Rispondi al commento
Untitled
LORDS E PROSTITUTE
I generi letterari si basano su degli stereotipi ed il Romance non fa eccezione. Sono in molti a sostenere che questo sia un sotto-genere, in cui tanto i personaggi quanto le ambientazioni manchino di spessore e di una qualsivoglia aderenza alla realtà. Prendiamo un clichè molto diffuso nel Romance ma anche nella Letteratura con la L maiuscola: il gentiluomo e la prostituta. Senza scomodare Dumas figlio o Giuseppe Verdi, sono molti gli esempi di storie basate su una tale coppia. Proprio il mese scorso nella collana dei romanzi Mondadori è stato pubblicato il pregevole “Il cuore di una cortigiana” di Anna Campbell e questo mese per la serie oro “ Un romantico equivoco” di Betina Krahn. Lo spessore dei due libri è certamente diverso, la Campbell perlomeno si impegna nella costruzione di personaggi credibili, mentre la Krahn rimane sull'estrema leggerezza, al limite dell'inconsistenza, quello che li accomuna è una visione totalmente falsata dei rapporti fra i sessi e tra le categorie sociali, che evidentemente è però molto cara agli scrittori/ici ed anche ai lettori/ici. A quanto pare le lettrici non solo non protestano, ma a quanto pare si “bevono” una tal sequela di assurdità. Verrebbe da chiedersi come mai; in alcuni casi certamente una non conoscenza del periodo storico può servire da giustificazione, in altri il considerare il Romance come pura evasione.
Per chi volesse farsi un'idea di come andavano (ed in molti paesi ancora vanno) le cose, suggerisco la lettura di due titoli recenti e facilmente reperibili: Michel Faber "Il petalo cremisi ed il bianco” (Einaudi) e Belinda Starling "La rilegatrice di libri proibiti” (Neri Pozza). Il primo è un capolavoro, anche se molti non sono riusciti ad apprezzarlo a causa della lunghezza, 985 pagine, ed ha per protagonista principale, tra i molti altri, Sugar, giovane e richiestissima prostituta che cerca, di districarsi in una esistenza terribile e senza futuro apparente. Sulla sua strada incontrerà William Rackham, giovane e ricco gentiluomo che ha bisogno di legittimarsi nella sua virilità attraverso un rapporto mercenario privilegiato e che non pensa minimamente a sconvolgere la propria vita per lei.
Il suo matrimonio con la bellissima debuttante Agnes è uguale a quello di tanti altri del medesimo ceto e della medesima epoca: una noiosa ma rassicurante routine per lui, un' angosciante e ripetitivo inferno domestico per lei.
“La rilegatrice di libri proibiti” invece narra la difficile lotta per la sopravvivenza ed i compromessi morali necessari per farlo, (operare su testi ed immagini pornografiche, cedere ai ricatti degli usurai, lavorare con degli schiavi) della moglie di un rilegatore Dora, che si vede costretta a sostituirlo, quando questi diventa invalido, all'insaputa di tutti perchè all'epoca non era accettabile che una donna piccolo borghese lavorasse e per di più svolgesse una professione da uomo. Dora affronterà lotte impari e perderà ogni sicurezza psicologica e materiale prima della fine delle sue traversie. Entrambi i romanzi sono ambientati nella Londra vittoriana ad una decina di anni di distanza, lo stesso set di moltissimi romanzi rosa, ma qui si vede la miseria, si sente quasi la puzza di una città piena di poveri e mendicanti, dove la condizione della donna è comunque quella di un essere inferiore, senza diritti se indigente, con pochissimi se ricca, non degna di stima né di rispetto se non in quanto fattrice, costretta comunque a vendersi ad un marito o ad un amante, per il quale non è né più né meno che un oggetto od un pezzo di carne da usare a proprio piacimento. Non ci sono cavalieri immacolati e coraggiosi che si struggono per la cortigiana di turno, bensì maschi affamati che necessitano di sfogare la loro libidine e prostitute che di certo il cuore non l'hanno d'oro, bensì duro come un diamante per aver vissuto e sopportato anni di orrore.
Allora è forse vero che le lettrici di Romance non hanno senso critico o che preferiscono credere in un modo irrealistico dove gli uomini e le donne sono infinitamente più perfetti o semplicemente bidimensionali? Il successo che films come Pretty Woman continuano a riscuotere ad ogni passaggio televisivo sembrerebbe confermare una simile ipotesi, come se il ruolo della donna, nell'immaginario collettivo, si fosse cristallizzato in due sole posizioni: la santa e la peccatrice, a dispetto di una realtà in forte e continuo cambiamento o forse proprio per questo. Le eccezioni storiche ci sono sempre state ovviamente, basti pensare all'imperatore Giustiniano, che fece della ex mantenuta Teodora la sua imperatrice, ma erano appunto eccezioni, è curioso osservare come per qualche misterioso motivo, quella che è stata per gli ultimi 350 anni una costante, ovvero la relazione tra un ricco borghese od un aristocratico ed un'attrice più o meno di grido, questa si conclusasi più volte con un matrimonio, non venga praticamente mai affrontata dalle autrici di Romance. Radicata diffidenza verso una professione sempre considerata sospetta (in fondo come fidarsi di chi per mestiere finge di essere qualcun altro), scarsa voglia o timore di cimentarsi con temi differenti da parte di editori e scrittrici? La Storia è ricca di vicende affascinanti di donne molto più interessanti di Margherita Gauthier/ Violetta Valery, è forse giusto cominciare a scoprirle e farne spunto per splendide storie d'amore.....
Commenti recenti
7 anni 2 settimane fa
7 anni 2 settimane fa
7 anni 2 settimane fa
7 anni 2 settimane fa
7 anni 3 settimane fa
7 anni 3 settimane fa
7 anni 3 settimane fa
7 anni 3 settimane fa
7 anni 3 settimane fa
7 anni 3 settimane fa