Splendide recensioni, Maet!
Di questi libri, ho letto solo la Schone e la Putney. Ma ormai mi hai convinta anche per la Thomas della quale, peraltro, devo ancora leggere "Intime promesse" (Private arrangement).

Sono d'accordo sul fatto che i temi trattati nel libro della Schone siano meno pruriginosi di quanto non ci si aspettasse (apprezzo maggiormente il libro proprio perchè non scade mai nel sensazionalismo e nella volgarità), e penso che, pur essendo io monogama per intima convinzione, ritengo il marito di Elizabeth appartenente alla schiera di persone che spingono i coniugi a cercare altrove ciò che viene loro negato.

Quanto alla Putney, quello della disintossicazione dall'alcol è un percorso molto più difficile persino rispetto a quello della droga. Me l'ha detto un medico a proposito di un parente alcolizzato e, comunque, è un obbiettivo quasi impossibile da raggiungere se non c'è dietro una forte motivazione.

Certo è che entrambe le autrici hanno fatto quello che preferisco, in qualunque genere di libro: approfondire il profilo psicologico dei personaggi e prendersi tutto il tempo per sviluppare, e concludere, la storia.
Non sono rimasta con la sensazione che manchi qualcosa o che si sia sorvolato per accelerare la conclusione, nè che si siano architettate improbabili soluzioni per raggiungere un determinaro risultato.

Annamaria

Annamaria