romance al di qua dell'Atlantico abbiamo, tra i tanti, un grosso vistoso svantaggio: possiamo incontrare le nostre autrici preferite molto, molto di rado.
Mentre negli USA infatti è frequente incontrare le autrici alle conventions, ai "booksigning" ( cioè a quegli incontri, di solito presso librerie o centri specializzati, dove l'autore presenta brevemente il proprio libro e ne autografa le copie alle lettrici ), in Europa queste occasioni sono rarissime, vuoi per la distanza, vuoi perchè non fa parte delle consuetudini del mercato editoriale locale.
Per offrire quindi a tutte la possibilità di conoscere, almeno virtualmente, alcune delle autrici più interessanti, a partire da oggi vi presenteremo una serie di post con i video, le trascrizioni e le traduzioni in italiano delle videointerviste che hanno rilasciato a vari siti internet.
Buona visione!


VIDEOINTERVIEW :  LISA KLEYPAS at ROMANCE NOVEL TV - Internet TV for romance readers.
VIDEOINTERVISTA : LISA KLEYPAS per Romance Novel TV - Internet TV for romance readers.


PART 1 - Writing both contemporaries and historicals is not always easy for bestselling author Lisa Kleypas.
Scrivere romanzi contemporanei e storici allo stesso tempo non è sempre facile per la scrittrice Lisa Kleypas




Right now I’m actually finding a certain amount of difficulties in switching between contemporary and historical, because it almost feels like there’s a different compartment in my brain for each genre, the historical and the contemporary, and the voices are so different.  It’s …it’s very hard to get out of one mode and get into the other, so I completely admire writers who seems to do it so effortlessly . But… I usually take about a chapter or two and then I seem to become comfortable with the voices again. And, the strange thing to me is that the contemporary voice requires more effort for me than the historical voice, which makes no sense, but there you have it.

In questo momento sto effettivamente incontrando un certo numero di difficoltà a passare dal contemporaneo allo storico, perchè mi sembra quasi di avere nel cervello un compartimento diverso per ognuno di questi generi, uno per lo storico e uno per il contemporaneo, e i loro stili sono così diverse. E’ molto difficile uscire da una modalità ed entrare nell’altra, ed ammiro tantissimo gli scrittori che sembrano farlo senza nessuno sforzo apparente. A me, però, di solito serve un capitolo o due, dopodiché mi sento nuovamente a mio agio con gli stili. E quel che è più strano, secondo me, è che lo stile contemporaneo mi richiede uno sforzo maggiore di quello storico, il che non ha senso, ma è così che stanno le cose.

I speak in modern day, you know, language , so I should be able to write contemporary dialogue, but eh but is a question of rhythm. When you’re writing there’s a certain rhythm and cadence to historical language and it’s so beautiful and it’s so fun to play with words,  and with contemporary you have to be very restrained and you have to simplify things a lot, and sometimes when I want to express things is much easier to express them with a lot of words than just express them with a few words.

Il linguaggio che parlo è quello moderno, naturalmente, quindi in teoria dovrei essere più che capace di scrivere dialoghi contemporanei, invece è  tutta una questione di ritmo. Quando si scrive, esistono un certo ritmo e una cadenza che sono caratteristici del linguaggio storico, e sono così belli – è divertente giocare con le parole! Nel contemporaneo bisogna limitarsi, semplificare parecchie cose, e qualche volta quando voglio esprimere delle idee è molto più facile farlo con molte parole anziché con poche soltanto.
 

In Mine Till Midnight, the fun thing is that because Cam is really developed and exploited in the story you find out a lot more about his gypsy background, a lot more about the mysticism associated with the Romany culture and there’s another gypsy character, a man, a mysterious man who is brought into the story. So the interaction between Cam and this family I think are very funny and very lively, because they are all about misfits, but at the same time there’s this mystical element in just tiny touches of something that are not quite paranormal but they are fading with this whole superstitious gypsy culture. So it was a very nice feeling and a very distinct feeling for this new series, so I’m gonna go with it, because Gypsies are fascinating people and their cultural believes have really given the story a lot of personality.

In Mine Till Midnight, la cosa divertente è che visto che il personaggio di Cam è molto approfondito e dettagliato nella storia, verrete a sapere a parecchie cose del suo passato di zingaro, ed ancora di più sul misticismo che caratterizza la cultura Rom – c’è anche un altro personaggio di origine zingara, un uomo, un uomo misterioso che fa la sua apparizione nella storia. Penso che le interazioni tra Cam e questa famiglia siano molto divertenti e vivaci, perché sono basate su tutta una serie di gaffes, ma allo stesso tempo c’è questa componente mistica, con piccoli tocchi di un qualcosa che non è esattamente paranormale, ma che è imbevuto della superstizione della cultura zingara. Questa nuova serie mi ha dato sensazioni molto piacevoli e molto particolari, e quindi ho intenzione di proseguire, perché gli zingari sono persone affascinanti e le loro convinzioni culturali hanno davvero dato alla storia molto carattere.



PART 2 - Lisa's new contemporary "Blue Eyed Devil"
Il nuovo romanzo contemporaneo di Lisa, "Blue Eyed Devil"

FONTE :
http://www.brightcove.tv/title.jsp?title=1441105528&channel=422553969




The cover for Blue-Eyed Devil, I think it’ really striking cover and the turquoise reflects the Texas’sky, and there’s a small solitary figure of a man walking down the road without his shirt on, so this image is just very sexy and sultry. So, my six year old  daughter saw it and said “ Mummy why that’s man is walking down the road without his shirt on”. And then my eleven year old son said, out of the side of his mouth, “ Because that’s the kind of books Mummy writes”.

 
Penso che la copertina di Blue-Eyed Devil sia davvero notevole, il color turchese rispecchia quello del cielo del Texas, e c’è una piccola figura solitaria di uomo che cammina lungo una strada senza camicia, così l’immagine è sexy e intrigante. Quando la mia bambina di sei anni l’ha vista, ha detto: “ Mamma,  perché quell’uomo cammina per la strada senza la camicia?”. E a quel punto mio figlio, che ha undici anni, ha bisbigliato: “Perché questo è il tipo di libri che scrive la mamma.”
 
Sugar Daddy was my first contemporary novel, and the reason that  I decided to try this is  was because after having written historicals for so many years, I thought, you know, it was time to challenge myself. Also there are particular stories that can be told in a historical setting, so it just give me the chance to broaden the type of characters and stories I was telling. I definitely found the word building easier, but at the same time I had to do a surprising amount of research and work even though I live in this place and time. For example I found out that Texas is the emu capital of the entire world, and there’s a whole history on how emu where brought into Texas, and there was this emu crazed, that finally died out. But there were things like that that I discovered about Texas that I’ve never would have known had I not researched this novel .

Sugar Daddy è stato il mio primo romanzo contemporaneo, e la ragione per cui ho deciso di fare questo tentativo è che, dopo aver scritto storici per così tanti anni, ho pensato, sapete, che era arrivato il momento di mettermi alla prova. Inoltre, le storie che possono essere raccontate in un’ambientazione storica sono di tipologie particolari, così questo mi ha dato la possibilità di ampliare il tipo di personaggi e storie di cui avrei parlato. Scuramente ho trovato il lavoro di costruzione delle frasi più semplice, ma allo stesso tempo ho dovuto fare una quantità sorprendente di lavoro e di ricerche anche se vivo in questi luoghi, ed in quest’epoca. Per esempio, ho scoperto che il Texas è la capitale mondiale dell’emù, e che c’è tutta una storia su come gli emù sono stati portati in Texas, e la faccenda dell’emù che impazzisce e poi alla fine muore. Ma ci sono state parecchie cose, oltre a questa, che ho scoperto sul Texas che non avrei mai saputo se non avessi fatto ricerche per questo romanzo.
 
Blue-Eyed Devil is about a man who is self made, who has had to really struggle, who has had to really work hard, and he has maybe become unprincipled in his search for wealth and success, and he happens to fall in love with a rich man daughter who has a lot of personal issues of her own.  So, this two coming together is sort of reminds of a line I actually used in historical romance once, that sometimes the fractures in two souls become the hinges that holds them together and so the flaws that this two characters have actually become the way they connect with each other. And is also a very sexy story, and there’s a lot of romance and love story in this book, so is much much more focused on that, than the previous one.

Blue-Eyed Devil parla di un uomo che si è fatto da solo, che ha dovuto lottare davvero, che ha lavorato duramente, e che nella propria ricerca di ricchezza e potere forse è diventato senza scrupoli – ma gli di innamorarsi della figlia di un uomo molto ricco, una donna che ha moltissimi problemi per conto suo. Il fatto che questi due personaggi si mettano insieme mi ricorda una frase che ho usato una volta in un romanzo storico, cioè che a volte le fratture di due anime diventano i cardini che le tengono insieme –così i difetti che i personaggi hanno diventano davvero il mezzo che li lega l’uno all’altra. E’ anche una storia molto sexy, c’è molto romanticismo in questo libro, ed è molto, molto centrato sulla storia d’amore, molto più del precedente.
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27/04/2008
da naan

ESCE L'ULTIMO LIBRO DI Mary Balogh, SIMPLY PERFECT, EDIZIONI DELACORTE PRESS - HARDCOVER

Mary Balogh 's LATEST BOOK, SIMPLY PERFECT, BY DELACORTE PRESS – HARDCOVER

 

Tall, dark, and exquisitely sensual, he is the epitome of male perfection. Not that Claudia Martin is looking for a lover. Or a husband. As owner and headmistress of Miss Martin's School for Girls in Bath, she long ago resigned herself to a life without love. Until Joseph, Marquess of Attingsborough, arrives unannounced and tempts her to toss away a lifetime of propriety for an affair that can only lead to ruin.

Joseph has his own reasons for seeking Claudia out. Instantly, irresistibly attracted to the dedicated teacher, he embarks on a plan of seduction that leaves them both yearning for more. But as heir to a prestigious dukedom, Joseph is expected to carry on his family's legacy. And Claudia knows she has no place in his world.

Now that world is about to be rocked by scandal. An arranged marriage, a secret that will shock the ton, and a man from Claudia's past conspire to drive the lovers apart. But Joseph is determined to make Claudia his at any cost. Even if that means defying convention and breaking every rule for a love that is everything he has ever wanted—a love that is perfection itself…


Alto, capelli scuri, affascinante e sensuale, è l’epitome della perfezione maschile. Non che Claudia Martin stia cercando un amante. O un marito. In quanto proprietaria e preside della Scuola di Miss Martin per Signorine a Bath, si è rassegnata da tempo ad una vita senza amore. Finché Joseph, il marchese di Attingsborough, arriva senza preavviso e le fa venire la tentazione di gettare al vento una vita di moralità per una relazione che potrebbe portarla unicamente alla rovina.

Joseph ha le sue ragioni per prendere di mira Claudia. Attratto all’istante ed in modo irresistibile dall’integerrima insegnante, si lancia in un piano di seduzione che fa sì che entrambi desiderino sempre di più. Ma in quanto erede di un ducato prestigioso, da Joseph ci si aspetta che porti avanti l’eredità di famiglia. E Claudia sa che non c’è posto per lei nel suo mondo.

Ora il suo mondo sta per essere travolto dallo scandalo. Un matrimonio combinato, un segreto che scioccherà il ton, e un uomo del passato di Claudia – tutto cospira per tenere separati i due innamorati. Ma Joseph è determinato a far sua Claudia ad ogni costo. Anche se questo significa sfidare le convenzioni e infrangere ogni regola per un amore che è quello che lui ha sempre voluto – un amore che è la perfezione stessa…


Nota di MarchRose :
It’s the last instalment of the celebrated “Simply” quartet, centering on Miss Martin's School for Girls, whose first two books have been already translated in Italy:
1 - Simply Unforgettable ( RISVEGLIO DI PASSIONI )
2 - Simply Love ( SEMPLICEMENTE AMORE )
3 - Simply Magic
4 - Simply Perfect
For all those Bedwyns’ fans  who can’t get enough of them – well, notice that they figure quite prominently in this book ;-)

“With her signature exquisite sense of characterization and subtle wit, Balogh brings her sweetly sensual, thoroughly romantic Simply quartet to a truly triumphant conclusion.”—BOOKLIST


E’ l’ultimo libro del famoso quartetto “Simply”, incentrato sulla Scuola di Miss Martin per Signorine, di cui i primi due romanzi sono già stati tradotti in Italia :
1 - Simply Unforgettable ( RISVEGLIO DI PASSIONI )
2 - Simply Love ( SEMPLICEMENTE AMORE )
3 - Simply Magic
4 - Simply Perfect
E per tutti le fans dei Bedwyn che non possono più fare a meno di loro… be’, in questo libro li ritroverete parecchio !  ;-)

“Con il gusto squisito per la caratterizzazione dei personaggi e l’arguzia sottile che sono il suo marchio di fabbrica, la Balogh porta ad una conclusione davvero trionfale il suo dolce, sensuale e romanticissimo quartetto Simply.” —BOOKLIST

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27/04/2008
da naan

ESCE L'ULTIMO LIBRO DI Brenda Joyce, A DANGEROUS LOVE, EDIZIONI HQN

Brenda Joyce 's LATEST BOOK, A DANGEROUS LOVE, BY HQN


The de Warenne Dynasty continues with the next generation of de Warenne men and women!
Ariella de Warenne is not your average Victorian heiress, as you will soon see. And her eccentric life is about to be challenged in every possible way, when the Roma arrive at Rose Hill.  But it all truly begins eighteen years earlier. For Emilian St Xavier was not born with a silver spoon in his mouth and there is a reason the whispers of gypsy follow him everywhere. Now, his father, the viscount St Xavier, is desperate to find his bastard son—the boy who will be his heir.

A Dangerous Obsession
Torn from his Romany mother's arms as a small boy, Viscount Emilian St. Xavier has spent a lifetime ignoring the whispers of gypsy that follow him everywhere. A nobleman with wealth, power and privilege, he does not care what the gadjos think. But when the Romany come to Derbyshire with news of his mother's murder at the hands of a mob, his world implodes. And Ariella de Warrene is the perfect object for lust and revenge…

A Dangerous Passion
Ariella de Warenne's heritage assures her a place in proper society, though as a radical and independent thinker she scorns her peers' frivolous pursuits in the Ton, fashion and marriage. Until a Roma camp arrives at Rose Hill, and she finds herself drawn to their charismatic leader, Emilian. Even when he warns her away, threatening that he intends to seduce and destroy her, she cannot refuse him. For Ariella is just as determined to fight for their dangerous love…

 

La Dinastia dei De Warenne continua con la generazione successiva!
Ariella de Warenne non è la tipica ereditiera dell’epoca vittoriana, e lo si capirà in fretta. La sua vita eccentrica sta per essere scombussolata da cima a fondo, quando gli zingari arriveranno a Rose Hill.   Ma in realtà tutto è iniziato diciotto anni prima. Perché Emilian St Xavier non è nato con la camicia, e le voci lo accusano di essere in qualche modo collegato agli zingari. Ma suo padre, il visconte St Xavier, cerca disperatamente il proprio figlio illegittimo – il ragazzo che diventerà il suo erede.

Un’Ossessione Pericolosa
Strappato dalle braccia della propria madre Rom quando era appena un bambino, il visconte Emilian St. Xavier ha passato tutta la sua vita ignorando le chiacchiere che lo perseguitano ovunque, e che sostengono che lui è uno zingaro. E’ nobile ed ha ricchezza, potere e privilegi – quello che i gadjos pensano, non è un suo problema. Ma quando i Rom arrivano nel Derbyshire portandogli la notizia della morte di sua madre, il mondo di Emilien crolla. E Ariella de Warrene è perfetta come oggetto sia della sua lussuria, che della sua vendetta…

Una Passione Pericolosa
Il lignaggio di Ariella de Warenne le assicura un posto di tutto rispetto in società, anche, se viste le sue idee radicali e il suo carattere indipendente, disprezza le frivole preoccupazioni delle sue coetanee del Ton, cioè la moda e la caccia ad un buon partito. Ma un accampamento di Rom arriva a Rose Hill, e lei si scopre attirata irresistibilmente dal loro carismatico leader, Emilian, Anche se lui l’avvisa di stare alla larga, minacciandola altrimenti di sedurla e rovinarla, lei non riesce a dirgli di no. Perché Ariella è decisa almeno quanto lui per difendere il loro pericoloso amore…


Nota di MarchRose :
E’ l’ottavo romanzo della saga dedicata alla dinastia dei De Warenne, di cui finora in Italia è stato pubblicato solo il terzo volume, cioè LA SPOSA AMERICANA (The Prize) nel mese di marzo 2008, ed è in uscita a maggio il quarto romanzo BALLO IN MASCHERA (The Masquerade), entrambi nella collana GRS Harlequin.
Trovate l’ordine di lettura della saga a questo link:
http://romancebooks.splinder.com/post/16862091 

It’s the eighth instalment of the De Warenne dynasty saga. So far only the third book, LA SPOSA AMERICANA (The Prize) and BALLO IN MASCHERA (The Masquerade) have been translated in Italy, both in Harlequin GRS series.
The series’ reading order can be found here:
http://romancebooks.splinder.com/post/16862091 


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24/04/2008
da naan

PRINCIPALI USCITE HARLEQUIN DI MAGGIO 2008

COLLEZIONE


IL TUO AMORE PER IL TRONO (Bought by the Billionaire Prince) di Carol Marinelli

Regola 1: Il sovrano deve essere esempio di moralità.

Con due dei possibili eredi al trono fuori gioco, re Giorgio decide che per Luca, pecora nera della famiglia Fierezza, è giunto il momento di abbandonare lo stile di vita libertino. La ragion di stato, però, si scontra con la relazione che il giovane rampollo ha con Megan Donovan, il cui scomodo passato sta per essere rivelato da una foto giunta nelle mani della stampa. Come reagirà Luca all'ultimatum del sovrano, che gli impone una dolorosa scelta fra il trono di Niroli e l'amore per Megan?

nota di Andreina65 e MarchRose : E’ il terzo libro della serie dedicata alle vicende della nobile e ricchissima famiglia Fierezza, che regna su una bellissima isola del Mediterraneo, Niroli appunto (da cui il nome originale della saga: Royal House of Neroli) e i cui componenti si devono attenere a rigide regole di comportamento.
E’ una serie multi-autrice ad oggi composta di otto romanzi, di cui sono stati finora pubblicati in Italia L'EREDE AL TRONO (The Future King's Pregnant Mistress ) di Penny Jordan e LA SCELTA DEL PRINCIPE (Surgeon Prince, Ordinary Wife) di Melanie Milbourne, sempre nella collana Harmony Collezione.


UN SI' OBBLIGATO (Pregnant by the Millionaire) di Carole Mortimer

Hebe Johnson è sempre stata attratta da Nick, il proprietario della galleria d'arte in cui lavora. Unire amore e lavoro, però, non è mai stato nei suoi piani.
Nick Cavendish ha promesso a se stesso di non impegnarsi mai più in una relazione seria, ma l'avventura con Hebe si complica molto più di quanto lui avrebbe mai potuto immaginare.
Una proposta di matrimonio si materializza così sulle labbra di Nick, anche se ciò che lo ha spinto a porla non sembra essere l'amore che Hebe prova per lui e che vorrebbe tanto vedere ricambiato.

nota di Andreina65 : Il romanzo appartiene alla miniserie multi-autrice Expecting! ( potremmo tradurlo come “In dolce attesa”, visto che tutte le protagoniste si ritrovano, più o meno a sorpresa, incinte… ), che include tra le altre romanzi di famose autrici Harlequin quali Sharon Kendrick, Chantelle Shaw e Catherine Spencer.


LA MAGIA DI SANTORINI (The Santorini Bride ) di Anne McAllister

Martha Antonides ha deciso di rifugiarsi nella villa di famiglia sull'isola di Santorini. Giunta a destinazione, però, l'attende una sorpresa: l'affascinante e ricchissimo Theo Savas. Costretti dalle circostanze a convivere per qualche tempo, si scoprono attratti uno dall'altra. Martha sa che Theo non è il tipo d'uomo che concede il suo amore facilmente. Sa di doversene andare, ma il suo cuore e il suo corpo non sembrano voler ubbidire alla sua testa.

Calda come il sole di Corfù, antica come le rovine di Creta, dolce come il nettare degli antichi dei. La passione, nel sangue di ogni uomo greco, scorre veloce fin dalla notte dei tempi...

nota di MarchRose : Una storia con delle premesse sicuramente insolite e divertenti – cosa può fare il povero Theo Savas ora che un articolo l’ha proclamato “il marinaio più sexy dell’anno”, e tutt’a un tratto si ritrova inseguito da orde di donne che lo rincorrono ovunque? Si rifugia in un’isola isolata della Grecia, sperando di starsene finalmente un po’ tranquillo, ma non sa che i suoi problemi sono appena iniziati ! ;-)
La McAllister ha anche scritto il prequel alla storia, intitolato THE ANTONIDES MARRIAGE DEAL, con protagonisti Elias Antonides e Tallie Savas.


VENDETTA ROSSO PASSIONE (The Sicilian's Red-Hot Revenge) di Kate Walker

Hanno condiviso una notte di passione. Poi, alla fredda luce del giorno, la scottante verità che Emily gli ha nascosto ha finito col separarli.
Emily Lawton non si sarebbe mai aspettata di rivederlo ancora. Invece, chissà come, Vito Corsentino è riuscito a rintracciarla e ora è lì, di fronte a lei, desideroso di ricominciare daccapo.
Vito è tornato da Emily per avere la propria vendetta. Questa volta, infatti, sarà lui a condurre il gioco. Sarà lui a farla sua, e a decidere quando sarà giunto il momento di metterla da parte. Il suo piano, però, non tiene conto di un piccolo particolare...

nota di Andreina65 : Questo è il secondo libro della miniserie dedicata all’autrice ai fratelli Corsentino ( Sicilian Brothers); il primo libro è ALTO RISCHIO D'AMORE ( Sicilian Husband, Blackmailed Bride ), uscito a febbraio sempre in questa collana, e che ha come protagonista Guido.


LA SCELTA DEL MILIONARIO (Kept by the Spanish Billionaire) di Cathy Williams

Dalla Grecia agli Stati Uniti, dall'Italia all'Inghilterra, innamorarsi di un milionario non è poi così difficile. Ma riuscire a rapirne il cuore non è un'impresa da tutti.

La giovane e bella Amy sa di incarnare ciò che la maggioranza delle donne non si azzarda nemmeno a sognare. Lei, però, vorrebbe essere qualcosa di più dell'amante di turno di un ricco playboy. Così, combattuta fra il cuore e la ragione, decide di non cedere più alle lusinghe dell'affascinante Rafael Vives. Sarà lui, quindi, a dover decidere se continuare a passare da una donna all'altra, oppure concedere il proprio cuore alla donna giusta.

nota di MarchRose : Il libro fa parte della serie multi-autrice “Le amanti dei milionari” ( Mistress to a Millionaire ), di cui nei mesi scorsi sono usciti sempre nella collana Harmony Collezione PREDA PER UNA NOTTE (Pleasured in the billionaire’s bed) di Miranda Lee, PICCANTI INCONTRI DI LAVORO (The Italian Boss's Secretary Mistress) di Cathy Williams.


TENTAZIONE NOTTURNA (The Marriage Possession) di Helen Bianchin

Per un anno è stata un avvocato di successo durante il giorno e la calda amante di Zac durante la notte. Ora le cose sembrano cambiate.

Lisane Deveraux si è sempre ritenuta più che soddisfatta della sua relazione con Zac Winstone. E il matrimonio non è mai stato nei suoi programmi. Adesso le cose, però, sono cambiate, e Zac spinge per impegnarsi con lei in modo ufficiale. Così, Lisane deve decidere se vuole davvero ricoprire questo nuovo, doppio ruolo: moglie perfetta in pubblico e amante appassionata in privato. Senza alcun apparente spazio per l'amore.

nota di Andreina65 : Il libro fa parte della serie multi-autrice Wedlocked ( si potrebbe tradurre più o meno come “La gabbia del matrimonio”), che include romanzi di Carole Mortimer e Lindsay Armstrong, oltre che altri libri sempre della stessa Helen Bianchin


VIAGGIO NELLA SEDUZIONE (Mediterranean boss, convenient mistress) di Kathryn Ross

Fingere che si tratti di una relazione di convenienza è possibile, ma non per sempre. Perché non potergli confessare il proprio amore non le consente di continuare su quella strada a lungo.

L'attrazione per Marco Delmari, noto medico italiano, è forte sin dall'inizio, e sulla spinta di questo legame fisico Charlotte Hopkirk cerca di convincersi di non essersi innamorata di lui. Del resto, lei non è per niente simile alle splendide modelle con le quali lui è solito intrattenersi. Ma nemmeno Marco è indifferente alle sensuali forme della bella Charlotte, e durante un viaggio di lavoro in Toscana la passione irrisolta finisce con l'esplodere, mettendo i due di fronte a un bivio. Si tratta di una semplice avventura o c'è di più?

nota di MarchRose : Kathryn Ross è una nota autrice Harlequin inglese, autrice di oltre trenta romanzi. Ha partecipato tra l’altro alle mini-serie multiautrice Expecting! (citata prima: è quella di cui fa parte UN SI' OBBLIGATO di Carole Mortimer ) e Nanny Wanted ( che si potrebbe tradurre come “Cercasi tata”).


UN CAPO PROIBITO (The Millionaire Boss's Baby ) di Maggie Cox

Una ragazza normale...
Georgia Cameron ha condotto una vita semplice e modesta, dedicandosi anima e corpo al fratello minore. Nella sua giornata tipo non c'è mai stato spazio per una relazione sentimentale. Fino a quel momento.

... e il suo nuovo capo.
Keir Strachan è di certo l'uomo più sexy che Georgia abbia mai visto, oltre che un ottimo partito. Peccato che, in qualità di suo nuovo datore di lavoro, sia per lei come un frutto proibito. Un dolce frutto proibito...

nota di Andreina65 : Il libro fa parte della serie multi-autrice In Bed With the Boss ( ovvero “A letto col capo”), che include romanzi di Lucy Monroe, Kate Hardy e Julie Cohen.

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DESTINY


ALTO POTERE DI SEDUZIONE (Seduction, Westmoreland Style) di Brenda Jackson

Lui custodiva un segreto. Un segreto che gli avrebbe impedito per sempre di amare...

Addomesticare cavalli ribelli è sicuramente difficile, ma domare un uomo fiero e altrettanto ribelle come McKinnon Quinn è un'impresa quasi disperata. Quando Casey Westmoreland lo incontra per la prima volta, è decisa a ottenere un lavoro. Ma bastano solo pochi istanti perché ciò che vuole da Quinn diventi qualcosa diverso dal dovere e molto più simile al piacere.

McKinnon è irremovibile. Non permetterà mai a una ragazza di lavorare per lui. Quello non è il genere di impiego adatto a una donna e la sensualità di Casey, unita alla sua determinazione, rappresenta una miscela davvero esplosiva, che rischierebbe di portarli dritti in camera da letto.

nota di Naan e MarchRose : Brenda Jackson è l’autrice di numerosi romanzi contemporanei multiculturali. E’ stata la prima autrice afro-americana a venire pubblicata da Silhouette nella collana Desire ( di solito tradotti in Italia negli Harmony Destiny ), e parecchi suoi romanzi sono entrati nella classifica  USAToday Bestsellers. Questo libro è il decimo della sua famosa serie dedicata alle vicende della famiglia Westmoreland. "Delaney Desert Shiekh" (IRRESISTIBILE SCEICCO) ; "A little Dare" ; "Thorn's Challenge" (QUESTIONE DI FASCINO) ; "Stone Cold Surrender" (LE REGOLE DELL'AMORE) ; "Riding the Storm" ; "Jared Counterfeit Fiancé" (FINZIONE TRAVOLGENTE) ; "The Chase is on" (DELIZIA ECCITANTE) ; "The Durango Affair" ; "Ian's Ultimate Gamble" ; "Seduction Westmoreland Style" (ALTO POTERE DI SEDUZIONE) ; "Spencer's Forbidden Passion".


RELAZIONE PROIBITA (His Forbidden Fiancée) di Christie Ridgway

Sei mesi per rispettare un giuramento. Un mese per trovare l'amore. Sei uomini leali e fieri, lo spirito plasmato da valori antichi come l'Oriente, scopriranno che la felicità alberga nei cuori di chi ama senza condizioni.

Secondo samurai: Luke Barton
Professione: Presidente della Eagle Wireless
Segni particolari: Non accetta la sconfitta
Luke Barton non riesce a credere ai suoi occhi. Quando allo chalet sul lago Tahoe si presenta Lauren Conover, la fidanzata del suo gemello, Luke capisce che quella è l'occasione giusta per vendicarsi. Fingendosi lui, cede alla tentazione. Ma Luke dovrebbe saperlo, chi gioca col fuoco prima o poi rimane scottato.

nota di MarchRose : Christie Ridgway è un’autrice americana che ha pubblicato romanzi con parecchie case editrici, tra cui Silhouette and Avon. Questo libro appartiene alla mini-serie multiautrice “Il milionario del mese” (Millionaire of the Month) di cui il mese scorso è stato pubblicato TRENTA GIORNI PER SEDURTI di Maureen Child. La serie è composta da : Thirty Day Affair (TRENTA GIORNI PER SEDURTI) di Maureen Child ; His Forbidden Fiancee di Christie Ridgway ; Bound by the Baby di Susan Crosby ; An Improper Affair di Anna DePalo ; Married To His Business di Elizabeth Bevarly ; In Bed With The Devil di Susan Mallery


DI NUOVO TRA LE TUE BRACCIA (Under the Millionaire's Influence) di Catherine Mann

Affascinante. Carismatico. Pericoloso. David Reis trasuda sensualità a ogni gesto del suo splendido e irresistibile corpo. Lui è stato la sua fantasia proibita di quando era adolescente e anche il suo primo, vero amore. Ma, adesso che è tornato, Starr Cimino non ha più intenzione di lasciarsi coinvolgere in qualsiasi tipo di rapporto con lui, soprattutto se prevede notti appassionate fra le lenzuola.
Tuttavia David non è il tipo che si arrende facilmente. È determinato a riavere Starr tra le sue braccia e ha messo a punto un piano di seduzione al quale nessuna donna saprebbe resistere. Il vero amore merita una seconda opportunità perché gli errori possano diventare ricordi e la passione torni a infuocare gli animi

nota di Naan e MarchRose: fa parte della miniserie di due romanzi "Beachcombers", dopo "Baby I'm Yours" (PICCOLA SONO TUO). I Beachcombers sono quei … grandi ottimisti che negli USA si divertono a scavare buche nella spiaggia oppure setacciano la sabbia con rastrelli e reti, sperando di trovare oggetti di valore o per lo meno particolari (conchiglie, semi di piante tropicali, frammenti di vetro e plastica levigati dalle onde … ) caduti in acqua e poi buttati a riva dalla marea. Si usa quindi anche, in senso metaforico, per indicare qualcuno che è in ferie senza una destinazione precisa, o che è in qualche modo allo sbando. Catherine Mann è un'autrice specializzata in raccontare storie d'amore che si sviluppano in ambiente militare, diversi suoi libri sono stati finalisti ai prestigiosi RITA Awards, e con "Taking Cover" ha vinto nel 2002 per il RITA per il miglior romanzo lungo contemporaneo.


IN NOME DELLA FAMIGLIA (Expecting a Fortune ) di Jan Colley

Quella sera Skylar Fortune ha sorpreso tutti con il suo look sexy e mozzafiato. E più di tutti ha sorpreso me, che non ho saputo resisterle. Pensavo si trattasse di semplice attrazione fisica, ma adesso so con certezza che c'era qualcos'altro, qualcosa che poi ha cambiato il nostro destino. Ora ho intenzione di chiederle di sposarmi, anche se sono sicuro che lei è troppo testarda e orgogliosa per accettare. Ma non ho intenzione di arrendermi senza combattere e sono disposto a tutto, anche a imbrogliare, per ottenere quello che voglio.


Dinastia dei Fortune
Il petrolio è la loro linfa e il privilegio un diritto di nascita. In un mondo in cui il potere e il denaro sono al centro di tutto, i Fortune scopriranno che l'amore è l'unica ricchezza in grado di salvarli.

nota di Andreina e Naan : fa parte della miniserie dedicata alla famiglia di petrolieri "Dakota Fortunes", di cui sono già stati tradotti alcuni titoli. I libri che la compongono sono: "Merger of Fortunes" di Peggy Moreland (IL GIOCO DEGLI INGANNI); "Back In Fortune's Bed" di Bronwyn Jameson (DI NUOVO NEL SUO LETTO); "Fortune's Vengeful Groom" di Charlene Sands (PER VENDETTA O PER AMORE); "Mistress Of Fortune" (POTERE E PASSIONE) di Kathie DeNosky; "Expecting a Fortune" (IN NOME DELLA FAMIGLIA) di Jan Colley; "Fortune's Forbidden Woman" di Heidi Betts.

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HISTORY


LE AVVENTURE DI MISS MALLORY (No place for a lady) di Louise Allen

Londra, 1814
Che cosa ci fa un'incantevole fanciulla bionda alla guida di una diligenza nel cuore della notte? È quello che si chiede anche Max Dysart, Conte di Penrith, la prima volta che s'imbatte nell'avventurosa Bree Mallory. Poche sere dopo Miss Mallory lo stupisce di nuovo a un ricevimento mondano, presentandosi nei panni di una sofisticata dama di società. Sempre più incuriosito, Max decide di approfondire la conoscenza con l'affascinante e poliedrica Bree, pur sapendo che, prima di poterla conquistare, dovrà porre rimedio a un errore di gioventù, il cui peso enorme rischia di schiacciarlo proprio ora che la felicità sembra finalmente a portata di mano.

nota di MarchRose : La Allen è una delle autrici più quotate del genere regency tradizionale: questo romanzo però ha destato qualche perplessità nelle lettrici inglesi, a causa della trama a dir la verità abbastanza improbabile – la sorellastra di un visconte a capo nientemeno che di una società che si occupa di viaggi in carrozza, cioè la Challenge Coaching Company? E che guida le carrozze personalmente? Be’, se riuscite a sospendere l’incredulità, comunque vi divertirete senz’altro a scoprire cosa combina l’irrequieta e intraprendente Bree !


L'AMANTE INNOCENTE (An Innocent Courtesan) di Elizabeth Beacon

Londra - Bruxelles, 1815
Timida e goffa, Caroline Warden viene costretta dal padre a sposare il colonnello Robert Besford: grazie a questa unione, Rob si libererà dei debiti che gravano sulla sua famiglia, mentre ai Warden, da tutti considerati degli arricchiti, si apriranno le porte dell'alta società. Il colonnello, però, non vuole saperne della moglie e si rifiuta di condividere con lei il talamo nuziale! Umiliata, Caroline si rifugia da un'amica, una bellissima mantenuta d'alto bordo, e si trasforma in Cleo, affascinante cortigiana che attira subito le attenzioni di Rob. Il marito che la trascurava ora vuole fare di lei la propria amante, ma come riuscirà l'innocente Caroline a sostenere quella difficile parte?

nota di MarchRose : E’ il secondo romanzo di questa nuova autrice, che finora ha scritto tre regencies tradizionali. Vi piacerà se amate le storie delle fanciulle che da brutti anatroccoli, con una bella dieta ed un’amica che gli rifaccia il guardaroba, diventano dei bellissimi cigni!

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GRANDI ROMANZI STORICI


L'IMPAVIDA MISS BECKET (A reckless beauty) di Kasey Michaels

Inghilterra, 1815
È veramente amore quello che Fanny prova per il fratellastro? Dal giorno in cui Ainsley Becket li ha adottati, Fanny e Rian sono stati inseparabili. Così, quando il giovane parte per combattere contro Napoleone, l'intraprendente sorella lo segue. Rian, però, non è affatto contento di vederla, perché teme che la sua presenza possa compromettere la missione affidatagli da Valentine Clement, Conte di Brede e agente segreto al servizio di Wellington. Così accetta di buon grado che il gentiluomo, affascinato dalla fanciulla, la ospiti a Bruxelles nella casa della sorella. Quando scoppia la battaglia di Waterloo, però, Fanny non tollera di starsene con le mani in mano e si precipita sul campo di battaglia travestita da soldato. Riuscirà l'aitante Valentine a salvarla anche questa volta? E lei, riuscirà a capire quale dei due è l'uomo con cui davvero desidera passare il resto della sua vita?

nota di MarchRose : E’ il quinto romanzo della saga dei Beckets di Romney Marsh, che include :
1 - A Gentleman by Any Other Name - Ritorno a Becket Hall
2 - The Dangerous Debutante - Una debuttante pericolosa
3 - Beware of Virtuous Women - Il segreto di Eleanor
4 - A Most Unsuitable Groom – Un matrimonio di convenienza
5 - A Reckless Beauty – L’impavida Miss Becket
6 - The Return of the Prodigal (inedito in Italia)
7 - Becket's Last Stand (inedito in Italia)

Come abbiamo già detto in precedenza, è una saga di romanzi strettamente collegati tra loro, i personaggi dei romanzi precedenti ritornano, non tutti i misteri vengono risolti – quindi, vi consigliamo di comprare questo romanzo solo se avete già letto i precedenti e se intendete leggere la saga per intero. Insomma, non fatevi illusioni: con il “cattivo”, Edmund Beales, le cose non sono finite qui !


IL SAPORE DEL PARADISO (A taste of paradise) di Connie Mason

Inghilterra - Giamaica, 1831
Per sfuggire a uno dei numerosi creditori del fratello che la molesta, una sera Sophie Carlisle si nasconde su una nave ancorata nel porto di Londra, pensando di scendere a terra inosservata la mattina seguente. Al risveglio, però, scopre che la nave è ormai in mare aperto e, come se non bastasse, al timone rivede Christian Radcliff, l'uomo che sette anni prima, dopo essersi battuto in duello per lei e aver ucciso il rivale, aveva preferito imbarcarsi piuttosto che sposarla e affrontare lo scandalo suscitato da quel drammatico epilogo. Ma durante la lunga traversata verso i Caraibi, nelle tiepide notti rischiarate dalla luna, il doloroso passato sembra così lontano che per Sophie è facile cedere all'antica passione. Soprattutto quando il bacio del suo capitano ha il sapore del paradiso.

nota di MarchRose : Un classico romanzo alla Mason: un’ambientazione esotica (la Giamaica), un’eroina fiera, indipendente e bellissima, messa alle strette da un fratello indebitato fino al collo che progetta di venderla al migliore offerente, ed un eroe tormentato dai ricordi di un passato doloroso, ma allo stesso tempo audace e affascinante – oltre che, naturalmente, molto appassionato! ;-)


L'ISOLA DELLA TENTAZIONE (Tempted by innocence) di Lyn Randal

America - Europa, 1517
Dopo aver causato indirettamente la morte della donna amata, il nobile spagnolo Diego Castillo si è ritirato in una piccola isola delle Indie Occidentali per dedicare la sua vita a Dio ed espiare i peccati di gioventù. E in quel remoto paradiso tropicale, lontano dalla mondanità della sua influente famiglia, si convince di essere profondamente cambiato. Finché non conosce Lady Celeste Rochester: di fronte alla grazia innocente della fanciulla, ogni proposito di castità vacilla. Il ricordo tormentoso dell'antica colpa, tuttavia, non gli permette di cedere ai suoi sentimenti. E allora, per allontanare ogni tentazione e mantenere fede al suo voto, a Diego non rimane altra scelta che riaccompagnare in Spagna la giovane. Ma la traversata si rivelerà lunga, e insidiosamente ricca di imprevisti...

nota di MarchRose : Un romanzo decisamente originale: prima di tutto per l’ambientazione (infatti la storia si sviluppa tra Inghilterra e Spagna, ed include un lungo viaggio in mare), poi per la complessità della storia dove entrano sacerdoti in crisi di coscienza, fratelli gemelli caratterialmente molto diversi tra loro, pirati, matrimoni per procura… insomma avventure di tutti i tipi, e molto spesso proibite!
Una cosa che vi farà piacere sapere: esiste un prequel a questa storia, THE PIRATE, che racconta la storia di Anne Lithgow e di Alejandro Castello. Se vi interessa, potete leggerlo gratis on-line qui:

http://www.eharlequin.com/article.html?articleId=1276


LA VENDETTA DEL GUERRIERO (The Warrior’s Touch) di Michelle Willingham

Irlanda, 1175
Ingiustamente incolpato di aver sedotto la figlia del suo capoclan Flynn Ó Banníon, il valoroso Connor MacEgan ha dovuto subire una punizione atroce: gli sono state spezzate le mani in modo che non possa più toccare una donna né impugnare una spada. Così, nonostante si proclami innocente, il guerriero non è in grado di difendere il proprio onore e vendicarsi di quell'accusa infamante. In preda a una cupa disperazione e a un profondo rancore, riesce ad accettare la nuova condizione solo grazie alle cure e alla determinazione di Aileen Ó Duinne, la bellissima guaritrice del villaggio in cui ha trovato rifugio. Ma proprio lei che ha guarito le ferite del suo corpo potrebbe spezzargli il cuore... perché da sette anni nasconde un segreto che ora non può più tacere.

nota di MarchRose : E’ il secondo romanzo della saga dei fratelli McEgan (MacEgan Brothers), così composta:
1 - IL GUERRIERO IRLANDESE (Her Irish Warrior) – uscito nel mese di marzo 2008 sempre nella collana GRS
2 - LA VENDETTA DEL GUERRIERO (The Warrior's Touch)
3 - Her Warrior King (inedito in Italia)

LA Willingham è una nuova autrice ( adesso è al suo quarto romanzo ) che sta già avendo ottimi riscontri presso le lettrici soprattutto grazie alla sua abilità nell’approfondire i personaggi, ma anche nel ricreare la vita nel Medioevo nei minimi particolari.
Date un’occhiata al suo sito, per vedere ad esempio come lei si immagina che sia la capanna di Aileen (le foto sono state fatte a Craggaunowen, in Irlanda, dove l’autrice stessa si è recata per studiare l’ambientazione dei romanzi di questa saga ) :

http://www.michellewillingham.com/books/the-warriors-touch/extra-features-behind-the-scenes-with-aileen-and-connor/

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GRANDI ROMANZI STORICI SPECIAL


IL SOGNO DI UNA REGINA di Alexandra J. Forrest

Palmira, Siria, III secolo d.C.
Assunta la reggenza in nome del figlio dopo la tragica morte di Odenato, Zenobia deve affrontare, oltre alle consuete difficoltà di governo, la delegazione che l'imperatore di Roma ha mandato a Palmira, ma lo splendore della città, unito alle straordinarie doti della sua regina, non manca di affascinare i legati romani. Uno di loro in particolare, il giovane Marco Valerio, riesce a far breccia nel cuore di Zenobia, che dopo tante sofferenze si abbandona finalmente al fuoco della passione, vivendo con intensità un amore che sembra non avere futuro e del quale, tuttavia, entrambi non possono fare a meno. Zenobia ha ormai accentrato nelle sue mani un enorme potere, e con un colpo di mano degno di un grande stratega conquista l'Egitto e annette al Regno di Palmira l'intera Siria, creando un impero che si estende fino a Bisanzio. La sfida contro Roma è iniziata... ma l'amore che la lega a Marco riuscirà a sopravvivere a questa difficile prova?

nota di MarchRose : E’ il terzo romanzo della saga Zenobia, dedicata alla storia di un personaggio storico realmente vissuto nel periodo più fastoso dell' Impero Romano, e cioè a Zenobia, la regina della favolosa città di Palmira, in Siria, celebre per la sua bellezza e audacia, e che alcune leggende dicono essere stata una discendente di Cleopatra.
I primi due romanzi di questa saga, “Sotto il segno delle aquile” e “Il disegno del fato” , sono stati pubblicati sempre nella collana GRS negli scorsi mesi di gennaio e marzo 2008.
Alexandra J. Forrest è un’autrice di origine americana, che ha pubblicato vari romanzi editi per l’Italia dall' Editrice Nord e dal Club degli Editori (Mondadori), tra cui "Come Cerchi sull' Acqua", "L' Angelo Ribelle", "Alta Marea","La Locanda dell' Angelo"e "Tempesta di Passioni".


BALLO IN MASCHERA (The masquerade) di Brenda Joyce

Irlanda - Inghilterra, 1812
Elizabeth Anne Fitzgerald è innamorata dell'affascinante Tyrell de Warenne da quando era una ragazzina, ma sapendo che il giovane è l'erede di un prestigioso e ricchissimo casato, e pertanto fuori della sua portata, per anni si è accontentata di adorarlo in silenzio. Così, quando lui, la notte del suo primo ballo in maschera, la corteggia e infine le dà appuntamento in giardino allo scoccare della mezzanotte, a Lizzie sembra di toccare il cielo con un dito. Poi però la serata prende una piega inaspettata e la fanciulla non riesce a incontrare l'uomo dei suoi sogni. Certa di aver perso l'unica opportunità di coronare il suo sogno, Lizzie cerca di mettersi l'animo in pace. Ma quella notte è soltanto l'inizio di una serie di incredibili eventi, che in un susseguirsi di scandali, menzogne e tradimenti la porteranno a trovare infine il vero amore.

nota di MarchRose : E’ il quarto romanzo della saga dedicata alla dinastia dei De Warenne, di cui finora in Italia è stato pubblicato solo il terzo volume, cioè LA SPOSA AMERICANA, sempre nella collana GRS lo scorso mese di marzo 2008. La saga ad oggi è composta da otto romanzi ( all’ottava uscita, A DANGEROUS LOVE , dedicheremo uno spazio a brevissimo ), che sono:

1. The Conqueror
2. Promise of the Rose
3. LA SPOSA AMERICANA (The Prize)
4. BALLO IN MASCHERA (The Masquerade)
5. The Stolen Bride
6. A Lady at Last
7. The Perfect Bride
8. A Dangerous Love

I primi due romanzi, cioè THE CONQUEROR e PROMISE OF THE ROSE , sono ambientati nel Medioevo perché parlano delle origini della dinastia dei De Warenne, quindi possono essere considerati dei prequels ai libri successivi, dal terzo in poi, che sono tutti ambientati nel 1800. Per cui non preoccupatevi se Harlequin ha iniziato a tradurre la saga dal terzo libro saltando i primi due, non avete perso nessun antefatto significativo !


INTRIGHI E SOSPETTI  (A dangerous man) di Candace Camp

londra, 1823
Tornata a Londra per consegnare le ceneri del marito defunto alla famiglia, Eleanor scopre che durante la sua assenza nulla è cambiato: l'alta società londinese continua a considerarla un'americana eccentrica e troppo spregiudicata, che per giunta non si fa scrupolo di familiarizzare con persone di ceto inferiore. Convinta che la giovane sia una cinica calcolatrice che ha approfittato del buon cuore del figlio per accaparrarsi un titolo nobiliare, la suocera incarica il fratello Anthony, Lord Neale, di occuparsi della faccenda. Ma l'affascinante gentiluomo scopre ben presto che in realtà Eleanor non è affatto l'avida opportunista che lui credeva, e malgrado la diffidenza iniziale finisce per innamorarsene perdutamente. Così, quando Eleanor, vittima di una serie di oscure minacce, gli chiede protezione, decide di aiutarla a far luce sul mistero...

nota di MarchRose : Come spesso accade, la Camp ci offre un romanzo dove la storia d’amore s’intreccia a un mistero su cui investigare… Com’è morto in realtà il marito di Eleanor? Si è davvero trattato di un incidente? Oppure Anthony e la sua famiglia hanno ragione a sospettare di Eleanor? E chi è la figura che la spia nell’ombra? Preparatevi ad un libro vivace e brillante, con parecchi momenti di umorismo e allo stesso tempo una discreta dose di suspense – consigliato!


LA SPOSA DEI DOUGLAS (The Bride of Black Douglas) di Elaine Coffman

Inghilterra - Scozia, 1785
Lady Meleri Weatherby ha un futuro invidiabile davanti a sé, essendo stata promessa in sposa fin da bambina al figlio di un duca. Ma a lei non importa che il marito prescelto sia bello e ricco, poiché scopre che nasconde un animo violento e che è interessato solo alla sua dote. Per evitare di sposarlo fugge in Scozia e qui incontra davvero l'uomo dei suoi sogni, il Conte Robert Douglas, l'ultimo capo del potente clan che aveva combattuto contro gli inglesi. Potrebbe essere finalmente felice se il suo ex fidanzato non cercasse di rapirla. E potrebbe diventare ricchissima se solo riuscisse a trovare il tesoro dei Douglas, nascosto nei sotterranei del castello di Robert e sorvegliato dal fantasma di un suo antenato. Un fantasma che, stranamente, comincia a benvolerla.

nota di MarchRose : E’ la ristampa di un GRS di qualche tempo fa ( cosa piuttosto strana, trattandosi della collana GRS special…mah! ). E’ una storia originale ed interessante, dove alla storia d’amore irta d’ostacoli tra i due protagonisti Meleri e Philip, si intreccerà una vera e propria caccia al tesoro, con tanto di fantasma!

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ROMANZI STORICI


LA DIVINA JULIETTE (The heart’s wager) di Gayle Wilson

Francia - Inghilterra, 1815
Mentre Napoleone sta organizzando la fuga dall'Elba, i nobili trascorrono le loro serate parigine nella casa da gioco gestita dal Visconte di Ash­ford. Il luogo, però, altro non è che una copertura per permettere al nobiluomo inglese di svolgere indisturbato la sua attività di spia al servizio dell'Inghilterra. All'oscuro della sua missione, la figlia Juliette lo aiuta come mazziere ai tavoli da gioco. Ma un giorno la polizia francese irrompe nella bisca e il padre la costringe a fuggire per evitare la cattura. Sola e senza appoggi, Julie vagabonda per Parigi travestita da monello finché qualcuno non tenta di rapirla. Credendola un ragazzino indifeso, il colonnello Devon Burke, appena giunto in Francia per salvare il capo della rete spionistica inglese, interviene in suo aiuto... ed è subito amore!

nota di MarchRose : Si tratta della ristampa di un vecchio GRS, e precisamente del secondo volume della cosiddetta saga Heart: il primo romanzo della saga è EMILY E IL DUCA (The Heart's Desire), il terzo è L’UOMO DAI DUE VOLTI (The Gambler's Heart).
Il protagonista di LA DIVINA JULIETTE, Devon, è il fratello di Emily, l’eroina del primo romanzo. Rimasto gravemente ferito in combattimento, Devon è fortunatamente riuscito a rimettersi grazie all’aiuto del cognato, Dominic, il duca di Avon, e qui lo vediamo tornare in azione, perché è Dominic ora ad aver bisogno di lui...
La Wilson è l’autrice di oltre trenta romanzi, sia storici di ambientazione regency, che contemporanei appartenenti al genere romantic suspense.


CATENE DI VELLUTO  (Velvet bond) di Catherine Archer

Inghilterra, 1360
Bellissima e caparbia, ingenua e ribelle, Elizabeth Clayburn si ritrova sposata con un uomo che conosce appena e che non fa mistero di nutrire una profonda avversione per il matrimonio. È però un uomo che l'attrae irresistibilmente, benché, a differenza di tutti gli altri, sembri insensibile al suo fascino. In realtà Raynor Warwicke non lo è affatto, ma le difese che ha innalzato intorno al suo cuore gli impediscono di ammetterlo perfino con se stesso. Elizabeth però è decisa a vincere la sua diffidenza, anche se una dura battaglia l'attende. Perché nessuno finora ha mai sconfitto il valoroso Warwicke.

nota di MarchRose : *** All About Romance DIK ***
E’ anche questo la ristampa di un GRS d’annata, ed insieme al suo seguito LA NINFA DEI BOSCHI (Velvet Touch), il cui protagonista è Sir Stephen Clayburn, costituisce la cosiddetta saga Velvet Clayburn.
La Archer è l’acclamata autrice di tredici romanzi, pubblicati tra il 1995 e il 2003, per la maggior parte medievali. Questo CATENE DI VELLUTO – che è il secondo libro che ha scritto ed ha segnato il suo esordio nella collana Harlequin Historicals - è considerato da molti come il suo capolavoro. Se non l’avete ancora letto, quindi, provatelo!

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GRANDI SAGHE


MATRIMONIO PER SCOMMESSA (The Taming of Lady Lorinda) di Barbara Cartland

Inghilterra, 1794
La prima volta che Durstan Hayle vede Lady Lorinda Camborne, la più spregiudicata e ammirata gentildonna dei salotti londinesi, non può che paragonarla a una novella Lady Godiva per il suo oltraggioso comportamento. Scandalizzato, il gentiluomo scommette mille ghinee con un amico che riuscirà a domare l'imprevedibile fanciulla. Ma non ha fatto i conti con il carattere ribelle e caparbio di Lorinda, che è decisa a non sposarsi e non si piega nemmeno quando l'avidità e l'indifferenza del padre la costringono a sposare Durstan, l'unico uomo che apparentemente è immune al suo fascino.






LA MUSICA DEL CUORE (Love in the Highlands) di Barbara Cartland

Scozia 1876
Lady Lavina Ringwood, una delle fanciulle più ammirate del bel mondo londinese, ha già ricevuto, e respinto, diverse proposte di matrimonio. La notizia che la Regina Vittoria intende darla in sposa a un principe dei Balcani la riempie dunque di sgomento, tanto più che il gentiluomo in questione ha una pessima reputazione. A quel punto, l'unico modo per sottrarsi al destino che l'attende è fingere di essere già promessa a un altro. Il prescelto è il Marchese di Elswick, un potente Pari del Regno che ha fama di misogino e che tuttavia, sorprendentemente, accetta di prestarsi al gioco. Ma mentre fuggono insieme verso la Scozia, Lavinia scopre che l'affascinante Ivan non è affatto disinteressato come lei credeva, e che il suo segreto minaccia l'amore che malgrado tutto è appena sbocciato tra loro.



nota di Naan : tornano finalmente per le appassionate i romanzi di Barbara Cartland in una nuova collana che ripropone anche le bellissime cover originali del grande illustratore e amico dell'autrice Francis Marshall.
Una particolarità: "Love in the Highlands" è un libro  appartente alla cosiddetta “Pink Collection”, cioè un gruppo di 28 romanzi ancora inediti alla morte della Cartland, e pubblicati postumi.
Se volete conoscere questa straordinaria scrittrice, vissuta fino a novantanove anni e con all'attivo più di settecento romanzi, eccovi il link della pagina di "Storia del Romance" che le abbiamo dedicato.

http://romancebooks.splinder.com/post/15435641

 

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23/04/2008
da naan

ESCE IN LIBRERIA  IL FIORE DI MADREPERLA di Lucrezia Del Falco, EDIZIONI BOOPEN


Liguria, nuovo millennio.
Elisia e Rossella sono due amiche che decidono di concedersi una vacanza dopo l'ennesimo esame  universitàrio trascorrendo una settimana in Liguria.
Elisia, durante una passeggiata verso Punta Chiappa, uno scoglio che si inabissa nel mare profondo vicino a Camogli, conosce uno strano giovane di origine inglese, Bryan e ne rimane piacevolmente colpita. Anche Rossella, durante un piccolo incidente marino, conosce quello che sembra essere un vero dio del mare, Riccardo e perde completamente la testa per lui. Mentre Rossella, però, riesce ancora a sognare e a lasciarsi il passato (doloroso, per la morte di una persona cara) alle spalle, Elisia è bloccata e, nonostante Bryan le faccia una corte serratissima, non riesce a dare ascolto al proprio cuore. Il gioco delle coppie sembra giungere ad un lieto fine, ma i fili del destino, che inizialmente sembrano lineari, si ingarbugliano col sopraggiungere di nuovi personaggi e nuovi intricati sviluppi...

nota dall'autrice : Sto cercando di rispondere alla vostra domanda su chi sia Lucrezia Del Falco e quale sia la sua attività di scrittrice e mi trovo un po' in difficoltà. A parte notizie sulla mia nascita e la professione che mi permette di portare il pane a casa, dettagli che credo non importino molto, non mi viene in mente molto... Parlerò dunque della mia fantasia.
Credo di avere una fantasia romantica.
Gli amici dicono che sembro essere spuntata direttamente dal 1700, forse perché ho molte foto travestita da “dama” oppure perché penso che i sentimenti siano la vera matrice di ogni esistenza. Un sentimento “antico”, ma che penso sia più diffuso di quanto si creda, no?
Sono nata romantica: fin da piccola, intessevo storie di amore ed amicizia nella mia testa... Un primo tentativo di creare un personaggio fu a sette anni. Ovviamente mi resi conto subito che non era cosa semplice trasporre l'idea sulla carta... così ci riprovai al liceo, con alcuni racconti (un po' noir, ma sarà l'età, no?)... fin quando all'età di ventuno anni mi misi all'opera de “Il fiore di madreperla”.
La vera ispirazione è la Liguria: quei luoghi mi fanno tuttora sognare e, appena posso, raggiungo la mia piccola cittadina nel Golfo del Tigullio e, assaporando una focaccia, immagino i personaggi che, prendendo vita propria, vivono le loro storie...
Molto probabilmente non sono ancora una “scrittrice”, ma ci sto lavorando...

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23/04/2008
da naan

ESCE IN LIBRERIA DUE VITE IN GIOCO (HIGH NOON) di Nora Roberts, EDIZIONI FANUCCI, COLLANA GLI ACERI

 

La vita di Phoebe MacNamara, tenente della polizia di Savannah, è stata segnata per sempre quando, da bambina, è rimasta intrappolata in casa con la sua famiglia, minacciata per ore da un folle sequestratore. Oggi è la migliore tra i negoziatori, e mette in gioco la propria vita ogni giorno per sventare situazioni esplosive e salvare ostaggi. Phoebe sa quando è il momento di attendere e quando occorre entrare in azione, anche rischiando il tutto per tutto. È proprio la combinazione tra sensibilità e coraggio ad affascinare Duncan Swift. Dopo averla vista salvare uno dei suoi impiegati che stava per tentare il suicidio, vuole a tutti i costi portare nella propria vita quella donna così intrigante e indipendente.

nota di Naan : *** AAR Desert Island Keeper ***
un altro grande libro dalla maestra del romantic suspense. Una trama avvincente, che non lascia indovinare nulla al lettore, e una storia d'amore perfetta - e inusuale per un romanzo di questo genere - dove il sentimento nasce e si sviluppa poco a poco.
Grado di sensualità: warm (caldo)

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23/04/2008
da naan

ESCE IN LIBRERIA DUE DI TROPPO (Two for the Dough) di Janet Evanovich, EDIZIONI SALANI

 

Irresistibile, magnetica, divertente, Stephanie torna con la sua seconda avventura, in cui è alle prese con Kenny Mancuso, un ragazzo come tanti che probabilmente ha appena ammazzato il suo migliore amico. Ancora una volta finirà per scontrarsi con Joe Morelli, poliziotto dal discutibile passato e dalla libido costantemente su di giri, con la cattiva abitudine di immischiarsi negli affari di Stephanie. Anche se in questo caso viene il dubbio che sia lei a finirgli tra i piedi, rendendogli il lavoro difficile e dando alla sua vita quel brivido in più, che certo non gli mancava. Non è professionale, ma è molto convinta, non è bella però è sexy, più che coraggiosa è assolutamente incosciente, e ha un fiuto infallibile per i guai: Stephanie Plum è un'antieroina a cui ci si affeziona a suon di risate e per cui si tifa dalla prima all'ultima pagina.

nota di Naan : la serie dedicata a Stephanie Plum è arrivata a ben quattordici libri. Finora in Italia sono stati tradotti il primo da Sperling & Kupfer, con il titolo di "Tutto per Denaro", e qualche anno più tardi, nel 2007, da Salani col titolo di "Bastardo numero Uno". Una curiosità, i titoli contengono il numero di appartenenza alla serie :-), e sembra che la Salani stia seguendo la stessa logica!
One for the Money (Bastardo Numero Uno) ; Two for the Dough (Due di Troppo) ; Three to Get Deadly ; Four to Score ; High Five ; Hot Six ; Seven Up ; Hard Eight ; To the Nines ; Ten Big Ones ; Eleven on Top ; Twelve Sharp ; Lean Mean Thirteen ; Fearless Fourteen
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21/04/2008
da MarchRose

CHERYL HOLT : FROM HISTORICALS TO THRILLERS

CHERYL HOLT : DALLO STORICO AL THRILLER

 

Cheryl Holt has accepted to be interviewed by us for the release of her latest novels, DOUBLE FANTASY and SLEEPING WITH THE DEVIL,  and has authorised us to translate an excerpt of each book. Enjoy ! 

Cheryl Holt ha accettato di venire intervistata da noi in occasione della pubblicazione dei suoi ultimi due romanzi, DOUBLE FANTASY e SLEEPING WITH THE DEVIL, e ci ha permesso di tradurre un estratto dei due romanzi.  Buona lettura!

 

 

INTERVIEW / INTERVISTA

1- You have been working as a lawyer and a judge before starting your career as a writer. How did you get to this decision, and what changes did it bring to your life?

I worked as a lawyer when I was in my 30s, but I was licensed to practice in the US state of Colorado, and after I married, I moved out of Colorado . In order to practice law in another state, I would have had to sit for the licensing exams again, after I had already been out of law school for many years, and it just seemed too difficult. I wasn’t that crazy about practicing law anyway. I was a criminal prosecutor, and it was so stressful and so unpleasant, so I had been working at other professional jobs, when I had my two children.
I became a mother quite late in my life, at age 38 and 40. After the second one was born, I decided to stay at home and take care of them. I needed to replace the income I lost when I quit working, and I’d always wanted to write a book, so that’s how I started writing novels. It took several years to actually sell a novel to New York . The first one I sold was the 7th one I had written.
It was a great career choice for me. It allowed me to stay at home when my kids were young, and I have a very flexible schedule, so that I can drive them to soccer games or piano lessons or other activities. The down side was that books don’t pay very much money, so it took me many, many years before I started earning enough money to call it a real “job.”


1- Hai lavorato come avvocato e giudice prima di iniziare la tua carriera di scrittrice. Come sei arrivata a prendere questa decisione, e che cambiamenti ha portato alla tua vita?

Quand’ero sulla trentina lavoravo come avvocato, ma avevo la licenza per praticare legge nello stato del Colorado, e dopo che mi sono sposata, mi sono trasferita lontano dal Colorado. Per praticare la professione legale in un altro stato, avrei dovuto sostenere di nuovo gli esami per la licenza di stato, ma avevo terminato gli studi di legge da molti anni ormai, e mi sembrava davvero troppo difficile. In ogni caso, non è che impazzissi per la pratica della legge. Ero una penalista, ed era una professione veramente stressante e sgradevole, così avevo già iniziato a fare altri lavori quando ebbi i miei due figli.
Sono diventata madre piuttosto tardi nella mia vita, a 38 e a 40 anni. Dopo che nacque il mio secondo figlio, decisi di restare a casa a prendermi cura dei bambini. Dovevo rimpiazzare il reddito che avevo perso quando avevo smesso di lavorare, e avevo sempre desiderato scrivere un libro, e fu così che cominciai a scrivere romanzi. Mi ci vollero parecchi anni prima di vendere davvero un romanzo a New York. Il primo che ho venduto è stato il settimo che ho scritto.
Per me fu una decisione grandiosa. Mi ha permesso di restare a casa quando i bambini erano piccoli, e ho degli orari molto flessibili, così che li posso portare alle partite di pallone o alle lezioni di piano o alle altre attività che svolgono. Il lato negativo è che scrivere libri non rende per niente bene, così mi ci vollero molti, molti anni prima di riuscire a guadagnare abbastanza denaro da poterlo definire un vero “lavoro”.


2- Why did you decide to write historical romance, among all women’s fiction genres? Was this choice determined by your own reading tastes, or other?

I had never read a romance novel until I was 42 years old, and I was trying to figure out how to write commercial fiction. I was reading all the time, trying to absorb every book that made it onto the US bestseller lists, and when I occasionally stumbled on a romance, I really liked them. I wasn’t too crazy about the contemporary ones, but the historical ones were delightful.
Because I have a background as a trial lawyer, I began my career trying to write suspense novels, but I was very new at writing novels and not very good at it yet, and I couldn’t sell any of them. I decided to try a romance, thinking that maybe I could sell a few, establish my career, then go back to writing “real” books.
As it turns out, I have an incredible knack for writing great love stories. I write some of the most wonderful, poignant love stories ever told. I didn’t have any idea that I had such an odd talent, and I’m still amazed that I turned out to be so good at it. Even after all these years, when I turn on my computer in the morning, I shake my head in amazement.

2- Perchè hai deciso di scrivere romance storici, tra tutti i tipi di narrativa? E’ stata una scelta determinata dai tuoi gusti in fatto di lettura, o da altri fattori?

Non ho mai letto un romanzo rosa fino a quando, all’età di 42 anni, mi misi a tentare di immaginare come scrivere un romanzo di successo. Leggevo sempre, cercavo di assorbire ogni libro che riusciva a diventare un bestseller, e quando mi capitava di imbattermi nei romance, mi piacevano davvero molto. Non facevo follie per i contemporanei, ma gli storici erano deliziosi.
Visto che ho alle spalle un’esperienza come avvocato, ho iniziato la carriera tentando di scrivere romanzi suspense, ma ero davvero alle prime armi come scrittrice e non ero ancora abbastanza in gamba, così non riuscii a venderne nemmeno uno. Decisi di provare a scrivere un romance, pensando che forse avrei potuto venderne qualcuno, consolidare la mia carriera, poi ritornare a scrivere libri “veri”.
Ma saltò fuori che avevo un’abilità incredibile a scrivere grandi storie d’amore. Ho scritto alcune delle più meravigliose ed avvincenti storie d’amore mai raccontate, mi dicono. Non avevo idea di possedere un talento tanto particolare, e ancora mi stupisco nel vedere quanto sono stata brava. Ancora dopo tutti questi anni, quando accendo il computer al mattino, scuoto la testa per lo stupore.


3- You are worldwide known for your hot and steamy passion scenes, and have been defined by Romantic Times as “one of the top 25 erotic writers of all times”. Did you decide to take this path on purpose, or is it rather something peculiar of your own way of writing?

I stumbled into the erotic path purely by accident. I had started out with a smaller US publisher, and after they bought 5 novels from me, they let me go, telling me that I wasn’t going to succeed as a writer. The erotic trend was just starting, and the literary agent I had at the time suggested I try writing erotics because they were going to be very hot and they were going to be the next “big thing” in books. I didn’t even know what an erotic was, and he said, “it’s a historical romance with more sex in it.”
I tried my hand at writing one, and it turns out that not only do I write some of the world’s greatest love stories, I have an incredible knack for writing some of the world’s sexiest love stories, too. I didn’t know! It is such a mystery to me that I am good at this.

3- Sei conosciuta in tutto il mondo per le tue scene d’amore appassionate e “bollenti”, ed il Romantic Times ti ha definito “una delle migliori 25 scrittrici erotiche di tutti i tempi”. Hai deciso di intraprendere questa strada di proposito, oppure si tratta di una caratteristica che è parte integrante del tuo modo di scrivere?

Ho intrapreso la strada del romanzo erotico per puro caso. Avevo iniziato la mia carriera in una piccola casa editrice americana, e dopo avermi comprato 5 romanzi, non mi rinnovarono il contratto, dicendomi che non avrei mai fatto successo come scrittrice. La popolarità del romanzo erotico era appena agli inizi, e l’agente che avevo all’epoca mi suggerì di provare a scrivere romanzi di quel tipo, perché avrebbero fatto furore e sicuramente sarebbero diventati la nuova tendenza. Io non sapevo nemmeno cosa fosse un romanzo erotico, e lui mi disse, “è un romanzo storico con più scene di sesso.”
Mi buttai a scriverne uno, e quello che saltò fuori è che non solo scrivo grandi storie d’amore, ma ho anche una bravura incredibile a scrivere storie d’amore davvero sexy. Non lo sapevo! Il fatto che io ci riesca così bene per me è un vero mistero.


4- What does it mean being an erotic romance writer for your everyday life? How are your family and friends reacting to this?

It is a very weird talent, and while I tell people I’m a novelist, I never offer them a copy of one of my novels. If they don’t read women’s love stories, they’d be very shocked. I’ve had people tease me, scold me, and share their disgust with me, but I ignore them. My stories bring joy and fun to millions of women around the world, so I just focus on the positive side.

4- Cosa significa per te e per la tua vita quotidiana essere una scrittrice di romanzi erotici?quali sono le reazioni della tua famiglia e dei tuoi amici?

E’ davvero un talento bizzarro, e se da una parte dico alla gente che sono una scrittrice di romanzi, dall’altra non offro mai a nessuno una copia dei miei libri. Se non hanno mai letto storie d’amore per donne, ne resterebbero scioccate. Ci sono state persone che mi hanno preso in giro, altre che mi hanno rimproverato, altre ancora che mi hanno detto che quel che scrivo le disgusta, ma io le ignoro. Le mie storie portano gioia e divertimento a milioni di donne in ogni parte del mondo, quindi preferisco concentrarmi sul lato positivo.


5- Have you ever been experiencing prejudices by your fellow writers or by reviewers due to the fact that you’re writing erotic novels? Do you think that, in spite of all has been written and done in last twenty years, romance and especially erotic romance might be considered still today as a trashy literary sub-genre?

The reviewers aren’t so bad now as they were several years ago. When the erotic trend was just beginning, less savvy reviewers didn’t know what an erotic novel was, and I’d occasionally get lambasted for the all the sexual content. But the market changed, and I generally get fantastic reviews.
Yes, I think that the romance genre and erotic in particular are considered a substandard kind of book. The general public thinks they’re trashy and not “literature”, but they’re fun and they have happy endings, so who cares what the snobs say about them? Romance novels bring women joy, and I am making very much money at it—much more than I would make if I wrote stuffy, boring literary novels.

5- Hai mai sperimentato sulla tua pelle pregiudizi da parte delle tue colleghe scrittrici, o dei critici letterari, dovuti al fatto che scrivi romanzi erotici? Pensi che, malgrado tutto quel che è stato detto e scritto nel corso degli ultimi vent’anni, il romanzo rosa e specialmente il romanzo erotico possano venir considerati a tutt’oggi dei sottogeneri letterari, insomma letteratura di serie B?

I critici oggi non sono così cattivi com’erano anni fa. Quando la popolarità del romanzo erotico era appena agli inizi, i critici meno preparati non sapevano nemmeno cosa fosse, e io a volte venivo criticata severamente per il contenuto sessuale dei miei romanzi., ma oggi il mercato è cambiato, ed in genere adesso ricevo recensioni fantastiche.
Sì, penso che il genere romance e quello erotico in particolare vengano considerati un genere letterario di livello inferiore. Il pubblico pensa che siano letteratura-spazzatura, non vera letteratura, però offrono divertimento e finiscono bene, quindi chi se importa di cosa dicono gli snob? I romanzi rosa danno gioia alle donne, e io sto avendo un grandissimo successo grazie a loro – molto più di quello che avrei se scrivessi opere di “alta” letteratura, noiose e pesanti.


6- How great is in your opinion the importance of passion scenes in romance novels, from a general standpoint? Are they an important driver in readers’ choices?

Women expect a certain amount of passion in romances. It’s been so common for several decades. I think the passion is what brings readers back for more, and I have fans who write to me all the time, begging me to keep the sexual tenor high. I had one fan, when she heard I was changing publishers, write to me and say, “You better not stop having sex scenes in your books. If you take out the sex, I’ll go jump off a building and kill myself!”

6- Quant’è grande l’importanza delle scene di passione nei romanzi rosa, da un punto di vista generale? A tuo avviso, per le lettrici costituiscono un criterio di scelta?

Le donne si aspettano un certo grado di passione nei romanzi. E’ una cosa comune, da decenni. Penso che la passione sia quello che porta i lettori a ritornare e a chiedere ”ancora!”, e ho delle fans che mi scrivono spesso, chiedendomi di mantenere alta la gradazione erotica dei miei romanzi. Avevo una fan, che quando ha sentito che stavo per cambiare casa editrice, mi ha scritto dicendomi, “Sarà meglio che tu non smetta di mettere scene di sesso nei tuoi libri. Se le levi, vado in cima a un palazzo e mi butto di sotto!”


7- It has been remarked by some reviewers that your historical novels contain few modern elements. By sure you often seem to prefer to the titled heroes and heroines of usual historical romances “regular” individuals, especially self-sufficient women who work hard to earn their living. For instance, Ann in “More than seduction” holds a spa, Emma in “Complete Abandon” works as a nurse and a midwife. Was it done on purpose? How much there is of yourself, and of your own life experiences, in your heroines?

I have many requirements—both due to my own preferences and my editor’s tastes—about the kind of woman the heroine has to be. I like to have a hero and heroine who are very different from each other. The more grand the hero is, the more humble and normal I like the heroine to be. I also like her to be poor, and alone, and desperate, because it leaves her more vulnerable and likeable. But I like them to be strong women, too, women who can stand up the macho heroes I create. Also, when the heroine is more isolated, the hero has to be more “heroic” and rescue her from her dire straits.
It’s a fun balancing act, trying to figure out how to make them very different, but still have them end up together in the end. I want the story to seem as if they couldn’t possibly end up together, because they’re so different, but of course, true love conquers all.

7- Alcuni critici hanno osservato che i tuoi romanzi storici contengono degli elementi moderni. Quel che è certo è che tu spesso sembri preferire agli eroi ed eroine dell’aristocrazia, che vanno per la maggiore nei romanzi storici, degli individui “normali”, in particolare donne autosufficienti che lavorano duramente per guadagnarsi da vivere. Per esempio, Ann in “More than seduction” manda avanti uno stabilimento termale, Emma in “Complete Abandon” lavora come infermiera e levatrice. Lo fai di proposito? Quanto c’è di te, e della tua esperienza personale, nelle tue eroine?

Ho molte esigenze – dovute sia alle mie preferenze personali che ai gusti del mio editore – su quale genere di donna dev’essere la mia eroina. Amo avere un eroe e un’eroina molto diversi tra di loro. Più l’eroe è altolocato, più mi piace che l’eroina sia di basso ceto e normale. Mi piace anche che lei sia povera, e sola, e disperata, perché questo la rende più vulnerabile e simpatica. Ma voglio anche che siano donne forti, donne che sanno tener testa agli eroi molto virili che ho creato. In aggiunta a questo, quando l’eroina è più isolata, l’eroe deve essere più “eroico” e salvarla dalle difficoltà in cui si trova.
E’ divertente cercare il punto d’equilibrio, tentare di immaginare come renderli molto diversi, ma allo stesso tempo far sì che alla fine si mettano insieme. Voglio che la storia dia l’impressione che non ci sia nessuna possibilità di un lieto fine per loro, perché sono troppo diversi, ma ovviamente il vero amore trionfa sempre!


8- After publishing more than a dozen historical novels which earned you huge success and popularity, you announced that your next release DOUBLE FANTASY, which has just been nominated by Romantic Times Books review magazine as “the best sensual novel of 2007”, is going to be your last historical. Also, your first contemporary erotic thriller SLEEPING WITH THE DEVIL will be published under the pseudonym of Vanessa Marlowe. Why this decision right now, at the height of your career as a historical writer? Does your change of pen name mean that you’re somehow cutting bridges with your past?

DOUBLE FANTASY is actually my 20th published novel and my 15th published erotic. So I’m celebrating the release of my 20th book, which is a huge milestone for me.
I wrote the erotic thriller, SLEEPING WITH THE DEVIL, just to try something different, and it turned out really good and very scary, but after I finished it, I didn’t want to do another one. It was too dark, too negative. So it will be my one and only thriller with a pen name.
I have some big changes coming in my writing career. For many years, I was one of the women's fiction stars at St. Martins Press. As one of their authors, I saw my career soar into the stratosphere, and I'm so proud that I was privileged to be one of their writers. I reached many pinnacles: I have been
renowned as "The Queen" of erotic romance, as "The Queen" of villains, and I was named as one of the "25 Greatest Erotic Writers of All Time."
I began writing erotics for them when the trend toward sexier books was just beginning, and I wrote 15 terrific books at a very fast pace. But after I completed DOUBLE FANTASY, I felt that it was the very best book of its kind that I could possibly write. I didn't think I could ever write a better one, and it just seemed like a good time to move on to other projects.
In 2009, I will be moving to Grand Central Publishing, which was formerly known as Warner Books. I will be the lead author in their Forever line. I will still be writing historical romances, but I won't be writing "erotic" historical romances. For a long time now, I've wanted to be able to write books that were longer, that were more emotional and poignant, which I couldn't do in the erotic genre, and I will finally have the chance. I am returning to the sort of classic romances we used to read years ago, such as FLAME AND THE FLOWER and WHITNEY, MY LOVE. My books will still be very sensual, but I plan to use emotion and drama — rather than sex — to drive the plot. My stories will more closely resemble my early novel, MY ONLY LOVE, which is still my most critically acclaimed book.

8- Dopo aver pubblicato oltre una dozzina di romanzi storici che ti hanno permesso di ottenere un enorme successo e grande popolarità, hai annunciato che il tuo prossimo libro, DOUBLE FANTASY, che è stato appena nominato dalla rivista Romantic Times Books “il romanzo più sensuale del 2007”, sarà il tuo ultimo romanzo storico. In aggiunta a ciò, il tuo primo thriller erotico, SLEEPING WITH THE DEVIL sarà pubblicato sotto lo pseudonimo di Vanessa Marlowe. Perché questa decisione proprio ora, all’apice della tua carriera come scrittrice di romanzi storici? Il fatto di aver cambiato pseudonimo significa che stai cercando in qualche modo di tagliare i ponti col passato?

DOUBLE FANTASY è il mio ventesimo romanzo storico, ed il quindicesimo storico erotico che pubblico. Quindi in questo momento sto festeggiando la pubblicazione del mio ventesimo libro, cosa che per me costituisce una vera pietra miliare.
Ho scritto questo thriller erotico, SLEEPING WITH THE DEVIL, solo per provare qualcosa di diverso, e mi è riuscito davvero bene, fa proprio paura!, ma dopo averlo finito, non mi va di scriverne un altro. Era troppo cupo, troppo negativo. Quindi sarà il mio unico e solo thriller scritto sotto pseudonimo.
Ci sono alcuni grossi cambiamenti in arrivo nella mia carriera di scrittrice. Per molto anni, sono stata una delle autrici di punta della St. Martins Press. Come loro autrice, ho visto la mia carriera decollare, e sono davvero fiera di aver avuto il privilegio di essere una delle loro scrittrici. Ho raggiunto molti traguardi. Hanno detto di me che sono “la Regina” del romanzo erotico, “la Regina” dei farabutti, e sono stata definita una delle “25 autrici erotiche più grandi di tutti i tempi”.
Ho iniziato a scrivere erotici per loro quando il trend verso libri più sexy era solo agli inizi, e ho scritto 15 ottimi libri uno dopo l’altro. Ma dopo aver completato DOUBLE FANTASY, ho sentito che era il miglior libro di quel genere che sarei mai stata capace di creare. Ho pensato che non sarei mai stata in grado di scriverne uno migliore, e mi è sembrato il momento giusto per spostarmi su altri progetti.
Nel 2009, inizierò a scrivere per la casa editrice Grand Central Publishing, nota precedentemente come Warner Books. Sarò la loro autrice di punta per la collana Forever : Scriverò ancora romanzi storici, ma non romanzi storici “erotici”. E’ da parecchio tempo che desidero scrivere romanzi più lunghi, più intensi e coinvolgenti dal punto di vista emotivo, cosa che non potevo fare nel genere erotico, e finalmente ne avrò la possibilità. Voglio ritornare a quel genere di classici del romance che leggevamo anni fa, come FLAME AND THE FLOWER (Il fiore e la fiamma) e WHITNEY, MY LOVE. I miei libri continueranno ad essere molto sensuali, ma ho in mente di usare le emozioni e il dramma – anziché il sesso – come elementi guida della trama. Le mie storie saranno più simili a uno dei miei primi romanzi, MY ONLY LOVE, che è tuttora il mio libro più apprezzato dai critici.


9- What do you think contemporary thrillers as a genre can offer to you as a writer, while historical romances cannot? and to your readers ?

As I mentioned, I did one thriller, but I decided not to do another one. And actually, I have generated enormous interest with it. It’s creepy and scary, and there isn’t another book like it on the market, so it’s fun to let people see another side of me. I don’t know what readers will say. It’s very dark, with a lot of violence toward the heroine, but she kills the male protagonist in the end. When the fan letters start coming in about 6 weeks, I’ll know if people like it or not!

9- Cosa pensi che il genere thriller contemporaneo possa offrire a te, in quanto scrittrice, mentre i romanzi storici non ne sarebbero in grado? E alle tue lettrici?

Come dicevo, ho scritto un solo thriller, ma ho deciso di non scriverne più. E ho davvero destato un enorme interesse con questo libro. Fa paura, è terrificante, e non ci sono altri libri simili sul mercato, quindi mi diverte far sì che la gente veda quest’altro aspetto di me. Non so cosa diranno le lettrici. E’ molto cupo, c’è molta violenza nei confronti dell’eroina, ma alla fine lei uccide il protagonista maschile. Quando da qui a 6 settimane le lettere dei fans inizieranno ad arrivare, saprò se alla gente piace oppure no!


10- Many historical romance writers are recently taking your same decision, i.e. turning to contemporaries – think of Christina Dodd, Connie Brockway, Lisa Kleypas. What’s your opinion about that, and about the reasons behind these changes? Do you think that there’s something true in the rumour that historical romance is a worn-out genre?

The reason is money. Readers don’t understand that writing books is a job for the author. The suspense/thriller market is very large, and women who would never pick up a romance would gladly read a thriller. Writers change course because they need to increase their income.
There are others that change, too, because they want to do something else. I am the perfect example. I wrote fifteen erotics at a very fast pace, and when I finished DOUBLE FANTASY, I didn’t see how I could ever write a better one. I was exhausted and wanting to expand what I could do with my books. So when I was offered to opportunity to go in a new direction, I jumped at the chance.

10- Molte scrittrici di romanzi storici recentemente stanno prendendo decisioni simili alla tua, cioè si stanno spostando verso i contemporanei – pensiamo a Christina Dodd, Connie Brockway, Lisa Kleypas. Che ne pensi, e quali credi che siano le ragioni di questi cambiamenti? Ritieni che ci sia qualcosa di vero nella diceria che il romanzo storico è un genere ormai esaurito?

La ragione sono i soldi. I lettori non capiscono che scrivere libri per un autrice è lavoro. Il mercato del suspense e dei thriller è molto ampio, e donne che non prenderebbero mai in considerazione un romance leggerebbero volentieri un thriller. Gli scrittori cambiano genere perché devono aumentare i loro introiti.
Altri ancora cambiano genere perchè vogliono fare qualcosa di diverso. Io ne sono l’esempio perfetto. Ho scritto quindici romanzi erotici uno dopo l’altro, e quando ho terminato DOUBLE FANTASY, non vedevo come sarebbe stato possibile scrivere qualcosa di meglio. Ero esausta, e volevo ampliare ciò che potevo fare con i miei libri. Quindi, quando mi è stata offerta l’opportunità di prendere una nuova direzione, ho colto l’occasione al volo.


11- Can you tell us something about your upcoming projects?

My first three novels for Grand Central will be released back-to-back in '09. I'm not sure of the months yet, but it will be late summer or autumn of ’09. This marketing schedule will propel my sales and my name recognition, but it means that I will have to have all three books finished by January of ’09. So the entire year of ’08 is going to be very busy for me, as I work very hard to complete 3 fantastic and wonderful novels. The first one is already completed, and it turned out even better than I’d hoped. I’m just beginning to write the plot for the second one, and by April 1st, I will be writing again, with the manuscript scheduled for delivery in September. I work very hard and I work all the time—60-70 hours per week.

11- Puoi dirci qualcosa sui tuoi prossimi progetti?

I miei primi romanzi per Grand Central usciranno uno dopo l’altro nel 2009. Non sono ancora sicura del mese esatto, ma sarà alla fine dell’estate oppure in autunno. Questo programma editoriale aiuterà a spingere le vendite e a far conoscere il mio nome, ma significa che dovrò terminare tutti e tre i libri entro gennaio 2009. Quindi il 2008 sarà un anno molto impegnato per me, perché dovrò darci dentro per finire tre romanzi fantastici, superlativi. Il primo è quasi finito, ed è riuscito meglio di quanto sperassi. Sto iniziando ora ad abbozzare la trama del secondo, ed entro il primo d’aprile, sarò di nuovo occupata a scrivere, in modo da consegnare il manoscritto entro settembre. Lavoro tantissimo, giorno e notte – 60-70 ore alla settimana.


12- Anything else you’d like to tell us…?

I have been very blessed in my writing career. I have an ability to write books that people love. I get letters from women around the world who buy them and cherish them. I entertain people, and I make them so happy. What a great job to have! I feel that I am the luckiest person on earth!

12- C’è altro che ti piacerebbe dirci?

Sono stata molto fortunata nella mia carriera di scrittrice. Sono capace di scrivere libri che la gente ama. Ricevo lettere da donne di ogni parte del mondo che li comprano e che li tengono cari. Faccio divertire la gente, la rendo felice. Che lavoro splendido che ho! Mi sento la persona più fortunata della terra !

EXCERPT / ESTRATTI

DOUBLE FANTASY

*** you can find the english version of this excerpt at this link:
http://cherylholt.com/books/doublefantasyexcerpt.html

 

E’ ARRIVATO IL NUOVO PADRONE…

Rimasta orfana da ragazzina, Anne Carstairs vive ospite di parenti crudeli e maligni. Nella loro proprietà di Gladstone finora Anne ha vissuto una vita isolata, ma ora che arriva il nuovo conte, tutto sta per cambiare. Anne ha sentito molte chiacchiere su di lui, ma è completamente impreparata al fatto che è l’uomo più seducente che lei abbia mai incontrato. Basta che si incontrino una volta, e che lui le sfiori le labbra in un bacio squisito, che le fa desiderare tanto di più…

PADRONE IN PIU’ DI UN MODO…

Da ragazzo, Jamieson Merrick si è vista rifiutata la sua eredità, ed è stato obbligato a lavorare come corsaro in alto mare. Fino a quando, anni dopo, Jamie scopre di essere il legittimo erede di Gladstone. Ora, in quanto nuovo conte, è deciso a reclamare ciò che è suo… inclusa Anne Carstairs. Non appena mette gli occhi su quella ragazza così minuta, ma tanto incantevole, giura che se la porterà a letto e la farà sua. Anne è una pedina nei suoi piani di vendetta. Ma Jamie non avrebbe mai immaginato che la vendetta sarebbe stata così dolce…

"Smart, sexy and seductive, Holt's stories lure readers into wanting more and more of her emotional, riveting love stories. Her latest is scandalous yet romantic, tempting yet tender and very memorable."
— Kathe Robin, Romantic Times BOOKreviews


"Brillanti, sexy and seducenti, i libri di Cheryl Holt stregano le lettrici, che non riescono a smettere di leggere le sue incantevoli, emozionanti storie d’amore. Il suo ultimo romanzo è audace eppure romantico, intrigante ma tenero - davvero memorabile."
— Kathe Robin, Romantic Times BOOKreviews
 

CAPITOLO UNO

Proprietà Gladstone, campagna inglese, 1813…

Anne Carstairs camminò giù per il sentiero che si snodava tra i boschi. La luce calda del sole di giugno danzava tra gli alberi, proiettandole sfumature verdi sulle spalle. L’aria era colma degli irresistibili odori di una verdeggiante giornata estiva.
In distanza, poteva vedere Gladstone Manor. La villa era annidata sul pendio delle colline ed era circondata da acri di giardini ben curati. I cavalli vagavano al pascolo. Era un paesaggio bucolico, ma lei lo notò appena.
In ogni momento avrebbe potuto arrivare Jamieson Merrick, che era appena stato nominato conte di Gladstone, accompagnato dal fratello gemello Jackson Merrick. C’erano due cavalli impastoiati nel viottolo di fronte, quindi a quel che pareva qualcuno del suo seguito era già arrivato. Presto, la sua bella carrozza con tiro a quattro avrebbe seguito i valletti che avevano il compito di annunciare il suo arrivo, e lo stemma della famiglia Merrick sarebbe stato sfacciatamente visibile a tutti.
Da bambini, i gemelli erano stati allontanati da Gladstone, ed obbligati a farsi strada da soli in un mondo crudele. Erano stati definiti pirati, ladri, contrabbandieri – ed erano le descrizioni più educate. Molte voci sostenevano che avevano commesso centinaia di omicidi, che sarebbero stati capaci di uccidere per un nonnulla. Jamieson Merrick, in particolare, aveva la reputazione di essere un violento. Mangiava bambini per cena, ne beveva il sangue al posto del vino.
Stava arrivando a Gladstone, a domandare giustizia, risarcimento e confessioni di colpa. Cosa avrebbe potuto fare un individuo tanto brutale pur di perseguire il proprio obiettivo di vendetta?
Visto che il suo destino era nelle mani di lui, Anne era terrorizzata nel sapere quale sarebbe stata la risposta. Un criminale tanto furibondo e malvagio era in grado di commettere ogni perfidia,.
Si avvicinò al torrente e avanzò sull’antico ponte di pietra. Era scivoloso per il muschio, e lei avanzò in punta di piedi, con cautela, dirigendosi verso l’altra estremità, quando un movimento ai margini del suo campo visivo catturò il suo sguardo.
Anne si fermò a guardare.
Era un uomo, con i pugni sui fianchi, le gambe larghe, e stava avidamente guardando ogni dettaglio della scena che lo circondava. Sembrava compiaciuto di sé, nel proprio elemento, come se stesse esattamente dove doveva essere.
Dal suo aspetto trasandato, doveva essere uno dei famigerati marinai di Jamieson Merrick, arrivati da Londra per aiutarlo a reclamare legalmente la proprietà del cugino di Anne, Percy.
Percy era il conte di Gladstone da diciotto dei suoi trent’anni, avendo assunto il titolo a dodici. Ma ora, con la scoperta di un malconcio certificato di nascita e di una licenza di matrimonio macchiata e tanto rovinata da cadere a pezzi, Jamieson Merrick era conte, Percy Merrick non lo era più.
Anne era affascinata dal modo in cui un evento tanto semplice poteva cambiare le vite di così tante persone. Il futuro si stava abbattendo su di lei con la violenza di un brutto incidente in carrozza, e ora che aveva intravisto il primo membro dell’equipaggio di Merrick era più agitata che mai.
Che ne sarebbe stato di lei?
Quando Percy aveva inizialmente affrontato il problema dell’attribuzione della contea, la storia era sembrata troppo fantastica per esser credibile. A quando pareva, il padre di Percy aveva messo incinta e sposato segretamente una cameriera che era morta dando alla luce i gemelli. In seguito, aveva sposato la debuttante appropriata, aveva generato Percy e la sua sorella gemella, Ophelia, e tutti quanti si erano comportati con Percy come se fosse stato il legittimo erede, come se la nascita di Jamieson e Jackson Merrick non fosse mai avvenuta.
Ma dopo tre decenni di silenzio qualcuno si era fatto avanti e aveva detto la verità, e l’intera proprietà era precipitata nel caos.
Anne aveva fattto finta di niente, cullandosi come Percy nella falsa speranza che tutto sarebbe andato a finir bene. Era rimasta ad aspettare senza fare nulla, non aveva fatto piani d’azione, ma Jamieson Merrick si era dimostrato un avversario astuto. Aveva vinto ogni schermaglia legale, ed era ansioso di reclamare quant’era suo.
Anne e la sua unica sorella, Sarah, erano una coppia di ospiti permanenti e indesiderate, due sorelle destinate allo zitellaggio senza particolari abilità e senza soldi. Non avevano nulla per raccomandarsi a Jamieson Merrick – nemmeno la parentela. Eppure Gladstone era il loro punto di riferimento, l’unica casa che ricordavano. Dove sarebbero andate a vivere, quando lui avesse deciso della loro sorte?
E se le avesse gettate in strada? Non riusciva ad immaginarsi mentre raccattava la sua roba in un fagotto e se lo metteva in spalla, come una comune vagabonda. L’idea era troppo bizzarra per poterla accettare, e l’uomo baldanzoso davanti a lei era la perfetta incarnazione di tutto quello che era andato storto nel corso degli ultimi mesi. Non riuscì a smettere di fissarlo.
Era alto, almeno un metro e ottanta, ed era snello come una frusta, il fisico temprato dal lavoro pesante, senz’altro impostogli dal suo padrone brutale. Aveva le spalle ampie, la vita stretta, e le gambe lunghe in modo impossibile. Sembrava forte e duro, pronto a lottare, pronto a vincere.
Aveva capelli neri corvini, tagliati male e disordinati, lunghi abbastanza da essere legati a coda con un laccio di cuoio. Portava quella che doveva essere stata una giacca rossa da soldato, ma la maggior parte dei bottoni dorati non c‘erano più, le maniche erano sfrangiate, l’orlo strappato, e impietosamente lei si chiese se l’aveva rubata al cadavere di una delle sue vittime.
Portava stivali scalcagnati e pantaloni sbiaditi. Sembrava un contadino impoverito che aveva avuto un colpo di sfortuna, eppure trasudava un potere e una determinazione innegabili.
Quando lui percepì la sua attenzione, si girò verso di lei, e Anne si sentì disturbata nel rendersi conto che era l’uomo più bello che avesse mai visto. Aveva un viso perfetto, un naso aristocratico e una bocca generosa, ma i suoi occhi! Oh, i suoi occhi! Erano di un color zaffiro stupefacente, cupo e misterioso come si diceva fossero le acque del Mediterraneo.
Lui la squadrò dalla sommità del capo fino alla punta dei piedi, valutandola in modo sfacciato e accurato, come se fosse stata una schiava o una mucca di razza. Indugiò sulle sue labbra, sui seni, sul ventre, ed ogni sguardo rovente era come una carezza che la mise in imbarazzo, e le fece desiderare di coprirsi anche se era vestita da capo a piedi.
Anne era la parente povera che chiunque avrebbe detestato avere, priva di dote e di prospettive, così non aveva passato molto tempo in compagnia maschile. Di conseguenza, non era troppo famigliare con le tecniche di seduzione, eppure sapeva riconoscere la lussuria quando se la trovava davanti. Quel tipo era un farabutto della peggior specie, uno che avrebbe potuto farle qualunque tipo di cosa riprovevole. E ci si sarebbe divertito un sacco, anche!
L’uomo sembrò leggerle il pensiero, sembrò accorgersi del momento preciso in cui lei decise che doveva avere paura di lui, e sembrò divertirsi all’idea. Sorrise, con un sorriso da mascalzone, ipnotico, che prometteva comportamenti licenziosi di ogni tipo, poi si diresse verso di lei, attraversando a lunghi passi il prato in direzione del ponte su cui Anne si trovava.
Era una strana impressione, ma Anne si sentì come se lui fosse il suo Destino, come se il fato l’avesse spinto sul suo cammino quando lei non ce lo voleva. L’uomo era Disastro e Distruzione, che si stavano abbattendo su di lei come una nuvola carica di tempesta a cui non avrebbe potuto sfuggire.
Con uno strillo d’allarme, si girò per andarsene in tutta fretta, ma le pietre erano molto scivolose. Anne barcollò, poi cadde al di là del parapetto, nel fiume gelato. L’acqua non era granché profonda, e la corrente non era forte, ma il peso dei suoi indumenti la trascinò giù prima che riuscisse a riguadagnare l’equilibrio..
Per un rapido istante pensò a quant’era ridicola la sua situazione – sarebbe morta in vista del maniero proprio nel suo ultimo giorno a Gladstone? - quando lui la raggiunse e la tirò a riva come se fosse stato un pescatore, e lei una trota.
“Ecco, vi ho preso,” mormorò lui, con una voce ricca da baritono che le fece il solletico dentro.
Lui si mise a sedere e se l’attirò in grembo, in una posizione spaventosamente intima. Il torace di Anne aderiva al suo, il petto e il ventre di entrambi a stretto contatto, ed un fianco era insinuato tra le cosce di lui. Sentiva uno dei seni premere contro il corpo dell’uomo, e la posizione ebbe un effetto stupefacente sul capezzolo. Si era indurito, le faceva male, e ad Anne venne lo stranissimo desiderio di sfregarsi contro l’uomo come un gatto, pigramente.
“Avrei potuto affogare,” disse, stupita dal disastro a cui era sfuggita, e rabbrividì, cosa che fece sì che lui l’abbracciasse forte.
“Siete troppo graziosa,” ribatté lui. “non ve l’avrei permesso.”
Era stupita che lui avesse usato la parola “graziosa”. Nella sua intera vita, Anne non pensava che qualcuno le avesse mai detto che era graziosa, finora. Con i suoi capelli color mogano e gli occhi verdi, la corporatura minuta e la statura bassa, lei era troppo diversa dalle sue bionde e statuarie cugine, e sentire l’opinione dell’uomo la riempì d’eccitazione.
“E se fossi stata una vecchia megera,” chiese lei, “avreste lasciato che la corrente mi trascinasse via?”
“Forse.”
Lui sorrise, con quel suo sorriso diabolico, e lei fu scioccata di sentire come le batteva forte il cuore. Voleva sprofondare in quel sorriso, immergervisi per sempre, e la cosa era allo stesso tempo imbarazzante e terrificante.
Era davvero un mascalzone, e lei doveva stare attenta, andarsene il più in fretta possibile. Anne si spostò, cercando disperatamente di rialzarsi, ma il tentativo li portò solo ad un contatto più ravvicinato.
“Aiutatemi ad alzarmi, brutto screanzato,” lo rimproverò lei.
“Tra un attimo, piccola. Preferisco che restiate lì dove siete adesso.”
“Be’, io no, e apprezzerei se teneste le mani a casa vostra.”
L’uomo le stava accarezzando le braccia con le sue dita lunghe ed agili. Anne era intirizzita fino alle ossa, e le carezze eccitanti di lui la riscaldavano, ma non si sarebbe arresa a quella meravigliosa sensazione. Se non fosse stato tanto improprio, se ne sarebbe stata lì tutto il pomeriggio, lasciandosi coccolare e accarezzare. Gli appoggiò le mani sul petto e lo spinse via, allontanandolo da sé, comportandosi da ragazza per bene.
“Aiutatemi ad alzarmi!”
“Se insistete,” sospirò lui.
Lui la sollevò come se non pesasse più di una piuma, rialzandosi a sua volta, così che entrambi furono in piedi. L’uomo gettò un’occhiata a distanza tra gli alberi, e qualunque cosa avesse visto gli fece aggrottare la fronte.
“Maledizione,” borbottò. ”Abbassatevi.”
“Cosa?”
Lui la trascinò giù nell’erba, di nuovo, e lei cercò di fare resistenza.
“No, io… “
Come un pazzo, lui l’afferrò e la buttò a terra. Atterrarono con un tonfo doloroso, con lei sotto e lui sopra, il corpo di lui che faceva da scudo a quello di lei.
Uno scoppio fragoroso – che sembrava un colpo di pistola – risuonò ed echeggiò giù per le colline. Gli uccelli schiamazzarono e volarono via a stormo, poi tutto fu silenzio.
Anne era sconvolta, ammutolita dallo spavento, e cercava disperatamente di immaginare cosa stava succedendo. Lui si tirò leggermente su, scrutando con attenzione gli alberi. In apparenza, chiunque era stato lì era fuggito. Quando si rese conto che non c’era più niente da vedere, si rilassò contro di lei, ma il suo ampio torace non le sembrò pesante. Era una sensazione piacevole, eccitante.
“Tutto bene?” lui chiese.
“Sì, sto bene.”
“Ottimo.”
Lui tirò un sospiro di sollievo e appoggiò la fronte contro quella di lei. Era un gesto tenero e pieno d’affetto, ma poi si allontanò di nuovo, e la fissò stranamente, come se non sapesse che fare di lei.
Si chinò su di lei, e dopo un attimo d’esitazione, sfiorò le labbra di lei con le proprie. Fu un gesto quasi casuale, come se l’uomo stesse fingendo che quell’avance frettolosa fosse un incidente. Poi si tirò indietro, con apparente noncuranza, così Anne cercò di ignorare la libertà che si era preso, anche se fingere di restare indifferenti era davvero difficile.
Probabilmente era stato il bacio più veloce della storia, ma era il suo primo bacio, e Anne si crogiolò nella sensazione. Per un uomo così rozzo e trasandato, aveva una bocca incredibilmente morbida, un respiro tanto dolce che le faceva girare la testa, e lei pensò che in futuro avrebbe passato parecchie notti sveglia, a meditare su quel bizzarro incontro.
“Vi riporto a casa.” L’uomo si alzò e la tirò su.
“Cosa... cosa è successo?” balbettò lei. “Cos’era quel rumore?”
“Qualcuno ci ha sparato.”
“A noi!”
“Sì.”
Sentirlo affermare quell’assurdità – in un modo tanto freddo e calmo, per giunta! – la fece andare in bestia.
Aveva passato con lui al massimo due minuti, e per poco non era affogata, poi un misterioso assalitore aveva cercato di assassinarla. Sarebbe sopravvissuta, se fosse rimasta in sua compagnia per un’ora intera?
“Non mi ha sparato nessuno!” dichiarò. “ Io sono la persona più tranquilla del mondo. Se hanno sparato a qualcuno, questo siete voi”
“Sono certo che avete ragione.”
Lei studiò la foresta, e le sembrò molto più fitta e minacciosa di prima.”Non dovreste andarlo a cercare, o roba del genere?”
“Non serve. Se n’è andato.”
“Come potete esserne tanto sicuro?”
“Ho una mente contorta, così capisco cosa pensano le persone contorte. Ha fatto fuoco, ha mancato il colpo, è fuggito via.”
“E se vi sbagliate?”
“Non mi sbaglio.”
La infastidì che fosse così tranquillo, non poteva sopportare tanta arroganza. Quasi sperava che il loro assalitore colpisse ancora – solo per provare che lui aveva torto.
“Perché qualcuno dovrebbe volervi sparare?”
“Forse perché non gli sto simpatico. Voi che pensate?”
“Non siete preoccupato nemmeno un po’?”
“No. Non è facile uccidermi.”
“Ci avrei scommesso.”
Anne era molto più minuta di lui, così che l’uomo torreggiava su di lei, e ora che gli stava più vicino, era facile vedere quel che non aveva notato in precedenza. Intorno ai suoi occhi c’erano linee sottili, e segni intorno alla bocca; aveva la pelle abbronzata dalla vita all’aria aperta. Non poteva avere più di trent’anni, ma sembrava molto più vecchio. Evidentemente, aveva avuto una vita difficile, e il suo viso parlava di anni di fatiche e sofferenze. La breve sensazione di intimità che avevano condiviso era svanita, ed ora aveva di nuovo paura di lui. Aveva un’aria dura e disperata, spaventosa nella sua intensità. Anne non voleva restare lì, non le andava di provare quelle sensazioni inquietanti che lui le accendeva dentro.
“Farei meglio ad andare,” gli disse.
“Come vi chiamate?”
Stava per dirglielo, poi ci ripensò. “Non sono affari vostri.”
“Ditemelo lo stesso.”
“Miss Carstairs.”
“Siete Anne oppure Sarah?”
Lei si accigliò, chiedendosi come fosse venuto a sapere di lei e di sua sorella.
Anne aveva venticinque anni, Sarah ventisei. Dopo che i loro genitori erano morti a distanza di brevissimo tempo l’uno dall’altro, si erano ritrovate sole, due orfanelle in cerca di qualcuno che le ospitasse. Zia Edith, la madre di Percy, le aveva portate a Gladstone. Per oltre vent’anni, i Merrick avevano brontolato per il fatto che lei e Sarah erano un peso, ciò nonostante avevano continuato a mantenerle.
Lei e Sarah conducevano un’esistenza noiosa e tranquilla, fatta di monotonia e di routine. Non c’era un singolo particolare della loro vita che fosse degno di nota, che potesse catturare l’interesse di uno straniero. Chi l’aveva informato della loro esistenza? Perché era stato informato?
“Scommetto che siete Anne,” buttò là lui, quando Anne non rispose.
Lei non confermò e non negò la sua deduzione.
“Grazie per avermi salvato dall’acqua. Addio.”
Lei era ansiosa di allontanarsi, e stava per girarsi ed andarsene, quando lui chiese, “E voi, non volete sapere il mio nome?”
Nient’altro le avrebbe fatto più piacere. “No.”
Lui rise, ma la sua voce suonò rauca – come se non fosse abituato a ridere spesso.
Si sfilò la giacca malconcia e gliela porse.
“Se state andando alla villa, vi servirà.”
“No.”
“Fidatevi. Mettetevelo.”
L’ultima cosa che avrebbe fatto era infilarsi in casa avvolta in una giacca da uomo. Non sarebbe mai riuscita a dare una spiegazione accettabile. Lui però continuava a guardarla con attenzione, con il suo sguardo rovente fisso sui suoi seni.
Anne diede una sbirciatina in basso, per vedere cosa aveva catturato la sua attenzione, e fu scioccata dallo stato dei suoi indumenti bagnati. L’abito umido le si era incollato addosso, e delineava i contorni del suo corpo così chiaramente che era come se non avesse niente addosso. Il corpetto aderiva ad ogni curva, e specialmente ai capezzoli.
“Aah!” strillò lei, e incrociò le braccia sul petto. “Chiudete gli occhi, brutto disgraziato!”
“No. Mi sto godendo troppo lo spettacolo.”
L’uomo si protese in avanti, le posò un dito sul mento, e lei se ne restò immobile, pietrificata, mentre glielo faceva scorrere lungo il colletto dell’abito. Per un folle istante, sembrò che gliel’avesse insinuato sotto la stoffa, che la stesse toccando, pelle a pelle.
Con le guance in fiamme per l’imbarazzo, Anne si ritrasse di scatto, e lui le drappeggiò la giacca intorno alle spalle, lasciando che sventolasse come una bandiera, incitandola a prenderla. Senza altre discussioni, lei l’afferrò e infilò le braccia nelle maniche, e si sentì sopraffatta da come il profumo di lui aleggiasse sull’indumento. Era un odore tanto seducente che a stento Anne riuscì a trattenersi dal fregare il naso nella stoffa.
Disgustata di se stessa, Anne si avviò, ma poteva sentire che l’uomo la stava guardando. Appena arrivò ad una curva del sentiero che l’avrebbe fatta sparire dalla sua vista, lui gridò, “Miss Carstairs?”
Non girarti! Non girarti! E si voltò.
“Che cosa c’è?”
“Spero che vi farete rivedere ancora. Molto presto!”
Anche se era una zitella che aveva condotto fino a quel momento una vita protetta, Anne riconobbe l’insinuazione audace di quel commento. Col viso in fiamme per la mortificazione, corse fino a casa, mentre la risata rauca di lui le echeggiava nelle orecchie.

SLEEPING WITH THE DEVIL
by VANESSA MARLOW

*** you can find the english version of this excerpt at this link:
 http://vanessamarlow.com/sneak-preview.html

 

LA STORIA DI UN'OSSESSIONE SESSUALE

Meg White conduce una vita tranquilla e ordinaria. E’ fidanzata e sta per sposarsi, ha un lavoro stabile come chef, ed un comodo appartamento a Portland. Niente l’ha preparata ad un uomo come Jordan Blair, il ricco, magnetico straniero che la seduce e l’introduce ad una nuova vita di lusso… e di peccato. Ossessionata da Jordan e intrigata dalle sue oscure e perverse arti erotiche, Meg gli permette di trasformarla in una bellezza sofisticata, senza legami col proprio passato. Ma presto si ritrova intrappolata in una rete di lussuria e di sessualità perversa, e non capisce più se l’uomo che ha consumato la sua via sia buono o malvagio, se le sue notti sono piene di piacere o di dolore – finché non si ritroverà a lottare per sopravvivere…

   No one would notice is she disappeared. So he chose her. At first she thought it was love. Forbidden passion. Bondage and dark pleasure. A fast paced, frightening and disturbing novel of sexual obsession and betrayal from best selling author Cheryl Holt writing as Vanessa Marlow.

  PROLOGO

“Mi dica di nuovo cos’è successo.”
Gettai un’occhiata allo sceriffo. Ad un primo sguardo, con lo stomaco che sporgeva sopra la cintura, i capelli che si diradavano e le guance cascanti, aveva il tipico aspetto del poliziotto da città di provincia. Avrei potuto facilmente prenderlo per un idiota o un buffone, ma avevo imparato la lezione, ed ero troppo furba per farmi fregare da un’apparenza ingannevole. Rifiutai di farmi catturare dal rapporto falsamente amichevole che stava cercando di stabilire con me.
Lui valutò il pendio del precipizio, studiò il terreno, l’angolo, lo strapiombo che finiva dritto nell’oceano centinaia di metri più in basso. Alla sua concentrazione curiosa non sfuggì un singolo fuscello di quel ripido ed isolato tratto di terreno, e benché in apparenza fosse calmo e rilassato, la sua mente correva a migliaia di chilometri all’ora, assorbendo ogni particolare, immaginando ogni possibilità.
La distesa di acqua grigia si allargava fino all’orizzonte, dove si confondeva con le nuvole grigie, così che era difficile distinguere dove finiva il mare e dove iniziava il cielo. Le onde s’infrangevano sulla spiaggia, scuotendo la terra con la loro potenza. Il vento mi faceva sbattere i vestiti, il suo suono mi ruggiva nelle orecchie, e gli enormi alberi secolari scricchiolavano per lo sforzo. I gabbiani stridevano, ed i loro strilli lamentosi avevano un tono malinconico adatto a quel luogo desolato e pericoloso.
Mentre la mia ansia si dissipava, e l’ondata d’adrenalina iniziava a dissiparsi, mi sentii male di stomaco, e mi chiesi se – prima che avessimo finito – gli avrei vomitato sui lucidi stivali neri. Avevo sempre odiato le altezze, e soffrivo di attacchi di vertigini che mi stordivano al punto che mi domandai se sarei caduta a terra come uno straccio, senza sapere da che parte stavano il su e il giù.
Provai il desiderio disperato di afferrarlo per il bavero del cappotto, di supplicarlo di permettermi di tornare al parcheggio, ma non osai. Non potevo fare nulla che avrebbe potuto destare sospetti. Se lui aveva scelto di starsene fuori sulla scarpata, dovevo stare lì con lui.
“Gliel’ho detto,” dissi. “Un attimo prima, stava in piedi lì, e un attimo dopo…”
Stringendomi nelle spalle, non terminai la frase, Dopo aver spiegato e rispiegato , era meglio non fornire nuovi dettagli. Nel corso degli ultimi mesi ero diventata abile a fingere. Non avrei fornito troppe informazioni, perché così sarebbe stato difficile far stare in piedi la mia storia. Era meglio attenersi ai fatti di base, e lasciare a lui il compito di riempire gli spazi vuoti.
“E’un bel salto,” fece osservare in tono causale.
“Questo è certo.” Gli uomini della squadra di soccorso sulla spiaggia rocciosa erano così lontani che avrebbero potuto essere presi per formiche. “Lui è… è… morto?”
“Oh, sì.” Mi scrutò, scavando in profondità con il suo sguardo astuto. “Nessuno potrebbe sopravvivere a un simile trauma.”
Gemetti sgomenta, e rabbrividii, riempiendo il gesto con quel che speravo essere la giusta quantità di shock e di orrore.
“Che cosa spaventosa.” Mi coprii la bocca, senza dover fingere che stavo male. La mia nausea era molto reale.
“Ricominciamo da capo.” Mi fissò, le braccia incrociate su petto. Il suo scetticismo era evidente, impossibile da nascondere.
In un altro momento della mia vita, avrei potuto essere onesta con lui. Avrei potuto confessare e chiedere pietà, ma la donna che un tempo avrebbe detto la verità non esisteva più
Emisi un sospiro angosciato.
“E’ stato un incidente,” mentii. “ Un incidente terribile, davvero terribile.”


CAPITOLO UNO

Incontrai Jordan Blair in una piovosa giornata di gennaio.
A quell’epoca, pensai che il fatto che le nostre strade si fossero incrociate in quel preciso istante cosmico e che tutti i fatti successivi si fossero incastrati in quel preciso modo non fosse che uno scherzo del fato. Il nostro legame così immediato e potente sembrava così naturale e spontaneo che doveva essere stato predestinato.
Naturalmente, ora mi accorgo che le cose dovevano essere state un po’ più complicate. Sono quasi certa che mi avesse visto prima da qualche parte, e spesso mi sono chiesta se non fosse stato lui a seguirmi e a sviluppare un’ossessione nei miei confronti, ma non ho mai trovato nessuna prova che dimostri come sono andate realmente le cose.
Era la persona più organizzata e meticolosa che avessi mai conosciuto. Con lui non c’era mai niente di casuale o di improvvisato, così era difficile decifrare le sue motivazioni. Molto probabilmente, aveva progettato mesi prima come organizzare il suo scontro casuale con me, ma l’idea che fosse un calcolatore era troppo sinistra, così mi costrinsi a credere che fosse stato tutto soltanto un caso.
Ero in vacanza sulle coste dell’Oregon con il mio ragazzo, Steve. Stavamo festeggiando il primo anniversario di quando avevamo fatto sesso per la prima volta – un fatto che io a stento ricordavo, ma che lui ricordava con affetto.
Vivevamo insieme in uno squallido ma comodo appartamento di Portland. Steve lavorava come venditore nella ditta di forniture per ristoranti del padre, mentre io ero impiegata nell’aristocratico ristorante “Da Mozart”, dove ero uno chef specializzato in desserts.
Avevo ventitre anni, ed avevo vissuto in quella città abbastanza a lungo perchè i miei conoscenti avessero deciso che ormai ero una vera oregoniana. Con la mia passione per il caffè costoso e per il cibo esotico, i capelli castani con i colpi di sole biondi, i miei gioielli pesanti e chiassosi e il guardaroba nero alla moda, ero troppo tipicamente oregoniana per essere una straniera.
Prendevo il treno ed andavo in bicicletta anziché guidare la macchina – benché questa fosse una scelta economica e non ambientalista. Non portavo oggetti di cuoio e raramente mangiavo carne. Sfilavo nelle marce di protesta a Pioneer Square e facevo regolarmente la spesa dei negozi di verdure biologiche. Conoscevo tutti i locali dove si ballava e quelli dove si esibivano i gruppi musicali più alla moda. E anche quando pioveva ininterrottamente, non prendevo né impermeabile né ombrello.
Il mio stipendio faceva schifo, così ero sempre al verde, ma amavo il mio lavoro, la mia vita, e Steve. O, almeno, così pensavo.
Avevamo affittato un piccolo cottage in un hotel non lontano dal mare, e poco dopo il nostro arrivo, era scoppiata un’enorme bufera invernale. La pioggia veniva giù a torrenti, le raffiche di vento scuotevano ogni cosa con tanta violenza che parte del tetto del cottage venne via durante la notte.
Benché vivessimo a due ore di distanza dalla spiaggia, non l’avevo mai visitata prima di quel giorno inquietante, così non ero preparata a quanto poteva essere spaventoso il tempo. A Portland, piovigginava con gentilezza. Sulla costa, era un diluvio inarrestabile e tempestoso.
Steve e io eravamo rimasti intrappolati in camera per quasi ventiquattro ore, e iniziavamo a dar fuori da matto.
Passammo la mattina a letto, bevendo caffè e facendo sesso, ma c’era un limite al numero di volte che potevamo far sesso, così eravamo ansiosi di fare qualcos’altro. L’hotel metteva a disposizione impermeabili e stivali, così dopo pranzo ce li infilammo e ci avventurammo giù per la gradinata che portava alla spiaggia. Lo scenario era fantastico, quello che potevamo vederne almeno, con scogliere altissime e la risacca chi vi si infrangeva contro.
Resistemmo dieci minuti, poi quando fummo inzuppati fino alle ossa, ci tornammo alla nostra stanza. Leggemmo libri, giocammo a dama, e guardammo la televisione finché l’elettricità iniziò a traballare. All’inizio, fu romantico starsene seduti accanto al fuoco, ma per sera l’entusiasmo se n’era andato, e Steve camminava su e giù come una tigre in gabbia.
La reception ci diede indicazioni per un ristorante e un bar appena al di là del bosco, per cui ci infagottammo negli impermeabili e ci avventurammo fuori, sperando di riuscire a cenare, e di affogare la nostra noia nei cocktails. Fortunatamente, il ristorante era aperto ma serviva un menù limitato a causa della scarsità di clienti. Eravamo i soli abbastanza coraggiosi o disperati da fermarci lì quella sera, ed avevamo il locale tutto per noi.
Dopo aver mangiato, andammo nel salone-bar, che era molto piccolo, con un paio di panche e quatttro tavolini. Mentre stavamo chiacchierando, entrò un’altra coppia, ed io non potei fare a meno di notarli – perché erano i soli altri clienti, ma anche perché il loro aspetto sembrava gridare “soldi”. Erano così attraenti, e vestiti con tanta classe, che mi chiesi se potessero essere dei divi del cinema.
Eravamo molto vicini al resort esclusivo di Cannon Beach, dove si diceva che vi fossero le ville in cui un mucchio di pezzi grossi di Hollywood passava le vacanze, quindi era sicuramente possibile che fossero gente famosa, e io desideravo che lo fossero. La cosa avrebbe aggiunto un’aura di mistero e di eccitazione ad una giornata davvero tetra.
La donna era vestita all’ultimissima moda, come una top model, con lunghi capelli biondi e ondulati che probabilmente non erano del suo colore naturale. Era sottile come un giunco, ma aveva dei seni tondi e voluminosi, troppo grossi per quant’era snella, quindi probabilmente nemmeno quelli erano naturali.
Portava un vestito rosso aderente, scarpe rosse dai tacchi alti e si era messa un rossetto dello stesso colore, e l’abito mostrava chiaramente che non aveva un grammo di grasso. Provai una certa soddisfazione immaginandola a sfinirsi in palestra, schiava dello step, che io non avrei fatto mai.
Naturalmente Steve – essendo un tipico maschio – l’adocchiò subito. Si sporse in avanti e sussurrò, “Hai visto quella?”
“Sì.”
“ Se ti comprassi un vestito come quello, lo metteresti?”
“Se mi comprassi un vestito così, poi dovrei ucciderti.”
Lui ridacchiò, e riprendemmo a bere cercando di ignorarli, il che era una cosa difficile. Erano troppo spettacolari per essere nello stesso locale in cui eravamo noi, e continuai a gettar loro rapide occhiate, curiosa di sapere cosa li aveva spinti ad sfidare la tempesta e a seguirci lì dentro.
La donna sembrava della nostra età, circa venticinque anni, ma l’uomo era più vecchio – forse tra i trentacinque e i quaranta – e non riuscivo a distogliere gli occhi da lui. Era alto e snello, con capelli neri, zigomi alti ed una bocca piena. Era enigmatico, e irradiava un carisma ed una maturità che mi affascinavano.
Era ricco, ovviamente: aveva al polso uno di quegli orologi che dicono che ora è in dodici nazioni e costano migliaia di dollari. I suoi abiti erano tagliati in modo da cadergli perfettamente, così che il magnifico torace sotto la stoffa non poteva passare inosservato. Indossava jeans e una giacca di pelle, mocassini e una camicia, come Steve, ma se Steve era tutt’al più carino e perfino un po’ sciatto, questo tipo aveva un aspetto aitante e sexy.
Erano seduti alla tavola più lontana dalla nostra, e la donna si appoggiò sui gomiti, offrendo all’uomo – e a Steve – una bella vista della sua favolosa scollatura. Sorseggiava il vino, facendo saettare fuori di tanto in tanto la lingua per leccarsi il labbro inferiore.
Di tanto in tanto ridacchiava, ed era un suono sensuale, con una voce che si addiceva alla sua splendida anatomia. L’uomo non rideva mai di rimando, ma inarcava un sopracciglio, o mormorava tranquillamente una qualche risposta, e mi sentii intrigata da lui e da cosa poteva pensare.
Desiderava che lei chiudesse la bocca? Era infastidito? O era semplicemente quel tipo di persona che non mostrava molta emozione?
Studiai il linguaggio dei loro corpi, cercando di capire se erano sposati, ma non c’era nessuna fede in vista, quindi pesai che non lo erano. C‘era sicuramente qualcosa di sessuale tra di loro, in ogni caso.
Erano amanti? Stavano per diventarlo?
Visto che non riuscivo a nascondere il mio intenso interesse, mi alzai ed andai in bagno. Ci stetti per un po’, valutando la mia immagine nello specchio, paragonandomi alla bellezza al bar ed facendo un elenco mentale di tutti i punti in cui ero in svantaggio. Tanto per cominciare, ero parecchi centimetri più bassa, anche se il completo nero e i tacchi spessi dei mei stivali neri mi facevano sembrare più alta di quanto fossi in realtà.
Ero snella, ma non in modo esagerato. Ero una cuoca, e assaggiavo quel che cucinavo, quindi avevo un sedere e delle cosce degne di questo nome, e tette di dimensioni appropriate per il mio torace.
Con i miei grandi occhi castani e la pelle chiara, avevo un’aria molto giovane, da trovatella, come se avessi dovuto starmene seduta in un angolo con una tazza in mano a chiedere la carità.
Mi accinsi a tornare la bar quando, con mia sorpresa, mi scontrai con l’uomo. Stava dirigendosi alla reception - non mi sarei mai illusa nel pensare che mi stesse cercando di proposito – e restammo lì fermi, soli, nel corridoio.
Da vicino, era ancora più bello. Era abbronzato, come se passasse molto tempo all’aperto, ed era snello come una frusta, con quel tipo di stomaco dagli addominali scolpiti che hanno i modelli. Aveva occhi azzurro ghiaccio, che mi stavano squadrando così attentamente che mi sentii a disagio sotto il suo esame. Avevo immaginato che avesse tra i trentacinque e i quaranta anni, e decisi che quaranta era più giusto. Sul suo viso c’era qualche ruga, ma gli davano un’aria matura che era molto seducente. Non riuscivo a smettere di fissarlo, e nemmeno a spostarmi come avrei dovuto, e lui pure sembrava distratto, soddisfatto di starsene lì ad analizzarmi. Il suo sguardo intento vagò sfacciatamente sui miei seni, con un’attenzione così intensa che fu come se si fosse proteso in avanti e mi avesse accarezzato i capezzoli. Li sentii pulsare e inturgidirsi contro il cotone della mia T-shirt, e fui felice di essermi tenuta addosso la giacca.
Mi feci da parte, e borbottai, “Mi scusi.”
“Di nulla,” rispose lui gentilmente, e ci muovemmo uno intorno all’alto come in un balletto, facendo manovra in quello spazio ristretto, cosa che ci portò ancora più vicini. La sua coscia sfiorò la mia, il mio braccio premeva contro il suo. Ci fermammo entrambi, bloccati sul posto, mentre un’energia palpabile fluiva tra di noi.
Lui si concentrò, come per prepararsi a sondare tutti i miei segreti, e con una voce da baritono profonda e calda chiese, “Ci siamo già incontrati?”
Era una frase d’approccio tanto scontata che risi. Visto che era attraente e ricco, me l’ero imaginato supersofisticato, ma apparentemente gli avevo attribuito delle caratteristiche che non possedeva.
“Sono sicura di no.”
“Lei ha un’aria così famigliare. Potrei aver visto una sua foto da qualche parte?”
Per poco non sbottai a dire come una stupida, C’era una mia foto nel giornale “The Oregonian”!
Recentemente ero apparsa per beneficenza in un calendario, "Il meglio di Portland", dove dodici donne chef posavano in atteggiamenti provocanti, sullo sfondo di torte nuziali e cucine a gas, e sembrava che stessimo cucinando senza vestiti addosso. “The Oregonian” aveva dedicato un articolo ed una foto al calendario, con il mio nome, Meg White, nella didascalia.
Ero orgogliosa, ma imbarazzata dai miei quindici minuti di popolarità. Di sfuggita, sperai che lui avesse notato l’articolo, che mi avesse riconosciuto, il che ovviamente era assurdo.
Come se avesse potuto ricordarsi di me dal giornale! E se dovevo essere ricordata da uno come lui, non volevo che fosse perché avevo posato nuda, nonostante le mie idee in proposito, in un calendario fatto per beneficenza.
“No,” dissi, “non può avervi visto da nessuna parte.”
Era il momento di andarsene, e ordinai a me stessa di muovermi, ma prima che potessi farlo, lui fece un passo in avanti, così che finii schiacciata contro il muro. Ero sopraffatta dalla sua altezza, dal profumo allettante della sua giacca di pelle. C’era un alone intorno a lui che era totalmente maschile, di quella mascolinità intensa e pericolosa che gli uomini anelano sempre avere, e che non sono mai capaci di controllare. Era indefinibile, ed attirava il mio lato femminile, facendomi desiderare di essere una damigella in difficoltà così che lui potesse venire a salvarmi.
Lui si chinò in avanti e fece scivolare le dita sotto la mia giacca, posandomele sulla vita, e io me ne rimasi lì ferma e lo lasciai fare. Non mi spostai. Non feci niente, niente del tutto. Mi sentivo i capezzoli in fiamme, e se avesse posato la mano un po’ più in alto e li avesse accarezzati, gli avrei lasciato fare pure quello.
Perchè me ne stavo lì ad indugiare in un corridoio di pubblico passaggio, permettendogli di palparmi? Non ne avevo idea.
“Come ti chiami?” chiese.
“Meg,”
“Meg, mmm..” Ponderò la cosa, poi annuì come se fosse proprio il nome che avrebbe scelto lui per me, come se lo considerasse assolutamente giusto. “Quanti anni hai?”
“Ventitre.”
“Sei molto graziosa.”
Il complimento spezzò quella strana attrazione magnetica, o qualunque cosa fosse, che ci teneva insieme. Ero stata definita in molti modi nella mia vita: Interessante, esotica, diversa, ma mai “graziosa”. Nemmeno da Steve, ed alle mie orecchie quell’aggettivo suonò forzato, un altro tentativo di approccio e niente più.
“Grazie.” Ridacchiai, mi girai e mi allontanai.
Non mi girai a guardare se mi stava seguendo, ma ero sicura di sì. Potevo sentire il suo sguardo infuocato su di me come un marchio, come se avesse la vista a raggi X. La sensazione era bizzarra, ma anche eccitante, e mi ci crogiolai, e la mia vanità fu compiaciuta all’idea che lui si sentisse abbastanza intrigato da me da continuare a fissarmi.
Al bar, non mi sorpresi nello scoprire che, mentre io ero occupata a flirtare – o qualunque cosa avessimo fatto – con uno sconosciuto, Steve aveva attaccato conversazione con la dea bionda. Era un venditore, quindi aveva un talento per le chiacchiere, il che era la ragione per cui era tanto bravo nel suo lavoro. A lui a gente piaceva davvero, aveva amici a tonnellate, e in una situazione in cui sarei stata troppo timida per parlare, lui sarebbe già venuto a sapere gli indirizzi di tutti, i loro numeri di telefono, dov’erano andati a scuola, e la loro carriera lavorativa. Ero sollevata dal fatto che non era andato al loro tavolo, che fossero ancora seduti dove li avevo lasciati. Parlavano tra loro come se fossero stati vecchi amici, e discutevano di quadri francesi – con tutti gli argomenti che c’erano di cui parlare… – di cui Steve non sapeva niente, ma lui era un artista della chiacchiera, così riusciva a reggere la sua parte di conversazione.
Li ignorai e sorseggiai il mio drink, pensando al mio incontro nella hall e a come mi aveva scosso. Alla fine, l’uomo dai capelli scuri tornò e scivolò a fianco della bionda. Anche lui sorseggiò il suo drink. Ci fissammo a vicenda, mentre Steve e la donna continuavano a chiacchierare, ma erano totalmente assorbiti l’uno dall’altra, e non si accorsero che l’uomo e io stavamo conducendo la nostra piccola sceneggiata.
Cercai di fare del mio meglio per evitare il contatto di sguardi con lui. Studiai il soffitto, il mio riflesso nella finestra, il barista che lavava i bicchieri. Tutte le volte che guardavo dritto davanti a me, l’uomo era lì ad osservarmi con uno sguardo di apprezzamento tanto esplicito che volevo saltar su e urlare, Che c’è? Che stai guardando?
Ma non lo feci. Non mi andava di far sì che Steve si accorgesse che il tipo mi stava guardando, o che io stavo guardando lui.
Sussurrò qualcosa alla sua compagna, e qualunque fosse l’osservazione, le portò un sorriso astuto sulle labbra color rubino. Lei disse, “ Mi chiamo Kimberly , tra parentesi.”
“Mi chiamo Steve,” rispose Steve. “E lei è Meg.”
“Ciao, Meg,” cinguettò Kimberly .
Sorrisi appena e mormorai un saluto. Durante le presentazioni, mi sentii come se l’uomo mi stesse giudicando, o stesse aspettando che facessi un errore, ma cosa mai potevo fare o dire di sbagliato?
“Stiamo nella casa sulla spiaggia di Jordan,” disse Kimberly , fornendoci l’informazione che l’uomo si chiamava Jordan e che aveva una casa sulla piaggia. “Vi andrebbe di unirvi a noi? Pensavo che potremmo metterci tutti quanti a mollo nell’idromassaggio. Non sarebbe divertente?”
Sapendo che era esattamente il tipo di invito che Steve avrebbe accettato volentieri, rifiutai immediatamente. “Oh, ma non possiamo disturbarvi.”
“Sciocchezze, Meg,” Kimberly rispose. “Il tempo è talmente orribile. Che altro c’è da fare? Dovete venire con noi.”
Era piegata in avanti, ed il corpetto del vestito le era scivolato un po’ giù, così che Steve aveva una visuale priva di ostacoli dei suoi seni. Dovevo ammettere che erano spettacolari, e che ne potevamo vedere la maggior parte, quindi non era un’impresa difficile valutarli. La posizione della donna non era casuale, stava intenzionalmente provocando Steve, anche se non riuscivo ad immaginare perché. Steve era abbastanza simpatico, ma voglio dire, e che diamine!
Lei stava con Adone. Perchè tormentare il povero Steve con qualcosa che non avrebbe potuto mai avere?
Eppure, lui si fece prendere all’amo come un pesce a una lenza.
“Sì, verremo,” acconsentì lui, ignorando il mio rifiuto. “Sembra fantastico.”
Jordan e Kimberly si alzarono, e anche noi ci alzammo, ma mi sentivo molto nervosa e non riuscivo a capire perchè. Altre volte eravamo andati a casa d’altri, a feste con gente che a stento conoscevamo, quindi perché stavo esitando?
Erano così diversi da noi, e le differenze erano importanti in un modo che non riuscivo a identificare.
“Ho parcheggiato qui davanti, “ disse Jordan. “Voi potete seguirci.”
“Siamo venuti a piedi dall’hotel, “ esistetti io. “Dovremmo tornare indietro.”
“Non c’è problema.” Jordan apparentemente aveva deciso di alzare la posta. “Potete venire con noi, e io vi riporterò indietro quando abbiamo finito.”
Steve era ansioso ed eccitato, come un bambino conun giocattolo nuovo. “Fico! Facciamolo.”
Jordan e Kimberly uscirono nella bufera, sotto la pioggia violenta, e noi li seguimmo. Rallentai il passo, così che Steve avrebbe dovuto discutere la situazione con me prima che salissimo in macchina con Jordan.
“Non voglio andare con loro,” sibilai una volta che furono abbastanza lontano da non poterci sentire.
“Perché no?”
“Non lo so. Non mi va e basta!”
“Non fare la rompiscatole. Sarà divertente.”
“Non sappiamo niente di loro.”
“E allora?”
“Jordan potrebbe essere un serial killer. Forse ci sta dietro perchè vuole che diventiamo le sue prossime vittime.”
“Ma davvero!” rise Steve. “Perché sei così preoccupata? Prendi le cose con più spirito.”
Eravamo usciti fuori, rannicchiati sotto il portico davanti all’ingresso del ristorante. Jordan era dall’altra parte del parcheggio, e aiutava Kimberly ad entrare in un costoso SUV. Nell’ombra potevo vedere i suoi occhi scintillare, mentre mi fissavano. Benché non avesse ancora pronunciato una parola, percepii quanto voleva che io andassi con lui. Ero certa che avrebbe fatto in modo di impedirmi di andarmene. Perché? Perché la mia presenza o la mia assenza erano così importanti per lui?
Afferrai il braccio di Steve e lo tirai per fermarlo.
“Mi sembra tutto così strano. Perchè dovrebbero invitarci?”
“Perché c’è una bufera, e qui c’è solo da annoiarsi a morte, e hanno una voglia matta di compagnia.”
Anche se non li avevo mai incontrati di persona, non potevo scuotermi di dosso l’impressione che fossero stati loro a scegliere noi, o magari che ci avessero cercato. “Ma perché dovrebbero volere noi?”
“Siamo i soli esseri umani disponibili nel raggio di venti miglia.” Indicò tutt’intorno il parcheggio deserto. La macchina di Jordan era l’unica. “Non mi fare stare lì all’hotel a ciondolare, Meg. Per favore. Se devo starmene seduto tutta notte, senza elettricità e senza niente da fare, diventerò matto.”
“Potremmo giocare a carte, “ feci notare in tono petulante. “Non sarebbe così male.”
“Ho giocato con te a carte per tre ore oggi.” Feci il broncio, e lui aggiunse in fretta, “Non che non fosse divertente, ma Meg, loro hanno l’idromassaggio.”
Pronunciò la parola “idromassaggio” come se fosse il Santo Graal, e seppi che ero fregata. Era un lusso che gli piaceva da morire, ed aveva di rado la possibilità di concederselo.
“Okay,” brontolai alla fine, “ ma promettimi che ce ne potremo andare in qualunque momento ti dico che mi va di farlo, e che non ci sarà da discutere.”
Ora che aveva ottenuto quello che voleva, era la generosità fatta persona. “Certo.”
“E voglio che lui ci riporti alla nostra macchina. Non voglio restare senza macchina.”
“Va bene. Tutto quello che vuoi.” Attraversò il parcheggio, e io gli trotterellai dietro.
“Ehi, Jordan,” gridò,” potresti riportarci all’hotel così prendiamo la macchina? Così non ci dovrai accompagnare tu al ritorno.”
Jordan annuì e sorrise – non a Steve, ma a me. Era fatta. Avrebbe vinto qualunque battaglia in cui ci fossimo scontrati. Stavo per andare con lui. E non potevo sfuggire né a lui, né al disastro che sentivo avvicinarsi, inevitabile come lo scontro tra due treni.

 This post's content is copyrighted by Cheryl Holt and has been translated and published with the author's expressed authorization. You can find the excerpts' english version in Cheryl Holt / Vanessa Marlowe Website. 
Il contenuto di questo post è protetto da copyright ed appartiene a Cheryl Holt. E' stato tradotto e pubblicato con l'espressa autorizzazione dell'autrice. Potete trovare la versione inglese dei due estratti nei siti di Cheryl Holt / Vanessa Marlowe.

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