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IN THE SPOTLIGHT - SOTTO I RIFLETTORI
LAURA GAY - autrice esordiente italiana
L'AUTRICE
Laura Gay è nata a Genova il 19 luglio 1970. Sposata da poco più di un anno, attualmente lavora in un'agenzia marittima, anche se la sua passione è da sempre la scrittura, passione nata fra i banchi di scuola e coltivata successivamente negli anni. "Edmond e Charlotte. Le scelte dell'amore" è il suo romanzo d'esordio, anche se nel cassetto ha altri romanzi non ancora pubblicati.
Di solito predilige i romance di ambientazione storica ma ha pubblicato anche un paio di racconti brevi con la casa editrice Kimerik e, attualmente, sta lavorando a "La figlia del re" un vero e proprio romanzo storico ambientato in Francia nel periodo che va dal regno di Luigi XV a quello del suo successore fino allo scoppio della rivoluzione francese, argomento che sta molto a cuore all'autrice.
Laura è una persona un po' timida, ma quando scrive si trasforma e riesce a trasmettere sulla carta tutte quelle emozioni che tiene celate nel cuore. Di solito cerca di esprimere nelle sue opere valori positivi come l'amore, l'onestà e l'amicizia; valori in cui crede fermamente.
Grazie all'appoggio di suo marito e al blog su splinder http://laureen.splinder.com/ è riuscita ad acquisire fiducia in se stessa e nelle sue qualità di scrittrice e spera un giorno di firmare un contratto con una grande casa editrice.
IL LIBRO
EDMOND E CHARLOTTE, LE SCELTE DELL'AMORE
Enrico Folci Editore
disponibile sul sito dell'editore info.enricofolcieditore.com
Siamo a Parigi agli inizi dell'ottocento.
La giovane protagonista di questa storia è appena arrivata nella capitale francese e proviene dal Granducato di Toscana, dove la sua famiglia si è rifugiata per sfuggire ai massacri della rivoluzione.
Si tratta di una ragazza avvenente e dalla forte personalità e ben presto la sua vita si legherà a quella di un affascinante ufficiale dell'esercito francese, il capitano Edmond Beauchamps.
Ma la loro storia d'amore sarà contrastata e prima di giungere a un felice compimento dovrà superare numerose difficoltà.
Sullo sfondo troviamo una Francia che porta ancora dolorosamente i segni della rivoluzione francese e che vive in apprensione per le battaglie napoleoniche.
Cosa ne sarà di Edmond e Charlotte? E quanti intrighi si nascondono tra le sete e i merletti dei balli di corte?
ESTRATTO
Charlotte vide il capitano Beauchamps dirigersi verso di lei e cominciò a sventolarsi col ventaglio. La sua presenza la rendeva estremamente nervosa. C’erano momenti in cui avrebbe voluto confessargli tutto il suo amore, ma era troppo orgogliosa per farlo, quindi finse indifferenza.
«Buona sera, capitano.» Lo salutò con un lieve inchino «Anche voi qui? Ultimamente partecipate a molti balli, per essere uno a cui la vita mondana non piace.»
Lui sorrise. Quella ragazzina non aveva perso la sua lingua tagliente.
«Desidererei parlarvi.» Le disse fissandola intensamente, per poi rivolgere un fugace sguardo al suo cavaliere «Spero di non aver interrotto nulla di importante, tuttavia.»
«Oh, quale onore.» Rispose lei ironica «Ultimamente riuscire a parlare con voi è cosa talmente rara! Sono sicura che monsieur Vinot non si dispiacerà se vi dedicherò un po’ di tempo, non è vero Laurent?»
Il giovanotto la guardò con ammirazione.
«Non preoccupatevi, mademoiselle. Fate pure, io resterò qui ad aspettarvi.»
Charlotte si allontanò seguita dal capitano, il quale non riusciva a distogliere lo sguardo da lei. Quell’aria civettuola le donava, fu costretto ad ammettere.
«Dunque, cosa volevate dirmi?»
«Tempo fa mi avete fatto una domanda alla quale non ho risposto.»
«Non capisco. A quale domanda vi riferite?»
«Mi avete chiesto spiegazioni riguardo al mio allontanamento da voi.»
Per un attimo ella pensò che volesse ritornare sui suoi passi. Forse era riuscito a ingelosirlo, civettando con Laurent Vinot.
«Dunque?»
«Non ho mai avuto intenzione di giocare coi vostri sentimenti, né di mettervi in ridicolo. Nutro molta stima nei vostri confronti.»
«Ne sono lieta, capitano.»
«Però non posso continuare a corteggiarvi. Desideravo che lo sapeste.»
Quelle parole furono per lei un colpo al cuore. Barcollò e se non fosse stato per il tempestivo intervento di lui che si affrettò a sorreggerla, forse sarebbe caduta.
«Perché?» Chiese con voce tremante.
«Perché sono un soldato ed il mio dovere è andare a combattere. È tutto quello che ho desiderato fare nella vita ed un matrimonio non è nei miei progetti.»
«Ma non desiderate una famiglia?» Si sarebbe aggrappata a qualsiasi cosa pur di non perderlo, ma egli rispose con franchezza: «Non in questo momento.»
«Ma io potrei aspettarvi.»
La testardaggine di quella fanciulla non aveva limiti, pensò Edmond, e per un istante fu sul punto di prenderla fra le braccia e dirle che la desiderava più di ogni altra cosa al mondo. Ma sarebbe stato troppo egoistico da parte sua. Si limitò a rispondere: «Non posso chiedervi una cosa del genere. Potrei morire in battaglia e voi mi aspettereste inutilmente.»
Gli occhi di Charlotte si riempirono di lacrime. Stare con Edmond era stato il suo unico desiderio da quando l’aveva conosciuto. Stentava a credere che ora lui le stesse dicendo che era tutto finito. Era quasi sul punto di supplicarlo quando il suo sguardo fu attratto da un certo trambusto all’entrata della sala da ballo. Un uomo stava baciando appassionatamente una giovane e quell’uomo era Robert de Selincourt. Edmond seguì la direzione del suo sguardo e capì all’istante cosa avesse colpito la sua attenzione.
«Vorrei che non li aveste visti.» Fece con rammarico. Sapeva quanto lei tenesse alla felicità di Eloise ed una scena del genere doveva averla alquanto turbata.
«Chi è quella donna?»
«Si chiama Justìne Dremont, appartiene a una ricchissima famiglia di Parigi. Suo padre è un banchiere.»
«Non vi ho chiesto se è ricca. Voglio sapere che legame ha col vostro amico.»
Edmond deglutì, visibilmente a disagio per la piega che aveva preso la loro conversazione.
«Temo che stiano per fidanzarsi.»
«Come? Ma lui è già impegnato con Eloise!»
«Eloise è la sua amante, non la fidanzata.» Sottolineò lui
«Sono due cose diverse.»
Charlotte lo fissò inorridita.
«Come vi permettete di parlare in questo modo di una mia amica?»
«Charlotte…»
«Tacete! Voi e quell’uomo siete uguali.» Lo interruppe lei in lacrime «Vi prendete gioco dei sentimenti delle altre persone.»
«Non è così, lo sapete bene. Io non vi ho toccata con un dito. Non c’è mai stato più di qualche bacio fra noi, la vostra reputazione con me è rimasta intatta!»
«Ma non il mio cuore.» Replicò la fanciulla con amarezza.
«Non il mio cuore.»
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