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ROMANCE PARK
Benvenute a Romance Park, il luogo dove ogni scrittrice ha la possibilità di presentare i propri lavori al pubblico!
L'estratto di questa settimana si intitola "MOONLIGHT E SHADOW", e il nick della sua autrice è RED SCORPION. ATTENZIONE, si tratta di nomi di fantasia, che usiamo solo per distinguere i vari estratti tra di loro: il nome dell'autrice non è questo, ed il titolo finale del libro sarà diverso.
Vi ricordiamo le REGOLE DI ROMANCE PARK ( potrete trovare maggiori dettagli qui: http://romancebooks.splinder.com/post/20213710 ) :
-- sia le lettrici che le bloggers potranno votare l'estratto con un punteggio da 1 a 10, e naturalmente commentarlo;
-- se la scrittrice lo desidera (non è obbligatorio), può rispondere ai commenti e alle domande – ma lo farà sempre usando il nick;
-- tra una settimana esatta, chiuderemo il sondaggio, e la scrittrice scoprirà che voto le è stato dato dal pubblico.
-- IMPORTANTE: la scrittrice non rivelerà la propria identità a nessuno, né prima, né durante, né dopo il sondaggio. Le bloggers che hanno collaborato con lei alla preparazione del post (cioè Naan e MarchRose) faranno altrettanto, sia nei confronti delle altre bloggers che delle lettrici, e per correttezza si asterranno dal commentare.
MOONLIGHT E SHADOW
di Red Scorpion
Tutti i diritti letterari di quest’opera sono di esclusiva proprietà dell’autore.
Il racconto si svolge in una cittadina imprecisata negli Stati Uniti. Un anonima cittadina,un anonima ragazza,così lei crede. Moonlight e Shadow sono due gattini che all'inizio sembrano passare quasi inosservati,e invece diventeranno un ponte tra due anime sole. Come “colonna sonora” del racconto ci sono brevi estratti dei libri preferiti delle protagoniste...e della scrittrice!
Prologo
I passi riecheggiavano tra le mura del vicolo stretto e buio,alternandosi alle gocce di umidità che cadevano sull'asfalto. Amanda camminava in fretta,stringendo lo zaino al petto,guardandosi sovente alle spalle. Il pizzicore alla nuca la avvertiva che qualcuno la stava seguendo...o era solo suggestione??
Ancora qualche centinaio di metri,poi finalmente raggiunse la fermata del bus,un ultimo sguardo alle spalle mentre il bus accostava...e le parve che un'ombra rientrasse nel vicolo.
“Per un pelo...”,pensò,lasciandosi cadere sul sedile sbeccato.
24 Ottobre.
Mancava una settimana esatta ad Halloween. Non era proprio la serata adatta per girare in quel quartiere da sola. Di notte.
Era inquietante,anche per una persona meno timorosa superstiziosa di lei.
Ma stava cercando di diventare una persona diversa,migliore; non voleva più essere la ragazzina timida e paurosa che dormiva con la luce accesa e chiudeva a chiave la porta della camera...voleva diventare più coraggiosa,intrepida,impavida ! Come le eroine dei romanzi rosa usati che le aveva regalato la signora Violet del negozio di libri dove lavorava.
Aveva vent'anni e aveva deciso di affrontare la vita,non subirla...e aveva cominciato sventando due omicidi.
CAPITOLO 1
“Alice si gloriava di essere ben istruita nella logica e ben dotata di intelligenza. Quella sera era più che disposta a crederci e si dava il caso che ce ne fosse una seduta a capotavola nel salone di Lingwood Manor. Alice suppose che anche le leggende dovessero mangiare.”
(Il cristallo verde,Amanda Quick)
Il campanello della porta tintinnò quando Amanda entrò nel negozio. Vicino alla porta troneggiava su un tavolino una zucca enorme,con una candela alla vaniglia all'interno. Accanto alla zucca un vassoio di pasticcini alla cannella ancora caldi emanavano un delicato profumo che insieme alla vaniglia le addolcivano il cuore. Uno sguardo alla finestra dall'altro lato della strada,e come sempre la tenda si richiuse bruscamente. “Beccato,un'altra volta!”,pensò Amanda sorridendo.
«Buongiorno Violet!»
«Buongiorno cara!»,rispose l'anziana signora seduta accanto alla finestra. La poltrona era un po' vecchia,di un color viola un tantino sbiadito...ma quanto era comoda!
Sembrava ti abbracciasse con calore! L'anziana signora posò il libro sul tavolino accanto a lei,”Il cristallo verde” lesse Amanda ,e bevve un sorso di te caldo,alla cannella,la spezia preferita di Violet.
Da sopra il bordo della tazza Violet scrutò Amanda . Dalla punta degli stivaletti consumati,alle calze a righe grigie e viola,salendo su per il vestitino di lana nero accollato e l'enorme sciarpa di lana arancione,fatto a mano e regalato da lei il precedente Natale.
Gli occhiali enormi con la montatura nera le calavano dal naso dandole l'aspetto di una bimba che sta provando gli occhiali della madre. I capelli lunghi e neri erano tirati su alla bell'e meglio con...una matita??
Violet sorrise. Amanda aveva un aspetto molto migliore dell'anno prima,quando si presentò a cercare lavoro,emaciata,intimidita,con le ombre scure sotto gli occhi. Ombre dovute non alla mancanza di sonno,ma alla sofferenza. La signora Boyle,del negozietto di dolciumi,le aveva raccontato della brutta storia della ragazza. Storie non infrequenti purtroppo. Madre sottomessa,padre alcolizzato e violento. Una sorella e un fratello scappati di casa appena adolescenti. La famiglia media del nuovo millennio,pensò con amarezza.
Ah,lo zaino. L'immancabile zaino. E sembrava si muovesse....
«Amanda dove sei stata ieri sera?»
Un sorriso dolce,ma di trionfo trasformò il viso della ragazza,persino gli occhi nocciola si illuminarono. Posò lo zaino a terra,e apertolo ne tirò fuori...due minuscoli gattini neri.
«L'hai sentita anche tu Rose. Suo marito voleva portarli in periferia chiusi dentro una scatola e abbandonarli. Non potevo permetterlo!» L'indignazione sostituì il trionfo nella sua voce.
«Sono andata a casa loro,li aveva già messi nella scatola e lasciati sul pianerottolo,al freddo. Così li ho portati via. Nessuno se n'è accorto. E poi,a loro non importa!»
«Ma,Amanda ...dove li metteremo? Non posso tenere animali nel condominio...e nemmeno tu mi pare.»
«Non preoccuparti,» rispose guardando verso la finestra dall'altra parte della strada,«ho già in mente chi potrebbe tenerli. Ha un giardino molto grande.»
Violet seguì la direzione dello sguardo. “Oh,cielo!”,pensò.
Durante il tragitto del bus che l'avrebbe portata a casa,la sera prima Amanda si era lambiccata il cervello. Sapeva di non poter tenere i gattini nelle piccola stanza del condominio dove abitava,a pochi passi dalla libreria. E nemmeno Violet poteva tenerli.
Li aveva salvati da una vita randagia,forse addirittura dalla morte. Un passo alla volta,si era detta quando aveva escogitato il piano per portarli via dalla casa di Rose Meddell. Ma ora? Il destino,così pensava,ci aveva messo lo zampino,e proprio in quel momento il bus si fermò davanti alla libreria,dove scese. E proprio di fronte a lei,la finestra della casa di fronte era illuminata.
La casa del signor Blackthorne.
E' un uomo solo,pensò.
Non usciva quasi mai. E comunque non in pieno giorno. Rimase ferma li,sul marciapiede, a riflettere. La prima volta che l'aveva visto era stato poco prima di Natale,l'anno precedente.
In effetti era quasi un anno. Lo ricordava molto bene......
CAPITOLO 2
“Le sfiorò il mento con il lato esterno del pugno.-Signora,a questo punto e nella vostra posizione quasi tutte le donne sarebbero contente di discutere del matrimonio.
-Io preferirei parlare del tempo.
-E' un peccato,perché invece discuteremo di matrimonio.
'Non finché non imparerai ad amarmi' giurò silenziosamente.”
(Il cristallo verde,Amanda Quick)
Stava sistemando le decorazioni di Halloween nella libreria,un po' di ragnatele finte sulla porta;una zucca qui,un ragnetto là. Quando si accorse che la tendina della finestra della casa di fronte era scostata,e qualcuno la stava guardando. O almeno,stava guardando dalla sua parte. Qualche secondo e la tendina si richiuse. Non era riuscita a capire chi fosse,ma era un uomo. Ne era sicura. Rientrata,mise a scaldare l'acqua per il te e appena pronta si sedette accanto a Violet,comoda nella consueta poltrona viola con un libro aperto in grembo. Oggi era “Tesori sepolti”.
«Chi ci abita nella casa di fronte?» chiese all'anziana signora.
«Il signor Blackthorne. Perché? L'hai visto?»
«Era alla finestra,ma non sono riuscita a vederlo.»
«Poveretto ..sempre chiuso li dentro invecchierà prima di me.»
«Perché? Che gli è successo?» chiese Amanda stranamente incuriosita.
«Ha avuto un brutto incidente. Sono morte tre persone,non ricordo esattamente come,ci sono state un sacco di voci,ma una più ridicola dell'altra. Ricordo che la colpa non era sua,ma per lui è come se lo fosse. Ha delle cicatrici sul viso,non sono bruttissime,ma da quando l'anno scorso dei ragazzini che avevano bussato alla sua porta per Halloween,sono scappati urlando 'al mostro',non esce quasi più e con il passare del tempo è diventato un orso. Bambini insensibili!»
«Accipicchia.....» mormorò Amanda guardando verso la finestra. Non era poi così strano che non uscisse mai.
Fu così che Amanda prese a tenerlo d'occhio. Spazzava e guardava la finestra. Prendeva il te e guardava alla finestra. Anche quando serviva qualche cliente riusciva a sbirciare fuori. Quando entrava o usciva,lanciava sempre un'occhiata. E lo aveva visto almeno la metà delle volte. Ci pensava spesso. Se lo immaginava sulla cinquantina,con un bel po' di cicatrici sparse sulla faccia. Ma non riusciva a provare ribrezzo. Le faceva molta pena,invece. Lo immaginava seduto su una sedia,perennemente alla finestra,ad osservare,anzi a desiderare il mondo fuori. Quel mondo che lo giudicava un mostro.
Dopo qualche giorno Amanda prese una decisione,forse lui non voleva più avere a che fare con il mondo,ma sarebbe stato il mondo a bussare alla sua porta. O almeno,una parte piccola e insignificante del mondo. Così prese il suo bel vassoio di biscotti appena fatti, gentilmente offerti dalla signora Boyle,e si diresse decisa verso la porta del signor Blackthorne.....
La casa non era piccola. Mentre si avvicinava,la studiò. Era tenuta bene,la vernice sembrava rinfrescata di recente,e anche le persiane verdi erano in buone condizioni. Entrambi i lati della casa erano circondati da un grande giardino. C'erano pochi cespugli,e nemmeno un fiore,ma l'erba era bassa e tagliata con cura. Salì i tre gradini di legno fino al portico,dove c'era un tavolino con quattro sedie. Un po' spoglio,pensò. Nemmeno un vaso di fiori abbelliva il portico. Tutto era curato. Ma non c'erano decorazioni.
Bussò. Ma nessuno rispose. Provò un'altra volta,ma dopo aver aspettato un tempo che le parve sufficiente,posò il pacchetto sul tavolino e se ne andò.
L'indomani,mentre si dirigeva ad aprire la libreria,il suo passo era più deciso,quasi militaresco. Non si sarebbe lasciata scoraggiare tanto facilmente. Conosceva bene la solitudine,e anche quando era una scelta non faceva bene a nessuno. Lei ora lo sapeva. Violet era diventata così importante! Era così bello sapere che qualcuno si preoccupava per lei. E lei ora si sarebbe preoccupata del signor Blackthorne.
Si fermò dalla signora Boyle a prendere la ciambella con le noci. Così profumata,ancora calda!
Mentre girava la chiave,la solita sbirciata alla finestra,un'abitudine ormai. Girò il cartello “APERTO”,accese le luci e preparò il te per Violet che sarebbe arrivata a minuti,con il suo libro...qual'era?..Ah,Tesori sepolti. Dopo l'avrebbe passato a lei. Aveva letto la trama. L'insignificante Jane... Magari le somigliava.
Il rito mattutino del te con Violet,e poi uscì. La ciambella stretta al petto,il passo veloce per non sentire il freddo pungente e infine la porta. Bussò. Naturalmente nessuno venne ad aprirle. Bussò ancora. Più insistentemente stavolta. Si guardò attorno e vide la tendina scostata,che si richiuse subito. Orso!
«Per favore,mi apra!....Pesa!»
«E adesso cosa vuole!?»,berciò la sua voce spalancando la porta.
Fu sufficiente per Amanda. Allungò il pacchetto.
«E' ancora caldo. Felice Halloween.»
Lo mise tra le mani di un allibito signor Blackthorne,si girò e torno velocemente al negozio,perché le gambe le stavano tremando. E non per il freddo. Amanda era ammutolita quando l'aveva visto.
L'aveva guardato per meno di un minuto,ma era stato sufficiente. Per vedere che le cicatrici,si erano brutte,ma non raccapriccianti. Per vedere che aveva gli occhi scuri,non amichevoli certo,ma molto belli. Fu sufficiente per farle battere forte il cuore e farle tremare le ginocchia.
E desiderare di essere molto,ma molto più carina.
RATING FINALE : 5,44 /10
Ciao! Allora, l'estratto mi
Ciao!
Allora, l'estratto mi è piaciuto, l'ambientazione insolita ma curiosa. E devo dire che sono soggettiva quando si tratta di un romanzo che ha del gotico. Mi piacciono e sono intriganti. Trovo inoltre, insolita e originale la tua scelta di cominciare ogni capitolo con una citazione. Quì vorrei fermarmi un'attimo. Concordo con MRosa - le citazioni devono avere un collegamento con la storia. Il lettore se lo aspetta più di quanto tu lo creda. Vorrei darti un suggerimento. Adoro le citazioni, e ancora di più se sono scelte bene, e se riescono a concentrare in poche parole il succo di una scena, un sentimento o una situazione. Le tue citazioni, visto che sono messe all'inizio di ogni capitolo, dovrebbero dirci in breve e con stile di che cosa tratta il capitolo che stiamo per leggere. Dovrebbero intrigare ed incuriosire ulteriormente il lettore. Allora-
-Le citazioni che hai scelto sono un tantino troppo lunghe. Scegli qualcosa più corto , ma con più impatto.
- Il romanzo è ambientato negli USA, e comincia intorno alle feste di Halloween. Perché allora non metterci le frasi di un scrittore americano famosissimo per i racconti gotici - Edgar Allan Poe?
Penso che questo darebbe un pò di classe al tuo romanzo.
Senza offesa per la signora Quick!
Auguri!
@RedScorpion Dopo questa
@RedScorpion
Dopo questa parentesi su autrici & lettrici, torniamo all'estratto, che è la cosa più importante.
Anzitutto, ti dico quel che mi è piaciuto.
Nella scena 1 e 2 ho apprezzato il fatto che hai disegnato un ambiente e l'hai pian piano popolato di personaggi: le case, la strada, i vicini, l'uomo misterioso. Anche il fatto che tu sia entrata direttamente nell'azione, anzichè spendere pagine e pagine sulle riflessioni interiori della protagonista ( lo fanno in troppi ) personalmente non mi è spiaciuto affatto. C'è colore, c'è movimento, c'è un mistero in agguato e lo si sente arrivare... niente male.
Adesso ti dico quali sono, secondo me i punti da migliorare.
Il prologo è deboluccio: dice troppo poco, e non si capisce se descrive fatti antecedenti alla storia, o è invece un flash di qualcosa che durante la narrazione descriverai in maggior dettaglio. Questo aspetto va chiarito meglio, dagli più spazio, o rischi davvero di generare confusione, come qualcuno ha già fatto notare.
Il fatto di usare brani di un altro libro ad inizio di ogni paragrafo è una scelta stilistica senza dubbio interessante, ma è molto "forte". Cioè, i lettori si aspettano di capire, magari non subito dal primo capitolo ma dopo 3 o 4 di sicuro sì, perchè mai lo fai, e perchè hai scelto proprio quel libro per le citazioni. Potrebbe essere perchè le storie sono collegate; o perchè il libro a un certo punto ha un ruolo nella storia; o perchè le singole citazioni hanno attinenza con le scene che poi verranno narrate. Ma *ci deve* essere un collegamento. Sta a te scegliere quale
infine ( questa è solo una riflessione, non è una critica ) ti consiglio di pensare bene a quale sia l'ambientazione più "giusta" per la storia che hai in mente, non a quella più "facile". Leggiamo talmente tanti romanzi ambientati in America ( o in Inghilterra, nel caso degli storici ) che viene quasi naturale fare altrettanto e seguire l'onda.
Ma gli USA di oggi sono davvero la scelta migliore, per il tuo libro?
Se ti serve la festa di Halloween perchè è funzionale alla storia, allora probabilmente sì. Ma tieni conto che ogni qual volta ci si allontana da ciò che si conosce, si rischia - e più ci si allontana, nel tempo o nello spazio, più il rischio cresce. Per cui, se deciderai per gli USA di oggi, documentati bene - con letture, tv, o meglio ancora parlando con persone che ci sono state. E, se puoi, vacci di persona !
Bene, direi che ho finito, pero che quanto ti ho detto possa riuscirti utile - e nel frattempo, un grande in bocca al lupo!
Di solito resisto fino al
Di solito resisto fino al termine anche quando un libro non mi piace, magari salto delle pagine e poi ricomincio per vedere se c'è un cambiamento oppure vado avanti per vedere cosa succede e poi torno indietro... però io recensisco libri per lavoro e quindi sono costretta in molti casi ad arrivare in fondo per poi riuscire a scrivere qualcosa su quel libro... non puoi mica scrivere una recensione avendone letto solo metà o ancora meno, almeno a me non sembrerebbe serio farlo, anche per rispetto nei confronti dell'autore... e anche quando leggo un romance per puro piacere, di solito lo finisco, anche solo per vedere cosa accade ai personaggi.... capisco però che un lettore normale se si stufa o non è soddisfatto possa mollare un libro anche prima della fine...
Cristina
@ Cristina ma infatti
@ Cristina
ma infatti nessuna ha parlato di "romanzo da riscrivere", solo di "scena confusa".
Circa il fatto di basarsi su una scena o due per valutare un libro nel suo complesso, credo di aver letto almeno qualche centinaio di volte sui vari blogs/ forums etc frasi del tipo: " Non sono riuscita ad andare oltre pagina 100, e l'ho piantato lì. "
Tu no?
Per terribili intendevo
Per terribili intendevo esigenti, ma non era detto in senso negativo... e comunque i giudizi dei lettori una volta uscito un libro di solito sono meno puntigliosi di quelli che si esprimono su un breve estratto... di un libro si guarda e si giudica il complesso: personaggi, trama, stile, etc. di un estratto si soppesano spesso le singole parole... poi, una scena si può sempre riscrivere o un personaggio si può definire meglio nel carattere o nella caratterizzazione fisica, ma non serve, almeno secondo me, dire ad una persona che l'intero romanzo è da riscrivere...
Cristina
@ Cristina "terribili" le
@ Cristina
"terribili" le lettrici del romance park?
no, cara, non sono per niente d'accordo - è il mercato del romance in Italia, anzi il mercato dell'editoria italiana che è terribile.
Ci sono centinaia e centinaia di aspiranti scrittrici romance ( ho letto giusto ieri sul blog Mondadori che le partecipanti al loro concorso sono state oltre 1200!! ma vi rendete conto ?), per un pubblico di lettrici che è - diciamocelo - molto piccolo, per non dire microscopico. In Italia si fa festa quando un libro supera le 20mila o 30mila copie vendute - non le avete mai viste le fascette applicate ai libri che dicono "Sensazionale! terza ristampa! oltre 40mila copie vendute!" ? Io le ho viste, e se volete vi dico anche titoli e autori...
In un mercato così piccolo, l'offerta è tantissima, ma la richiesta è poca. Quindi gli editori non solo si possono permettere il lusso di scegliere chi pubblicare, visto che hanno centinaia e centinaia di manoscritti tra cui scegliere, ma devono anche andare " a colpo sicuro", scegliendo fior da fiore, perchè finanziariamente non possono permettersi il lusso di sbagliare, visto che il mercato, appunt, è così piccolo.
Per cui, ben vengano le critiche e le domande delle lettrici alle autrici esordienti - sempre se espresse con garbo e in modo costruttivo, com'è sempre stato il caso dei nostri romance park - perchè le aiutano a riflettere e a migliorare sempre più, il tutto sotto la protezione dell'anonimato.
Questo sarà esattamente il pubblico che un domani le autrici esordienti dovrebbero / dovranno affrontare davvero: un pubblico che ha tanti romanzi tra cui scegliere, e che sceglierà secondo il proprio gusto, non secondo amicizia o solidarietà tra amiche o simpatia.
Ripetere sempre e a tutte, "bene, brava, mi sei piaciuta" ( stile Mara Maionchi a X factor ), tanto per essere carine e gentili e fare le simpatiche, non aiuta proprio nessuno, le autrici in primis.
Ciao Redscorpion La trama
Ciao Redscorpion
La trama non mi è molto chiara, in realtà non avevo neanche compreso bene che era un contemporaneo, scusa.
Si intravede qualcosa di interessante negli accenni qui e la al carattere e al background di Amanda, ma, come quasi sempre, il breve estratto non da abbastanza elementi per farsi un'idea di quello che sarà il romanzo. La curiosità di sapere di più c'è, ma io sono una curiosa cronica...
Comunque, il mio resta un piccolo parere da lettrice, ma i consigli tecnici che ti hanno dato mi sembrano molto buoni :)
In bocca al lupo
Libera
Volevo scrivere la trama nel
Volevo scrivere la trama nel complesso non è molto chiara...
Sarà colpa dell'ora!!!
Cristina
Su, non ti scoraggiare, le
Su, non ti scoraggiare, le lettrici del romancepark sono terribili (te lo dice una che ci è passata qualche mese fa), però su una cosa sono d'accordo, ci sono degli stralci carini, però, nel resto nel complesso non è molto chiara, magari dipende anche dal fatto che è un estratto... per quanto riguarda le descrizioni io la penso un po' come te, perchè mi piace lasciare al lettore anche un certo margine di libertà nell'immaginare come sono i personaggi... magari un compromesso può essere mettere la descrizione dei personaggi non all'inizio, ma intorno a metà romanzo, così il lettore può vedere se i personaggi sono davvero come l'aveva immaginati oppure sono leggermente diversi...
Cristina
Ops...questo è senz'altro un
Ops...questo è senz'altro un aborto...
scherzi a parte..rispondo alle vostre domande....
@ MarchRose,non c'è nessun collegamento con i libri della Quick...mi piacciono i libri che hanno citazioni all'inizio di ogni capitolo..semplicemente..,so che bisognerebbe scrivere di ciò che si conosce,ma la cittadina americana mi piaceva come ambientazione ed è immaginaria...
@ Cristina,andreina e Veronica,ho una sola risposta...inesperienza
..non ho presentato Amanda,perchè non mi piace partire con la descrizione minuziosa dei protagonisti,ma scoprirli poco a poco,anche attraverso gli occhi degli altri personaggi...
..vi ringrazio per i vostri consigli...
Ciao Red Scorpion se devo
Ciao Red Scorpion se devo essere onesta mi ritrovo concorde con i commenti precedenti. Questa "confusione" mi ha impedito di concertarmi sugli avvenimenti ed è un vero peccato perchè la trama non sembra così male.
Credo che ci sia il bisogno di focalizzare la scena mettendo in risalto la situazione e descivendola con maggior cura.
La storia potrebbe essere
La storia potrebbe essere molto interessante, mi piace la scelta di mettere a inizio capitolo delle piccole frasi tratte dal libro della Quick che io adoro, ma ti confesso che la storia mi appare confusa , in questo sono d'accordo con Cristina P.
Come lettrice ti dico che la lettura non è scorrevole , quindi dovresti rivedere un pò di cosette e metterle in ...ordine?
Quindi ti consiglio di rivedere un pochino la situazione, sono sicura che uscirà un libro molto carino!!!
Ops, non avevo visto il
Ops, non avevo visto il commento prima del mio
Cristina P.
Ciao oggi sono la
Ciao
oggi sono la prima
Dunque, non ho ben capito la vicenda, è tutto un po' confuso, ma questo può essere la conseguenza dei tagli, o dei pezzi scelti.
La cosa che proprio non mi è piaciuta è il fatto che non mi hai presentato Amanda, nel vero senso della parola. Prendi il momento nel quale lei cammina nel vicolo. Io posso sentire la tensione, il pericolo, la paura attraverso le sue emozioni, le sue percezioni di ciò che la circonda. Ma tu mi fornisci semplicemente una descrizione degli accadimenti. Io vedo una strada e una ragazza che cammina frettolosamente. Ma se sentissi il suo cuore battere, se provassi la sua impazienza nel raggiungere la luce, se avessi la possibilità di sentire i suoi pensieri allora sì che sarei anche io dentro quel vicolo, con la borsa stretta al petto, capisci?
Un'altra cosa. La prima scena indica una situazione di pericolo. Per renderla al meglio dovresti abbreviare i periodi, enfatizzare i sentimenti e l' azione, ridurre le panoramiche, ossia i concetti generali. Prova a riscrivere quella scena e lascia solo Amanda al buio, e mentre la scrivi cerca di esserci tu a camminare assieme a lei. Ascolta i rumori, senti gli odori, fai che le sue emozioni diventino le tue emozioni, e poi scrivi, tenendo conto che l'uso di pochi verbi e dettagli precisi aiutano l'essenzialità. E una scena dove regna la tensione è essenziale e concisa. Dopo, quando terrai il lettore sul palmo della tua mano, poiché non sarà capace di ignorare un incipit così intenso e coinvolgente, potrai dire che Amanda sta cercando di migliorare la sua vita. Scegli i tempi, ordina la storia e ricorda che viviamo in una società dove il tempo è prezioso. Se vuoi che qualcuno ti legga devi affascinarlo dalle prime parole. Guarda come la Rice comincia i suoi romanzi, oppure la Quick, visto che ti piacciono tanto. Studia la disposizione di verbi e aggettivi, poi elabora e scrivilo alla tua maniera. In questo commento sono andata oltre ... forse avrei dovuto solo dirti che mi tagliavi fuori dalla scena, lasciando a te la ricerca della strada giusta, ma forse accetterai un consiglio da un'altra scrittrice che avendone ascoltati tanti, è riuscita a crescere.
A presto e in bocca al lupo.
Ciao
Cristina P.
Una piccola premessa, mi
Una piccola premessa, mi permetto di intervenire visto che non ho collaborato allla preparazione di questo romance park .
Vorrei fare un paio di domande all'autrice prima di dare un giudizio:
- come mai hai scelto di usare proprio un libro della Quick come introduzione ad ogni capitolo del tuo libro? c'è forse un collegamento tra le due storie? ( se puoi anticiparci qualcosa semza fare troppi spoilers, ovviamente )
- perchè hai scelto un'ambientazione americana? non sarebbe stato più semplice descrivere la realtà contemporanea di casa nostra? la tua scelta ti espone a un certo rischio d'errore, a meno che tu non conosca molto molto bene gli USA. ( ad es., sicura che nella città in cui hai ambientato la storia possano esistere i bus? se è una piccola cittadina, non è detto che esistano, ad esempio )
Oh,cavolo! ho già visto un
Oh,cavolo! ho già visto un piccolo errorino...speriamo passi inosservato...
Bellissima la copertina! grazie ragazze!