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Mercoledì, 4 marzo, 2009 - 02:00
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RECENSIONE: TUTTO IN UN BACIO (It's in His kiss) di Julia Quinn



Prima edizione: 2005 by Avon Books


Edito in Italia da: Mondadori, I ROMANZI no.795, gennaio 2008


Ambientazione: regency


Grado di sensualità: warm (caldo)


Voto/rating: 6,5/10


Collegamenti ad altri romanzi: settimo volume della serie Bridgerton, così composta:

1: The Duke and I ( Il Duca e io ) - Daphne
2: The Viscount Who Loved Me ( Il visconte che mi amava ) - Anthony
3: An Offer from a Gentleman ( L’offerta di un gentiluomo ) - Benedict
4: Romancing Mr. Bridgerton ( Un uomo da conquistare ) - Colin
5: To Sir Phillip, With Love ( A Sir Phillip, con amore ) - Eloise
6: When He Was Wicked ( Amare un libertino ) - Francesca
7: It's in His Kiss ( Tutto in un bacio ) - Hyacinth
8: On the Way to the Wedding ( Il vero amore esiste ) - Gregory



Che meraviglia essere una Bridgerton: nonostante la morte prematura del padre, la madre ha saputo crescere i suoi otto figli, quattro maschi e quattro femmine, uniti, sereni e circondati da tutto l'affetto necessario. Non ci sono problemi finanziari di sorta, quindi anche le preoccupazioni materiali non fanno parte della vita quotidiana. I Bridgerton sono educati, simpatici, spiritosi, generosi, leali, i ragazzi tutti affascinanti, le ragazze molto attraenti anche se non canonicamente belle. I Bridgerton non sanno cosa sia la ribellione, la cattiveria od anche la disperazione. Sono una famiglia ideale, cittadini coscienziosi, aristocratici perfetti. Non conoscono le difficoltà reali ed hanno pochi problemi, quindi giunta al settimo e penultimo libro della serie, è difficile per l'autrice trovare un nuovo e stimolante spunto per una trama.

In questo caso ricorre ad un diario scritto in italiano dalla nonna paterna di Gareth St. Clair, il quale, credendosi un bastardo, spera ivi di poter trovare indicazioni su chi fosse suo padre e per quale motivo sua madre fosse stata infedele al marito. Ovviamente non conosce l'italiano, quindi ha bisogno non solo di una traduttrice, ma anche di una persona fidata che non tradisca gli eventuali segreti contenuti nel suddetto diario. E chi meglio dell'ultima sorellina Bridgerton rimasta su piazza, la mordace, riservata e tenace Hyacinth?


Non c'è bisogno di svelare altro della storia anche perché ad essere onesti non c'è molto di più, il lieto fine è scontato e non è il tipo di romanzo in cui contino i colpi di scena. Il nostro eroe, al di là del suo notevole aspetto fisico, si vorrebbe accreditare come eroe tormentato ma invece risulta semplicemente un ragazzino un poco immaturo, così come Hyacinth, ricorda troppo le sorelle per avere una sua precisa ed autonoma fisionomia. Quindi non si riesce ad appassionarsi alle loro vicende più di tanto e si rimane distanti spettatori buona parte del tempo, aspettando non si sa quale guizzo che ci trascini finalmente dentro la storia. Il problema di molte saghe è proprio questo: molti volumi da scrivere, troppe pagine da riempire. Si, riempire, non scrivere. Perchè appunto ad un dato momento le idee finiscono, ma ci sono delle consegne da rispettare, per cui il risultato è un'opera poco convinta e convincente, anche se ci sono alcune scene molto divertenti e genuinamente godibili, che ci ricordano il meglio dell'autrice.

Certo la Quinn scrive benissimo ed ha un dono naturale per la commedia e per i dialoghi scoppiettanti come poche altri autrici, quindi riesce comunque a produrre un libro grazioso, ma proprio per questo sono alquanto delusa da lei. Rimane in superficie quando avrebbe potuto scavare, cerca l'emozione facile quando è stata capace di proporcela in maniera inusuale e particolare, per lei, proprio nel volume che precede questo, Amare un libertino. Diverso dai precedenti e seguenti, ma secondo me uno dei migliori mai scritti dalla Quinn. Al contrario di questo.


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Commenti

il èproblema di questi

il èproblema di questi romanzi è la serialità troppo lunga, che alla fin fine stanca e risulta davvero troppo ripetitiva:una serie di otto libri dedicati ciascuno ad un fratello è davvero troppo,è impossibile trovare per tutti spunti nuovi ed originali.Se aggiungiamo poi che la famiglia Bridgerton è praticamente perfetta(tutti si volgiono un bene dell'anima, non ci sono nè litigi nè contrasti di alcun tipo, giusto qualche tensione per non far morire di noia il lettore)-talmente perfetta ai limit dell'inverosimile, aggiungo io-il risultato è scontato.

E difatti,pur non avendo letto gli ultimi due romanzi della serie, ho notato che dal terzo-quarto in poi, la storia comincia a farsi stancante e ripetitiva.I poveri fratelli minori Bridgerton non hanno lo smalto , la vivacità,l'originalità dei primi.

comunque la serie è carina, nonostante questi difetti, a me è paiciuta.

.. quando si dicono i

.. quando si dicono i gusti... pensate che a me Amare un libertino non è piaciuto nemmeno un po'...

Mi spiego, non che sia un brutto libro, tutt'altro, ma trovo che la Quinn nel genere serio / drammatico non sia brava tanto quanto lo è ( a volte ) in quello comico. Cioè per me è da 7 nel drammatico, quando va bene, ma se è in stato di grazia - non è comunque il caso di tutto in un bacio, ahimè - nella romantic comedy è da 9. Imbattibile.

Sono perfettamente d'accordo

Sono perfettamente d'accordo sul libro Amare un libertino: è quasi il migliore che ho letto della Quinn. Sono ambivalente nei riguardi di quest'ultima...

Condivido la tua opinione su

Condivido la tua opinione su Amare un libertino: io l'ho preso solo perchè se ne era parlato come di un romanzo più sensuale e diverso dallo stile della Quinn (che confesso a me non piace molto, nei 2/3 che ho letto). E' l'unico suo che ho tenuto perchè l'ho trovato abbastanza buono, e molto più interessante degli altri che conosco.

Ho apprezzato molto questo

Ho apprezzato molto questo romanzo. ^_^ Simpatica la figura di Lady D.

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