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RECENSIONE IL PROFUMO DELLA NOTTE (All through the Night) di Connie Brockway
Prima pubblicazione anno: 1997 by Dell
Pubblicato in Italia da: Mondadori, prima edizione I Romanzi dicembre 1998, seconda edizione I Romanzi Oro no.75 maggio 2009
Livello di sensualità: hot (bollente)
Ambientazione: regency
Voto/rating: 9/10
La notte è fredda e silente, buia e pericolosa. La nebbia avvolge la città come un manto gelido, sfumando i contorni del paesaggio urbano e confondendone i tratti. La gente dabbene, rintanata nelle proprie abitazioni, dorme inconsapevole o volutamente ignorante di ciò che striscia fuori, al calar delle tenebre, dal ventre della metropoli: ladri, assassini, stupratori, ruffiani, prostitute, delinquenti di vario tipo, miserabili, disperati. Un’umanità dolente e depravata, un’umanità che non conosce più il significato della parola futuro, ma solo combatte per sopravvivere al presente, spesso non riuscendovi.
In alto sui tetti di Londra, una figura scura e snella sfreccia verso la sua meta e verso l’ennesimo furto. E’ un ladro dalle qualità eccezionali, nessuno è mai riuscito a vederlo, nessuno è mai riuscito a fermarlo od anche solo ad intercettarlo, Il Fantasma di Wrexhall, lo chiamano, non immaginando quando bene tale soprannome si attagli a colui che lo porta. Dietro la maschera di velluto nero, si cela infatti una creatura che non esiste, una creatura di pura invenzione, lo spirito di un individuo a cui la vita è stata risucchiata via, goccia dopo goccia, come sangue dalle vene. Un essere che brama l’oblio, senza esserne cosciente. Una persona che deve sfidare il destino e la sorte quasi ogni notte, per riconoscersi il diritto all’esistenza. Una donna in gramaglie, Anne Wilder, di giorno rispettabilissima vedova di una aristocratico morto durante le guerre Napoleoniche.
Quando il giorno muore e l'oscurità avanza, il colonnello Jack Seward esce per affrontare le sue missioni: incarichi sporchi, pericolosi, illegali ed immorali, incarichi che nessun altro accetterebbe o sarebbe in grado di portare a termine come lui, che è un agente del governo ed una spia eccezionale. Jack compie il suo dovere, ma spesso e volentieri va anche oltre, spinto dai démoni che lo possiedono e che oramai sono l'unica sua compagnia, poichè di quello che un'eternità prima gli batteva in petto, non è rimasto che un contenitore vuoto: vuoto di battiti, vuoto di sangue, privo di sostanza.
Sarà lì, nella notte, avviluppati dalla nebbia che Anne e Jack, si incontreranno e si scontreranno, lei in fuga, lui all'inseguimento, per consegnarne la testa ai suoi capi. Un gioco quasi mortale e certamente mortifero, in cui si introdurrà come elemento disturbante, pericoloso e potente, la passione e poi, lentamente ed inaspettatamente, l'amore. E allora l'asse dell'intero universo si sposterà per entrambi, costringendoli a reiventarsi e ripensare le loro supposte certezze immutabili, per trascinarli verso l'incerto, ma facendoli aprire alla speranza.
La notte ha un profumo? Certamente, mi si risponderà. Ma io non parlo della realtà, parlo della finzione letteraria e molte volte ho letto di notti di cui non mi è stato fatto sentire alcun effluvio. Ma qui l'ho sentito, forte e chiaro; l'ho sentito e l'ho visto, ho assaporato la notte e l'ho vissuta con Anne. Ho inspirato l'aria pesante di nebbia, ho percepito i suoni sommessi ma presenti della città addormentata, ho provato sulla mia pelle la pioggia battente, ho gioito nell'impeto folle della corsa sui tetti, ho odorato la povertà etrema con la disumanizzazione che questo comporta. Vi sono libri e vi sono libri, questo è un'esperienza, non una dimenticabile lettura. La Brockway, come un pittore impressionista, dalle pennellate spesse, ma varie, ripetute e numerose, dipinge un quadro di forte impatto con una rara maestria ed in assoluto stato di grazia. Come la nebbia che strangola la Capitale, si intorcina attorno alla nostra mente prima ed al nostro cuore poi, narrandoci in un crescendo di intensità e profondità, la favola nera di due anime perse, due emarginati, due disadattati, che si immergono pazzamente in un'orgia autopunitiva ed autodistruttiva, nascondendo a sé stessi di star in realtà rincorrendo la salvezza, una salvezza a cui nessuno dei due crede di aver diritto. Anne è talmente morta alla vita da recuperare la capacità di provare emozioni e sensazioni solo rischiando l'osso del collo in imprese estreme, e Jack, dapprima ignaro, proprio guardando Anne e specchiandosi in lei, riconosce in quella immagine riflessa la sua medesima disperazione, la stessa incapacità di umanità, una simile inadeguatezza a far parte a pieno titolo della società. Il loro sfidarsi continuo, li metterà in pericolo e sarà anche l'unica possibile alternativa a quella mummificazione dello spirito, di cui entrambi soffrono e che li blocca sulla riva del fiume dell'esistenza, rendendoli solo spettatori e mai attori protagonisti. Una splendida, magnifica storia di redenzione e rinascita, con due personaggi indimenticabili ed unici, pronti a tutto tranne che a salvarsi, timorosi di accettare di poter e voler essere felici, increduli di fronte al miracolo dell'amore. Jack ed Anne, come la Brockway, ti entrano dentro, dapprima come un soffio leggero, poi come un uragano, facendoci palpitare, gridare, piangere e sognare insieme a loro e lasciandoci un grande rimpianto quando il romanzo si conclude con una delle migliori frasi finali mai lette, un capolavoro nel capolavoro. Grazie signora Brockway!
Crediamo che All Through the Night meriti di essere inserito nel nostro Kit di Conversione con tutti gli onori. Se avete letto questo libro fateci sapere la vostra opinione votando al sondaggio.
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