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Book vs ebook: quale preferire?
Quando devi fare un regalo a qualcuno è sempre un problema... non sei mai sicurissima se quello che hai scelto sia gradito alla persona che lo riceverà. Con me si può stare tranquilli perchè ci sono solo due cose che amo ricevere: libri e orchidee. Per le orchidee non ho preferenze, ho pollicione (e anche tutto il resto del corpo) di un verde così intenso da far rifiorire perfino le Vanda ... e chi se ne intende un pochino sa quanto difficile sia.
La stessa cosa vale per i libri... leggo di tutto, in quantità industriale e molto in fretta : romanzi d'amore, gialli, saggi di storia, libri di inchieste... In casa mia non sono mai mancati, magari in prestito dalla biblioteca più che comperati in libreria in quegli anni in cui un libro rilegato era considerato un lusso, così come non è mai mancato il tempo per leggerli rubando qualche ora al sonno o alla televisione.
Un altro grande incentivo è stato anche mio nonno materno... più lui mi negava la possibilità di toccare i suoi libri e più mi interstardivo a rubarglieli. Alla sua morte, mia madre è riuscita a recuperarne solo una piccola parte che conservo gelosamente perchè sono molto vecchi e per amor suo visto che anche a lei era stato negata la possibilità di goderseli, convinto malgrado la sua cultura non indifferente che il sapere e il conoscere fossero prerogative esclusivamente maschili.
Quando ho iniziato a lavorare e a guadagnare qualche soldino, ho cominciato ad acquistarli nelle grandi librerie del centro o in una bancarella in Piazza dei Signori che vendeva libri usati di tutti i generi.
In quegli anni il libro era carta, pura e semplice carta.
Io sono nata e cresciuta in un periodo in cui il digitale era fantascienza, i primi computer erano dei bussolotti squadrati e incomprensibili a noi comuni mortali, usati solo dai professionisti, oggetti appetibili quasi esclusivamente ad un pubblico di appassionati di elettronica. Chi avrebbe immaginato che in pochi anni il pc sarebbe entrato nelle nostre case come un comune elettrodomestico? Che un libro si facesse piccino piccino e che potessimo avere sempre con noi una biblioteca intera nello spazio di un quadernino?
I miei figli mi regalarono il primo ebook per la festa della mamma nel 2011 e io per un anno l'ho tenuto nella confezione perché per me quello non era leggere, mai e poi mai avrei rinunciato al piacere di un libro in carne e ossa... pardon carta.
Cosa mi ha fatto cambiare idea ? Una necessità o per meglio dire un'urgenza. Dovevo stare fuori casa per un paio di giorni da mio figlio. In quel periodo era in una luogo dove erano più numerose capre e mucche che uomini... figurarsi se avrei trovato una libreria e mio marito, che mi aveva accompagnato, preferiva mettere le dita in un presa elettrica piuttosto che partire alla ricerca dei miei titoli...E così mi sono arrangiata da sola: per vendetta ho aperto il pc e mi sono fatta una leggerissima indigestione di libri. Me li sono caricati sul reader e via, contenta come una piccola Heidi a cui sorridono i monti.
Non è stato amore a prima vista malgrado tutto. Per un buon periodo, pur usando il mio reader con più frequenza, ho sempre privilegiato il cartaceo. Sulla carta puoi sottolineare, evidenziare, prendere appunti, affidare ai posteri i mille cuoricini di un amore di gioventù o i disegnini del tuo stato d'animo.Su uno schermo no.
A mano a mano che usavo i due metodi di lettura però è stato quasi naturale la lenta inversione di tendenza.
I motivi: l'immediata disponibilità dell'acquisto e il prezzo.
Un libro cartaceo in media costa sempre oltre i 10 euro ( e sono buona), non è sempre reperibile nelle librerie e per un accanito lettore crea alla fin fine un bel problema di spazio.
Nel digitale, i titoli sono sempre immediatamente disponibili e acquistabili nella data di uscita, non serve prenotare,aspettare che arrivino o girare le librerie di mezza città per trovarli, non hai spese di invio, sono praticamente invisibili e non occupano spazio. Non è nemmeno questo un problema da poco, credetemi.
E veniamo al prezzo: con i nostri 10 euro di prima, riusciamo a prendere di solito almeno tre ebook e con i conti che dobbiamo fare di questi tempi, non è certo da sottovalutare. Anche quelli che costano qualcosa di più non superano quasi mai i dieci euro e sono sempre sicuramente più economici della versione cartacea. L'ebook costa poco al consumatore e costa poco anche alle case editrici, benché sostengano molto spesso il contrario. Non me ne intendo molto ma se come dicono i costi maggiori sono quelli di stampa e distribuzione...un libro digitale abbatte notevolmente le spese. Tutto rose e fiori allora? No, certamente no.
Uno dei difetti a mio parere più odioso e incomprensibile è che per certi tipi di ebook devi avere per forza solo quel tipo di reader o di piattaforma digitale.
Perché devo essere legata mani e piedi e non posso scegliere quello che voglio senza limiti o costrizioni? Per la pirateria mi è stato risposto ultimamente, ma con molta onestà ci credo poco. La pirateria e i furbi esisteranno sempre e saranno sempre un passo più avanti di tutti i lucchetti e i marchingegni che le case editrici adottano per fermarli. Nel momento in cui compro un prodotto devo essere libera di usarlo come voglio, non posso essere costretta a ripiegare sul cartaceo o su una determinata macchina solo perché si possono perdere delle copie sui siti pirati. Forse è meglio che rimangano invendute sugli scaffali di un negozio o nel cervellone di qualche server? Già in Italia leggiamo poco, se quello che leggiamo è anche vincolato allora è la fine.
Sia ben chiaro che non sto giustificando o assolvendo la pirateria, ci mancherebbe. Penso solo che come in tutte le cose, nella quantità ci sarà sempre una parte che si perderà per dolo o distrazione. Se blocchiamo la voglia della parte sana di chi vuole acquistare legalmente, perdiamo tutti.
I più pignoletti dicono che i libri cartacei non devono essere caricati. E' vero: i reader hanno le batterie e devono essere ricaricati ma la carica solitamente dura parecchi giorni.
Un altro problema che poi alla fine potrebbe anche non esserlo del tutto è la giungla e non intendo la foresta tropicale ( dove vivono le mie amate orchidee).
Parlo della giungla delle autopubblicazioni che molto spesso ci fanno prendere delle cantonate pazzesche, che attraggono per il prezzo irrisorio con cui ce le propongono e che vengono incensate ( o stroncate) in molti blog o peggio ancora da scrittrici di “nome”. Io per prima ci casco come una pera cotta perché mi fido, ma la percentuale di leggere qualcosa di buono è veramente minima.
Non faccio nomi... né in positivo né in negativo ma ultimamente è molto difficile per me fidarmi di una recensione o di un commento letti nella bailamme di siti personali o di pagine facebook che si ergono a censori o giudici di questo o di quel romanzo.
E brava, penserete sogghignando, perché tu invece cosa fai?
Faccio la stessa identica cosa anch'io con la sincerità di chi prima di tutto è stata ed è una lettrice non legata da vincoli clientelari “ Do ut des “, di chi i libri se li compra tutti, di tasca propria … (o di quella del cc che è fonte copiosa per la sua mamma visto che ha sempre qualcosa da farsi perdonare).
E non sto parlando di gusti, quelli sono personali e non sono da discutere.
Sto parlando di sostanza.
Sto parlando di quando, dopo aver provato a leggere un romanzo che mi viene presentato come oro mi ritrovo in mano solo plasticaccia puzzolente, di come il leggero venticello delle chiacchiere possa portare agli altari ben misere scritture e ne stronchi altre che invece meriterebbero di essere lette, di quando scopro che va avanti la mediocrità e non il vero talento, di come per sfondare sia più importante essere “amica di “...
Storie vecchie come il mondo e infinite come il tempo che abbiamo davanti, ma che mi fanno incavolare come un bufalo.
Sono un po' nera perché mi è appena capitato : un romanzo presentato come “novità sorprendente, incantevole esordio di una promettente autrice, storia ricca di fascino e di erotismo ” e chi ne ha più ne metta.
La scimmia che alberga in me da sempre ci è caduta come al solito.
Non so nemmeno se merita di essere messo dietro la lavagna, tanto è lo schifo che si prova nel leggere questo capolavoro. E' cattivo, senza senso, umiliante... però la scrittura è perfetta, la sintassi e l'ortografia sono impeccabili, il periodo storico raccontato senza errori, la descrizione delle scene d'amore ( ????) è scombussolante e indelebile...
Ma corri va... meglio un congiuntivo sbagliato che un racconto violento, umiliante e cattivo che confonde l'amore con lo stupro e il sadismo.
In questa giungla è difficile orientarsi e fare le scelte giuste, le fregature sono dietro l'angolo e a volte si potrebbe perdere la voglia di leggere o di buttarsi sul nome nuovo che ti viene presentato, magari togliendoci la possibilità di scoprire una bella realtà che sta nascendo e che tenta di far conoscere il proprio lavoro.
Ecco quindi un'altra nota positiva di un libro digitale su uno cartaceo : se si prendono delle fregature almeno si perdono pochi euro...
Per i detrattori dell'ebook non vale nemmeno più l'obiezione che la vista si affatica. I nuovi reader utilizzano un particolare schermo che permette di poter leggere senza retroilluminazione come se fosse un vero e proprio foglio di carta; in questo modo i nostri occhi non subiranno eventuali problemi o danni che possono invece provocare i tradizionali schermi di computer e tablet. In tale maniera, è possibile leggere bene anche alla luce del sole (a differenza di un computer tradizionale), e grazie ad una nuova tecnologia che permette, quando necessario, di illuminare le pagine virtuali in maniera da poter leggere comodamente anche al buio.
Il costo di un reader poi è abbordabile, ne troviamo veramente di tutti i prezzi. E' vero anche che ognuno di noi conosce la propria disponibilità economica e quindi non si può sindacare su questo, ma a volte spendiamo di più per un paio di scarpe o una borsa o per l'ultimo supertecnologico telefonino o il paio di jeans firmato...
Un'altro nota positiva a favore dell'ebook è che non dovremmo fare più nessuna scelta su quale libro dobbiamo metterci in borsa perchè possiamo sempre avere con noi una biblioteca intera.
Non voglio convincervi comunque a cambiare modo di leggere, ma piuttosto suggerirvi di affiancare la lettura digitale al libro tradizionale. Si risparmia, si salvano tanti alberi e se il libro è veramente bello lo possiamo sempre acquistare nel mercato dell'usato con buona pace del nostro portafoglio e delle coronarie del consorte.
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