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ROMANCE PARK

Benvenute a Romance Park, il luogo dove ogni scrittrice ha la possibilità di presentare i propri lavori al pubblico!


L'estratto di questa settimana si intitola "L'INGANNO DELLA PASSIONE", e il nick della sua autrice è CLARICE S. BRENNAN. ATTENZIONE, si tratta di nomi di fantasia, che usiamo solo per distinguere i vari estratti tra di loro: il nome dell'autrice non è questo, ed il titolo finale del libro sarà diverso.
Si tratta un brano tratto da un romance storico, e la scena che tra poco leggerete fa parte dei capitoli centrali del romanzo.

Vi ricordiamo le REGOLE DI ROMANCE PARK ( potrete trovare maggiori dettagli qui: http://romancebooks.splinder.com/post/20213710 ) :
-- sia le lettrici che le bloggers potranno votare l'estratto con un punteggio da 1 a 10, e naturalmente commentarlo;
-- se la scrittrice lo desidera (non è obbligatorio), può rispondere ai commenti e alle domande – ma lo farà sempre usando il nick;
-- tra una settimana esatta, chiuderemo il sondaggio, e la scrittrice scoprirà che voto le è stato dato dal pubblico.
-- IMPORTANTE: la scrittrice non rivelerà la propria identità a nessuno, né prima, né durante, né dopo il sondaggio. Le bloggers che hanno collaborato con lei alla preparazione del post (cioè Naan e MarchRose) faranno altrettanto, sia nei confronti delle altre bloggers che delle lettrici, e per correttezza si asterranno dal commentare.

Ah, un'ultima cosa: per ringraziare Clarice S. Brennan e rendere la discussione ancora più interessante, a sua insaputa ci siamo permesse di invitare una persona molto, molto speciale ad esprimere il proprio parere su quest'estratto...
Siete tutte curiose di sapere chi è, eh? Aspettate e vedrete :-)

 

L’INGANNO DELLA PASSIONE
di Clarice S. Brennan
Tutti i diritti letterari di quest’opera sono di esclusiva proprietà dell’autore.



Estratto tratto dal Capitolo 9 – Londra 1815

Quando uscirono nella piazza O’Briain li attendeva con lo sportello aperto.
Rachel contemplò Neville per qualche istante. Sebbene il suo futuro con lui fosse ancora incerto una fitta le attraversò il cuore al pensiero di ciò che aveva intuito poco prima.
Il rumore metallico del predellino echeggiò nella piazza silenziosa.
O’Briain, le allungò la mano per aiutarla a salire e fu allora che si rese conto delle lacrime che le scendevano lungo le guance. Con un gesto di stizza se le asciugò velocemente. Salì sulla vettura e si mise a sedere nel punto più buio, lontana dalla luce della lanterna appesa all’esterno.
Che cosa le stava succedendo? Possibile che tutte le sue difese fossero crollate così? Una parte di lei non voleva crederci ma la sua parte razionale le confermava quella dura realtà, era gelosa. Ciò che stava provando era soltanto “gelosia”, una gelosia talmente forte da sopraffarla, da farle perdere la ragione.
Eppure mai, nemmeno per un momento, aveva pensato a Neville come a qualcosa di suo. Per mesi si era illusa di non provare nessun sentimento, dopotutto il loro era un matrimonio di pura facciata. Una volta risolto il mistero della morte di sua madre avrebbero preso strade diverse e lei non lo avrebbe rivisto mai più.
Rachel sentì il fiato venirgli meno e le lacrime pungergli nuovamente gli occhi. Sì sistemò sul sedile stringendosi nello scialle e inspirando la fresca aria notturna. Doveva calmarsi, il suo atteggiamento era sciocco e insensato. Dopotutto non aveva nessuna conferma di ciò che sospettava e se anche fosse la colpa di tutto ciò era unicamente sua. Aveva respinto ogni suo tentativo d’approccio ed aveva sottolineato più volte che non gradiva le sue attenzioni. Quindi era più che naturale che lui spostasse i suoi interessi altrove.
Quelle parole le morirono nella mente. Per quanto si sforzasse di essere ragionevole l’idea che la baronessa fosse l’amante di Neville la riempiva di dolore. Cosa doveva fare ora? Come doveva comportarsi?
Quelle domande non ebbero il tempo di ricevere risposta. Neville salì in carrozza sbattendo lo sportello e ignorando l’aiuto di O’Briain. Si sistemò di fronte a lei e senza tante cerimonie si allungò in avanti appoggiando le braccia sulle ginocchia.
<Che cosa ne direste ora di darmi una spiegazione?>
Rachel deglutì a fatica, cosa doveva rispondergli? Non poteva di certo manifestargli i suoi sentimenti. Se lo avesse fatto non avrebbe avuto più nessuna arma per resistergli.
Resistergli… forse non era più quello che voleva ma per ora doveva solo limitarsi a prendere tempo, una volta arrivati alla tenuta si sarebbe chiusa nella sua stanza. L’indomani Neville sarebbe partito e visto che non sarebbe tornato prima di una settimana avrebbe avuto tutto il tempo di riflettere. Rachel si raddrizzò con la schiena.
<Non vi devo alcuna spiegazione.> mentì cercando di ignorare il contatto con le sue ginocchia.
<Ne siete sicura?>
Rachel si voltò a guardarlo. La luce della lanterna gli illuminava il viso e la mascella serrata le fece capire che era realmente arrabbiato.
<Sono un uomo paziente Rachel ma non ho intenzione di farvi la stessa domanda tutta la sera, pertanto vi consiglio di spiegarmi il vostro comportamento.>
Al suono gelido di quelle parole Rachel rabbrividì rendendosi conto che non ci sarebbe stato modo di sviare quella conversazione se non grazie al fatto che ormai si trovavano già nei giardini della tenuta.
Le strade vuote avevano abbreviato il loro rientro e Neville non ebbe il tempo di dire altro visto che uno stuolo di servitori era già sulle scale d’ingresso.
Due giovani valletti vennero loro incontro e, mentre uno l’aiutò a scendere l’altro s’informò dal duca sul da farsi.
Approfittando della distrazione di Neville Rachel s’incamminò velocemente verso la porta. Incurante degli sguardi attoniti dei servitori attraversò l’ingresso di corsa e una volta raggiunta la scala si sollevò la veste per salirle più rapidamente.
Neville era ancora di sotto quando lei giunse davanti alla porta. Con un sospiro di sollievo entrò. Il cuore sembrava volergli scoppiare nel petto.
Era cosciente che quel gesto provocatorio lo avrebbe fatto infuriare ancora di più ma ormai era fatta. Le lacrime fino ad ora trattenute minacciavano di soffocarla e l’ultima cosa che voleva era che lui la vedesse in quello stato.
Velocemente si girò su sé stessa ma mentre si accingeva a girare la chiave la porta si bloccò di colpo. Il duca piazzò una mano contro l’uscio spingendolo violentemente e la foga obbligò Rachel ad appoggiarsi alla parete per non finire a terra.
Rachel rimase immobile mentre lui, dopo aver richiuso la porta e infilato la chiave nella tasca del farsetto, si voltò verso di lei.
<Cosa credevate di fare?> gli domandò raggiungendola.
Rachel provò un tuffo al cuore nell’averlo così vicino. Sentiva il suo profumo, il suo respiro e le parve di annegare in quegli intensi occhi verdi. Troppe domande attraversavano la sua mente e troppe emozioni agitavano il suo corpo. Non riusciva nemmeno a trovare le parole per rispondergli.
<Non vi ho mai fatto mancare niente Rachel, senza contare che mi sono comportato come un perfetto gentiluomo nei vostri confronti. Ho assecondato ogni vostro desiderio pertanto credo di meritare più rispetto da voi.> dichiarò Neville in tono spazientito.
A quelle parole Rachel reagì senza accorgersene. La sua gelosia esplose con impeto. <Come osate parlarmi di rispetto? Come potete pretendere che vi porti rispetto quando voi siete il primo a non farlo. Voi che passate le serate nel letto di quella donna credendo che nessuno se ne accorga. Vi prego di non continuare questa ridicola finzione, non sono una stupida. L’atteggiamento della baronessa mi ha fatto comprendere molte cose milord.>
Un’ espressione attonita si dipinse sul volto di Neville.
<Ma cosa diavolo state dicendo?>
Rachel lo guardò stupita. Sentiva le guance accaldate e per un momento l’espressione di Neville la confuse. La guardava come se fosse una pazza e forse lo era davvero ma non riusciva a trattenersi.
<E’ più che evidente che l’avete consolata per l’affronto subito la settimana scorsa e che…> Rachel si bloccò rendendosi conto che stava davvero esagerando. Deglutì abbassando lo sguardo ma quando lo riportò su Neville le sembrò che la tensione sul suo viso fosse completamente svanita. Le sembrò persino di vedere un lampo di divertimento nei suoi occhi così, in modo risoluto, si limitò a concludere con tono superiore e indifferente. <Mi auguro che almeno lo abbiate fatto con discrezione!>
Rachel continuava a guardarlo, incapace di togliere lo poi d’improvviso lui la prese tra le braccia.
<Lasciatemi!> protestò lei cercando inutilmente di divincolarsi.
Ma Neville la strinse ancora di più. <Siete proprio una sciocca. Dovevate avvisarmi che siete gelosa.>
<Gelosa? Io non sono affatto gelosa. Sono… sono solo preoccupata dell’opinione altrui, in fondo siete stato voi a...>
Le parole le morirono in gola, ormai era inutile continuare a fingere. Si era tradita, svelando quella verità così difficile da nascondere. Come se non bastasse, il contatto con quel possente corpo, la stordiva impedendole di ragionare. Avrebbe soltanto voluto abbandonarsi tra quelle braccia e sentirsi dire che aveva frainteso tutto.
Gli appoggiò le mani contro il petto scostandosi da lui ma Neville glielo impedì. Le sue labbra le sfioravano la fronte e Rachel sentì il cuore mancarle di un battito.
<La baronessa l’ho vista solo una sera, nella sua casa, ma semplicemente perchè dovevo incontrarmi con il padre. Le altre sere mi sono intrattenuto al circolo perché il pensiero di avervi in casa e non potervi toccare mi stava facendo impazzire. Non dovete aver paura di me perché voi siete l’unica donna che desidero.> Neville le prese il viso, glielo sollevò costringendola a guardarlo negli occhi.
<Tutto ciò che vi chiedo è di non respingermi più… lasciatevi amare Rachel…>

 

RATING FINALE  :  7,47 / 10

Cliccate qui per vedere il risultato del sondaggio

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