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Dedicato a tutte voi...GRAZIE!

Lisa si fiondò fuori dalla macchina. Erano le 7.55, forse questa mattina sarebbe riuscita ad arrivare in orario in ufficio, ma era colpa sua se poco prima stavano trasmettendo il suo oroscopo? Mica poteva perdere la super previsione del giorno: se l’uomo da lei desiderato le avesse sorriso entro la mattinata, allora lei avrebbe potuto avere una possibilità con lui. Magari! D’altronde una poteva sempre sognare no? Gli oroscopi erano fatti per questo.
Corse sul marciapiede, salutò Pino che la stava guardando dalla vetrina del suo bar, passò davanti alla fioreria e davanti alla vetrina del suo negozio preferito ( l’edicola-libreria ), si fermò di botto. Erano usciti! Finalmente, erano 2 mesi che aspettava quei libri. Frugò forsennatamente dentro alla sua mega-borsa: ma dove si era cacciato quel maledetto biglietto? Si era diligentemente segnata i titoli che avrebbe acquistato, tra i tanti in uscita quel mese. Si era fatta consigliare dalle bloggers di ISN’T IT ROMANTIC ?  e anche i commenti lasciati dalle ragazze che frequentavano il sito l’avevano guidata nella scelta. Mentre cercava il foglietto, metà del contenuto della borsa si rovesciò sul marciapiede e lei guardò con ansia l’orologio. – Merda, le 8.05! Anche questa mattina arriverò in ritardo. Scommetto che LUI è la che aspetta per fulminarmi con il suo sguardo assassino!-. LUI era il suo nuovo capoufficio, alto, moro, atletico, con due bellissimi occhi scuri che la perforavano come un laser. E lei, scema, che gli moriva dietro: a 27 anni si ritrovava in piena cotta adolescenziale. Patetica! Ma perché il Sig. Frosti era dovuto andare in pensione, aveva solamente 73 anni dopotutto, e con lui non si rischiavano queste figuracce.
Raccolse in fretta le sue cose e corse verso il palazzo al di là della strada, salì le scale a tempo di record e spalancò la porta dell’ufficio dicendo: - Non potete immaginare cosa mi è successo….-. Ed eccolo là, “LORENZO SGUARDO DI FUOCO”, appoggiato alla porta del suo ufficio, le braccia incrociate e l’espressione distesa e allegra come quella di un Gargoyle. Non era sempre così però, quando si ritrovavano a bere il caffè davanti alla macchinetta, riuscivano a chiacchierare in maniera distesa, a volte aveva quasi l’impressione di piacergli. Si. Come no.
Si avviò verso la sua scrivania, passando davanti a quella di Roberta, che le fece l’occhiolino. Lavorava con lei da circa un anno e da qualche mese erano diventate amiche, accomunate dalla comune passione dei libri: li compravano (Roberta diceva che lei era una compratrice compulsiva, ma come si fa a non comprare tutti quei nuovi bellissimi libri?), se li scambiavano e li commentavano insieme, condividendo poi le loro impressioni scrivendo i loro commenti sul blog di Isn’t It Romantic? Ormai collegarsi al sito era diventato un irrinunciabile appuntamento quotidiano. Roberta sicuramente si ricordava quali libri aveva deciso di comprare, glielo avrebbe chiesto durante la pausa caffè.
Eccola! Lorenzo la vide catapultarsi dentro all’ufficio, pronta per propinare ai presenti una interminabile e totalmente incredibile serie di scuse per i suoi, ormai cronici, ritardi. Era proprio buffa con quell’aria trafelata, sembrava sempre che fosse passata attraverso uno tsunami! E quelle scuse! Erano così assurde e inverosimili che doveva ogni volta incollarsi addosso la sua espressione più truce, per non scoppiare a ridere davanti a tutti. Dopotutto era il capoufficio e aveva un certo ruolo da salvaguardare.
Ma come si era vestita? Quei pantacollant le fasciavano le gambe come una seconda pelle. Come avrebbe fatto arrivare alla fine della giornata senza far capire a tutti cosa provava per lei? Ci mancava solo che le sbavasse dietro come un cagnolino e che lo denunciassero per molestie sessuali. Proprio lui! Che era sempre stato contrario alle storie tra colleghi d’ufficio. Ma Lisa…, lei era davvero speciale: carina, simpatica, un po’ pazzerella e assolutamente sexy. Proprio il suo tipo.
Aveva deciso, quella sera le avrebbe chiesto di uscire, magari per andare al cinema o a mangiare qualcosa. Le avrebbe fatto anche un piccolo regalo, niente di importante, solo qualcosa che le facesse capire che pensava a lei. Un libro! Sapeva che era un’accanita lettrice, lo aveva scoperto durante una delle loro, purtroppo brevi, chiacchierate durante la pausa caffè. Avrebbe chiesto consiglio a sua sorella, sapeva che si collegava sempre ad un sito che parlava di libri: Isn’t…qualcosa. No, ancora meglio, avrebbe chiesto a sua sorella l’indirizzo del blog e vi avrebbe fatto lui stesso una visitina. Se avesse detto a sua sorella che voleva regalare un libro ad una ragazza, lei gli avrebbe fatto un terzo grado da far impallidire la Gestapo.
Prese la penna e cominciò a scrivere sulla sua agenda: “modifica al regolamento interno dell’ufficio: la pausa caffè dovrà durare almeno il doppio!”. Quando si rese conto di quello che aveva scritto si prese la testa tra le mani:- Sono proprio partito, andato, perso per sempre! Se non le chiedo di uscire entro stasera mi dovranno internare.-
Prese delle cartelle con dei documenti da far archiviare, uscì dall’ufficio e passò davanti alla scrivania di Lisa: lei in quel momento alzò lo sguardo e lo fissò con i suoi splendidi occhi, e lui… le fece uno spontaneo, meraviglioso sorriso!
Accidenti vuoi vedere che l’oroscopo ci ha azzeccato?
 Daniela M.
 
 
 

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