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Mercoledì, 10 marzo, 2010 - 10:28
Lener

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L'AMORE OLTRE IL ROMANCE: ADSO E LA FANCIULLA


Titolo: Il nome della rosa

Autore: Umberto Eco

Edizione : 1ª ed. originale 1980

Genere: Romanzo giallo, storico

Ambientazione: monastero medievale, 1327

Trama: Un anziano frate trascrive un'avventura vissuta da novizio insieme al suo maestro, molti decenni prima, in un monastero benedettino dell'Italia settentrionale. Nel corso di sette giornate, scandite dalle ore della vita monacale, morti inspiegabili insanguinano l'Abbazia, apparentemente seguendo le profezie dell'Apocalisse.
L'adolescente Adso sarà testimone e cronista delle indagini dell'arguto Frate Guglielmo e di uno scontro mirabile e terribile tra fede e ragione, fanatismo e misticismo, odio implacabile ed amore assoluto per la verità.
 
Note: Nel 1986 il regista Jean-Jacques Annaud ne ha tratto l'omonimo film con Sean Connery, Christian Slater, F. Murray Abraham, Ron Pelman e Valentina Vargas.

 
"Chi era, chi era mai costei che si levava come l'aurora, bella come la luna, fulgida come il sole, terribile come schiere vessillifere?"
Scandito dai versi del Cantico dei Cantici si consuma, naturale ed inaspettato, un atto d'amore, erotismo e poesia tra il giovane Adso ed una bellissima fanciulla senza nome.
Lei, costretta dalla miseria a vendersi alla lussuria dei monaci in cambio di poche frattaglie di cibo.
Lui, il rampollo cadetto di una nobile famiglia destinato alla vita monastica.
Adso conosce il latino e l'aspro volgare delle terre tedesche, intende appena poche parole del dialetto parlato con timore dalla fanciulla.
Nelle cucine di un'Abbazia ormai maledetta, lei lo seduce senz'altri artifizi che non siano la gratuita concessione di sé e la spontanea condivisione di un piacere speciale e così raro, in un mondo senza speranza, fatto soltanto di stenti e sopraffazioni.
Saranno solo poche ore, ma Adso ne serberà un ricordo indelebile.
Il suo animo conoscerà le pene d'amore e lui penserà sempre alla fanciulla, sperando di scorgerla trai volti dei popolani che si susseguono nei pressi dell'Abbazia, sentendosi in pace nel desiderare la sua pace, sentendosi felice nel desiderarla felice. Ma è un amore senza futuro ed anche le poche speranze che palpitano nel cuore in tumulto di Adso saranno sradicate dalla durezza della realtà e dalla crudeltà degli uomini.
Eppure la fanciulla sventurata non lo abbandonerà mai e suo sarà il volto che riemergerà con immutato nitore nelle memorie della sua vecchiaia, ricordo di una notte indimenticabile, di sentimenti mai più provati, incarnazione stessa dell'eterno femminino.
Nel chiudere il capitolo in cui la sua amata è perduta per sempre, in un mondo ormai sprofondato nel caos dove non esiste più alcuna certezza, dove soltanto nei nomi è racchiusa l'unica conoscenza delle cose, l'ormai anziano Adso ci confida che "Dell'unico amore terreno della mia vita, non sapevo, e non seppi mai, il nome".
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Commenti

Davvero un bellissimo post,

Davvero un bellissimo post, questi du ersonaggi sono rimasti impressi anche a me.

@Lener Grazie per il tuo

@Lener

Grazie per il tuo complimento...tutto merito del Latino, lingua dal suono molto sensuale, anche se spesso sottovalutata (ma si sa a volte i prof ci fanno odiare certe materie) e  di questo bellissimo libro...la cui filosofia sta proprio nel gioco ambiguo fa simbolo e significato del simbolo stesso...

ciao

vale77

Grazie mille per il vostro

Grazie mille per il vostro apprezzamento, ragazze!

@ Vale 77: stupendo il tuo commento! Praticamente è una riflessione che meriterebbe un articolo tutto suo.

@ Paola: concordo assolutamente! Il nome della rosa è un romanzo stupendo per molteplici ragioni, tra cui sicuramente la grande umanità dei suoi personaggi, Adso in primis: quello che prova per la fanciulla è amore, un amore vissuto come solo un novizio medievale poteva fare.

Un caro saluto a tutte! 
Lener

Lener! A parte la fantastica

Lener!
A parte la fantastica idea che hai avuto su questa nuova rubrica del blog c'è da dire che hai inziato "con il botto"!
Il Nome della Rosa non è solo un capolavoro della letteratura italiana (che dovrebbero fare patrimonio nazionale :D), ma è anche una fantastica storia di scoperta e di amore... si di amore, perchè benche Adso e la fanciulla non abbiano avuto che un fugace incontro, tanto è bastato ad Adso per mettere in discussione i concetti e le idee di una vita (la sua, benchè giovane) e scuoterlo nel profondo... alla fine questo fa l'amore!
Questo romanzo ci dimostra inequivocabilmente che è come ci dici tu...  l'amore è dentro, intorno, oltre al romance.
Paola.

Concordo con Chiaromattino.

Concordo con Chiaromattino. ^_^

Bellissimo, lo ricordo con

Bellissimo, lo ricordo con molto piacere e leggerti è stato fantastico.
Grazie:)
Ciao
Cris

 "Stat rosa pristina nomine,

 "Stat rosa pristina nomine, nomina nuda tenemus".....ovvero la rosa, che c'era, adesso esiste solo nel nome, noi possediamo soltanto nudi nomi....ma è la sostanza di chi ha posseduto quel nome a non svanire mai...la rosa perderebbe forse il suo profumo se non si chiamasse più con questo nome? L'amore, muterebbe di significato se decidessimo di rivolgerci a lui con altre parole?E' il primo libro che ho amato davvero...poetico, intenso e bellissimo, grazie Lener per questo bel regalo...!!!!!

vale77

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