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Mercoledì, 17 giugno, 2009 - 23:03
VeronicaBennet

Untitled

ROMANCE PARK

Benvenute a Romance Park, il luogo dove ogni scrittrice ha la possibilità di presentare i propri lavori al pubblico!


L'estratto di questa settimana si intitola "UNA VITA IN CERCA D'AMORE", e il nick della sua autrice è ANNIE SHIARELL. ATTENZIONE, si tratta di nomi di fantasia, che usiamo solo per distinguere i vari estratti tra di loro: il nome dell'autrice non è questo, ed il titolo finale del libro sarà diverso.

Vi ricordiamo le REGOLE DI ROMANCE PARK ( potrete trovare maggiori dettagli qui: http://romancebooks.splinder.com/post/20213710  ) :
-- sia le lettrici che le bloggers potranno votare l'estratto con un punteggio da 1 a 10, e naturalmente commentarlo;
-- se la scrittrice lo desidera (non è obbligatorio), può rispondere ai commenti e alle domande – ma lo farà sempre usando il nick;
-- tra una settimana esatta, chiuderemo il sondaggio, e la scrittrice scoprirà che voto le è stato dato dal pubblico.
-- IMPORTANTE: la scrittrice non rivelerà la propria identità a nessuno, né prima, né durante, né dopo il sondaggio. Le bloggers che hanno collaborato con lei alla preparazione del post (cioè Naan e MarchRose) faranno altrettanto, sia nei confronti delle altre bloggers che delle lettrici, e per correttezza si asterranno dal commentare.

 

UNA VITA IN CERCA D'AMORE
di Annie Shiarell
Tutti i diritti letterari di quest’opera sono di esclusiva proprietà dell’autore.

 

Il seguente è un brano estratto dalle prime pagine di un romanzo contemporaneo. E' la storia di una giovane donna che proprio non riesce a fare la giusta scelta, in amore sbaglia sempre. Si sviluppa con l'apporto di numerosi falsh back che interrompono le vicende affrontate dalla protagonista, per meglio spiegare il già vissuto.
In particolare l'incontro che si sviluppa nell'estratto è con il primo vero amore, quello adolescenziale e poetico e per questo molto doloroso nella sua delusione.




Che bella giornata di sole. Azzurra come il cielo sereno che si specchia in un mare d’estate. Esce di casa di fretta come al solito, mentre pensa a tutto ciò che ha messo in borsa… e come al solito ha dimenticato qualcosa: oggi sono solo gli occhiali da sole, per fortuna nulla di vitale importanza; oddio proprio oggi, con quelle occhiaie, sicuramente sarebbero stati utili.

Con questi pensieri a frullare i neuroni si avvia verso la corriera, distratta, e non vede l’autobus partire finché non le taglia la strada. Accidenti anche quello era utile. Giornata no!

Sale sulla corriera sempre in ritardo “Oggi perderò la coincidenza con l’autobus come l’ho perso qui. Uffa era meglio restare a letto”.

Si a letto, ma se proprio per non guardare il letto e piangere tutta la giornata era uscita di corsa di casa dimenticando gli occhiali.

Quel letto ormai vuoto da quando lui era andato via. Via da lei, dalla sua casa, dalla sua vita lasciandola sola e disperata.

Erano già trascorsi 9 mesi da che era sola,ma ancora contava le ore. Ultimamente poi l’astinenza prolungata le aveva portato un rinnovarsi della sofferenza. Doveva decidersi almeno a trovare qualcuno su cui sfogare tutta quella energia sessuale repressa altrimenti sarebbero stati guai.

Si guai tipo accettare la corte di quel collega con moglie e figli e poi morire di sensi di colpa, oppure affezionarsi al primo che riuscisse a soddisfarla di nuovo. Eh già perché è sempre stato il suo più grande limite quello di non riuscire a fare sesso fine a se stesso. No lei è una sentimentale. Deve sempre innamorarsi prima (o durante magari) di concedersi. E questa sua debolezza non le ha mai permesso di godere di un’avventura. Anzi l’ha sempre messa in fuga da chi prometteva di farla godere…

Arrivata alla sua fermata scende e si avvia a piedi verso l’ufficio. In fondo una mezz’oretta di passeggiata mattutina non può farle che bene. Fisicamente e anche moralmente. E le permetterà anche di fantasticare un altro po’… magari le sarà utile per concentrarsi poi a lavoro.

Mentre si avvia a passo spedito, continuando a sognare ad occhi aperti, di slancio attraversa la strada e… un’auto inchioda. Si gira per scusarsi con l’autista della sua sbadataggine e lo vede. Incrocia il suo sguardo e decide di salire in auto. Lui l’accoglie con un caldo sorriso e uno sguardo sorpreso.

“Sei salita?! Non ci speravo!”

“In questo momento mi fa male stare da sola”

“Troppi pensieri?”

“eh già! E neanche piacevoli” lo sussurra soltanto ma lui la sente, se ne accorge da come ricambia lo sguardo.

Ha un po’ timore di quello sguardo perché racconta anche altre cose, un piacere di vederla che và oltre l’amica ritrovata dopo tanto tempo, racconta di un discorso interrotto ma mai chiuso, di speranze mai perdute e desideri non ancora soddisfatti.

Sotto il suo sguardo si sente di nuovo seducente, pur non facendo nulla per esserlo, si sente desiderata e molto tentata di dare libero sfogo a queste sensazioni. Adesso che è sola potrebbe dargli ciò che le chiede da anni senza sensi di colpa. Ma mentre pensa a come fargli capire che adesso è disponibile senza offrirglisi sfacciatamente le cade l’occhio su una fede al suo anulare sinistro. Che doccia fredda. Le crolla il mondo addosso.

Accettare di fare quattro chiacchiere davanti ad un caffé e bigiare il lavoro è stato un riflesso automatico, come socchiudere gli occhi guardando il sole. E adesso eccola lì, dopo aver chiamato in ufficio e mentito (forse neanche troppo) inventando un’indisposizione improvvisa, a sorseggiare un aperitivo analcolico (meglio evitare il caffé in quello stato) chiacchierando del più e del meno, sotto il suo sguardo che rivela altri scopi che non riempire il vuoto degli anni trascorsi con le parole. Scopre che è sposato da qualche anno, con un figlio e una giovane moglie vitale e indipendente che ha deciso di studiare dopo essere diventata mamma e che lui si vede adora.

Lei è restia a raccontargli del suo fallimento “và a finire che ne approfitta” mente a se stessa. In realtà non vuole dirglielo perché sa che dopo averlo ammesso dovrebbe ammettere anche altre cose; anche se vorrebbe chiarire quel qualcosa di sottinteso e misterioso che aleggia tra loro fin dalla giovinezza comune.


Questo incontro da alla giovane donna il coraggio di mollare tutto per qualche giorno e scappare lontano, in un posto che già in passato le ha dato serenità. E questo viaggio la porta a pensare e ricordare. Dagli gli inizi, quando ha rinunciato a questo ragazzo per amore verso una cara amica; ai suoi tentativi seguenti di ritrovarla e magari riaverla; poi a quando ha scoperto che lui sapeva della loro scelta iniziale. Dopo qualche giorno di queste riflessioni sul suo passato, la protagonista cerca di analizzare i suoi errori e le sue scelte. Mentre passeggia e riflette giunge ad una svolta:


“Bah và a capire perché poi tanta ossessione” pensa, mentre vede vivide come se fossero reali le scene di tutti i loro incontri, “magari è per un confronto…o forse per vendetta!”.

Ritornando in albergo decide di fare una cosa pazza, forse anche contro i suoi principi, ma spera sia una soluzione a questa passione irrisolta: vuole chiamarlo. Spera comunque che lui sia impossibilitato a dire una bugia, che non possa lasciare la famiglia, che, anche se indipendentemente da lei, quel adulterio non venga consumato. Ma lei vuole provarci ad essere cattiva per una volta. Vuole provare rimorso. E’ stanca dei rimpianti.

Ma il rimorso non è nel suo destino. Entrando nell’atrio dell’hotel vede un viso conosciuto, un ex-collega e ...

 

 

RATING FINALE :  4 /10

Cliccate qui per vedere i risultati del sondaggio

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Commenti

Io sono d'accordo con

Io sono d'accordo con MarchRose: trasportare tutto in prima persona può essere una soluzione.

@ Annie rieccomi. Vorrei

@ Annie

rieccomi.

Vorrei solo aggiungere una cosa, swmpre sullo stile:

il presente narrativo, alla terza persona, dà un'impressione di "distacco". Va benissimo per una cronaca, ma personalmente non l'ho mai visto usato in un romance, dove quello che si cerca è, al contrario, l'immedesimazione del lettore con la protagonista della storia.

Ti faccio una proposta provocatoria:

se vuoi tenere la soluzione tecnica "fatti al presente + flashback al passato", gira tutto in prima persona. Poi, vedi come viene.

Dovresti riuscire ad avvicinare di più le lettrici a te, in questo modo. E' sempre una scelta stilisticamente complicata, ma un po' meno ostica di quella che hai fatto tu, credo.

In bocca al lupo, e complimenti per lo spirito con cui hai saputo accogliere le osservazioni, brava!

Salve carissime! Grazie a

Salve carissime!

Grazie a tutte sia per le critiche che per i messaggi di incoraggiamento. Ovviamente ero fin troppo affezionata al mio lavoro per leggere tutti gli errori e rivederli prima di spedire questo brano, ma di certo ho sbagliato a tagliarlo ulteriormente all'ultimo secondo. Infatti ho eliminato alcune scene di ricordi, che avrebbero mostrato come la differenza tra presente e flashback fosse netta. Infatti vorrei ringraziare Platinum per l'analisi del testo e anche per i consigli sulla puntaggiatura, ma farle notare anche che non ci sono scene in flashback nell'estratto. Io sono d'accordo con quanto dice Platinum, infatti, come avevo risposto a MarchRose, la scelta del presente era diretta proprio a rimarcare il passato nelle scene ricordate. Errore mio averle tagliate per troppa ansia e aver tolto allo scritto qualche possibilità. E magari anche qualche errore ^_^.

Grazie dell'attenzione e degli auguri!

Crepi il lupo.

Annie

Brava Annie la tua reazione

Brava Annie la tua reazione mi piace!

Sono tornata perchè mi sentivo un pò in colpa, sono la prima ad aver scritto e mi sembrava di aver dato credito ad una sorta di commenti negativi. Penso ciò che ti ho scritto e se sono stata onesta è perchè mi aspetto lo stesso comportamento da chi legge i miei scritti. I finti complimenti non servono a nessuno e per migliorarsi bisogna ricevere delle critiche.

La tua risposta comunque dimostra grande maturità e umiltà. Non tutti hanno la capacità di accettare e comprendere le critiche.

Non scoraggiarti mi raccomando e come diceva Richard Bach...

"Uno scrittore professionista è un dilettante che non ha mollato."

Auguroni

Come al solito sarò spietata,

Come al solito sarò spietata, ma onesta. Giuro!

Il problema non è la storia. Il problema non è l'estratto. Il problema non è la mancanza di protagonisti definiti. Secondo me il problema di base è la grammatica italiana. Ed è così pesante, che non si arriva nemmeno a considerare gli altri problemi, perché il cervello è già in buffer overflow (linguaggio del PC, vuol dire che il processore è impegnato del tutto, più di quanto dovrebbe) per capire il senso delle frasi.

Lavorare coi flash back è complicato. Tanto complicato, perché i tempi verbali devono essere incatenati bene e quelli dei pensieri sono "per i fatti loro". Non ho letto il resto del libro (cioè fuori dal flash back), ma di sicuro è al tempo presente. Dunque, se fai un flash back DEVI farlo al passato. I tempi nel tuo estratto sono oscillanti. Se vuoi dare idea dell'immediatezza dell'azione, quindi fare ANCHE il flash back al presente, non riesci a mantenere la continuità con la storia fuori dal flash back. Non so se mi spiego. Ti faccio un esempio.

Arrivata alla sua fermata scende e si avvia a piedi verso l’ufficio. In fondo una mezz’oretta di passeggiata mattutina non può farle che bene. Fisicamente e anche moralmente. E le permetterà anche di fantasticare un altro po’… magari le sarà utile per concentrarsi poi a lavoro.

questo è il tuo paragrafo. Io, riferita ad un flash back, l'avrei reso così:

Arrivata alla sua fermata, scese e si avviò a piedi verso l'ufficio. In fondo, una mezz'oretta di passeggiata mattutina non poteva che farle bene. Fisicamente e anche moralmente. E le avrebbe permesso di fantasticare un altro po'... magari le sarebbe stato utile per concentrarsi poi a lavoro!

oppure, mantenendo il senso di immediatezza:

Arrivava alla sua fermata, scendeva e si avviava a piedi verso l'ufficio. In fondo, una mezz'oretta di passeggiata mattutina non poteva che farle bene. Fisicamente e anche moralmente. E le avrebbe permesso anche di fantasticare un altro po'... magari le sarebbe stata utile per concentrarsi poi a lavoro!

come vedi, COMUNQUE siamo finiti a lavorare nel passato. Perché? Perché se anche i tempi verbali di verbi di azione possono essere cambiati, lo stream of consciousness segue delle regole a parte. Uno stream in terza persona al presente dentro un flash back non è proprio possibile perché non ha senso!

A questo punto, secondo me, puoi fare due cose. O porti tutto al passato, che è anche la più facile, o cambi persona e passi alla prima singolare.

"Ho un po' di timore di quello sguardo, perché racconta anche altre cose... un piacere di vedermi che va oltre quello di vedere l'amica ritrovata dopo tanto tempo... racconta un discorso interrotto ma mai concluso, di speranze mai perdute e desideri non ancora soddisfatti."

così da renderlo tutto stream. Ma non cambia la sostanza: se usi i flash back, la storia è al più al presente e i flash back al passato. Se usi sempre il presente, la protagonista è una pazza con le allucinazioni. Non so se mi spiego.

Il problema numero due. La costruzione della frase. Come avrai notato, in quelle che ti ho scritto sopra, ho modificato la punteggiatura. E' decisamente da rivedere, il consiglio è sempre lo stesso: leggila ad alta voce e pausa/prendi fiato solo dove c'è un segno di interpunzione. Specie nei dialoghi:

“Bah và a capire perché poi tanta ossessione”

mancano i segnali distintivi di una frase parlata.

"Bah!, va a capire perché poi tanta ossessione!"

ricorda che se vuoi rendere la frase più unita, e temi che il punto esclamativo possa essere uno stacco troppo grande, è accettato in grammatica italiana l'uso della virgola e/o della lettera minuscola subito dopo, per indicare che i pensieri sono correlati e vanno letti insieme. Ma "Bah" è un'esclamazione, e quindi al lettore devi indicarlo.

Per i problemi di trama e di feeling, le altre lettrici sono più esperte di me sui Romance, quindi ti rimando a loro.

Spero tu non ti sia offesa. Credimi, non è questo l'intento. Ma la grammatica è la prima arma che abbiamo per scrivere e ritengo che se una persona ha l'immaginazione per farlo, deve usare tutti gli strumenti a sua disposizione! ;-)

Un grosso abbraccio,

V

Sono d'accordo con Veronica.

Sono d'accordo con Veronica. Sono anch'io una semplice lettrice e non un critico letterario. In bocca al lupo! ^_^

Io sono d'accordo con Sonia.

Io sono d'accordo con Sonia. Non ti devi scoraggiare, ma insisti per migliorarti! Un grosso in bocca al lupo!

Ciao e benvenuta Annie dunque

Ciao e benvenuta Annie

dunque io credo che a prescindere dal mio gusto personale, il tuo estratto sia quasi troppo breve per dare un'idea del racconto, o del romanzo.

Francamente, in maniera molto generale non mi è dispiaciuto, il fatto fondamentale è che non l'ho capito. Il punto di vista è confuso, mescolato, tu sai bene ciò che desideri comunicare, ma io che ti leggo, no.

Io ho bisogno di punti di riferimento che mi spieghino, anzi mi mostrino, la vicenda, di nomi che identifichino i personaggi, di comprendere serenamente ciò che leggo, in modo da poterlo gustare.

Comunque in bocca al lupo, insisti ok?

A presto

Cris

Ciao Annie, anche a me questo

Ciao Annie, anche a me questo tuo estratto non ha preso molto ma probabilmente perchè devi imparare a fare chiarezza nei concetti e nel filo logico dei discorsi. Sicuramente migliorerai con il passare del tempo, così come sono migliorata io (se rileggo certe cose che scrivevo dieci anni fa, mi si accappona la pelle XD ) dicevo... non ti preoccupare, man mano che scriverai migliorerai sempre di più e crescerai nello stile, nella forma, nel contenuto... insomma in tutto! Concordo su tutto quello che ti hanno detto le altre ragazze e vorrei solo sottolineare alcuni errorini.

- Si a letto, ma se proprio per non...

Il tuo sì in questo caso è particella affermativa e non un pronome, pertanto ricordati sempre di mettergli l'accento. Ho visto che leggendo ce ne sono altri.

- E adesso eccola lì, dopo aver chiamato in ufficio e mentito (forse neanche troppo) inventando un’indisposizione improvvisa, a sorseggiare un aperitivo analcolico (meglio evitare il caffé in quello stato) chiacchierando del più e del meno, sotto il suo sguardo che rivela altri scopi che non riempire il vuoto degli anni trascorsi con le parole.

E' un periodo troppo lungo, si arriva al punto con il fiatone, cerca di togliere le parentesi tonde prima di tutto e controlla la punteggiatura.

- Con questi pensieri a frullare i neuroni si avvia verso la corriera, distratta, e non vede l’autobus partire finché non le taglia la strada.

Qui sembra che "distratta" sia la corriera.

- Si a letto, ma se proprio per non guardare il letto e piangere tutta la giornata era uscita di corsa di casa dimenticando gli occhiali.

Altro sì senza accento e frase contortissima che non fa capire bene ciò che vuoi dire ^^

Ecco, questi sono solo alcuni esempi che, spero, possano esserti utili. Scusami se mi sono permessa ma se nella mia piccola esperienza posso essere d'aiuto lo faccio molto volentieri ^_*

Coraggio!!! Baci.

Sonia

wow che disastro! Debbo dire

wow che disastro!

Debbo dire che ero troppo speranzosa o troppo fiduciosa delle mie capacità di scrittura da non notare i difetti lampanti che pure tutte voi siete state concordi nel percepire.

L'estratto è molto breve e a dire la verità in origine nasce come un racconto più che un romanzo, ma non mi sono mai accorta di quanto potesse creare confusione la scelta di lasciare anonimi i protagonisti. E forse anche lo stile volutamente a metà tra l'ironico ed il drammatico non è pienamente riuscito. Avrei voluto che la tensione in lei fosse percepita più che raccontata, ma ho ancora molto da imparare a quanto vedo.

Prima di tutto però vorrei assicurare tutte voi, e coloro che commenteranno in seguito, che non mi sono affatto offesa, anzi, le critiche insegnano a essere più consapevoli dei propri limiti e spronano ad impegnarsi di più.

Ringrazio l'utente anonimo poi per la risposta spiritosa... soltanto mi viene il dubbio che sia davvero la personificazione di uno dei personaggi del mio scritto ^_^ o magari proprio Ugo in persona :D

Visto che la maggior parte dei commenti è concorde rispondo in particolare soltanto a MarchRose:

la scelta del tempo e del modo è dovuta alla ricerca di differenziare il presente della protagonista dai ricordi, dalle immagini in flashback.

Annie.

Mi ha colpito molto l'uso del

Mi ha colpito molto l'uso del presente narrativo alla terza persona.

Prima di parlare del resto, mi piacerebbe molto sapere dall'autrice la ragione di questa scelta stilistica così impegnativa... grazie anticipate!

Mmm...mi dispiace dirlo

Mmm...mi dispiace dirlo perchè alla fine delusa e un pò male ci si rimane,ma nemmeno a me ha preso questo estratto, o meglio, all'inizio poteva anche andare,ma poi non ho capito molto.....per il nome di lei magari ci può stare che non l'hai citato, è solo un pezzo di un estratto e pure corto, però per il resto è un pò strano...anche quello che dovrebbe essere stato un flashback non era granché,non l'ho capito...xD Però davvero, probabilmente nel complesso il romanzo può essere bello...

Ciao Annie, ti dico, forse

Ciao Annie, ti dico, forse preso nella sua interezza il romanzo non è male, ma da questo estratto scusami ma non ho capito un'acca. Sarà forse anche il caldo che limita i miei neuroni, ma l'uso dei pronomi, come già detto dalle altre, mi confonde, soprattutto ci sono troppi "lui" riferiti a uomini diversi, almeno da quello che ho capito...per esempio il tipo della macchina è il collega con moglie e figli cui lei si riferiva prima? E poi la vicenda del caffè al bar è avvenuta prima o dopo il passaggio in macchina? Ecco, secondo me c'è poca chiarezza ma forse questo dipende anche dal fatto che si tratta di un breve stralcio del romanzo. Infine, da mera lettrice, ti consiglio di tenere d'occhio la punteggiatura. Si perde proprio il ritmo! Come già specificato dalle altre spero non ti offenda, sono semplici impressioni personali e soggettive..comunque ti auguro sempre un grande in bocca al lupo affinchè tu possa realizzare i tuoi sogni!!

Angy

Concordo con quanto espresso

Concordo con quanto espresso dai precedenti commenti: tutto l'estratto dà un'impressione di freddezza e di emozioni non pienamente espressi. Quando la protagonista incontra il primo amore dovrebbe essere molto più evidente il terremoto interiore che questo provoca e non si può risolvere tutto in un racconto di un caffè preso al bar. Mi aggiungo a quanto detto che si tratta solo di un punto di vista da lettrice.

... e ... (la fine del

... e ...

(la fine del racconto)

... vittima del nauseabondo sorriso di Ugo, l'energumeno maleodorante della ditta, si placarono all'istante tutti gli impulsi fino a poco fa irrefrenabili e salutandolo con un gesto del capo procedette verso la sua stanza pensando a un'invitante tavoletta di cioccolato della sua marca preferita.

... e ... (la fine del

... e ...

(la fine del racconto)

... vittima del nauseabondo sorriso di Ugo, l'energumeno maleodorante della ditta si placarono all'istante tutti gli impulsi fino a poco fa irrefrenabili e salutandolo con un gesto del capo procedette nella sua stanza pensando a una invitante tavoletta di cioccolato della sua marca preferita.

Come idea di base non sarebbe

Come idea di base non sarebbe male. Però, purtroppo, non mi è piaciuto molto il modo in cui la vicenda viene narrata. Innanzitutto non si sa neppure il nome della protagonista. La si definisce "lei", il che è troppo impersonale per i miei gusti. E poi la narrazione è a metà strada fra il serio e il faceto senza essere né l'uno né l'altro. Forse con un po' più di umorismo la storia avrebbe potuto decollare. Ovviamente è solo il mio giudizio personale, cara Annie. E, magari, lavorandoci un po' su, potresti migliorare il tuo lavoro. Io te lo auguro.

Ciao Annie, premettendo che

Ciao Annie, premettendo che non mi permetterei mai di "immortalarmi" a critica, ti dico, che se dovessi basarmi ad aquistare il romanzo da questo estratto ... bè ... non lo farei.

Ti parlo da lettrice e come tale devi prendere il mio commento.

Mi permetto di scrivere perchè immagino, che nel bene o nel male, questo spazio abbia lo scopo di "mettervi alla prova"!

Ti assicuro che non mi fà piacere ma proprio non mi hai conquistata. Non sò se dipenda dal pezzo da te scelto.

In ogni caso lo stile ed il ritmo utilizzato, non si accordano con i miei gusti (personali ovviamente!).

In bocca al lupo per il tuo lavoro.

Lalletta

Ciao Annie ho letto con

Ciao Annie ho letto con attenzione il tuo estratto e mi auguro non ti offenda se ti dico che non mi convince molto. Trovo il tuo stile troppo schematico e ciò rende poco scorrevole la lettura. Stessa cosa vale per le emozioni e i dialoghi che ritengo siano poco approfonditi vista la situazione delicata in cui si trova lei.

Persino la scelta di usare sempre i pronomi la trovo inadeguata. A lungo andare risultano freddi e tendono a confondere il lettore. Senza contare che sarei curiosa di sapere come si chiama la tua protagonista^-^.

Naturalmente ci tengo a precisare che il mio giudizio non è altro che una semplice opinione da lettrice. Per cui ti ripeto, non sentirti offesa dalle mie parole.

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