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Venerdì, 13 novembre, 2009 - 22:42
naan

Untitled

RECENSIONE :
LEZIONI DI DESIDERIO
(Lessons of Desire) di Madeline Hunter

 
Publisher / Editore: Bantam Books

Publication date: 2007

Genre and setting / Genere e ambientazione: Historical, Italy-England 1820s / Storico, Italia-Inghilterra 1820 circa

Format: Paperback

Sensuality Rating / Livello di Sensualità: warm / caldo

Rating/Voto:  5/10

Edizione Italiana: Romanzi Mondadori n. 877

Collegamenti con altri libri / Connection to other books :
Questo è il secondo romanzo della serie Rothwell così composta:
1- LE REGOLE DELLA SEDUZIONE (The Rules of Seduction) : storia di Hayden Rothwell e Alexia Welbourne
2- LEZIONI DI DESIDERIO (The Lessons of Desire) : storia di Elliot Rothwell e Phaedra Blair
3 - Secrets of Surrender - protagonisti Roselyn Longworth e Kyle Bradwell
4 - The Sins of Lord Easterbrook - protagonisti Leona Montgomery e Christian Rothwell, marchese di Easterbrook


Il marchese di Easterbrook ha un problema: alcune notizie compromettenti contenute in un memoriale di un certo Richard Drury possono attirare lo scandalo sulla sua famiglia. Elliot, il fratello minore dei Rothwells, si fa carico di trovare il manoscritto e di epurarlo da tutto ciò che tocca la memoria del loro padre, che secondo quanto scritto da Drury, sarebbe responsabile della morte di un ufficiale mandato dall’altra parte del mondo, probabilmente l’amante della loro madre.
Purtroppo, il manoscritto, dopo la morte dell’editore socio di Drury, è divenuto di proprietà, insieme alla casa editrice, della figlia di Drury: Phaedra Blair. Una donna che già di per sé è un ostacolo, per la sua condotta immorale e la sua filosofia di vita, ammirata ma anche tenuta a distanza, che nessuno è mai riuscito a conquistare, e che in quel momento si trova in Italia, a Napoli.
Elliot la raggiunge proprio quando Phaedra ha maggior bisogno del suo aiuto, tenuta agli arresti nella stanza dell’albergo, per aver causato, con il suo comportamento disinvolto, un duello tra due pretendenti, uno dei quali un parente del re.
Elliot approfitta della situazione per prendere la donna sotto la propria responsabilità, e mentre la porta via da Napoli cerca di convincerla ad epurare il manoscritto dalle confidenze fatte a Drury di un ufficiale, che accuserebbero suo padre di essere il mandante dell'omicidio dell'amante della moglie.
Purtroppo, Phaedra non ha alcuna intenzione di privare il manoscritto di una delle sue parti, a meno che non vi siano prove che sia falsa.
Elliot, che non è immune al fascino anticonvenzionale e agli atteggiamenti liberi di Phaedra, deve trovare il modo di evitare lo scandalo che pende sulle loro teste. Ben presto però, complice l'assolata Italia, in lui si insinuano il desiderio e l'amore per quella donna fiera e bella, ma irraggiungibile, che ha giurato di non appartentere mai a un uomo.


Lezioni di Desiderio è un libro molto particolare.
A mio avviso, può piacere moltissimo o non piacere affatto, poiché tocca un argomento che di base dovrebbe mettere d'accordo ogni lettrice - ovvero la parità dei sessi e il diritto della donna di avere potere sulla propria vita e sul proprio patrimonio - ma che qui è volutamente portato all'esagerazione, mostrando in questo modo come anche la cosa più giusta possa risultare sbagliata se estremizzata.
Phaedra è stata allevata da una donna che rifiuta di sposarsi per non essere proprietà di un uomo, che vive da sola, e che incoraggia la figlia a seguire la stessa filosofia di vita, mandandola a vivere da sola a 16 anni perché diventi indipendente e padrona di se stessa.
Phaedra è considerata un’anticonvenzionale e una donna di bassa levatura morale, vive liberamente e ha tanti "amici"; lei non li considera amanti, poiché anche gli amanti hanno potere sullo spirito della donna e lei invece deve rifiutare ogni forma di controllo.
Elliot invece è un passionale, lui ama e vuole possedere, ma di fronte a questa donna, deve imparare ad aprire le mani invece che a chiuderle, anche se questo vuol dire andare contro la sua natura e accettare compromessi da cui si sente intimamente umiliato e frustrato.
Mentre per Phaedra l'amore è concentrato sul mero scambio di libero piacere fisico, per Elliot è un momento di profondo coinvolgimento emotivo, ed è lui a mostrarle la differenza, ad obbligarla a provare qualcosa di più intimo, in una delle scene a mio parere più belle del romanzo, quella sulla torre, ma che è anche molto atipica, poiché in essa i ruoli appaiono rovesciati proprio perché in genere la fisicità è un aspetto preponderatamente maschile nel rapporto sessuale.
Nonostante la scuola della madre, e la "necessità" di rimanere libera, che si tramuta ad un certo punto in un peso insostenibile, Phaedra si innamora di Elliot, e combatterà una dura battaglia con se stessa, per comprendere che non c'è sconfitta nel matrimonio, e che l'amore può dare le risposte laddove nessuno può darle.
Io sono una delle lettrici a cui non è piaciuto proprio per questa inversione di ruoli, per la caratterizzazione esasperata di Phaedra, e non ultima un'ambientazione italiana che non mi ha particolarmente convinta.

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Commenti

Avendolo letto tempo fa in

Avendolo letto tempo fa in inglese, probabilmente non ricordo bene, ma Phaedra aveva vari "amici" anche in Italia??? o era solo nel periodo precedente, in Inghilterra?

Ho trovato l'originalità della protagonista  una cosa positiva, certo se la Hunter avesse spinto un pò meno il risultato sarebbe stato migliore. Leggendo tanti romanzi, tendo ad annoiarmi nel trovare quasi sempre lo stesso teme riproposto, quindi sono attratta dalle figure atipiche.

Confermo che anche a me è piaciuto più il primo della serie, che io ho letto qualche mese fa in italiano.

Concordo con chi ha

Concordo con chi ha apprezzato maggiormente il primo romanzo della serie,sinceramente ho fatto parecchia fatica ad arrivare alla fine di questo libro,purtroppo nulla mi ha convinto fino in fondo e in verità neanche appasionato.Concordo con MarchRose l'originalità nn è necessariamente garanzia di qualità quando si creano storie credibili e convolgenti,secondo me calzante è il paragone con il libro della Guhrke E in fine la baciò,dove secondo me il periodo storico perfettamente si sposa con il carattere e le vicessitudini dei personaggi,dove diventa credibile l'emancipazione della protagonista,e forse proprio questa coerenza ce la fa amare di più.
Mariry

@ ArchieGoodwin ti risulta

@ ArchieGoodwin

ti risulta bene, infatti abbiamo indicato nelle nostre note alle uscite di settembre che non solo ha vinto un RITA, ma è un DIK di All About Romance:

http://romancebooks.splinder.com/post/21218743

Di sicuro, il fatto di essere italiane ha un grosso peso ( magari inconscio ) nella nostra valutazione di un romanzo ambientato in Italia: se c'è una nota stonata, ce ne accorgiamo subito. Le lettrici americane, invece, no. Quello che per loro è mediterraneo in modo esotico, per noi è spesso solo caricaturale, stereotipato e un po' imbarazzante.

Tanto per farvi sorridere, vi racconto un esempio buffo. Ricordo la prima volta che ho incontrato un americano, era un distinto signore sulla cinquantina, colto ( un ingegnere ), aveva girato parecchio l'Asia e il Sud America ma era al suo primo viaggio in Europa per ragioni di lavoro ( era consulente dell'azienda per cui lavoravo ). Insomma non era uno sprovveduto e nemmeno un ignorante. Dopo qualche giorno che avevo a che fare con lui, finalmente ha trovato il coraggio di chiedermi: " C'è una cosa che non capisco. Ma voi italiani, di solito tra di voi non vi chiamate l'un l'altro paisà?"

Circa l'originalità, be', personalmente credo che ci siano molti modi di essere originali, o almeno avvincenti ed intriganti, senza commettere eccessive, chiamiamole pure così, "licenze storiche".  Nelle uscite RM di novembre, ad esempio, mi pare che ne abbiamo avuti parecchi esempi, no?

Io l'ho acquistato in

Io l'ho acquistato in inglese, perché mi era piaciuto moltissimo il primo libro della stessa serie.
Non l'ho ancora letto e certamente condivido la preplessità sulle eccessive "licenze storiche" riguardo ai comportamenti dei protagonisti.
Preferisco anch'io quando il romance si attiene ad un minimo di credibilità connessa all'epoca in cui è ambientato.
Il problema è che, gira e rigira, le trame si assomigliano tutte e cercare di essere originali è complicato.

Mi risulta, però, che questo romanzo abbia vinto il Rita Award nel 2008 come migliore romance storico e ho trovato commenti positivi in alcuni siti americani.

Sono comunque curiosa di leggerlo.

Francesca

No ho letto questo romanzo e

No ho letto questo romanzo e non penso proprio che cercherò di preoccuparmelo: dalla bela recensione di Naan ho decisamente dedotto non sia il mio genere.
A parer mio può essere interessane voler tentare una trama diversa dalle linee più "tradizionali", ma in un romanzo storico non si può pensare di poter scrivere qualunque cosa.
Quoto in toto l'intervento di MarchRose riguardo l'attendibilità storica di un romanzo: se si sceglie un'epoca ed un'ambientazione allora gradisco un minimo di verosimiglianza! 
Personalmente ho un'allergia dichiarata per le femministe ante-literam dei romance, nche perché non riteng sia in simili rivendicazioni che traspare o meno la forza di carattere di una donna. Riguardo poi il vivere una vita scandalosa nell'Ottocento, penso che per una George Sand c'erano centinaia di Fantine di Victor Hugo costrette sui marciapiedi per aver avuto una figlia fuori dal matrimonio.

Un caro saluto a tutte!

Io ho decisamente preferito

Io ho decisamente preferito il primo romanzo della serie. Più realistico con protagonisti meglio delineati e un'ambientazione più curata e attendibile.
Questo, invece, è del tutto fuori dalla realtà sia storica che territoriale. I personaggi, poi, non avevano la profondità che mi aveva colpito nel primo romanzo. Ergo il mi voto è 5 e 1/2 perchè nonostante tutto si fa leggere!
a presto
LIZ

confesso che io sono tra

confesso che io sono tra quelle che anche dal genere romance pretendono un minimo ( un minimo ! ) di realismo e di attendibilità storica. Non mi turbo più che tanto di fronte agli errori di etichetta e minuzie del genere, ma di fronte a delle evidenti assurdità storiche, sì. Quindi di fronte a questo lavoro dellla Hunter mi sono bloccata come una statua di sale.

Una madre che incita la figlia sedicenne, agli inizi del 1800, a vivere in modo indipendente?
Una ragazza nubile che nel regno delle Due Sicilie si prende tranquillamente non uno, ma diversi amanti?
Un aristocratico inglese che accetta di chiudere un occhio su tutto quanto, amanti, passato movimentato e trascorsi con la giustizia, e se la sposa?

Ci sono fin troppe femministe anzitempo nei romance, ed entro certi limti si può anche "digerirle" ( sicuramente erano molto + rare di quando i romanzi ci dicano, ma pazienza ), ma questo caso mi sembra davvero poco credibile.

Voi che ne dite?

@ Lucy-one a mio parere la

@ Lucy-one

a mio parere la Hunter è una brava scrittrice, ma per un qualche  motivo non riesce a brillare. Questo non è un romanzo da buttare, nel senso che è scritto bene, i personaggi ci sono, semplicemente non mi è piaciuto.

@ Silvietta

io non ho letto il primo libro della serie e non ho avuto difficoltà nella comprensione del romanzo, mi sembra comunque che Phaedra già compaia nel primo romanzo, poiché è amica della protagonista.
Lezioni di desiderio è uscito in Settembre
http://romancebooks.splinder.com/post/21218743
Le Regole della seduzione è uscito in Aprile
http://romancebooks.splinder.com/post/20139456
e qui puoi leggere anche la recensione di maet
http://romancebooks.splinder.com/post/20139456

@ nakoruru

concordo con te che Elliot è un bel personaggio, ma per quanto mi riguarda non mi basta un bell'eroe, se il resto non mi piace.
Sono d'accordo con te anche sull'ambientazione, e questo infatti è un altro punto che mi ha disturbato.
 

a me invece non dispiace come

a me invece non dispiace come libro... ha innegabilmente delle pecche e il personaggio di Phaedra in alcuni casi è gtroppo estremizzato e un po' irrealistico mentre devo dire che Elliot è un buon protagonista, mi ha colpita in modo positivo! :) Stendiamo invece un velo pietoso sull'ambientazione italiana... per l'appunto le scene della torre hanno fatto sembrare il popolino italiano dell'800 poco più che medioevale!!!!

Anche per me la Hunter non è

Anche per me la Hunter non è tra le mie autrici preferite... però questa recensione mi ha svegliato un certo interesse, per quanto mi riguarda ogni tanto una inversione di ruoli sarebbe ben accetta... anzi avrei proprio curiosità d i leggere questo romanzo.
Qualche domanda, quando è uscito in edicola?
E' legato al primo tanto da doverli leggere in ordine?
Se si, mi dite quando è uscito il primo?
Grazie infinite... unica cosa su cui ho storto un pochino il naso è l'ambientazione... Napoli , ma che strano, e poi non impazzisco per la visione straniera del nostro Paese... sono sempre così poco accurate e chiaramente ci fanno sorridere!;)
Silvietta

Recensione interessante, che

Recensione interessante, che mi conferma nella mia opinione...
Io lo sto leggendo da un pezzo...non riesco ad andare avanti! Sono arrivata forse a pag.80 e da lì non mi smuovo. Lo trovo noioso, veramente noioso. I due protagonisti non mi dicono niente, non li trovo né simpatici, né antipatici, né minimamente interessanti.
Il primo libro, Le regole della seduzione, mi era piaciuto e anche da questo mi aspettavo qualcosa, non che fosse un capolavoro né che mi facesse impazzire (la Hunter non è tra le mie autrici preferite!) ma che almeno si avvicinasse al primo...peccato.
Credo che comunque prenderò i seguiti, quando usciranno, sperando che siano un po' meglio...
Lucy-one

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