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Lunedì, 19 novembre, 2007 - 23:20
MarchRose

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PAPERISSIMA! Gli errori dei romanzi rosa
RFM: romance funniest mistakes
 
 
A new, tasty “finding”  for our growing RFM collection ! ;-)
You can explore all of them by clicking on the “FUNNY - PER RIDERE” link, i.e. the last one in the CATEGORIES menu on the left side of the homepage.
 
If you find any mistake that you’d like to share with us, do not hesitate and send me a mail or a message through splinder mailservice (just click on the envelope-shaped icon close to my nickname, in the bloggers’ list) with title + author of the books and description of the mistake: we’ll check it and, if confirmed, we’ll post your RFM on Isn’t It Romantic blog by giving you the credits of the finding.
But beware, do not waste your time with trivial mistakes such as misspelling of foreign fords etc. : we are looking for REAL mistakes – the equivalent of a Roman centurion with a Swatch at his wrist, okay ? No kidding with trifles girls, only blunders will do!
 
 
La nostra raccolta degli errori dei romanzi rosa si arricchisce di una nuova gustosa “scoperta” ! ;-)
Potete trovate tutta la nostra preziosa “collezione” raggruppata alla voce “FUNNY -  PER RIDERE”, in fondo al menù CATEGORIES che si trova a sinistra nella pagina iniziale del blog.
 
Se trovate qualche errore anche voi, non esitate a mandarmi un’email o un messaggio privato tramite splinder (basta cliccare sulla busta accanto al mio nickname, nell’elenco delle bloggers), citando titolo e autore del libro e descrivendo l’errore: noi verificheremo, e se davvero si tratta di un errore, lo posteremo su Isn’t It Romantic citandovi come scopritori della “papera”.
Attenzione però, lasciate perdere le banalità, ad esempio, parole straniere scritte con errori ortografici etc: cerchiamo i VERI errori, insomma l’equivalente di un centurione romano con lo Swatch al polso, chiaro ? Qui non si scherza, ragazze: si sbaglia sul serio !
 
 
 
MIND YOUR MANNERS AT TABLE!
 
In “Notorious” by Virginia Henley, set in England, 1322, we read the following scene:
 
Wolf’s food turned to ashes. He set down his fork and tried to swallow the lump in his throat. He didn’t succeed.” (page 303 of the US edition).
 
Poor Wolf, we’re so sorry some bad news ruined his dinner… but if this can be of some comfort to him, we share his pain, since we too have been left by miss Henley with something really difficult to swallow – especially since at that time in England there were NO forks!
 
Kitchen forks trace their origins back to the time of the Greeks. These forks were fairly large with two tines that aided in the carving and serving of meat, and weren’t use for eating.
After the fall of the Western Roman Empire forks and the barbaric invasions which followed, also forks declined. On the contrary, in the Eastern Roman Empire the use of these “luxury” tools continued. By the seventh century, small forks were used at Middle Eastern courts; in the tenth century, forks were fairly common among the wealthy in Byzantium. One such fork, a small, gold, two-pronged tool, came to Italy in 1003 in the dowry of a Byzantine princess who married Domenico Selvo, a Venetian doge. After witnessing the princess use the fork, the church severely censured her, stating that the utensil was an affront to God's intentions for fingers. Thereafter the fork disappeared from Western tables for nearly 300 years.
 
The fork began to gain acceptance in Western Europe only by the late sixteenth century, in Italy first, when upper-class people expressed renewed interest in hygiene and cleanliness at table.When Catherine de Medici married Henry I in 1533, her dowry included several dozen dinner forks wrought by Benvenuto Cellini, the great Italian silversmith. However, the French court considered the fork an awkward, even dangerous, utensil, the way to use it remained a mystery, so that the nobility and many sophisticates, notably King Louis XIV, refused to accept it and continued to eat with fingers or a knife.
 
The fork's arrival in northern Europe was even more difficult. Its use was first described in English in 1608 by Thomas Coryate, son of the Rector of Odcombe, who took the "grand tour" of Europe, saw forks used in Italy and on his return to England described them in his narrative “Coryat's Crudities”. He wrote:
 
"I observed a custome in all those Italian Cities and Townes through which I passed that is not used in any other country that I saw in my travels, neither doe I think that any other nation of Christendome doth use it, but only Italy. The Italian, and also most strangers that are cormorant in Italy, does alwaies at their meales, use a little fork when they cut the meate . . . their forkes being for the most part made of iron or steel, and some of silver, but these are used only by gentlemen. The reason of this their curiosity is because the Italian cannot endure by any means to have his dish touched by fingers, seeing that all men's fingers are not alike cleane. Hereupon I myself thought to imitate the Italian fashion by this forke cutting of meate, not only while I was in Italy, but also in Germany, and often-times in England since I came home."
 
Thereafter, Coryate's friends jokingly called the young traveler Furciferus, "Pitchfork."

English folding fork - forchetta inglese pieghevole
American folding spoon - cucchiaio americano pieghevole
18th C. French folding fork - forchetta francese del 18mo secolo pieghevole

Still for many years after Thomas’ travels using forks was viewed in England as an unmanly Italian affectation: it was not until the 18th century that the fork became commonly used. It was only around this time that the slightly curved fork used today was developed in Germany, while the standard four-tine design became current in the early nineteenth century.
 
So, remember to wash very well your hands before dinner, Wolf: to eat you’ll need your fingers still for a long, long time!

 #17th C. eating utensils from different countries
Posate del 17mo secolo, provenienti da varie parti del mondo
 
 
 
 
 
BUONE MANIERE A TAVOLA, PER FAVORE!
 
A pagina 303 del romanzo “Notorious” di Virginia Henley, tuttora inedito in Italia, ed ambientato in Inghilterra nel 1322, assistiamo a questa scena:
 
 
“A Wolf sembrò che il cibo si trasformasse in cenere. Posò la forchetta e cercò di deglutire, per sciogliere il nodo che gli serrava la gola. Ma non ne fu capace.” ( pagina 303 dell’edizione USA; mia traduzione )
 
 
Povero Wolf, ci dispiace proprio che delle brutte notizie gli abbiano rovinato la cena – ma se questo gli può essere di qualche conforto, in questo caso potremmo dire “mal comune, mezzo gaudio”, visto che anche a noi lettrici miss Henley ha servito qualcosa di un po’ troppo difficile da…ingoiare, soprattutto visto che a quei tempi in Inghilterra le forchette NON esistevano!
 
L’origine della forchetta risale all’epoca dei Greci. Si trattava di forchette piuttosto grandi, piatte, con due soli rebbi, e venivano usate per affettare e servire la carne, ma non per mangiare.
Con la caduta dell'Impero Romano d'Occidente e la successive invasioni barbariche anche la forchetta seguì lo stesso declino. Nell'Impero Romano d'Oriente, invece, l'uso di questi "oggetti lussuosi" continuò. Alle corti dei reami medioorientali, verso la fine del settimo secolo, si iniziarono ad usare le forchette anche per cenare, e nel decimo secolo erano già piuttosto diffuse presso le famiglie più ricche di Bisanzio. Nel 1003, una piccola forchetta d’oro con due rebbi arrivò per la prima volta in Italia insieme alla dote di una principessa bizantina che sposò Domenico Selvo, un Doge veneziano. Dopo aver visto la principessa che usava la forchetta, i prelati la condannarono aspramente, affermando che quell’arnese era un affronto a Dio, il quale aveva dato all’uomo le dita apposta per mangiare. Dopo di ciò, la forchetta sparì dalle tavole dell’Occidente per quasi trecento anni.
 
# 17th C. travel set composed of a folding fork and knife
and an adaptable spoon into a proper case
set da viaggio del 17mo secolo, composto da forchetta e coltello pieghevoli
e un cucchiaio che si trasforma in custodia
 
La forchetta inziò a diventare popolare nell’Europa Occidentale solo verso la fine del sedicesimo secolo, iniziando dall’Italia, dove le persone di ceto elevato iniziavano ad esprimere interesse per l’igiene e la pulizia anche a tavola. Quando Caterina de’ Medici sposò il re francese Enrico I nel 1533, la sua dote comprendeva parecchie dozzine di forchette da pasto realizzate nientedimeno che da Benvenuto Cellini. Tuttavia, la corte francese giudicò la forchetta un utensile scomodo ed addirittura pericoloso, il suo uso un vero mistero, ed i nobili e la gente di alto rango, incluso perfino il re Luigi XIV, si rifiutarono d’accettarla e continuarono imperterriti a mangiare con le dita oppure aiutandosi con un coltello.
 
L’introduzione della forchetta nel nord Europa fu ancora più difficile. La prima descrizione in lingua inglese del suo utilizzo fu fatta nel 1608 da Thomas Coryate, figlio del Rettore di Odcombe, che nel corso del suo "gran tour" europeo vide usare le forchette in Italia e al suo ritorno in Inghilterra le descrisse nei suoi quaderni di viaggio “Coryat's Crudities” . Thomas racconta:
 
“In tutte le città grandi e piccole italiane che ho visitato in Italia, ho notato un’usanza che non ho osservato da nessun’altra parte nei paesi che ho visto nei miei viaggi, e che non penso nessun’altra nazione della Cristianità conosca a parte l’Italia. Gli Italiani, ed anche la maggior parte degli stranieri che affollano l’Italia, durante i pasti usano sempre una piccola forchetta mentre tagliano la carne… le loro forchette sono fatte per la maggior parte in ferro o in acciaio, ed alcune in argento, ma queste ultime sono usate solo dai gentiluomini. La ragione di questa curiosa abitudine è che gli Italiani non sopportano assolutamente che qualcuno tocchi con le dita quel che hanno nel piatto, perché non tutti hanno le dita pulite allo stesso modo. Perciò io stesso ho pensato di imitare la moda italiana di questa forchetta per tagliare la carne, non solo mentre mi trovavo in Italia, ma anche in Germania, e molte volte in Inghilterra da quando sono tornato.”
 
E fu così che gli amici di Thomas lo soprannominarono scherzosamente Furciferus, cioè “l’Inforcatore”.


   From left to right: #18h C. Dutch or German fork,
#19th C. German fork
Da sinistra a destra: forchetta olandese o tedesca del 18mo secolo,
forchetta tedesca del 19mo secolo
 
 
Ancora per parecchi anni dopo i viaggi di Thomas usare le forchette fu visto dagli Inglesi soltanto come una moda italiana, e per giunta sintomo di un comportamento affettato e poco virile: non fu che nel 18mo secolo che le forchette diventarono di uso comune in Inghilterra. Fu solo a questo punto che venne inventata in Germania la forchetta leggermente incurvata che si usa oggigiorno, mentre il design con quattro rebbi si diffuse nel primo Ottocento.
 
Quindi ricordati di lavarti ben bene le mani prima di cena, Wolf: per mangiare ti serviranno le dita per parecchi anni ancora!

 From left to right: #19th C. German fork,
#17th C. German or English fork, #18th C. English fork
Da sinistra a destra: forchetta tedesca del 19mo secolo,
forchetta tedesca o inglese del 17mo secolo e forchetta inglese del 18mo secolo
 
 
 
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Commenti

wow che complimento Bopper,

wow che complimento Bopper, grazie ! :-))

Ecco un bell'esempio di come

Ecco un bell'esempio di come si possa cogliere sapientemente un'occasione per dire molto altro, ma anche di come , dietro ai più piccoli oggetti del nostro vivere quotidiano, si celino affascinanti storie. Complimenti per l'attenzione nella lettura e la meticolosità della ricerca...

@Mrosa. Grazie dei link,

@Mrosa.

Grazie dei link, davvero interessanti. Se, come spero, l'anno prossimo riesco ad andare in Galles in vacanza vedrò di procurarmi qualcuno degli splendidi Welsh Love spoons. Sono meravigliosi.

PS: Mi ricordavo anche del post sul gelato perchè pensavo fosse un dolce molto più recente, invece....

Cristina

@ fabydc e Paige79: da

@ fabydc e Paige79:

da quello che ho trovato nelle mie ricerche, in Europa nel Medioevo a tavola si usavano soltanto i cucchiai ( per le minestre ) e i coltelli ( per la carne ). Le forchette, no: cioè erano usate ma solo per tenere ferma la carne mentre veniva tagliata. Per tutto il resto, c'erano... le dita :P

Più sotto metto qualche link interessante, se volete dare un'occhiata per saperne di più.

@ Cristina

quest'articolo è tratto... dalla mia testa, nel senso che è il risultato di parecchie ore di ricerche, su molti siti diversi (almeno una dozzina), inclusi enciclopedie on-line, forum dedicati al Medioevo, e siti sulla storia dell'alimentazione. Idem per la ricerca delle fotografie, per cui mi ha dato una mano anche Naan. Insomma più o meno la stessa cosa che ho fatto per il gelato regency, lavevi letto?

Se ci fosse stata una fonte precisa, l'avrei certamente dichiarata ;-)

Ti metto qualcuno dei links che ho usato:

http://www.kwcucina.kataweb.it/kwcucina/kwcucinasa.jsp?idContent=280631&...

http://www.cuisinenet.com/digest/custom/etiquette/utensil_timeline.shtml

http://www.encyclopedia.com/doc/1G1-78361118.html

Devo ammettere che in questa ricerca sono stata molto meticolosa, anche perchè si parla della Henley, tanto rinomata per la sua accuratezza nei dettagli storici!! quindi prima di dire "la Henley ha fatto un errore" ho fatto davvero del mio meglio per non trascurare nulla.

Sui cucchiai, ti ho cercato qualcosina, ho trovato anche una fonte che dice da dove risale l'uso dei cucchiai da battesimo:

http://www.hospitalityguild.com/History/history_of_the_spoon.htm

http://en.wikipedia.org/wiki/Spoon

http://www.christeningsilver.com/info/christening-gifts---a-background.aspx

... e visto che ti piacciono i cucchiai, guarda che ho trovato: questa proprio non la sapevo, e tu?

http://www.adamking.co.uk/Lovespoon_History.htm

http://en.wikipedia.org/wiki/Love_spoon

Non sapevo tutta la storia

Non sapevo tutta la storia della forchetta,ma sapevo che all'epoca raccontata dal romanzo in questione non si usavano posate...pensavo che fossero cose risapute...invece che straflacioni!

Tiziana

Carino questo articolo. Da

Carino questo articolo.

Da dove è tratto? Se ce ne sono di simili mi piacerebbe sapere qualcosa anche sui cucchiai (sono perversa, lo so, ma mi piacciono tantissimo, soprattutto quelli che, se non mi sbaglio, si regalavano alla nascita ai bambini). ^__^.

Certo che le forchette delle fotografie sono delle opere d'arte.

Cristina

grazie Maria Rosa per questo

grazie Maria Rosa per questo post cosi dettagliato!nn sapevo nulla della storia della forchetta,ma in parecchi romanzi e' citata ma in epoche che ora so' che era del tutto impossibile!!!!quindi anche questa usanza abbiamo creato noi!!!!mi sento molto patriottica:)))))..se nn sbaglio nei medievali si usava il coltello nei pasti (tipo forchetta odierna) o anche quella e' una papera??

Capperi Mrosa!!! Non ti

Capperi Mrosa!!!

Non ti sfugge nulla....certo però che errore grossolano fanno certe scrittrici, dovrebbero documentarsi !

non credi???

Molto belle le foto che hai allegato al post!

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