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ESCE IN LIBRERIA UN CUORE NELLE TENEBRE di Roberta Ciuffi - EDIZIONI LEGGEREDITORE
Vivono tra la gente comune, conducono una vita apparentemente normale. Ma la notte è il loro regno, è di notte che si scatena la loro vera natura. Tutto intorno, l’Italia unita sta muovendo i primi passi, eppure, tra i vicoli di San Raffaele, in Friuli, sono i lykaon a reggere i fili del destino. Da secoli vivono in pace, a metà fra la ragione umana e l’istinto animale, ma ora qualcuno di loro ha lasciato che il sangue prenda il sopravvento, e che le pulsioni del lupo vengano alla luce, sconvolgendo un’armonia sottile. L’ombra dei boschi sta per dilagare, inesorabile, insidiosa, e solo uno di loro potrà ricucire il confine tra i due mondi. Starà a lui – accompagnato da una donna fragile e indifesa, che cela in sé la forza sconosciuta e dirompente di una regina delle tenebre –, trovare la chiave che risolverà l’enigma, per difendere il suo popolo dai piani di chi da tempo trama alle loro spalle.
Roberta Ciuffi, metterà in palio una copia autografata di Un cuore nelle tenebre che verrà sorteggiata venerdi 8 Luglio, tra tutte coloro che lasceranno un commento. Quindi non dimenticate di firmarvi, con un nome o un nick per farvi riconoscere!
Nota dell'autrice: C’è un’attività che gli appassionati lettori conoscono bene, e che non ha una definizione precisa. Spigolamento? Spulciamento? Saltabeccamento? Brr…
Mi spiego. Si prende in mano un dizionario, un’enciclopedia, e di rimando in rimando si rimane per ore stregati da migliaia d’informazioni nuove ed entusiasmanti. È un’attività che esercita una forza di attrazione ipnotica, ed io sono costretta a praticarla a piccole dosi per non rischiare che occupi tutto il tempo che dovrei invece dedicare alla scrittura.
Il giorno in cui la prima idea di questa storia si è formata nella mia mente, ero invece in uno stato di abbandono totale, privo di freni inibitori. Avevo tra le mani l’Enciclopedia dei Miti, di Garzanti, e non riuscivo a fermarmi. Saltavo da una leggenda all’altra, da un personaggio all’altro, senza badare al tempo che passava. Non ricordo attraverso quale tortuoso percorso, giunsi infine al mito di Lykaon. Mito spaventoso, a dire la verità! Un malvagio re di Arcadia che viene trasformato in lupo da Zeus, assieme a tutta la sua discendenza. Nello stesso periodo ero incappata in un’altra leggenda, friulana stavolta: quella dei benandanti, mitici personaggi capaci di assumere la forma di animali per proteggere le popolazioni locali dai malefici delle streghe del grano. Queste due informazioni fuse assieme divennero il seme che gettato nella mia mente iniziò a germogliare una storia.
Una maledizione antica, una stirpe parallela in grado di mutare che affianca l’umanità nel corso della sua evoluzione. Una popolazione insediata tra le montagne del Friuli, nascosta, divisa tra la potenza del proprio sangue antico e selvaggio, e la necessità di tenerla a freno, domarla. E un re. Discendente diretto del malvagio Lykaon. Affascinante, bello e forte, certo. Talmente tanto che sentii subito la necessità di ‘azzopparlo’, in senso letterale ma anche figurato, per ridurlo a una materia che io potessi lavorare, impastare con sentimenti di umana fragilità.
Come faccio spesso, all’inizio utilizzai l’idea come semplice passatempo mentale, una sorta di film che scorreva solo nella mia mente. Poi la pulsione di scriverla si fece troppo intensa, e cominciai a metterla sulla carta.
Di nuovo, come mi capita spesso, fui imprevidente. Ero già arrivata a più di 300.000 battute quando mi resi conto che per quella storia non c’era un mercato. Non in quel momento, non in Italia. E mi fermai.
Fino a quando, esattamente il 7 gennaio di quest’anno, mi arrivò una mail di Sergio Fanucci, il quale mi chiedeva se fossi interessata a pubblicare un romanzo con loro. Sapevo che intendeva un romance, ma io presi la palla al balzo e decisi di dare al mio Lykaon una possibilità. Presentai un centinaio di pagine e attesi, poco fiduciosa. Quando mi dissero che erano interessati e volevano pubblicarlo, la più sorpresa fui proprio io. Ero convinta che l’avrebbero scartato per tornare al progetto originario.
Perciò sono felice di presentarvi questo nuovo lavoro, a lungo covato nel mio cuore. Che attualmente non è nelle tenebre, ma veleggia beato in un punto molto alto del cielo!
ESTRATTO
Notte nera, tempestata di gemme. La luna, uno spicchio morente di luce. Le zampe si alternavano sul terreno, sfiorandolo più che pestandolo, e a ogni passo la bestia emetteva un suono basso, un'eco che sgorgava dal profondo di un'eternità d'attesa. La notte vibrava e fremeva, pullulante di vita. Dovunque, nel cielo, tra le fronde, sopra o sotto la terra umida animali strisciavano, volavano, correvano, s'immergevano più profondamente, lanciando richiami e provocando suoni che gli umani non potevano udire. E alberi, pietre, animali, ogni elemento che scorreva accanto a lui scintillava, come se una magica vernice n'avesse delimitato i contorni. Come potevano, gli Altri, dire che la notte era buia?
Se ancora ne fosse stato in grado, avrebbe riso. Se non fosse stato ancora, in parte, ciò che era, avrebbe rovesciato indietro il capo sinuoso per lanciare la sua sfida al mondo intero. Ma, sebbene rivestita della sua forma lykaon e in parte offuscata, nel corpo della bestia la coscienza era ancora quella di Lars Coulter, e lui sapeva che non si avverte un nemico della propria presenza. Soprattutto quando si va a caccia. E lui, quella notte, stava proprio andando a caccia.
Era passato molto tempo dall'ultima volta, e il corpo potente doleva per lo sforzo d'essere quel che era. Ma il dolore era attutito da una gioia trionfante, che apparteneva a Lars Coulter, ma non del tutto. In buona parte, viveva di vita propria, così come il fuoco avvolge un albero, divenendo tutt'uno con la vita che sta divorando. Era questo il fuoco cui Lars Coulter agognava, ed era questo stesso fuoco che temeva, e da cui fuggiva, nella sua forma umana.
Il vento gli portava suoni lontani, parole, canti d'amore notturni. Era tutto un turbinare, fremere, lievitare di vite nascoste e segrete, da cui si distaccava con un impeto della coscienza per non rischiare di esserne assorbito.
La casa circondata da giardini era simile a una parete scura, in cui porte e finestre affondavano ancora più scuri. Neppure una luce a illuminare la notte. Lykaon si fermò. Sentiva la presenza della femmina all’interno, forte, ma incompleta per lui, rivestita da una pallida forma umana.
Dalla gola gli sgorgò un brontolio che parve dilatarsi nel vento. Attese qualche istante, senza ricevere risposta. La bestia prese a percorrere un breve spazio, avanti e indietro, il capo puntato in alto, verso l'edificio oscuro che incombeva al di sopra, la coda che ondeggiava impaziente segnando il passo. Lei non rispondeva. Il desiderio dentro di lui stava aumentando, ribolliva in un crescendo incontrollabile, fino a superare la prudenza. Lei era là, e non rispondeva. Arretrò col capo ed emise un ringhio, in parte richiamo, in parte minaccia.
L'avvertiva che poteva averla, se la voleva, perché così era tra le creature della sua specie, tra coloro che avevano nel sangue la Maledizione di Lykaon. Lei non aveva difese contro la cosa che Lars era adesso… Salvo quella scintilla d’umanità che ancora vibrava dentro di lui.
Con un colpo improvviso che scosse prepotente gli alberi attorno alla casa, il vento cambiò direzione.
Sito ufficiale dell'autrice: www.robertaciuffi.altervista.org
Pagina facebook QUI
inoltre qui di seguito potete leggere i post a lei dedicati:
http://romancebooks.splinder.com/post/23029485
http://romancebooks.splinder.com/post/22249536
Qui potete trovare l'intervista all'autrice che è stata nostra ospite qualche tempo fa:
http://romancebooks.splinder.com/post/19631801
LEGGI UN ESTRATTO
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