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Domenica, 5 dicembre, 2010 - 22:16
Paige79

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RECENSIONE: I LOVE MINI SHOPPING (Mini Shopaholic), di Sophie Kinsella



Anno: 2010

Pubblicato in Italia da: Mondadori

Formato: hardcover

Livello di sensualità: subtle (sottile)

Genere: chick lit


Ambientazione: Inghilterra, 2010

Voto: 8/10

Collegamento con altri romanzi: è il sesto romanzo della serie I LOVE SHOPPING.



Minnie, la figlia di Becky e Luke, ha ora due anni, e per lei vale sicuramente il detto “tale madre tale figlia”: la piccola dai geni materni ha evidentemente ereditato la passione per la moda e lo shopping, fornendo materia prima alla madre, che non ha cambiato abitudini ma anzi le estende, a volte suo malgrado, alla pargoletta.
Peccato che la crisi economica e il crollo delle banche dia il via a un periodo in cui è necessario tirare la cinghia; tutto questo proprio mentre Becky sta progettando una mega festa a sorpresa per il compleanno di Luke. Ma la nostra eroina non si lascia prendere dallo sconforto e, come sempre, reagisce piena di risorse nei modi più strampalati.

Qualcuno ha davvero pensato, dopo I LOVE SHOPPING PER IL BABY, che le avventure di Becky Bloomwood fossero finite? Qualcuno ha davvero pensato che la maternità avrebbe reso la nostra eroina una persona matura, concreta, seria?
Se qualcuno c’è stato, si è sbagliato nella maniera più assoluta: In questo nuovo romanzo la Kinsella ci racconta le avventure di mamma Becky, alle prese con la piccola Minnie, una mini copia della madre.
Come da trama, a soli due anni Minnie ha già imboccato la strada dello “shopping compulsivo”: il suo divertimento preferito, oltre ai normali giochi e cartoni animati comuni ai bimbi della sua età, è girare per negozi, comprare cose (al grido “Miiiiiiiooooooo!”) e, finito lo shopping, rilassarsi mangiando un bel muffin. Mamma Becky ovviamente, nonostante i suoi fermissimi propositi educativi volti a non crescere una bambina viziata e con manie consumistiche, proprio non ce la fa a non trattenere moti di tenerezza e orgoglio materno osservando i gusti della pargoletta, che mostra una curiosa propensione per le borse Balenciaga, gli abiti da sera vintage e i cappotti Miu Miu… e quindi finisce spesso per cedere, causando situazioni che l’autrice ci descrive in modo comico e simpatico ma che probabilmente in realtà farebbero rizzare i capelli anche alla compostissima Tata Lucia (a proposito: nel libro Becky e Luke, per risolvere i problemi con Minnie, si rivolgono alla sua omologa inglese Tata Sue, con risultati ovviamente imprevedibili!).
L’abilità dell’autrice nel mantenere sul versante divertente tutto il libro certo non sempre ci chiude gli occhi di fronte ad alcuni irritanti comportamenti della protagonista, generosa e simpatica finchè si vuole ma a cui ogni tanto bisognerebbe dare uan tiratina d’orecchi, visto che con i suoi comportamenti mette spesso nei pasticci qualcuno (rischia di far licenziare la segretaria di Luke, imbroglia i datori di lavoro, assume atteggiamenti che aggravano in Luke una crisi interiore), senza peraltro mettersi in gioco - ammettendo la verità - per risolvere le cose. Certo, il lieto fine è garantito, Becky come sempre si salva per il rotto della cuffia… ma non sarebbe stato meglio cambiare almeno questo aspetto del carattere del personaggio? Alla fine, nonostante sia quasi impossibile provare antipatia per lei, non si può evitare di essere presi da un certo senso di fastidio leggendo di certi comportamenti su una donna di ventinove anni!
Per il resto, come già detto e come sempre del resto, il romanzo regge tutto sull’abilità dell’autrice nel mantenere sul piano comico-ironico anche situazioni difficili e potenzialmente drammatiche: il crollo delle banche con relativa preoccupazioni finanziarie dei risparmiatori- viene gestito puntando su Jess, l’economa sorella di Becky che con sua grande gioia può finalmente dispensare a tutti consigli su come risparmiare combattendo il capitalismo e salvaguardando l’ambiente; e il doloroso rapporto tra Luke e sua madre Elinor (di cui già sappiamo dai romanzi precedenti) viene dipanato grazie a Becky che, inaspettatamente (e dopo aver comicamente superato il trauma di essersi accorta dell’impressionante somiglianza tra nonna e nipotina), dà alla suocera-nemica un’occasione di riscatto.
Insomma, tutto come sempre ma con cose sempre nuove; questo sembra essere il segreto del successo della serie, che grazie ad un finale aperto (complici un nuovo lavoro per Luke, un nipotino in arrivo e forse anche un fratellino per Minnie) fa pensare che prima o poi Becky, Luke, Jess e tutti gli altri torneranno a farci compagnia…

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Commenti

Io ho letto Sai tenere un

Io ho letto Sai tenere un segreto e non mi era dispiaciuto, ma è un genere che mi entusiasma particolarmente. Devo riconoscere però che molte situazioni lavorative raccontante nel libro calzano perfettamente con la vita reale ( sopratutto i veleni che scorrono fra le scrivanie)

Ciao Tiziana condivido

Ciao Tiziana condivido l'analisi della tua bella recensione. Ho letto il primo libro  che mi avevano regalato per aiutarmi a passare ...allegramente la convalescenza, ma al di la di qualche sorriso mi aveva innervosito!
Mi domando: ma non sta sfruttando un po' troppo il "filone"?
Un abbraccio
Antonella

Io ho letto tutta la serie

Io ho letto tutta la serie dedicata a Becky (tranne questo) ma purtroppo in ogni libro l'autrice mantiene (quasi sempre) lo stesso schema per cui letto il primo quello che cambia sono le situazioni in cui si viene a trovare la protagonista e a livello personale le capita davvero ben poco.  

La Kinsella che preferisco è

La Kinsella che preferisco è quella dei romanzi autoconclusivi: magnifici!
Sebbene sia stata sicuramente Becky a rendere famosa questa autrice, io non riesco ad amarla, proprio per i difetti che ha sottolineato Tiziana e che mi fanno venire troppo il nervoso (infatti mi sono fermata alla lettura del primo libro).

Ottima recensione, Tiziana. Come sempre del resto!

Baci
Lener

Ma questa serie sta

Ma questa serie sta divendanto kilometrica!!!!!!
Non so perchè ma è un genere che non mi attira...prima o poi proverò a leggere un suo libro, chissà, magari poi mi piace!

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