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RECENSIONE: TUTTO IN UN BACIO (It's in His kiss) di Julia Quinn
Prima edizione: 2005 by Avon Books
Edito in Italia da: Mondadori, I ROMANZI no.795, gennaio 2008
Ambientazione: regency
Grado di sensualità: warm (caldo)
Voto/rating: 6,5/10
Collegamenti ad altri romanzi: settimo volume della serie Bridgerton, così composta:
1: The Duke and I ( Il Duca e io ) - Daphne
2: The Viscount Who Loved Me ( Il visconte che mi amava ) - Anthony
3: An Offer from a Gentleman ( L’offerta di un gentiluomo ) - Benedict
4: Romancing Mr. Bridgerton ( Un uomo da conquistare ) - Colin
5: To Sir Phillip, With Love ( A Sir Phillip, con amore ) - Eloise
6: When He Was Wicked ( Amare un libertino ) - Francesca
7: It's in His Kiss ( Tutto in un bacio ) - Hyacinth
8: On the Way to the Wedding ( Il vero amore esiste ) - Gregory
Che meraviglia essere una Bridgerton: nonostante la morte prematura del padre, la madre ha saputo crescere i suoi otto figli, quattro maschi e quattro femmine, uniti, sereni e circondati da tutto l'affetto necessario. Non ci sono problemi finanziari di sorta, quindi anche le preoccupazioni materiali non fanno parte della vita quotidiana. I Bridgerton sono educati, simpatici, spiritosi, generosi, leali, i ragazzi tutti affascinanti, le ragazze molto attraenti anche se non canonicamente belle. I Bridgerton non sanno cosa sia la ribellione, la cattiveria od anche la disperazione. Sono una famiglia ideale, cittadini coscienziosi, aristocratici perfetti. Non conoscono le difficoltà reali ed hanno pochi problemi, quindi giunta al settimo e penultimo libro della serie, è difficile per l'autrice trovare un nuovo e stimolante spunto per una trama.
In questo caso ricorre ad un diario scritto in italiano dalla nonna paterna di Gareth St. Clair, il quale, credendosi un bastardo, spera ivi di poter trovare indicazioni su chi fosse suo padre e per quale motivo sua madre fosse stata infedele al marito. Ovviamente non conosce l'italiano, quindi ha bisogno non solo di una traduttrice, ma anche di una persona fidata che non tradisca gli eventuali segreti contenuti nel suddetto diario. E chi meglio dell'ultima sorellina Bridgerton rimasta su piazza, la mordace, riservata e tenace Hyacinth?
Non c'è bisogno di svelare altro della storia anche perché ad essere onesti non c'è molto di più, il lieto fine è scontato e non è il tipo di romanzo in cui contino i colpi di scena. Il nostro eroe, al di là del suo notevole aspetto fisico, si vorrebbe accreditare come eroe tormentato ma invece risulta semplicemente un ragazzino un poco immaturo, così come Hyacinth, ricorda troppo le sorelle per avere una sua precisa ed autonoma fisionomia. Quindi non si riesce ad appassionarsi alle loro vicende più di tanto e si rimane distanti spettatori buona parte del tempo, aspettando non si sa quale guizzo che ci trascini finalmente dentro la storia. Il problema di molte saghe è proprio questo: molti volumi da scrivere, troppe pagine da riempire. Si, riempire, non scrivere. Perchè appunto ad un dato momento le idee finiscono, ma ci sono delle consegne da rispettare, per cui il risultato è un'opera poco convinta e convincente, anche se ci sono alcune scene molto divertenti e genuinamente godibili, che ci ricordano il meglio dell'autrice.
Certo la Quinn scrive benissimo ed ha un dono naturale per la commedia e per i dialoghi scoppiettanti come poche altri autrici, quindi riesce comunque a produrre un libro grazioso, ma proprio per questo sono alquanto delusa da lei. Rimane in superficie quando avrebbe potuto scavare, cerca l'emozione facile quando è stata capace di proporcela in maniera inusuale e particolare, per lei, proprio nel volume che precede questo, Amare un libertino. Diverso dai precedenti e seguenti, ma secondo me uno dei migliori mai scritti dalla Quinn. Al contrario di questo.
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