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Dietro la lavagna (ottobre)
Non ho molto da mettere dietro la lavagna e per questa volta voglio accompagnare in castigo non dei libri ma un modo di fare e di pensare che mi lascia ogni volta basita.
La varietà e la quantità di libri che ogni mese ci viene proposta in libreria e nelle edicole dalle case editrici è senza ombra di dubbio notevole.
Se poi ci aggiungiamo il selfpublishing abbiamo veramente solo l'imbarazzo della scelta su cosa, come e dove leggere e per orientarci nelle nostre scelte e farci conoscere autori nuovi ci sono i blog più o meno ufficiali e le recensioni sui vari siti personali e sugli store.
Io per prima quando faccio un acquisto cerco di leggermi i pareri e le recensioni di chi il libro lo ha già preso e in base all'idea che mi sono fatta decido se comperare o meno.
Il parere poi può essere più o meno concorde con quanto avevo letto in giro o completamente opposto ma assolutamente sempre sincero e in buona fede e mai atto a denigrare o distruggere il lavoro di uno scrittore quando poi lo condivido con voi.
Io non mi ritengo una blogger.
Sono una paciosa onnivora libromane che ama ogni tipo di lettura, che spazia tra i vari generi senza ritenersi un genio quando tra le mani ho qualche libro " serio" o una casalinga frustrata e intellettualmente povera quando leggo un romance o un erotico.
Non ci dovrebbero essere problemi quindi se alla base di ogni recensione ci fosse solo il gusto personale affrancato da qualsiasi altro tipo di giudizio o convinzioni sulla persona, sulla simpatia o sul profitto personale.
E invece care mie lettrici, i problemi ci sono eccome perchè purtroppo, e sottolineo purtroppo, in molti casi le recensioni sono pilotate da interessi personali - vedi per esempio i casi in cui un titolo uscito da nemmeno un giorno ha già almeno dieci recensioni a cinque stelline- invidie e gelosie meschine,
Perchè dico questo?
Perchè leggo e noto, girando nelle numerose pagine dedicate, ossequiare questo o quel libro e ignorare con un assordante silenzio un titolo o uno scrittore fuori da chissà quale loro giro o partecipazione.
Potrebbe essere anche accettabile se la valanga di lodi sperticate venissero usate per dei lavori validi.
Tanto di cappello a chi mi fa conoscere un autore sconosciuto o poco noto ma capace di tessere una trama avvincente e appassionante usando correttamente la grammatica italiana e un senso logico dalla prima all'ultima riga!
Mi andrebbe benissimo accettare una proposta del genere e sorvolare su certi silenzi se " leggessi" l'onestà di promuovere i buoni lavori e non invece la determinazione di affossare quelli che non si ritengono tali solo perchè non amici o non amici di amici o semplicemente antipatici.
Apro "...." e mi si sbatte in prima pagina l'ultimo o il primo lavoro di Pinca Pallina : sensazionale novità letteraria del momento, astro nascente del romance o dell'erotico, rivelazione dell'estate, dell'inverno, dell'autunno o della primavera, un libro che non dimenticherete facilmente!...
Sicuramente no non lo dimenticherò belle mie perchè mi ritrovo a leggere qualcosa che sembra scritto da un migrante appena sbarcato nel nostro paese, con una trama full optional di corbellerie degna di partecipazione alla gara di salto in lungo nelle prossime olimpiadi e di occultamento forzato nel labirinto della logica, della coerenza e del buon gusto.
Poi controllo i commenti e mi sorge il dubbio che insieme all'età che avanza, come la marcia del colonnello Hathi proceda nel mio intelletto anche l'incapacità di capire e apprezzare.
Non ne trovo uno e dico uno che non sia discorde, che accenni ad una piccola critica, che faccia un appunto, che ipotizzi un se o un ma. Niente di niente, solo tanti " meraviglioso, stupendo, grazieeeeee, mitiche, daccene ancora..."
Potrei pure far finta di niente e passare oltre, elefantessa sdegnata e permalosa che non sono altro, se non fosse che poi mi capita di leggere i commenti di altri lavori scritti coi doni delle Muse.
Nel migliore dei casi vengono ignorati di proposito perchè meno se ne parla e meno attenzione si dedica all'autore e alla sua opera è il metodo migliore per non farlo conoscere o per sminuire il suo lavoro.
Quando invece il lancio è già stato fatto, urge intervenire e affossare con critiche al vetriolo quali " lavoro banale, soldi buttati via, trama scontata ...".
Non rischiano appunti alla sintassi e alla grammatica perchè sarebbe seppuku.
Che amarezza.
Ho tanti nomi sulla punta del mouse, ma non voglio farne nemmeno uno. Non sarebbe corretto nei confronti di chi viene portato indegnamente agli altari perchè vedi mai che prova e riprova non gli riesca a coniugare perfettamente un congiuntivo.
Il silenzio a loro sarebbe veramente utile perchè anche la critica negativa, sola e spersa come la particella di sodio nella pubblicità di una famosa acqua, aumenterebbe la cultura del nulla e del vacuo.
Così come farebbe bene un poco di silenzio e un poco di onesta pulizia a chi si riempie di titoloni, anteprime ed esclusive svendendo il proprio pensiero per qualche citazione o un click in più.
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