Giovedì, 16 aprile, 2009 - 22:43
Il nome di questa saporita zuppa viene dal nome di Cullen, un villaggio di pescatori nel Morayshire. “Skink” è la zuppa che, originariamente si cucinava con le ossa tibiali del manzo. Con tempo sono state sostituite dall'eglefino affumicato.
RUMBLEDETHUMPS
FINNAN HADDIE
Ci sono testimonianze dell'esistenza del pesce affumicato nella Scozia che risalgono al XVI secolo. James Broswell ne scriveva nel XVIII secolo, menzionando che era possibile comprare il pesce affumicato proveniente dalla Scozia a Londra. Ma questi erano fortemente affumicati e di sapore pesante. Alla fine del XIX secolo, nel villaggio dei pescatori Findon (pronunciato anche come Finnan) nell'Aberdeen, comincia la produzione dell'eglefino (haddoc o haddies) lievemente affumicato e di un sapore delicato. E' diventato subito molto popolare, e viene utilizzato in varie ricette anche ai giorni nostri.
CLAPSHOT
Questo è un semplice piatto tradizionale originario di Orkneys. Variazioni di questa ricetta sono vendute nei supermercati, già pronte per consumo o per la preparazione nel forno a microonde. Spesso fanno da contorno agli haggis , come alternativa ai soliti “tatties and neeps”.
COCK-A-LEEKIE
Già nel 1598, Fynes Morrison scrisse che questa zuppa veniva servita al ristorante “Knight's house”. La differenza è che, allora, al pollame bollito (da quì il nome “cock”) venivano aggiunte le prugne secche.
HOWTOWDIE
CRANACHAN
Agli ingredienti citati si aggiungono di solito i lamponi. Si pronuncia anche “Crannachan”. In Scozia , di solito, questo dessert si prepara per il Capodanno, ma anche per la cena commemorativa in onore del poeta Robert Burns. Nei menù potrete anche trovarlo sotto il nome “Cream Crowdie”.
DRAMBUIE
IRN BRU
Alla prossima!
Drakon
Nota: Tutte le citazioni sono tratte dal libro di Scott Simpson “A Smack in the Pus”, ed. Black & White Publishing, Anno 2005.
pag.di rif. : 29, 30, 31, 32.
Untitled
SAPORI DELLA SCOZIA
".........She looked as good to him as a platter of haggis to a starving man........"
(trad. ".......Gli sembrò così bella come un vassoio di haggis ad un uomo affamato.......")
"The Key" - Lindsay Sands
"........If you don't eat every morsel on that tray, I'm coming back with Tupper's haggis. Then you'll be sorry you didn't choose my bloody kisses instead!............"
(trad. "........Se non finisci tutto fino all'ultimo boccone su quel vassoio, tornerò con degli haggis di Tupper. Allora ti pentirai di non aver scelto i miei dannati baci invece!.......")
"The Bride and the Beast" - Teresa Medeiros
"........I'm hungry enough to eat even haggis."
"You must be starved", he murmured........"
(trad. "........Ho una tale fame che potrei mangiare anche degli haggis."
"Devi essere proprio affamata", mormorò lui......."
"A Dance Through Time" - Lynn Kurland
La frequenza con la quale incontriamo questo famigerato piatto nei romanzi rosa, specialmente se di ambientazione scozzese, ha suscitato la mia curiosità, e la voglia di saperne di più. Solo che, dopo aver letto la ricetta, secondo la mia modesta opinione, non sarete forse più tanto entusiasti di assaggiare questo piatto, quanto di usarlo come arma d'intimidazione. Comunque, che ci piacciano o meno, gli haggis sono ormai entrati nella leggenda.
Ma la Scozia nasconde altri tesori culinari.......
Augurandomi con tutto il cuore che nel futuro avrete l'occasione di visitare le bellissime terre scozzesi, ho deciso di prepararvi bene, per evitare le brutte sorprese che arrivano sotto forma di menù indecifrabili, visto che avrete sicuramente anche la necessità di fermarvi in qualche ristorante tipico. In questo viaggio sarete accompagnati dalle spiritosissime descrizioni dei nomi dei cibi scozzesi, tratte dal libro di Scott Simpson " A Smack in the Pus". Mi auguro, inoltre, che, la lettura che segue sarà divertente e che, forse vi farà venire anche la voglia di assaggiare alcuni di questi piatti.
Ecco cosa dice Simpson a proposito dello "scran" (dial. scozzese per "cibo"):
"The decline in demand for traditional Scottish fare can probably be linked to the fact that, although, as a race, we Scots are capable of producing some of the finest food in the world, we are truly hopeless when it comes to giving dishes appealing names. Should you find yourself perusing the menu in a Scottish restaurant, you could be forgiven for thinking you were reading a copy of a well-known medical journal "The Lancet".
cioè
"Il declino della domanda per i piatti Scozzesi tradizionali potrebbe essere legato al fatto che, sebbene come Scozzesi siano capaci di produrre cibi fra i più saporiti al mondo, quando si tratta di assegnare dei nomi invitanti a tali pietanze, non c'è nessuna speranza. Se vi troverete in un ristorante tipico Scozzese, vi sarà perdonato, se, leggendo il menù, avrete la sensazione di leggere la famosa rivista di medicina "The Lancet" (mia traduzione)
Simpson aggiunge che, questi piatti hanno i nomi che suonano più come "rare medical abnormalities" (malattie rare), che non come nomi di piatti tipici.
Nemmeno gli haggis sono stati risparmiati. In effetti dice per loro che, "Sounds like something that medical science managed to eradicate in the late 19th century" , ciò è che "il loro nome suona come una delle malattie debellate dalla scienza medica nella seconda metà del XIX secolo."
Conosciamoli allora, e............buon appetito!
(trad. ".......Gli sembrò così bella come un vassoio di haggis ad un uomo affamato.......")
"The Key" - Lindsay Sands
"........If you don't eat every morsel on that tray, I'm coming back with Tupper's haggis. Then you'll be sorry you didn't choose my bloody kisses instead!............"
(trad. "........Se non finisci tutto fino all'ultimo boccone su quel vassoio, tornerò con degli haggis di Tupper. Allora ti pentirai di non aver scelto i miei dannati baci invece!.......")
"The Bride and the Beast" - Teresa Medeiros
"........I'm hungry enough to eat even haggis."
"You must be starved", he murmured........"
(trad. "........Ho una tale fame che potrei mangiare anche degli haggis."
"Devi essere proprio affamata", mormorò lui......."
"A Dance Through Time" - Lynn Kurland
La frequenza con la quale incontriamo questo famigerato piatto nei romanzi rosa, specialmente se di ambientazione scozzese, ha suscitato la mia curiosità, e la voglia di saperne di più. Solo che, dopo aver letto la ricetta, secondo la mia modesta opinione, non sarete forse più tanto entusiasti di assaggiare questo piatto, quanto di usarlo come arma d'intimidazione. Comunque, che ci piacciano o meno, gli haggis sono ormai entrati nella leggenda.
Ma la Scozia nasconde altri tesori culinari.......
Augurandomi con tutto il cuore che nel futuro avrete l'occasione di visitare le bellissime terre scozzesi, ho deciso di prepararvi bene, per evitare le brutte sorprese che arrivano sotto forma di menù indecifrabili, visto che avrete sicuramente anche la necessità di fermarvi in qualche ristorante tipico. In questo viaggio sarete accompagnati dalle spiritosissime descrizioni dei nomi dei cibi scozzesi, tratte dal libro di Scott Simpson " A Smack in the Pus". Mi auguro, inoltre, che, la lettura che segue sarà divertente e che, forse vi farà venire anche la voglia di assaggiare alcuni di questi piatti.
Ecco cosa dice Simpson a proposito dello "scran" (dial. scozzese per "cibo"):
"The decline in demand for traditional Scottish fare can probably be linked to the fact that, although, as a race, we Scots are capable of producing some of the finest food in the world, we are truly hopeless when it comes to giving dishes appealing names. Should you find yourself perusing the menu in a Scottish restaurant, you could be forgiven for thinking you were reading a copy of a well-known medical journal "The Lancet".
cioè
"Il declino della domanda per i piatti Scozzesi tradizionali potrebbe essere legato al fatto che, sebbene come Scozzesi siano capaci di produrre cibi fra i più saporiti al mondo, quando si tratta di assegnare dei nomi invitanti a tali pietanze, non c'è nessuna speranza. Se vi troverete in un ristorante tipico Scozzese, vi sarà perdonato, se, leggendo il menù, avrete la sensazione di leggere la famosa rivista di medicina "The Lancet" (mia traduzione)
Simpson aggiunge che, questi piatti hanno i nomi che suonano più come "rare medical abnormalities" (malattie rare), che non come nomi di piatti tipici.
Nemmeno gli haggis sono stati risparmiati. In effetti dice per loro che, "Sounds like something that medical science managed to eradicate in the late 19th century" , ciò è che "il loro nome suona come una delle malattie debellate dalla scienza medica nella seconda metà del XIX secolo."
Conosciamoli allora, e............buon appetito!
HAGGIS
Anche se si assume spesso che gli haggis siano di origini scozzesi, la verità è tutt'altra. La loro comparsa sulle tavole, in effetti, risale ai tempi degli antichi Romani. Già allora, in modo non molto diverso da quello di oggi, si preparavano utilizzando quelle parti della carne, che altrimenti sarebbero state scartate perché di categoria inferiore, e quindi non abbastanza buone da essere preparate e servite sulle tavole dei ricchi. Per secoli a venire, gli haggis saranno il pasto principale che nutrirà e salverà le vite di migliaia e migliaia di poveri. Abbastanza da meritarsi un posto nella storia. E, se nel mondo anglo-sassone si chiamavano haggis, dove sembra siano arrivati dai paesi scandinavi, prima in Inghilterra e poi in Scozia, nel medio oriente si chiamano has (si legge hash), in Europa orientale sono svargle (si legge shvargle), buchada in Brasile.......o jug-jug nelle Barbados. Questi sono solo alcuni dei nomi dalle varie parti del mondo, per fare un esempio. Comunque, ci focalizziamo sugli haggis, visto che sono proprio loro a fare spesso la comparsa nei nostri romanzi, sia sotto forma di cibo servito sulle tavole dei nostri protagonisti, sia come termine di paragone (come nelle frasi che ho riportato all'inizio di questo post), paragone che, però, spesso è tutt'altro che un complimento.
Prima di passare alla ricetta, eccovi un paio di curiosità:
Durante il loro lungo cammino nella storia, gli haggis si sono meritati anche una poesia, "Address to a Haggis" ciò è "Dedicato all'haggis", scritta dal poeta scozzese Robert Burns, vissuto nel XVIII secolo:
Fair fa' your honest, sonsy face,
Great cheftain ò the puddin' race!
Aboon them a' ye tak your place,
Painch, tripe or thairm,
Weel are ye worthy of a grace
As lang's my arm.
Quant'è bella la tua faccia onesta e tutta curve,
Oh gran capitano della razza dei puddings!
Tu occupi un posto sopra tutti gli altri,
Che siano rumini, trippe o intestini,
Sì, sei degno di tanta riconoscenza
Per quant'è lungo il mio braccio.
La tradizione vuole che gli haggis siano serviti sulle tavole nella settimana del 25 di Gennaio, giorno della nascita del poeta.
Secondo una statistica, il 33% dei turisti americani pensa che haggis sia un animale.
Anche se si assume spesso che gli haggis siano di origini scozzesi, la verità è tutt'altra. La loro comparsa sulle tavole, in effetti, risale ai tempi degli antichi Romani. Già allora, in modo non molto diverso da quello di oggi, si preparavano utilizzando quelle parti della carne, che altrimenti sarebbero state scartate perché di categoria inferiore, e quindi non abbastanza buone da essere preparate e servite sulle tavole dei ricchi. Per secoli a venire, gli haggis saranno il pasto principale che nutrirà e salverà le vite di migliaia e migliaia di poveri. Abbastanza da meritarsi un posto nella storia. E, se nel mondo anglo-sassone si chiamavano haggis, dove sembra siano arrivati dai paesi scandinavi, prima in Inghilterra e poi in Scozia, nel medio oriente si chiamano has (si legge hash), in Europa orientale sono svargle (si legge shvargle), buchada in Brasile.......o jug-jug nelle Barbados. Questi sono solo alcuni dei nomi dalle varie parti del mondo, per fare un esempio. Comunque, ci focalizziamo sugli haggis, visto che sono proprio loro a fare spesso la comparsa nei nostri romanzi, sia sotto forma di cibo servito sulle tavole dei nostri protagonisti, sia come termine di paragone (come nelle frasi che ho riportato all'inizio di questo post), paragone che, però, spesso è tutt'altro che un complimento.
Prima di passare alla ricetta, eccovi un paio di curiosità:
Durante il loro lungo cammino nella storia, gli haggis si sono meritati anche una poesia, "Address to a Haggis" ciò è "Dedicato all'haggis", scritta dal poeta scozzese Robert Burns, vissuto nel XVIII secolo:
Fair fa' your honest, sonsy face,
Great cheftain ò the puddin' race!
Aboon them a' ye tak your place,
Painch, tripe or thairm,
Weel are ye worthy of a grace
As lang's my arm.
Quant'è bella la tua faccia onesta e tutta curve,
Oh gran capitano della razza dei puddings!
Tu occupi un posto sopra tutti gli altri,
Che siano rumini, trippe o intestini,
Sì, sei degno di tanta riconoscenza
Per quant'è lungo il mio braccio.
La tradizione vuole che gli haggis siano serviti sulle tavole nella settimana del 25 di Gennaio, giorno della nascita del poeta.
Secondo una statistica, il 33% dei turisti americani pensa che haggis sia un animale.
La ricetta
Gli ingredienti
- Lo stomaco di una pecora, lavato, scottato, rivoltato e messo a bagno in acqua fredda e salata
- Il cuore, i polmoni ed il fegato di un agnello (preferibilmente puliti dal vostro macellaio)
- 450 gr di carne di manzo tritata
- 3 tazze di grasso di rognone (finemente tagliato)
- 2 cipolle finemente trittate
- 225 gr di avena (macinatura media)
- 1 tazza di brodo di manzo
- 1 cucchiaio di noce moscata
- 1 cucchiaio di sale
- 1 cucchiaio di pepe nero
- Acqua sufficiente per cucinare gli haggis
Preparazione
Lavate con cura le interiora. Togliete gli eccessi di grasso, e , se presente, tagliate via la trachea. Aggiungete in una padella il trito di carne e portate ad ebollizione. Lasciate cuocere circa un'ora o anche di più per assicurarsi che la carne sia morbida. Una volta cotta, la carne deve essere scollata e lasciata da parte a raffreddare.
Trittate finemente cuore, polmoni e fegato e metteteli in una grande ciotola dove aggiungerete il grasso di rognone, avena, cipolle, brodo di manzo, sale, pepe e noce moscata.
L'avena può essere abbrustolita per farla diventare più secca possibile, ma non rosolata o bruciata!
Mescolate bene fino ad ottenere un composto friabile e con questo, riempite lo stomaco della pecora a metà. Stringete lo stomaco così che non ci sia aria rimasta dentro e cucitelo con un filo robusto. Annodate bene e forate la superficie con un ago per evitare che la sacca scoppi durante la cottura. Fate bollire l'acqua in un recipiente molto capiente e non appena inizia a bollire immergete gli haggis.
Cuocere per 3 ore, a cottura lenta, senza coperchio, per evitare che si rompa la sacca. Aggiungere acqua gradualmente faccendo bene attenzione che gli haggis siano sempre immersi completamente.
Quando è il momento di servirli, tagliate gli haggis a metà, svuotateli con un cucchiaio ed accompagnateli con puré di rape ("bashit neeps") e puré di patate ("champit tatties").
A qualcuno piace versare del whisky sopra gli haggis, o , ancora meglio, del Drambuie!
Trittate finemente cuore, polmoni e fegato e metteteli in una grande ciotola dove aggiungerete il grasso di rognone, avena, cipolle, brodo di manzo, sale, pepe e noce moscata.
L'avena può essere abbrustolita per farla diventare più secca possibile, ma non rosolata o bruciata!
Mescolate bene fino ad ottenere un composto friabile e con questo, riempite lo stomaco della pecora a metà. Stringete lo stomaco così che non ci sia aria rimasta dentro e cucitelo con un filo robusto. Annodate bene e forate la superficie con un ago per evitare che la sacca scoppi durante la cottura. Fate bollire l'acqua in un recipiente molto capiente e non appena inizia a bollire immergete gli haggis.
Cuocere per 3 ore, a cottura lenta, senza coperchio, per evitare che si rompa la sacca. Aggiungere acqua gradualmente faccendo bene attenzione che gli haggis siano sempre immersi completamente.
Quando è il momento di servirli, tagliate gli haggis a metà, svuotateli con un cucchiaio ed accompagnateli con puré di rape ("bashit neeps") e puré di patate ("champit tatties").
A qualcuno piace versare del whisky sopra gli haggis, o , ancora meglio, del Drambuie!
CULLEN SKINK
“Sounds like an inner-ear infection but it's a rich soup made with smoked haddock.”
“Suona come un'infezione dell'orecchio interno, invece si tratta di una ricca zuppa fatta con l'eglefino affumicato.”
“Suona come un'infezione dell'orecchio interno, invece si tratta di una ricca zuppa fatta con l'eglefino affumicato.”
Il nome di questa saporita zuppa viene dal nome di Cullen, un villaggio di pescatori nel Morayshire. “Skink” è la zuppa che, originariamente si cucinava con le ossa tibiali del manzo. Con tempo sono state sostituite dall'eglefino affumicato.
RUMBLEDETHUMPS
“ Sounds like an advanced case of granular fever but it's a side dish of potatoes, cabbage and cheese.”
“Suona come una forma di peste in stadio avanzato, ma, invece è un contorno che consiste da patate, verza e formaggio.”
“Suona come una forma di peste in stadio avanzato, ma, invece è un contorno che consiste da patate, verza e formaggio.”
FINNAN HADDIE
“Sounds like a sexually transmitted disease but it's the traditional name given to smoked haddock.” “Il nome ricorda quello di una malattia sessualmente trasmissibile, ma è solo il nome tradizionale dell'eglefino affumicato.”
Ci sono testimonianze dell'esistenza del pesce affumicato nella Scozia che risalgono al XVI secolo. James Broswell ne scriveva nel XVIII secolo, menzionando che era possibile comprare il pesce affumicato proveniente dalla Scozia a Londra. Ma questi erano fortemente affumicati e di sapore pesante. Alla fine del XIX secolo, nel villaggio dei pescatori Findon (pronunciato anche come Finnan) nell'Aberdeen, comincia la produzione dell'eglefino (haddoc o haddies) lievemente affumicato e di un sapore delicato. E' diventato subito molto popolare, e viene utilizzato in varie ricette anche ai giorni nostri.
CLAPSHOT
“Sounds like the cure for a bad case of Finnan Haddie but it's a side dish consisting of potatoes, turnip and chives.”
“Suona come il nome della medicina prescritta nei casi gravi di Finnan Haddie, ma è solo un contorno fatto di patate, rape ed erba cipollina”
“Suona come il nome della medicina prescritta nei casi gravi di Finnan Haddie, ma è solo un contorno fatto di patate, rape ed erba cipollina”
Questo è un semplice piatto tradizionale originario di Orkneys. Variazioni di questa ricetta sono vendute nei supermercati, già pronte per consumo o per la preparazione nel forno a microonde. Spesso fanno da contorno agli haggis , come alternativa ai soliti “tatties and neeps”.
STOVIES
“Sounds like something guaranteed to get you out of school for a couple of weeks when you're young but it's a traditional Scottish dish made from potatoes, onions, beef dripping and is often served with sausages of corned beef.”
“ Suona come qualcosa che, da giovani, vi avrebbe garantito un paio di settimane di assenza dalla scuola, ma si tratta di un piatto scozzese tradizionale, che consiste in patate, cipolle, grasso d'arrosto ed è spesso servito insieme alle salsicce di carne di manzo.”
Il nome deriva probabilmente dalla parola “stewing” - cuocere in umido.
“ Suona come qualcosa che, da giovani, vi avrebbe garantito un paio di settimane di assenza dalla scuola, ma si tratta di un piatto scozzese tradizionale, che consiste in patate, cipolle, grasso d'arrosto ed è spesso servito insieme alle salsicce di carne di manzo.”
Il nome deriva probabilmente dalla parola “stewing” - cuocere in umido.
COCK-A-LEEKIE
“Sounds like a severe case of incontinence but it's a mouth-watering chicken and leek soup.” “Sembra il nome di un grave caso di incontinenza, ma invece, è una gustosissima zuppa di pollo e porri.”
Già nel 1598, Fynes Morrison scrisse che questa zuppa veniva servita al ristorante “Knight's house”. La differenza è che, allora, al pollame bollito (da quì il nome “cock”) venivano aggiunte le prugne secche.
HOWTOWDIE
“Sounds like an erectile dysfunction but it's a roast chicken stuffed with oatmeal.”
“Suona come una disfunzione erettile, ma invece si tratta di pollo arrosto farcito con avena”.
“Suona come una disfunzione erettile, ma invece si tratta di pollo arrosto farcito con avena”.
CRANACHAN
“Sounds like a skin disorder but it's a deliciously sweet dessert made with oatmeal, cream,and Drambuie liqueur.”
“ Il nome suona come un disturbo cutaneo, ma in realtà è un delizioso dessert di avena, panna e Drambuie.”
“ Il nome suona come un disturbo cutaneo, ma in realtà è un delizioso dessert di avena, panna e Drambuie.”
Agli ingredienti citati si aggiungono di solito i lamponi. Si pronuncia anche “Crannachan”. In Scozia , di solito, questo dessert si prepara per il Capodanno, ma anche per la cena commemorativa in onore del poeta Robert Burns. Nei menù potrete anche trovarlo sotto il nome “Cream Crowdie”.
Dopo tutte queste delizie culinari, ci vorrà qualcosa per “mandarle giù”. Proseguo , allora, parlandovi di un particolare liquore, che spesso, oltre ad accompagnare i piatti tipici scozzesi, viene usato anche come uno degli ingredienti. Va anche notato che, più di qualsiasi altra spezia, rende gli haggis un po’ più mangiabili!
DRAMBUIE
Drambuie (pronuncia IPA: [dræmˈbjuːi] o IPA: [dræmˈbuːi]) è un liquore fatto da whisky di malto, miele di erica, e di una miscela segreta di erbe e di spezie . Il sapore suggerisce la presenza di zafferano, miele, anice, noce moscata ed un misto di erbe.
Il contenuto alcoolico di questo liquore è di 40%. Il nome Drambuie deriva dal Gaelico “an dram buidheach”, e significa “la bevanda che soddisfa”. Alcuni sostengono che derivi da “dram buidhe”, che significa “bevanda gialla”o “drambuie”, ciòè, “cime gialle”.
La nascita di questa bevanda è legata alla figura del Principe Charles Edward Stuart. Nel 1746, dopo che venne sconfitto nella famosa battaglia di Culloden,contro George I, il Principe trovò rifugio sulla Isola di Skye, dove fu accolto dal Capitano John MacKinnon e dal suo clan. Come segno di ringraziamento, il Principe regalò al Capitano la ricetta del suo elisir segreto, creato apposta per lui dal suo farmacista.
Non si sa con certezza quanto ci sia di vero in questa storia, e molti storici sono dell'opinione che si tratti di una storia inventata per aumentare la popolarità e le vendite del liquore. Comunque, rimane il fatto che la ricetta è ancora nelle mani della famiglia MacKinnon, ma è una pura coincidenza, visto che nel frattempo ha cambiato un paio di proprietari, i quali, a loro volta, hanno dovuto venderla per problemi finanziari. Una coincidenza, perché la famiglia MacKinnon che oggi possiede la famosa ricetta non è legata in nessun modo alla famiglia che nel diciottesimo secolo accolse il Principe scozzese in fuga.
Il contenuto alcoolico di questo liquore è di 40%. Il nome Drambuie deriva dal Gaelico “an dram buidheach”, e significa “la bevanda che soddisfa”. Alcuni sostengono che derivi da “dram buidhe”, che significa “bevanda gialla”o “drambuie”, ciòè, “cime gialle”.
La nascita di questa bevanda è legata alla figura del Principe Charles Edward Stuart. Nel 1746, dopo che venne sconfitto nella famosa battaglia di Culloden,contro George I, il Principe trovò rifugio sulla Isola di Skye, dove fu accolto dal Capitano John MacKinnon e dal suo clan. Come segno di ringraziamento, il Principe regalò al Capitano la ricetta del suo elisir segreto, creato apposta per lui dal suo farmacista.
Non si sa con certezza quanto ci sia di vero in questa storia, e molti storici sono dell'opinione che si tratti di una storia inventata per aumentare la popolarità e le vendite del liquore. Comunque, rimane il fatto che la ricetta è ancora nelle mani della famiglia MacKinnon, ma è una pura coincidenza, visto che nel frattempo ha cambiato un paio di proprietari, i quali, a loro volta, hanno dovuto venderla per problemi finanziari. Una coincidenza, perché la famiglia MacKinnon che oggi possiede la famosa ricetta non è legata in nessun modo alla famiglia che nel diciottesimo secolo accolse il Principe scozzese in fuga.
Se , invece , non volete uscire un po’ alticci dal vostro ristorante, allora non vi resta che degustare una bevanda analcolica - tipicamente scozzese, naturalmente!
IRN BRU
E' una bibita gassata, dal sapore di frutta, conosciuta per le sue “proprietà curative”, che non sono altro che un alto contenuto di zuccheri e caffeina, aiutanti preziosi nel combattere gli effetti post-sbornia, o nel caso nostro, eventuali disturbi di digestione!
Se l'Irn Bru non basta, possiamo avvalerci del consiglio di Scott Simpson: “It's always worth keeping a couple of Rennies or if you have the means , a defibrillator on standby."
Cioè: “E' sempre opportuno tenere a portata di mano un paio di “Rennies” (pillole per la digestione), o se potete permettervelo, un defibrillatore pronto all’uso.”
Alla prossima!
Drakon
Nota: Tutte le citazioni sono tratte dal libro di Scott Simpson “A Smack in the Pus”, ed. Black & White Publishing, Anno 2005.
pag.di rif. : 29, 30, 31, 32.
Ti perdono.....ci vuole
Ti perdono.....ci vuole veramente uno stomaco forte, anche se carnivoro!
Ritrovarmi? Ahem, forse ho capito male....
perdona... ma per un
perdona... ma per un vegetariano è davvero troppo... per il resto lieto di ritrovarti :)
@ Eleonora , @ Luna 70 e @
@ Eleonora , @ Luna 70 e @ Maristella
Grazie ragazze! Ogni tanto vi “serviamo” qualcosa di diverso. Sono contenta che vi è piaciuto!
@ Cristina
Beh, i gusti sono gusti! Penso che l'unico Scozzese che potrei “digerire” e un bel “stagionato” Sean Connery! Ma se qualcuna di voi ha la voglia di approfondire il tema, potrebbe scrivere un post sui “belli del mondo”. Sarei curiosa di vedere i risultati del sondaggio!
@ Naan
Grazie Naan! Troppo gentile!
Concordo con te pienamente! Meglio sapere cosa si mangia. Forse non sono coraggiosa, ma scegliere un piatto solo perché ha un nome curioso, per poi trovare sul piatto le cose irriconoscibili, non fa per me. Si rischia di uscire dal ristorante con la pancia vuota!
@ Maet
Grazie Maet, sono contenta che ti è piaciuto il post!
Vedi, dimenticavo Gerard Butler! Grave peccato.....
Mi viene ora in mente la battuta della mia cognata (metà scozzese e metà inglese) - “Sai come da noi in UK si chiamano gli uomini belli? -”Foreigners!”(Stranieri)!
(Cattiva, vero?)
@ Hatshepsut
Grazie per i complimenti. Si, forse rischierei di assaggiare cranachan. Dalla foto non sembra male affatto!
@ Andreina
Il cibo Italiano? Anche a occhi chiusi!
Santo cielo non mangerei
Santo cielo non mangerei quelli orrendi haggis nemmeno se mi torturano! sono alquanto schizzinosa e poi nulla mi attira del cibo scozzese, sarà anche buono di sapore ma la presenza mi basta e avanza!! meglio la cucina italiana ...anzi la sarda + salutare ! vogliamo mettere i malloreddi sardi con sugo di salsiccia, la fregola con le arselle, la pasta con le cozze , i crostacei , il pesce, le seadas....devo continuare???
Un post davvero interessante
Un post davvero interessante ma nonostante mi piaccia mangiare l'unica cosa che proverei é: CRANACHAN ^_^
Complimenti!
Molto curioso questo post sul
Molto curioso questo post sul cibo scozzese, comunque la reazione leggendo con cosa sono fatti gli haggis è: puahhhhhh
e anche il resto non mi ispira + di tanto
Maristella
Grande Drakon, post
Grande Drakon, post spassosissimo!
Io dovunque vada provo sempre la vera cucina locale, non quella dei turisti, fermo restando che prima mi informo sugli ingredienti. Ho provato diversi dei piatti di cui si parla nel post come il cullen skink, lo stovies, il cranachan e gli haggis con clapshot. Mio marito ha molto apprezzato gli haggis, io un po' meno, benché saporiti erano veramente troppo pesanti per i miei gusti!!! Ma non erano così disgustosi come i loro ingredienti farebbero presupporre, vi assicuro. La Scozia è un bellissimo paese ma dissento sulla supposta attrattiva fisica dei suoi abitanti: mi spiace ma io non ho visto nè uomini belli nè fighi, perchè a parte i favolosi Sean Connery o Gerard Butler, che per inciso, non si incontrano per strada, non vi sono altri scozzesi degni di nota esteticamente e tra l'altro non sono poi così aperti e simpatici, onestamente sono davvero simili agli inglesi. Per cui ragazze, o si guarda più a sud del vallo od a Nord, garantisco che i vichinghi sono notevoli...
Bleah, questi haggis non mi
Bleah, questi haggis non mi attirano proprio per niente!!! Cmq il post è molto interessante, complimenti!
complimenti a drakon per
complimenti a drakon per questo post splendido!
A parte l' haggis, (non mi fareste mangiare interiora d'animale neanche se mi pagaste! manco le trippe mangio!) tutto il resto mi attira molto.
Anche a me piace provare i piatti tipici, però al contrario di te cris, io mi faccio dire esattamente cosa c'è dentro... così sono tranquilla in tutti i sensi ;-)
Miscredenti! Anatema
Miscredenti! Anatema culinario su di voi! (per fare un poco di atmosfera immaginate di sentire sta frase detta con voce tonante e lampi e tuoni in sottofondo). ^.^!
Più viaggio e più mi piace cercare, per mangiare, le bettole terrificanti in cui mai e poi mai il turista medio mette piede. In qualunque posto del mondo io vada, a nord come a sud. E ordinare (a occhi chiusi) i piatti dai nomi più impronunciabili! Va detto che spesso mi salvaguardo facendo estrema attenzione a non scoprire cosa c'era dentro.
Mi ricordo ancora con estremo orrore una minestrina tipica della Tunisia, che aveva lo stesso sapore della poltiglia all'hennè che uso per tingermi i capelli!
@ Drakon 75, invece, che dice:
"Almeno su una cosa siamo certi - il cibo buono (e gli uomini belli) si trovano molto più al sud dal muro di Adriano! (Si capisce dove, no?;))" ti dirò che se per il cibo hai ragione io ho un ottimo ricordo, dall'altro punto di vista, degli scozzesi.
Parecchi di quelli che ho visto io hanno mooooolto di dire e l'occhio (almeno il mio) non è stato per niente a stecchetto. Quella del marcantonio ipertrofico di tanti libri della Garwood è figura non sempre retorica (se mi sono spiegata).
Ciao e buon pranzo a tutte!
Cristina
Almeno su una cosa siamo certi - il cibo buono (e gli uomini belli) si trovano molto più al sud dal muro di Adriano! (Si capisce dove, no?;))
Rivoltevole ma curioso. Io
Rivoltevole ma curioso. Io sono molto vampiresca, non solo nelle letture ma anche a tavola: mi piace la carne molto al sangue.
Pero' sulle interiora sono molto prevenuta e purtroppo ( la vivo come una limitazione ma è più forte di me) anche sulle cucine diverse da quelle italiana, cioè non mi piace sperimentare, l'abitare in Romagna poi non mi aiuta in questo senso.
Pero' complimenti per il post! per un attimo ho pensato di aver sbagliato blog!
Ciao
Eleonora
Grazie Cris! Meglio
Grazie Cris!
Meglio cominciare la giornata ridendo, cibo a parte, come dicevi tu!
Drakon ^_______^ questo post
Drakon ^_______^
questo post è una meraviglia, cibo a parte.
ehehehehe
Non conoscevo queste usanze, grazie mille, è veramente molto interessante, certo che la gente mangia proprio di tutto!
Un bacio
Cris
Grazie ragazze! Almeno su una
Grazie ragazze!
Almeno su una cosa siamo certi - il cibo buono (e gli uomini belli) si trovano molto più al sud dal muro di Adriano! (Si capisce dove, no?;))
Sarà forse l'ora ... ma
Sarà forse l'ora ... ma vedere queste foto mi dà un leggero ... ma leggerissimo ... voltastomaco :-) :-)
Comunque grazie Drakon ... un'idea carinissima e un post interessante!
Lalletta
sarà che sono quasi
sarà che sono quasi vegetariana (quando stavo in Inghilterra finivo sempre a mangiare ai ristoranti indiani), ma solo a vedere queste foto già mi sento male... no no, la Scozia non fa per me...
Grazie Drakon - almeno adesso so da cosa girare al largo !!
Proveniendo da una cucina,
Proveniendo da una cucina, quella friulana, che non lesina nemmeno lei in quanto a ricette che ai più paiono bizzarre (vedasi brovada e musetto), io una cena a base di haggis e cullen skink durante il mio viaggio in Scozia me la sono fatta.
Gli haggis, secondo me, si avvicinano abbastanza alla friulana "polmona", un insaccato che si fa, appunto, con i resti delle interiora e degli organi interni del povero maiale (del quale non si butta nulla).
Ne ho tutto sommato un buon ricordo. Direi che ho mangiato molto ma molto di peggio durante quel viaggio, tipo patatine e pollo e pesce fritto, sigh. Molto ma molto meglio gli haggis.
Cris