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Domenica, 13 settembre, 2015 - 23:35
Marin

Anteprima?... no,grazie

Cos’è una recensione?
Se andiamo a vedere su wikipedia troviamo scritto :
La recensione è un breve testo valutativo e interpretativo di un'opera letteraria, scientifica, artistica, come film, opere teatrali e musicali, di cui analizza gli aspetti contenutistici ed estetici.
La recensione di un libro è rivolta ai potenziali lettori e quindi la sua funzione deve essere quella di aiutarli a decidere se leggere un libro o no, fornendogli indicazioni sul suo contenuto e sulla sua qualità. Obiettivo di ogni recensore è offrire al lettore gli strumenti per avvicinarsi allo scritto in modo più consapevole, presentandogli possibili chiavi interpretative dello scritto, mettendone in luce le peculiarità stilistiche, inquadrando brevemente la storia personale e la carriera dell'autore e contestualizzando il contenuto del testo all'interno di filoni più ampi.

In soldoni… io leggo un libro, racconto brevemente la trama senza svelarne il finale ed esprimo il mio personale giudizio cercando di far capire a chi la legge se vale la pena di acquistare o no.
Mi affido anch’io perciò alle recensioni prima di decidere, ma di solito diffido enormemente di quelle  in anteprima. Non le trovo proprio proprio “ vere”,  mi dispiace.
D'altronde come possono essere neutre e obiettive se sono letture date dall’autore o dalla casa editrice ad un gruppo di lettura o ad un singolo individuo… Mica possono dire che il libro è una fetecchia o una barba colossale perché poi le anteprime col cavolo che se le prendono.
Se caccio fuori dalla tasca i soldini invece , poi posso dire di averli spesi bene o di averli gettati al vento senza preoccuparmi di rispettare deferenze o gerarchie e senza offendere nessuno. Se lavoro male non è che il mio capo mi orli il discorso coi pizzi e lustrini o mi indori la pillolina eh…
Quindi preferisco quasi sempre basarmi sulle opinioni post- uscita perché dovrebbero e sottolineo dovrebbero, essere più reali e genuine.
Partendo dal presupposto che non mi ritengo un recensore e che tutto quello che scrivo lo faccio di pancia, in questi giorni mi sono girate letteralmente le scatole leggendo Io ti appartengo di Pepper Winters.
Non ho trovato una, e dico una, recensione in anteprima o in postprima (passatemelo dai, che sono  una iena) che abbia il coraggio di dire che questo libro è di uno squallido pazzesco, un incitamento alla violenza e alla degradazione morale e fisica della donna, una storia che dovrebbe indignare e offendere chi la legge o tenta di leggerla.
Siamo sempre alla solita vecchia storia, lo so. Ma personalmente mi chiedo: come si fa a pensare e scrivere certe cose?
Noi che ci proclamiamo donne, abbiamo combattuto e continuiamo a combattere battaglie per essere considerate non la costola di Adamo, che ci indigniamo davanti ai tanti fatti di cronaca che ci vedono sempre come vittime, che dobbiamo difenderci ogni giorno per le pari opportunità in ogni campo della vita e del lavoro… come facciamo ad incensare un tipo di lettura che getta nel secchio ogni rispetto per il genere femminile, che umilia, abusa e uccide la nostra personalità , i nostri sogni, il nostro diritto ad esistere come persone?
Io non lo accetto nemmeno in un libro e per quanto mi riguarda non mi stancherò di denunciare sempre schifezze simili.
Non giudico chi le legge, ognuno è libero di fare quello che vuole, ci mancherebbe.
Ma quello che mi dà fastidio e non posso accettare è che un certo tipo di scrittura possa essere considerata un top nel suo genere, che si insinui con parole ingannevoli e lodi sperticate il tarlo che, in fondo in fondo, anche questo è amore.
ALT! Fermatevi qui se non volete leggere qualche spoiler.

Come può farci sospirare un uomo che per il suo compleanno riceve in eredità la vita di una donna? Una giovane donna che per pagare un debito secolare dei suoi antenati deve diventare una cosa inanimata nella mani di un uomo e della sua famiglia, subire senza limiti ogni sorta di violenze o abusi  senza opporsi né difendersi, né sperare in un aiuto. Fino alla morte.

Romanzo sensuale, ho letto in alcuni siti, con un protagonista maschile, Jethro, "affascinante nella sua freddezza, attraente nella sua crudeltà, padrone spietato e sadico nel rivendicare quel debito antico che prevede che il primogenito della famiglia Hawk diventi unico proprietario fino alla morte della primogenita della famiglia Weaver".
Cosa c’è di sensuale o erotico, anche in chiave dark, in un uomo che ti droga per farti stare tranquilla, guarda senza battere ciglio il padre e i fratelli abusare di te, che ti trascina a quattro zampe sul ghiaino per farti dormire coi cani perché hai osato rispondere al patriarca della famiglia che ti ha infilato lingua e dita nelle parti intime?
Vi risparmio lo spoiler della cena di presentazione alla famiglia… è una schifezza bella e buona degna dei peggiori porno.
Non ho letto un appunto su nessuna di queste scene, non ho sentito una critica o un’osservazione negativa per una storia così pesante e violenta. Solo il rammarico che il finale sia un cliff hander e che Nila, la protagonista femminile, si comporti un pochino in maniera contradditoria…
E che deve fare ’sta povera crista? Viene ceduta dal padre come un pacco postale, drogata, rapita, abusata, umiliata, picchiata, trattata come una bestia e le si contesta il diritto di essere confusa e di comportarsi a volte accettando a testa bassa ogni sorta di vessazione per provare a sopravvivere, a scappare?

Come si fa a leggere con piacere queste storie, donne mie? E come fa una donna a pensarle e a scriverle, mi domando?
E non ditemi che sono bigotta o che anche questa letteratura è un segno dell’emancipazione femminile.
Non voglio nemmeno stare zitta e far finta di niente, perché non possiamo veramente non indignarci come persone davanti a quanto ci viene proposto. E' la mia opinione, ovviamente, ma non credo di essere l'unica.
Ne avevo un altro titolo da segnalarvi ma non riesco a ricordare l’autrice…ho letto qualche passaggio e poi l’ho restituito alla mia amica perché era da psichiatria con un uomo che batteva con una canna da giardinaggio la sua compagna fino a lasciarla esanime solo perché aveva bisogno di sfogare il suo nervosismo per averla vista parlare con un collega di lavoro. Eppure lei accettava con gratitudine questo suo comportamento perché lo aiutava a rilassarsi e poi scopava da dio…
Ci infuriamo se questi casi ci vengono raccontati nei tg, ma sospiriamo se li leggiamo in un libro di un’autrice famosa?
No vi prego… ditemi che non ragioniamo così.

Pepper Winters e tutte le autrici come lei possono scrivere ancora migliaia di romanzi, ma non saranno mai più acquistate da me e continuerò sempre ad esprimere la mia voce contraria e forse fuori dal coro per questo tipo di romanzi.
E ditemi pure che sono bigotta e antica.

 

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Commenti

Questo libro non l'ho

Questo libro non l'ho comprato e a questo punto dubito che lo farò, però giusto oggi una povera ragazza è stata ammazzata dal suo stalker. L'ennesimo uomo violento e possessivo, che non è stato fermato nonostante le denunce, per cui non venitemi a parlare di sottomissione nemmeno nella fantasia.

Ritratto di Marin

Già... giusto ieri l'ennesimo

Già... giusto ieri l'ennesimo omicidio d'amore. Sono sicura che se chiedessimo ad una scrittrice di dark romance che ne pensa, ci verrebbe risposto che loro scrivono una cosa diversa dalla mera violenza. Q
Non sono riuscita a leggere tutto il libro...sarà una mia impressione, ma ho sempre captato sotto le righe un leggero compiacimento nel descrivere le scene, l'alibi che poi tutto questo calvario si trasforma nel e vissero felici e contenti. Mica è così.
Qualche tempo fa lessi un romanzo di un'autrice italiana che raccontava di un amore malato ma lo raccontava facendo capire chiaramente che non era sano, che era sbagliato.
C'è anche questo genere di narrativa ? Chiamiamola col suo vero nome allora e non inseriamoci il romance.

Tempo fa avevo letto un

Tempo fa avevo letto un vostro articolo molto interessante sul dark romance e incuriosita ho preso questo obbrobrio della Pepper, che non si può definire romanzo. Brutto, brutto da tutti i punti di vista e poi racconta praticamente una giornata. Sarò bigotta pure io? O forse Io ti appartengo è davvero una ciofeca? Nadia

Ritratto di Marin

Ognuno è libero di leggere e

Ognuno è libero di leggere e scrivere quello che preferisce, ma bisogna che ci sia sempre l'onestà di dare il giusto nome ad ogni tipo di situazione. E qui c'è solo violenza.
Se leggessimo su un giornale o ci fosse un fatto di cronaca come quello raccontato nel libro sono sicurissimo che reagiremmo in tutt'altro modo. Solo nei libri sospiriamo e vediamo i cuoricini.
La tragedia carissima Nadia è che queste situazioni sono reali e quotidiane e io non riesco proprio a capire come si possa avere due metri di giudizio.

Inconcepibile

Mi è venuto il voltastomaco solo a leggere il post figuriamoci il libro. Mi rifiuto di prendere anche in considerazione questo genere di letture, mi ha fatto rabbia persino L'incastro imperfetto della Hoover dove la protagonista accetta consapevolmente una relazione malata. Io ho avuto a che fare con un uomo che ha cercato di annientarmi psicologicamente e tornare a credere in se stessi è un percorso difficilissimo, probabilmente rimarrò per sempre segnata da questa relazione e per questo motivo non mi fido più di nessuno. Vorrei che chi scrive questi libri si confrontasse con delle donne che hanno subito queste violenze e forse ci penserebbero due volte prima di inventarsi romanticismo e passione dove non ne esiste nemmeno l'ombra. Scusate lo sfogo ma negli ultimi mesi ho visto un tracollo senza fine nella qualità dei libri, da liste lunghissime di un paio di anni fa a un paio di miseri libri al mese che meritano di essere letti. Allora mi chiedo chi ha stabilito che queste sono le letture che piacciono, perchè debbano essere proposte sempre le solite cose, dov'è il rispetto per la libertà di scelta? Alessandra

Ritratto di Marin

Scusate il ritardo nelle

Scusate il ritardo nelle risposte ma ho avuto un paio di giornate pesantine assai...
Mi dispiace molto per la tua esperienza Alessandra, la capisco e la conosco ed è per questo che ho il dente avvelenato con tutti quelli che scrivono un certo tipo di libri.
Sei stata bravissima e sei da ammirare e non devi scusarti di nulla, credimi.
Io ho perso una sorella invece che di aiuto non ne ha voluto nemmeno un po' per uscire da quell'amore malato e asfissiante che è diventato la sua prigione dorata, ma sempre prigione da dove non è più uscita.
C'è l'angoscia, grande, di essere impotenti. C'è il dolore di avere sempre un posto vuoto ad ogni ricorrenza.
Quindi chi scrive questo tipo di storie ragioni prima di decantatarlo come amore.
Fra la marea di lodi sperticate e sospiri per i protagonisti maschili che invadono le librerie con i loro romanzi, mi sembrava doveroso e necessario intervenire col mio post.

Grazie siete gentilissime. Io

Grazie siete gentilissime. Io sono stata fortunata perchè ho un carattere tosto e ne sono uscita (mantenendo una forte base di diffidenza) ma, frequentando molte donne che andavano al centro donna della mia città per ricevere aiuto, ne ho sentite di tutte i colori, storie molto ma molto peggiori della mia. Chi ha un seguito fra la gente come chi scrive oppure i cantanti, gli attori, gli sportivi ecc. dovrebbero pensarci un po' sopra prima di passare dei messaggi negativi o che distorcono la realtà. Complimenti ancora per il vostro blog che seguo sempre.
Alessandra

Ritratto di Milly

Cara Alessandra, non devi

Cara Alessandra, non devi certo scusarti del tuo sfogo, anzi, se possiamo in qualche piccolo modo aiutarti ne siamo ben liete.

Mi spiace molto per ciò che hai vissuto e con te tantissime donne, alcune ce la fanno, altre invece no. Per questo, pur rispettando l'assoluta libertà di creazione e lettura, credo che quando si scrivono libri commerciali come questo, con il presupposto di vedere sesso con componente romantica (quale?), bisognerebbe avere più rispetto delle realtà e delle vittime. E' pieno di erotici di qualità, dove non ci sono per forza elementi di sottomissione totale e crudelta, come mi sembra di capire ci siano in questo romanzo.

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