Cari Editori, non è più tempo di tagli
Chi legge romance in Italia è armato di un coraggio e di una pazienza che sfiorano lo stoicismo. Molte sarebbero le questioni da sollevare a riguardo, ma una fra tutte continua a infiammare le polemiche: l’annosa questione dei tagli.
I “romanzi rosa”, oggi più nobilmente chiamati romance, sono da sempre soggetti a sforbiciate, più o meno impietose, per ridurne la lunghezza e quindi ridurre i costi di stampa, oppure addirittura per attenuare scene troppo piccanti o linguaggi troppo espliciti (nonostante l’invasione degli erotici, pare ci sia ancora chi arrossisce). E da anni le lettrici “in rosa” si battono per avere versioni integrali e traduzioni fedeli agli originali. In questo post non m’interessa puntare il dito contro una casa editrice piuttosto che un’altra, né sollevare l’ennesima polemica. In realtà, questo post nasce come lettera d’addio all’editoria italiana di romance.
Ora, un qualsiasi addetto ai lavori che legga quanto ho appena scritto penserà probabilmente: e chi caspita se ne frega? Chi è questa qui? Una lettrice. Sono una, e per citare qualcuno che la sapeva lunga, sono anche nessuno e centomila. Sono una lettrice qualsiasi, che compra però moltissimi libri all’anno e quando può li recensisce e li consiglia (o sconsiglia) nei vari social media. Come me ce ne sono centinaia. E come me, tra queste centinaia, il numero di lettrici stanche, estenuate da certe politiche editoriali, continua ad aumentare.
Nonostante la narrativa romance venda piuttosto bene, in un paese dove i libri non vanno via esattamente come il pane, e nonostante ormai sia evidente a tutti o quasi che la tipologia di lettrici “rosa” sia varia, anche di età, la politica che la maggior parte delle CE porta avanti nei confronti dei romanzi di questo genere è quella delle forbici, quando non addirittura di traduzioni non fedeli al testo. Sappiamo tutte ormai che per tradurre bene un libro a volte si deve “tradirlo”. Ma di altri tradimenti sto parlando. Il tradimento verso i lettori.
Il caso scoppiato recentemente con il romanzo Lead, di Kylie Scott, edito dalla Newton Compton col titolo Nessun pentimento, e messo egregiamente in evidenza dalle colleghe del blog La Mia Biblioteca Romantica, è uno dei più eclatanti, e sinistri, soprattutto perché si tratta di libri distribuiti in libreria, che tutti si pensava fossero tradizionalmente integrali. E perché porta a domandarsi quanti altri romanzi “da libreria” abbiamo comprato e letto tagliati, senza saperlo.
Chi compra da anni i romanzi pubblicati da Mondadori e Harmony sa che sono sottoposti a modifiche, a volte anche pesantucce, per stessa ammissione delle CE. Mondadori, negli anni, quando sembrava intenzionata a percorrere il cammino del miglioramento in questo senso, si era dimostrata disponibile a tagliare meno e con più accortezza. Ora che non si sa bene chi decida cosa, per quanto riguarda i Romanzi, chi lo sa? Lo stesso vale per Harmony, recentemente accolta sotto il marchio Harper Collins. Fino a poco tempo fa le modifiche ai testi venivano fatte. Ora che è subentrata HC questa politica continua? L’unico modo per saperlo è comprare entrambe le versioni dei romanzi, perché, naturalmente, tutti possiamo permetterci di comprare lo stesso libro due volte per sapere quale versione sia meglio leggere…
Sappiamo, ad esempio, che la ristampa del libro culto della Chase, Il Lord della Seduzione, in edicola in questi giorni nella collana ORO, è integrale perché lo ha specificato la Redazione. Purtroppo la ristampa di moltissimi altri libri non lo è. Ho appena finito di leggere Un Amore al Cairo, piccola gemma della Brockway, in versione ebook, ed è la versione tagliata pubblicata anni fa, in cui manca completamente la (suppongo) bella storia di due personaggi secondari. Questo è solo un esempio.
Se non è possibile, per motivi di budget, ristampare in versione integrale i vecchi romanzi, quali e quanti tagli verranno apportati ai libri che invece usciranno per questi ed altri editori prossimamente?
Quando compriamo un romance, non sappiamo se è la versione integrale, e veniamo a sapere di tagli, a volte scandalosi, solo perché qualche lettrice ne ha letto prima l’originale e lo segnala.
Il fatto è, cari editori, che un romanzo è una forma d’arte. Se prendo uno spartito musicale e ne taglio un pezzo, che genere di musica viene fuori? Lo stesso vale per la letteratura e sì, anche per i “romanzetti rosa”, che, se non venissero epurati delle parti considerate superflue, e che invece servono magari a dare una maggiore profondità ai personaggi, principali e/o secondari, e all’ambiente, forse non verrebbero considerati “romanzetti rosa”.
Se mi prendi un eroe tormentato e mi tagli tutta la parte relativa ai suoi tormenti, e dopo poche pagine da bel tenebroso me lo fai diventare un innamorato sbrodoloso, il libro non ha più alcun senso. Per non parlare poi dei tagli ai poveri personaggi secondari, che invece, se lasciati in pace, aiutano a dare spessore alla storia. Ho sempre detestato i romanzi in cui i personaggi secondari sembrano delle macchiette che si vedono solo di sfuggita e fanno cose senza senso. In realtà, mi sorge l'atroce dubbio che i loro gesti non siano affatto senza senso, ma solo “omitted” e che scrittrici che avevo giudicato superficiali e affrettate magari non lo fossero…
Se ieri certe cose non si sapevano, oppure c’era poco da fare a riguardo, oggi non è più tempo di tagli. O almeno non dovrebbe esserlo per un’editoria che non vuole suicidarsi. Grazie a Internet oggi è possibile acquistare le versioni originali di pressoché qualsiasi libro, e in tempi rapidi, spendendo poco o nulla di spese postali. E poi ci sono gli ebook. Inoltre, l’inglese, la lingua in cui vengono scritti gran parte dei romance che leggiamo, non è più così sconosciuto. Il numero di lettrici che per questi e altri motivi ormai si orientano direttamente verso il mercato estero, leggendo in lingua originale, è in crescita, mentre la politica delle CE non sembra voler cambiare.
Nel far notare che le lettrici hanno il diritto di sapere se il libro che stanno per comprare è integrale o meno non dico niente di rivoluzionario. Mi domando cosa accadrebbe se i tagli venissero fatti in libri considerati di maggior livello in Italia. Ma per il romance tutto va bene. È triste e addirittura umiliante che per leggere dei romance nella propria lingua si debba accettare storie tagliate, continuando a domandarsi cosa sarà mai accaduto in quelle pagine omesse, a quel tal personaggio di cui ci sarebbe anche piaciuto sapere.
Il fatto poi che non si sappia nemmeno se e quanto questi libri vengano tagliati mi pare inammissibile.
Per quanto mi riguarda, nella vita ne ho azzeccate poche, una però è stata studiare l’inglese. Quindi, ma chi me lo fa fare? I prossimi romance che leggerò saranno in versione originale, a meno di non avere la certezza della loro integralità. Il mio inglese non potrà che giovarsene.
Però quanto sarebbe bello poterli leggere nella mia lingua, integrali e ben tradotti. Un’utopia che per altri generi, invece, è realtà.
Cara Bluefly, dire che sono
Cara Bluefly, dire che sono d'accordo pienamente con te è scontato. Condivido ogni tua parola e sono molto indignata e arrabbiata. Nel 2016 certi discorsi non dovremmo più farli, perché ne abbiamo già parlato abbastanza in passato e a mio avviso la questione avrebbe dovuto essere risolta e superata definitivamente. Invece siamo tornati al punto di partenza se non peggio e noi lettrici continuiamo a pagarne le conseguenze. Purtroppo il mio inglese è mediocre e leggere in originale non mi permetterebbe di apprezzare un libro, dunque mio malgrado non ho questa opzione e non penso di essere l'unica. Per cui mi sento veramente presa in giro e maltrattata dalle nostre CE per cui evidentemente noi lettrici italiane in italiano valiamo ben poco. E' molto, molto triste.
Hai ragione
Non si può non condividere il tuo post.
Condivido tutto quello detto
Condivido tutto quello detto grazie Bluefly e a tutte le blogger che cercano sempre di portare a galla questo spinoso problema è davvero umiliante e si trascina probabilmente da sempre anche se io l'ho scoperto proprio tramite un blog da un dibattito tra lettrici che hanno portato galla il problema qualche anno fa mi sono illusa che riguardasse solo la distribuzione in edicola forse giustificata fino a un certo punto ma ora non più e ingiusta al 100% invece ora rimane anche il dubbio sulle pubblicazioni da libreria(e vergognoso) vorrei sapere la ragione non penso i costi visti i prezzi e nonostante ciò non sempre si ha in cambio la qualità devo dire che sono delusa che nonostante i passare degli anni nulla è cambiato anzi e sempre peggio probabilmente alle Ce non interessa vendere eppure si lamentano ma non fanno nulla per migliorare sia per i prodotti di genere offerti(ultimamente solo erotici new adult young adult)la qualità tagli compresi purtroppo anc'io ribadisco o problemi a leggere in inglese e di conseguenza finché posso devo acquistare selezionando nel mucchio i miei amati storici.. Dobbiamo fare unione e parlarne sempre e sperare in un po' di attenzione io sono stufa di sentirmi lettrice di serie B e con poco cervello solo perché amo leggere romance rosa basta con la discriminazione fortunate le lettrici che in altri paesi sono considerate con rispetto e viene offerta loro scelta qualità e un romanzo completo!!! Nicoletta
Concordo su tutto
La cosa peggiore è non sapere se un libro è tagliato o no, ero sicura che comprando in libreria non avrei avuto sorprese e invece dopo il post de La mia biblioteca romantica mi sono sentita presa in giro. Vorrei almeno avere la possibilità di scegliere consapevolmente quello che sto leggendo, dovrebbero mettere un'avvertenza in copertina. Ormai capire se un'edizione è integrale o meno è una caccia al tesoro. Devo dire che però è una cosa che noi lettori italiani paghiamo da sempre, Orgoglio e Pregiudizio si trascina da anni errori fatti nella prima traduzione e i libri di Agata Christie sono stati rovinati, ogni anno fanno nuovi edizioni ma si limitano a cambiare formato e copertina alla stessa identica traduzione. Mariateresa
Condivido in pieno il tuo
Condivido in pieno il tuo post Bluefly. Il mio inglese non è il massimo purtroppo e sarei lentissima a leggere un libro in lingua anche se non è mai troppo tardi.
Credo che sia ancora profondamente radicata l'idea che la lettrice di romance sia la sempliciotta frustrata casalinga o l'operaia o la segretaria stanca ( mi perdonino le altre categorie lavorative ma il romanzo rosa non è adatto alle categorie più alte dell'impiegato) a cui bastano quattro frasi d'amore e qualche scena sensuale (mai troppo per carità sennò chi lo sente il parroco) per farla contenta, farla sognare e soprattutto farle tirare fuori i soldini.
Ma a dispetto di quanto credono le CE siamo molto ma molto di più e abbiamo una formidabile e potente arma in mano: la parola e il modo nuovo di parlare attraverso i social.
Ben vengano dunque le segnalazioni come quelle del sito La mia biblioteca romantica!
Sarebbe bello e utile anche che ci fosse più collaborazione tra i vari siti in questo perché solo unite il nostro tam-tam si farà assordante.