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RECENSIONE: JOY LA STREGA (Bewitching) di Jill Barnett

 

Anno: 1994

Edizione originale: Mass Market Paperback

Pubblicato in Italia da: I ROMANZI MYSTERE n. 9 -Mondadori 2004

Formato: paperback

Livello di sensualità: hot

Genere: paranormal

Ambientazione: Inghilterra, 1810

Voto: 10/10

Collegamento con altri libri: "Dreaming" (sequel di Joy la strega con protagonisti Richard conte di Downe e Letty Hornsby)

Trama: Joy MacQuarrie ha degli strani poteri paranormali.
Arrivata da poco in Inghilterra, è subito affascinata dal duca di Castlemaine che, abbandonato dalla fidanzata, non perde tempo e sposa Joy per ripicca. Dopo il matrimonio, però, Joy non può fare a meno di mettere in pratica le sue capacità, creando situazioni molto equivoche.
Il duca è furibondo e, per evitare lo scandalo, decide di cambiare con la forza la condotta della sua sposa...

Incantevole! Sicuramente non esiste aggettivo migliore per definire questo adorabile romanzo. Non ho mai letto un romance che somigliasse così tanto ad una fiaba: una fiaba divertente, romantica, passionale e giocosa.
Con un "C'era una volta..." che subito ci immerge nell'atmosfera di questo delizioso romanzo, ci viene presentata la storia della famiglia MacQuarrie, antico clan scozzese di maghi e streghe purtroppo non molto stimato dai loro pari. E' che i MacQuarrie sono davvero maldestri... troppo per un'arte tanto delicata e pericolosa come la magia e la volenterosa, dolce Joy non viene certo meno alla fama di famiglia, con grande preoccupazione di zia MacLean, magnifica strega dal talento ineguagliabile. Ma Joy non è una bambina, ha già vent'anni e desidera per sé stessa una vita da adulta indipendente. Zia MacLean cede alla volontà della nipote e Joy, felicissima, recita l'incantesimo che la porterà in Inghilterra... ma non proprio nel cottage che le spetta in eredità... piuttosto dritta tra le braccia dell'affascinante Alec, il duca di Castlemaine. Il fiero ed orgoglioso nobiluomo è stato appena scaricato dalla sua promessa sposa ed ancora deve decidere cosa l'abbia più traumatizzato: se l'abbandono della bella Julia (fuggita con un militare squattrinato in nome di quell'amore che lui, il ricchissimo, onoratissimo e freddissimo duca di Castlemaine non sarebbe mai stato capace di donarle) o la bizzarra e non richiesta profezia di una misteriosa chiromante ("Sposerete la prima ragazza che vedrete, Vostra Grazia, e non vi annoierete mai più in tutta la vostra vita!"). Comunque sia, il nostro duca per la prima volta in tutta la sua controllatissima esistenza decide di seguire l'istinto: sia pure una follia decide di sposare su due piedi la damigella scozzese che gli fa ribollire il sangue con un solo sguardo.  Ed anche se lei continua a ripetergli di essere una vera strega... beh, la sua esperienza con le donne lo ha ampiamente preparato alla cosa (o almeno così crede). Alec è determinato a fare sua la piccola Scottish e Joy... beh ma per Joy è stato amore a prima vista! Ha preso una di quelle martellate da cui è impossibile riprendersi! Alec è così bello, così affascinante... ed è un duca! Praticamente un principe delle favole.  Un principe che ha tanto bisogno di magia per dissipare quella strana, radicata tristezza che Joy gli vede dentro. Così il principe e la strega si sposano... e vivono per sempre felici e contenti? Ma niente affatto! Siamo solo all'inizio: per arrivare all'happy end c'è tutto il romanzo da leggere e tanti problemi che i nostri protagonisti devono affrontare. Uno su tutti: i poteri magici di Joy. Per Alec è un autentico shock realizzare che sua moglie, la sua duchessa, è una strega nel senso letterale della parola. Gli incantesimi di Joy donano i momenti più divertenti diquesto romance dolce e sensuale, deliziosamente spolverato di fantasy. Sono sempre i sentimenti ad essere protagonisti ed il sentimento che mina la felicità coniugale di Joy ed Alec è la non-accettazione di lui alla vera natura di lei, una natura che va in totale contrasto con tutto ciò che di onorato, dignitoso e doveroso gli è stato inculcato fin da piccolo nel nome dei Castlemaine. Magia a parte, Joy è soprattutto una ragazza semplice e gentile. Il suo comportamento è amichevole con tutti e si sente a proprio agio più con la servitù e con la gente comune che non con l'alta nobiltà e la rigida etichetta dell'aristocrazia. 
Alec imparerà a riscoprire la spontaneità e come l'espressione senza filtri di un amore genuino sia infinitamente più degno e prezioso dell'arido nome di un ipocrita Casato. Deliziosi anche i personaggi secondari (anche le semplici comparse sono cesellate con fine intelligenza) e mi riservo una menzione d'onore al superstiziso ed adorabile visconte di Seymour.
Un gioiello che consiglio sinceramente a tutti.

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