@ Mrstll

per la Rosenthal: scrive storici decisamente "hot", anzi di più. Stessa scia della Valdez e della Holly, per capirci.

per la Hoyt: non so che dirti, ho letto un paio dei suoi romanzi della serie dei Principi e, diciamo così, non mi hanno fatto gridare d'entusiasmo. Magari questo nuovo è meglio, chissà, non l'ho ancora letto e non mi pronuncio - però se non erro è già la seconda o la terza volta che si candida ai RITA senza vincere, per cui magari la persistenza potrebbe aiutarla...

per la categoria "miglior debutto": della Thomas si è parlato tanto, forse anche troppo. A mio avviso la Duran con "The duke of shadows" ha fatto un debutto pregevole almeno quanto il suo, così come Judith James con "Broken wing". Però se ne è parlato meno, e come spesso avviene nei RITA vale il principio, "internet buzz rules", cioè spesso vincono i libri di cui si è sentito più parlare in giro. Anche se magari è per abilità del marketing della casa editrice, più che per meriti effettivi :P

Da notare tra l'altro che la Duran è già uscita con "Bound by your touch" che ha destato cori d'entusiasmo unanimi, e il terzo romanso, "Written on your skin" è già in arrivo...

Invece "Delicious", il secondo lavoro della Thomas, ha riscosso critiche piuttosto contrastanti.

Circa la Killion, il fatto stesso che abbia osato proporre come romanzo d'esordio un medievale, e per giunta così atipico, meriterebbe secondo me un premio. per saperne di più, da' un'occhiata qui ( io sto leggendo il suo libro in questi giorni, a breve ti saprò dire qualcosa di più ):

http://unusualhistoricals.blogspot.com/2008/06/guest-blogger-kimberly-ki...

sono stata catturata dall'idea perchè mi ricordava vagamente ( te lo dico perchè se ricordo bene anche tu leggi fantasy ) il ciclo del Nuovo Sole di Gene Wolfe, hai presente "L'ombra del torturatore"?