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Mercoledì, 23 febbraio, 2011 - 00:30
Paige79

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RECENSIONE: TRE METRI SOPRA IL CIELO, di Federico Moccia


Anno: 1992

Pubblicato in Italia da: nel 1992 dalla casa editrici “Il Ventaglio”; nel 2004 viene ripubblicato da Feltrinelli in due versioni (l’originale del ’92 e la versione attuale).

Formato: paperback

Livello di sensualità: warm (caldo)

Genere: young adults

Ambientazione: Roma, 2004

Voto: 6/10

Collegamento con altri romanzi: il romanzo ha un seguito, HO VOGLIA DI TE.

Nella Roma dei giorni nostri si incontrano e s’innamorano Babi, classica adolescente di buona famiglia tutta casa, scuola e amiche, e Step, adolescente teppistello patito di corse in moto e con grossi problemi in famiglia. Nonostante la diversità (o forse proprio per questo), i due si innamorano e vivono una breve ma intensa storia d’amore che aiuterà entrambi a crescere e maturare.

Ognuno ha i suoi scheletri nell’armadio, di qualsiasi tipo si tratti: affettivi, lavorativi, musicali… e anche librari. Anche la sottoscritta ne ha uno, di cui a dire la verità non si vergogna nemmeno un po’.
Scommetto che molte lettrici appena vedranno il titolo della nuova recensione, reagiranno nei seguenti modi:

1- Spegneranno il Pc inorridite;
2- Penseranno: “Povera Paige79, deve esserle successo qualcosa, tipo un vaso cadutole in testa mentre passava sotto una finestra, o un grave trauma, è stata investita per la terza volta, insomma qualcosa che l’ha fatta impazzire all’improvviso!”;
3- Facendo uno sforzo (piccolo o grande a seconda dei casi) proseguiranno nella lettura.
Ringrazio quindi chiunque sceglierà la terza opzione!

Questo romanzo venne scritto nel 1992 dall’allora giovanissimo e sconosciuto Federico Moccia, che però fatica a trovare una casa editrice disposta a pubblicarlo e quindi lo pubblica a sue spese con una piccola casa editrice , “Il Ventaglio”, in pochissime copie.
Ma quelle pochissime copie non solo vengono vendute tutte, ma cominciano a diffondersi nei licei di Roma tramite fotocopie, diventando pian piano un fenomeno tra gli adolescenti della capitale; tanto che nel 2004 un regista ne realizza un film, che ha un enorme successo (protagonisti Riccardo Scamarcio e Katy Saunders). Ragion per cui la casa editrice Feltrinelli decide finalmente di pubblicare il romanzo originale, che a distanza di tanti anni riscuote di nuovo un grandissimo successo diventando un cult tra i ragazzi degli anni 2000 come lo era diventato per quelli degli anni ’90. Il resto è noto…

Siccome nel 2004 la sottoscritta aveva una sorella adolescente che rimase contaminata dalla “3MSC mania”, mi sono tolta la curiosità di leggere il libro più amato dagli adolescenti italiani degli ultimi anni: premetto che avevo già visto sia il film tratto dal romanzo, sia il seguito (HO VOGLIA DI TE), quindi non mi accostavo a scatola chiusa alla lettura del libro… Devo dire che chi critica a priori il romanzo secondo me sbaglia: prima di tutto bisognerebbe considerare che non è certo un libro con pretese letterarie, ma solo una storia di adolescenti come tanti, raccontata da chi all’epoca era poco più grande di loro.
Di certo, Moccia non scrive affatto bene; non sopporto quel continuo interrompere una frase per cominciarne subito un’altra, uso della punteggiatura zero; questo particolare mi ha molto disturbato durante la lettura.
Inoltre c’è da dire che i personaggi sono spesso tagliati con l’accetta: il teppista, la ragazza di buona famiglia, il padre represso, la madre repressa e rompiscatole, la prof stronza, la sorellina immatura (io direi proprio scema!); e - dulcis in fundo - è vero che i giovanissimi si chiamano spesso con diminutivi o nomignoli, ma possibile che in questo romanzo non ce ne sia uno con un nome normale (a parte  Daniela, la sorella di Babi, veniamo a sapere del solo Step solo perchè il fratello lo chiama col suo vero nome Stefano)?!

Ma - scusate se confesso questa mia debolezza - leggendolo ho capito perché i ragazzi si sono così appassionati, al di là degli evidenti difetti del libro: è una storia semplice e gradevole ma scritta col cuore, che parla ai ragazzi di loro, del loro mondo e dei loro sentimenti. Una storia in cui per loro è facile rispecchiarsi, anche perché viene evidenziato in modo particolare l’importanza dell’amicizia a quell’età, del migliore amico o migliore amica a cui raccontare tutto (in questo caso, le parti affidate ai personaggi di Pollo e Pallina) e la cui amicizia sembra sempre eterna, così come sembra eterno l’amore. L’autore dimostra di conoscere molto bene gli adolescenti e il loro mondo (anche se chiaramente non si può definirlo rappresentate dell’intero genere), e certamente sa creare empatia con i lettori più giovani.
Probabilmente, se fosse stato scritto ai miei tempi, sarei rientrata nel novero di fan del romanzo,anche se non dello scrittore.

Babi e Step sono simpatici, dolci, fanno tenerezza anche quando sbagliano (a me personalmente hanno fatto venire una gran voglia di abbracciarli!), anche quando i loro difetti rischiano di annoiare o allontanare il lettore da loro; la loro storia ha un certo sapore nostalgico che ricorda il primo amore (o forse sono io che ho avuto questa impressione) e la profondità e bellezza con cui è stato vissuto, anche se a tratti appare improbabile per via di alcuni elementi che secondo me cozzano fra di loro: per esempio, inizialmente Step non è certo gentile con Babi, e nemmeno amichevole… come fa a esserne attratta? Sarà semplicemente il fascino del “ribelle senza causa”? O avrà visto sotto qualcosa di cui nemmeno l’autore si è accorto? Bah… del resto, il personaggio un pochino discutibile lo è: non studia, non lavora, vive alle spalle del fratello commercialista che considera uno sfigato (e che lo mantiene, e che mantiene  si presume  la costosa moto che è la seconda grande passione di Step dopo Babi), ricatta la professoressa di Babi rapendole il cane per assicurarsi che l’amata venga ammessa alla maturità… difettucci dei quali non si rende conto nemmeno quando gli vengono detti in faccia da Babi e contribuiranno non poco alla fine della storia. Del resto, che teppista sarebbe altrimenti?
Se non altro però almeno verso la fine un cambio di atteggiamento si nota, almeno nei confronti del fratello (ma la cosa è più visibile nel film). Inoltre, penso si possa dire che Step sentimentalmente sia quello più coinvolto dalla storia, quello che dona di più il cuore; Babi mi ha dato l'impressione di essere più leggerina e superficiale in molti punti, anche se di poco.

Non sarà un capolavoro della letteratura italiana, di certo però non è completamente da buttare;  il romanzo è carino da leggere e nonostante le perplessità iniziali, il cambiamento psicologico dei due personaggi principali è tangibile e la storia è raccontata in modo coinvolgente.
Ammettiamolo: chi ha 18 anni non ha sognato almeno una volta una storia così? Senza voler fare polemica, credo che a volte accostarsi a libri di questo tipo ricordando come eravamo aiuterebbe a formulare critiche e giudizi più obiettivi... soprattutto se come penso sia successo molto spesso  in questo caso  si critica senza aver letto il libro. Probabilmente vi stupireste se vi dicessi che, almeno riguardo a quest'ultimo punto, il Moccia ha subìto lo stesso trattamento riservato al nostro genere preferito... ma questo è un'altro discorso.

Tiziana

 

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Commenti

Io l'ho evitato.

Io l'ho evitato.

Salve, innanzitutto

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Io l'lo letto che non ero

Io l'lo letto che non ero adolescente ma mamma da pochissimi mesi e ricordo che mi era piaciuto, prendendo ovviamente il libro per quello che è, senza grandi pretese. Concordo con tutto quello che hai scritto Tiziana  a cui aggiungo che personalmente io ho sempre subito il " fascino del bandito" tanto per rifarmi al post di Maet e quindi Step faceva parte dei miei sogni proibiti di adolescente. Inoltre sono d'accordissimo con Poppy77 quando scrive che se un libro avvicina i ragazzi alla lettura è sempre il benvenuto anche se non è un capolavoro ( o anche sei è troppo politically correct con i vampiri, vedi Twilight).
Ho letto che "Ho voglia di te" che però non mi aveva conquistato particolarmente, "invece Scusa ma ti chiamo amore" è durato tre pagine poi l'ho buttato nel mio Purgatorio libresco.

Come sempre grazie a tutte

Come sempre grazie a tutte per i complimenti!E' sempre un paicere parlare con persone che accettano di discutere senza paraocchi o snobismi (cosa che purtroppo, con il libro in questione, mi è capitata più di uan volta).

@Daniela (ti chiami come la sorella della protagonista!): hai ragione, è un libro carino e scorrevole, senza pretese ma che può regalare qualche momento di piacere, coem tanti altri romanzi del resto.

@Antonella: meno male che non ti ho causato alcuno sfrozo!

Come ho detto, questo libro per molti aspetti ha suvito (e subisce tutt'ora) una sorta di ostracismo da parte di alcuni che nemmeno l'hanno letto; magari hanno visto solo il film, ma è comunque una cosa diversa (per inciso a me è piaciuto anche quello).
Poi però capitolano davanti a certe americanate....però non mi interessa se uno dice che il libro fa schifo avendolo letto, ma mi danno fastidio quelli che portano avanti una crociata senza averlo fatto.
Sarebbe un discorso interessante da approfondire in un post: i pregiudizi che girano attorno ai nostri romanzi e a questo. Perchè diciamocelo, anche molte amant del romance non sono immuni da questo tipo di idee...

@Poppy: Hai ragione, anche io avevo letto che Moccia rimodernò il romanzo per adattarlo ai giovani d'oggi, d'altronde se fu riscritto nel 2004...comunque, se all'inizio era lo sapccato della generazione fine anni'80, n questo modo lo è diventato di quella dei primi anni del 2000.
Ed è vero che qualunque cosa avvicini i ragazzi alla lettura è sempre la benvenuta.

Io ricordo lessi l'edizione

Io ricordo lessi l'edizione fotocopiata nel 1995...quello che mi è dispiaciuto di più è che, quando il romanzo è stato riscoperto nel 2004 è stato anche riscritto per adattarlo ai gusti dell'epoca: le musiche di fine anni '80 sono diventate le canzoni di Tiziano Ferro, le borse della camomilla sono sparite sostituite da brand più attuali e così via....un romanzo che poteva essere ingenuo e scontato,  ma cmq il piccolo ritratto di una generazione, è stato rimaneggiato per esigenze di mercato in un prodotto da smerciare.
Non discuto invece sui contenuti e lo stile ...è un romanzo semplice e senza pretese che si rivolge ai ragazzini e non si fregia di altre velleità, per cui parlare del suo scarso valore letterario sarebbe come sparare sulla croce rossa. Inoltre ritengo che questo romanzo (insieme a Twlight) ha cmq avuto il merito di avvicinare tanta gioventù drogata di Pc alla lettura...e scusatemi se è poco!!

Complimenti Paige..come al solito tiri fuori certe chicche fantastiche!!!

baci

Vale (Poppy77)

Io ho continuato  la lettura

Io ho continuato  la lettura e senza alcuno sforzo!!!
Non ho letto il libro ma ne ho sfogliato le prime pagine in libreria ... arrendendomi però subito di fronte  ai "difetti" che hai notato anche tu.
Indubbiamente, il successo avuto dimostra che è un testo che ha colpito i giovani, vuoi per identità di linguaggio, vuoi per la semplicità della storia con  la quale è facile, per un adolescente, identificarsi.
Mi ha colpito il tuo paragone con i romance per quanto riguarda giudizi negativi rilasciati senza una vera cognizione di causa.
Grazie per la recensione.
Baci
Antonella

ciao tiziana, complimenti per

ciao tiziana, complimenti per l'ottima recensione!
ho letto anch'io il libro qualche anno fa e anche se non sono più adolescente il libro mi e piaciuto, come dici tu, è senza pretese, una storia romantica leggera e piacevole. non entro nel merito della scrittura perchè non ne ho le capacità (avevo sempre 5 nei temi) ma mi è sembrato scorrevole, molto leggero ,e adatto ai ragazzi tanto quanto agli adulti.
ciao e grazie!
daniela

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