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Sabato, 23 maggio, 2009 - 19:53
naan

Untitled

ROMANCE PARK

Benvenute a Romance Park, il luogo dove ogni scrittrice ha la possibilità di presentare i propri lavori al pubblico!


L'estratto di questa settimana si intitola "UNA PISTOLA PER DUE", e il nick della sua autrice è SARAH CAMERON. ATTENZIONE, si tratta di nomi di fantasia, che usiamo solo per distinguere i vari estratti tra di loro: il nome dell'autrice non è questo, ed il titolo finale del libro sarà diverso.

Vi ricordiamo le REGOLE DI ROMANCE PARK ( potrete trovare maggiori dettagli qui: http://romancebooks.splinder.com/post/20213710  ) :
-- sia le lettrici che le bloggers potranno votare l'estratto con un punteggio da 1 a 10, e naturalmente commentarlo;
-- se la scrittrice lo desidera (non è obbligatorio), può rispondere ai commenti e alle domande – ma lo farà sempre usando il nick;
-- tra una settimana esatta, chiuderemo il sondaggio, e la scrittrice scoprirà che voto le è stato dato dal pubblico.
-- IMPORTANTE: la scrittrice non rivelerà la propria identità a nessuno, né prima, né durante, né dopo il sondaggio. Le bloggers che hanno collaborato con lei alla preparazione del post (cioè Naan e MarchRose) faranno altrettanto, sia nei confronti delle altre bloggers che delle lettrici, e per correttezza si asterranno dal commentare.

 

UNA PISTOLA PER DUE
di Sarah Cameron
Tutti i diritti letterari di quest’opera sono di esclusiva proprietà dell’autore.

 

Un serial killer sta seminando il terrore a New York. Il compito di catturarlo spetta al detective più in gamba della città: Nat Crawley, famoso nel NYPD come Red Scorpion. Come la rapidissima e mortale puntura di uno scorpione, Nat è disposto ad uccidere, altrettanto velocemente, pur di salvare una vita umana. Freddezza e cinismo, sono le caratteristiche salienti del suo carattere.
Nato da una madre islandese e da un padre, ex marine degli Stati Uniti d’America, ha subìto nella vita le atroci violenze di quest’ultimo, uomo violento e alcolizzato. Il suo corpo e la sua mente ne portano, infatti, le orribili conseguenze.
Nell’estenuante ricerca del killer, lo aiuterà il sergente Cassie Hooker, il cui vero nome è Cassandra.
La sua nuova collega è pasticciona e sbadata, ma non manca certo d’intelligenza, anzi... in molte occasioni, nonostante i problemi che gli procurerà, saprà tenergli testa con coraggio e tenacia, scalfendo giorno dopo giorno quel gelido muro che Red Scorpion ha costruito intorno a sé.
Questo che leggerete è l’inizio del primo capitolo!
 


23 Agosto 2000, New York, Stati Uniti

Quel giorno, il caldo opprimente rischiava di soffocarlo da un momento all’altro. Vestito di blu scuro e in cima a quel grattacielo di trentacinque piani in Broadway Street, Red Scorpion teneva gli occhi puntati sulla sua preda. I Ray-Ban che indossava lo proteggevano dai pesanti raggi del sole.
I muscoli del suo corpo erano tesi come corde di violino, niente si muoveva intorno a sé. In lontananza si sentiva soltanto il rumore del traffico newyorkese, ma la tensione era talmente alta che non lo udiva nemmeno. Sapeva che in strada, ai piedi del grattacielo, erano giunte due ambulanze, tre macchine del NYPD, tre del distretto di Manhattan e due motociclette della stradale. I passanti erano stati allontanati e il perimetro del grattacielo era stato circondato da transenne d’acciaio per impedire qualsiasi accesso. Tutti erano pronti ad agire, lui per primo.
Su quella terrazza non vi era nessuno oltre a lui. Quando, infatti, doveva portare a termine un compito importante, come quel giorno, lui voleva farlo da solo. E questo, non per prendersi tutti i meriti, ma per mantenere la concentrazione al massimo livello.
Un ginocchio a terra e l’altro sollevato, stava imbracciando, con la sua solita sicurezza, un Barrett M99, un potentissimo fucile di precisione. Sembrava che tenesse in mano una pistola ad acqua, tanta era la destrezza e la facilità con la quale lo maneggiava. Il suo occhio sinistro poggiava nel mirino e, dalla radio cuffia che indossava, non aspettava altro che l’ordine di sparare.
Nat Crawley, famoso in tutto il New York Police Department come Red Scorpion, era considerato da tutti un abile detective e un tiratore eccellente. I criminali dell’intera città lo temevano perché i suoi metodi investigativi non sempre erano leciti.
Quella mattina lo avevano chiamato per svolgere un importante compito: porre fine alla follia di un pazzo che stava tenendo in ostaggio una donna, sua moglie. Lei aveva deciso di lasciarlo e lui, impazzito, la teneva contro di sé puntandole un coltello alla gola. Entrambi si trovavano nel grattacielo di fronte, a circa duecento metri di distanza e sette piani più in basso.
-Cosa stiamo aspettando ancora?- chiese Red Scorpion con voce bassa parlando al piccolo microfono che aveva davanti alle labbra.
-Sai bene che bisogna aspettare gli ordini di Dawson- gli ricordò il suo capo, nonché amico, con voce imperiosa. Egli, dalla strada, coordinava ogni mossa.
-Me ne sbatto le palle- disse Red Scorpion puntando il mirino sulla fronte del bersaglio. Il pallino rosso del puntatore era proprio al centro di questa -Quel pazzo ha ancora pochi secondi di vita-
-Non fare cazzate, Nat! Rischi di uccidere anche la donna- si oppose il suo capo in tono deciso -Ci sono degli agenti fuori la porta. Appena Dawson ci darà l’ordine entreranno e... -
Ma Red Scorpion non lo stava sentendo più, la sua concentrazione era altissima. Un rivolo di sudore gli scivolò lentamente lungo la tempia, raggiunse il collo e poi si perse all’interno della sua Polo. Era il momento di agire e, come sempre, contro il parere di tutti, avrebbe preso la sua personale iniziativa.
Rafforzò la presa sul Barrett e divaricò un poco le gambe per prepararsi al potente rinculo dell’arma.
Il criminale, intanto, avendo intuito la presenza di alcuni poliziotti fuori la porta, si spostò dalla sua posizione iniziale e andò davanti alla finestra, trascinando con sé l’ostaggio. Non immaginava minimamente quello che lo aspettava. Solo un vetro lo separava dalla morte.
Un gelido sorriso si affacciò sul volto di Red Scorpion, mostrando dei denti bianchi e perfetti.
-Ottimo. Sei stato bravissimo- sussurrò in tono ironico, quasi a parlare con la sua vittima -Buon viaggio per l’inferno-
Premette, quindi, il grilletto e il colpo partì, oltrepassò la finestra frantumandola in mille pezzi e centrò l’uomo alla fronte. Red Scorpion rimase a gustarsi la scena dal mirino: notò, soddisfatto, l’effetto sorpresa negli occhi del criminale mentre la pallottola, calibro cinquanta, lo penetrava nella testa maciullandola completamente.
Gli agenti che erano fuori, sfondarono la porta ed entrarono. Alcuni andarono vicino al cadavere, altri soccorsero la donna che, sconvolta, si era accasciata al suolo. Addosso aveva il sangue e i pezzi di carne di suo marito, ma almeno era salva.
Questa volta il sorriso che si affacciò sulle sue labbra fu diverso. Era il sorriso di un uomo che, per l’ennesima volta, era riuscito a salvare una vita umana e non c’era niente di più appagante.
Posò il fucile sul pavimento del terrazzo e si alzò in piedi.
-Nat, maledizione, ti avevo detto di aspettare!- gli gridò Conners alla radio cuffia.
Red Scorpion si affacciò dal terrazzo e, trentacinque piani sotto di lui, vide un gran movimento. Le due ambulanze avevano acceso il loro lampeggiante, una di loro anche la sirena. Alcuni dei suoi colleghi si apprestavano a salire nel grattacielo per fare i primi rilievi. Diversi agenti, con l’aiuto della polizia stradale, cercavano di convogliare il traffico, ormai impazzito, verso la W 34th Street. Infine, i suoi occhi si posarono sull’auto del capo del dipartimento, Dawson.
Sospirò e, con calma, senza neanche rispondere a Conners, ripose il suo Barrett nella custodia, tolse la radio cuffia e si avviò all’uscita. Il suo compito era finito, almeno per oggi.
Rimaneva la parte più fastidiosa dei suoi interventi: discutere con i suoi superiori per le scelte azzardate che aveva fatto senza prima aspettare gli ordini.
Quando, infatti, uscì dal grattacielo e si avviò verso le pattuglie del NYPD, Conners gli andò incontro, furibondo come non mai. I capelli biondi, leggermente lunghi sulla nuca, grazie ai caldi raggi del sole, emanavano intensi riflessi dorati, mentre i grandi occhi castani sembravano volerlo incenerire da un momento all’altro.
-Nat, accidenti a te!- esclamò rabbioso piantandosi davanti a lui.
Forse era l’unico a non essere intimidito dalla sua altezza e corporatura, probabilmente perché la differenza tra entrambi non era poi molta: Conners era alto una decina di centimetri in meno.
Red Scorpion, invece, era un metro e novanta di muscoli d’acciaio, cicatrici e forza straordinaria.
-Ti avevo detto di aspettare gli ordini di Dawson e invece, come il solito, hai fatto di testa tua- lo rimproverò Conners asciugandosi, con un fazzoletto, alcune gocce di sudore sulla fronte -Cristo santo, amico, neanche i tuoi ragazzi della scientifica riusciranno a ricomporre la sua faccia-
-Tanto ormai non gli serve più- fu l’ironica risposta di Red Scorpion.
I due uomini erano amici da molti anni e Steven Conners conosceva tutto di Nat. Era abituato al suo carattere duro e spigoloso e, nonostante questo, lo accettava perché sapeva che non aveva avuto una vita facile.
-Detective Crawley!- la voce baritonale del capo del dipartimento li richiamò entrambi.
Conners alzò gli occhi al cielo.
-Ci siamo- annunciò in tono grave -Ora lo sentirai sbraitare fino a Philadelphia-
Red Scorpion notò con una certa soddisfazione che il loro superiore era a dir poco furente, se avesse potuto, lo avrebbe strangolato.
-Signore- lo salutò freddamente, mentre passava la custodia del Barrett e la radio cuffia a un agente.
-Perché hai sparato? Dovevi aspettare il mio ordine- gridò Dawson, rosso in viso dalla rabbia.
Un raggio di sole colpì i Ray-Ban di Red Scorpion facendoli luccicare.
-Signore- iniziò in tono annoiato -Con tutto il rispetto, se avessimo aspettato il suo ordine, avremmo avuto due morti: la donna e quel pazzo di suo marito-
-Ascoltami bene- disse Dawson puntandogli un dito contro, ma senza avvicinarsi troppo -Anche se sei il detective più in gamba di tutta la città, sono stanco di essere disobbedito-
-Ma io non ho disobbedito- ribatté Red Scorpion con tranquillità.
-Cosa?- domandò Dawson confuso.
-La missione era salvare la donna, giusto?-
-Sì... ma... -
-Allora la missione è compiuta- lo interruppe Red Scorpion sorridendo beato -Buona giornata-
Quindi si voltò e si allontanò tra la folla dei curiosi, lasciando il capo del dipartimento a domandarsi come diavolo facesse, tutte le volte, a farlo sentire un’idiota.
-Un giorno ti farai buttare fuori dal NYPD, ne sono certo- sentenziò Conners dietro di lui, mentre con l’amico, s’incamminava verso l’auto di servizio: una Ford Crown Victoria blu.
La macchina non aveva i colori del dipartimento né la sua sigla sullo sportello, aveva però la radio interna per permettere il collegamento con la centrale. Il lampeggiante, invece, sistemato sotto i piedi, in caso d’intervento poteva essere fissato sul tettino tramite una potente calamita.
-Non mi manderà mai via- lo rassicurò Red Scorpion, mentre apriva lo sportello -Sa bene che sono il migliore-
Conners lo guardò torvo, poi scoppiò a ridere.
-Sei un maledetto bastardo- commentò alla fine, dandogli una pacca sulla spalla.
Red Scorpion sorrise.
-Andiamo a berci qualcosa?- domandò in tono amichevole.
-Non ancora, prima devo... -
La frase di Conners fu interrotta da un impressionante frastuono metallico alle loro spalle.
Entrambi si voltarono, curiosi di sapere cosa fosse successo: una motocicletta della pattuglia stradale era a terra. Accanto, una donna dal volto in fiamme, cercava invano di rimetterla in piedi, scusandosi oltremisura per il disastro appena combinato. Il poliziotto, al quale apparteneva la moto, cercava gentilmente di rassicurarla. Lei, imperterrita, continuava a parlare come un fucile mitragliatore.
-Cristo santo- imprecò Conners alzando gli occhi al cielo.
Red Scorpion rimase a bocca aperta nel vedere una tale scena.
-Ma chi è quella pazza?- domandò, provando un’infinita pena per quel poliziotto.
Conners si voltò verso l’amico e, inarcando un sopracciglio, sorrise divertito.
-E’ la tua nuova collega- rispose infine.
Red Scorpion si girò verso di lui, gli occhi erano più gelidi di un iceberg dell’Artide.
-Stai scherzando, vero?-
-No, assolutamente- fu l’indifferente risposta di Conners -Viene dal dodicesimo distretto. Un paio di anni fa fece domanda per venire da noi e oggi, dopo la nomina a sergente, è stata accontentata. Stamattina si è presentata in ufficio con il foglio del trasferimento, abbiamo fatto le varie pratiche e poi l’ho presentata agli altri-
Red Scorpion sbuffò.
-Ti avevo chiesto un uomo capace, sveglio e intelligente- gli ricordò in tono pungente -E, invece, guarda cosa ho davanti! Una femminuccia imbranata e pasticciona, capace di buttare a terra una moto della stradale. Sai bene che non mi piace lavorare con le donne, eppure negli ultimi tre mesi me ne hai mandate sei-
-Che tu hai provveduto sapientemente a far scappare- gli ricordò Conners in tono vivace.
-Lei deve essere il famoso detective Crawley, vero?- chiese una piacevole voce femminile alle sue spalle.
I due uomini si voltarono e Red Scorpion, dopo aver capito che lei aveva sentito i suoi commenti, la squadrò dalla testa ai piedi.
Se gli arrivava alla spalla, era un miracolo. Aveva lunghi capelli neri raccolti in una coda sulla nuca, occhi grigi, carnagione olivastra, nessun segno di make-up, era semplicemente e graziosamente acqua e sapone. La sua era di sicuro una taglia diciotto ma Red Scorpion poté ammirare soddisfatto la tonicità di quei pochi chili in più. Non gli erano mai piaciute le donne troppo magre, quando voleva abbracciarne una, desiderava sentire la carne sotto le sue mani e non un mucchietto di fragili ossa. I jeans scuri mostravano le sue forme sode mentre la camicetta, di colore rosa e di una taglia più grande, copriva quello che lui avrebbe voluto vedere più di ogni altra cosa: il suo fondoschiena. Il suo giudizio finale fu una sufficienza piena.
-Sì, sono io- rispose, infine, in tono severo avvicinandosi alla donna.
Rimase sorpreso quando lei lo fissò senza allontanarsi. Poche persone lo avevano fatto. Ogni volta che si metteva davanti a qualcuno, uomo o donna che fosse, questo indietreggiava, spaventato dalla sua altezza e muscolatura. Ma forse, più di tutto, inorridito dall’orribile cicatrice che, dalla tempia al mento, percorreva il suo viso passando a un centimetro dall’occhio. Il lato sinistro del suo volto portava un ricordo che suo padre gli aveva lasciato ventisei anni prima.
-Piacere di conoscerla, sono il sergente Hooker- si presentò lei porgendogli la mano.
Red Scorpion rimase sorpreso: non sembrava spaventata, né disgustata. Era la prima volta che gli capitava una situazione simile. Infine, accettò la sua mano stringendola forte.
-Il piacere non è mio- replicò duramente.
-Lo immaginavo- fu la secca risposta di lei -Dopo le parole che ha detto, non poteva essere altrimenti-
Non sapeva come avrebbe fatto, in futuro, a lavorare con un uomo simile, ma doveva riuscirci. Il suo collega aveva decisamente un carattere ostile. Una voglia pazzesca di assestargli un pugno in faccia, si era affacciata nella sua mente più di una volta nell’arco di quei pochi minuti. Non osava immaginare cosa sarebbe successo dopo un turno intero di lavoro. Doveva ammettere, però, che era un uomo affascinante e quella lunga cicatrice sul volto lo rendeva ancora più attraente. Chissà come se l’era procurata? Si domandò tra sé. Non poteva definirsi “bellissimo” ma quei capelli castani tagliati a spazzola e leggermente sollevati sulla fronte, quelle labbra sottili, quell’altezza e quella prestanza fisica facevano di lui un uomo notevole. Era curiosa di vedere i suoi occhi, ancora coperti dai Ray-Ban.
-Sergente Hooker- iniziò Red Scorpion in tono annoiato -Ti è mai capitato di lavorare con colleghi che sbavano per te?-
-No- rispose semplicemente lei.
Red Scorpion la guardò un istante negli occhi, leggendovi la verità. Rimase sorpreso da quella risposta.
-Per farla breve, il motivo per il quale non voglio lavorare con voi donne è semplice: siete petulanti- sentenziò deciso, mentre si appoggiava allo sportello della macchina -Ho avuto sei colleghe in passato e si sono rivelate tutte, nessuna esclusa, delle oche, capaci unicamente di mostrare le loro grazie e di allargare le cosce-
Solo se si trattava di sesso, sorvolavano sul ribrezzo che provavano per le sue cicatrici. Red Scorpion avrebbe voluto aggiungere questo suo pensiero ma preferì tacere.
Conners, che fino a quel momento era rimasto in silenzio per gustarsi la scena, intervenne.
-Nat, non trascendere come il tuo solito-
-Stia tranquillo, capo- lo rassicurò Hooker con decisione -Il linguaggio del detective Crawley non mi offende, né m’impressiona-
-Meglio così- replicò Conners sorridendo divertito, poi guardò l’orologio preoccupato -Accidenti, devo andare. Ci vediamo in centrale più tardi-
Nat lo salutò con un grugnito, Hooker con un bel sorriso.
-Quanto a lei, detective- riprese quest’ultima togliendogli gli occhiali da sole sotto lo sguardo stupefatto di Red Scorpion -Noi donne, grazie a Dio, non siamo tutte uguali. Sarò anche imbranata e pasticciona ma con me può stare tranquillo, sembra che io sia trasparente per gli uomini, pertanto non correrà alcun pericolo di essere sedotto. La sua virtù sarà al sicuro-
Santo cielo che occhi magnifici! Pensò lei, mentre li ammirava estasiata. Erano di un azzurro intenso favoloso e avevano un taglio leggermente all’ingiù. Sapeva che aveva osato troppo nel prendere i suoi occhiali da sole ma la curiosità aveva avuto la meglio sul buon senso. E grazie a questo, aveva potuto persino sentire il suo profumo. Dalla fragranza classica ed elegante, capì che si trattava certamente di Valentino. Le sue note di agrumi, vaniglia, sandalo e spezie le riempivano le narici in maniera piacevole.
-Bene, ne sono felice- ribatté Red Scorpion riprendendosi i Ray-Ban per poi indossarli nuovamente. Fissò la sua nuova collega ancora stupito, nessuno aveva mai avuto il coraggio di fare un gesto come quello che aveva appena fatto lei. Poi riprese a parlare serio -Allora, devi rispettare poche e semplici regole se vuoi lavorare con me... -
-Me l’hanno imposto, non sono io che ho scelto- lo interruppe Hooker in tono indifferente.
Red Scorpion la guardò torvo e strinse le labbra.
-La prima regola è quella di non interrompermi mai- iniziò freddamente, poi continuò -Seconda regola: dammi del tu e smettila di chiamarmi detective Crawley, mi chiamo Nat. Terza regola: niente sesso tra noi, nessun coinvolgimento sentimentale, chiaro?-
-Poco fa ti ho detto che puoi stare tranquillo, non sono una di quelle oche di cui parlavi prima- precisò ancora una volta Hooker -E tu puoi chiamarmi Cassie-
-Cassie?- ripeté sorpreso Nat.
-Sì, è il diminutivo di Cassandra, mia madre ha una grande passione per l’epica- spiegò lei sorridendo.
-Capisco- mormorò Nat guardandola attraverso gli occhiali da sole -Ora andiamo in centrale, ti mostrerò il nostro piccolo ufficio-
Poi, quando lui fece per aprire lo sportello della parte del conducente, lei lo fermò.
-Aspetta- esclamò raggiungendolo -Devo guidare io. Tu sei il mio superiore e... -
-Stronzate- la interruppe Nat salendo lo stesso in macchina -Altra cosa che devi sapere di me, è che me ne sbatto delle regole, tranne di quelle che detto io. E ora sali, sergente-
-Cassie- lo corresse lei sedendosi dall’altra parte -Posso farti una domanda?-
-Se è breve e intelligente, sì- rispose Nat mentre inseriva la prima e partiva.
Lei si voltò a guardarlo.
-Sei sempre così irrimediabilmente insopportabile?-
-Oh, con te sono un cioccolatino- la informò Nat ironico.
-Credimi, non si direbbe- commentò Cassie nello stesso tono.
Lui non rispose, ma dentro di sé ammirò l’impertinenza della sua nuova collega.

 

RATING FINALE :  7,7 /10

Cliccate qui per vedere i risultati del sondaggio 

 

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Commenti

Grazie anche a te, Freecora,

Grazie anche a te, Freecora, per il tuo commento.

Sono contentissima che l'estratto ti sia piaciuto^^. Grazie ancora.

Baci!

Sarah

Mi è piaciuto molto

Mi è piaciuto molto l'estratto. Ben scritto, scorrevole e interessante. Mette curiosità di conoscere il resto e, per quanto la trama possa essere scontata e già letta, credo che il tuo modo di porre i dialoghi e le scene sia divertente e accattivante. Anche io comprerei il libro ^_^

Grazie ragazze per i vostri

Grazie ragazze per i vostri suggerimenti :D

Ho provveduto a togliere un po' di marche, effettivamente erano troppe XD Ci sono molte cose che, mentre scrivo come una pazza, mi sfuggono, vuoi perchè sono presa dall'impeto, vuoi perchè se mi scordo una cosa non la ricordo più... insomma mi capita di dimenticare qualche particolare o di contraddirmi. Quasi quasi vi assumo come mie editor personali ^^

Sono contenta che in generale vi sia piaciuto e farò il possibile per migliorare ancora di più.

Crepi il lupo e grazie ancora.

Baci.

Sarah

Anche se questo non è il

Anche se questo non è il genere di romanzi che sono solita leggere, devo ammettere che è scritto molto bene e possiede una trama avvincente. Forse, finora, è l'estratto più interessante che abbia letto. Complimenti, Sarah!

Ciao Sarah, ho letto il tuo

Ciao Sarah,

ho letto il tuo estratto con piacere.

Dissento con alcuni commenti per una questione semplice. I romanzi che presentano una componente "Rosa" devono seguire un cliché, senza tali elementi si snaturerebbe il genere. Precisando il fatto che tale romanzo nasce, secondo me, principalmente come un giallo/thriller a sfondo rosa, quindi le scene cruente rientrano perfettamente nella storia. L'unico appunto che posso fare è quello di limitare l'utilizzo di marchi ripetuti, sostituendoli con il nome comune. Comunque credo verrà un buon libro. In bocca al lupo.

Ciao Sarah ho letto il tuo

Ciao Sarah

ho letto il tuo estratto, e l'ho trovato immediato e ben scritto, però ci sono un paio di cose che mi sono sembrate esagerate.

Quando fai riferimento per esempio alla pallottola calibro 50 ... di solito i tiratori scelti piazzano un bucolino in mezzo alla fronte della loro vittima, pulito pulito, non sfracellano la faccia del malcapitato. C'è un po troppo sadismo, che non si accompagna molto bene all'idea di un eroe, anche se è abituato ad uccidere.

Concordo con chi è contro il profumo... lo trovo stonato col personaggio, soprattutto se, come dici tu, sa di non essere bello e di non piacere alle donne.

Vitty

Ciao Sarah ... ho letto solo

Ciao Sarah ... ho letto solo ora il tuo estratto ... e ti dico subito ... che è forte la curiosità di continuare.

Qualcuno ha trovato scontata la storia ... in effetti anche a me ha ricordato lo stile di Miami Vice :-)

Però lo leggerei !!!

Io son una di quelle lettrici che si fà prendere molto dai dialoghi ... non amo le lunghe descrizioni ... ma adoro i "botta e risposta"! ... e qui ce ne sono a iosa!! :-)

Mi piace il tuo stile diretto ... ha un bel ritmo e non si disperde!

Da lettrice ... ti ho dato un 9 pieno! Il dieci quando verrai pubblicata (prendila come un mio in bocca al lupo!) ... posso solo dirti che al momento è l'estratto che sino ad ora mi dà la certezza di un potenziale acquisto!

Un abbraccio ... e faccio il tifo per te!

Lalletta

Ciao Sarah! Questo , secondo

Ciao Sarah!

Questo , secondo me, è un testo che si legge con facilità, il dialogo è scorrevole e come anche la maggioranza delle ragazze che hanno scritto quì il loro giudizio, anch'io sono rimasta "attacata" allo schermo.

Una cosa, però.....il marchio non serve! Polo, Valentino, Ray Ban, Barett (o Beretta?).....sono troppi e inutili per descrivere sia l'azione che si svolge in quel momento sia per descrivere i protagonisti o l'atmosfera che li circonda. Insomma,con il testo, così saturo di nomi "importanti" , entri nel frivolo i rischi di togliere la serietà alla trama.

Per il resto, ti do i miei complimenti e ti auguro una prossima pubblicazione!

P.S. Concordo con Platinum V - Quando il nostro "bello" si è presentato alla sua nuova collega in un modo così prepotente, anche la mia prima reazione fu quella di un bisogno irresistibile di piazzargli un pugno fra i denti. Ma se tu dici che ci sono buone ragioni perché lui sia così, allora aspetterò paziente di leggere il libro per intero! ;)

Oddio, scusami Susa, mi sono

Oddio, scusami Susa, mi sono dimenticata di rispondere alla tua domanda XD perdono perdono perdono!

Perchè ambientarlo a New York? Forse perché è una città che un giorno mi piacerebbe visitare, mi piace molto da quel che ho potuto vedere tra tv, giornali e soprattutto internet per le mie ricerche. E' la capitale del paese più potente del mondo, mi dà un senso di estrema importanza.

Grazie!

Sarah

Ma certo che si capisce ^_*

Ma certo che si capisce ^_* sei troppo forte... hi hi hi :D

Nessuno ci ha mai provato con Cassie perchè evidentemente ha sempre ispirato, verso gli uomini, un senso di sorella minore... di amica. Nat la trova carina ma non le da peso più di tanto... e qui mi fermo sempre per non rivelare troppo.

Ah, ho corretto le troppe virgole XD sono decisamente una maniaca per quelle. Per paura di metterne poche, esagero nel senso opposto.

Grazie ancora, Platinum!

Sarah

Buongiorno di nuovo! Sono

Buongiorno di nuovo! Sono molto contenta tu non ti sia offesa per le mie parole: a volte, sul web, ossia non faccia a faccia, è facile fraintendersi.

Sul profumo: non dicevo che un uomo macho debba essere sporco (tutt'altro, per carità!), ma che da un uomo così mi aspetto che si limiti all'essenziale. Quindi barba, deodorante, igiene personale ma... non me lo vedo proprio in una profumeria ad annusare tutti i profumi per scegliere il suo preferito! :-D Diciamo che ho frequentato ragazzi del genere di Nat. L'igiene era perfetta, il deodorante c'era, ma trovavano il profumo un dettaglio del tutto trascurabile. Troppo da "fighetto", se mi spiego.

Mi rimane una perplessità. Se Cassie è comunque carina, com'è che pare esca da una zona di desertica vita sentimentale? Perché nessun ex-compagno di lavoro ci ha mai provato con lei? Questo volevo dire. Se non ci ha provato mai nessuno, probabilmente non è 'sto gran ché. E in tal caso è strano che Nat la noti e la trovi comunque carina al primo sguardo. Mi sarei aspettata un giudizio più neutro... Si capisce qualcosa di quel che dico? :-D

V

Laura, ci siamo accavallate

Laura, ci siamo accavallate con i messaggi ^^ grazie anche del tuo commento.

Hai capito perfettamente com'è Red e più avanti nei successivi capitoli si capirà il perchè lui è così. Un po' l'ho scritto nell'introduzione ma purtroppo non sono potuta entrare nei particolari per non rivelare troppo. Ma vi posso assicurare che da bambino e ragazzo ne ha passate di tutti i colori con il padre.

Anche Cassie l'hai indovinata alla perfezione: pasticciona, combina guai ma non stupida anzi, è molto intelligente. E forse sarà anche un po' sciroccata più avanti ^_* Non è dura ma quando vuole e sa che quella cosa è importante per lei, allora si fa rispettare.

Terrò a mente i tuoi suggerimenti: più pensieri!

Grazie anche a te.

Sarah

Ciao ragazze, innanzitutto

Ciao ragazze, innanzitutto grazie a tutte per i commenti, le critiche e i suggerimenti.

@Angie: grazie per avermi fatto notare il particolare degli occhiali da sole e del mirino. Sono sincera, mi era sfuggito completamente e provvederò a correggerlo quanto prima ^^ Per quanto riguarda, invece, il discorso di lui che prima uccide un uomo e poi se ne torna a casa tranquillo, bè è "normale" per un tipo come Nat. Normale perchè non è la prima volta che uccide, normale perchè la vita che ha fatto sin da bambino lo ha portato ad essere così. Se lui, pur di salvare una vita umana, in questo caso la donna, è costretto ad uccidere, allora lo fa. Però ti posso assicurare che non è cattivo. Di più non posso rivelare perchè tutto segue nei capitoli successivi e man mano si capisce il perchè lui sia così. E non chiedermi scusa per le critiche, mi servono per migliorare ^^

@Platinum: tranquilla anche tu, non sono tipa che si offende facilmente, anzi ringrazio anche te per queste critiche. Come ho detto ad Angie, mi aiutano parecchio.

Dunque, hai ragione sulla descrizione di lei! A parte il fatto che di me rispecchia solamente l'essere un pochino in carne e la timidezza, per il resto nessuno dei miei parenti o amici è come i personaggi di questo libro. Per la taglia 18, nella versione originale c'è una nota a piè di pagina che spiega che in Italia corrisponde ad una 48-50. Ovviamente qui non ho potuto metterla.

Non posso far pensare a Nat che Cassie sia una mezza schifezza perchè, nonostante non sia tanto alta e non sia un'acciuga è comunque una donna carina, da sufficienza appunto. Magari cercherò di far capire meglio questo concetto ^^

Per il profumo: non ho scritto che era il suo preferito. E sul fatto che magari potrei eliminarne il nome, magari hai ragione. Sul fatto, invece, che un uomo così non possa essere pulito e con un po' di profumo (non capisco perchè tu abbia trovato il profumo strano ^^) sinceramente non ci vedo nulla di male. E' bastardo ma non sporco.

Per il dialogo: lei è tenace e forte, ma anche timida e a volte impacciata. Nat, con quella terza regola, non voleva assolutamente dire o pensare che lei ci avrebbe provato. E' un uomo che, dal punto di vista sentimentale, è... diciamo umile. Non si reputa certamente un figo con schiere di donne al seguito, anzi. La risposta di Cassie in quel momento... non saprei dirti, mi è venuta da scriverla così. Ma non è detto che potrei modificarla seguendo il tuo suggerimento, devo rifletterci meglio. Grazie del consiglio!

@Veronica: grazie anche a te ^^ io solitamente scrivo un altro genere. Questa, infatti, è la mia prima avventura nel rosa crime o romantic suspence, come volete chiamarlo. A volte sento l'esigenza di cambiare un po'.

Penso di aver scritto tutto.

Grazie ancora, ragazze per i consigli, li ho apprezzati tantissimo ^^

Sarah

Ciao Mi è piaciuto, molto. I

Ciao

Mi è piaciuto, molto.

I personaggi sono il tuo punto dolente e la tua arma vincente, usali.

Più pensieri, non lasciarmi fuori a trarre da sola le mie considerazioni o lui sembrerà odioso e lei stupida.

Io ho intravisto in Red vulnerabilità, dolore e una rabbia fredda verso coloro che prevaricano il prossimo, e visto il suo passato lo comprendo ma voglio sapere, diversamente tutto sfocia nello scontato.

Lei è pasticciona, adorabile, da ciò che fa e dice direi quasi che è un po’ sciroccata, non ho trovato nessuna qualità tipica di una donna forte e dura, ma quel portargli via gli occhiali è stato un colpo da maestra.

Brava.

Da una prima lettura mi sembra un incipit …

Ciao

Laura

Ciao Sarah come ho scritto

Ciao Sarah come ho scritto all'autrice precedente questo genere di romanzi non rientra tra i miei gusti. Amo gli storici per cui non sono bravissima a giudicare altri stili. La storia di per sè infatti, lo ammetto, non suscita il mio interesse. Tuttavia trovo che sia scritto in un modo eccellente. Hai uno stile chiaro, scorrevole e ben strutturato. Per cui se sei un'esordiente sono sicura che questo romanzo sarà un'ottimo biglietto da visita per entrare nel mondo editoriale.

Complimenti davvero.

PS: giuro, ho iniziato a

PS: giuro, ho iniziato a scrivere il commento alle 10. Poi per problemi in casa, sono tornata solo ora e l'ho inviato. E ora leggo che anche altre persone ti hanno scritto la stessa cosa. Parola, il mio commento è del tutto svincolato dal loro, quindi, visto che più persone hanno detto lo stesso, è chiaro che il problema è reale e non solo una mia impressione. Spero di esserti stata utile!

Un bacione

V

Ciao. Questo commento è

Ciao. Questo commento è difficile e spero tanto tu non ti offenda.

Sono perplessa. Non è facile commentare. Il pezzo è ben scritto, ci sono sia i punti di vista dei personaggi, le descrizioni, le ambientazioni, i dialoghi, tutto al punto giusto. Volendo essere super critici ti direi che ogni tanto abbondi con le virgole (capita sempre anche a me :-D ), come qui:

capelli biondi, leggermente lunghi sulla nuca, grazie ai caldi raggi del sole, emanavano intensi riflessi dorati, mentre i grandi occhi castani sembravano volerlo incenerire da un momento all’altro.

che causa virgole un po' mal messe, sembra che i capelli siano lunghi (e non biondi) a causa dei riflessi del sole. Ma questi sono dettagli stupidi che in fase di rilettura si correggono subito.

La cosa invece che mi lascia basita è che non mi è piaciuto per niente, nonostante sia scritto benissimo. Nulla di personale (anche perché non so chi sei), farò del mio meglio cercando di farti capire cosa mi ha lasciata perplessa. Ovviamente, in caso di necessità, sono qui per eventuali chiarimenti.

1) è scontato. Dall'inizio alla fine, era prevedibilissimo cosa sarebbe successo. Sembra copiato pari pari da tutti i telefilm tipicamente americani di polizia che si vedono in tv. E parlo di quelli anni '70 e '80 (presente Miami Vice?). L'uomo macho che non ha rispetto per le regole ma alla fine è il migliore e vince sempre lui... i colleghi ammirati e il capo che lo odia ma non può farne a meno... le donne che nonostante vengano maltrattate, cadono ai suoi piedi... lui col passato oscuro e travagliato ma che trova affascinante la tizia di turno... Giuro, scontato. Non c'è altro modo di dirlo. Sono tutti tipici cliché.

2) una cosa che ho notato nella quasi totalità di ciò che leggo, è che l'autore mette molto di se stesso nel personaggio principale. Cosa normalissima e anzi, utile per caratterizzare meglio quest'ultimo. Però, in questo caso, si somma cliché a cliché. E mi riferisco non tanto ai caratteri, ma alla descrizione di lei. Cito:

Se gli arrivava alla spalla, era un miracolo. Aveva lunghi capelli neri raccolti in una coda sulla nuca, occhi grigi, carnagione olivastra, nessun segno di make-up, era semplicemente e graziosamente acqua e sapone. La sua era di sicuro una taglia diciotto ma Red Scorpion poté ammirare soddisfatto la tonicità di quei pochi chili in più. Non gli erano mai piaciute le donne troppo magre, quando voleva abbracciarne una, desiderava sentire la carne sotto le sue mani e non un mucchietto di fragili ossa. I jeans scuri mostravano le sue forme sode mentre la camicetta, di colore rosa e di una taglia più grande, copriva quello che lui avrebbe voluto vedere più di ogni altra cosa: il suo fondoschiena. Il suo giudizio finale fu una sufficienza piena.

terribile. Ora, io non so se tu sei bassa, con carnagione olivastra, capelli neri, poco trucco e qualche chilo di troppo (ps: capisco mantenere la veridicità con l'ambientazione, ma noi italiane difficilmente abbiamo idea di cosa sia una taglia 18), ma quando io leggo una descrizione simile, penso "Ok, questa tizia non ha NIENTE di seducente". Ottimo, se questo è il risultato che vuoi ottenere (ossia far vedere che questa poliziotta non è una "gnoccolona", passami il termine, e quindi dando validità al discorso seguente in cui lei fa presente che nessun collega ha mai perso la testa per lei), ma in questo caso, sarebbe stato assai più verosimile che lui avesse pensato che lei era una mezza schifezza e NEL PROSIEGUO DEL RACCONTO, magari in tipo 50 pagg dopo, lui avesse iniziato a guardarla con occhi diversi. Perché se lei è totalmente insignificante e lui la vede e nota i dettagli insignificanti, non può pensare "Oh, che gnocca!" ma penserà "Oh, che insignificante!" Insomma, la cosa non regge, non so se mi spiego. L'uomo duro e cattivo (che usa le donne solo per divertirsi... e ovviamente le sceglierà carine) che vede una tizia completamente mediocre e manda i cuoricini attorno. No. Pensa che non sia 'sto gran ché e più avanti con la storia magari inizia ad apprezzarla.

3) analogamente: il profumo di lui. Quanti profumi sappiamo riconoscere al volo? 2 o 3 al massimo perché ce ne sono tantissimi, cambiano odore a seconda della pelle e molti si somigliano l'un l'altro. Le probabilità che lei riconosca il profumo di lui e che FATALITA' sia il suo preferito? Nulle. Sarebbe stato meglio dire "Lei sentì il suo profumo così colì e colà e le piacque molto." Senza specificare il nome. Anche perché in ambientazione USA è molto più probabile lui usi Tommy o Hugo Boss o Calvin Klein o Zino Davidhoff che Valentino. Anche perché diciamocelo: un uomo così non penso perda tempo a mettersi profumi strani. Dopobarba, deodorante e fuori di pattuglia!

4) i dialoghi. Sarà che io sono una donna con gli attributi da tutta la vita (mi hanno anche dedicato la frase più bella di Guerre Stellari "Fantastica la ragazza, eh? Non so se ucciderla o innamorarmi di lei!" :-P ) quindi a me, dialoghi simili vengono spontanei, ma lei nella parte della tizia con i contro, non è credibile. Giuro. Ad esempio:

Terza regola: niente sesso tra noi, nessun coinvolgimento sentimentale, chiaro?-

-Poco fa ti ho detto che puoi stare tranquillo, non sono una di quelle oche di cui parlavi prima- precisò ancora una volta Hooke

cioè secondo te una tizia con i controco****** DAVVERO ad uno mai visto che le dice sostanzialmente "So che ci proverai con me, ma io non sono interessato!" risponde così? Ma io gli tiro una ginocchiata all'inguine prima di denunciarlo per molestie! Lo guardo nelle palle degli occhi e gli dico, cattiva "Se credi che siano in coda per te, DECISAMENTE ti sopravvaluti, cocco!" o altre cose per farlo sentire una schifezza. Lei no, risponde con gentilezza. Non ci sta. Non regge nel personaggio. Se lei è una tizia tosta, allora lo è sempre. Potresti dirmi "Ma lei è innamorata di lui!". Non può essere innamorata di lui in 10 righe. E anche quando sarà innamorata di lui, di certo non accetterà mai questo genere di battute da parte sua, perché lei esige il suo rispetto, oltre che il suo interesse ormonale.

quindi riassumendo i problemi sono 2: la storia è scontata e i personaggi non sono credibili.

Credimi, so che il commento sembra un po' duro, ma, parola, non è mia intenzione offenderti. Penso tu abbia grandi capacità di scrittura e con qualche accorgimento qua e là ne potrà uscire una storia davvero coinvolgente.

Ma se già nel primo capitolo l'impressione che ha il lettore è che "sì, ho già capito come va a finire!", nessuno andrà avanti a leggere i seguenti! Come nei film di James Bond. Lui batte i cattivi e si fa la ragazza. Sempre. C'è davvero qualcuno che se guarda un film di James Bond per la trama??? Non credo.

Quindi, secondo me hai molto potenziale. Ma dovresti affinare la storia e i personaggi.

Un abbraccio

V

Ciao Sarah, premetto che i

Ciao Sarah,

premetto che i miei sono sempre dei pareri da, diciamo, "profana" per cui le mie opinioni sul tuo estratto rispecchiano esclusivamente le mie preferenze.

Allora, prima di tutto, lo stile: semplice, chiaro, inciviso, adatto al tipo di vicenda narrata.

Le descrizioni colgono il momento, insomma si riesce a "vedere" e "sentire" i personaggi e ciò che li circondano....ma, ed eccoci al ma, quello di cui ho parlato è tutto ciò che mi è piaciuto: l'estratto si legge ma non mi coinvolge, manca del tutto di originalità e francamente questo Red Scorpion non mi sta per niente simpatico: vediamo se riesco a farmi intendere, nella scena lui punta, spara, fracassa la testa del criminale e dopo aver sparso il cervello del marito sulla moglie, se ne torna dai compagni tutto tranquillo e soddisfatto senza più un pensiero sulla vicenda...ecco questo è un eroe che non mi piace, e qui sto parlando esclusivamente di mie preferenze personali.

Poi, e perdonatemi la pedanteria, tu dici che all'inizio i suoi occhi sono schermati dai Ray-ban, subito dopo però dici che lui poggiava il suo occhio sinistro nel mirino...mmmmm, e gli occhiali? Sarò fissata, ma sono convinta che non avendo davanti un film che aiuta con le immagini, le decrizioni dei movimenti e di ciò che fa o dice un personaggio debba essere il più accurata possibile.

Comuque Sarah, sono sempre conscia del fatto che questo è un estratto, e magari leggendo il seguito la mia opinione cambierà radicalmente, però per le mie opinioni posso basarmi solo su questo.

Scusami per le mie "critiche", ma è anche vero che tutto è soggettivo ed io mi limito a esprimerti le mie sensazioni da lettrice.

Comunque ti auguro di avere in futuro tutto il successo cui tu aspiri, quindi in bocca al lupo!

Angy

Ciao Sarah, è la prima volta

Ciao Sarah,

è la prima volta che commento in questa rubrica del romance park. Volevo farti i miei complimenti per l'estratto, mi ha tenuta incollata allo schermo del pc!

Volevo chiederti una cosa: come mai hai deciso di ambiantare il tuo romanzo a New York?

Da avida lettrice di romantic suspence spero di vedere pubblicato il tuo romanzo.

Baci!

Susa

Ciao scrittrice L’estratto

Ciao scrittrice

L’estratto scorre bene, ambientazione curata, personaggi credibili e delineati, dialoghi rapidi ed efficienti.

Trama molto interessante, che lega il lettore fin dalle prime righe.

Francamente sembra l’estratto già editato di un romanzo pubblicato.

Sei brava, molto anzi bravissima e a questo punto mi permetto un osservazione che non ho mai fatto prima ad altre tue colleghe, che non hanno ancora raggiunto questo … chiamiamolo problema.

Premetto che non sapendo come si sviluppa il romanzo, tu potresti già aver assolto al compito di aver creato una storia originale oltre che emozionante, dunque se così fosse, lascia perdere ciò che ti dico, se invece hai seguito le linee standard del racconto medio per un lettore medio, rifletti un po’ …

Aggira i cliché, servitene a vantaggio dell’originalità della storia, emoziona ancora e di più, lascia perdere tutto ciò che è scontato.

Osa.

Questa naturalmente è una mia sensazione personale, sia di gusti che di approccio alla lettura.

Sei veramente molto brava e mi sono permessa un commento forse superfluo, che magari sembrerà fastidioso, proprio perché penso che il tuo lavoro sia grande, ben fatto, che meriti.

Sono molto felice di avere avuto l’opportunità di leggerti, complimenti, il mio sarà un voto più che positivo.

Ciao

Cristina

Ciao Sarah. Sono

Ciao Sarah.

Sono perfettamente d'accordo con il giudizio di chiaromattinio ^_* mi è piaciuto tantissimo il tuo estratto, mi piacerebbe poter leggere tutto il libro, quando sarà pubblicato :

Vado a darti il mio voto .... un bel 9!!!

Ciao Sarah ^_^ Ho appena

Ciao Sarah ^_^

Ho appena letto il tuo estratto, e ti ho dato nove.

Ti scrivo per farti i miei complimenti, il tuo lavoro mi è piaciuto moltissimo.

Spero di poter leggere presto il tuo romanzo pubblicato, lo comprerò sicuramente.

Ciao

Cris

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