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Una Serata con / A Night with Jo Beverley & Mary Jo Putney
E’ una splendida giornata di fine ottobre e nonostante l’aria gelida e il clima più rigido dell’usuale, il cielo terso di Roma è illuminato dalle pennellate degradanti, dall’arancione al rosato più o meno intenso, del sole al tramonto. Le facciate degli edifici storici sembrano accarezzate dalla luce come dalla mano di un’amante e rendono ancor più marcato il fascino della città eterna. Una cornice perfetta per incontrare due grandi signore del romance, per la prima volta nella capitale: Jo Beverley e Mary Jo Putney. Nonostante oggi sia solo una giornata infrasettimanale di ottobre, c’è il traffico terribile tipico del periodo pre-natalizio e se non fossi andata dalle suore, comincerei volentieri a tirar giù colorite espressioni da scaricatore di porto! Dopo un’estenuante viaggio che comprende automobile, autobus e una bella scarpinata su tacchi alti – sette centimetri per me sono tacchi alti (eh sì, ho evitato le pianelle dato che le due ladies non sono propriamente basse e mi spiaceva torcermi il collo per guardarle …) giungo finalmente a destinazione. Sono ovviamente molto emozionata, ma anche un poco preoccupata: essere amica di penna, o meglio di tastiera, di qualcuno è molto diverso che averci a che fare di persona, e se le due signore si rivelassero diverse, in senso negativo, da come le conosco? Se fossero sì educate e cortesi, ma distaccate è frettolose? Mentre rimugino su tali quesiti amletici vengo accolta dalle mie sorridenti e gentilissime ospiti, che dopo avermi baciata e abbracciata nemmeno fossero “paesane” mi offrono un bel tè, che io da brava anglofila, mi affretto ad accettare. Mentre loro consumano una indecente quantità di pasticcini, cornetti ecc., io mi limito a sorseggiare la mia bevanda bollente e le osservo ammirata.
Sono due donne dalla semplicità e dalla disponibilità assolutamente disarmante, non c’è nulla di affettato o rigido in loro, sono vivaci, curiose, calorose. Se non sapessi chi sono stenterei a credere di aver di fronte due scrittrici famose in tutto il mondo, che vendono milioni di copie e che insieme hanno vinto sette premi RITA! Avrei un milione di domande da porre loro, ma visto che, incredibilmente, stiamo conversando con naturalezza come vecchie amiche, lascio che guidino la conversazione dove più preferiscono. Il cibo diventa quasi subito un argomento focale e benché abbiano appena terminato una lauta e tardiva merenda, dichiarano di essere affamatissime e di non voler attendere oltre per la cena. Ci incamminiamo verso il ristorante, dove grazie al cielo avevo prenotato, perché in venti minuti non c’è più un tavolo libero. La traduzione del menù si trasforma in un’occasione di risate pazze per trovare i termini più idonei o per cercare di descrivere appropriatamente il menù. Vincendo le loro deboli resistenze le convinco a provare un poco di tutto, la cucina Italiana che magari hanno assaggiato in Nord America o in Inghilterra è ben lontana dalla nostra. Così tra un carasau farcito, una focaccia al lardo di colonnata, dei tonnarelli cacio e pepe, un tortino di indivia e patate, quiche di spinaci, polenta al radicchio, porcini e taleggio, il tutto annaffiato da un robusto sangiovese, per la gioia soprattutto di Jo, che ama i vini rossi, siamo andate a ruota libera, toccando gli argomenti più disparati. Scopro che sono due professioniste assolutamente dedite (si lamentano anche loro delle copertine, non delle nostre, di quelle originali americane!) che amano profondamente il loro lavoro, da cui raramente si staccano anche fisicamente (difatti il portatile è un’estensione del loro braccio destro), che per loro le lettrici non sono numeri o entità senza volto, ma persone con cui amano essere in contatto e confrontarsi sui loro romanzi. Che la famiglia e la casa, intesa come luogo fisico e luogo dell’anima, sono importanti per loro a livello sia umano che letterario. Comprendo che per loro scrivere, significa davvero “essere a casa” e dentro di me sono felice che condividano il loro mondo e le loro emozioni con noi, certi messaggi arrivano diritti al cuore superando ogni differenza culturale.
Jo soave e sognatrice, e Mary Jo affascinante e acuta, si informano sul nostro paese, la nostra politica e sul romance; non sono in Italia tanto per fare presenza, ma appaiono genuinamente interessate al nostro paese ed al pubblico italiano. Entrambe accettano con grazia i complimenti, ma ne sono anche imbarazzate preferendo passare ad altro: la loro modestia me le fa apprezzare ancor di più, se possibile. Dopo un ricco caffè e una millefoglie sbriciolata con crema chantilly, finiamo in bellezza la serata con una breve intervista; il chiasso, la necessità di stare nei tempi e quindi di “editare” leggermente le risposte, rischiano di farmi impappinare, in particolare perché non abbiamo certo provato nulla e tradurre simultaneamente in quelle condizioni non è semplicissimo, dunque incrocio le dita affinché il risultato sia discreto. Il doverle salutare mi spiace molto, il tempo è davvero volato insieme a loro e mi auguro solo ci sia un’altra occasione di incontro. Pure per chi non mastica l’inglese, credo che le immagini della videointervista saranno assolutamente rivelatrici: Putney e Beverley prima che grandi scrittrici sono due donne meravigliose e io sono fiera di essere una loro ammiratrice e una lettrice di romance!
Grazie Mary Jo e Jo e a presto!
Volete vincere una copia autografata dalle autrici di UNA MOGLIE PER NEMICA e LA DONNA DI GIADA? Lasciate un commento in calce al post ricordandovi di firmarvi con un nome o un nick entro giovedì 11 novembre. Estrarremo a sorte due fortunate vincitrici!
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