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Untitled
RECENSIONE: TWILIGHT di Stephanie Meyer
Categoria: Young Adults, paranormale
Anno: 2005
Editore Americano : Megan Tingley Books
per l'edizione italiana
Titolo : Twilight
Traduzione di Luca Fusari
Collana: Lain
Editore : Fazi
Pagine: 412 pp.
Ambientazione: contemporanea
Livello di sensualità: kisses (solo baci)
Voto: 10/10
La diciassettene Bella Swann, dopo il nuovo matrimonio della madre, si trasferisce dalla assolata Phoenix alla piovosa Forks per vivere con il padre. Bella è una ragazza sensibile, maldestra, introversa e fin troppo razionale, non si è mai inserita tra i suoi coetanei e non è mai stata corteggiata, il suo umore è grigio come il colore del cielo di Forks. Inaspettatamente però, sin dal primo giorno nella nuova scuola riscuote interesse e successo, anche per le sue doti di studentessa. Bella è stupita e parzialmente lusingata, ma anche turbata perché l'unica persona da cui avrebbe voluto ricevere attenzioni, le mostra prima disprezzo e poi passa ad ignorarla. Lui è Edward, uno dei cinque fratelli Cullen che frequentano le superiori, talmente belli, eleganti e talentuosi da essere in effetti emarginati: c'è chi li invidia, c'è chi ne è intimorito, col risultato che nessuno li avvicina. Nessuno tranne Bella. La giovane si sente attratta da loro, da Edward in particolare, come una calamita e più lui la ignora più lei lo desidera. Non è solo la sua incredibile bellezza ad attrarla o la sua palese indifferenza all'ostracismo che circonda lui ed i suoi fratelli e sorelle, ma soprattutto la sua unicità, una diversità che Bella percepisce speculare alla sua. Un giorno, dopo che una nevicata ha ghiacciato il manto stradale, Bella rischia di essere investita da un compagno nel parcheggio della scuola. In quelli che crede essere i suoi ultimi istanti di vita, cerca con lo sguardo Edward che si trova a circa duecento metri da lei e la fissa con orrore e che nello spazio di un respiro si sposterà al suo fianco riuscendo a salvare entrambi ed il ragazzo alla guida dell'auto fuori controllo. Allucinazione dovuta allo shock? Nonostante Edward cerchi di convincerla che si è trattato di semplice fortuna e che nulla di eccezionale è successo, Bella crede in ciò che ha visto, ovvero un ragazzo che si è mosso alla velocità della luce e che con la schiena con cui le faceva scudo ha fermato una macchina in corsa, facendone rientare la portiera, senza riportare un graffio. Impossibile. Inumano. Chi sono davvero i Cullen e chi è Edward ? E' forse una creatura con poteri sovrannaturali? Lui nega lei insiste. Lei si arrabbia perchè non vuole essere trattata da stupida, lui la mette in guardia dai pericoli che corre se si incaponisce a voler sapere. Inizia a questo punto un gioco di richieste e di ammissioni tra i due, che li porterà fatalmente ad avvicinarsi, a conoscersi intimamente ed a far aumentare sempre più quella che è una fortissima ed inevitabile attrazione reciproca. La verità verrà svelata e metterà i due giovani di fronte a scelte difficili ma anche in pericolo la vita di Bella e dei suoi familiari.
Confesso che comprai questo libro con notevole diffidenza e mi convinsi a leggerlo dopo diversi mesi, gli improvvisi e planetari successi commerciali sono spesso ottime operazioni di marketing su un prodotto di scarsa o media qualità, ma non è questo il caso. Certamente l'autrice e la sua casa editrice hanno scelto con intelligenza il pubblico giovanile a cui rivolgersi principalmente e gli elementi horror-fantasy del racconto per attirarli, ma non sono questi a mio avviso i punti forti di Twilight. Chi è appassionato di storie di vampiri, troverà che i Cullen ed i loro confratelli sono una pallida (mai termine fu più giusto) ed edulcorata versione dei bevitori di sangue che da anni tengono banco in libreria, quindi chi cerca una storia horror rimarrà forse deluso. Questo è un romanzo di formazione, ovvero la storia del passaggio dall'adolescenza all'età adulta di due giovani, un'umana ed un vampiro. Tutti siamo stati adoloscenti e molti si ricordano il senso di inadeguatezza ed il contemporaneo e duplice desiderio di essere accettati ma anche di essere unici che si vive in quegli anni di grandi cambiamenti fisici e psichici. La Meyer dipinge un affresco dai colori vivi e cangianti e non ha paura di andare controcorrente. Ci presenta un'eroina imperfetta ma profondamente interessante che non teme la sua diversità, anche se ne soffre silenziosamente e che riesce a sedurre il più bello della scuola, volendolo fortissimamente, rischiando e pagando in prima persona. In una società che fa del cinismo il suo vanto e che spinge sempre più i giovani al nichilismo e ad una dissipazione sempre più precoce e vuota, l'autrice ci regala il ritratto di ragazzi educati, rispettosi, che non bevono, non fumano, non si drogano, usano poco il cellulare e si divertono con gite, escursioni e festicciole semplici. Lo straordinario successo di questa saga parte da questo, da milioni di adolescenti che hanno visto un altro modo di essere, oltre la massificazione, dove le insicurezze e le peculiarità individuali sono ricchezza e non motivo di derisione, dove anche chi non è canonicamente attraente può conquistare il proprio amato. Edward e Bella sono entrambi dei disadattati ciascuno a proprio modo, nell'incontrarsi e nell'innamorarsi trovano non solo il superamento della loro condizione ma anche la chiave della loro crescita spirituale ed una ragione di vita. E questa è l'altra carta vincente del romanzo, la forza dei sentimenti ed il coraggio di abbandonarvisi totalmente e senza remore, perchè l'amore non guarda alla razza, alla nazionalità, alla religione od alla convenienza. Siamo sommersi da racconti di cronaca e da libri in cui la fa da padrone il sesso più sfrenato e le perversioni che gli fanno da corollario, mentre la Meyer riporta alla ribalta il primo amore, fatto di tremori e timidezze, ma anche di assoluto. Evidentemente siamo in tanti a voler ancora sognare e desiderare e questa capacità che è propria della gioventù, ma che sembra debba sparire sempre prima sostituita da un eccessivo realismo, emerge con forza dalle pagine del libro. Amare è pericoloso e rischioso, così come sognare, ma solo amando si diventa persone complete e la vita diviene degna di essere vissuta e ci nutre di emozioni e sensazioni. L'autrice fa passare un messaggio tanto importante con assoluta levità e senza voler impartire lezioni morali, usando gli elementi favolistici del suo racconto per meglio veicolarlo, con uno stile letterario nitido e diretto , ma non semplicistico che cattura fin dall'incipit. Una volta iniziata la lettura è difficilissimo riuscire a interromperla, come se le parole fossero ipnotiche e questo è il segno della levatura artistica della Meyer. Questo è un esordio folgorante, vedremo se sarà capace in futuro di mantenere le aspettative misurandosi con altri soggetti più adulti, per ora non possiamo che rimanere incantati ed ammirati, consigliando Twilight a tutti coloro che amano la lettura.
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