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Martedì, 20 ottobre, 2009 - 23:20
Maet

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RECENSIONE SENTIMENTO VENEZIANO (Your Scandalous Ways) di Loretta Chase

 

Prima edizione anno:  2008 by Avon Books

 

Edito in Italia da: Mondadori, Collana Emozioni no.10, Ottobre 2009

 

Ambientazione: Italia 1818

 

Grado di sensualità: warm (caldo)

 

 Voto rating: 7+/10

 

 

James Cordier, agente della Crorona Inglese, è stanco di quella che per altri sarebbe una vita eccitante, ma lui non ne può più di tradimenti, doppi e tripli inganni, identità plurime, sesso frettoloso e vuoto, pericoli costanti, corse da una parte all'altra del continente, intrighi, menzogne sempre sulle labbra, nessun porto sicuro a cui tornare, nessun amico, nessun vero affetto a parte la famiglia lontana. La noia pervade la sua esistenza, il cinismo  ed il disgusto per sé e per gli altri sono fedeli compagni. Vorrebbe finirla con tutto questo James, ma il suo superiore gli impone un'ultima missione prima del rimpatrio: andare a Venezia e recuperare delle lettere molto compromettenti per Lord Elphick, parlamentare che ambisce a divenire Primo Ministro, ma che ha alle spalle molti oscuri segreti.

Sembrerebbe una missione facile, se la custode di queste lettere non fosse Francesca Bonnard, ex moglie di Elphick ed ora famigerata e ricercatissima cortigiana. Bella, sensuale, intelligente, divertente, sagace, fiera ed indipendente, Francesca ha il potere di sedurre ogni uomo, James compreso nonostante la sua esperienza di seduttore incallito. Francesca a sua volta è irretita da quest'uomo così diverso, così sensuale e così intimamente simile a lei, ma non vuol cedere nemmeno all'idea di potersi innamorare e sconvolgere così la nuova vita che si è costruita con fatica lontano da casa.

Un gioco a rimpiattino metterà di fronte dunque i due degni avversari, impegnati ciascuno in una missione: lui quella di recuperare le lettere facendola cadere ai propri piedi, lei quella di farlo spasimare, conquistarlo e poi abbandonarlo. Alla fine entrambi perderanno ed ovviamente, entrambi vinceranno.

 

Cominciamo con lo sgombrare il campo dagli equivoci: nonostante il titolo originale e la professione della protagonista, qui di scandaloso non c'è davvero nulla. Al contrario, forse tanto l'impianto quanto la conclusione sono assolutamente e totalmente tradizionali. Per cui chi si aspettava  un linguaggio ardito, argomenti  scabrosi o passaggi molto spinti, rimarrà deluso.

Sentimento veneziano è una commedia leggera, alquanto godibile, con splendidi dialoghi ed un ritmo veloce, a tratti forse troppo. Si ride, ci si diverte, si ammira l'abilità dell'autrice nel tirare le fila della vicenda e nello scrivere alcune scene estremamente sensuali e romantiche con uno stile elegante,  raffinato ed incisivo come da alcuni libri non la si vedeva più fare. Certe frasi destano ammirazione e confermano una ottenuta, brillante, maturità espressiva, che a mio avviso raggiunge e supera in qualche maniera quella de Il Lord della seduzione, ed è la ragione principale per la votazione odierna.

Bellissima inoltre l'atmosfera veneziana che la Chase riesce a creare, facendoci percepire quasi fisicamente l’umidità della laguna e la notte perenne di una città ormai avviata ad una decadenza senza riscatto. Ma tanto è viva la città, tanto sono inerti i protagonisti di questa storia. Nessuno dei due convince, avvince o palpita. Nessuno dei due suscita emozioni. E’ impossibile non riconoscere la mano sicura con cui l’autrice padroneggia loro e la trama, ma pare più un esercizio di stile, uno sfoggio di bravura e mestiere che non il risultato di una vera ispirazione o anche partecipazione alla trama. James e Francesca sono due figure intercambiabili nella loro completa autosufficienza, nessuno ha realmente bisogno dell’altro e difatti non capiamo perché due persone che palesemente hanno tutto e in fondo sono soddisfatte della loro condizione, debbano innamorarsi follemente ed abbassare difese degne di Fort Knox nel giro di dieci giorni.

Forse se la Chase avesse dedicato uno spazio maggiore all’approfondimento psicologico ed alla ricostruzione del presunto passato doloroso di entrambi, ce li avrebbe fatti sentire più vicini, allo stato delle cose invece non abbiamo elementi per credere veramente alle motivazioni che animano i due, in particolare Francesca, che avrebbe deciso di divenire una cortigiana per ragioni proprio inconsistenti. Un divorzio, per quanto devastante, non è giustificabile da solo come causa di una scelta così radicale, anche perché il continuo ribadire della donna quanto sia forte e indipendente da qualsiasi uomo stride con l’amara verità: nessuno è più dipendente dagli uomini di una prostituta, anche se d’alto bordo. E difatti Francesca ci mette pochissimo a mandare all’aria tutto per buttarsi nelle braccia di James, arrivando addirittura al matrimonio con tanto di presunta benedizione della futura suocera italiana (ma come, la suocera italiana, ovvero una jattura peggio di tutte le sette piaghe d’Egitto che accetta col sorriso la nuora ex- sgualdrina? Impossibile!). Come ho detto all’inizio, le controversie in questo romanzo sono solo formali, in realtà ed ahimè in modo assolutamente reazionario, Francesca non è una ribelle né una eroina scomoda ma il trionfo dell’ovvio e dello scontato nel romance: la puttana che in realtà ha il cuore d’oro e non attende che un cavaliere per tornare all’ovile, più sottomessa di prima, a sancire il trionfo del maschio padrone. Avrebbe potuto essere un libro diverso, molto più oscuro e languido se solo la scrittrice avesse avuto il coraggio di andare fino in fondo e, sfruttando anche un’ambientazione così straordinaria, avesse ritratto due anime perdute. Comunque da consigliare perché poche scrivono come la Chase e tante dovrebbero imparare da lei, i suoi libri meno riusciti sono comunque superiore alla media delle altre. Forse se ci fosse stata meno intelligenza e più passione ne avremmo beneficiato tutti. Incompiuto.

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Commenti

@ Patty concordo, io l'ho

@ Patty

concordo, io l'ho letto e riletto in inglese, e l'ho trovato molto bello e credibile. Personalmente, anche il fatto che sia sembrato povero di sentimento lo trovo adeguato, visto che in realtà il sentimento era tutto ciò che Francesca non voleva e rifuggiva.

Ciao a tutte sarò

Ciao a tutte
sarò probabilmente fuori dal coro, ma a me personalmente è piaciuto molto. Sono trascorsi parecchi giorni da quando l'ho finito e ,a mente fredda, la mia opinione è rimasta immutata.
Ho trovato un velo di malinconia che copriva come una nebbia non solo Venezia ma anche i due protagonisti, così  belli, così sicuri di se stessi e delle loro scelte, eppure non felici. Probabilmete lei non aspettava altro che un uomo che la amasse e sul quale finalmente appoggiarsi  e lui di trovare finalmente un fine al suo eterno  vagabondare.
Un abbraccio
PATTY 

Ciao a tutte! Io non ho

Ciao a tutte!

Io non ho ancora letto nulla della Chase. Ho alcuni suoi lavori in originale (tra cui il famigerato Lord of scondruels), ma devo ancora metterci mano.
La recensioe è stupenda, ma orai maet ci ha viziato e non mi aspetterei niente di meno! ;-)   

Trovo anch'io usato ed abusato l'aggettivo scandaloso nei titoli del genere (mi viene in mente "Matrimonio scandaloso" della Lindsey e anche lì di scandalo c'era ben poco...) e mi è molto piaciuta la riflessione di maet sui due protagonisti e soprattutto sul ruolo da cortigiana di lei. Mi sembra che spesso le autrici scelgano dei ruoli o situazioni torbide ed estreme (almeno sulla carta) senza poi avere il coraggio di gestirle fino in fondo... personlmente in questi casi mi è difficile non sentirmi un po' presa in giro dall'autrice (come se avesse usato uno specchietto per le allodole).

@ Anita grazie per la

@ Anita

grazie per la visita!
Ti abbiamo inserito tra gli amici :-)

ero molto tentata di

ero molto tentata di prenderlo..ma un po' indecisa sul modo di scrivere di ques'autrice ho letto qua e là, ci farò ancora un pensierino.Grazie per le 'dritte'.

@ mrstll Io l'ho letto

@ mrstll

Io l'ho letto solo in italiano e di ironia ce n'è a iosa, dalle primissime pagine fino alle ultime. Nei pensieri, nelle descrizioni (vedi quella della sala dei putti ad esempio) nei dialoghi. C'è ironia ed arguzia, non comicità, non ci sono torte in faccia, cadute sul posteriore e simili tanto per intenderci.

@ Tere e Barbara

Purtroppo è un'occasione mancata, concordo, molto piacevole e ben scritta, ma un'occasione mancata. Peccato, sarà per la prossima volta!

@ Tiziana

In effetti della parola scandalo ultimamnete si abusa, probabilmente per creare curiosità intorno ad un prodotto, un poco di sobrietà non guasterebbe.
Sulla definizione di suocera italica penso di essermi contenuta  ...ehehehe

Salve! Sono venuta a visitare

Salve! Sono venuta a visitare il vostro blog e ne sono rimasta davvero entusiasta! Posso aggiungervi nella lista dei miei blog preferiti?
Grazie anticipatamente^^

Anita Book

http://loradellibro.blogspot.com/

Mmm, mi ispira tantissimo

Mmm, mi ispira tantissimo questo libro. Me lo segno! Grazie per la gustosissima recensione.

Bella recensione che

Bella recensione che condivido pienamente. Nel romanzo ho apprezzato più lo stile della scrittrice, davvero notevole, che i personaggi in se. Ed'è sicuramente vero, come dice maet, che i lavori meno riusciti della Chase sono comunque superiori alla media. Peccato, perchè questo Sentimento veneziano è stato un'occasione mancata.
Barbara

credo che la

credo che la parola"scandalo"sia un po' troppo abusata nei titoli dei nostri romanzi....anche a me èsuccersso spesso di leggere romanzi con la parola "scandaloso"nel titolo e di non trovarli per nulla all'altezza i tal defnizione.
certo che la tua definizione di suocera...troppo forte!

 Concordo con te, ottima

 Concordo con te, ottima scrittura scorrevole, evocativa, non ridondante e con bei dialoghi... ma peccato xchè la storia in sè e l'approfondimento dei personaggi è troppo poco curato, non si arriva ad amarli e a capirli... 
Tere

Ho scritto il mio parere su

Ho scritto il mio parere su questa lettura proprio ieri nel post riservato alle uscite Mondadori di ottobre, quindi non mi ripeterò qua.

Vorrei però aggiungere che mi sfugge completamente l'ironia del romanzo, a parte la scena in cui lui le ribatte una cosa tipo "Ti sto trattenendo forse dal tuo lavoro?" C'era un'altra battuta invece, che adesso non ricordo, che ho trovato anche di cattivo gusto. Non so se questa ironia si è persa nella traduzione, o proprio sono io che non la afferro. Mah...

 Ciao Cristina, fossi in te

 Ciao Cristina, fossi in te lo comprerei, è scritto benissimo, molto arguto e si legge con piacere anche se non è un capolavoro.

Io ero indecisa se comprarlo

Io ero indecisa se comprarlo oppure no, cosa mi consiglieresti?
Cristina

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