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ROMANCE PARK
Benvenute a Romance Park, il luogo dove ogni scrittrice ha la possibilità di presentare i propri lavori al pubblico!
L'estratto di questa settimana si intitola "DESTINI INCROCIATI", e il nick della sua autrice è CATY ROSE. ATTENZIONE, si tratta di nomi di fantasia, che usiamo solo per distinguere i vari estratti tra di loro: il nome dell'autrice non è questo, ed il titolo finale del libro sarà diverso.
Vi ricordiamo le REGOLE DI ROMANCE PARK ( potrete trovare maggiori dettagli qui: http://romancebooks.splinder.com/post/20213710 ) :
-- sia le lettrici che le bloggers potranno votare l'estratto con un punteggio da 1 a 10, e naturalmente commentarlo;
-- se la scrittrice lo desidera (non è obbligatorio), può rispondere ai commenti e alle domande – ma lo farà sempre usando il nick;
-- tra una settimana esatta, chiuderemo il sondaggio, e la scrittrice scoprirà che voto le è stato dato dal pubblico.
-- IMPORTANTE: la scrittrice non rivelerà la propria identità a nessuno, né prima, né durante, né dopo il sondaggio. Le bloggers che hanno collaborato con lei alla preparazione del post (cioè Naan e MarchRose) faranno altrettanto, sia nei confronti delle altre bloggers che delle lettrici, e per correttezza si asterranno dal commentare.
DESTINI INCROCIATI
di Caty Rose
Tutti i diritti letterari di quest’opera sono di esclusiva proprietà dell’autore.
Abrahm Darby ha giurato di vendicare la morte del fratello di cui si ritiene responsabile. Durante le sue ricerche incontra una strana donna che inizialmente gli sembra decisa a suicidarsi e che poi invece pare avere dei piani precisi che non includono assolutamente una dipartita prematura.
Cavalcava oramai da un’ora quando udì il fragore dell’acqua. Il fiume era stato ingrossato dai violenti acquazzoni dei giorni precedenti. Il terreno era costellato di piccole pozze lucenti, Abrahm abbassò lo sguardo su una di esse e vide riflessa la sua immagine, per un istante rimase a contemplare il suo volto duro.
Era stanco, mortalmente stanco e tuttavia incapace di riposare. Sollevò una mano e se la passò sul viso, strofinandosi il mento e la barba ispida. Lentamente la sua espressione si rilassò e gli occhi divennero freddi e tranquilli.
Non riusciva ad accettare la stanchezza che in alcuni momenti gli intorpidiva la mente lasciandolo esausto. Nemmeno in Francia tra le mura della prigione, dove l’unica cosa che poteva fare era incidere nelle pareti di pietra il proprio nome e grado per non dimenticare chi fosse, si era sentito tanto privo di speranza.
Allungò la mano e accarezzò il muso del cavallo.
Sembrava che fosse trascorsa un’eternità da allora, e i problemi che aveva affrontato, i morti che si era lasciato alle spalle, non erano altro che facce confuse negli incubi che popolavano le sue notti.
Solo che adesso tra loro, vi era anche il volto di suo fratello.
Scacciò il dolore che lo aveva assalito all’improvviso, traditore come solo il rimorso sapeva essere, e convogliò tutte le sue energie nell’immaginare la soddisfazione che gli avrebbe dato la vendetta.
Doveva trovare l’Ombra, quel dannato traditore, e ucciderlo. Dopo avrebbe avuto tutto il tempo che gli rimaneva da vivere per riposarsi. Ma solo allora. Non un miserabile momento prima.
Scosse la testa e riprese il cammino dirigendosi verso il fragore dell’acqua. L’odore del fango e dell’umidità penetrava dentro di lui forte e persistente e mentre si avvicinava al fiume, il rumore della corrente diventava sempre più forte.
Deve essere il punto d’incontro dei due fiumi, pensò avvicinandosi al limitare del bosco. Scostò lentamente i rami con la mano e voltò la testa verso l’argine alla sua destra. Una sagoma nera di esigue dimensioni pareva interrompere il verde della foresta e l’azzurro cupo del cielo. In quel contesto quasi perfetto, quella figura sparuta appariva strana, quasi inopportuna.
Il respiro si bloccò nella gola. Spalancò gli occhi e fermò il cavallo.
Improvvisamente comprese che si trattava di una donna, e che chiunque fosse era dannatamente vicina al precipizio. Di spalle, con la testa china rivolta verso il fiume, la donna sembrava oscillare dolcemente, come la sua gonna in balia del vento.
Abrahm strinse la mascella ignorando la tentazione di urlarle un avvertimento.
In quel particolare tratto le acque del fiume erano incanalate in una gola naturale di roccia, le pareti dell’invaso erano alte una ventina di metri e l’acqua defluiva a una velocità terrificante. Nessuna creatura uomo o animale che fosse, avrebbe avuto via di scampo cadendo in quel punto preciso.
La donna sembrava incerta, come se stesse riflettendo sul da farsi. Si piegava in avanti poi si ritraeva, si sfregava le braccia lentamente, nel tentativo di scaldarsi.
Per un momento fu tentato di tirare dritto. Se quella donna voleva mettere fine alla sua vita, chi era lui per opporsi? Al diavolo! Imprecò. Se voleva davvero fare un salto in quell’inferno di acqua e fango, nessuno avrebbe potuto fermarla. Alla fine ognuno era libero di morire come meglio credeva. Si guardò attorno e poi afferrò le redini. Non era affar suo, su quello non c’era alcun dubbio. La donna finalmente parve ritornare sulle sue decisioni e indietreggiò per un lungo tratto. Abrahm la guardò ancora per un istante, poi incitò il cavallo a proseguire per la sua strada. Aveva fatto giusto qualche decina di metri quando voltandosi, la vide camminare nuovamente verso il bordo del canale.
Maledette tutte le donne e la loro incertezza, imprecò tra i denti.
Il lento avanzare della figuretta verso il ciglio del dirupo e il successivo ritrarsi sembrava una sorta di danza macabra. Quell’esitazione, quasi fosse ancora tutto da decidere, tuttavia lo incuriosì.
Scese lentamente da cavallo e lasciò le redini libere senza distogliere lo sguardo dalla donna, come se lei potesse approfittasse della sua disattenzione per lanciarsi nel vuoto.
Lentamente, con molta cautela, si portò alle sue spalle.
Ma era ancora lontano. Troppo lontano per riuscire ad afferrarla.
Lei ora era immobile, ferma sull’orlo dello strapiombo.
La sua gonna continuava a ondeggiare dolcemente, sollevata dalla brezza che pareva giocare con la seta leggera. Abrahm aggrottò la fronte poi la esaminò velocemente.
È piuttosto piccola, non dovrei avere problemi, pensò.
Stabilì velocemente la distanza tra loro. Ancora troppa… Per essere certo di afferrarla doveva avanzare ancora un po’. Si guardò attorno ancora un istante. Voleva avere una visione più precisa della situazione prima di agire.
Con due passi rapidi e silenziosi le andò alle spalle, giusto a qualche metro dietro di lei. L’acqua satura di fango ribolliva e s’infrangeva sugli argini, i rami cozzavano contro i detriti e il fragore della corrente era quasi assordante.
Doveva sbrigarsi. Socchiuse gli occhi e dominò l’urgenza di afferrarla e mettere fine una buona volta a quella situazione che gli aveva già portato via troppo tempo.
Sentiva distintamente l’aria impregnata di un cupo odore di terra e muschio. Le sottili goccioline della condensa gli penetrarono nella gola aumentando vertiginosamente la sensazione del pericolo.
Lanciò una breve occhiata al fiume.
A occhio e croce saranno una ventina di metri, se non la uccide il volo, ci penserà la corrente.
Lentamente si avvicinò ancora di qualche passo e allungò il braccio.
Ancora pochi istanti e l’avrebbe avuta tra le mani.
Era fatta ormai!
Improvvisamente lei si chinò in avanti, sollevò le gonne e con un piccolo saltò scomparve oltre il precipizio.
Abrahm guardò incredulo l’argine vuoto, mentre il cuore sembrò cessare i suoi battiti sentì il sangue gelarsi nelle vene. In un secondo stabilì con chiarezza che l’unica cosa che gli importasse veramente in quel momento era che quella donna non morisse.
Dannazione, non in quel modo, non davanti al suo naso!
Che io sia dannato se ti faccio morire così maledetta donna, pensò mentre si strappava gli stivali e la giacca, precipitandosi poi sull’orlo dello strapiombo. La paura di dover assistere impotente a un’altra morte, lo rendeva quasi pazzo di rabbia. Il sangue rombava nelle vene scorrendo veloce, come il suo furore.
Doveva ripescare la donna a qualsiasi costo, e poi uscire dall’acqua tutto intero. Non sarebbe stato facile.
Maledizione, non lo sarebbe stato per niente.
Unì le braccia per lanciarsi nel vuoto e con la punta dei piedi oltre il precipizio la vide chiaramente sotto di lui.
Spalancò gli occhi, sbalordito.
Lei era lì, poco al disotto dei suoi piedi, accovacciata su un gradino di roccia, sporca di fango e perfettamente incolume.
Il sollievo di vederla illesa fu sopraffatto subito dal desiderio di scrollarla fino a farle entrare un po’ di buon senso in quella testa vuota, invece si limitò a inspirare profondamente, cercando di calmare il battito furioso del cuore.
Un istante dopo sollevò la testa e guardò il cielo, scuro come il suo umore.
Dannazione quella giornata cominciava veramente male, peggio del solito.
Il suo sguardo seguì il corso del fiume che si precipitava spumeggiante nella vallata, lo stesso fiume che passava nei pressi del castello.
Se si fosse affrettato, poteva ancora perlustrare il tratto che gli interessava fino al guado più a valle. Il destino della donna in fondo non lo riguardava. Continuò a inspirare cercando di recuperare la calma, ma la tentazione di afferrarla ai capelli e di sollevarla era troppo allettante.
Guardò nuovamente la donna e si chiese cosa diavolo dovesse fare con lei.
Per un istante pensò di lasciarla lì, con le vesti immerse nel fango. L’acqua del fiume nel frattempo era salita ancora. Tra qualche minuto l’avrebbe raggiunta e allora sarebbe morta. Sospirò, poi allungò una mano, fu allora che vide una specie di disegno sul terreno, quasi un tracciato, e in mezzo al fango la donna continuava freneticamente a cercare qualcosa rovistando il terreno con le mani.
S’inchinò in modo da essere pronto in ogni evenienza e osservò attentamente il lavoro di quella strana donna, che china su un’ansa del terreno, rischiava di essere travolta dalla piena.
Si chiede che diavolo ci fosse nascosto di così prezioso in quel buco, da rischiare la propria vita pur di riuscire ad averla.
RISULTATO DEL SONDAGGIO : 7,41 /10
Grazie a te Caty per aver
Grazie a te Caty per aver partecipato !
E complimenti per la bellissima media :-)
CiaoRingrazio tutte le
Ciao
Ringrazio tutte le persone che hanno letto e votato il mio racconto, e soprattutto chi ha lasciato il suo commento. Grazie per la vostra collaborazione e per i vostri consigli.
E naturalmente i miei ringrziamenti vanno al blog Isn't it romantic che mi ha dato l'opportunità di mostrare alle lettrici il mio lavoro.
Vi ringrazio tantissimo.
Caty
@ LallettaSono molto contenta
@ Lalletta
Sono molto contenta che ti sia piaciuto.
Grazie ancora
Caty
Ciaograzie del tuo commento
Ciao
grazie del tuo commento March Rose. Avevo intenzione di caratterizzare il personaggio con un certo tipo di esclamazioni, che lui ripete spesso, probabilmente invece danno fastidio.
Ora cerco di studiare meglio questo aspetto.
Caty
Devo ammettere che è uno dei
Devo ammettere che è uno dei Romance Park migliori che ho letto. Serrato, ritmo incalzante e personaggi tutti da scoprire. Mi ha subito incuriosita e coinvolta. Da lettrice i miei giudizi posso darli in merito a questa domanda: acquisterei il romanzo?
La mia risposta è sì! In poche righe Caty hai acceso il mio interesse verso la trama e verso la conoscenza dei protagonisti.
In bocca al lupo.
Lalletta
@ CatyNon mi è spiaciuto
@ Caty
Non mi è spiaciuto il ritmo drammatico e incalzante di quest'estratto, trovo che "prenda" fin da subito, e questo in un libro è essenziale!
Come hanno già notato altre comentatrici, manca un po' il senso del contesto storico/geografico - a parte l'accenno alla prigione francese - ma probabilmente, come dici tu, viene recuperato più in là nella storia.
Un dettaglio: c'è un uso ripetuto e secondo me un po' troppo insistente dei termini "dannazione", "dannato" etc. Prova a variare un po', mi rendo conto che sono inglesismi molto ricorrenti nelle traduzioni italiane di romance, e quindi inconsciamente a forza di leggerli si arriva ad usarli quando si scrive, ma sarebbe meglio limitarli.
@ Mrstll
il romance park è fatto apposta perchè tutti quanti possano esprimere la propria opinione liberamente, e l'autrice possa beneficiare dal fatto di restare anonima per "sondare" il terreno - quindi commenta pure senza farti troppi problemi :-)
Ciao Tiziana La tua
Ciao Tiziana
La tua osservazione è giusta, e trova la sua spiegazione nel carattere e nell’abilità di Abrahm. Lui sa che gli serviranno tutte le sue forze per togliere dall’acqua la donna, ma la situazione è veramente molto pericolosa e difficile. Nonostante questo non può lasciarla morire, non vuole e non lo permetterà. Abrahm è pronto a combattere per tirarla fuori dall’acqua, con ogni mezzo a sua disposizione. Un impedimento quale una giacca tagliata su misura, e dunque stretta, o un paio di stivali che si sarebbero riempiti di acqua nel giro di pochi secondi, zavorrandolo verso il basso, avrebbero potuto essere decisivi per il raggiungimento del suo obiettivo, per questo se ne libera immediatamente. Abrahm è un soldato, ha già affrontato situazioni pericolose e non lascia mai nulla al caso. In effetti è un calcolatore. L’unico momento in cui la sua freddezza e meticolosità scompaiono, è quando si trova vicino a lei, che invece al suo contrario è avventata impulsiva e allegra.
Grazie del tuo commento.
Caty.
Mi è piaciuta molto la
Mi è piaciuta molto la tensione che l'autrice è riuscita a dare.
Sono riuscita a immaginare l'espressione contrariata di Abraham e ne ho un poco compreso il carattere.
Sono rimasta sorpresa del mancato "tuffo" di lei, cosa che forse tutti ci aspettavamo e che invece ha avuto un risvolto del tutto diverso. Mi piace questo "svicolare" dal classico. Brava, Caty.
L'unica cosa che mi ha lasciato perplessa (e di certo sono l'unica invece a non aver capito bene) è che lui, preso dallo spavento di veder cadere nel vuoto la donna che era a un passo dal salvare, invece di buttarsi senza riflettere oltre, pensa a stracciarsi stivali e quant'altro... Non so se in un'emergenza simile è normale farlo.
Tuttavia faccio ancora i miei complimenti per la scioltezza del linguaggio. Tiziana
CiaoSono molto emozionata
Ciao
Sono molto emozionata e vi ringrazio tutte per il vostro apprezzamento. L’estratto riporta il primo incontro dei due protagonisti, e sarà l’inizio di una movimentata storia d’amore e di avventura, che in alcune scene assumerà dei contorni veramente spassosi. Per ovvie ragioni non ho potuto mettere di più, ma posso dire che il romanzo è a buon punto e che spero di concluderlo molto presto. La vicenda si svolge nel 1803, ed ha anche dei risvolti gialli.
Grazie ancora a tutte.
Caty
Complimenti a Caty Rose,
Complimenti a Caty Rose, davvero un bell'estratto. Ben scritto, con ritmo e tensione, in qualche pennellata già ci fa capire come è il protagonista. Fa venire proprio voglia di sapere come va finire. Mi unisco a coloro che chiedono maggiori particolari sulla storia e sul periodo storico, anche se certamente non è un contemporaneo da quel che si capisce. Brava!
Io non lascio mai i pareri
Io non lascio mai i pareri nei romance park perchè non mi sento all'altezza, comunque anch'io ho avuto una positiva impressione di questo estratto, avrei solo usato qualche volta i trattini al posto delle virgole e messo qualche altra virgola, ma per il contenuto non ho obiezioni da fare, brava!
Non si capisce nemmeno se è storico o no...
Mi associo a
Mi associo a Luna70.
L'immagine a corredo dell'articolo è indicativa dell'epoca di ambientazione?
Comunque, non mi sento di andare più in là di un otto... però mi intriga e anche a me piacerebbe sapere come va a finiri.
Annamaria
Mi unisco alle altre, e do
Mi unisco alle altre, e do anch'io un nove. Una bella e dettagliata descrizione della scena. Mi è stato veramente facile immaginarla.
Vorrei che ci fosse incluso magari anche un tratto con un pò di dialogo fra i protagonisti, per conoscerli meglio.
Anch'io vorrei sapere il periodo storico e oltre a questo, se ha degli elementi paranormali o e un giallo/suspence? O entrambi?
Anche io ho dato un bel
Anche io ho dato un bel nove, devo dire che lo trovo scritto molto bene, complimenti Caty.
anche a me è piaciuto molto e
anche a me è piaciuto molto e devo dire che mi piacerebbe ancora di più sapere come va a finire !!!
daniela
A me è piaciuto. Mi
A me è piaciuto. Mi piacerebbe però sapere il periodo storico in cui si svolge, visto che non è specificato. Sono una persona molto curiosa, lo ammetto! :-P
Sicuramente il migliore
Sicuramente il migliore romance park che ho letto sino a oggi !
le ho dato un bel nove!