Se posso permettermi di inserirmi nella questione, vorrei dire che secondo me dipende da cosa si sta leggendo: il romance mi attrae proprio per la sua 'banalità' perchè so che non uscirà più di tanto da certi schemi. Quindi in realtà la banalità è una cosa positiva se la si sa gestire. Un'autrice può essere bravissima a scrivere storie banali, come un'altra può perdersi in trame contorte (e ne ho lette di trame assurde che rovinavano la storia d'amore). Un esempio di banalità che vende? Diana Palmer. Le sue storie sono tutte uguali, ma io le adoro lo stesso. Quindi signora Camodardi, se il mio parere può contare qualcosa - considerando che non ho ancora letto niente di suo - banale ma scritto bene è decisamente preferibile a originale ma scritto male. Senza contare che se il 'contorno' è corposo e non semplicemente abbozzato allora compensa decisamente la mancanza di originalità.