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ROSSELLA, 2010
Regia di Gianni Lepre, con Gabriella Pession (Rossella Andrei), Giuseppe Zeno (Giuliano Sallustio), Francesca Cavallin (Sophie Valeri), Danilo Brugia (Riccardo Valeri), Monica Guerritore (Olimpia Andrei), Toni Bertorelli (Cesare Andrei), Teresa Saponangelo (Paolina Andrei), Giulio Forges Danzati (Jacopo Andrei).
Genova, inizio ‘900. Rossella Andrei, giovane figlia di Pietro Andrei, proprietario della più importante industria della città, s’innamora di Giuliano Sallustio, povero giornalista in carriera, e lo sposa contro la volontà del padre, che la bandisce dalla famiglia. Dopo pochi mesi di matrimonio l’ambizioso Giuliano parte per l’Africa per inseguire i suoi sogni di ricchezza e fama, e lascia la giovane moglie (incinta, tra l’altro) sola ; per fortuna Rossella ha una carattere forte e combattivo col quale affronta le difficoltà più dure, e oltre viene aiutata da Riccardo, un nobile medico suo amico, infelicemente sposato con la tormentata Sophie, e da Olimpia, la madre che la giovane donna credeva morta.
Dopo un anno Giuliano finalmente torna, ma è profondamente cambiato….
Conclusasi circa un mese fa, la prima fiction dell’anno su Raiuno ha avuto un buon riscontro di pubblico, non altrettanto per la critica che però ha puntato molto sul fatto che fosse “la solita fiction in costume” Motivazione un po’ debole, a mio avviso, per giudicare negativamente una produzione, visto che la fiction presentava ben altri difetti… ma andiamo con ordine.
A chi scrive è piaciuta abbastanza, almeno inizialmente: Rossella (e, nonostante gli autori e la sua interprete abbiano negato, il nome non può non essere visto come un omaggio all’eroina di VIA COL VENTO) è una donna coraggiosa, una donna che va controcorrente rispetto all’epoca in cui vive, che combatte non solo per la propria realizzazione personale come moglie, madre e donna, ma anche per il rispetto e i diritti delle donne, all’epoca molto più calpestati di oggi.
E’ una donna forte, generosa, testarda, interpretata con passione da Gabriella Pession, attrice brava ma che ha purtroppo il vizio di lasciarsi prendere dai personaggi, alle volte; e succede così anche stavolta, soprattutto nelle ultime puntate la sua interpretazione mi è sembrata in molti punti sopra le righe. Mettiamoci poi l’eccessiva ostinazione che Rossella dimostra in più situazioni: a volte è un pregio, ma altre un difetto. Per esempio, Rossella incinta e in misera incontra il padre che decide di perdonarla e tenderle la mano; lei che fa? Rifiuta. Orgogliosa sì… ma a tutto c’è un limite.
Purtroppo, come in molte altre fiction, il difetto più grosso è l’affastellare in un numero tutto sommato ridotto di puntate troppi personaggi, troppe storie, troppi caratteri, penalizzando alla fine tutti quanti e andando troppo velocemente; qui, soprattutto nelle ultime puntate, si ha l’impressione di un continuo saltellare: ad esempio, inizialmente la sorella di Rossella è buona, poi diventa ambigua, poi cattivissima e nella puntata dopo di nuovo buona….
Idem per il cognato: in un puntata è buono (o perlomeno meno peggio di quello che sembra), nella puntata dopo e il cattivo di turno. Una tattica che fa un po’ venire il mal di testa a chi guarda e che inoltre impedisce di raccapezzarsi (della serie: ma come? Mi sono perso qualcosa? Mi sono addormentata?).
Finiscono così penalizzati personaggi interessanti come Olimpia, la tormentata mamma di Rossella,o la già nominata sorella; personaggi femminili in antitesi con quello dominante della protagonista, ma ugualmente interessanti e che potevano portare altri spunti di riflessione sulla condizione in cui la donna viveva.
Va da sé che, così stando le cose, alcuni personaggi si perdono per strada: che fine fa Jacopo, il cugino di Rossella?!
Tra le coppie protagoniste, il meno convincente è quella tra la protagonista e il marito Giuliano, forse anche per la granitica staticità dell’interprete di quest’ultimo in quasi ogni scena; anche qui personaggio che cambia bandiera improvvisamente e con poca spiegazione logica; da buono passa a cattivissimo nel giro di una puntata. Mah… sarà!
Tra le coppie presentate nella fiction, quella che ho trovato più interessante è senza dubbio quella formata da Riccardo e Sophie (molto efficace l’interpretazione dell’attrice Francesca Cavallin, la migliore della fiction a mio avviso), una coppia tormentata ma con un sentimento forte che va al di là di qualsiasi altra cosa, anche quando l’amore finisce; altra coppia interessante quella formata dai genitori di Rossella, con la madre interpretata da un’intensa Monica Guerritore (nel cast è presente tra l’altro sua figlia); una coppia che si ricostituisce dopo anni di errori, incomprensioni e sofferenze.
La coppia Giuliano - Rossella, per quel poco che dura, non mi ha ispirato molto; e, a essere sincera, nemmeno la coppia Rossella - Riccardo che si costituisce successivamente.
Insomma le donne la fanno da padrone, anche se credo il personaggio di Riccardo abbia conquistato più di un cuore femminile….
Ma come spesso accade, si poteva fare meglio; perlomeno però stavolta ci è stato risparmiato il finale aperto che va tanto di moda nelle fiction solitamente preludio di una seconda serie che non sempre si realizza, e che quindi lascia a bocca asciutta lo spettatore: che fastidio, mamma mia!
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